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IMPRESE ANNO 1, N. 4 - NOVEMBRE 2010 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano www.commercioelettrico.com Pagamenti e protesti: chiude male il 2011 Si riparte da Napoli Come risparmiare con l’automazione degli impianti Un’esposizione luminosa Efficienza e qualità dell’illuminazione All’insegna dell’integrazione Sistemi di controllo della luce Quanto è intelligente il “sistema elettrico” italiano? Organo Ufficiale FME FEDERAZIONE IMPRESE IMPRESE IMPRESE IMPRESE IMPRESE MERCATO EVENTI COMMERCIO ELETTRICO COMMERCIO ELETTRICO ELETTRICO IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO ANNO 3, N. 3 - APRILE 2012 e 7,00 Il futuro dell’illuminazione è già qui: lo Yas Hotel di Abu Dhabi è il più grande progetto al mondo basato sui LED. Il complesso è equipaggiato con un Light Management System realizzato da e:cue lighting control, azienda consociata di OSRAM, in grado di controllare individualmente ognuno dei 5.000 LED. I componenti LED consumano fino al 70% di energia in meno, i sistemi LED offrono infinite opzioni di lighting design e i Lighting Management Systems controllano tutti i colori dell’arcobaleno. E siamo noi a pensare a tutto, dall’idea iniziale all’installazione delle soluzioni di illuminazione LED. Con OSRAM al tuo fianco, anche tu puoi essere in pole position nella tecnologia LED. Ispirati su www.osram.it/lms La luce fa passi da gigante: OSRAM Light Management System per LED. 1.76 OSRAM spa - Viale dell’Innovazione, 3 - 20126 Milano www.osram.it/lms 3 Aprile 2012 www.commercioelettrico.com

Commercio Elettrico Aprile 2012

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Il business magazine dei distributori e grossisti di materiale elettrico

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), articolo 1, comma 1, DCB Milano

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Pagamenti e protesti: chiude male il 2011

Si riparte da Napoli

Come risparmiare con l’automazione degli impianti

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Uffi ci, banche, centri commerciali, complessi sportivi. Quando la progettazione si fa complessa,Mylos rende tutto più semplice. Grazie alla programmazione di ogni componentesecondo lo standard KNX, Mylos consente ai vari sistemi di un edifi cio(illuminazione, climatizzazione, sicurezza, antintrusione, automatismi) di diventare un sistema unico,personalizzabile, programmabile e riprogrammabile nel tempo.Oggi ABB ti offre un sistema integrato che migliora la vita personale e lavorativa: rende la progettazionee l’installazione più fl essibile, riduce il consumo energetico e salvaguarda l’ambiente.Nasce Mylos. Nasce un nuovo modo di essere installatore. Essere ABB.

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Mylos. Con standard KNXcompatibile ad ogni piattaforma, dà vitaa un nuovo modo di essere installatore.Essere fl essibile, essere ABB.

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COMMERCIOELETTRICO

è una pubblicazioneEdizione Speciale S.r.l.Via Ariberto 8, 20123 MilanoTel 02 581404 – Fax 02 58140444E-mail: [email protected] 1686261 – P.I. 03580420960Capitale Sociale 100.000,00 euro i.v. Anno 3 N° 3 – Aprile 2012 € 7

Direttore ResponsabileAntonio Bernardi

Direttore EditorialeMaurizio [email protected]

[email protected]

Comitato EditorialeAntonio Bernardi, Giancarlo Profeti

Hanno collaboratoLuca Bernardi, Susanna Bernardi, Gabriele Contini, Roberto Corti, Ilaria Di Napoli, Elisa Pastorino, Massimo Poletti Grafica e DTPDavide Candiani, Andrea Piomboni

Coordinamento EditorialeElisa Pastorino

Segreteria AmministrativaPaola Pasqualini

Ufficio Vendite e Pubblicitàtel: +39 02 581404, fax: +39 02 58140444mail: [email protected]

COMMERCIALE:Coordinatore vendite ItaliaGabriele Brocca Romaninmail: [email protected]: +39 02 58 14 04 450Lombardia, Emilia RomagnaAlessandro Martinenghimail: [email protected]: +39 335 5258146TrivenetoPaolo Simeonimail: [email protected]: +39 335 7887092, tel: +39 0422 495967fax: +39 0422 460066

Ufficio abbonamentiEdizione Speciale Srl Tel: 02 [email protected]

Condizioni di abbonamento Italia annuale: euro 70Estero zona 1 e 2 annuale: euro 140Estero zona 3 annuale: euro 200

StampaMultigraphic Srl - Arcore (MB)

Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, disegni, fotografie non saranno restituiti anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza la preventiva autorizzazione dell’editore. L’editore e gli autori non potranno in alcun caso essere responsabili per gli incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’utilizzo improprio delle informazioni contenute. L’IVA è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 – 1° comma – lettera C del DPR n. 633/72 e successive modifiche. Ai sensi dell’art. 13 D.lgs 196 del 30/06/2003 il destinatario può avere accesso ai suoi dati, chiederne la modifica o la cancellazione come previsto dall’at. 7 del D.lgs 196/2003, oppure opporsi al loro utilizzo scrivendo a Edizione Speciale S.r.l. o telefonando a Edizione Speciale S.r.l. TEL. 02 581404. Numero registrazione presso il Tribunale di Milano: 156 del 31/03/2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione N° 11208 - ISSN 0329-3479

IL BUSINESS MAGAZINE DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

Quanto è intelligente il “sistema elettrico” italiano?Applicazioni, tecnologie e prospettive di sviluppo delle Smart Grid in Italia

Si Riparte da NapoliVenerdì 18 maggio, ai piedi del Vesuvio, si svolgerà la tradizionale

Assemblea dei Soci FME per tracciare le linee future della distribuzione,

indicando scenari e prospettive

EVENTI

FEDERAZIONE

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www.commercioelettrico.com

Come risparmiare con l’automazione degli impiantiLe scelte percorribili e il vantaggio dell’adozione di differenti classi

di automazione in un caso reale di abitazione

Controlli sempre disponibiliInnovazione, qualità ed affidabilità grazie alla scelta dei materiali, alla

funzionalità ed all’ergonomia, per accompagnarci nella vita quotidiana

Efficienza e qualità dell’illuminazioneL’importante appuntamento di Light+Building è l’occasione per presentare

le novità delle tecnologie basate sui semiconduttori quali LED e OLED

Un’esposizione luminosaUn nuovo spazio, in cui i visitatori possono toccare con mano,

posizionare e utilizzare i diversi prodotti per verificare come la luce

si comporta in ambienti e condizioni diverse

Sistemi di controllo della luceUtilizzo funzionale ed intelligente della luce artificiale per raggiungere

ottimi livelli di comfort visivo e alte prestazioni degli apparecchi illuminanti

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www.commercioelettrico.com

Pagamenti e protesti: chiude male il 2011

Si riparte da Napoli

Come risparmiare con l’automazione degli impianti

Un’esposizione luminosa

Efficienza e qualità dell’illuminazione

All’insegna dell’integrazione

Sistemi di controllo della luce

Quanto è intelligente il “sistema elettrico” italiano?

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Il futuro dell’illuminazione è già qui: lo Yas Hotel di Abu Dhabi è il più grande progetto al mondo basato sui LED. Il complesso è equipaggiato con un Light Management System realizzato da e:cue lighting control, azienda consociata di OSRAM, in grado di controllare individualmente ognuno dei 5.000 LED. I componenti LED consumano fi no al 70% di energia in meno, i sistemi LED offrono infi nite opzioni di lighting design e i Lighting Management Systems controllano tutti i colori dell’arcobaleno. E siamo noi a pensare a tutto, dall’idea iniziale all’installazione delle soluzioni di illuminazione LED. Con OSRAM al tuo fi anco, anche tu puoi essere in pole position nella tecnologia LED. Ispirati su www.osram.it/lms

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Anno 3, N.3www.commercioelettrico.com

MERCATO20 Pagamenti e protesti: chiude male il 2011

L’Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese realizzato

da Cerved Group a febbraio registra come il lento ritorno verso la

normalità si sia interrotto: soffrono, soprattutto, costruzioni e terziario

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OSRAM SpaViale dell’Innovazione 3 - 20126 Milanowww.osram.it

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Ricerca e tecnologia innovativa per il futuro dell’illuminazioneNuove soluzioni avveniristiche e sostenibili, non solo per illuminare,

ma anche destinate a diventare esse stesse materia di studio.

Un impianto d’illuminazione di nuova concezione che, nonostante

le dimensioni ridotte, offre un rendimento molto elevato

All’insegna dell’integrazioneUn importante progetto che unisce diversi sistemi per il nuovo parcheggio

sotterraneo, in fase di ultimazione, in zona Moscova a Milano

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I 342 pannelli del nuovo impianto fotovoltaico installato presso lo stabilimento ABB di Dalmine sono in grado di erogare una potenza di picco di circa 82 kW, con una produzione annua media di circa 90.000 kWh, contribuendo ad una riduzione annua di 45.000 kg di anidride carbonica (CO2).L’impianto è in grado di produrre energia sufficiente all’alimentazione di circa 25 utenze domestiche e consentirà un risparmio della bolletta elettrica dello stabi-limento.Eccetto i moduli fotovoltaici, realizzati in silicio policristallino e installati su un’ap-posita struttura che funge anche da tettoia per la sosta delle auto aziendali, tutte le apparecchiature dell’impianto, tra cui inverter, interruttori e sistema di control-lo sono di produzione ABB. I nove inverter di stringa tipo PVS300, sono realizzati con tecnica PVM (Pulse Width Modulation), che genera una forma d’onda molto simile a quella della rete di distribuzione.«Circa due anni fa abbiamo avviato un piano per la riduzione dell’impatto ambien-tale degli impianti dello stabilimento», ha dichiarato Michele Belotti, responsabile Qualità, Ambiente, Sicurezza e Servizi generali del sito di Dalmine. «La prima fase ha coinvolto i sistemi di illuminazione, con la sostituzione delle lampade tradizio-nali con sistemi a LED ad alta efficienza e basso consumo. L’impianto fotovoltaico è il secondo passo, che prevede anche l’installazione di una stazione di carica ABB per una vettura elettrica. Nel piano complessivo, sono previsti interventi agli impianti idraulici e ai sistemi di climatizzazione, utilizzando sempre le tecnologie ABB».Tutto ciò rientra, inoltre, nel “Patto dei Sindaci”, cui il Comune di Dalmine ha aderito, impegnandosi di conseguenza a ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 20 per cento entro il 2020. Per raggiungere questo obiettivo il Comune si è impegnato a predisporre l’inventario delle emissioni e il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, strumento indispensabile per quantificare le emissioni, nonché per individuare azioni concrete per ridurle.

Si è chiusa domenica 25 marzo Elettrica, la fiera biennale del settore elettrico organizzata dal Gruppo Comoli Ferrari, con la conferma di una netta tendenza alla crescita: quest’anno l’evento ha, infatti, ampiamente superato i risultati raggiunti nel 2010, così come era già avvenuto per le passate edizioni. La fiera novarese ha ospitato 165 espositori in oltre 240 stand, allestiti nei 10.000 metri quadri di superficie presso lo Sporting Village di Novara.Questa sesta edizione di Elettrica, dal titolo: “Il Polo Positivo = Potenza attiva + energia reattiva”, affrontando i temi di un uso ra-zionale, sicuro ed efficiente dell’energia e delle innovazioni tecno-logiche che lo rendono possibile, ha voluto fornire al mercato uno stimolo e un impulso a reagire positivamente a questo momento particolarmente difficile.Nei quattro giorni di apertura la manifestazione ha visto comples-sivamente la partecipazione di oltre 9.200 persone, con un aumen-to del 23 per cento rispetto all’edizione 2010 del numero di ingressi di operatori del settore. In forte crescita anche i partecipanti agli incontri e ai convegni (oltre 1.000 persone totali per i 3 convegni organizzati in collaborazione con Associazioni di categoria e pro-duttori e gli 11 incontri tecnici realizzati insieme ad altrettanti pro-duttori). Incrementata anche la partecipazione degli istituti tecnici, con 700 studenti di 12 diverse scuole.

ABB: energia pulita per lo stabilimento di dalmine

ElEttricA 2012: ancora un’edizione in crescita

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Il Somaliland è uno stato dell’Africa orientale non riconosciuto internazionalmente, ma che sta progredendo sulla strada della pace molto più rapidamente rispetto all’intero Sta-to somalo. Negli ultimi anni ha dimostrato di sapere essere un partner affidabile per gli interventi umanitari e più sicuro rispetto al resto della Somalia.Per queste ragioni l’associazione Soomaaliya Onlus, ha scelto di realizzare un “Ospedale pediatrico e d’insegnamento” ad Hargeisa, la principale città della regione, meta di centi-naia di migliaia di profughi dal resto della nazione.BTicino partecipa al progetto, firmato dallo Studio Rosental di Torino, fornendo il materiale elettrico per l’allestimento degli spazi dell’ospedale. Il contributo di BTicino s’inserisce nell’ambito dei progetti allo sviluppo che il gruppo Legrand promuove nel mondo, come, ad esempio, la partnership con Electriciens sans frontières in Francia.Lo scopo del progetto è di contribuire al miglioramento del sistema sanitario pubblico, così da rispondere alle gravi emergenze mediche e alimentari dell’intera regione.L’assistenza sarà gratuita e per tutti, mentre Soomaaliya fornirà strutture didattiche e personale docente per la formazione degli operatori locali. In questo modo si spera che le migliori condizioni di lavoro e la possibilità di contribuire allo sviluppo di un efficiente sistema sanitario favoriscano il rientro in patria di molti profughi.Il progetto architettonico, che vuole combinare la moderna concezione europea con le esi-genze costruttive e i materiali locali, è ideato per assicurare il massimo risparmio energe-tico e si caratterizza per la semplicità di utilizzo per i pazienti e gli addetti. Sulla copertura saranno collocati pannelli solari termici e fotovoltaici, che assicureranno l’acqua calda e contribuiranno in parte al fabbisogno energetico della struttura.

Siglato nello scorso mese di febbraio da Federazione ANIE – unitamente al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, all’Agenzia delle Dogane, alle Ferrovie dello Stato, ad ENEL, a Telecom Italia e alla presenza del Ministro degli Interni Annamaria Cancellieri – un Proto-collo d’Intesa per l’istituzione presso il Ministero dell’Interno dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame. Scopo principale dell’Osservatorio, che testimonia concretamente l’im-pegno congiunto assunto dalle Istituzioni e dai principali operatori di mercato per arginare un fenomeno in preoccupante crescita, sarà il dettagliato monitoraggio delle azioni crimi-nali perpetrate sull’intero territorio nazionale, per determinare eventuali collegamenti tra i furti di rame e le attività delle organizzazioni criminali nazionali ed internazionali.Tra le cause più importanti alla base dell’aumento dei furti di rame vi sono certamente i rialzi registrati nell’ultimo decennio nelle quotazioni del materiale, che lo hanno reso più prezioso ed attrattivo agli occhi della criminalità comune e organizzata. Nonostante si pre-veda in corso d’anno una moderata riduzione delle quotazioni del rame per effetto del peg-gioramento dello scenario e di una maggiore volatilità delle stesse, i livelli continueranno a mantenersi superiori alla media storica. Quella dei furti di rame è una problematica che affligge da tempo i settori che ANIE rappresenta. Molti operatori industriali hanno subito in questi ultimi anni azioni di furto, spesso anche reiterate nello stesso sito produttivo e nello stesso periodo. Da un’indagine interna sulla tipologia delle aziende maggiormente colpite dal fenomeno, è emerso che oltre il 20 per cento riguarda i produttori di cavi e i fornitori di tecnologie per l’elettrificazione delle reti ferroviarie, per i quali il rame rappresenta circa il 40 per cento dei costi di produzione. «L’inizio del 2012, che vede l’economia mondiale in deciso rallentamento, si preannuncia più difficile anche per l’industria Elettrotecnica ed Elettronica italiana rappresentata da ANIE», ha dichiarato il Presidente di Federazione ANIE, Claudio Andrea Gemme. «In questo contesto decisamente critico, prevenire e argi-nare il fenomeno dei furti di rame costituisce un’azione importante per garantire continui-tà all’attività aziendale non aggravando i riflessi negativi per l’operatività delle imprese, già sotto pressione per gli effetti della crisi sulla liquidità».«Sono certo che il Protocollo d’Intesa congiunto che abbiamo siglato», ha concluso il Presidente, «costituirà un fondamentale strumento conoscitivo nella direzione della pre-venzione e della riduzione del fenomeno. Quello dei furti di rame è un problema diffuso e complesso, arginabile unicamente attraverso azioni mirate e con una stretta collaborazio-ne tra le diverse parti in causa».

BTicino: Progetti Per lo sviluPPo

Federazione anie: osservatorio nazionale sui furti di rame

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Specialista globale nella gestione dell’energia, Schneider Electric ha annunciato l’apertura della nuova sede a Castel Maggiore (Bolo-gna), nella quale sono confluite le attività della filiale commerciale Area Emilia Romagna/Marche e gli uffici dell’“OEM Machine Solu-tion & Packaging Center”, per un totale di circa 100 persone.L’apertura della nuova sede rappresenta il passo finale dell’inte-grazione delle strutture, delle persone e delle competenze per il settore packaging provenienti dall’acquisizione di Elau Packaging Systems con la preesistente organizzazione tecnica e commerciale del Gruppo francese in Emilia Romagna.L’“OEM Machine Solution & Packaging Center” si configura oggi come un polo di competenza tecnologica, dedicato non solo al settore packaging, ma a tutte le soluzioni per l’automazione delle macchine industriali.«Quella di concentrare a Bologna le nostre competenze nel set-tore delle macchine è stata una scelta naturale», ha commentato Carlos Loscalzo, Vice President Industry Business di Schneider Electric, «considerando che l’Emilia Romagna rappresenta il cuo-re del settore OEM in Italia, con una delle più alte concentrazioni di costruttori di macchine a livello non solo nazionale, ma anche europeo. La nuova sede unica garantisce, inoltre, un’integrazione ancora più efficace delle nostre competenze in tema di soluzioni per la distribuzione elettrica, l’automazione industriale, la building automation e per i data center, nonché un’accresciuta sinergia dei team commerciali a favore dei nostri clienti».

Prosegue, per il sesto anno consecutivo, l’accordo di sponsorizzazio-ne di Riello UPS, società del gruppo Riello Elettronica, con il Ducati Team, che parteciperà al Campionato Motomondiale MotoGP 2012 con i piloti Valentino Rossi e Nicky Hayden.Il marchio Riello UPS sarà ancora ben visibile sul cupolino e sui parafanghi anteriore e posteriore delle moto, sulle tute dei Piloti e sull’abbigliamento del Team.«Il felice matrimonio con Ducati è ormai al sesto anno e si è con-solidato e rafforzato nel tempo», ha dichiarato Pierantonio Riello, Presidente di Riello Elettronica. «Ducati è, come Riello UPS, un ecce-zionale ambasciatore della tecnologia e delle capacità italiane in ogni Paese del mondo; l’abbinamento con il marchio Ducati rappresenta così il miglior veicolo per promuovere a livello mondiale il nome della nostra azienda e le nostre tecnologie. L’infinita passione per il lavoro, la ricerca meticolosa della qualità e la determinazione al raggiungi-mento dei risultati accomunano queste due realtà e le rendono per-fette rappresentanti dell’eccellenza nei rispettivi settori».Riello UPS contribuisce, inoltre, direttamente e in prima persona alle prestazioni di Ducati Corse, con la fornitura di gruppi di continuità di nuova generazione per proteggere le sofisticate apparecchiature di telemetria, controllo e comunicazione del Team, cui garantisce il massimo della sicurezza e dall’affidabilità.

Schneider electric: nuova sede a Bologna

riello UPS: rinnovato l’accordo di sponsorizzazione con ducati

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Carlos Loscalzo, Vice President Industry Business di Schneider Electric

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Prosegue la strategia di sviluppo di Legrand attraverso acquisi-zioni autofinanziate di società di piccola o media taglia che deten-gono posizioni da leader sui loro mercati con l’acquisizione della divisione UPS dell’indiana Numeric.Dopo l’operazione di acquisto di Indo Asian Switchgear, nel luglio 2010, si rafforza così la presenza del Gruppo in India, dove occu-pa già posizioni di primo piano negli interruttori modulari, negli armadi di distribuzione e nelle serie civili di pregio.Numeric UPS apporta un’offerta di qualità, la forte notorietà del suo marchio, ma anche una capillare rete commerciale e di ser-vizi di oltre 1.500 persone, che coprono l’intero territorio naziona-le. Legrand rafforza così la sua presenza in un mercato in piena espansione, dove ha registrato in media una crescita organica del suo fatturato di quasi il 25 per cento l’anno nell’ultimo decennio.Inoltre, dopo le recenti acquisizioni di Inform (n° 1 degli UPS in Turchia), MetaSystem Energy (specialista degli UPS modulari in Italia) e SMS (n° 1 degli UPS in Brasile), Legrand porta avanti il suo sviluppo sul promettente mercato degli UPS, un’attività complementare alla distribuzione di energia e alla performance energetica, due settori di crescita per il gruppo.Basata principalmente nel sud-est dell’India, Numeric UPS con-ta otto stabilimenti produttivi, impiega 2.500 persone e realizza un fatturato di circa 80 milioni di euro.

Legrand: continua la crescita nel mercato degli uPs

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Nei primi giorni di febbraio si è svolto il Meeting 2012 della forza vendita Vortice. Simbolica la location, Maranello, dal 1943 sede della Ferrari, una delle case automobilistiche più prestigiose al mondo. Proprio qui dove l’innovazione tecnologica è di casa e nasce e si forma il team vincente d’innumerevoli GP di Formula 1, il management di Vortice ha voluto riunire tutta la forza vendita per presentare le stra-tegie commerciali 2012 dell’azienda.Ricordando la mission aziendale: “Operiamo per contribuire al benes-sere e al progresso sociale attraverso prodotti che muovono l’aria in modo efficiente e sicuro, nel rispetto dell’ambiente e della persona”, sono state illustrate le azioni necessarie affinché il Team Vortice af-fronti con successo le sfide del nuovo anno e possa uscirne vincitore.L’innovazione è senza dubbio la leva che sta alla base dello sviluppo prodotti che saranno sempre più Energy Saving, senza dimenticare il Design, punto di forza Vortice.Test severi sia sui componenti, sia sui prodotti garantiscono la qua-lità, certificata anche dai più importanti Istituti nazionali e interna-zionali. Una qualità che non deve essere solo di prodotto, ma anche di servizio, inteso a 360°, con una maggior vicinanza commerciale al cliente grazie al miglioramento della prevendita, del postvendita, della logistica e dell’informazione.Le Agenzie sul territorio devono saper gestire l’intero portafoglio prodotti con competenza tecnica e commerciale, garantendo una copertura capillare della zona di competenza, grazie a una struttura adeguata.Per questo l’azienda ha sempre investito, e continuerà a farlo, in atti-vità di formazione su tutto il territorio nazionale e informazione lungo tutta la filiera, sviluppando iniziative di marketing sul Punto Vendita e una presenza capillare di documentazione tecnica e cataloghi.

