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C aravaggio a Roma Un itinerario tra i luoghi di Roma alla scoperta dei capolavori di Michelangelo Merisi da Caravaggio 1. GALLERIA BORGHESE 2. CASINO LUDOVISI 3. CONVENTO E CHIESA DI SANTA MARIA DELLA CONCEZIONE 4. PALAZZO BARBERINI 5. GALLERIA DORIA PAMPHILJ 6. PINACOTECA CAPITOLINA 7. CHIESA DI SAN LUIGI DEI FRANCESI 8. CHIESA DI SANT’AGOSTINO 9. CHIESA DI SANTA MARIA DEL POPOLO 10. PINACOTECA VATICANA 11. GALLERIA CORSINI turismo

Caravaggio (.pdf 1,52MB)

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Caravaggioa Roma

Un itinerario tra iluoghi di Roma allascoperta deicapolavori diMichelangelo Merisida Caravaggio

1. GALLERIA BORGHESE

2. CASINO LUDOVISI

3. CONVENTO E CHIESA DI

SANTA MARIA DELLA

CONCEZIONE

4. PALAZZO BARBERINI

5. GALLERIA DORIA

PAMPHILJ

6. PINACOTECA CAPITOLINA

7. CHIESA DI SAN LUIGI DEI

FRANCESI

8. CHIESA DI

SANT’AGOSTINO

9. CHIESA DI SANTA MARIA

DEL POPOLO

10. PINACOTECA VATICANA

11. GALLERIA CORSINI

turismo

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Roma per teCollana di informazioni del Comune di Roma

Realizzazione a cura: Cosmofilm s.p.a. - Elio de Rosa EditoreDirettore editoriale: Paolo GaleottiTesti: Sofia BarchiesiOrganizzazione: Emanuela BosiPlanimetrie: Antonio D’AlessandroProgetto grafico e impaginazione: Marco C. Mastrolorenzi

Foto:

Archivio Reverenda Fabbrica di San Pietro: 6, 7, 8

Archivio Roma Sacra: 21, 22

Eleonora La Vella/Soriani f.c.v.: 17, 18, 19, 20, 23, 28, 30, 31, 32

Musei Vaticani: 10, 12

Comune di Roma: 24

Paolo Soriani: 6, 7, 16, 35

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U na serie di guide specialistiche che vogliono es-

sere un invito a prolungare il soggiorno a Roma;

un suggerimento per chi già disponga di qualche

giorno “in più” e desideri approfondire la conoscenza della

nostra città.

Itinerari appositamente studiati per accompagnare il visita-

tore nella scoperta del grande patrimonio del Rinascimento

a Roma attraverso la testimonianza di artisti sommi quali

Caravaggio, Raffaello, Michelangelo.

Passeggiate nell’arte barocca, per ammirare le splendide

architetture di Bernini e Borromini.

Un consiglio per tutti, turisti e romani, per scoprire e gode-

re in tutta tranquillità le testimonianze di epoche che tanta

parte hanno avuto nel costruire la straordinaria immagine

presente della nostra città.

Ufficio Turismodel Comune di Roma

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La pi

anta

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1. GALLERIA BORGHESE

2. CASINO LUDOVISI

3. CONVENTO E CHIESA DI SANTA

MARIA DELLA CONCEZIONE

4. PALAZZO BARBERINI

5. GALLERIA DORIA PAMPHILJ

6. PINACOTECA CAPITOLINA

7. CHIESA DI SAN LUIGI DEI FRANCESI

8. CHIESA DI SANT’AGOSTINO

9. CHIESA DI SANTA

MARIA DEL

POPOLO

10. PINACOTECA VATICANA

11. GALLERIA CORSINI

San PietroCastel

Sant’Angelo

Piazza delRisorgimento

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La Pianta

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Fiu me Tevereelo

Piazzadel Popolo

PiazzaNavona

PiazzaVenezia

Villa Borghese

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1°Iti

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GalleriaBorghese

La villa venne costrui-ta per il cardinale Sci-pione Borghese, ni-

pote di Papa Paolo V. Fuconcepita come sede dirappresentanza e comeluogo di svago culturaledall’architetto FlaminioPonzio agli inizi del XVII se-colo. Successivamente de-corata da Giovanni Vasan-zio, venne completamenterisistemata all’interno peropera di Antonio Asprucci,a partire dal 1770.A tale periodo apparten-gono le decorazioni dellesale, completamente re-staurate nel corso dell’ul-timo intervento conserva-tivo concluso nel 1997. Lavilla accoglie la splendidacollezione di famiglia, formatasi a partireda Scipione Borghese fine intenditored’arte, sia antica che moderna.

(Foto Paolo Soriani)

J.W. Baur, Prospetto di Villa Borghese (1636)

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La Galleria Borghese gode del primatodi possedere la serie più numerosa diopere di Caravaggio. Nessun altro

museo nel mondo conserva ben sei tele delcelebre maestro lombardo - e fino al perio-do napoleonico erano addirittura il doppiole quali, peraltro, bene esemplificano tuttauna vita dedicata alla pittura : dall’età gio-vanile alla fase estrema della sua burrasco-sa esistenza.

