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CAPITOLATO TECNICO - EDILE - unirc.it

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Sommario PARTE PRIMA - DESCRIZIONE DEI LAVORI .................................................................................................................... 2

Descrizione dei lavori di sistemazione esterna ........................................................................................................ 2

01 Recinzione del lotto ........................................................................................................................................ 2

02 Scala di accesso all’area .................................................................................................................................. 4

03 Pavimentazioni esterne ..................................................................................................................................... 4

04 Pavimentazione corte aperta .......................................................................................................................... 4

05 Rinverdimento e consolidamento scarpata stradale .......................................................................................... 4

06 Prato .................................................................................................................................................................... 5

07 Raccolta delle acque meteoriche ........................................................................................................................ 5

08 Impianto di trattamento delle acque reflue ...................................................................................................... 5

PARTE SECONDA - PRESCRIZIONI TECNICHE ................................................................................................................ 6

Capitolo 1 - QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI ............................................................................................ 6

1.1 OPERE EDILI .................................................................................................................................................... 6

Capitolo 2 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO ............................................................ 42

2.1- OPERE EDILI................................................................................................................................................. 42

2.2 - OPERE PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO .......................................................... 14

Capitolo 3 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI .............................................................. 22

Capitolo 4 - COLLOCAMENTO IN OPERA ............................................................................................................... 34

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PARTE PRIMA - DESCRIZIONE DEI LAVORI

Descrizione dei lavori di sistemazione esterna Il progetto riguarda la fornitura e posa in opera di tutto quanto necessario per la realizzazione di un edificio composito in legno lamellare destinato ad accogliere la sede di un Laboratorio di Ricerca sulle energie rinnovabili, composto dall’aggregazione di più corpi rettangolari variamente orientati rispetto all’asse longitudinale (nord-sud) il quale costituisce la direzione principale di sviluppo dell’intero edificio. La sistemazione dell’area oggetto del presente progetto consiste principalmente nella realizzazione di una recinzione dell’intero lotto entro il quale sarà ubicato l’edificio prefabbricato in legno lamellare a servizio di un laboratorio di ricerca sulle energie rinnovabili. Sarà inoltre realizzata una scala esterna di collegamento tra il piano stradale e l’ingresso principale dell’edificio costituita da elementi in c.a. e da una passerella in acciaio cor-ten. La scarpata stradale sarà messa in sicurezza mediante l’utilizzo di geostuoia in juta e successiva idrosemina. Alcune aree adiacenti all’edifico saranno pavimentate mediante l’utilizzo di masselli in calcestruzzo intervallati a prato di pronto effetto. Una seconda pavimentazione (tipo levocell), costituita in cemento fibrorinforzato, sarà realizzata in corrispondenza dell’area di possibile ampliamento del laboratorio. L’intera area non pavimentata sarà ornata da un pregiato tappeto erboso e da piantagioni che arricchiscono l’aspetto del lotto stesso. Sarà messo a punto un sistema di raccolta delle acque meteoriche ed un depuratore biologico per il trattamento delle acque reflue. Tra i lavori di sistemazione esterna saranno compresi anche gli scavi necessari per la realizzazione di:

- fondazioni dell’edificio; - cordolo in c.a. per l’installazione delle ringhiere; - impianti di collegamento alle rete idrica e fognaria - canalette di raccolta delle acque meteoriche

Nelle schede successive vi è riportata una descrizione sintetica delle opere che caratterizzano i lavori di sistemazione esterna.

01 Recinzione del lotto Composta da:

• Cordolo in cemento armato realizzato mediante l’utilizzo dei seguenti materiali: - Conglomerato cementizio fornito e posto in opera per opere non strutturali, a dosaggio con

cemento 32.5 R, eseguito secondo le prescrizioni tecniche previste, compresa la vibrazione e quant'altro necessario per dare un'opera eseguita a perfetta regola d'arte, esclusi i soli ponteggi, le casseforme, e ferro di armatura, con i seguenti dosaggi: 150 kg/m²;

- Casseforme di qualunque tipo rette o centinate per getti di conglomerati cementizi semplici o armati compreso armo, disarmante, disarmo, opere di puntellatura e sostegno fino ad un'altezza di 4 metri dal piano di appoggio; eseguite a regola d'arte e misurate secondo la superficie effettiva delle casseforme a contatto con il calcestruzzo. per opere di fondazione per opere di fondazione;

- Acciaio in barre per armature di conglomerato cementizio lavorato e tagliato a misura, sagomato e posto in opera a regola d'arte, compreso ogni sfrido, legature, ecc.; nonché tutti gli oneri relativi ai controlli di legge; del tipo Fe B 38 K, Fe B 44 K di qualunque diametro.

- Conglomerato cementizio fornito e posto in opera, a resistenza caratteristica e conforme alla norma UNI 9858; dimensione massima degli inerti pari a 30 mm, classe di lavorabilità (slump) S4 (fluida); eseguito secondo le prescrizioni tecniche del Capitolato Speciale di Appalto, compresa la

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vibrazione e quant'altro necessario per dare un'opera realizzata a perfetta regola d'arte, esclusi i soli ponteggi, cassaforme, e ferro di armatura, compresi eventuali additivi. In fondazione Classe di esposizione XC1-XC2 Rck 40 N/mm².

• Ringhiera realizzata con elementi in quadrello pieno 10x10, piegatura terminale e taglio sulla punta su un piano lungo la diagonale del quadrello in maniera da costruire con una sola tranciatura le singole punte. Tale ringhiera è realizzata mediante l’utilizzo dei seguenti materiali:

- Profilati normali in ferro tondo, piatto, quadro od angolare con impiego di lamiera per ringhiere, inferiate, cancellate, griglie, ecc. con eventuali intelaiature fisse o mobili con spartiti geometrici semplici, cardini, paletti, serrature, compassi, guide ed ogni altra ferramenta di fissaggio, apertura e chiusura, con fori, piastre, bulloni, elettrodi, ecc. dati in opera bullonati o saldati, comprese opere murarie: Cancellate fisse semplici cancellate fisse semplici

- Zincatura a caldo di manufatti in acciaio per la protezione contro la corrosione mediante immersione in vasche contenenti zinco fuso alla temperatura di circa 450 ¦C, previo decappaggio, lavaggio, ecc, e quanto altro necessario per ottenere un prodotto finito secondo le specificazioni UNI-EN-ISO 2078 e 2064: immersione di strutture pesanti fino a 18 metri di lunghezza.

• Cancellate apribili in acciaio Fe B 360, costituiti da colonne in tubolare con specchiature in pannelli grigliati elettroforgiati, zincati a caldo secondo norma UNI-E-14.05.000.0 (ex UNI 5744/66), compreso ogni onere e magistero per fornire l'opera finita e realizzata a regola d'arte, costituite dai seguenti materiali:

- Profilati in ferro quadrello - Profilati scatolari; - Verniciatura in colori correnti chiari, a due mani a coprire, compreso ogni onere e magistero per

dare il lavoro finito a regola d'arte smalto oleosintetico opaco smalto oleosintetico opaco; - Motore elettromeccanico autobloccante per cancelli scorrevoli, in cassa metallica IP 44, completo

di protezione termica, meccanismo di sblocco a chiave per l'apertura manuale e due finecorsa meccanici per cancelli del peso fino a 400 kg, spinta massima 800 N, velocità 11 m/min, potenza 180 W, alimentazione 230 Vca monofase

- Cremagliera in acciaio, del tipo a saldare, per cancelli scorrevoli modulo 6, in barre da 1 m - Centrale per automazione di cancelli, logica programmabile comando di motori monofase con

frizione meccanica, per cancelli ad un battente, scorrevoli, serrande, tapparelle e tende, alimentazione 230

- Chiave elettrica, a 2 posizioni con ritorno automatico in custodia IP 55 da esterno in custodia IP 55 da esterno

- Colonnine in acciaio zincato, a doppio alloggiamento per chiave elettrica e/o fotocellula, completa di piastra di base con zanche, profilato di altezza 1 m spessore 2 mm a sezione ovale, 50x80 mm a sezione ovale, 50x80 mm

- Fotocellule a luce infrarossa modulata, a 2 relÞ con un contatto di scambio portata 1 A-bobina 24 Vca, da collegarsi alla centrale di comando, alimentazione 25 Vca, in custodia con grado di protezione IP 55 portata 25 m in esterno, 50 m in interno, custodia da parete portata 25 m in esterno, 50 m in interno, custodia da parete

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02 Scala di accesso all’area Fornitura e posa in opera di scala esterna in elementi prefabbricati di cls (pedate) e struttura di collegamento con ingresso realizzata in profilati metallici e rivestimento in acciaio corten. Gli elementi prefabbricati (come da tavola di progetto allegata) devono essere realizzate in cemento fribrorinforzato e vibrato e saranno posati a secco. Le lastre dovranno avere speciali punti di presa predisposti per il sollevamento da trasporto e la collocazione in opera. La struttura metallica di collegamento tra ingresso stradale e scala propriamente detta è costituita da profilati a H o IPE e sarà realizzata con una orditura di elementi strutturali e elementi secondari. La pavimentazione realizzata in legno massello per esterni a orditura trasversale e spaziatura atta al drenaggio e lo smaltimento delle acque meteoriche. Sarà strutturalmente autonoma e caratterizzata da vincolo a cerniera sul lato marciapiede e vincolo a semplice appoggio sul piano più alto della scala in cemento armato.

03 Pavimentazioni esterne Fornitura e posa in opera di pavimentazione inerbita costituita da masselli di calcestruzzo intervallati a prato pronto effetto. I masselli saranno posati su sabbia previa preparazione del fondo con misto granulometrico e relativa compattazione. La dimensione dei masselli in cls prefabbricati sarà da definire durante la D.L.

04 Pavimentazione corte aperta Fornitura, trasporto e posa in opera di una pavimentazione (tipo Levocell) disattivata eseguita mediante l’impiego di un calcestruzzo fibro rinforzato, classe di esposizione ambientale (tali dati devono essere prescritti dal progettista secondo i disposti della Uni En 206-1), ghiaia a vista, gettato in opera, spessore cm 8 cm. Previa realizzazione del sottofondo, posizionamento dei giunti di dilatazione e/o di eventuali inserti costituenti il motivo architettonico secondo le prescrizioni della D.L., trattamento protettivo di cordoli, zoccolature e ogni altro elemento architettonico che potrebbe sporcarsi durante il getto della pavimentazione, da realizzarsi mediante l’applicazione con pennellessa di uno specifico prodotto. Successivo confezionamento del calcestruzzo fibro rinforzato (da computarsi a parte) in autobetoniera o betoniera da cantiere, progettato con caratteristiche di mix-design, natura e colorazione degli inerti che dovranno essere accettati dalla D.L. previa realizzazione di campionature.

05 Rinverdimento e consolidamento scarpata stradale

Fornitura e posa in opera di biotessile biodegradabile in juta per consolidamento e anti ruscellamento di scarpata stradale e successiva idrosemina. Il rivestimento verrà fissato alle estremità, a monte e al piede della sponda o della scarpata, in un solco di 20 - 30 cm, mediante staffe e successivo ricoprimento col terreno precedentemente predisposto. La geojuta verrà posata srotolandola lungo le linee di massima pendenza e fissandola alla scarpata, con picchetti a T o staffe realizzate con tondino ad aderenza migliorata in ferro acciaioso piegato a “U” 8 mm, L = 20 – 40 cm, in ragione di 2 o più picchetti per m2in maniera da garantire la stabilità e l’aderenza della stuoia sino ad accrescimento avvenuto del cotico erboso; i teli contigui saranno sormontati di almeno 10 cm e picchettati ogni 50 cm. La posa del rivestimento dovrà avvenire su scarpate stabili precedentemente regolarizzate e liberate da radici. L’idrosemina costituita da miscuglio di semi (piante legnose, graminacee e altre piante erbacee) viene spruzzato assieme al concime, alle sostanze additive e all’agglomerante emulsionato in acqua in un’unica fase di lavoro.

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06 Prato

Prato di pronto effetto, fornito in rotoli di miscuglio di essenze erbacee delle migliori qualità (lolium perenne, festuca arundinacea, festuca rubra, poa trivialis, cynodon dactylon, ecc....). Completo di posa in opera su terreno appositamente conformato e modellato con culmine centrale sovrastante la parte esterna. Completo di concime starter e di impianto di irrigazione

07 Raccolta delle acque meteoriche La raccolta delle acque sarà eseguita mediante l’utilizzo di canalette di drenaggio in calcestruzzo, per lo smaltimento delle acque meteoriche superficiali fornita in opera entro scavo di fondazione da conteggiare a parte, completa di griglia in acciaio zincato conforme alle DIN 19580 di classificazione del sovraccarico A,B,C,D, (utilizzo su strade ed altre superfici adibite al transito di mezzi comuni con intensità normale): Da cm 15x100 cm ed altezza cm 20

08 Impianto di trattamento delle acque reflue

Costituito da: • Depuratore biologico a fanghi attivi e ossidazione totale per scarichi domestici o assimilabili, in conformità alle norme

UNI EN 12566­3 e alla Direttiva Europea n. 89/106/CE (MARCHIO CE). L’impianto è costituito da una vasca in vetroresina, suddivisa in cinque comparti: Comparto n. 1 sedimentazione e digestione anaerobica; Comparti n. 2 e 3 ossidazione o digestione aerobica; Comparto n. 4 sedimentazione finale o secondaria e ricircolo fanghi; Comparto n. 5 disinfezione a mezzo di pasticche di cloro solido; Per 11 a.e. In uscita dal depuratore biologico, le caratteristiche del liquame depurato saranno nei limiti dei parametri indicati nella tabella 3 del’allegato 5 del D.L.vo. n. 152/06 per gli "scarichi in acque superficiali".

• Tubi in PVC rigido conformi norma UNI EN 1401-1, con contenuto minimo di PVC pari all'80% , per condotte di scarico interrate di acque civili e industriali, giunto a bicchiere con guarnizione elastomerica secondo UNI EN 681-1, contrassegnati ogni metro con marchio del produttore, diametro, data di produzione e marchio di conformità di prodotto IIP UNI e/o equivalente marchio di rilasciato da organismo riconosciuto nell'ambito della comunità europea. Compensato nel prezzo, i pezzi speciali, ogni onere per la posa in opera con relative giunzioni, escluso solo la formazione del letto di posa e del rinfianco in materiale idoneo. Rigidità anulare SN 4 kN/m¦ DN 200

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PARTE SECONDA - PRESCRIZIONI TECNICHE Capitolo 1 - QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

1.1 OPERE EDILI

ART. 1 MATERIALI IN GENERE

I materiali in genere occorrenti per la costruzione delle opere proverranno da quelle località che l’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

A tale scopo l'Appaltatore avrà l'obbligo, durante qualsiasi fase lavorativa, di effettuare o fare eseguire, presso gli stabilimenti di produzione e/o laboratori ed istituti di provata specializzazione, in possesso delle specifiche autorizzazioni, tutte le prove prescritte dal presente Capitolato o dalla D.L..

Tali prove si potranno effettuare sui materiali esistenti in situ, su tutte le forniture previste, su tutti quei materiali che si utilizzeranno per la completa esecuzione delle opere appaltate, materiali confezionati direttamente in cantiere o confezionati e forniti da ditte specializzate.

Tutti i materiali che verranno scartati dalla D.L. dovranno essere immediatamente sostituiti, siano essi depositati in cantiere, completamente o parzialmente in opera, senza che l'Appaltatore abbia nulla da eccepire. Dovranno quindi essere sostituiti con materiali idonei rispondenti alle caratteristiche ed ai requisiti richiesti. Ad ogni modo l'Appaltatore resterà responsabile per quanto concerne la qualità dei materiali forniti anche se ritenuti idonei dalla D.L., sino alla loro accettazione da parte dell'Amministrazione in sede di collaudo finale.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

I materiali in ogni caso debbono avere le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti vigenti in materia, rispondere alla specifica normativa del presente capitolato speciale e delle prescrizioni degli artt. 15, 16 e 17 del capitolato generale approvato con decreto ministeriale 19-4-2000, n. 145 .

ART. 2 SABBIE, GHIAIE, ARGILLE ESPANSE, POMICE, PIETRE NATURALI, MARMI

Sabbia La sabbia da impiegare nelle malte e nei calcestruzzi potrà essere naturale od artificiale ma dovrà essere, in ordine di preferenza, silicea, quarzosa, granitica o calcarea ed in ogni caso dovrà essere ricavata da rocce con alta resistenza alla compressione; dovrà essere scevra da materie terrose, argillose, limacciose e pulverulente e comunque la prova di decantazione in acqua non deve dare una perdita di peso superiore al 2 per cento. La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con maglie circolari del diametro di 2 mm per murature in genere e del diametro di 1mm per gli intonaci e le murature di paramento od in pietra da taglio. L'accettabilità della sabbia da impiegare nei conglomerati cementizi verrà definita con i criteri indicati nell'allegato 1 del decreto ministeriale 3-6-1968 e nell'allegato 1, punto 2 del decreto ministeriale 9-1- 1996 e la distribuzione granulometrica dovrà essere assortita e comunque adeguata alle condizioni di posa in opera.

Ghiaia - Pietrisco Le ghiaie dovranno essere costituite da elementi omogenei, inalterabili all'aria, all'acqua ed al gelo, pulitissimi ed esenti da materie terrose, argillose e limacciose e dovranno provenire da rocce compatte, non gessose e marnose ad alta resistenza a compressione. I pietrischi dovranno provenire dalla frantumazione di rocce silicee, quarzose, granitiche o calcaree e dovranno essere a spigoli vivi, esenti da materie terrose, argillose e limacciose e avranno la

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granulometria che sarà indicata dalla direzione dei lavori in funzione delle opere da eseguire. Le ghiaie ed i pietrischi da impiegare nei conglomerati cementizi dovranno avere i requisiti prescritti nell'allegato 1, punto 2 del decreto ministeriale 9-1-1996 . Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi, gli elementi dovranno avere la granulometria indicata dalla direzione dei lavori in base alla particolare destinazione dei getti ed alle modalità di posa in opera precisando che la dimensione massima degli elementi stessi dovrà essere tale da non superare il 60 per cento - 70 per cento dell'interferro ed il 25 per cento della dimensione minima della struttura.

Argilla espansa - Pomice Gli inerti leggeri di argilla espansa dovranno essere formati da granuli a struttura interna cellulare clinkerizzata con una dura e resistente scorza esterna. Ogni granulo di colore bruno, dovrà avere forma rotondeggiante ed essere scevro da sostanze organiche, polvere od altri elementi estranei, non dovrà essere attaccabile da acidi, dovrà conservare le sue qualità in un largo intervallo di temperatura, dovrà avere la granulometria prescritta e dovrà galleggiare sull'acqua senza assorbirla. Gli inerti leggeri di pomice dovranno essere formati da granuli di pomice asciutti e scevri da sostanze organiche, polvere od altri elementi estranei, dovranno essere la granulometria prescritta e per gli impieghi strutturali dovranno possedere una resistenza meccanica granulare non inferiore a 15 N/mmq (150 kgf/cmq).

Pietre naturali Le pietre naturali da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro, dovranno essere a grana compatta, esenti da piani di sfaldamento, da screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego, offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere soggette, ed avere una efficace adesività alle malte. Saranno assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. In particolare le caratteristiche alle quali dovranno soddisfare le pietre naturali da impiegare nella costruzione in relazione alla natura della roccia prescelta, tenuto conto dell'impiego che dovrà farsene nell'opera da costruire, dovranno corrispondere alle norme di cui al R.D. del 16.11.1939 nn. 2229 e 2232 (G.U. n. 92/1940), nonché alle norme UNI 8458-83 e 9379-89, e, se nel caso, dalle “norme per l'accettazione dei cubetti di pietra per pavimentazioni stradali” CNR Ediz.1954 e dalle tabelle UNI 2719-Ediz.1945.

Pietre da taglio Oltre a possedere i requisiti ed i caratteri generali sopra indicati, dovranno avere struttura uniforme, essere scevre da fenditure, cavità e litoclasi, sonore alla percussione, e di perfetta lavorabilità. Per le opere a “faccia a vista” sarà vietato l'impiego di materiali con venature disomogenee o, in genere, di brecce.

Marmi Dovranno essere della migliore qualità, perfettamente sani, senza scaglie, brecce, vene, spaccature, nodi peli od altri difetti che li renderebbero fragili e poco omogenei. Non saranno tollerate stuccature, tasselli, rotture, scheggiature.

ART. 3 ACQUA, CALCI, POZZOLANE, LEGANTI IDRAULICI, LEGANTI IDRAULICI SPECIALI E LEGANTI SINTETICI

Acqua per costruzioni L'acqua dovrà essere dolce, limpida, e scevra da sostanze organiche, materie terrose, cospicue quantità di solfati e cloruri. Dovrà possedere una durezza massima di 32ø MEC. Sono escluse acque assolutamente pure, piovane e di nevai. L'acqua necessaria per i conglomerati cementizi armati potrà contenere al massimo 0,1 g/l di cloruri mentre per i calcestruzzi potrà contenere al massimo 1 g/l di solfati.

Acqua per puliture Dovranno essere utilizzate acque assolutamente pure, prive di sali e calcari. Per la pulitura di manufatti a pasta porosa si dovranno utilizzare acque deionizzate ottenute tramite l'utilizzo di appositi filtri contenenti resine scambiatrici di ioni acide (RSO3H) e basiche (RNH3OH) rispettivamente. Il

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processo di deionizzazione non rende le acque sterili, nel caso in cui sia richiesta sterilità, si potranno ottenere acque di quel tipo operando preferibilmente per via fisica.

Cale Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al regio decreto 16- 11-1939, n. 2231 ; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge 26-5-1965, n. 595 nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel decreto ministeriale 31-8-1972 . La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di recente, perfetta ed uniforme cottura, non bruciata né vitrea né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tale che, mescolata con la sola quantità di acqua dolce necessaria all'estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassello tenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5 per cento dovuti a parti non bene decarburate, silicose od altrimenti inerti. La calce viva in zolle al momento dell'estinzione dovrà essere perfettamente anidra; sarà rifiutata quella ridotta in polvere o sfiorita, e perciò l'approvvigionamento dovrà essere effettuato in funzione del fabbisogno e la calce stessa dovrà essere conservata in luoghi asciutti e ben riparati dall'umidità. Dopo l'estinzione la calce dovrà conservarsi in apposite vasche impermeabili rivestite di tavole o di muratura, mantenendola coperta con uno strato di sabbia. La calce grassa destinata agli intonaci dovrà essere spenta almeno sei mesi prima dell'impiego, quella destinata alle murature da almeno 15 giorni. La calce idrata in polvere, confezionata in sacchi, dovrà essere sempre, sia all'atto della fornitura che al momento dell'impiego, asciutta ed in perfetto stato di conservazione; nei sacchi dovranno essere riportati il nominativo del produttore, il peso del prodotto e la indicazione se trattasi di fiore di calce o calce idrata da costruzione.

Cementi e agglomerati cementizi I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965, n. 595 e nel decreto ministeriale 3-6-1968 e successive modifiche. Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5- 1965, n. 595 e nel decreto ministeriale 31-8-1972 . A norma di quanto previsto dal decreto del Ministero dell'industria del 12-7-1999, n. 314 , i cementi di cui all'art. 1, lettera a), della legge 26-5-1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 26-5- 1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5-11-1971, n. 1086 . Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi laboratori esteri di analisi. I cementi e gli agglomerati dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego. Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o da parti inerti: qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal regio decreto 16-11-1939, n. 2230.

Calcestruzzo confezionato con processo industrializzato Per calcestruzzo confezionato con processo industrializzato si intende quello prodotto mediante impianti, strutture e tecniche organizzate sia in cantiere che in uno stabilimento esterno al cantiere stesso. Gli impianti per la produzione con processo industrializzato del calcestruzzo disciplinato dalle norme NTC2008 devono essere idonei ad una produzione costante, disporre di apparecchiature adeguate per il confezionamento, nonché di personale esperto e di attrezzature idonee a provare, valutare e mantenere la qualità del prodotto. Il sistema di controllo della produzione di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato in impianti di un fornitore, predisposto in coerenza con la norma UNI EN ISO 9001:2000, deve fare riferimento alle specifiche indicazioni contenute nelle Linee guida sul calcestruzzo preconfezionato elaborato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP.

Detto sistema di controllo deve essere certificato da organismi terzi indipendenti che operano in coerenza con la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006, autorizzati dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. sulla base dei criteri di cui al DM 9/5/2003 n. 156. I documenti che accompagnano ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato devono indicare gli estremi di tale certificazione . Nel caso in cui l’impianto di produzione industrializzata appartenga al costruttore nell’ambito di uno specifico cantiere, il sistema di gestione della qualità del costruttore, predisposto in coerenza con la

norma UNI EN ISO 9001:2000, certificato da un organismo accreditato, deve comprendere l’esistenza e l’applicazione di un sistema di controllo della produzione dell’impianto, conformemente alle specifiche indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo preconfezionato elaborato dal

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Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP. Per produzioni di calcestruzzo inferiori a 1500 m3 di miscela omogenea, effettuate direttamente in cantiere, mediante processi di produzione temporanei e non industrializzati, la stessa deve essere confezionata sotto la diretta responsabilità del costruttore.

COMPONENTI DEL CALCESTRUZZO

Leganti Devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni vigenti in materia, dotati di certificato di conformità - rilasciato da un organismo europeo notificato - ad una norma armonizzata della serie UNI EN 197 ovvero ad uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA), purchè idonei all’impiego previsto nonchè, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cui alla Legge 26/05/1965 n.595. È escluso l’impiego di cementi alluminosi. L’impiego dei cementi richiamati all’art.1, lettera C della legge 26/5/1965 n. 595, è limitato ai calcestruzzi per sbarramenti di ritenuta. Per la realizzazione di dighe ed altre simili opere massive dove è richiesto un basso calore di idratazione devono essere utilizzati i cementi speciali con calore di idratazione molto basso conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 14216, in possesso di un certificato di conformità rilasciato da un Organismo di Certificazione europeo Notificato. Qualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimicamente aggressive si devono utilizzare cementi per i quali siano prescritte, da norme armonizzate europee e fino alla disponibilità di esse, da norme nazionali, adeguate proprietà di resistenza ai solfati e/o al dilavamento o ad eventuali altre specifiche azioni aggressive

Aggregati Sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea armonizzata UNI EN 13055-1. È consentito l’uso di aggregati grossi provenienti da riciclo, secondo i limiti di cui alla Tab. 11.2.III del D.M.14/01/2008, a condizione che la miscela di calcestruzzo confezionata con aggregati riciclati, venga preliminarmente qualificata e documentata attraverso idonee prove di laboratorio. Per tali aggregati, le prove di controllo di produzione in fabbrica di cui ai prospetti H1, H2 ed H3 dell’annesso ZA della norma europea armonizzata UNI EN 12620, per le parti rilevanti, devono essere effettuate ogni 100 tonnellate di aggregato prodotto e, comunque, negli impianti di riciclo, per ogni giorno di produzione. Nelle prescrizioni di progetto si potrà fare utile riferimento alle norme UNI 8520-1:2005 e UNI 8520- 2:2005 al fine di individuare i requisiti chimico-fisici, aggiuntivi rispetto a quelli fissati per gli aggregati naturali, che gli aggregati riciclati devono rispettare, in funzione della destinazione finale del calcestruzzo e delle sue proprietà prestazionali (meccaniche, di durabilità e pericolosità ambientale, ecc.), nonché quantità percentuali massime di impiego per gli aggregati di riciclo, o classi di resistenza del calcestruzzo, ridotte rispetto a quanto previsto nella tabella citata.

Aggiunte Nei calcestruzzi è ammesso l’impiego di aggiunte, in particolare di ceneri volanti, loppe granulate d’altoforno e fumi di silice, purché non ne vengano modificate negativamente le caratteristiche prestazionali. Le ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI EN 450-1. Per quanto riguarda l’impiego si potrà fare utile riferimento ai criteri stabiliti dalle norme UNI EN 206- 1:2006 ed UNI 11104:2004. I fumi di silice devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI EN 13263-1.

Additivi Gli additivi devono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 934-2.

Acqua di impasto L’acqua di impasto, ivi compresa l’acqua di riciclo, dovrà essere conforme alla norma UNI EN 1008: 2003

Durabilita’ Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte all’azione dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado ndotti dall’attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo. A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da

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impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione. Ai fini della valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si potranno prescrivere anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, ad esempio si può tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine può essere determinato il valore della profondità di penetrazione dell’acqua in pressione in mm. Per la prova di determinazione della profondità della penetrazione dell’acqua in pressione nel calcestruzzo indurito vale quanto indicato nella norma UNI EN 12390-8:2002. Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la definizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:200

Leganti idraulici I cementi dovranno avere i requisiti di cui alla legge 26-5-1965, n. 595 ed al decreto ministeriale 3-6- 1968 così come modificato dal decreto ministeriale 20-11-1984 ed alle prescrizioni contenute nel presente capitolato speciale e l'appaltatore sarà responsabile sia della qualità sia della buona conservazione del cemento. I cementi, se in sacchi, dovranno essere conservati in magazzini coperti, perfettamente asciutti e senza correnti d'aria ed i sacchi dovranno essere conservati sopra tavolati di legno sollevati dal suolo e ricoperti di cartonfeltri bitumati cilindrati o fogli di polietilene. La fornitura del cemento dovrà essere effettuata con l'osservanza delle condizioni e modalità di cui all'art. 3 della legge 26-5-1965, n. 595 . Qualora il cemento venga trasportato sfuso dovranno essere impiegati appositi ed idonei mezzi di trasporto: in questo caso il cantiere dovrà essere dotato di adeguata attrezzatura per lo scarico, di silos per la conservazione e di bilancia per il controllo della formazione degli impasti ed i contenitori per il trasporto ed i silos dovranno essere tali da proteggere il cemento dall'umidità e dovrà essere evitata la miscelazione tra i tipi e le classi di cemento. Per i cementi forniti in sacchi dovranno essere riportati sugli stessi il nominativo del produttore, il peso e la qualità del prodotto, la quantità di acqua per malte normali e la resistenza minima a compressione ed a trazione a 28 giorni di stagionatura, mentre per quelli forniti sfusi dovranno essere opposti cartellini piombati sia in corrispondenza dei coperchi che degli orifizi di scarico; su questi cartellini saranno riportate le indicazioni del citato art. 3 della legge 26-5-1965, n. 595 . L'introduzione in cantiere di ogni partita di cemento sfuso dovrà risultare dal giornale dei lavori e dal registro dei getti. Le qualità dei cementi forniti sfusi potrà essere accertata mediante prelievo di campioni come stabilito all'art. 4 della legge sopra ricordata. I sacchi dovranno essere mantenuti integri fino all'impiego e verranno rifiutati qualora presentassero manomissioni. Il cemento che all'atto dell'impiego risultasse alterato sarà rifiutato e dovrà essere allontanato subito dal cantiere. Indipendentemente dalle indicazioni contenute sui sigilli, sui sacchi oppure sui cartellini, il direttore dei lavori potrà far eseguire su cemento approvvigionato, ed a spese dell'appaltatore, le prove prescritte.

Gesso Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate per estinzione spontanea, dovrà essere conforme alla norma UNI 6782-73 e dovrà essere di prima qualità per gli intonaci e di seconda qualità per i muri. Il gesso, confezionato in sacchi, dovrà essere sempre, sia all'atto della fornitura che al momento dell'impiego, asciutto ed in perfetto stato di conservazione; nei sacchi dovranno essere riportati il nominativo del produttore, la qualità ed il peso del prodotto e dovrà essere conservato in locali coperti e ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti.

ART. 4 LATERIZI

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo alleggerito. Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale 20-11-1987 . Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a quelle della norma UNI 8942-2. Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni del succitato decreto ministeriale 20-11-1987 . La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti i

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risultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel decreto ministeriale di cui sopra. È in facoltà del direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore. I laterizi da impiegare per lavori di qualsiasi genere dovranno comunque essere conformi alle norme di cui al regio decreto 16-11-1939, n. 2233 , alle norme UNI vigenti ed all'allegato 7 del decreto ministeriale 9-1-1996 .

I mattoni forati pieni e semipieni dovranno essere della categoria indicata alla direzione dei lavori e dovranno avere una resistenza a rottura a compressione non inferiore a quella indicata, per la categoria adottata, nelle norme UNI vigenti (UNI 5632-65/5967-67/5630-65/5628-65/5629-65). I mattoni pieni o semipieni da paramento dovranno presentare regolarità di forma, dovranno avere la superficie perfettamente integra e di colorazione uniforme per l'intera partita e non dovranno essere di categoria inferiore alla terza.

Le tavelle ed i tavelloni dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti (UNI 2105/2106/2107). Le tegole piane o curve, di qualunque tipo siano, dovranno essere esattamente adattabili le une sulle altre, senza sbavature e presentare tinta uniforme; dovranno essere, altresì, conformi alle norme UNI vigenti (UNI 2619/2620/2621).

Le pianelle potranno essere trafilate o pressate a scelta della direzione dei lavori e dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti (UNI 2622).

