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Centro Studi C.N.I. 4 aprile 2016

Centro Studi C.N.I. 4 aprile 2016 - Fondazione CNI€¦ · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 4 aprile 2016 Pagina I POLITICA INTERNA Repubblica 04/04/16

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 4 aprile 2016

Pagina I

POLITICA INTERNA

Quell'emendamento della discordia bocciato, approvato e sterilizzatoRepubblica 04/04/16 P. 6 Annalisa Cuzzocrea 1

Guidi, due incontri con i petrolieri poi i "favori" a GemelliRepubblica 04/04/16 P. 7 Giuliano Foschini,Marco Mensurati

2

Lobby, si muove il Senato "Corsia urgente per la legge"Repubblica 04/04/16 P. 9 Giovanna Casadio 4

AVVOCATI

Avvocati, un esame che non funzionaRepubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 46 Patrizia Capua 5

SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI

Società tra professionisti, la srls è pomo della discordiAItalia Oggi Sette 04/04/16 P. 5 Gabriele Ventura 7

STUDI DIPENDENTI PROFESSIONALI

Studi, assunzioni al risparmioItalia Oggi Sette 04/04/16 P. 45 Daniele Cirioli 9

SVILUPPO ECONOMICO

Sviluppo economico: serve un ministero che distribuisce soltanto sussidi inutili?Corriere Della Sera 04/04/16 P. 32 Francesco Giavazzi 11

INCARICO PROFESSIONALE

L'incarico professionale va provatoSole 24 Ore 04/04/16 P. 25 Antonino Porracciolo 12

AEROSPAZIO

La Space Economy va in orbita con i capitali dei privatiRepubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 1 Luca Fraioli 13

BANDA ULTRALARGA

"L'ultralarga è partita tardi I nostri sforzi per recuperare"Stampa 04/04/16 P. 9 Giacomo Galeazzi,Ilario Lombardo

17

ENERGIE RINNOVABILI

Gestire la transizione verso le energie rinnovabiliCorriere Della Sera 04/04/16 P. 33 Stefano Agnoli 19

INDUSTRIA

Chimica, il caso Versalis ultima chiamata per l'ItaliaRepubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 1 Leonardo Maugeri 21

PROTEZIONE CIVILE

«Piani sul territorio a rischio ricevuti solo da due regioni»Corriere Della Sera 04/04/16 P. 25 Virginia Piccolillo 25

START UP

FinTech, le nuove start up digitali fanno il pienoRepubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 34 Stefania Aoi 26

Business angel e mentor, le nuove figure manageriali per gestire i progetti innovativi dellestart up

Repubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 47 28

FEDERALISMO EDILIZIO

Federalismo edilizio: a ogni Comune le sue regoleSole 24 Ore 04/04/16 P. 1 Valeria Uva 29

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 4 aprile 2016

Pagina II

UNIVERSITÀ

I giovani bocciano l'università e chiedono più rapporti col lavoroStampa 04/04/16 P. 20 30

REGOLAMENTO EDILIZIO UNICO

Regolamento edilizio unico, città ancora in ordine sparsoSole 24 Ore 04/04/16 P. 27 Raffaele Lungarella 32

FINANZA

Il business in diretta il software rivoluziona la finanzaRepubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 26 35

RETI DI IMPRESE

Reti di impresa crescono i ricavi cumulati sono vicini a 100 miliardiRepubblica Affari Finanza 04/04/16 P. 37 Giorgio Lonardi 36

IMPRESE IN RETE

Le reti d'impresa valgono 86 miliardiSole 24 Ore 04/04/16 P. 1-15 Enrico Netti 38

AMBIENTE

«Ho fatto le analisi e mi hanno spostato in un museo Ma avevo ragione»Corriere Della Sera 04/04/16 P. 4 41

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Quell'emendamento della discordiabocciato, approvato e sterilizzato

ROMA. È un emendamento che viaggia dinotte quello cui tenevano l'ex ministro del-lo Sviluppo Economico Federica Guidi e ilsuo compagno, Gianluca Gemelli. La pri-ma volta che appare è l'ora di cena del 17ottobre 2014. Quando in commissioneAmbiente alla Camera - dove si vota il de-creto Sblocca-Italia - il presidente ErmeteRealacci avverte che «il rappresentantedel Governo ha testé presentato l'emenda-mento 37.52». A capirne per prima il con-tenuto è Mirella Liuzzi, deputata 5 stelleche interviene infuriata: «Questo emenda-mento autorizza e rende strategici TempaRossa, Ilva, gli stoccaggi di idrocarburi. Euna cosa pericolosissima!». M5S e Sel at-taccano. II capogruppo pd - Enrico Borghi -dice di non saperne nulla e chiede che si ag-giorni la discussione. Ed è durante la so-spensione che, nonostante la presenza dialtri esponenti del governo, piomba nellasala Mappamondo l'allora viceministro al-lo Sviluppo Claudio De Vincenti. Prendeda parte Realacci, c'è una discussione con-citata che il presidente pd della Commis-sione non nega: «Lo scontro è stato aspro,

ma io quell'emendamento l'ho dichiaratoinammissibile - alle quattro di notte - per-ché era davvero troppo vasto. Potenzial-mente sbloccava tutto quel che aveva ache fare con gli idrocarburi». Quel che dice-va era che le disposizioni che valgono perle opere strategiche «si applicano altresìalle opere necessarie al trasporto, allo stoc-caggio, al trasferimento degli idrocarburiin raffineria, alle opere necessarie, ai ter-

L'EMENDAMENTOLa modifica che sbloccava i lavoridel giacimento Tempa Rossa

na Vicari.Il maxiemendamento passa gra-zie al voto di fiducia e non viene modifica-to. Le opposizioni protestano. La scheda dilettura che accompagna la legge spiega:«Da notizie di stampa pare che la normasia tesa a sbloccare la costruzione della ba-se logistica dei giacimento petrolifero del-la Basilicata Tempa Rossa dell'Eni». «L'ab-biamo scritta noi all'Economia su inputdel Mise - racconta il sottosegretario a viaXX settembre Pierpaolo Baretta - poi,com'è prassi, l'abbiamo mandata al mini-stero per i Rapporti col Parlamento per ilvaglio finale. Lo ha detto anche Renzi: la li-nea del governo era quella di completare ilciclo della lavorazione del petrolio estrat-to a Tempa rossa». Una linea che viaggiadi notte. E che, secondo alcuni, è almenoin parte sterilizzata dalle norme inseritenell'ultima Stabilità per evitare i quesitireferendari sulle trivellazioni (ne è rima-sto uno su sei), quando si decide «la sop-pressione del richiamo al potere sostituti-vo della presidenza del Consiglio per le in-frastrutture energetiche strategiche in ca-so di mancato raggiungimento delle inte-se con le Regioni».

minali costieri e alle infrastrutture portua-li strumentali allo sfruttamento di titoliconcessori esistenti». Non poteva esserescritto meglio per sbloccare i lavori che col-legheranno Tempa Rossa all'oleodottoche da Viggiano, sempre in Basilicata, arri-va a Taranto.

«Dovremmo riuscire a mettere dentroal Senato se è d'accordo anche Maria Ele-na quell'emendamento che mi hanno fat-to uscire quella notte, alle quattro di not-

te», dice al telefono la Guidi a Gemelli. Chechiama il dirigente della Total GiuseppeCobianchi: «Pare che oggi riescano ad inse-rirlo nuovamente, pare ci sia l'accordo conBoschi e compagni. E tutto sbloccato». E ineffetti nel maxiemendamento alla stabili-tà, nella seduta (notturna) del 17 dicem-bre 2014 in commissione Bilancio al Sena-

to, quella misura ricompare: «Dopo le pa-role "per le infrastrutture e insediamentistrategici" si aggiunge "nonché per le ope-re necessarie al trasporto, allo stoccaggio,al trasferimento degli idrocarburi in raffi-neria..."». Un mese prima, emerge dall'in-chiesta, a novembre 2014, c'era stato unincontro tra il ministro Guidi, i rappresen-tanti della Total e il sottosegretario Simo-

(dNIPNOOLL>JONE NISFR AT

Politica interna Pagina 1

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Il compagno della ministra avrebbe ottenutocommesse pure a Augusta. E in cambio l'ammiraglio De Gíorgí

puntava allo sb locco dei fondi per le nuove navi militari. .

uicì due ir ontriG '

cc i petrolieri. . . -a w .

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GIULIANO FOSCHINIMARCO MENSURATI

ROMA, Non è stata solo una leggerez-

za, una telefonata inopportuna a costa-re il posto a Federica Guidi. Dalle cartedi Potenza emerge infatti un attivi-smo da parte dell'ex ministro che vaben oltre l'ingenuità di una chiamata

di troppo. In almeno due occasioniavrebbe incontrato potenti esponenti

della "lobby petrolifera", prometten-do loro interventi del governo e, stan-

do a quanto si deduce dalle intercetta-zioni, ottenendo in cambio "cortesie'destinate a favorire gli affari del com-

pagno.

IL MAFIOSOIl grande regista di questi incontri èGianluca Gemelli, il fidanzato dellaGuidi che con le sue due società non so-lo, come noto, aveva appena ottenutodalla Total un importante subappalto(2 milioni e mezzo di euro) ma avevaanche intenzione di diventare «fornito-re di servizi ingegneristici» per la com-pagnia del petrolio, per il futuro. Ovvia-mente sfruttando il ruolo della compa-gna. La cosa diventa esplicita nella te-lefonata dell'23 ottobre 2014. Al tele-fono ci sono Franco Broggi - capo uffi-cio appalti della Tecnimont l'aziendache gestiva per conto della Total i su-bappalti in Basilicata - e Gemelli. Que-st'ultimo ha appena chiesto di poter«fare tutto ciò che riguarda l'ingegne-ria per eventuali lavori successivi».Broggi risponde in maniera netta: «Sì.Tu fai. Non ti preoccupare. Se c'èquell'incontro a breve, tra chi sai tu echi sai tu... Tutto si fa nella vita». Ge-melli ringrazia: «Tu sei un mafioso sici-liano!»,

«Da una telefonata successiva - scri-ve il gip - si capisce come l'incontro sa-rebbe dovuto essere tra il ministro Gui-di e un rappresentante Tecnimont».

Insomma, l'accordo tra Broggi e Ge-melli era chiaro. La coppia Gemel-li-Guidi aiutava Tecnimont (interve-nendo presso Total, a cui avrebbe poiregalato in cambio l'emendament) ela Tecnimont avrebbe restituito il favo-re «spingendo» le ditte di Gemelli.

Se l'incontro tratu sai chi ci saràstai tranquillo,poi tutto si faBroggi (Tecnimont) altelefono con Gemelli

MIMI E C C'I14 novembre, è ancora una telefonatatra Broggi e Gemelli a raccontare gli in-contri della Guidi. «Senti - chiede Brog-gi - sai se Mimi e Cocò si sono incontra-ti, poi?». «No, non si sono incontrati,questo tizio è allucinante", rispondeGemelli svelando che «questo tizio»,l'uomo di Tecnimont, aveva rinviatol'appuntamento. Che si è tenuto unadecina di giorni dopo.

«I due dell'Ave Maria si sono visti»,esordisce trionfante Broggi, aggiun-gendo però di essere un po' infastiditoperché la cosa è «adesso è anche di do-minio pubblico, sta circolando corri-spondenza interna dove si dice che lapersona interverrà a nostro favore ver-so Total. Da un certo punto di vista vabene, è l'istituzione che dice 'prendiuna società italiana'; però c'è modo emodo".

personainterverrà per

noi verso Totalè l'istituzioneSempre Broggi altelefono con Gemelli

1A GU I DI LIS E a„L'altro incontro della ministra è conNathalie Limet (ad Total) e GiuseppeCobianchi, numero due della compa-gnia, quest'ultimo è l'interlocutore diGemelli nella famosa telefonata in cuiil fidanzato della ministra annunciaval'inserimento dell'emendamento Tem-pa Rossa nella Legge di Stablità.

L'incontro avviene presso il Mise. ÈColbianchi a parlarne con un collega, il19 novembre: «Nathalie le ha rappre-sentato le difficoltà con le Regioni Basi-licata e Puglia». «E il ministro - scrive ilgip - ha detto che avrebbe convocatole Regioni (...) Poi avrebbe avuto dueincontri separati con Eni e Total, infineli avrebbe messi intorno a un Tavolo eli avrebbe stanati». In particolare, diceancora Cobianchi, il ministro si è detta«assolutamente disponibile a risolvereil problema di Taranto»".

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«L'incontro è andato bene », riferiràin un'altra telefonata , Colbianchi a Ge-melli. Anche Federica « a me ha dettoche è andato tutto bene », la risposta.

LO SBLOCCO DEI FONDI NAVALISull'asse Gemelli-Guidi non si muovo-no solamente gli interessi dei petrolie-ri. Ma anche i vari appetiti prodotti dal«programma navale per la tutela dellacapacità marittima della Difesa». Stia-mo parlando del filone di indagine incui è indagato , tra gli altri , il capo di sta-to maggiore della marina , GiuseppeDe Giorgi . L'ipotesi dell'accusa è cheGemelli attraverso Niccolò Colicchi -presidente della Compagnia delle Ope-re di Roma, consulente della Cameradi Commercio di Roma , già indagatodalia procura di Milano per una vec-chia storia legata al papavero democri-stiano Massimo De Carolis - fosse riu-scito ad allacciare una proficua relazio-ne con De Giorgi e con il suo amico Val-ter Pastena , burocrate di Stato, al tem-po in servizio presso il ministero dellaDifesa. «Venne da me Colicchi - rac-conta Pastena - e mi propose di cono-scere Gemelli, Accettai , Del resto era ilcompagno della Guidi». Secondo la pro-cura, attraverso De Giorgi , Gemelli riu-scì a ottenere commesse di lavoro alporto di Augusta . In cambio De Giorgiavrebbe ottenuto lo sblocco dei fondi -che transitavano presso il Mise dellaGuidi - per il programma navale (a cuiteneva ). Lo sblocco sarebbe stato age-volato , dal punto di vista burocratico,da Pastena . Il 12 dicembre 2014, pro-prio nel periodo chiave dell 'intera vi-cenda, la ministra Guidi invia al presi-dente del Senato , Pietro Grasso, uno«Schema di decreto ministeriale con-cernente le modalità di utilizzo dei con-tributi pluriennali relativi al program-ma navale» ( 5,4 miliardi di euro in 20anni ), per il «parere preliminare delleCommissioni». Parere chela Guidi defi-nisce «urgente», auspicando che l'itersi concluda « al più presto con la stipuladei contratti e degli impegni formali dispesa». Tre mesi dopo quel documen-to, a Pastena verrà fatto un contrattocome consulente del Mise.

QFiars.ocuzionE RISE-TA

Politica interna Pagina 3

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____-'ambasciata britannica conferma le sollecitazioni per TempaRossa. proposta: affidare a Cantone il registro dei portatori di inter e&

bby, muove i Setiato"Co 11

GIOVANNA CASADIO

ROMA «E normale prassi che

due governi discutano progettistrategici di interesse naziona-le che coinvolgono significativiinvestimenti da parte di azien-de dei rispettivi paesi». L'amba-sciata britannica conferma.Tutto vero e non c'è proprioniente da nascondere. PoichéShell, compagnia petrolifera in-glese è, insieme a Total, nel bu-siness di Tempa Rossa, il sitoper l'estrazione del petrolio diCorleto Perticara. E anche lacompagnia fa sapere che sì, si èattivata col governo inglese,tramite l'ambasciata, per sbloc-care il progetto. Insomma unalegittima azione per far valere ipropri leciti interessi. È tuttauna questione di lobby.

Ma in Italia il confine tra gliinteressi legittimi e il conflittodi interessi, o peggio le pressio-ni indebite, i favori, il famili-smo e le clientele, è incerto eopaco. Storia lunga. Gli anni digoverno di Sua Emittenza, Sil-vio Berlusconi hanno lasciatoun segno indelebile: non c'èuna legge seria sul conflitto diinteressi e nessuna norma sulla

Il capogruppo pd Zanda:"Dopo la vicenda Guidic'è l'esigenza di unpercorso preferenziale"

trasparenza delle lobby. Qual-cosa forse può cambiare, ancheperché in tutta Europa l'attivi-tà di lobbying è regolamentata.

a--er la i —* ep esgI"E CILIT I"Nei prossimi giorni la com-

missione Affari costituzionalidel Senato si occuperà di conflit-to d'interessi. Ma Anna Finoc-chiaro, la presidente, ha garan-tito che considera una prioritàaffrontare anche la legge per latrasparenza «in materia di atti-vità di rappresentanza di inte-ressi». Spiega il capogruppodem a Palazzo Madama, LuigiZanda: «Il provvedimento sullelobby è talmente attuale dopola vicenda Guidi, che penso glidaremo una corsia preferenzia-le». Per buttarla in positivo, l'in-cendio appiccato dagli interes-si in conflitto della ex ministraper lo Sviluppo economico e delsuo compagno Gianluca Gemel-li attorno al petrolio, potrebbe-ro essere lo scossone giusto. Achiedere di affrontare il dossier"lobby trasparenti" sono stati i5Stelle che hanno presentatoun emendamento ad hoc anchenel provvedimento sulla concor-renza, al Senato. Non se n'è fat-to nulla. Ma a Palazzo Madamaci sono una decina di disegni dilegge già pronti, tra cui quellodella dem Laura Puppato. AllaCamera ci si muove sul terrenominimalista di un patto sul re-golamento che istituisce il regi-stro dei lobbisti, disciplina cioèquel viavai di "facilitatori" chebraccano i parlamentari, bivac-cano davanti alle commissioni,specie durante la legge di stabi-lità. La stessa Puppato raccontadei "facilitatori" che si è trovatainsistentemente davanti allaporta del suo ufficio quando hapreteso di discutere in commis-sione Ambiente delle energie«fintamente rinnovabili». «Anon volere la trasparenza sullacorretta attività di lobbying so-no i ciarlatani, chi fa indebitepressioni», denuncia Puppato,

I° L VENT- A l REGISTRIC'era un tempo in cui Paolo

Cirino Pomicino, presidentedella commissione Bilancio del-

la Camera, concedeva ai parla-mentari il diritto al "vol auvent", provvedimenti-antipa-sto con cui si sbizzarrivano a

portare alla Camera gli interes-si di categorie, professioni,aziende. Erano gli anni Ottan-ta. I cosiddetti "lobbisti intra-moenia", parlamentari avvoca-ti, ingegneri, farmacisti, ovve-ro portatori di interessi di cate-goria, facevano il loro gioco. Maquesto è un altro problema. Pi-no Pisicchio, deputato di lungocorso, a capo del Gruppo misto,è il relatore del patto che saràvotato nei prossimi giorni dallaGiunta per il regolamento dellaCamera dei deputati e che isti-tuisce il registro dei lobbisticon un alt ai regali che supera-no i 250 euro per i parlamenta-ri.

I N MANOA CAN TONEIl piatto forte delle norme

sull' «attività di rappresentan-za degli interessi» è quindi a pa-lazzo Madama. Nel ddl Puppatoil registro dei lobbisti dovrebbeessere affidato all'Anac, l'auto-rità enti corruzione presiedutada Raffaele Cantone. I lobbistiche operano senza iscrizione alregistro rischiano una sanzioneda 10 mila a 300 mila euro. E i"decisori pubblici" (premier,ministri e vice, parlamentari,dirigenti pubblici) devono sta-re attenti alle frequentazioni.Sedi lobby ferisci...

