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Guida introduttiva alle applicazioni Vapore pulito

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Guida introduttivaalle applicazioni

Vapore pulito

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Sommario

1. Introduzione al vapore pulito

2. Contaminanti dell’impianto vapore

3. Classificazione del vapore pulito

4. Comprendere le esigenze

5. Principali differenze: vapore filtrato, pulito e puro

5.1 Principali industrie5.2 Materiali costruttivi5.3 Rifinitura superfici5.4 Progetto esente da zono interstiziali5.5 Tubature e connessioni

6. Purezza e qualità del vapore

6.1 Qualità del vapore6.2 Purezza del vapore6.3 Differenze fra le caretteristiche del vapore

7. Normative guida

7.1 Normative vigenti7.2 Norme sanitarie 3A / procedure riconosciute7.3 EN 285, HTM 2031 e HTM 20107.4 ISPE7.5 ASME BPE7.6 FDA e cGMP7.7 USP

8. Requisiti generali di un sistema per vapore

9. Glossario

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1Introduzione al vapore pulitoOggigiorno il vapore risulta essere il principale vettore di calore nell’ambito del processo produttivo, spaziandodall’industria alimentare a quella casearia, fino a comprendere la biotecnologia e l’industria farmaceutica.

Il vapore viene impiegato per il riscaldamento dei processi, la sterilizzazione dei prodotti e delle attrezzaturecosì come per l’umidificazione dell’aria.

Il vapore di centrale che può contenere piccole quantità di sostanze chimiche trasportate dall’acqua di alimentodi caldaia, tracce di corrosione delle tubature ed altre impurità può essere ugualmente idoneo per molte dellesuddette applicazioni. Ciò nonostante, un sempre crescente numero di applicazioni industriali richiedono che ilvapore ed i correlati fluidi di processo presentino un alto livello di purezza, allo scopo di ridurre al minimo ilrischio di contaminazioni.

La definizione “vapore pulito” viene utilizzata per descrivere un’ampia gamma di livelli di purezza, che spazianodal vapore esente da agenti pirogeni per biotecnologia e processi farmaceutici fino ad un livello gradazione difiltraggio “culinario”adatto all’industria alimentare.

L’obbiettivo di questa informazione tecnica è quello di delineare le caratteristiche generali ed i requisiti deisistemi per vapore pulito e di permettere una facile comprensione delle differenze che intercorrono fra le variegradazioni di vapore pulito.

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Allo scopo di comprendere le esigenze per il vapore pulito, è necessario fare il punto sulla natura dei contami-nanti potenzialmente presenti negli impianti a vapore e nelle loro sorgenti di alimento.

Esistono molte differenti sostanze che possono essere considerate contaminanti; quasti elementi possonoessere, per sommi capi, suddivisi in quattro principali famiglie:

1. Contaminanti chimici - comprendono sostanze chimiche che si trovano nell’acqua di alimento della calda-ia; ad esempio materiali pesanti come il mercurio, cadmio e piombo che sono dannosi alla salute umana,così come sostanze che possono danneggiare il sistema vapore, come i cloruri, che provocano la corrosio-ne anche dell’acciaio inossidabile.

In aggiunta a ciò all’acqua di alimento della caldaia a volte vengono addizionate varie altre sostanze chimi-che che possono essere poi trasportate dal vapore. Queste sostanze comprendono le ammine alifatichefilmanti protettive, che vengono utilizzate per prevenire dalla corrosione le linee di distribuzione vapore e diritorno condensa, e gli additivi di pretrattamento delle acque di alimento.

2. Contaminanti biologici - molte acque di alimento contengono microrganismi come batteri, virus, funghi elieviti. Le autorità locali preposte al controllo delle acque tengono sotto controllo i livelli di questi contami-nanti, assicurando la qualità e la potabilità dell’acqua; ciò nonostante questo può risultare non sufficienteper un certo numero di applicazioni che richiedono requisiti particolari.

Ciò riguarda in particolare la produzione di dispositivi medici o specialità medicinali. Dal momento in cuiquesti prodotti possono oltrepassare le difese naturali dell’organismocome la pelle e le mucose, essi posso-no introdurre agenti patogeni direttamente in parti del corpo che normalmente non sarebbero esposte arischio. Ad esempio, l’acqua che può essere considerata sicura per ingestione non lo può essere altrettantose iniettata direttamente nel sistema circolatorio del sangue.

Le alte temperature associate al vapore sono solitamente sufficienti per distruggere la maggior parte degliagenti patogeni vivi (fattori che provocano patologie, come i virus e i batteri) presenti nell’acqua d’alimentocaldaia. Ciò nonostante, i batteri in vita possono produrre sostanze dannose per l’oganismo, conosciutecome “sostanze pirogene”; le stesse membrane esterne dei batteri morti (lipopolisaccaridi) causano reazio-ni pirogene. Tali sostanze sono termicamente stabili e possono sopportare temperature anche superiori ai180°C per diverse ore. Questo significa che il riscaldamento non è sempre in grado di distruggere questesostanze, che vanno quindi rimosse già dall’acqua di alimento.

3. Gas non condensabili (NCGs) - ossigeno, ammoniaca, biossido di carbonio ed altri gas dissolti nell’acquad’alimento o introdotti da altri mezzi possono produrre effetti indesiderati nel sistema di vapore pulito. Adesempio, sacche a bassa temperatura nelle sterilizzatrici a vapore e riduzione nell’efficienza della trasmis-sione del calore.

4. Corrosione delle tubature e scorie - la corrosione delle tubature è provocata dalla presenza di carbonati,solfati e cloruri di calcio di magnesio e sodio, che sono talvolta naturalmente presenti nella fornitura pubbli-ca dell’acqua. Dato che gli impianti vapore sono normalmente costruiti in acciaio al carbonio, spesso sievidenzia la presenza di prodotti di corrosione ed ossidi vari.

2I contaminanti dell’impianto vapore

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3Classificazione del vapore pulitoIl termine “vapore pulito viene solitamente utilizzato per classificare tre categorie di vapore che sono di qualitàsuperiore al comune vapore di centrale:

1. Vapore filtrato (citato anche come vapore pulito, vapore culinario, vapore di grado alimentare, vaporepotabile e vapore 3A). Viene prodotto tramite il passaggio del vapore di centrale attraverso filtri ad altaefficienza. Una precisazione più chiarificatrice può essere che in questo trattamento viene effettuata larimozione dal vapore di tutte le particelle superiori alla misura di 5 micron, includendo solidi e gocciolineliquide.

