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Centro Studi C.N.I. - 31 agosto 2015

Centro Studi C.N.I. - 31 agosto 2015 · 2015. 8. 31. · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 31 agosto 2015 Pagina I RIFORMA DELLE PROFESSIONI Sole

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  • Centro Studi C.N.I. - 31 agosto 2015

  • INDICE RASSEGNA STAMPA

    Indice Rassegna Stampa

    Centro Studi C.N.I. - 31 agosto 2015

    Pagina I

    RIFORMA DELLE PROFESSIONI

    Alle Camere non c'è mai pace per le professioniSole 24 Ore 31/08/15 P. 1-4 Antonello Cherchi ,Valeria Uva

    1

    REGIME DEI MINIMI

    Più strade per entrare nei minimiSole 24 Ore 31/08/15 P. 17 Gianfranco Ferranti 4

    STUDI PROFESSIONALI

    Studio, spese da riaddebitareItalia Oggi Sette 31/08/15 P. 10 Sandro Cerato 6

    APPALTI

    Gare, una mano alle impreseItalia Oggi Sette 31/08/15 P. VIII Maria Domanico 8

    ENERGIA

    Egitto, l'Eni trova un maxi giacimento. Descalzi: siamo al top nella ricercaCorriere Della Sera 31/08/15 P. 6 9

    La partita italiana nel Mediterraneo: perché la scoperta può portare stabilitàCorriere Della Sera 31/08/15 P. 5 Maurizio Caprara 11

    Gas, pozzo record. L'Eni scopre in Egitto un maxi giacimentoRepubblica 31/08/15 P. 16 12

    Ma prezzi, terrorismo e sanzioni frenano la nuova corsa all'oroRepubblica 31/08/15 P. 16 Eugenio Occorsio 14

    Eni scopre giacimento in Egitto. "Il più grande del Mediterraneo"Stampa 31/08/15 P. 2 Luigi Grassia 16

    Onde sonore e trivelle per cercare il metano a 4 chilometri di profonditàStampa 31/08/15 P. 3 17

    INFRASTRUTTURE

    Grandi opere. Come vincere la sfiduciaStampa 31/08/15 P. 1 Francesco Rutelli 18

    MAFIA CAPITALE

    Il Primo giorno di Gabrielli da tutor (in attesa cli Marino)Corriere Della Sera 31/08/15 P. 10 Ernesto Menicucci 20

    START UP

    Un percorso privilegiato per sostenere l'innovazioneSole 24 Ore 31/08/15 P. 11 21

    FONDO DI GARANZIA

    Pmi, crescita a doppia cifra per il fondo di garanziaSole 24 Ore 31/08/15 P. 1-11 Francesca Barbieri 22

    MEDIAZIONE

    Mediazione, tra stop e ripartenze accordi al rallentyItalia Oggi Sette 31/08/15 P. II Maria Chiara Furlò 25

    Bonus fiscale da 250 per chi si accordaItalia Oggi Sette 31/08/15 P. II 26

    LIBERA CIRCOLAZIONE PROFESSIONISTI

    Cameron e la stretta che colpisce anche gli studentiCorriere Della Sera 31/08/15 P. 3 Fabio Cavalera 27

    CONSULENTI AZIENDALI

    Consulenti per AccentureItalia Oggi Sette 31/08/15 P. 50 Laura Rota 28

    DISSESTO IDROGEOLOGICO

    Altri 600 milioni per il dissestoSole 24 Ore 26/08/15 P. 15 Giuseppe Latour 29

  • INDICE RASSEGNA STAMPA

    Indice Rassegna Stampa

    Centro Studi C.N.I. - 31 agosto 2015

    Pagina II

    RIFORMA DELLE PROFESSIONI

    Negli Albi si stringono le maglie dell'accessoSole 24 Ore 24/08/15 P. 6 Antonello Cherchi,Valeria Uva

    30

  • NTC)

    Alle Camere non c'è mai pace per le professionidi Antonello Cherchi materie di dibattito non tramon- colari "patenti", chi si sente di chiama in causa notai e avvocati.eVateria Uva tano . Come le professioni: alle escludere la casa dei professioni- E le schermaglie si accendono.

    Camere ci sono 30 proposte, 17 sti dal rischio pignoramento. Di Anche perché, tra tutti,quelDdlè` ambian o i Parlamenti, passa- mai neppure esaminate. C'è chi professioni si parla pure nel Ddl l'unico avedere un tragu ardo.

    no le legislature, ma certe agogna all'Albo, chi chiede parti- concorrenza, che, in particolare,

    Riforma delle Professioni Pagina 1

  • Nelle disposizioni proposte tengono bancoquelle sul ruolo dei legali nelle compravendite

    Sempre gettonate le norme sulla pubblicità ele richieste di regole per categorie senza Albo

    Professioni al nodo concorrenzaNovità soprattutto per avvocati e notai: si interviene su società, compensi e numero

    PAGINA A CURA QI

    Antonello Cherchi

    Valeria Uva

    wslow, Lapartitasi gioca soprattuttotra notai e avvocati, con un ruoloda "comprimari" per farmacisti eingegneri (si veda la scheda afianco). La legge annuale sullaconcorrenza - che riprenderà ilcammino parlamentare tra pocopiù di una settimana presso lecommissioni riunite Finanze eAttività produttive della Camera- guarda soprattutto, con riferi-mento alle professioni, al settorelegale. Una partita che si annun-cia molto aperta, a giudicare dalfatto che una delle novità più rile-vanti - quella che sottraeva ai no-tai l'esclusiva sulle compraven-dite di immobili di uso non abita-tivo per un valore inferiore aloomilaeuro e aprivalaporta agliavvocati- è già scomparsa.

    Tende a stemperare i toni An-drea Mascherin, presidente delConsiglio nazionale forense:«Era un'ipotesi di certo gradita,ma estemporanea. Più coerentecon il sistemagià esistente sareb-be, invece, che all'interno dellanegoziazione assistita, dove giàl'accordo inmateriaimmobiliareraggiunto davanti all'avvocatovale come titolo per l'iscrizionediipoteca, diventasse anche tito-lo per la trascrizione di trasferi-mento di proprietà del bene, conrisparmio di tempo e denaro peril cliente. 11 ministro della Giusti-

    zia Andrea Orlando ha detto divoler presentare un emenda-mento in tal senso». Soddisfatti,ovviamente, della marcia indie-tro i notai. Prima ancora del ra-gionamento di mercato, il presi-dente del Consiglio nazionale,Maurizio D'Enrico sottolinea cheil Parlamento ha riconosciuto «ilruolo del notaio come soggettoterzo e non di parte, a garanziadella pubblicità e della correttatenuta dei registri immobiliari,ribadendo un principio destina-to a valere in tutte le contratta-zioni immobiliari ».

    Accantonata, per il momento,questa pratica, restano gli altripassi che il Ddl (atto Camera3012) impone soprattutto, in no-me del principio della concor-renzialità, ad avvocati e notai.Non tutte le novità provocano"mai di pancia". Per gli avvocati,sia l'apertura sul fronte delle as-sociazioni professionali sia quel-la relativa all'obbligo di presen-tare al cliente un preventivo, vie-ne digerita senza problemi. «Ri-guardo allapossibilitàdi farpartedi più associazioni tra avvocati -commenta Mascherin - c'è soloda tener d'occhio possibili con-flitti di interessi, che si possonoprevenire studiando misure ade-guate. Sul preventivo obbligato-rio c'è da valutare laparticolaritàdel "prodotto venduto": per atti-vità seriali si può stimare conprecisione quale saràlaspesaper

    il cliente. In altri casi- sipensi, peresempio, a procedimenti penalio anche civili complessi - è diffi-cile prevedere il loro iter e, dun-que, calcolarne i costi».

    Discorso diversoperle societàtra professionisti. Il Ddl apre allesocietà di capitali. «C'è il serio ri-schio di creare studi legali in ma-no a banche o assicurazioni, sen-za contare il pericolo di infiltra-zioni criminose. Non si tratta diun "no" preconcetto, ma una so-luzione come quella propostapresenta molte criticità. Bisognastudiarla meglio».

    Per i notai in arrivo maggioricontrolli sulle somme riscossecome sostituti di imposta: «Lasi-curezza dei trasferimenti immo-

    biliari sarà rafforzata anche sulfronte del prezzo pagato e delleimposte collegate».

    Il disegno del Governo porteràa un aumento del numero dei no-tai che per il presidente «sarà so-stanzioso, in un momento in cuila crisi economica ha rallentatoanche la nostra attività profes-sionale, macondividiamo lalogi-cadi creare maggiore occupazio-ne soprattutto peri giovani».

    Infine va a vantaggio dei citta-dini il passaggio dai tribunali alNotariato del registro delle suc-cessioni. «Sarà consultabile onli-ne da tuttaltalia- conclude D'Er-rico - evitando lunghi sposta-menti per eredi lontani».

    N) RIPRODUZIONI RISERVATA

    Riforma delle Professioni Pagina 2

  • Le novità previste dal disegnodi legge sulla concorrenza indiscussione alla Camera

    Associazioni tra avvocatiL'avvocato può partecipa re apiù di un'associazione,mentre ora è vietato.Cade l'obbligo che il domicilioprofessionale dell'avvocatocoincida con quellodell'associazione

    Società tra avvocatiViene riscritto i l profilo dellasocietà tra avvocati. Inparticolare:• l'esercizio della professione

    forense in forma societaria èconsentito esclusivamente asocietà di persone, dicapitali e cooperative. Nonessendoci la previsione che isoci siano solo avvocatiiscritti all'Albo, si apre allapossibilità di soci di capitale

    • la società tra avvocati deveessere iscritta inun'apposita sezionedell'Albo professionale(previsione già esistente)

    • la prestazione professionaledeve conservare la naturapersonale (previsione giàesistente)

    • la responsabilità dellasocietà e quella dei soci nonesclude la responsabilità delprofessionista (previsionegià esistente)

    • la società tra avvocati deverispettare il codicedeontologico forense. Sullequestioni disciplinariinterviene l'Ordine

    Compenso professionaleL'avvocato deve comunicare,per iscritto e dettagliando levoci di spesa, il costopreventivato dellaprestazione professionale(ora solo su richiesta delcliente)

    VOTAIAttività di sostituto eresponsabile d'impostaIn nome della trasparenza,sono introdotte nuove misureperla riscossione, l'uso e i iversamento delle somme atitolo di tributi che il notaioincassa in qualità di sostitutod'imposta, somme che devonoconfluire in un conto correntededicato e che costituisconopatrimonio separato.Il Consiglio notariledistrettuale ogni annosorteggia un numero di notai,pari almeno a un ventesimodegli iscritti all'Albo di queldistretto, presso i qualieffettuare ispezioni perverificare la regolare tenuta eil corretto impiego dei fondiriscossi in qualità di sostitutod'imposta.Le ispezioni sono compiute datre notai nominati in base auna lista di professionistiindicati ogni due anni dalConsiglio notarile distrettua leda scegliere preferibilmentetra notai appartenenti ad altridistretti della stessa Corted'appello

    Numero e distribuzioneterritorialeIl numero dei notai in ciascundistretto è determinato sullabase della popolazione (unposto almeno ogni 5milaabitanti; ora il parametro è7mila), dell'estensione delterritorio e dei mezzi dicomunicazione. Sparisce ilriferimento al parametro dellaquantità di affari e al fatto cheil posto debba garantire unreddito annuo di almeno50mila euro di onorariprofessionali repertoriali.Il notaio può ampliare ilproprio bacino di utenza,perché può aprire un ufficiosecondario in tutto ilterritoriodella regione dove esercita(oggi lo può fare all'internodel distretto di Corted'appello dove ha lo studioprincipale)

    PubblicitàSi riduce il perimetrodell'illecita concorrenza, chescatta se il notaio si serve diprocacciatori di clienti outilizza pubblicità contrariaalle regole deontologiche

