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Caterino Natale 2010

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Giornalino della Parrocchia Santa Caterina In Modena - Edizione Natale 2010

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Page 1: Caterino Natale 2010
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Gesù viene nel mondo per mettersi nelle nostre mani, per

essere nutrimento e per realizzare con tutti gli uomini una

comunione di Amore.

Mi sono accorto che nella nostra comunità, con il Centro di

Ascolto, con il gruppo Noi per Voi, con i gruppi di carità,

cioè con persone che davvero ci credono, si è sulla strada

buona, quella che ci ha indicato Gesù nel Vangelo. Ricor-

diamoci che il Figlio di Dio si è fatto uomo perché gli uo-

mini diventino figli di Dio, perché tra gli uomini regni la

pace e l’amicizia, perché nessuno sia più emarginato…

anziani, giovani. “Comunitari, extra-comunitari”, bianchi e

neri, vivano insieme nella comprensione e nel rispetto reci-

proco.

È questo l’augurio che insieme a Padre Mauro, a don Gui-

do, alle suore e al Consiglio Pastorale Parrocchiale offria-

mo a tutta la “Comunità”!

Un Vero e Santo Natale e un felice anno nuovo colmo

della Gioia e della Pace di Cristo.

...siamo di nuovo a Natale… è il messaggio meraviglioso

di “un Dio che ama l’uomo sino a diventare uomo”, è una

voce che risuona in mezzo a tanti, anzi troppi, messaggi

natalizi che sentiamo e vediamo alla televisione e troviamo

sui cartelloni pubblicitari lungo le strade, così che questo

grande mistero di amore corre il pericolo di essere consi-

derato un fatto del passato che ci può anche commuovere

ma che non tocca la nostra vita di battezzati.

La nascita di Gesù è un evento che determina il senso della

nostra vita e della storia! Crea un rapporto totalmente nuo-

vo con Dio e con gli uomini.

I protagonisti del Natale di Cristo siamo noi: in ciascuno

di noi si ripete oggi l’accoglienza o il rifiuto di Lui come

avvenne un giorno a Betlemme: “ Venne fra la sua gente

ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però lo hanno ac-

colto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv. 1, 11-

12).

In Gesù si instaura un nuovo rapporto con Dio e noi pos-

siamo chiamarlo con il nome di Padre: siamo figli di Di-

o… tutta la nostra vita acquista un nuovo significato.

Gesù ci chiede di “riconoscerlo come Salvatore”, restare

neutrali di fronte Lui non è possibile.

A Natale il figlio di Dio prende su di se la nostra solitudi-

ne, le nostre fragilità, i nostri peccati. Natale è un

“Bambino” che non minaccia… tende le mani per acco-

gliere tutti: Natale è un messaggio di pace.

Educare è attendere e “sapere” attendere. Attendere è

educare. “Attendere” (“tendere a”) è quel movimento

che porta a compimento un desiderio. In genere

ciò che si attende è sempre molto concreto:

oggi noi abbiamo “ingessato” l’attesa trasfor-

mandola in una sorta di rassegnazione

di apertura al futuro. Ma chi sa attende-

re con fiducia e speranza sa bene cosa

sta aspettando: pane e lavoro, amore

per dare calore al cuore, un figlio che

risveglia alla vita, giustizia cer-

ta...

Alla fine di

ottobre i vescovi italiani

hanno consegnato alle comu-

nità cristiane il documento

pastorale sul t ema

dell’educazione per

il prossimo

decennio (2010-2020) dal titolo “Educare alla vita

buona del vangelo”. In un passaggio significativo il

testo così recita: «Ogni adulto è chiamato a prendersi

cura delle nuove generazioni, e diventa educatore

quando ne assume i compiti relativi con la dovuta

preparazione e con senso di responsabilità.

L’educatore è un testimone della verità, della bellezza

e del bene, cosciente che la propria umanità è insieme

ricchezza e limite. Ciò lo rende umile in continua ri-

cerca. Educa chi è capace di dare ragione della spe-

ranza che lo anima ed è sospinto dal desiderio di tra-

smetterla. La passione educativa è una vocazione, che

si manifesta come un’arte sapienziale acquisita nel

tempo attraverso un’esperienza maturata alla scuola

di altri maestri».

Che cosa attende un educatore? Da quali

“maestri” si impara ad essere educatori? I genitori

desiderano che i figli crescano come “persone” matu-

re e responsabili. Si tratta di un’attesa trepida, e per lo

più silenziosa. Si cerca di cogliere i segni di crescita e

(Continua a pagina 3)

Don Sergio

è “sapere” attendere

Page 3: Caterino Natale 2010

si sta attenti alle sfumature. L’educazione è una cosa

fragile come il cristallo: basta un niente per rompere

tutto. In ogni caso il processo educativo è sempre uno

scambio: i figli crescono, ma anche i genitori cresco-

no con loro. Si cresce insieme.

Ad esempio, quando un figlio fa tardi la

sera, e i genitori aspettano il suo ritorno a casa,

nell’attesa si ripensa alla propria vita, ci si vede nei

diversi passaggi della propria esistenza: “io alla loro

età facevo…”. Ma il genitore sa di non essere solo in

questa attesa, sa di potere “partecipare” all’attesa di

quel Padre misericordioso, che scrutava sempre

l’orizzonte in attesa del figlio che prima o poi sarebbe

tornato, nella famosa parabola. Anche il nostro Dio

attende, sempre. Non si stanca. Ma fa comunque il

Padre: indica la strada del ritorno a casa ed educa ad

un abbraccio accogliente e rinnovatore. Su questa li-

nea i genitori sono chiamati a fare della loro casa un

luogo dove tutti insieme si attende la felicità. Quindi

l’attesa non è una rinuncia di fronte alla delusione, ma

è un darsi da fare per costruire insieme la qualcosa di

“conviviale”.

In questo Natale quale Dio attendiamo?