Il Giovane con la canestra di frutta e ilBacchino malato sono opere giovanili,provenienti dal sequestro della collezionedel Cavalier d’Arpino. Quest’ultimo era pit-tore assai affermato, ma ebbe la sventura di

1°Itinerario

Giovane con la canestra di frutta (foto SBAS)

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1°Iti

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incappare nel rapaceScipione Borghese. Nel1607 il pittore arpinatefu incarcerato per moti-vi non ancora del tuttochiari; il cardinale Bor-ghese, col pretesto diuna collezione di archi-bugi posseduta dal mal-capitato artista, lo ri-cattò per impadronirsidella sua cospicua rac-colta di dipinti. Il Cava-lier d’Arpino, infatti, fuliberato dopo aver la-sciato la collezione allaCamera Apostolica, dal-la quale, guarda caso,passò poi come dona-zione papale a ScipioneBorghese. Il giovane

con la canestra, datato tra il 1593 e il 1595,interpreta in maniera innovativa spunti lom-

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San Girolamo (foto SBAS)

Bacchino malato (foto SBAS)

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bardi, veneti, toscani e fiamminghi. Innume-revoli sono i particolari naturalistici che at-traggono l’osservatore nella minuziosa de-scrizione dei frutti contenuti nella canestra,esibita dal giovane dal volto androgino.

Nel Bacchino malato,realizzato tra il1593 e il 1595, Caravaggio, da poco dimessodall’ospedale della Consolazione - dove era

1°Itinerario

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Madonna dei Palafrenieri (foto SBAS)

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1°Iti

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stato ricoverato acausa del calcio di uncavallo -, si è volutoritrarre con le labbralivide e l’incarnatopallido come ex votoper essere scampatoalla morte.

La Madonna deiPalafrenieri, realiz-zata tra il novembre1605 e il marzo 1606,venne commissiona-ta dall’Arciconfrater-nita dei Palafrenieripapali per il loroaltare nella basilica diSan Pietro. Venne ri-fiutato dai primi com-mittenti a causa della

mancanza di decoro e del crudo realismo del-le figure della Vergine, del Bambino e disant’Anna, o forse per suggerimento di PaoloV Borghese, che così permise al nipote la ra-pida acquisizione del dipinto. La pala propo-ne il tema dell’Immacolata Concezione.

Il San Girolamo probabilmente venneeseguito direttamente per il cardinale Scipio-ne Borghese fra il 1605 e il 1606 come segnodi gratitudine del pittore che era stato trattofuori da un guaio con la giustizia. Potrebbequindi trattarsi del primo dipinto di Caravag-gio entrato nella collezione Borghese.

Caravaggio eseguì Davide con la testadi Golia tra il 1609 e il 1610 durante il suo se-condo soggiorno napoletano, e probabil-mente lo inviò al cardinale Scipione Borghe-se per ottenerne la benevolenza nella pro-spettiva di un ritorno a Roma, città da cuifuggì dopo un grave episodio con la giustizia.Caravaggio si ritrasse nella testa mozzata di

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San Giovannino (foto SBAS)

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1°Itinerario

Golia, cioè del pecca-tore: il pittore ammi-se le proprie colpe echiese la grazia.

La vicenda del SanGiovannino è forselegata alle ultime oredi vita del pittore.Non è da escludereche il dipinto si tro-vasse a bordo dellanave con la qualeCaravaggio partì daNapoli per tornare aRoma, portando consé l’opera per donar-la al cardinale. Il Bat-tista fu uno dei sog-getti preferiti da Ca-ravaggio.

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Galleria Borghese, piazzale del Museo Borghese, 5 - 00197 RomaTel. 06 32.810 • 199 75.75.10 • 06 32.66.13.29 (prenotazione bi-glietti) Fax 06 32651329 • www.galleriaborghese.it • [email protected].

Orario: tutti i giorni, tranne il lunedì il 1° gennaio, il 25 dicembre,dalle 9.00 alle 19.00. La biglietteria chiude 1 ora prima.

Ingresso: intero e 8,50, gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65, ridottoe 5,25, e 2,00 prenotazione, e 5,00 visita guidata.

Servizi: Il museo è provvisto di accesso per portatori di handicap

Il museo, con ingresso ogni 2 ore, è a numero chiuso; per prenotazio-ni tel. 06 32.81.01. Ad ogni fascia oraria servizio di visite guidate constorici dell’arte: e 2,58 ad alunno - e 1,03 prenotazione. Per le preno-tazioni delle visite guidate in lingua e per gruppi composti da massi-mo 25 persone, tel. 06 8555952 prenotazioni visite (e 80 in italiano, e104 in inglese).