2. Vapore pulito (nominato anche come vapore per ospedali, vapore HTM 2031, vapore EN 285 o semplice-mente vapore pulito) - è una gamma intermedia di vapore pulito che racchiude un ampio spettro di requisitidi purezza e qualità, classificabili in:- Vapore pulito di base, per il quale i requisiti di utilizzo possono essere legati all’assenza di agenti chi-mici derivanti dall’acqua di alimento caldaie, come ad esempio nel caso di impiego per la sempliceumidificazione di edifici;- Vapore pulito regolato, dove i requisiti di utilizzo hanno precise caratteristiche di purezza e qualità, al finedi proteggere il processo e il prodotto finale da possibili agenti contaminanti.La sterilizzazione è un ottimo esempio di utilizzo di questa area, dato che per essa vengono adottate lenormative HTM 2031 e EN 285.Un altro esempio tipico nel campo della biofarmaceutica può essere un processo non critico di umidificazionein cui il grado, “acqua purificata” definito dalla farmacopea è normalmente ritenuto idoneo. I vari tipi divapore pulito dovranno essere prodotti in generatori indipendenti e come acqua di alimento potrà essereimpiegata acqua potabile trattata, deionizzata (DI) od osmotizzata (RO) in relazione ai requisiti richiestidall’utilizzatore finale.

Il tipo di acqua d’alimento utilizzata avrà un impatto significativo sui materiali di costruzione e condizioneràil progetto del generatore. Ad esempio potrebbe essere possibile l’utilizzo dell’acciaio dolce o del rame inalcuni casi di acque potabilizzate, ma si rende indispensabile l’utilizzo dell’acciaio inossidabile 316L neicasi in cui l’acqua d’alimento sia chimicamente aggressiva o naturalmente povera ed avida di ioni, come nelcaso di acqua DI o RO.

3. vapore puro (a volte confuso con il vapore pulito) altrimenti definito come vapore WFI, vapore ad altapurezza, vapore pulito per uso sanitario, vapore pulito per uso farmaceutico, vapore pulito GMP e vaporeesente da pirogeni. Ha qualità non lontana dal vapore pulito, ma in ogni caso la qualità della condensa daquesto prodotta deve soddisfare gli standard USP per l’acqua iniettabile (WFI), ed essere quindi ancheesente da batteri ed agenti pirogeni. Il vapore puro deve essere prodotto da un generatore appositamenteprevisto avente progetto e costruzione sanitaria validata oppure da un distillatore a multistadio.

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4Comprendere i requisitiSfortunatamente, a seconda della nazionalità o del settore industriale considerato, i committenti non semprefanno riferimento alla distinzione fra vapore filtrato, pulito e puro. Frequentemente si usa il termine generico“vapore pulito” per definire il tipo di vapore caratteristico idoneo ad una produzione specifica. Ad esempio,un’industria manifatturiera alimentare che necessita un sistema a vapore filtrato potrebbe definire la sua neces-sità usando il termine “sistema per vapore pulito”: dopotutto, per tale industria, il vapore da utilizzare deveessere più pulito di quello di centrale.

E’ quindi evidente l’importanza di determinare con precisione il grado di purezza del vapore che è in effettinecessario al cliente. Per comprendere le caratteristiche realmente necessarie per una produzione specifica,può essere utile confrontarsi ponendosi le seguenti domande:

1. Di che industria e di quale applicazione si tratta?

2. Quali materiali di costruzione sono stati presi in considerazione?

3. È stato preso in considerazione il tipo di finitura superficiciale necessaria?

4. Le apparecchiature devono essere esenti da zone interstiziali?

5. Quale tipo di connessioni dovrà essere utilizzato?

6. Esistono dei requisiti specifici di qualità / purezza che vanno rispettati?

7. Esistono dei livelli qualitativi che devono essere raggiunti e mantenuti?

8. Che tipo di acqua viene immessa nel processo?

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5Principali differenze:vapore filtrato, vapore pulito5.1 Principali industrie / applicazioniIn relazione al paese considerato ed alle normative nell’ambito delli quali deve operare l’utente, può variarel’esigenza di utilizzare l’uno o l’altro dei tre gradi di vapore pulito. Comunque, in linea di massima, le applicazio-ni più diffuse per i tre gradi di vapore pulito sono le seguenti:

Vapore filtrato:- Industria alimentare e delle bevande: sterilizzazioni in linea (SIP), iniezioni dirette ed umidificazioni.

- Ospedali e comunità: autoclavi ed umidificazione

Vapore pulito:- Produzione di alimenti e bevande (nei casi in cui è fondamentale evitare rischi di alterazione di sapore, colore

ed aspetto): SIP, iniezione diretta ed umidificazione.

- Ospedali: autoclavi (dove vengono applicate le normative HTM 2031 e EN 285) ed umidificazione.

- Industrie farmaceutiche (nei casi in cui il vapore non è destinato alla lavorazione di farmaci iniettabili o doveil grado di purezza WFI dell’USP [Farmacopea degli Stati Uniti] non viene richiesto): umidificazione, SIP edautoclavi.

- Elettronica: umidificazione.

- Servizi generici per edifici: umidificazione.

Vapore puro:- Biotecnologia (dove è indispensabile mantenere un ambiente assolutamente sterile): SIP ed umidificazione.

- Industria farmaceutica (per la produzione di farmaci iniettabili e dove viene richiesto il grado di purezza WFIdall’ USP): SIP, autoclavi ed umidificazione critica.

- Elettronica: umidificazione in processi critici

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5.2 Materiali di costruzioneIn linea di massima il materiale d’elezione per gli impianti di produzione dei tre livelli di vapore pulito è l’ acciaioinossidabile; comunque la ragione per cui impiegare l’acciaio inossidabile varia in relazione al sistema e al tipodi vapore prodotto: se si tratta di vapore filtrato piuttosto che vapore pulito o puro.

Vapore filtratoLe tubature e la componentistica situata a valle del filtro devono sempre essere costruite in acciaio inossidabile.Questo deve avvenire per essere certi che il vapore filtrato non venga ricontaminato da scorie, incrostazioni oresidui di corrosione rilasciati dalle tubazioni stesse e dai componenti accessori, come può accadere nel casoin cui venga utilizzato l’acciaio al carbonio o la ghisa.

Vapore pulitoSolitamente il vapore pulito è altamente aggressivo, in quanto molti degli elementi chimici sono stati rimossi.L’acciaio inossidabile 304, 316 o 316L deve essere usato lungo tutto il sistema, allo scopo di proteggerlo da unaeccessiva corrosione.

Vapore puroAnalogamente al vapore pulito, il vapore puro è altamente aggressivo; di conseguenza l’acciaio inossidabile316L è il minimo grado idoneo al sistema.

5.3 Finiture superficialiLe necessità di una migliore finitura superficiale sono prevalentemente finalizzate al mantenimento di un am-biente sterile all’interno del sistema, attraverso la riduzione del rischio di sviluppo di microbi e colonie batterichenegli interstizi superficiali. L’alta temperatura raggiunta dal vapore provoca la morte della maggior parte deibatteri; ciò nonostante i pirogeni, che sono prevalentemente le cellule morte dei batteri, non vengono rimossidal sistema e questo può provocare livelli di contaminazione inaccettabili.

Vapore filtratoSebbene alcune normative sul vapore filtrato si riferiscano ad esecuzioni di tipo sanitario, in linea di massima lefiniture di fusione o di laminazione possono essere accettabili anche per le applicazioni del vapore filtrato, dalmomento in cui la contaminazione da pirogeni non è un problema preoccupante nell’ambito delle industrie chene fanno uso.