Come una mamma e un papà si fanno già un’idea

“quasi” perfetta del figlio/a che sta arrivando, a volte

noi attendiamo un Dio che deve corrispondere ai no-

stri bisogni. Nella vita di Gesù gli uomini hanno fatto

l’esperienza di un Dio che non si aspettavano, un Dio

“inatteso”. Quando gli uomini cercano di immaginare

il “divino” secondo le loro “attese”, lo rappresentano

sempre come una “presenza oscura” e “misteriosa”,

lontana, più da temere che da amare, la cui potenza è

così onnipotente da essere prepotente. Noi, a volte,

immaginiamo come dovrebbe essere Dio in certe oc-

casioni: un vendicativo, un prepotente, un punitivo,

un violento…perché ci immaginiamo noi al posto di

Dio.

Il Dio di Betlemme è un Dio completa-

mente inatteso tanto da apparire irriconoscibile e a

volte “deludente” rispetto alle nostre attese: il Dio che

si fa bambino è un Dio che si “abbassa” e che si mette

al livello dell’uomo, che ha così tanta passione per gli

uomini che addirittura “vuole” fare l’uomo. Questo

Dio non è geloso della sua grandezza, ma scende dal

suo “piedistallo” ed entra pienamente nella storia u-

mana, facendosi addirittura “piccolo” come un bambi-

no fragile ed esposto già subito alla violenza degli

adulti (Erode). I racconti evangelici dell’infanzia di

Gesù sono traboccanti di tragedia: appena nato, Gesù

deve essere messo in salvo dal potere del male.

Quindi in Gesù ogni bambino che viene

messo al mondo è esposto ad un immagine che a volte

non corrisponde alla realtà: ad esempio, l’immagine

che i genitori si fanno del “loro” bambino molte volte

(Continua da pagina 2) non rispetta il suo “mistero” che è “solo” da acco-

gliere. Così come ogni educatore è invitato a acco-

gliere l’educando come “mistero” e “dono”, e mai

come sua “proprietà”. Ogni uomo o donna che viene

al mondo è comunque sempre un mistero di

“passione” la quale significa “amore” e “sofferenza”

nello stesso tempo.

Mi augurerei che il Natale quest’anno

risvegliasse in noi il senso del “mistero” come

“dono” da contemplare e da accogliere, e mai da

“deturpare” o da “rendere solo nostro”. Stiamo vi-

vendo con angoscia il dramma della tredicenne ber-

gamasca Yara che qualcuno ha voluto “sottrarre” al

suo mistero di libertà: al di là di come si evolverà

questa tragica vicenda, l’invito rivolto a tutti è quello

di imparare ad essere sempre “figli” e mai solo

“padri”, rispettando ognuno il suo mistero e quello

dell’altro. Dicono ancora i vescovi italiani nel docu-

mento sull’educazione: «Esiste un nesso stretto tra

educare e generare: la relazione educativa s’innesta

nell’atto generativo e nell’esperienza di essere figli»,

dal momento che «l’uomo non si dà la vita, ma la

riceve».

Mi ha sempre colpito una caratteristica

dell’amore del nostro Dio che si è fatto carne: il Dio

dell’amore non ci obbliga mai a fare delle cose che

noi non vorremmo, ma ci consegna ogni giorno il

grande dono della libertà di accogliere i suoi doni.

L’uomo resta libero di rispondere sì o no ad un Dio

che “sa” pazientemente attendere, senza forzare mai

delle risposte contro la nostra volontà. E la sua rispo-

sta “positiva” nei nostri confronti è sempre “attesa”,

che include il rischio di un nostro “no”. Questo è

l’“amore gratuito” vissuto fino in fondo. E questa è la

sfida di ogni educatore nei confronti di coloro che

Dio ci ha affidati: come l’agricoltore, occorre im-

parare a “sapere attendere” con pazienza la ri-

sposta dell’altro, creando tutte le condizioni

possibili perché ciò che Dio ha piantato

possa germogliare e crescere secondo i

suoi tempi, che molte volte non sono i

nostri tempi.

Buon Natale di “pazienza”

e di “attesa”.

Page 4: Caterino Natale 2010

Come da tradizione, anche quest’anno si è tenuto il tanto atteso “concerto di Natale” organizzato dai cori par-

rocchiali di Santa Caterina ed Albareto.

È toccato proprio alla nostra parrocchia ospitare la manifestazione, ricca di tematiche non solo legate al Santo

Natale ma anche alle difficoltà presenti nella vita di ogni giorno come quella della fame nel modo, una “fame”

che non si riferisce solo a quella fisica ma anche a quella relativa al bisogno della parola di Dio, delle ricerca

della vera felicità e serenità scaturite dall’incontro con Lui.

Novità del concerto di Natale è stata la partecipazione di due nuovi cori formati da bambini ed adolescenti.

Infatti il primo ad esibirsi è stato il coro del Progetto Musica delle scuola P.Paoli e San Carlo che ci ha fatto

ascoltare canti legati alla tradizione natalizia, attraverso il suono di numerosi strumenti a fiato. A seguire si è

esibito il coro dei “Girasoli" formato dai bambini del 4°anno di catechistico della nostra parrocchia che, guida-

ti con maestria dalla proprie catechiste, è stato interprete di canti che hanno evocato ed annunciato la gloria

della venuta del Salvatore.

Terzo ad esibirsi è stato il coro di Santa Caterina che quest’anno ha voluto dare un tocco di originalità con la

presentazione di canti liturgici e non, eseguiti con ritmi country, gospel e rapper ai quali si è aggiunto un brano

inedito dal linguaggio giovanile e dalla melodia fresca ed orecchiabile.

È stato il coro di Albareto a chiudere il concerto, eseguendo con una molteplicità di strumenti, canti tradizio-

nali natalizi e brani liturgici “genrossiani”.

La serata è stata veramente ricca di ogni sfumatura musicale che ogni coro ha lasciato come ricordo alle nostre

orecchie ed ai nostri cuori.

Un ringraziamento è espresso a tutti per aver reso possibile ancora una volta quest’ “incontro” che ha trasmes-

so a spettatori e protagonisti, lo spirito del Santo Natale, della gioia, della pace, della serenità che vogliamo

insistentemente e con bontà far entrare nella nostra vita di ogni giorno.

Un “grazie” particolare a Don Sergio e Padre Mauro per loro disponibilità ed accoglienza.