Filiale dell’Ente tedesco di certificazione TÜV SÜD, TÜV Italia ha recentemente annunciato l’acquisizione di Bytest, uno dei più importanti laboratori in Italia specializzato nell’ambito delle prove non distruttive, comprese quelle presso gli impianti di produzione, oltre che nei controlli di laboratorio sui materiali. Con sede a Volpiano (TO), la società entrata a far parte del Gruppo tedesco può contare su 120 dipendenti ed un fatturato 2011 di oltre 11 milioni di euro ed è fornitore di aziende che operano principalmente nei settori aerospaziale, petrolchimico, manifatturiero, automotive e ferroviario.Le prove non distruttive consentono alle aziende manifatturiere che operano in settori industriali complessi di produrre manufatti di alta qualità e ad elevate prestazioni, oltre a ridurre i costi di produzione.«Affiancando ai nostri servizi quelli di Bytest, siamo ora in grado di offrire ai clienti un portafoglio di servizi ampio e sinergico ed il miglior supporto possi-bile per le loro attività», ha spiegato Andrea Vivi, Amministratore Delegato di TÜV Italia.Questa acquisizione si aggiunge a quella dello scorso settembre che ha visto entrare nel Gruppo la genovese Stima System, azienda che opera sul mercato nazionale nei servizi per l’after sales del settore automotive destinati a con-cessionarie auto, produttori di veicoli, aziende di noleggio auto e di gestione flotte e compagnie assicurative.

Vortice: a Maranello il Meeting della forza vendita

tÜV italia: rafforzate attività e presenza in italia

Stefano Guantieri, Direttore Generale di Vortice

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Il progetto “Installatore Qualificato Logisty” (IQL) si evolve. Nato nel 2000, ha portato alla creazione di un selezionato gruppo di 800 esperti nell’installa-zione degli impianti di sicurezza, particolarmente attenti alle esigenze degli utenti.Con l’evoluzione di logisty nella divisione di busi-ness Hager sicurezza, anche il progetto IQL segna una tappa di trasformazione importante con il pas-saggio a “Installatore Qualificato Sicurezza” (IQS) logisty, rafforzando il ruolo di primo piano nelle strategie aziendali. Alla rete IQS sono dedicate sempre maggiori iniziative che includono: iniziative promozionali, corsi di formazione e aggiornamento professionale, ma anche assistenza tecnica, condi-zioni economiche esclusive, oltre all’appartenenza alla Rete Nazionale promossa dall’azienda.Tra gli altri vantaggi riservati agli Installatori Qua-lificati di Sicurezza logisty ci sono anche numerosi supporti di comunicazione, mentre dal 2012 sarà attivo un portale Web dedicato esclusivamente alla Rete IQS, con sito Internet personalizzato e Forum di discussione dedicato agli Installatori. Da oggi il network IQL diventa, dunque, IQS logi-sty, caratterizzato da una nuova immagine dove spicca il viola, il colore istituzionale della divisione dedicata alla sicurezza degli ambienti residenziali e commerciali (quindi, non più soltanto “sistema d’allarme”), con l’obiettivo di raggiungere la coper-tura nazionale ottimale, garantendo all’utente fi-nale rapidità d’intervento, professionalità e qualità/affidabilità del prodotto.

Hager sicurezza: una rete di esperti nella protezione degli ambienti

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Proseguono gli incontri formativi organizzati da ANIE Sicurezza, Associa-zione Italiana Sicurezza ed Automazione Edifici aderente a Federazione ANIE, in seguito all’accordo sottoscritto lo scorso anno con il Corpo Na-zionale Vigili del Fuoco con l’obiettivo di costruire un progetto formativo e informativo per tutti gli operatori della sicurezza elettronica antincendio.Forte dell’esperienza degli scorsi anni, ANIE Sicurezza ritorna nel cam-po della formazione con programmi, docenti e corsi ad alto livello. Con l’obiettivo di innalzare il livello di qualità e di know how degli operatori del settore e fare chiarezza nel complesso mondo normativo, certificativo e legislativo della sicurezza elettronica antincendio.I corsi si articolano in una parte teorica, suddivisa in due giornate, e in una parte pratica, che comprende una verifica di apprendimento finale, al termine della quale verrà consegnato un attestato di frequenza.Il primo appuntamento è previsto per i prossimi 17-18 aprile 2012 a Mila-no, presso la sede di Federazione ANIE. Nel corso delle Giornate verran-no approfondite le tematiche legate alla componentistica per impianti di rivelazione incendio; ai cavi (Norma CEI 20-105) ed agli elementi di connessione; oltre che alla normazione del settore rivelazione, in parti-colare sul Decreto 10 marzo 1998, sulla nuova UNI 11224 e sulla nuova UNI 9795: “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione al-larme d’incendio, progettazione, installazione ed esercizio”. Seguiranno incontri in tutta Italia. Dopo Milano, sarà la volta di Mestre (8-9 maggio), Torino (30-31 maggio), Prato (10-11 ottobre), Ancona (24-25 ottobre) e Roma (15-16 novembre).

Interlocutore globale nel settore delle automazioni, della sicurezza e del controllo degli ambienti residenziali, collettivi e dei grandi spazi pubblici, con 940 collaboratori e 480 tra filiali e distributori esclusivi in 118 Paesi nel mondo, Came Group prevede di chiudere l’esercizio 2011 con un fatturato prossimo ai 162 milioni di euro (+6 per cento rispetto al 2010) e un EBITDA superiore all’11 per cento del consolidato. La crescita del gruppo trevigiano è stata trainata dall’export che, con una percentuale di oltre il 75 per cento, ha registrato un’impennata soprattutto sui mercati dell’Est.Anche il 2012 si è aperto con il piede sull’acceleratore grazie all’acquisizione del 100 per cento delle filiali Came GmbH Seefeld, a Berlino, e Came GmbH, a Stoccarda.La crescita di Came Group è l’espressione di una strategia di diversificazione del bu-siness che spinge fortemente l’acceleratore sull’internazionalizzazione anche grazie alla scelta di promuovere i propri marchi nel mondo attraverso importanti sponso-rizzazioni sportive. Un percorso iniziato nel 2009 e nel 2010 in Superbike, a fianco del team Aprilia e del fuoriclasse romano Max Biaggi, proseguito nel 2012 pedalando con il team ciclistico RadioShack Nissan Trek e culminato oggi con il lancio del team Came Iodaracing, una squadra tutta italiana guidata da Giampiero Sacchi e con i piloti Danilo Petrucci, in MotoGP, e Simone Corsi, in Moto2.«Prevediamo nel 2012 di realizzare un giro di affari di 220 milioni di euro», ha dichia-rato il cavalier Paolo Menuzzo, Presidente di Came Group, «anche grazie alla spinta propulsiva che importanti sponsorizzazioni sportive daranno al nostro business. Il nostro ingresso in MotoGP con un team tutto italiano, che incarna i valori del nostro gruppo che progetta e produce in Italia, ci consentirà di dare visibilità ai brand Came e BPT su un palcoscenico internazionale».

ANIE SIcurEzzA: formazione antincendio

cAmE Group: chiuso positivamente il 2011

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Fornitore di soluzioni per la connessione, Stelvio Kontek ha annunciato l’espansione commerciale in Asia e Oceania con l’apertura del proprio ufficio a Hong Kong. La nuova sede è già avviata da alcuni mesi ed è la base di un progetto industriale ambizioso.Il Sud Est Asiatico è sicuramente una zona in forte espan-sione, con dinamiche commerciali diverse da quelle euro-pee; per questo motivo diventa strategica la presenza di una persona sul territorio. Il mercato dei connettori e dei morsetti costituisce una parte importante del fatturato ge-nerato da Stelvio Kontek in questa area.Nell’ambito del piano di sviluppo della società si è deciso, quindi, di aprire un ufficio in Asia, con il preciso scopo di essere presenti in una zona con notevoli prospettive di cre-scita futura a livello economico e industriale.A capo dell’ufficio Alberto Quadrio, General Manager di Stelvio Kontek Ltd., che seguirà il piano per i prossimi tre anni. L’intero staff si occupa di supportare sia i clienti della zona, sia la rete distributiva per tutta l’area del Pacifico, con l’obiettivo di sviluppare una rete vendita adeguata a questo nuovo mercato.La scelta di Hong Kong è strettamente legata all’economia vivace e profondamente in sintonia con il commercio inter-nazionale che caratterizza la città, importantissimo centro commerciale e finanziario, nonché turistico ed aeroportua-le, ben collegato con tutta l’Asia e l’Oceania.«Sono entusiasta dell’opportunità che mi è stata offerta, è una sfida molto impegnativa, Hong Kong è un centro stra-tegico per sviluppare il business di Stelvio Kontek in Asia e in Oceania, nonché una città moderna ed ospitale», ha commentato Alberto Quadrio.

Stelvio KonteK: espansione in asia

Alberto Quadrio, General Manager dell’ufficio Stelvio Kontek di Hong Kong

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Palazzoli ha recentemente dato il ben-venuto alla nuova agenzia della Lom-bardia Ovest: Essevi Snc Elettrorappre-sentanze.I titolari, Roberto Sereni e Mario Volpa-gni, hanno fondato l’agenzia nel 2001, posizionandosi, fin da dall’inizio, in ma-niera positiva sul mercato.«I rapporti che si stabiliscono con gli ac-quirenti e gli operatori dei punti vendita sono chiari, basati sulla serietà, sulla competenza e sulla professionalità…», spiega Mario Volpagni.La nuova rappresentanza con sede a Brescia, in via Baracca 22, si occuperà dei territori di Bergamo, Cremona e Brescia.Palazzoli crede nelle potenzialità di questa squadra, soprattutto l’Area Ma-nager Loris Calzavara, fiducioso che la collaborazione porterà soddisfazione ad entrambe le organizzazioni.

Palazzoli: nuova partnership

Per il 2012 Fanton punta ad un consolidamento del proprio po-sizionamento internazionale e lo fa con un nuovo Responsabile Commerciale per il mercato estero, Paolo Sartori, ingegnere elet-trotecnico.Una lunga esperienza nel campo del marketing ed un’approfondi-ta conoscenza del prodotto elettrico e delle strategie commerciali ad esso legate: questo è il know how professionale che Sartori ha costruito attraverso le precedenti esperienze in aziende di primo piano. L’impegno in Fanton inizia da una fondamentale fase di ri-cerca e di analisi dei mercati di riferimento per delineare la nuova programmazione commerciale.«L’obiettivo», spiega Sartori, «sarà quello di individuare nuovi pro-getti e percorsi per consolidare i rapporti commerciali di Fanton nei Paesi già acquisiti e soprattutto per rivolgersi a nuovi mercati e a nuovi clienti internazionali, rispondendo ad esigenze specifiche con strategie mirate».In Fanton ogni fase di vita, dall’idea alla produzione, è Made in Italy: nella sede di Conselve (PD), con 30.000 m2 di superficie di cui 18.000 produttivi, nascono i prodotti che vengono già distribuiti all’estero nel resto dell’Europa, in Sud America e Nord Africa. Gli obiettivi a lungo termine sono appunto di consolidare i rapporti commerciali con questi Paesi e creare nuove occasioni di busi-ness, penetrando in nuovi Stati.

Fanton: nuovo responsabile CommerCiale estero

Paolo Sartori, Responsabile Commerciale per il mercato estero di Fanton

Da sinistra, Roberto Sereni, Mario Volpagni e il collaboratore d’agenzia, Gabriele Capoferri

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Realizzata da Mitsubishi Electric un’importante instal-lazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni di Apofruit, azienda italiana che opera nel settore ortofrut-ticolo, ai vertici europei con il marchio Almaverde Bio.I moduli fotovoltaici della società, in totale oltre 17.300, sono stati utilizzati in tutti e sei gli impianti installati su altrettanti stabilimenti produttivi della cooperativa orto-frutticola: ai già esistenti impianti di Scanzano (Matera) e Aprilia (Latina), se ne sono aggiunti quattro nuovi, a Vignola (Modena), San Pietro in Vincoli (Ravenna), Pieve Sistina e Longiano, comuni in provincia di Cesena.Questi nuovi impianti hanno consentito la bonifica di 20.000 m2 di amianto, presenti nelle strutture, operazione che ha permesso un notevole risparmio di emissioni di CO2, pari ai consumi di 1.200 auto in circolazione. In par-ticolare, l’impianto di Vignola è suddiviso in due sezioni: la prima, più grande, ha visto la bonifica dall’amianto ed è composta da 2.594 pannelli da 185 Wp, per complessivi 479,89 kWp, mentre la seconda ha comportato l’installa-zione di 216 moduli, per complessivi 39,96 kWp.Per tutti gli impianti di Apofruit, caratterizzati da una potenza complessiva di oltre 3 MW, sono stati utilizzati gli stessi moduli fotovoltaici Mitsubishi Electric, in sili-cio policristallino a 50 celle, da 156 mm, serie PV-TD, in grado di aumentare del 10 per cento la luce riflessa dagli spazi tra una cella e quella adiacente rispetto al modello precedente, grazie alla presenza di un’innovativa pellico-la di supporto, che ne aumenta la potenza.

Il Comitato IFI, che riunisce le industrie del fotovoltaico italia-no, ha nominato il nuovo Presidente: Alessandro Cremonesi, già Vicepresidente del comitato dalla fondazione, che sosti-tuisce Filippo Levati, che rimane a disposizione del direttivo. Levati ha guidato IFI in un anno di intenso lavoro durante il quale l’Associazione degli industriali del settore fotovoltaico si è accreditata come protagonista del settore delle rinnovabili.«Ringrazio tutti i membri del Comitato», ha affermato Ales-sandro Cremonesi, «per la fiducia che hanno deciso di darmi, nel segno della continuità e dell’evoluzione del nostro settore e della nostra capacità di rappresentare le esigenze di un comparto fondamentale per lo sviluppo del Paese e per l’am-biente. Il fotovoltaico italiano è una eccellenza nel mondo, offre migliaia di posti di lavoro. È anche un settore molto di-namico, con una concorrenza internazionale forte. Dobbiamo puntare sulla qualità e sulla nostra ricerca, sulla capacità di creare una filiera interna che continui ad essere un esempio per tutti i mercati del mondo».Con oltre 120 milioni di euro di investimenti già effettuati e 80 milioni di investimenti previsti nei prossimi due anni, 700 MW di moduli prodotti nel 2010, il Comitato IFI annovera fra i soci fondatori le principali aziende italiane produttrici di celle e moduli fotovoltaici, che rappresentano oltre l’80 per cento della produzione nazionale.

Mitsubishi ElEctric: nuovi impianti fotovoltaici

coMitato iFi: staffetta al vertice

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Alessandro Cremonesi, neo Presidente di IFI, Industrie Fotovoltaiche Italiane

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Venerdì 18 maggio, ai piedi del Vesuvio, si svolgerà la tradizionale Assemblea dei Soci FME per tracciare le linee future della distribuzione, indicando scenari e prospettive

Si riparte da Napoli

Una Federazione proiettata al futuro quella che si ritroverà a Napoli il prossimo 18 mag-gio per analizzare quanto fatto e, soprattut-to, cosa si può e deve fare per affrontare la difficile situazione della filiera.«Abbiamo scelto Napoli perché è un punto facile da raggiungere, è una bellissima città, in grado di offrirci un’ospitalità calorosa», ci spiega il Presidente Giampaolo Ferrari. «La riteniamo una città molto importante, una realtà che ha bisogno anche di qual-che segnale positivo d’interesse; e poi è un luogo dove non sempre si pensa di fermarsi per ammirarne le bellezze. Un’opportunità, quindi, per chi vuole trascorrere un fine set-timana diverso».

Quali saranno i temi e le novità dell’incontro?«Avremo nella giornata due momenti distin-ti: la mattina, l’Assemblea dei soli soci dove, a parte le formalità amministrative dell’ap-provazione del bilancio, vorremmo affronta-

re alcune tematiche importanti, tra le quali il problema delle differenze inventariali, un argomento che bisogna approfondire perché è uno dei punti critici che affligge tutte le nostre aziende e che deve trovare risposta. Ci attendiamo, dopo un confronto al nostro interno, di avere elementi da portare sul tavolo dell’Agenzia delle Entrate perché si possano individuare soluzioni che la Grande Distribuzione Organizzata ha già trovato. Il pomeriggio si terrà, invece, un incontro pubblico, allargato a tutti i nostri fornitori, dove presenteremo ufficialmente la ricerca che abbiamo commissionato alcuni mesi fa a SDA Bocconi, nella quale viene analizzato lo sfondo competitivo e commerciale nel quale opera il comparto della distribuzio-ne, evidenziandone le dinamiche in corso ed i fattori critici per il futuro. Un tema di ampio respiro e di grande interesse. Credo che questa ricerca possa dare spunti note-voli a tutta la nostra categoria e non solo.

Giampaolo Ferrari, Presidente di FME

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Infine, avremo un ospite d’eccezione, Paolo Nespoli, l’astronauta italiano che è stato 174 giorni, 9 ore e 40 minuti nello spazio, che ci illustrerà le potenzialità del trasferimento delle tecnologie che vengono utilizzate sui veicoli spaziali nella soluzione di alcuni no-stri problemi: tanti aspetti curiosi ed anche un notevole interesse per chi racconterà una vita vissuta per sei mesi in modo completa-mente diverso dal normale».

Ci troviamo in un periodo critico per il settore. Come vive FME questa congiuntura? Si vedono spiragli di inversione di tendenza?«L’impegno di FME è senz’altro quello di supportare i propri soci, tentando di fornire alcune linee guida e, in particolare, le Asso-ciazioni regionali si stanno muovendo con i propri associati cercando di aiutarli in questi momenti, in cui sono stati soggetti a forti aumenti delle spese (carburanti, trasporto, personale), per cercare di trovare nei listini servizi denominatori comuni che possano compensare in parte questo incremento di costi. Non abbiamo al momento dati ag-giornati, ma si può desumere che nei primi due mesi si sia registrato un calo medio del 10÷15 per cento rispetto allo scorso anno. Bisogna, però, considerare che nel 2011 ab-biamo registrato numeri estremamente alti, anche grazie al fotovoltaico; penso, quindi, che non sia questo il dato più preoccupante. Mi auguro che dai prossimi mesi di aprile e maggio la situazione vada riposizionan-dosi in termini di percentuali, perché non si sentirà più l’effetto del fotovoltaico. Di sicuro non si può parlare di ripresa, perché il comparto dell’edilizia è ancora soggetto a forti criticità. Penso che dovremo soffrire ancora un anno. Quello che occorre fare è avere tutti maggiore attenzione sull’aspet-

to finanziario, che è quello che preoccupa maggiormente. Dal mese di aprile sarà la Federazione che, in accordo con i Consorzi e l’Infragruppo, fornirà i dati ufficiali sull’an-damento dei fatturati. Avremo, quindi, la possibilità di fare più rapidamente un’analisi della situazione».

Si sono registrate alcune chiusure di realtà che operavano nel mondo della distribuzione. È un fenomeno purtroppo destinato a crescere? Ci sarà quel movimento di aggregazione che Lei ha più volte auspicato?«Il problema che ha coinvolto queste azien-de, e che assilla un po’ tutti, è proprio legato alla parte finanziaria. Chi non è attento agli incassi, ai propri piani finanziari è chiaro che oggi rischia più di altri. Certamente questi aspetti dovrebbero consentire, permettere e agevolare le aggregazioni, ma sarebbe op-portuno arrivarci in un periodo di maggiore stabilità, non quando ci si accorge all’ulti-mo momento di essere in difficoltà. Senza

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dubbio la crisi può facilitare il percorso, ma non è più una scelta, diventa un obbligo. È meglio fare queste aggregazioni come deci-sione strategica e non come imposizione».

Siamo arrivati alla fine del primo trimestre. Siete ora in grado di affrontare con i produt-tori il problema della firma dei contratti?«L’incontro del 18 maggio cade proprio come scadenza a quel termine che ci eravamo imposti. Abbiamo ancora qualche momento davanti, penso che in occasione dell’Assem-blea valuteremo la situazione ed avremo qualche elemento in più per decidere. Mi auguro che ci sia, nel frattempo, qualche scelta più coraggiosa da parte del Governo per un rilancio dell’economia, perché credo che, al di là del fatto che la ripresa non sarà comunque a breve, mi auguro che la fiducia, aspetto fondamentale per riavviare gli inve-stimenti, arrivi nel breve periodo».

Alla struttura di FME si è aggiunto un nuovo tassello con la Regionale della costa adriatica. Quasi completa la copertura del territorio?«Devo dire che abbiamo fatto tutti un lavoro straordinario e rimane scoperta solo la Ca-labria. Tutte le Regioni sono state veramen-te entusiaste di avviare questo processo. Nel giro di 2 anni abbiamo riformato tutte le As-sociazioni Regionali e nel breve completere-mo anche l’ultimo tassello. Ora le Associa-zioni funzionano e credo che la ripresa del dialogo tra gli operatori che lavorano sullo stesso territorio sia l’aspetto più positivo e determinante».

All’ultimo incontro di gennaio era stata lanciata l’idea di una condivisione delle politiche commerciali con i produttori. Ha avuto seguito questa richiesta?«Devo dire che c’è un coinvolgimento no-tevole, c’è un rapporto molto positivo con i Consorzi, stiamo lavorando come Federa-

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zione in stretta sintonia e anche i fornitori condividono con noi le difficoltà di questo momento e cerchiamo di darci una mano. È sicuramente un momento favorevole per il dialogo e credo che stiano già emergendo aspetti positivi da questo punto di vista».

A che punto siamo con lo scambio dei dati di mercato?«Come già accennato precedentemente, la Federazione sarà il punto di riferimento per i dati della distribuzione. Vorremmo metterli sul tavolo anche in un’azione di scambio che già sollecitiamo da tempo con la produzione perché ci interessa avere anche i dati non solo del sell out, ma anche del sell in dei produttori».

A novembre è terminato il percorso di Rottamazione, che ha coinvolto tutta la filiera. Al di là degli apprezzamenti sulle conclusioni, ci sono stati risultati concreti? È previsto un rilancio del progetto?«Senz’altro ci sarà una continuazione di questo progetto che abbiamo lanciato già due anni fa, prima che Opificium avviasse questo percorso prendendo spunto dalla nostra idea. È un tema fondamentale, sul quale sicura-mente continueremo a muoverci, ma que-sto fa parte di quegli argomenti importanti che, con tutta la filiera, dai produttori agli installatori, dobbiamo portare sul tavolo dei Ministeri per riuscire ad avere attenzione ed agevolazioni per il nostro comparto. Per ora non ci sono stati risultati concreti, anche perché ci eravamo mossi con il Go-verno precedente ed il nuovo esecutivo, anche se ha mostrato sicuramente un inte-resse per l’argomento, ha dovuto affrontare problemi più urgenti. Cercheremo di riproporlo non appena po-tranno ascoltarci per arrivare a qualcosa di concreto e non solo per un esercizio acca-demico. Sarà un argomento che porteremo

all’incontro di maggio perché deve essere la continuazione di un filo conduttore che dovrebbe portarci, poi, alla manifestazione E.Tech Experience del 2013».