Vapore pulitoI sistemi per il vapore pulito normalmente non richiedono ancora forme di finiture superficiali particolarmente spinte.

Vapore puroLe industrie che utilizzano il vapore puro (prevalentemente bio-farmaceutiche), solitamente hanno restrizionimolto rigorose riguardo ai contenuti microbici e pirogeni. Di conseguenza, in queste applicazioni, la finituradelle superfici è da considerare critica ed i sistemi per vapore puro tendono a richiedere una finitura dellasuperficie interna di qualità compresa fra 0.4 e 0.8 micron Ra (fra 15 e 32 microinch Ra).Anche la finitura delle superfici esterne può essere importante nel caso in cui le tubazioni e la componentisticasiano esposte all’atmosfera di ambienti classificati “puliti”.

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5.4 Progetto esente da zone interstizialiNuovamente ci si concentra sul possibile sviluppo di microbico, di conseguenza le preoccupazioni sono in lineadi massima le stesse delineate nel paragrafo relativo alla finitura superficiale, nella sezione 5.3.

Vapore filtratoIn questa applicazione le prescrizioni di prodotti esenti da zone interstiziali non sono prese in considerazione.

Vapore pulitoI prodotti esenti da zone interstiziali in questo caso possono essere d’elezione, con riferimento al tipo di appli-cazione a cui sono destinati.

Vapore puroCosì come per ciò che riguarda le finiture superficiali, la progettazione esente da zone interstiziali è da conside-rarsi fondamentale per evitare possibili contaminazioni.

5.5 Sistema di tubazioni e connessioniVapore filtratoSolitamente, per la costruzione di sistemi a vapore filtrato, a seconda della pressione d’esercizio del vapore,vengono usate tubazioni in aqcciaio inossidabile schedula 10 con connessioni filettate o flangiate. Comunque,se il progetto del sistema impone vincoli di tipo sanitario, devono essere prese in considerazione tubazioni inacciaio inossidabile austenitico di spessore ridotto e giunzioni di tipo saldato o con clamp sanitari.

Vapore pulitoAnche in questo caso, per i sistemi a vapore pulito sono accettabili le tubazioni schedula 10 in acciaio inossida-bile con connessioni filettate o flangiate. In ogni caso, in relazione alle esigenze dell’utente finale ed alla naturadell’applicazione, verranno prese in considerazione tubazioni in acciaio inossidabile austenitico a basso spes-sore con connessioni a clamp o giunti a saldare.

Vapore puroI tubi in acciaio inossidabile austenitico a basso spessore sono quelli più comunemente utilizzati per le applica-zioni per vapore puro, dato che le loro tolleranze dimensionali sono più restrittive rispetto a quelle dei tubi inoxtradizionali, contribuendo ad assicurare un sistema privo di zone interstiziali ed autodrenante.

Nei sistemi per vapore puro si tende alla riduzione del numero di connessioni utilizzate, e vengono preferibil-mente utilizzate connessioni a giunti a saldare di testa. Dove si richiede manutenzione e ripetitività di intervento,vengono scelte connessioni con giunti clamp ad uso sanitario.Le connessioni filettate o flangiate non sono in genere considerate per uso sanitario spinto, e di conseguenzapreferibilmente evitate.

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6Qualità e purezza del vaporeÈ importante definire con precisione la differenza che intercorre tra i termini “qualità del vapore” e “purezza delvapore”.

6.1 Qualità del vaporePer “qualità del vapore” si intende il grado di saturazione del vapore considerato rispetto all’acqua o, più pro-priamente, il rapporto fra la massa del vapore (saturo secco) e la massa della miscela vapore considerata.

Per un’efficace sistema di sterilizzazione è necessario vapore saturo secco ed idealmente privo disurriscaldamento.

L’acqua all’interno del sistema di distribuzione può essere generata e trasportata dal vapore in due diversi modi:

1. In sospensione, sotto forma di umidità, nei casi in cui il vapore non sia saturo secco al 100%.

2. Sotto forma di condensa, separata dal vapore.

L’umidità trasportata in sospensione può essere ridotta effettuando una riduzione di pressione del vapore,tramite una valvola di controllo od inserendo in linea un semplice separatore di umidita opportunamente proget-tato. Il separatore sarà equipaggiato con un sistema automatico di scarico della condensa e dell’umidità.

Non esistono normative FDA o USP che stabiliscano un valore minimo della “qualità del vapore” o che dispon-gano un massimo livello di gas non condensabili che possano essere presenti e tollerati nel “vapore pulito”.

La normativa europea ha fissato criteri specifici e limiti alle caratteristiche del vapore destinato all’alimentazionedelle apparecchiature di sterilizzazione (standard EN 285, HTM 2010 e HTM 2031). Questi criteri indicano ilivelli accettabili di umidità, il livello di surriscaldamento e la quantità tollerata di gas non condensabili presenti.

6.2 Purezza del vapore“La purezza” del vapore è una misura qualitativa della possibile contaminazione del vapore, causata dallapresenza al suo interno di particelle solide e volatili, così come di minuscole goccioline che possono rimanerenel vapore anche dopo il suo sviluppo dalla fase liquida avvenuto in caldaia.I requisiti di purezza del “vapore pulito” sono determinati dal processo manifatturiero e dalle sue esigenzeproduttive dal tipo e dall’uso a cui è destinato il prodotto finale.L’azienda produttrice è responsabile dell’idoneità del vapore utilizzato nel processo di fabbricazione.

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6.3 Differenze nelle caratteristiche del vapore pulito

Note:1. La qualità del vapore filtrato sarà normalmente alta dato che le goccioline d’acqua di dimensioni superiori al

grado di filtraggio dell’elemento filtrante verranno rimosse. La qualità dei sistemi per vapore pulito e purosarà in relazione alle specifiche di progetto, alle caratteristiche operative del generatore, alla sua portata,alla estensione ed ai dettagli d’installazione del sistema di distribuzione, all’isolamento del sistema, al nu-mero e all’efficienza dei punti di drenaggio, ecc…

2. Nel vapore filtrato possono essere presenti chimici previsti per la gestione della caldaia e dell’impianto, cosìcome è possibile talvolta rintracciarli anche nel vapore pulito; spesso però può essere richiesta la riduzionedella loro presenza dalle specifiche relative al processo tecnologico. Ad esempio, FDA limita l’uso di deter-minati additivi, comprese le ammine, in qualsiasi sistema che entri in diretto contatto con prodotti alimentariinclusa l’industria casearia.

3. Supponendo che il sistema di trattamento dell’acqua di generazione vapore e quello di distribuzione sianostati progettati ed installati in modo corretto, le particelle presenti in un sistema di vapore puro dovrebberoessere costituite soltanto da acqua. Subordinatamente al tipo di acqua d’alimento, si può applicare lo stessoconcetto anche ai sistemi di vapore pulito.

Grado di vapore pulito Vapore filtrato Vapore pulito Vapore puro

Definizione

Prodotto facendo passareil vapore di caldaia attra-verso un filtro ad alta effi-cienza. Una specifica tipi-ca può prescrivere la rimo-zione di tutte le particelledi misura maggiore a 5µ,comprendendo sia solidiche goccioline liquide.

