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Cartoline insolite dal Lago Maggiore dal CNR ISE di Verbania (già Istituto Italiano di Idrobiologia)

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Cartoline insolite dal Lago Maggiore

dal CNR ISE di Verbania (già Istituto Italiano di Idrobiologia)

Istituto Italiano di Idrobiologia, oggi Istituto per lo Studio degli Ecosistemi - CNR

Cartoline insolite dal Lago Maggiore

A

tutti i visitatori del CNR ISE

nella Notte dei Ricercatoridel 28 settembre 2012

Verbania

Saluti dai ricercatori

del CNR ISE di Verbania(già Istituto Italiano di Idrobiologia)

(a cura di Roberto Bertoni)

Questo è il nostro solito Lago Maggiore, come siamo abituati a vederlo da quando siamo nati.E’ ricco di panorami bellissimi che allargano il cuore. Sulle sue sponde vivono piante e fiori rari che ci parlano di terre lontane ed esotiche. Vi troviamo anche tracce del passato che ci parlano della storia del lago e della gente che ha vissuto in questi posti.

Ma il Lago Maggiore non è sempre stato così…

Saluti dal Lago Maggiore - 6.000.000 aC

Questo è il Lago Maggiore che vedremmo sericevessimo una cartolina di 6.000.000 dianni fa. Una specie di gola molto ripida eprofonda con un impetuoso fiume che scorresul fondo. Perchè un canyon al posto dellago?

Circa 6-7 milioni di anni fa si interruppe laconnessione tra Mar Mediterraneo ed OceanoAtlantico. Il Mediterraneo nel corso deimillenni evaporò prosciugandosi quasicompletamente. Allora i fiumi che scendevanoimpetuosi dalle Alpi ancora in formazionescavarono gole molto profonde per arrivare almare, che si trovava ad una quota di migliaiadi metri inferiore a quella attuale. Quelle golesono l’inizio delle cavità scavate nella crostaterrestre che, dopo ulteriori modificazionigeologiche, accoglieranno le acque dei grandilaghi sudalpini.

Il bacino del Mediterraneo 6.000.000 di anni fa

Il bacino del Mediterraneo oggi

Saluti dal Lago Maggiore, 700.000 -10.000 aC

Questo è il Lago Maggiore che vedremmose ricevessimo una cartolina speditaall’epoca delle grandi glaciazioni, avvenutetra 700.000 e 10.000 anni fa, quando illago era quasi completamente coperto daighiacci.

Tra 700.000 e 10.000 anni fa il climaterrestre subì diversi cambiamenti,attraversando fasi di grande raffreddamento(le glaciazioni) intercalate da periodi di climapiù caldo (periodi interglaciali). Durante leglaciazioni l’acqua degli oceani, divenutapioggia, si accumulava sulle terre emersesotto forma di ghiaccio. Il livello dei mari siabbassava di varie decine di metri lasciandoa secco grandi estensioni di suolo. Allosciogliersi dei ghiacci enormi quantitàd’acqua tornavano in forma liquida,innalzando il livello dei mari fino ad invaderele terre che oggi sono emerse. Il movimentodei ghiacci agì come una ruspa, modellandoil suolo che attraversavano.

Saluti dal Lago Maggiore, panorama invernale

Panorama invernale del Lago Maggioredalle montagne sopra Locarno.La veduta del lago da Nord a Sud,incastonato tra le montagne, rivela la suaantica origine fluviale.

La forma attuale del Lago Maggiore è ilrisultato della trasformazione dell’anticavalle fluviale operato dalla sucessione diavanzamento e ritiro dei ghiacciai. Poco apoco le antiche valli fluviali con un profiloa V si sono trasformate in valli con profiload U per l’azione di rimodellamentorealizzata dall’attività glaciale. La cavitàche attualmente è occupata dal LagoMaggiore deriva da una di queste valli,chiusa all'estremità inferiore dallamorena lasciata dal ghiacciaio.

Saluti dal Lago Maggiore, panorama estivo

Origine dell'acqua del Lago Maggiore.