    Registro delle successioniLa tenuta del registro dellesuccessioni passa dallacancelleria del tribunale alConsiglio nazionale delnotariato

    Srl semplificataLa costituzione di una Srlsemplificata può essereeffettuata anche mediantescrittura privata, facendodunque a meno del notaio.Resta l'obbligo di iscrizionedell'atto presso il registrodelle imprese

    Si introduceun'interpretazione autenticaper cui sono validi i contratticon i privati stipulati a partireBall' 11 agosto 1997 dallesocietà di ingegneria. A causadi un cattivo coordinamentonormativo, una parte dellagiurisprudenza aveva,infatti, stabilito chei contratti privatisticistipulati dalle società diingegneria prima del 2013fossero nulli

    L'ingresso delle società dicapitali• Le società di capitali

    possono essere titolari difarmacia

    • Cade l'obbligo che le societàsiano formateesclusivamente dafarmacisti

    • La direzione di una farmaciagestita da una società deveessere affidata a unfarmacista (che, dunque,può essere anche undipendente della società)

    • Nonc'èvincoloalnumerodifarmacie che la società può,nella provincia dove ha lasede legale, avere (ora sonoal massimo quattro)

    Riforma delle Professioni Pagina 3

  • I chiarimenti sulle modalità di scelta -Aliquota al 5% off-limits per chi esce dalle nuove iniziative produttive

    Più strade per entrare nei minimiOpzione valida anche in Unico - Valgono i fatti concludenti, non la comunicazione

    PAGINA ACURA DIGianfranco Ferranti

    Modalità di applicazionedei regimi agevolati più certedopo i chiarimenti ufficiali in-tervenuti, a seguito dellaproro-ga del regime dei minimi, con larisoluzione 67/E dello scorso 23luglio e con la precedente rispo-sta al question time 5-05703 del4giugno.

    Il tutto in attesa che venga in-trodotto, a partire dal 2016, unnuovo regime agevolato in so-stituzione di quelli vigenti (siveda il Sole 24 Ore del 14 agostoscorso), nel cui ambito si auspi-ca che vengano mantenute lecaratteristiche più favorevoli diquello dei minimi - misura del-l'aliquota, limiti di fatturato emaggiore durata per le nuoveattività intraprese dai giovani -e la determinazione forfettariadel reddito che caratterizza ilnuovo regime introdotto a par-tire da quest'anno.

    Le due alternative per il 2015Le persone fisiche che inizianoa esercitare un'attività d'impre-sa odi lavoro autonomo nel 2015possono scegliere se applicareil regime forfettario oppurequello dei minimi, in presenza,naturalmente, dei rispettivipresupposti.

    Inbase ai dati diffusi dalmini-stero dell'Economia sulle nuo-ve aperture di partite Iva e rela-tivi allo scorso mese di giugno(si veda il Sole 24 Ore dell'8 ago-sto scorso), i contribuenti chehanno aderito al regime dei mi-nimi sono più del doppio diquelli che hanno scelto quelloforfettario (8.165 rispetto a3.796). Il dato è stato desuntodalle nuove comunicazioni diinizio attività ai fini Iva, nellequali, apartire dallo stesso mesedi giugno, è possibile indicare,nella sezione «Regimi fiscaliagevolati» del quadro B, la scel-ta a favore dell'uno o dell'altroregime. In entrambi i casinonvaindicato il volume d'affari pre-sunto nell'apposito campo pre-visto nel riquadro relativo al-l'attività esercitata, trattandosidi un dato che costituisce unodei presupposti per l'applica-zione del regime.

    Le regole per chi operava giàLa legge di stabilità per il 2015,che ha introdotto il regime for-fettario e sancito l'abrogazionedei precedenti regimi agevolati,ha anche previsto due clausoledi salvaguardia per i contri-buenti che nel 2014 si sono av-valsi di altri due regimi.

    Regime delle nuove inizia-tive produttive (articolo 13 del-la legge 388/2000). Chi nel 2014ha applicato tale regime può op-tare per il nuovo regime forfet-tario fruendo della riduzione diun terzo del reddito per gli annirimanenti del triennio agevola-to. Nella risposta al question ti-me del 4giugno 2015 è stato chia-rito che questi soggetti nonpos-sono, invece, scegliere ditransi-tare nel regime dei minimi,mancando un'esplicita previ-sione normativa al riguardo.

    Regime dei minimi. I contri-buenti che nel 2o14 hanno fruitodel regime di vantaggio posso-no continuare ad avvalersenefino alcompletamento delquin-quennio o, comunque, al com-pimento del 350 annodi età.

    L'articolo lo, comma 12-un-decies, del Dl 192/2014 (con-vertito nella legge 11/2015) hapoi stabilito che possono sce-

    I contribuenti obbligati allatenuta delle scritture contabilipossono avvalersi di diversiregimi contabili, perla cuifruizione sono stabilite appositecondizioni. É possibile rinunciareall'applicazione del regimeprevisto in via ordinaria,esercitando l'opzione per un altroregime. Tale scelta è desumibiledai comportamenti concludentidel contribuente o dalle modalitàdi tenuta della contabilità. Lamancata o tardiva comunicazionedell'opzione è sanzionabile manon ne determina l'invalidità.

    gliere di avvalersi del regimedei minimi anche coloro cheiniziano unanuova attività nelcorso de 12015.

    Le modalità di opzioneNellarisoluzione 67/E del 2015 èstato precisato che fino al 31 di-cembre 2014 quello dei minimiera il regime naturale per i con-tribuenti in possesso dei requi-siti previsti, i quali per avvaler-sene non dovevano, quindi,porre in essere adempimentipreventivi: l'indicazione nelladichiarazione di inizio attivitàha, infatti, natura di mera comu-nicazione ai fini anagrafici enonanche di opzione. Per chi inizial'attività nel 2015 l'applicazionedi tale regime è, invece,«espressione di una specificascelta del contribuente», rego-lata dalla disciplina in materia diopzioni prevista dal Dpr442/1997, che attribuisce, a talfine, rilevanza ai comporta-menti concludenti del contri-buente o alle modalità di tenutadelle scritture contabili, fermorestando che la mancanza o latardività della comunicazionedell'opzione effettuata non nedetermina l'invalidità.

    L'Agenzia ha preso atto che,essendo la legge 11/2015 entratain vigore il 10 marzo 2015, i con-tribuenti che hanno iniziato l'at-tività nel corso dell'anno po-trebbero non averne tenutoconto e ha, perciò, stabilito chegli stessi:

    possono emettere note divariazione dei documenti neiquali è stata addebitata l'Iva(con la restituzione dell'impo-sta al cedente o prestatore) edeffettuare la variazione in au-mento dell'Iva sugli acquisti de-tratta nelprimo trimestre. Il ter-mine per effettuare tali opera-zioni è stato fissato al22 agosto oentro la prima liquidazione Ivasuccessiva (se scade dopo taletermine);

    i contribuenti che non han-no manifestato l'opzione nelladichiarazione di inizio attivitàpossono comunque avvalersidel regime di minimi, dandonecomunicazione nel modelloUnico da presentare nel 2016.

    0 RIPRODUZIONE RISERVATA

    Regime dei Minimi Pagina 4

  • Le situazioni possibili

    I COME Si OPTA PER IL REGIME DEI MINIMIPeri contribuenti che iniziano l'attività nel 2015 l'opzione si desumedal comportamento concludente e va comunicata nelladichiarazione di inizio attività (indicando il codice 1 nella specificasezione del quadro B)

    02 I COME 51 OPTA PER IL REGIME FORFETTARIOPer i contribuenti che iniziano l'attività nel 2015, le modalità diopzione per il forfettario sono analoghe a quelle per la scelta delregime dei minimi, ma nel quadro B della dichiarazione di inizioattività va indicato il codice 2

    03 I COSA SUCCEDE SE NON SI FA LA COMUNICAZIONESe il contribuente non effettua la comunicazione per i minimi o ilforfettario nella dichiarazione di inizio attività, può sempre farlonella dichiarazione dei redditi relativa al2015. La mancanza o latardività della comunicazioneè sanzionabile ma non determinal'invalidità dell'opzione

    041 COME SI PASSA DAL REGIME ORDINARIO AI MINIMILa risoluzione 67/E/2015 ha chia rito che è possi bile rettificare idocumenti emessi e nei quali è stata addebitata l'Iva (emettendonota di variazione e restituendo l'imposta al committente) entro il 22agosto o entro il termine per la prima liquidazione Iva che scadesuccessivamente. Va effettuata la variazione in aumento dell'Ivasugli acquisti detratta nel primo trimestre

    0 I COSA PUÒ FARE CHI ERA GIA N EI MINIMII contribuenti che nel2014fruivano del regime dei minimipossono continuare ad applicarlofino al compimento deiquinquennioo dei 350 annodi età. In alternativa, è possibileavvalersi, possedendone i requisiti, del regime forfettario odiquello ordinario. Va adottato il comportamento "concludente"corrispondente al regime scelto

    021 COSA PUÒ FARE CHI ERA NELLE NUOVE INIZIATIVEPRODUTTIVEI contribuenti che nel2014fruivano del regime delle nuoveiniziative produttive possono optare, in presenza dei requisiti, peril regime forfettario (peri periodi d'imposta che residuano alcompletamento del triennio agevolato, con la riduzione di un terzodel reddito) o per quello ordinario (risposta a question time del 4giugno 2015). Valgono sempre i comportamenti "concludenti"

    031 COSA PUÒ FARE CHI APPLICAVA IL REGIME CONTABILE«AGEVOLATO»Il regime contabile «agevolato» (articolo 27, comma 3, del Dl 98del 2011) poteva essere applicato nel 2014 dalle persone fisiche inpossesso dei requisiti previsti perfruire del "vecchio" (legge244/2007) ma non del "nuovo" (DI 98/2011) regime dei minimi.Dal 2015 lo stesso è stato abrogato e i contribuenti possonotransitare per tale anno nel regime forfetario o in quello ordinario

    Regime dei Minimi Pagina 5

  • Sotto la lente della Casscxvione il Caso, frequente nella prassi, degli spazi condivisi-119 -id -99 •Studio , •

    L i integrale deduzione dei casti è li eralit' i e ci i eDI SANDRO CERATO

    1 professionista titolaredello studio che sostienele spese di utilizzo dellostesso (telefono, energia

    elettrica, segreteria ecc.) deveriaddebitare ai colleghi cheoccupano gli spazi all'inter-no dello studio la quota partedi spese di loro competenza,pena l'indeducibilità dellestesse poiché si realizzereb-be una liberalità indiretta.

    E quanto affermato dallarecente sentenza 29 luglio2015, n. 16035, della Cor-te di cassazione, che offrelo spunto per analizzare iltrattamento fiscale di unafattispecie particolarmentediffusa nel mondo professio-nale in cui diversi colleghi(non costituiti in associazio-ne professionale, bensì conloro autonome partite Iva)utilizzano spazi comuni perlo svolgimento dell'attivitàprofessionale, suddividendotra di loro le spese che fannocapo inizialmente ad un solosoggetto (dominus) che pro-cede al riaddebito agli altriprofessionisti della quota diloro competenza, determi-nata in funzione di diversiparametri (fatturato, spazioutilizzato ecc.).

    Nella fattispecie che haportato alla pronuncia dellaCassazione, l'Agenzia delleentrate ha contestato a unprofessionista la deduzio-ne delle spese comuni dellostudio legale poiché le stessenon erano state riaddebita-te agli altri colleghi condi-videnti i locali, bensì eranostate dedotte integralmentedal solo titolare intestatariodelle utenze. Secondo i giu-dici di legittimità, l'integra-le deduzione delle spese inquestione, senza aver ope-rato alcun riaddebito aglialtri soggetti occupanti lostudio, configurerebbe una

    liberalità indiretta e cometale indeducibile.

