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II Congresso Nazionale CKBG: FORMAZIONE, INNOVAZIONE E TECNOLOGIE Università Cattolica di Milano, 17-18 aprile 2009 Comunità di ricerca a scuola: analisi di un caso Stefano Cacciamani* Alessandra Stacchietti**, Idalisa Cingolani***, Fabiola Scagnetti*** Università della Valle d’Aosta*, Dirigente Scuola Media Statale “Dante Alighieri” Macerata**, Tutor progetto SeT***,

Comunità di ricerca a scuola: analisi di un caso · – confronto con grandi quantità di informazioni dist ribuite in diverse fonti Collaborare Lavorare ... Inventare strategie

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II Congresso NazionaleCKBG: FORMAZIONE,

INNOVAZIONE E TECNOLOGIEUniversità Cattolica di Milano,

17-18 aprile 2009

Comunità di ricerca a scuola:analisi di un caso

Stefano Cacciamani* Alessandra Stacchietti**, Idalisa Cingolani***, Fabiola Scagnetti***

Università della Valle d’Aosta*, Dirigente Scuola Media Statale “Dante Alighieri” Macerata**,

Tutor progetto SeT***,

PremessaIl contesto socio-culturale

• Società della conoscenza:– innovazione tecnologica continua– globalizzazione degli scambi– confronto con grandi quantità di informazioni distribuite in

diverse fonti

Collaborare

Lavorare creativamente con la conoscenza

Utilizzare la tecnologia

Evoluzione tecnologica (Riva,2008):

Media testuali (1971): nasce la posta elettronica

Web 1.0 (1989): nasce il www

Web 2.0 (2000): forum. Wiki, social network

Premessa

La progressiva diffusione di strumenti per l’interazione a distanza del web 2.0 (webforum, chat, blog, wiki, mondi virtuali…)

• aumenta la possibilità di costituire reti di collaborazione tra scuole

• consente di utilizzare il “blended learning” per creare comunità di classi che estendono collaborazione oltre i vincoli spazio temporali (Henri e Pudelko, 2003).

Un modello di Comunità che si propone si sviluppare la capacità di lavorare creativamente con la conoscenza, collaborando con la tecnologia è quello della KBC (Scardamalia e Bereiter 1999; 2006) che ci siamo proposti di implementare in questo progetto.

Questioni di ricerca sull’implementazione del modello

• Le questioni di ricerca in questo studio riguardano l’analisi dell’attività di tale comunità:

• Questione 1 : Come può un modello di questo tipo favorire la ricerca a scuola in ambito scientifico?

• Questione 2: Il modello è efficace anche per gli attori? Quale valutazione del progetto da parte di docenti e studenti?

Il progetto SeT

“Comunità on line per lo studio scientifico”

• Obiettivo del progetto SeT 2008 “Comunità on line per lo studio scientifico ” è stato la messa a punto di una comunità fondata su tre elementi :

• analisi di un problema reale e comune : 1°ciclo: l’emergenza acqua2°ciclo: l’inquinamento ambientale3°ciclo: l’alimentazione4°ciclo: l’energia5°ciclo: i rifiuti

• attività di ricerca: formulazione di ipotesi sulle cause e sulle soluzioni del problema posto

• collaborazione on line tra studenti di classi di scuole di ordine diverso

http://www.setmacerata.it

Partecipanti

• 1°ciclo: 382 studenti -24 classi 11 scuole 38 insegnanti

• 2°ciclo: 624 studenti - 25 classi 13 scuole 32 insegnanti

• 3°ciclo: 526 studenti -25 classi 17 scuole 32 insegnanti

• 4°ciclo: 316 studenti-20 classi 11 scuole 28 insegnanti

• 5°ciclo: 300 alunni 17 classi 9 scuole 21 insegnanti

0

50

100

150

200

250

300

350

400

primaria secondaria2° grado

1° ciclo2° ciclo3° ciclo4° ciclo5°ciclo

PartecipantiI partecipanti sono organizzati in:

•Gruppi virtuali:max 5 scuole con max 2 classi l’una= max 10 classi per GV

-con una propria aula virtuale in un ambiente on line comune

-con un tutor con funzione di facilitazione dell’interazione mediata dalla tecnologia.

Le tutor del progetto in questa edizione: Lisa Cingolani, Fabiola Scagnetti.