Normalmente prodotto daacqua di alimentodemineralizzata o trattatacon procedimento diosmosi inversa, utilizzandoun generatore indipenden-te in acciaio inossidabileappositamente progettato.

Simile al vapore pulito, maprodotto in generatore diprogettato rigorosamentesanitario e la condensa ri-sultante deve essere con-forme allle prescrizioniUSP per l’acqua grado“iniettabile” (WFI).

Qualità AltaNormalmente alta in re-lazione al progetto delgeneratore

Massima

Purezza

Emissioni diparticolato

Il filtro rimuoverà le particel-le maggiori al grado difiltraggio dell’elemento fil-trante. Il grado difiltrazione varia normal-mente fra 1 e 25 µ.

Deve assicurare che il pre-trattamento dell’acqua d’ali-mento rimuova il particolatonella misura prescritta dal-l’applicazione.

Il pre-trattamento dell’ac-qua di alimento deve esse-re progettato per la rimozio-ne del particolato.

Sostanzevolatili edincondensabili

Le sostanze volatili e gliincondensabili sono pre-senti nell’impianto emiscelate al vapore e nonpossono essere rimossetramite il filtraggio.

Devono essere rimossidurante il pre-trattamentodell’acqua d’alimento, nel-la misura stabilta dall’ap-plicazione.

Deveno essere rimossi du-rante il pre-trattamentodell’acqua d’alimento.

Impuritàorganichee microbiche

Impurità organiche emicrobiche superiori algrado di filtraggio dell’ele-mento filtrante verrannorimosse, diversamentenon verranno eliminate.

Possono essere rimossedal pre-trattamento dell’ac-qua d’alimento, ma posso-no essere reintrodotte a val-le nel caso in cui il genera-tore vapore non sia proget-tato per uso sanitario.

Il pre-trattamento dell’ac-qua d’alimento e il proget-to per uso sanitario del-l’intera unità garantirannoil loro contenimento entroi valori minimi prescritti.

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7Normative di riferimento7.1 Area di interesse

Vapore filtrato:

- 3A’s

- UK heat preserved foods guide(Guida agli alimenti conservatimediante calore)

- FDA (materiali costruttivi)

Vapore pulito:

- EN 285

- HTM 2031 e HTM 2010

- FDA (materiali costruttivi)

Vapore pulito:

- HTM 2031 e HTM 2010

- ISPE

- ASME BPE

- FDA (materiali costruttivi)

- FDA e cGMP

- USP

7.2 3A’s - Normativa sanitaria / pratiche accettateLe normative 3A’s sono state sviluppate originariamente per l’industria alimentare e lattiero-casearia ma, conl’andar del tempo, stanno diventando un parametro oggettivo di riferimento a cui si rivolgono sempre più spessoanche le altre industrie che si servono di impianti ed apparecchiature per applicazioni di tipo sanitario. Talinormative coprono sia il campo della progettazione delle apparecchiature che quello della buona pratica eprocedura costruttiva di riferimento.

La procedura 3A’s (numero 609-03), accreditata come metodo idoneo alla produzione di vapore di qualitàculinaria, fornisce tutti i dettagli e le raccomandazioni per la progettazione di un sistema di filtraggio del vapore.

Gli standard di progettazione di apparecchiature si riferiscono in genere al lato delle apparecchiature normal-mente a contatto con il prodotto alimentare piuttosto che al lato vapore; ad esempio, è prevista una valvola cheregola il passaggio di latte nel suo interno ma non lo è una valvola per controllare il vapore per alimentare ilprocesso.

In Gran Bretagna esiste una normativa molto simile alla 3A’s: “The heat preserved foods guide” (guida aglialimenti conservati mediante calore), che viene pubblicata dal Dipartimento della Sanità.

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7.3 EN 285, HTM 2031 e HTM 2010In Europa esistono tre principali normative riguardanti il vapore per l’alimentazione di autoclavi di sterilizzazio-ne: EN 285, HTM 2031 e HTM 2010. Queste normative vengono impiegate sia per la sterilizzazione negliospedali che per la sterilizzazione di attrezzature (fiale ed ampolle) o di prodotti dell’industria bio-farmaceutica.Ogni normativa ha limiti definiti e metodi di controllo per tre caratteristiche fisiche del vapore, chiamate fattore disecchezza (che non deve essere inferiore a 0.9), surriscaldamento (che non deve eccedere i 25° C) e gas noncondensabili (che non devono essere superiori al 3,5%).Un sistema di vapore pulito per uso farmaceutico che sia attuale e di valida progettazione non dovrebbe averealcun problema per soddisfare questi requisiti; in ogni caso, per garantire le ideali condizioni di esercizio, èpossibile utilizzare opportuni separatori di umidità installati in linea nei punti vitali della distribuzione.

HTM 2010 - stabilisce il metodo fisico per effettuare le prove di verifica e controllo.

Mentre queste normative vengono ufficialmente applicate in Europa, vanno per estensione a coinvolgere lecompagnie farmaceutiche i cui prodotti preparati all’estero e quindi importanti nella Comunità.

7.4 ISPELa International Society of Pharmaceutical Engineers (ISPE) ha sviluppato una serie di “Linee Guida” eDocumentazioni che sono da considerarsi come base di riferimento per indirizzare ingegneri e progettisti versole migliori tecniche da impiegare nella progettazione e nella realizzazione e conduzione di sistemi per l’industriafarmaceutica.

Il volume 4, “water & steam systems” (sistemi ad acqua e vapore) è dedicato ai sistemi a vapore pulito nell’am-bito del mercato farmaceutico, e comprende le seguenti problematiche:

- Determinazione del tipo di vapore che deve essere utilizzato

- Ridefinizione dei tipi di vapore usati per processi chiave di produzione in campo farmaceutico

- Supporto ingegneristico progettuale per la selezione dei requisiti fondamentali di progetto per i generatori divapore pulito.

- Elementi e quesiti-chiave riguardanti la progettazione dei sistemi a vapore pulito.

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7.5 ASME BPELa normativa ASME BPE comprende, direttamente o attraverso richiami, i requisiti e le prescrizioni per i mate-riali, per la progettazione, la fabbricazione, la verifica, l’ispezione, la sperimentazione, il collaudo, la certificazionee per lo scarico della pressione dei serbatoi e delle tubatuzioni dei sistemi di bioprocesso. Comprende inoltre irequisiti di sterilità e pulizia, dimensioni e tolleranze, esigenze e requisiti di finitura superficiale ed indicazioni diidoneità delle guarnizioni ai sistemi di bioprocesso.