    La sentenza in questioneoffre lo spunto per analizzareil corretto trattamento fisca-le da applicare al riaddebitodelle spese comuni, parten-do dal contenuto dell'art. 54,c. 1, del Tuir, secondo cui ilreddito derivante dallo svol-gimento di un'attività di la-voro autonomo è dato dalladifferenza tra l'ammontaredei compensi percepiti equello delle spese sostenutenel periodo d'imposta.

    Salvo specifiche deroghe(per esempio per le quote diammortamento ed i canonidi leasing), il reddito di lavo-ro autonomo è determinatoin base al principio di cassa,tenendo conto che nella de-terminazione del compensonon si deve tener conto deicontributi previdenziali eassistenziali integrativi ad-debitati in fattura al clientese il professionista è dotatodi una cassa di previdenzaautonoma, mentre per coloroche sono iscritti alla gestioneseparata dell'Inps il 4% ad-debitato in fattura concorrealla formazione del redditodi lavoro autonomo.

    In tale contesto, il pro-fessionista intestatario deicontratti e delle utenze ri-ceve ed annota le fatture re-lative alle spese comuni chesaranno successivamenteriaddebitate agli altri pro-fessionisti per la quota diloro competenza.

    In merito al trattamen-to fiscale del riaddebito,l'Agenzia delle entrate si èespressa con un primo do-cumento di prassi nel 2001(circolare n. 58/E) in cui haprecisato che «il riaddebitoda parte di un professioni-sta delle spese comuni dellostudio utilizzato da più pro-fessionisti non costituiti inassociazione professionale,da lui sostenute, deve essererealizzato attraverso l'emis-sione di fattura assoggetta-ta a Iva. Ai fini reddituali, lesomme rimborsate dagli altriutilizzatori comportano una

    riclassificazione in diminu-zione del costo sostenuto dalprofessionista intestatariodell'utenza».

    Sulla base di quanto affer-mato dall'Agenzia, quindi, ilprofessionista intestatario

    dei contratti e delle uten-ze procede all'emissione diuna fattura con applicazionedell'Iva in capo a ciascun col-lega utilizzatore dello studioper la quota parte di spese disua competenza.

    Tale somma, non avendonatura di compenso, non deveessere assoggettata a ritenu-ta d'acconto, mentre ai finiprevidenziali si riscontranotrattamenti diversi in fun-zione della singola cassa diprevidenza cui appartiene ilprofessionista. In particolare,si segnala che:

    - la Cassa nazionale diprevidenza dei dottori com-mercialisti e degli esperticontabili richiede l'addebitodel contributo integrativoanche alle parcelle emesseper il riaddebito delle spesedi studio;

    - la Cassa di previdenzadegli ingegneri e degli archi-tetti, invece, esclude da con-tributo integrativo le sommeaddebitate nei rapporti dicollaborazione tra ingegneried architetti;

    - la Cassa di previdenzadei consulenti del lavoro nonprevede l'applicazione delcontributo integrativo pertali spese (sul punto si vedail parere della Fondazionestudi dei consulenti del lavo-ro 14/9/2010, n. 23).

    Ai fini reddituali, come sidesume dal contenuto del-la circolare n. 58/E/2001, ilprofessionista che sostiene lespese, in quanto titolare deicontratti e delle utenze, deverettificare in diminuzione ilcosto sostenuto per la quotaparte oggetto di riaddebito incapo ai colleghi.

    In buona sostanza, le spesein questione non assumononatura di compenso in capoal soggetto che procede alriaddebito, bensì riduzionedel costo sostenuto, mentrehanno natura di costo in capo

    al soggetto che subisce il ri-addebito.

    A conferma di quanto de-scritto, l'Agenzia delle entra-

    te è intervenuta anche con lacircolare n. 381E/2010 in cuiha precisato che le sommerimborsate al professionistanon assumono la qualifica dicompenso, poiché la parte dicosto riaddebitata non è ine-rente all'attività esercitatadallo stesso.

    Pertanto, come detto, l'im-porto addebitato ai singoliprofessionisti costituisce unavariazione in negativo del co-sto sostenuto.

    Dal punto di vista degliobblighi dichiarativi, consi-derato che le somme riad-debitate ai colleghi non sonoqualificate come compensi, lestesse devono essere allocatenon nei righi dedicati ai com-ponenti positivi, bensì qualediminuzione delle spese.

    Per esempio:- nel rigo RE 11, tra le spe-

    se per prestazioni di lavorodipendente e assimilato, vaindicato l'ammontare dei co-sti del personale dipendente(ad esempio la segretaria) alnetto della quota riaddebita-ta agli altri professionisti;

    - nel rigo RE14, tra i con-sumi, va indicato l'ammon-tare delle spese telefonicheal netto della quota riadde-bitata agli altri professioni-sti.

    Dal canto suo, il professio-nista non titolare delle spesesostenute, all'atto del paga-mento della propria quotadi spese, indica l'importonel rigo RE 12 tra i compen-si corrisposti a terzi laddo-ve non vi sia un dettaglio delriaddebito, ovvero nei singolirighi del quadro RE dedicatialle spese laddove nella fat-tura ricevuta sia specificatala natura delle spese adde-bitate.

    Oc Riproduzione riservatta.

    Studi Professionali Pagina 6

  • Mancatoriaddebito

    Naturadei riaddebito

    Costituisce liberalità indiretta conconseguente indeducibilità dei co-sti Cass. 29.7.2015, n. 16035)

    Non costituisce compenso profes-sionale ma riduzione dei costo so-stenuto per il titolare delle spese,mentre assume natura di costo peril professionista cui si riaddebita

    Trattamento Imponibili Iva e nessuna ritenutafiscale d'acconto

    Studi Professionali Pagina 7

  • Il Tar Emilia-Romagna applica il principio de l favor partecipationis agli appalti

    Gare, una mano alle impreseIl fatturato specifico va riferito al totale delle attivita

    DI MARIA Doiyw' ico

    art. 41, comma 1,del digs 163/2006,che stabilisce espres-samente il requisito

    del «fatturato specifico», deveessere riferito al fatturato de-rivante dall'esercizio di tuttele attività comprese nell'interosettore oggetto di gara. E quan-to hanno affermato i giudicidella seconda sezione del Tarper l'Emilia Romagna con lasentenza n. 669 dello scorso 10luglio. Secondo i giudici ammi-nistrativi bolognesi, ciò anchein evidente e ragionevole appli-cazione del principio del favorpartecipationis tra impreseconcorrenti a una gara pubblicad'appalto, in stretta relazioneall'interesse pubblico alla scel-ta della migliore offerta deiprivato tra il maggior numeropossibile di legittimi competito-ri. Nella medesima sentenza igiudici hanno altresì affermatoche un giudizio tecnico espres-so dalla stazione appaltantesotto la propria consapevoleresponsabilità, anche penalee contabile, non è sufficiente,per sconfessare tale giudizio,sostituire un giudizio opinabilecon uno altrettanto opinabile,o avanzare dubbio elementi diincertezza, poiché è necessario,invece, dimostrare, con dati nu-merici certi, quali sono gli er-rori oggettivamente commessidalla stazione appaltante equale sia l'esatto importo dellevoci di prezzo anomale, nonchéla loro percentuale di inciden-

    za sull'importo complessivodell'appalto, sicché la dedottainattendibilità dell'offerta deveessere dimostrata in terminichiari, comprensibili e imme-diatamente percepibili e nonin via di mere presunzioni oaffermazioni del tutto prive diriscontro (si vedano tra le altre:Cons. stato sez. IV, 26/2/2015n. 963; sez. V, 17/7/2014 n.3800; Tar Emilia-Romagna,sez. I, 30/3/2015 n. 238; sez. II,15/1/2015 n. 12; 30/7/2014 n.804; 30/10/2014 n. 1019).

    E inoltre, neppure a tal finepossono essere ritenuti validi

    elementi per dimostrare l'irra-gionevolezza della valutazionedi congruità operata dal seggiodi gara, quelli consistenti indati relativi ai costi estrapolatidall'offerta tecnica (e relativegiustificazioni) presentata inaltra gara pubblica, dovendo-si in via generale ritenere inalcun modo comparabili fraloro i costi afferenti servizi daespletare in ambiti territo-riali e dimensionali diversi,nonché disciplinati da diversenormative di gara.

    -© Riproduzione riservata

    Appalti Pagina 8

  • Editto, l'Enfi trova un maxi giacimentoDescaizi: siamo a1 top nella ricerca

    L'Eni lo definisce il «piùgrande giacimento di gas maitrovato del Mediterraneo»: èstato scoperto in Egitto e ha lapotenzialità per diventare unodei più grandi al mondo, perchéci sono altre strutture sottostan-ti che possono essere investiga-te. Il giacimento si trova nell'of-fshore egiziano del Mar Medi-terraneo, a circa 190 km dallacosta. Il pozzo Zohr 1X, attraver-so il quale è stata effettuata lascoperta, si trova a 1.450 metridi profondità d'acqua, nel bloc-co Shorouk. Si tratta di un giaci-mento «supergiant» e ha un po-tenziale di risorse fino a 85o mi-liardi di metri cubi di gas. L'Enfi,sulla base di accordi con il Cai-ro, ha la totalità della gestione.

    La scoperta ridisegna la map-

    mini di riserve acquisite (inEgitto si parla di risorse per 30-4o anni) e che hanno un costoragionevole di produzione.

    Dopo l'esplorazione, si passaalla fase della produzione. «Lascoperta può essere messa inproduzione in tempi rapidi» di-ce Descalzi. Lo sviluppo sarà fat-to da Eni assieme alla societàstatale Petrobel, in una partner-ship al ro per cento. Ci vorrà cir-ca un mese per ottenere la licen-za di produzione e a gennaio

    I l p iù grandeE' il più grandenel Mediterraneo,potrà rendereautosufficiente il Cairo

    pa energetica a livello locale«perché - dice il Ceo dell'EniClaudio Descalzi, che sabato eraal Cairo dove ha incontrato ilpresidente Abdel Fattah Al Sisi- renderà l'Egitto autosuffi-ciente», ma soprattutto è im-portante per la compagniaenergetica italiana, che si accre-dita sempre di più come playerdell'esplorazione. «L'esplora-zione è al centro della nostrastrategia di crescita - dice De-scalzi -. Negli ultimi sette anniabbiamo scoperto 1o miliardi dibarili di risorse e 300 milioninegli ultimi sei mesi. Questascoperta conferma così la posi-zione di Eni al top dell'industriae ci qualifica presso gli altri Pae-si produttori come società capa-ce di trovare risorse, ovunque cisiano opportunità». La scopertaha anche un significato in ter-

    partiranno i primi pozzi di svi-luppo, che in futuro produrran-no. La produzione sarà avviataverosimilmente tra un paiod'anni. Il gas sarà venduto inprimo luogo all'Egitto, che di-venterà ancora più importanteper l'Eni, qui presente dal 1954 estoricamente precursore nel-l'esplorazione e sfruttamentodelle gas nel Paese fin dalla sco-perta del Campo di Abu Maadinel 1967. Ma non è escluso cheuna parte di gas possa arrivarein Europa attraverso il liquefat-tone di Damietta, città che si af-faccia sul Mediterraneo sul Del-ta del Nilo, a circa 200 chilome-tri a nord del Cairo.

    La scoperta avrà ripercussio-ni sul prezzo mondiale del gas ocambierà le dinamiche del gasin Europa? «Il mercato del gas è

    segregato - spiega Descalzi-:esiste quello americano, quelloeuropeo e quello asiatico. Que-sta scoperta non avrà un impat-to particolare a livello globale,se non in termini di contributoal mercato europeo. Ma, un Pae-se come l'Egitto nel medio-lun-go periodo sarà in grado di noncomprare più il gas da altri». Ilpresidente del Consiglio MatteoRenzi si è congratulato conl'amministratore delegato diEni, «per lo straordinario risul-tato di un lavoro di ricerca che siinserisce nell'ambito dei rap-porti tra Italia ed Egitto, inun'ottica di partnership econo-mica strategica che riguarda ilnostro Paese e più in generalel'intero continente africano».