QFiarsocuziowE RISE-TA

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Avvocati. un esame che non funzionaBROGLI, COPIATURE,VARIABILITA L?EÇ1LISTANDARD RICHIESTIDA CHI CORREGGE 1 COMMIRENDONO L'ACCESSOALLA PROFESSIONE PLV UNAXLU`1TER1A" CHE UN VALI.UCiTEST, TUTTE LE PROPOSTEIISI C.ANIPtO PER UN.rtPOSSIBILE RIFORIt+iA

P. 1L8t

1'" 'era tir) i olia 0uua1`171

$ ditifi1i Coito d'apdose la l::: i.e dei promossiall'ex rt)1V , 1' ,°,llventare av-',arltn 1r : ,., o ''}Spercento.Lapietradc fase rdala . Dalllaprova ,i t,:e.ie nrxía sede in cui si èiscritti al registro dei praticanti. lacorrezione dei compiti però awle-ne a sorte, in base a un sistema in-crociato tra le città coi maggior nu-mero di candidati, per cuí a Milanotocca Napoli, a Napoli sivitinta Ilo-ma, Roma corregge M u e cosìvia. MMa trucchi, rn+,di saliagen r-tr : i ;, i adisti

) di prufcssionfsti. Di questoconmc.te;;u-iatiob..' "erepre-orct€pa_i. 1ra gennaio e febbraio hoiscAttu a ï all)i 1luisl5tlnaloviati ,t 1i'ainte di 1 3 ri)iÏ a ú) tci tale. Ed è lo

stie,5+r tecnd u) tutta Italie, aanc unmile4i)n trE.ili al1ite€1L`v.

Larlf"rrrnrttr rlei rïlinfstro della i:;ii1-

stfziainbase illa l ,ge 247 del 201Zclie discil;!il><€ nrdillanierti) della

Y7tr á .n*1"' t'rise, satíf ttttleltrten°0o ::!, ) firirlati e in dirittu-

L hl lri ) irtÏlr)ne,ti -

iale, il re,=n.an)eiltr)sul frtcinfo, iltfr olri 4I, ii 1 1 IIr d t

ilr.ialibera al prat-ca: ,.?t€fiici trdirlari i 1(48e49 che di,cil1linitn) tladalitú eprnreelru-e per l'esnile Ili Stato, e Lorendono più rigo_uso a partire daldlt leti.i {-c r01 c. .tll:tilianrll ú. cgnstil.-tareinaulri i cudicá o)i)urientati.Maentrerà in s2wre soltrt_it(- d.: 2017,invïrtirdelciecieto cosidde)tc} mille-prorogll? del Si 111'evC'd )t1oterrpî piùlringhi peri`articnlo <1,3 sulcorsìditur.nazipneperl'trccr°ssu al-la professione di avvocatcl, con lenornle solla frequen_ a ohl)fií;atoriacconiprofitro di'ï.cttrsi tjniiti rlaordi-nie assa.-iarlurti farensî, perchéoc-

ite la sl)inta al numero progrant-mato. «li un'ipotesi condivisibile»,osserva Andrea Magrherin, presi-dente rlitt Consiglia nazitrrlale fo-i'CE1tiC., i:iin270rnll.i ,:'>voCatiiscnt-ti,, -, r eoirdo cai ,L e,r}me richiedenna con) ) let, :. c :le.Scherrnianto i^ ariie }' i tn'. ii,lre fiiorigîocii 1e. teeitulogic e chfediarnomolta prrde iontilir6 ai tornmissa-ri. A'.tt'twersn le scuole furt;nsi 1 e-sainc de';e (ïlvcntare un punto diarrf o, l;t!ardanrl u aLla , rafessionedtar ocatu conlc a tuta scelta con-sal)evr!ie c. n oi) a un parcheggio initt t'ma eli t i i w ttu'rfCi'it dfvers ara.Ma-sc.herit) so1,olì11 !',1 l'importanza di—un tLruc iio rr)ent 'ciatico e for-nirttivo che t ï)nse€lt-rel>I)e imme-diati sh)cchf stil n_ercaro. Pereon-tr^ar.tu1'e la gran de cti ; i dello Lsrnfes-sion_ -ativ ertt, - btsog i aa aplzroftm-r.lirefe nonuscettze iii settori sI)eci-f.ici cuma:le di:cse di fronte alle cs)r-tl europee di T;úi4tiiia per i dirittiumani, il mondo deli:nfon)1ttlcae delle consulenze in nt ete) ia diantirîciciaggfo, li prisa(),,corruzione, lacontiatturilisticain-terna.zioniile i,.

Sergi o Bo ïot;nesi ë dal 2012 il di-ha-i , ctura - -to: - - r tempogin-,i reitlc, dopo 1;: .'• : ,ra dcllatlacr àt, sui.ietvvoik speciiili,tici c isonogiEai _onpitt ss iïtlp.iati. 4niart-phone e cellttlan tiasitiet_ono, co-yiiitreill:ttrlaë €itll*i: CO.i

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facile lnfi i arsi n el concorso, prende-rr ¡tosto, tarsi rassarell compito dal

i di ,e.clia. Senza contare cheaud ne lc. corry2ionf é flessibile e

generino, il Nord pfçtrig-i.do" rilevaMauriziulae Tilla, 22 anni; ll't,}rdnte tlazinilalE' e per clterïprt;-: Aci Ete delli Cassa naziorialt.

int'è I. Cnnyttistël' il tPII, r_tânAdi.:,nciF €rJ Cl1)InV3nnFF1II1 ata, 3nmila alI'rlltiin[i cole , . •.o, 1?erchë lalaurci Iri (iitlrisp_trdenza non t?astada solrt per esercitare la lit•i)te,sú)ne.hf >t a'il)eii >t il tfi per c.enttr strpci-a la"lotte l: la meta dei partecipantinon pr) rltri allrt professionedî avvoca-to ma a tlru'Il1 di niagstrato odlnota-lo,rxi_ciolaliraticaìntrlos~ lega-lecslicssurlnattosi)le)lo F: <til.`ac-teesnagl ,dh,ival}eitn?csr)sc i"oa

eliifala}?ir)f ,sin.)e it terttpo .sr)stitrrre Itr-no Dani)vi l;iesidayn.ti'delï onàil : : ecüitiliiruiai, opro-muovere mediamente .persone ogni anno crea un numero

corre ü pare n degli cons' -,l ' 'oiregion,tl'€, àctnrideiqualili,:: informulato un ; udîzin neIo Sîlïúflli Ç 1}F.,en tat i iß._' _! :

"Da viaAier!t1i 1 ri r a€ r: .':bozza per le scuole eh e rion ci con-vince», dice ll presidente :leil'Orñt-nediPa"' no ,Trancesci) tirecoche

` ittnzzau tntcoisticon11 pitctFrlossn - osserva

Greco - o che gli esarrrf non hannoçorrisp an::etl a r[ll tirccïnia. Il no-stro Consiglia presr°deuntutorchesegue il l'rrt-lctnte r' fa s erifïche pe-rîpdicl'e, A. t?na1Lle c'è, un collo-quio eLn alru.ii ::C}si siLüYìU 6íriiì Cr7-stretaa mmn tihist irae fl céi tilierau dicompiutr: piatú°a'. Srllla tluzzaes[-5rune forti I .erlìles sitr. anch c 1' Oc-di,)edi Virr'nre r r)eha 13€)il snl;nr.}tiiscritti ti fronte di 10f Fnil,i al)itarrtï

il}l liclëi)ra ernSitratta - ragionaglo Papato - d116{lote cll brrn-tzio-n.ecostrarite in fitnZii )€le dell'es ttilr,mentre si dcvmllbe iittie;n;ile alliri-

î co'clie non lltt7no studiatoi,°ei,WF. ()aalclle esempio: il

prtie E'ssu civili, ieloiwtico, la ne,zi,tzigre as,istitae le,i)ItvJi[inialter-netiseilelc(- uitro er,ie».

1)ei l)y}?assarc. queste forcheciirldiiEe sempre pìù spesso siespatria. "lnbase alle norme euro-pc e- ric c) rd a L)e Tilla -,si l?rt{I an-dtre in Spagna, con tutto csa tiiiin-tegi'ati ai ci si fscrive all' a 1Lx) degliets-l ce: : ,ní)li e a rientro inItalia 1 i„i,i tin,ciriplice eolloqufopresRo il ionsigio deii ()rdineperdii c:ntrlre avvocato . Ora si può fa-re anch e iitRpi)r,tnfa".

Dal tnïnistro della Giustizia vie:,.-

,re le Ilit serinla forense Vitto-no Emanacele Orlando di Romache ha 250 giovani iscritti con fre-quenza gratuita . «In cinque anni -dice - ho rilasciato 800 intestati.Preparo i giovani alla ' i",fessioitcpnmaancurache ill'enantediabi-litazione . lnsrgniìntn a redigereun parcie , a predisp iire un atto, aconfiuntaisi ec)tt le deontologia- ilsaper €ai e e il lpor oserei.

Avvocati Pagina 5

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,« 1— r°r wwffiz

) i"r, r e, loscrï „e per i'acc .oal ' . nv )Ça"rlra.In alto a destra g11 avv IcatiF3rancesc.o Greco ( 2), Remo Qaa~vi É 2), Sergio Paparo (3),

(4), prcsIdentedeIGonSlél io 1i azionaieforense

LA CRISI COI ISCE GLI A 1 RED DITO MEDIO DEGU AUVOCAflRiP?IM pnP per class% d'età, in mi-------------------------------------------------------------------- 146,E -----------------------

1121.:....

11

92,8

Avvocati Pagina 6

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Tesi discordanti tra commercialisti e notai sulla /)ossibilitcU di costituire S11 semplificate

Società tra professionisti,la srls è pomo della di

40scordia

Pagine a curaDI GABRIELE VENTURA

uerra aperta tra com-mercialisti e notaisulla possibilità dicostituire una socie-

tà tra professionisti in forma

di società a responsabilità li-mitata semplificata. Ad ac-cendere la miccia un parere(pronto ordini n. 262 del 14marzo 2016 ) del Consiglionazionale dei dottori com-mercialisti e degli esperticontabili ( anticipato da Ita-lia Oggi del 22 marzo scorso)che di fatto si è espresso fa-vorevolmente sulla possibi-lità di iscrivere nella sezionespeciale dell 'albo una stp informa di srls. Perché, in so-stanza , solo le clausole delmodello standard tipizzatosono inderogabili , mentreil modello stesso è deroga-bile e può così rientrare traquelli regolati dai titoli V eVI del libro V del codice ci-vile, quindi consentiti per lacostituzione di società traprofessionisti . I notai han-no risposto con una notache va però in direzione op-posta, affermando che è lostesso legislatore a imporreespressamente l'inderoga-bilità del modello, tramitel'introduzione , da parte deldl 76/2013 , della previsionedi cui al comma 3 dell'art.2463 -bis del codice civile,secondo cui le clausole delmodello standard tipizzatosono inderogabili , escluden-do la possibilità di integra-re lo statuto , che non puòavere un contenuto diversoda quello stabilitodall'art . 2463-bis,comma 2 , al qualedeve conformarsi lostesso modello stan-dard di cui al regola-mento ministeriale.Ma vediamo nel det-taglio le due diverseinterpretazioni.

Commercialisti.Il Consiglio nazio-nale dei commer-cialisti prende lemosse dall'art. 10,comma 3, della leg-ge n. 183/2011, doveè previsto che, perl'esercizio di attivitàprofessionali regola-mentate nel sistemaordinistico, possanoessere costituite so-cietà secondo i model-li societari regolati dai titoliV e VI del libro V del codicecivile. La circolare 32/IRdel 12 luglio 2013 evidenziainvece che tale rinvio «con-sente di includere anchele società a responsabilitàsemplificata di cui all'art.2463 bis cc, seppur con gli

accorgimenti che si renda-no necessari in ragione del-la peculiare disciplina chela contraddistingue». Perquanto riguarda la srls, ilCndcec ritiene che «l'inde-rogabilità delle clausole delmodello standard fissata dalterzo comma dell'art. 2463-bis del codice civile, deve es-sere intesa nel senso che so-lamente le clausole previstenel modello standard tipiz-zato non sono derogabili, enon che il modello standardtipizzato sia inderogabile».Questa interpretazione tro-va conferma nel documento«Società a responsabilità li-mitata semplificata» a curadella Fondazione nazionalecommercialisti, dove si os-serva che, stando alla for-mulazione letterale dellanorma, «sembrerebbe cheforma restando il contenutotipizzato del modello stan-dard così come adeguatoalle nuove previsioni di cuiall'art. 2463-bis cc, possano

essere apportate mere in-tegrazioni , peraltro non in-compatibili con il contenutominimo dell 'atto costitutivoespresso nel modello stan-dard , che si rendano neces-

sarie in relazioneall'esatta configu-rabilità dell'orga-nizzazione dellasocietà qualora ilmodello standardtaccia sul punto».

Notai . L'inter-pretazione del no-tariato fa pernoproprio sul comma3 dell'art. 2463-biscc, secondo cui leclausole del model-lo standard tipiz-zato sono indero-

gabili, escludendocosì la possibilitàla possibilità di in-tegrare lo statuto,che non può ave-re un contenutodiverso da quellostabilito dall'art.

2463-bis, comma 2, al qualedeve conformarsi lo stessomodello standard di cui alregolamento ministeriale.Ma non basta. L'interpreta-zione dei commercialisti, cherende possibile l'inserimentodi pattuizioni ulteriori aven-ti a oggetto la regolamenta-

zione di aspetti non discipli-nati nelle clausole standard,secondo i notai presta il fian-co a critiche anche sul pianosistematico. Il riferimento èal dl n. 1/2012 , dove si pre-vede che «l'atto costitutivo el'iscrizione nel registro delleimprese sono esenti da dirit-to di bollo e di segreteria enon sono dovuti onorari no-tarili». Queste agevolazio-ni, secondo i notai, devonoessere interpretate in sensorestrittivo , non estendibili afattispecie diverse rispetto aquella alla quale espressa-mente si riferisce. Sia l'esen-zione da diritto di bollo e disegreteria , sia la gratuità

dell'intervento del notaiohanno la finalità di abbatte-re i costi di avvio delle nuoveimprese semplificate, ridu-cendo anche il più possibilela prestazione professionaledel notaio al solo controllo dilegalità, attraverso il ricor-so a un determinato modulo.Quindi , continua la nota delNotariato, l'inderogabilitàdel contenuto dello statutotipizzato e la norma agevo-lativa vanno di pari passo: laprima , riducendo per quantopossibile gli oneri di costitu-zione della società , giustifi-ca la seconda. Una diversainterpretazione che, invece,limitasse l ' inderogabilitàalle sole clausole adottatedal decreto ministeriale,consentendo anche la pienaesplicazione dell'autonomiastatutaria attraverso l'ado-zione di clausole integrativedel modello , a parere dei no-tai, produrrebbe l'effetto diestendere inevitabilmente laportata del regime agevolatoben al di là del suo ambito

L' a,u., ,fi., i; a

Società tra professionisti Pagina 7

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di applicazione. In sostanza,sottolinea il notariato, l'attocostitutivo non può avere uncontenuto diverso da quellostabilito dal legislatore e cheè riprodotto nel regolamentoministeriale, né le parti pos-sono inserirvi clausole inte-grative. Queste stesse consi-derazioni valgono, a maggiorragione, per le stp, dato cheil comma 4 dell'art. 10 dellalegge 183/2011 impone l'ado-zione nell'atto costitutivo diclausole statutarie pattizienon contemplate nel model-lo, la cui presenza è obbliga-toria, ma il cui contenuto èrimesso alla determinazionedei privati. Ciò impedisce dicostituire una stp in formadi srl semplificata, vistal'inderogabilità del modellostandard. Infine, i notai ri-chiamano una sentenza deltribunale di Venezia del 9 no-vembre 2015 che ha dispostola cancellazione d'ufficio diuna srls il cui atto costitutivosi discostava dal modello.-© Riproduzione riservata-

mentate (art. 10, comma * Capitalistici

titi per l'esercizio di atti- libro V del codice civile:vità professionali regola- • Personalistici

Modelli societari consen- Quelli regolati dai titoli V e VI del

3, legge n. 183/2011) • Cooperativo

I enerir n rinvia ai modelliommercta s C' 1 32 IR d I 12 ' t t d 1 d

Notai

arco are n. / e sode an consen e i inc u ereluglio 2013 anche le sris con i dovuti accor-

del modello standard delle lo sono inderogabili. Il modello

gimenti

lnderogabilitàdelle clausole Le clausole previste nel model-

sris (art. 2463 bis cc) standard tipizzato è derogabile

Le clausole del modello stan-dard tipizzato sono inderogabili.Esclusa la ossibilità di inte ra-p gArt. 2463-bis, comma 3c.c. (introdotto dal dl n, . re lo statuto che non può avereun contenuto diverso da quello76 2013/ ) t bIl't d ll' t 2463 b

Interpretazione che li-mita l'inderogabilità allesole clausole adottatedal dm

is a n o a al . - s, com-ma 2, al quale deve conformarsilo stesso modello standard

Rende la portata del regime age-volato (esenzione diritto di bolloe segreteria, gratuità interventonotaio) al di là del suo ambito diapplicazione

Società tra professionisti Pagina 8

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In una giuda di Co12fprofessioni tutte le ageUolazioni previste per i rJT`ofesslonlstl0 9b, assunzioni al risparmioStudi

Paga ridotta per glí over 50 e con i contratto dí reimpiegoPagina a cura

DI DANIELE CIRIOLI

etribuzione ridotta pertre anni ai lavoratoriover 50enni e/o inoc-cupati e/o disoccupati

di lunga durata reimpiegatinegli studi professionali entroil 31 marzo 2018. Se l'assun-zione avviene entro quest'annoinoltre, al beneficio retributivopotrà essere aggiunto quellocontributivo dell'esonero bien-nale del 40%. L'agevolazione èprevista dal Ccnl studi profes-sionali e fa parte del ventagliodi opportunità per assumere alrisparmio, a disposizione deglistudi professionali, riassunto inuna guida da Confprofessioni.

Contratto di reimpiego.La disciplina è dettata dall'art.54 del Ccnl studi professionalidel 17 aprile 2015 e prevedeche gli studi professionali (iprofessionisti), datori di lavo-ro, nell'ambito del periodo divigenza del contratto colletti-vo (vale a dire fino al 31 marzo2018), possono ricorrere a unregime speciale di assunzionea tempo indeterminato, dettodi reimpiego, beneficiando diuno speciale incentivo di tiporetributivo. Il beneficio è indi-rizzato ai lavoratori over 50 eagli inoccupati o disoccupati dilunga durata, i quali, in segui-to all'abrogazione del contrattodi inserimento e reinserimentoad opera della legge Fornero,si sono ritrovati a concorrere

nel mercato del lavoro in unacondizione di grave svantaggiocompetitivo. Il datore di lavo-ro, in particolare, ha facoltàdi corrispondere alle suddettecategorie di lavoratori assun-ti con contratto di reimpiegouna retribuzione inferiore didue livelli, rispetto a quello diinquadramento, per i primi 18mesi dalla data di assunzione einferiore di un livello per i suc-cessivi 12 mesi. Per i neoassun-ti, infine, è previsto un regimedi maturazione graduale deipermessi orari retribuiti (Rol):spettano nella misura del 50%a partire dal sesto mese suc-cessivo all'assunzione e nellamisura del 75% a partire daldodicesimo mese dalla data diassunzione fino al diciottesimomese; nella misura del 100%per i mesi successivi. L'agevola-zione retributiva è cumulabilecon l'agevolazione contributivadell'esonero contributivo disci-plinata dalla legge di stabilità2016. Nello specifico, con il con-tratto di reimpiego si accedeanche allo sgravio biennale del40% dei contributi a carico deldatore di lavoro, come dispostodalla citata legge n. 208/2015nei limiti di 3.250 giuro annui,per le assunzioni stabili effet-tuate nel 2016.