ART. 5 MATERIALI FERROSI E METALLI VARI

Controlli di produzione in stabilimento e procedure di qualificazione Tutti gli acciai oggetto delle presenti norme, siano essi destinati ad utilizzo come armature per cemento armato ordinario o precompresso o ad utilizzo diretto come carpenterie in strutture metalliche devono essere prodotti con un sistema permanente di controllo interno della produzione in stabilimento che deve assicurare il mantenimento dello stesso livello di affidabilità nella conformità del prodotto finito, indipendentemente dal processo di produzione. Fatto salvo quanto disposto dalle norme europee armonizzate, ove applicabili, il sistema di gestione della qualità del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in coerenza con la norma UNI EN ISO 9001:2000 e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006. Ai fini della certificazione del sistema di gestione della qualità del processo produttivo il produttore e l’organismo di certificazione di processo potranno fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle relative norme disponibili UNI EN 10080:2005, della serie UNI EN 10025:2005, UNI EN 10210:2006 e UNI EN 10219:2006. Quando non sia applicabile la marcatura CE, ai sensi del DPR n.246/93 di recepimento della direttiva 89/106/CEE, la valutazione della conformità del controllo di produzione in stabilimento e del prodotto finito è effettuata attraverso la procedura di qualificazione di seguito indicata. Il Servizio Tecnico Centrale della Presidenza del Consiglio Superiore dei lavori pubblici è organismo abilitato al rilascio dell’attestato di qualificazione per gli acciai di cui sopra.

Forniture e documentazione di accompagnamento Tutte le forniture di acciaio, per le quali non sussista l’obbligo della Marcatura CE, devono essere

accompagnate dalla copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale. L’attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo. Il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul documento di trasporto. Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante stesso. Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità del produttore. I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. Essi dovranno essere conformi a tutte le condizioni previste dal decreto ministeriale DM 14/01/2008 e la Circolare 02 febbraio 2009 n°617/C.S.LL.PP. e dovr anno presentare a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti.

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Profilati, barre e larghi piatti di uso generale Dovranno essere di prima qualità, privi di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità, perfettamente lavorabili a freddo e a caldo senza che ne derivino screpolature o alterazioni, dovranno, altresì, essere saldabili e non suscettibili di perdere la tempera.

Carpenteria metallica Acciaio tipo S275-S355 – bulloneria e viteria in classe 5.8 ed 8.8

Acciaio per c.a. in barre tipo B450C, non ossidate né corrose, prive di sostanze che possano ridurre l'aderenza con il conglomerato, caratterizzate dai seguenti valori:

fy nom = 450 MPa ft nom = 540 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile) Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft/fy)k ≥ 1.13 (ft/fy)k < 1,35

Allungamento (Agt)k ≥ 12%

Rete elettrosaldata: in acciaio B450C conforme ad UNI EN ISO 15630-2:2004, caratterizzata dai seguenti valori:

fy nom = 390 MPa ft nom = 440 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile) Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft/fy)k ≥ 1.10 Allungamento (Agt)k ≥ 8%

Accertamento delle proprietà meccaniche Per l’accertamento delle proprietà meccaniche di cui alle precedenti tabelle vale quanto indicato nella norma UNI EN ISO 15630-1: 2004. Per acciai deformati a freddo, ivi compresi i rotoli, le proprietà meccaniche sono determinate su provette mantenute per 60 minuti a 100 ± 10 °C e suc cessivamente raffreddate in aria calma a temperatura ambiente. In ogni caso, qualora lo snervamento non sia chiaramente individuabile, si sostituisce fy con f(0,2). La prova di piegamento e raddrizzamento si esegue alla temperatura di 20 ± 5 °C piegando la provetta a 90°, mantenendola poi per 60 minuti a 100 ± 10 °C e procedendo, dopo raffreddamento in aria, al parziale raddrizzamento per almeno 20°. Dopo la prov a il campione non deve presentare cricche.

Caratteristiche dimensionali e di impiego L’acciaio per cemento armato è generalmente prodotto in stabilimento sotto forma di barre o rotoli, reti o tralicci, per utilizzo diretto o come elementi di base per successive trasformazioni. Prima della fornitura in cantiere gli elementi di cui sopra possono essere saldati, presagomati (staffe, ferri piegati, ecc.) o preassemblati (gabbie di armatura, ecc.) a formare elementi composti direttamente utilizzabili in opera. La sagomatura e/o l’assemblaggio possono avvenire: - in cantiere, sotto la vigilanza della Direzione Lavori; - in centri di trasformazione, solo se provvisti dei requisiti di cui al § 11.3.1.7. del D.M. 14/01/2008. Tutti gli acciai per cemento armato devono essere ad aderenza migliorata, aventi cioè una superficie dotata di nervature o indentature trasversali, uniformemente distribuite sull’intera lunghezza, atte ad aumentarne l’aderenza al conglomerato cementizio. Per quanto riguarda la marchiatura dei prodotti vale quanto indicato al § 11.3.1.4. del D.M. 14/01/2008. Per la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al § 11.3.1.5 del D.M. 14/01/2008. Le barre sono caratterizzate dal diametro Æ della barra tonda liscia equipesante, calcolato nell’ipotesi che la densità dell’acciaio sia pari a 7,85 kg/dm3. Gli acciai B450C, di cui al § 11.3.2.1, possono essere impiegati in barre di diametro Æ compreso tra 6 e 40 mm. L’uso di acciai forniti in rotoli è ammesso, senza limitazioni, per diametri fino a d=16 mm per B450C e fino a d=10 mm per B450A. Reti e tralicci elettrosaldati Gli acciai delle reti e tralicci elettrosaldati devono essere saldabili. L’interasse delle barre non deve superare 330 mm. I tralicci sono dei componenti reticolari composti con barre ed assemblati mediante saldature. Per le reti ed i tralicci costituiti con acciaio di cui al § 11.3.2.1 del D.M. 14/01/2008 gli elementi base

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devono avere il diametro d che rispetta la limitazione: 6 mm ≤ d ≤ 16 mm. Per le reti ed i tralicci costituiti con acciaio di cui al § 11.3.2.2 del D.M. 14/01/2008 gli elementi base devono avere diametro d che rispetta la limitazione: 5 mm ≤ d ≤ 10 mm. Il rapporto tra i diametri delle barre componenti reti e tralicci deve essere: d min / d Max >= 0,6 . (11.3.11 del del D.M. 14/01/2008) I nodi delle reti devono resistere ad una forza di distacco determinata in accordo con la norma UNI EN ISO 15630-2:2004 pari al 25% della forza di snervamento della barra, da computarsi per quella di diametro maggiore sulla tensione di snervamento pari a 450 N/mm2. Tale resistenza al distacco della saldatura del nodo, va controllata e certificata dal produttore di reti e di tralicci secondo le procedure di qualificazione di seguito riportate. In ogni elemento di rete o traliccio le singole armature componenti devono avere le stesse caratteristiche. Nel caso dei tralicci è ammesso l’uso di staffe aventi superficie liscia perché realizzate con acciaio B450A oppure B450C saldabili. La produzione di reti e tralicci elettrosaldati può essere effettuata a partire da materiale di base prodotto nello stesso stabilimento di produzione del prodotto finito o da materiale di base proveniente da altro stabilimento. Nel caso di reti e tralicci formati con elementi base prodotti in altro stabilimento, questi ultimi possono essere costituiti: a) da acciai provvisti di specifica qualificazione; b) da elementi semilavorati quando il produttore, nel proprio processo di lavorazione, conferisca al semilavorato le caratteristiche meccaniche finali richieste dalla norma. In ogni caso il produttore dovrà procedere alla qualificazione del prodotto finito, rete o traliccio, secondo le procedure di cui al punto 11.3.2.11 del D.M. 14/01/2008. Ogni pannello o traliccio deve essere inoltre dotato di apposita marchiatura che identifichi il produttore della rete o del traliccio stesso. La marchiatura di identificazione può essere anche costituita da sigilli o etichettature metalliche indelebili con indicati tutti i dati necessari per la corretta identificazione del prodotto, ovvero da marchiatura supplementare indelebile. In ogni caso la marchiatura deve essere identificabile in modo permanente anche dopo annegamento nel calcestruzzo. Laddove non fosse possibile tecnicamente applicare su ogni pannello o traliccio la marchiatura secondo le modalità sopra indicate, dovrà essere comunque apposta su ogni pacco di reti o tralicci un’apposita etichettatura con indicati tutti i dati necessari per la corretta identificazione del prodotto e del produttore; in questo caso il Direttore dei Lavori, al momento dell’accettazione della fornitura in cantiere deve verificare la presenza della predetta etichettatura. Nel caso di reti e tralicci formati con elementi base prodotti nello stesso stabilimento, ovvero in stabilimenti del medesimo produttore, la marchiatura del prodotto finito può coincidere con la marchiatura dell’elemento base, alla quale può essere aggiunto un segno di riconoscimento di ogni singolo stabilimento.

Controlli di accettazione in cantiere I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori, devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e devono essere campionati, nell’ambito di ciascun lotto di spedizione, con le medesime modalità contemplate nelle prove a carattere statistico di cui al punto 11.3.2.10.1.2 del D.M. 14/01/2008, in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto, sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i controlli devono essere estesi ai lotti provenienti da altri stabilimenti. I valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione, accertati in accordo con il punto 11.3.2.3 D.M. 14/01/2008, da eseguirsi comunque prima della messa in opera del prodotto riferiti ad uno stesso diametro, devono essere compresi fra i valori massimi e minimi riportati nella tabella seguente:

Questi limiti tengono conto della dispersione dei dati e delle variazioni che possono intervenire tra diverse apparecchiature e modalità di prova. Nel caso di campionamento e prova in cantiere, che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale in cantiere, qualora la determinazione del valore di una quantità fissata non

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sia conforme al valore di accettazione, il valore dovrà essere verificato prelevando e provando tre provini da prodotti diversi nel lotto consegnato. Se un risultato è minore del valore, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminati attentamente. Se nel provino è presente un difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo caso occorrerà prelevare un ulteriore (singolo) provino. Se i tre risultati validi della prova sono maggiori o uguali del prescritto valore di accettazione, il lotto consegnato deve essere considerato conforme. Se i criteri sopra riportati non sono soddisfatti, 10 ulteriori provini devono essere prelevati da prodotti diversi del lotto in presenza del produttore o suo rappresentante che potrà anche assistere all’esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001. Il lotto deve essere considerato conforme se la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore del valore caratteristico e i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo secondo quanto sopra riportato. In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio Tecnico Centrale. Il prelievo dei campioni va effettuato a cura del Direttore dei Lavori o di tecnico di sua fiducia che deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati. Qualora la fornitura, di elementi sagomati o assemblati, provenga da un Centro di trasformazione, il Direttore dei Lavori, dopo essersi accertato preliminarmente che il suddetto Centro di trasformazione sia in possesso di tutti i requisiti previsti al § 11.3.1.7, può recarsi presso il medesimo Centro di trasformazione ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di cui sopra. In tal caso il prelievo dei campioni viene effettuato dal Direttore tecnico del centro di trasformazione secondo le disposizioni del Direttore dei Lavori; quest’ultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati, nonché sottoscrivere la relativa richiesta di prove. La domanda di prove al Laboratorio autorizzato deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere indicazioni sulle strutture interessate da ciascun prelievo. In caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del Direttore dei Lavori, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza ai sensi del presente decreto e di ciò ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso. I certificati emessi dai laboratori devono obbligatoriamente contenere almeno: - l’identificazione del laboratorio che rilascia il certificato; - una identificazione univoca del certificato (numero di serie e data di emissione) e di ciascuna sua pagina, oltre al numero totale di pagine; - l’identificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento; - il nominativo del Direttore dei Lavori che richiede la prova; - la descrizione e l’identificazione dei campioni da provare; - la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove; - l’identificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con

l’indicazione delle norme di riferimento per l’esecuzione della stessa; - le dimensioni effettivamente misurate dei campioni; - i valori delle grandezze misurate e l’esito delle prove di piegamento. I certificati devono riportare, inoltre, l’indicazione del marchio identificativo rilevato a cura del laboratorio incaricato dei controlli, sui campioni da sottoporre a prove. Ove i campioni fossero sprovvisti di tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso il Servizio Tecnico Centrale, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza ai sensi delle presenti norme e di ciò ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso. Per i tralicci e le reti elettrosaldate I controlli sono obbligatori e devono essere effettuati su tre saggi ricavati da tre diversi pannelli, nell’ambito di ciascun lotto di spedizione. Qualora uno dei campioni sottoposti a prove di accettazione non soddisfi i requisiti previsti nelle norme tecniche relativamente ai valori di snervamento, resistenza a trazione del filo, allungamento, rottura e resistenza al distacco, il prelievo relativo all’elemento di cui trattasi va ripetuto su un altro elemento della stessa partita. Il nuovo prelievo sostituisce quello precedente a tutti gli effetti. Un ulteriore risultato negativo comporta il prelievo di nuovi saggi secondo la procedura di cui al §11.3.2.11.4. del DM 14/01/2008.

ACCIAI PER STRUTTURE METALLICHE E PER STRUTTURE COMPOSTE

Per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte si dovranno utilizzare acciai conformi alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025 (per i laminati), UNI EN 10210 (per i tubi senza saldatura) e UNI EN 10219-1 (per i tubi saldati), recanti la Marcatura CE, cui si applica il sistema di attestazione della conformità 2+, e per i quali si rimanda a quanto specificato al punto A del § 11.1 del DM 14/01/2008. Per gli acciai di cui alle norme armonizzate UNI EN 10025, UNI EN 10210 ed UNI EN 10219-1, in

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assenza di specifici studi statistici di documentata affidabilità, ed in favore di sicurezza, per i valori delle tensioni caratteristiche di snervamento fyk e di rottura ftk da utilizzare nei calcoli si assumono i valori nominali fy= ReH e ft = Rm riportati nelle relative norme di prodotto. Per i prodotti per cui non sia applicabile la marcatura CE, si rimanda a quanto specificato al punto B del §11.1 del DM 14/01/2008 e si applica la procedura di cui al § 11.3.4.11. del DM 14/01/2008 Per l’accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la posizione nel pezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalità di prova devono rispondere alle prescrizioni delle norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986, EN 10002-l:2004, UNI EN 10045-1:1992

Laminati a caldo con sezione aperta

Gli acciai laminati di uso generale per la realizzazione di strutture metalliche e per le strutture composte comprendono: Prodotti lunghi - laminati mercantili (angolari, L, T, piatti e altri prodotti di forma); - travi ad ali parallele del tipo HE e IPE, travi IPN; - laminati ad U Prodotti piani - lamiere e piatti - nastri Profilati cavi - tubi prodotti a caldo Prodotti derivati - travi saldate (ricavate da lamiere o da nastri a caldo); - profilati a freddo (ricavati da nastri a caldo); - tubi saldati (cilindrici o di forma ricavati da nastri a caldo); - lamiere grecate (ricavate da nastri a caldo)

I controlli sui laminati verranno eseguiti secondo le prescrizioni di cui al § 11.3.4.10 del DM 14/01/2008. Per la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al § 11.3.1.5 del DM 14/01/2008.

Acciaio per getti Per l’esecuzione di parti in getti si devono impiegare acciai conformi alla norma UNI EN 10293:2006. Quando tali acciai debbano essere saldati, valgono le stesse limitazioni di composizione chimica previste per gli acciai laminati di resistenza similare Acciaio per strutture saldate Gli acciai per strutture saldate, oltre a soddisfare le condizioni indicate al § 11.3.4.1, devono avere composizione chimica conforme a quanto riportato nelle norme europee armonizzate applicabili, di cui al punto 11.3.4.1. del DM 14/01/2008

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Processo di saldatura La saldatura degli acciai dovrà avvenire con uno dei procedimenti all’arco elettrico codificati secondo la norma UNI EN ISO 4063:2001. È ammesso l’uso di procedimenti diversi purché sostenuti da adeguata documentazione teorica e sperimentale. I saldatori nei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 287-1:2004 da parte di un Ente terzo. A deroga di quanto richiesto nella norma UNI EN 287- 1:2004, i saldatori che eseguono giunti a T con cordoni d’angolo dovranno essere specificamente qualificati e non potranno essere qualificati soltanto mediante l’esecuzione di giunti testa-testa. Gli operatori dei procedimenti automatici o robotizzati dovranno essere certificati secondo la norma UNI EN 1418:1999. Tutti i procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN ISO 15614-1:2005. Le durezze eseguite sulle macrografie non dovranno essere superiori a 350 HV30. Per la saldatura ad arco di prigionieri di materiali metallici (saldatura ad innesco mediante sollevamento e saldatura a scarica di condensatori ad innesco sulla punta) si applica la norma UNI EN ISO 14555:2001; valgono perciò i requisiti di qualità di cui al prospetto A1 della appendice A della stessa norma. Nell’esecuzione delle saldature dovranno inoltre essere rispettate le norme UNI EN 1011:2005 parti 1 e 2 per gli acciai ferritici e della parte 3 per gli acciai inossidabili. Per la preparazione dei lembi si applicherà, salvo casi particolari, la norma UNI EN ISO 9692-1:2005. Le saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi finali per accertare la corrispondenza ai livelli di qualità stabiliti dal progettista sulla base delle norme applicate per la progettazione. In assenza di tali dati per strutture non soggette a fatica si adotterà il livello C della norma UNI EN ISO 5817:2004 e il livello B per strutture soggette a fatica. L’entità ed il tipo di tali controlli, distruttivi e non distruttivi, in aggiunta a quello visivo al 100%, saranno definiti dal Collaudatore e dal Direttore dei Lavori; per i cordoni ad angolo o giunti a parziale penetrazione si useranno metodi di superficie (ad es. liquidi penetranti o polveri magnetiche), mentre per i giunti a piena penetrazione, oltre a quanto sopra previsto, si useranno metodi volumetrici e cioè raggi X o gamma o ultrasuoni per i giunti testa a testa e solo ultrasuoni per i giunti a T a piena penetrazione. Per le modalità di esecuzione dei controlli ed i livelli di accettabilità si potrà fare utile riferimento alle prescrizioni della norma UNI EN 12062:2004. Tutti gli operatori che eseguiranno i controlli dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 473:2001 almeno di secondo livello. Oltre alle prescrizioni applicabili di cui al precedente § 11.3.1.7 del DM 14/01/2008, il costruttore deve corrispondere ai seguenti requisiti. In relazione alla tipologia dei manufatti realizzati mediante giunzioni saldate, il costruttore deve essere certificato secondo la norma UNI EN ISO 3834:2006 parti 2 e 4; il livello di conoscenza tecnica del personale di coordinamento delle operazioni di saldatura deve corrispondere ai requisiti della normativa di comprovata validità. I requisiti sono riassunti nel Tab. 11.3.XI DEL dm 14/01/2008 La certificazione dell’azienda e del personale dovrà essere operata da un Ente terzo, scelto, in assenza di prescrizioni, dal costruttore secondo criteri di indipendenza e di competenza.

Bulloni e chiodi I bulloni - conformi per le caratteristiche dimensionali alle norme UNI EN ISO 4016:2002 e UNI 5592:1968 devono appartenere alle sotto indicate classi della norma UNI EN ISO 898-1:2001, associate nel modo indicato nella Tab. 11.3.XII. del DM 14/01/2008

Bulloni per giunzioni ad attrito I bulloni per giunzioni ad attrito devono essere conformi alle prescrizioni della Tab. 11.3.XIII del DM 14/01/2008 Viti e dadi, devono essere associati come indicato nella Tab. 11.3.XII del DM 14/01/2008 Gli elementi di collegamento strutturali ad alta resistenza adatti al precarico devono soddisfare i requisiti di cui alla norma europea armonizzata UNI EN 14399-1, e recare la relativa marcatura CE, con le specificazioni di cui al punto A del § 11.1. del DM 14/01/2008

Chiodi Per i chiodi da ribadire a caldo si devono impiegare gli acciai previsti dalla norma UNI 7356.

Connettori a piolo Nel caso si utilizzino connettori a piolo, l’acciaio deve essere idoneo al processo di formazione dello stesso e compatibile per saldatura con il materiale costituente l’elemento strutturale interessato dai pioli stessi. Esso deve avere le seguenti caratteristiche meccaniche: - allungamento percentuale a rottura (valutato su base 0 0 L = 5,65 A , dove A0 è l’area della sezione trasversale del saggio) ≥ 12; - rapporto ft / fy ≥ 1,2.

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Quando i connettori vengono uniti alle strutture con procedimenti di saldatura speciali, senza metallo d’apporto, essi devono essere fabbricati con acciai la cui composizione chimica soddisfi le limitazioni seguenti: C ≤ 0,18%, Mn ≤ 0,9%, S ≤ 0,04%, P ≤ 0,05%.]

Specifiche per acciai da carpenteria in zona sismica

L’acciaio costituente le membrature, le saldature ed i bulloni deve essere conforme ai requisiti riportati nelle norme sulle costruzioni in acciaio. Per le zone dissipative si applicano le seguenti regole addizionali: - per gli acciai da carpenteria il rapporto fra i valori caratteristici della tensione di rottura ftk (nominale) e la tensione di snervamento fyk (nominale) deve essere maggiore di 1,20 e l’allungamento a rottura A5, misurato su provino standard, deve essere non inferiore al 20%; - la tensione di snervamento massima fy,max deve risultare fy,max ≤1,2 fyk; - i collegamenti bullonati devono essere realizzati con bulloni ad alta resistenza di classe 8.8 o 10.9.

Ghisa La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia finemente granosa e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere, inoltre, perfettamente modellata. È assolutamente escluso l'impiego di ghisa fosforosa.

Metalli vari Il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame, l'alluminio e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni devono essere conformi alle vigenti norme UNI, delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori cui sono destinati e scevri da ogni impurità o difetto che ne vizi la forma o ne alteri la resistenza e la durata.

ART. 6 VETRI E CRISTALLI

Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del vetro. Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di seconda lavorazione. Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde lavorazioni, nonché per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alle norme UNI. I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura. Le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti. Il direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. I vetri piani grezzi Sono quelli colati e laminati grezzi ed anche cristalli grezzi traslucidi, incolori, cosiddetti bianchi, eventualmente armati. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6123 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani lucidi tirati Sono quelli incolori ottenuti per tiratura meccanica della massa fusa, che presenta sulle due facce, naturalmente lucide, ondulazioni più o meno accentuate non avendo subito lavorazioni di superficie. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6486 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani trasparenti float Sono quelli chiari o colorati ottenuti per colata mediante galleggiamento su un bagno di metallo fuso. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6487 che considera anche la modalità di controllo da adottare in caso di contestazione.

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I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti. I vetri ed i cristalli temperati dovranno essere ottenuti da un particolare trattamento che induce, negli strati superficiali degli stessi, tensioni di compressione e dovranno essere sempre contrassegnati con marchio indelebile del produttore.

I vetri piani temprati. Sono quelli trattati termicamente o chimicamente in modo da indurre negli strati superficiali tensioni permanenti. Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7142 che considera anche le modalità di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) Sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite lungo il perimetro, solitamente con interposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da formare una o più intercapedini contenenti aria o gas disidratati. Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7171 che definisce anche i metodi di controllo da adottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani stratificati Sono quelli formati da due o più lastre di vetro e uno o più strati interposti di materia plastica che incollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie. Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti. Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue: — stratificati per sicurezza semplice; — stratificati antivandalismo; — stratificati anticrimine; — stratificati antiproiettile. Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti: a) i vetri piani stratificati per sicurezza semplice devono rispondere alla norma UNI 7172; b) i vetri piani stratificati antivandalismo ed anticrimine devono rispondere rispettivamente alle norme

UNI 7172 e norme UNI 9186; c) i vetri piani stratificati antiproiettile devono rispondere alla norma UNI 9187. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani profilati ad U Sono dei vetri greggi colati prodotti sotto forma di barre con sezione ad U, con la superficie liscia o lavorata, e traslucida alla visione. Possono essere del tipo ricotto (normale) o temprato armati o non armati. Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le altre caratteristiche valgono le prescrizioni della norma UNI 7306 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione.

I vetri pressati I vetri pressati per vetrocemento armato possono essere a forma cava od a forma di camera d'aria. Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto. Per le caratteristiche vale quanto indicato nella norma UNI 7440 che indica anche i metodi di controllo in caso di contestazione.

ART. 7 LEGNAMI E PANNELLATURE

Legname per strutture in legno lamellare Gli elementi strutturali di legno lamellare incollato debbono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 14080. I produttori di elementi di legno lamellare per uso strutturale, per cui non è ancora obbligatoria la

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procedura della marcatura CE ai sensi del DPR 246/93, per i quali si applica il caso B di cui al §11.1 del DM 14/01/2008, devono essere qualificati così come specificato al § 11.7.10 del DM 14/01/208 cui si deve aggiungere quanto segue. Il sistema di gestione della qualità del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in coerenza con le norme UNI EN ISO 9001:2000 e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006. Ai fini della certificazione del sistema di garanzia della qualità del processo produttivo, il produttore e l’organismo di certificazione di processo potranno fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle relative norme europee od internazionali applicabili. I documenti che accompagnano ogni fornitura devono indicare gli estremi della certificazione del sistema di gestione della qualità del processo produttivo. Ai produttori di elementi in legno lamellare è fatto altresì obbligo di: a) Sottoporre la produzione, presso i propri stabilimenti, ad un controllo continuo documentato condotto sulla base della norma UNI EN 386:2003. Il controllo della produzione deve essere effettuato a cura del Direttore Tecnico di stabilimento, che deve provvedere alla trascrizione dei risultati delle prove su appositi registri di produzione. Detti registri devono essere disponibili al Servizio Tecnico Centrale e, limitatamente alla fornitura di competenza, per il Direttore dei Lavori e il collaudatore della costruzione. b) Nella marchiatura dell’elemento, oltre a quanto già specificato nel § 11.7.10.1, deve essere riportato anche l’anno di produzione. Le dimensioni delle singole lamelle dovranno rispettare i limiti per lo spessore e l’area della sezione trasversale indicati nella norma UNI EN 386:2003. I giunti a dita “a tutta sezione” devono essere conformi a quanto previsto nella norma UNI EN 387:2003. I giunti a dita “a tutta sezione” non possono essere usati per elementi strutturali da porre in opera nella classe di servizio 3, quando la direzione della fibratura cambi in corrispondenza del giunto.

Classi di resistenza L’attribuzione degli elementi strutturali di legno lamellare ad una classe di resistenza viene effettuata dal produttore secondo quanto previsto ai punti seguenti: Le singole lamelle vanno tutte individualmente classificate dal produttore come previsto al § 11.7.2. del DM 14/01/2008. L’elemento strutturale di legno lamellare incollato può essere costituito dall’insieme di lamelle tra loro omogenee (elemento “omogeneo”) oppure da lamelle di diversa qualità (elemento “combinato”) secondo quanto previsto nella norma UNI EN 1194:2000. Nella citata norma viene indicata la corrispondenza tra le classi delle lamelle che compongono l’elemento strutturale e la classe di resistenza risultante per l’elemento lamellare stesso, sia omogeneo che combinato. Nei casi in cui il legno lamellare incollato non ricada in una delle tipologie previste dalla UNI EN 1194:2000, è ammessa l’attribuzione diretta degli elementi strutturali lamellari alle classi di resistenza sulla base di risultati di prove sperimentali, da eseguirsi in conformità alla norma europea armonizzata UNI EN 14080.

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Travi in legno lamellare Le travi in legno lamellare del tipo di 1a qualità, classificazione GL28C, con specifiche qualitative e prestazionali come da norma CNR-DT 206/2007, impregnanti protettivi all'acqua con colorazione a scelta della DL.

Pannelli a base di legno Pannelli a base di legno per uso strutturale, per i quali si applica il caso A di cui al §11.1, debbono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 13986. Per la valutazione dei valori caratteristici di resistenza e rigidezza da utilizzare nella progettazione di strutture che incorporano pannelli a base di legno, può farsi utile riferimento alle norme UNI EN 12369-1:2002 e UNI EN 12369-2:2005. Altri prodotti derivati dal legno per uso strutturale Gli altri prodotti derivati dal legno per uso strutturale per i quali non è vigente una norma armonizzata di cui al punto A del § 11.1 o non è applicabile quanto specificato al punto C del medesimo § 11.1 del DM 14/01/2008 devono essere qualificati così come specificato al § 11.7.10. del DM 14/01/2008

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Adesivi Gli adesivi per usi strutturali devono produrre unioni aventi resistenza e durabilità tali che l’integrità dell’incollaggio sia conservata, nella classe di servizio assegnata, durante tutta la vita prevista della struttura.

Adesivi per elementi incollati in stabilimento Gli adesivi fenolici ed amminoplastici devono soddisfare le specifiche della norma UNI EN 301:2006 In attesa di una specifica normativa, gli adesivi di natura chimica diversa devono soddisfare le specifiche della medesima norma e, in aggiunta, dimostrare un comportamento allo scorrimento viscoso non peggiore di quello di un adesivo fenolico od amminoplastico così come specificato nella norma UNI EN 301:2006, tramite idonee prove comparative.

Adesivi per giunti realizzati in cantiere In attesa di una specifica normativa europea, gli adesivi utilizzati in cantiere (per i quali non sono rispettate le prescrizioni di cui alla norma UNI EN 301:2006) devono essere sottoposti a prove in conformità ad idoneo protocollo di prova, per dimostrare che la resistenza a taglio del giunto non sia minore di quella del legno, nelle medesime condizioni previste nel protocollo di prova.

Elementi meccanici di collegamento Per tutti gli elementi metallici che fanno parte di particolari di collegamento (metallici e non metallici, quali spinotti, chiodi, viti, piastre, ecc...) le caratteristiche specifiche verranno verificate con riferimento alle specifiche normative applicabili per la categoria di appartenenza.

Requisiti di durabilità naturale dei materiali a base di legno Il legno ed i materiali a base di legno devono possedere un’adeguata durabilità naturale per la classe di rischio prevista in servizio, oppure devono essere sottoposti ad un trattamento preservante adeguato. Per i prodotti in legno massiccio, una guida alla durabilità naturale e trattabilità delle varie specie legnose è contenuta nella norma UNI EN 350:1996 parti 1 e 2, mentre una guida ai requisiti di durabilità naturale per legno da utilizzare nelle classi di rischio è contenuta nella norma UNI EN 460:1996. Le definizioni delle classi di rischio di attacco biologico e la metodologia decisionale per la selezione del legno massiccio e dei pannelli a base di legno appropriati alla classe di rischio sono contenute nelle norme UNI EN 335-1: 2006, UNI EN 335-2: 2006 e UNI EN 335-3: 1998. La classificazione di penetrazione e ritenzione dei preservanti è contenuta nelle norme UNI EN 351:1998 (Parte 1 e 2). Le specifiche relative alle prestazioni dei preservanti per legno ed alla loro classificazione ed etichettatura sono indicate nelle UNI EN 599-1:1999 e UNI EN 599-2:1998.

Resistenza alla corrosione I mezzi di unione metallici strutturali devono, di regola, essere intrinsecamente resistenti alla corrosione, oppure devono essere protetti contro la corrosione. L’efficacia della protezione alla corrosione dovrà essere commisurata alle esigenze proprie della Classe di Servizio in cui opera la struttura

PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE E ACCETTAZIONE

Le caratteristiche dei materiali, indicate nel progetto secondo le prescrizioni di cui ai precedenti paragrafi o secondo eventuali altre prescrizioni in funzione della specifica opera, devono essere garantite dai fornitori e/o produttori, per ciascuna fornitura, secondo le disposizioni che seguono:

Disposizioni generali Qualora non sia applicabile la procedura di marcatura CE (di cui ai punti A e C del §11.1 dl DM 14/01/2008), per tutti i prodotti a base di legno per impieghi strutturali valgono integralmente, per quanto applicabili, le di cui al punto 11.7.10.1 del DM 14/01/2008, disposizioni che sono da intendersi integrative di quanto specificato al punto B del § 11.1. DM 14/01/2008

Identificazione e rintracciabilità dei prodotti qualificati Ciascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile per quanto concerne le caratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di produzione tramite marchiatura indelebile depositata presso il Servizio Tecnico Centrale, conforme alla relativa norma armonizzata. Ogni prodotto deve essere marchiato con identificativi diversi da quelli di prodotti aventi differenti

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caratteristiche, ma fabbricati nello stesso stabilimento e con identificativi differenti da quelli di prodotti con uguali caratteristiche ma fabbricati in altri stabilimenti, siano essi o meno dello stesso produttore. La marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilità di manomissione. Considerata la diversa natura, forma e dimensione dei prodotti, le caratteristiche degli impianti per la loro produzione, nonché la possibilità di fornitura sia in pezzi singoli sia in lotti, differenti possono essere i sistemi di marchiatura adottati, anche in relazione alla destinazione d’uso. Comunque, per quanto possibile, anche in relazione alla destinazione d’uso del prodotto, il produttore é tenuto a marchiare ogni singolo pezzo. Ove ciò non sia possibile, per la specifica tipologia del prodotto, la marchiatura deve essere tale che prima dell’apertura dell’eventuale ultima e più piccola confezione il prodotto sia riconducibile al produttore, al tipo di legname nonché al lotto di classificazione e alla data di classificazione. Tenendo presente che l’elemento determinante della marchiatura è costituito dalla sua inalterabilità nel tempo,e dalla impossibilità di manomissione, il produttore deve rispettare le modalità di marchiatura denunciate nella documentazione presentata al Servizio Tecnico Centrale.