Davide con la testa di Golia (foto SBAS)

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CasinoLudovisi

Il Casino, richiesta all’Ammi-nistrazione del PrincipeBoncompagni Ludovisi, fax

06 42010745, costo e 5,16 visi-tabile su appuntamento ve-nerdì h 11.00 - 12.00, situatolungo via Lombardia, 46 è - in-sieme al palazzo oggi sede del-l’ambasciata degli Stati Unitid’America - l’unico resto dellasplendida Villa Ludovisi, realiz-zata dal cardinal Ludovico sugliHorti Sallustiani nella primametà del Seicento e completa-mente distrutta alla fine del se-colo scorso. L’edificio cinque-

centesco è a pianta cruciforme, a cui venne-ro aggiunti, nel 1858, gli avancorpi suognuno dei bracci. Il casino è detto anchedell’Aurora, dal capolavoro di Guercino cheeseguì a tempera su muro anche le Allego-rie del giorno e della notte. Le sale presen-tano inoltre splendide decorazioni eseguiteda Agostino Tassi, Paul Brill e Domenichi-

2°Iti

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Secondo l’antica indicazione di Bellori,biografo di numerosi artisti del Sei-cento, Caravaggio dipinse qui ad olio

su muro, nella piccola volta del camerinodel laboratorio alchimistico, le divinitàGiove, Nettuno e Plutone, figli di Cro-nos, signore dell’Universo. L’opera è statadatata alla fine dell’ultimo decennio delCinquecento, quando il Casino era di pro-prietà del cardinale Francesco Maria DelMonte, personaggio molto influente e stu-dioso, tra l’altro, di Alchimia. Al centro è ilsole con in alto Giove con l’aquila e ai latiin basso, raffigurati in scorcio, Nettuno,con il tridente e il cavallo marino dallezampe palmate, e Plutone con Cerbero.

Giove, Nettuno e Plutone.(foto Boncompagni Ludovisi)

Giove, Nettuno e Plutone (part.)(foto Boncompagni Ludovisi)

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Convento e Chiesa di SantaMaria della Concezione

La Chiesa e il Convento dei cappuc-cini, nome con il quale sono più fa-miliarmente noti i due edifici, sor-

gono all’inizio di via Veneto, subito dopopiazza Barberini. La chiesa (la prima aRoma ad essere dedicata all’ImmacolataConcezione di Maria) venne costruita aiprimi del ‘600 per il cardinale AntonioBarberini, su progetto di Antonio Casoni.Quasi del tutto realizzato da frati cappuc-cini, l’edificio è a navata unica con cin-que cappelle laterali, i cui altari sono rea-lizzati unicamente in legno, a ricordare lapovertà dei francescani. Ospita opere fa-mose nonché il celebre cimitero sotto-stante, unito al grande convento, Curiaprovinciale dell’ordine.

3°Itinerario

13(foto Roma Sacra)

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3°Iti

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Nel convento annesso alla chiesa, siconserva il San Francesco in me-ditazione non più visitabile per ra-

gioni di sicurezza.

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San Francesco in meditazione

Chiesa di Santa Maria della Concezione via Veneto, 27 •00187 Roma • Tel. 06 4871185Orario: tutti i giorni dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

Cripta chiusa per lavori.

Servizi: La chiesa non è provvista di pedana per portatori di handicap

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PalazzoBarberini

4°Itinerario

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Realizzato nella villa del cardinalePio da Carpi, il palazzo venne pro-gettato da Carlo Maderno dopo

che la proprietà passò a Francesco Barbe-rini nel 1625. Ideato come residenza dellafamiglia papale, l’edificio venne dotato displendidi giardini, costituendo una vera epropria villa urbana. L’intervento succes-sivo di Bernini vede la realizzazione delsalone centrale (decorato con il celebreaffresco di Pietro da Cortona), della loggiacon sottostante portico e della grandescala a pozzo quadrato; a Francesco Bor-romini sono invece riferibili il disegnodelle finestre del corpo centrale e il pro-getto della grande scala elicoidale. Acqui-stato dallo Stato nel 1949, il palazzo ospitala Galleria Nazionale d’Arte Antica che,istituita nel 1895, (recentemente inaugu-rata) raccoglie opere databili dal XII alXVIII secolo, appartenute a famiglie nobili(Torlonia, Barberini, Chigi, Sciarra etc).

(foto Paolo Soriani)

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4°Iti

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La Decapitazione di Olofer-ne, datata tra il 1595 e il 1600,proveniente dalla collezione

Coppi, può essere identificata conla Giuditta dipinta da Caravaggioper il banchiere Ottaviano Costa.L’opera, strettamente legata al rac-conto biblico, tradizionalmente si-gnificativo della vittoria del benesul male, della virtù sul vizio, si di-stingue per la crudezza della scena.All’azione decisa dell’eroina, cheappare fredda e determinata - conun lievissimo moto di reazione sul

volto -, come del resto l’anziana serva, con gli oc-chi sbarrati, si contrappone l’urlo di Oloferne di-steso sul letto con il corpo contratto, negli ultimiistanti di vita. La luce mette in risalto la raccapric-ciante ferita da cui scaturisce un violento getto disangue . Nuova in Caravaggio è la rappresenta-zione di un Oloferne non ebbro, come viceversarecita la fonte biblica, ma pienamente coscientedella sua fine. La nota sensualità di Giuditta fu inorigine evidenziata dall’artista nel particolare del

seno nudo poi occultato dal corpet-to. Nella Giuditta è stata riconosciu-ta un’ammiratrice di Caravaggioche fu anche sua modella, GirolamaGiustiniani.