A che punto è il progetto comunicazione e Web TV di FME?«Sempre nell’incontro del 18 maggio uno spazio importante sarà dedicato al progetto comunicazione, dove con Commercio Elet-trico e con un’agenzia di comunicazione presenteremo a tutti gli Associati un pro-gramma molto ambizioso che vorrebbe tra-sferire alcuni elementi che possono essere determinanti per imprimere maggior valore al nostro mercato e, in pratica, porre la di-stribuzione come fulcro della vita del mondo elettrico».

Questo rientra nei servizi che la Federazio-ne vuole offrire ai propri associati?«Certamente, servizi verso tutta la nostra filiera per essere da tramite con una serie di iniziative, andando sul territorio, cercando di creare eventi che, mi auguro, i nostri soci possano apprezzare ed utilizzare al meglio, anche per ridurre i loro costi. Fili conduttori che possano aiutare per una crescita conti-nua delle nostre aziende. La Federazione è un po’ il denominatore co-mune libero e indipendente di tutta la nostra categoria. Non vogliamo, tuttavia, sovrapporci, così come per la comunicazione, anche per al-cuni servizi che molti Consorzi sviluppano direttamente. Bisogna lavorare in sintonia. Vorrei offrire servizi che abbiano una loro concretezza, che possano far trovare ai soci vantaggi, diretti o indiretti, nei risparmi dei costi, piuttosto che in informazioni indispen-sabili. Il servizio di informazioni per la ge-stione del credito, che già è stato avviato in Lombardia, è, ad esempio, un supporto in-dispensabile. Sta funzionando bene e credo che, a breve, potrà essere utilizzato da tutti. Conto di più sulla realizzazione di pochi ser-vizi utili, piuttosto che mettere in pista tante iniziative che poi servono a poco».

Come vanno i rapporti di FME con i Consorzi?«Molto bene, si lavora in stretta sintonia e si tratta di trovare anche qui la compensazione di quello che noi possiamo fare e che loro non fanno. I Consorzi hanno un’attività rivolta ai soci ovviamente più commerciale; da parte no-stra vi è un impegno da un punto di vista politico e più generale, per salvaguardare gli interessi della categoria».

Maurizio Gambini

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Nella seconda metà del 2011 si è in-terrotto il lento e debole processo di ritorno verso la normalità nei paga-menti tra le imprese, avviato dopo la fase più acuta della crisi che si è ab-battuta sulle aziende italiane tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009.I dati degli ultimi tre mesi del 2011 confermano, infatti, i segnali negativi emersi nel terzo trimestre, sul fronte sia dei protesti levati alle imprese, sia dei ritardi nei pagamenti.In base agli archivi di Cerved Group, nel corso del 2011 si contano circa

43.000 società cui è stato levato al-meno un protesto o una cambiale. Il dato, pur segnando un calo del 4,2 per cento rispetto all’anno precedente, rimane allarmante in termini assoluti: il numero di società protestate risulta maggiore del 33 per cento rispetto alle 32.000 del 2007, l’ultimo anno che non ha risentito della crisi del 2008. Inol-tre, i dati trimestrali indicano che la tendenza positiva si è interrotta nella seconda metà dell’anno. Sono soprat-tutto le società che operano nell’edili-zia e quelle del terziario ad evidenziare una situazione di maggiore difficoltà nel quarto trimestre, con un numero di soggetti protestati che supera abbon-dantemente il periodo pre crisi.Dal punto di vista territoriale, soffrono soprattutto le società del Centro Sud, con un’incidenza di soggetti protestati particolarmente elevata in Calabria e Campania, mentre la situazione è so-stanzialmente stabile nel Nord Ovest. In controtendenza la manifattura e il Nord Est, in cui i protesti continuano a diminuire e ad avvicinarsi a valori di normalità. Il deterioramento osserva-to nella seconda metà dell’anno sul fronte dei protesti è confermato dai dati di Payline, il database di Cerved Group che controlla i rapporti con i fornitori di oltre due milioni di im-prese italiane: si allungano i tempi di liquidazione delle fatture e i ritardi rispetto alle scadenze pattuite.

L’Osservatorio sui protesti e i pagamenti delle imprese realizzato da Cerved Group a febbraio registra come il lento ritorno verso la normalità si sia interrotto: soffrono, soprattutto, costruzioni e terziario

Pagamenti e Protesti: chiude male il 2011

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I protestIIl lento ritorno dei protesti levati alle imprese verso i valori pre crisi, osser-vato dopo il picco toccato nell’ultima parte del 2009, si è interrotto nella se-conda metà del 2011. I dati del quarto trimestre confermano l’inversione di tendenza già emersa nei precedenti tre mesi: il numero di titoli contestati e di aziende cui è stato levato almeno un protesto è, infatti, leggermente su-periore rispetto a quello del quarto tri-mestre del 2010 (rispettivamente, +0,5 per cento e +0,8 per cento), mentre l’importo dei titoli contestati è aumen-tato poco più dell’inflazione (+3,1 per cento). I dati riflettono tenden-ze di fondo molto diverse tra le ditte individuali – che, pur rappresentando la maggior parte dei soggetti protestati (il 70 per cento), pesano solo per un terzo in termini di importi contestati – e le altre forme giuridiche di impresa. Il nume-ro di titolari di imprese indivi-duali con almeno un protesto nell’anno si è, infatti, attestato nel 2011 a valori inferiori a quelli del 2008 (106.000 contro 107.000) e non troppo distanti da quelli del 2007 (102.000 nell’ultimo anno che non ha risentito della crisi). Vicever-sa, nelle forme di impresa più strutturate, i dati indicano il perdurare della situazione di difficoltà. Nel 2011 sono state protestate 43.000 società: il

valore, pur segnando un calo del 4,2 per cento rispetto all’anno precedente, risulta ancora del 33 per cento supe-riore rispetto a quello del 2007.I dati trimestrali evidenziano che nella seconda parte del 2011 si è arrestato il lento processo di ritorno dei protesti verso una situazione di normalità: in particolare, nel quarto trimestre sono più di 20.000 le aziende protestate, per un aumento del 3,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010 (+6,9 per cento in termini di importi).I dati evidenziano marcate differenze settoriali. Prosegue il recupero nella manifattura, in cui il numero di società

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protestate risulta in calo del 5,5 per cento rispetto al quarto trimestre del 2010, rimanendo comunque del 9,9 per cento superiore al periodo pre crisi(1). Anche nell’ambito dell’industria, i dati evidenziano una forte eterogeneità: molto diffusi i protesti con un perdu-rare di uno stato di grave difficoltà nel sistema casa (la percentuale di società con almeno un protesto ha toccato l’1,2 per cento nel quarto trimestre, contro lo 0,9 per cento osservato prima del-la crisi), nei mezzi di trasporto (1 per cento contro lo 0,8 per cento), nel largo consumo (0,9 per cento); viceversa, è in miglioramento la situazione nel sistema moda (0,7 per cento), settore in cui la congiuntura era negativa già prima dell’arrivo della crisi, e nella meccanica (0,5 per cento). Nei settori non manifatturieri, la situazione è in peggioramento, con dati molto allar-manti nel settore delle costruzioni: nel quarto trimestre 2011 si conta un numero di società edilizie cui è stato levato almeno un protesto in crescita del 7,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010, e del 63 per cento superiore rispetto al livello pre crisi. L’incidenza dei protesti ha raggiunto l’1,5 per cento, aumentando di mezzo punto rispetto a quanto osservato in media nel 2007 e nella prima parte del

2008. Anche nel terziario la situazione è in peggioramento: le imprese prote-state sono in aumento del 6,4 per cen-to rispetto alla fine del 2010 e il livello dei protesti rimane del 35,6 per cento superiore rispetto al periodo pre crisi. Soffrono soprattutto le società che operano nel campo della logistica e dei trasporti (l’incidenza dei protesti ha toccato l’1,4 per cento nel quarto tri-

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mestre, contro l’1 per cento osservato prima della crisi) e nella distribuzione (1 per cento). Pur con una diffusione dei protesti significativamente minore, in netto peggioramento anche la si-tuazione per le società immobiliari: la diffusione dei protesti triplica tra il pe-riodo pre crisi (0,1 per cento) e il quar-to trimestre del 2011 (0,3 per cento). Dal punto di vista territoriale, i protesti risultano in calo nel Nord Est, in cui si contano più di 2.000 società protestate negli ultimi tre mesi del 2011, un valo-re del 9,8 per cento inferiore rispetto a quello del 2010, ma ancora del 21,3 per cento maggiore rispetto ai livel-li pre crisi. Il calo è diffuso a tutte le regioni dell’area, ma mentre in Friuli e in Trentino Alto Adige il numero dei protesti risulta già inferiore rispetto al periodo pre crisi, in Veneto e in Emi-lia Romagna il ritorno alla normalità è ancora lontano. Nel Nord Ovest le società protestate sono più di 4.000, con una diminuzione dell’1,8 per cento rispetto agli ultimi tre mesi del 2010. Il calo è più marcato in Piemonte e in Liguria (rispettivamente, -4 per cento e -5,6 per cento), rispetto a quanto os-servato in Lombardia (-1,4%), regione in cui si concentra la grande maggio-ranza di protesti e che rimane anche quella con il numero di aziende in diffi-coltà più lontano dal periodo pre crisi. Nell’Italia Centrale, le società prote-state risultano in aumento del 7,2 per cento, per gli incrementi a due cifre osservati in Umbria (+10,6 per cento) e nel Lazio (+10 per cento), per la dina-mica comunque elevata della Toscana (+7,6 per cento) e nonostante il miglio-ramento delle Marche (-8,6%). I valori pre crisi sono molto lontani per quanto riguarda la Toscana (+35,5 per cento), il Lazio (+38,5 per cento) e, soprattutto, l’Umbria (+65,9 per cento), mentre per le Marche la situazione è meno grave (+12,8 per cento). Nel Sud e nelle Isole si contano più di 8.000 società con un assegno o una cambiale protestata, in aumento rispetto all’anno precedente del 7,7 per cento. A parte l’Abruzzo, che fa registrare un calo dell’1,4 per cento rispetto allo scorso anno, sono in aumento i soggetti protestati in tutto il Mezzogiorno, con un incremento ad-dirittura del 30 per cento in Calabria. Sono proprio le regioni meridionali ad evidenziare nel quarto trimestre una maggiore diffusione dei protesti: la Ca-labria, con il 2 per cento delle società

operative nella regione con almeno un assegno o una cambiale protestata, la Campania (1,4 per cento), la Basilicata (1,3 per cento), la Puglia (1,3 per cen-to), l’Abruzzo (1,3 per cento) e la Sicilia (1,2 per cento).

I pagamentIIl deterioramento del quadro congiun-turale osservato nella seconda metà del 2011 è confermato dai dati relativi alle abitudini di pagamento delle im-prese degli ultimi tre mesi dell’anno: si allungano i tempi di pagamento e aumentano i ritardi rispetto agli ac-cordi presi con i fornitori, proseguendo il trend negativo già emerso nel terzo

Le variabiLi osservate

Imprese protestate: aziende (codici fiscali attribuibili a persone giuri-diche o a persone fisiche cui corri-sponde un’impresa individuale) cui è stato levato almeno un protesto in un dato trimestre.Termini concordati: giorni tra la data di emissione di una fattura e la sua scadenza.Giorni di pagamento: giorni tra la data di emissione e l’effettiva liqui-dazione della fattura.Puntualità dell’impresa e giorni di ritardo: differenza tra giorni di pagamento e termini concordati. Quando la differenza è negativa, l’impresa è puntuale, altrimenti la differenza corrisponde ai giorni di ritardo.

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trimestre. In base ai dati di Payline, i pagamenti tra aziende sono stati regolati nel quarto trimestre in 88,9 giorni, quattro in più rispetto al tri-mestre precedente(2). L’allungamento è in parte dipeso da condizioni di pa-gamento meno rigide (in media, i ter-mini concordati per liquidare le fatture sono aumentati di quasi un giorno, passando da 64,6 a 65,5) e in misura maggiore da crescenti ritardi (23,3 del quarto trimestre contro i 20,2 di quel-lo precedente).Complessivamente, nel 2011 i ritardi sono stati inferiori a quelli osservati nell’anno precedente (in media 20,4, contro i 20,7 del 2010), ma la tendenza degli ultimi due trimestri è decisamente negativa. L’allungamento dei tempi di pagamento e dei ritardi dell’ultima parte dell’anno è coinciso con una mag-giore polarizzazione dei comportamenti delle im-prese: sono aumentate sia quelle puntuali, passando dal 40,7 per cento al 42,6 per cento, sia quelle in grave ritardo: la percen-tuale di quelle che saldano le fatture dopo oltre due mesi rispetto alle scaden-ze concordate è aumentata dal 6 per cento al 7,2 per cento, tornando sui massi-mi osservati nella fase più acuta della crisi del 2009.Nell’ultima parte del 2011 è anche aumentata la per-

centuale di aziende “non segnalate”: si tratta di imprese per cui non sono più aggiornate le posizioni in Payline, in molti casi perché le controparti non sono più disposte a concedere un credito commerciale. Analisi sui dati storici dimostrano che queste imprese denotano una frequenza dei default più che doppia rispetto a quelle che continuano ad essere segnalate in Payline. L’allungamento dei tempi di pagamento e dei ritardi ha riguardato le micro, le PMI e le grandi imprese. Le aziende maggiori (fatturato oltre 50 milioni) liquidano le fatture in media in

osservatorio sui protesti e i pagamenti deLLe imprese

L’Osservatorio trimestrale sui pro-testi e sui pagamenti delle imprese italiane analizza i protesti levati ver-so l’universo delle aziende italiane e le abitudini di pagamento di insiemi estesi di imprese monitorate in Pay-line, il database di Cerved Group che contiene 26 milioni di informazioni sulle esperienze di pagamento delle aziende italiane (circa 2,2 milioni di imprese censite), fornite dagli ade-renti alla business community sulle abitudini dei loro clienti nelle transa-zioni commerciali.I dati sui protesti si riferiscono all’u-niverso delle imprese italiane e sono ottenuti selezionando tra i protesti

quelli che si riferiscono a codici fi-scali di persone fisiche titolari di im-prese individuali e a codici fiscali che corrispondono a persone giuridiche.Le statistiche sulle abitudini di pa-gamento si riferiscono a insiemi di imprese chiusi a un anno che devo-no rispettare alcuni criteri di qualità e di continuità nella disponibilità dei dati. In base all’aggiornamento dei campioni, in ogni nuovo numero si aggiornano i valori relativi agli ultimi trimestri esposti nel precedente Os-servatorio.Il campione di imprese relativo agli ultimi quattro trimestri comprende circa 473.000 imprese.

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95,7 giorni (in crescita rispetto ai 90,8 del trimestre precedente), le aziende nella fascia 10÷50 milioni in 80,8 giorni (78,1), le PMI con ricavi 2÷10 milioni in 77,5 giorni (75,2) e le microimprese in 57,7 giorni (56,2). I maggiori tempi di pagamento delle grandi imprese dipendono soprattutto dai ritardi, che sono utilizzati spesso come uno stru-mento per gestire la liquidità azien-dale, facendo leva sul proprio potere

negoziale. In ogni caso, la presenza di imprese in grave ritardo risulta in crescita in tutte le fasce di fatturato, toccando il 9,3 per cento proprio tra le società con ricavi oltre i 50 milioni di euro.Nel quarto trimestre 2011, i tempi di pagamento si allungano in tutti i settori economici, con aumenti parti-colarmente rilevanti nelle costruzioni (103,4 giorni contro i 98,5 dei tre mesi

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precedenti) e nei servizi (88,1 contro 85,2), comparti su cui pesano soprat-tutto i maggiori ritardi (che passano, rispettivamente, da 20,5 giorni a 23,9 e da 23,4 a 26,1).Nella manifattura, la presenza di im-prese in grave ritardo risulta più eleva-ta (e in crescita) nel sistema moda (6,4 per cento), nel largo consumo (6,2 per cento), nella filiera auto (5,7 per cento) e nel sistema casa (5 per cento). Nel terziario, le aziende ritardatarie sono particolarmente presenti nella distri-buzione (8,7 per cento), nella logistica e nei trasporti (7,8 per cento) e nei ser-vizi non finanziari (7,8 per cento).Dal punto di vista territoriale, il peg-gioramento delle condizioni di paga-mento osservato nel terzo trimestre è confermato negli ultimi tre mesi del 2011 in tutta la Penisola. Il deterioramento è particolarmente marcato nel Mezzogiorno (da 86,4 a 92,9 giorni), che risulta l’area in cui le imprese devono attendere di più per la liquidazione delle proprie fatture. Segue a breve distanza il Nord Ovest, con 92,6 giorni (88,2 nel trimestre precedente), il Centro con 90,5 giorni (85,5) e più staccato il Nord Est (78,9), in cui i ritardi sono nettamente inferiori rispetto a quanto osservato nelle altre aree (15,3 contro ritardi tra i 25 e i 28

giorni). I ritardi sono, comunque, in crescita ovunque: di 5,5 giorni nel Mez-zogiorno, di 3,8 nel Centro, di 3,4 nel Nord Ovest e di 1 giorno nel Nord Est.La presenza di imprese in grave ritar-do risulta in crescita in tutte le regioni, con livelli allarmanti soprattutto nel Mezzogiorno: hanno superato i due mesi di ritardo il 14,9 per cento delle aziende siciliane, il 13,3 per cento di quelle calabresi, il 12,6 per cento di quelle campane, l’11,8 per cento di quelle molisane, l’11,3 per cento di quelle della Basilicata, l’11,2 per cento di quelle della Puglia e il 10,5 per cen-to di quelle del Lazio.

a cura della redazione

Note:1) I valori pre crisi si riferiscono alla media calcolata nei sei trimestri tra il primo gennaio del 2007 e il secondo trimestre del 2008.

2) I dati sui pagamenti si riferiscono a campioni chiusi annuali a scorrimento (cfr. box): di conseguenza, i dati possono subire lievi scostamenti rispetto a quelli pubblicati nel precedente Osservatorio. I giorni di pagamento sono ponderati in base ai ricavi delle imprese.

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Il concetto di Smart Grid sottintende una mol-teplicità di interpretazioni in merito a cosa si debba intendere per sistema elettrico “intelli-gente” e a quali siano le soluzioni e le tecnolo-gie costitutive della Smart Grid.Nonostante la mancanza di una visione condi-visa su questi punti, c’è un’ampia convergenza tra ricercatori ed operatori del settore sul fatto che la transizione verso il paradigma Smart Grid sia ormai inevitabile. Questo per effetto delle politiche energetiche a livello comunitario e nazionale, che stanno promuovendo con for-za l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e l’affermazione di un sistema di generazione distribuito. La Smart Grid rappresenta un elemento abili-tante e al tempo stesso imprescindibile perché questi cambiamenti si realizzino. In questo per-corso di progressiva diffusione del paradigma Smart Grid sono diversi gli attori a giocare un ruolo rilevante: il legislatore, innanzi tutto, con-siderata la natura ancora fortemente regolata del sistema elettrico in Italia, e gli operatori in-dustriali, che saranno chiamati ad identificare i modelli di business e le partnership per co-gliere le opportunità che l’evoluzione normativa e lo sviluppo delle tecnologie abilitanti offrirà loro.

Smart Grid ExEcutivE rEportOffrire gli strumenti necessari a policy maker ed operatori industriali per promuovere l’evolu-zione virtuosa del sistema elettrico italiano ver-so un modello “intelligente”, questo l’obiettivo della prima edizione dello Smart Grid Executive Report, il nuovo Rapporto sull’evoluzione del sistema elettrico italiano verso il modello della Smart Grid, realizzato dall’Energy & Strategy Group della School of Management del Poli-tecnico di Milano.Il Rapporto, partendo da una classificazione delle principali funzionalità del sistema elettri-

co “intelligente”, si focalizza sull’individuazione delle principali soluzioni tecnologiche che abilitano tali funzionalità, analizzando per cia-scuna di esse il quadro dell’offerta, i possibili scenari di diffusione ed il relativo potenziale di mercato. Il sistema elettrico è un settore for-temente influenzato dalle azioni intraprese dal soggetto regolatore: per questo, viene fornito, poi, un quadro dello stato dell’arte della nor-mativa italiana, comparandolo alle linee guida per l’evoluzione del sistema elettrico verso la Smart Grid espresse dal consesso dei regola-tori europei (ERGEG, oggi ACER). Infine, viene offerta un’originale analisi degli “effetti indotti” che la diffusione della mobilità elettrica potrà avere sulla penetrazione di mer-cato delle soluzioni tecnologiche “smart”.

Ampia la convergenza tra ricercatori ed operatori del settore sul fatto che la transizione verso il paradigma Smart Grid sia ormai inevitabile

Applicazioni, tecnologie e prospettive di sviluppo delle Smart Grid in Italia

Quanto è intelligente il “sistema elettrico” italiano?

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La fase della distribuzione è quella maggiormente interessata alle soluzioni “smart” perché interessata dalla diffusione di impianti da fonti rinnovabili non programmabili

Funzionalità intElliGEnti pEr il SiStEmaIl percorso verso il raggiungimento del para-digma della Smart Grid richiede che le diverse fasi del sistema elettrico si dotino di funziona-lità “intelligenti”. Per quanto riguarda la fase di generazione, è necessario ottimizzare l’eserci-zio delle diverse fonti di produzione in base alle condizioni della rete ed alle caratteristiche dei consumi (funzionalità di smart generation). Per le fasi di trasmissione e distribuzione, occorre garantire l’affidabilità, la qualità e la sicurezza delle reti, mediante l’implementazione di mec-canismi di azione/reazione che coinvolgano sia la generazione, sia il consumo (funzionalità di smart network). Per la fase di consumo ed utilizzo dell’energia elettrica è necessario che il consumatore finale assuma un ruolo attivo nel sistema, attraverso forme di monitoraggio e interazione con gli altri attori del sistema elet-trico (funzionalità di smart metering & active demand).