Forniture e documentazione di accompagnamento Tutte le forniture di legno strutturale devono essere accompagnate da una copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. L’attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo, finché permane la validità della qualificazione e vengono rispettate le prescrizioni periodiche di cui al § 11.7.10.1. del DM 14/01/2008. Sulla copia dell’attestato deve essere riportato il riferimento al documento di trasporto. Le forniture effettuate da un commerciante o da un trasformatore intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante o trasformatore intermedio. Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi.

Umidità Il legno, di norma, dovrà essere fornito equilibrato a un’umidità il più vicino possibile a quella appropriata alle condizioni ambientali in cui si troverà nell’opera finita. Non sarà accettato durante la posa in opera una maggiore umidità del materiale, anche se verrà assicurata al legno la possibilità di un successivo asciugamento, fino a raggiungere l’umidità prevista in fase progettuale.

Legnami per infissi Dovranno essere di prima scelta, di struttura e fibra compatta e resistente, non deteriorata, perfettamente sana, dritta e priva di spaccature sia in senso radiale che circolare. Essi dovranno essere perfettamente stagionati a meno che non siano stati essiccati artificialmente, dovranno presentare colore e venature uniforme, essere privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi od altri difetti. Il tavolame dovrà essere ricavato dalle travi più dritte, affinché le fibre non riescano mozze dalla sega e si ritirino nelle connessure.

Legnami rotondi o pali Dovranno provenire dal tronco dell'albero e non dai rami, dovranno essere sufficientemente diritti, in modo che la congiungente i centri delle due basi non debba uscire in alcun punto dal palo, dovranno essere scortecciati per tutta la loro lunghezza e conguagliati alla superficie; la differenza tra i diametri medi delle estremità non dovrà oltrepassare i 15 millesimi della lunghezza né il quarto del maggiore dei 2 diametri. Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno essere spianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sesto del lato della sezione trasversale.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalla destinazione d'uso. Il direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutturale, pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle prescrizioni del progetto.

Segati di legno A complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: — tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 10 mm; — tolleranze sullo spessore: ± 2 mm;

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— umidità non maggiore del 15 per cento, misurata secondo la norma UNI 9030.

Pannelli a base di fibra di legno Oltre a quanto specificato nel progetto, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: — tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 3 mm; — tolleranze sullo spessore: ± 0,5 mm; — umidità non maggiore dell'8 per cento; — massa volumica: per tipo tenero, minore di 350 kg/mc; per tipo semiduro, tra 350 e 800 kg/mc; per tipo duro, oltre 800 kg/mc, misurate secondo la norma UNI 9343.

La superficie potrà essere: — grezza (se mantenuta come risulta dalla pressatura); — levigata (quando ha subito la levigatura); — rivestita su una o due facce mediante (placcatura, carte impregnate, smalti, altri).

Pannelli di legno compensato A complemento di quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: — tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 5 mm; — tolleranze sullo spessore: ± 1 mm.

Pannelli OSB (Oriented Strand Board) In materiale di legno sono realizzati con resine sintetiche e con impiallacciature sottili (strand). Gli strand vengono pressati in 3-4 strati: quelli degli strati esterni sono in generale orientati longitudinalmente rispetto alla lunghezza del pannello, mentre gli strand degli strati intermedi sono ripartiti di solito trasversalmente.

ART. 8 MATERIALI PER PAVIMENTAZIONI

I materiali per pavimentazioni, pianelle di argille, mattonelle e marmette di cemento, mattonelle greificate, lastre e quadrelli di marmo, dovranno corrispondere alle norme di accettazione di cui al R.D. del 16 novembre 1939, n. 2234 ed alle norme UNI vigenti:

Mattonelle di terrecotte greificate Le mattonelle saranno di prima scelta, greificate per tutto intero lo spessore, inattaccabili dagli agenti chimici e meccanici, di forme esattamente regolari, a spigoli vivi, a superficie piana. Sottoposte ad un esperimento di assorbimento mediante gocce d'inchiostro, queste non dovranno essere assorbite neanche in minima misura. Le mattonelle saranno fornite nella forma, colore e dimensione che saranno richieste dalla Direzione dei lavori.

Piastrelle in gres porcellanato Le piastrelle dovranno essere altamente sinterizzate di GRES ceramico fine pressato, colorate nella massa dell'impasto, non smaltate, per garantire l'inalterabilità nel tempo, ottenute mediante la cottura prolungata a 1220 gradi C. di una miscela di argilla e minerali pregiati ottenendo il prodotto altamente

vetrificato e compatto.

Le piastrelle dovranno essere di ottima fabbricazione con seguenti requisiti principali: - Superficie liscia e/o a rilievi; - Formato cm 20x20 - 30x30 – 30x60 – 20X60 – 60x60; - Spessore mm 8-9-11; - Assorbimento d'acqua vicino 0%; - Resistenza al gelo: conforme EN 202; - Resistenza agli acidi e basi: conforme EN 106; - Resistenza all'abrasione: conforme EN 102; - Resistenza allo scivolamento: conforme DIN 51007; - Durezza: Mohs 8. Per ogni locale o gruppo di locali contigui gli elementi dovranno essere assolutamente uniformi nel colore e nelle dimensioni, senza alcuna tolleranza sul calibro e, pertanto, in ciascun locale od in gruppi di locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro. Ogni imballaggio dovrà riportare i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore e dovrà contenere piastrelle dello stesso calibro.

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Le piastrelle devono avere impresso sul retro, inciso o in rilievo, il marchio che permette l'identificazione del produttore.

Piastrelle in ceramica smaltata Le piastrelle di ceramica smaltata dovranno essere di prima scelta, presenteranno assoluta regolarità di forma, spessore uniforme, perfetta aderenza degli smalti, impermeabilità, nonché resistenza alle macchie, agli sbalzi termici, alle abrasioni ed agli aggressivi chimici; saranno costituite da un supporto di caratteristiche tra la maiolica ed il grès rosso, con resistenza a flessione non inferiore a 150 kgf/cmq ed assorbimento d'acqua maggiore del 15 per cento e da una superficie smaltata priva di scheggiature, fenditure, cavilli, fori, bolli, macchie e di durezza non inferiore al 6°grado Mohs. Per ogni locale o gruppo di locali contigui gli elementi dovranno essere assolutamente uniformi nel colore e nelle dimensioni, senza alcuna tolleranza sul calibro e, pertanto, in ciascun locale od in gruppi di locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro. Ogni imballaggio dovrà riportare i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore e dovrà contenere piastrelle dello stesso calibro. Le piastrelle devono avere impresso sul retro, inciso o in rilievo, il marchio che permette l'identificazione del produttore.

Pavimenti con composizione di piastrelle di graniglia fine di marmo e cemento Dovranno essere costituiti da opportuna composizione di piastrelle, ad uno o più colori, di graniglia fine di marmo lavata (mm 0,5 – 5) e di cemento bianco (con impiego di graniglia proveniente dalla frantumazione di marmi quali verde alpi, rosa corallo, rosso Verona, nero, bianco, giallo, ecc.), di dimensioni unitarie fino a 40 cm x 40 e di spessore mm 30 – 35. Per ogni locale o gruppo di locali contigui gli elementi dovranno essere assolutamente uniformi nel colore e nelle dimensioni, senza alcuna tolleranza sul calibro e, pertanto, in ciascun locale od in gruppi di locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro. Ogni imballaggio dovrà riportare i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore e dovrà contenere piastrelle dello stesso calibro. Le piastrelle devono avere impresso sul retro, inciso o in rilievo, il marchio che permette l'identificazione del produttore.

Pavimenti in linoleum Il legante di base dei pavimenti in linoleum è costituito da una pellicola, chiamata cemento in gergo, che viene prodotta sfruttando un fenomeno naturale: l’ossidazione dell’olio di lino. Essi dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti, presentare superficie liscia e priva di discontinuità, striature, macchie e screpolature. Lo spessore non dovrà essere inferiore a 2,5 mm con una tolleranza non superiore del 5 per cento e la stagionatura non dovrà essere inferiore a mesi quattro. Il peso a metro quadrato non dovrà essere inferiore a 1,20 kg per millimetro di spessore per il tipo normale ed a 1,00 kg per millimetro di spessore per il tipo rigato con sottofondo di sughero con peso a parte di 0,65 kg per millimetro di spessore.

Pavimenti in gomma Verrranno realizzati in lastre con buone mescolanze di gomma naturale o sintetica, dovranno essere privi di difetti quali porosità o rugosità; la superficie dovrà essere piana, ben levigata (a meno che sia

stato espressamente richiesto un particolare disegno a rilievo) e priva di efflorescenze di natura tale da alterare il colore del pavimento. I pavimenti potranno essere del tipo con sottostrato o in unico strato colorato, la superficie degli stessi potrà essere liscia, rigata o a bolle mentre il rovescio sarà del tipo a peduncoli o sottoquadri per attacco con cemento o del tipo ad impronta tela per attacco con adesivo. Nei pavimenti per uso civile, lo spessore, se non diversamente prescritto, non dovrà essere inferiore a 3 mm per attacco del tipo ad impronta tela od a 4 mm per attacco del tipo a peduncoli; nei pavimenti per uso industriale lo spessore, se non diversamente prescritto, non dovrà essere inferiore a 4 mm per superficie liscia ed attacco del tipo a peduncoli o superficie a bolli e rovescio liscio e non inferiore a 10 mm per superficie rigata od a bolli ed attacco del tipo a sottoquadri. Qualunque sia il tipo e lo spessore, i pavimenti di gomma dovranno avere le seguenti caratteristiche:

- tolleranza nello spessore 0,30 mm - durezza Shore A 85 - tolleranza durezza 5 - resistenza all'invecchiamento artificiale (espressa come minimo valore

di durezza dopo 7 giorni di esposizione alla temperatura di 70 °C) max 5 per cento - assorbimento d'acqua (dopo 7 giorni di immersione alla temperatura di 20 °C) min. 3 per cento - impronta permanente max 0,1 mm

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- variazione lunghezza max 3 per cento

Pavimenti in pvc Il cloruro di polivinile, polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, è il polimero del cloruro di vinile. Puro, è un materiale rigido; deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato anche in proporzioni elevate a prodotti plastificanti, quali ad esempio gli esteri dell'acido ftalico, che lo rendono flessibile e modellabile o a composti inorganici. Speciale cura si dovrà adottare per la preparazione dei sottofondi, che potranno essere costituiti da impasto di cemento e sabbia, o da gesso e sabbia. La superficie superiore del sottofondo dovrà essere perfettamente piana e liscia, togliendo gli eventuali difetti con stuccatura a gesso. La saldatura dei giunti è necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimento vinilico. L'applicazione pvc dovrà essere fatta da operai specializzati, con mastice di resina o con altre colle speciali. Il pvc dovrà essere incollato su tutta la superficie e non dovrà presentare rigonfiamenti od altri difetti di sorta.

Tipi di adesivi I tipi di adesivi variano in funzione di: a) Condizioni climatiche:

- Gli adesivi in emulsione devono essere protetti dal gelo - Gli adesivi contenenti solventi sono infiammabili - L’ambiente in cui l’adesivo viene applicato deve essere ben ventilato - L’applicazione di un adesivo può essere eseguita solo a temperature miti (minimo +18°C, o come raccomandato dal fabbricante)

b) Tipo di rovescio del rivestimento: - Per i pavimenti vinilici con rovescio in PVC, utilizzare un adesivo acrilico in emulsione o a dispersione - Per i pavimenti vinilici con rovescio in tessuto o non tessuto sintetico (rovescio BL), utilizzare un adesivo acrilico in emulsione o a dispersione - Per i pavimenti vinilici conduttivi, utilizzare un adesivo conduttivo - Per i rivestimenti murali tessili con rovescio in carta, utilizzare un adesivo vinilico o acrilico - Per i rivestimenti murali vinilici, utilizzare un adesivo acrilico

Applicazione dell’adesivo: L’adesivo deve essere applicato uniformemente, secondo le istruzioni del fabbricante, osservando la densità di copertura indicata dal fabbricante. L’adesivo viene generalmente applicato con una spatola dentata adatta (verificarne periodicamente l’usura). Altri metodi di applicazione richiedono adeguate attrezzature tecniche (rulli, pistola ad aria compressa ecc.). Una quantità di adesivo inferiore a quella raccomandata può non essere sufficiente a trattenere il materiale posato. Se non si lascia evaporare l’acqua o il solvente per un tempo sufficiente, le possibili inclusioni di acqua o solvente possono causare il rigonfiamento e il distacco del materiale.

Tempo di apertura: Fase di evaporazione: periodo di tempo che l’acqua o i solventi impiegano per evaporare in gran parte, permettendo all’adesivo di divenire sufficientemente coesivo per trattenere il rivestimento. Il tempo di evaporazione varia in funzione della porosità del substrato e delle condizioni climatiche locali (temperatura, umidità). Fase di incollaggio: periodo di tempo durante il quale l’adesivo è ancora sufficientemente attivo da permettere l’adesione del rivestimento al substrato a seguito della rullatura.

Tempo di asciugatura: È possibile utilizzare normalmente il rivestimento e collocare i mobili nell’ambiente solo dopo che l’adesivo ha fatto presa completamente. Il tempo di presa/asciugatura varia da 24 a 48 ore in funzione del tipo di adesivo utilizzato. Se il rivestimento viene utilizzato normalmente prima che l’adesivo abbia fatto presa completamente, il peso degli oggetti collocati sul rivestimento può lasciare un’impronta indelebile.

Copertura: Per le emulsioni o dispersioni acriliche e per le soluzioni alcoliche, la copertura varia da 250 a 350 g/m2 (alcuni fabbricanti di adesivi indicano la copertura solo in m2) secondo il tipo di rivestimento, la spatola utilizzata e le condizioni del substrato.

Rullatura

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: La rullatura comprime il rovescio del rivestimento sull’adesivo e inoltre garantisce l'eliminazione di sacche d’aria che potrebbero causare rigonfiamenti successivamente. Il rivestimento deve essere rullato partendo dal centro dei teli posati e procedendo verso i bordi. Dopo il taglio dei giunti, il rivestimento deve essere sottoposto a una rullatura finale sull’intera superficie, utilizzando un rullo adatto per pavimenti vinilici compatti e linoleum (68 kg).

La saldatura dei giunti: La saldatura dei giunti necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimento vinilico. Le tipologie di saldatura dipendono dal tipo di prodotto e possono essere le seguenti: a) saldartura a freddo b) saldatura a caldo

Resine sintetiche - Ottenute con metodi di sintesi chimica, sono polimeri ottenuti partendo da molecole di composti organici semplici, per lo più derivati dal petrolio, dal carbon fossile o dai gas petroliferi. Quali materiali organici, saranno da utilizzarsi sempre e solo in casi particolari e comunque puntuali, mai generalizzando il loro impiego, dietro esplicita indicazione di progetto e della D.L. la sorveglianza e l'autorizzazione degli organi preposti alla tutela del bene oggetto di intervento. In ogni caso in qualsiasi intervento di conservazione e restauro sarà assolutamente vietato utilizzare prodotti di sintesi chimica senza preventive analisi di laboratorio, prove applicative, schede tecniche e garanzie da parte delle ditte produttrici. Sarà vietato il loro utilizzo in mancanza di una comprovata compatibilità fisica, chimica e meccanica con i materiali direttamente interessati all'intervento o al loro contorno. La loro applicazione dovrà sempre essere a cura di personale specializzato nel rispetto della normativa sulla sicurezza degli operatori/applicatori. Le proprietà i metodi di prova su tali materiali sono stabiliti dall'UNI e dalla sua sezione chimica (UNICHIM), oltre a tutte le indicazioni fornite dalle raccomandazioni NORMAL.

Resine acriliche Polimeri di addizione dell'estere acrilico o di suoi derivati. Termoplastiche, resistenti agli acidi, alle basi, agli alcoli in concentrazione sino al 40%, alla benzina, alla trementina. Resine di massima trasparenza, dovranno presentare buona durezza e stabilità dimensionale, buona idrorepellenza e resistenza alle intemperie. A basso peso molecolare presentano bassa viscosità e possono essere lavorate ad iniezione. Potranno essere utilizzate quali consolidanti ed adesivi, eventualmente miscelati con siliconi, con siliconato di potassio ed acqua di calce. Anche come additivi per aumentare l'adesività (stucchi, malte fluide). Resine epossidiche Si ottengono per policondensazione tra cloridrina e bisfenolisopropano, potranno essere del tipo solido o liquido. Per successiva reazione dei gruppi epossidici con un indurente, che ne caratterizza il comportamento, (una diammina) si ha la formazione di strutture reticolate e termoindurenti. Data l'elevata resistenza chimica e meccanica possono essere impiegate per svariati usi. Come rivestimenti e vernici protettive, adesivi strutturali, laminati antifiamma. Caricate con materiali fibrosi (fibre di lana di vetro o di roccia) raggiungono proprietà meccaniche molto vicine a quelle dell'acciaio. Si potranno pertanto miscelare (anche con cariche minerali, riempitivi, solventi ed addensanti), ma solo dietro esplicita richiesta ed approvazione della D.L.

Resine poliestere Derivate dalla reazione di policondensazione dei glicoli con gli acidi bi basici insaturi o loro anidridi. Prima dell'indurimento potranno essere impastati con fibre di vetro, di cotone o sintetiche per aumentare la resistenza dei prodotti finali. Come riempitivi possono essere usati calcari, gesso, cementi e sabbie. Le caratteristiche meccaniche, le modalità applicative e gli accorgimenti antinfortunistici sono regolati dalle norme UNICHIM.

ART. 9 COLORI E VERNICI

Pitture, idropitture, vernici e smalti dovranno essere di recente produzione, non dovranno presentare fenomeni di sedimentazione o di addensamento, peli, gelatinizzazioni. Verranno approvvigionati in cantiere in recipienti sigillati recanti l'indicazione della ditta produttrice, il tipo, la qualità, le modalità d'uso e di conservazione del prodotto, la data di scadenza. I recipienti andranno aperti solo al momento dell'impiego e in presenza della D.L. I prodotti dovranno essere pronti all'uso fatte salve le

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diluizioni previste dalle ditte produttrici nei rapporti indicati dalle stesse; dovranno conferire alle superfici l'aspetto previsto e mantenerlo nel tempo. Per quanto riguarda i prodotti per la pitturazione di strutture murarie saranno da utilizzarsi prodotti non pellicolanti secondo le definizioni della norma UNI 8751 anche recepita dalla Raccomandazione NORMAL M 04/85. Tutti i prodotti dovranno essere conformi alle norme UNI e UNICHIM vigenti ed in particolare. UNI 4715, UNI 8310 e 8360 (massa volumica), 8311 (PH) 8306 e 8309 (contenuto i resina, pigmenti e cariche), 8362 (tempo di essiccazione). Metodi UNICHIM per il controllo delle superfici da verniciare: MU 446, 456-58, 526, 564, 579, 585. Le prove tecnologiche da eseguirsi prima e dopo l'applicazione faranno riferimento alle norme UNICHIM, MU 156, 443, 444, 445, 466, 488, 525, 580, 561, 563, 566, 570, 582, 590, 592, 600, 609, 610, 611. Sono prove relative alle caratteristiche del materiale: campionamento, rapporto pigmenti-legante, finezza di macinazione, consumo, velocità di essiccamento, spessore; oltre che alla loro resistenza: agli agenti atmosferici, agli agenti chimici, ai cicli termici, ai raggi UV, all'umidità. In ogni caso i prodotti da utilizzarsi dovranno avere ottima penetrabilità, compatibilità con il supporto, garantendogli buona traspirabilità. Tali caratteristiche risultano certamente prevalenti rispetto alla durabilità dei cromatismi. Nel caso in cui si proceda alla pitturazione e/o verniciatura di edifici e/o manufatti di chiaro interesso storico, artistico, posti sotto tutela, o su manufatti sui quali si sono effettuati interventi di conservazione e restauro, si dovrà procedere dietro specifiche autorizzazioni della D.L. e degli organi competenti. In questi casi sarà assolutamente vietato utilizzare prodotti a base di resine sintetiche.

Olio di lino cotto L'olio di lino cotto dovrà essere ben depurato, presentare un colore assai chiaro e perfettamente limpido, di odore forte ed amarissimo al gusto, scevro da alterazioni con olio minerale, olio di pesce ecc. Non dovrà lasciare alcun deposito né essere rancido, e disteso sopra una lastra di vetro o di metallo dovrà essiccare completamente nell'intervallo di 24 ore. L'acidità massima sarà in misura del 7%, impurità non superiore al 1% ed alla temperatura di 15 °C presenterà una densità compresa fra 0,91 e 0,93.

Acquaragia (senza essenza di trementina) Dovrà essere limpida, incolore, di odore gradevole e volatilissima. La sua densità a 15 °C sarà di 0,87.

Bianco di zinco Il bianco di zinco dovrà essere in polvere finissima, bianca, costituita da ossido di zinco e non dovrà contenere più del 4% di sali di piombo allo stato di solfato, né più del 1% di altre impurità; l'umidità non

deve superare il 3%.

Minio Sia di piombo (sequiossido di piombo) che di alluminio (ossido di alluminio) dovrà essere costituito da polvere finissima e non dovrà contenere colori derivati dall'anilina, né oltre il 10% di sostanze (solfato di bario ecc.).

Latte di calce Il latte di calce sarà preparato con calce grassa, perfettamente bianca, spenta per immersione. Vi si potrà aggiungere la quantità di nero fumo strettamente necessaria per evitare la tinta giallastra.

Colori all'acqua, a colla o ad olio Le terre coloranti destinate alle tinte all'acqua, a colla o ad olio, saranno finemente macinate e prive di sostanze eterogenee e dovranno venire perfettamente incorporate nell'acqua, nelle colle e negli oli, ma non per infusione. Potranno essere richieste in qualunque tonalità esistente.

Vernici Le vernici che s'impiegheranno per gli interni saranno a base di essenza di trementina e gomme pure di qualità scelte; disciolte nell'olio di lino dovranno presentare una superficie brillante. E’ fatto divieto l'impiego di gomme prodotte da distillazione.

Encaustici Gli encaustici potranno essere all'acqua o all'essenza, secondo le disposizioni della D.L.. La cera gialla dovrà risultare perfettamente disciolta, a seconda dell'encaustico adottato, o nell'acqua calda alla quale sarà aggiunto del sale di tartaro, o nell'essenza di trementina.

Smalti

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Potranno essere composti da resine naturali o sintetiche, oli, resine sintetiche, pigmenti cariche minerali ed ossidi vari. Dovranno possedere forte potere coprente, facilità di applicazione, luminosità e resistenza agli urti.

Pitture ad olio ed oleosintetiche Potranno essere composte da oli, resine sintetiche, pigmenti e sostanze coloranti. Dovranno possedere un alto potere coprente, risultare resistenti all'azione degradante dell'atmosfera, delle piogge acide, dei raggi ultravioletti.

Pitture all'acqua (idropitture) Sospensioni acquose di sostanza inorganiche, contenenti eventualmente delle colle o delle emulsioni di sostanza macromolecolari sintetiche. - Tempere - sono sospensioni acquose di pigmenti e cariche (calce, gesso, carbonato di calcio finemente polverizzati), contenenti come leganti colle naturali o sintetiche (caseina, vinavil, colla di pesce). Si utilizzeranno esclusivamente su pareti interne intonacate, preventivamente preparate con più mani di latte di calce, contenente in sospensione anche gessi il polvere fine. Le pareti al momento dell'applicazione dovranno essere perfettamente asciutte. Dovranno possedere buon potere coprente e sarà ritinteggiabile. - Tinte a calce - costituite da una emulsione di calce idrata o di grassello di calce in cui vengono stemperati pigmenti inorganici che non reagiscono con l'idrossido di calcio. L'aderenza alle malte viene migliorata con colle artificiali, animali e vegetali. Si potranno applicare anche su pareti intonacate di fresco utilizzando come pigmenti terre naturali passate al setaccio. Per interventi conservativi potranno essere utilizzate velature di tinte a calce fortemente stemperate in acqua in modo da affievolire il potere coprente, rendendo la tinta trasparente. - Pitture ai silicati - sono ottenute sospendendo in una soluzione di vetro solubile (silicati di sodio e di potassio) pigmenti inorganici o polveri di caolino, talco o gesso. Dovranno assicurare uno stabile legame con il supporto che andrà opportunamente preparato eliminando completamente tracce di precedenti tinteggiature. Non si potranno applicare su superfici precedentemente tinteggiate con pitture a calce. - Pitture cementizie - sospensioni acquose di cementi colorati contenenti colle. Dovranno essere preparate in piccoli quantitativi a causa del velocissimo tempo di presa. L'applicazione dovrà concludersi entro 30 minuti dalla preparazione, prima che avvenga la fase di indurimento. Terminata tale fase sarà fatto divieto diluirle in acqua per eventuali riutilizzi.

- Pitture emulsionate - emulsioni o dispersioni acquose di resine sintetiche e pigmenti con eventuali aggiunte di prodotti plastificanti (solitamente dibutilftalato) per rendere le pellicole meno rigide. Poste in commercio come paste dense, da diluirsi in acqua al momento dell'impiego. Potranno essere utilizzate su superfici interne ed esterne. Dovranno essere applicate con ottima tecnica e possedere colorazione uniforme. Potranno essere applicate anche su calcestruzzi, legno, cartone ed altri materiali. Non dovranno mai essere applicate su strati preesistenti di tinteggiatura, pittura o vernice non perfettamente aderenti al supporto.

Pitture antiruggine e anticorrosive Dovranno essere rapportate al tipo di materiale da proteggere ed alle condizioni ambientali. Il tipo di pittura verrà indicato dalla D.L. e potrà essere del tipo oleosintetica, ad olio, al cromato di zinco.

Pitture e smalti di resine sintetiche Ottenute per sospensioni dei pigmenti e delle cariche in soluzioni organiche di resine sintetiche, possono anche contenere oli siccativi (acriliche, alchidiche, oleoalchidiche, cloroviniliche, epossidiche, poliuretaniche, poliesteri, al clorocaucciù, siliconiche). Essiccano con grande rapidità formando pellicole molto dure. Dovranno essere resistenti agli agenti atmosferici, alla luce, agli urti. Si utilizzeranno dietro precise indicazioni della D.L. che ne verificherà lo stato di conservazione una volta aperti i recipienti originali.

Pitture intumescenti Sono in grado di formare pellicole che si gonfiano in caso di incendio, producendo uno strato isolante poroso in grado di proteggere dal fuoco e dal calore il supporto su cui sono applicate. Dovranno essere della migliore qualità, fornite nelle confezioni originali sigillate e di recente preparazione. Da utilizzarsi solo esclusivamente dietro precise indicazioni della D.L.

Idropittura lavabile su superfici interne Idropittura lavabile applicata a due riprese a rullo o pennello su intonaci interni di qualsiasi tipo e su

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pareti in cartongesso con pittura murale inodore per interni a base di resina sintetica in dispersione a basso impatto ambientale esente da emissioni di solventi (VOC<1 g/l). Classe 1 secondo EN13300, lavabile con resistenza all'abrasione umida di classe 3 rispetto alla EN13300. A due strati. Tinte a scelta della D.L..

Rivestimento tipo marmorino Rivestimento acrilico a spessore per esterno applicato a frattazzo con granulometria fino a 2 mm Colore a scelta della D.L. Granulometria 1,5 mm.

ART. 10 ISOLANTI TERMO - ACUSTICI

PRODOTTI PER ISOLAMENTO TERMICO

Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termico attraverso le superfici sulle quali sono applicati. I materiali vengono di seguito considerati ai momento della fornitura; il direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate. Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni, delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanza quelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere). I materiali isolanti si classificano come segue: a) materiali fabbricati in stabilimento (blocchi, pannelli, lastre, feltri, ecc.): 1) materiali cellulari: — composizione chimica organica: plastici alveolari; — composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato; — composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso; 2) materiali fibrosi: — composizione chimica organica: fibre di legno; — composizione chimica inorganica: fibre minerali; 3) materiali compatti: — composizione chimica organica: plastici compatti;composizione chimica inorganica:

calcestruzzo; — composizione chimica mista: agglomerati di legno; 4) combinazione di materiali di diversa struttura: — composizione chimica inorganica: composti "fibre minerali-perlite", amianto cemento, calcestruzzi leggeri; — composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di

polistirene; 5) materiali multistrato: — composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici; — composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gesso associate a strato di fibre minerali; — composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo; b) materiali iniettati, stampati o applicati in sito mediante spruzzatura: 1) materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta; — composizione chimica organica: schiume poliuretaniche schiume di urea-formaldeide; — composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare; 2) materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta: — composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera; 3) materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta: — composizione chimica organica: plastici compatti; — composizione chimica inorganica: calcestruzzo; — composizione chimica mista: asfalto; 4) combinazione di materiali di diversa struttura: — composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri; — composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso; 5) materiali alla rinfusa: — composizione chimica organica: perle di polistirene espanso; — composizione chimica inorganica: lana minerale in fiocchi, perlite; — composizione chimica mista: perlite bitumata. Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si

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devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza dei primi due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo in base alla normativa vigente) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 - FA 3) e UNI 10351; e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche: — reazione o comportamento al fuoco; — limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; — compatibilità chimico-fisica con altri materiali. Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il direttore dei lavori può inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito.

PRODOTTI PER ASSORBIMENTO ACUSTICO

Si definiscono materiali assorbenti acustici (o materiali fonoassorbenti) quelli atti a dissipare in forma sensibile l'energia sonora incidente sulla loro superficie e, di conseguenza, a ridurre l'energia sonora riflessa. Questa proprietà è valutata con il coefficiente di assorbimento acustico (a), definito dall'espressione: a = Wa/Wi dove: Wi è l'energia sonora incidente, Wa è l'energia sonora assorbita. Sono da considerare assorbenti acustici tutti i materiali porosi a struttura fibrosa o alveolare aperta. A parità di struttura (fibrosa o alveolare) la proprietà fonoassorbente dipende dallo spessore. I materiali fonoassorbenti si classificano secondo lo schema di seguito riportato. a) Materiali fibrosi: 1) Minerali (fibra di amianto, fibra di vetro, fibra di roccia); 2) Vegetali (fibra di legno o cellulosa, truciolari); b) Materiali cellulari: 1) minerali: - calcestruzzi leggeri (a base di pozzolane, perlite, vermiculite, argilla espansa); - laterizi alveolari; - prodotti a base di tufo; 2) sintetici: - poliuretano a celle aperte (elastico - rigido); - polipropilene a celle aperte. Per tutti i materiali fonoassorbenti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: — lunghezza e larghezza: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori: — spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; — massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; — coefficiente di assorbimento acustico, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dalla norma UNI ISO 354, deve rispondere ai valori prescritti nel progetto od in assenza a quelli dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori. Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche: — resistività al flusso d'aria (misurata secondo EN 29053); — reazione e/o comportamento al fuoco; — limiti di emissione di sostanze nocive per la salute;

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— compatibilità chimico-fisica con altri materiali. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; la direzione dei lavori ai fini della loro

accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni sopra riportate. In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od estere). Per i materiali fonoassorbenti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La direzione dei lavori deve inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito. In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od estere). Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono necessari controlli.

PRODOTTI PER ISOLAMENTO ACUSTICO E TERMICO

Si definiscono materiali isolanti acustici (o materiali fonoisolanti) quelli atti a diminuire in forma sensibile la trasmissione di energia sonora che li attraversa. Questa proprietà è valutata con il potere fonoisolante (R) definito dalla seguente formula: R = 10 log Wi/Wt dove: Wi è l'energia sonora incidente, Wt è l'energia sonora trasmessa. Tutti i materiali comunemente impiegati nella realizzazione di divisori in edilizia posseggono proprietà fonoisolanti. Per materiali omogenei questa proprietà dipende essenzialmente dalla loro massa areica.

Quando sono realizzati sistemi edilizi compositi (pareti, coperture, ecc.) formate da strati di materiali diversi, il potere fonoisolante di queste strutture dipende, oltre che dalla loro massa areica, dal numero e qualità degli strati, dalle modalità di accoppiamento, dalla eventuale presenza di intercapedine d'aria. Per tutti i materiali fonoisolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: — dimensioni: lunghezza e larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettata dalla direzione dei lavori; — spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; — massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali; in assenza dei primi due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; — potere fonoisolante, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dalla norma UNI 8270/3, deve rispondere ai valori prescritti nel progetto od in assenza a quelli dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori. Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche: — modulo di elasticità; — fattore di perdita; — reazione o comportamento al fuoco; — limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; — compatibilità chimico-fisica con altri materiali. I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; la direzione dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni sopra riportate . In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sono quelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica (primariamente norme internazionali od estere). Per i materiali fonoisolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La direzione dei lavori deve inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ove necessario acarotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito.