    Fausta Chiesa

    IChi o

    + Claudio

    Descalzi,60 anni, è

    l'amministra-

    tore delegato

    dell'Eni dal

    maggio 2014

    Laureato in

    Fisica, è entrato

    nel gruppo Eni

    nel 1981 come

    ingegnere di

    giacimento

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    miliardi , i metricubi di gaspotenziali nelgiacimentoscoperto

    70miliardi, i barilidi risorsescoperti da Eninegli ultimisette anni

    Energia Pagina 9

  • Le riserve nell'area

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    Energia Pagina 10

  • La partita italiana nel Mediterraneo:perché la scoperta può portare stabilitàUn aiuto per il Paese e il duro Al Sisi. Ma ora Roma ha una carta in più

    Fondatore

    di Maurizio Caprara

    dante partigiano, aveva com-battuto dalla parte opposta ri-spetto a quella nella qualeMussolini aveva infilato il Pae-se.

    Anche oggi il Mediterraneoè alle prese con cambiamentistorici. La notizia della scoper-ta italiana può essere conside-rata una metafora che ci ri-guarda: poveri di greggio emetalli, ma ricchi di storia espesso di ingegno, siamo unPaese che dal punto di vistaeconomico non essendo dota-tissimo di risorse, di hardwa-re, deve affinare sempre più lasua produzione di software, di

    Se dal gas scoperto dall'Enil'Egitto riceverà presto unaquota dell'energia della qualeha bisogno per far fronte a unincremento demografico cheaccresce la domanda di elettri-cità e acqua, questo potrà esse-re un contributo alla sua stabi-lità.

    AncheMattei neglianniCinquantainiziò

    dall'Egittoper attuare

    Enrico Matteinacque nel1906. Fondònel 1953 l'Entenazionaleidrocarburi(Eni). Con lasua strategia eabilità tatticariuscì aromperel'oligopoliodelle allora«sette sorelle».Morì in unincidente aereoil 27 ottobre1962

    a scoperta del giaci-mento egiziano di gasindividuato attraverso ilpozzo Zohr, presentata

    dall'Eni come «la più grande»effettuata nel Mediterraneo, ciricorda che questo mare non èsoltanto barconi e naufragi diprofughi e povera gente, foco-lai di incendi potenziali o incorso e altri fenomeni doloro-si. Si tratta di una verità sem-plice che però spesso dimenti-chiamo, magari pur avendofatto il bagno in acque medi-terranee fino a poco prima. Ilcorso della storia è dovuto anumerosi fattori, neppure tut-ti prevedibili. Ma uno dei tanti,e non irrilevante, è l'azionedell'uomo. Allora non è malerammentare che quanto ieriha rivendicato l'Enfi si collocasulla scia dell'ingegno, dellacapacità di osare e della volon-tà di superare storici limiti na-zionali dimostrati nel nostrodopoguerra da Enrico Mattei,capace di rendere se stesso,l'azienda italiana nelle sue ma-ni e l'Italia un «petroliere sen-za petrolio».

    Fu prima in Egitto e poi inIran che il presidente dell'Entenazionale idrocarburi Matteidelineò, negli anni Cinquanta,la sua formula contrattuale im-perniata sul far ricevere ai Pae-si in via di sviluppo dotati digiacimenti di greggio ben piùdel 50% dei proventi assegnatoa quegli Stati dalle compagniepetrolifere di potenze uscitevittoriose dalla Seconda guerramondiale: le statunitensi, lebritanniche, le francesi.

    Fu una chiave, oggi si direb-be una password, per far avereall'Italia più benessere e, sullascena mondiale, un ruolo me-no marginale dell'angolo ri-servatole dalla sconfitta nellaguerra terminata nel 1945,conflitto che Mattei, coman-

    e sue eeAttualmente ciò significa unaiuto al presidente Abdul Fat-tati al Sisi, uomo di formazionemilitare, tutt'altro che tenero,ferreo e non certo liberale nellasua cruda repressione dei Fra-telli musulmani. Il presidentedel Consiglio Matteo Renzi il 2agosto 2014 fu il primo capo digoverno dell'Unione europea a

    metaforaSiamo un Paesepovero di risorse, maricco di storia e, spesso,di ingegno

    tecniche, capacità di saper fa-re. La sfida che ci si presentadavanti - rischiosa, dal risul-tato non scontato - è adessodi far seguire dal punto di vistapolitico altre scoperte di Zohr:innanzitutto contribuire amettere pace e stabilità laddo-ve manca da quando alle «pri-mavere arabe» del 2011 sonoseguiti esiti sanguinosi e de-stabilizzanti.

    Con la sua popolazione dioltre go milioni di abitanti e isuoi territori estesi, l'Egitto èoggi un colosso che non con-viene traballi o cada in manianti-occidentali. Si trova tra laLibia (con la quale ha 1.115 chi-lometri di frontiera) percorsada una guerra per bande eIsraele (208 chilometri) chevede la propria sicurezza po-tenzialmente insidiata da unautoproclamato Califfato ingrado di controllare parti di Si-ria e Iraq.

    incontrarlo dopo l'insedia-mento.

    Al Sisi ha ricambiato nel no-vembre scorso scegliendo Ro-ma come sua prima tappa diviaggio in Europa. Dopo la sco-perta del giacimento, il raïs haricevuto l'amministratore de-legato dell'Eni Claudio Descal-zi. Alcuni sensori dell'Italia in-somma hanno imboccato unastrada. Il grosso della classe di-rigente del Paese deve decide-re se nel Mediterraneo ha dadire qualcosa al di là di tanteautocommiserazioni sull'im-migrazione e dei desideri di unfantastico mondo purtroppoirreale.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Se l'Egittoriceverà piùenergiagrazie aquestascoperta,ciò porteràstabilità

    Energia Pagina 11

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    È la riserva più grande del MediterraneoGarantirà risorse fino a 850 miliardi di metri cubiMILANO. Eni realizza la maggiore scoperta di idrocarburi del Mediter-raneo, e la seconda della sua storia dopo quella del 2012 nel mar mo-zambicano. Sempre gas, ma stavolta il ritrovamento avviene nel corti-le di casa dell'azienda : l'Egitto , dove Eni opera da sessant 'anni. Unpaese più che maturo dal punto di vista esplorativo ; ma l'adozione dinuove tecnologie e la scelta di scavare un particolare tipo di rocce -quella che sedimentano dai carbonati marini - ha permesso agli italia-ni di riuscire dove altri avevano fallito. Presto , tra il 2016 e il 2017 sti-mano gli addetti ai lavori , il gas rinvenuto poco al largo delle coste diPorto Said nel pozzo "Zohr 1X " farà la gioia del nuovo Egitto di AI-Sisi,garantendone le forniture per un ventennio ; e darà fiato ai conti e almorale dell'Eni, messi alla prova dal crollo dei prezzi petroliferi, di-mezzati in un anno e ai minimi da sei.

    La scoperta è una colonna di metano alta 630 metri , per 100 chilo-metri quadrati e a 1,5 di profondità , con potenziali risorse fino a 850miliardi di metri cubi di gas ( 5,5 miliardi di barili di olio equivalente).Ma le prime proiezioni potrebbero essere per difetto , anche perchèZohr «presenta un potenziale a maggiore profondità , che sarà investi-gato in futuro», riporta una nota «E' un giorno davvero importanteper la società e le persone di Eni - ha dichiarato l'ad Claudio Descalzi -,Il risultato conferma le nostre competenze e capacità di innovazionetecnologica con immediata applicazione operativa , e dimostra soprat-tutto lo spirito di forte collaborazione tra tutte le componenti azienda-

    li». Eni da pochi qualche anno si è specializzata in una strategia di ri-cerca sparagnina ma efficace : solo idrocarburi convenzionali , solo zo-ne ben conosciute, solo progetti di facile sviluppo e rapida commercia-lizzazione . Così negli ultimi 7 anni Eni ha scoperto 10 miliardi di barili

    di risorse , 300 milioni nel solo 2015. «L'esplorazione - ha aggiunto De-scalzi - si conferma al centro della nostra strategia dicrescita, e conferma la posizione di Eni al top dell'in-dustria».

    La licenza esplorativa del giacimento Zohr fu fir-mata nel 2014 , «a seguito di una gara internaziona-le competitiva». Eni ne detiene il 100%, e non èescluso che presto possa venderne una parte per far

    cassa e dividere le spese di sviluppo . Nel fine settimana Descalzi è sta-to al Cairo «per aggiornare il presidente egiziano, Abdel Fattali AI-Si-si, e per parlare della nuova scoperta con il primo ministro del paese,Ibrahim Mahlab, e il ministro delle risorse minerarie, Sherif Ismail».Anche il leader dei governo italiano Matteo Renzi , che un anno fa con-tribuì alla nomina di Descalzi all'Eni, s'è felicitato : «Complimenti aEni per lo straordinario risultato di un lavoro di ricerca, che si inseri-sce nell 'ambito dei rapporti economico-strategici dell'Italia con l'Egit-to e in generale con l'intero continente africano».

    (a.gr.)-FROOUZIONE RIS[RV 4TF

    Energia Pagina 12

  • L'energia mondialeI primi 1 0 produttori + "Leeiataoo" Egitto ù rtico russomondiali di gas maturale -r, Mediterraneo ,

    Enfi a Rosneft

    (inm rrdidimetricubi)Kebili, petrolio

  • Ma prezzi, terrorismo e sanzioni frenano la nuova corsa all'oroEUGENIO OCCORSIO

    ROMA. Sarà una concidenza,ma da quando i prezzi del pe-trolio e del gas sono crollati(-60% in un anno quelli delgreggio e -40% quelli medieuropei del gas), si sono inten-sificate le scoperte di giacimen-ti ricchi di entrambe le mate-

    rie prime. Da un capo all'altrodel pianeta si susseguono gliannunci di ingenti scoperte, si-stematicamente accompagna-te però da punti interrogativicirca l'economicità dell'estra-zione in un momento di merca-to come l'attuale, che secondogli esperti durerà a lungo. Coin-cidenza nella coincidenza, qua-si a voler sollevare governi ecompagnie dall'imbarazzo inmolti casi la situazione gepoli-tica delle aree in questione è co-sì complessa che lo sfruttamen-to dovrà essere posticipato.Chissà, forse quando potrà fi-nalmente partire il mercato sisarà risollevato. «Avrei qual-che perplessità anche per lascoperta dell'Eni in Egitto, per-ché il regime di Al Sisi è unodei meno democratici del mon-

    do», commenta Moises Naim,economista del Carnegie Endo-wment di Washington. «Pur-troppo non è una novità. Lageologia non risponde all'ideo-logia e gran parte delle risorseenergetiche del pianeta si tro-vano in aree dove la libertà èun concetto sconosciuto, datanti Paesi africani fino, senza

    andare troppo lontani, allaRussia».

    Proprio in Russia c'è uno deigiacimenti più ricchi fra quelliscoperti di recente, annuncia-to inizio anno dal consorzio fral'americana Exxon e la russa

    Rosneft, nel Mare di Karadell'Artico: nove miliardi di ba-rili di petrolio e 338 miliardi dimetri cubi di gas nella solaarea di Universitetskaja, la pri-ma perforata, «in grado di tra-

    che se il governo di Damasco èspiazzato dalla guerra civile.Stadi fatto che i lavori sono fer-mi.