Soluzioni abilitantiPer ogni soluzione abilitante tali funzionalità, sono prima identificati e descritti gli elementi costitutivi e l’architettura di implementazione, così da evidenziare le eventuali relazioni che legano diverse soluzioni. Viene, poi, descritta la configurazione dell’offerta per comprende-re, da un lato, quale sia il grado di maturità e disponibilità commerciale della soluzione, dall’altro, le ragioni di fondo che ne determina-no la diffusione attuale e futura.L’analisi condotta rileva innanzi tutto l’esistenza di forti interazioni tra l’adozione e l’uso di diver-se soluzioni “smart”, che suggeriscono l’im-portanza di un approccio sistemico al problema della transizione verso un modello “intelligen-te” di sistema elettrico. In alcuni casi, l’adozio-ne di una soluzione richiede la contemporanea disponibilità di un’altra, legate quindi da una relazione di complementarietà, mentre in altri casi esiste un rapporto di sostituzione, per cui la diffusione di una soluzione “smart” riduce il potenziale di diffusione di un’altra tecnologia. Si nota, inoltre, come la maggior parte delle tecnologie alla base delle soluzioni “smart” siano commercialmente disponibili e mature, anche se non standardizzate. Questo compor-ta la necessità di una forte personalizzazione sulle esigenze del cliente e, quindi, un’elevata incertezza sui tempi e costi di fornitura, oltre che sull’integrabilità delle diverse soluzioni.

il quadro normativo in italiaL’analisi delle linee guida definite dall’ERGEG fa emergere la presenza di tre capisaldi: la ne-cessità di definire una regolazione focalizzata sulla valutazione delle prestazioni di ciascun attore del sistema elettrico attraverso indicato-

ri quantitativi; l’esigenza di esplicitare gli obiet-tivi che tali attori devono perseguire, attraverso la definizione di obblighi ed incentivi; il bisogno di promuovere la presa di coscienza da parte del consumatore finale, stimolandolo ad assu-mere un ruolo “attivo” all’interno del sistema elettrico. Rispetto a questi tre capisaldi, l’AEEG pare all’avanguardia a livello internazionale, nonostante dall’analisi condotta emergano una serie di criticità non trascurabili, come l’assen-za di indicatori quantitativi attraverso i quali si valutino le prestazioni delle fasi di generazione

Il Rapporto vuole contribuire alla promozione della comprensione delle prospettive di sviluppo futuro delle soluzioni per la transizione del sistema elettrico verso un paradigma “smart”

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e consumo dell’energia elettrica, lo “sbilan-ciamento” dei provvedimenti verso le fasi di trasmissione e distribuzione, rispetto a quelle di generazione ed utilizzo, nonché la presenza di provvedimenti che favoriscano l’adozione di alcune specifiche soluzioni, senza tuttavia la necessaria “visione d’insieme” e consapevo-lezza delle relazioni che influenzano l’adozione delle diverse soluzioni “intelligenti”.Alcuni passi avanti verso la comprensione delle dinamiche di sistema che sottintendono la dif-fusione delle soluzioni “smart” sono stati fatti con la Delibera ARG/elt 39/10, che introduce degli incentivi nella forma di extra remunera-zione del capitale investito in progetti pilota che prevedano l’integrazione di soluzioni “smart”, Questo meccanismo, non particolarmente “vir-tuoso”, è oggetto di revisione da parte dell’Au-torità (DCO 34/11, Appendice A), con l’idea di superarlo mediante l’adozione di uno schema basato sull’effettivo miglioramento delle pre-stazioni che l’investimento permette di conse-guire. Infine, il soggetto regolatore ha mostrato sensibilità verso la necessità di un maggiore coinvolgimento dei consumatori finali, con l’in-troduzione della tariffa bioraria (ARG/elt 22/10). Tuttavia, l’analisi mostra l’esigenza di intra-prendere azioni maggiormente incisive, come l’introduzione di tariffe multiorarie o la promo-zione dell’adozione di dispositivi “smart”, che stimolino il consumatore a divenire, a tutti gli effetti, un soggetto attivo all’interno del siste-ma elettrico.

lE Soluzioni tEcnoloGichE abilitantiLa valutazione del potenziale di mercato delle soluzioni è condotta mediante la definizione di scenari, a ciascuno dei quali corrisponde una particolare combinazione di fattori, di carattere normativo, tecnologico ed economico, che in-fluenzano il grado di diffusione delle soluzioni “intelligenti” in Italia.L’analisi mostra innanzi tutto come l’evoluzione dell’assetto regolatorio giochi un ruolo molto importante nel determinare la diffusione di diverse soluzioni abilitanti. In altri casi, invece, il principale driver che influenza il potenziale di diffusione di una soluzione “smart” è rap-presentato dal grado con cui altre soluzioni abilitanti sono adottate, dato che la comple-mentarietà tra di esse e gli effetti sinergici che le legano sono particolarmente importanti. Si stima un potenziale di mercato enorme per il complesso delle soluzioni abilitanti considerate nello studio, compreso, da qui al 2020, tra i 15 ed i 60 miliardi di euro, in funzione degli sce-nari che si verificheranno. Com’è ragionevole attendersi, la parte più consistente di questo potenziale riguarda le soluzioni destinate alla fase di distribuzione, per un totale compreso tra i 9 ed i 15 miliardi di euro, dal momento che

essa sconta un “gap di intelligenza” rispetto alla fase di trasmissione, nonché risulta forte-mente interessata dalla diffusione di impianti da fonti rinnovabili non programmabili, che causa squilibri e complessità gestionali per un sistema elettrico che è stato progettato e realizzato coerentemente con le caratteristi-che ed i requisiti di un modello di generazione centralizzata. È importante sottolineare come gli investimenti necessari per l’evoluzione del sistema elettrico verso la Smart Grid, seppur estremamente ingenti, risultino inevitabili se si vuole porre rimedio alle inefficienze dell’at-tuale sistema elettrico, che hanno un impatto stimabile nell’ordine dei 5 miliardi di euro da qui al 2020, con riferimento alle sole voci di co-sto direttamente connesse alle inefficienze del sistema elettrico nel suo stato attuale.

la mobilità ElEttricaLa diffusione attesa della mobilità elettrica porterebbe ad un consumo elettrico addizio-nale al 2020 fino a quasi 8 TWh, determinando un incremento del fabbisogno di circa il 2,5 per cento rispetto al fabbisogno elettrico nazionale al 2010. Inoltre, si registrerebbero degli “effetti indotti” sull’adozione delle soluzioni “smart”: l’incremento dei punti di prelievo e dell’impre-vedibilità dei carichi addizionali renderebbe de-cisamente più necessaria l’adozione di alcune soluzioni “smart”.

Gabriele Contini

La diffusione attesa della mobilità elettrica renderebbe decisamente più necessaria l’adozione di alcune soluzioni “smart”

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Nonostante lo spettro dell’esaurimento delle risorse energetiche tradizionali ed i problemi ambientali collegati al loro sfruttamento, la presa di coscienza internazionale della si-tuazione e la conseguente formalizzazione di nuove politiche energetiche ed ambientali, gli ultimi anni continuano a far registrare un aumento nella richiesta dei consumi ener-getici finali tanto nei Paesi in via di sviluppo, quanto in quelli industrializzati. Oltre allo sviluppo delle energie rinnovabili, una strada che l’umanità nel suo complesso ed il sin-golo non possono esimersi dal percorrere è quella dell’uso razionale ed efficiente delle risorse a disposizione. In tutto ciò, il settore civile, tradizionalmente in secondo piano

rispetto a quello industriale e dei trasporti, è diventato nei principali Paesi occidentali il settore più energivoro e come tale oggetto delle attenzioni del legislatore e dei tecnici. Oltre ai più noti strumenti offerti dalla tecno-logia, principalmente legati al miglioramento delle prestazioni degli utilizzatori, come ad esempio l’isolamento termico, l’automazione dell’edificio può giocare un ruolo di primo pia-no permettendo notevoli risparmi energetici.

L’automazione deLL’edificioQuali sono le principali funzioni di automa-zione che possono contribuire, oltre che al comfort, anche al risparmio energetico dell’abitazione?

La termoregolazioneLimitare il riscaldamento o il raffrescamento ai periodi e alle condizioni in cui è effettiva-mente necessario permette di realizzare importanti riduzioni del fabbisogno energetico, sia nel settore residenziale, sia in quello del terziario. Le prin-cipali funzioni di automazione che possono portare ad una riduzione dei consumi agendo sulla termoregolazione sono:1) microzone indipendenti con cronotermostati ed elettro-valvole: risparmio e ottimiz-zazione comfort e consumi. Configurazione avanzata con un cronotermostato master e più termostati slave;2) la funzione di protezione che periodicamente apre e chiude completamente i dispositivi elettromeccanici (antisticking), quando l’impianto è solo di riscaldamento, per evitare il blocco delle valvole durante il lungo periodo di fermo estivo;

L’automazione dell’edificio può giocare un ruolo di primo piano nell’uso razionale ed efficiente dell’energia

Le scelte percorribili e il vantaggio dell’adozione di differenti classi di automazione in un caso reale di abitazione

Come risparmiare Con l’automazione degli impianti

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3) indoor air quality (IAQ): un sensore analizza la qualità dell’aria e, se necessario, attiva il sistema di ricambio;4) ricambio aria programmato in orari non troppo freddi in inverno e non troppo caldi d’estate, per evitare gradienti di temperatura eccessivi e quindi sprechi;5) integrazione della stazione meteo (pioggia, vento, luminosità) con la termoregolazione per consentire l’azionamento di tende da sole e tapparelle;6) regolazione delle condizioni di comfort cli-matico per l’intero edificio, le zone o i singoli ambienti. Comando automatico in funzione di presenza persone o temporizzato, attenua-zione all’apertura di porte o finestre verso l’esterno con ripristino automatico alla chiu-sura;7) possibilità di commutazione manuale lo-cale o centralizzata tra i diversi modi di fun-zionamento (comfort, precomfort, economy, off), prolungamento temporizzato del modo comfort;8) funzione antigelo a protezione arredi e im-pianti per ambienti ad occupazione saltuaria.

Illuminazione intelligenteLimitare l’illuminazione artificiale all’intensità necessaria e alle condizioni in cui è effettiva-mente necessaria può avere un’incidenza importante sui consumi elettrici, soprattutto nel settore terziario.Le principali funzioni di automazione che pos-sono portare ad una riduzione dei consumi agendo sull’illuminazione sono:1) accensione e spegnimento di apparecchi di illuminazione in automatico mediante tempo-rizzazioni o sensori di presenza persone o di livello di illuminamento o crepuscolari;2) accensione con il sensore crepuscolare di lampade segnapasso e/o di LED di localizza-zione integrati nei pulsanti e nelle centraline;3) accensione e spegnimento automatico in funzione del movimento (nelle aree di pas-saggio) o della presenza di persone;4) comando e controllo di gruppi di apparec-chi anche molto numerosi (zone/piani/intero edificio);5) distacco temporaneo di gruppi di apparec-chi non prioritari;6) regolazione dell’intensità luminosa per mezzo di dispositivi elettronici per aumentare o diminuire l’illuminamento dei locali agendo su pulsanti tradizionali di vario genere (basculanti a due posizioni, tradizionali, ecc.) o servendosi di sensori crepuscolari o di luminosità;7) regolazione automatica a luminosità co-stante con massimo sfruttamento dell’il-luminazione naturale e integrazione della componente artificiale solo se necessaria;8) alternanza programmata tra diversi gruppi

di apparecchi per ottimizzare la vita utile delle sorgenti;9) possibilità di conteggio delle ore di funzio-namento degli apparecchi con ottimizzazione degli interventi di manutenzione preventiva e ordinaria;10) replica dei punti di comando (singoli e di gruppo) ovunque sia presente il cablaggio bus;11) segnalazione dello stato di servizio loca-le (su pulsante) o centralizzato (su sinottico, touch screen o PC con visualizzazione) di ap-parecchi singoli o a gruppi.

Azionamenti e motorizzazioniL’azionamento e la motorizzazione di una funzione utile al contenimento dei consumi portano facilmente ad un bilancio positivo poiché l’azione umana corrispondente sta-tisticamente non viene messa in pratica con la stessa tempestività ed efficacia per svariati motivi tra i quali, non ultimi per importanza, la pigrizia e la scarsa sensibilità dei nostri sensi.Le principali funzioni di automazione che pos-sono portare ad una riduzione dei consumi introducendo azionamenti e motorizzazioni in contesti residenziali talvolta diversi sono:1) automazione di tapparelle e chiusure a battente per finestre. L’apertura e la chiu-sura possono essere comandate da pulsanti basculanti, associate a scenari, temporizza-te, azionate da telecomandi o comandate da sensori crepuscolari o da stazioni meteo che rilevano la velocità del vento e la presenza di pioggia. Analogamente possono essere azionate le tende parasole;2) cancelli e portoni elettrici attualmente azionati da sistemi proprietari possono esse-re integrati in sistemi KNX;3) integrazione con elettroserrature per porte carraie;4) impianti di irrigazione: programmazione inizio e fine, apertura valvole acqua in termini orari o dipendente da irraggiamento solare per evitare di danneggiare le piante o in oc-casione di precipitazioni per ridurre i consumi idrici;5) integrazione con impianti di gestione piscine;6) controllo di dispositivi di ombreggiamento (tapparelle, avvolgibili, veneziane, ecc.) in ma-nuale o in automatico. Operazioni come salita, discesa, apertura, chiusura o inclinazione delle lamelle possono essere effettuate automaticamente in funzione della posizione del sole per evitare l’irraggia-mento solare diretto con minore fabbisogno di condizionamento estivo (risparmio energetico) e protezione dall’abbagliamento (maggiore comfort visivo alle postazioni videoterminali);7) allarmi meteo (pioggia, vento, gelo) posso-

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Il sistema di cronotermostati indipendenti di Gewiss consente la gestione multizona della temperatura, riducendo sensibilmente il consumo di energia della casa

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no portare i dispositivi di ombreggiamento in posizione di sicurezza e, all’evenienza, bloc-carne il comando.

Allarmi tecnici e supervisioneAnche gli allarmi tecnici possono giocare un ruolo attivo nel contenimento dei consumi di un edificio: il rilevamento di una condizione di guasto direttamente al suo insorgere permet-te di evitare il funzionamento del sistema in condizioni anomale e, quindi, potenzialmente caratterizzato da una minore efficienza, da maggiori perdite, ecc.Le principali funzioni di automazione che pos-sono portare ad una riduzione dei consumi in contesti residenziali o meno sono:1) rivelazione di gas pericolosi come metano, GPL, monossido di carbonio (in cucina, in garage, nei pressi di caminetti e stufe), fumo, incendio, allagamento;2) chiusura delle elettrovalvole di gas e acqua in un dato scenario;3) associando un attuatore alle prese a spina è possibile togliere tensione agli utilizzatori scelti, eliminando il consumo in stand by degli elettrodomestici senza togliere l’alimentazio-ne agli utilizzatori che richiedono continuità di alimentazione;4) riarmo automatico del differenziale in caso di intervento intempestivo;5) supervisione dell’impianto;6) programmazione eventi, controllo bidire-zionale via telefono o Internet;7) controllo dei parametri elettrici o ambien-tali con registrazione e produzione di grafici del loro andamento.

Controllo remoto dell’impiantoIl controllo remoto dell’impianto può con-tribuire al contenimento dei consumi di un edificio, permettendo l’intervento umano immediato in tutte quelle situazioni imprevi-ste che lo richiedono. La possibilità di poter agire su una condizione imprevista diretta-mente al suo insorgere consente di evitare il funzionamento del sistema in condizioni potenzialmente caratterizzate da una minore efficienza, da maggiori perdite, ecc.Le principali funzioni di automazione che possono portare ad una riduzione dei consu-mi agendo da remoto in contesti residenziali o meno sono:1) comando via telefono di dispositivi bus;2) interrogazione di stato via telefono di dispo-sitivi bus;3) remotizzazione di allarmi o eventi a più numeri telefonici con possibilità di tacitazione da remoto;4) comando/controllo contemporaneo e coor-dinato di più funzioni;5) attivazione manuale o automatica (tem-

porizzata o al manifestarsi di un evento), in locale o in remoto.

La norma europea uni en 15232Abbiamo visto come, in un edificio, una buo-na gestione energetica, frutto di una corretta installazione impiantistica, sia un fattore fon-damentale e basilare per contenere i consumi energetici e non abbassare il livello della qua-lità abitativa (comfort) o lavorativa.Un limite pratico, però, all’avvento dell’au-tomazione tra gli strumenti quotidiani per la riduzione dei consumi è legato alla pos-sibilità o meno che i vantaggi conseguenti siano precedentemente stimabili in un modo sufficientemente preciso e convenzionale, per permettere la valutazione dell’efficacia dell’investimento o il confronto tra investi-menti.Mentre la quantificazione ex ante dei benefici legati all’adozione di un apparato più efficien-te, come, ad esempio, un riscaldatore dell’ac-qua, sono facilmente stimabili, l’impatto di un’azione di sistema come è l’automazione di edificio coinvolge da un lato una serie di competenze orizzontali, dall’altro importanti problemi di modellazione.In questa direzione, uno snodo fondamenta-le è costituito dalla pubblicazione, da parte dell’UNI nell’ottobre 2007, solo in lingua in-glese, della Norma europea EN 15232: “Pre-stazione energetica degli edifici. Incidenza dell’automazione, della regolazione e della gestione tecnica degli edifici”.La Norma imposta proprio il problema della stima, principalmente preventiva, dell’impat-to sui consumi energetici degli edifici legato all’automazione, al controllo e alla supervi-

www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

Grazie ai rilevatori di presenza di Gewiss è possibile comandare l’accensione e lo spegnimento automatico delle luci in funzione del movimento o della presenza di persone

“...Il controllo remoto dell’impianto

può contribuire al contenimento dei consumi di un edificio, permettendo

l’intervento umano immediato...

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IMP

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E

sione, permettendo così di affiancare concre-tamente all’approccio classico, basato sull’a-dozione di un componente energeticamente più efficiente (isolamento termico, generatore di calore, lampade a basso consumo, ecc.), quello dell’impiego migliore ed ottimizzato di un componente normale, magari esistente, oltre ovviamente alla combinazione dei due.I principali contenuti innovativi della Norma UNI EN 15232 possono essere riassunti come segue:- definizione di 4 classi convenzionali per la classificazione dei contenuti tecnologici di automazione in termini di prestazioni energe-tiche dell’edificio;- elencazione di tutte le funzioni di automa-zione, controllo e supervisione legate alle prestazioni energetiche dell’edificio e corre-lazione di queste con le classi di efficienza di cui sopra;- definizione di metodi convenzionali per la stima delle prestazioni energetiche dell’edi-ficio.

Classi di automazione per l’efficienza energeticaNella prospettiva dell’efficienza energetica, la Norma UNI EN 15232 definisce 4 classi con-venzionali, corrispondenti al livello di auto-mazione, controllo e supervisione installato:- Classe D “non energy efficient” (non energe-ticamente efficiente): comprende gli impianti tecnici tradizionali e privi di automazione, non efficienti dal punto di vista energetico;- Classe C “standard”: impianti dotati di si-stemi di automazione e controllo senza su-pervisore centrale; è considerata la classe di riferimento;- Classe B “advanced” (avanzata): impianti provvisti di sistemi di automazione e controllo completi di TBM (Technical Building Manage-ment: Gestione degli impianti tecnici di edifi-cio) per il controllo centralizzato;- Classe A “high energy performance” (alta prestazione energetica): come la Classe B, ma con livelli di precisione e completezza del controllo automatico tali da garantire elevate prestazioni energetiche all’impianto.

La nomenclatura è simile a quella dell’esi-stente e noto sistema di etichettatura ener-getica degli elettrodomestici e degli edifici e dovrebbe avere il vantaggio comunicativo di permettere di condensare in un unico ele-mento significativo (la classe) il risultato prestazionale di un sistema complesso, vi-ceversa difficilmente dominabile dal grande pubblico. L’appartenenza o meno di un edi-ficio ad una data classe è definita sulla base della presenza o meno di un set di funzioni di automazione, controllo e supervisione, senza riferimento a dettagli implementativi.

appLicare La domotica: un caso reaLeAnalizziamo il caso reale di un’unità abita-tiva acquistata da una giovane coppia che richiede una parziale ristrutturazione. I proprietari, sensibili sia agli aspetti eco-nomici, sia a quelli ambientali, incaricano il progettista di valutare le possibili opzioni offerte dalla tecnologia attuale per auto-matizzare gli impianti dell’abitazione, ot-tenendo, oltre ad un aumento del comfort, minori consumi energetici ed un ridotto impatto ambientale.

Ristrutturazione parziale di una casa di 100 m2

L’unità abitativa è collocata a Pavia (Lombar-dia, Italia), presenta una superficie di circa 100 m2 e rappresenta un buon modello come esempio di applicazione domotica, conside-rando che le unità abitative italiane di nuova costruzione presentano mediamente una su-perficie di 75 m2, mentre quelle esistenti una superficie di 96 m2.L’abitazione in esame è composta dai se-guenti ambienti: - ingresso, soggiorno e cucina;- disimpegno;- bagno;- camera matrimoniale con bagno;- due camere singole.

Gli impianti da controllare, automatizzare e supervisionareNell’abitazione dovranno essere controllati e automatizzati i seguenti impianti:

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Planimetria dell’abitazione Progetto architettonico Studio BP (fonte: archivio progetti ECD)

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- impianto di climatizzazione e ventilazione. L’impianto di riscaldamento è a fan coil. Il ge-neratore di calore (caldaia murale) permette l’innalzamento della temperatura del fluido termovettore (acqua) consentendo, attraverso i circuiti di distribuzione idraulici (collettore e tubazioni), la circolazione del fluido nella rete, raggiungendo i terminali che riscaldano l’am-biente abitativo. L’impianto a fan coil realizza il raffrescamen-to dell’unità abitativa nella stagione estiva: un generatore di freddo (chiller) permette la diminuzione della temperatura del fluido termovettore che, raggiungendo i termina-li, raffresca l’ambiente. La giovane coppia ha espresso al progettista il desiderio di un impianto di ventilazione automatico, che ga-rantisca il ricambio d’aria tra l’ambiente abi-tativo e l’esterno, senza necessitare, quindi, dell’apertura e chiusura manuale di porte e finestre. Il consumo energetico stimato per il riscaldamento, sulla base delle bollette degli anni precedenti l’intervento dell’unità abita-tiva in esame, è risultato pari a 10.776 kWh annui, mentre per il raffrescamento estivo il consumo elettrico annuo è risultato pari a 656 kWh (comprensivo del consumo degli ausiliari necessari alla climatizzazione in tutto l’anno);- impianto di illuminazione. Nella fase di ri-strutturazione dell’unità abitativa, il proget-tista, tenendo in considerazione le esigenze dei propri clienti, ha valutato la disposizione di quattordici punti luce e di diciannove punti di comando. Il consumo di energia elettrica annuo associato all’illuminazione è stato stimato, sulla base dei consumi degli anni precedenti l’intervento, pari a 328 kWh;- azionamenti e motorizzazioni. La coppia ha deciso di motorizzare, tramite azionamento manuale, cinque delle sette tapparelle pre-senti nell’abitazione. Il progettista ha valutato una motorizzazione ad azionamento automa-tico che permettesse di ottimizzare, durante tutto l’anno, il contributo energetico gratuito fornito dall’irraggiamento solare. Con la solu-zione automatica proposta, l’abitazione potrà sfruttare al meglio la luce e l’apporto termico del sole attraverso sensori crepuscolari.

Soluzioni progettuali e valutazione economicaNella fase di ristrutturazione dell’abitazio-ne, il progettista ha proposto alla coppia tre soluzioni alternative, con tre diversi livelli di automazione: la soluzione 1, corrispondente alla classe ad alta efficienza energetica della Norma EN15232 (classe A), la soluzione 2 con efficienza energetica avanzata (classe B) ed, infine, la soluzione 3 con efficienza energetica standard (classe C). Associato ad ogni solu-zione è stato presentato il relativo costo, la-sciando ovviamente ai clienti la scelta finale.