Il gruppo dei Girasoli è formato dai bambini che l’anno scorso hanno ricevuto la prima Comu-nione. Iniziando quest’anno il cammino di preparazione alla Cresima abbiamo adottato come

“simbolo” un fiore bellissimo, il girasole appunto, perché da lui vogliamo imparare a vivere la nostra vita sempre rivolti verso il sole, il nostro sole che è Gesù nato, morto e Risorto per noi. I nostri bambini hanno colto molto bene il significato del simbolo, e come in un concerto

di voci e sentimenti hanno espresso in una conversazione molto arricchente ciò che il loro cuore ha suggerito loro:

Perché vogliamo scegliere il girasole come simbolo

del nostro gruppo in cammino verso la S. Cresima?

Perché il girasole è sempre rivolto verso il sole, noi vogliamo sempre essere rivolti verso Gesù.

(Continua a pagina 5)

Il Canterin

o Concerto di Natale 2010 nella parrocchia di Santa Caterina

Gabriella e Daniele S

Il Gruppo dei girasoli… in concerto!

Page 5: Caterino Natale 2010

Perché come il girasole germoglia da un seme piantato nella terra, così anche noi siamo stati seminati in Gesù nel Battesimo e germogliamo in Lui.

Perché come un fiore si nutre di calore e luce dal sole, così la nostra vita si nutre della Pa-rola di Gesù e del Suo corpo.

Perché Gesù è come la corolla e noi siamo come i Suoi petali. Perchè Gesù è il nostro sole. Perché anche noi come i girasoli siamo attirati e attratti dal sole che è Gesù.

E pochi giorni dopo la nascita del nostro nuovo gruppo, abbiamo ricevuto una proposta che non ab-biamo potuto rifiutare: partecipare col nostro canto al concerto di Natale organizzato dal coro della nostra parrocchia insieme alla parrocchia di Albareto. Il girasole si è immediatamente trasformato in un campo di girasoli canterini e prova dopo prova siamo arrivati finalmente alla serata tanto attesa: che emozione!!! C’era la chiesa pienissima e tanti tanti microfoni… la voce ci tremava un po’! Ma appena abbiamo sentito le note della prima canzone ci siamo lasciati andare ed è stato bellissi-mo! Il nostro canto è salito a Gesù Bambino, il nostro sole….. e noi ci siamo lasciati riscaldare il cuore e ci siamo così preparati a festeggiare un bellissimo Natale.

Tanti Tanti Auguri a Te, caro Gesù Bambino!

I tuoi piccoli girasoli

(Continua da pagina 4)

Page 6: Caterino Natale 2010

- attua scelte e stili di vita gratuiti, di prossi-

mità e condivisione;

- dovrebbe interrogare l’intero quartiere come

luogo quotidiano di ascolto, di incontro e di

relazione con i tanti volti, soprattutto dei più

poveri.

SOS VOLONTARI: SIAMO IN POCHI!!!!

Si, è proprio così: rispetto a tutte le domande e situa-

zioni che ascoltiamo, oggi siamo in pochi, a volte

anche solamente per ascoltare! Stiamo cercando per-

sone che possono mettere a disposizione poche ore

al mese per il centro di ascolto parrocchiale per fare

una o più delle attività tra tutte quelle oggi attivate e

che necessitando di essere sviluppate:

- l’ascolto al sabato mattina (ci troviamo ogni

2 settimane) delle persone in difficoltà;

- il seguire una o più famiglie in difficoltà

anche solo per seguire semplici (per noi) pra-

tiche burocratiche o accompagnarli in uffici

pubblici e aiutare a disbrigare le varie prati-

che e per tenere i contatti con la famiglia

- dare una mano per eventuali traslochi o spo-

stamenti di materiale

- aiutare il CdA in qualche attività di auto fi-

nanziamento (organizzazione di cene di soli-

darietà, di vendita di prodotti, ri raccolta di

contributi)

- aiutare il CdA nella raccolta e distribuzione

degli alimenti del mercoledì pomeriggio

- ecc ecc

Per maggiori informazioni e per disponibilità contat-

tare

Gianfranco Buffagni 333 8317478

o Paolo Garuti 349 2100540

.Il CdA è il luogo della Parrocchia dove la Comunità

Cristiana incontra periodicamente le persone che

vivono in uno stato di disagio. E’ una “porta aperta

al territorio” che si caratterizza principalmente nelle

seguenti funzioni:

- ACCOGLIENZA: Accogliere incondizionata-

mente la persona nella sua integrità senza distinzione

di razza, di sesso, di religione. Accolgienza come

valore che ha profonde radici evangeliche.

- ASCOLTO: alcuni operatori – pochi purtroppo -,

a nome della comunità, si impegnano ad ascoltare e a

leggere con attenzione i racconti di sofferenza: un

servizio non necessariamente professionale, ma che

nasce da un mandato della comunità cristiana

- PRIMA RISPOSTA: Cibo, lavoro, casa, diritti

negati sono richieste che necessitano di una prima

risposta, a volte immediata. Possibilmente attraverso

il coinvolgimento della comunità parrocchiale.

- ORIENTAMENTO: La complessità della società

attuale si riflette nelle storie di disagio sociale che si

presentano al CdA: volti di sofferenza segnati spesso

da un insieme complesso di problemi. Che vanno

analizzati con cura per orientare le persone verso le

soluzioni più indicate, a partire dalle risorse presenti

sul territorio (Servizi sociali, patronati, ecc)

- PROMOZIONE DI RETI SOLIDALI: una fun-

zione oggi non particolarmente sviluppata! La Co-

munità è una risorsa spesso trascurata nei percorsi di

soluzione al disagio. Il territorio dovrebbe diventare

luogo di promozione di reti di solidarietà che ac-

compagnano le persone alla ricerca dio risposte. Il

CdA si rapporta con i Servizi Sociali del quartiere

- LETTURA: il CdA è anche una “antenna della

povertà” sul territorio

Questi strumenti di servizio ed animazio-

ne della comunità cristiana e civile pos-

sono assumere un ruolo importante per

promuovere una comunità che mentre

ascolta la Parola di Dio:

- si apre all’ascolto dei fratelli in

particolare dei più poveri tra

loro;

- attraverso l’ascolto dei

poveri, si interroga sulla capa-

cità di ascoltarsi nel quotidia-

no;

COS’E’ IL CENTRO DI ASCOLTO (CdA)?