    In Tunisia invece è l'emer-genza terrorismo a distogliere

    I dubbi dì MoisesNaim: "La geologianon rispondeall'ideologia, spessole risorse sono in

    paesi illiberali 79

    ma proprio le troppe esplora-zioni hanno causato l'eccessodi offerta che si è aggiunto allascarsa domanda europea». Peril gas in particolare, «ha pesatolo scorso inverno molto caldononché il balzo delle energierinnovabili per produrre elet-tricità in Europa». C'è poi il fat-tore-shale: «Pur di mettere fuo-ri mercato le produzioni ameri-cane, dove il costo di estrazio-ne è maggiore, i sauditi e altrimembri Opec dove estrarre ilpetrolio costa due dollari al ba-rile (dieci volte di meno), nonabbasseranno le quote di pro-duzione».

    l

    In un anno le nuovescoperte si sonointensificate: sono ilfrutto delle ricerchecominciate con le

    quotazioni alle stellesformare l'area in un centro diestrazione più importante delGolfo del Messico», hanno com-mentato entusiasti i dirigenti

    della Exxon . Senonché è inter-venuta l'amministrazione Oba-ma, dicendo che le perforazio-ni sono state effettuate dopo lascadenza del 10 ottobre 2014concessa alle compagnie per ul-timare i lavori injoint-venturecon quelle russe . Dopodiché,per le sanzioni contro Mosca,doveva cessare qualsiasi attivi-tà comune . Ne è seguita unacontroversia legale fra tutte leparti interessate tuttora in cor-so, e il petrolio resta li.

    Anche nel Mediterraneo le

    tensioni non mancano . Il giaci-mento off-shore Leviathan,scoperto alla fine del 2014 nel-le acque di fronte al MedioOriente , fino a ieri il maggioredel "mare nostrum", alimentapiù discordie che speranze. Losfruttamento delle immani ri-serve - sotto il fondo marinogiacciono 96 miliardi di metricubi di gas e 850 milioni di bari-li di petrolio - è conteso daquattro Paesi : Israele , che in ef-fetti ha sopportato i costi diesplorazione e ora ha fatto par-tire le licenze di estrazione, eLibano ( schiacciato da un debi-to pubblico di 62 ,9 miliardi didollari ), poi Cipro e Siria, an-

    che hanno durata pluriennal

    sforzi e risorse dalla valorizza-zione del giacimento di ElFaouar, nel governorato di Ke-bili, scoperto all'inizio di que-st'estate, dotato di 430 milionidi barili nonché 400 metri cubidi gas. Ad operare è la compa-gnia olandese Mazarine Ener-gy, in collaborazione con l'E-tap, l'azienda petrolifera tuni-sina che si è imbarcata nelladifficile operazione di trasfor-mare il Paese in mini-potenza

    petrolifera e ha finora 37 licen-ze registrate di cui 15 per l'e-strazione di gas.

    Sono pochi i Paesi petroliferinon interessati da guerre, rivo-luzioni o emergenze simili: dal-

    la Norvegia al Canada (in pos-sesso delle terze riserve mon-diali dopo Arabia Saudita e

    Iran che però sono incastonatesotto i ghiacci artici e costosis-sime da estrarre) fino all'Au-stralia, dove la Linc Energy,che detiene i diritti di esplora-zione nel bacino di Arckarin-ga, nel sud del Paese, ha appe-na annunciato un giacimentoda 103 milioni di barili di greg-gio.

    In tutti i casi, l'economicitàdelle scoperte è compromessadall'andamento del mercato.«I ritrovamenti sono frutto de-gli imponenti investimenti diricerca avviati quando le quo-tazioni di petrolio e gas eranoben altre», spiega LeonardoMaugeri, docente di economiae geopolitica dell'energia adHarvard. «Sono investimenti

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    Energia Pagina 14

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    Energia Pagina 15

  • En! scopre giacimento in Egitto"Il più grande del Mediterraneo"Fornica gas per molti anni grazie a risenti e per 85o i l lardi di metri cubi

    LUIGI GRASSIA

    L'Eni ha scoperto in Egitto iltesoro di Ali Babà: un enormegiacimento di metano nelle ac-que territoriali di quel Paesecon 850 miliardi di metri cubidi gas, corrispondenti a circadodici anni di consumo italia-no, o a decenni di consumo egi-ziano. Considerando poi che incorso d'opera si scopre spessoche c'è il doppio o il triplo diquanto stimato all'inizio, l'Eniparla di «un evento di rilievomondiale». E si tratta di unevento di valore doppio perl'azienda perché il gas è statoscoperto dove il permesso diesplorazione e sfruttamento èdetenuto dalla società italianaal 100%, mentre di solito, perdividere il rischio, si collaboracon uno o più soci. Stavoltal'Eni ha rischiato un po' di più eadesso l'incasso è tutto suo.

    Anche gli osservatori neu-trali parlano di evento eccezio-nale: il «Wall Street Journal»scrive che si tratta della «piùgrande scoperta mai fatta nelMediterraneo orientale». E ilpremier Matteo Renzi si è con-gratulato «per l'importante ri-trovamento».

    L'amministratore delegatodell'Eni, Claudio Descalzi, èvolato di persona al Cairo peraggiornare il presidente egi-ziano Al-Sisi e il suo governo. Ilnumero uno del gruppo avevaannunciato a Londra, all'iniziodell'anno, la strategia di con-centrare le ricerche di petrolioe di gas in zone limitrofe aquelle dove Eni ha già fattoscoperte (come l'Egitto), inmodo da usare strutture pre-senti già in loco e abbassare icosti di esplorazione e di svi-luppo a cifre compatibili conl'attuale periodo di prezzi bas-si degli idrocarburi. Comun-que i prezzi bassi non dureran-no per sempre e quando ci sa-rà il rimbalzo il gruppo italiano

    avrà avuto tempo e modo i svi-luppare questo e alcuni altrigiacimenti di recente scopertanel mondo.

    La scoperta in acque egizia-ne è avvenuta in un puntoesplorativo denominato Zohr,a 1450 metri di profondità d'ac-qua. Sommando l'acqua e ilfondale, il pozzo Zohr è statoperforato a 4.131 metri di pro-fondità complessiva. Le trivel-le hanno incontrato uno stratodi idrocarburi dello spessoredi 630 metri. Ma non è finitaqui: «La struttura di Zohr pre-senta anche un potenziale amaggiore profondità - dicono itecnici dell'Eni - che sarà inve-stigato in futuro attraverso unnuovo pozzo». E così gli 850

    TurkmenistanII giacimen-

    to di gas diYolotan è il piùgrande delmondo, traquelli scopertinegli ultimi 10anni con riserveper 11.300miliardi di metricubi di metano

    MozambicoII pozzo di

    Mamba/Prospe-ridade è il se-condo più gran-de del pianetacon riserve per2800 miliardi dimetri cubi di gas

    miliardi di metri cubi potreb-bero diventare molti di più.

    Al di là della scoperta in sé,è interessante valutare qualipossano essere gli sviluppi disistema. Già nei colloqui del-l'altro giorno fra il premierisraeliano Netanyahu si eraipotizzata la costruzione diuna rete di gasdotti sottomari-ni che connettano la zona deigiacimenti di gas del Mediter-raneo orientale non solo con iterritori di Israele, Cipro edEgitto ma anche con la Greciae quindi (attraverso il gasdottoTap, cioè Trans Adriatic Pipe-line) con l'Italia e l'Europa tut-ta. Non si tratterebbe di co-struire solo una linea che va daun punto a un altro punto ma

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    to di Kish nelGolfo persico è ilterzo al mondotra quelli scoper-ti di recente. Puòcontare su riser-ve per circa 1700miliardi di metricubi di gas

    I ,t° !r+' fÈ la Eni possiede

    profondità interamentecomplessiva i diritti di

    in cui è esplorazioneavvenuta e sfruttamen-

    la perforazio- to delne del pozzo giacimento

    Zohr digasscopertoin Egitto

    di realizzare una rete flessibi-le, capace di gestire tutto iltransito del gas euro-mediter-raneo, indirizzandolo di voltain volta dove c'è più domanda,e facendo da compensazioneanche a eventuali carenze del-l'offerta in arrivo dalla Libia odalla Russia.

    In alternativa, un piano me-no faraonico consisterebbe nelconvogliare il gas del Mediter-raneo orientale verso le strut-ture dell'Eni sulla costa egizia-na, e qui liquefare il metano epoi trasportarlo su nave versoi rigassificatori italiani. In uncaso o nell'altro, ci sarà dastendere moltissimi tubi sotto-marini, attività in cui è leaderla Saipem del gruppo Eni.

    ili r iè il valoredell'inter-scambiocommercialefra Italiaed Egitto loscorso anno

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    Energia Pagina 16

  • Onde sonore e trivelle per cercareil metano a 4 chilometri di profondità

    Ma come si fa a trovare 630metri di strati geologici pienidi gas, come è successo con ilpozzo egiziano di Zohr, se so-no ben nascosti sotto 1.450metri di mare e 2.681 metri difondale roccioso? Bisogna ri-correre a una proceduracomplessa, che richiede sofi-sticate competenze geologi-che e tecnologiche.

    Nella prima fase di esplo-razione si fa una specie diecografia del sottosuolo. Unanave appositamente attrez-zata spara in acqua, in dire-zione del fondale, delle po-

    tenti onde sonore, con unostrumento definito in gergo«airgun» (cioè pistola ad aria).Non si usano bombe. Comun-que quest'operazione è critica-ta dagli ambientalisti perchédisturba gli animali marini.

    Il suono attraversa l'acqua eanche le rocce, e qui provocadelle micro-vibrazioni. Le on-de vengono riflesse in manieradifferenziata a seconda dellanatura e della consistenza de-gli strati. Poi i sismografi abordo della nave esploratriceregistrano le informazioni.Questi dati vengono utilizzati

    Una piattaforma petrolifera in mare aperto

    non solo per la ricerca degliidrocarburi, ma anche per ar-ricchire gli archivi degli istitu-ti nazionali di geofisica. Poi coni computer si fa una specie diTac a tre dimensioni del fonda-le marino. I cacciatori di petro-lio e di metano ne traggono ilprimo indizio della presenza diaccumuli di idrocarburi.

    Ma fino a questo punto nonc'è niente di sicuro. Là dove sicrede di individuare qualcosadi promettente, si costruisceuna piccola piattaforma, e si fauna trivellazione esplorativa.Si usano punte diverse a se-

    conda della consistenza delsuolo, e le si cambia a mano amano che il lavoro procede.Queste punte vengono chia-mate in gergo «scalpelli» e perquanto dure sono soggette aun'usura veloce; si sostituisco-no al massimo ogni 100 metridi profondità. Le più tenere co-stano 5 mila euro l'una, le piùdure anche 50 mila euro.

    In questa fase le trivellevengono protette dall'acqua, epoi isolate dalla roccia, con tu-bi di acciaio sempre più lunghi.Si aggiunge un tratto all'altro,e mentre si scava si riduce an-

    che un po' la sezione: da un dia-metro iniziale di 60 centimetrisi può arrivare alla fine a unalarghezza dei tubo di soli 30centimetri.

    L'esplorazione dura media-mente sei mesi. Quando si tro-vano il petrolio o il gas, si tornaa scavare con scalpelli piùgrandi, e si foderano i pozzicon cemento e acciai speciali.

    Alla fine, gli idrocarburispuntano fuori da soli, perchénel sottosuolo si trovano a for-te pressione. Ma che fatica perarrivarci. [LUI. GRA.]

    Energia Pagina 17

  • Grandi opereComevìncere

    la sfiduciaFRANCESCO RIrrEI IJEX SINDACO DI ROMA

    aro direttore,«Grande Evento»: è fini-ta l'epoca in cui queste

    due parole hanno rappresen-tato un toccasana, oppure unospauracchio. Per affrontare inmodo maturo questioni in ra-pido cambiamento, sono utilile riflessioni di Gianni Riotta(su «La Stampa» di ieri).