Il Lago Maggiore ha un profondità massimadi 370 metri, una superficie di 212 km2 econtiene 37 km3 di acqua. L’acqua che arrivaal lago è quella che cade, come pioggia oneve, su un territorio di 6.600 km2 disuperficie. Questo enorme imbuto si chiama“bacino imbrifero” e, grazie alle sue grandidimensioni, assicura un rifornimento d’acquatale da rinnovare completamente l’acqua delLago Maggiore in circa 14 ‐15 anni. Il fattoche l’acqua del lago si rinnovi cosìrapidamente aiuta ad avere un lago pienod’acqua buona e pura; ma attenzione,perchè non tutti gli strati d’acqua sirinnovano con la stessa rapidità.

Saluti dal Lago di Mergozzo

Il lago all’inizio

anno 0 dC

anno 2000 dCIl lago oggi

Panorama del Lago Maggiore da Ompio, prima della separazione del suo bacino più occidentale e al completamento della separazione che ha originato il Lago di Mergozzo.

Un nuovo lago si può anche formare perseparazione di un bacino da un lago piùgrande per il progressivo ampliarsi,dovuto alla deposizione di materialesolido, del delta di un immissario a spesedel volume del lago. E' il caso del Lago diMergozzo, separatosi in epoca storicadal Lago Maggiore per il progressivoincremento del delta del fiume Toce.

Il Lago Maggiore dal Mottarone

Panorama del Lago Maggiore dal Mottarone.

Dall’alto il Lago Maggiore sfoggia tutta la sua vastità offrendoci panorami meravigliosi.  

Ma bisogna andare oltre il panorama ed analizzare il lago più in dettaglio per apprezzare appieno la bellezza e la complessità di questo ecosistema. 

Le misure del Lago Maggiore:

area bacino imbrifero: 6599 km2

area del lago: 212 km2

volume lago: 37,1 km3

livello medio: 194 mprofondita’ massima: 370 mprofondita’ media: 177 mperimetro: 170 kmportata media emissario: 292 m3 s-1

tempo reale rinnovo: 14,5 anni

Vegetazione del Lago Maggiore, da sopra

Il Lago Maggiore al canneto di Fondotoce

Se guardiamo il Lago Maggiore dalle suesponde in un punto dove la zona litorale non èstata troppo alterata dalle costruzioni fattedall’uomo, scopriamo che il lago può ospitareuna densa vegetazione.

Il litorale, territorio di confine tra acqua eterra, è popolato dalle macrofite, cioè davegetali superiori adattati a vivere conl’apparato radicale sommerso, come lecannucce, e con le foglie ed i fiori galleggiantialla superficie, come le ninfee.

Le macrofite sommerse non sono alghe anchese vivono in acqua. Hanno, infatti, fiori, foglie,fusto e radici come le piante superiori terrestri.

Lago Maggiore. Saluti dai territori di confine

Gli animali dei territori di confine.

Come mostra questa cartolina della primametà del secolo scorso, il confine tramondo terrestre e mondo acquatico dadecenni attrae l'uomo curioso perché, puressendo esplorabile con facilità, è abitatoda organismi peculiari, adattati alla vita neiterritori di confine tra acqua e terra. Qui,oltre a rettili ed anfibi, si trovano moltespecie di invertebrati, che sono studiateperché la loro sensibilità ai cambiamentidel mondo acquatico li rende utilizzabilicome indicatori della "qualità" delle acque.