Polistirolo espanso Il polisterolo espanso è un materiale plastico ottenuto per estrusione nello spessore voluto e con

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densità compresa tra 30 e 50 kg/mc, salvo indicazione specifica di densità maggiori e, se richiesto dalla direzione dei lavori, dovrà essere fornito del "Marchio di qualità" rilasciato dall'Istituto Italiano per il polistirolo espanso di qualità garantita; dovrà essere impermeabile all'acqua ed al vapore, resistente agli urti, inodore, anigroscopico, imputrescibile ed autoestinguente ed, inoltre, dovrà resistere a temperature non inferiori a 75 °C.

Poliuretano espanso Il poliuretano espanso è un materiale plastico prodotto in manufatti o in "situ" per iniezione, è caratterizzato dal gas, presente nelle celle che gli conferisce un bassissimo valore di conducibilità termica e dovrà avere le seguenti caratteristiche: — densità 30 - 50 kg/mc — conducibilità termica (a 25 °C) max 0,018 Kcal/mqh °C — resistenza alla compressione (per densità da 30 a 50 ed in direzione normale alla espansione) 1 - 3 kgf/cmq

Argilla espansa L'argilla espansa sarà formata da granuli di varie dimensioni a struttura interna cellulare klinkerizzata ed una dura e resistente scorza esterna; dovrà essere assolutamente inerte, priva di sostanze organiche e combustibili, leggera, impermeabile, refrattaria e resistente alla compressione e dovrà avere un coefficiente di conducibilità termica a 25 °C pari a 0,08 Kcal/mqh °C.

Vermiculite La vermiculite è un materiale di tipo argilloso risultante dall'alterazione della mica nera e sarà fornito sotto forma di prodotto espanso, ottenuto per rapido riscaldamento del minerale alla temperatura di

250-300 °C; il prodotto espanso dovrà essere esente da impurità, incombustibile, insolubile in acqua, inattaccabile da calci e cemento. A seconda della granulometria il prodotto avrà massa volumica apparente di 100 ÷ 60 kg/mc, conducibilità termica a 20 °C di 0,03 ÷ 0,04 Kcal/mq h °C e potrà resistere a temperature sino a 900 °C.

Perlite La perlite sarà realizzata con lava vulcanica espansa in granuli e sarà fornita in pannelli rigidi le cui caratteristiche dipendono dai componenti aggiuntivi per gli stessi adottati, sarà imputrescibile ed ininfiammabile, a seconda della granulometria, avrà una massa volumica apparente di 130 - 90 kg/mc ed un coefficiente di conducibilità termica a 20 °C di 0,04 Kcal/mqh °C.

Pannelli in poliuretano espanso Lastre in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) per isolamento termico di pavimenti e pareti di spessore 5 o 10 cm, con un rivestimento Duotwin o equivante su entrambe le facce, avente: Conducibilità termica dichiarata: λD= 0.024 W/mK (EN 13165 Annessi A e C) Resistenza a compressione: valore minimo = 130/150 kPa (EN 826) Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: µ = 148 (EN 12086) Resistenza alla diffusione del vapore acqueo: Z = 21 m2/hPa (EN 12086) Assorbimento d’acqua: WL < 1 % (EN 12087) Classe di reazione al fuoco: F (EN 11925-2)

Pannelli in in schiuma polyiso espansa Lastre in poliuretano espanso. Lastre rigide di isolante termico formata da pannelli in schiuma polyiso espansa, a marchio CE secondo EN 13165 con conducibilità dichiarata lamda D=0,028 W/mK, resistenza a compressione 150 Kpa/cm2, rivestito su entrambe le facce con velo vetro saturato, privo di CFC o HCFC.

Pannelli in schiuma polyiso espansa Esecuzione di isolamento termico per pavimenti, coperture e pareti mediante fornitura e posa in opera di lastre tipo STIFERITE B o equivalente in schiuma polyiso espansa rigida (PIR), con rivestimenti di velo di vetro bitumato accoppiato a PPE sulla faccia superiore e con fibra minerale saturata sulla faccia inferiore, di spessore 10 cm, avente: Trasmittanza termica dichiarata: Ud= 0.22 W/m2K Resistenza termica dichiarata: Rd= 4.62 W/m2K Conducibilità termica dichiarata: ëD= 0.026 W/mK (EN 13165 Annessi A e C) Resistenza a compressione: valore minimo = 150 kPa (EN 826) Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: µ = 33 ± 2 (EN 12086)

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Resistenza alla diffusione del vapore acqueo: Z = 4.9 ± 0.1 m2/hPa (EN 12086) Assorbimento d'acqua: WL < 2 % in peso (EN 12087) Classe di reazione al fuoco: F (EN 11925-2

Isolamento in lana di legno mineralizzata con magnesite Fornitura e posa in opera di pannelli termofonoisolanti e fonoassorbenti in lana di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura, conformi alla Norma UNI EN 13168 – Tipo: “Pannello in lana di legno con legante Magnesite” – spessore 50 mm, dimensioni 500x2000 mm, rispondente inoltre alla Norma UNI 9714-M-A-I, certificato dall'Istituto per la Baubiologia e l'Ecologia di Neubeuern (D) per l'assenza di componenti nocivi oltre che per la provata ecobiocompatibilita accoppiati con pannelli termofonoisolanti e fonoassorbenti in lana di legno mineralizzata con magnesite ad alta temperatura con superficie a vista prefinita con impasto legnomagnesiaco, conformi alla Norma UNI EN 13168 – Tipo: “Pannello in lana di legno con legante Magnesite” – spessore 50 mm, , dimensioni 500x2000 mm, rispondente inoltre alla Norma UNI 9714- M-A-LEntrambi i pannelli hanno reazione al fuoco B-s1,d0, omologati dal Ministero dell'Interno in Classe 1 secondo circolare 3 MI.SA.(95) 3 del 28/2/95.

Pannelli in polistirene espanso sinterizzato (EPS) con capacità di riflessione della radiazione termica a spigolo vivo, controllata dal FIW di Monaco di Baviera, dotata di marchio Ü e di omologazione generale di applicazione Dibt “ai fini della sicurezza costruttiva”, prodotta da azienda certificata con sistema qualità UNI EN ISO 9001:2000 e certificata con sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001:2004, dotata di dichiarazione ambientale di prodotto EPD e di validazione EMAS. La lastra, marcata CE secondo la UNI EN 13163:2003, garantisce le seguenti proprietà: − conduttività termica (l) dichiarata a 10°C secondo UNI EN 13163:2003 di 0,031 W/m·K (misurata

secondo la EN 12667); − resistenza a flessione 200 kPa (EN 12089); resistenza a compressione al 10% di schiacciamento

pari a 150 kPa (EN 826); − resistenza a carico permanente a 50 anni con deformazione < del 2% dello spessore (compressive

creep) 45 kPa (EN 1606); − assorbimento d'acqua per lungo periodo per immersione totale inferiore al 3% in volume (EN

12087); − assorbimento d'acqua per diffusione pari al 5% in volume (EN 12088); − resistenza al passaggio del vapore (µ) =70 (EN 12086); r=25 kg/mc; reazione al fuoco in classe

europea E secondo la norma EN 13501-1.

Isolamento acustico anticalpestio Strato resiliente termoacustico composto da espanso modificato a base polietilenica sp. 10 mm, avente l=0.04 W/mK, Indice di isolamento acustico al calpestio calcolato ed in opera - L'n,w pari a 54 dB (UNI EN 12354-2), rigidità dinamica effettiva S' = 28 MN/m3 e con elevata resistenza alla compressione C < 8%, da posizionare con film marchiato a vista. Al fine di evitare ponti acustici tra il massetto e il piano di posa, la continuità del manto sarà garantita mediante giunzione con fascetta adesiva.

Pannelli isolanti per cappotto esterno in polistirene Pannello polistirene espanso, per il termoisolamento di facciate in conformità alla Normativa Europea EN 13163 tipo EPS-EN13163-L1-W2-T2-S2-P4-DS(N)2-DS(70,-)1-TR150- BS100. Granulato di polistirene espanso. Proprietà Valori Limiti di norma Definizione EPS-F (EN 13163) Peso specifico ca. 15-18kg/m3

Lunghezza L1 ± 0,6% (EN 822) Larghezza W2 ± 2mm (EN 822) Spessore T2 ± 1mm (EN 823) Ortogonalità S2 ± 2mm/1000mm (EN 824) Planarità P4 ± 5mm (EN 825) Stabilità dimensionale (cond. Normali) DS(N) 2 ± 0,2 (EN 1603) Stabilità dimensionale (cond. speciali) DS(70,-)1 48h, 70°C (EN 1604) Resistenza a trazione TR150 ε 150 kPa (EN 1607) Resistenza a flessione BS100 ε 100 kPa (EN 12089) Sollecitazione a compressione al 10% di deformazione CS(10)150 ε 150 kPa (EN 826)

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ < 10 (EN 12086) Conducibilità termica 0,040 W/mK (EN 12939)

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Formato dei pannelli 100x50 cm Comportamento al fuoco: E (EN 13501-1) Classe di infiammabilità B1 difficilmente combustibile Classe di formazione fumo Q3 Classe di formazione gocce Tr1

Pannelli isolanti per cappotto esterno in polistirene con grafite Pannello termoisolante in polistirolo espanso grigio con rivestimento riflettente della superficie di colore bianco. Componente di sistema per i rivestimenti termoisolanti a cappotto. Testato in base alla EN 13163 e certificato ETAG 004. Polistirolo granulato espanso additivato di grafite. Non contiene (fluoroclorocarburi), fluoroclorocarburi alogenati o fluorocarburi alogenati. Designation-Code EPS-EN 13163-L1-W2-T2-S2-P4-DS(N)2-DS(70,-)1-TR150-BS100 Peso specifico apparente ca. 15-18 kg/m3 Resistenza alla trazione trasversale ≥ 150 kPa Fattore di resistenzaalla diffusione del vapore acqueo µ < 10 Conducibilità termica λD 0,031 W/mK Formato dei pannelli 100x50 cm Comportamento al fuoco: E (Euroclasse) secondo EN 13501-1

Pannelli isolanti per cappotto esterno in polistirene espanso sinterizzato con grafite Pannelli termoisolanti in polistirene espanso sinterizzato con grafite, tagliato da blocco, esente da materiale rigenerato, prodotto secondo norma EN 13163 e con marchio UNI-IIP e marcatura CE. autoestinguente euroclasse E, marchio CE.

Caratteristiche tecniche: − Resistenza Compressione - UNI EN 826 - Kpa 70 CS(10)70 - 100CS(10)100 − Conducibilità termica - UNI EN 12667 UNI EN 12939 - W/Mk λ 0,029 - λ D 0,031 − Reazione al fuoco - UNI EN 11925-2 CSE-RF3-77 – Euroclasse – E1 − Temp. Limite – C°- 40 + 75 − Resist. Diff. Vapore UNI EN 12086 – 20/40 – 30/70 − Capacità Termica specifica - UNI EN 12524 - J/(Kg.K) 1450 − Assorb. Acqua per Immersione - UNI EN 12087 Vol.% WL(T)5 <_ 5% WL(T)3 <_ 3% − Stabilità Dimensionale - UNI EN 1603 DS(N)2 - % +_0.2 - DS(N)2 − Resistenza alla flessione - UNI EN 12089 - KPa BS 135 BS 200 − Modulo elastico a compressione - UNI EN 826 - kPa 2800

ART. 11 IMPERMEABILIZZAZIONI

I materiali impermeabilizzanti dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti e dovranno avere, a seconda del tipo, i seguenti requisiti.

Asfalto L'asfalto sarà naturale e proverrà dalle migliori miniere, sarà in pani, compatto, omogeneo, privo di catrame proveniente dalla distillazione del carbon fossile, ed il suo peso specifico varierà fra i limiti di 1104 e 1205 kg.

Bitume asfaltico Il bitume asfaltico proverrà dalla distillazione di rocce di asfalto naturale, sarà molle, assai scorrevole, di colore nero e scevro dell'odore proprio del catrame minerale proveniente dalla distillazione del carbon fossile e del catrame vegetale.

Manti bituminosi prefabbricati I manti bituminosi prefabbricati, oltre ad avere requisiti conformi alle norme UNI vigenti, avranno un supporto che potrà essere costituito da veli di vetro, da feltri o da tessuti di vetro ed un corpo costituito da bitume o mastice bituminoso; dovranno avere stabilità di forma a caldo, flessibilità e saranno imputrescibili, anigroscopici, chimicamente e fisicamente stabili, di buona resistenza alla trazione ed idonei a legarsi al bitume ossidato. I manti bituminosi prefabbricati potranno essere del tipo a superficie esterna autoprotetta con scagliette d'ardesia, graniglia di marmo o di quarzo o lamine metalliche a dilatazione autocompensata.

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Guaine in PVC plastificato Le guaine in PVC plastificato, oltre ad avere requisiti conformi alle norme UNI vigenti, dovranno avere le seguenti caratteristiche: — resistenza a trazione min 150 kgf/cmq — allungamento a rottura min 200 per cento — durezza Shore min A 75 — resistenza alla temperatura esterna da - 20 a + 75 °C Se sono usate come barriera al vapore dovranno avere uno spessore minimo di 0,8 mm se invece hanno la funzione di strato impermeabilizzante lo spessore minimo dovrà essere di 1,2 mm.

Doppio manto di guaine bituminose (la superiore autoprotetta) Doppia membrana bituminosa di cui la seconda guaina, a finire, autoprotetta con scaglie di ardesia naturale. Prima membrana in bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mm avente le seguenti caratteristiche: Norme di riferimento: EN 13707 - EN 13969 Tipo di mescola: BPE Tipo di armatura: Poliestere Finitura superiore: Film PP / Sabbia Finitura inferiore: Film PP Destinazione d'uso: Sottostrato Metodo di applicazione: a fiamma Difetti visibili EN 1850-1: Supera Lunghezza EN 1848-1: m = 10 -1% = 7,50 -1% (Spess. 5 mm) Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1% Spessore EN 1849-1: mm 4 ±0,2 mm Impermeabilità (metodo B) EN 1928: Supera Impermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: Supera Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roof Reazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 650 -20% - giunzioni di lato 450 -20% Proprietà a trazione - forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 750 -20% - forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 550 -20% - allungamento longitudinale % 40 -15 pp - allungamento traversale % 40 -15 pp Resistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 900 Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 15 Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale EN 12310-1 N 180 -30% - trasversale 180 -30% Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -20 Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 95 Flessibilità dopo invecchiamento artificiale EN 1296+EN 1109 °C -15 +15 °C Permeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000 Seconda membrana in bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mm avente le seguenti caratteristiche: Norme di riferimento: EN 13707

Tipo di mescola: BPE Tipo di armatura: Poliestere Finitura superiore: ardesia Finitura inferiore: Film PP Destinazione d'uso: Strato a finire Metodo di applicazione: a fiamma Difetti visibili EN 1850-1: Supera Lunghezza EN 1848-1: m = 7,50 -1% Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1% Massa areica EN 1849-1: kg/m2 5.80 ±15% Spessore EN 1849-1: mm 4 (su cimosa) ±0,2 mm

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Impermeabilità (metodo B) EN 1928: Supera Impermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: Supera Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roof Reazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 800 -20% - giunzioni di lato 550 -20% Proprietà a trazione - forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 900 -20% - forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 650 -20% - allungamento longitudinale % 50 ±15 pp - allungamento traversale % 50 ±15 pp Resistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 1500 Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 20 Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale EN 12310-1 N 300 -30% - trasversale 350 -30% Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -25 Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 100 Flessibilità dopo invecchiamento artificiale EN 1296+EN 1109 °C -20 +5 °C Permeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000 Adesione dei granuli EN12039: Perdita % 15 ±15pp La seconda membrana verrà posata, sfalsata di 50 cm, mediante rinvenimento a fiamma di GPL della massa bituminosa della membrana stessa, in aderenza totale sulla precedente, dovrà essere risvoltata ed incollata lungo le pareti verticali per almeno 20 cm oltre il livello massimo previsto per le acque pluviali superando l'impianto della prima. Le sormonte longitudinali saranno saldate a fiamma per almeno 10 cm e quelle di testa per almeno 15 cm.

Guaina bituminosa per fondazioni e muri controterra membrana bituminosa con un compound costituito da bitume distillato elastomeri e plastomeri. Supporto in tessuto non tessuto di poliestere composito è utilizzata come strato a finire con o senza protezione pesante o nelle fondazioni. La finitura superiore rivestita con sabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco. Finitura inferiore rivestita con un film antiadesivo di elevata fusibilità con goffratura a quadretti per favorire la sfiammatura del film ed indicare il giusto grado di fusione della mescola. Eseguire la posa con sfiammatura della finitura inferiore e con sovrapposizioni laterali di almeno 8 cm e quelle di testa di circa 15 cm. Tipo di mescola: BPP Tipo di armatura: Poliestere Finitura superiore: Sabbia/Talco Finitura inferiore: Film PE Metodo di applicazione: A fiamma Difetti visibili EN 1850-1 – Supera Lunghezza EN 1848-1 m ≥ 10 -1% Larghezza EN 1848-1 m ≥ 1 -1% Rettilineità EN 1848-1 – Supera Massa areica EN 1849-1 kg/m2 / Spessore EN 1849-1 mm 4 Impermeabilità (metodo B) EN 1928 – Supera Impermeabilità dopo invecchiamento EENN 1 1299268 Supera Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5 – F roof

Reazione al fuoco EN 13501-1 – EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 400 - giunzioni di lato 300 Resistenza alla penetrazione d’acqua (metodo A) EN 1928:2000 / Resistenza all’urto (supporto rigido) EN 12691 mm 800 Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 10 Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale EN 12310-1 N 140 140 140 -30% - trasversale 140 140 140 -30% Stabilità dimensionale EN 1107-1 % ≤ 0,3 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10 Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 120

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Resistenza a caldo dopo invecchiamento artificiale EN 1296+ EN 1110 °C 110 Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 20.000

Guaina bituminosa – barriera al vapore membrana impermeabilizzante realizzata con mescola a base di bitume distillato, elastomeri e plastomeri; armata con feltro di vetro rinforzato e lamina di alluminio. Finitura superiore rivestita con sabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco, mentre quella inferiore da un film antiadesivo di elevata fusibilità. Caratteristiche principali: Norme di riferimento: EN 13970. Tipo di mescola: BPP (bitume plastomerico); tipo di armatura: velo di vetro + lamina di alluminio; finitura superiore: sabbia; finitura inferiore: film PE; destinazione d’uso: BV (barriera vapore); metodo di applicazione: a fiamma. Lunghezza (EN 1848-1): m ≥ 15 -1% ≥ 10 -1% Larghezza (EN 1848-1) m ≥ 1 -1% Massa areica (EN 1849-1) kg/m2 2 / ±10% Spessore (EN 1849-1) mm 3 (tolleranza ±0,2 mm) Impermeabilità (metodo B) secondo norma EN 1928:2000 Comportamento al fuoco esterno (EN 13501-5): F roof Reazione al fuoco (EN 13501): EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa (EN 12317-1) N/50 mm 450; - giunzioni di lato N/50 mm 350 Proprietà a trazione - forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 450 - forza a trazione massima traversale EN 12311-1 N/50 mm 350 - allungamento longitudinale 3% - allungamento traversale 3% Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale e trasversale EN 12310-1 N 70 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10 -10 / Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 1.500.000 µ = 1.500.000 -10% Spessore 3 mm

Membrana traspirante idrorepellente Schermo ad alta traspirazione, composto da uno strato superiore speciale, idrorepellente di 1ª scelta, da una membrana centrale ad alta traspirazione, impermeabile all’acqua e all’aria e da uno strato assorbente nella parte inferiore. Va stesa direttamente sull’isolante termoacustico (o tavolato in legno), parallelamente alla linea di gronda, e fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormonto successivo. Per garantire una corretta posa del telo utilizzare le guarnizioni in corrispondenza dei chiodi stessi. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con i nastri adesivi. Peso: 180 gr/mq Resistenza strappo: 353 N/5 cm Valore Sd: ca. 0,02 m Colonna d’acqua: 4000 mm Reazione al fuoco: B2 Reazione raggi UVA: 4 mesi

Membrana freno al vapore

Membrana a bassa traspirabilità, freno al vapore, con doppia funzione di traspirazione, impermeabile all’aria e all’acqua, direttamente sul primo assito (sotto l’isolante termoacustico). Va steso parallelamente alla linea di gronda, fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormonto successivo. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con inastri adesivi. Peso: 155 gr/mq Resistenza strappo: 270 N/5 cm Valore Sd: ca. 2,0 m Colonna d’acqua: 5500 mm Reazione al fuoco: B2 Reazione raggi UVA: 4 mesi

ART. 12 IDROFUGHI - IDROREPELLENTI - ADDITIVI

Gli idrofughi, gli idrorepellenti e gli additivi dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti e, dovranno avere, altresì, i requisiti qui di seguito riportati.

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A) Idrofughi Gli idrofughi dovranno conferire efficace e duratura idrorepellenza alle malte senza alterarne negativamente le qualità fisico-meccaniche, mantenendo inalterati i colori delle stesse e non alterando la potabilità delle acque nel caso di intonaci a contatto di acqua potabile; dovranno essere approvvigionati in confezioni sigillate con l'indicazione della ditta produttrice, del tipo e del modo d'impiego.

B) Idrorepellenti Gli idrorepellenti dovranno conferire efficace e duratura idrorepellenza ai materiali sui quali verranno applicati senza alterarne le proprietà, l'aspetto ed il colore e dovranno essere perfettamente trasparenti ed inalterabili agli agenti atmosferici ed agli sbalzi di temperatura; dovranno essere approvvigionati in confezioni sigillate con l'indicazione della ditta produttrice, del tipo e del modo d'impiego.

C) Additivi Gli additivi per malte e calcestruzzi sono classificati in fluidificanti, aereanti, acceleranti, ritardanti, antigelo, ecc., dovranno migliorare a seconda del tipo le caratteristiche di lavorabilità, resistenza, impermeabilità, adesione, durabilità, ecc. e dovranno essere conformi anche alle prescrizioni di cui al punto 5) dell'allegato 1 del decreto ministeriale 9-1-1996 ; dovranno essere approvvigionati in confezioni sigillate con l'indicazione della ditta produttrice, del tipo e del modo d'impiego.

ART. 13 PROVE DEI MATERIALI

1) Certificato di qualità. L'Appaltatore, per poter impiegare i vari tipi di materiali prescritti dalle presenti Norme Tecniche, dovrà esibire preventivamente al Direttore dei Lavori, per ogni categoria di lavoro, i certificati rilasciati da un Laboratorio ufficiale relativo ai lavori caratteristici richiesti. Tali certificati dovranno contenere tutti i dati relativi alla provenienza e alla individuazione dei singoli materiali o loro composizione, agli impianti o luoghi di produzione, nonché i dati risultanti dalle prove di laboratorio atte ad accertare i valori caratteristici richiesti per le varie categorie di lavoro o fornitura in un rapporto a dosaggi e composizioni proposte. I certificati che dovranno essere esibiti tanto se i materiali sono prodotti direttamente, quanto se prelevati da impianti, da cave, da stabilimenti anche se gestiti da terzi, avranno una validità biennale. I certificati dovranno comunque essere rinnovati ogni qualvolta risultino incompleti o si verifichi una variazione delle caratteristiche dei materiali, delle miscele o degli impianti di produzione.

2) Accertamenti preventivi.

Prima dell’inizio dei lavori comportanti l’impiego di materiali in quantità superiori a: - 1.000 mc. per i materiali lapidei e conglomerati bituminosi, - 500 mc. per i conglomerati cementizi, - 50 t. per i cementi e le calci,

- 5.000 m. per le barriere

il Direttore dei Lavori, presa visione dei certificati di qualità presentati dall’Impresa, disporrà, se necessario (e a suo insindacabile giudizio) ulteriori prove di controllo di laboratorio a spese dell’Appaltatore. Se i risultati di tali accertamenti fossero difformi rispetto a quelli dei certificati, si darà luogo alle necessarie variazioni qualitative e quantitative dei singoli componenti, ed all’emissione di un nuovo certificato di qualità. Per tutti i ritardi nell’inizio dei lavori derivanti dalle difformità sopra accennate e che comportino una protrazione del tempo utile contrattuale sarà applicata la penale prevista nell’art. “Tempo utile per dare compiuti i lavori - penalità in caso di ritardo” delle Norme Generali.

3) Prove di controllo in fase esecutiva.

L'Impresa sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo e di norma periodicamente per le forniture di materiali di impiego continuo, alle prove ed esami dei materiali impiegati e da impiegare, sottostando a tutte le spese di prelevamento e di invio dei campioni ai Laboratori ufficiali indicati dalla Stazione appaltante. In particolare, tutte le prove ed analisi dei materiali stradali saranno eseguite, a spese dell’Impresa, presso un Laboratorio ufficiale. I campioni verranno prelevati in contraddittorio.

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Degli stessi potrà essere ordinata la conservazione nell'Ufficio Tecnico comunale previa apposizione di sigilli e firme del direttore dei Lavori e dell'Impresa e nei modi più adatti a garantire l'autenticità e la conservazione. I risultati ottenuti in tali Laboratori saranno i soli riconosciuti validi dalle due parti; ad essi si farà esclusivo riferimento a tutti gli effetti delle presenti Norme Tecniche.

ART. 14 MATERIALI VARI PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO

a) Bitumi - Emulsioni bituminose - Catrami: dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti nelle corrispondenti Norme vigenti del C.N.R.

b) Bitumi liquidi: dovranno corrispondere a requisiti di cui alle specifiche "Norme per l'accettazione dei bitumi liquidi per usi stradali" del C.N.R.

c) Tubi in calcestruzzo armato turbocentrifugato: essi saranno prefabbricati con il sistema della centrifugazione in elementi monolitici della lunghezza utile di 3,50-5,00 m con cemento tipo 425 alto forno per m3 d'inerte ben lavato e vagliato; maturati a pressione di vapore ed in bagno d'acqua; impermeabili e calcolati per resistenza ai carichi esterni di traffico anche pesante; raccordi a bicchiere e muniti di anello in gomma.

d) Manufatti in calcestruzzo prefabbricati (pozzetti, chiusini, caditoie, ecc.): essi saranno delle dimensioni, caratteristiche e spessori adatti a sopportare il traffico di 1^ categoria e la spinta del terreno, esenti da qualsiasi anomalia e perfettamente impermeabili. L'Appaltatore deve produrre i calcoli ed i disegni esecutivi dei manufatti e dovrà fornire su richiesta della Stazione Appaltante tutta la documentazione necessaria ad illustrare le caratteristiche meccaniche del calcestruzzo e le modalità di produzione degli elementi prefabbricati.

e) Caditoie - chiusini in ghisa: essi saranno costruiti con ghisa dalle caratteristiche, di cui alla precedente lettera g) delle dimensioni prescritte ed atti a sopportare i carichi indicati a seconda delle ubicazioni.

f) Tubazioni in cloruro di polivinile - P.V.C.: Tubi tipo UNI EN 1401: i tubi previsti tipo UNI EN 1401 dovranno essere conformi alla Norma Europea edita dal Comitato Europeo di Normalizzazione con codice di applicazione "U" destinate al convogliamento di reflui di scarico denominati a pelo libero, per fognature civili, industriali o agricole. - Materia prima: policloruro di vinile non plasticato PVC-U, il PVC contenuto non sarà meno del 80% in massa per la produzione di tubazioni. - Guarnizioni di tenuta: la guarnizione dovrà essere relizzata in conformità alla norma UNI EN 681/1 con materiale elastomerico, il sistema di giunzione a bicchiere sarà con guarnizione brevettata preinserita in fabbrica, l'anello elastomerico di gomma flessibile con ghiera dovrà risultare inamovibile nella sede del bicchiere a conformazione calibrata. - Aspetto e colore: i tibi si devono presentare ad occhio nudo con superficie lisce, il tubo colorato in tutto lo spessore della parete, può essere RAL 7037 o RAL 8023. - Marcatura: la marcatura dovrà essere continua ed indelebile conforme alla UNI EN 1401, effettuata in fabbrica, su almeno una generatrice esterna del tubo con lunghezze variabili aventi intervalli massimi di 2 m. - Lunghezze: barre di lunghezza da 6,5,3 m. - Classe di rigidità: I tubi oggetto della fornitura saranno fabbricati secondo la classe di rigidità anulare SN 8 kN/mq SDR 34. - Sistema di qualità: le tubazioni dovranno essere prodotte da aziende certificate secondo le norme UNI EN 9002 o 9001. - Marchi di conformità: marchio IIP o di altro istituto accreditato secondo la norme UNI EN 45011. - Posa in opera: l'impresa appaltatrice dovrà installare le tubazioni in base alle "Raccomandazioni di posa n. 3" dell'I.I.P. del 11/84. - Collaudo: le condotte verranno collaudate in opera secondo quanto previsto dal D.M.LL.PP. del 12/12/85 e dalla norma UNI EN 1610.

g) Tubi e raccordi in polietilene a.d.: dovranno essere conformi alle Norme UNI 7613 tipo 303 per pressioni di esercizio di 3,2 atm., per fognature urbane ed industriali, la norma citata si ntende qui riportata. Per quanto concerne le modalità di installazione, si fa riferimento alla normativa emanata dall'Istituto italiano dei Plastici (I.I.P.). I giunti a richiesta della Direzione Lavori potranno essere del tipo a bicchiere incollato o saldati di testa.

h) Per le altre forniture: raccordi in amianto-cemento, in calcestruzzo, tappi di chiusura, sifoni di cacciata, saracinesche, tubi zincati, profilati plastici, ecc., valgono le stesse norme di accettazione della parte introduttiva del presente articolo.

i) Tubazioni e raccordi in polietilene alta densità per condotte di fluidi in pressione Le tubazioni dovranno corrispondere a tutte le prescrizioni delle norme di unificazione: UNI 10910 e alle prescrizioni igienico sanitarie della circolare del Ministero della Sanità n. 102 del 2.12.1978 (acqua potabile) e al decreto del Ministero della Sanità 21.03.1973 (liquidi alimentari).

Materia prima I polietileni devono essere dei tipi previsti dalla norma UNI 10910 parte 1e precisamente della classe PE 100 σ 80 e PE 80 σ 63. Come prescritto dalla norma UNI 10910 il polietilene utilizzato garantisce una resistenza circonferenziale (MRS) di 10 MPa (PE100) e 8 MPa (PE80) a 50 anni e sarà dotata delle

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relative curve di regressione (elaborate secondo le norme ISO/TR 9080).