Contratto di apprendi-stato . Particolari agevolazio-ni sono previste anche per leassunzioni con contratto diapprendistato che, già ordina-riamente, godono di incentividi natura retributiva, contri-butiva e fiscale. L'art. 28, lett.C, del Ccnl stabilisce che iltrattamento economico degliapprendisti debba essere de-terminato in misura percen-tualizzata rispetto al livello diinquadramento, tenuto contodell'anzianità di servizio e se-condo i parametri predefinitidallo stesso Ccnl (allegato B).

Le parti sociali individuanoprogressioni retributive diffe-renti a seconda della tipologiadi apprendistato cui si riferi-scono , in ragione del necessa-i io bilanciamento con l'effettivocarico formativo. Riportiamodi seguito le tabelle contenutenell'allegato B al Ccnl:

a) Apprendistato per la quali-fica e il diploma professionale:

a. Per i primi 12 mesi =45%;

b. Oltre 12 e fino a 24 mesi= 55%;

c. Oltre 24 mesi = 65%b) Apprendistato professio-

nalizzante o contratto di me-stiere:

a. Per i primi 12 mesi =70%;

b. Oltre 12 e fino a 24 mesi= 85%;

c. Oltre 24 mesi = 93%c) Apprendistato di alta for-

mazione e ricerca:a. Per i primi 12 mesi =

40%;b. Oltre 12 e fino a 24 mesi

= 50%;c. Oltre 24 mesi = 60%Per quanto riguarda l'ap-

prendistato per il praticantatoper l'accesso alle professioniordinistiche , che alcune re-gioni hanno reso operativo, èapplicabile la stessa progres-sione retributiva prevista perl'apprendistato di alta forma-zione e ricerca . Vale la pensaricordare che per gli studi cheoccupano un numero di dipen-denti inferiore a 10, l'aliquotacontributiva è ulteriormentescontata all'1,5% per il primoanno e al 3% per il secondo. Lalegge di stabilità per il 2012(legge n . 183/2011) ha poi pre-visto uno sgravio contributivodel 100% per i primi tre annidi apprendistato , in favore deidatori che occupino meno di 10dipendenti , con riferimento aicontratti stipulati entro il 31 di-cembre 2016 . I vantaggi fiscali,infine , consistono nell'esclusio-ne delle spese sostenute perla formazione degli appren-disti dalla base per il calcolodell'Irap ; inoltre , per i contrattisottoscritti dal l° gennaio 2015,l'intero costo sostenuto dal da-tore di lavoro è deducibile dallabase imponibile Irap.

Studi dipendenti professionali Pagina 9

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Il bonus o_r,elrlpazEonale è un EncerT'P`•JC'3 c,l`le spe.tta al date:)I"i di

Bonus la'J()ro C;II`<< ëf :11T1C Cl.i e lC? 3 ë IIE tr ? 15 f', 29`c1Cì'SlÍ Gil£'.. t-ìílCì sti..idi;:iï3t),

nzia non lavorano e rien stanno svolgendo formazione (Neet), iscrittivani al l'ro€,rc?ti11T rl:_BLìQr?:-tÌE'. Gc3i'aPiZE2 gIOVc, lli. L riconosciuto suiie

Lavoratoriin Naspi

Donnee over 50

assunzioni effettuiate, entro il 3{) giugno 201-7datori di lavoro che assL,rìaono l avOratori pcrc:_ttori di Naspi a

tempo ir?detcl'rr:lnato t?anr?o diritto 2.1 riCOCx)sCirl-erìto da partecíell'lnps del 2W,,' d_-I!'iridc:n(zità mensile residue che s<iret)bespettata al lavoratore durante il p.;riodo di dis000Ltpazior,i.

In caso di assunzione di lavoratori over 50 anni che sianodisoccupati da oltre 12 Ellesi e ci lavoratrici residenti in areesvantaggiate o operanti in settori cori elevata elisparití:i Ucci!-p<.Lionale L;on"1`U-clonna, disoccupate da oltre 6 t"]îesl, oVveroC?vtJnCiCif' residenti di soccE.rpate da oltre 24 n"?esP, sl ha dilEr'Etto:

sgravlo C or3t.ribLitP'4ro del C):c dei cont ributi lnps e Ina ll a

car ico del datore, per un massimo di 12 E¡"1€vsl, PP"? caso diassunzion e a tempo Cieterrl`iii'aato;

sgravi o contributivo del °5t)% dei contri bu t i lnps e In`c?3Ì `c1carico de l C:i.ito re, per un di 18 rriesi. in caso diassunzione a te?Yij} irldeterf'ïlìr'iat0, o di trasfc)rniaZi one delïOrlt.rî ttU a tC:rC?ìlnÉ'

IlE case ai assu nzione a tem po inl ±Lieri? ilnC3tV ,--li d:pe nrier?ti

collocati in C l gs per alil"ic no 3 rnesi, anche non Continuativi, d a(_in''r?7_Eenda che si trovi in Ci .,s da aIn ï eno i rne sE, o fr-f rl I EiEt l il

datore Iia diritto !Io sgravio contributivo pari a quello previsto pe{-Lavorator'i gli apprendisti aliquota c.ori; EbL;tlvt riclott-a al 10%,;, per 12 r,esi

in Cigs (18 nel caso di nìobilit.ì), a cui si aggiunge, il contributo mensileo in mobilità pari alla, ii?crt, deli'ir?denn:tt=i di rnobilita che sarebbe spettata al

Bonusgiovanigen itori

lavoratore, Nell'ipotesi dE assirlnLEOrìe a ter?'tl:x? e_leieYPl"llnato di un

ÉaV )rC?%C)re !Cì il IliÌlté#. lo >£ t'aV}C) t OrTt"l'l?It(VC} È', ='rrì îf"£: ,)c3rillC;ë;Lo

a quello cl .gli apprei-idisti per la c:larata di 12 rì.esi. Nel caso J rsta r3rlEZZazlone Ciel l`r.?Vi=)rcltUrC ,DI'aVIJ'v1E'.l'?C I" i'JrC L cìt{ (_{I Liit ¡C7r!

12 mesi î', si acqu i sisce a ltresì il diYitt(-) aIi'Ir' C tl'iEVÜ econon lECo

Si tratta di un, incentivo per l'asSLlrlL.lC)r ie a tempo lndc>ternùrlato,an che parziale, di gerìitor E disoccupati o precari sino a 35 ann i dii

età, cori figli r,irnc)rl di tc?, iscritti nella banca aat's Giovani genitoride ll'lnps. Tale iscrizione deve essere el`fE'ttl.iëst. ì eSt',IEl54VameC3tË;

orPl?ne accederïe o alla sezione dei sel`vEZI al cit.iaClino dei sito in-

t/ rnet doll'lnps e consente) all'istituto di r{t_Unoscerlv al datore c#rlavoro l'ir,-tporto di :J.t)i.)l) euro. Il beneficio pUC3 essC-r're, goduto per

un i"nassrr7?o d; cinque lavoratori ed è i'LiE "lt4ic'I"?lle colli lo

contributivo biennale previsto dalla legge di stabilità 2016

cc io ai rere uisiti di leggeAi fini dell 'accesso alle agevola-

zioni, tutti i datori di lavoro (quindianche gli studi professionali ) devonosoddisfare alcuni prerequisiti . Innan-zitutto , l'accesso agli incentivi è inibi-to laddove l'assunzione violi il dirittodi precedenza di un altro lavoratore,ovvero riguardi lavoratori licenziati,nei sei mesi precedenti , da parte di undatore di lavoro che, al momento dellicenziamento , presenti assetti pro-prietari sostanzialmente coincidenticon quelli del datore che assume orisulti con quest 'ultimo in rapportodi collegamento o controllo , oppure ildatore di lavoro abbia in atto sospen-

sioni dal lavoro connesse ad una crisio riorganizzazione aziendale. Inoltre,l'assunzione non deve costituire at-tuazione di un obbligo legale oppurecontrattuale e il beneficio deve ri-spettare la disciplina comunitaria inmateria di aiuti de minimis.

Ancora, qualora il datore non abbiainoltrato nei termini di legge la co-municazione telematica obbligatoria(CO), l'incentivo può essere fruito adecorrere a partire dalla tardiva datadi invio del modulo Unilav.

Infine, la possibilità di usufruire de-gli incentivi è subordinata al rispet-to delle condizioni fissate dall'art.

1, commi 1175 e 1176, della legge n.296/2006, vale a dire la regolaritàdegli obblighi di contribuzione pre-videnziale e l'assenza di violazionidelle norme fondamentali a tuteladelle condizioni di lavoro (condizio-ni alle quali è assoggettato il rilasciodel documento unico di regolaritàcontributiva , Dure) e all'osservanzadegli accordi e dei contratti collettivinazionali nonché di quelli regionali,territoriali o aziendali sottoscrittidalle organizzazioni sindacali dei da-tori di lavoro e dei lavoratori compa-rativamente più rappresentative sulpiano nazionale

Studi dipendenti professionali Pagina 10

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II corsivo del giorno

di Francesco Giavazzi

SVILUPPO ECONOMICO:SERVE UN MINISTEROCITE DISTRIBUISCESOLrI ANTO SUSSIDI INUTILI?

D avvero serve un ministro per losviluppo economico? Una volta sichiamava ministro dell'industria. Ilruolo fu occupato da personaggi di

grande autorevolezza, da Romano Prodi aGiuseppe Guarino. Era il fulcro della«politica industriale» del governo, il luogodove si dirigeva, meglio ci si illudeva didirigere, la strategia industriale del Paese.Una «idea insana» come l'ha ben definitaFranco Debenedetti nel suo libro recente(Scegliere i vincitori, salvare i perdenti,M.iarsilio). Poi cambiò nome, ma le illusioninon vennero meno. «Diciamo chiaro e tondoche chi rifiuta il termine politica industriale èun disfattista», disse il primo ministro per losviluppo economico, Pier Luigi Bersani. Manonostante i miraggi dei successivi ministri- il più ambizioso fu Corrado Passera -quel ministero è stato via via svuotato. Colpassar del tempo si è cominciato a capire cheanziché rischiare un ministro che si inventiuna nuova politica industriale è megliotradurre in leggi e regolamenti lesegnalazioni che l'Autorità garante perlaconcorrenza e il mercato trasmette ogni annoal governo.Oggi il ministro per lo sviluppo economico sioccupa essenzialmente di gestire le crisiaziendali, un compito importante, ma chepuò essere assegnato ad un sottosegretarioad hoc nella struttura di Palazzo Chigi. Ilpresidente del Consiglio dovrebbe coglierel'occasione e cancellare quel ministero. Ciòavrebbe un altro beneficio importante.Consentirebbe finalmente di tagliare la vocepiù inutile della spesa pubblica: i sussidipubblici alle imprese private, gestiti da quelministero e tanto inutili che neppureConfindustria li vuole. Sa, presidente, perchéè tanto difficile taglia rii? Perché il potere deiburocrati di quel ministero dipende dalla lorodiscrezionalità nell'allocazione dei sussidi.Ogni tentativo di ridurli si è infranto contro ilmuro eretto da questi signori. Il premio per ilcoraggio di chiudere quel ministero vale unadecina di miliardi di euro.

Sviluppo economico Pagina 11

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Niente compenso per la prestazione se l'architetto non è in grado di dimostrare il conferimento del lavoro anche se la commissione è stata eseguita

L'incarico professionale va provatoAntonino Porracciolo

liprofessionista che chiede ilpagamento dei compensi per lapropria prestazione deve prova-re che gli è stato conferito l'inca-rico. Lo ribadisce la Corte d'ap-pello diLecce, sezione distaccatadi Taranto (presidente Alessan-drino, relatore Cosenza), in unasentenza dello scorso 10 febbraio.

Con decreto de12001il giudiceaveva ingiunto a una Srl di pagare74 milioni di lire a un architetto;la somma era stata richiesta qua-le compenso per l'opera che ilprofessionista affermava di aversvolto su commissione della so-cietà. Il Tribunale aveva poi re-vocato il provvedimento moni-torio, accogliendo l'opposizioneche la Srl aveva presentato in ba-

LLa Corte d'appello di Tarantochiarisce che quando mancaun accordo scrittoè necessario valutarecon rigore le testimonianze

se all'articolo 645 del Codice diprocedura civile. Contro la sen-tenza di primo grado il professio-ni sta ha quindi proposto appello,contestando la valutazione delleprove effettuata dal Tribunale.

Nel respingere l'impugna-zione, la Corte osserva, innan-zitutto, che «manca la provascritta della commissione» enon risultano anticipazioni di«spese c/o acconti sul compen-so ex articolo 2234 del Codicecivile». Tant'è che l'ordine pro-fessionale, nel rilasciare il pro-

prio parere di congruità suicompensi richiesti, avevatenu-to conto solo della relazionepresentata dall'architetto, pre-cisando che non era stata esibi-ta alcunalettera d'incarico. Ciòimpone - prosegue il giudiced'appello - di «valutare rigoro-samente la prova orale espleta-ta» in primo grado.

Secondo la Corte, le testimo-nianze assunte dal Tribunale di-mostrano che l'architetto avevasenz'altro svolto le «attività dicui invoca il compenso»; tutta-

via, tali prove non consentono diritenere che la Srl «sia stata lacommittente dell'opera» di cui ilprofessionista ha chiesto il paga-mento. La Corte conferma quin-di la sentenza del Tribunale econdanna l'appellante al paga-mento delle spese del grado, cheliquida in tremila curo.

La decisione è conforme allagiurisprudenza della Corte su-prema. Secondo il giudice dile-gittimità, il professionista chechiede il pagamento della pro-pria prestazione d'opera devedimostrare - si legge nella sen-tenzai244 del2000 - «l'avvenu-to conferimento delrelativo in-carico, in qualsiasi forma ido-

nea amanifestare, chiaramentee inequivocamente, la volontàdi avvalersi della sua attività edella sua opera» da parte delcliente. Infatti, l'obbligo diese-guire una prestazione d'operaprofessionale intellettuale sca-turisce da un contratto (artico-lo 2230 del Codice civile), chepresuppone uno scambio diconsensi tra committente eprofessionista. Il che - conclu-de la Cassazione - «costituisce,prima ancora che un principioregolatore dei contratti di pre-stazione d'opera intellettuale,un principio regolatore dell'in-tera materia contrattuale».

C) RI PRO D D ZIO NE RISERVATA

Incarico professionale Pagina 12

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La Space,. .: . .n ny

va orbitacon i capitalidei privafi

L~ Fralali a pagina 0

Aerospazio Pagina 13

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Space Economy in orbita con iprivatie sul razzo c'è posto per Avio e Selex

LA CORSA DEI TYC;OONi7FL I+VFI3, DA GATES A BF.T.1`7SE MUSK, STA PORTA.It7DOIJNAMAREA L]I DENAROSUI Nt,TOVVIPROGETTI SPAZIALIACCANTO AIBUDGETGOVERNATIVI. UNA GRAN nEOPPORTi,T11]ITAANCHE PERL'INDUSTRIA TTALLA:NACHENON HAPERO UN GRANDEGRUPPO DI RIFERIMENTO

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tr%il e slre!lrr Fi rz rrrçcti timo in ordine di terrlpna Grc ler rranclui stare _o spa

zio è stu to leff Bpz4u I'oc1il- setd-ane 1a il ,: d:: Aii_aaoir ha

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Dalla tie1:v ecnnotril ala spaceecottorff ilpassoel>reve;l)aSttascGlrE:ael,iCl,i„i ir i, ilal.ida F rrlie, deiveiiaimilitirdaci clic ia_ .estula n nellocpaüo Al p-itlio ¡)osto c'ì- 1?i11 Ca-tes, a1 secondo bezos appu€at l, alterc,o Larry P a e di C; Ciogi ë. Pai. il Aller. (anche li li íVlia(isilf( ewrie CIi-tes) è al quinto, e Poi: hi,i HiiaterIgdi Tencerít, Llon ML-,l< & I'a Psl,Erk:h Sinitli di C=ocagie, ltichrsrtiararlSoll di lii :;a I 1 tili .^,lllnri e.Ne-der Ï'lùel ch Fact b(u,l: Seiro 1 crrc , i rel+ ia dtllci Silícnn V:ille,, i , ei€ prcr-

uu tit. t ,a ,ille steltaf*prrir i dellale. t"'t chi lu ldpei I. pt_4uffule tasessione (1i vnl,tresenza gr.iG tii, filala rfia x lor l)arte di loro tede ilell€espazio il hirsinas t]Plfrlárltri_L cn, .Per l l' ir)ia olt,t gli in-,csl tori nonSono più ao.(j governi e sstitu:zioni.Sr)prcitt.ítto dagli tis a: d ei ; sC priva-ti che dedlc'alsdo parte cléiproprio patrimonio ti ,i: ` nellospazio ben 175 sono statunittensi(83 san® ne'Iti sc lta C;ali:irrr1ü-11. Ca-me ('on,egtreli, t trai-21}Cl1#ell2Cl15le u,leude spaàalilrnnro t ttratto 01tw l' ,::, ui l iardi di clo ll ari, e il 2C€ IS èstato l' annCi reci) rd conli cr)11' ,7 miliardi di dollxri.