Il Narciso è opera datata al 1599-1600, l’attribuzione a Caravaggio di-battuta è stata oggi definitivamenteaccolta dopo il restauro. Il tema diNarciso che guarda la sua immagi-ne riflessa nell’acqua è stato consi-derato emblematico dell’esortazio-ne morale “conosci te stesso”.

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Galleria Nazionale d’Arte Antica, via Barberini, 18• 00184 RomaTel. 06 4814591 • Fax 06 32651329 • [email protected]/barberini/it .Orario: dal martedì alla domenica: 8.30 - 19.00. Chiuso il 1° gen-

naio, il 25 dicembre.Ingresso: intero e 5,00, gratuito sotto i 18 anni e sopra i 65, ridotto

e 2,50.Servizi: il museo è provvisto di accesso per portatori di handicapPer le prenotazioni delle visite guidate con storici dell’arte in lingua eper gruppi composti da massimo 25 persone, Tel. 06 8555952 (e 80 initaliano, e 104 in inglese).

Decapitazione di Oloferne (foto SBAS)

Narciso (foto SBAS)

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Galleria DoriaPamphilj

La galleria è collocata nello splendi-do palazzo affacciato sulla piazzadel Collegio Romano. Sorto su un

primo nucleo riferibile al XVI secolo, l’e-dificio venne innalzato a partire dai primianni del ‘600 dalla famiglia Aldobrandini.Passato in dote alla giovane Olimpia, ri-masta vedova del primo marito PaoloBorghese, entrò a far parte della famigliaPamphilj dopo le seconde nozze della no-bildonna, con Camillo, già cardinal nepo-te dello zio Innocenzo X. A partire dallametà del secolo il palazzo venne amplia-to secondo il progetto di Antonio DelGrande, che curò anche il successivo in-tervento della fine del ‘600. Del 1731 èl’intervento di Gabriele Valvassori cheammodernò l’edificio realizzando la cele-bre facciata su via del Corso.

5°Itinerario

17(foto Paolo Soriani)

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5°Iti

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I l Riposo dalla fuga in Egitto, operadatabile al 1595, riassume in manieraefficace il periodo di formazione del-

l’artista: l’esperienza lombarda e l’influssodella pittura veneta, evidente soprattuttonella morbidezza del paesaggio a destra.Nuova, nella rappresentazione di questotema sacro, è la presenza centrale dell’an-gelo musicante visto di spalle, il qualesuona il violino seguendo lo spartito sor-retto da san Giuseppe. Sul libro musicale èla parte del cantus del mottetto Quam pul-chra es et quam decora del fiammingoNoël Baulduin (1519), ispirato al Canticodei Cantici del Vecchio Testamento, ove èil dialogo poetico tra lo sposo e la sposa,simboli di Cristo e della Chiesa, che trovariferimento nella presenza dei due sposi,sia veri, Giuseppe e Maria, sia simbolici, la

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Riposo dalla fuga in Egitto (foto Doria Pamphilj)

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Vergine e Cristo. Non è ancoraindividuato con esattezza ilcommittente, che recentemen-te alcuni studiosi hanno rite-nuto essere il cardinale PietroAldobrandini.

La Maddalena è raffiguratadormiente come Maria nel Ri-poso, in una posa peraltro mol-to simile. Il ricco abito che in-dossa è ancora da cortigiana,ma i gioielli giacciono sul pavi-mento. Il suo sonno vigile, so-pra una sedia, è motivo che siritiene ispirato anch’esso alCantico dei Cantici e pertantointerpretabile come languoreamoroso, un amore rivolto aDio. La figura dell’ex peccatriceè illuminata da Caravaggio conuna luce che, oltre ad essere unelemento costruttivo della fi-gura e della scena, è significati-va della grazia che irrompe nel-la tenebra del peccato. La data-zione del dipinto è stata collo-cata tra il 1593 e il 1597.

Il San Giovanni Battista èuna replica autografa e con-temporanea alla tela commis-sionata da Ciriaco Mattei con-servata in Campidoglio.

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Galleria Doria Pamphilj, piazza del Collegio Romano, 200186 Roma • Tel. 06 6797323 • Fax 06 6780939www.doriapamphilj.it • [email protected]: tutti i giorni tranne il giovedì, dalle 10.00 alle 17.00,

chiuso il 25 dicembre, il 1 gennaio, Pasqua, il 1 maggio, il 15 agosto e il 1 novembre.

Ingresso: intero, e 8,00, ridotto per anziani studenti e gruppi, e 5,70 appartamenti privati in restauro. Nel biglietto di ingresso è incluso un servizio di audioguide in italiano, inglese e francese. La galleria rimane aperta il mese di agosto, escluso il 15.

Servizi La galleria è provvista di accesso per portatori di handicap.

Maddalena (foto Doria Pamphilj)

5°Itinerario

San Giovanni Battista.(foto Doria Pamphilj)

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PinacotecaCapitolina

Venne fondata da Benedetto XIV nel1748 ed è costituita, per la granparte, da dipinti (dal medioevo al

‘700) appartenenti alle famiglie Sacchettie Pio di Savoia. La pinacoteca è sistema-ta all’interno dei Musei Capitolini (checonservano le più antiche raccolte pub-bliche non solo di Roma ma del mondo),ospitati sul Campidoglio nei due palazzirealizzati da Michelangelo.Notevolmente arricchita grazie all’arrivodi opere provenienti da acquisti, lasciti edonazioni, la Pinacoteca Capitolina è sta-ta posta sotto la giurisdizione del Comu-ne di Roma a partire dal 1847.