Marchi di qualità La conformità dei tubi alle normative sarà certificata da l'IIP Istituto Italiano dei Plastici e dagli Istituti Internazionali di certificazione di qualità. Tenuta idraulica:-La prova viene effettuata su tubo o su tratto della condotta in opera (comprendente almeno un giunto). Il valore della pressione da mantenere durante la prova è di 1,5 volte il valore della pressione nominale e deve essere raggiunto in circa 30 secondi e mantenuto per un tempo non minore di 2 minuti. Si controlla se si manifestano delle perdite, deformazioni localizzate ed altre eventuali irregolarità. Marcatura e designazione - La designazione dei tubi deve comprendere: a) - indicazione materiale e tipo; b) - il diametro esterno; c) - l'indicazione della pressione nominale; d) - il riferimento al numero delle norme. Accettabilità - Le tubazioni dovranno presentare la superficie interna ed esterna liscia ed uniforme, esente da irregolarità e difetti. La superficie interna della sezione dovrà essere compatta esente da cavità e da bolle. I tubi vengono forniti in barre nelle lunghezze commerciali e da convenirsi fra Committente e Fornitore. Tubazioni - I tubi in PE a.d. per fognature sono della serie decimale, in colore nero, in barre da 10,00 m e con spessori adatti alla pressione d'esercizio di 3,2 ATE prodotti secondo quanto stabilito dal progetto UNIPLAST ct. 267 del gennaio 1976. - Generalità - Le tubazioni tipo acquedotto per trasporto acque potabili dovranno corrispondere a tutte le prescrizioni delle norme di unificazione: UNI 7611-7615 ed alle prescrizioni della circolare del Ministero della Sanità N 102 del 2.12.1978, nonchè rispondenti alle seguenti caratteristiche: Produzione- La resina deve essere derivata esclusivamente dalla polimerizzazione dell'etilene e stabilizzata dal produttore del polimero con additivi uniformemente dispersi nella massa granulare. Non è ammesso, per la produzione di tubazioni, l'utilizzo da parte del trasformatore di polimero neutro stabilizzato a sua cura. Il contenuto in nerofumo deve essere superiore del 2% in peso. Il polimero deve essere assolutamente vergine e non rigenerato. Le caratteristiche del polimero devono corrispondere a quanto previsto dalle norme UNI 7611 per i fluidi in pressione.- Dimensioni e tolleranze - Conformi alle norme UNI 7611. Le tubazioni dovranno essere prodotte per estrusione e marcate con le seguenti indicazioni: - Materiale Pe/Ad - Tipo 312 - Nome del fabbricante - Marchio IIP - UNI e N° distintivo del produttore - Sigla del polimero utilizzato - Diametro esterno - Pressione nominale - Periodo di produzione e identificazione linea estrusione - Dicitura "POLIETILENE 100% VERGINE OMOLOGATO" Le tubazioni dovranno essere esenti da soffiature, cavità di ritiro, difetti di omogeneità, e non dovranno presentare intaccature o rigature di profondità maggiore del 50% delle tolleranze sullo spessore previste dalle norme UNI. Le tubazioni dovranno essere fornite in barre o rotoli di diversa lunghezza secondo la richiesta del Committente.- Certificazioni e prove. Alla fornitura dovranno essere allegate le seguenti certificazioni: - certificazione dalla quale risulti che il polimero utilizzato rientra tra quelli approvati in

sede internazionale e omologati dall' IIP per lo specifico impiego nella fabbricazione delle tubazioni per acquedotto; - certificazione da parte di società iscritte all'albo nazionale dei certificati di bilancio, attestante che tutti i tubi a marchio IIP sono estrusi utilizzando unicamente materia prima omologata dall'I.I.P.; - certificazione di qualità aziendale (SQP) a norme UNI-EN ISO 9002; - certificato con documentazione dell'IIP attestante che il produttore sia concessionario del marchio IIP, esteso a tutta la gamma dei diametri forniti; - certificati di collaudo in conformità alle norme UNI 7611-7615 per tubi in Pe/Ad. I certificati di produzione e collaudo, secondo le norme UNI 7611 e 7615, dovranno essere forniti per ciascun diametro. Particolarmente quelli riferiti alle prove di resistenza a lungo termine (170h-80ø) e resistenza a trazione. Le tubazioni dovranno inoltre resistere ad una pressione interna corrispondente ad una tensione di prova prefissata=4MPa, mantenuta costante per un tempo pari a 1000 ore ad una temperatura permanente di 80°(CEN/TC/155).

j) Pezzi speciali in acciaio e apparecchiature: saranno ricavati da tubo senza saldatura laminato a

caldo rispondente alle Norme UNI 6363 ed avranno le dimensioni prescritte dalla Direzione Lavori, dovendo in ogni caso essere il diametro interno della stessa misura di quello dei tubi, con l'eventuale possibilità di adeguati ringrossi esterni per agganciare i giunti Gibault; protetti internamente ed esternamente. La posa in opera dovrà garantire anche a distanza di anni la possibilità di smontaggio senza danni. Le apparecchiature di qualsiasi tipo si devono dare installate in opera complete di ogni loro parte ed accessorio necessario al funzionamento, perfettamente funzionanti e funzionali alla loro destinazione, eseguite in base alle norme CEI 23-1-1942 e successive modifiche ed integrazioni e rispondenti alle norme vigenti per quanto riguarda la sicurezza delle installazioni elettromeccaniche.

k) Saracinesche a corpo ovale: dovranno avere le parti in ghisa costruite con materiale della migliore qualità; essere esenti da difetti di funzionamento e da imperfezioni che compromettano la perfetta tenuta (pena la possibilità di rifiuto da parte della Direzione Lavori); la chiusura dovrà avvenire in senso orario; saranno fornite con completa bitumatura a caldo. Tutte le saracinesche dovranno essere provate nello stabilimento di produzione con una pressione di collaudo tale da

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garantire una pressione di esercizio di PN 10÷16. l) Sfiati in ghisa: dovranno essere del tipo automatico ad uno o due galleggianti, consentire una

pressione di esercizio mai inferiore a PN 10; andranno collegati al sommo delle tubazioni con tubo in acciaio zincato. Con gli sfiati sarà fornito anche un conveniente numero di chiavi.

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Capitolo 2 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

2.1- OPERE EDILI

ART. 15 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc. sia in rottura che parziali o complete, devono essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da non danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo. Rimane pertanto vietato gettare dall’alto materiali in genere, che invece devono essere trasportati o guidati in basso, e sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovranno essere opportunamente bagnati. Nelle demolizioni o rimozioni l’Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellature per sostenere le parti che devono restare, e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali tutti devono ancora potersi impiegare utilmente, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante. Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell’Appaltatore senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite. Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori, devono essere opportunamente scalcinati, puliti, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati dalla Direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nello scalcinamento, sia nel trasporto, sia nel loro assestamento per evitarne la dispersione. Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare all’Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati. I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre, dall’Appaltatore, essere trasportati fuori dal cantiere nei punti indicati od in rifiuto alle pubbliche discariche.

ART. 16 SCAVI IN GENERE

Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto, la relazione geologica e geotecnica e le particolari prescrizioni che saranno date all’atto esecutivo dalla Direzione dei Lavori. Nella esecuzione degli scavi in genere l’Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e franamenti, restando esso, oltrechè totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materie franate. L’Appaltatore dovrà, inoltre, provvedere a sue spese affinchè le acque scorrenti alla superficie del terreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi. Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili, o non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate a rifiuto fuori dalla sede del cantiere, o ai pubblici scarichi ovvero su aree che l’Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese. Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per tombamenti o rinterri esse dovranno essere depositate in luogo adatto, accettato dalla Direzione dei Lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie. La Direzione dei Lavori potrà fare asportare, a spese dell’Appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni. Qualora i materiali siano ceduti all'appaltatore, si applica il disposto del terzo comma dell'art. 36 del D.M. 19-4-2000, n. 145).

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ART. 17 SCAVI DI SBANCAMENTO

Per scavi di sbancamento o sterri andanti si intendono quelli ricadenti al di sopra di un piano orizzontale passante per il punto più depresso del terreno naturale o per il punto più depresso delle trincee o splateamenti precedentemente eseguiti ed aperti almeno da un lato ed occorrenti per lo spianamento o sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni, per la formazione di cortili, giardini, scantinati, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai, rampe incassate o trincee stradali, ecc., e in generale tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vasta superficie ove sia possibile l'allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento, sia pure con la formazione di rampe provvisorie, ecc. Se lo scavo dovesse risultare aperto su di un lato e non ne venisse ordinato lo scavo a tratti, il punto più depresso sarà quello terminale. Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovino al di sotto del piano di campagna, o del piano stradale di progetto (se inferiore al primo) quando gli scavi rivestano i caratteri sopra accennati, ed anche tutti i tagli a sezione larga che pur non rientrando nelle precedenti casistiche e definizioni potranno, tuttavia, consentire l'accesso con rampa ai mezzi di scavo, di caricamento e di trasporto.

ART. 18 SCAVI DI FONDAZIONE OD IN TRINCEA (A SEZIONE OBBLIGATA)

Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per dare luogo ai muri o pilastri di fondazione propriamente detti. In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne, condutture, fossi e cunette. Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione, dovranno essere spinti fino alla profondità che dalla Direzione dei Lavori verrà ordinata all’atto della loro esecuzione. Le profondità, che si trovano indicate nei disegni di consegna, sono perciò di semplice avviso e l’Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà più conveniente, senza che con ciò possa dare all’Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni o domande di speciali compensi, avendo egli soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzi contrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere. E’ vietato all’Appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto, di por mano alle murature prima che la Direzione dei Lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni. I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono sopra falde inclinate dovranno a richiesta della Direzione dei Lavori, essere disposti a gradini e anche con determinate contropendenze. Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare in più all’ingiro della medesima, dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell’Appaltatore, con le stesse materie scavate, sino al piano terreno naturale primitivo. Gli scavi per fondazione dovranno, quando occorra, essere solidamente puntellati e sbadacchiati con robuste armature in modo da assicurare abbondantemente contro ogni pericolo gli operai, ed impedire ogni smottamento di materia durante l’esecuzione tanto degli scavi che delle murature. L’Appaltatore è responsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private che potessero accadere per la mancanza o insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle quali egli deve provvedere di propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni riconosciute necessarie, senza rifiutarsi, per nessun pretesto, di ottemperare alle prescrizioni che, al riguardo gli venissero impartite dalla Direzione dei Lavori. Col procedere delle murature l'appaltatore potrà recuperare i legnami costituenti le armature, sempreché non si tratti di armature formanti parte integrante dell'opera, da restare quindi in posto in proprietà dell'amministrazione; i legnami però, che a giudizio della direzione dei lavori, non potessero essere tolti senza pericolo o danno del lavoro, dovranno essere abbandonati negli scavi.

ART. 19 SCAVI SUBACQUEI E PROSCIUGAMENTI

Se dagli scavi in genere e dagli scavi di fondazione, l'appaltatore, in caso di sorgive o infiltrazioni, non potesse far defluire l'acqua naturalmente, è in facoltà della direzione dei lavori di ordinare, secondo i casi, e quando lo riterrà opportuno, la esecuzione degli scavi subacquei, oppure il prosciugamento.

Sono considerati come scavi subacquei soltanto quelli eseguiti in acqua a profondità maggiore di 20 cm sotto il livello costante a cui si stabiliscono le acque sorgive nei cavi, sia naturalmente, sia dopo un parziale prosciugamento ottenuto con macchine o con l'apertura dei canali fugatori. Il volume di scavo eseguito in acqua, sino ad una profondità non maggiore di 20 cm dal suo livello

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costante, verrà perciò considerato come scavo in presenza d'acqua, ma non come scavo subacqueo e l'appaltatore sarà tenuto a provvedere all'esaurimento di essa a suo carico, con i mezzi più idonei e con le necessarie cautele. Gli scavi da eseguire al di sotto dei 20 cm dal livello costante, saranno considerati scavi subacquei e gli stessi saranno compensati, in assenza di espressa voce nell'elenco prezzi, con apposito sovrapprezzo nel quale siano compresi tutti gli oneri per l'aggottamento ad esaurimento dell'acqua con il mezzo che si riterrà più opportuno. Quando la direzione dei lavori ordinasse il mantenimento degli scavi in asciutto, sia durante l'esecuzione delle strutture di fondazione che di altre opere , gli esaurimenti relativi verranno eseguiti in economia, e l'appaltatore, se richiesto, avrà l'obbligo di fornire le macchine e gli operai necessari. Per i prosciugamenti praticati durante l'esecuzione delle strutture di fondazione, l'appaltatore dovrà adottare tutti quegli accorgimenti atti ad evitare il dilavamento delle malte.

ART. 20 RILEVATI E RINTERRI

Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro ovvero per riempire i vuoti tra le pareti degli scavi e le murature, o da addossare alle murature e fino alle quote prescritte dalla Direzione dei Lavori si impiegheranno in generale e salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti sul lavoro, in quanto disponibili ed adatte, a giudizio della Direzione dei Lavori, per la formazione dei rilevati. Quando venissero a mancare in tutto od in parte i materiali di cui sopra, si provvederanno le materie occorrenti prelevandole ovunque l’Appaltatore crederà di sua convenienza, purchè i materiali occorrenti siano riconosciuti idonei dalla Direzione dei Lavori. Per rilevati e rinterri da addossarsi alle murature, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l’impiego di quelle argillose e, in generale, di tutte quelle che con l’assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte. Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perchè la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza da tutte le parti, disponendo contemporaneamente le materie bene sminuzzate con maggiore regolarità e precauzione in modo da caricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico male distribuito. Le materie trasportate in rilevato o rinterro con vagonetti o carretti, autocarri ecc., non potranno essere scaricate direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell’opera per essere riprese poi e trasportate con carriole, barelle ed altro mezzo, purchè a mano, al momento delle formazioni dei suddetti rinterri. Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pionatura delle materie stesse, da farsi per quella larghezza e secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione dei Lavori. E’ vietato addossare terrapieni a murature di fresca costruzione. Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancanza od imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a tutto carico dell’Appaltatore. E’ obbligo dell’Appaltatore, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati durante la loro costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste dall’assestamento delle terre, affinchè all’epoca del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle ordinate. L’Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati e profilati e compiendo a sue spese, durante l’esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli occorrenti ricarichi o tagli, la ripresa e la sistemazione delle scarpate, delle banchine e l’espurgo dei fossi. La superficie del terreno sulla quale dovranno elevarsi i terrapieni, sarà previamente scoticata , ove occorra, e se inclinata sarà tagliata a gradini con leggera pendenza verso monte.

ART. 21 PARATIE E DIAFRAMMI

La paratia od il diaframma costituiscono una struttura di fondazione infissa o costruita in opera a partire dalla superficie del terreno con lo scopo di realizzare tenuta all'acqua ed anche a sostegno di scavi. Le paratie ed i diaframmi potranno essere: — del tipo a palancole metalliche infisse; — del tipo a palancole prefabbricate con calcestruzzo armato centrifugato infisse; — del tipo a pali in calcestruzzo armato di grosso diametro accostati; — a diaframma gettato in opera di calcestruzzo armato.

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A) PALANCOLE INFISSE

A.1) Paratie a palancole metalliche infisse Le palancole metalliche, di sezione varia, devono rispondere comunque ai seguenti requisiti fondamentali: adeguata resistenza agli sforzi di flessione, facilità di infissione, impermeabilità delle giunzioni, facilità di estrazione e reimpiego (ove previsto), elevata protezione contro le corrosioni. L'infissione delle palancole sarà effettuata con i sistemi normalmente in uso. Il maglio dovrà essere di peso complessivo non minore del peso delle palancole comprensivo della relativa cuffia. Dovranno essere adottate speciali cautele affinché durante l'infissione gli incastri liberi non si deformino e rimangano puliti da materiali così da garantire la guida alla successiva palancola. A tale scopo gli incastri prima dell'infissione dovranno essere riempiti di grasso. Durante l'infissione si dovrà procedere in modo che le palancole rimangono perfettamente verticali non essendo ammesse deviazioni, disallineamenti o fuoriuscita dalle guide. Per ottenere un più facile affondamento, specialmente in terreni ghiaiosi e sabbiosi, l'infissione, oltre che con la battitura potrà essere realizzata con l'ausilio dell'acqua in pressione fatta arrivare, mediante un tubo metallico, sotto la punta della palancola. Se durante l'infissione si verificassero fuoriuscite dalle guide, disallineamenti o deviazioni che a giudizio della direzione dei lavori non fossero tollerabili, la palancola dovrà essere rimossa e reinfissa o sostituita, se danneggiata.

A.2) Paratia a palancole prefabbricate in calcestruzzo armato centrifugato Le palancole prefabbricate saranno centrifugate a sezione cava. Il conglomerato cementizio impiegato dovrà avere una resistenza caratteristica a 28 giorni non inferiore a 40 N/mmq e dovrà essere esente da porosità od altri difetti. Il cemento sarà ferrico pozzolanico, pozzolanico o d'altoforno. Potrà essere richiesto, per infissione con battitura in terreni tenaci, l'inserimento nel getto di puntazza metallica. L'operazione d'infissione sarà regolata da prescrizioni analoghe a quelle stabilite per i pali in calcestruzzo armato centrifugato di cui al successivo articolo. Nel caso specifico, particolare cura dovrà essere posta nell'esecuzione dei giunti, da sigillare con getto di malta cementizia.

B) PARATIE COSTRUITE IN OPERA

B.1) Paratie a pali in calcestruzzo armato di grosso diametro accostati Dette paratie saranno di norma realizzate mediante pali di calcestruzzo armato eseguiti in opera accostati fra loro e collegati in sommità da un cordolo di calcestruzzo armato. Per quanto riguarda le modalità di esecuzione dei pali, si rinvia a quanto fissato nel relativo articolo. Nel caso specifico, particolare cura dovrà essere posta nell'accostamento dei pali fra loro e nel mantenere la verticalità dei pali stessi.

B.2) Diaframmi in calcestruzzo armato In linea generale i diaframmi saranno costruiti eseguendo lo scavo del terreno a qualsiasi profondità con benna od altro sistema idoneo a dare tratti di scavo (conci) della lunghezza singola di norma non inferiore a 2,50 m. Lo scavo verrà eseguito con l'ausilio di fango bentonitico per evacuare i detriti, e per il sostegno provvisorio delle pareti. I fanghi di bentonite da impiegare nello scavo dovranno essere costituiti di una miscela di bentonite attivata, di ottima qualità, ed acqua, di norma nella proporzione di 8-16 kg di bentonite asciutta per 100 l d'acqua, salvo la facoltà della direzione dei lavori di ordinare una diversa dosatura. Il contenuto in sabbia finissima dovrà essere inferiore al 3 per cento in massa della bentonite asciutta. Eseguito lo scavo e posta in opera l'armatura metallica interessante il concio, opportunamente sostenuta e mantenuta in posizione durante il getto, sarà effettuato il getto del conglomerato cementizio con l'ausilio di opportuna prolunga o tubo di getto, la cui estremità inferiore sarà tenuta almeno due metri al di sotto del livello del fango, al fine di provocare il rifluimento in superficie dei fanghi bentonitici e di eseguire senza soluzioni di continuità il getto stesso. Il getto dovrà essere portato fino ad una quota superiore di circa 50 cm a quella di progetto. I getti dei calcestruzzi saranno eseguiti solo dopo il controllo della profondità di scavo raggiunta e la verifica della armatura da parte della direzione dei lavori. Nella ripresa dei getti, da concio a concio, si adotteranno tutti gli accorgimenti necessari al fine di evitare distacchi, discontinuità e differenze nei singoli conci. L'allineamento planimetrico della benna di scavo del diaframma sarà ottenuto di norma con la formazione di guide o corree in calcestruzzo anche debolmente armato.

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PROVE E VERIFICHE SUL DIAFRAMMA Oltre alle prove di resistenza sui calcestruzzi e sugli acciai impiegati previsti dalle vigenti norme, la direzione dei lavori potrà richiedere prove di assorbimento per singoli pannelli, nonché eventuali carotaggi per la verifica della buona esecuzione dei diaframmi stessi.

ART. 22 MALTE E CONGLOMERATI

I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati secondo le particolari indicazioni che potranno essere imposte dalla Direzione dei Lavori o stabilite nell’elenco prezzi, dovranno corrispondere alle seguenti proporzioni:

A) MALTA COMUNE Calce spenta in pasta Sabbia

0,25 ÷ 0,40 mc 0,85 ÷ 1,00 mc

B) MALTA COMUNE PER INTONACO RUSTICO (RINZAFFO) Calce spenta in pasta

0,20 ÷ 0,40 mc

Sabbia 0,90 ÷ 1,00 mc

C) MALTA COMUNE PER INTONACO CIVILE (STABILITURA) Calce spenta in pasta

0,35 ÷ 0,45 mc

Sabbia vagliata 0,80 mc

D) MALTA GROSSA DI POZZOLANA Calce spenta in pasta

0,22 mc

Pozzolana grezza 1,10 mc

E) MALTA MEZZANA DI POZZOLANA Calce spenta in pasta

0,25 mc

Pozzolana vagliata 1,10 mc

F) MALTA FINA DI POZZOLANA Calce spenta in pasta

0,28 mc

Pozzolana vagliata 1,05 mc

G) MALTA IDRAULICA Calce idraulica

3,00 ÷ 5,00 q

Sabbia 0,90 mc

H) MALTA BASTARDA Malte di cui alle lettere A), E), G)

1,00 mc

Agglomerante cementizio a lenta presa 1,50 q

I) MALTA CEMENTIZIA FORTE Cemento idraulico normale

3,00 ÷ 6,00 q

Sabbia 1,00 mc

L) MALTA CEMENTIZIA DEBOLE Agglomerante cementizio a lenta presa

2,50 ÷ 4,00 q

Sabbia 1,00 mc

M) MALTA CEMENTIZIA PER INTONACI Agglomerante cementizio a lenta presa

6,00 q

Sabbia 1,00 mc

N) MALTA FINE PER INTONACI Malta di cui alle lettere C), F), G) vagliata allo staccio fino

O) MALTA PER STUCCHI Calce spenta in pasta

0,45 mc

Polvere di marmo 0,90 mc

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P) CALCESTRUZZO IDRAULICO DI POZZOLANA Calce comune

0,15 mc

Pozzolana Pietrisco o ghiaia

0,40 mc 0,80 mc

Q) CALCESTRUZZO IN MALTA IDRAULICA Calce idraulica

1,50 ÷ 3,00 q

Sabbia Pietrisco o ghiaia

0,40 mc 0,80 mc

R) CONGLOMERATO CEMENTIZIO PER MURI, FONDAZIONI, ECC. Cemento

1,50 ÷ 2,50 q

Sabbia Pietrisco o ghiaia

0,40 mc 0,80 mc

S) CONGLOMERATO CEMENTIZIO PER STRUTTURE SOTTILI Cemento

3,00 ÷ 3,50 q

Sabbia Pietrisco o ghiaia

0,40 mc 0,80 mc

Quando la Direzione dei Lavori ritenesse di variare le porzioni sopra indicate, l’Appaltatore sarà obbligato ad uniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in base alle nuove proporzioni previste. I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati con apposite casse della capacità prescritta dalla Direzione e che l’Appaltatore sarà in obbligo di provvedere e mantenere a sue spese costantemente su tutti i piazzali ove verrà effettuata la manipolazione. La calce spenta in pasta non dovrà essere misurata in fette, come viene estratta, con badile dal calcinaio, ma bensì dopo essere stata rimescolata e ricondotta ad una pasta omogenea consistente e bene unita. L’impasto dei materiali dovrà essere fatto a braccia d’uomo, sopra aree convenientemente pavimentate, oppure a mezzo di macchine impastatrici o mescolatrici. I materiali componenti le malte cementizie saranno prima mescolati a secco, fino ad ottenere un miscuglio di tinta uniforme, il quale verrà poi asperso ripetutamente con la minore quantità di acqua possibile ma sufficiente, rimescolando continuamente. Nella composizione di calcestruzzi con malte di calce comune od idraulica, si formerà prima l'impasto della malta con le proporzioni prescritte, impiegando la minore quantità d'acqua possibile, poi si distribuirà la malta sulla ghiaia o pietrisco e si mescolerà il tutto fino a che ogni elemento sia per risultare uniformemente distribuito nella massa ed avviluppato di malta per tutta la superficie. Gli impasti, sia di malta che di conglomerato, dovranno essere preparati soltanto nella quantità necessaria per l’impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quanto possibile in vicinanza del lavoro. I residui d’impasto che non avessero, per qualsiasi ragione, immediato impiego, dovranno essere gettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con calce comune, che potranno essere utilizzati però nella sola stessa giornata del loro confezionamento.

CONGLOMERATI CEMENTIZI SEMPLICI OD ARMATI

Per i conglomerati cementizi semplici od armati gli impasti dovranno essere eseguiti in conformità alle prescrizioni contenute nelle norme tecniche vigenti. In particolare si prescrivono le seguenti caratteristiche:

cls per sottofondazioni classe di resistenza C12/15 (Rck ≥ 15 MPa)

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classe di esposizione X0 – Prospetto 4 UNI 11104 cemento tipo II 32.5 UNI EN 450 dosaggio cemento ≥ 200 kg/mc di impasto rapporto A/C ≤ 0.60 contenuto massimo cloruri Cl 1,00% dim. nominale max aggregati 25 mm consistenza S3 – semifluida

cls per strutture di fondazione classe di resistenza C25/30(Rck ≥ 30 MPa)

classe di esposizione XC2 – Prospetto 4 UNI 11104 cemento tipo II 32.5 UNI EN 450 dosaggio cemento ≥ 300 kg/mc di impasto rapporto A/C ≤ 0.60 contenuto massimo cloruri Cl 0,20% dim. nominale max aggregati 25 mm consistenza S4 – fluida copriferro 4 cm (salvo diversa indicazione)

cls per strutture in elevazione classe di resistenza C28/35(Rck ≥ 35 MPa) (pareti, pilastri e solette) classe di esposizione XC3 – Prospetto 4 UNI 11104

cemento tipo II 32.5 UNI EN 450 dosaggio cemento ≥ 320 kg/mc di impasto rapporto A/C ≤ 0.55 contenuto massimo cloruri Cl 0,20% dim. nominale max aggregati 25 mm inerti resistenti al gelo consistenza S4 – fluida copriferro elevazioni 4 cm (salvo diversa indicazione) copriferro solette 3 cm (salvo diversa indicazione)

ART. 23 MURATURE IN GENERE

La costruzione delle murature portanti sarà eseguita in conformità alle prescrizioni contenute nelle normative di cui all’art 65.

Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, la costruzione di voltine, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori: - per ricevere le travi in genere, le pietre da taglio e quanto altro non viene messo in opera durante

la formazione delle murature; - per il passaggio dei tubi delle pluviali, dell’acqua potabile, canne di stufa e camini, cessi, orinatoi,

lavandini, ecc; - per le condutture elettriche di campanelli, di telefoni, e di illuminazione; - per gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, soglie, inferriate, ringhiere, davanzali, ecc..

Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare i muri già costruiti per praticarvi i fori suddetti. La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfetto collegamento sia con le murature esistenti, sia fra le varie parti di esse, evitando nel corso dei lavori la formazione di strutture eccessivamente emergenti dal resto della costruzione. La muratura procederà a filari allineati, coi piani di posa normali alle superfici viste o come altrimenti venisse prescritto. All’innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al materiale impiegato. I lavori di muratura qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi di gelo, nei quali la temperatura si mantenga per molte ore al disotto di zero gradi centigradi.

Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere di muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno fredde del giorno purchè, al distacco del lavoro vengano adottati i provvedimenti di uso comune per difendere le murature dal gelo notturno. Le facce delle murature in malta dovranno essere mantenute bagnate per almeno 15 giorni dalla loro ultimazione od anche più se sarà richiesto dalla Direzione dei Lavori.

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ART. 24 MURATURE E RIEMPIMENTI IN PIETRAME A SECCO - VESPAI

Murature in pietrame a secco Dovranno essere eseguite con pietre ridotte col martello alla forma che più sia possibile regolare, restando assolutamente escluse quelle di forma rotonda. Le pietre saranno messe in opera in modo che si colleghino perfettamente fra loro, scegliendo per i paramenti quelle di maggiori dimensioni, non inferiori a 20 cm di lato, e le più adatte per il miglior combaciamento, onde supplire così con la accuratezza della costruzione alla mancanza di malta. Si eviterà sempre la ricorrenza delle connessure verticali. Nell'interno della muratura si farà uso delle scaglie soltanto per appianare i corsi e riempire gli interstizi tra pietra e pietra. La muratura in pietrame a secco per muri di sostegno in controriva o comunque isolati sarà sempre coronata da uno strato di muratura in malta di altezza non minore di 30 cm; a richiesta della direzione lavori vi si dovranno eseguire anche opportune feritoie regolari e regolarmente disposte, anche a più ordini, per lo scolo delle acque.

Riempimenti in pietrame a secco Dovranno essere realizzati con pietrame da collocarsi in opera a mano su terreno ben costipato, al fine di evitare cedimenti per effetto dei carichi superiori. Per drenaggi e fognature si dovranno scegliere le pietre più grosse e regolari e preferibilmente a forma di lastroni quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti pozzetti o cunicoli; oppure infine negli strati inferiori il pietrame di maggiori dimensione, impiegando nell'ultimo strato superiore pietrame minuto, ghiaia o anche pietrisco per impedire alle terre sovrastanti di penetrare e scendere otturando così gli interstizi tra le pietre. Sull'ultimo strato di pietrisco si dovranno pigiare convenientemente le terre, con le quali dovrà completarsi il riempimento dei cavi aperti per la costruzione di fognature e drenaggi.

Vespai e intercapedini Nei locali in genere i cui pavimenti verrebbero a trovarsi in contatto con il terreno naturale potranno essere ordinati vespai in pietrame o intercapedini in laterizio. In ogni caso il terreno di sostegno di tali opere dovrà essere debitamente spianato, bagnato e ben battuto per evitare qualsiasi cedimento. Per i vespai in pietrame si dovrà formare anzitutto in ciascun ambiente una rete di cunicoli di ventilazione, costituita da canaletti paralleli aventi interasse massimo di 1,50 m; essi dovranno correre anche lungo tutte le pareti ed essere comunicanti fra loro. Detti canali dovranno avere sezione non minore di 15 × 20 cm ed un sufficiente sbocco all'aperto, in modo da assicurare il ricambio dell'aria. Ricoperti tali canali con adatto pietrame di forma pianeggiante, si completerà il sottofondo riempiendo le zone rimaste fra cunicolo e cunicolo con pietrame in grossi scheggioni disposti coll'asse maggiore verticale ed in contrasto fra loro, intasando i grossi vuoti con scaglie di pietra e spargendo infine uno strato di ghiaietto di conveniente grossezza sino al piano descritto. Le intercapedini, a sostituzione di vespai, potranno essere costituite da un piano di tavelloni murati in malta idraulica fina e poggianti su muretti in pietrame o mattoni, ovvero da volture di mattoni, ecc.

Vespaio aerato con elementi in pvc Formazione di vespaio ventilato con elementi modulari in polipropilene riciclato, costituiti da calotta sferica che si conclude su quattro supporti; da posarsi a secco su sottofondo piano, costituente cassero a perdere atto a sostenere materiali e persone in fase di getto e completamento, per formare intercapedine con il piano su cui viene posato. Si comprende il getto del massetto in calcestruzzo di 5 cm, tirato a staggia, dosato a kg. 250/mc di impasto e i muretti perimetrali di contenimento.

ART. 25 MURATURE DI MATTONI

I mattoni prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersione prolungata e mai per aspersione. Essi dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolati e normali in modo che la malta rifluisca all’ingiro e riempia tutte le connessure. La larghezza delle connessure non dovrà essere maggiore di 10 mm nè minore di mm.5. I giunti non verranno rabboccati durante la costruzione per dare maggiore presa all’intonaco ed alla stuccatura col ferro. La malte da impiegare per la esecuzione di questa muratura dovranno essere passate al setaccio per evitare che i giunti fra i mattoni riescano superiori al limite di tolleranza fissato. Le murature di rivestimento saranno fatte a corsi bene allineati e collegantisi a morsa con la parte interna.

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Se la muratura dovesse eseguirsi a paramento visto si dovrà avere cura di scegliere per le facce esterne i mattoni di migliore cottura, meglio formati e di colore più uniforme, disponendoli in perfetta regolarità e ricorrenza nelle connessure orizzontali, alternando con precisione i giunti verticali. In questo genere di parametro le connessure di faccia vista non dovranno avere grossezza maggiore di 7 millimetri e, previa loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta di cemento, diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura. In questo genere di paramento le connessure di faccia vista non dovranno avere grossezza maggiore di 5 mm e, previa loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica o di cemento, diligentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavatura. Le sordine, gli archi, le piattabande e le volte dovranno essere costruiti in modo che i mattoni siano sempre disposti in direzione normale alla curva dell'intradosso e le connessure dei giunti non dovranno mai eccedere la larghezza di 5 mm all'intradosso e 10 mm all'estradosso.

Muratura con blocchi in laterizio sp 20cm Blocchi da tamponamento in laterizio delle dimensioni di 20x25x25 cm, foratura 60%, spessore delle cartelle esterne mm 10, spessore delle cartelle interne mm 8. Resistenza caratteristica dei blocchi: in direzione verticale 2 N/mm2 e in direzione ortogonale 10 N/mm2. L'esecuzione della muratura comprende malta speciale tra le fughe, compreso ancoraggio agli elementi strutturali, con barre filettate, piastre, bulloni, resina epissodica o altro sistema, come da dettagli strutturali, ponteggi, regoli, architravi, piattabande, fori, spallette, smussi, riseghe, tagli, sfridi, fornitura di tutti i materiali necessari, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte.

Muratura con blocchi in laterizio sp 25cm Blocchi da tamponamento in laterizio alveolato di cui alla norma UNI EN 771, delle dimensioni di 35x25x20 cm, foratura verticale pari al 60-70%. Conducibilità termica lambda= 0.312W/mk, coefficiente al vapore µ = 9, ρ=796kg/m3. L'esecuzione della muratura comprende malta speciale tra le fughe, compreso ancoraggio agli elementi strutturali, con barre filettate, piastre, bulloni, resina epissodica o altro sistema, come da dettagli strutturali, ponteggi, regoli, architravi, piattabande, fori, spallette, smussi, riseghe, tagli, sfridi, fornitura di tutti i materiali necessari, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte.

Muratura di tamponamento in blocchi di cls EI 120 spessore 12 cm Muratura da tamponamento facciavista eseguita con manufatti in calcestruzzo di argilla espansa Tagliafuoco tre pareti fornito da Aziende con Sistema di Qualità certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001 da Ente accreditato, e dotata di certificazione di prodotto secondo le specifiche ANPEL. I manufatti devono avere dimensioni modulari di cm 12 (spessore cm 12) di densità a secco pari a 1400 kg/m3 ≤ ρ ≤ 1600 kg/m3, conducibilità termica 0,42 W/mK ≤ λ ≤ 0,54 W/mK , posati con impiego di malta tradizionale o con malta premiscelata Tagliafuoco. I blocchi impiegati devono avere una prestazione di resistenza al fuoco EI 120 (per muratura di tamponamento) secondo D.M. 16/2/2007. Sono compresi gli oneri per la formazione di spalle , architravi, giunti di controllo sigillati con prodotti adeguati e computati a parte.