Cfoogle ha investiti St7t1 milionidi doil :ari in Sl.;rLii ) 1 trïta,s;ir?l;: un si-sterna di satellit che r acct>glie immagini a (I alta ri,nltazi orí e d ella su-pcAqcic tcn-CStrc•. 1t Colosso diMuttiitaila lievi hti poi stfettt) tiriaccordo la :', niillarcli di lolltricoli li' igiu (l.alac:ic (lì 1zial1,)11 eQt,ualCOUiì ipersi ir_nrlare iiioLrsitr.aurna çírste111zïone di (=(#[f eatellitipt:= dare la coliritiasione Uatefitet rtchi ora non la ha. La Bigeluw Ae-

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Clac,i,tu riG c sai ndosuchihaaeru-rrndtt tu l.i io i h i w spari e. Pei lrSe (,cwg;le ,; ucile mandare in orbitii suui,atelliti habisogno diqualcu-no a_he nutl?}1Ia a'r>rne fare . l:ic€uclue;inClledcll'It;tli; .Il noStra Paese è itsesto irfl mondo per ínVC , IiflICII lispaziali e il terzo in Eurol>.t: nel2016 finanzia l'E,sa (l'Agefir.ia S->a-raale Frrrnpei) Ci-,f5 S VI rrulu)n: lii

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347 (Ic]Iti Francia. Il settore occupa: ire sE_ }f?i#dil>eiítleriir ie11[ie`1ezf-101e della prr)duriouc ilazioriulen.a i dati souorclativi,fl 20 1:?ledi

1,6 ntil Irdtdi ea€ro 1 t,irl I d: I,i-

di(sue ,olio ancora 1e conilnC-ssePubbliche clic : i

..,,o dall tT,aiour Lufopeu, e che rap-pre,eritau ) ll i€.I's del orale. Mauno &itl obietia_ che,i C datAAsiiell'Ii l l i a,: : .>er n d n ì l)i crpdta tlare

io di orier.re il setttrre verso unamaggior°e; > lí.iariedrlladomanda"m -:11e".11;resttppostlclso-no, come lï.t dimostrato due setti-mane fa il (lcci)llo (Iella missione

coA iaru:l'ltalia è ri(isCita ua d(itarsi4l.iÇOrios(ciaLe ,c1ef1iÉliclaz etecno-logiche c-ie i anno d.dli cCUstruzio-ne dei nt ) t(>rl che Spiugono i r azziirntarl#ita alla s )lititlcata compranen-tistica nlinisittui -.rati chevola sullesonde dirette G ci-,o lo spazio pro-fondo. F: i1 gcveruo <en.i ha fatto

ifin .t IZ€tuueun l I`.lsi. îSïlceremilioni di etuv 1)er il 20113, 806 perï12017, ciintio i 7333 de12012. Sorr[iolárc` Otilr_ tzi .utdC cotiivcltc, di~tri-liuitrsüsilu iucwdisuet-ti-quello d ell'1 t alia e rtrale (Lf iri,I'(isctart.a, Ablri„o), quéfE.o delNord ()v est i Lr ctïrl>artiia e Piemorn-ie k e ÿLello cle Sud(P+.rgllt;,, Ctíniixi-ríia i t,11icct t1 l ,iairdi (quelli clic(la , )1a (Liflfl(: lraa oro al -3,', Jeglíaddetti al Settoie) sciiïu perir all.lat-trn- 'I ha e, )llr=nïti Space I

Avio, Sele. eTelespazio.L g tú c'r il tairco nerodella politi-

ca sl',azia-e nazionale,- di questegu attru aziende solo la Se1tx ( l>.t.ri-nel i''(>toGnltatci ad Iltissima afli-cieliza periuisuioari lre i st)in ariiil'ine€ tt (entàaia di rtilio:íi di cllilcrmetrl dal Sole, urta anche l, ttït,eflaclie parlorrrti Iist.tolb niaiz'; _ etT i0.lars)r tlítrrarutiatr'dlprt7prie-

. , lktt)ri(1(€# F tn)etccru ic,ä .Th .; io (clie con le s+.ae antefvaePa-ratx)litiie coutrolli satelliti e s(>n-de I è a1 (i-`c, di Lnaifieccaltica e al.",,i`', celfialscesicli Ilfales.l.eqtu)tesinn.rtoIa cpei"I'h lcsllerna(, tel-hti,c qgi pazrttli,uindulitibrR7-j ÏI)alc,,e3:;%Ntu)eeec4tíx:a.I',í-

rrlane Avio, la cul ,€tuario:ae e afi-cor più lig.aihl.Ip;li.ata. Ceduta dallaIra r_e1 piero de112 crisi del-'a-jto,rial? €C#<? la .,oci età ,irrw,paZùflec:heCU tteiilUtjil a CollAeflu (1{(r-

nfa)èdi piopiietla l)er `IS tlr uelfolldodl pr _t 4te eqa.litG hritturtucru Ciit-ven, m(-,t>t-e il rescillrr' i-,",, fui ralu)

aFinrrmFerariici. A ,io coiasidcrat(auno deî. gniirll`, de11a tecnologia ita-Iïana: uelle,ue off_cine, attrateizoj a coirtrollata Etv 41, artecll> ata al30r tinche (La11 cn,ta S I)a,-ialet:alaanr.i, e it:atu Vepi, i1 vettore ál>a-

zrtale nazionale che ha .•t1(p-Io per ;;í'lìdahilicli e piecisi,íi.e. (}oestu fatdell:'acieulacliColl ti,rrolind>ocaone prelibato pei i hi pur ita allo spa-s,ioFtiiuhel in4enpiiniriraCni4ri€-ra p as tac rill'iiíc ase .ll f;o, ornoltrlno hi cnilipreso chela p>stà ingr1ct, è alta sia dal prr,iCu (1l Asta4ti'ite,l iCO [3erCt,yÏ'Iservrtleünap(>tii-ic)ue (1i leauership tra 1e nazioni

Yupa iali"' ,iadalp+.frato di ;i,tanonaico, tilttlureclrllei-iur 4 c-¡)cten-:.Ittlltà del nier('ato prkat). Non araso 1'u(l di Fd ri ccanica i5+iauä`olvfoietnil if?trtarzo scor>:o ha-if.trdi-1o -,l i:)áçliaii_o ìnve tir, iícllo,pt-_ oe ,itiruo ifítCres4it- ttl c.orrtrrlllo diA ,Io,iua il iusto 1irezzo;,,

ail.'trlte_vento pubblico itíG cre èurgeiite:,, a:verte ^,larceIlt> t3nofri,proliasori- di Prop3.ll,:oilre aemspa-zitilí'_ ta11'i. iín Crsitit f,ti Sapienza dìRuuia_ ,I.1Gtlia puu +.afitttie eccellenze elle dotreblCrt> or7efttare ilmercato e dl4eiita:e i nuovi stari-dard. Vegrt ne è tua F, erna t)ii), iiesce atmettere in orbita satelliti con una1>reci,ione di íp rireti ed è iI rrierrorn sto50 su piazza- non è uncaso se€ iooglelouserá permettere in oi t?i-iri lri tio,i SkyRtrx. Eppure il fwn

r. lie Avio non abbia una priciprietài tihanta rende mlroslblle il no-

rii ieseuiinipolrr l )pro})ria -

l r.iilrlt.ntiale. 1 nsrh o?«í he

. ersi e tedesch_ declcltino che

l'Europa ha I#isn,7w di ui_ atre tl-{iodi vettore, gudllo prodotto d.11-le luru i,lenae.•. fi,ponde (?rrofü.

Industria s}iaziale (li c c elleraza,dunqut.'1`Ia cli titito o conungran-de azionarla c) s intitiero. Beulonta-naclálle sitit-up caliiurni,ine. Ep-ptue ql.alcosa del gene.e,uccede;uiche da itoi. La situi-- dìlLfodugno(B ri; Ic t1i,,za piattalorrle mi-Çrti-satellitaii e islerlfi s1:e(iaPi tjipr(Jpuls olre ettriCta L7Ili ifell'as-sër it)Iaggx) d'itulíianti Ill'i)ltî all'os-ur::a1 i€f t'r,ella 1` nti e errltá''Fkldiper_derati con t,r1'et:c rítc-dia irale-fioae ti 3` I'cle liile"r tineratoLuropa, uno spit off de.- Politc-rú-co dl f l lauos¡.( ci a1z..aturle 1(arni,ïierii!€)rIC'd(i rricn.in)ei-1:i dí-l,linlntftti'tiGei. o Sensoii radar ;11i-Ili1aIi,irpor tiririlbttc,on Iuht tolalea-delship nel settnr( , tanta da essere

a-a cr) uprata nel lrru4 Cul>re s tor-.y) drill,i lrliurese (.ìiti.I.a'.iI S 1,.)re èi]I1a c:ttirt-up mílanese che mene adi,:>(nizi one dei dientiunn et, orkd9 ara teniie c he reridono pi it sefill>li-

ce ed icoraoirliea la con i :tttr (p

Tic tralaleiraeinic t, ,:r '.`tin ,r_bitea. Argo tec, sr cieti. dì u gr. la,ptiI i rtl e •nri lirt,e .i I`o in u. G i e fr)t-C(inbtt:i'e, trta -'a ti"), I)eri tiuolsttldisul citi ii-ello àli ìo con.lottiincol-laboraziofie coli gli tiS r(!nai.ltÍ ita-

Iiai f.i Lu ca F'arinit,anu 5 antui tliaf'a•i, nforetii (il nnrne del l}rnp,rrarn-ma e `Ready io Luncll" ) , corf,náticc€niti puma macchnetti c rhitait-tel>er 2 cziÏi'ts17re5so , iuontatasul

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1e_ La iiostre rtIprYSe pfic aIe ran-no però liti 'i - sl):ës a 0u0 ri -;'nfia i<t iua" rinn venr )re rrcpcr)li ,tche irrve ttaio grandi qutuititf clidenaro in liararn•izlorie ,I a.lale. Emanu ancllel'aïutp pa.lhtilicu, cheirrGere esiste, inclie se caiuuflat>,1aer,i5n n,g i ITsa ('.rlnisite lucz ,€c1Iti('tif°e,la ;paceeconrini> poceb-bre decoll ire tinche da noi>.

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Aerospazio Pagina 14

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Qui sopra,r°vildiF nmeß n aMauromoretti(2)eil ceodi AvioSpazioGinR== (2)

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LE POTENZE D ELLO SPAZJO

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Y~destinato apeare5atelli0In orbita nellospa7 ici.

Aerospazio Pagina 15

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I SIGNOOI DI INTERNET INVESTONO NELLO SPAZIitaak R,~nn'i., Frr.-cín 7f11$

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Aerospazio Pagina 16

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"I . ;ultralarga è partita tardiI nostri sforzi per recuperareTelecom risponde all'inchiesta: sono gli italiani che scelgono di andar lenti

Enel sarà concorrente, ma ha una copertura meno capillare di noi

oberto Opilio è il diretto-re della funzione Tech-nology di Telecom: colui,

insomma, che ha in mano lo svi-luppo tecnologico dell'ex mono-polista. L'azienda lo ha incari-cato di rispondere alla Stampadopo l'inchiesta pubblicata ierisulle lacune della banda ultra-larga fissa in Italia.

L'entrata in scena di Enel , che in-vestirà in fibra ottica, ha cambia-to i vostri piani ? Da Telecom filtraun certo disappunto verso il go-verno Renzi che più volte ha elo-giato il nuovo business nelle te-lecomunicazioni dei colossoelettrico?

«L'aspetto politico della faccen-da non lo commento. (Ma dopol'intervista l'ufficio stampa Te-lecom ci scrive: «Paradossal-mente solo nelle Tic il sistemagoverno aggredisce l'aziendamaggiore sul mercato e favori-sce in ogni modo chi si affaccianel settore», ndr). Da un puntodi vista tecnico da tre anni ab-biamo accordi con Enel perscambiarci infrastruttura. Seora Enel crea una società persviluppare una fibra alternativaa Telecom, vuol dire che diven-terà un competitor».

Enel dice, con il sostegno del go-verno, che la sua rete è più capil-lare di quella di Telecom?

«Non è così. Enel copre l'85%del Paese, perché diverse cittànon le serve, noi il 100%. Lorodichiarano di arrivare a casadel cliente con i contatori nel40% dei casi, ma spesso si tro-vano sul balcone o in giardino.Telecom invece arriva davverofin dentro le case con la borchia

telefonica. E poi: noi possiamocontare su 5,5 milioni di box,Enel ha solo un milione di cas-sette di bassa tensione. La no-stra rete di accesso è molto piùdiffusa della loro e la nostrastruttura molto più capillare».

Il governo però ha promesso lafibra a casa . Invece voi avetepuntato sulla fibra fino al cabi-net (armadio in strada, ndr) e sulrame nell 'ultimo tratto di colle-gamento.

«Partiamo dal presuppostoche la banda ultralarga è unapura convenzione. A livello eu-ropeo si è deciso di definire co-sì la velocità oltre i 30 megabit.Ogni rete poi ha la sua peculia-rità. In Italia abbiamo avuto lafortuna di aver fatto la rete piùcorta d'Europa, cioè con la di-stanza media tra il cabinet e lacasa di 250 metri. A questa vi-cinanza le performance attualipermettono di garantire an-che 160 megabit».

E allora perché tutto il mondo in-veste in fibra fino a casa e nonnella rete in rame?

«Anche noi abbiamo iniziato afarlo. Tanto che sull'84% dellapopolazione che vogliamo rag-giungere per il 2018, il 20% saràin Ftth (la fibra a casa, ndr)».

Perché non avete investito in fi-bra? Paura di svalutare la vostrarete in rame?

«I tempi di sviluppo della fibrasono molto più lenti. Se avessi-mo subito puntato sulla fibra acasa, saremmo ancora al 12% dicopertura. Perché è molto piùcomplesso entrare nelle case enei condomini. Andate a vederecome hanno installato la fibrain casa in altri Paesi. Ci sono filiche penzolano su tutti i palazzi.In Italia, con le nostre città d'ar-te, sarebbe impensabile».

La vostra rete in rame a bilanciovale 14 miliardi , che fine farà?«E' indubbio che la rete in ra-

me sarà dismessa, ma in untempo ancora lungo. Intanto,del tanto vituperato rame ce n'èuna quantità sufficiente per ar-rivare al sole e tornare. Tantoche noi continuiamo a costruir-ne 3 mila chilometri l'anno».

Quali responsabilità ha Telecomnel ritardo digitale italiano?

«L'Italia è partita solo nel 2013con la banda ultralarga. Tele-com sta facendo la sua parteper recuperare il gap. Investia-mo 12 miliardi fino al 2018, diquesti 3,6 miliardi solo per losviluppo della rete a banda ul-tralarga fissa in fibra ottica e 1,2miliardi per quella mobile».

Ma nella classifica europea sulladigitalizzazione ( il Desi), siamoal 25° posto su 28. E per velocitàmedia di connessione viaggia-mo sui 5 ,4 megabit . La Svezia a17,4 e la Corea del Sud a 20, 5.

«Ma siamo anche quelli chestanno crescendo di più. Quei5,4 mega dipendono dalla do-manda. Telecom ha tre offertecommerciali, da 20, 10 e 7 me-ga, e l'80% degli italiani sceglie i7. Che possiamo farci? I 5,4 me-ga non misurano la capacitàdella rete, ma la velocità mediacon cui si naviga in Italia. E piùlenta perché i clienti non com-prano la velocità più alta. Sia-mo un popolo che usa molto dipiù la telefonia mobile. Se leg-gete le statistiche della pene-trazione della connessione fissasono drammaticamente piùbasse. Anche perché in Italianon si è mai investito sulla Tvvia cavo».

Quindi è colpa degli italiani?« E un tema di servizio: se io fac-cio la rete ultrabroadband e gliitaliani vanno solo su Facebook,la velocità media rimane sem-pre quella».

O BY NC NDAICUNI DIRRI I RISERVATI

i L'Italiaha4annidi tempoper raggiungeregli obiettividell'Agendadigitale europea2020. E cioè:copertura del-1'85% del terri-torio con con-nessioni oltre i100 mega,100% di connes-sioni attivea 30 mega e il50%della popo-lazione connes-sa a Interneta 100 mega

In Italia,secondo lestime I-Com, perposare 10 km difibra otticaservono 23permessi. Inpratica unaautorizzazioneogni 432 metridi cavo. Ciò sitraduce in costi:i ritardi possonopesare sui lavoriper il 50% delvalore totaledell'opera, oltrea privare impre-see famiglie diun servizioessenziale

Banda Ultralarga Pagina 17

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Lunga vita alla rete in rame È fuori discussione che il doppinobasta fino a 160 megabit. Siamo sarà dismesso, ma in un tempoleader, il governo ci attacca ancora lungo. Intanto noi

continuiamo a costruirne tremilaInvestiamo 12 miliardi fino chilometri ogni annoal 2018, di questi 3,6 miliardi RobertoOpihosolo per lo sviluppo dell'ultralarga Direttore funzione Technologydi Telecom

dí ve ciè la banda

stretta,la qualità di

accesso aInternet ga-

rantita comeservizio uni-versale, per

legge, in Italia.Secondo

l'AgCom «unlivello non più

in linea con ifabbisogni

degli italiani»

L'Italia senza fibrache naviga quattro voltepiù lenta della Corea

L'inchiesta sulla bandaultralarga pubblicata ieridalla Stampa

Banda Ultralarga Pagina 18

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SCELTE ITALIANE, . CASO L, CONSULTAZIONE SULLE TR

GESTIRE LA TVERSO LE id i Stefano Agnoll

Interrogativi* Enormaleche le decisioni vengano preseper via referendaria, sull'ondadell'emotività, su pressionedelle lobby, sulla basedi equilibri politici tra i partiti?

etrolio, referendum sulle tri-velle, Total, Eni, Tempa Rossae Val d'Agri, scambi di favoricon ministri coinvolti, dimis-sioni, produzioni sospese,persino l'accusa di possibilidisastri ambientali. L'intrec-cio di temi degli ultimi giornie la cassa di risonanza che neè seguita non favorisconouna riflessione che suonaforse un po' «laterale», mache finisce per non esserlo:che ne sarà della politicaenergetica nazionale? Intan-to occorre una premessa, che

NS

CastiNelle bollette tutti noipaghiamo ancora perlo smantellamentodelle centrali nucleari

non è solo rituale: se la magi-stratura ha colto nel segno esono stati commessi reati,questi ultimi vanno perse-guiti. La non ritualità delpunto sta nella considerazio-ne che nel mondo occidenta-le si riesce a fare industria pe-trolifera (e anche fotovoltaicaed eolica) senza che le Procu-re debbano intervenire congrande frequenza, mentre lostesso in Italia non avviene.Certo, va detto anche che afavore della trasparenza edella linearità delle procedu-

iNelle bollette tutti noipaghiamo ancora perlo smantellamentodelle centrali nucleari

re non lavora neppure la di-spersione decisionale tra Sta-to centrale, Regioni ed entilocali, prevista dal famigera-to «titolo V» che fa dell'ener-gia un tema «concorrente»tra centro e periferia.

Accade, tuttavia, che glieventi di Tempa Rossa e Vald'Agri avvengano mentre è inpendenza un referendumsulle «trivelle» che in sostan-za, sebbene limitato al pro-lungamento o meno delleconcessioni nel limite delle12 miglia dalla costa, dalprossimo 17 aprile potrebbemettere la parola fine alla giàtraballante attività petrolife-ra italiana. Un bene? Un ma-le? Di certo una questione ri-levante per un Paese che di-

LLE

.` RINNOVABILIpende per i due terzi dei suoiconsumi di energia da petro-lio e gas, che vengono impor-tati per quote intorno al goper cento. E anche se non cisono e non ci devono esseretabù, almeno a una domandava data una risposta: è da rite-nere proprio normale e scon-tato che la politica energeticanazionale venga decisa pervia referendaria, sull'onda odell'emotività, o delle lobby(quella «storica» dei petro-lieri ma anche quella «rinno-vabilista» più recente, cre-sciuta a colpi di incentivipubblici: 12,9 miliardi nel2015), o sulla base di equili-bri politici tra i partiti (e an-che equilibri al loro internocome nel caso del Pd)? Tutteconsiderazioni che non han-no molto a che fare con l'inte-resse generale e con le scelteenergetiche, economiche,produttive, ambientali e so-ciali che sarebbero invece ne-cessarie.

Curiosamente, faceva no-tare qualcuno sui socialnetwork, dopo i fatti lucanil'Italia risulta al momento es-sere l'unico Paese produttoreal mondo che taglia la sua

produzione di petrolio, senzaneppure fare parte dell'Opec.Ma al di là delle battute nonbisogna neppure dimentica-re che le scelte estreme (sì ono) avallate dagli interessicontrapposti («fossili» con-tro «rinnovabili» in questocaso) e dagli interessi locali(che si sono gettati a capofit-to nella contesa per il timoredi perdere la loro fetta di po-tere decisionale) sono spessopagate a caro prezzo nel tem-po futuro. Un esempio? Qua-si nessuno ha più nostalgiadel nucleare, ed è compren-sibile dopo il disastro diFukushima del 2011, ma nelleloro bollette gli italiani stan-no ancora pagando per losmantellamento delle cen-trali nucleari fermate tren-t'anni fa da un giorno all'al-tro, mentre continuano an-cora oggi a condividerne i ri-schi che pensavano di averscongiurato con il loro votoreferendario (e senza nem-meno il beneficio dell'ener-gia prodotta).