6°Iti

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20(foto Paolo Soriani)

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La Buona Ventura (di cui un’altra ver-sione è al Louvre) fu realizzata per ilcardinale Del Monte ed è databile al

1594; contemporanea quindi alla Maddalena(Doria Pamphilj) e al Narciso (Palazzo Barbe-rini), con i quali il personaggiomaschile ha in comune il tessu-to damascato visibile sotto lagiacca. Una zingara è raffiguratainsieme all’elegante giovane, alquale, col pretesto di leggere lamano e predire il futuro, sta sfi-lando l’anello. Il soggetto costi-tuisce un’allegoria sul tema del-l’inganno: ovvero un moralisti-co invito a non perdersi nella va-nità, a cui allude la ricchezza de-gli abiti indossati dal giovane, anon cedere alle tentazioni deldemonio, astuto e ladro, e dellacarne, aspetti questi riassunti,secondo la tradizione dell’epo-ca, dall’intrigante figura della

6°Itinerario

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La buona ventura (part.)(foto Comune di Roma)

La buona ventura (foto Comune di Roma)

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6°Iti

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zingara.Il San Giovan-

ni Battista eraun dipinto pres-soché dimentica-to fino a quandovenne riscopertocon clamore nel1953 all’internodell’ufficio delsindaco. Si trattap r o b a b i l m e n t edel dipinto paga-to a Caravaggionel 1602 dal nobi-le Ciriaco Matteiche lo commis-sionò in relazioneal nome del suoprimogenito Gio-vanni Battista, chelo ereditò.

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San Giovanni Battista (foto Comune di Roma)

Musei Capitolini, piazza del Campidoglio, 1 • 00186 Roma

Tel. 06 67102475 • Fax 06 6785488 • pren. 06 39967800

www.museicapitolini.org • [email protected]

Orario: tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9.00 alle 20.00, chiuso il

25 dicembre, il 1 gennaio e il 1 maggio.

Servizi: I musei sono provvisti di accesso per portatori di handi-

cap, audioguide in lingua, bar, bookshop, guardaroba, vi-

site guidate in lingua condotte da archeologi e storici del-

l’arte (durata h. 1,30), per singoli (ita/ing) e 3,50 - per

gruppi (max 30 pers) e 80,00.

Ingresso: intero e 6,20; gratuito fino a 18 anni e oltre i 65 U.E..Pre-

notazione singoli e 1,50, scuole e 6,00, gruppi e 25,00.

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San Luigidei Francesi

Iniziata nel 1518 per il futuro Clemen-te VII, la chiesa venne completata al-la fine dello stesso secolo da Dome-

nico Fontana su progetto di GiacomoDella Porta. L’edificio, chiesa nazionaledei francesi, sorge alle spalle di piazzaNavona, accanto al Palazzo del Senato.L’ampia facciata in travertino è decoratacon figure di santi francesi e con quelladi Carlo Magno. L’interno a tre navate,venne sistemato nel corso del ‘700. Oltrealla celebre cappella di san Matteo, lachiesa conserva il capolavoro di Domeni-chino: la decorazione ad affresco con lestorie di santa Cecilia nella seconda cap-pella destra (1616-17).

7°Itinerario

23(foto Roma Sacra)

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7°Iti

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Nella cappella Contarelli sono le Sto-rie di san Matteo. Il sacello appar-teneva dal 1565 all’ecclesiastico fran-

cese Mathieu Cointrel, che lo dedicò al pro-prio santo patrono con l’intento di avviarnela decorazione; i lavori, tuttavia, iniziaronosolo dopo la sua morte per commissionedell’esecutore testamentario Virgilio Cre-scenzi. Nel 1591 il Cavalier d’Arpino ricevet-te l’incarico di affrescare la cappella, ma ot-

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Martirio di san Matteo (foto Roma Sacra)

Page 25: Caravaggio (.pdf 1,52MB)

7°Itinerario

to anni dopo mancavano anco-ra i due dipinti laterali, che ven-nero affidati a Caravaggio. Ilpittore li eseguì tra il luglio 1599e il luglio 1600: a sinistra è laVocazione di san Matteo; adestra è il Martirio di sanMatteo: il realismo della rap-presentazione mette in risalto lacrudezza dell’uccisione del san-to; l’artista interpreta in manie-ra originale una tendenza dellapittura della Controriforma cheinsisteva nella celebrazione deisanti martiri. Dopo aver rinun-ciato al gruppo scultoreo di Ja-cob Cobaert (nella chiesa dellaTrinità dei Pellegrini), il clero diSan Luigi affida a Caravaggio laprima versione della pala conSan Matteo e l’angelo, di di-scussa datazione, oscillante trail 1593 e il 1602. L’opera, prestorifiutata a causa delle dimensio-ni ridotte e per ragioni di deco-ro, venne acquistata dal mar-chese Vincenzo Giustiniani (di-strutta a Berlino durante l’ulti-mo conflitto) e sostituita daquella visibile sull’altare, colsanto rivolto verso l’angelo epoggiato con le gambe sullosgabello in precario equilibriosul gradino.