1 Nepa cinerea: scorpione d'acqua, carnivoronon pericoloso per l'uomo

2 Hydrometra:Insetto che cammina sulla superficie dell'acqua

3 Argyroneta aquatica: ragno d'acqua, trasporta una bolla d'aria per respirare

4 larve di zanzara:il primo stadio di vita dellazanzara è acquatico

5 Dytiscus: coleottero con occhi adattati per la visione in acqua e in aria (6 larva, 7 femmina)

8 girino di Rana esculenta (9)

Conchiglie sul fondo del Lago Maggiore

1

34

5

2

Bivalvi nel Lago Maggiore

Autoctoni1 Unio elongatulus2 Anodonta cygnea

Alloctoni3 Sinanodonta woodiana4 Corbicula fluminea5 Dreisssena polymorpha

La regola del 10

Quando delle  specie arrivano in un nuovo ecosistema……… 

1 su 10 sfugge al controllo

1 su 10 sopravvive

1 su 10 s’insedia

1 su 10 diventa invasiva

Il fondo del lago è un altro confine, abitato damolti organismi diversi. Tra questi spiccano imolluschi; li conosciamo tutti perché ci saràcapitato, passeggiando lungo la riva, diincontrare i loro resti: le conchiglie. Molte specieabitano nel lago da sempre (gli autoctoni), altrihanno iniziato ad invaderlo da pochi anni (glialloctoni).

Dettaglio ingrandito

Vegetazione del Lago Maggiore, da sotto.

Il Lago Maggiore al canneto di Fondotoce

Se ci sdraiassimo sul fondo del litorale delLago Maggiore, guardando verso l’altovedremmo la parte sommersa delle macrofite.Ma guardando l’acqua con più attenzionescopriremmo che essa è popolata da particelle.

Che cosa sono?

Le particelle sospese e le sostanze discioltenell’acqua fanno sì che l’acqua del lagorisulti più o meno torbida a seconda dellaloro abbondanza.

Il disco di Secchi serve per valutare latrasparenza del lago. Quanto più il lago ètorbido tanto minore è la profondità allaquale il disco di Secchi risulta ancora visibile.

Acqua del Lago Maggiore al microscopio elettronico:

organismi confrontati con la cruna di un ago

Nell’acqua del Lago Maggiore

Questi organismi piccolissimi e invisibili sono una parte essenziale della catena alimentare, ossia dellasequenza di produttori e di consumatori di cibo che, alla fine, mantiene in vita gli organismi grandi eutilizzati come alimento anche dall'uomo: i pesci.I produttori, cioè le alghe, crescono utilizzando l'energia del sole e la materia costituita dalle sostanzesciolte nell'acqua. Le alghe vengono mangiate da microscopici erbivori che, a loro volta, sono cibo perorganismi più grandi come i pesci. Infine i batteri fanno a pezzi le molecole degli organismi morti erimettono in ciclo la materia elementare necessaria per costruire nuovi organismi.

Le particelle che si intravedono nell’acqua esaminate al microscopiorisultano essere organismi come alghe (1), protozoi (2), rotiferi (3), piccolicrostacei (4), batteri e virus (5), oppure microscopiche particelle didetrito, come frammenti di organismi morti o particelle minerali.Chi sono e cosa ci stanno a fare nel lago?

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Al microscopio elettronico: le alghe

usare il fitoplancton per realizzaremappe di abbondanza nei primi metri d’acqua.In Istituto studiamo da pochi anni anche queste applicazioni, in collaborazione con altri Istituti del CNR.

Il fitoplancton è alla base delle reti alimentarilacustri ed è composto da microscopici organismivegetali, costituiti da una sola cellula o da piùcellule unite insieme a formare delle colonie. Neilaghi, le alghe microscopiche sono le principaliresponsabili, attraverso la fotosintesi, dellatrasformazione in materia organica dell’energiaproveniente dal sole. Lo studio delle proprietàecologiche del fitoplancton permette di trarrenumerose informazioni sulla qualità dei laghi.

Infatti, la comparsa, la scomparsa o l’eccessiva crescita di alcune specie, possono essere indicative di alterazioni dell’ecosistema.