E allora che cosa bisogne-rebbe fare? Forse un punto di

Energie rinnovabili Pagina 19

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convergenza dal quale si po-trebbe partire esiste. Gas ser-ra, sostenibilità, rischi di ec-cessiva dipendenza econo-mica e politica da superpo-tenze, sultanati e regimidittatoriali e corrotti, primatitecnologici da conquistare.Ci sono parecchi e fondatimotivi per i quali il futuroenergetico nazionale debbasempre più fare affidamentosu fonti rinnovabili. Che peril momento coprono (consu-mi di energia per fonti pri-marie, dati del Mise relativi al2014) poco più del 20 percento del fabbisogno com-plessivo, metà però grazie al«vecchio», collaudato ma an-che ampiamente sfruttatoidroelettrico. Il problema di-venta, così, quello della ge-stione di una «transizioneenergetica» verso le energierinnovabili che dovrà ancoraforzatamente fare affida-mento su petrolio e gas. Unmisto di visione e sano prag-matismo. Certo, a parolesembra semplice. Ma la clas-se dirigente nazionale, anchequella locale che ha scopertouna vocazione no-triv ma cir-cola in auto blu e si è dimen-ticata di piste ciclabili, autoelettriche, traffico, pm lo,smart city, efficienza energe-tica degli edifici e altro, è al-l'altezza di una sfida del ge-nere?

AttesaIntanto bisogneràancora forzatamentecontare su petrolio egas, con pragmatismo

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t L'ANALISI I

rnanlF sMäae iecontroiacessionediVersaUna

Chimica, il caso Versa]isultima chiamata per l'Italiaret na rdol I

1 Eni si avvia a vendere Versalis, owe-L ro quel che rimane della grande M-

mica diana, sollevando interrogativi e pre-occupazioni. Per molti dovrebbe rinunciareall'operu3oneeizn aarsiessastessa neri-lancio della chimica , evitando di cederla aun soggetto finanziario straniero piccolo e

lenza una Moria dl grandi operazioni allespaiie;per ~la vendita e un soggetto appa-rentemente interessato a occuparsi davverodi chimica è di per sé una buona cosa, indi-pendentemente dalla nazionalità e dalle dí-mensicmi dei soggetto stesso. Per altri anco-ral'Eni dovrebbe Impegnarsi nella ricerca dimorenti can ie spa le più larghe.

segueapagna4

Industria Pagina 21

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Chimica, ultima chiamata per l'Italiasenza un "big player"non c'è futuro

,'atiLíUs f

SEL'ENI VENL2IlRA VERSALISAIFONDO AMERICANO SIC, SE NEA1t1I?RAANCLIE LULTII1tIePEZZO I}I UN SETTOREP(IRTANTF. T-iFT T.'1NT7tTSTliLANAZIONALE. E SENZA UNAGRANDE IMPRESADIRIFERIMENTO NON CI SONOA INDOTTO NÈ STARTUP.IGRUPPI ITÁLIA..NIINTERESSSAll

segue 4r41tu primorendere rù i te- ,u il eonfron-to c'è poi IA sturia di spe-

ranze efnliimeiu, parabole pollti-co-indtt :riaili, .,t€r ce si, follie einalversariorú i;rolitie della chi-micaitaliatna -ma anche oirta do-manda Glie aleggia coane urlaSpada diIlamnde i unttsr<,"tirii-tegico" per un paese anvattizat(iavere un'industria chimica forte,incentrata set can grande >oggettonazionale e in grado di catalizza-re ìlitltprt eli 'ante pit'tedle emedie inalarci e' Affrontare que-sti temi richiede di ripercorrerebrevemente il passato, per poiguardare allarealtà presente e al-le possibilità dei futuro.

LA 5IO RIAQtte_Io che oggi rlrttitne della

dl trriict Lni nofrutto d3i urt ali~,egniistriale licrSe,` _cito dani stest,a. 41l'iri"tzio, nátuaï':>fl, il srri svilup'Ja

1 soitra:tuttct dallasata roriipe€i7lone

snricc;?,.latttr el'intlu-striaprivata cltelci avver-sava- apa.rtíre dallaM€srtecadni, che della cltimí-ca italiana rappresentavala vera eccellenza (dallaMontecatini vetrrtt=ro, tral'altro, alcuni dei í'ertilîz-zantlcltimirt di iiacwloFauserclte ti .:,ft€ziararra-nol'ag c ;.`,,, a, eilNo-bel pe f- II ,. `;atta reiquello che cotiiiiwrc.ial-rnente sareFtl c passato il-la tdtriA coriie tiioplert). Pttrtropo„ la guerr.t tra [,rii, Montecatini,Eclisort e altre ocietà ltrrrtó allamolaiplicat° onc di impianti trop-po lih.coll, sliessri Lcistrirïti in areectiritigue, gi i deboli a livello inter-nazionale ma capaci di canniha-lizr.d.täi l'un l'altro. Aiare le itritnespese di quctllal,tierra fila migliatie,laMotitecatitti, risuccltiata rla.I-

la Edison nell'operazione da culnacque Montedison (19ffl), lacrrrrtpetiair)ne andò avanti, ali-mentata oltremodo dalle leggiche incerrtiv~o l'indu ' ` . za-zlone delle aree rï epmssri del Pae-se - soprattutto al stid e nelle iso-le. siti industriali che non aveva-noalcun senso econiu°tic.oe logi-stico sorsero come fttnglti, men-tre gli operatori rimatte<ano co-munque troppo I?icu:li, la crisieconomica degli anni '70 mandótuttoiin fruttttmi.

Sci i ili prr ,t€ r clie avevauiob€- -neGc:iato li cc;pirisi fztiatii?ia:riieri tipttliftlict ccirrtela 51r 111 Luloaa-velli o Ii Litltttg,ats dì Raffaele LTrsí-ni- auadiarcarc a atrriie al 'aria, in-síeme,t ,tctcieta più piccole. Per ov-viarealdisatino =cctipazionale,fuimposto aall L ttf - adlora et tte rti sta-to - di ùicetrpetraur i .fu lt«trolcT_i-rrtiri tir IIr x terà frtllit, (rn;,ritreiloro prri})ri et ui. ?itiitiinl;uai gitrdi-ziatri, f'tiggivano all'estero con unusspicttcs Ixtttitxt).

Nlolii dei siti petroi . ' 'ci an-cora in ca' po tIl lr;ï sono l 'ereditàdi gt.ell'irtïpr;. t2ïotie di nato, cuisono legati anrlie gli oneti di dan-noarnltieiitale e risatiatirerito c3he

ancora (3,,;;i gravano sull'L.iti stes-sa. l'ra gli atrni ''fi0 e i prirr°.i auiniPt7. poi, tit €;àbeno altre cil. eratlirttriinuettsatc - c 'nate nella clis:t--trps ifiSid)ne tra Eni e lblotiter'i-snn da curi nacque Lrlitttrant, la"madre di €tttteletini;r,ntf" clell'e-raTangetucpnli L'iimpattt,ec:drno-

mico di q.tellc op cra i t rn i fu deva-

stante , taiit o da ii ticl 1u e difar de-

'intr=ra &ii agliinizi degli anni i()0,

IL MÜSTRONon si page prescinde-

re da tìiil-ti i tiioría eli lat-crime e ongte pc r ï alut-tare iI satcc:cSSìvn atte-;fanientct dell'1rrri pu-

st-'I uìg enlopoli nei con-fronti della i fica. Perq uantn vi fossero dei gio-ielli che meritavano at-ten zione, l'impulso Im-mediato di chi aveva at-traversato tutte gttellevi-cende fu di disfarsi deitanti pezzi senza andartroppo pe r il s cadile - an-

che perché la cliiiiiica rimanevaoggetto di continue interferenzeiittlïtiche,rapitrese it;.indounba-cìno di voti e di all 'ari s€€l tcrrrïo-rio (cosa che , per esempio, nonvaleva pergas e petrolio).

In bre ,ae , la diünlca divenne

una corta di "mostro°' da confina-re in un angolo remoto come unttr tlatL-, dat accontpagnare a Ittttl;raïtt tura lenta eutanatita. Zegli,tessganni, cl'altrai parce, ]'l,tii cctninç,̀ iiravnlare,rnticirtaticlittrtili cre,ce -tieperiïtic rt.tlarE:;,€ctrraïrù finoal-la prima metà degli anni 2ffif1 -quando ii greg.gádr s.ava a i velli dipoco superiori a quelli ù oggi; nel2005, can un prezzo medie) delgep4o di 54 dollar°i abat ile l'utilenetto dell'1°àni fit di $.0 miliardi didollari - ttn record Ineguagliato rl-spe€ir: al valore dei greggio. Nelirattenlpca,però, l'ordali.a della dii-ntica Eiii cxrntirrufi, con venditecontinue di altripezc,i, perdite san-guinotie nia,sicce ondate di taglidei costi e ra 7ÏGrtalt/1.aLi(?rii.

Parlare lil:rauiclecllitrticattaLfa-nain riferi 1netitR a que.Ilkt dell'l ii,pertanto è luori luogo. Eppt:re,sebbene olfitscata clai tartti}irohle°-hn.ï di sili petrc lc'iiiriïcti critici (ri-tornerò su quesia tettia'l, essa liarttairtiPnrrtnlac`n-Icaderliip irtciri-díatle nelle tecnologie per gli ela-s€l3rlieri (gomme t,trrtetìclte; e glisirenici. (tma delle t1.il;glor( cate-gorie dì plastiche), ri.cercafort emanager di eccellenir;lil'ellü, ial>rrratoriäa i piit conrpetet rii, dediti eappa.ssionati che l'indti stria i€ a:ia-nat cvnotici. Avendo beri lt re,e.ttla realtit con le sue tante ori tore, èeia queste luci che bisogna riparti-re s e sivuole pensare anccrai a _,çá-strttirc tuia chimica ital"tanagraui-dl e e di successo.

IL RUOLODELLACllIMICAAldilà delll'inforriaill n teclrno-

logy, tuffi i pi grandi cambiamen-ti belle economie avanzate riguar-

dane settori (riai nuovi materialiall'energia, dalle biotecnologieall'ambiente, e via dicendo) cheBarrito in comrute l'incrocio trachimica, fisica e ingegneria - uriintreccio che è tipico della grandeindustria chimica Da questo in-treccio deriva una possibilltà.infi-nita di fertilizzazioni incrociate.sovente, studiando molecole per

un certo uso, ce ne scoprono altreper iirtpieghi che non si eranonone Ceno irrim tginarti, e si apro-no compi coinplcLtrutiit nuovidi applica ioi te iudus_i tale. In a-ria, questo è possibile anche pergruppi dii ricasca indipendenti opia co!e e medie imprese italiane,che nel tempo hanno dimostratoeccellenza nell'innovazione. Il lo-ro problennrt è come finanziare esviluppare e a. ï s uccel aive a1' iri-veriziont ttsc:ìtacdallaborátcitio.

PICCi}IA!NONPBEIZQ?l primo nstamiri ,i presenta

giàalmomentodic ulirire c++nbre-vetti internaziorinlì l'invenzioneche, per molti, ltre,€=rtta gi t costiinsonnontabiiá. Le diffìcri'ta au-mentano esponenziailirtetttr= nelmomento in eri. l'inverialone de-veesseretestatasti titipr ft rtcil?i-lota - w l piccolo iuipiairi to il ct l oi-sto può ral;giurl;ere elt.alclïe dle:i-na di 1liiioni di eEir€t. (irati partedellepïccnle. ùri e italïatie èco-

a arrenciersi, Irrfine, se ilprogetto p91o.a superi i"esrurte, ènecessario pastitrr alla l nina ap-plicazione sa se tla aiiitr.striale,che può cohnriortare inveetintenntianche dell'ordine dimolte decineo di qualche centitiaio di iriilb3 rri.

Questo percorso accirlenetopuò tipianatsi quando il "It rcolci"ittùi coiitire su un grande partnerin.[.lt€striale, con cui al)b i faril:€àdirelaz icrie esitituiifa c t ltttraie: ilprimo cliventt iI vctlalro dei - ecc tt:-ddt, rrtagari tranu€e un'alleanza infotrtia tI! )!iiiit'te,ltitre. Perquestonelmondo anglosasc,onei grandigntlilti iti€itt,trfa.t tengono ronsi-de=rati trito dei "pilai,tri" del 0 svi,Iatepo tecnologico di ui sistema

t aF;he, sia che faicc.iano rit;ercca inr -tréaprio o feríillCZfno rluella dl ter-zi. Questo stesso trroc:elLo _`ti Teri-mentato, con straiir 3itiarin sue-cesso, negli anni f;loricr.-• i dellaMontecatini. Le tant2 invenzionirivoluzionarie eli F'attser furonos ilttppare attraversa trna jointver; ture tia la l,ic ccslasocietà crea-t i c`:a Eauserstesv'o - elle avevapo-clii mozzi - e la A l onteca.tini, gui-c'atta allora dalgtriirt di Cruido Do-negani, che forni a i, rtiser risorsefinanziarie e gttant'atÍrii necessa-rio per il Sttcces.=ct fin ale

Per tutte queste ragi1t1á, pensodie culat l;iailtie iitdu;tila cliitttidaitaliana piitretitie firnire un con-tributo itrifuiraritissiin() allo svi.-luppo e onnnttc 3 e incitas.trtaie fu-turo del no-.tro Paese. Ma il per-

n è ïttudle.

TMOPAAI MARGINIimiça sta vivtetxln tina ri-

volit2íone che lascia l'Europa aimargini. Da un lato, Stati Uniti eC'rcr:fo Persico, avyantagglatì dallac'isportibLità di tnateria prima abasso costo, stanno costruendoIrnl,ianti di grande scala che au-menteranno l'offerta dì prodottiI.ei liro,tiittll areni - col rischio e11d slicsti azf[tni a basso cdisi u c Ittt po-trebbero abbattersi anche stdl'En-ropa. Lo stesso avviene in Asia, e

Industria Pagina 22

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sc=i rattuttoin Cina - in questo ca-so, per dar frante auna domandaiinerna che cresce in modo rigo-glinso e neressúa comunque d.iimpor€<j ziinI , La'peranzadei pro-duttori europei è che l 'export amme-ricario e mediorientale si indirizzivers o YAsia senza comprometterela eih minor competitività t1 granlï;ane della petrnichimira euro-pea - che non dispone di materiaprima in loco né di una forte do-manda Interna . La situazionedell'Italia è ancora peggiore.

l SITI IT &LLAM',folti sid petrr,tegrmlci italiani

a )arterie da quelli dell'Eni - soni)pictxali r rton aife;rati con quellidi rat iazioaei talvolta alogisticaè pes irrra.:1lci€rii ripe€d assurdidella nwsfra Icgi laa inc , in granparte derivuiti da inaccettabilioneri di sis-teina, rendono i costidell'energi a (una delle compo-nenti più Importanti dei costi diproduzione) i più alti d'Europa.Le normative ambientali sono co-

severe e onerose (per chi inten-sìderispettiiric) ria rendere impossi-bile un rh anamento di areeinqui-natesit ) ii".e.aquellorealizzato dal-la i:Teniiania nel bacino dellaRcilir ette Berlino vanta semprenane e ein'i iodaseguire.. lo es-so api arafra normativo Italianorende arduo realïz ', ice investi-menti ìri tempi an i :.€bili ancheall'internoditiin € i assi-stenti. troppe aotr iiiti (nazionali,regionali, f(irali; si sovrappongo-no con poteri di autorizzazione odi veto. Cito sei iri)rt un esempio;neil'anno e eco p iiiin cast. ftti a ca-po della p,trolcliiniica h tm ilei,. en-nrpre5ent;, f;a imis fifa ['i peri Si(I) autori-, u,:, +ni nece iatie persosfitrrire una piutula centraleelettrica (delledimensioni di duere ttlotte) in un sito di interesse na-zionale, se tutto fosse andana be-ne, sarebbero occorsi tre anni emezzo per averla in funzione.

COA E RItDSTRUIREPer tutte queste ragioni, accor-

re. grande realismo nel perir; rare alFuturo della chimica itatiana, evi-iaii[lu irnorravvisazioni e - soprctt-tutto :aerícolosivoi di learn.Ep-pure ttii futuro di r' r"r' 'o èpossi-tail , avrar,:indo -.. i rr .; •ï,

Il pritno, naturaim i 'e, è costi-tuito tfaila ricerca e da; o svilup-po tecnologico - che già a breve,ma soprattutto a medio-lungotermine, possono rivitalizzarecompletamente la chimica. Si

a pero di indii•izzaie bene la

ricerca, di collegarla alle necessi-tà del niondn ci'fe r.ariihia riflig-gendo dal:o siaagan sterJe per errilaricerca è sempre time.

Il secondo pilastro c're è partedel primo, è .a e lriraú c;i) er[l e, po-tenzialmente cai)acerii gaiantir€=al"l€alïa una leader.ltip interna-ziona_e,essendn ancora tiri setto-re di nicchia con multi concor-renti ma senza prt:it ig(3nisti giàdefiniti. Anche in questo casi), pe-rò, attenzione d facili slogan e aentudacmi i isirriitifit-ai.a p arlia-ram di .,!i ,:o a rueciio-lungotermine, E' ti ette rii corri ire, rafiati, che occorrono aIri)e ie 5 anniperpr,s',are ria iin'ifiPo ai iii rea-lizzaziune iriciusiriale. Se tutto vabene, p erta nto, una solida transi-zione verso la chimica verde ri-chiede alale r; t un decennio, for-cepiin: mene tutte le nuove fron-tiere, infatti, la chimica verdesembra avere a portata di manocose che non lo sono, e purtrop-po vengono spesso sbandieratecome possibili già oggi da chi pa-co coraiprende di proces' chimi-ci o di cigoli Lione dei mercati.Iettarsi a capofitto in queste va-re e proprie trappo'e signil:iche-rebhe iirtieia re risorse peni ricer-ca e per irate,€imt-'nti che meriti-no davvero d'essere effettuati.

li Ftïli: C1R+ßU costrrrziiane del futuro lian-

fi;af;a siii rliie I)ila5tri che hn;a¡il •-na 'i ìietäG'/_aLü, €t€f€avia,pasï:.kiiiae-vitxil, ilinente d -,C puntellaree met-tere in sicurezza un terzo pilastro

L` T CHIMICO'.`:riaziorle % in vt'- re, 7—, ^ -2f'x

o

GuidoDonegani' (1)stoileopreslderrtedeilaMantecantinidal 1-910 ali945,econsiderato lipaareaeitachimica [taufflaii presktente diFetiercirlmicáCt3sarvnFuccioni (2)L'ad di VèrsafisDanieleFerrari (,M

-. che sorregge anche i preceden-ti. p qtrello cl.e presenta le irrag-y

i U7'fll'f, t a, eti r'Iirl{) [T)ti€i€€ii'r7

dai siti petrolclrirriici c.,i-tenticon i loro l)rt lalenù c'_F^ loro op

rrrc gti€>poriunltà: seiizagesdrll alsenzì tare tutto ciò die è itecessa -rfo per renderli i?iù ctampeti[iid.ne'l'am.l)i€o dei pos,Ailaïle -magari'Ni+ s-áltip pi e rict f i rversioni n°:ira-

ii niaclo cliirugïr u, uve tonve-,,rti€e tti.tc€ i. tiiSterna che ho

'fi„uraua iniplctlerelabe, per-le Lierclite della chimica tradi-

,.i(irialc €oglìe.rebbi;rp ogni possi-bilità 1s ùluPPo alla ricerca, alla:t,, nologiaeallachirn.icaverde.