    CONTI NUA A PAGINA 21

    Infrastrutture Pagina 18

  • GRANDI OPERECOME VINCERE

    L_1 SFIDUCIATRANCE:sco RIJTELLISEGUE DALLA PRIMA PAGINA

    E se vogliamo uscire dalla doppia crisi della manutenzionee della trasformazione che colpisce le nostre città, pensosia il tempo di dotarle di parchi-progetti concreti, traspa-

    renti e condivisi: restano le città, infatti. il motore del cambia-mento e l'anima della convivenza civile del nostro tempo.

    E' sempre attuale la riflessione sui Grandi Eventi. Prendia-mone tre a riferimento: il Giubileo di oggi, quello del Duemila ele Olimpiadi di Barcellona. Queste ultime - guidate dal grandesindaco Pasqual Maragall, fraterno amico - sono riconosciutecome il maggiore successo nella storia moderna dei GrandiEventi. Proprio perché i Giochi furono il «pretesto» per accele-rare e completare in modo organico, nel 1990, il processo dimodernizzazione della capitale catalana, pensato e preparatoda un'intera classe dirigente all'indomani della notte della dit-tatura franchista. Il Giubileo del Millennio fu un avvenimentocomplesso, preparato per circa 4 anni, con lo scopo da partedelle istituzioni civili di migliorare il volto e molti servizi dellaCapitale. Il Giubileo che si aprirà il prossimo 8 dicembre è statoannunciato dal Papa con appena 9 mesi di anticipo: milioni dipersone verranno a Roma, ma la scarsità della programmazio-ne e della cooperazione tra città e governo ha portato a concor-dare un piano degli interventi (di manutenzione) solo quattrogiorni fa.

    Sappiamo che l'Italia ha vissuto altri eventi rilevanti: leOlimpiadi di Torino del 2006 (inserite nell'importante processodi «reinvenzione» della città); o l'Expo milanese, che va giudica-to positivamente, anche se lascia finora del tutto irrisolto il te-ma della legacy: ovvero, cosa rimarrà dopo. Ora per le nostrecittà occorre una strategia nuova, che incroci l'esigenza del dé-bat publique (i cittadini che vogliono conoscere e discutere,senza imposizioni, ma senza rigetto del cambiamento) e quelladell'irruzione delle nuove tecnologie per migliorare la qualitàurbana. E' vero, come scrive Riotta, che tra i cittadini non al-berga quel «noismo» (la religione del NO) che condiziona moltaparte del dibattito tra gli intellettuali a proposito dei GrandiEventi. Tuttavia, non si debbono sottovalutare le ondate di riti-ri dalle candidature per Olimpiadi e Mondiali di calcio che siregistrano in Occidente (si vedano Boston per i Giochi 2024 etutte le città europee candidate per i Giochi della neve 2022):queste competizioni approdano sempre più spesso in nazioniemergenti, o a regime non democratico. Nelle nostre opinionipubbliche, infatti, resta l'amore per i grandi avvenimenti popo-lari, ma crescono sfiducia e insofferenza verso le spese eccessi-ve e la corruzione non di rado legate a questi processi, e allepromesse irrealizzate di opere utili per la comunità, anzichéper un breve - per quanto intenso - spot televisivo. Dunque, laconcretezza e la trasparenza delle trasformazioni e manuten-zioni è la vera risposta.

    E' il caso di ritornare sul Giubileo del 2000. Nel nostro Paese,quando qualcosa non funziona, ci crocefiggiamo, ma poi dimen-tichiamo subito. Quando qualcosa ha funzionato, dimentichia-mo ancora più rapidamente. Invece, quella nostra esperienza di15 anni fa resta attualissima. Per la governante: il Sindaco no-minato Commissario del governo, con chiara responsabilità po-litica ma nessun potere straordinario; nessuna scorciatoia ditempi e procedure - tutto si svolse con le norme ordinarie; for-tissima collaborazione tra le istituzioni - io per primo chiesi cheil controllo di legalità sui cantieri fosse affidato al Prefetto Mo-sino; messa in campo di grandi capacità: Assessore al Giubileo,Paolo Gentiloni; direttore dell'Agenzia per la programmazione,Luigi Zanda; vice operativo per le centinaia di eventi, GuidoBertolaso; un'ottima Giunta comunale, una costante collabora-zione con Governo e Regione, anche di diverso segno politico.

    Risultato: 96% dei cantieri concluso puntualmente, neppureuna vittima sul lavoro (diversamente dai Mondiali di calcio del'90, che avevano registrato purtroppo decine di vittime), nep-pure un avviso di garanzia. Il tempo disponibile permise di va-rare centinaia di opere utili alla città e per i visitatori (non laMetro C: esaminata la non fattibilità, fu subito depennata), ealtre decine di interventi coordinati che furono messi in campoda Ministeri, Aziende pubbliche, soggetti privati. Vorrei ricor-dare che le risorse furono disponibili solo a fine estate '97, e -diversamente da alcune informazioni che circolano oggi - al Co-mune di Roma andò l'equivalente di 850 milioni di euro, chefurono spesi in 4 esercizi finanziari (identica cifra fu assegnataa tutti gli altri soggetti pubblici). Dunque, un buon modello an-che dal punto di vista dei costi.

    Perché propongo di formare - e verificare costantemente - unProgramma nazionale di ammodernamento trasparente e so-stenibile delle nostre città? Per evitare la sindrome dell'ultimotuffo, che ha riguardato l'Expo e, oggi, il Giubileo romano, e so-prattutto per affrontare la sfiducia dei cittadini con un processotrasparente e verificabile. Ovvero: le Città Metropolitane, d'in-tesa con Governo e Regioni, dovrebbero avere un parco di pro-getti definitivi prioritari, predisposti dagli uffici pubblici - se ne-cessario, con la collaborazione di progettisti selezionati con garepubbliche, da aggiornare regolarmente secondo le esigenze incambiamento. Su questi, indirizzare tutte le risorse esistenti(Statali, regionali, comunali, europee, private), assegnare la re-sponsabilità politica al Sindaco della Città Metropolitana e quel-la realizzativa a manager di provata capacità. Anche un GrandeEvento, in questa chiave, verrebbe inquadrato negli obiettivi or-dinari e strategici della città. Ci sono diversi strumenti legislati-vi e amministrativi che Parlamento e Governo stanno discuten-do, per mettere in moto una nuova visione dello sviluppo urbanoche integri crescita culturale e turistica, modernizzazione deiservizi, competitività internazionale delle nostre città.

    Infrastrutture Pagina 19

  • Il Primo giornodi Gabrieffi da tutor(in attesa cli Marino)L'assessore Esposito: il sindaco non è fortunatoquando è via succede sempre qualcosa

    ROMA Lo ammette persino Ste-fano Esposito, senatore dem,neo assessore ai Trasporti delCampidoglio: «Marino è un po'sfortunato: ogni volta che simuove da Roma succede qual-cosa». Così sfortunato, il sinda-co, che anche l'avvio dell'«eraGabrielli», il prefetto/tutormesso dal governo a «control-lare» la situazione romana, lovivrà oltreoceano.

    Gabrielli, infatti, da stamanesarà «operativo» a tutti gli ef-fetti, sul Giubileo e non solo. Eil primo incontro, con Ignazioassente, lo avrà col governatoredel Lazio Nicola Zingaretti,quello che in molti vedono co-

    D battitoEsposito, Pd,assessore aiTrasporti diRoma, Lom-bardi, deputataM5S, Marchiniieri alla festadel Fatto

    me alter ego di Marino: tanto ègaffeur, fuori dagli schemi, im-prevedibile l'uno, tanto è posa-to, riflessivo, affidabile l'altro.Gabrielli e Zingaretti faranno ilprimo vero sopralluogo giubi-lare: il controllo della centraleoperativa per le emergenze, ilnumero unico (112) che sarà co-ordinato dalla Regione.

    Secondo appuntamento delprefetto, nel pomeriggio, colvice di Marino, Marco Causi. liComune darà i nomi dei suoirappresentanti nella segreteriainteristituzionale che verrà isti-tuita per l'Anno Santo: ci saran-no il coordinatore del Giubileoper il Comune Maurizio Pucci,

    il capo di gabinetto Luigi Fuci-to, il vicecapo Rossella Mata-razzo, il comandante dei vigiliurbani Raffaele Clemente.

    Martedì, però, è il giornoclou, soprattutto per l'incontroin programma tra il Comune,Gabrielli e Raffaele Cantone su-gli appalti dell'Anno Santo. «Inostri controlli - giura Alfon-so Sabella, assessore alla Lega-lità - saranno più severi ri-spetto a quelli dell'Expo». Ilpiano, in parte già sottoposto aCantone, verrà comunque va-gliato dal prefetto e dal presi-dente dell'Anac: saranno loro,alla fine, a dare l'ultima parolaed eventualmente a chiedereintegrazioni. La parola d'ordinedi tutti è «fare presto, ma fareanche bene», utilizzando il si-

    La vicenda

    r Giovedì ilCdm ha deciso

    sul caso Roma:la Capitale non

    verrà commis-sariata, ma ilprefettoGabrielli dovrà

    pianificare coisindaco Marinogli interventi inalcuni settori e

    coordinerà ilGiubileo

    stema elettronico Siproneg cheassicura la rotazione di gooaziende iscritte all'albo fornito-ri del Campidoglio.

    Circa 30 milioni di euro suiprimi 5o che il governo ha con-cesso di spendere a Roma, ver-ranno assegnati così. Basta? Se-condo Sabella e Ricci sì: «Fare-mo anche controlli in corsod'opera, a sorpresa, per vedereche i lavori siano realizzati se-condo il capitolato». Ma Ga-brielli e Cantone, prima di av-viare i cantieri, passeranno alsetaccio tutte le imprese forni-trici del Comune, verificando-ne le autocertificazioni antima-fia e andando a capire se ci so-no prestanome o scatole cinesi.E Marino? Tra oggi e domanidovrebbe vedere il sindaco diNew York Bill de Blasio, poi tor-nerà nella Capitale per la mani-festazione anti-mafia del 3 set-tembre. Da Roma, intanto, Al-fio Marchini gli lancia la sfida:«Mi candiderò a sindaco - hadetto alla festa del Fatto quoti-diano -. Vedremo chi si allee-rà con noi». Il centrodestra locorteggia, il centrosinistra ci faun pensiero. E Alfio, per ora,sta in mezzo.

    Ernesto Menicucci© RIPRODUZIONE RISERVATA

    Mafia Capitale Pagina 20

  • . Già finanziate 461 società in base al decreto «Crescita 2.0»

    Un percorso privilegiatoper sostenere l'innovazione

    Finora ne hanno bene-ficiato in quasi 500, per untotale di200 milioni di eurodifinanziamenti concessi eun importo garantito di155,7 milioni.

    Si tratta dell'accesso sem-

    plificato al Fondo centrale di

    garanzia "riservato" a start up

    innovative e incubatori certi-

    ficati. Aprevederlo è il decre-

    to "Crescita 2.0", convertito

    in legge nel dicembre del 2012

    e reso operativo con decreto

    del ministero dello Sviluppo

    economico di fine aprile 2013.

    Al 30 giugno le operazioniregistrate sono state 646 de-stinate a461 start up innovati-ve che hanno ricevuto finan-ziamenti (alcune più di uno)usufruendo dell'interventodel Fondo di garanzia per lepiccole e medie imprese.

    L'importo medio dei finan-ziamenti ricevuti è stato di306.275 euro, per una durata

    media dei prestiti di 56 mesi.«Rispetto ai dati rilevati al

    3o aprile 2015 - evidenzianodal Mise - si registra un co-spicuo incremento in termi-ni di start up beneficiariedello strumento (+73), dito-tale cumulativo erogato(+25,7 milioni), di importigarantiti (+20 milioni) e dioperazioni totali effettuate(+120). In leggera diminu-zione l'entità del prestitomedio (-2omila curo) » .