All’incirca nel 1990 l’American Society of Mechanical Engineers (ASME) Council on Codes and Standards haemanato un’ordinanza alla “Board on Pressure Technology Codes and Standards, allo scopo di formare uncomitato che analizzi e cataloghi le preoccupazioni dell’industria biofarmaceutica circa affidabilità e ripetitivitàdei processi. A seguito di questo, è stato creato il Bioprocessing Equipment ASME BPE Standard Committee.Il comitato è composto da utilizzatori finali (industrie bio-alimentari, bio-tecnologiche, e bio-chimiche), produttorie fornitori di apparecchiature, produttori di specialità farmaceutiche, distributori ed ingegneri. L’obbiettivo delcomitato ASME BPE è quello di creare una normativa che porti chiarezza e coerenza di regole applicate all’in-dustria di bioprocesso (processi biologici, biotecnologia, bioalimentare, biofarmacologia e biochimica) e cheponga termine alla mancanza di confronto fra le parti, alle errate interpretazioni, ai fraintendimenti ed alle ambi-guità fra i soggetti coinvolti.L’ASME BPE comprende vari sottocomitati:

1. General Requirements.

2. Design for Sterility and Cleaning (Part SD).

3. Dimensions and Tolerances for Stainless Steel Automatic Welding and HygienicClamp Tube Fittings (Part DT).

4. Material Joining (Part MJ).

5. Stainless Steel and Higher Alloy Interior Surface Finishes (Part SF).

6. Equipment Seals (Part SG).

7. Polymers and Elastomers.

8. Accreditation.

9. Metallic Materials of Construction.

La normativa ASME BPE fornisce alle industrie biotecnologiche uno strumento per effettuare acquisti, perspecificare e produrre sistemi ed attrezzature biofarmaceutiche, bioalimentari e biochimiche; fornisce inoltreparametri equilibrati e comparabili a beneficio di tecnici progettisti industriali, costruttori e degli utenti finali nelsettore della biotecnologia. La normativa mette inoltre a disposizione un metodo per accertare che il progetto, laproduzione e l’installazione delle attrezzature di bioprocesso, del piping, e componentistica ed accessori sianocompatibili, conformi ed uniformi.

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7.6 FAD e cGPMLo statunitense Food and Drug Administration (FDA) è l’ente che regolamenta e controlla la produzione e lacommercializzazione negli Stati Uniti di prodotti farmaceutici, alimentari e cosmetici. La sua azione si estendeanche in molte altre nazioni, dato che qualsiasi azienda farmaceutica voglia commercializzare i propri prodottinegli Stati Uniti, che è il maggior mercato unico, deve innanzitutto ottenere l’approvazione dei propri impianti edel proprio sistema di controllo della qualità da parte della FDA. In ogni modo, la FDA non si occupa di appro-vare ogni singolo componente o manufatto del sistema, come potrebbe essere ad esempio un singolo scarica-tore di condensa, ma concentra la sua attenzione sull’intero impianto.

Parlando per sommi capi, le normative FDA sono poco più che linee-guida generali che, da un punto di vistaprogettuale, lasciano molta libertà di interpretazione sia alle singole compagnie farmaceutiche che ai singoliispettori FDA. Quello che un ispettore può ritenere ammissibile non è necessariamente accettabile per un altroispettore che operi in un diverso luogo del mondo, o addirittura nella stessa nazione. Ovviamente questa situa-zione complica l’esistenza alle compagnie farmaceutiche, dal momento in cui anche una parziale o temporanearichiesta di arresto dell’attività da parte della FDA può comportare la perdita di milioni di dollari anche in unbrevissimo lasso di tempo.

Le sezioni di regolamenti che riguardano e influiscono più direttamente sulle applicazioni dei nostri prodottisono il “Code of Federal Regulations” CFR, titolo 21, sezione 210 - “current Good Manifacturing Practice”(cGMP) riguardante le buone pratiche correnti e procedure costruttive inerenti il processo produttivo, alconfezionamento e la conservazione di medicinali in generale, e la sezione 211 del cGMP inerente ai prodottifarmaceutici finiti. Perfino i sotto-paragrafi, riguardanti i dispositivi che possono utilizzare i nostri prodotti (para-grafi 211.65 sulla costruzione dei dispositivi, e paragrafo 211.67 sulla manutenzione e pulizia dei dispositivi),specificano solo che “tali apparecchi devono essere costruiti e mantenuti puliti e igienizzati in modo da nonalterare...la sicurezza, l’identità, l’efficacia, la qualità e la purezza del medicinale prodotto al di là dei requisitiufficiali o diversamente stabiliti o consolidati”.

Ne consegue che nelle industrie farmaceutiche ci sia una tendenza verso apparecchiature che soddisfino i piùalti standard qualitativi, dato che ciò che è stato precedentemente considerato come qualitativamente “all’avan-guardia “, oggigiorno è spesso considerato come livello standard per attrezzature che vengono attualmenteprogettate, installate o ammodernate.

Altre sezioni delle normative FDA che possono essere considerate rilevanti sono quelle riferite ai materiali dicostruzione che possono entrare in contatto con il prodotto finito. Queste norme generalmente riguardano glielastomeri, i prodotti chimici utilizzati per il trattamento dell’acqua di alimento delle caldaie e così via dicendo.

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7.6 USPLa United States Pharmacopoeia (USP) è l’autorità pubblica ufficiale per le regolamentazioni e le normative diriferimento, per ogni prodotto, siano essi medicinali soggetti a prescrizione o da banco, integratori dietetici edaltri prodotti per la cura della salute realizzati e commercializzati negli Stati Uniti. L’USP stabilisce le regole peri livelli qualitativi di questi prodotti e lavora con i fabbricanti di prodotti sanitari al fine di aiutarli nel raggiungimentodi tali standard. Le normative di riferimento dell’USP vengono riconosciute ed utilizzate in più di 130 nazioni.Queste normative hanno contribuito a livello mondiale ad assicurare agli utenti ottime cure farmaceutiche eprodotti di elevata sicurezza da più di 185 anni.

Sebbene non ci siano regolamentazioni specifiche dell’USP concernenti il vapore pulito, la purezza del vaporeviene spesso determinata in funzione di quella della condensa prodotta, e questo è spesso riferito come unodegli standard più diffusi di purezza dell’acqua attualmente pubblicati, delineati all’interno del documento USPdenominato “Water For Injection”, acqua per iniezione (WFI) o Purified Water, acqua purificata, (PW).

Nonostante non esista uno standard qualitativo minimo di riferimento per la produzione di vapore pulitostabilito dalla Federal Drug Administration (FDA) o dalla United States Pharmacopoeia (USP), l’impiego divapore pulito nelle industrie bio-farmaceutiche è previsto e regolamentato dal “Good Manifacturing Practice”GMP (buona pratica e procedura costruttiva di riferimento). Si tratta di regole generali applicabili alla produ-zione di prodotti farmaceutici, determinati nel “code of Federal Regulations” (regolamenti federali) (CFRtitolo 21, sezione 211). Questi regolamenti non prevedono alcuna specifica raccomandazione concernenteil vapore, ma delineano i requisiti generali necessari agli impianti, ai sistemi, alle attrezzature ed alle opera-zioni richieste al fine di prevenire contaminazioni dei processi farmacologici produttivi e dei prodotti finiti.

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8Requisiti generali di un sistemaper il vapore pulitoIn linea di massima, prescindendo dai mezzi di produzione o generazione utilizzati, i requisiti generali di unsistema per il vapore pulito possono molto semplicemente essere definiti con questa massima: “è fondamentaleche il vapore inviato al punto di utilizzo sia di qualità e purezza adeguate al processo in atto”.