Di recente il rilevamento satellitare ha affiancato le indagini limnologiche nell’analisi della qualità dei laghi. Le caratteristiche di assorbimento della luce dei pigmenti fotosintetici permettono di 

Fitoplancton, il «prato» dei laghi

Al microscopio: lo zooplancton

Nei laghi c’è una grande varietà di piccoli organismiche, pur potendosi muovere attivamente, nonriescono a contrastare i movimenti della massad'acqua dove vivono e con la quale essi"vagabondano" per il lago: sono il plancton (che ingreco significa appunto "vagabondo"). La suacomponente animale, lo zooplancton, è costituitada crostacei (1), rotiferi (2), protozoi (3) e si nutre dialghe, batteri, detrito e, addirittura, di altrozooplancton. Esso è il cibo prediletto dai pesci che,almeno negli stadi giovanili, se ne nutrono.Studiarlo è importante perché attraverso lozooplancton la materia, l’energia, ed anche gliinquinanti, vengono trasportati attraverso la retetrofica lacustre. Per questo ruolo intermedio essisono anche sensibili indicatori dei cambiamentiambientali.

Lo studio delle comunità zooplanctoniche serveper capire il ruolo delle diverse specie nellacatena alimentare. Si studiano quelle attuali edanche quelle del passato, analizzandone i restipresenti negli strati profondi del sedimento,valutando come esse erano in passato e come sisono modificate nel tempo, al variare dellecondizioni ambientali. Le carote di sedimentosono anche la riserva di “uova/stadi duraturi”prodotti da organismi zooplanctonici incondizioni ambientali sfavorevoli. Alla pari deisemi delle piante, essi possono essere fattischiudere, permettendoci di studiare incondizioni controllate le caratteristiche vitali eriproduttive che hanno favorito lo sviluppo dispecie e gruppi differenti al variare dellecondizioni ambientali.

Al microscopio elettronico: i rotiferi

Uno 'scandalo evolutivo' sulle rive del lago

Dello zooplancton fanno parte anche i rotiferibdelloidei, microscopici animali abbondanti trala vegetazione, le alghe e i sedimenti sulle rive.Sono famigerati per una loro caratteristica:sono tutte femmine. Questo gruppo di animalioriginato milioni di anni fa, che è stato in gradodi diversificare in circa 500 specie, è spessoconsiderato uno 'scandalo' in quanto vaapparentemente contro le teorie che cercano dispiegare perché tutti (o quasi, rotiferi bdelloideiesclusi!) gli animali e le piante sono a sessiseparati (con organi maschili e femminili) perconsentire il rinnovo del materiale genetico,l’acido nucleico o DNA, che controlla latrasmissione dei caratteri ereditari dai genitoriai figli. In Istituto ne studiamo le lorocaratteristiche ecologiche e genetiche percercare di rispondere alle domande postedall'esistenza stessa di questo gruppo.

Molti microscopici animaletti che vivono inacqua non muoiono quando l'acquaevapora e vanno a secco: essi aspettano,anche per anni, che l'acqua ritorni. Lacomprensione dei meccanismi molecolariper resistere a lungo senz'acqua e perriparare le rotture delle molecole degli acidinucleici (DNA) quando l'acqua ritorna aprela strada ad applicazioni da fantascienza,come l'utilizzo di sangue liofilizzato, laconservazione a bassissima temperatura ela lotta al cancro. In Istituto ci occupiamodi capire come questi animali riescano asopravvivere a secco e quali interazioniabbiano nell'ecosistema.

Al microscopio ad epifluorescenza: i batteri

Siamo piccoli ma siamo tantissimi

Di batteri non ci sono soltanto quelli cheprovocano le malattie. Al contrario moltissimibatteri sono innocui per l'uomo e sonoindispensabili per il funzionamento dei laghi e ditutti gli ecosistemi. I batteri sono piccoli operaispecializzati nel trattamento e rigenerazione deirifiuti e nell'estrazione e produzione di molecolesemplici, utilizzabili da gli organismi più grossi ecomplessi.C'è bisogno di fosforo e azoto per fertilizzare lealghe? I batteri possono fornirli estraendoli dagliorganismi morti. C'è bisogno di vitamine o dienzimi? I batteri possono sintetizzarli.Ma attenzione: se costringiamo i batteri ad unsuperlavoro dando loro troppi rifiuti da trattare ilmeccanismo si inceppa. Infatti i batteri perrealizzare la loro attività consumano ossigeno equando hanno finito tutto quello che c'è nel lago ipesci muoiono perché non possono più respirare.