    Sono, invece, tre gli incu-batoci certificati destinataridelle garanzie e sei i finan-ziamenti concessi (duratamedia pari a 6o mesi) per unimporto totale di 7 milioni dieuro, di cui l'importo garan-tito è quello massimo, paricumulativamente a 5,25 mi-lioni di euro.

    Nel report del Mise c'è an-che la mappa regionale dellestart up finanziate. Su tutte

    I finanziamentialte start upNumero di finanziamenti concessia start up innovative attraversol'intervento del Fondo centrale digaranzia

    ImportogarantitoL'importo tota le deifinanziamenti facilitati dal Fondodi ga ranzia è stato di ci rca 200milioni,con un importogarantitodi 155,7 milioni

    1

    DurataÈ la durata media deifinanziamenti facilitati dal Fondodi garanzia ricevuti dallestartupinnovative

    svetta la Lombardia (con 164prestiti agevolati), seguita alunga distanza da Emilia-Ro-magna (74), Veneto (72), Pie-monte (so), Friuli VeneziaGiulia (43) e Lazio (42).

    La garanzia sui finanzia-menti bancari alle start up eagli incubatori è concessa atitolo gratuito. In più, alledomande riferite a queste ti-pologie di imprese è asse-gnata la priorità in fase diistruttoria e presentazioneal Comitato di gestione delFondo di garanzia.

    L'intervento del "bollino"statale è possibile per tutte leoperazioni, anche in assenzadi un programma di investi-menti, e non è richiesta unamisura minima del versa-mento dei mezzi propri.

    L'importo massimo garan-tito per ognistartup o incuba-tore è di 2,5 milioni di euro e ilfondo copre fino all'8o0io del-l'ammontare del prestito.

    Nella lista delle "agevola-zioni" anche il fatto che lagaranzia viene concessasenza valutazione dei datidi bilancio.

    © RI PP.o0lJ7lON E RISERVATA

    Start Up Pagina 21

  • Più domande (19%) e richieste accolte (17%)

    1, crescita a doppia cifraper il fondo di garanzia

    Von si fermala corsa del fondodi garanzia per le piccole e medieimprese. Crescono le domande(+19%) neiprimiseimeside12o15rispetto allo stesso periodo del 2o14portandosia quota 54.149. Anche lericheste accolte fanno unbalzo del17 pio e arrivano a5omila (ilfmanzia-mento medio di quest'annoè di147mila euro). Lo strumento, che

    peril2o15hatmbudget di 695milio-ni di curo, dall'inizio della crisi a og-gi ha garantito circa 5oomila ope-razioni a favore di aziende strettenella morsa del credit crunch, assi-curando oltre 4o miliardi di crediti.Non a caso, il Governo sta cercan-do risorse nuove da inserire nellalegge di stabilità.

    Francesca Barbieri >

    Fondo di Garanzia Pagina 22

  • . Prosegue la crescita delle domande (+19%) e delle richieste accolte (+17%): il maggior numero di autorizzazioni nell'industria

    Fondo Pmi, 500mila oper ioni garantiteDall'inizio della crisi «assicurati» oltre 40 miliardi - Nei primi sei mesi del 2015 importi saliti del 32%

    PAGINAA CURA DI

    Francesca Barbieri

    Non si ferma la corsa delfondo di garanzia perle piccolee medie imprese. Mentre il Go-verno è alla ricerca di nuove ri-sorse da inserire nella prossi-ma legge di stabilità per rifi-nanziare lo strumento che age-vola l'accesso al credito delleaziende, gli ultimi dati sull'ope-ratività evidenziano segnalitutti positivi.

    Crescono le domande (54.149nei primi sei mesi del 2015, +19%sullo stesso periodo del 2014) e, afronte delle 5omila operazioniaccolte, fanno un balzo in avantile imprese autorizzate (quasi36mila, +15%). I finanziamentiapprovati -per7,3 miliardi di eu-ro - evidenziano un segno "più"del 23%, mentre l'importo ga-rantito-pari a4,9 miliardi-regi-straunaumento del32percento.

    Il «bollino» pubblico - che facapo al ministero dello Sviluppoeconomico - permette agli im-prenditori di ottenere finanzia-menti senza costi di fideiussio-ne o polizze e, al tempo stesso,assicura alle banche il risarci-mento in caso di default del-l'azienda garantita. Possibileanche l'intervento dei Confidi,chiamati a vigilare sulle opera-zioni, con la controgaranzia del

    eIl Fondo di garanzia per le Pmi èun fondo governativo che operaconcedendo garanzie sui prestiti eagevola l'accesso al credito perimprese e professionisti, fornendole garanzie richieste dal sistemabancario. Il Fondo non intervienedirettamente nel rapporto trabanca e cliente, ma sulla partegarantita dal Fondo non possonoessere acquisite garanzie reali,assicurative o bancarie.

    fondo statale.Lo strumento - che per que-

    st'anno dispone di un budget di695 milioni di euro - dall'iniziodella crisi a oggi ha portato unaboccata d'ossigeno a quasi5oomila richieste d'interventopresentate dalle aziende strettenella morsa del credit crunch eha "assicurato" oltre 40 miliar-di di crediti. Quest'anno il fi-nanziamento medio delle ope-razioni accolte sfiora i 147milaeuro, con l'importo garantito a99.500 euro: valori in crescitarispetto al 2014, anche per effet-to del decreto del Fare (Dl69113) che ha innalzato le per-centuali di copertura del Fondoperle operazioni di lunga dura-ta (minimo 36 mesi) per leaziende localizzate nel Centro-Nord, di anticipazione creditoverso le imprese che vantanocrediti con la Pa, per le Pmi inaree di crisi e per quelle dell'au-totrasporto. Lalegge di stabilità2015 ha poi esteso alle medie im-prese fino a499 addetti lapossi-bilità di chiedere la garanzia. Edal 27 maggio è operativo l'in-tervento del Fondo sulle opera-zioni di microcredito.

    L'aumento dei finanziamentimedi accolti è più forte al Sud(+9%) e nelle piccole aziende(+1o"i,). Restringendo l'obietti-vo sui settori, emerge che iltrend più deciso si registra nelcommercio (+13%), anche se lamaggior parte delle domandeammesse continua ad arrivaredall'industria (45% del totale).

    In generale, a fronte di circa5omila domande accolte, lagranparte delle imprese ha chiestol'intervento della garanzia peresigenze di liquidità (83,5% deltotale). Si riscontra, però, unleg-gero aumento delle domandeautorizzate per realizzare inve-stimenti: 8.209 rispetto alle 6.217dello stesso periodo del 2014.

    Le operazioni a medio-lungotermine, poi, oltre a rappresen-tare la fetta prevalente dei dos-sier autorizzati, registrano unacrescita del 30% (a quota27mila), maggiore rispetto aquelle a breve termine (+50i0.

    CURI PRODUZIONE RISERVATA

    LE DOMANDE 2015Richieste presentate e accoltee imprese ammesse. Dati gennaio-giugno

    ...................:................................................................... ï .....................................2014 2015

    GLI IMPORTIDati gennaio-giugno. In migliaia di euro................................................................................................

    0

    12 80%88,2

    r,...0 0

    importo mediogarantito

    ................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .....................................2014 2015

    I SETTORINumero di domande accolte per settoredi attività. Dati gennaio-giugno 2015

    Trendsul 2014

    Commercio

    16,0%

    Inrr.i`riri

    16,4%

    S,r, izi

    8.266 20,1%

    Fondo di Garanzia Pagina 23

  • Regioni del Nord protagoniste

    I principali risultati relativi all'operatività del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese

    LE GARANZIE SUL TERRITORIONumero di operazioni accolte e garanzie concesse (in milioni di euro) dall'1 gennaio 2000 al 30 giugno 2015

    REGIONE ---------------- importo garantiton. operazioni ---------------- Var.% sul primo semestre 2014

    4nßLOMBARDIA TRENTINO ALTO ADIGE

    78.460 1 2.957

    VALLE D'AOSTA FRIULI VENEZIA GIULIA

    1.329 53 4.717

    PIEMONTE VENETO

    59.912 40.194

    LIGURIA EMILIA ROMAGNA

    7.654 30.532

    TOSCANA MARCHE

    43.000 18.588

    UMBRIA ABRUZZO

    8.661 . Q 8.117

    LAZIO

    17.114

    CAM PANIA

    43.532

    SARDEGNA

    10.113

    MOLISE

    1.588

    PUGLIA21.428

    CALABRIA

    13.445

    BASILICATA

    2.458

    TOTALE ITALIA SICILIA

    461.148 47.349

    Fonte: elaborazione de l Sole 24 Ore del lunedì sudati Banca del Mezzogiorno - Mediocredito Centrale, 2015

    Fondo di Garanzia Pagina 24

  • I dati del rningiustizia testimoniano del mancato decollo dell'istituto stragiudiziale

    Mediazione, tra stop eripartente accordi al rallenty

    Pagine a curadi MARIA CHIARA FTRLò

    a mediazione non èmai partita davvero, oalmeno non l'ha fattocon la marcia giusta.

    Che siano pro o contro l'isti-tuto in questione, gli avvocatiriescono ormai a fare una va-lutazione e per molti di loroquello della mediazione non èstato un successo. Nonostantelo strumentoabbia in ségrandi poten-zialità, nonsono ancorastate espres-se, questa lasintesi deicommentiche i profes-sionisti deldiritto hannorilasciato adAffari Legali.A sostenerele loro dichia-

    Tenendo presente che siera assistito ad una corsaalla creazione di organismi dimediazione «con una visionespesso poco professionale enon strategica, la successivaflessione può essere ascrittaad una pluralità di fattori fraloro concorrenti», spiega Pa-olo Pototschnig , partner diLegance aggiungendo che lestesse vanno «dalla consta-tazione che gestire un or-

    ganismo di! mediazione

    e dedicare ilgiusto tem-po ai relativiprocedimen-ti costituisceun onere con-siderevole,sia in termi-ni economici,sia riguardoall'impegnotemporalerichiesto; finoal fatto che

    Paolo Potc3tsch?3ig

    razioni ci sono i dati diffusidal ministero della Giustizia.Nonostante la mediazionesia ridiventata obbligatoriaormai da un anno e mezzo,gli stessi mediatori diminui-scono. Gli organismi iscritti alregistro tenuto dal ministerosono passati dagli oltre milledel 2011 ai trecento del mesedi aprile 2015. Stesso discorsoper gli enti di formazione cheda oltre 400 sono diventati110 nel nuovo elenco.

    la temporanea abrogazionedell'obbligatorietà della me-diazione in seguito alla notapronuncia della Corte Costi-tuzionale ha inevitabilmentedeterminato un decrementodei procedimenti instaurati eche il numero di procedimentidi mediazione concretamentetrattati e, ancor più, conclusicon esito positivo è risultatorelativamente esiguo rispet-to alle controversie per cuiè prescritta la mediazione

    obbligatoria, con tutte le con-seguenze facilmente immagi-nabili sul piano dell'efficienzae della gestione economica de-gli organismi».

    Essendo stata ridimensio-nata nella sua funzione distrumento principe delle de-finizioni stragiudiziali dellecontroversie, secondo MauroIntagliata socio fondatoredello Studio Legale Rovac-chï Intagliata e Associati,«la mediazione oggi non rap-presenta più un'opportunitàeconomicamente vantaggiosanel campo del business legale,con conseguente perdita di in-teresse dei molti soggetti pri-vati che avevano inizialmentecolto l'occasione per investirerisorse anche rilevanti nel-la prospettiva della crescitain Italia della conciliazionedelle vertenze in sede stra-giudiziale.