Pensare di ricxastraire una Ghi-ïca Italiana di rrriride valore

irtendo da quello chenell'Eni c cltiindi drfli.-

, ma I ossibrle. Per farlo perb,roCi[)rii) f7Canrs C'f 21L.L ädegtr1',a

e,perifi['it°.+ sl e ,,r asti tïgcïlari eel ,i ,terra itailiario e"i ; .ionestrairriea lot)ale,fedenF f ;A-

not'azione :ront:ricia, grande co-nngceriLa di processi e impiantirrscl Ei:rCi ili rf1l13 p1 í titii 0 (".f`,Ía1"r(an(a,

solïiatt.i€-o, tizia p,tsqione e un'a-nir)ia im}?renditi;ariali iii cleelirta-ti i ii ttra reC[ard cnrnprca,'ato di sil-r rta;. ,,gìrlrrasiimft(issil)ili cii realtàindustriali che s,,rnlara ,'tux prca,-ime ad capolinea . ".a poiirr t stret-

tuancclr soggetCi iaz.iu-a credo (e lisa sentore)

nalä in gradi) dì ettúrsì ilimissione, Viceversa,te.it:o i Iïen-sare clae eti.a r,:rlipiev rï€i iuta laro-posMone iiiipo ,Si.)i1e per unpic-colo foitliV SE•.rlí,,u)iloScIutR, conpoC}riSriiire per;car)e C mezzi fi-nanciari, serira tna frad12irane digrrt€nrlì e ii))pr)rC;titi nper;tzinni in-iltistrir i alle QualkinTiesiá la sEra rra €inalit i.

Qui sopta,l'amministra-.care delegato

Industria Pagina 23

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L'INDUSTRIA CHIMICA IN R'ALIAVo;laZiani °'0 in vo"lr<e

34,9

PORTDOMANDAMPORT ...._... ......._.

INTERNA

91

I COSTI DI PRODUZIONE

a ?41A2015 (prcvieioni)

<; ü16 tprrvisiani)

PIIpDUZIDNE _.._.

Peso di energia e materie prime sui costi totali,per comparto

iR

CHIPJOCAIII CONSUMO

LA PRODUZIONE CHIMICA MONDIALEVariazioni %

+3,1

n 20142015 (previsioni)

19 2016 (previsioni]

L;NIONt :'äii4dwiTl ALiRic'riEt i,11:NisÜEUH(DPEA

%-í %

Finora è stato il comparta "fina"

a tirare ma adesso l'export frena

Le molalehI•tech IaItalia mpo onoun€rfomaulache vale 28mlliardi di eure di surplus commerciale,un export In crescita del $% ,oche vale 59% dellaproduz ione nazionale . Questo ë il volto dei la chbnIcafhw Made In Italy , che ha puntato sul prodotti green ead alto valore aggiunto . Ma perle 2.477 Impresechimiche Ital lane, che fatturano 52 milardi di giuro empiegano109 mila ti, Il 201661 profila un annodl ripresa ma non privo di ombre: l'export batte lafiacca passa nido da una crescita del 4,6% registratanel 2015 a13% di quest'amo, per un controvalore di27mIIlardi di sauro. Le ince itezze sui mercatiInternazionali centinuano a penalrrzare I prodotti dellechimica di base . Nonostante Il colo del prezzi delpet rallu , per la chimica di base la ripresa è lontana egliinvestmae i scarseggglano.Tant'eche.ma1gradola corsa sole specialita, s€a in Italia che al l' estero, laproduzione nazionale dovrebbe attestarsi a una

a, pariall'1,6%. (ASMtirti

Industria Pagina 24

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«Piani sui territorio a rischioricevuti solo da due regioni»Cuccio , capo della Protezione Civile: la sicurezza e prevenzione

giare terremoti?«Stiamo insistendo con le re-

gioni sui piani del territorio chedovranno andare a completare ilprogramma nazionale per il ri-

di Virginia Piccollllo

Chi é

• FabrizioCurcio, 50 anni,ingegnere,dal 2015a capo deldipartimentodellaProtezionecivile

• A lungo

funzionario dei

Vigili dei fuoco,

ha gestito

importanti

emergenze

nazionali prima

di approdare

alla Protezione

civile, nel 2007,

chiamato

da Bertolaso

È a capo della protezione civi-le da un anno, Fabrizio Curcio,49 anni, tre figli.

Che anno è stato?«Con diverse emergenze ma

fortunatamente senza catastro-fi. Intenso, mirato soprattuttoalla prevenzione».

Azioni concrete?«Protezione civile è materia

del territorio, lo sforzo maggio-re è omogeneizzare e coordina-re. Per il rischio meteo-idro adesempio siamo riusciti a intro-durre i codici colore: un sistemadi allerta dal giallo al rosso pertutte le Regioni».

E per prevenire ï disastri?«Di fronte a eventi meteorici

improvvisi, sempre più frequen-ti, la vera arma è l'autoprotezio-ne. Come insegniamo nellacampagna "Io non rischio", ilcomportamento dei cittadini èfondamentale, come non starelungo gli argini durante una pie-na o andare nei sottopassi alla-gati».

Il rischio più grande al di làdi comportamenti singoli?

«Innamorarci di un solo ri-schio al giorno. Nella percezio-ne comune oggi ci sono le allu-vioni, ma in Italia ne abbiamo ditutti i tipi e non possiamo per-metterci un abbassamento ditensione per esempio su quellosismico. Non sappiamo quandoe dove arriverà il prossimo terre-moto, ma bisogna essere pron-ti».

Non siamo pronti a fronteg-

schio sismico. A oggi solo Cala-bria e Umbria l'hanno conse-gnato, poi stiamo lavorando conValle d'Aosta, Piemonte, Friuli eLombardia».

Nemmeno l 'Abruzzo, dopol'Aquila?

«Ancora non l'abbiamo. Ogniregione deve fare la sua parte.Anche sulla pianificazione delrischio vulcanico: non si può fa-re da Roma i piani di evacuazio-ne o accoglienza, solo il territo-rio sa mezzi e strumenti su cuicontare».

Il Parlamento discute di li-mitare le deroghe...

«Noi non vorremmo usare lederoghe. Ma dobbiamo poter la-vorare nell'emergenza. Pensia-mo alla necessità di alloggi: fareun accordo quadro con gli alber-ghi in assenza dell'evento è diffi-cile perché agosto è diverso dadicembre. Ora nessuno si sentedi bloccare risorse in attesa diun evento che non si sa se,quando e dove avverrà. Le garefatte con Consip vanno spessodeserte».

Le deroghe nell'emergenzahanno portato a illeciti...

«Ripeto, non vogliamo dero-ghe, ma abbiamo bisogno di re-gole positive in emergenza: nonpossiamo aspettare un mese peracquistare cibo per gli sfollati.Anche sugli appalti spero si pos-sa discutere delle modifiche incorso che ci coinvolgono. Vo-gliamo essere trasparenti e sog-getti a controlli, ma all'urgenzadobbiamo rispondere con l'ur-genza».

La legge attuale è carente?«Le regole in vigore prevedo-

no che la dichiarazione di statodi emergenza nazionale sia fattadopo una stima dei danni, quin-

Le deroghe«Non vogliamo usarele deroghe ma poterlavorare con dei puntifermi nelle crisi»

di i sindaci, spesso, agiscononell'immediato senza sapere seoperano in regime ordinario odi deroga. D'accordo sui con-trolli rigorosi, ma successivi. Ilsistema di protezione civile hadelle peculiarità, anche nel terzosettore. Il nostro volontariato èstraordinario, ma muove massedi persone in tempi rapidi e nonprogrammabili. Va calcolato».

Non fa ansia stare su quellapoltrona?

«Sono nato Vigile del fuoco,ho diretto l'ufficio emergenzedel Dipartimento. Vivo questoincarico con serenità e umiltà.Ho realizzato la passione dellavita, in un lavoro i cui tutti glisforzi sono ripagati dal sentirsiutili».

© RIP RODUZIOfd= RSERVA'A

Protezione Civile Pagina 25

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FinTech, le nuove start up digitali fanno il pienoSEMPRE PIO FORTE L'INTERESSEDELMONDO DELIA FINANZAPERLE SOCIETÁ. CHEATT1iAVE~iYMAN.AL4 IICSE APP CCIIVSENT6ïivi? AGLI ASSETMANAGER DI AGGáORGIAREI TEMPI I)I REAZI C}:'wIESUL MERCATO

Ste€artiaAoi

MilanciApollo, il fondo di prïraie

equity americano, ha sboi sn-to 7 miliardi di dollari per l'acqui-sto lo scorso febbraio di Ad i, socie-tà specializzata in sistemi di sicu-rezza elettronica. Pochi mesi pri-ma, Pictet Asset Management,uno dei maggiori pla),er europeidel risparmio gestito, ha lanciato ïlfondo Pictet - Robotics, dedicatoagli investimenti in robotica. Dueesempi che testimnnïano Pinteres-se c r stente delmondo della finan-za perle TinTech, stira tip innovatt-ve che attraverso digli: alizzazlone,AnrlV'ticseappconsenic noaglias-set manager di accorciare i edili ïdireazione sol _1ereato, di abbattte-re i costi e cli fare inve stiinëriti, al-meno sulla c i a, pi it sicuri graziea un sempre pire attento calcolodel rischio.

«Eppure, nctt ostauite alcuni ca-si, il mondo del pri afe equity nonpare aver compreso del tutto la lo-ro importanza e non sembra ren-dersi ben conto che siamo nel pie-nn della quarta rivoluzione indu-striale», commenta Robert Tornei.Italo americano cresciuto a NewYork, è presidente e fondatore diAdvanced Capital, società che ge-stisce quattro fondi di fondi di pri-vate equity generalisii, uno in fundraisïng, e due settoriali che punta-no sull'immobiliare e sull'energia.

I fondi di fondi invece diinvesti-re direitiiaeirte nelle azioni dl piùsocietit ieri estono in altrifondie laSgr di "l'omei, che gestisce In tutto700milioni di curo, ha accesso aquelli piu importanti come Peii-ra, The Carlyle Group, Blackstoneper citarne solo alcuni. Lo po ïlfal-limento di Lehman Brotliers,, dal2008 in av'attiti, Advanced Capitalha cas'a1cato l' fumento di fiduciaverso rettali Lit-teseli+,i alle ban-che e versa le 1uc1rcharn, come sichiama ïa tecnologia utilizzata persç mhiarc, si i mate et mnneta vir-tuale, tipo 1> i tcoin.

Così ha iniziato a guardare conInteresse al fondi che investono Innuove tecnologie, in particolare og-

gi le FinTech « qui che oggiva il 15per cento circa dei nostri investi-menti . - afferma il manager - loFïntech garantiscono alti rendi-menti, quasi alivello diventare ca-pital, ma anche grandi rischi»,

Tornei appena tornato dal Su-perR .eturn di Be lino, anca degli ap-puntamenti più importanti a livel-lo mondiale per gli operatori delprivate equity-. Un risservaturïoprï-.vilei;iaio p erigi onitorare la sensï.bi-h t t erSO ie Finteclr ; «L'impressio-ned (•1temolti colleghi nonatis Nrta.-no proprio il petit ;alo di una perdi-tadiconipetilivit - raccontai) pro-ridente diAdvanced Capitar - Nonsi rendono conto che se non inno-vano risi hi ano di essere messi fiin-rimeirat r enonvedono ivantaggichee rrt:- tecnologie possono porta-re con sé

La scarsa capacità di reazione di

molti operatori finanziari davantiai fiorire e crescere di queste startttp emersa anche dal l;lnly tl lÿin-'1ecli Report. L'indagine pcs hl dica-ta di recente dalla societ'i di con-s,iienza Pwc ha dato la parola a544 tra amministratori delegati, di-rettori dell'Ict e manager di ban-che, assicurazioni e altre realtàdellafinanza . lirisultato; un quar-to degli intervistati ha ammessodi non mantenere i contatti con lestart tip supertecnologïiche. Eppu-re qualcosa si nir_I ive . Le FinTech,aInizio del2015, e anoriuscitea ot-tenere iiivestiniei ú per 12 miliardidi dollari.Una afra più cheraddop-píata rispetto a un anno prima. 11settore cresce. Sono persino nateagenzie di rating specializzate inqueste realtà. Una su tutte l'italia-na modeFinance, fondata da Mat-teo Gipriani, un ingegnere mecca-

vico, e da Valentino Pediroda, prcfessure del dipartimento di Inge-gneria e architettura all'universitàdiTrieste.

Chi non sì adegua d destinato aperdere terreno, Tanto p ifi cl Le nelfrattempo anchei colossi della Sili-con Valle signori del i] i i - i t=cli. c. c -me Google, Apple, stanno arruo-lando tra le loro schiere Issperti difinanza. «E steuino già iniziando aportare via fette di mercato anchealle società finanziarietradiziona-li», osserva Tornei Tutto è in movi-mento. E c'è una sorta di corna peraggiudicaisiletecnolcigie più iptc,-mettenti. A febbraio la Microsoftha comprato SwiftKey la start wpche halanciato uinatastiera dataladi intelligenza artificiale e che, in-tuendo ciò> che si vuol dire, per-mosi te 1 scrivere in modo piùvelo-ce.

1In mese prima, a gennaio, Ap-ple ha comprato Emotient che fa leanalisi delle emozioni delle perso-ne attraversi) le espressioni del vol-to. Google continua a investire inrobotica. S 01r> n el 2014 ha compra-to Deep-Mind start up che lavorasugli algosi tmï. «Queste multina-zionali tra l'altro hanno a disposi

e enormi quantità di datipossono facilmente raggiungerepatenziaii clienti>», affermano da.dvanced Capital, che ora sta va-

lutando lei stessa l'acquisto elinuovi software per analizzare me-glio, grazie agli algoritmi , i dati insite 1-,ossesso in modo da farepre-ti si ersi sempre più precise sul pro-ct'so di investimento, valutandomeglio rischi e opportunità.

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I VANTAGGI DELLE EINTECHFrircipali prerogative ar"plarta.te rteI le sCcicfá íinanJariee bé(lc: %917U711N: CdSTr

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di dollari,uno cifra più che

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I ; ;; r,,, 5 1. 1 ,Business angel e mentor, le nuove figuremanagerialiper gestire i progetti innovativi delle start up

I progetti innovativi in Italia ci sono ma mancano sia I finanziatori('business angel ") che manager(mentor) capaci di sostenerliefari i decollare. Secondo i dati dell'Osservatorio sulle start-updei Politecnico di Milano, coordinato da Antonio Ghezzi,gli investimenti nel 2015 dovrebbero aver raggiunto 1133 milionidi cure i n crescita dei 13%, ma sono ancora un decimo di quellifranrcesio tedeschi e la metà diquelll spagnoli.Per colmare i l gap, Obiettivo O , l'associazione di managerche si propone di fare network e avviare progetti di formazioneInco

i i i l'i h t idit t t tra per mpra, recan e organ zzaem cs eg a oIl, supresidente un percorso formativo "Startup innovative",

dl Obiettivo5o durato tre giorni . Il progetto è stato realizzato Insiemea Pollhub, I'incubatoredel Politecnico di Milano, Italia Startup,di Innovitis e Iban , l'associazione italiana dei Business Angel.L'Osservatorio Startup Hi-tech dei Dipartimento di IngegneriaGestionale dei Politecnico di Milano , evidenzia la capacitàdi crescita dei le startup Italiane, che registrano un trendcostantemente positivo (circa +20%) dal 2012 al 2014.Il campione di startup nate nel 2012 preso in esame ha mostratoche il fatturato passato da 558 mila euro con una mediadi 4dipendenti nel2013 a 756 mila curo e 0 dipendenti nel 2014.

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Federalismo edilizio: a ogni Comune le sue regoledi Valeria Uva lorda, che per i non addetti ai la-

vori, è anche quella edificabile.ora) consentito proclamare nel ma, Palermo e così via sono di-regolamento cosa si intende per versi, appunto, a seconda deglivolume, superficie e distanze, se- spazi compresi o esclusi. E que-condo l'estro di sindaco e asses- sto pesa, quando si rilasciano isori.Maoltre alleparole, contano permessi di costruire.i numeri. E quelli di Milano, Ro-

1 balcone? C'è ma non si vede. A Milano, invece, il balcone tor-AlmenoaBolognaeaPalermo. na protagonista nei calcoli dei

Quilospazioesternononcontae, metriquadri.Eilfederalismoedi-quindi, non pesa sulla superficie litio, dove a ogni Comune & (per

Federalismo edilizio Pagina 29

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I giovani bocciano lmiversita00e chiedono più rapporti col lavoro

I risultati del Sanpelle rino Campus s-u IO mila laureati e studentiiovani disorientati e sfi-

Í duciati chiedono alleaziende e allo Stato di

fare di più per costruire il futu-ro. E' l'immagine che emergedal sondaggio su oltre 10 milalaureati e studenti realizzatodal Premio SanpellegrinoCampus, che verrà presentatomercoledì 6 aprile presso loIulm di Milano al convegno«Giovani e Lavoro: quale siste-ma tra università e aziendeper favorire l'occupazione gio-vanile e far vincere il Made inItaly». Tra le maggiori difficol-tà per l'accesso al mondo dellavoro i giovani segnalano lamancanza di esperienza. t uncane che si morde la coda: leaziende cercano persone conun bagaglio minimo, ma ilmondo del lavoro e l'universitànon aiutano sempre i giovani acrearlo. È l'opinione di oltre ungiovane su quattro (26%),mentre altri segnalano l'overeducation: a volte i laureati so-no troppo qualificati per le po-sizioni in azienda (13,5%).

Senza appello è il giudiziodei giovani sull'università. Se-condo gli intervistati, l'univer-sità italiana non accompagnaal mondo del lavoro e proponetroppa teoria e poca pratica.La pensa così quasi un giovanesu due (46,5%). Per circa seigiovani su dieci manca un pon-te di collegamento tra aziende,laureati e studenti e una forteazione di training interno alleimprese per accompagnare igiovani, mentre l'universitànon permette di fare moltapratica, ciò che impedisce diessere immediatamente ope-rativi sul mercato. Per avvici-nare i giovani al mondo del la-voro a muoversi di più dovreb-bero essere le università(22,5%) e lo Stato (20%), maanche le aziende (14%) e leagenzie del lavoro (11%).

Un giovane su quattro affer-ma di aver già iniziato con lo

studio a orientarsi verso il set-

tore in cui vorrebbe lavorare,ma un numero superiore, qua-si uno su tre, dichiara di averedifficoltà a immaginare e pro-grammare qualcosa e di esse-re disponibile a prendere quel-lo che capita (29%). Inoltre ungiovane su sei ritiene che an-drà a lavorare all'estero. Ungiovane su tre chiede alleaziende di sostenere i neolau-reati dando valore al merito estimolando la competizionetra giovani ed esperti. Analogala quota di coloro che invitanole imprese a un maggior sforzoper attrarre i talenti, anche at-traverso una più attenta politi-ca di welfare aziendale. Infinela richiesta di oltre un giovanesu cinque è di non lasciare allosbaraglio chi entra per la pri-ma volta in azienda.

t il made in Italy a rendere igiovani un po' più fiduciosi.Tra i settori nei quali neolau-reati e studenti amerebbero

portare le proprie idee spiccano l'ospitalità (hotelleria, ri-storazione, ecc.) e l'agroali-mentare (cibo, bevande, ecc.);seguono l'automotive ma an-che l'artigianato di eccellenza,che si completano con design,arredamento e moda (sarto-ria, calzature, ecc.).

Infine, per i giovani la paro-la innovazione riveste diversisignificati, ma uno in partico-lare è il prediletto: migliorarela vita e il benessere dei mag-gior numero di persone possi-bili. Innovare significa esserecreativi e intraprendenti e sa-per anticipare il futuro, ma in-novazione è anche rendereunica un'idea semplice e mi-gliorare ciò che funziona. Perinnovare il made in Italy i gio-vani propongono di potenziarele infrastrutture digitali, disvilupparne l'insegnamentopratico nelle scuole e di punta-re sull'e-commerce . (w. P.]

O 8Y NC NDALNNI DIRITTI RISERVATI

Università Pagina 30

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Esploratori in cerca di bussoleQuali problemi secondo te complicano Le risposte dei giovanil'accesso dei giovani al mondo dei lavoro?