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SALDO 3.406,10 FONDO SOLIDARIETA' AL 19/12/2010

RIEPILOGO ENTRATE

ENTRATE 1.420,00 VERSAMENTO INIZIALE PARROCCHIA ENTRATE 592,08 DIGIUNO ACQUA MINERALE ENTRATE 8.914,95 DONAZIONI PRIVATE ENTRATE 7.087,56 DONAZIONI CASSETTA CHIESA

ENTRATE 8.275,45 INIZIATIVE PARROCCHIA (GREST, VENDITA TORTE, GRUP-PO NOI PER VOI, GRUPPO FAMIGLIE, CATERINO, ECC)

ENTRATE 11,44 COMPETENZE ENTRATE 5.793,83 CENA DI SOLIDARIETA'

TOT ENTRATE 32.095,31 OK

32.095,31 0,00

RIEPILOGO USCITE USCITE - 1.287,00 CONTRIBUTO PER DISTRIBUZIONE ALIMENTI USCITE - 27.291,61 CONTRIBUTO EROGATO A FAMIGLIE USCITE - 110,60 BOLLI TENUTA CONTO

TOT USCITE -28.689,21 OK

Resoconto della raccolta alimentare nelle domeniche di avvento

LATTE (litri) 741

PASTA (Kg) 285

RISO (Kg) 63

TONNO (pezzi) 162

POMODORO (pezzi) 153

FAGIOLI/PISELLI (pezzi) 197

BISCOTTI (pezzi) 66

ALTRO (pezzi) 46

PANETTONI 22

Ringraziamo tutta la comunità per il prezioso contributo!

Page 8: Caterino Natale 2010

bimbi sia stato positivo. Abbiamo provato a capire insieme ai genitori cosa significhi questo cammino di

RINNOVAMENTO provando a ricordarci dei nostri giorni alla Dottrina nelle sue diverse accezione pro-vando a immaginare cosa ci fosse mancato e cosa invece ricordiamo come un sostegno alla nostra cre-scita: ne sono emerse tante parole, timore e condivi-sione, scuola e speranza, fede e paura, ma credo che in primo luogo si sia iniziata a sciogliere la nor-male diffidenza che nasce tra persone che si incon-trano per la prima volta. E invece grazie alle parole di Padre Mauro e a qualche momento di riflessione in-sieme sono emerse le tante affinità che ci coinvolgo-no, in primo luogo il desiderio di felicità per i nostri figli. E la convinzione più o meno esplicita che essa sia il frutto di un Dono di Dio. Così è iniziato il Viag-gio che speriamo ci porti a essere Comunità nella Comunità, che ci aiuti a scoprire Cristo nei nostri compagni di viaggio. E in Viaggio con Gesù era an-che scritto sui biglietti “Ferroviari” che tutti i bimbi del 1° anno hanno ricevuto e “vidimato“ nella Messa del 12 dicembre, mentre noi genitori suggellavamo il no-stro impegno davanti alla Parrocchia con una firma simbolica sull’altare.

Quindi Buon Viaggio, bimbi, il Signore vi porterà lon-tano, noi genitori speriamo di seguirvi per conoscere insieme il Volto di Gesù.

GMG!!! EDIZIONE STRAORDINARIA!!!!

NOI BELLISSIMI, STRAORDINARI, FANTASMAGORICI RAGAZZI ANDREMO

ALL’INCONTRO CON IL PAPA A MADRID(IN SPAGNA)!!!!!

NELL’AGOSTO 2011 PRECISAMENTE DALL’11 AL 21 NOI “CIOFANI” PARTECIPEREMO

ALLA GMG CON MILIONI DI ALTRI RAGAZZI PROVENIENTI DA TUTTE LE PARTI DEL

MONDO…

ESSENDO IL COSTO DELLA SPEDIZIONE MOLTO ONEROSO, SIAMO INTENZIONATI A

RACCOGLIERE FONDI PER DIMINUIRE (ALMENO IN PARTE) QUESTO OSTACOLO...

CON PREGHIERE E INTENZIONI E, SE VORRETE,… ANCHE CON UNA PICCOLA DONA-ZIONE….

E NOI CONDIVIDEREMO CON VOI CIO’ CHE IL PONTEFICE CONDIVIDERA’ CON NOI!!!!!!!!!!

Parola d’ordine: ACCOGLIENZA!!

Giulio Rimini

Mi avevano parlato della Parrocchia di Santa Cateri-na come di una comunità vivace e aperta, in cui vive-vano tante famiglie speciali e dopo qualche incontro mi ero accorto che in effetti c’era qualcosa che ren-deva tutto particolare ed era semplicemente il sentir-

si immediatamente ACCOLTI. Così con l’inizio del nuovo anno, dopo tanti trascorsi in altri contesti Par-rocchiali, abbiamo deciso di iscrivere il nostro bimbo

più grande in quella che subito è diventata la nostra Nuova Comunità. E quando mi è stato domandato

se volevo partecipare alla vita Parrocchiale in modo un po’ più attivo mi sono sentito subito

di accettare, nella speranza, devo dire, di venire contagiato da quel senso di condivisione che avevo sperimentato qualche tempo prima.

E’ così che è iniziata questa avventura degli incontri con i genitori del 1°

anno del Catechismo, che ho vissuto nel duplice ruolo di

papà/collaboratore. E credo che il bilancio dei tre incontri con i genitori tenuti da Padre Mauro e Nicoletta, con l’aiuto

di Gabriella, mio e di tutti i catechisti dei

Page 9: Caterino Natale 2010

Le LODI (al risveglio), i VESPRI (pomeriggio) e COMPIETA (sera) sono preghiere di ringrazia-mento. Nell’ORA TERZA (9 mattino) si ricorda la disce-sa dello Spirito Santo, Nell’ ORA SESTA (mezzogiorno) si ricorda la prima preghiera di Pietro e degli altri apostoli, Nell’ORA NONA (3 pomeriggio) si ricorda morte di Gesù (si recita con i salmi,qualche breve lettu-ra e cantici vari). La forza della preghiera è prorompente, mol-to meglio di medicine. Io posso dire con certezza che le preghiere ven-gono esaudite. L’aspetto straordinario è che in questo modo tutta la Chiesa è collegata attraver-so lo Spirito Santo. Sotto l’esempio di Gesù al Getsemani, imparia-mo a pregare incessantemente! Il consiglio che oggi vorrei darvi è di andare dal vostro don e chiedergli di illustrarvi questa stu-penda liturgia. Inoltre voglio mettermi a servizio del Signore, offrendo a tutta la comunità di S. Caterina il mio aiuto:

Carissimi amici, Natale è tempo di rinnovamento, di promesse mantenute. Molti oggi associano al Natale i regali, gli addob-bi, i cotechini (che non devono mancare mai!), ma in realtà l'importanza del Natale è data dalla grande promessa mantenuta. L'umanità immersa nel peccato alza lo spirito e si ricongiunge, attraverso Gesù, a Dio Padre: que-sto è il Natale!. La promessa fatta ad Abramo si realizza nella SS Vergine: Il S. Natale è il segno della fedeltà di Dio nei nostri confronti. E io oggi, in occasione di questo nuovo Natale, vorrei trasmettervi una cosa che mi sta sempre più a cuore e cioè l'assoluta importanza della preghiera, e in particolare della LITURGIA DEL-LE ORE che è la preghiera di tutta la Chiesa U-niversale. La Chiesa scandisce ognuna della sue giornate con la preghiera dei salmi: Già negli Atti degli Apostoli troviamo la Chiesa che prega con la liturgia delle ore. Credetemi, non sono pazzo, questa è davvero è la preghiera della Chiesa! La sua importanza è fondamentale: si ricordano attraverso i salmi, le opere più importanti del Si-gnore:

Io sono Alberto, il chierichetto disabile, se avete la curiosità di parlare con me potete contattarmi

via mail a questo indirizzo: [email protected]. Sarò felice di rispondervi! E magari… chissà…potremmo anche accordarci per far due chiacchiere su qualunque argomento, vedendoci anche di persona. Ci conto!

Buon Natale… di preghiera da Alberto

Tanti Auguri di un sereno Natale pieno di fede e preghiera

Alberto

Page 10: Caterino Natale 2010

Il disegno

(Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)

Un bambino stava disegnando e l'insegnante gli disse: "E' un disegno interessante, cosa rappresenta?". "E' un ritratto di Dio". "Ma nessuno sa come sia fatto Dio!". "Quando avrò finito il disegno lo sapranno tutti". Poco dopo la nascita di suo fratello, la piccola Sachi cominciò a chiedere ai genitori di lasciarla sola con il ne-onato. Si preoccupavano che, come quasi tutti i bambini di quattro anni, potesse sentirsi gelosa e volesse picchiarlo o scuoterlo, per cui dissero di no. Ma Sachi non mostrava segni di gelosia. Trattava il bambino con gentilezza e le sue richieste di essere lasciata sola si facevano più pressanti. I genitori decisero di consentir-glielo. Esultante, Sachi andò nella camera del bambino e chiuse la porta, ma rimase una fessura aperta, ab-bastanza da consentire ai curiosi genitori di spiare e ascoltare. Videro la piccola Sachi andare tranquillamente dal fratellino, mettere il viso accanto al suo e dire con calma: Bambino, dimmi come è fatto Dio. Comincio a dimenticarmelo".

I bambini sanno com'è fatto Dio, ma arrivano in un mondo che fa di tutto per farglielo dimenticare il più in fretta possibile.

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Tutto parla di Dio (S. Agostino)

Ho interrogato la terra e mi ha risposto: "Non sono io il tuo Dio".

Tutto ciò che vive sulla sua superficie mi ha dato la medesima risposta. Ho interrogato il mare e gli esseri che lo popolano e mi hanno risposto:

"Non siamo noi il tuo Dio, cerca più in alto". Ho interrogato il cielo, il sole, la luna, le stelle:

"Neppure noi siamo il Dio che tu cerchi". Allora ho detto a tutti gli esseri che io conosco attraverso i miei

sensi: "Parlatemi del mio Dio, dal momento che voi non lo siete,

ditemi qualcosa di Lui". Ed essi hanno gridato con la loro voce possente:

"E' Lui che ci ha fatto!". Per interrogarli, io dovevo solo contemplarli,

e la loro bellezza era la loro risposta.

Ritagli di Santità

Page 11: Caterino Natale 2010

PREGARE E LEGGERE

Chi vuole essere sempre unito a Dio, deve pregare spesso e leggere spesso,

perché nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia

è Dio che parla a noi.

(Sant'Isidoro)

IL MIRACOLO SEMPRE RINNOVATO

Dio non morirà il giorno in cui noi non crederemo più

in una divinità personale, ma saremo noi a morire

il giorno in cui la nostra vita non sarà più pervasa dallo splendore del

miracolo sempre rinnovato, le cui fonti sono oltre ogni ragione.

(Dag Hammarskjöld)

"GENITORI ALLA SCUOLA DI GESU' "

Per imparare a guardare, ascoltare, conoscere, amare-benei nostri figli e i

nostri giovani.

Venerdì 21 gennaio, 28 gennaio, 11 febbraio

18 febbraio e 20 maggio alle ore 21 nel sottochiesa.

Guidati da padre Mauro leggeremo e mediteremo la Parola di Dio con gli

occhiali da genitori", in particolare da genitori di adolescenti.

Page 12: Caterino Natale 2010

Michel Lafon è figlio spirituale e

successore di Albert Peyriguère,

uno dei primi discepoli di Charles

de Foucauld a El Kbab (Marocco).

Qui egli vive da quasi quarantenni,

continuando la sua opera di com-

prensione e di amicizia tra cristiani

e musulmani.

Prima di leggere questo libro non

conoscevo molto di Charles de

Foucauld, a parte qualche cenno

storico riguardo alla sua vita passa-

ta per lo più in Africa.

In questo libro la sua biografia è

molto ridotta, sono invece messe in

evidenza le sue riflessioni/

meditazioni. La cosa che mi è

piaciuta molto è la capacità

dell’autore di spiegare

e rendere semplici e

attuali i pensieri di

Charles de Foucauld.

Avvicinare colui che

legge a concetti

molto pro-

fondi, le-

gati al

Vangelo

e alla paro-

la di Gesù.

Non credo serva dire altro se non

riportare alcuni brani del libro,

secondo me molto significativi.