    Con l'avvento del nuovoistituto della negoziazione econ la riduzione delle mate-rie soggette alla procedura

    Mediazione Pagina 25

  • Bonus fiscale da 250 € per chi sï accordaUn bonus fiscale da 250 euro per ciascunaparte per convincere gli italiani a preferirel'accordo (che ha valore di titolo esecutivo)rispetto alla lite. Il decreto legge 83/2015(pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di saba-to 27 giugno e convertito in legge lo scorso 5agosto) prevede infatti un credito d'imposta,in via sperimentale, per chi sceglie la nego-ziazione assistita dagli avvocati. Una proce-dura che per i sinistri stradali e il recuperodei crediti fino a 50 mila euro è obbligatoriaprima di andare in causa. Ma che volendosi può attivare anche per tutte le liti civilie commerciali (salve le eccezioni di legge).Si tratta di un altro tentativo per provarea rivitalizzare la conciliazione stragiudizia-le delle liti civili e commerciali introdottadel decreto legge 13212014 con l'obiettivodi alleggerire il carico di lavoro dei tribu-nali e di esternalizzare la risoluzione dellecontroversie. L'incentivo funzionerà così:

    alle parti che corrispondono o che hannocorrisposto nell'anno 2015 il compenso agliavvocati abilitati ad assisterli nel procedi-mento di negoziazione sarà riconosciuto, incaso di successo della negoziazione, un cre-dito di imposta commisurato al compensodel legale. Il beneficio fiscale può arrivarefino a 250 euro, sempre considerando un li-mite di spesa di 5 milioni di euro per l'anno2016. Il provvedimento è andato incontro auna richiesta degli stessi avvocati. Propriodi «sgravi fiscali» aveva infatti parlato l'Ouanella richiesta fatta al ministro della Giu-stizia Andrea Orlando. Ora sarà un decretodello stesso dicastero competente a chiarirele modalità e la documentazione necessariaper richiedere il credito, che dovrà essere in-dicato nella dichiarazione dei redditi, men-tre coperture finanziarie sono individuatenella riduzione del fondo per il recupero diefficienza del sistema giudiziario.

    Mediazione Pagina 26

  • 0n raso

    Cameron e la stretta che colpisce anche gli studentidi FabioCavalera

    C

    he il governo Cameron cerchi disbarazzarsi dell'Europa, in unmodo o nell'altro, è noto a tutti.Adesso pare che voglia sbarazzarsi

    anche degli europei. O meglio dei cittadinidella Ue che attraversano la Manica o perstudiare o per lavorare. E poco importache uno dei pilastri dell'Unione sia ilprincipio della libera circolazione dellepersone. Anzi, motivo in più perabbatterlo. Finché si tratta di capitali, ogni

    confine per Londra deve cadere. Quandosi parla di essere umani le cose cambiano.Theresa May ha scritto per il SundayTimes un articolo che è assai più di unaminaccia. Incoraggiata dai numeri sullemigrazioni, indubbiamente difficili dagestire visto che il saldo degli arrivi nel2014 è stato di 330 mila unità, laconservatrice ministra dell'Inter no hapreso la palla al balzo per dire che intendevietare l'ingresso agli europei non titolaridi un rapporto di lavoro dipendente nelRegno Unito, ovviamente esclusi i turisti.Downing Street è sul punto di presentare

    una nuova legge molto restrittiva. Ci sonomolte valide ragioni per affrontare conattenzione la realtà ed è condivisibilel'idea di punire chi sfrutta i non regolari ochili nasconde. Ma le parole della signoraMay mirano a colpire anche gli studenti.Secondo la sua visione, alla fine di uncorso di laurea se il ragazzo non ha unaprofessione garantita dovrebbe lasciare ilPaese. Così si usano pretesti fastidiosi perattaccare l'istituzione europea. E si«emigra» nella demagogia.

    @fcavalera© RIPRODUR ON' RSERVATA

    Libera Circolazione Professionisti Pagina 27

  • La ricerca riguarda tutte le aree di business, da strategV a digital

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    Pagina a curaDI LAURA RoTA

    ccenture ha in corsoun piano di assun-zioni in Italia di circa2.400 figure nel 2015.

    L'azienda , in particolare, staselezionando 1.800 perso-ne, di cui 700 professionistiesperti e 600 giova-ni in stage con rim-borso spese e possi-bilità d'inserimentosuccessivo . Questopiano si aggiunge alprogramma che Ac-centure porta avantiper selezionare i mi-gliori talenti: negliultimi tre anni sonostate, infatti, assunte circa3.500 risorse . Al nostro am-pio programma di assunzio-ni», commenta Paolo Galletti,direttore hr di Accenture, «èmisura del valore che attribu-iamo alla selezione di talentie della fiducia nel potenzialedei giovani in Italia , ai qualioffriamo concrete possibilitàdi crescita in un contesto allostesso tempo locale e globale,

    che promuove attivamentela diversità e le politiche dismart working . Per tutti i no-stri professionisti», prosegueGalletti , «mettiamo inoltre adisposizione un intenso mo-dello di sviluppo e crescitaattraverso una formazionecostante , svolta sia in Italiasia all 'estero: solo nello scorso

    anno , per il personale in Ita-lia sono state erogate 340.000ore di formazione . A questo siaggiunge la possibilità di ac-cedere a percorsi di carrierainternazionali , che possonoconcretizzarsi sin dai primianni di attività».

    In coerenza con il profilodi Accenture, una delle prin-cipali società di servizi diconsulenza direzionale, tec-

    nologici e outsourcing, conoltre 336 . 000 professionistinel mondo e più di 11.000 inItalia, e in linea con i nuovimodelli di business dettatidalla trasformazione digitaleche sta coinvolgendo le azien-de a tutti i livelli , il piano direcruiting 2015 offre spazi dicrescita nelle aree strategy

    e digital, ma anchein specifiche indust-ry. A seconda delleloro competenze, inuovi assunti lavore-ranno nelle diversearee di business: 130nell'area strategy, 245nella digital , 775 nel-la technology, 160 inoperations e oltre 500

    nell'area consulting, dedicataa settori industriali specifici.Le lauree più richieste sonoingegneria (informatica, delletelecomunicazioni, gestionaleed elettronica), informatica,economia, matematica e fisi-ca. Tra i profili maggiormen-te interessanti ci sono: datascientist , in grado di analiz-zare , trasformare e gestire idati per fornire informazioni

    utili ad assumere decisioni,disegnare strategie e costru-ire interazioni personalizzatecon più consumatori ; digitalconsultant, con competenzein ambito e -commerce, perideare lo sviluppo di nuoviprodotti , servizi, branding &next generation experience;It strategist , capaci di idea-re e realizzare soluzioni chesi collocano all'intersezionetra business e tecnologiasviluppando nuovi modellistrategici ; network securitye cloud , con la funzione diabilitare i clienti a creareun'infrastruttura agile, ge-stibile ed efficace in terminidi costi , supportata dal cloudcomputing e da nuovi mo-delli di outsourcing ; digitalmarketing ed e-commerce,esperti in strategie di digitalmarketing , solution architecte technical architect per ildisegno, l'implementazionee il supporto di soluzioni e-commerce. Per candidarsibasta collegarsi al sito www.professioni . accenture . it, dovesono riportate tutte le posi-zioni aperte.

    Consulenti Aziendali Pagina 28

  • Il completamento degli interventi nelle aree metropolitane chiuso con fondi statali e comunali

    Altri 600 iiiuiom per il dissestoIniziata caccia alle risorse per finanziare 1 94 progetti c tler 11

    Giuseppe Latour

    ROMA

    Poco meno di 6oo milioni dieuro, finanziati per mezzo miliar-do con risorse statali e, per ilresto,tramite il contributo di Comuni eRegioni. Si completerà così, nelquadro della legge di Stabilità, ilperimetro delpiano stralcio perlalotta al dissesto idrogeologiconelle aree metropolitane. Dopoche l'esecutivo, a inizio agosto, hadato via libera al primo pacchettodi33 opere da 8oo milioni (65o sta-tali e 15o in c o finanziament o ), è giàiniziata la caccia alle risorse perpagare i restanti 94 progetti giàcantierabili individuati dall'Unitàdi missione guidata da MauroGrassi. A questi, se ci fosse dispo-nibilità, potrebbero aggiungerse-ne altri cinque, con progettazioniin fase meno avanzata: portereb-bero il conto totale a quasi 750 mi-lioni per 99 opere.

    Sono tutti interventi conside-rati prioritari per proseguire

    l'opera di rammendo del nostroterritorio già iniziata nei mesiscorsi: lavori di sistemazioneidraulica, adeguamento delle retifognarie, mitigazione del rischiofrane, scolmatori, casse di espan-sione,tagli divegetazione.Insom-

    Grassi (Unità di missione):la nostra ideaè avere un progettoche sia sempre più avantidelle risorse disponibili.............................................................................

    ma, progetti piccoli e grandi conuna caratteristica comune: ri-guardano tutti i grandi agglome-rati urbani, nei quali il rischio perla popolazione è più elevato. «Lanostraidea - spiega Grassi - è ave-re a disposizione un piano che siasempre più avanti rispetto alle di-sponibilità effettive. Se ci sono ri-

    sorse, anche poche, chiediamoche vadano al contrasto al disse-sto, perché adesso abbiamo unaserie di progetti pronti da manda-re in cantiere». In questa stessachiave, nei prossimi mesi, potreb-be partire un nuovo piano stralciodedicato alle zone a rischio frana.

    Le cifre più rilevanti di questanuova tranche arriveranno nelleisole. La Sardegna è interessata daquattro interventi per 94,9 milio-ni di euro, mentre la Sicilia da setteopere per 89,7 milioni: soldi cheandranno a Olbia, Cagliari,Messi-na e Catania. Nel Lazio arriveran-no 55,7 milioni per undici inter-venti: saranno impiegati per lamessa in sicurezza dei molti pic-coli corsi d'acqua che tempestanosoprattutto le aree periferichedella città e i Comuni limitrofi. InVeneto è previsto un solo lavoro,ma molto rilevante: 51 milioni dieuro per l'estensione dell'invasodi Montebello a servizio del tor-rente Chiampo, nell'area di Pado-

    va. Altri 48,5 milioni andranno inLiguria, a Genova, principalmen-te a Santa Margherita Ligure (33milioni per un canale scolmatoretra i torrenti San Siro e Magistra-to).Poco più di43 milioni sono de-stinati alla Toscana, che ha sceltodi realizzare molti progetti, ma diimporto ridotto. Mentre la Cam-pania spenderà i suoi 42,6 milioniper otto opere, tutte nell'area me-tropolitana di Napoli. Completa-no il quadro 27,9 milioni al Pie-monte, 24 milioni all'Emilia Ro-magna, 9,8 milioni alla Calabria e9,6 alla Lombardia.

    A questi potrebbero aggiun-gersi altri 15o milioni di investi-menti: l'Unità di missione, infatti,ha selezionato cinque opere chepotrebbero rientrare dalla fine-stra, in caso di risparmi di spesa odirisorse extra. Hanno, però, un li-vello di progettazione menoavanzato. Per loro potrebbe esse-re utilizzato il fondo progettazio-ne, ancora bloccato in attesa del-

    l'approvazione del Senato nel-l'ambito del collegato ambiente.

    Il totale di questa tranche arri-va, allora, a 99 opere, consideran-do anche quelle diriserva.Unpac-chetto che si aggiunge a quello an-nunciato a inizio agosto, per ilquale ci sono già i soldi: sono 33opere. Il mezzo miliardo necessa-rio a finanziare la seconda fase delpiano stralcio dovrà essere trova-to nelle pieghe dellalegge di Stabi-lità. Portando così il totale degliinvestimenti statali a quota 1,15 mi-liardi che, per effetto dei cofinan-ziamenti, lieviteranno fino a 1,38miliardi. «Dalla manovra ci aspet-tiamo sicuramente qualcosa -conclude Grassi-, ma sipotrebbe-ro trovare anche fonti diverse, peresempio fondi destinati ad altrisettori e non spesi». L'elenco diqueste prime 132 opere sarà uffi-cializzato con la