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Chiesa di San Luigi dei Francesi, piazza San Luigi dei Francesi, 500186 Roma • Tel. 06 688271 • Fax 06 68827228Orario: la chiesa è aperta tutti giorni, tranne il giovedì pomerig-

gio, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00Servizi: La chiesa è provvista di accesso per portatori di handicap

La vocazione di san Matteo (part.)(foto Roma Sacra)

San Matteo e l’angelo(foto Roma Sacra)

Page 26: Caravaggio (.pdf 1,52MB)

Sant’Agostino8°Iti

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Venne eretta nel 1420, ingrandita al-la fine dello stesso secolo e tra-sformata da Luigi Vanvitelli alla

metà del ‘700. La monumentale scalad’accesso collega la chiesa alla città; l’in-terno a tre navate custodisce molte ope-re famose, oltre alle notissime di Cara-vaggio e Raffaello: La Madonna del Partodi Jacopo Sansovino (1521), la decora-zione del transetto destro di Guercino ela tomba di santa Monica di Isaia da Pisa.Accanto è la Biblioteca Angelica, la pri-ma pubblica della città, fondata ai primidel Seicento e sistemata nell’edificio ini-ziato da Francesco Borromini.

(foto Roma Sacra)

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8°Itinerario

La Madonna dei Pellegri-ni è collocata sull’altaredella prima cappella a si-

nistra, appartenuta alla famigliaCavalletti, ed è databile tra il1603 e il 1606. Due misere figuredi pellegrini, l’uomo con i piedifangosi e la donna con una sudi-cia cuffia sulla testa, si inginoc-chiano dinanzi alla Vergine colBambino. I particolari così cru-demente veristici provocaronole critiche e il dileggio da partedel pubblico.

Si tratta di una interpretazionedel tema iconografico della Ma-donna di Loreto: la Vergine ac-coglie i due viandanti appog-giandosi allo stipite del-la porta della sua umilema nobile casa, simbolodella Chiesa. La luce cheillumina la Vergine e ilBambino indica la graziache illumina anche i duepellegrini che non han-no smarrito la via dellafede. Dalla testimonian-za di Baglione (1642) ri-sulta come la loro rap-presentazione avessesuscitato vivaci reazio-ni, non necessariamentecosì negative come si èsoliti pensare.

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Chiesa di Sant’Agostino, via della Scrofa, 80 - 00186 RomaTel. 06 68801962 • Fax 06 68215193 • 06 6833547 •[email protected]: dalle 7.40 alle 11.00 e dalle 16.00 alle 19.30Servizi: La chiesa non è provvista di pedana per portatori di handicap

Madonna dei Pellegrini(foto Roma Sacra)

Madonna dei Pellegrini (part.)(foto Roma Sacra)

Page 28: Caravaggio (.pdf 1,52MB)

Santa Mariadel Popolo

La chiesa venne fondata sul luogodi una piccola cappella edificata daPasquale II, a spese del popolo ro-

mano, motivo della successiva intitola-zione. Completamente riedificata allametà del XV secolo da un architetto rima-sto sconosciuto, la chiesa venne dotatadi uno splendido coro dell’inizio del Cin-quecento, realizzato da Donato Braman-te. La semplice facciata in travertino,eretta per volontà di Sisto IV della Rove-re, venne sistemata da Gianlorenzo Ber-nini. L’interno a tre navate, è dotato dicappelle laterali in cui si conservano ope-re eccezionali, tra cui i monumenti fune-bri realizzati da Andrea Sansovino, gli af-freschi di Pinturicchio e le preziose vetra-te dipinte a fuoco, le uniche a Roma, diGuillaume de Marcillat.

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nera

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28 (foto Roma Sacra)

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Asinistra dell’altare mag-giore è la cappella Cerasi.Qui troviamo riuniti i due

principali artisti del tempo: adAnnibale Carracci spetta la palad’altare con L’Assunta mentre aCaravaggio i due celebri quadrilaterali raffiguranti la Conver-sione di san Paolo e la Croci-fissione di san Pietro. NellaConversione, dominata dalla fi-gura del cavallo, Sau-lo è a terra colto nel-l’attimo in cui la lucedivina lo accecò sullavia di Damasco; nelMartirio di Pietro icarnefici stanno in-nalzando la croce do-ve l’apostolo è già in-chiodato.

Le due tele attual-mente in loco sonola seconda versionerealizzata dallo stes-so artista dopo che iprimi dipinti su tavo-la (uno, La conver-sione di san Paolo,in collezione Ode-scalchi) erano statirifiutati da TiberioCerasi, committentedella decorazione.