Per fare tanto lavoro pur essendo cosìpiccoli da essere invisibili ad occhio nudoservono tantissimi batteri: in 1 litrod'acqua ce ne sono oltre 1 miliardo!I meccanismi biochimici che permettono aibatteri delle acque di realizzare così tantetrasformazioni delle sostanze organiche edinorganiche non sono ancora del tuttochiariti e ne esistono ancora molti dei qualisi sa davvero poco. Quello che è certo è chenel Lago Maggiore ci sono più di 40.000miliardi di miliardi di batteri che stannolavorando per tenere in funzione il lago.

Un'alborella e il suo cibo

I pesci sono l'ultimo anello della catenaalimentare. Sono, insomma, alla fine di quellalunga via di trasferimento del cibo che parte daivegetali e, passando attraverso diversetrasformazioni della sostanza organica, arrivaappunto ai pesci.Anche un piccolo pesce come l'alborella pervivere deve mangiare giornalmente migliaia diorganismi dello zooplancton. Questo spiegaperché nel Lago Maggiore, come in altri laghi, cisono oltre un centinaio di kg di batteri, alghe,zooplancton e detrito microscopico per ogni kg dipesce.Insomma, il pesce è al vertice di quello che sichiama la piramide alimentare.Per questo anche se ciò che interessa moltoall'uomo è il pesce, che è una risorsa naturaleimportantissima, non si può trascurare lo studiodel suo cibo, cioè dei moltissimi organismimicroscopici che l'uomo non utilizzadirettamente.

La piramide delle biomasse

Quello che nell'acqua c'è ma non si vede (nemmeno al microscopio)

Nell'acqua del lago ci sono tante cose che non si vedono neppure con il microscopio

Nell'acqua ultrapura ci sono soltanto molecoled'acqua. Ma nell'acqua di lago ci sonotantissime altre sostanze perché l'acqua è unsolvente eccezionale e nell'acqua si sciogliequasi tutto: dai gas presenti nell'atmosferafino alle sostanze inorganiche semplicitrasportate dalle acque dei fiumi e dellepiogge che scorrono sui suoli ed alle sostanzeorganiche più complesse prodotte dall'uomo oderivanti dalle attività degli organismiacquatici e terrestri. Proprio per questa suaricchezza di contenuti nell'acqua esiste la vita:gli organismi ci trovano disciolto l'ossigeno chepermette loro di respirare e le alghe ci trovanol'anidride carbonica che, insieme ai minerali,viene utilizzata per la costruzione di nuovasostanza organica attraverso la fotosintesi.

Ossigeno : O2

Azoto : N2

Anidride carbonica : CO2

Acqua : H2O

Nitrato : NO3

Fosfato : PO4

Solfato : SO4

Acido nucleico : DNA

Luce nell’acqua del Lago Maggiore

La luce e l'acqua del lago

Nell'acqua come sulla terra la luce èindispensabile perché è l'energia chemantiene in funzione l'ecosistemapermettendo la vita e lo sviluppo deivegetali: le alghe. Però l'acqua non ètrasparente come l'aria e frena il passaggiodella luce che arriva, nel Lago Maggiore, finoalla profondità di 20 metri al massimo.Soltanto in questo strato illuminato èpossibile la vita dei vegetali e, quindi, laproduzione di nuova materia organica.Più sotto, nel buio, possono però vivere moltialtri organismi, come alcuni vermi, molluschie pesci che cercano il cibo non con la vistama con l'olfatto o con altri organi di senso.

Perché in profondità tutto appare blue verde?

Per come è fatta la sua molecola l'acqua è meno trasparente al rosso e più trasparente al blu. Perciò nelle profondità del lago è come se tutto fosse illuminato da una luce blu‐verde. 