�Per ogni classe max. 2 insegnanti in modo tale da costituire gruppi di max. 20 persone�Criteri:-multidisciplinarietà-sostenibilità della partecipazione al percorso

Ambiente on line

-Avvisi: spazio per comunicazioni organizzative

-Forum: spazio di discussione

-Elaborati:condivisione di prodotti

Ambiente on line: Dokeosrealizzato dalla prof.ssa

Letizia Catarini (ITC)

Modalità organizzative

• Fasi di lavoro: costruire 2 comunità

• Prima parte: formazione e lavoro della comunità degli insegnanti in modalità blended (da novembre a maggio)

• Sei azioni principali

a) Introduzione della tematica comune di ricerca

b) Formazione all’ambiente tecnologico

c) Progettazione congiunta del percorso (blended)

d) Monitoraggio dell’attività con le classi

e) Preparazione convegno poster e valutazione conclusiva

6. Pubblicazione nel forum di un report finale del lavoro (base per il poster)

3. Autopresentazione on line degli studenti 4. Inserimento nel forum delle ipotesi e confronto on line

1. Introduzione della tematica di ricerca, individuazione problema specifico2. Ipotesi sulle possibili cause e avvio indagine: raccolta dati per verifica ipotesi e revisione delle stesse

7. Sistematizzazione delle conoscenze, verifiche finali, preparazione del poster per il convegno

5. Formulazione di ipotesi su possibili strategie di intervento

Attività on line tra le classi Attività entro la classe

Modalità organizzative•Seconda parte: attività blended con le classi (in genere da gennaio a maggio)

8. Convegno poster finale tra tutte le classi al progetto SeT

Elementi di riflessione – questione 1: come favorire la ricerca in ambito scientifico?

Osservare un fenomeno e definire

il problema Formulare ipotesi sulle cause e raccogliere dati di verifica delle

ipotesi

Formulare ipotesi su possibili soluzioni e

implementazione

Necessario uno schema epistemologico di ricerca

Definisce

la conoscenza che sarà costruita (artefatto concettuale) : ipotesi su cause e soluzioni

la competenza di ricerca che si svilupperà: il metodo di indagine

Diffondere i risultati della ricerca

Elementi di riflessione - questione 1: come favorire la ricerca in ambito scientifico?Come lo schema si traduce in attività?

Individuare un problema in uno specifico ambito di lavoro in forma di domanda a cui cercare ipotesi di risposta (ad esempio perchéc’è carenza di acqua?, quali cause dell’inquinamento ambientaledell’aria, dell’acqua, del suolo? cosa caratterizza una corretta alimentazione per la salute?)

1. Introdurre Il tema comune a tutta la comunità di ricerca

(ad esempio: l’acqua, l’inquinamento ambientale, l’alimentazione…)

DALLA LETTURA DEGLI ARTICOLI TRATTI DA “IL MESSAGGERO” E “LA REPUBBLICA”.

CAUSA

FATTO

CONSEGUENZE

•Acquedotti groviera: gli acquedotti sono in condizioni disastrose.•Mancanza di piogge: 45% in meno della media.•Emergenza acqua c’è stata perchépiove male: piogge come nubifragi. •L’acqua depurata va persa: vengono scaricati in mare oltre 1000 mq all’ora di acqua depurata.•Abuso di acqua. •I rubinetti restano aperti.•Uso improprio.

•Giornata

mondiale per

emergenza idrica.

•Italia a secco.

•Emergenza idrica

nel Mezzogiorno.

•I fiumi scendono sotto il livello di guardia.•Interventi a favorire contadini ed allevatori.• Necessità di sospendere l’uso di acqua e l’uso di energia elettrica.•Invitare ad un uso accorto e al risparmio.• Rubinetti a secco, •Ci sono i ladri di acqua.

1. Introdurre il tema ed individuare un problema : L’analisi di Fonti informative multiple e attuali

Ist Superiore

San Ginesio

Scuola media Statale Dante Alighieri

2.Costruire le proprie ipotesi circa le possibili cause del problema, rappresentate attraverso degli artefatti

AD esempio: Istituto Comprensivo “Tacchi Venturi” San Severino:Le nostre ipotesi

Gas in bombolette (insetticidi, deodoranti, ecc…)

Industrie

Fonti di riscaldamento (camini, caldaie, ecc…)

Mezzi di trasporto (motorino, macchina,ecc…)

Sigarette Inquinamento aria

Verifichiamo le ipotesi

B. Monitoraggio delle polveri nell’aria

Materiali

• Foglie

• Fazzoletti

Procedimento

Raccogliere le foglie in vari punti del paese, pulirle con dei fazzoletti e suddividere le zone a seconda del livello d’inquinamento rilevato

Osservazioni

Conclusioni

MOLTO INQUINATO

ABBASTANZA INQUINATO

POCO INQUINATO

San Severino

Istituto Tacchi Venturi

3. Inventare strategie di ricerca per la verifica delle ipotesi o la loro modifica:

esperimenti in laboratorio, rilevazioni dati sul territorio, indagini sulla popolazione…