Soluzione 1 - Classe ANella prima soluzione ad alta efficienza, gli impianti tecnologici dell’abitazione sono stati resi completamente automatici, introducen-do due rivelatori di presenza: il primo per l’ingresso e il secondo per il disimpegno. In questi due ambienti vengono automatizzate l’accensione e lo spegnimento delle luci in funzione del passaggio delle persone. Il nu-mero dei punti di comando e dei punti luce è rimasto invariato; non verranno, quindi, com-putati nella stima economica della soluzione.Un pannello di controllo, comunicando at-traverso il sistema bus, permette la regola-zione attraverso un opportuno attuatore del generatore di caldo e di freddo che alimenta i terminali fan coil; in questo modo, la regola-zione climatica di tutto l’ambiente abitativo è ottimizzata e priva di sprechi. Infatti, è possi-bile la regolazione della temperatura in ogni stanza dell’abitazione in modo indipendente ed è, inoltre, possibile temporizzare ogni ter-minale per evitare inutili sprechi energetici nei periodi in cui le zone di pertinenza non sono occupate.Il controllo delle tapparelle (schermature) è motorizzato e azionato automaticamente da due sensori crepuscolari, che, in funzio-ne dell’illuminamento esterno, aprono le schermature per massimizzare il contributo energetico gratuito dell’irraggiamento sola-re in inverno, mentre le chiudono in estate (nelle zone della casa non abitate) per evitare l’apporto termico del sole nell’abitazione, che aumenterebbe i consumi dell’impianto di raffrescamento. Inoltre, è possibile tem-porizzare tutte le tapparelle in modo che la sera vengano chiuse tutte per la sicurezza dell’unità abitativa (riducendo le dispersioni sia in inverno, sia in estate). I motori che mo-

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ReStart con Autotest garantisce il riarmo automatico del differenziale in caso di intervento intempestivo, dopo aver verificato che non ci siano pericoli per le persone

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vimentano le tapparelle non faranno parte del computo economico dell’impianto domotico perché la motorizzazione delle schermature con azionamento manuale sarebbe comun-que prevista dalla giovane coppia; verranno quindi considerati solo gli attuatori e i sensori necessari alla completa automazione dell’a-zionamento.Ognuna delle sette finestre dell’abitazione viene dotata di contatti magnetici in radio-frequenza che comunicano, tramite un’in-terfaccia con l’impianto bus, lo stato aperto o chiuso della finestra: un pannello di controllo provvede a disattivare i terminali nel relativo locale per evitare inutili sprechi energetici. L’impianto di ventilazione prevede un’unica ventola che, tramite un sistema di aerazione installato nella controsoffittatura dell’abita-

zione, permette il ricambio d’aria automatico in ognuna delle cinque stanze. Il sistema di ricambio d’aria è regolato e programmabile dal pannello di controllo e comandato attra-verso il sistema bus. La tariffa stipulata dalla coppia con l’azienda elettrocommerciale è bioraria. La ripartizione dei consumi elettrici però, senza un sistema di automazione che gestisca i consumi nelle ore vuote, è risultato difficile alla coppia in passato, provocando in alcuni casi eccessivi oneri per i consumi elet-trici. L’impianto domotico, attraverso il pan-nello di controllo, consentirà la semplice pro-grammazione degli elettrodomestici (come lavatrice e lavastoviglie), nelle fasce notturne e nel fine settimana, quando il costo specifico dell’energia elettrica è inferiore. Due canali collegati rispettivamente alla lavatrice e alla

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Soluzione progettuale

Costo energia termica

(euro/anno)

Costo energia elettrica

(euro/anno)

Costo energia totale

(euro/anno)

Risparmio energetico (euro/anno)

Stato attualeCLASSE D

660,55 203,85 864,40 -

3CLASSE C

600,44 188,76 789,20 75,19

2CLASSE B

528,44 175,51 703,95 227,63

1CLASSE A

486,16 173,68 659,84 271,74

Tabella 2: Costi in funzione della soluzione scelta

Tabella 1: Consumi in funzione della soluzione scelta

Soluzione progettuale

Consumo termico

(kWh/anno)

Consumo elettrico

(kWh/anno)

Consumo totale

(kWh/anno)

Risparmio energetico (kWh/anno)

Riduzione emissioni CO2 (Kg)

Stato attualeCLASSE D

10.776 984 11.760 - -

3CLASSE C

9.795 911 10.706 1.054(9,0%)

238,9

2CLASSE B

8.621 847 9.468 2.295(19,5%)

515,8

1CLASSE A

7.931 838 8.769 2.991(25,4%)

666,9

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lavastoviglie, ricevendo il segnale dal sistema bus, permettono l’utilizzo di questi elettrodo-mestici in modo completamente automatico. L’impianto domotico consente, quindi, alla coppia di consumare circa il 90 per cento dell’energia elettrica per elettrodomestici nelle fasce a maggiore convenienza econo-mica.Infine, sempre attraverso il pannello di con-trollo, è possibile programmare due semplici scenari che contribuiscono in maniera signi-ficativa al risparmio energetico e alla sicurez-za dell’unità abitativa. Il primo scenario è la chiusura centralizzata dell’abitazione, che:- disattiva la climatizzazione ambientale o attiva la modalità economy per ridurre i con-sumi energetici;- chiude tutte le schermature per la sicurezza dell’abitazione;- toglie l’alimentazione a tutti i carichi auto-matizzati;- spegne tutte le luci.

Il secondo scenario è l’apertura centralizzata, che riabilita tutte le funzioni disattivate dal precedente scenario.Il costo totale del materiale e della manodo-pera risulta pari a 3.433,37 euro, IVA esclusa (che si sommano ai costi dell’esistente im-pianto tradizionale).

Soluzione 2 - Classe BLa seconda soluzione proposta prevede per l’impianto di illuminazione e di ventilazione gli stessi componenti della prima soluzione. La climatizzazione ambientale non preve-de, invece, i contatti magnetici alle finestre dell’abitazione e le due relative interfacce al sistema di comunicazione bus: non sarà possibile, quindi, la disattivazione locale della termoregolazione con finestra aperta. Il controllo della motorizzazione delle tappa-relle avviene in modo automatico attraverso rivelatori crepuscolari (come per la soluzione 1). Il pannello di controllo permette, anche in questo caso, la supervisione di tutti gli automatismi presenti compreso il controllo dei parametri climatici di zona e le relative temporizzazioni. Con la soluzione 2, il pannello di controllo comanda anche l’attuatore collegato agli elet-trodomestici, permettendo anche in questo caso un migliore utilizzo della tariffa bioraria. La differenza di costo del sistema in esame rispetto ad uno tradizionale risulta pari a 3.205,02 euro, IVA esclusa, con una riduzione di circa il 7 per cento rispetto alla soluzione 1.

Soluzione 3 – Classe CLa terza soluzione prevede una diminuzione sostanziale dei dispositivi automatici rispetto

ai casi precedenti. Il progettista ha mante-nuto la motorizzazione delle schermature, ma il controllo dell’azionamento questa volta avviene manualmente e non più in modo au-tomatico attraverso il sensore crepuscolare.Sensori, interfaccia e attuatori dei motori non sono, quindi, presenti nell’elenco materiale di questa soluzione. I punti luce dell’impianto di illuminazione sono comandati sempre attraverso il sistema bus e gli attuatori, ma non sono presenti i rivelatori di presenza all’ingresso dell’abitazione e nel disimpegno. Uno scenario notturno permette lo spegnimento di tutte le luci per evitare, a causa di eventuali disattenzioni, sprechi di energia elettrica.Un cronotermostato collegato al sistema bus regola e temporizza la climatizzazione nella zone dell’abitazione in funzione delle esigen-ze degli abitanti della casa. Infatti, è possibile attuare gli scenari climatici dell’unità abitati-va, spegnendo la climatizzazione o regolando la temperatura delle varie zone (in funzione delle esigenze), nei periodi di tempo in cui la casa è disabitata.Questa soluzione offre un grado di automa-tismo base, ma, allo stesso tempo, offre la possibilità di ampliare facilmente il numero di componenti domotici, migliorando il livello di automazione dell’unità abitativa, il relativo comfort e il risparmio energetico.Il numero di componenti presenti nella solu-zione 3 è relativamente basso, contenendo, quindi, anche il costo complessivo: il pro-gettista ha valutato il delta costo totale della soluzione pari a 1.636,50 euro, IVA esclusa.

www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

Il sistema domotico Chorus di Gewiss offre soluzioni d’avanguardia per la gestione e il controllo della casa e dell’edificio, anche a distanza, con l’ausilio di PC, tablet PC, smartphone, telefono cellulare

Costi e consumi: la valutazioneAl termine della progettazione, per permet-tere al committente di scegliere la soluzione più confortevole e sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico, sono state stimate le riduzioni dei consumi garantite dall’automazione associata alle varie soluzio-ni prospettate. Il metodo di calcolo utilizzato è quello dei fattori di efficienza, come suggerito dalla Norma EN15232.Come base di calcolo sono stati considerati i consumi energetici per il riscaldamento, per il raffrescamento, per l’illuminazione, per le perdite dell’impianto e per i consumi dei componenti ausiliari (tabella 1). Consideran-do che, nel caso in esame, la giovane coppia nell’anno precedente alla ristrutturazione ha speso 0,0613 euro/kWh per il gas naturale, 0,1584 euro/kWh per l’elettricità (in fascia A5) e 0,3078 euro/kWh per l’elettricità (in fa-scia B6), è possibile (tabella 2) quantificare la riduzione dei costi per l’energia ottenuti in funzione delle differenti soluzioni progettuali prese in esame. Si segnala che, grazie all’automazione, è pos-sibile spostare il 13 per cento circa del consu-mo di elettricità totale nella fascia oraria più conveniente (quella notturna).

Massimo PolettiArticolo realizzato in collaborazione con Gewiss

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Nello sviluppo di un prodotto spesso si giunge a compromessi tra la soluzione “ideale”, che scaturisce dalla mano del designer, ed i limiti dettati da costi e vin-coli di produzione, imposti dal mercato.Con i nuovi radiocomandi Telcoma non è

avvenuto nulla di tutto ciò; una so-luzione cucita su misura dallo stu-dio Emo design e resa reale con de-dizione e maestria in ogni dettaglio d a l l ’ a z i e n d a . Questo è quello che l’azienda di Conegliano (TV) chiama passione per la perfezione.Il radiocomando non è solamente il principale atto-re di un’azienda operante nel set-tore dell’automa-zione, ma anche un oggetto che si porta sempre con sé, in tasca, con le chiavi, in auto o in casa.Il 2 e 4 canali e il Multicanale FM420 comuni-cano innovazione, qualità ed affida-bilità grazie alla

scelta dei materiali, alla funzionalità ed all’ergonomia, dimostrandosi dei prodotti studiati non solo per ridisegnare il profilo di un marchio, ma anche per accompa-gnare l’individuo nella vita quotidiana.Tecnicamente, la sicurezza è garantita da un codice digitale elaborato, che può arrivare ad un numero elevato di combi-nazioni di 266, e da un sistema di trasmis-sione non clonabile in quanto protetto da Rolling-Code. I radiocomandi sono pro-grammabili da PC per la gestione intui-tiva e veloce di impianti complessi quali parcheggi, residence, centri commerciali ed Enti pubblici.Questa famiglia di radiocomandi unisce la semplicità dell’autoapprendimento ad un’ottima portata radio a 433,92 MHz, mentre la ricezione del segnale è affida-ta ad una completa gamma di riceventi: la miniaturizzata OC2 ad innesto rapido su centrali Telcoma, la versione 2 canali universale e la 230R4 omologata per co-mandare carichi a 230 V (5 A max).

Un accessorio da indossareFM 402, FM 404 Edge sono “accessori da indossare” che possono essere messi in mostra in diverse circostanze e, come la chiave di un’automobile, diventano l’es-senza di un brand. Il mood cromatico, i dettagli della forma, i materiali e la per-cezione dell’oggetto tenuto in mano sono tutti ingredienti calibrati con attenzione chirurgica.Uno spigolo centrale, che attraversa la pulsantiera, dona all’oggetto riflessi di luce caratteristici di un gioiello, ma al

Multicanale permette la personalizzazione di “scenari” attraverso un unico comando

Innovazione, qualità ed affidabilità grazie alla scelta dei materiali, alla funzionalità ed all’ergonomia, per accompagnarci nella vita quotidiana

controllisempredisponibili

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contempo, grazie alla presenza di su-perfici soft touch in gomma ed ai tasti integrati, comunica grande resistenza. La parte lucida stampata in bi-iniezione, in contrasto con il pragmatismo della parte superiore in gomma, ed il morbido anello portachiavi, diventano gli elementi perfetti per comunicare l’affidabilità dei prodotti, senza tralasciare l’importanza dello stile.

Personalizare gli scenariElegante, pragmatico e “senza fronzoli”, Multicanale è uno strumento “prezioso” che enfatizza la propria affidabilità e si presenta sincero nei confronti del suo utilizzatore, permettendo la personaliz-zazione di “scenari” attraverso un unico comando, che può essere automatica-mente indirizzato a più tapparelle. È in grado di controllare fino a 20 automazioni con le funzioni separate di Apre, Chiude e Stop. Sotto la scocca principale in pla-stica semitrasparente si affacciano i LED a due cifre che permettono la visualizza-zione del canale, mentre al centro trova spazio una tastiera gommata con tre tasti funzione e due per l’up down dei canali. La struttura è assemblata attraverso l’u-tilizzo di quattro viti che garantiscono al radiocomando particolare robustezza e resistenza agli urti.

iF ProdUct design award 2012Fondato nel 1953, l’IF Product design award è oggi uno dei piú importanti rico-noscimenti a livello mondiale per il de-sign. Ogni anno, una giuria indipendente

di esperti valuta i progetti sottoposti sulla base di requisiti tecnici, in modo critico e costruttivo. I progetti FM Edge e Multica-nale sono stati selezionati vincitori nella sezione “buildings” tra circa 4.000 pro-getti partecipanti provenienti da 48 Paesi del mondo. La cerimonia di premiazione si è svolta il 10 febbraio 2012 al BMW World di Monaco di Baviera.

Elisa Pastorino

Anno 3, N.3www.commercioelettrico.com

I radiocomandi sono programmabili da PC per la gestione intuitiva e veloce di impianti complessi quali parcheggi, residence, centri commerciali ed Enti pubblici

Radiocomando Edge

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Attualmente il mercato dell’illuminazione è protagonista di un epocale cambiamen-to tecnologico. Le tecnologie basate sui semiconduttori quali LED e OLED svelano un mondo di nuove opportunità in tema di efficienza e di qualità dell’illuminazione. Già nella precedente edizione di Light+Building, Osram aveva instaurato relazioni dirette con i propri clienti, dedicando più di 50.000 ore alla consulenza per la vendita al det-taglio, ed organizzato un roadshow che ha raggiunto complessivamente 7.000 lighting designer, architetti ed installatori. La par-tecipazione 2012 è stata l’occasione per presentare le soluzioni che rispondono alle esigenze espresse in questi incontri.

La risposta efficienteLa lampada LED Parathom Classic A75 offre ai clienti un risparmio di energia pari a circa 400 euro per lampada, tenendo in considerazione l’intera durata di vita. Que-sta lampada è la prima alternativa LED alla tradizionale sorgente da 75 W ed è disponi-bile anche con gli attacchi standard E27. I retrofit LED, il nome con cui sono definite le nuove sorgenti luminose disponibili con gli attacchi tradizionali, come la Parathom Classic A75, offrono un accesso semplice alla tecnologia LED. Secondo uno studio condotto dalla società di consulenza McKin-sey, si prevede che le vendite di retrofit tri-plicheranno nei prossimi cinque anni, ed entro l’inizio del prossimo decennio supe-reranno le lampade a risparmio di energia.

La risposta fLessibiLeIl ritmo incalzante dell’era del LED com-porta una grande sfida per i produttori di apparecchi di illuminazione: i progressi fatti nelle prestazioni dei diodi a emissio-ne luminosa e le innovazioni tecnologiche hanno condotto alla situazione attuale, in cui quasi ogni nuova generazione di pro-dotti LED richiede una nuova progettazio-ne degli apparecchi di illuminazione.Una soluzione a questa situazione è offerta dai moduli LED standardizzati, unità com-poste da numerosi LED collegati tra loro. Al fine di garantire l’applicabilità universa-le di queste soluzioni, 170 aziende nel set-tore dell’illuminazione hanno unito le loro forze nel cosiddetto “Consorzio Zhaga”, che definisce alcune specifiche dell’inter-faccia per i moduli LED e i relativi compo-nenti elettronici necessari (l’alimentatore). Insieme formano ciò che viene chiamato il “LED Light Engine”. Nel corso di questo processo, sono tenute in considerazione le interfacce meccaniche, termiche, fotome-triche ed elettriche. Con la definizione di questi parametri, i Light Engine certificati da Zhaga costituiscono l’alternativa alle lampade tradizionali e fluorescenti. La presenza di specifici dati di base facilita la progettazione da parte dei produttori di apparecchi di illuminazione, fornendo loro maggiore flessibilità e permettendo loro di concentrarsi sul core business: lo sviluppo di apparecchi di illuminazione.Osram ha presentato il primo Light Engine

Parathom Classic A75: la prima alternativa LED alle tradizionali lampade da 75 W

L’importante appuntamento di Light+Building è l’occasione per presentare le novità delle tecnologie basate sui semiconduttori quali LED e OLED

EfficiEnza E qualità dEll’illuminazionE

www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

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certificato da Zhaga: il modulo LED Pre-valed Core Z2 di forma tonda per faretti e downlights, che è circa dieci volte più ef-ficiente di una lampada ad incandescenza e fornisce livelli di prestazione fino a 108 lm/W. Presentati anche i moduli LED line-ari Prevaled Linear e Prevaled Linear Slim per l’impiego negli uffici e nelle applicazio-ni per edifici industriali. I punti luce LED sono collocati molto ravvicinati fra loro, con un’emissione di luce particolarmente uniforme e distribuita in modo omogeneo.

La risposta per L’iLLuminazione stradaLeI vantaggi dei moduli LED rispetto ai LED singoli sono resi evidenti dalla gamma di prodotti per illuminazione stradale LED Siteco Streetlight10. Separando l’appa-recchio di illuminazione dal modulo, sarà possibile integrare nello stesso apparec-chio di illuminazione moduli con diverse destinazioni d’uso, quali, ad esempio, le strisce pedonali e l’illuminazione di aree urbane. Questo riduce i costi di produzione e di progettazione, con un impatto positivo sulla commerciabilità del prodotto. In caso di variazioni dei prerequisiti nel corso del tempo, gli apparecchi di illuminazione potranno essere facilmente adattati ai nuovi LED con prestazioni migliori, grazie alla loro modularità. Pertanto, per appli-cazioni urbane e le infrastrutture esterne, Streetlight10 offre un approccio altamente versatile, efficiente e orientato verso l’illu-minazione stradale a LED.

La risposta professionaLeIl sistema di gestione dell’illuminazione En-celium di Osram offre una dimostrazione di come sia possibile risparmiare fino al 75 per cento di energia negli uffici, negli edi-fici industriali e nelle strutture pubbliche come gli ospedali. Ciò è reso possibile dalla combinazione di sei strategie diverse, tutte volte al rispar-mio di energia. Gli operatori degli edifici possono gestire e monitorare il sistema in tutto il mondo tra-mite Internet, usando un unico software con

immagini 3D. Inoltre, chi lavora negli uffici potrà regolare i livelli di luce della propria postazione lavorativa.Utilizzato in combinazione con l’ultima generazione di alimentatori elettronici (conformi agli standard DALI), il sistema Encelium permette di registrare e analiz-zare il consumo di energia dell’impianto di illuminazione in tempo reale. Il software identifica il potenziale di otti-mizzazione e consente, inoltre, di effettua-re interventi mirati, con il risultato di poter utilizzare tariffe elettriche più economiche e flessibili. Infine, applicando un’interfac-cia specifica, è anche possibile incorpo-rare Encelium all’interno del sistema di gestione dell’edificio.

a cura della Redazione

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PrevaLED: per la prima volta un modulo LED di Osram conforme agli standard Zhaga

Encelium: l’ultima generazione dei sistemi di gestione dell’illuminazione

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Fondata nel 1985 come risultato della fusione di tre aziende operanti nel setto-re dell’illuminazione: Minulamp (compo-nenti e parti di piccole dimensioni), Eva Stampaggi (stampi e montature) e Linea Light (prodotti finiti), Linea Light Group vanta oggi una presenza nei mercati di tutto il mondo. Attraverso i suoi marchi, offre prodotti in grado di soddisfare tutte le esigenze di tecnologia di illuminazio-ne, sia per gli interni e le case, i giardini, le piscine, i luoghi di lavoro, gli ambienti retail, sia come parte di un progetto ar-chitettonico per integrare nuovi progetti di costruzione: i-LED, che dispone di un’ampia gamma di faretti e lampade a LED; Tràddel, che fornisce soluzioni di illuminazione tecnologica ed architettu-rale per l’industria, gli uffici, i negozi, le aree espositive e per ogni ambiente pubblico o di lavoro; Manàmanà, pro-dotti eco-friendly e pensati per il risparmio energetico, progettati per illuminare gli spazi interni ed esterni; la gamma Décorative con og-getti dal design originale ed elegante, pensati per essere inseriti con classe nei più vari contesti di arredamento e di spazio pubblico e privato.Linea Light Group sovrinten-de ogni fase della produzio-ne, con 350 dipendenti in 11 stabilimenti di produzione, che includono 12.000 m2 di magazzino in Italia. I pro-dotti sono esportati a livello internazionale, con la mas-sima disponibilità, rapidità di consegna, puntualità ed efficiente assistenza post vendita in tutta Europa.