Muratura di tamponamento in blocchi di cls EI 120 spessore 25 cm Muratura da tamponamento facciavista eseguita con manufatti in calcestruzzo di argilla espansa Tagliafuoco quattro pareti fornito da Aziende con Sistema di Qualità certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001 da Ente accreditato, e dotata di certificazione di prodotto secondo le specifiche ANPEL. I manufatti devono avere dimensioni modulari di cm 25 (spessore cm 25) di densità a secco pari a 1400 kg/m3 ≤ ρ ≤ 1600 kg/m3, conducibilità termica 0,42 W/mK ≤ λ ≤ 0,54 W/mK , posati con impiego di malta tradizionale o con malta premiscelata Tagliafuoco. I blocchi impiegati devono avere una prestazione di resistenza al fuoco EI 120 (per muratura di tamponamento) secondo D.M. 16/2/2007.Sono compresi gli oneri per la formazione di spalle , architravi, giunti di controllo sigillati con prodotti adeguati e computati a parte.

ART. 26 TRAMEZZI DI UNA TESTA ED IN FOGLIO CON MATTONI PIENI E FORATI

I tramezzi di una testa ed in foglio verranno eseguiti con mattoni scelti, esclusi i rottami, i laterizi incompleti e quelli mancanti di qualche spigolo. Tutti i tramezzi, di qualsiasi specie, saranno eseguiti con le migliori regole dell’arte, a corsi orizzontali ed a due fili per evitare la necessità di forte impiego di malta per l’intonaco; la chiusura dell’ultimo corso sotto il soffitto sarà ben serrata, se occorre, dopo congruo tempo, con scaglie e cemento. Nelle pareti in foglio, quando la Direzione del lavori lo ordinasse, saranno introdotte nella costruzione

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intelaiature in legno attorno ai vani delle porte, allo scopo di poter fissare i serramenti al telaio, anzichè alla parete, oppure ai lati od alla sommità delle pareti stesse, per il loro consolidamento, quando esse non arrivano fino ad un'altra parete od al soffitto. Quando una parete deve eseguirsi fin sotto al soffitto, la chiusura dell'ultimo corso sarà ben serrata, se occorre, dopo congruo tempo con scaglie e cemento.

ART. 27 MURATURE DI GETTO IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO

Il conglomerato da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali di altezza da cm. 20 a cm 30, su tutta l’estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, per modo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e nella sua massa. Quando il conglomerato sia da collegare in opera entro cavi molto incassati od a pozzo, esso dovrà essere calato nello scavo mediante secchi e ribaltamento. Solo nel caso di scavi molto larghi la Direzione dei Lavori potrà consentire che il conglomerato venga gettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura deve, per ogni strato di cm. 30 d’altezza, essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti. Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili o quegli altri mezzi d'immersione che la direzione dei lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessaria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi con pregiudizio della sua consistenza. Finito il getto, e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato assodare per tutto il tempo che la direzione dei lavori stimerà necessario.

ART. 28 OPERE IN CEMENTO ARMATO NORMALE E PRECOMPRESSO

Nell’esecuzione delle opere in cemento armato l’Appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le seguenti norme.

- L. 5 novembre 1971, n. 1086 G.U. n. 321 del 21.7.71: “Norme per la disciplina delle opere in

conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche” - Legge 2 febbraio 1974, n. 64: “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone

sismiche” - DM 14.01.2008 Revisioni delle “Norme tecniche per le costruzioni” - Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approvata dal

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici "Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008 (Gazzetta Ufficiale del 26.02.2009 n. 47, supplemento ordinario n. 27);

- Legge Regionale n. 16, 11 agosto 2009: “Norme per la costruzione in zona sismica e per la tutela fisica del territorio”;

- Decreto del Presidente della Regione 27 luglio 2011, n. 0176/Pres: “Regolamento di attuazione dell’art. 3, comma 3, lettere a) e c) della LR 16/2009 (Norme per la costruzione in zona sismica e per la tutela fisica del territorio), recante “Definizione delle tipologie di opere e di edifici di interesse strategico e di quelli che possono assumere rilevanza per le conseguenze di un eventuale collasso, nonché degli interventi di nuova costruzione, degli interventi su costruzioni esistenti e degli interventi di variante in corso d’opera che assolvono una funzione di limitata importanza statica ai sensi dell’articolo 3, comma 3, lettere a) e c) della LR 16/2009”.

- DM 21.1.81 G.U. n. 37 del 7.2.81 “ Norme Tecniche per l’esecuzione delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione”

- Circ. Min. LL.PP. 1988, n.30483, “Istruzioni riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.” Tutte le opere in cemento armato facenti parte dell’opera appaltata saranno eseguite in base ai calcoli di stabilità accompagnati dai disegni esecutivi e da una relazione, il tutto redatto e firmato dall’Ingegnere Progettista e Direttore dei Lavori. Ciò non esonera in alcun modo l’Appaltatore dalle responsabilità a lui derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restando contrattualmente stabilito che, malgrado i controlli di ogni genere eseguiti dalla Direzione dei Lavori nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, esso rimane unico e completo responsabile delle opere, sia per quanto ha rapporto con la loro progettazione e calcolo, che per la qualità dei materiali e la loro esecuzione; di conseguenza egli dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi, di

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qualunque natura, importanza e conseguenze, essi potranno risultare. Tale responsabilità non cessa per effetto di revisione o di eventuali modifiche suggerite dalla Direzione dei Lavori ed accettate dall’Appaltatore.

FONDAZIONI

Si definisce struttura di fondazione quella parte dell'ossatura portante che trasmette il peso dell'edificio al terreno ripetendolo in misura compatibile con le capacità portanti del terreno stesso. L'Appaltatore dovrà eseguire le opere di fondazione in conformità ai calcoli statici di progetto ed alle prescrizioni di legge in vigore od emanate prima dell'inizio dei lavori. Il piano di posa delle fondazioni verrà stabilito dalla D.L. sulla base delle risultanze dell'esame del terreno dopo l'avvenuta apertura degli scavi di sbancamento. Fondazioni continue in calcestruzzo Le gettate si devono eseguire stendendo il calcestruzzo a strati ben orizzontali e di spessore di circa 10-12 cm, sottoponendo ciascuno strato dopo lo spianamento ad una accuratissima pigiatura in modo da far emergere alla superficie il latte del cemento, assicurandosi che non risultino più degli interstizi vuoti e tutte le particelle vadano ad assestarsi. Se si deve sospendere o interrompere il getto anche per un breve periodo di tempo, prima di riprendere la gettata o si inumidisce maggiormente lo strato superiore, oppure si bagna lo strato inferiore con latte di cemento, conformemente alla qualità del legante impiegato.

Fondazioni a plinto Per allargare la base d’appoggio su terreno poco resistente, al posto di approfondire lo scavo, lo si allarga a forma di piastra su plinti isolati disposti in corrispondenza dei fulcri portanti. Ciascun plinto deve avere una superficie tale da corrispondere alla capacità di resistenza del terreno in relazione al carico gravante.

Fondazioni a platea Per allargare la base d’appoggio su terreno poco resistente o nelle costruzioni antisismiche, al posto di approfondire lo scavo, lo si allarga a forma di piastra anche continua. In genere la platea occupa tutta la superficie fabbricata e funziona come una piastra in cemento armato: oltre a distribuire il carico sopra una grande superficie di terreno in modo da gravarlo unitariamente in misura limitata, si ottiene che la intera struttura sia solidale nelle pareti e nell’insieme con il fondo

Platee di fondazione in getto di calcestruzzo armato Esecuzione di platee di fondazione con getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 30 mm, in opera a qualunque altezza e profondità, compreso casseri, armo e disarmo, regolarizzazione della superficie, fori e lesene per passaggio impianti, uso del vibratore meccanico, con la sola esclusione del ferro di armatura compensato a parte.

Cls per strutture di fondazione classe di resistenza C25/30(Rck ≥ 30 MPa)

classe di esposizione XC2 – Prospetto 4 UNI 11104 cemento tipo II 32.5 UNI EN 450 dosaggio cemento ≥ 300 kg/mc di impasto rapporto A/C ≤ 0.60 contenuto massimo cloruri Cl 0,20% dim. nominale max aggregati 25 mm consistenza S4 – fluida copriferro 4 cm (salvo diversa indicazione)

OPERE SPECIALI DI FONDAZIONE

Prima di iniziare il lavoro di infissione (o di trivellazione) l'Impresa esecutrice deve presentare un programma cronologico di infissione (o di trivellazione) dei pali, elaborato in modo tale da eliminare o quanto meno minimizzare gli effetti negativi dell'infissione (o trivellazione) sulle opere vicine e sui pali già realizzati, nel pieno rispetto delle indicazioni progettuali. Tale programma dovrà essere sottoposto all'approvazione della Direzione dei Lavori. I pali di qualsiasi tipo devono essere realizzati secondo la posizione e le dimensioni fissate nei disegni di progetto con la tolleranza – sulle coordinate planimetriche del centro del palo - del 10% del diametro del palo e comunque non oltre i 10 cm per pali di medio e grande diametro e non oltre i 5 cm per pali di piccolo diametro. Il calcestruzzo dei pali deve essere del tipo detto "a resistenza garantita"; qualora non diversamente

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prescritto si deve di norma usare cemento Portland; il rapporto in peso acqua/cemento non dovrà superare il valore di 0,40 – 0,45, tenendo conto anche del contenuto d’acqua degli inerti all'atto del confezionamento del calcestruzzo. Le resistenza caratteristiche per i calcestruzzi armati e precompressi non devono essere inferiori a quelle previste dalla Legge n. 1086/1971 nonché dal DM Infrastrutture 14 gennaio 2008, ed essere corrispondenti a quelle indicate dal progettista (a 28 giorni Rck non inferiore a 300 kg/cmq). Qualora fosse prescritto l'utilizzo di malta o di boiacca, questa dovrà essere costituita da cemento R 325 ed acqua nel rapporto A/C = 0.5 (200 kg di cemento secco ogni 100 lt di acqua). Il calcestruzzo per la formazione dei pali va messo in opera con modalità dipendenti dalle attrezzature impiegate e in maniera tale che risulti privo di altre materie, specie terrose.

Pali di piccolo diametro I pali di piccolo diametro sono realizzati con tecnologie e attrezzature speciali ed armati per tutta la loro lunghezza. Essi hanno di norma diametro superiore a 80 mm ed inferiore a 320 mm. La perforazione avviene con sistema a rotazione, a rotopercussione o con entrambi questi sistemi, attraverso terreni di qualsiasi natura e consistenza, nonché attraverso trovanti, murature e conglomerati semplici o armati. Qualora si presenti la necessità, il foro va rivestito in modo da assicurare la stabilità delle pareti prima di eseguire il getto. Al termine della perforazione il foro deve essere pulito dai detriti mediante il fluido di circolazione o l'utensile asportatore. L'armatura è costituita da una barra di acciaio ad aderenza migliorata provvista di opportuni centratori, oppure da un tubo in acciaio eventualmente munito di valvole di non ritorno. L'armatura dovrà essere provvista di tre fori o finestre laterali (circa 3-4 cm2 ciascuna) disposti a 20 cm dall'estremità terminale. Lungo il tubo d’armatura saranno posti in opera dei centratori, ad interasse massimo di 3 metri. Il collegamento tra i vari spezzoni dell'armatura, sarà realizzato con filettatura maschio-manicotto esterno-maschio o, in alternativa, con filettatura femmina-manicotto interno-femmina. Il getto del palo avverrà per iniezione di boiacca di cemento attraverso il tubo d’armatura mediante l'utilizzo di un packer o di un apposito manicotto di collegamento con la culotta d’iniezione posizionati a boccaforo. La boiacca dovrà fluire dalla sommità del palo e risultare esente da elementi estranei prima di iniziare l'estrazione della colonna di rivestimento. Durante l'estrazione di quest'ultima si controllerà costantemente il livello della boiacca nel rivestimento e si provvederà a ripristinarlo quando se ne osservi l'abbassamento. L'ordine di esecuzione dei pali di piccolo diametro, per gruppi di pali, da sottoporre preventivamente al Direttore dei Lavori, deve garantire la non interferenza delle perforazioni con fori in corso di iniezione o in attesa di riempimento.

Pali iniettati a pressione L'iniezione deve essere eseguita a mezzo di idonea pompa con malta cementizia costituita da una miscela ternaria di acqua-sabbia-cemento R325 dosato a 600 kg per m3 oppure con miscela acqua- cemento (rapporto acqua/cemento max 0.5) ed eventuale additivo.

Si fa assoluto divieto di eseguire il getto del palo mediante immissione di malta dalla testa del foro e non dal tubo d’armatura o da apposito tubo di iniezione la cui estremità giunga alla base del palo. L'armatura viene posta in opera previa accurata pulizia del fondo del foro. Qualora il foro sia rivestito, si inizia ad estrarre il rivestimento quando la malta iniettata è uscita pulita dalla testa del palo. Nel corso dell'estrazione, il livello della malta all'interno del rivestimento deve essere mantenuto costante con continui rabbocchi e la manovra di estrazione deve avvenire con continuità e lentamente. In assenza di rivestimento l'iniezione viene sospesa dopo la fuoriuscita della malta dalla testa del palo, ponendo cura affinché la prima emissione mista ad acqua di perforazione, fango o detriti, sia esaurita ed il materiale in uscita sia esente da impurità. Qualora non si verifichi la fuoruscita della malta dalla testa del foro si provvederà all'estrazione dell'armatura ed alla riperforazione del palo. Le tolleranze rispetto ai valori teorici sono i seguenti: 1. sulle coordinate planimetriche del centro del palo, in corrispondenza della sua estremità superiore: ± 3 cm; 2. sulla verticalità: 3%; 3. sulla lunghezza: ± 15 cm; 4. sul diametro nominale: - 5%; + 15%. La trasmissione del carico dalle fondazioni al palo avviene per aderenza o per mezzo di staffe saldate al tubo di armatura.

Prove di carico sui pali Nell'esecuzione delle prove di carico sui pali per la determinazione del carico limite del palo singolo o per la verifica del comportamento dei pali realizzati (prova di collaudo) devono essere rispettate le vigenti norme.

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Pali di prova Prima dell'inizio della costruzione della palificata, se richiesto dalla Direzione dei Lavori, devono essere eseguiti pali pilota a carico dell’impresa, il cui numero e la cui ubicazione devono essere indicati dalla medesima Direzione dei Lavori, e risultare esattamente dai verbali che verranno redatti sulle prove eseguite. Le prove di carico per la determinazione del carico limite del palo singolo devono essere spinte fino a valori del carico assiale tali da portare a rottura il complesso palo-terreno, o comunque tali da consentire di ricavare significativi diagrammi abbassamenti-carichi e abbassamenti-tempi.

ART. 29 ELEVAZIONI

Si definisce struttura in elevazione quella parte dell'ossatura portante adibita a sopportare tutte le sollecitazioni dei carichi accidentali e permanenti interessanti l'edificio e a trasmetterle alle strutture di fondazione. L'Appaltatore dovrà eseguire le strutture in elevazione in conformità ai disegni dei calcoli statici ed in conformità alle prescrizioni di legge in vigore od emanate prima dell'inizio dei lavori.

Opere in calcestruzzo semplice ed armato I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione dei conglomerati saranno sottoposti dall'Appaltatore alla D.L. per preventiva approvazione. Quando la D.L. ritenesse di variare tali proporzioni o componenti, l'Appaltatore sarà obbligato ad uniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo. I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati con appositi contenitori della capacità prescritta, che l'Appaltatore sarà in obbligo di provvedere e mantenere a sue spese costantemente in tutti i siti in cui verrà effettuata la manipolazione. Prima di eseguire l'impasto di ogni getto l'impresa appaltatrice dovrà comunicare e ottenere l'approvazione della composizione degli impasti. I calcestruzzi, se preconfezionati, dovranno essere ordinati "a resistenza" secondo le resistenze caratteristiche prescritte nel capitolato. L'impasto dei materiali dovrà essere fatto a mezzo di macchine impastatrici e mescolatrici. Nella composizione di calcestruzzi con malte di calce comune od idraulica si formerà prima l'impasto della malta con le proporzioni prescritte impiegando la minor quantità di acqua possibile, poi si aggiungerà la ghiaia o il pietrisco mescolando il tutto fino ad ottenere un impasto uniforme. Gli impasti di conglomerato dovranno essere preparati soltanto nella quantità necessaria, per l'impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quanto più possibile in vicinanza del lavoro. I residui di impasti non utilizzati immediatamente dovranno essere messi a discarica. Il calcestruzzo da impiegarsi in qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e verrà disposto a strati orizzontali di altezza da cm. 20 a cm. 30 su tutta la estensione della parte in opera che si esegue ad un tempo, vibrato con vibratore ad alta frequenza. Durante il getto il cavo da riempirsi dovrà essere completamente asciutto e resta a carico dell'impresa ogni eventuale aggottamento d'acqua. Finito che sia il getto e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato indurire per tutto il tempo che la D.L. riterrà necessario per raggiungere il grado di indurimento che dovrà sopportare. Durante il periodo della stagionatura tutti i getti dovranno essere abbondantemente e frequentemente annaffiati. Le superfici dovranno risultare regolari e non saranno tollerate stuccature o rappezzi. L'Amministrazione appaltante, a suo insindacabile giudizio, può obbligare l'impresa al lavaggio della ghiaia, sabbia e pietrisco. In caso di temperatura inferiore a 0 °C, si dovrà s ospendere il getto o prendere precauzioni (da approvarsi dalla D.L.) tali che il getto stesso non abbia a gelare durante la presa. In ogni caso è vietato l'uso di anticongelanti che a giudizio della D.L. risultano dannosi per il calcestruzzo e per le armature.

Conglomerati Tutti i conglomerati saranno confezionati con inerte pulito, di granulometria ben variata; il diametro massimo dell'inerte sarà adeguato allo spessore od alla massa dell'elemento da gettare. Il dosaggio e la qualità del cemento saranno proposti dall'Appaltatore alla D.L., che potrà richiedere, in relazione alle condizioni climatiche o alla tipologia del getto, l'impiego di cemento R425 o R525 senza alcun compenso aggiuntivo rispetto all'uso di cemento 325, così come non sarà compensato l'eventuale ricorso ad additivi antigelo (esenti da cloruri) o ad agenti espansivi. Lo studio delle miscele al fine di ottenere le resistenze volute resta a carico dell'Appaltatore, che dovrà sottoporre gli studi di qualificazione alla Direzione Lavori.

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Resta in ogni caso inteso che tutti i calcestruzzi saranno confezionati con l'impiego di additivo fluidificante, in modo da contenere il rapporto A/C entro il limite di 0,35 (murature, scale, solette fuori terra) e 0,4 (strutture interrate, solai) e garantire quindi l'impermeabilità e la durabilità dei getti. L'impiego di additivo fluidificante è compreso e compensato nel prezzo. La D.L. potrà richiedere, anche ad esecuzione delle strutture avvenuta, l'esecuzione di fori di area massima di 0,3 mq., senza alcun compenso aggiuntivo. Le riprese di getto dovranno avvenire secondo, modalità e posizioni autorizzate dalla D.L.; la superficie di ripresa sarà ruvida e pulita; potrà essere richiesta, senza alcun compenso aggiuntivo, la spruzzatura di prodotti atti a favorire la solidarizzazione fra nuovo e vecchio getto, quali Sikadur CH32 o similari prodotti di altre primarie case.

cls per strutture in elevazione classe di resistenza C28/35(Rck ≥ 35 MPa) (pareti, pilastri e solette) classe di esposizione XC3 – Prospetto 4 UNI 11104

cemento tipo II 32.5 UNI EN 450 dosaggio cemento ≥ 320 kg/mc di impasto rapporto A/C ≤ 0.55 contenuto massimo cloruri Cl 0,20% dim. nominale max aggregati 25 mm inerti resistenti al gelo consistenza S4 – fluida copriferro elevazioni 4 cm (salvo diversa indicazione) copriferro solette 3 cm (salvo diversa indicazione)

Casseri I casseri potranno essere, a discrezione dell'Appaltatore, in legno o metallo, salvo diversa indicazione della D.L.; quelli per la realizzazione delle murature fuori terra dovranno essere in metallo, privi di difetti o saldature in rilievo. I casseri dovranno consentire l'esecuzione dei getti in condizioni di assoluta sicurezza; saranno dotati di tutti i dispositivi necessari ad impedire la fuoriuscita dei getti, l'ancoraggio alle strutture di contrasto. Le superfici a contatto con il getto saranno spruzzate con prodotto disarmante. Dovranno essere messe in opera, anche a semplice richiesta della D.L. ed in mancanza di indicazioni sugli elaborati, le controforme necessarie per la formazione di porte, finestre, fori, nicchie, ecc., senza alcun compenso aggiuntivo. Analogamente potrà essere richiesto, senza oneri aggiuntivi per la Stazione Appaltante, il posizionamento nei casseri di tubi o controtubi , piastre, zanche , tirafondi , componenti di qualsiasi genere necessari per le strutture o per l'impiantistica.

Tali elementi dovranno essere saldamente bloccati ai casseri, in modo da impedirne lo spostamento durante il getto, provvedendo anche alle necessarie sagomature ed adattamenti delle barre e delle reti d'armatura.

Prove sui materiali e prove di carico Dovranno essere prelevati, sotto il diretto controllo della D.L., campioni di calcestruzzo (cubetti) in numero conforme alle vigenti normative; i cubetti dovranno essere consegnati entro 48 ore dal getto ad un Laboratorio ufficialmente riconosciuto che provvederà alla maturazione in camera umida ed alle prove di rottura, con onere a carico dell'Appaltatore. Potrà essere richiesto dalla D.L., senza oneri aggiuntivi, il prelievo di cubetti aggiuntivi rispetto a quelli strettamente necessari, da far rompere a 7 o 28 giorni dal getto, in modo da controllare l'evoluzione delle resistenze dei getti. Saranno eseguite almeno tre prove di carico sui solai e sulle strutture in c.a., con onere a carico dell'Appaltatore.

Barre e reti di armatura

Acciaio per c.a. in barre tipo B450C, non ossidate né corrose, prive di sostanze che possano ridurre l'aderenza con il conglomerato, caratterizzate dai seguenti valori:

fy nom = 450 MPa ft nom = 540 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile) Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft/fy)k ≥ 1.13 (ft/fy)k < 1,35

Allungamento (Agt)k ≥ 12%

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Rete elettrosaldata: in acciaio B450C conforme ad UNI EN ISO 15630-2:2004, caratterizzata dai seguenti valori:

fy nom = 390 MPa ft nom = 440 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile) Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft/fy)k ≥ 1.10 Allungamento (Agt)k ≥ 8%

Potrà essere richiesto l'impiego di acciaio saldabile per il collegamento delle armature ad elementi metallici; senza compensi aggiuntivi, né per la fornitura e posa, né per la saldatura. Le barre e le reti dovranno essere messe in opera a regola d'arte, con legature fitte, atte a garantire la perfetta stabilità della gabbia durante il getto secondo le indicazioni dei disegni esecutivi. Risulta compensato l'eventuale ricorso ad armature aggiuntive rispetto a quelle di progetto, che l'Appaltatore reputi necessarie per la stabilizzazione di gabbie, la posa in opera delle armature superiori di solette o comunque necessarie per motivi legati alla buona esecuzione dei getti. Il ricorso a gabbie prefabbricate (a piè d'opera o in officina) per la confezione di travi, cordoli, pilastri od altri elementi, dovrà essere autorizzato dalla D.L.. In corso d'opera la D.L. potrà richiedere, senza alcun onere aggiuntivo per la Stazione Appaltante, la messa in opera di armature in variante aggiuntive a quelle previste, fino ad un'incidenza massima in esubero pari al 10% di quella prevista. Su barre e reti dovranno essere eseguite le prove previste dalle vigenti normative, compresa la prova di duttilità. Le armature dovranno essere distanziate dai bordi del cassero o dal magrone con distanziatori di plastica o altro materiale, compresi nel prezzo. Le armature superiori di platea e solette dovranno essere adeguatamente sostenute.

Vibrazione e finitura dei getti Tutti i getti dovranno essere accuratamente vibrati, in modo da garantire miscele e superfici omogenee e esenti da difetti superficiali e da contenere l'impiego d'acqua. I getti dovranno essere accuratamente ed abbondantemente bagnati durante la maturazione, in modo da evitare screpolature e fessurazioni dovute al ritiro.

Conglomerati di resina sintetica La composizione dovrà essere preventivamente approvata dalla D.L. Dovranno essere confezionati miscelando con i relativi indurenti resine sintetiche, sabbie di quarzo di varia granulometria ed agenti tixotropizzanti. I conglomerati di resina sintetica, una volta induriti, dovranno presentare le seguenti caratteristiche: - notevoli proprietà di adesione; - elevate resistenze sia meccaniche che chimiche; - rapido sviluppo delle proprietà meccaniche. Essendo numerose le possibilità di applicazione occorrerà variarne la fluidità conformemente alle prescrizioni di progetto, in funzione della natura dei materiali, della loro porosità e delle finalità della lavorazione. I conglomerati dovranno in ogni modo assicurare: - ottima capacità di indurimento anche a basse temperature; - sufficiente adesione anche in presenza di umidità; - assorbimento capillare e quindi ottima saturazione delle superfici di contatto; - tempi di lavorabilità sufficienti anche in periodo estivo. Per la preparazione dei conglomerati sintetici si dovranno utilizzare apposite betoniere o mescolatrici da impiegare solo per le resine. Per i formulati a due componenti sarà necessario attenersi con precisione e scrupolo alle prescrizioni tecniche del produttore nella definizione dell'esatto rapporto resina/indurente. Resta tassativamente vietato regolare il tempo di indurimento aumentando o diminuendo la quantità di indurente in quanto l'Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni del produttore. L'applicazione dei conglomerati sintetici, poiché sia la temperatura che il tasso di umidità influenzano negativamente la reazione fra la resina e l'indurente e quindi la qualità dell'intervento, dovrà essere eseguita quando le condizioni atmosferiche lo consentano. I risultati migliori si otterranno lavorando con temperature non inferiori a 15 C e con umidità relativa del 50 o 60%. Temperature più basse a forte umidità potrebbero provocare, impiegando alcuni tipi di indurente, tempi di presa più lunghi ed un indurimento irregolare e difettoso. Le superfici su cui saranno applicati i conglomerati di resina dovranno essere opportunamente predisposte secondo quanto previsto dal produttore. Le fessure dovranno essere allargate con traccia a V, spolverate e trattate con una miscela fluida priva di cariche. I ferri ed i metalli, spesso unti e corrosi dalla ruggine,

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dovranno essere accuratamente puliti con i metodi ed i materiali prescritti dalla D.L.. In generale l'appaltatore sarà tenuto, rispettando le precauzioni consigliate dal produttore, a fornire agli operi gli indumenti e di presidi sanitari adatti (guanti, visiere, maschere, ecc.) onde evitare il contatto con i prodotti e le loro esalazioni. Sarà quindi obbligato a far manipolare i composti all'aperto o in luoghi ventilati e a far osservare le norme di sicurezza. Dovrà essere fornita alla D.L. la letteratura tecnica sui prodotti da impiegare che dovranno essere di volta in volta accettati espressamente dalla D.L. stessa.

Travi, pilastri setti ecc. in calcestruzzo armato Esecuzione di getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, per travi, pilastri, setti ecc., confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 30 mm, comprese casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, uso del vibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, bagnatura, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 35

Travi - veletta in c.a. Esecuzione di getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, per esecuzione di travi- veletta a sezione verticale con spessore sottile fino a 20 cm, confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 20 mm, comprese casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, uso del vibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 35

Murature elevazione in c.a. Esecuzione di getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita per murature in elevazione, confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max fino a 30 mm, comprese casserature di contenimento, elementi trasversali di fissaggio, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, inserti per sagomature e fori per aperture o lesene per passaggio

impianti, disarmante, uso del vibratore meccanico, bagnatura, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Con Rck 35 e con spessore da 16 cm a 25 cm compresi.

ART. 30 SOLETTE MONOLITICHE

Le coperture saranno eseguite, a seconda degli ordini della Direzione Lavori, con solai in cemento armato (massicci). Per i solai si richiamano tutte le norme e prescrizioni per l’esecuzione delle opere in cemento armato di cui all’articolo precedentemente. Particolare cura dovrà aversi nella collocazione dei ferri di armatura e prima di iniziare il getto del conglomerato cementizio bisogna consultare la Direzione Lavori.

Solaio tipo a soletta monolitica su lastre tipo predalles Soletta monolitica realizzata con getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, spessore di 21cm, eccezione fatta per gli appoggi sui pilastri dove si avrà una soletta con spessore 25cm, confezionato con cemento CEM I 32,5 inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 30 mm. Casseratura di contenimento costituita da lastra tipo predalles 4 cm di spessore, armata nel suo piano medio da rete elettrosaldata, nonchè da tralicci di acciaio B450C elettrosaldati e dell'armatura per momento positivo, da utilizzare quale soletta collaborante per getto di solaio monolitico in c.a., tranne zone di dimensioni ridotte (pilastri) ove è da prevedere una casseratura inferiore di contenimento. Comprese altre casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, uso del vibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, e per l'installazione di lucernai, bagnatura, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Si comprende altresì l'onere per la formazione di supporti ad uso delle unità di trattamento aria installate in copertura. Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 30 .

Solette in c.a. Solette in c.a. realizzate con getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 30 mm, comprese casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, uso del vibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, bagnatura, con la sola

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esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 35.

ART. 31 STRUTTURE PREFABBRICATE

Nell'esecuzione di strutture prefabbricate l'appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le norme di cui al precedente articolo 97

ART. 32 SOLAI

Le coperture degli ambienti e dei vani potranno essere eseguite, a seconda degli ordini della direzione dei lavori, con solai di uno dei tipi descritti in appresso. La direzione dei lavori ha la facoltà di prescrivere il sistema e tipo di solaio di ogni ambiente e per ogni tipo di solaio essa stabilirà anche il sovraccarico accidentale da considerare e l'appaltatore dovrà senza eccezioni seguire le prescrizioni della direzione lavori. L'appaltatore dovrà provvedere ad assicurare solidamente alla faccia inferiore di tutti i solai ganci di ferro appendi-lumi nel numero, forma e posizione che, a sua richiesta, sarà precisato dalla direzione lavori.

Solai di tipo misto in cemento armato ed elementi laterizi forati I laterizi dei solai di tipo misto in cemento armato, quando abbiano funzione statica, dovranno rispondere alle prescrizioni tecniche vigenti ed alle seguenti prescrizioni: 1) essere conformati in modo che nella posa si colleghino saldamente tra di loro così da assicurare

una uniforme trasmissione degli sforzi dall'uno all'altro elemento; 2) ove sia disposta una soletta di calcestruzzo staticamente integrativa di quella di laterizio, quest'ultima deve avere forma e finitura tali da assicurare la perfetta aderenza tra i due materiali, ai fini della trasmissione degli sforzi di scorrimento; 3) qualsiasi superficie metallica deve risultare circondata da una massa di cemento che abbia in ogni direzione spessore non minore di 1 cm.

Solai a lastra bausta Questa tipologia di solai è costituita da lastre in c.a. vibrato dello spessore di 4 o 5 cm. circa, la cui eccellente rigidità è assicurata grazie ad un complesso di armature costituito da reti, tralicci elettrosaldati e da eventuali ferri aggiuntivi. Nel caso di solai ad uso civile e sovraccarichi normali, i tralicci delle lastre sono separati da blocchi di polistirolo, particolarmente indicati per alleggerire il getto di completamento in calcestruzzo. La soluzione è particolarmente indicata in caso di edifici industriali ed abitazioni, soprattutto in zone sismiche in quanto l’eccellente rigidità delle lastre garantisce la ripartizione delle forze sismiche alle strutture verticali. Dotati di una notevole rigidezza flessionale (equivalente a quasi il doppio di quella di un solaio in latero-cemento di pari altezza), i solai a lastre tralicciate garantiscono una notevole resistenza ai momenti negativi soprattutto per la presenza di una soletta inferiore nella zona degli appoggi. Su richiesta del cliente, Vencato Prefabbricati è in grado di calcolare la resistenza del solaio dagli effetti distruttivi del fuoco. Caratterizzate da una superficie inferiore perfettamente liscia, le lastre tralicciate sono subito pronte per la tinteggiatura, senza che sia necessario l’intonaco.

Solai a traliccio bausta I travetti sono realizzati con un traliccio a staffe elettrosaldate in acciaio ad alta resistenza, inserito in un fondello di laterizio mediante getto di calcestruzzo vibrato. Questi travetti si possono trovare già confezionati in lunghezze modulari di 10 cm pronti all’uso, da ml. 0.50 a ml. 6.70, oppure confezionati su misura. Nel caso di solai che devono sopportare grossi carichi o con luci notevoli, è impiegato il sistema bitrave, costituito da due travetti intervallati da un blocco di laterizio di alleggerimento. La soluzione è resa ottimale dall’utilizzo di calcestruzzo con resistenza caratteristica (Rck) superiore a 300 kg/cmq e modulo di elasticità Eb=3.2x105 kg/cmq. Inoltre Vencato impiega acciaio FeB44k, controllato statisticamente nelle ferriere di produzione. Anche il traliccio viene attentamente selezionato da trafilerie la cui produzione è costantemente controllata da laboratori ufficiali.