Al fine di raggiungere tale obbiettivo finale, ci sono tre aree chiave di progetto che devono essere prese inconsiderazione, una volta che i requisiti riguardanti il vapore pulito siano stati identificati:

- La produzione

- La distribuzione

- I punti di utilizzo

Progettazione e funzionalità delle apparecchiature, sistema distributivo, componentistica, ecc...:in ciascuna tre aree citate, questi elementi influenzeranno la qualità del processo e quella dei prodotti finiti.

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9Glossario dei terminiAnticorpoAnticorpo monoclonale (Mabs)AntigeneArruginimentoAsetticoAttrezzature per bioprocessoAttrezzature, sistemi GMPAuto drenanteBioprocessoBioreattoreBiotecnologiaBuccia d’aranciaCamera pulitaCavitazioneCertificati dei materiali (MTR’s)CertificazionecGMPsColtura cellulare da mammiferoConcavitàConvessitàCorrosione intergranulareDecolorazione saldaturaDemarcazioneDiagnosticiDisinfezioneDNA ricombinante (rDNA)DocumentazioneElettropulituraETOFarmaci parenteraliFermentatoreFermentazioneGas di flussaggioGas di protezioneGeneGiunto (serraggio) igienicoGTAWIgienicoIn vitroInclusioneInclusioni superficialiIngegneria geneticaIspezioneLavorazione asetticaLinea guidaLiofilizzazioneLiquidi penetranti, prova con:Mezzo di colturaMicrometro o micron (µm)

MicropolliceNominaleNumero di colataOcclusioniOpacitàPassivazionePatogenoPendenzaPenetrazionePiena penetrazionePirogenoPorositàProcedimento terminaleProfilometroProva idraulicaPulitoPulizia / in loco (CIP)RaRamo o zona mortaResiduo superficialeResistivitàRevisione (Audit)RicotturaRitenzioneRmaxRMSRugosità superficialeSaldatura a macchinaSaldatura automaticaSaldatura orbitaleSanitizzazioneSIP sterilizzazione in locoSpessore di pareteSporaSterileSterilitàStrato passivatoT.I.G.T.O.C.Taglio a squadraTerapeuticiTubeTubi saldatiTubi senza saldaturaUSPVapore pulitoVapore puroVolume residuoWFI

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AAnticorpo: proteina prodotta dagli esseri umani e dagli animali complessi come reazione all’esposizione ad unantigene specifico, caratterizzata da una specifica reattività con il suo antigene complementare.

Anticorpo monoclonale (MAbs): anticorpo omogeneo derivante da un singolo clone di cellule, che riconosceuna sola struttura chimica.

Antigene: sostanza, di norma proteina o carboidrato, che quando introdotta in un essere umano o altro animaleevoluto, ne stimola la produzione di un particolare anticorpo che reagirà in modo specifico con essa.

Arruginimento: formazione di uno strato sottile di ruggine rossa, marrone o nera sulla superficie dell’acciaioinossidabile.

Asettico: esente da microrganismi patogeni (che provocano o possono provocare patologie).

Attrezzature per bioprocesso: equipaggiamento, sistemi o attrezzature utilizzati per la creazione di prodottimediante l’utilizzo di organismi viventi.

Attrezzatura, sistemi GMP: attrezzatura progettata, costruita e messa in funzione in accordo con le lineeguida cGMP stabilite dalla FDA.

Auto drenante: condizione geometrica che assicura l’alimentazione del sistema a mezzo della sola forza digravità di tutti i fluidi presenti.

BBioprocesso: creazione di un prodotto mediante l’utilizzo di organismi viventi.

Bioreattore: recipiente in pressione entro il quale ha luogo il bioprocesso.

Biotecnologie: tecniche che impiegano organismi viventi o sostanze derivate da detti organismi, per realizzareo modificare un prodotto. La “nuova” biotecnologia è quel settore che si avvale di innovative tecniche biologichequali l’RDNA e la fusione cellulare e di nuovi bioprocessi per la produzione commerciale.

Buccia d’arancia: aspetto irregolare e ghiaioso di una superficie.

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CCamera pulita: un’area di lavorazione entro la quale i livelli quantitativi e la diminuzione del particolato presen-te nell’aria vengono rigorosamente controllati e mantenuti al di sotto di valori prestabiliti.

Cavitazione: fenomeno che può avvenire nel flusso dei liquidi dopo la loro evaporazione, quando il succesivocollasso delle bolle di vapore può provocare danneggiamenti delle superfici.

Certificati dei materiali (MTR’s): queste certificazioni vengono rilasciate dalle acciaierie che producono acciaioe segnalano sia la composizione chimica dell’acciaio prodotto che le sue principali proprietà fisiche. Vieneeffettuata un’analisi per ogni colata di acciaio, che può raggiungere fino a 100 tonnellate. Parte di questo acciaioè prodotto in tubi, altro sotto forme diverse. l’intero lotto porterà lo stesso numero di colata. L’insieme di questeinformazioni sarà riportato nell’MTR.

Certificazione: testimonianza documentata rilasciata da autorità qualificate, la quale attesti che le operazioniper la verifica dei requisiti, la calibratura, l’omologazione, la validazione o la successiva riconferma di un siste-ma siano state compiute in modo appropriato e che i risultati siano conformi.

cGMPs (current Good Manufacturing Practices): pratiche correntemente riconosciute per la progettazione eproduzione di beni sviluppate dall’industria farmaceutica per soddisfare i requisiti indicati dal FDA (Food andDrugs Administration), pubblicati nel Codice dei Regolamenti Federali, Capitolo 1, Titolo 21, Parti 210 e 211.

Coltura di cellule di mammiferi: crescita in vitro di cellule isolate da un mammifero. Queste cellule sononormalmente di un solo tipo.

Concavità: quando è riscontrabile all’esterno di un tubo, potenzialmente le può corrispondere una depressionedella saldatura.

Convessità: quando è riscontrabile all’esterno di un tubo, potenzialmente è indice dell’esistenza di un’area inrilievo all’interno della saldatura.

Corrosione intergranulare (corrosione di metalli): quando sulla superficie di una tubazione viene effettuataun’elettropulitura eccessivamente aggressiva, le zone tra i grani del metallo possono risultarne corrose. Questofenomeno può causare un deterioramento “non prioritario” che a sua volta può condurre ad un’ulteriore corro-sione. Solitamente gli effetti della corrosione possono essere osservati con un micrografo SEM ed identificaticon uno spettroscopio EDX o Auger.

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DDecolorazione di saldatura: ci si riferisce all’opacizzazione/decolorazione o ossidazione delle zone colpitedal calore della saldatrice. L’estensione della zona interessata dal calore è di circa 1 o 2 mm da entrambe i latidella saldatura. Normalmente il colore rilevato può variare dal blu chiaro al giallo. Frequentemente si distingueil colore assunto osservandolo da una particolare angolazione e luce. Apparentemente, il colore è causato dallarifrazione della luce e non è un “blu” o “giallo” definito.