Laureati Non laureati

(campione di 10.425 laureati e studenti)

L'esperienza minima che manca 17% 35% 26%L'essere avolte troppo qualificati per le posizioni aperte 16% 11% 13,5°ßóSettori saturi 16% 18% 17°/ó

Aziende che assumono poco 20°70 19%Offerte poco allettanti 16% 9% 1Z,5° ó

Non So/Altro

Ritieni che l'università prepariadeguatamente al mondo dei lavoro?

15°70 8% 115°'ro

Si, la qualità dell'istruzione italiana è elevata 15% 11% 1Si, grazie anche alle sinergie con le imprese 16% 9070 17,5°'

In parte l'offerta formativa non è al passo coni tempi 18% 15% 16 5°,'

-------- ---- -------------,

-No, ]'Università non accompagna aI mondo del lavoro 20% 18°fo 19%6No, troppa teoria e poca pratica 16°70 39% 27,5°éNon sólAltro 15% 8% 11,5%Fonte: Sanpellegrino Campus, 2016 Z=tXmitl - LA SrAM PA

Per i giovanila parola

innovazioneriveste diversi

significati,ma uno

in particolareè il prediletto:

migliorarela vita

e il benesseredel maggior

numerodi persone

Università Pagina 31

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Ampie differenze nelle nozioni di superficie, volume e distanze

Regolamento edilizilo loo unico,

città ancora in ordine sparsoTra un Comunee un altrospesso mutanoanche le definizioni

PAGINA ACURA DIRaffaele Lungarella

Tutti i Comuni dovrannoadeguare i propri regolamentiedilizi alle definizioni che tro-veranno posto nel nuovo rego-lamento edilizio tipo; per alcunisarà più semplice, per altri piùcomplicato. Dipende dalla "di-stanza" che separa l'attuale re-golamento edilizio del singoloComune dalla bozza di regola-mento unico già diffusa.

L'articolo 17 bis del decretolegge 133/2014 (il cosiddettoSblocca Italia) ha previsto cheGoverno, Regioni e Autonomielocali elaborino un testo stan-dard, per mettere fine allababe-le dei regolamenti edilizi diver-si uno dall'altro, vigenti negli ol-tre 8mila Comuni.

La sua approvazione è un tas-sello del più grande mosaicodell'agenda per semplificazio-ne per il triennio 2015-2017, chepunta molto anche sull'unifica-zione delle diverse procedurein campo edilizio. L'approva-zione del regolamento tipo è inritardo sul calendario dell'agen-da: il via libera ai Comuni dove-va essere dato entro lo scorsomese di novembre. Almomentouna prima serie di definizioni ègià stata messa a punto e appro-vatanel tavolo tecnico a cui par-tecipano, oltre al dipartimentodella Funzione pubblica ancheil ministero Infrastrutture e tut-te le Autonomie. La versione fi-

nale del regolamento dovrà poiessere approvata in Conferenzaunificata, una volta completatala redazione di tutte le parti delregolamento. Poi i Comuni do-vranno adottare il regolamentounico entro i termini che saran-no stabiliti con gli accordi in se-de di conferenza unificata.L'adozione è inderogabile: il re-golamento tipo costituisce li-vello essenziale delle prestazio-ni concernenti la tutela dellaconcorrenza e i diritti civili e so-ciali da applicare con uniformi-tàsu tutto ilterritorio nazionale.

Le definizioniIl gruppo tecnico è arrivato auna definizione condivisa deiparametri edilizi, dopo aversentito anche i rappresentantidegli Ordini professionali e del-le imprese del settore. Il capito-lo del regolamento riguardantele definizioni è particolarmenteimportante: esse stabiliscono ledistanze tra edifici, le loro altez-ze e gli altri parametri da tenerepresente nella progettazione enella realizzazione di case, ca-pannoni e ogni altra opera edili-zia. Mettere d'accordo tutte leregioni su 42 descrizioni non èstato un percorso sempre in di-scesa. Si è trattato di fare unasintesi delle descrizioni conte-nute nei singoli regolamenti vi-genti, dove sotto un'identicavoce sono definiti fenomeni di-versi. La distanza maggiore èquella relativa alla nozione disuperficie.

Anche se formalmente po-trebbe essere sufficiente sosti-tuire il nuovo al vecchio testo,nell'applicazione concreta ogniComune dovrà lavorare anchedi taglia e cuci per raccordare lepratiche in essere con le nuove,e, forse, non tutti i Comuni sa-

ranno contenti di vedere ecces-sivamente compressa la loroautonomia. L'operazione coin-volgerà sostanzialmente tutti iComuni: è difficile che cene siaqualcuno in cui le vecchie e lenuove definizioni coincidano.

Le attuali distanzeL'aspetto comune ai regola-menti di un campione dicittàca-poluogo di provincia prese inesame nella scheda a fianco è ilmaggior dettaglio che le defini-zioni dei parametri edilizi pre-senta oggi rispetta alle defini-zioni standard che sarannoadottate; spesso non coincido-no neanche le denominazioni.

Difficile, tuttavia, elaborare unindicatore sintetico per ordina-re iregolamenti inbase a quanto

Il regolamento edilizio è lostrumento con cui ogni Comuneregola l'attività di costruzione sulproprio territorio, indicando leprescrizioni progettuali ecostruttive che meglio si adattanoalla realtà locale. Di fatto a ogniComune è lasciata ampia libertàdi regolamentazione perchèl'attività costruttiva rientra inquel "governo del territorio" cheè materia in cui le Regioni e leAutonomie locali conservanoampi poteri di incidenza. Negliultimi anni i regolamenti edilizisono diventati anche strumenticon cui introdurre principi diefficienza energetica esostenibilità nelle costruzioni,almeno a livello locale

ognuno di essi si discosta dal fu-turo standard. È possibile inve-ce cogliere le differenze per lesingole voci. Le descrizioni disuperficie coperta a Bologna,Cagliari e Roma non sono pro-prio coincidenti con quella delregolamenti tipo, ma si disco-stano per pochi particolari. Nel-le altre città la distanza aumen-ta: soprattutto a Palermo, Tori-no e Venezia, dove orale descri-zioni del parametro elencano lediverse parti dell'immobile lecui superfici concorrono a for-mare quella coperta.

Anche l'esame delle altre ti-pologie di superficie mostra chela necessità di adattamento allenuove descrizioni delle gran-dezze varia da città a città. A Mi-lan o la definizione di superficielorda è molto minuziosa edelenca anche gli elementi che virientran o, mentre il regolamen-to vigente non definisce la su-perficie utile. Anche perle altredefinizioni lo scarto differisceda Comune a Comune. Nel casodel volume totale, per esempio,dalla definizione futura Bolo-gna si discostapo co, mentre Na-poli, Bari e Palermo sono moltopiù lontane.

È probabile che, in molti casi,i criteri per la determinazionequantitativa dei parametri cheora sono parti importanti delledefinizioni possano essere ri-portati in testi allegati ai nuoviregolamenti. Con l'approva-zione del testo completo del re-golamento in conferenza unifi-cata, saranno decisi anche imargini di libertà dei Comunisui singoli punti, definizionicomprese.

ZI PRO D OZION E RISERVATA

Regolamento edilizio unico Pagina 32

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Il confronto

Alcune definizioni contenute nella bozza di regolamento unico e le attuali definizioni nei regolamenti edilizi di otto città campione

Superficie coperta

Jüpei iii ië i ibLiltdiltu ddlidproiezionesulpianoorizzontale del profiloesterno perimetrale dellacostruzione fuori terra, conesclusione degli aggetti esporti inferiori a 1,50 m

Superficie coperta:espressaE la superficie risultantedalla proiezione sul pianoorizzontale delle partiedificate fuori terra,delimitate dal profiloesterno dei muriperimetrali e dei pilastri,compreso le chiostrine, iporticati e le tettoie, aqualunque piano sitrovino, con esclusionedelle parti aggettantiperimetralmente aperte

Superficie coperta (Sc)Proiezione sul pianoorizzontale della sagomaplanivolumetrica di unedificio

Superficie coperta (Sc)E la superficie risultantedalla proiezione sul pianoorizzontale delle partiedificate fuori terra,delimitate dalle superficiesterne delle muratureperimetrali, conesclusione delle partiaggettanti aperte, comebalconi, sporti di gronda esimili

Superficie lorda

_SVÌili ÌÌd deEEC J lÌpei fili di

tutti i piani comprese nelprofilo perimetraleesterno dell'edificioescluse le superficiaccessorie

Superficie lorda dipavimentoEspressa in metri quadrati,è la superficie lorda di unpiano compresa entro ilprofilo esterno dellepareti, escluso lechiostrine; la superficielorda complessiva di unacostruzione è la sommadelle superfici lorde deisingoli piani abitabili oagibili, anche interrati,escluse autorimesse eparcheggi

Superficie lorda (Sul)Somma delle superfici ditutti i piani fuori terra eseminterrati di un edificio,comprensiva dei muriperimetrali, dellepartizioni e dei pilastriinterni, esclusi balconi,terrazze scoperte, spaziscoperti a terra, scaleesterne anche di sicurezza

Superficie lordacomplessiva di pavimento(Slp)È la misura degli spaziagibili rilevante ai finidella dotazione dei carichiurbanistici. Essa ècostituita dalla sommadelle superfici di tutti ipiani dei fabbricaticomprese nel profiloesterno delle paretiperimetrali calcolate inconformità alle normativeregionali, in attuazionedelle norme sul risparmioenergetico. Conteggiatianche porticati, logge,balconi, terrazzi, cavedi,piani pilotis

Superficie utile

-)Li pe i h Lie (ii pdV i IÌÌeIItU

degli spazi di un edificiomisurata al netto dellasuperficie accessoria e dimurature , pilastri,tramezzi, sguinci e vani diporte e finestre

Superficie utile (Su)Espressa in metri quadrati,è la superficie dipavimento dell'unitaimmobiliare (residenzialee non), misurata al netto dimurature, tramezzi,pilastri, sguinci e vani diporte e finestre

Superficie utile (Su)Superficie di pavimento ditutti i locali di un'unitàimmobiliare, al netto dellesuperfici definite nellasuperficie accessoria (Sa),e comunque esclusemurature, pilastri,tramezzi, sguinci, vani diporte e finestre, logge,balconi e scale interne

Volume totaleo volumetria complessiva

VUEÜÌ II Lie[Ed Lub I.Ì L'ÌViI

costituito dalla sommadella superficie totale diciascun piano perlarelativa altezza lorda

Volume complessivoEspresso in metri cubi , èla somma delvolume diogni piano; il volume lordodi ogni piano fuori terra èuguale al prodotto dellasuperficie lorda di pianoper l'altezza relativa alpiano stesso, misurata trale quote di estradosso deisolai, o nel caso di pianoseminterrato o rialzato,rispetto alla più bassadelle seguenti quote:spazio pubblico o piano disistemazione esterna

Volume totale (Vt)Volume della figura solidafuori terra definita dallasua sagomaplanivolumetrica.Definito ancheVolume utile (Vu)

Volume (V)Esclusivamente ai fini delcalcolo del caricoinsediativo e dell'indicefondiario, per volumedeve intendersi lasuperficie lorda dipavimento (Slp)moltiplicata per uncoefficiente pari a 3

Distanze

LUI Ì gÌ iuzz,1 d ui Jegi iiCi LV

minimo che congiungel'edificio con il confine diriferimento (di proprietà,stradale, tra edifici ocostruzioni, tra i fronti, dizona odi ambitourbanistico, eccetera), innodo che ogni punto dellasua sagoma rispetti ladistanza prescritta

Distanza minima tra edificiIn nessuna parte delterritorio comunale sonocomunque ammessedistanze tra edificiinferiori a quelle minimeprescritte dalla normanazionale nel caso dinuova edificazioneDefinite anche:distanza tra i frontiDistanza dai confini e dalfilo stradale

Distanze minime tra edificiLunghezza delsegmentominimo che congiunge gliedifici, compresi i punti diaffaccio. Definite anche:Distanze minime daiconfini di proprietàDistanze minime dallestrade

DistanzaNegli interventi di nuovacostruzione e in tutti i casiin cui si modifichil'ingombro fisico deifabbricati, la distanzadegli edifici dal confinedei fondi contigui di altraproprietà non può essereinferiore m .3 nei nuclei diantica formazione(Naf) e am. 5 nei restanti ambiti,misurati dalfilo dellafacciata o dai balconiaggettanti. Fuori dai Naf ladistanza minima è di 10metri.

Regolamento edilizio unico Pagina 33

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Superficie copertaEspressa in metri quadrati,è la superficie risultantedalla proiezione sul pianoorizzontale delle partiedificate fuori terra,delimitate dal profiloesterno dei muriperimetrali, a qualunquepiano si trovino, conesclusione delle partiaggettanti aperte

Superficie copertaPer superficie coperta diun edificio si intendequella risultante dallaproiezione sul pia noorizzontale di tutte le partiedificate fuori terradelimitate dalle superficiesterne delle muratureperimetrali escluse le partiaggettanti come balconi,sporti di gronda, e simili

Superficie coperta (Sc)Misura in mq la superficieottenuta attraverso laproiezione verticale supiano orizzontale delmassimo perimetroesterno degli edifici,compresi cavedi echiostrine

Superficie coperta dellacostruzione (Sc)E l'area della proiezionesul piano orizzontale delmassimo ingombro dellacostruzione emergente dalterreno, delimitata dallesuperfici esterne dellepareti perimetrali, o in loromancanza, dai pianiverticali circoscritti allestrutture portanti,compresi tutti i vani, ivolumi e gli spazipraticabili o agibili quali"bowwindow", logge eloggiati, porticati eeventuali localitecnologici

Superficie lorda dipavimentoEspressa in metri quadrati,è la superficie lorda di unpiano compresa entro ilprofilo esterno dellepareti. La superficie lordacomplessiva di unacostruzione è la sommadelle superfici lorde deisingoli piani abitabili oagibili, eventualmenteanche interrati

Superficie lorda dipavimento (Slp)La superficie di pavimentolorda delle unitàimmobiliari si intende alnetto delle muratureperimetrali esterne e delleeventuali scale interne,logge e di balconi eterrazze

Superficie utile lorda (Sul)Somma delle superficilorde dell'Unità edilizia,comprese entro ilperimetro esterno dellemurature, di tutti i livellifuori ed entro terra degliedifici, qualunque sia laloro destinazione d'uso.Esclusi, tra l'altro, volumitecnici e parcheggi privaticoperti

Superficie utile lorda dellacostruzione (Sul)Ela somma delle superficiutili lorde di tutti i piani -entro e fuori terra,sottotetto abitabile oagibile compreso -delimitate dal perimetroesterno di ciascun pianoindividuatodall'intersezione sul pianoorizzontale delle superficiesterne delle paretiperimetrali, o in loromancanza dei pianiverticali circoscritti allestrutture portanti verticali

Superficie utile (Su)Espressa in metri quadrati,è la superficie dipavimento dell'unitàimmobiliare (residenzialee non), misurata al netto dimurature, tramezzi,pilastri, sguinci e vani diporte e finestre

Superficie utile abitabile(Su)Superficie di pavimentodegli alloggi, misurata alnetto di murature,tramezzi, pilastri, sguincie vani di porte e finestre,di eventuali scale interne,di logge e di balconi eterrazze; sono compresi glispazi per armadi a muro

Superficie utile virtuale(Suv)Esprime in termini disuperficie utile laconsistenza edilizia di unfabbricato esistente ecorrisponde alsuo volumefuori terra diviso perl'altezza virtuale di m.3,20

Superficie utile netta dellacostruzione (Sun)E la somma delle superficiutili nette di tutti i piani -entro e fuori terra,sottotetto abitabile oagibile compreso -ricavate deducendo dallaSul tutte le superfici nondestinate al calpestio

Volume complessivoSomma del volume di ognipiano; ilvolume lordo diogni piano fuori terra èuguale al prodotto dellasuperficie lorda di pianoper l'altezza relativa alpiano stesso, misurata trale quote di estradosso deisolai, o, nel caso di pianoseminterrato, rispetto allapiù bassa delle seguentiquote: spazio pubblico opiano di sistemazioneesterna

Volume di un edificio (V)Somma dei prodotti dellasuperficie lorda di ciascunpiano, delimitata dalperimetro esterno dellemurature, per l'altezza diinterpiano relativa alpiano stesso, misurata trale quote di calpestio deipavimenti, con esclusionedelvolume entroterramisurato rispetto allasuperficie delterrenocircostante

Volume costruito (Vc)Esprime in termini divolume la consistenzaedilizia di un fabbricatoesistente, calcolata comeprodotto della Sul di ognipiano per l'altezza realerelativa.

Volume costruzione (V)Il volume dellacostruzione è la sommadei prodotti dellasuperficie utile lorda diciascun piano (Sul), alnetto di eventualisoppalchi, per l'altezzamisurata tra i livelli dicalpestio del pianomedesimo e del pianosuperiore

Distanza tra i frontiDistanza minima tra leproiezioni verticali dellepareti finestrate dellecostruzioni, misurata neipunti di massimasporgenza, compresianche balconi aperti,pensiline e simili. Varispettata anche quando lecostruzioni si fronteggianoparzialmente, a meno chele parti che si fronteggianosiano prive di finestre

Distanza tra i fronti (Df)Distanza minima tra leproiezioni verticali deifabbricati, misurata neipunti di massimasporgenza, compresianche balconi aperti,pensiline e simili qualoragli stessi superino lasporgenza di metri 1,20

Distanza dai confini (Dc)Rappresenta la lunghezza,valutata in senso radiale,del segmento minimocongiungente il puntoesterno del muroperimetrale dell'edificio odel manufatto .

Distanza tra costruzioni(D)Espresse in metri e riferitealfilo di fabbricazionedella costruzione. Ladistanza tra filo difabbricazione di unacostruzione e ilfilo difabbricazione di un'altrafrontistante, èrappresentata dallalunghezza del segmentominimo ortogonalecongiungente i due fili difabbricazione

Regolamento edilizio unico Pagina 34

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s i,,,/,$. 50 , ;,,;.

OBJECTWqY Ë STATAFONDATA DAi:iNINGEGNERE NUCLEAREE OGGI FATT{IRr+A CroqMILIONI FO . NDOINFORMAZIONIIN TEMPO REALEAl t°:I;IFNTI

naserie dicasidellavi--Uta, dal disastro di Cer-

nobyl fino -Wo stop al nuclea-re in Italia, stanno dietro lana riga di (Y jectrvay, azien-da di soth a.re prestata alla fi-nanza e specializzata nel ri-sparmio gestito . La socieetl'anno scorso è persino finitanella prestigiosa classificaIde delle I(ß) migliori FinTe-ch al mondo e in tre anni haraddoppiato il fatturato, arri-vato a 0i milioni di giuro. Og-gi Obje tG ay ha tra i suoiclienti grti )pi come Azimut,Bre4vin Dolphin , Rocco, IMFnni & Co e se il mei e atu ;o-liano vale il 55 per cento deisuoi ricavi, l'azienda milane-se è riuscita a crescere an che,'l'e i4•ro,inmodoparticola-

re in Inghilter-ra, doveorarea-lizza il 35%, delgiro d"

Luigi

Fondatore diOb k~ay

ce`Beta Olo-

' e all'acquisi-zione del bacii

bal' di Thom-son Reuters edel back officedalla società ,Iiliifotecb.

Fondata daLuigi Marcia-no, un irigetne-re nuclearequando l'Italiaha detto no alnucleare, checosì si è dovuto

reinventare un lavoro, Ob--jectway è partecipata cla i fon-da Futurimpresa e canta su5COdipendentichesiipl)o ta-no circa lt}tiniila iure tltMprofessionali con Atre millernïii irdidïeuro in;,e'tione.