Solai a lastre tipo predalles Il solaio predalles è una struttura tralicciata con fondo cassero piano facciavista in c.a.v. con larghezza standard di cm. 120 e spessori variabili da cm. 4 a 6 , con lunghezze fino a mt. 16.00.Questa struttura viene impiegata per la realizzazione di impalcati civili ed industriali lasciati a vista, con l'alternativa di realizzare la struttura con getto pieno, alleggerita con polistirolo o con interposti in cotto. La posa del solaio predalles è vincolata alla formazione di banchinatura provvisoria (rompitratta) posta ad un interasse variabile a seconda del peso del solaio. Solitamente la banchinatura viene posizionata da cm. 130 a cm. 160. Le caratteristiche tecniche del solaio predalles sono la grande maneggevolezza

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del prodotto e sua posa, la possibilità illimitata di predisporre impiantistiche, canalizzazioni, forometrie e quant'altro si voglia prima del getto del solaio, l’elevata resistenza al fuoco fino a 180', la semplicità di intervento di tinteggiatura sull'intradosso del solaio predalles e la possibilità di utilizzo come fondocassero per realizzare grandi sovraccarichi e travi in getto pieno. Le lastre predalles vengono poste in opera in luce da appoggio ad appoggio (trave-trave o muro-muro) con banchinaggio di sostegno in corrispondenza delle testate, ponendo particolare attenzione durante la movimentazione in modo da non provocare lesioni o rotture che possano indebolire il manufatto. In corrispondenza degli appoggi il collegamento tra lastra e trave dovrà essere assicurato da monconi superiori e da spezzoni di ferro inferiori da fornirsi e posarsi a cura dell'impresa su indicazione della Direzione Lavori. Nella cappa di calcestruzzo gettata si pone una armatura di ripartizione generalmente realizzata da un rete elettrosaldata di dimensioni adeguate, per assicurare la continuità del getto e la ripartizione dei carichi. Il getto del solaio in cantiere andrà eseguito secondo la normale regola d'arte.

Scale in c.a. Esecuzione di rampe di scale e di pianerottoli con getto in opera di calcestruzzo armato confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 20 mm, in opera a qualunque altezza di imposta, comprese casserature di contenimento con fondo liscio, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, formazione di gradini, uso del vibratore meccanico, disarmante, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Classe Rck 35.

ART. 33 COPERTURE A TETTO

Copertura in legno La copertura in legno è costituita da: travi in legno lamellare in abete GL24 e GL28 ricavato da tavole scelte secondo la normativa DIN4074 ed incollate con colla ureo/melamminica secondo la normativa DIN EN 14080, impregnanti protettivi all'acqua con colorazione a scelta della DL. Parti metalliche conformi al D.M. del 14/01/2008 NNTC, ferramenta in acciao tipo S235 o superiore; bulloneria legno- legno e acciaio-legno classe 4,6 o superiore, compreso ogni altro onere per consegnare l'opera a regola d'arte. Resistenza al fuoco R60. Sopra la suddetta struttura è prevista la posa di doppio tavolato tipo OSB mentre all’intradosso è prevista la posa del tavolato singolo. Sopra ai due pannelli di OSB precedentemente descritti è prevista l’esecuzione di copertura ventilata, , mediante listelli in abete aventi sez. di cm 5x5 posti nel senso della pendenza di copertura ad un interasse di cm 50 circa , tavolato grezzo sp. 24 mm tipo OSB con sovrastante guaina traspirante idrorepellente. Tutte le linde esterne verranno controsoffittate con pannelli in compensato marino fissati alla struttura lignea con apposita ferramenta in acciaio inox.

Copertura di tegole curve o coppi La copertura di tegole a secco si farà posando sulla superficie da coprire un primo strato di tegole con la convessità rivolta in basso, disposte a filari ben allineati e attigui, sovrapposte per 15 cm ed assicurate con frammenti di laterizi. Su questo tratto se ne collocherà un secondo con la convessità rivolta in alto, similmente accavallate per 15 cm, disposte i modo che coprano la connessura fra le tegole sottostanti. Le teste delle tegole in ambedue gli strati saranno perfettamente allineate con la cordicella, sia nel senso parallelo alla gronda che in qualunque senso diagonale. Il comignolo, i displuvi ed i compluvi saranno formati da tegoloni. I tegoloni del comignolo e dei displuvi saranno diligentemente suggellati con malta, e così pure saranno suggellate tutte le tegole che formano contorno alle falde, o che poggino contro muri, lucernari, canne da camino e simili. Le tegole che vanno in opera sulle murature verranno posate su letto di malta. La copertura di tegole su letto di malta verrà eseguita con le stesse norme indicate per la copertura di tegole a secco; il letto di malta avrà lo spessore di 4 ÷ 5 cm.

Copertura di tegole piane Nella copertura di tegole piane ad incastro (marsigliesi o simili), le tegole, quando devono poggiare su armature di correnti, correntini o listelli, saranno fissate a detti legnami mediante legatura di filo di ferro zincato, di sezione 1 mm circa, il quale, passando nell'orecchio esistente in riporto nella faccia inferiore di ogni tegola, si avvolgerà ad un chiodo pure zincato, fissato in una delle facce dei correntini o listelli. Quando invece le tegole devono poggiare sopra un assito, sul medesimo, prima della collocazione delle tegole, saranno chiodati parallelamente alla gronda dei listelli della sezione di 4 × 3 cm a distanza tale, tra loro, che vi possano poggiare i denti delle tegole di ciascun filare. Per la copertura di tegole piane ad incastro su sottomanto di laterizio, le tegole dovranno posare sopra

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uno strato di malta spesso da 4 a 5 cm, ed essere suggellata ogni tegola con la malta stessa. In ogni caso dovranno essere impiegate, nella posa della copertura, mezze tegole rette e diagonali alle estremità delle falde e negli spigoli, in modo da alternare le tegole da un filare all'altro. Sopra i displuvi dovranno essere disposti appositi tegoloni di colmo murati in malta idraulica, inoltre dovrà essere inserito un numero adeguato di cappucci di aerazione.

Tetto pensile verde Fornitura e posa in opera di sistema preconfezionato per tetti verdi estensivi prevegetato costituito da: A) Formella modulare con funzione contenitiva dell’intero pacchetto, oltre che di accumulo idrico e drenaggio, delle dimensioni cm 60 x 40 e altezza cm 14, dal peso in condizione di massima saturazione di 93 kg/m2, realizzata in EPS stampato imputrescibile di densità 30 kg/m3, additivato con grafite di colore grigio. B) Strato di geotessile in polipropilene con funzione di separazione e filtro da gr/ m2 215. C) Substrato leggero composto da miscela di materiali vulcanici, compost, fertilizzanti e ghiaia per uno spessore totale di cm 6 ca. D) Vegetazione tappezzante costituita da miscela di sedum (composto da Sedum Acre Majus, Sedum Album Coral Carpet, Sedum Album Athoum, Sedum Montanum Sedum Weihenstephaner Gold in proporzione variabile) fornita con le piante già pienamente sviluppate. E) Ghiaia perimetrale per una larghezza di circa 40 cm dal muretto verticale di contenimento. Caratteristiche ecologiche: ha un elevato potere fonoassorbente e costituisce un ulteriore elemento coibente; regolamenta il deflusso dell’acqua meteorica verso gli scarichi; contribuisce alla salvaguardia della biodiversità; raccoglie le polveri presenti in atmosfera; è identificato come cool roof (raffrescante passivo), poiché contribuisce alla diminuzione dell’effetto isola di calore delle aree urbane e abbassa la temperatura interna degli edifici. Contribuisce all’ottenimento dei crediti utili ai fini della certificazione LEED.

ART. 34 COPERTURE A TERRAZZO

Il solaio di copertura piano a terrazzo sarà eseguito in piano con le pendenze da darsi al terrazzo, non inferiori al 2 per cento, saranno raggiunte mediante inclinazione del lastrico di copertura da eseguirsi in massetto con conglomerato cementizio, gretonato o simile. Sopra tale lastrico verrà eseguita una spianata di malta idraulica dello spessore di 2 cm (camicia di calce) e quindi l'impermeabilizzazione e ciò allo scopo di evitare ogni infiltrazione di acqua. Anche le pareti perimetrali del terrazzo verranno protette, nella parte inferiore, previa preparazione con intonaco grezzo mediante un'applicazione verticale d'impermeabilizzazione dell'altezza non inferiore a 20 cm, raccordata opportunamente. Sull'impermeabilizzazione sarà poi applicata direttamente (senza massetto) la pavimentazione. Nei punti di scarico dovranno essere collocati bocchettoni di piombo di spessore non minore a 2 cm, di rame di spessore non minore a 1 cm o di gomma delle dimensioni minime di 50 × 50 cm raccordati con tubi di lunghezza adeguata da innestarsi oltre lo spessore del solaio nei discendenti pluviali; l'imbocco del tubo dovrà avere una griglia apribile, in acciaio inox od in altro materiale ritenuto idoneo dalla direzione dei lavori, con telaio ancorato saldamente al bocchettone stesso. I raccordi tra il solaio e gli elementi dallo stesso emergenti dovranno essere realizzati con converse di piombo o di rame degli spessori minimi, rispettivamente, di 2 cm e di 1 cm, con sviluppo all'interno dell'impermeabilizzazione di un minimo di 20 cm e con la parte verticale non minore di 20 cm. I giunti di dilatazione dovranno essere adeguatamente protetti dalle infiltrazioni d'acqua e la protezione dovrà essere realizzata con particolare riguarda alla durata della stessa.

ART. 35 SISTEMI DI SICUREZZA PER COPERTURE

Fornitura e posa in opera di linea di ancoraggio flessibile orizzontale (Linea Vita) tipo ROTHOBLASS - ALLINONE o equivalente certificata su sottofondo secondo EN 795 classe C. Tutti gli elementi di ancoraggio e la fune di sicurezza sono in acciaio inossidabile. La linea di ancoraggio presenta un pretensionamento costante. Adatto per l’utilizzo simultaneo di max. 4 persone per ogni tratto di fune.

Tipologia di ancoraggio 1 Versione del sistema: Linea Vita su sostegni ancorati su STRUTTURA IN ACCIAIO

− deformabile plasticamente a partire da 5 kN, caricabilità 20 – 30 kN ( secondo il tipo di fissaggio ),

schiumatura interna termoisolante. − Distanza ancoraggi: max. 15 m − Lunghezza massima linea ancoraggio senza interruzione: 250 m

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− Materiale: acciaio zincato a caldo

Elementi base − n° 7 sostegni standard, dimensione: Ø sostegno 48 m m, base 150 x 150 x 8 mm, anche con base

inclinata, altezza 300 – 400 – 500 – 600 mm. Fissaggio del sostegno come indicazioni fornite dal fabbricante;

− n°7 set di fissaggio per struttura in acciaio: con tropiastra 150x150x8 mm. − n°2 fissaggi terminali; − n° 1 set terminali con ammortizzatore caduta, indic azione caricamento della molla ( circa 0.75 kN ),

completo di morsetto indicatore ( per verifiche periodiche); − ml 55 fune a trefoli in acciaio inossidabile Ø 8 mm, 7x7 (49 fili), carico di rottura 37 kN; − n°1 targhetta segnalatrice con indicate le specifi che della linea vita, fornita dal produttore;

Elementi integrativi Elementi intermedi passanti: − n°1 elemento rettilineo passante su entrambi i lat i della linea vita Elementi intermedi non passanti: − n°4 elementi ad angolo variabile non passante

Tipologia di ancoraggio 2 Versione del sistema: Linea Vita su sostegni ancorati su SOLAIO IN CLS

− deformabile plasticamente a partire da 5 kN, caricabilità 20 – 30 kN (secondo il tipo di fissaggio),

schiumatura interna termoisolante. − Distanza ancoraggi: max. 15 m − Lunghezza massima linea ancoraggio senza interruzione: 250 m − Materiale: acciaio zincato a caldo

Elementi base − n° 8 sostegni standard, dimensione: Ø sostegno 48 m m, base 150 x 150 x 8 mm, anche con base

inclinata, altezza 300 – 400 – 500 – 600 mm. Fissaggio del sostegno come indicazioni fornite dal fabbricante;

− n°32 fissaggi per struttura in cls: ancoraggio pes ante Ø 12x118 (Cls min C20/25 – RCK250) − n.°2 fissaggi terminali; − n° 1 set terminali con ammortizzatore caduta, indic azione caricamento della molla ( circa 0.75 kN ),

completo di morsetto indicatore ( per verifiche periodiche); − ml 45 fune a trefoli in acciaio inossidabile Ø 8 mm, 7x7 (49 fili), carico di rottura 37 kN; − n°1 targhetta segnalatrice con indicate le specifi che della linea vita, fornita dal produttore;

Elementi integrativi Elementi intermedi passanti: − n°1 elemento rettilineo passante su entrambi i lat i della linea vita Elementi intermedi non passanti: − n°5 elementi ad angolo variabile non passante

Tipologia di ancoraggio 3 Versione del sistema: ancoraggio singolo su SOLAIO IN CLS

− n° 1 sostegno singolo con occhiello Ø sostegno 48 m m, base 150 x 150 x 8 mm, anche con base

inclinata, altezza 300 – 400 – 500 mm. Fissaggio del sostegno come indicazioni fornite dal fabbricante;

− n°4 fissaggi per struttura in cls: ancoraggio pesa nte Ø 12x118 (Cls min C20/25 – RCK250) − n°1 targhetta segnalatrice per il sostegno singolo con occhiello, fornita dal produttore;

Sono compresi i lavori di posa in opera, montaggio e sigillatura del sistema e degli elementi. Compresa, a cura dell’installatore, la redazione della dichiarazione di corretta messa in opera di sistemi di sicurezza e primo collaudo con indicati gli elementi ed il materiale di fissaggio, la foto documentazione delle condizioni di montaggio e la documentazione delle omologazioni di fissaggio al sottofondo; (solo dopo l’emissione dei suddetti certificati potrà essere usata la linea di ancoraggio)

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ART. 36 IMPERMEABILIZZAZIONE

Nelle impermeabilizzazioni eseguite con l'uso di cartafeltro, cartonfeltro, manti bituminosi prefabbricati, guaine prefabbricate, questi materiali avranno i requisiti prescritti nel capitolo 1 e saranno posti in opera mediante i necessari collanti con i giunti sfalsati. Qualsiasi impermeabilizzazione sarà posta su piani predisposti con le opportune pendenze. Le impermeabilizzazioni, di qualsiasi genere, dovranno essere eseguite con la maggiore accuratezza possibile, specie in vicinanza di fori, passaggi, cappe, ecc.; le eventuali perdite che si manifestassero in esse, anche a distanza di tempo e sino al collaudo, dovranno essere riparate ed eliminate dall'appaltatore, a sua cura e spese, compresa ogni opera di ripristino.

Impermeabilizzazione di coperture con doppia membrana bituminosa (la superiore autoprotetta) Impermeabilizzazione su coperture piane, realizzata mediante posa in opera di doppia membrana bituminosa di cui la seconda guaina, a finire, autoprotetta con scaglie di ardesia naturale. Prima membrana in bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mm avente le seguenti caratteristiche: Norme di riferimento: EN 13707 - EN 13969

Tipo di mescola: BPE Tipo di armatura: Poliestere Finitura superiore: Film PP / Sabbia Finitura inferiore: Film PP Destinazione d'uso: Sottostrato Metodo di applicazione: a fiamma Difetti visibili EN 1850-1: Supera Lunghezza EN 1848-1: m = 10 -1% = 7,50 -1% (Spess. 5 mm) Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1% Spessore EN 1849-1: mm 4 ±0,2 mm Impermeabilità (metodo B) EN 1928: Supera Impermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: Supera Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roof Reazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 650 -20% - giunzioni di lato 450 -20% Proprietà a trazione - forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 750 -20% - forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 550 -20% - allungamento longitudinale % 40 -15 pp - allungamento traversale % 40 -15 pp Resistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 900 Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 15 Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale EN 12310-1 N 180 -30% - trasversale 180 -30% Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -20 Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 95 Flessibilità dopo invecchiamento artificiale EN 1296+EN 1109 °C -15 +15 °C Permeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000 Seconda membrana in bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mm avente le seguenti caratteristiche: Norme di riferimento: EN 13707 Tipo di mescola: BPE Tipo di armatura: Poliestere Finitura superiore: ardesia Finitura inferiore: Film PP Destinazione d'uso: Strato a finire Metodo di applicazione: a fiamma Difetti visibili EN 1850-1: Supera Lunghezza EN 1848-1: m = 7,50 -1% Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1% Massa areica EN 1849-1: kg/m2 5.80 ±15%

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Spessore EN 1849-1: mm 4 (su cimosa) ±0,2 mm Impermeabilità (metodo B) EN 1928: Supera Impermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: Supera Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roof Reazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 800 -20% - giunzioni di lato 550 -20% Proprietà a trazione - forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 900 -20% - forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 650 -20% - allungamento longitudinale % 50 ±15 pp - allungamento traversale % 50 ±15 pp Resistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 1500 Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 20 Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale EN 12310-1 N 300 -30% - trasversale 350 -30% Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -25 Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 100 Flessibilità dopo invecchiamento artificiale EN 1296+EN 1109 °C -20 +5 °C Permeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000 Adesione dei granuli EN12039: Perdita % 15 ±15pp La seconda membrana verrà posata, sfalsata di 50 cm, mediante rinvenimento a fiamma di GPL della massa bituminosa della membrana stessa, in aderenza totale sulla precedente, dovrà essere risvoltata ed incollata lungo le pareti verticali per almeno 20 cm oltre il livello massimo previsto per le acque pluviali superando l'impianto della prima. Le sormonte longitudinali saranno saldate a fiamma per almeno 10 cm e quelle di testa per almeno 15 cm.

Impermeabilizzazione di coperture con membrana per tetti verdi Fornitura e posa di membrana di spessore 5 mm, (elemento di tenuta Anti Radice per TETTO VERDE), ottenuta da impregnazione di un non-tessuto di poliestere, 150 g/m2, e di un velo di vetro, 55 g/m2, per mezzo di una mescola di bitume specifico, di poliolefine atattiche termoplastiche nobili (TPO) e di un sistema di ignifugazione senza alogeni rispettoso dell'ambiente. All'interno della membrana, le armature sono decentrate verso la metà superiore rispetto al piano mediano. Il velo di vetro è diviso dal non-tessuto di poliestere e la sua presenza è visibile sulla faccia superiore della membrana. Questa membrana è ottenuta dall'apporto di agenti anti-radice in leganti plastomerici. La membrana è conforme alla norma di resistenza al fuoco ENV 1187-1, -2, -3. Il prodotto finito è totalmente riciclabile. Il sistema di gestione della produzione e del controllo della membrana è certificato ISO 9001, ISO 14001 e EMAS. La membrana dispone di un agrément tecnico ATG 1502 e 2053 dell'UBAtc (Belgio). 1502 e 2053 dell'UBAtc (Belgio). La metodologia applicativa dovrà essere contemplata nel certificato Agrément Europeo della membrana. La durata minima prevista di oltre 25 anni, deve essere certificata con rapporto di longevità ICITE.Il sistema impermeabile deve essere coperto da garanzia assicurativa postuma (prodotti + posa), rilasciata dal produttore, per la durata di anni 10 + 5. La garanzia è subordinata al collaudo del cantiere da parte del produttore. Caratteristiche tecniche: Spessore EN 1849-1……… 5 mm Stabilità di forma a caldo EN 1110... 140°C Flessibilità alla produzione EN 1109.... -20°C Resistenza a trazione EN 12311-1…. longitudinale: 700 N/5 cm; trasversale: 650 N/5 cm Allungamento a rottura EN 12311-1….longitudinale: 45 %; trasversale: 45 % Stabilità dimensionale EN 1107-1…. 0,2% Ritiro sui sormonti Test BDA 022 0 mm. Resistenza alla lacerazione EN 12310-1200 N Resistenza all’urto EN 12691….1750 mm Resistenza al punzonamento statico EN 12730 .20 Kg (Metodo - A) Reazione al fuoco EN 13501-1 .Classe E Resistenza al fuoco esterno EN 13501-5 (env 1187-1)… B roof (t1, t2, t3) Resistenza alle radici EN 13948…Supera la prova.

Impermeabilizzazione di fondazioni e muri controterra Impermeabilizzazione con membrana bituminosa con un compound costituito da bitume distillato

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elastomeri e plastomeri. Supporto in tessuto non tessuto di poliestere composito è utilizzata come strato a finire con o senza protezione pesante o nelle fondazioni. La finitura superiore rivestita con sabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco. Finitura inferiore rivestita con un film antiadesivo di elevata fusibilità con goffratura a quadretti per favorire la sfiammatura del film ed indicare il giusto grado di fusione della mescola. Eseguire la posa con sfiammatura della finitura inferiore e con sovrapposizioni laterali di almeno 8 cm e quelle di testa di circa 15 cm. Tipo di mescola: BPP Tipo di armatura: Poliestere Finitura superiore: Sabbia/Talco

Finitura inferiore: Film PE Metodo di applicazione: A fiamma Difetti visibili EN 1850-1 – Supera Lunghezza EN 1848-1 m ≥ 10 -1% Larghezza EN 1848-1 m ≥ 1 -1% Rettilineità EN 1848-1 – Supera Massa areica EN 1849-1 kg/m2 / Spessore EN 1849-1 mm 4 Impermeabilità (metodo B) EN 1928 – Supera Impermeabilità dopo invecchiamento EENN 1 1299268 Supera Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5 – F roof Reazione al fuoco EN 13501-1 – EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 400 - giunzioni di lato 300 Resistenza alla penetrazione d’acqua (metodo A) EN 1928:2000 / Resistenza all’urto (supporto rigido) EN 12691 mm 800 Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 10 Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale EN 12310-1 N 140 140 140 -30% - trasversale 140 140 140 -30% Stabilità dimensionale EN 1107-1 % ≤ 0,3 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10 Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 120 Resistenza a caldo dopo invecchiamento artificiale EN 1296+ EN 1110 °C 110 Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 20.000

Protezione per impermeabilizzazione contro terra Impermeabilizzazione controterra, costituita da guaina bollata in HPDE impremeabilizzante multifunzionale speciale, bitume polimero elastoplastomerica corazzata, protettiva e drenata, armata con tessuto non tessuto di poliestere ad alta resistenza, a protezione della guaina bituminosa.La faccia superiore della membrana sarà corazzata da placche di mescola in bitume distillato polimero, di spessore 6 mm, di forma romboidale in numero di 1.567 placche/m2. Lo spessore della membrana nelle parti piane dovrà essere di 2,5 mm e dovrà resistere al punzonamento dinamico di un martello da 1 kg che cada da 50 cm di altezza su di un punzone a due coltelli conforme UNI8202. La membrana dovrà avere una forza di adesione al calcestruzzo superiore a 100 KPa. La membrana corazzata va incollata in totale aderenza a fiamma sul muro da rivestire, con la faccia bugnata rivolta verso l’esterno. I teli vanno sormontati e saldati lateralmente lungo la linea di sormonto previsto nella membrana, mentre la tenuta lungo la linea di accostamento delle teste dei teli sarà ottenuta incollando la testa delle membrane su una fascia di tagliamuro di membrana armata poliestere alta 14 cm che sarà stata preventivamente incollatasul muro.

Impremeabilizzazione con guaina bituminosa – barriera al vapore Impermeabilizzazione con membrana realizzata con mescola a base di bitume distillato, elastomeri e plastomeri; armata con feltro di vetro rinforzato e lamina di alluminio. Finitura superiore rivestita con sabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco, mentre quella inferiore da un film antiadesivo di elevata fusibilità. Caratteristiche principali: Norme di riferimento: EN 13970. Tipo di mescola: BPP (bitume plastomerico); tipo di armatura: velo di vetro + lamina di alluminio; finitura superiore: sabbia; finitura inferiore: film PE; destinazione d’uso: BV (barriera vapore); metodo di applicazione: a fiamma. Lunghezza (EN 1848-1): m ≥ 15 -1% ≥ 10 -1% Larghezza (EN 1848-1) m ≥ 1 -1% Massa areica (EN 1849-1) kg/m2 2 / ±10% Spessore (EN 1849-1) mm 3 (tolleranza ±0,2 mm)

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Impermeabilità (metodo B) secondo norma EN 1928:2000 Comportamento al fuoco esterno (EN 13501-5): F roof Reazione al fuoco (EN 13501): EUROCLASSE F Resistenza alla trazione dei giunti - giunzioni di testa (EN 12317-1) N/50 mm 450; - giunzioni di lato N/50 mm 350 Proprietà a trazione - forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 450 - forza a trazione massima traversale EN 12311-1 N/50 mm 350

- allungamento longitudinale 3% - allungamento traversale 3% Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo) - longitudinale e trasversale EN 12310-1 N 70 Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10 -10 / Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 1.500.000 µ = 1.500.000 -10% Spessore 3 mm

Impermeabilizzazione con membrana traspirante idrorepellente Schermo ad alta traspirazione, composto da uno strato superiore speciale, idrorepellente di 1ª scelta, da una membrana centrale ad alta traspirazione, impermeabile all’acqua e all’aria e da uno strato assorbente nella parte inferiore. Va stesa direttamente sull’isolante termoacustico (o tavolato in legno), parallelamente alla linea di gronda, e fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormonto successivo. Per garantire una corretta posa del telo utilizzare le guarnizioni in corrispondenza dei chiodi stessi. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con i nastri adesivi. Peso: 180 gr/mq Resistenza strappo: 353 N/5 cm Valore Sd: ca. 0,02 m Colonna d’acqua: 4000 mm Reazione al fuoco: B2 Reazione raggi UVA: 4 mesi

Impermeabilizzazione con membrana freno al vapore Membrana a bassa traspirabilità, freno al vapore, con doppia funzione di traspirazione, impermeabile all’aria e all’acqua, direttamente sul primo assito (sotto l’isolante termoacustico). Va steso parallelamente alla linea di gronda, fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormonto successivo. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con inastri adesivi. Peso: 155 gr/mq Resistenza strappo: 270 N/5 cm Valore Sd: ca. 2,0 m Colonna d’acqua: 5500 mm Reazione al fuoco: B2 Reazione raggi UVA: 4 mesi

Rivestimento impermeabile cementizio Rivestimento impermeabile cementizio polimero modificato flessibile tixotropico avente impermeabilità all'acqua, in spinta positiva, fino ad un carico idrostatico pari a 150 kPa, temperatura di esercizio compresa tra -5°C e +60°C, adesione al supporto >0,5 N/mm2 sia inizialmente che dopo tutte le stagionature previste dalla norma UNI EN 14891, capacità di copertura delle lesioni (Crack Bridging Ability) >0,75 mm (UNI EN 14891) dopo 7 gg a +20°C e 6 0% U.R. e >0,75 mm (UNI EN 14891) dopo 28 gg (7 gg a +20°C e 60% U.R. + 21 gg di immersione i n acqua), allungamento a rottura >25% dopo 7 gg a +20°C e 60% U.R. e >20% dopo 28 gg (7 gg a +20° C e 60% U.R. + 21 gg di immersione in acqua). I dati tecnici dovranno essere supportati da certificazione di prova rilasciata da un laboratorio ufficiale accreditato e/o essere assoggettati a controllo di qualità secondo norma ISO 9001.

Impermeabilizzazione a base cementizia Impermeabilizzazione eseguita mediante stesura di due mani a spatola o a spruzzo con intonacatrice di malta bi componente elastica a base cementizia, inerti selezionatia a grana fine, fibre sintetiche e speciali resine acriliche in dispersione acquosa, per uno spessore finale non inferiore ai 2 mm. Qualora sul sottofondo cementizio si preveda la formazione di micro fessurazioni da assestamento si dovrà interporre, tra il primo ed il secondo strato, una rete di fibra di vetro alcali resistente di maglia 4 x 4,5 mm. Il materiale dovrà avere le seguenti caratteristiche: - massa volumica dell'impasto 1.700 kg/m3 - durata dell'impasto: 60'

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- adesione al calcestruzzo secondo UNI9532 (N/mm2) dopo 23 gg 1,1 (a +23°C e 50% U.R.), dopo 7 gg 0,6 (a +23°C e 50% U.R.)

- impermeabile - fattore di permeabilità al vapore 1.500 m - resistenza ai cili di gelo/disgelo del cls rivestitosuperiore ai 300 cicli (UNI 7087) - resistenza al cloruro di calcio dopo 60 gg in soluzione di CaCl2 al 30% misurata controllando la perdita di resistenza a compressione su un provino in cls confezionato con rapporto a/c paria 0,4: nessuna perdita di prestazioni - resistenza al cloruro di sodio dopo 60 gg in soluzione NaCl al 10% mediante controllo della penetrazione dello ione Cl in un provino di cls confezionato con rapporto a/c pari a 0,8 - resistenza alla carbonatazione dopo 60 gg in soluzione di Co2 al 30% mediante la determinazione della penetrazione della carbonatazione in un provino di cls confezionato con un rapporto a/c pari a 0,8 − consumo se applicato a spatola pari a ca. 1,7 kg/m2 per mm di spessore, se applicato a spruzzo

con intonacatrice pari a ca. 2,2 kg/m2 per mm di spessore.

ART. 37 RIVESTIMENTI TERMOISOLANTI (CAPPOTTO)

Rivestimento a cappotto in polistirolo espanso sinterizzato con grafite Fornitura e posa in opera di rivestimento termico a cappotto in polistirolo espanso sinterizzato additivato con il 50% di grafite rispondente alla normatica ETICS ed in possesso della certificazione ETAG 004, realizzato all'esterno su superfici rette o curve, verticali o sub-orizzontali, costituito da: - profilo di partenza in alluminio rinforzato con gocciolatoio - lastre in polistirolo espanso sinterizzato composte dal 50% di polistirene tradizionale e per il 50% di polistirene additivato con grafite idonee per cappotto, classe EPS 80, densità 15 kg/m3, secondo UNI 13163 e rispondenti alle norme ETICS, difficilmente infiammabile – classe E secondo UNI EN ISO 119-2, conducibilità termica l = 0,034 W/mK secondo UNI EN 12667, coefficiente al vapore µ = 23, delle dimensioni di cm 50x100 - collante in polvere malta minerali con coefficiente di diffusione al vapore µ = 15 e conducibilità termica l = 0,7 W/mK - rasante in pasta già pronto additivato con fibre di carbonio, altamente resistente agli urti, resistenza all'urto maggiore di 50 Joule per 8 mm di spessore oppure resistente all’urto per 15 Joule per 3 mm di spessore; - rete in fibra di vetro con appretto antialcalino, del peso di circa 150 g/m2, maglia 4x4 cm e indemagliabile - paraspigolo in PVC con rete incorporata - sigillante acrilico o nastro di tenuta auto espandente - tassello a vite a scomparsa con relativo tappo in EPS di chiusura - fondo di ancoraggio, pigmentato compatibile con rivestimenti sintetici e/o minerali - finitura con intonachino a base di resine acril-silossaniche, spatolato rustico, antialga e antimuffa, con grana minima mm 150, conforme alla normativa DIN 4108.3 (assorbimento capillare di acqua A = 0,10 kg/m2h0,5, resistenza alla diffusione del vapore Sd = 0,40 m) nei colori a scelta della D.L. e comunque con indice di riflessione > 25%. Alla base del sistema è previsto l'impiego dei profili di partenza in lega leggera; ciò garantisce un corretto allineamento dei primi pannelli per eliminare qualsiasi risalita di umidità e permettere l'interruzione del sistema nei punti desiderati. Per la posa corretta dei profili vanno utilizzati i connettori, ove necessario i distanziali/spessori di diversa misura e i relativi tasselli di fissaggio. Come zoccolatura o pannello di partenza ( suff.te 30 cm. oltre il piano di calpestio o piano campagna oppure in corrispondenza dei piani dei balconi) è da utilizzarsi un pannello a densità maggiore EPS-P oppure in estruso XPS; tali lastre devono comunque avere una densità compatibile con il sistema e una superficie sufficientemente ruvida da permettere l'ottimale adesione del collante e dotate di fissaggio meccanico evitando di forare l'eventuale guaina impermeabilizzante. Lo zoccolo sarà di tipo rientrante di 3 cm, con profilo a gocciolatoio. Spessore 4 – 8 – 12 cm

ART. 38 PARETI E RIVESTIMENTI IN CARTONGESSO

Parete ad orditura metallica e doppio rivestimento Parete divisoria interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre di gesso rivestito con potere

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fonoisolante Rw = 54dB, dello spessore totale di 200 mm. L'orditura metallica verra realizzata con. profili in acciaio zincato con classificazione di I° scelta, a norma UNI EN 10327-10326, spessore 0,6- 0,8-1,0 mm, delle dimensioni di: - guide U40/ 75mm /40 mm - montanti C50/ 75mm /50 mm, posti ad interasse non superiore a 600 mm, isolata dalle strutture perimetrali con nastro monoadesivo con funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm. I profili saranno marcati CE conformemente alla norma armonizzata EN 14195 riguardante “Profili per Sistemi in Lastre in Gesso Rivestito”, in classe A1 di reazione al fuoco, prodotti secondo il sistema di qualita UNI-EN-ISO 9001-2000. Il rivestimento su entrambi i lati dell'orditura sara realizzato con doppio strato di lastre in gesso rivestito, marcate CE a norma UNI EN 520 e conformi alla DIN 18180, collaudate dal punto di vista biologico-abitativo come da certificato dello spessore di 12.5+12.5 mm per lato, avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Nell'intercapedine verrà inserito un singolo/doppio materassino di lana minerale dello spessore di 70 mm e densità indicativa 40 kg/m3. Si prevedere la stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore.