Light ViLLage, nuoVo showroomIl Light Village, recentemente inaugu-rato a Castelminio di Resana (TV), è un vasto spazio espositivo che ricopre 1.400 m2 di ambientazioni apposite per l’illuminazione, state-of-the-art design, studi di illuminazione e ulteriori struttu-re aziendali per gli ospiti. È un ambiente in continua evoluzione, che si propone di attrarre imprenditori, architetti, lighting designer e acquirenti provenienti da tutti i Paesi.I visitatori saranno in grado di toccare con mano, posizionare e utilizzare i di-versi prodotti per verificarne loro stessi il reale effetto, per vedere come la luce si comporta in ambienti e condizioni di-verse. In questo spazio, il linguaggio uni-

versale è la luce; le idee si comprendono con gli occhi e gli spazi offrono molte-plici occasioni per metterle in pratica. Un luogo aperto alle suggestioni, agli stimoli, alle provocazioni. Il Light Village è condivisione, un modo completamente nuovo per esprimere l’attenzione dell’azienda nei confronti dei propri interlocutori. Un vero e proprio la-boratorio di luce, in cui vengono ricreati tutti i possibili contesti di applicazione, una sorta di simulatore per osservare dal vero il comportamento della luce nei vari ambienti e in diverse condizioni ambientali.Un osservatorio dell’azienda sul merca-to, per ascoltare, recepire le richieste e trasformarle in nuove opportunità, por-

Light Village è condivisione, un modo completamente nuovo per esprimere l’attenzione dell’azienda nei confronti dei propri interlocutori

Un nuovo spazio, in cui i visitatori possono toccare con mano, posizionare e utilizzare i diversi prodotti per verificare come la luce si comporta in ambienti e condizioni diverse

Un’esposizione lUminosa

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ESpazio anche per i tecnici con un ambiente che mostra gli ultimi sviluppi delle schede di controllo

Il Light Village è stato creato in collaborazione con importanti marketing partner come: Martex, Appiani, BTicino, Oikos Fragrances, Vantage, Goppion e IndelB

tavoce dei valori aziendali incentrati sul-le persone, la tecnologia, la flessibilità, l’ambiente, il dinamismo.Si compone di tanti moduli che ricreano altrettante situazioni, ma la sua struttura è destinata a cambiare nel tempo in fun-zione di nuovi sistemi di illuminazione:- uno showroom, che vanta una vasta area espositiva di prodotti tradizionali;- una vetrina di negozio al dettaglio, con specifica illuminazione a LED e soluzioni per l’esposizione di articoli;- una parete architetturale: sfondi per sperimentare diversi tipi di luce, alti 6 metri per 30 metri di larghezza;- una stanza per gli addetti ai lavori, che mostra gli ultimi sviluppi delle schede di controllo;- un’area dedicata all’illuminazione delle scale e ai prodotti segna passo;- una stanza Museo, esposizione di solu-zioni che garantiscono un comfort visivo ottimale per i visitatori e un’illuminazio-ne efficiente per le opere d’arte;- uno spazio espositivo sott’acqua, in cui si può valutare l’implementazione di pro-dotti per l’illuminazione subacquea;- 100 m2 per l’illuminazione dell’ufficio;- un’area destinata ai prodotti per il set-tore alberghiero;- 4 stanze con disegni fatti a mano per descrivere i prodotti di design a LED;- un’area dedicata all’illuminazione esterna.

Roberto Corti

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Ogni ambiente è caratterizzato dalla riproduzione fedele degli spazi e dal giusto contrasto creato da luce d’accento e d’ambiente

Nel corso dell’inaugurazione del Light Village, dieci Lighting Designer di fama internazionale hanno illustrato alcuni progetti importanti realizzati in vari Paesi, dall’Oman alla Russia, dalla Grecia alla Germania, dalla Francia a Singapore

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Utilizzo funzionale ed intelligente della luce artificiale per raggiungere ottimi livelli di comfort visivo e alte prestazioni degli apparecchi illuminanti

SiStemi di controllo della luce

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Situato nel cuore del Nord Italia, l’aero-porto internazionale “Il Caravaggio” di Orio al Serio è una struttura in forte e continua crescita. Con i suoi 7,6 milioni di passeggeri, nel 2010 si è confermato come il quarto scalo italiano dopo Fiumicino, Malpensa e Linate. Nel 2011 si prevede un ulteriore incremento, con l’obiettivo di raggiungere gli 8 milioni di passeggeri.Anche il trasporto merci contribuisce allo sviluppo dello scalo bergamasco: l’aero-porto di Orio al Serio, infatti, è da oltre un decennio il terzo scalo italiano per quan-tità di merce transitata. Inoltre, è leader in Italia per il traffico courier, legato al business dei corrieri espressi.La crescita esponenziale dello scalo ber-gamasco ha come motore principale la presenza di molte compagnie aeree low cost, attratte dall’essenzialità della strut-tura aeroportuale e dalla rapidità dei tem-pi di erogazione dei servizi (carico bagagli, discesa e imbarco passeggeri, prove di sicurezza). Ryanair, ad esempio, ha scel-to lo scalo bergamasco come aeroporto pilota, in cui provare le nuove procedure, iniziative e servizi da importare poi in tutti gli altri scali italiani.

Un aeroporto in pieno svilUppoAlla luce della consistente crescita dei vo-lumi di traffico passeggeri è logico guar-dare avanti, pensare a un futuro di ulterio-re adeguamento della struttura. E Sacbo, la società che gestisce l’aerostazione, lo sta facendo con quel pragmatismo misto a lungimiranza che l’hanno portata a rag-giungere gli ottimi risultati visibili a tutti.Gli investimenti compiuti nel biennio 2008-2010 e quelli in programma per il 2012 hanno l’obiettivo non solo di ampliare l’aerostazione e i servizi offerti, ma di ren-dere ancora più efficiente l’intera struttu-ra dal punto di vista dei costi di gestione e manutenzione; di questi, una prima parte

è già stata utilizzata per i lavori conclusi nel 2010, mentre una seconda tranche, di circa 15 milioni di euro, è stata invece de-stinata ai lavori che dovrebbero partire nel 2012. L’obiettivo è quello di costruire due moli di imbarco e una nuova area gate, ol-tre ad ampliare l’area dedicata alla ricon-segna, con un incremento del numero dei nastri. È prevista, inoltre, la costruzione in due fasi di un parcheggio multipiano, per un totale di 6.000 posti auto.

semplici e chiari interventi per rendere tUtto più dinamicoLa prima parte della ristrutturazione e dell’ampliamento è stata effettuata tra fine 2008 e fine 2010. Al piano terreno è stato realizzato un aggiornamento e un restyling dell’esistente (pavimentazione, impianti, illuminazione e immagine co-

L’aeroporto internazionale “Il Caravaggio” di Orio al Serio è una struttura in forte e continua crescita, che nel 2010 si è confermato come il quarto scalo italiano

L’ampliamento della Norma CEI 64-9 è pensata per rispettare al meglio le esigenze della casa e di chi la vive

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Come filo conduttore dell’intervento sugli interni è stato scelto il codice a barre, riportato su tutte le pareti e declinato in allegre tonalità di colore per identificare le diverse zone

ordinata), con contestuale creazione di un’area dedicata ai voli extra Schengen, mentre al primo piano l’intervento è stato più massiccio. Il corpo dell’aerostazione è stato, infatti, avanzato verso il piazzale aeromobili, con una struttura a sbalzo, e un’area in precedenza tecnica e di transito è stata trasformata per accogliere una moderna zona imbarchi e commerciale. Chiara e ben identificabile la suddivisione spaziale del primo piano, che vede tutta l’area negozi affacciata sul fronte auto-strada, mentre quella food and beverage e gli imbarchi sul fronte piste. Entrambe le zone sono caratterizzate da facciate ve-trate a tutta altezza, che contribuiscono, insieme all’immagine scelta per gli inter-ni, a dare a questo aeroporto un’impronta di leggerezza e dinamismo.Le dimensioni relativamente contenute di questo scalo permettono, infatti, ai passeggeri di essere sempre immersi in un paesaggio in continuo divenire, sia esso l’autostrada o le piste. Gli interventi architettonici e sugli interni hanno voluto sottolineare l’immagine di aeroporto “ve-loce”, prevalentemente commerciale, per viaggi brevi o in giornata.Quale filo conduttore dell’intervento su-gli interni è stato scelto il codice a barre riportato su tutte le pareti e declinato in allegre tonalità di azzurro, giallo e verde a identificare le diverse zone. Codice a barre che, con un linguaggio universale, riman-da al mondo del business e al modello di viaggio delle compagnie low cost, che con la prenotazione e il check in on line hanno modificato le abitudini di molti viaggiatori.Rimandi tecnologici che si combinano con una generale attenzione al comfort dei passeggeri che si sentono a loro agio in ambienti ampi, ma non dispersivi, essen-ziali, ma non freddi, anche grazie ai pavi-menti in legno, ai colori scelti per le pareti e alla luce artificiale, che si combina nella giusta misura a quella naturale per dare

la sensazione di costante attività. Inte-ressante in questo contesto, l’intervento effettuato dal punto di vista impiantistico con la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti e una progettazione delle nuove installazioni tesa a razionalizzare l’intero impianto di illuminazione.In tale ottica s’inserisce l’utilizzo di un si-stema Helvar di controllo della luce, che consente risparmio energetico, gestione centralizzata, monitoraggio continuo dell’impianto, oltre a essere facilmente scalabile in vista dei futuri ampliamenti.La scelta di Helvar come partner tecnolo-gico ha permesso, inoltre, di raggiungere i canoni di “costi/benefici” prefissati e di rispettare i tempi e le modalità program-mate. Non bisogna, infatti, dimenticare che un aeroporto ha regole di sicurezza particolari e che l’intervento è stato fatto senza alterare l’operatività dell’aerosta-zione. I tecnici Helvar hanno saputo non solo adattarsi alla particolari condizioni di

CaratteristiChe dell’aeroporto e del terminal

- Pista di volo di 3.024 metri operativa h 24 e dotata di categoria 3b per operazioni in condizioni di bassa visibilità- Capacità di gestione: fino a 26 movimenti orari- 38 piazzole per la sosta aeromobili- 47 banchi accettazione e zona riservata per gruppi e tour operator- 11 postazioni di controlli di sicurezza e varco “fasttrack” dedicato- 23 gate, inclusi 2 pontili mobili d’imbarco e uno fisso- 2 sale VIP, di cui 1 “landside” e 1 “airside”- 1 sala amica per passeggeri disabili- area commerciale con 23 negozi e 13 attività di ristorazione- parcheggio adiacente al terminal con oltre 6.000 posti auto

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lavoro, ma anche rispettare le tempistiche stringenti dettate proprio dalle caratteri-stiche dell’intervento.

Una lUce fUnzionale e intelligenteOrio al Serio è un aeroporto che guarda al futuro. La scelta dell’innovazione, della tecnologia e del risparmio energetico ne è una conferma coerente.Come il mondo del digitale ha cambiato il concetto stesso di viaggio, così la tecno-logia ha profondamente modificato e mi-gliorato l’illuminazione: l’edificio diventa intelligente, in grado di rispondere alle esigenze dell’oggi e del domani.Il trattamento della luce naturale, le pro-spettive, il sistema armonico di materiali e colori sono stati pensati in modo tale che passeggeri e lavoratori si sentano avvolti in uno spazio gradevole e a misura d’uomo.La luce artificiale, utilizzata in modo funzionale e intelligente, contribuisce a raggiungere questo risultato, ricreando un comfort visivo ottimale e un ambiente illuminato in maniera omogenea.L’aeroporto è un luogo pubblico e in quanto tale deve rimanere “sempre tutto acceso” anche in presenza di abbondante luce na-turale. Per questo diventa particolarmente importante ricorrere alle moderne tecno-logie per usare al meglio la luce artificiale, evitando inutili sprechi, aumentando il più possibile la durata di vita delle lampade e controllando che tutto il sistema funzioni in modo ottimale.Di qui il ricorso ai prodotti Helvar, scelti per l’area check in, per il suo corridoio di accesso con negozi, per l’area di controllo bagagli, per la zona filtro prima delle par-tenze, per la pensilina nelle aree ingresso e partenze oltre che per tutto il primo piano.In tutte le zone oggetto della ristruttura-zione, Helvar ha fornito i reattori elettronici DALI inseriti negli apparecchi presenti che utilizzano sorgenti fluorescenti, i sensori di luminosità ed i DIGIDIM Router 910 che, raccogliendo le informazioni dai sensori, regolano automaticamente la potenza in base all’apporto di luce naturale nelle diverse aree. Questi router sono in grado di connettere un gran numero di apparecchi e di esse-re collegati tra loro tramite rete Ethernet, caratteristica che permette di avere un controllo centralizzato, attuato dai tec-nici Sacbo della sala controllo tramite il software Helvar Designer. In questo modo possono supervisionare l’operatività delle varie parti del sistema, prevedere in modo efficace le manu-

tenzioni e intervenire in modo rapido in caso di un minimo malfunzionamento, sfruttando la capacità del sistema di far dialogare tecnologie di aziende diverse e di integrare l’illuminazione nel sistema di building management.Non bisogna, infine, dimenticare che una progettazione intelligente dell’impianto di illuminazione passa attraverso uno studio attento delle possibili evoluzioni degli ambienti e deve, pertanto, essere flessibile. Grazie all’architettura impian-tistica progettata con i sistemi Helvar, al modificarsi delle esigenze di alcune aree sarà sufficiente operare una semplice riprogrammazione, senza dover ricabla-re l’intero sistema. In vista degli ulteriori ampliamenti pro-grammati per i prossimi anni, la conce-zione scalabile dell’impianto permette-rà, inoltre, di agganciare le nuove aree alle precedenti e di avere tutto il sistema collegato.

a cura della redazione

sistema di gestione della luCe helvar

- 9 DIGIDIM Router 910- 9 input unit 942 a 8 ingressi (utilizzate per monitorare la presenza di guasti sui diversi circuiti luce, fornendo un feedback diretto alla sala controllo tramite software desi-gner; in futuro sarà possibile ottenere tale informazione tramite interfacciamento con il BMS dell’aereoporto via Ethernet)- 8 multisensor 312- 6 moduli relay 498 (8 output ognuno)- 16 converter 472 1-10V (convertitori di segnale analogico 1÷10 V per reattori elettronici 1÷10 V)

L’aeroporto è un luogo pubblico e in quanto tale deve rimanere “sempre tutto acceso” anche in presenza di abbondante luce naturale

Massima attenzione al comfort dei passeggeri che si sentono a loro agio in ambienti ampi, ma non dispersivi, anche grazie ai pavimenti in legno, ai colori scelti per le pareti e alla luce artificiale

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Nuove soluzioni avveniristiche e sostenibili, non solo per illuminare, ma anche destinate a diventare esse stesse materia di studio. Un impianto d’illuminazione di nuova concezione che, nonostante le dimensioni ridotte, offre un rendimento molto elevato

RiceRca e tecnologia innovativa peR il futuRo dell’illuminazione

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dino della capitale islandese, a ovest, le più amate spiagge balneari della città, a sud, e un pezzo di foresta, a nord ed est. L’atrio d’entrata può essere suc-cessivamente integrato con ulteriori costruzioni modulari. Inoltre, sono pos-sibili e previsti degli ampliamenti verso nord ed est, mediante prolungamenti delle costruzioni radiali.Attraverso l’apertura della pianta verso l’esterno, il paesaggio costiero e bo-

A metà strada tra gli affermati centri scientifici europei e nord americani, la Reykjavik University sta diventando un nuovo sito leader per la ricerca e la tec-nologia.Lo studio Henning Larsen Architects, di Copenhagen, insieme ad Arkis Ar-chitects, di Reykjavik, ha progettato un campus che si estende a forma di stella intorno ad un atrio d’entrata centrale e circolare, tra il vecchio aeroporto citta-

Le singole aree si riuniscono a forma di stella intorno ad un atrio d’entrata centrale e circolare. Grazie all’apertura a ventaglio della pianta, il paesaggio costiero e boschivo dell’area circostante viene inglobato nel campus

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schivo viene ampiamente inglobato nel cuore del complesso. Così, tutti i locali, non solo sono pervasi della straordi-naria qualità dell’ambiente naturale circostante, ma vengono anche illumi-nati e riscaldati ottimamente dalla luce diurna, primo aspetto essenziale per la sostenibilità dell’edificio.Durante la progettazione del campus, l’obiettivo non era solo quello di realiz-zare tecnologie avveniristiche e soste-nibili, ma anche di far delle stesse una materia di studio. Per esempio, sin dal loro accesso nel nuovo edificio, gli stu-denti e gli insegnanti possono studiare i fenomeni delle particolari condizioni luminose nordiche grazie ai dati del-la sonda per luce diurna Luxmate, di Zumtobel, che trasmette le informa-zioni delle misure rilevate al dispositivo automatico di controllo della luce e delle veneziane, che vengono regolate in funzione della luce diurna.Anche la soluzione sviluppata dal desi-gner illuminotecnico Gudjon L. Sigurds-son per la gestione della luce sfrutta quanto possibile delle tecnologie inno-vative, al fine di rendere l’edificio il più flessibile e confortevole possibile.Il sistema Litenet, sempre di Zumtobel, grazie anche alla tecnologia integrata per luce d’emergenza Onlite, permette di poter reagire, in maniera flessibile e con costi minimi, agli usi mutevoli della superficie. La maggior parte degli apparecchi illuminanti è stata forni-ta di reattori elettronici Dimming On Demand (DOD), in modo che si possa decidere, durante la messa in funzione, se l’intensità di una lampada debba essere regolabile o meno. Così, nel

Per la parte più ampia dell’edificio i progettisti hanno studiato un sistema a soffitto costituito da lamelle d’alluminio arrotolate e parzialmente perforate

caso di un gran numero di lampade, è possibile realizzare notevoli risparmi, che aumentano grazie al “Maintenan-ce Cockpit”, completamente integrato nell’interfaccia di controllo, con il quale è possibile ottimizzare gli intervalli di manutenzione.Il dispositivo di controllo per veneziane Luxmate è stato studiato in funzione delle particolari condizioni di luce loca-li, con il sole nordico dai raggi radenti persistenti per lungo tempo. Gli utenti dell’edificio sfruttano l’innovativo con-trollo della luce grazie agli schermi tattili presenti in tutte le aule, che con-trollano i dispositivi locali di automa-zione. Inoltre, grazie alla prenotazione centralizzata delle aule, gli insegnanti possono predisporre i loro scenari di luce preferiti, risparmiando così tempo prezioso durante l’ora di lezione.

Scheda del progetto

Committente: EFF, Reykjavik (IS)Architettura: Henning Larsen Architects, Copenhagen (DK) Arkis Architects, Reykjavik (IS)Progettazione dell’illuminazione: Verkis, Reykjavik (IS)Installazione elettrica: Rafmiolum hf, Reykjavik (IS)

Soluzioni per l’illuminazione:Lampada speciale RU-Slimlight/Z-fourtyfiveLampada da incasso PerluceLampada a griglia FEWFaretti VivoSistema di gestione della luce LitenetImpianto per luce d’emergenza Onlite

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Per la parte più ampia dell’edificio, gli architetti e i designer illuminotecnici hanno progettato un sistema a soffit-to, costituito da lamelle d’alluminio arrotolate e parzialmente perforate, che hanno un effetto di attenuazione acustica e permettono la ventilazione dall’alto, nascondendo le installazioni tecniche a soffitto. Tutte le lamelle sono orientate verso l’atrio d’entrata centra-le e, quindi, fungono automaticamente anche da sistema di orientamento, mentre le lampade integrate in queste lamelle rafforzano ulteriormente que-sto effetto.

Un progetto di sUccessoPer la realizzazione del sistema d’il-luminazione di tutti gli ambienti, il committente ha bandito un concorso tra diversi produttori; la scelta è caduta su Zumtobel grazie ad un sistema che ha offerto una serie di vantaggi: illumi-nazione ad alta efficienza, nonostante le dimensioni molto ridotte; completa rispondenza ai requisiti di protezione antiabbagliante; elevata flessibilità, che consente una facile regolazione locale per soddisfare particolari esigenze d’il-luminazione.Il fatto che “tecnologia” sia il tema principale dell’edificio, è perfettamente illustrato dalla lampadina T5 e dall’in-terno dell’apparecchio luminoso a vista. Allo stesso tempo, si fa riferimento agli straordinari fenomeni naturali islande-si; la cristallina limpidezza dell’appa-recchio ricorda il tipico colore chiaro dei blocchi di ghiaccio sulle spiagge laviche islandesi.Grazie ai traslucidi riflettori laterali,

all’ottimizzazione delle mini griglie e ad un’ottimale temperatura di funzio-namento della lampada, è stato possi-bile migliorare del 15% l’efficienza del corpo illuminante, rispetto ai valori che si sarebbero ottenuti con apparecchi tradizionali.La modularità del progetto permette il libero posizionamento degli apparecchi su binari portanti, per l’applicazione a parete e a soffitto.

Ilaria di Napoli

Grazie alla loro costruzione modulare, le lampade possono essere adattate alle numerose situazioni di illuminazione nell’edificio

La lampada, appositamente sviluppata per l’edificio, offre sempre un elevato rendimento, nonostante le dimensioni molto ridotte, e soddisfa pienamente i requisiti sulla protezione antiabbagliante. La sorgente utilizzata è un’innovativa lampada T5 a vista

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Una struttura pluripiano, realizzata con l’impie-go di solai autoportanti alveolari precompressi, in grado di ospitare 790 posti auto. Un’opera del valore di 13.000.000 di euro – che prevede anche la valorizzazione dell’area sovrastante, attraver-so la costruzione di un centro sportivo dotato di campi da calcio e pallacanestro ed un’area pian-tumata arricchita con fontane ornamentali – per la quale il Gruppo Urmet, realtà italiana con presenza internazionale che progetta, sviluppa e commercializza prodotti e sistemi nei settori della comunicazione e sicurezza integrata, della gestione e risparmio di energia e delle tele-comunicazioni, ha sviluppato un progetto che integra tutti i suoi sistemi. Il parcheggio, infat-ti, vede come protagonisti i prodotti di: Urmet,

per il sistema di TVCC, antincendio e sicurezza; Aprimatic, per la parte di automazione e con-trollo accessi; GLT, per le soluzioni di Building Automation; Prodel, per il sistema integrato di comunicazione.Tutti questi sottosistemi sono armoniosamente diretti, come se fossero un unico impianto, dal software d’integrazione Iperview, basato su mappe grafiche, che riporta tutti gli stati dei sot-tosistemi e determina il loro comportamento in base alle informazioni ricevute e alle politiche di gestione dello stabile.Il sistema proposto da Alberto Mornico, Consu-lente Tecnico Commerciale di Urmet, ha risposto efficacemente alla richiesta della committenza: avere un’unica e semplice interfaccia di gestione per i sistemi di tutto l’edificio, affidabile, sicura e flessibile nel tempo. Un obiettivo raggiunto grazie all’ampia gamma di prodotti offerta dalle aziende del Gruppo Urmet.Nello specifico, il sottosistema integrato di TVCC, composto da 90 telecamere Urmet Day&Night ad alta risoluzione e sistemi di archiviazione di-gitale con DVR, serie System, registra e comuni-ca costantemente con il sistema di supervisione attraverso la rete LAN. Al verificarsi di un even-to, il software provvede autonomamente alla visualizzazione, sulla mappa, della telecamera corrispondente e del luogo interessato ed attua le procedure automatiche previste dal sistema.Il sottosistema antincendio è realizzato con una centrale modulare, per sistema digitale Fire Se-rie 500 Urmet, con schede di espansione loop e 240 gruppi di sensori e rilevatori antincendio di tipo termovelocimetrico, pulsanti manuali e sistema di comando per le serrande tagliafuoco e per le porte di compartimentazione.L’impianto integrato di rilevazione gas è compo-sto da 2 centrali Urmet con 24 moduli di espan-sione. Inoltre, sono stati installati 65 rilevatori per monitorare costantemente la concentrazio-ne di CO e ulteriori 65 dispositivi per i vapori di benzina. Le barriere elettromeccaniche Harrier sono, invece, le soluzioni Aprimatic utilizzate per la realizzazione del sistema di automa-zione varchi, la cui apertura e chiusura, viene

Il sottosistema integrato di TVCC registra e comunica costantemente con il sistema di supervisione attraverso la rete LAN

Un importante progetto che unisce diversi sistemi per il nuovo parcheggio sotterraneo, in fase di ultimazione, in zona Moscova a Milano

All’insegnA dell’integrAzione

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Le barriere elettromeccaniche di Aprimatic sono utilizzate per la realizzazione del sistema di automazione varchi, la cui apertura e chiusura, è gestita con un software di controllo GIST della GLT

gestita con un software di controllo GIST della GLT. Quest’ultimo, regola anche tutti i corpi il-luminanti dell’edificio, garantendo così un livello ottimale di illuminazione durante tutto il giorno.Sono state, inoltre, installate 39 postazioni per le comunicazioni di emergenza, PTC Prodel, provviste di posto telefonico con 2 tasti: uno per contattare l’operatore ed uno per le chiamate di emergenza.Infine, i dispositivi di tutti i sottosistemi comu-nicano costantemente tra loro e con il sistema di supervisione Iperview utilizzando il proto-collo IP attraverso una rete LAN e una rete di Building Automation realizzata con il protocollo

LON Works. «Trovo estremamente gratificante realizzare importanti progetti, ad alto conte-nuto tecnologico, come quello proposto per il Parcheggio di Moscova», ha spiegato Alberto Mornico. «Integrare gli impianti, in un’ottica di Facility Management, significa utilizzare le risorse in modo più razionale e rappresenta il futuro. Lavorare all’interno di un grande Gruppo, come Urmet, che dispone di molte risorse, con-sente di porci come unico interlocutore, in grado di offrire ai nostri clienti sistemi integrati, alta-mente flessibili, scalabili ed economicamente vantaggiosi, sotto ogni punto di vista».

a cura della Redazione

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Società del GRuppo coinvolte nel pRoGetto

Urmet: capofila del Gruppo, produce e commercializza soluzioni nei setto-ri videocitofonia, telefonia e controllo ambienti.Aprimatic: è una delle principali azien-de mondiali nella produzione di auto-matismi per cancelli, porte e finestre, per l’edilizia residenziale, industriale e per il terziario.GLT: azienda specializzata nella produ-zione e commercializzazione di sistemi di Building Automation in ambito ospe-daliero ed alberghiero/ricettivo.Prodel: società specializzata nella pro-gettazione e personalizzazione delle pulsantiere citofoniche e videocitofoni-che Urmet in funzione delle specifiche esigenze della clientela.