L'azienda sviiuppr so-l3raii ittoAnalytic4 in gradodi rendere disponibili alleïP'it,rzioni finanziarie unaenorme quantità di dati,persino quelli raccolti sul so-cia! network : «Informazio-ni come la vendita da porredi un imprenditore dellapropria azienda, il matrimo-nio o ïl numero di volte incui si è consultata una deter-minata pagina su Internet»,racconta Marciano.

Dopo il 2008 si sono poiaperte nuore sfide per viadella maggiore volatilità deimercati: «In questo contestoleistitiizinni finanziarie scii -tivano l'esigenza di gestire inmodo veloce il passaggio daun tipo di asset ciass a un al-tro. - affermal'ad -Per riusci-re ad acconlentart; il clienteera necessario poter modifi-care rapidamente la compo-sizione del portafoglio, e latecnologia è riuscita ad aiuta-re riducendo i tempi di certeoperazioni". Non solo. Oggic* possibile sottoscrivere uncontratto online con la firmadigitale per rendere imme-diata la compravendita di ti-toli. Prima ci potevano vole-re settimane, (&ao)

Finanza Pagina 35

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Reti di impresa cresconoi ricavi cumulatisono vicini a 100 etili

QUAS13090ACCORDI CILECOINVOLGONO OLTRE 13 MILAAZIENDE, PERLO PIO MEDIOPICCOLE AIA T . EIN SETTCIRIDI PUNTA. DAIrENGINEERINGAI.L: h.líl.FCCATRC1iVIC1i, AI.BIQTECII„ NELL'ALLMEN TAREU tVA REAli lÄ L0141R: PlAt1EN'LAFOOD INTERNATIONALFIAUN FATTi IRATO DI _W MITInNI

Giorgio íúan

TI', han n fitta di -;arata icontratti di Rete. a 5 ani:

dalla lDro Quellache poeta apparire Etera formalachenonawb eifitaceatol'indivi-dualismodegli imprenditori italia-ni si è rivelata e i bel buacesso. Nelgiro di fife grriiigtiennio, dicono idati Intoar_ler e, sono state create2.699 reti caiìnvollendo 13.518 im-prese. Ma non basta. Lo sstrumentogiuridico che lega fra loro un grup-po di aziende che, mantenendo lapropria indipendenza, sazio acco-munate da un progetto comuneha assunto una rilevanza mari oe-conomica. Lo dimostra un'icrd a i-ne del Centro Studi Confndu ;trioin roll allegazione con T, ta t. nel2011, prir_lo anno per cui sd ?ossa-na e reni ip airaredatiomogenei, le i rl-tre 13riiilst imprese oggi erriiivrrife,impiegav fno 340 mila addetti rrnun fatturato aggregato di 86 miliar-di di curo e un valore aggiunto dioltre 19miiiardi.E da allora inume-ri non sono di certo diminuiti, an-zi. "Questo giradio, dice Aldo Bo-nomi, pre..d nte di Retlmpre-sa Ccar nr1 ia„ "confferma chela tele- è : in ottimo vola-noliei : ; , i : i ; f ritádellepicco-le iinp p, i f irir\ Melone, la ri-cerca e l'úoerriu Fior,. lizzazi me".

1i1 etïetii il 2l, ï" [, delle= re 1, sp}le-ge lo s[iidfr' I i}rriiruli.isirta, puntaalla cre5c.'ita ,11i riCrea ii er€eri„Edèstata proprio questa la ta r'teha poetato idre tinca cc :,z : rc(2S 1elibiaio) eli ,'uin' ' e i$pri-

mo r nitratici di rete siglato fraquattro s aàeia di engineeringdell'area ieneziana. "Fra i nostriobiettivi", spiega \lassimoFfrrlanpresidente di Jrrin Venice, 'c'èquelle cali sharcare sitt m ercati )ziapie nietteriti dei paesi in Ltd ali n hlasppoa ii' nitieiaredr ll'Iran. Niet-

tendoci assieme nncsifimo conta-u 35 addetti du'etti e oltre 100

fornitori indirett` per i, n fatturatodï7milionidreirri Frrr -!tiifi gra-zie aila commessverernr} a 10 rf.ilac}ri Izie al brand 'Toh i'v'eii i:,: u`lemo phi iritef essariti p}rr gli ti-tori esteri cl'e ' r':rraiíiii i i.'i1es':irenell 'area di c1rr l liera"

Arerete iiinl ir, rde pila ori en i t Ell',-. t, €, fron-te del52,7% dei "reti' che ven-de 1 stipi l}rr}'.li iii ali estero solo il

,del ,r ri.í:>lio dc eontrOllo", Co-cr da aziende simili per di-

meifr:irini, rettore e dislocazionegeografica dichiara di esp c.Insomma , s< irto i pila l?r avi a met-tersi i rete per ermiere di più ol-tre coe.Locoriii'irAlesperien-za di Piacenza Pr,ad Innternationsl.(500 milioni di fattur ito) appenacreata da 5 aziende alimentari delpiacentino: C a:rtifac ' 11' alli (vino);Colla (produzione e distribuzionedì Parmigiano Reggiano e GranaPadano) Fiorani & C (carni), Rl ri h-no Dállagiovaafna (farine) e Salu-mificio San Carlo. "Già da qual-che mese", racconta Eríka Cc ila,manager della rete, 'ci siamo ac -cortiche invitare a pranzo i clientistranieri proponendo i nostri ini-gliorlprodotci in villtt sfi uria bellaL•ivola appai cçlaia u dava unas:>leíadida Imma;rie della nostraa €iltura enogastronomica, All'ini-zio è stato solo un bel gioco: poiabbiamo visto che i clienti dell'u-no diventavano i eneri t: del' altroeviceversa. Ecosi ü 17 thi?iiraio ab-bia nv (xtstituito la rete

Meiiers'l In rete per espirata:e,dunque. Ma and re p),=r invest-renelle, ricerca come fa il 14,9'11 dellereti atesae.Inquesto quadru va i;,c -contata l'esperienza di BoldRe-search, una rete che ha messo as-sieme tre aziende hitech comeGruppoRoid, Fluid-o-Tedi e Com-ponenti Vending che a 10m voltapartecipano a Fondazione Politec-nicodiMilano. L'tibie€rivtf È, drpli-ce: da una parte s la ,, out rig percr}iitiiihftrele ultiriietiori àneiset-trri Icll'1:letrrr>tecitir t, dei 1llaterìaii e cleri Ir ttronica. Mentreclrill'al€eri si esplerrino alcuni temistia €es ici in geestf Campi per met-aere a lattor rininuneirisultatidel-la cicr.ri ai a lle , r ' ppo d i creare naso-vi prodotti. "Si tratta di un percor-

so", os,r'rva DicgoAndrds, naala-;ing tlireaor dl Fluld-o-Tec.lt,

-che al[rimeriti sarebbe accessibi-le solo a grandi organizzazioni".

11 faro acceso da Istat e Conñn-dfisi-, pa conferma che le reti vengo-[W cE}tit i t alte tra imprese garagraPa-

, vid.ne.Il74r1% compren-cainc ide a r ..-: iamente aziende appar-b ner,'. A . na stessa regione e il5,9,4''' ad tanti stessa provincia. Re-te McandtiBio,prestedcrta daArt?troSafititi e unadiquestevi,io che learleiide che vi partecipatio hannosede fra la Romagna e lti praavinciadi Bologna. 1!oblettivo: lanciarenuovi liruúutti bìl-rlogl i coiaavol-

g,endo "Apfo [:c,eierpao" :'.,i'-rganiz-zazioncdip}resduítvri u1tluintll la 'Soci t° ià _\gri cuw ItalianaSementi", (cofrtr°ollo qual€t,t dellesementi) e "La l,eSefiate" Í,trastor-

razionedei prodotti }rtolrrrt€:cc-"Ale.c ncr:i` rnureliiodei

,p rodotti al ii aeeií i ari l3i!alogacì. r iLete

Moidioliio", nserta Debora Fran-ce h' n', manager direte, "all'epo-cadella scaa co.titarzlonehdi ura F.-senzione d'imposta235fi]ila curo. Ma iaicpfíesii it c- amaiLa resti €uito allo statu')")-', tn:la m-

Ptt(:k forma di Ires e Irap e 600per l'Tva. L.o 5 .itra avreb-

be tutto da guadagnare dal riprisäï--no di queste faciiittizia>iri fis cali".

In cirna alla ClasAti, a Coi r:inclu-stria-lstatper numerrs di [rriprreseparte 1p}anü si trova iI settore dellameccanica (12% del totale). Leaziende meccaniche in rete, iaxol-tTMe, spirsso sr}no riuscite a creareniwva c;cci.iprfzlone. Celo corder-ma Plaartea_-r.o Vanzettam, presidentedi Raca.bra, c,riiinonentictiCa perauto e Mr-':, t, i ranta clienti co-me Ferrara, B: e Úuca:i: "Ogga.

:.,! á da l i a ae:ideRaceboèe abbïama 1,, Matodi'2 s; ilioni di et 1 3410 dipendi ï cL-

r un migliaio indire, i , Nelerri\'afrio in nove imprese

con li00 addetti. Grazie alle rete,dunque, slairro cresciuti in modose.nsihilr il i r r- t» idi nuovi ingres-si nella rete calcoliamo circa 250nuove assunzioni'"„

Qi:aiitu ad Autebo, compostada 15) imprese nella subtorniturapermeccanica e meccatronica, dauna parte registra un incrementodell'occupazione 4% in tre an-

gendo 1 250 addetti e 42

milioni di ricavi. hleiitrc: dallaltraha rirorgllcatca il rorrtrattai (lì retepuntando sulla dìgitaJLtzazíone:"Collegheremo con uza sulla arc",dice il presidente Ivano Corsini."tutte le nostre tnaacliine. E con-sentiremo ai nastiri clienti di se-guire in tem po reale l'avanzamen-to delc comm;,.sse".

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Reti di imprese Pagina 36

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I g`afIc i inquesta paginaprovengonodállostudia"Reti dilrnpresa:1'ldcniìkit c11Chi si ag ,rega"appenaconclusoad opera diRotll rCentro StudilGonflnáustrEaelstat

LA CRESCITA BUIE NEfiI s`.:iï si riferi-,ona afie scle Rc:ï prive di roggeitïvtàgiuridice

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'11 1 12 '13 "14

AM Bnrrorni (1) presicier,:v di Retlrrtprc w-(;or`in tïustrip.Massimo Fiurlan i , 2), presidentedi Jtrin VenEce, rete di engineer ng.Il presidente della reteAuTeBo( atronlca)1 bd (3).Il presidente dl BbHighTeCh 1VET, retedel blomedlGa[ee blotech composta da 31 aziende, Diego Bravar (4)

Di;tribuzicne % per C; ri dimensi61n; . ile imprese in Re

Reti di imprese Pagina 37

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Studio Csc-Retlmpresa sulle aggregazioni

Le reti d'impresavalgono 86 miliardi

Cresce tra le imprese lavo-glia di aggregarsi: all'inizio dimarzo erano 2.700 le reti di im-presa attive, alle quali aderisco-no poco più di 13.5oo realtà, conuna prevalenza di piccoleaziende e con un fatturato da 86

miliardi. È la fotografia cheemerge dallo studio «L'iden-tikit di chi si aggrega», realiz-zato dal Centro Studi Con-findustria insieme a Retlm-presa e Istat.

Enrico Netti ? _ ti

Imprese in rete Pagina 38

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Il Centro Studi Confindustria analizza perla prima volta il peso macroeconomico delle realtà che fanno networking

Le imprese in rete valgono 86 ' 'ardiIl valore aggiunto è pari a 19 miliardi e gli occupati circa 340mila - Sono 2.700 i contratti firmati

Enrico Netti

La voglia di aggregarsi tra leaziende non conosce soste: all'ini-zio di marzo erano 2.700 le reti diimpresa attive, alle quali aderisco-nopoco più di 13.500 realtà A sigla-re il contratto di rete sono preva-lentemente le aziende più piccolemanelcomplessoipeso economi-co di chi fa networking è di tutto ri-sp etto. Il fatturato aggregato calco-lato a fine 2011 raggiungeva già gli86 miliardi, conunvalore aggiuntosuperiore ai 19 miliardi, con34omilaaddetti.

Questala fotografia che emergedallo studio «L'identikit di chi si ag-grega: competitivo e orientato aimercati esteri» realizzato dal Cen-tro Studi Confindustria con la col-laborazione diRetlmpresae l'Istat.Uno studio che analizza in profon-dità il fenomeno, mostrandone iprofili economici e strategici ex-

LARICHIESTAAldo Bonomi (RetImpresa)«Chiediamo al Governoil rifinanziamentodella detassazione degli utilireinvestiti nel programma»

ante. Come fonti sono stati utiliz-zati i dati Infocamere aggiornati al-l'agosto 2015 integrandoli con Fra-me-Sbs, l'archivio dei principalidati economici delle imprese atti-ve e con i dati del 90 Censimentodell'industria e servizi curato dal-l'Istat che ha come data di riferi-mento il 31 dicembre 2011.

In ambito territoriale la maggio-re concentrazione di reti si trova inLombardia ed Emiia-Romagna,che precedono la Tos cara. Nel La-zio c'è st atouno s printche lo scorsoanno haportato al sorpasso sul Ve-neto.In tre casisuquattroi contrat-tisono siglatitra aziende dell astes-saregionementreinuncaso su duesono dellastessaprovincia.

Quasi sempre si preferisce la-vorare con partner di prossimitàcon cui magari già si coll abora co-me nei distretti e filiere. C' è un altogrado di eterogeneità intersetto-riale ma nell'ultimo anno è ancheaumentato il numero di realtà cheappartengono alla stessa filiera. Afare networking sono prevalente-mente le imprese della meccanicaseguite daquelle deiservizitecno-logici mentre l'agroalimentare è al

terzo p o sto e precede le costruzio-ni. In un caso su due sono Srl, cre-scono le imprese individuali(14%io) elerealtàcooperative econ-sortii (+11%).

Chi aderisce ha in media 46 ad-detti contro i 4 del dato nazionalementre il restante 13% sono le me-dio-grandi. Sono proprio le piccoleaziende atrarre i maggiori vantag-gi dal networking a partire dallaproduttività il valore medio peraddetto è di 55.500 curo contro i37.500 del gruppo di controllo evi-denzialo studi o.Più efficienzae ca-pacità di raggiungere mercati lon-tani a cui si somma la forza d'inno-vare con la ricerca scientifica, diprodotto e processo. Strategie checonsentono di puntare sulla quali-tà e la flessibilità produttiva e nonsolo sul prezzo.

Fare rete è uno strumento vir-tuoso di sviluppo. Aldo Bonomi,presidente diRetlmpresa-Confm-dustria,ricordaperò che dadue an-ni ladetassazionedegliutili reinve-stiti nel programmanon è più statarifinanziata. «Un vero peccato,perché sono imp ortanti tutte le mi-sure che aumentano la domanda diinvestimento delle imprese, so-prattutto in questo momento che siintravede una possibile riparten-za», commenta. «Non desistiamoe lo chiediamo di nuovo al Gover-no, già con il prossimo Def. Quellamisura sarebbe unvolano incredi-bile per riattivare gli investimentidelle aziende, fortemente ridottinegliultimi anni. Senzadimentica-re che le imprese in rete sono piùcompetitive con positive ricadutep er tutto il sistema Paese». AndreaBolla, presidente del comitato Fi-sco diConfindustria,ricordacome«la detassazione ha anche favoritola patrimonializzazione delle Pmie che le reti possono giocare unruolo chiave nel sostenere al me-glio iprocessi diinvestimento». DaEnrico Zanetti, vice ministro al-l'Economia, è arrivata nei giorniscorsi una risposta che lascia bensperare. «Difronte agliottimirisul-tati è del tutto evidente che meritauna seria riflessione la riproposi-zione di una forma di incentivazi o-ne fiscale analoga a quella che ac-compagnò il primo triennio di in-troduzione del contratto di rete,così da dare un'accelerata ulterio-re a un processo virtuoso per il no-stro sistema economico».

[email protected]) RI PRO D DZIO NE RISERVATA

Imprese in rete Pagina 39

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La ripartizione

PREVALGONO LE SRL AZIENDE PARTECIPANTILa forma giuridica di chi aderisce al contratto, valori in percentuale Valori in percentuale

Impreseindividuale

Srl Srl consocio unico

Spa Società in Societànome collettivo cooperativa

Altro Tra2e3 Tra4e9 lo epiùimprese imprese imprese

Dati periodo gennaio - agosto 2015 Fonte: Centro Studi Confindustria su cali lrfoCamere

LA MAPPANumero di aziende che hanno siglato il contratto

Lombardia Trentino A.A.

13.518Numerocontratti

2.699

SETTORI DI ATTIVITÀLe imprese aderenti ad un contratto di rete

0

0

M342

270

um

:11.1

1.269

Attività manifatturiere 3.624

Costruzioni

Commercio

Turismo

Trasporti

Assicurazioni e credito

Servizi alle imprese

1.395

1.341

669

516

188

3.184

Altri settori 1.332

Fonte: IntaCa mere

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Il[ '1 -,ë_, d lï [-rimi rc"1ï

«Ho fatto le analisie mih o spostatoinuit museoMa avevo ragione»

DALLA NOSTRA INVIATA

Po1ENZATenente Giuseppe DiBello, il rischio di disastroambientale lei lo denunciada anni . Perché?«Nel gennaio 2010 avevo vistocambiare il colore dell'invasodel Pertusillo, sotto il bivio diMontemurro. C'era una patinaanomala. Ho fatto fare leanalisi. C'erano metalli pesanti,idrocarburi alogenati eclorurati cancerogeni. Comeufficiale di polizia provincialeho sporto denuncia. Ma seimesi dopo, l'indagine è stataarchiviata. Intanto sono statosospeso dal servizio perrivelazione di segreti d'ufficio:quelle analisi, su cui però nonhanno fatto controlli».Ha fatto altre analisi?«Sì, a spese mie, anche quandosono tornato in servizio in unmuseo. Nel 2011 con un canottoa remi ho prelevato i sedimentisui fondali dell'invaso. Hotrovato 559 mg/kg diidrocarburi, e metalli pesantiin misure elevatissime. E dopoè andata anche peggio. Sotto ilpozzo di reiniezione, CostaMolina 2, c'erano alifaticiclorurati cancerogeni 7.000volte oltre i limiti. Era la provache il pozzo perdeva. Ora èstato sequestrato. Vicino alTecnoparco in Val Basento(partecipato al 40 per centodalla Regione), a Pisticci, neipozzi dei contadini c'eranosostanze cancerogene anche1.ooo volte oltre i limiti. Mi

hanno denunciato ancora, mapurtroppo avevo ragione».Di chi è la colpa?«Il procuratore Roberti haparlato di mafia dei collettibianchi. 'laccano i codici deirifiuti da pericolosi a nonpericolosi. E inquinano lafalda, da anni. Ma sono i pozzivuoti il vero affare perchéreiniettano ad oltre 300atmosfere veleni nelle visceredella terra. Arpab non ha maicontrollato, la Asl si è allineatae la Regione ha sminuito. Ilpeggio può ancora arrivare».Cioè?«Il rischio è che, grazie allosblocca italia, si sblocchinoaltri 18 permessi. In Val d'Agricon un'autorizzazione sonostati fatti 5o pozzi, già infunzione. La Lucania fornisceacqua potabile a gran parte delSud Italia. Se va così non ce nesarà più».

V. Pic.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Ambiente Pagina 41