…il malato soffre, o Gesù, tu fai

tua la sua sofferenza: in lui com-

pleti ciò che manca alle tue soffe-

renze e in lui e tramite lui tu salvi

il mondo, con il tuo “si” di figlio,

che si perpetua in quello del mala-

to. Il dolore infatti “ non è giusto

in sé” , durante la tua vita pubbli-

ca o Gesù, non hai trascorso buo-

na parte del tuo tempo a guarire i

malati? quello che importa è “

l’eccomi, vengo per compiere la

tua volontà”.

…Si fa il bene non in misura di

quello che si dice e che si fa, ma in

misura di ciò che siamo, nella mi-

sura in cui lasciamo vivere Gesù in

noi e le nostre azioni vengono da

Gesù che agisce in noi e attraverso

noi…Signore, fa che io non ricer-

chi il mio successo, ma sia tu ad

agire! Fa che la mia testimonianza

sia disinteressata, perché “la vo-

lontà di testimoniare uccide la te-

stimonianza”.

Il grande desiderio di amicizia che

si deve provare verso tutti gli esse-

ri umani, andando verso di loro

semplicemente perché li si ama e si

vorrebbe dimostrarglielo in modo

gratuito, cioè senza aspettarsi al-

cuna gratitudine né alcun risulta-

to…nemmeno di apostolato.

Fratel Carlo ci spiega che ci sono

due modi di pregare, il primo:

“lasciare gridare il cuore, permet-

tergli di chiedere a Dio, con sem-

plicità da bambino, ciò che deside-

ra, per sé o per il prossimo.

L’altro modo di pregare è dire

semplicemente la parola finale”

Padre mio, si compia la tua volon-

tà in questa situazione, qualunque

essa sia”…

…Egli ci ama perchè è buono, non

perché noi siamo buoni; le madri

non amano forse i loro figli travia-

ti?Tu vai alla ricerca della pecora

smarrita e spii ansiosamente il

ritorno del figlio prodigo,

tutto ciò non è ragionevole: soltan-

to l’amore può spiegare questo

atteggiamento.

…il chicco di grano è l’immagine

della vita cristiana: occorre mori-

re per portare frutto…

Quando attacchiamo la croce ai

nostri muri, noi ricordiamo, Signo-

re, la dichiarazione d’amore che

essa rappresenta. Quando la acco-

gliamo nella nostra vita, noi espri-

miamo al nostro meglio una rispo-

sta d’amore.

Padre, mi abbandono a Te, fa' di me ciò che ti piace.

Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tut-to,

purché la tua volontà si compia in me, e in tutte le tue creature:

non desidero nient'altro, mio Dio. Rimetto l'anima mia nelle tua ma-

ni, te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore,

perché ti amo. E per me un'esigenza di amore, il

donarmi a Te, l'affidarmi alle tue mani, senza

misura, con infinita fiducia: perché Tu sei

mio Padre.

Beato Charles De Foucauld

Eugenia

Ho letto un libro… a cura di Letizia Anzalone

meditiamo con Charles de Foucauld

Michel Lafon

Page 13: Caterino Natale 2010

portamento ed educazione (ne sono molto orgo-glioso!) Ad aprile in 150 tra ragazzi e genitori hanno parte-cipato allo Young Volley, torneo di beach volley a Bellaria - Igea Marina (piu’ di 5000 partecipanti) Per il terzo anno abbiamo organizzato il “Memorial Massimo Ronchetti“, un torneo di beneficenza ri-volto alle squadre della categoria misto CSI, cam-pionato che disputava Massimo. Quest’anno ben 10 squadre hanno partecipato e sono stati raccolti, al netto delle spese, € 1500 circa; tale somma verrà devoluta in parte alla Charitas Parrocchiale e in parte a Modena Terzo Mondo. Nel dicembre 2003, in quel di Assisi, durante il Consiglio Nazionale del CSI, al Gruppo Sportivo Artiglio è stato conferito il “DISCOBOLO D’ORO” al merito sportivo, la massima onoreficenza del Cen-tro Sportivo Italiano per le società sportive! Come vive il G.S.Artiglio ? Con le quote associative, con l’aiuto di piccoli sponsor e con l’affitto delle sale, al piano inferiore, alla scuola di danza Accademia Danza Studio, che da 10 anni è presente . La società ha in carico tutte le spese di gestio-ne della palestra: luce, acqua, gas, spese di ma-nutenzione (ascensore, tassa rifiuti, estintori, puli-zia fogne, riscaldamento), spese per la pulizia dei locali (impresa di pulizie Progetto Lavoro - dal lu-nedì al venerdì 5 ore tutti i giorni al mattino), spe-se per onorario del commercialista, spese per at-trezzature varie ecc. Inoltre tutti gli insegnanti e i segretari sono retribui-ti, chi a ore, chi a contratto. Non percepiscono alcun compenso il Presiden-te, il Vice Presidente e Carlo Goldoni (segreteria). Quali scopi e obiettivi si prefigge il G.S. Arti-glio ? Il G.S. Artiglio ha come scopo quello di far cresce-re, sia dal punto di vista sportivo che educativo, i ragazzi/e e gli allenatori che svolgono attività all’interno della palestra ed insegnare loro il RI-SPETTO. Questa parola è per me molto importante, la ripeto

(Continua a pagina 14)