Risultati

LEGENDA:

ZONA MOLTO INQUINATA

ZONA ABBASTANZA INQUINATA

ZONA POCO INQUINATA

4. Presentazione on line delle classi

• Scuola Media Dante Alighieri - classe 1 A Scuola Medi a Dante Alighieri - classe 1 AIn questo filo di discussione voi ragazzi della prima A della Scuola Media Dante Alighieri di Macerata inserirete le vostre presentazioni rispondendo a questo messaggio .Gli studenti delle altre scuole del gruppo A potranno conoscervi leggendo i vostri messaggi e rispondendo.Anche voi andrete a leggere le presentazioni degli altri ragazzi negli spazi delle varie classi.

• Per rendere più chiare e utili le presentazioni è importante seguire alcune semplici regole :• 1. nell'oggetto del messaggio di presentazione scrivete il vostro nome e cognome ;

2. nel testo del messaggio scrivete ciò che vi sembra importante far sapere di voi agli altri;3. nelle risposte ai messaggi di un'altra persona usate sempre parole ed espressioni che esprimanorispetto .Buona conoscenza reciproca...Autore: tutor - 2009-01-08 00:22 Rispondi a questo messaggio

Titolo p. l.Tifo juventus u gioco a basket e tu?Autore: l.p. - 2009-01-15 11:23 Rispondi a questo messaggio

Titolo g. a.ciao, come stai?Io sono A. ,sono molto contenta di conoscerti! La mia materia preferita è italiano e la tua?Autore: a. g. - 2009-01-15 11:24Rispondi a questo messaggio

Titolo: p. l.Tifo juventus e gioco a basket e tu?Autore: l. p. - 2009-01-15 11:24 Rispondi a questo messaggio

Titolo: p.l.La mia è la ricreazioneAutore: l. p. - 2009-01-15 11:26 Rispondi a questo messaggio

Scaffold del tutor

5. La discussione nel forum

Scaldabagno 3F Mestica Scaldabagno 3F Mestica

Civitanova Civitanova -- gruppo 3gruppo 3

PLEXIGAS(1)

BARATTOLO IN LATTA(2)

STECCHE DI FERRO(3)

TUBO IN PLASTICA

RUBINETTO(4)

IMBUTO(8)

RIVESTIMENTO IN CARTA ALLUMINIO (7)

DOPPIA COPERTURA CON GOMMA PIUMA (6)

TUBO ARROTOLATO (5)

(9)

(10)

6. Formulare Ipotesi di soluzione: progettazione e c ostruzione di prototipi di strumenti o di protocolli di intervento

RealizzazioneRealizzazione

9. Presentare in un contesto “pubblico” reale i risultati: il Convegno - Poster

Mediante:

• Il Poster per il convegno: il prodotto che presenta la conoscenza costruita e mostra la competenza sviluppata (percorso e risultati)

• La presentazione del poster: intervista ad una studentessa – l’organizzazione della conoscenza– la collaborazione con l’ITG

Questione 2: Efficacia del modello per gli attori: Quale valutazione da parte dei docenti?

3,7

(0,7)

4,0

(0,7)

4,1

(0,4)

3° cicloMedia Risorse

alimentari (Dev. standard)

N=25

3,1(0,8)

3,8(0,7)

3,7(0,5)

2°cicloMedia

Inquinamento(Dev standard)

N=25

3,6

(0,5)3,0

(0,5)

Area 3: Sviluppo di competenze didattiche per progetti che

utilizzano un ambiente on line (D12-D14)

4,0

(0,6)3,5

(0,4)

Area 2: Sviluppo di competenze d’uso di un ambiente on line

(D9-D11)

4,0

(0,5)3,7

(0,3)

Area 1: Efficacia del percorso formativo (D1-D8)

4 ° ciclo Media

Energia(Dev stand.)

N=18

1° cicloEmergenza acqua

Media (Dev

standard)N=31

Questionario insegnanti14 items

Scala 1 (per niente d’accordo) -5 (completamente d’accordo)

Valutazioni positive crescenti da un ciclo all’altro >3

Efficacia del modello per gli attori: quale valutazione da parte degli studenti?