Lago calmo: l'acqua si sposta di 1 cm al secondo

Le misteriose correnti del lago delle quali ogni tanto sisente parlare in realtà non esistono se non, talvolta, allefoci dei fiumi. Infatti, mentre l'acqua dei torrenti scorreveloce a valle trascinata dalla forza di gravità, l'acqua dellago si sposta lentamente perché la differenza di livello traentrata e uscita è virtualmente nulla.Per muovere l'acqua del lago ci vuole il calore: inprimavera, quando l'acqua del lago è tutta alla stessatemperatura, basta poco vento per rimescolare le acque(figura A). Poi in estate l'acqua alla superficie si riscalda ediventa meno densa, rimanendo a galleggiare stratificatasopra le acque più fredde delle zone profonde (figura B).Quindi è il succedersi stagionale di riscaldamento eraffreddamento che, rendendo le acque più o meno dense,cioè più o meno leggere, fa sì che esse possano spostarsi,con la spinta del vento, lungo l'asse verticale del lago. Allacircolazione primaverile le acque profonde possonoarrivare alla superficie dove, a contatto con l'atmosfera, sicaricano dell'ossigeno necessario alla vita degli organismiacquatici.

A

B

La paleolimnologia è una scienza alconfine tra ecologia e paleontologia.E’ lo studio degli ambienti così comesi trovavano nei periodi passati, daquelli più recenti fino a quelli moltolontani dall'attuale. Attraverso lo“studio stratigrafico di carote disedimento” essa giunge a scoprirecambiamenti legati sia a situazionilocali ben delimitate nel tempo sia afenomeni di portata globale quali, adesempio, i cambiamenti climatici.

Sezione di un campione di sedimento.

I diversi strati (varve) del sedimento lacustre hannoaspetto diverso a seconda del periodo stagionalenel quale è stato deposto. In primavera abbondanole diatomee, microscopiche alghe con un gusciosiliceo che, sedimentando, danno origine ad unostrato chiaro. In estate ed autunno sedimenta lasostanza organica derivante da resti di organismidiversi che forma uno strato scuro.

L'inquinante che viene da lontano

Molti inquinanti vengono prodotti in pianura erilasciati nell'atmosfera, come gli ossidi diazoto e di zolfo (dal traffico, dall'industria e dalriscaldamento), l'ammoniaca, i pesticidi e idiserbanti (dall'agricoltura).Alcuni di essi possono spostarsi per centinaia dichilometri nelle masse d'aria, o essereinglobati nelle nuvole e spostarsi con esse, perpoi ricadere in zone remote.Tra tutti questi inquinanti "a distanza", icomposti dell'azoto sono quelli emessi inmaggior quantità. Essi si trovano nelleprecipitazioni (pioggia, neve, ecc.) sotto formadi nitrati ed ammonio.Quando arrivano al suolo, sono assorbiti inparte dalle piante che li utilizzano per la lorocrescita. Il resto finisce nei ruscelli, nei torrentied infine nel lago.

Nel lago di Mergozzo non ci sono scarichi fognari rilevanti e quasi tutto l'azoto arriva dalle piogge. Dal grafico si vede che l'azoto nel lago è aumentato fino al 2005. Negli ultimi anni, grazie al controllo delle emissioni di ossidi di azoto (ad esempio con le marmitte catalitiche), le emissioni di azoto in atmosfera e la sua concentrazione nel lago hanno cominciato a scendere.

Il lago di ogginon è più come il lago di una volta?

Evoluzione dell'individuo:decenni

Evoluzione della popolazione:secoli

Evoluzione del lago:millenni

I tempi cambiano, il clima cambia, ciascuno di noista cambiando. Tutto cambia ed anche il lago. Peròè una questione di tempo: la vita dell'uomo duradecenni e quella del lago dura millenni, anche se illago può cambiare nel giro di qualche anno.Per registrare i cambiamenti del lago la memorianon basta: ci vogliono misure periodiche efrequenti delle sue variabili fisiche, chimiche ebiologiche, che devono essere registrate edanalizzate nel loro complesso per poter valutarecome sta evolvendo il lago. Ci vuole, in altreparole, la ricerca ecologica a lungo termine.In Italia esiste una rete, che è parte di una reteeuropea e mondiale, che unisce i siti, come il LagoMaggiore, dove si fa ricerca ecologica a lungotermine. La rete si chiama LTER: Long TermEcological Research. Vuoi saperne di più? Visita ilsito:www.lteritalia.it

Il Lago Maggiore negli ultimi 30 anni è passato dalla condizione di eutrofia a quella di oligotrofia, con un notevole miglioramento qualitativo delle sue acque.