Gruppo Sportivo Artiglio Story Il Gruppo Sportivo Artiglio è una società sportiva non a scopo di lucro fondata da un gruppo di ami-ci nel giugno del 1986. Ha iniziato l’attività partecipando al campionato di calcio con il Centro Sportivo Italiano. Dopo qualche anno si è sviluppata costituendo una seconda squadra di calcio formata da ragazzi piu’ giovani e una squadra di pallavolo maschile con ragazzi del-la parrocchia.. A partire dal 1987 il ruolo di presidente è sempre stato ricoperto da Marco Arduini e quello di vice-presidente Fabio Goldoni, a differenza dei consi-glieri e segretari che si sono alternati negli anni. Nel maggio del 1998 Don Sergio Mantovani mi ha convocato chiedendomi se ero disposto a gestire la palestra parrocchiale Elio De Angelis e, senza pensarci tanto, ho accettato con grande entusia-smo, con la convinzione di poter fare e dare qual-cosa ai ragazzi della parrocchia. Così, con l’aiuto di due giovani insegnanti, abbia-mo organizzato qualche corso di pallavolo per bambini, ginnastica per adulti e, con la collabora-zione del CSI, abbiamo, con non poche difficoltà, iniziato l’avventura. Sono passati 12 anni!!! Alcuni numeri. Dal 1998 al 2009 il G.S.Artiglio è cresciuto fino a raggiungere i 450 tesserati iscritti (non solo della parrocchia o quartiere ma da piu’ parti di Modena), tra pallavolo (attività principale), calcio, calcio a 5, avviamento allo sport, psicomotricità e ginnastica per adulti. La palestra è occupata dal lunedì al venerdì tutti i giorni dalle 16 alle 23 (due campi) per un totale di 70 ore alla settimana, e in alcuni giorni, al mattino con la ginnastica per anziani, in collaborazione con il Comune di Modena e il CSI. Per le squadre di calcio e calcio a 5 utilizziamo strutture sportive del Comune di Modena. Nell’ultimo anno sono state iscritte ai vari campio-nati Csi 10 squadre, tra grandi e piccoli (180 atleti circa), e 7 squadre (90 atleti circa) con la FIPAV, ottenendo buoni risultati sportivi. Gli allenatori tesserati (quasi tutti laureati ISEF) sono 12. Da cinque anni organizziamo, la settimana dopo la sagra, un camp al mare; quest’anno si è svolto presso la struttura San Pellegrino, gestita dai frati, a Misano Adriatico. Qui, 80 ragazzi (per l’ennesimo anno) hanno ricevuto i complimenti per il loro com-

Il Caterin Sportivo -Gruppo Sportivo Artiglio-

Page 14: Caterino Natale 2010

puntualmente sia agli atleti che ai genitori durante le riunioni organizzative. Rispetto per il luogo nel quale ci si trova (linguaggio e comportamento), rispetto per i compagni, per l’allenatore, per la squadra avversaria e per l’arbitro! Rispetto anche quando la partita è in trasferta (siamo ospiti!). Lo scopo del G.S. Artiglio è quello di accettare tut-ti, dal più bravo a quello meno portato nello stesso modo! Io in questi anni ho sempre ripetuto che “l’Artiglio non deve creare campioni ma deve dare la possibilità a tutti di provare!“ Lo scopo è quello di far crescere i ragazzi/e in un ambiente sano dove ritrovarsi per fare attività spor-tiva (è una palestra), ma anche cercare di fare gruppo, di conoscere altri ragazzi e di stare bene!

(Continua da pagina 13)

L’obiettivo è quello di poter continuare il lavoro svolto in tutti questi anni, cercando di migliorare il nostro modo di insegnare, siamo prima di tutto e-ducatori, poi dirigenti e allenatori, e di portare ai ragazzi, sempre, un esempio positivo. Un ringraziamento a Don Sergio per la struttura che ci ha messo a disposizione e che noi cerchia-mo di far funzionare nel modo migliore (ci provia-mo) !

E’ iniziato da qualche settimana il campionato 2010-11 e dopo due anni di gestione di Angelo Vecchi Monzani, dimissionario per esigenze lavo-rative, era previsto l’arrivo di una nuovo allenato-re che con la sua esperienza avrebbe dovuto ri-creare le condizioni migliori per un gruppo prepa-rato e competitivo. Ma ciò non è accaduto, così la squadra è tornata sotto la mia gestione (Lorenzo Dallari), nonostan-te le mie intenzioni per quest’anno fossero ben diverse. Il livello di gioco negli ultimi anni si è molto ele-vato e vede partecipare numerosi atleti dai re-centissimi trascorsi in campionati di serie B,C,D ed addirittura serie A. Ciò ha portato a rendere "molto agonistici" gli in-contri e l’aspetto tecnico sovrasta decisamente quello del divertimento tant’è che diverse squa-dre puntino a non essere promosse nel girone A proprio per evitare livelli elevati di gioco. L'organico di questa stagione, la nostra 13°, rima-ne competitivo anche grazie ai nuovi inserimenti ma le assenze di alcuni giocatori chiave in questo avvio di campionato, pesano sul rendimento della squadra. Al momento siamo desolatamente fanalino di co-da, cosa mai successa in tutti questi anni, ma sap-piamo di avere buone potenzialità; sarà necessa-rio impegnarsi al massimo se vogliamo toglierci da questa posizione, elevando il tasso tecnico e di

conseguenza il rendimento in campo. In questi anni ci siamo guadagnati sul campo un blasone che è importante ritrovare e riconferma-re. Quantomeno onorarlo! Se ciò comporterà qualche sacrificio in più, ve-dremo se saremo in grado di sopportarlo.

Breve ma importante parentesi sul Memorial Mas-simo Ronchetti. Alla 3° edizione siamo riusciti a coinvolgere ben 10 squadre, richiamando in palestra circa 120 at-leti in campo, le relative famiglie ed tanti amici per una splendida due giorni di pallavolo. E’ stato un bel successo sotto tutti i punti di vista che ci ha reso anche quest’anno fieri di averlo organizzato, ricordandoci l’importanza dell’amicizia e della solidarietà.

In occasione del Santo Natale, da tutti

noi del Misto, auguri di buone feste.

Presidente del Gruppo Sportivo Artiglio

CSI Misto:

com’è dura l’avventura…

Lolle

Page 15: Caterino Natale 2010

CALCIO a 5 stroso con due belle sonanti sconfitte consecutive (incassati 14 gol); poi una vittoria illusoria per 6 a 2 con la quale sembravano essersi risolti i problemi in difesa, seguita da una doccia fredda, di nuovo sconfitti per 6 a 3. Da questo momento in poi pe-rò, qualcosa è cambiato nella testa dei giocatori che sono finalmente riusciti a scendere in campo con il piglio giusto e ad inanellare 3 risultati utili consecutivi, siglando in totale 28 gol. Di particolare rilievo l’ultima vittoria per 5 a 11, arrivata con una squadra rimaneggiata e priva del suo capocanno-niere Gian (autore di 21 gol su 43 totali messi a segno): in questa occasione il gruppo ha fatto qua-drato e ha dato la risposta giusta: 4 gol di Gino, 3 gol di Denti, 3 di Faglio e 1 di Paolo. Dopo l’ultima partita del girone di andata, ci aspetta il ritorno al quale guardiamo con fiducia sperando di toglierci qualche soddisfazione finale. A tutti i nostri tifosi e simpatizzanti, tanti cari auguri di buone feste e di un nuovo anno di salute e gioie.