Tutti i sottosistemi comunicano costantemente tra loro e con il software di supervisione Iperview, piattaforma d’integrazione per la gestione avanzata dei sistemi di sicurezza

Il sottosistema antincendio è realizzato con una centrale modulare per sistema digitale Fire Serie 500 di Urmet

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Robusta e decisamente moderna, la nuova gamma di soluzioni per esterni Osram comprende sei apparecchi con teste girevoli, disponibili in tre diverse potenze da 6 W, 8 W e 2x8 W, nelle versioni con o senza sensore crepuscolare e di presenza.Gli apparecchi della famiglia Noxlite LED Spot sono leggeri, compatti e ro-busti, facili da montare e installare grazie al sistema fast-fix, che in due soli click consente di separare il supporto dal retro dell’apparecchio e poi riagganciarlo una volta che è stato fissato alla parete. Sono pratici da usare

e intelligenti, il fascio luminoso può essere, infatti, orientato di 70° verso il basso e di 30° lateralmente.La famiglia di prodotti Noxlite LED Spot offre luce di qualità decisamente superiore alla media, unita ad un design moderno e funzionale: gli apparecchi sono equipaggiati con LED high power.Caratterizzati da una luce brillante, di tonalità bianca fredda (6.000 K), risultano perfetti per illu-minare spazi all’aperto come portici, balconi, ter-razzi e ingressi e per creare un’atmosfera speciale durante i party. Le luci spot hanno una caratteristi-ca ulteriore: nei modelli con sensore di movimento e sensore giorno/notte è possibile impostare un intervallo di accensione, compreso tra cinque se-condi e dieci minuti, e si può regolare il livello di luminosità in corrispondenza del quale si attiva il sensore di movimento. Le impostazioni dei sensori, quindi, sono selezionabili individualmente e rego-labili in funzione delle esigenze.

Osram: apparecchi per esterni luminosi e funzionali

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Un sistema di illuminazione pubblica di nuova generazione, che migliora la qualità dell’ambiente urbano e rende possibile l’alimentazione con fonti energetiche alter-native. Monza fotovoltaico propone uno dei più affermati apparecchi stradali della Disano illuminazione nella versione a LED, abbinato a un panello fotovoltaico.Il lampione dispone di una lampada da 24 LED ed è dotato di un’innovativa centrali-na a microprocessore che controlla ogni fase del sistema per ottenere un’adeguata illuminazione anche nelle peggiori condizioni climatiche stagionali grazie al con-trollo MPPT (Maximum Power Point Tracker).

Durante le ore diurne il sistema provvede al trasferimento di energia dal pannello alla batteria. All’imbrunire, secondo i parametri di taratura implementati, la centralina elettronica provvede ad attivare l’accensione a regime dimmerato, con riduzione di circa il 50 per cento del flusso di illuminazione nominale di partenza.Il regime dimmerato di illuminazione viene mantenuto tale durante le ore notturne e fino all’alba seguente. Il sistema è dimensionato per ottenere un’illuminazione soddisfacente anche in caso di scarso irraggiamento solare continuato (ad esempio, nella stagione Invernale con neve e pioggia prolun-gati), il pannello fotovoltaico è esposto a sud ed inclinato di circa 60° sull’asse orizzontale. Durante il regime di accen-sione notturno è funzionante il “motion sensor”, che rileva presenze limitrofe al palo ed accende la lampada a LED alla massima luminosità, salvo poi riposizionarsi alle condizioni iniziali di luminosità.

DisanO illuminaziOne: luce sicura ed efficace con energia pulita

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La nuova gamma di rilevatori di presenza ABB i-bus KNX, a standard internazionale KNX, è dotata di sensori ad alta sensibilità e nuove funzionalità, offrendo così un impor-tante contributo al risparmio energetico nella gestione di edifici terziari e residenziali. Le caratteristiche tecniche di questi dispositivi permettono di registrare i minimi mo-vimenti in una stanza, misurare costantemente la luminosità e, di conseguenza, ese-guire il controllo ottimale dell’impianto d’illuminazione e/o di quello di riscaldamento e condizionamento, in funzione della luminosità e delle presenze. I nuovi rilevatori sono disponibili in due versioni: standard 6131/10-XX e comfort 6131/11-XX. Entrambi dispon-gono di due canali di commutazione e possono garantire che, all’interno di un locale abitato, la luminosità non scenda al di sotto di una soglia prefissata. Il modello standard, funzionando in modalità “interruttore di luce costante”, attiva l’impianto d’illuminazione in funzione della presenza e dell’intensità della luce naturale e lo disattiva quando la

luce naturale diventa sufficiente. Il modello comfort implementa anche la modalità di controllo costante della luminosità, definita “regolatore di luce costante”, inviando telegrammi sul bus KNX per una regolazione più accurata delle luci. Inoltre, grazie ad una funzione integrata, permette di controllare anche l’impianto di riscaldamento e condizionamento in base alla presenza di persone nel campo di rilevamento del sensore. Questo modello è completato con l’integrazione di un ricevitore IR che gli consente di ricevere comandi da remoto. Tutte queste caratteristiche garantiscono un risparmio energetico massimo, mantenendo un livello d’illuminazione ottimale e la climatizzazione desiderata, in ogni momento della giornata.La presenza della BCU integrata, che alimenta direttamente il dispositivo, rende i nuovi rilevatori di presenza già pronti per l’installazione a soffitto, semplificando il lavoro di distributori e installatori.

aBB: rilevatori di presenza

Il nuovo sistema videocitofonico digitale Chorus Digital Vision di Gewiss, basato su protocollo IP, assicura un’alta qualità e affidabili-tà di comunicazione e permette di veicolare sullo stesso cavo LAN/Ethernet sia l’alimentazione, sia i segnali audio, video e dati.Il sistema offre funzioni evolute e distintive disponibili senza necessi-tà di accessori o di particolari configurazioni: multicanalità, interco-municazione, trasferimento di chiamata ad altro appartamento, se-greteria videocitofonica, funzione ufficio, funzione privacy, funzione mani libere, ascolto ambientale e videocontrollo.È caratterizzato da postazioni interne dotate di monitor con display LCD a colori da 3,5 pollici e dispone di 6 tasti per la navigazione nel menu e per la gestione veloce delle funzioni più utilizzate. In funzione del codice scelto, il montaggio può avvenire a parete o a incasso. La postazione esterna può ospitare moduli pulsanti di chiamata o moduli di chiamata con rubrica elettronica. I derivati videocitofonici si collegano all’impianto, interno all’abitazione o in montante, trami-te gli switch Ethernet; la segnalazione a LED su ciascuna porta degli swicht Ethernet indica se la connessione è operativa.Oltre alla facilità di cablaggio e di installazione, l’impiego del cavo Ethernet/Lan (CAT5 o superiore) garantisce elevate prestazioni e per-mette la trasmissione dei segnali audio, video, dati, e dall’alimenta-zione. La programmazione del sistema può avvenire sia con l’ausilio del PC (con software di configurazione) collegato alla rete LAN oppu-re in modo manuale tramite un’associazione tra pulsanti di chiamata e derivati interni. In caso di assenza è possibile la memorizzazione di messaggi audio/video provenienti dalla postazione, senza l’utilizzo di accessori aggiuntivi. Il sistema può essere integrato con telecamere analogiche (standard PAL/NTSC) per il videocontrollo degli ambienti interni ed esterni. Inoltre, Digital Vision consente la comunicazione tra postazioni interne dello stesso appartamento e tra appartamenti diversi; le postazioni interne possono essere dedicate anche all’a-scolto ambientale (baby monitoring).

Gewiss: sistema videocitofonico digitale

Anno 3, N.3www.commercioelettrico.com

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Specialista globale nella gestione dell’energia, Schneider Electric presenta Linergy Evolution, una nuova serie di sbarre in alluminio progettate per garantire maggiore sicurezza, affidabilità e flessibilità, migliorando le prestazioni dei quadri elettrici cui sono destinate: i quadri Prisma Plus (da 3.200 A a 3.620 A, 100 kA). Rispetto alle sbarre Linergy tradizionali, i nuovi prodotti hanno una maggiore potenzialità di utilizzo, in quanto permettono anche l’installazione in orizzontale; inoltre, dispongono di una serie di accessori studiati per migliorare le prestazioni elettriche del quadro, ottimizzando il layout e facilitando il montaggio.Le nuove sbarre si caratterizzano per un design innovativo, di alta qualità, con superficie di contatto in rame.Il prodotto, leggero, resistente e maneggevole, offre prestazioni più elevate, grazie alla realiz-zazione con un unico profilo estruso e un processo di lavorazione innovativo che inietta su tutta l’altezza della sbarra polvere di rame ad alta temperatura, creando una superficie rugosa e di elevata durata e garantendo qualità ottimale e sicurezza nel collegamento elettrico.Anche l’installazione del prodotto è stata migliorata. Linergy Evolution può essere installata da una sola persona, senza richiedere lavorazioni di foratura, ed è compatibile con i quadri Prisma Plus; un’ampia gamma di accessori per l’installazione semplifica ulteriormente il processo, con un risparmio di tempo pari al 20 per cento rispetto all’installazione di sbarre tradizionali.Anche modifiche in corso d’opera, ammodernamenti e operazione di manutenzione si possono effettua-re rapidamente e senza forature, grazie all’utilizzo di viti con testa a molla e al profilo continuo che ca-ratterizza il design delle sbarre.Le nuove sbarre rispettano gli standard della Norma IEC61439-2 e sono state sottoposte a test di vario tipo, fra cui dissipazione di calore e cortocircuito, assicurando il rispetto di tutte le Norme vigenti e dei requisiti di sicurezza.

schneiDer electric: nuova linea di sbarre

www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

Caratterizzato da un design lineare, pulito e minimalista, Stelo LED è il palo per l’arredo urbano di Simes. Alimentato ad Accent LED bianco caldo, ma disponibile anche con sorgenti a ioduri metallici, Stelo è adatto all’illuminazione in centri urbani, parcheggi, aree verdi e pedonali.La testa realizzata di alluminio pressofuso ed il corpo di alluminio estru-so, realizzati in un unico stampo, sono completati da un diffusore in poli-carbonato, molto resistente agli sbalzi termici e agli urti. Il risultato è un palo d’arredo urbano particolarmente robusto e in grado di rispondere opportunamente alle esigenze dei contesti pubblici.La lampada, posizionata superiormente per ottimizzare la distribuzione luminosa, produce un fascio di luce verso il basso che garantisce l’assen-za totale di abbagliamento ed un’ottima interdistanza (almeno 10 metri). Su richiesta è disponibile anche la versione con diffusore in policarbonato opale. La posizione della lampada e la possibilità di aprire la testa del palo, rendono eventuali interventi di manutenzione particolarmente facili e veloci. La porta d’ispezione, perfettamente complanare al profilo del palo, e posta pressoché alla base dello stesso, facilita il cablaggio del prodotto, nonché l’accesso al gruppo di alimentazione posto circa a metà altezza del palo. Inoltre, essendo composto da due sole parti, testa palo e palo, Stelo è anche facile da trasportare e da assemblare.

simes: palo a led per l’arredo urbano

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La combinazione di cento anni di esperienza GE Lighting nell’illuminazione stradale e di oltre un decennio d’impegno della società nello sviluppo di sistemi innovativi LED, hanno prodotto R250 LED Road.Il funzionamento del sistema, dotato di un’avanzata ottica LED, ha mi-gliorato l’uniformità verticale e orizzontale, ridotto l’abbagliamento e ot-timizzato il controllo della luce per garantire un’illuminazione efficiente in ambiti applicativi quali: strade, tangenziali, aree residenziali, percorsi pedonali e piste ciclabili.Il particolare design modulare che caratterizza il sistema offre un’ampia e completa gamma di soluzioni possibili in termini di distribuzione della luce e una potenza che va dai 39 W ai 237 W in due temperature di colore

differenti.Realizzato con un corpo in pressofusione di alluminio, si avvale di un design sottile, che incorpora un dissipatore di calore direttamente all’interno dell’unità, assicuran-do il massimo trasferimento di calore e una lunga du-rata dei LED (ad altissima luminosità: 70CRI a 6.000 K e 4.300 K) e riducendo, allo stesso tempo, l’area effettiva di proiezione (EPA).È dotato di driver di regolazione analogico (1÷10 V), montato in un box separato dal vano ottico, con grado di protezione IP65.Grazie all’avanzato sistema ottico a LED, l’apparecchio fornisce elevata uniformità e una migliore distribuzione della luce in verticale.

Progettata per soddisfare le più diverse esigenze illuminotecniche, in particolare nel contract, retail e uffici, la linea di incassi Reflex Easy è una gamma completa e flessibile, dalle notevoli prestazioni e dall’elevato comfort visivo, che adotta mo-duli LED di ultima generazione caratterizzati da una resa cromatica ancora più elevata e da una migliore uniformità nella temperatura colore, oltre alle già note qualità di efficienza, lunga durata (fino a 50.000 ore) e riduzione dei consumi (30 per cento di risparmio energetico). Le tipologie di ottiche disponibili sono tre, di cui due assolutamente innovative: fissa, downlight wall washer e asimmetrica. L’ot-tica fissa, anche denominata “fix general lighting”, è perfetta per l’illuminazione diretta uniforme e senza ombre; quella “downlight wall washer”, dotata di nuovo sistema ottico, distribuisce uniformemente la luce sia sulle superfici espositive verticali, sia sul pavimento, rendendo questo apparecchio adatto per soddisfare le esigenze illuminotecniche di aree espositive e di retail. L’ultima ottica inedita, nasce per illuminare omogeneamente pareti parallele, come corridoi e corsie, e contemporaneamente il pavimento, adottando un unico apparecchio capace di assolvere alle due funzioni. Reflex Easy, grazie ad un’ottica con un UGR < 19 che consente un ottimale controllo del flusso luminoso, è un apparecchio particolar-mente adatto per gli uffici, ambienti in cui si fa uso di videoterminali e nei quali il problema del controllo della luminanza si pone frequentemente. Due le linee formali che la identificano, una rotonda e una quadrata, e due i diametri, 125 mm e 212 mm. Reflex Easy è disponibile nella versione “Frame”, che veste il prodotto di un elemento estetico di assoluta semplicità ed eleganza: una cornice bianca molto sottile, studiata per limitare l’impatto visivo e per ampliare gli ambiti applicativi della linea di apparecchi da incasso. Il corpo, in alluminio pressofuso in unica stampata, ospita il riflettore fissato con un particolare aggancio di ritenuta anticaduta. Ogni modello è poi dotato di un brevettato sistema d’installazione ad incasso tramite molle a torsione “lock e unlock”, che semplifica le operazioni di montaggio e di manutenzione rendendole facili e veloci, oltre a garantire l’integri-tà dei controsoffitti, anche di spessore minimo. Un innovativo dissipatore “passi-vo” di calore, dotato di estesa superficie alettata, regola la temperatura in modo efficace ed evita il surriscaldamento della componentistica interna.

Ge liGhtinG: soluzione led per l’illuminazione stradale

iGuzzini: linea di apparecchi da incasso

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Non un semplice multimetro digitale, ma il concentrato di un insieme di tecnologia, che trasforma lo strumento in funzione della misura da eseguire. È, infatti, il mini sensore amperometrico integrato e inglobato nel multimetro MD219 che permette di eseguire misure di corrente fino a 120 A in due diverse portate, selezionate automaticamente.Per una più ampia possibilità di applicazione, può misurare corrente alternata, tipica-mente la corrente di carico, ma anche corrente continua, ad esempio quella generata da un pannello stringa di un impianto fotovoltaico o proveniente da una batteria.Ovviamente lo strumento è completo anche delle funzioni di misura “standard”: tensio-ne, resistenza, prova continuità e diodi, oltre all’utile misura della frequenza di segnali

sia di tensione, sia di corrente, e alla prova dei condensatori.Nonostante il minisensore amperometrico e i terminali a puntali integrati nello strumento stesso, rimane tra i più compatti sul mercato, agevolando-ne il trasporto e l’utilizzo.La cassa frontale rivestita in gomma, per migliorarne la robustezza, pre-senta un vano per raccogliere i puntali e mantenere il multimetro sempre ordinato quando è a riposo. Inoltre, la custodia protettiva fornita in dotazione lo protegge e ne agevola il trasporto.L’elevato contenuto tecnologico è confermato dall’elaborazione della misura in Vero Valore Efficace T-RMS, dalla protezione elettronica contro le errate inserzioni fino a 600 V e dall’azzeramento automatico nella misura della corrente continua, ottenuto tramite l’apposito tasto. Automatico è anche lo spegnimento e la registrazione sul display dei valori massimi e minimi. Il display a 6.600 conteggi permette letture anche in condizioni di scarsa luminosità, grazie all’illuminazione di colore blu. I terminali a puntale sono completi dei cappucci protettivi rimovibili, per soddisfare la Norma CEI EN 61010-031/A1. Utilizzando i puntali con la parte metallica esposta lunga 19 mm, soddisfa la CAT II 600 V, mentre, applicando i cappucci protettivi e, quindi, riducendo a 4 mm la parte di contatto, sono soddisfatti i requisiti di sicurezza per la categoria di misura CAT III 300 V.

asita: multimetro digitale tascabile

www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

La Divisione Drive Technologies di Siemens ha ampliato la gamma di motori torque integrati Simotics T-1FW6 con due nuove taglie più piccole, con cop-pie medio/basse, completando così il range di coppie ed ampliando le pos-sibili applicazioni. Grazie alle loro dimensioni compatte, le nuove grandezze costruttive FS50 e FS60 sono particolarmente adatte dove siano richiesti ingombri ridotti. I nuovi motori sono disponibili nelle versioni con raffredda-mento naturale e ad acqua.Gestiti dal sistema di azionamento Sinamics S 120, i motori torque integrati possono essere utilizzati come azionamenti diretti per gli assi rotanti che richiedono massima precisione e coppie elevate. Grazie alle loro dimensioni compatte e alla loro elevata stabilità di controllo risultante dall’installazione diretta, spesso sostituiscono le soluzioni tradizionali motore con riduttore. Tra le applicazioni più comuni ci sono gli assi oscillanti, le tavole rotanti e le

torrette porta utensili nelle macchine di lavorazione. Ol-tre alle loro dimensioni compatte, questi motori sincroni trifase a magneti permanenti, si caratterizzano per l’ele-vata risposta dinamica e precisione nel posizionamento.Grazie alle due nuove grandezze più piccole, la gamma di coppia ora parte da 22 Nm e raggiunge i 5.760 Nm. Come le attuali, le due nuove taglie BG50 e BG60 pos-sono essere integrate completamente nella macchina.Grazie al circuito di raffreddamento incluso, questi motori hanno un diametro più piccolo rispetto ad una versione con camicia di raffreddamento ed un’interfac-cia meccanica semplice. Sono, infine, dotati di una con-nessione ad innesto rapido standard per il collegamento dell’acqua di raffreddamento.

siemens: motori torque integrati

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Presentato da Cognex Corporation il nuovo lettore di codici a barre DataMan 300, progettato per applicazioni logistiche ad alta velocità come: scansione dei movimenti di magazzino, verifica di stampa e applicazione di etichet-te e lettura dei codici su cartoni.DataMan 500 è progettato per leggere codici 1D e 2D presentati in qualunque direzione ad alta velocità; è la soluzione ideale per lo smistamento di posta, pacchi e imballaggi e scansioni a presentazione.La linea di scanner di codici a barre DataMan offre pre-stazioni più elevate rispetto agli scanner laser. La nuova versione utilizza l’algoritmo Cognex 1DMax+ con tecno-logia Hotbars, che permette di aumentare in modo signi-ficativo la velocità di decodifica di codici a barre lineari 1D danneggiati o di bassa qualità utilizzati nel settore logistico. Hotbars localizza i codici a barre con qualunque orientamento e invia segnali 1D ad alta risoluzione per la codifica.I lettori di codici a barre basati su telecamera offrono al settore logistico:- prestazioni di lettura superiori, che permettono di ri-durre i costi e di aumentare la produttività;- visualizzazione per accedere ai dati e migliorare costan-temente il processo;- costi di manutenzione minori, grazie all’assenza di parti mobili;- compatibilità con le esigenze future, grazie alla cre-scente diffusione dei codici 2D matrix in svariati settori.