9°Itinerario

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Chiesa di Santa Maria del Popolo, piazza del Popolo, 1200187 Roma • Tel. 06 3610836 • Fax 06 3203155Orario: Feriali dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00

Festivi dalle 8,00 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 19,30Servizi: La chiesa non è provvista di pedana per portatori di handicap

Crocifissione di san Pietro (foto Roma Sacra)

Conversione di san Paolo(foto Roma Sacra)

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PinacotecaVaticana

Il primo nucleo dei Palazzi Vaticani,venne realizzato alla metà del XV se-colo, dopo che i papi, finita la catti-

vità avignonese decisero di trasferire laloro residenza dal Laterano al Vaticano.La prima dimora a pianta quadrata avevaal centro un cortile sempre quadrato (ilcortile del pappagallo) a cui si aggrega-rono via via gli altri edifici. I Musei Vaticani, che oltre la Pinacotecaconservano opere di valore inestimabile,vennero realizzati a partire dal Settecen-to, sistemando le collezioni papali, inizia-te già in periodo rinascimentale.

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30 (foto Paolo Soriani)

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La Deposi-zione diC r i s t o ,

realizzata tra il1602 e il 1604, erain origine conser-vata nella chiesadi Santa Maria inVallicella, sededella Congrega-zione dell’Orato-rio fondata dasan Filippo Neri.Qui era posta sulsecondo altaredella navata de-stra, nella cap-pella dedicata al-la Pietà (dove at-tualmente è unacopia del pittoretirolese MicheleKoeck), in rela-zione con il resto della decorazione del sa-cello — ancora esistente — esaltante la Sa-cra Sindone. Committente del dipinto è Gi-rolamo Vittrici. La pietra in scorcio, oltre adessere un importante elemento compositi-vo, è interpretabile come “pietra angolare”,metafora di Cristo stesso.

10°Itinerario

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Deposizione di Cristo (Foto Musei Vaticani)

Musei Vaticani, viale Vaticano,100 • 00165 RomaTel. 06 69884947 - 06 69884676 (visite guidate)

Orario: da novembre a febbraio: da lunedì a venerdì, dalle 8.45 al-le 12.20 (13.45); da marzo ad ottobre: da lunedì a venerdì,dalle 8.45 alle 15.20 (16.45); Tutti i sabati e l’ultima dome-nica del mese dalle 8.45 alle 12.20 (13.45).

Ingresso: intero e 12,00; fino a 14 anni, scuole e studenti fino ai 26anni, e 8,00.

Servizi: I musei sono provvisti di accesso per portatori di handicap

Page 32: Caravaggio (.pdf 1,52MB)

GalleriaCorsini

Ha sede nel monumentale Palazzo Corsini,situato su via della Lungara, di fronte allaVilla Farnesina. L’edificio sorge sul pre-

cedente Palazzo Riario dei primi del ‘500, doveabitò anche la regina Cristina di Svezia, che vifondò un’accademia da cui derivò l’Arcadia.Acquistato dai Corsini nel 1736, l’edificio vennenotevolmente ingrandito per opera di Ferdinan-do Fuga, architetto della nobile famiglia fiorenti-na. Qui ha sede anche l’Accademia Nazionaledei Lincei, con una importante biblioteca. Lacollezione documenta il gusto del cardinale NeriCorsini, nipote di Clemente XII; la raccolta sette-centesca ha il pregio di essere rimasta sostan-zialmente intatta. Verso il Gianicolo si estendelo splendido parco che, già pertinente al palaz-zo, fu poi dal1883 adibito asede dell’OrtoBotanico.

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32 (foto Paolo Soriani)

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I l San Giovanni Battista nel desertopuò essere riferito, per l’uso intenso emirato della luce, alla fine del periodo

romano (1606). Il dipinto è forse identifica-bile con quello, d’identico soggetto posse-duto dalla vedova di Onorio Longhi, archi-tetto amico dell’artista. La raffigurazionedel Battista è una delle preferite di Caravag-gio - che ne eseguì molteplici versioni -, cheforse si riconosceva nel carattere scontrosodel santo, che lasciò tutto per ritirarsi neldeserto.

Il dipinto è ricordato nel 1784 nella col-lezione di Bartolomeo Corsini a Firenze,dove pervenne probabilmente a seguitodelle nozze tra il nobile e Maria Felice Co-lonna-Barberini.

11°Itinerario

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Galleria Corsini, via della Lungara, 10 • 00165 RomaTel. 06 68802323Orario: tutti i giorni tranne il lunedì, il 1° gennaio, il 1° maggio e il 25

dicembre, dalle 8.30 alle 19.30, luglio/agosto: dal martedì al-la domenica dalle 8.30 alle 14.00.

Ingresso: intero e 4,00, ridotto e 2,00; gratuito sotto i 18 anni e so-pra i 65.

Servizi: La galleria è provvista di accesso per portatori di handicapPer le prenotazioni delle visite guidate con storici dell’arte in lingua eper gruppi composti da massimo 25 persone, fax 06 8555952 (e 92,00 ),scuole e 2,58 a studente.

San Giovanni Battista nel deserto (foto SBAS)

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La Vi

ta

La vita dell’artista

M ichelangelo Merisi,nasce a Caravaggio,nei pressi di Berga-

mo nel 1571 da famiglia, le-gata a un ramo della casataSforza, ai Colonna e ai Bor-romeo.