Il Gs calcio a 5 anche quest’anno si è iscritto al Campionato Provinciale organizzato dal Csi (terza serie, giorne I), ma prima di dare spazio ai freddi numeri, vorremmo dedicare alcune parole ad una delle colonne portanti del gruppo che da quest’ an-no ha deciso, ahinoi, di abbandonare l’attività: eh sì, il non più giovane Berna, raggiunti gli anta, ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla famiglia, al lavoro, alla letteratura, e di salutare l’arido mondo del calcio, un mondo nel quale non si riconosceva più, divenuto per lui troppo povero di valori, di trop-po poco spessore… scherzi a parte, Caro Berna grazie di tutto, ci mancherai (soprattutto alla sotto-scritta), per i ragazzi è stato bello condividere lo spogliatoio insieme!! Tornando invece alla mera cronaca sportiva: man-ca una partita alla fine del girone di andata e la no-stra squadra si trova al 4° posto a 12 punti, a 6 punti dalla vetta: l’inizio è stato abbastanza disa-

CALCIO a 11

Partite

Un saluto ai nostri tifosi vicini e lontani e un caro augu-

rio a tutti di buone feste dalla formazione del calcio a 11

CSI dell'Artiglio.

Anche quest'anno siamo partiti per un nuovo campiona-

to...ad onor del vero adesso siamo fermi per la pausa

invernale....ma da settembre fino a fine novembre ci

abbiamo dato dentro senza risparmiarci.

La stagione è partita con alcune novità: da segnalare il

ritorno fra i pali di “Buio” Colombini e l’inserimento in

rosa di alcuni giovanissimi per abbassare un’età media

che sta inesorabilmente lievitando. In panchina la dire-

zione tecnica è passata stabilmente a Maury Nadalini

con l'autopromozione di Goldoni a Team Manager... ma

giusto per darsi un tono.

In questa prima parte abbiamo giocato 7 gare con 3 vit-

torie, 2 sconfitte e 2 pareggi che ci sono valsi 11 punti

ed il momentaneo terzo posto in classifica alle spalle dei

Latinos e del Cittadella. In classifica cannonieri non

emerge nessun bomber in particolare, anzi...le marcature

sono equamente divise con "Marci" Dettori e MarcoD-

Denti a quota 2, Dani Ferraguti, Gio Federzoni, Berger,

Zio, Buttaro e Sola a quota 1 oltre ad 1 autogol a favo-

re. Incredibilmente ancora a secco Baiano ma siamo

sicuri che sboccerà a primavera trascinando nuovamente

la squadra al successo e coronando così al meglio l'au-

gurio di uno spettacolare e scoppiettante 2011.

Artiglio - CDS 1-1

Rangers - Artiglio 0-1

Zocca - Artiglio 3-2

Artiglio - Gunners 4-0

Latinos - Artiglio 4-1

Artiglio - Cittadella 1-1

Intralot - Artiglio 0-1

Squadra Punti

Latinos 19

Cittadella 13

Artiglio 11

Zocca 10

Gunners 7

Intralot 6

CDS 4

Rangers 1

Classifica

Erika

Page 16: Caterino Natale 2010

Eco-consiglio

nuate a montare fino a raffreddamento. Incorporate delicatamente alla crema di uova e zuc-chero la panna che avrete precedentemente monta-to ed amalgamate bene. Aggiungete il cioccolato fuso al composto ottenuto e, in ultimo, i cookies spezzettati grossolanamente. Mettete il semifreddo in un recipiente in freezer per circa 6 ore, fino al suo congelamento. Prima di servi-re in coppette, frullatelo nel mixer per renderlo cre-moso. Aggiungete sopra ogni porzione ulteriori bi-scotti sbriciolati.

COOKIES AL CIOCCOLATO sono biscotti americani che si preparano con 220 g di zucchero di canna, 250 g di farina, 80 g di burro, un uovo, mezzo cucchiaino di bicarbonato, mezzo di lie-vito, 230 g di cioccolato fondente a pezzetti e un piz-zico di sale. Nel mixer frullate lo zucchero ed il burro, aggiungete poi l'uovo e gli altri ingredienti. Formate delle palline schiacciate e fatele cuocere a 180° per 12 minuti circa.

SEMIFREDDO AL CIOCCO-COOKIES

Ingredienti per 6 persone: 170 g di cioccolato fondente, 300 ml di panna, 3 tuorli, 60 g di zucchero, 100 g di cookies al cioccolato (vedi ricetta in fondo).

Spezzettate il cioccolato condente e fatelo sciogliere a bagnomaria. Ponete una ciotola sopra una pentola con acqua in ebollizione e mettetevi i tuorli con lo zucchero: mon-tate con le fruste elettriche fino ad ottenere un com-posto chiaro e spumoso. Togliete dal fuoco e conti-

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La Ricetta de l Me se

di Cristina e Valentina

Sul tema del calore in casa, si può aggiungere una nota che riguarda l’abbigliamento. Forse ci

siamo un po’ abituati a stare in casa in maglietta, d’inverno: questo può essere comodo e sim-

patico, ma comporta l’adozione di una temperatura ambientale troppo alta, con un eccessivo

dispendio di energia. Dobbiamo renderci conto che certi sprechi, oltre a pesare sul nostro por-

tafoglio, sono via via sempre più intollerabili per il pianeta. E’ dunque opportuno abituarci a indossare almeno

un maglione, nelle camere di normale soggiorno: con un maglione addosso la temperatura di 20 gradi centi-

gradi è di norma più che sufficiente. Possiamo riservare un maggiore riscaldamento ai locali e alle circostanze

in cui è necessario, per esempio il bagno quando ci laviamo. Anche per questo è utile avere un impianto con

termostati efficienti, facilmente manovrabili, e possibilmente differenziabili da stanza a stanza.

Tratto da “Eco-consigli, 100 azioni quotidiane per aiutare il pianeta”