Azienda che opera nel settore degli impianti d’allarme senza fili, Hager sicurezza ha presentato due nuove barriere a raggi infrarossi che am-pliano l’offerta di sicurezza esterna della linea logisty.expert.Disponibili nelle versioni da 30 e da 60 metri, le barriere rilevano imme-diatamente l’intrusione appena uno o più raggi vengono interrotti. La comunicazione alla centrale d’allarme avviene attraverso il trasmettito-re radio integrato a seconda della modalità di programmazione stabilita: preallarme debole, preallarme forte o allarme intrusione.Vengono fornite sia con il trasmettitore radio integrato, sia filari autono-me, per il collegamento a cascata con il modello radio.

Il circuito elettrico di compensazione ambientale assicura il funzionamento dei dispositivi anche nel caso di cattivo tempo, garantendo contem-poraneamente la prevenzione da segnalazioni di falsi allarmi causati sia da pioggia, neve, nebbia e umidità, sia dalla presenza di animali dome-stici.Oltre alla rilevazione d’allarme, le barriere co-municano alla centrale il basso livello di carica delle batterie, eventuali problemi radio e ano-malie tamper. Per semplificare la manutenzione è, inoltre, prevista la possibilità di memorizzare un messaggio vocale personalizzato per l’iden-tificazione di ogni modulo radio.Facili da installare, non richiedono nessun in-tervento di cablaggio e sono alimentate da pile al litio, che garantiscono un’autonomia di 5 anni.

cOGnex cOrpOratiOn: lettore di codici a barre per applicazioni logistiche

haGer sicurezza: protezione perimetrale

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Annunciata da Sylvania l’introduzione delle nuove Superia CMI-Tmini e Superia CMI-RBriteSpot nella gamma di lampade CMI a ioduri metallici con tecnologia ceramica.Si tratta di lampade ad elevate prestazioni illuminotecniche ed eccellente stabi-lità nella resa cromatica.Le lampade CMI consentono a progettisti e lighting designer di ottenere una luce di qualità in tutte le applicazioni contract, dai negozi agli spazi espositivi, dagli spazi di hospitality a quelli dedicati alla cultura.

I tre modelli disponibili nella gamma CMI (CMI-T, CMI-TC e CMI-TD) si adat-tano ad un’ampia gamma di apparecchi, dai downlight ai faretti per illumina-zione d’accento, dagli apparecchi a parete fino a quelli in sospensione.Grazie allo speciale bruciatore monoblocco di forma ellissoidale, le lampade Superia CMI offrono una stabilità strutturale e un’efficienza straordinaria. Il bruciatore monoblocco è affidabile e resistente. Non ha, infatti, giunzioni, che costituiscono un punto debole e una fonte di possibili guasti. La forma ad ellisse, con la sua assenza di angoli, garantisce, inoltre, un flusso luminoso stabile e una distribuzione ottimale della luce, con ridotte zone d’ombra, caratteristica essenziale nel campo dell’illuminazione degli spazi espositivi. La nuova forma del bruciatore consente una minore dispersione del calore e un’accensione più rapida della lampada. In caso di black out, ad esempio, la riaccensione avviene in tempi minimi, riducendo così il disagio per gli utenti.Le lampade Superia CMI di Sylvania sono ideali per grandi ambienti e per spazi in cui serve un’illuminazione di grande effetto. Offrono una luce stabile con una colorazione uniforme. Hanno, inoltre, una resa colore (CRI) imbat-tibile, pari a 90 per le lampade Warm White (3.000 K) e 96 per le Cool White (4.200 K). E il colore della luce permane nel tempo visto che dopo 9.000 ore di funzionamento il mantenimento del flusso luminoso è pari all’80 per cento.Il modello da 35 W assicura 98 lm/W; quelli da 70 W e 150 W arrivano fino a 100 lm/W, mentre Superia CMI-Tmini raggiunge i 95 lm/W.

sylvania: lampade cmi a ioduri metallici con tecnologia ceramica

Da sempre l’obiettivo primario di Aci Farfisa è la sod-disfazione del cliente e questo è il motivo per cui la R&S dell’azienda opera in collaborazione continua con l’organiz-zazione di marketing. In risposta, dunque, alle richieste di un mercato molto ampio, considerato che la società vende in Italia, ma esporta anche in molte aree nel mondo, ven-gono studiati nuovi prodotti e nuove soluzioni installative e, nello stesso tempo, vengono aggiornate ed ampliate alcune gamme di prodotto esistenti.Tra queste le evoluzioni che vengono presentate per Exhito, la linea di posti interni audio e videocitofonia che, flessibi-le e dal design moderno e rigoroso, continua a riscuotere grande successo sia per le diverse tecnologie offerte, sia per il montaggio semplice ed immediato.La linea ora si propone anche nelle versioni base, per situa-zioni in cui vengono richieste esclusivamente le funzioni es-senziali, come apriporta o auto-accensione dello schermo, ed offre alcuni nuovi modelli audio e video per le tecnologie digitali Duo System e FN4000, come pure per il cablaggio a ridotto numero di cavi: disponibili anche i rispettivi video kit, comprensivi di tutti gli elementi per il montaggio.

aci FarFisa: nuove soluzioni di audio e videocitofonia

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Nuovo terminale domotico vivavoce a colori touch screen di BPT, Mitho XL si caratterizza per il design “Made in Italy” pulito e lineare che fa da cornice a un display a colori LCD extra large da 7”. Il terminale vivavoce, nelle due varianti colore nero Fusion e bianco Ice, integra perfettamen-te nel suo design il pennino per attivare le funzioni dal display touch screen.Il terminale dispone di molteplici funzioni, fra cui il controllo della tem-peratura, l’attivazione dell’impianto di irrigazione e di illuminazione, l’accensione e lo spegnimento dei sistemi di allarme, oltre al comando

di tapparelle, scuri, tende o qualsiasi altra applicazione di movimento. Inoltre, Mitho XL controlla i consumi, permet-tendo di scegliere un profilo adeguato al fine di consentire un notevole risparmio energetico. Esistono poi gli scenari, attivabili tramite il terminale, che in un solo tocco consen-tono di effettuare una serie di operazioni programmate, tenendo conto delle varie esigenze, del momento della giornata e dello stile di vita. La temporizzazione degli scenari consente, inoltre, di simulare la presenza in casa attraverso accensioni/spegnimenti temporizzati dell’illu-minazione nelle diverse zone della casa, assicurando il massimo del comfort.Può essere installato a parete o con supporto da tavolo, garantendo la massima flessibilità di utilizzo e di adattabi-lità ad ogni ambiente.

In collaborazione con Cheta LLC, società russa di progettazione elet-trica, GE Energy sta sviluppando e installando soluzioni per la gestio-ne dell’energia in grossi rifugi presso i giacimenti di petrolio e gas della tundra siberiana.Cheta progetta e realizzata rifugi equipaggiati con Sen Plus di GE, soluzione affidabile di quadri in bassa tensione, sistemi di protezione e comando motore. Le unità modulari forniscono, inoltre, un luogo di lavoro riparato per gli operatori e lo staff di manutenzione nella regione dello Yamal.«Un’interruzione dell’energia elettrica a meno 67 gradi Celsius non

è solo un inconveniente, può essere infatti costoso e po-tenzialmente pericoloso» spiega Thierry Lopez de Arias, Commercial leader di GE Energy Industrial Solutions Europa. «Dare supporto alle industrie petrolifere, del gas e minerarie è un obiettivo chiave per la nostra società. Abbiamo notevolmente investito in tecnologie che assicu-rano la fornitura di elettricità anche nelle condizioni più impegnative».Uno dei vantaggi più importanti dei rifugi equipaggiati con apparecchiature GE è costituito dai tempi rapidi di instal-lazione. Sono in acciaio e dotati di sistemi di connessione elettrica modulari, rendendo, quindi, semplice la persona-lizzazione alle necessità specifiche di ciascun luogo. Equi-paggiata con sistemi GE di controllo e protezione modulari, un’unità può essere messa in funzione entro quattro ore.

Bpt: terminale domotico vivavoce a colori

Ge enerGy: gestione dell’energia in situazioni critiche

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Società italiana che progetta, costruisce e vende sistemi di canalizzazione e apparecchiature per un impianto elettrico completo, Elettrocanali pre-senta i sistemi di minicanali serie MC/MCA/MA, realizzati in tre differenti tipologie: con coperchio frontale, con coperchio avvolgente e con coperchio integrato e fondo provvisto di bioadesivo. Il colore standard è bianco RAL 9001, mentre, a richiesta, sono disponibili anche i colori grigio RAL7030 e marrone RAL8014. I minicanali sono forniti in ben 33 diverse dimensioni e tipologie: da 10 mm x 10 mm fino a 40 mm x 25 mm.Ideale per installazioni semplici e compatte, ma anche per quelle più im-pegnative, la gamma dei minicanali offre sempre la soluzione funzionale in ogni ambito: in casa, in ufficio, nelle ristrutturazioni come nei nuovi impian-ti, i minicanali sono una soluzione che coniuga tecnologia e design.Le versioni a più scomparti consentono la perfetta separazione tra i vari impianti, permettendo la posa, nel medesimo minicanale, di linee diverse quali: energia, telefono, trasporto dati, ecc., senza rischi di interferenze o di inopportune sovrapposizioni.I minicanali sono completi di accessori per cambio di direzione e supporto

di apparecchiature di comando e controllo, mentre le sca-tole di derivazione assolvono anche la funzione di raccordo fra sistemi e dimensioni diverse.Particolare cura è stata posta nel design: soprattutto per i minicanali con coperchio avvolgente che, unitamente agli accessori a struttura arrotondata, ne consentono l’impie-go in ogni ambiente e, in particolare, in strutture di pregio come uffici direzionali o immobili di valore.La serie di minicanali MA con coperchio a cerniera e fondo provvisto di biadesivo è una soluzione ottimale per realiz-zare piccoli impianti in ambiente domestico: per le loro piccole dimensioni e la forma piatta ben si prestano, ad esempio, alla realizzazione dell’illuminazione dei piani di lavoro nelle cucine. I sistemi di minicanali sono costruiti con tecnopolimero a base di PVC rigido autoestinguente ad elevata resistenza ai raggi UV, realizzati in accordo con le normative internazio-nali di riferimento e si fregiano delle relative certificazioni, tra le quali il marchio IMQ.

Sviluppato e prodotto da ICEL il nuovo cavo noBurn FTE4OM1-100/100 V per collegamenti degli apparati dei sistemi fissi automatici di rilevazione e di segnalazione manuale allarme d’incendio e degli attuatori (Norma UNI 9795), realizzato in conformità alla recente Norma CEI 20-105 e la cui qua-lità è garantita anche dal marchio IMQ.La Norma di prodotto CEI 20-105 sana il vuoto normativo creatosi a seguito della pubblicazione della Norma UNI 9795, edizione 2010, che richiede cavi resistenti al fuoco per almeno 30 minuti, secondo la CEI EN 50200, ed a bassa emissione di fumo e zero alogeni.Questo tipo di cavo si deve utilizzare per i collegamenti dei sistemi antin-cendio e degli attuatori (ad esempio, elettroserrature, evacuatori naturali di fumo e calore, elettromagneti per sgancio porte tagliafuoco). La Norma specifica anche che questi cavi non sono idonei per altri impieghi quali: illuminazione di emergenza, alimentazione di sistemi di evacuazione for-zata di fumo e calore, elettroserrature o comandi di emergenza o altre ap-plicazioni similari aventi tensione di esercizio superiore ai 100 V in corrente alternata, per le quali si devono impiegare i cavi rispondenti alle Norme CEI 20-45 (noBurn FTG10OM1-0,6/1 kV di ICEL).

elettrOcanali: sistemi di minicanali

icel: cavo resistente al fuoco

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È in linea il nuovo sito www.aniesicurezza.it, realizzato da ANIE Sicurezza, l’Associa-zione Italiana Sicurezza ed Automazione Edifici aderente a Federazione ANIE, che in una rinnovata veste grafica fornisce contenuti esaustivi sui temi di interesse per le imprese del comparto. L’operazione s’inserisce nel solco delle recenti iniziative di “rebranding’ promosse in occasione dei 25 anni di vita dell’Associazione, preceden-temente denominata ANCISS.Nel 2011, l’industria italiana della Sicurezza e Automazione Edifici rappresentata in ANIE Sicurezza è stata espressione di un fatturato totale pari a 1.917 milioni di euro, in crescita del 4,9 per cento rispetto al 2010. Il segno positivo ha riguardato sia l’an-damento del mercato interno (+3,4 per cento rispetto al 2010), sia il canale estero. A fine 2011, nel confronto con il 2010, le esportazioni di comparto, pur rappresentando un valore ancora contenuto e pari a 250 milioni di euro, hanno registrato una decisa crescita (+22,9 per cento), confermando il trend positivo dell’anno precedente (+18,9 per cento la variazione annua rispetto al 2009). I principali mercati di sbocco si sono mantenuti in prevalenza in Area europea ed in particolare nei Paesi dell’Est Europa, laddove il settore edile mostra una maggiore dinamicità. Tali tendenze testimoniano le crescenti strategie di internazionalizzazione avviate dalle imprese negli anni più recenti, a fronte di un mercato domestico meno dinamico.La nuova versione del sito Web presenta una navigazione semplificata e si carat-

terizza come un vero e proprio strumento di servizio per i propri associati, più ricco nei temi e di più agevole consultazione. Nella focalizzazione dei contenuti in home page, grande attenzione è stata posta sulle news e sulle numerose attività di stampo tecnico, formative e informative, che ANIE Sicurezza organizzerà nel corso del 2012.Nell’area “Download” sarà, inoltre, possibile scaricare tutto il materiale istituzionale, di stampo sia divulgativo, sia tecnico, in-dirizzato ai professionisti del settore della Sicurezza. Il sito è stato poi arricchito da una sezione “Video” e “Photo-Gallery”, che docu-menta i momenti di incontro ed i principali eventi che hanno visto ANIE Sicurezza protagonista nel corso degli ultimi anni.Infine, nella sezione libera del nuovo sito trovano spazio la Ras-segna Stampa dedicata ed il link al nuovo canale Youtube dell’As-sociazione. In futuro, verrà ulteriormente sviluppata la sezione dedicata ai social network.

Presentato da GE Energy Industrial Solutions il nuovo e-Catalogo, uno strumen-to on line fruibile dal sito www.ge.com/it/industrialsolutions, che consente, in maniera semplice ed intuitiva, di ricercare e consultare le informazioni tecniche sui prodotti GE.Grazie al nuovo strumento, pensato in particolare per gli installatori, i distribu-tori e i progettisti, l’utente potrà effettuare ricerche approfondite e, attraverso appositi menu e filtri, recuperare con rapidità ed efficacia tutte le informa-zioni desiderate.Tra le diverse funzionalità offerte dall’e-Catalogo, la possibilità di con-frontare i differenti prodotti, consulta-re le informazioni correlate al risul-tato della ricerca (accessori, famiglie di appartenenza, ecc.), oltre a poter scaricare, con pochi click, tutta la documentazione tecnica, tra cui i di-segni in formato CAD e le immagini in alta risoluzione. Il sistema consente, inoltre, di segnalare via email la pa-gina Web del prodotto ricercato, ag-giungendo commenti personalizzati.

ANIE SIcurEzzA: on line il nuovo sito Web

GE ENErGy INduStrIAl SolutIoNS: catalogo elettronico

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Anno 3, N.3www.commercioelettrico.com

È stata recentemente pubblicata la Norma CEI EN 61851-1 (CEI 69-7): “Si-stema di ricarica conduttiva dei veicoli elettrici - Parte 1: Prescrizioni ge-nerali”, che si applica alle apparecchiature per la ricarica di veicoli elettrici stradali, a bordo e fuori bordo, alle tensioni di alimentazione normalizzate in corrente alternata (come da IEC 60038) fino a 1.000 V, e a tensioni in corrente continua fino a 1.500 V, nonché alla fornitura di energia elettrica per tutti i servizi supplementari sul veicolo, se richiesta, durante il collegamento alla rete di alimentazione. Gli aspetti considerati comprendono le caratteristiche e le condizioni di funzionamento del dispositivo di alimentazione e del colle-gamento al veicolo, la sicurezza elettrica degli operatori e dei terzi e le carat-teristiche che il veicolo deve rispettare in relazione al suo equipaggiamento (EVSE) in c.a./c.c., solo quando è collegato a terra. La Norma aggiorna la CEI EN 61851-1:2003-01 e ne costituisce una revisione tecnica. Le principali modifiche rispetto alla prima edizione sono:- revisione delle definizioni di connettore e dei livelli di corrente (Articolo 8);- modifica della definizione di circuito pilota per la funzione pilota;- divisione dell’Articolo 9 per creare i seguenti Articoli 9 e 11;- Articolo 9: prescrizioni specifiche per connettore, spina e presa di corrente;- Articolo 11: prescrizioni EVSE: prescrizioni specifiche generali per stazioni di ricarica;- rinumerazione degli Allegati;- cancellazione del precedente Allegato A ed integrazione delle prescrizioni del cavo di ricarica nel nuovo Articolo 10;- l’Allegato B diventa l’Allegato A ed è normativo per tutti i sistemi che uti-lizzano una funzione pilota PWM con un circuito pilota; l’Allegato C diventa l’Allegato B;- sostituzione del precedente Allegato D (tabelle di codifica per l’indicatore di potenza) con B.4 nell’Allegato B, utilizzando nuovi valori;- nuovo Allegato C informativo, che descrive un sistema alternativo di fun-zione pilota.

Presentato da Eaton Corporation il suo nuovo portale per consulenti di data center (www.eaton.eu/datacenters/consultants), progettato per aiutare i professionisti del settore in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) ad individuare e fornire soluzioni affidabili e ottimizzate, dal punto di vista dei costi e dei consumi energetici, per i sistemi di alimen-tazione dei data center. Un design interattivo e una navigazione sempli-ce e mirata del portale consentono all’utente di ottenere rapidamente le informazioni di cui ha bisogno.Il nuovo sito tratta i problemi business critical che i consulenti del set-tore IT ed elettrico devono affrontare nell’ambiente dei data center e li

indirizza verso le soluzioni Eaton. Oltre a navigare tra i vari temi business critical, i consulenti possono acce-dere alle soluzioni e alle specifiche dei prodotti attra-verso i classici menu per gruppi di prodotti. Tutti i pro-dotti per data center sono, infatti, suddivisi per campo d’impiego: distribuzione elettrica, qualità energetica, gestione e monitoraggio del calore. Inoltre, per gli utenti che già conoscono il portafoglio della società, il portale offre la possibilità di accedere direttamente ai singoli prodotti, trovando specifiche dettagliate, dise-gni, presentazioni, brochure e note applicative.In aggiunta a tutto questo, white paper e case study relativi ai data center mettono in evidenza la compe-tenza della società nella distribuzione di energia, qua-lità energetica, gestione e monitoraggio del calore.

cEI: normativa per la ricarica dei veicoli elettrici stradali

EAtoN corporAtIoN: gestione dell’alimentazione nei data center

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63 www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

Si chiama City Factor la prima community 2.0 dedicata interamente al tema della sostenibilità e delle Città Intelligenti nata grazie a Siemens. Il blog (www.cityfactor.it) nasce con l’obiettivo di testimoniare la centralità del fat-tore “città” per uno sviluppo sempre più sostenibile, offrendo ai propri lettori notizie e interessanti spunti di riflessione e confronto.City Factor si propone come uno spazio dedicato a informazione, approfondi-mento e dialogo sui temi legati al concetto di città sostenibile, argomento di importanza strategica per promuovere uno sviluppo urbano “smart”, in grado di tutelare l’ambiente e le sue risorse naturali e di creare luoghi sempre più vivibile per i cittadini.La popolazione delle città del mondo cresce a un ritmo di 2 persone ogni secondo. In questo contesto, il ruolo delle aree urbane assume una rilevanza fondamentale anche per ciò che concerne la difesa dell’ambiente e il miglio-ramento della qualità della vita: le aree urbane consumano il 60 per cento delle risorse idriche, il 75 per cento di quelle energetiche e generano l’80 per cento delle emissioni di gas serra.Il progetto City Factor si sviluppa su differenti canali di comunicazione: oltre al blog, gli utenti potranno seguire approfondimenti e notizie anche su Face-

book e Twitter.Sul blog troveranno spazio aggiornamenti quotidiani e approfondimenti settimanali di più ampio respiro. I blogger che colla-borano con City Factor sono tutti esperti in tematiche green e, con il tempo, il loro numero è destinato ad aumentare per ga-rantire punti di vista sempre nuovi.

SIEmENS: blog dedicato alle smart cities

La società Stelvio Kontek ha reso disponibile il proprio sito Web in ben cinque lingue. Infatti, oltre all’Italiano e all’Inglese della prima versione, il sito è stato completato con l’introduzione della lingua te-desca e francese, per supportare al meglio i partner europei. Inoltre, per sostenere la recente apertura della filiale a Hong Kong, è stato tradotto completamente in lingua cinese.Il sito, semplice e lineare, è organizzato per menu attraverso i quali si accede alle varie pagine: azienda, prodotti, rassegna stampa, no-vità e rete commerciale.I visitatori potranno così navigare nella propria lingua nelle pagine dedicate ai prodotti, divisi in quattro gruppi per ricercare i prodotti più adatti ai propri progetti: connettori, morsetti e connettori, porta-fusibili, sensori magnetici per la sicurezza.

Da ogni categoria si accede all’elenco dei vari prodotti ed è possibile visualizzare le schede tecniche, scaricabili in formato PDF, con i dettagli tecnici e il disegno di ogni sin-golo prodotto.All’indirizzo www.stelvio-kontek.com, inoltre, è disponibile il Company Profile scaricabile in Portoghese e Russo, proprio per l’importan-za, sempre maggiore, che stanno assumen-do i Paesi sudamericani e dell’Est europeo, in modo particolare il Brasile e la Russia.

StElvIo KoNtEK: il sito Web parla anche cinese

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ABB

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Azienda Pagina

ABB 04-53Aci Farfisa 58ANIE 06-12-61Asita 56Bpt 59BTicino 06Came Group 12CEI 62Cerved Group 20Cognex Corporation 57Comitato IFI 15Disano Illuminazione 52Eaton Corporation 62Elettrica 2012 04Elettrocanali 60Fanton 14GE Energy Industrials Solutions 59-61GE Lighting 55Gewiss 30-53Gruppo Urmet 50Hager Sicurezza 11-57Helvar 44Icel 60IGuzzini 55Legrand 9Linea Light 42Mitsubishi Electric 15Osram 40-52Palazzoli 14Politecnico di Milano 27Riello UPS 08Schneider Electric 08-54Siemens 56-63Simes 54Stelvio Kontek 13-63Sylvania 58Telcoma 38TÜV Italia 10Vortice 10Zumtobel 47

www.commercioelettrico.comAnno 3, N.3

ABBwww.abb.itII copertina - pagina 1

Camewww.came.comIV copertina

Elecowww.elecoeuropesrl.comIII copertina

Elematicwww.elematic.itpagina 19

Gewisswww.gewiss.compagina 5 - 7

Osramwww.osram.itI copertina

Solarexpowww.solarexpo.compagina 37

Tecsystemwww.tecsystem.itpagina 9

Telcomawww.telcoma.itpagina 13

Weidmullerwww.weidmuller.itpagina 11

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