Dopo un’infanzia passatatra Milano e Caravaggio, nel1584 entra adolescente nellabottega di Simone Peterza-no a Milano, dove rimane fi-no al 1587-88; torna nel pae-se di nascita ma nel 1592 ègià a Roma. Qui inizia a fre-quentare personaggi del-l’ambiente artistico. I bio-grafi del Seicento descrivo-no i primi incontri artisticidel giovane Michelangelo:Lorenzo Siciliano, Antivedu-to Gramatica, ma soprattut-to il Cavalier d’Arpino, nellacui bottega Caravaggio fumesso a “dipinger fiori e

frutti sì bene contrefatti”. Lascia la bottega del maestro e conduceuna vita disordinata: viene ricoverato, tra l’altro, all’ospedale dellaConsolazione, forse a causa della malaria – o per un calcio di un ca-vallo – cambia spesso alloggio: nel suo peregrinare trovò ospitalitàpresso monsignor Pandolfo Pucci, presso il quale non ebbe vita fa-cile perché un’insalata serviva a Caravaggio “per antipasto, pasto,e post pasto” (da qui il soprannome di “monsignor Insalata, datoal prelato). Nel 1594 compare tra gli stipendiati dell’influente e col-to cardinal Del Monte, nella cui casa rimarrà fino al 1600. Del Mon-te lo introduce presso un pubblico colto e selezionato di collezioni-sti romani: Vincenzo Giustiniani, Ciriaco Mattei, i Barberini, i Mas-simo. Dipinge opere da cavalletto, capolavori quali: il Bacchinomalato e il Giovane con la canestra di frutta.

Arriva il primo incarico pubblico, la decorazione della cappella

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MichelangeloMerisi da Caravaggio

Davide con la testa di Golia (foto SBAS)

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La vita

Contarelli in San Luigi deiFrancesi.

Michelangelo incorre spes-so in guai con la giustizia (ris-se e liti violente con soldati efunzionari, garzoni, colleghipittori, affittacamere). Nel1605 fugge a Genova dopoaver ferito lo scrivano Maria-no Pasqualone per difendereLena, una delle sue modellepreferite con la quale avevauna relazione. Un episodio particolarmente grave, l’uccisione di Ra-nuccio Tomassoni il 29 maggio 1606, durante una partita di pallacor-da, costringe Caravaggio a fuggire: dopo essersi rifugiato nei feudilaziali dei Colonna, prosegue per Napoli ove realizza celebri operequali Le sette opere di Misericordia e la Madonna del Rosario.

Ancora fuggitivo, perché avrebbe potuto essere catturato e giu-stiziato in qualunque luogo, tra il 1607 e il 1608 è a Malta, ospitedel Gran Maestro dell’ordine dei Cavalieri di Malta, Alof de Wi-gnacourt. Eppure quando la sorte sembra finalmente arridergli, lasua pittura si incupisce: i fondi diventano sempre più scuri e lepennellate più rapide. La Decollazione del Battista, per la Catte-drale di San Giovanni a Malta, è l’unica opera firmata di Caravag-gio ma in maniera particolarmente drammatica : il nome è dipintoin rosso, col sangue del Battista. Viene accolto nell’ordine di Mal-ta come “cavaliere di grazia”, ma poco dopo, per il delitto com-messo a Roma o per un nuovo evento, viene incarcerato. Evade earriva in Sicilia, dove rimane per circa un anno.Nell’ottobre del1609, l’artista è di nuovo a Napoli. Viene assalito e ferito grave-mente presso una locanda. È a lungo convalescente, ma gli vienefinalmente comunicata l’imminenza del perdono del papa; si im-barca per Roma ma è ancora perseguitato dal suo tragico destino:muore, durante il viaggio di ritorno, a Porto Ercole, il 18 luglio1610 per cause rimaste ancora sconosciute.

I guai di ogni tipo che investirono Caravaggio svelano tuttaviauna personalità complessa e sensibile: non deve stupire pertantoche nella Roma della Controriforma egli abbia messo la sua pittu-ra, così innovativa, al servizio di nuovi ideali religiosi, come quellisostenuti dagli oratoriani e dai cappuccini.

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Bacchino malato (foto SBAS)

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Il Co

mune

• Firenze, Uffizi:Il sacrificio di Isacco, Testa di Medusa, Bacco

• Londra, National Gallery:La cena di Emmaus

• Lugano, collezione von Thyssen:Santa Caterina d’Alessandria

• Malta, Cattedrale di San Giovanni:La decollazione del Battista, San Girolamo

• Messina, Museo Nazionale:Resurrezione di Lazzaro, L’adorazione dei pastori

• Milano, Pinacoteca Ambrosiana:Canestra di frutta

• Napoli, Chiesa del Pio Monte della Misericordia:Le sette opere di misericordia

• Palermo, Chiesa di San Lorenzo:Natività con i santi Francesco e Lorenzo

• Parigi, Louvre:La buona ventura, La morte della Vergine

• Siracusa, Chiesa di Santa Lucia:Il seppellimento di santa Lucia

• Vienna, Kunsthistorisches Museum:Madonna del Rosario

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Le principali opere diCaravaggio nei grandi museie nelle chiese del mondo