Demarcazione: Limite definito che dopo l’elettropulitura individua un’area dissimile dalle circostanti.

Diagnostici: prodotti in grado di individuare molecole collegate a patologie o altre condizioni biologiche. Ven-gono impiegati per diagnosticare queste condizioni.

Disinfezione: rimozione di microbi indesiderati attraverso l’utilizzo di agenti chimici. Ciò non implica necessa-riamente la totale rimozione dei microbi o di eventuali spore.

DNA ricombinante (rDNA): DNA ibrido prodotto dall’unione in vitro di parti di DNA provenienti da organismidifferenti fra loro.

Documentazione: certificazione di verifica di fatti, dimostrazione o scritto che supporti l’avvenuta effettuazionedi una prova, collaudo o ispezione.

EElettropulitura: procedimento che implica l’arricchimento di cromo delle superfici negli acciai inossidabili. Questoprocedimento si avvale di acidi “dolci” (solitamente acido fosforico, solforico e tensioattivi) ed utilizza un elettro-do, che agevola la rimozione di metalli dalla superficie del materiale.

ETO: diametro esterno delle estensioni a saldare

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FFarmaci parenterali: medicinali destinati ad essere somministrati ai pazienti per via diversa dall’orale. Solita-mente la denominazione si applica a specialità iniettabili.

Fermentatore: serbatoio destinato all’effettuazione del processo di fermentazione.

Fermentazione: sintesi biochimica di composti organici a mezzo di microrganismi o cellule di coltura.

GGas di flussaggio: si riferisce all’argon e viene impiegato al fine di prevenire l’ossidazione durante il processodi saldatura.

Gas di protezione: gas di flussaggio con cui si protegge il tungsteno dall’ossidazione.

Gene: unità base del fattore ereditario; sequenza del codice del DNA che può essere convertita dalla tecnologiacellulare in una sequenza di aminoacidi legati per formare una proteina.

Giunto (serraggio) igienico: sistema di serraggio rapido tra due terminali appositamente sagomati e mante-nuti a stretto contatto mediante un morsetto (clamp) a vite che ne permette il rapido smontaggio per operazionidi pulizia. Il contatto è effettuato senza permettere zone di sporgenza, di sedimentazione e recessi sul lato acontatto con il prodotto. La tenuta è assicurata da apposita guarnizione priva di zone di sedimentazione.

GTAW: saldatura manuale ad arco a gas tugsteno. Nota: a partire dall’avvento dei dispositivi di saldaturaorbitanti automatici e l’utilizzo dell’acciaio inossidabile di grado 316L con SF, la saldatura orbitante è divenuta ilmetodo più diffuso.

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IIgienico: relativo ad impianti, attrezzature e sistemi di tubazioni che per progetto, materiali di costruzione,realizzazione e funzionamento, mantengono livelli di pulizia tali da assicurare che i prodotti in essi ottenuti nonsiano negativamente influenzati a produrre effetti negativi alla salute umana o animale.

In vitro: fenomeno riprodotto in apparecchi e con sistemi artificiali.

Inclusione: impurità sopra o all’interno di una superficie. I carburi del metallo sono un esempio caratteristicodel problema.

Inclusioni superficiali: particelle di materiale estraneo in una matrice metallica. Tali particelle sono general-mente dei composti come gli ossidi, i solfuri o i silicati, ma può trattarsi anche di elementi estranei ed essenzial-mente insolubili nella matrice.

Ingegneria genetica: la produzione internazionale di nuovi geni e l’alterazione del patrimonio genetico di unaspecie, ottenuta mediante la sostituzione e/o l’aggiunta di nuovo materiale genetico attraverso reazioni chimi-che in vitro.

Ispezione: esecuzione di un esame, collaudo, misurazione, verifica, testimonianza o revisione allo scopo dideterminare la conformità a determinati requisiti.

LLavorazione asettica: svolgimento di un processo di lavorazione attuato in modo da prevenire contaminazioni.

Linee guida: prassi suggerite che non sono però vincolanti od obbligatorie.

Liofilizzazione: procedura impiegata per la conservazione di materie destinate all’immagazzinamento a lungotermine, effettuata solitamente mediante disidratazione a bassa temperatura.

Liquidi penetranti, prova con: per verificare difetti e anomalie nelle strutture metalliche, fare riferimento aASME BPVC, Section V, Article 6, para T-600.

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MMezzo di coltura: sistema di nutrimento liquido o solido utilizzato per la coltivazione artificiale (in vitro) dicellule o di organismi, in particolar modo di batteri, lieviti o funghi.

Micrometro o micron (µm): un milionesimo di metro. La denominazione “micron” è attualmente caduta indisuso.

Micropollice: un milionesimo di pollici (1 pollice = cm 2,54)

NNominale: che si riferisce ad uno spessore di parete definito dal progetto, NON allo spessore reale.

Numero di colata: identificativo alfanumerico di un determinato tonnellaggio di metallo ottenuto dalla fusionecontinuativa in una fornace.

OOcclusioni: lacune nel metallo.

Opacità: comparsa di sfumature bianche lattiginose lungo alcune parti di una superficie a seguito di un proces-so di elettropulitura.

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PPassivazione: procedura finale di trattamento e pulitura che viene messa in atto per rimuovere ferro libero oaltri agenti contaminanti anodici dalle superfici di elementi in acciaio resistenti alla corrosione, in modo daottenere la formazione omogenea di uno strato passivato.

Patogeno: agente infettante; denominazione normalmente limitato ad agente vivente quale batterio o virus.

Pendenza: posizionamento di una superficie, tubazione, ecc.. ad un particolare angolo o pendenza. Grado dipendenza o elevazione.

Penetrazione: si riferisce alla fusione completa dell’acciaio nei giunti di testa durante il processo di saldatura.

Piena penetrazione: una saldatura si dice a “piena penetrazione” quando la profondità di saldatura si estendedalla superficie fino all’altra estremità, all’interno dei due lembi, in modo che le due parti affacciate risultinocompletamente ed intimamente fuse. Per tubi saldati di testa all’interno del tubo, lungo tutta la circonferenza,non devono essere visibili porzioni di giunto non utilizzate e non perfettamente amalgamate.

Pirogeno: sostanza che, se iniettata in un organismo, provoca febbre o reazioni infiammatorie. Si tratta fre-quentemente di proteine , cellule batteriche o parti di cellule ecc.

Porosità: discontinuità o soffiatura di tipo cavernoso o a vaiolatura formata dall’imprigionamento di gas durantela solidificazione.

Procedimento terminale: separazione e purificazione di un prodotto dopo la fermentazione.

Profilometro: è un dispositivo che misura la rugosità delle superfici. Si avvale di un tastatore che viene trasci-nato sulla superficie da controllare. I movimenti sussultori subiti dal sensore vengono registrati dall’apparecchioe forniscono una indicazione sulla rugosità superficiale. I profilometri hanno un limite di precisione (LDL), acausa della dimensione fisica del tastatore. Due modelli di profilometro sono il Surphometro ed il Perthometro.