La ricerca sul Lago Maggiore ha un forte impattointernazionale fin dall'avvio dell'Istituto Italianodi Idrobiologia nel lontano 1938.La vocazione internazionale dell'Istituto continuaanche oggi. L'Istituto è, infatti, attivo anche nelprogetto europeo EnvEurope (Environmentalquality and pressures assessment across Europe)che si propone di armonizzare l'attività delle retiLTER nazionali per farne un sistema integrato econdiviso di monitoraggio ambientale.

Per sperimentare questo sistema, nella scorsaestate c'è stata, in 67 siti di ricerca LTER sparsi inEuropa, una prova sul campo di raccolta di dati incontemporanea. Anche il Lago Maggiore è statopresente.Vuoi saperne di più? Vai al sito:www.enveurope.eu

Sonda multiparametrica pronta per effettuare misure nelle acque del Lago Maggiore fino a 370 m di profondità.

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Antichi volumi della Biblioteca Marco De Marchi

L’attuale biblioteca dell’ISE è nata da quellaappartenuta a Marco De Marchi esuccessivamente passata all’Istituto Italiano diIdrobiologia nel 1938, anno della sua fondazione.Da allora il patrimonio della biblioteca è andatovia via crescendo, anche per l’apporto delmateriale bibliografico proveniente dallebiblioteche private di ricercatori che, a variotitolo, hanno avuto contatto con l’Istituto Italianodi Idrobiologia, come Pietro Pavesi, Alfredo Corti,Giuseppe Ramazzotti, Vittorio e Livia Tonolli. Cosìche, se idealmente facessimo scorrere un dito suidorsi dei libri e delle riviste conservate nellabiblioteca dell’ISE, è come se sfogliassimo ununico grande libro che testimonia l’attivitàscientifica ed umana di chi è stato attivo nellaricerca limnologica dalla fine dell'ottocento adoggi.

Fischel A. 1908. Untersuchungen über vitaleFärbung an Süßwassertieren insbesondere beiCladoceren. Int. Revue ges. Hydrobiol., 1: 73-141

Dall'agricoltura: il cibo

Dalla ricerca: la conoscenza

A cosa serve il lavoro del contadino? Si vede subito:produce cibo, un bene d'uso immediato.A cosa serve la ricerca scientifica? Si vede adistanza di anni: produce la conoscenza, diffusaattraverso le riviste scientifiche, necessaria perl'incremento del nostro benessere (nuovi farmaci,nuove tecnologie). Nel caso della ricercaambientale, come lo studio dei laghi, gli effettidella ricerca si vedono soltanto a distanza didecenni perché i tempi di vita degli ecosistemi sonopiù lunghi di quelli dell'uomo ed i risultati non sonoimmediati.Ci colpiscono le catastrofi improvvise ma non icambiamenti dei laghi, perché sono lenti ed èdifficile vederne le cause remote. Ma se oggi il LagoMaggiore e il Lago di Mergozzo stanno bene èperché la ricerca ha dimostrato che era necessarioridurre l'afflusso al lago di nutrienti. Se il Lagod'Orta è tornato normale è perché la ricerca hamostrato come fare per ridurre la sua aciditàalterata dall'uomo. che è tra le prime 10 riviste al mondo del

settore. Se sei interessato visita il sito www.jlimnol.it

Il CNR ISE pubblica una rivista scientifica internazionale, il Journal of Limnology,

Tramonto sul Lago Maggiore

A

tutti i visitatori del CNR ISE

nella Notte dei Ricercatoridel 28 settembre 2012

Verbania

Saluti a tutti e arrivedercisuwww.ise.cnr.it/verbania