3,03(0,60)

3,15(0,50)

3,16(0,51)

3° cicloMedia

(Dev stand)N=195

2,8(0,6)

3,03(0,57)

3,12(0,60)

Area 3: strategie di uso delle nuove tecnologieAd es: Scambiare idee nel webforum con compagni di altre

scuole(d5, d6, d9, d12, d14)

Alpha di Cronbach=0.69; 0.73; 0.79 ; 0.78

3,2(0.5)

3,14(0,46)

3,10(0,49)

Area 2: strategie di collaborazioneAd es:Discutere le proprie idee in gruppo

(d2, d3, d4, d7,d8)Alpha di Cronbach= 0.61; 0.61; 0.68; 0.69

3,2(0,4)

3,25(0,54)

3,17(0,70)

Area 1: strategie di indagineAd es: fare un esperimento

(d1, d10, d11, d13,d15)Alpha di Cronbach= 0.59; 0.71; 0.69 ; 0.59

4° cicloMedia

(Dev stand)N=192

2° cicloMedia

(Dev stand)N= 380

1° cicloMedia(Dev

stand)N= 242

Questionario studentiValutazione dell’utilità delle strategie: 15 items

Quanto possono essere utile secondo te queste strategie in un progetto come questo?

Scala 1 = Per niente -4= molto

Correlazioni tra le valutazioni delle strategie

2°ciclo SeT

Correlazioni

1 ,598** ,456**

,000 ,000

242 242 242

,598** 1 ,512**

,000 ,000

242 242 242

,456** ,512** 1

,000 ,000

242 242 242

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

indagine

collabor

tecnolog

indagine collabor tecnolog

La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**. Correlazioni

1 ,573** ,626**

,000 ,000

380 380 380

,573** 1 ,497**

,000 ,000

380 380 380

,626** ,497** 1

,000 ,000

380 380 380

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

strategie_indagine

strategie_collaborazione

strategie_tecnologie

strategie_indagine

strategie_collabora

zionestrategie_tecnologie

La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**.

1°ciclo SeT

3°ciclo SeT

Correlazioni

1 ,579** ,528**

,000 ,000

195 195 195

,579** 1 ,532**

,000 ,000

195 195 195

,528** ,532** 1

,000 ,000

195 195 195

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

Correlazione di Pearson

Sig. (2-code)

N

strategie_indagine

strategie_collaborazione

strategie_tecnologie

strategie_indagine

strategie_collabora

zionestrategie_tecnologie

La correlazione è significativa al livello 0,01 (2-code).**.

Tutte statisticamente significative con p<.01

Assunzione delle strategie come parti di un unico m odello di lavoro “comunità di ricerca on line”

Valutazioni positive sull’utilità delle strategie di indagine

Valutazioni positive sull’utilità delle strategie di collaborazione

Valutazione positiva delle strategie di utilizzo delle nuove tecnologie

Conclusioni: un bilancio

Dal bilancio effettuato in questi anni i fattori di successo del progetto risultano identificati in:

a) un gruppo di coordinamento della rete: per dare avvio ad ogni nuova implementazione del progetto, per promuovere una formazione professionale aggiornata, per diffondere le buone pratiche didattiche, per sostenere la scuola del fare;

b) la costituzione di una comunità di insegnanti che si riqualifica per contenuti e metodologie mediante un progetto che sostiene l’auto-sviluppo di competenze professionali;

Conclusioni: un bilancio

c) la costituzione di una comunità di classi supportata nella ricerca dalle tecnologie digitali che favorisce la collaborazione e la continuità verticale ;

c) l'azione dei tutor per il funzionamento dei gruppi virtuali a livello di formazione tecnologica, progettazione del percorso e di facilitazione nell’interazione in presenza ed on line nella dimensione di gruppo;

d) il riferimento ad uno schema epistemologico comune che guida l'attività di indagine collaborativa della comunità.

Le nuove prospettive nell’implementazione in corso riguardano:

il sostegno alla comunità degli insegnanti, mediante riflessione sulle pratiche (Wenger, 1998) scolastiche come opportunità di sviluppo delle pratiche stesse, sia in presenza, sia mediante l’uso del webforum.

educazione scientifica

attività didatticacultura tecnologica

rete di scuole

profilo formativo

educazione scientifica

attività didatticacultura tecnologica

rete di scuole

profilo formativo

Conclusioni: un cambiamento di prospettiva

Riferimenti bibliografici

• Henri F., Pudelko B. (2003). Understanding and analysing activity and learning in virtual communities. Journal of computer assisted learning, 19,474-487

• Riva, G. (2008). Psicologia dei nuovi media. Bologna: Il Mulino.

• Scardamalia M. & Bereiter C. (1999). Schools as knowledge-building organizations. In D. Keating & C. Hertzman (Eds.), Today's children, tomorrow's society: The developmental Health and Wealth of Nations (pp. 274-289). New York, NY: Guilford.

• Scardamalia M. e Bereiter C. (2006), Knowledge Building: Theory, Pedagogy and Technology. In Sawyer K. (a cura di), Cambridge handbook of the Learning Sciences (pp.97-115). Cambridge: Cambridge University Press.