Prova idraulica: prova in pressione per tubazioni, serbatoi di pressione o componenti di contenimento dellapressione; viene solitamente attuata mettendo in pressione il volume interno dell’impianto ad una pressioneprestabilita.

Pulito: esente da impurità, residui, detergenti e qualsiasi agente contaminante che possa influire negativamen-te o adulterare il prodotto od il processo relativo.

Pulizia in loco (CIP): pulitura interna di una apparecchiatura senza rimuoverla dall’impianto o smontarla. L’ap-parecchiatura risulterà pulita ma non necessariamente sterilizzata. Solitamente la pulitura viene effettuata im-piegando acidi o soda, così come combinando i due elementi, infine risciacquando con acqua trattata, spessodi tipo adatto per iniezioni (WFI: Water For Injection).

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RRa: misurazione convenzionale della rugosità di superficie ottenuta dalla integrazione delle aree positive enegative dei picchi registrati.

Ramo o zona morta: zona di cattiva od inesistente circolazione in un serbatoio o tubazione, che può causarela contaminazione del prodotto.

Residuo superficiale: sostanza estranea che aderisce alla superficie a causa di una reazione chimica, diadesività, di adsorbimento o formazione di legame ionico (ad esempio corrosione, arrugginimento, macchiatura).

Resistività: resistenza di un materiale al passaggio di un flusso di corrente, utilizzata per descrivere la concen-trazione inorganica nei sistemi per acqua ultra pura. La massima resistività raggiungibile per l’acqua è di 18,5milioni di ohm (meghom). L’aggiunta di Sali all’acqua ne ridurranno la resistività. Anche una quantità minima disodio diminuirà la resistività al di sotto di 10 meghom.

Revisione (Audit): valutazione del sistema o delle procedure utilizzate per comprovarne l’effettiva validità edefficacia.

Ricottura: trattamento applicato all’acciaio allo scopo di ridurne la durezza, migliorarne la lavorabilità, facilitarela lavorazione a freddo, o produrre altre particolari proprietà di tipo fisico o meccanico.

Ritenzione: trattenimento di tutti gli organismi o materiali potenzialmente nocivi nell’ambito di un sistema dilavorazione.

Rmax: valore massimo di rugosità dal sensore in una passata.

RMS: radice quadrata del valore quadratico medio della rugosità.

Rugosità superficiale: grado di scabrosità ed irregolarità di una superficie piana. Viene generalmente espres-sa in valori di Ra o Rmax. L’unità di misura è espressa in micropollici o micrometri.

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SSaldatura a macchina: saldatura ottenuta tramite un apparecchio che necessiti della costante supervisione econtrollo di un operatore addetto. L’attrezzatura può o non può effettuare il carico e lo scarico del lavoro (vedisaldatura automatica).

Saldatura automatica: saldatura realizzata utilizzando attrezzature che attuino le operazioni necessarie senzala necessità di un operatore addetto alla saldatura che ne regoli i controlli. Il dispositivo può essere o non esserein grado di effettuare il carico e lo scarico del lavoro. (vedi saldatura meccanica).

Saldatura orbitale di testa: saldatura attuata da una macchina senza addizione di metallo di riporto. La saldatriceorbitale automatica viene impiegata per saldare tra loro, mediante fusione, tubature a pareti sottili, raccorderieed accessori, in atmosfera totalmente inerte, senza l’utilizzo di materiali di riempimento o di apporto o specialipreparazioni dei lembi.

Sanitizzazione: riduzione della carica microbica a bassi livelli normalmente accettabili, solitamente ottenutatramite il riscaldamento a temperatura più bassa o applicata per più brevi periodi di quanto fatto con la steriliz-zazione oppure ottenuta con l’uso di disinfettanti chimici.

SIP sterilizzazione in loco: procedura di sterilizzazione di impianto ed attrezzature effettuata evitando ognismontaggio; viene usualmente effettuata avvalendosi ed a completamento delle procedure CIP (Clean in Place).

Spessore di parete: spessore dei tubi e della raccorderia, che viene solitamente misurata in millesimi di pollice.

Spora: organismo unicellulare o pluricellulare, asessuato, in grado di moltiplicarsi o restare corpo inerte; èresistente a condizioni ambientali sfavorevoli; quando le condizioni ambientali sono favorevoli è in grado diprodurre una nuova entità vegetativa.

Sterile: esente da organismi viventi.

Sterilità: assenza totale di organismi viventi.

Strato passivato: pellicola passiva di ossido che si forma spontaneamente sulla superficie dell’acciaio inossi-dabile quando questo ‘viene esposto all’aria o a simile ambiente ossidante. Questo strato protegge la basesottostante dalla corrosione.

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TT.I.G.: gas inerte tugsteno, impiegato nella saldatura ad arco.

T.O.C.: carbone organico totale, indice usato per la determinazione e valutazione dei livelli di igienizzazione neisistemi per acqua deionizzata (D.I.). Questa misurazione è un indice dell’ammontare di attività microbiologica inun sistema UPW.

Taglio a squadra: taglio di uno spessore di tubazione secondo un piano perpendicolare all’asse del tubo.

Terapeutici: prodotti farmaceutici usati per il trattamento delle infermità.

Tube: la parola inglese “Tube”, nel campo dei processi biotecnologici, assume un significato specifico e noncomprende le tubazioni in genere ma indica gli spezzoni utilizzati per i collegamenti degli apparecchi e vengonodesignati in base al loro diametro esterno. La loro saldatura viene effettuata con procedimento orbitale.

Tubi saldati: tubazioni ottenute dalla lavorazione di una lastra piana che viene avvolta in forma cilindrica equindi saldata.

Tubi senza saldatura: tubazioni ottenute mediante un particolare processo di estrusione, con l’interposizionedi un mandrino determinandone lo spessore di parete ed il diametro esterno desiderati.

UUSP: Farmacopea degli Stati Uniti.

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VVapore pulito: vapore in cui la presenza di piccole tracce di sali, componenti chimici di trattamento dell’acqua,scaglie, particelle e prodotti della corrosione, tracce metalliche, gas e batteri sia ridotta sotto livelli prestabiliti ecostantemente monitorati, minimizzando il rischio di contaminazioni.Può essere ottenuto, a seconda dei livelli di purezza richiesti a mezzo di separazione e filtrazione oppureappositamente prodotto in generatori specificamente progettati e ricavato da acque trattate a livelli differenziatifino a giungere all’utilizzo di WFI (acqua per iniezioni).Viene utilizzato principalmente per impieghi alimentari, ospedaliero-sanitari, biotecnologici, farmaceutici e nellaproduzione di componenti elettronici.

Vapore puro: vapore prodotto da generatore appositamente progettato che, quando condensato, producecondense che soddisfano i requisiti dell’acqua iniettabile di tipo WFI.

Volume residuo: volume di liquido che rimane in un serbatoio o sistema di tubature dopo che sia stato effettua-to il drenaggio per gravità.

WWFI - Water For Injection: acqua ad alto livello di purezza, idonea alla produzione di farmaci per uso parenterale.

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