Parete ad orditura metallica e doppio rivestimento. Spessore 12,5 cm. Fornitura e posa di parete in cartongesso ad orditura metallica e doppio rivestimento, tipo Parete Knauf W112, Rw56dB sp.125mm o similare, costituita da orditura metallica Knauf o similare in acciaio zincato sp 0,6 mm con guide ad U di dimensioni 100x40mm e montanti a C di dimensioni 100x50 mm posti ad interasse di 60 mm, isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo dello spessore di 3,5 mm. All'interno del rivestimento in doppio strato di lastre di gesso rivestito spessore 12,5 mm, avvitate all'orditura metallica e quindi stuccate sui giunti, prevedere pannelli in lana minerale spessore 70 mm, densità 40 kg/mc, posti nell'intercapedine tra i montanti della struttura. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore. Spessore 12,5 cm

Parete ad orditura metallica e doppio rivestimento. Spessore 20 cm. Fornitura e posa in opera di parete divisoria interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre di gesso rivestito con potere fonoisolante Rw = 54dB, dello spessore totale di 200 mm. L'orditura metallica verra realizzata con profili in acciaio zincato con classificazione di I° scelta, a norma UNI EN 10327-10326, spessore 0,6-0,8-1,0 mm, delle dimensioni di: - guide U40/ 75mm /40 mm - montanti C50/ 75mm /50 mm, posti ad interasse non superiore a 600 mm, isolata dalle strutture perimetrali con nastro monoadesivo con funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm. I profili saranno marcati CE conformemente alla norma armonizzata EN 14195 riguardante “Profili per Sistemi in Lastre in Gesso Rivestito”, in classe A1 di reazione al fuoco, prodotti secondo il sistema di qualita UNI-EN-ISO 9001-2000. Il rivestimento su entrambi i lati dell'orditura sara realizzato con doppio strato di lastre in gesso rivestito, marcate CE a norma UNI EN 520 e conformi alla DIN 18180, collaudate dal punto di vista biologico-abitativo come da certificato rilasciato dall'Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim, dello spessore di 12.5+12.5 mm per lato, avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Nell'intercapedine verrà inserito un singolo/doppio materassino di lana minerale dello spessore di 70 mm e densità indicativa 40 kg/m3. Le modalita per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore. Spessore 20 cm.

Controparete ad orditura metallica con collegamento a parete e rivestimento con lastra doppia. Spessore 7,5 cm. Controparete interna ad orditura metallica e rivestimento in doppia Lastra a norma DIN 18180, dello spessore totale di mm 75/100. L'orditura metallica verrà realizzata con profili serie in acciaio zincato DX51D+Z-N-A-C spessore mm 0,6 a norma U.N.I.-EN 10142 delle dimensioni di: - guide ad “U” mm 27x30 / 16,5x30 - profili a “C” mm 50/75x27 / 50/75x15 posti ad interasse non superiore a cm 60, vincolati alla parete esistente con appositi distanziatori metallici e isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5. All'interno dell'orditura verrà inserito un materassino di lana minerale dello spessore di mm 75 con densità di 40 Kg/m (l=0.035 W/mK, µ=1, r=21 kg/mc). Il rivestimento dell'orditura sarà realizzato con doppio strato di Lastre a norma DIN 18180, dello spessore di mm 12.5+12.5 avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore. Spessore 7,5 cm.

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Controparete ad orditura metallica con collegamento a parete e rivestimento con lastra doppia - REI 60/120 . Spessore 6,5 cm. Controparete interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre antincendio, omologata in classe "0" (zero) di reazione al fuoco, con certificazione di qualità ISO 9001,dello spessore di 15 mm, dello spessore totale di mm 65. L'orditura metallica verrà realizzata con profili Knauf serie in acciaio zincato DX51D+Z-N-A-C spessore mm 0,6 a norma U.N.I.-EN 10142 delle dimensioni di: - guide ad “U” mm 27x30 / 16,5x30 - profili a “C” mm 50x27 / 50x15 posti ad interasse non superiore a cm 60, vincolati alla parete esistente con appositi distanziatori metallici e isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5. Il rivestimento dell'orditura sarà realizzato con uno strato di Lastre antincendio, omologata in classe "0" (zero) di reazione al fuoco, con certificazione di qualità ISO 9001 dello spessore di mm 15 avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore.

Protezione antincendio R60 di travi e pilastri in acciaio con lastre di gesso Esecuzione della protezione antincendio R 60 di travi e pilastri interni in acciaio di qualsiaisi dimensione mediante fornitura e posa in opera di due lastre di gesso addittivato con fibra di vetro e vermiculite conforme alla norma EN 520-3.2, tipo F, spessore 15mm per ciascuna lastra, omologate in classe reazione al fuoco secondo la norma EN 13501-1, valore A2-s1, d0 (B), e fissate all'oditura metallica e/o superficie verticale mediante viti punta chiodo 25 e punta chiodo 45.Compresa la preparazione della superficie di posa, la fornitura ed installazione dei profili montanti, la stuccatura dei giunti con stucco, la rete di armatura, la dichiarazione di corretta posa in opera da parte della ditta esecutrice con relativo certificato di prova. Spessore totale protezione 30mm. Classe di resistenza al fuoco R60.

Parete ad orditura metallica e doppio rivestimento - REI 120 Fornitura e posa in opera di parete divisoria interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre di gesso rivestito atta a garantire una resistenza al fuoco REI 120 o superiore e con potere fonoisolante Rw =54 dB, dello spessore totale di 125 mm. L'orditura metallica verrà realizzata con profili tipo Knauf serie "E" in acciaio zincato DX51D+Z200-N-A-C o equivalente, spessore 0,6 mm, a norma UNI- EN10142 - DIN 18182, delle dimensioni di: - guide a "U" 75x40 mm - montanti a "C" 75x50 mm, posti ad interasse non superiore a 600 mm isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo con funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm. All'interno dell'orditura verrà inserito un materassino di lana minerale dello spessore di 60 mm e densità indicativa 40 kg/m³. Il rivestimento su entrambi i lati dell'orditura sarà realizzato con doppio strato di lastre in gesso rivestito, a norma UNI 10718 - DIN 18180, tipo Knauf F(GKF) o equivalente, collaudate dal punto di vista biologico-abitativo, dello spessore di 2x12,5 mm, omologate in classe 1 (uno) di reazione al fuoco, avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura, compresa la formazione di spallette per alloggiamento porte antincendio REI, i tubolari di sostegno per le porte antincendio REI, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore.

Lastre in conglomerato cementizio allegerito Fornitura e posa di lastra sandwich in conglomerato cementizio alleggerito, armata su entrambi i lati con rete in fibra di vetro altamente resistente agli alcali. Le lastre non devono contenere componenti infiammabili e devono essere di classe A1 “Materiali da costruzione non infiammabili” secondo la norma DIN 4102. La lastra verrà applicata direttamente sulle lastre sottostanti tramite viti che andranno a fissarsi direttamente sulla struttura sottostante. Compresi ponteggi ed ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte. Spessore lastre 12.5 mm.

ART. 39 CONTROSOFFITTI

Tutti i controsoffitti in genere dovranno eseguirsi con cure particolari allo scopo di ottenere superfici esattamente orizzontali (od anche sagomate secondo le prescritte centine), senza ondulazioni od altri

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difetti ed evitare in modo assoluto la formazione, in un tempo più o meno prossimo, di crepe, crenature o distacchi dell’intonaco. Al manifestarsi di tali screpolature la Direzione Lavori avrà facoltà a suo insindacabile giudizio, di ordinare all’Appaltatore il rifacimento, a carico di quest’ultimo, dell’intero controsoffitto con l’onere del ripristino di ogni altra opera già eseguita (stucchi, tinteggiature, ecc.). Dalla faccia inferiore di tutti i controsoffitti dovranno sporgere ganci di ferro appendilumi. La Direzione Lavori potrà prescrivere anche la predisposizione di adatte griglie o sfiatatoi in metallo per la ventilazione dei vani racchiusi dai controsoffitti.

Controsoffitto in lastre di gesso rivestito inclinato Fornitura e posa in opera di controsoffittatura interna ribassata inclinata realizzata con lastre di gesso rivestito f su orditura metallica doppia non sovrapposta. L’orditura metallica sarà realizzata con profili tipo Knauf serie in acciaio zincato DX51D+Z-N-A-C spessore mm 0,6 a norma UNI-EN 10142 delle dimensioni di: − profili perimetrali a “U” mm 30 x 28 isolati dalla muratura con nastro vinilico monoadesivo tipo

Knauf con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5; − profili portanti a “C” mm 50 x 27 incrociati con appositi ganci di unione ortogonali e fissati al solaio

tramite un adeguato numero di ganci a molla regolabili e pendini. Il rivestimento dell’orditura sarà realizato con uno strato di Lastre tipo Knauf A (GKB) / F (GKF) a norma DIN18180 dello spessore di mm 12,5/15/18 avvitate all’orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore. Compreso materiali di consumo, attrezzatura, ponteggi, tagli, sfridi ed ogni altro onere per consegnare il lavoro a regola d’arte.

Controsoffitto fonoassorbente in doghe di MDF Rivestimento fonoassorbente in MDF a basso contenuto di formaldeide – classe E1, classe B-s2, d0 di reazione al fuoco, in conformità alla norma EN13501-1:2001 – Prodotto a marchio CE –, costituito da una struttura a doghe, misure 3660 x 140 mm spessore 12 mm, rivestite su ambo la facce in nobilitato melaminico decorativo a scelta della D.L.. Sulla faccia a vista il pannello presenta delle fresature longitudinali continue aventi larghezza ed interasse a scelta della D.L. Sul retro, in corrispondenza delle fresature sul fronte il pannello presenta della fresature longitudinali ad intermittenza; sul retro del pannello viene inoltre posto un velo nero fonoassorbente 46g/mq + 15 g/mq di adesivo termoattivabile. I lati del pannello sono lavorati in modo da ottenere una ricomposizione in opera senza individuazione del punto di giunzione delle doghe. I risultati di fonoassorbimento sono testati in camera riverberante in conformità alla normativa ISO 354. La posa in opera viene effettuata mediante sottostruttura a scomparsa costituita da profili metallici ad omega, posti con un interasse di 600 mm, ancorata tramite tasselli o pendini alla muratura o alla struttura portante di supporto; il fissaggio delle doghe avviene per mezzo di appositi inserti metallici anch’essi possono essere a scomparsa. L’intercapedine creata dalla suddetta struttura viene trattata con materassini in fibra di poliestere spessore 30 mm - densità di 16 kg/mc.

Controsoffitto fonoassorbente con pannelli in lana di roccia formato standard Controsoffitto in lana di roccia dimensioni 600x600 mm o 600x1200 mm, spessore 20mm rivestito sulla faccia apparente da un velo di vetro bianco completamente pitturato con una vernice bianca acrilica come i 4 bordi laterali e protetto da un velo trasparente sul lato opposto (entrambi i veli assicurano un’eccellente durata estetica del prodotto nel tempo). Bordo tipo E T15 montato su struttura di sostegno sospesa mediante pendinatura metallica regolabile. Pannello ad elevato assorbimento acustico (αw 0.90 classe A), 100% piano indipendentemente dal grado d'igrometria. Riflessione luminosa: bianco opaco > 85%. Reazione al fuoco: Euroclasse A1 L’orditura di sostegno è costituita da profili portanti longitudinali e da traversini posti perpendicolarmente ad incastro, così da creare una scacchiera con sezione da T15mm o T24mm x38mm in acciaio zincato preverniciato e profili ad L laterali in acciaio zincato preverniciato.

Controsoffitto fonoassorbente con pannelli in lana di roccia formato grande Controsoffitto in lana di roccia spessore 25mm con doppio velo di vetro, bianco sul lato vista e trasparente di protezione sul lato opposto. Dimensioni pannelli 1500 x 600 (o 1800 x 600 mm o 2000 x 600 mm o 2400 x 600) montato su

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struttura di sostegno sospesa mediante pendinatura metallica regolabile ad elevato assorbimento acustico (αw 0.90 classe A, finitura Alizé:αw 0.45 classe D), pannello 100% piano indipendentemente dal grado d'igrometria. Reazione al fuoco: Euroclasse: Bianco A1, Colori A2s1d0, Alizé A1. L’orditura di sostegno è costituita da profili portanti longitudinali con sezione da T 24mm x38mm e profili ad L laterali in acciaio zincato preverniciato.

Controsoffitto per esterni in lastre di cemento rinforzato Controsoffitto interno ribassato ad orditura metallica e rivestimento in lastre di cemento rinforzato. L'orditura metallica verrà realizzata con profili serie in acciaio a norma UNI EN 10215, rivestito con lega di zinco e alluminio Aluzink, resistenti alla corrosione, spessore 0,6 mm, delle dimensioni di: - guide a “U” 27x30 mm (25x25 mm), isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo con funzione di taglio acustico, dello spessore di mm 3,5. - montanti a “C” 50x27 mm (60x25 mm), sia per l'orditura primaria fissata al solaio tramite un numero adeguato di ganci a molla regolabili e pendini, che per l'orditura secondaria vincolata alla primaria mediante appositi ganci. Il rivestimento dell'orditura sarà realizzato con uno strato di lastre in cemento rinforzato dello spessore di 12,5 mm. Le lastre saranno avvitate all'orditura metallica con viti speciali Maxi Screws o equivalenti in acciaio resistente alla corrosione categoria C4 a norma EN ISO 12944, poste ad interasse non superiore a 150 mm. La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti da eseguirsi con stucco e nastro in rete resistente agli alcali, in modo da ottenere una superficie pronta per la successiva rasatura. Rasatura rinforzata con rete in fibra di vetro resistente agli alcali. La messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore.

Controsoffitto in lastre di gesso REI Realizzazione di controsoffitto formato da lastre con incrementata coesione del nucleo ad alta temperatura, il cui gesso è additivato con fibre di vetro e vermiculite al fine di aumentarne la capacità di resistenza al fuoco. Si identifica per la colorazione rosa del rivestimento sulla faccia a vista, spessore 15 mm, dal peso di 12,70 kg/m2, classe di reazione al fuoco A2-s1, d0 (B), con fattore di resistenza alla diffusione del vapore µ = 10 in campo secco e 4 in campo umido, conducibilità termica l = 0,25 W/mK. Tali lastre saranno fissate ad una struttura metallica incrociata fissata con pendi natura alle travi sovrastanti ad una distanza pari a 20cm.

Soffitto in lastre o pannelli di silicato di calcio Soffitto resistente al fuoco REI 60 classe1 costituito da: a) rivestimento realizzato con lastre in silicato di calcio, esenti da amianto di spessore 10mm. Tali lastre dovranno essere avvitate alla struttura metallica a mezzo di viti in acciaio da 25mm posate ad interasse di 250mm b) struttura metallica realizzata con profilo in lamiera zincata spessore 6/10 e più precisamente:

− profilo a C da mm 50x27x0.6, ganci a molla per il sostegno dei suddetti profili e filo di acciaio ritorto da mm1, interasse 600 mm;

− profilo perimetrale ad L da mm 24x24, spessore 4/10, fissato alla muratura o con tasselli metallici ad espansione o pendinati.

Controsoffitto sospeso in lastre di gesso Realizzato con orditura metallica doppia sovrapposta, lastre in gesso rivestito dello spessore di 12,5 mm avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate, a formazione di controsoffitti in locali di qualsiasi tipo e dimensione, sia interni che esterni, compreso orditura metallica in acciaio zincato con profili a C posti ad interasse di 50 cm, profilo perimetrale ad U, pendinature con cordino zincato, sigillatura dei giunti con garzatura, tagli, sfridi, formazione di fori, rasatura, stuccature perimetrali, ponteggi, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte. Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore.

ART. 40 INTONACI

Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna, dopo aver rimosso dalla giunta delle murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della parete stessa. Gli intonaci di qualunque specie siano (lisci, a superficie rustica, a bugne, per cornici e quant’altro), non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altri

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difetti. Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall’Appaltatore a sue spese. La calce da usarsi negli intonaci, dovrà essere estinta da almeno tre mesi per evitare scoppiettii, sfioriture e screpolature, verificandosi le quali sarà a carico dell’Appaltatore il fare tutte le riparazioni occorrenti. Ad opera finita l’intonaco dovrà essere di spessore non inferiore ai mm 15 (quindici). Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la Direzione dei Lavori. Particolarmente per ciascun tipo di intonaco si prescrive quanto appresso:

Intonaco grezzo o arricciatura Predisposte le fasce verticali, sotto regole di guida, in numero sufficiente, verrà applicato alle murature un primo strato di malta detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli. Dopo che questo strato sarà alquanto asciutto, si applicherà su di esso un secondo strato della medesima malta che si stenderà con la cazzuola o con frattazzo stuccando ogni fessura e togliendo ogni asprezza, sicchè le pareti riescano per quanto possibile regolari.

Intonaco comune o civile (stabilitura). Appena l’intonaco grezzo avrà perso consistenza, si stenderà su di esso un terzo strato di malta fina che si conguaglierà con le fasce di guida per modo che la superficie risulti piana ed uniforme, senza ondeggiamenti e disposta in perfetto piano verticale.

Intonaco colorato Per gli intonaci delle facciate esterne potrà essere ordinato che alla malta da adoperarsi sopra l’intonaco grezzo, siano mischiati i colori che verranno indicati per ciascuna parte delle facciate stesse, per modo che dalle opportune combinazioni degli intonaci colorati, escano quelle decorazioni che dalla Direzione dei Lavori saranno giudicate convenienti.

Intonaco a stucco Sull’intonaco grezzo, sarà sovrapposto uno strato alto almeno mm. 4 malta per stucchi che verrà spianata con piccolo regolo e governata con la cazzuola così da avere pareti perfettamente piane nelle quali non sia tollerata la minima imperfezione. Ove lo stucco debba colorarsi, nella malta verranno stemperati i colori prescelti dalla Direzione dei Lavori.

Intonaco di gesso L'intonaco di gesso dovrà essere applicato su superfici esenti da polveri, effluorescenze, tracce di unto, ecc. e con scabrosità tale da poter garantire l'aderenza dell'intonaco. La malta di gesso sarà preparata, in recipienti di legno, materiale plastico, o acciaio zincato preventivamente lavati, nella quantità sufficiente all'impiego immediato; la parte eventualmente eccedente o che abbia fatto presa prima della posa in opera dovrà essere scartata. La malta sarà applicata direttamente sulla muratura, preventivamente bagnata, in quantità e con pressione sufficiente per ottenere una buona aderenza; successivamente si procederà a lisciare la malta stessa con la spatola metallica al fine di ottenere la necessaria finitura.

Intonaco interno premiscelato Intonaco interno premiscelato composto da inerti leggeri e leganti sintetici, dato a mano o a macchina su muratura di nuova costruzione, a base di cemento con finitura in malta fine. Spessore minimo 1,5 cm. Compreso l'onere dell'inserimento, ove necessario, di speciali profili in lamiera di acciaio zincata a protezione degli spigoli "paraspigoli" e della rete porta intonaco.

Intonaco plastico L'intonaco decorativo esterno plastico sarà costituito da uno strato d'intonaco grezzo o arricciatura dello spessore di 15 ÷ 18 mm e da uno strato di finitura dello spessore di 6 ÷ 10 mm. L'intonaco plastico sarà composto da resine sintetiche, inerti, pigmenti ed additivi vari. L'applicazione dell'intonaco varierà in rapporto ai tipi ed alle finiture superficiali e sarà effettuata secondo le indicazioni delle ditte produttrici, avendo cura, comunque, di proteggere, preventivamente, con nastri di carta autoadesiva, le parti da non intonacare; la carta autoadesiva dovrà essere asportata prima dell'indurimento dell'intonaco, curando la perfetta rifinitura dei bordi.

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Rivestimento in cemento a graniglia martellinata Questo rivestimento sarà formato in conglomerato di cemento nel quale sarà sostituita al pietrisco la graniglia di marmo, delle dimensioni e del colore che saranno indicati. La superficie in vista sarà lavorata in bugne, a fasce a riquadri, ecc. secondo i disegni e quindi martellinata, ad eccezione di quegli spigoli che la Direzione ordinasse di formare lisci o lavorati a scalpello piatto.

Intonaco di cemento liscio L’intonaco a cemento sarà fatto nella stessa guisa di quello di cui sopra alla lettera a), impiegando malta cementizia. L’ultimo strato dovrà essere tirato liscio col ferro e potrà essere ordinato anche colorato.

Rabboccature Le rabboccature che occorresse eseguire sui muri vecchi o comunque non eseguiti con faccia vista in malta o sui muri a secco, saranno formate con malta. Prima della applicazione della malta, le connessure saranno diligentemente ripulite, fino ad una conveniente profondità, lavate con acqua abbondante e poscia riscagliate e profilate con apposito ferro.

ART. 41 PAVIMENTI E SOTTOFONDI

La posa in opera di pavimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà essere perfetta in modo da ottenere piani esatti e nel collocamento in opera degli elementi saranno scrupolosamente osservate le disposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla Direzione Lavori. I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissati al sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benchè minima ineguaglianza. I pavimenti si addentreranno per mm. 15 entro l’intonaco della parete dell’ambiente da pavimentare, tirato verticalmente sino al pavimento evitando quindi ogni raccordo a guscio: questo, se prescritto, dovrà sopravanzare interamente sul pavimento o non giammai costituire l’ancoraggio. I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti senza macchie di sorta. Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno 10 giorni dopo la ultimazione di ciascun pavimento l’Appaltatore avrà l’obbligo di impedire a mezzo di chiusura provvisoria l’accesso di qualunque persona nei locali; e ciò anche per i pavimenti costruiti per altre Ditte. Ad ogni modo ove i pavimenti risultassero in tutto o in parte danneggiati per il passaggio abusivo di persone o per altre cause, l’Appaltatore ha l’obbligo di presentare alla Direzione Lavori i campioni dei pavimenti che saranno prescritti.

Sottofondi Il piano destinato alla posa di qualsiasi tipo di pavimento dovrà essere opportunamente spianato mediante un sottofondo in guisa che la superficie di posa risulti regolare e parallela a quella del pavimento da eseguire ed alla profondità necessaria. Il sottofondo potrà essere costituito, a seconda che verrà ordinato dalla Direzione dei Lavori, da un massetto di conglomerato cementizio (caldana) o da un gretonato, dello spessore di circa cm. 5 (cinque) che dovrà essere gettato in opera a tempo debito per essere lasciato stagionare per almeno 10 gg. Prima della posa in opera del pavimento, le lesioni eventualmente manifestatesi nel sottofondo saranno riempite e stuccate con beverone di calce o cemento.

Pavimento aerato con elementi in pvc Formazione di pavimento ventilato con elementi modulari in polipropilene riciclato, costituiti da calotta sferica che si conclude su quattro supporti; da posarsi a secco su sottofondo piano, costituente cassero a perdere atto a sostenere materiali e persone in fase di getto e completamento, per formare intercapedine con il piano su cui viene posato. Si comprende il getto del massetto in calcestruzzo di 5 cm, tirato a staggia, dosato a kg. 250/mc di impasto e i muretti perimetrali di contenimento.Si esclude la rete elettrosaldata e l'eventuale sottofondo di appoggio. Altezza sistema 12 cm + 5 cm di cappa in calcestruzzo.

Sottofondo in calcestruzzo alleggerito Calcestruzzo alleggerito per l'esecuzione di riempimenti e sottofondi, impastato con polistirolo o altri materiali leggeri, compreso casserature, armo, disarmo.

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Caldana per pavimentazioni Esecuzione di caldana per la formazione del piano di posa per pavimenti in piastrelle di ceramica gres, klinker, marmo, resine, legno, autolivellanti cementizi, ecc., eseguito con impasto di sabbia e cemento tipo CEM I 32,5, con superficie superiore perfettamente piana, compresa pulizia del piano di posa. Spessore 5 cm.

Caldana con inerti leggeri per pavimenti tessili o vinilici Esecuzione di caldana in calcestruzzo alleggerito, formato da 200 kg di cemento CEM I 32,5 per m³ di granulato di argilla espansa o pomice, compreso strato superiore compatto senza alleggerimento, lisciatura superiore con malta di sabbia e cemento per la posa di pavimenti tessili o vinilici, perfetta planarità del piano. Compresi giunti di contrazione entro 24/48 ore dall’esecuzione del getto con campiture non superiori a 16/20 mq per interni e 10/12 mq per esterni. Spessore 6 cm

Caldana per formazione di pendenze in granulato di pomice o argilla espansa Esecuzione di caldana in calcestruzzo alleggerita formata da 200 kg di cemento CEM I 32,5 impastato con granulato di pomice o argilla espansa od altri materiali leggeri equivalenti per formazione di pendenze in corrispondenza di coperture piane, compreso formazione di giunti, listelli, materiale di consumo. Spessore medio 10 cm.

Pavimenti in mattonelle di cemento I pavimenti in mattonelle di cemento saranno posati sopra letto di malta cementizia normale distesa sopra il massetto pigiandoli finchè la malta rifluisca nelle connessure. Le connessure debbono essere stuccate con cemento e la loro larghezza non deve superare mm.1. Avvenuta la presa della malta i pavimenti saranno arrotati con pietra pomice ad acqua o con mole di carborundum o arenaria, a seconda del tipo, e quelli in graniglia saranno spalmati in un secondo tempo con una mano di cera, se richiesta.

Pavimenti in piastrelle di ceramica. Le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cotto forte, grès, ecc.) devono essere associate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 87. A seconda della classe di appartenenza (secondo UNI EN 87) le piastrelle di ceramica estruse o pressate di prima scelta devono rispondere alle norme seguenti:

Formatura

Gruppo I E <= 3 %

Assorbimento d'acqua, E in %

Gruppo IIa 3% < E < 6%

Gruppo IIb 6% < E < 10%

Gruppo III E > = 10 %

Estruse (A)

UNI EN 121

UNI EN 186

UNI EN 187

UNI EN 188

Pressate a

UNI EN 176

UNI EN 177

UNI EN 178

UNI EN 159

I prodotti di seconda scelta, cioè quelli che rispondono parzialmente alle norme predette, saranno accettati in base alla rispondenza ai valori previsti dal progetto, ed, in mancanza, in base ad accordi tra direzione dei lavori e fornitore.

Sul massetto in conglomerato cementizio, si distenderà uno strato di malta cementizia magra dello spessore di cm. 2 che dovrà essere ben battuto e costipato. Quando il sottofondo avrà preso consistenza, si poseranno su di esso a secco le mattonelle a seconda del disegno e delle istruzioni che verranno impartite dalla Direzione. Le mattonelle saranno quindi rimosse e ricollocate in opera con malta liquida di puro cemento, e premute in modo che la malta riempia e sbocchi dalle connessure che verranno stuccate di nuovo con malta liquida di puro cemento distesavi sopra ed infine la superficie sarà ripulita e tirata a lucido con segatura bagnata e quindi con cera. Le mattonelle greificate, prima del loro impiego, dovranno essere bagnate a rifiuto per immersione.

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Pavimentazione e rivestimento in gres porcellanato Lastre di gres fine porcellanato non smaltato completamente vetrificato ottenute per pressatura a secco di argille pregiate atomizzate variamente colorate, miscelate con la tecnologia denominata "doppio caricamento" in modo tale da creare sia nella superficie che nella profondità della materia modulazioni cromatiche casuali ma direzionate associabili a quelle osservabili nel travertino di origine naturale. L'agglomerato argilloso è poi sottoposto a cottura a 1220°C circa. Il prodotto finito è conforme alle normative EN 176 B1, ANSI A 137.1, e classificato U4-P3-E3-C2 (per il formato M30x60) U4-P4-E3-C2 (per il formato M30x30) secondo CSTB per i materiali con superficie naturale e strutturata. Colorazione/aspetto: il materiale presenta modulazioni di colore casuali ma direzionate, diverse da pezzo a pezzo, che interessano anche le parti interne della materia, del tutto simili alle stratificazioni calcaree riscontrabili nel travertino naturale. − Formato: 30x60 cm, spessore 9,3 mm con superficie naturale e strutturata. − Superficie: naturale liscia (matt/morbida) − Assorbimento acqua (test effettuato secondo UNI EN 99): < 0,1% − Resistenza a flessione (test effettuato secondo UNI EN 100): 40 - 55 N/mm2 − Resistenza ad acidi e basi (test effettuato secondo UNI EN 106): garantita escluso HF e derivati − Fuga consigliata: minimo 2 mm − Coefficiente d'attrito: per le superfici naturali R9 (ZH 1/571, DIN 51130); >0,40 (B.C.R.) − Colore a scelta della D.L.

Pavimenti in lastra di marmo. Per i pavimenti in lastra di marmo si useranno le stesse norme stabilite per i pavimenti in mattonelle di cemento.

Pavimenti in getto di cemento (battuto di cemento) Sul massetto in conglomerato cementizio, verrà disteso uno strato di malta cementizia grassa, dello spessore di cm. 2, ed un secondo strato di assoluto cemento dello spessore di mm. 5, lisciato, rigato o rullato, secondo quanto prescriverà la Direzione dei Lavori. Sul sottofondo previamente preparato in conglomerato cementizio, sarà disteso uno strato di malta, composta di sabbia e cemento colorato giunti con lamine di zinco od ottone, dello spessore di 1 mm disposte a riquadri con lato non superiore a 1 m ed appoggiate sul sottofondo. Detto strato sarà battuto a rifiuto e rullato. Per pavimenti a disegno di diverso colore, la gettata della malta colorata sarà effettuata adottando opportuni accorgimenti perché il disegno risulti ben delineato con contorni netti e senza soluzione di continuità. Quando il disegno deve essere ottenuto mediante cubetti di marmo, questi verranno disposti sul piano di posa prima di gettare la malta colorata di cui sopra. Le qualità dei colori dovranno essere adatte all’impasto, in modo da non provocarne la disgregazione; i marmi in scaglie tra 10 mm e 25 mm, dovranno essere non gessosi e il più possibile duri (giallo, rosso e bianco di Verona; verde, nero e rosso di Levanto; bianco, venato e bardiglio di Serravezza, ecc.). I cubetti in marmo di Carrara dovranno essere pressoché perfettamente cubici, di 15 mm circa di lato, con esclusione degli smezzati; le fasce e le controfasce di contorno, in proporzione all’ampiezza dell’ambiente. L’arrotatura sarà fatta a macchina, con mole di carborundum di grana grossa e fine, fino a vedere le scaglie nettamente rifinite dal cemento, poi con mole leggera, possibilmente a mano, e ultimate con due passate di olio di lino crudo, a distanza di qualche giorno, e con un’ulteriore mano di cera.

Pavimentazione in masselli di calcestruzzo La pavimentazione in masselli di calcestruzzo avrà spessore pari a cm. 6/8, di forma quadrata o rettangolare. Le caratteristiche tecniche di ogni massello dovranno soddisfare la norma UNI 9065 ed essere verificate con un sistema di autocontrollo certificato da Pavitalia o da altro ente autorizzato. Il corpo metallico sarà prodotto con massa di calcestruzzo differenziata e precisamente: - il corpo vero e proprio per uno spessore di circa mm. 70 in altezza con cls di peso specifico medio > 2.20 ton/mc., che incorpora inerti frantumati di granulometria da 0 a 9.5 mm.; - lo strato di superficie per uno spessore medio di circa 10 mm. in altezza con cls di peso specifico > 2.20 ton/mc., che incorpora inerti frantumati e/o naturali di granulometria da 0 a 4 mm., di differenti colori e di elevata durezza. Dopo adeguata stagionatura la superficie di ogni massello verrà martellinata con un processo

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meccanico originale. Con tale lavorazione vengono scalfiti oltre alla pasta cementizia anche gli inerti affioranti dello strato di superficie. Detti masselli saranno posati in opera a secco su sottofondo adeguato sui cui sia stato steso un riporto di posa di 3-5 cm. di sabbia granita. Dopo la posa di effettua la compattazione con adeguata piastra vibrante e la sigillatura dei giunti tra masselli contigui con sabbia fine asciutta.

Pavimentazione in getto di calcestruzzo con spolvero superficiale al quarzo Pavimentazione in calcestruzzo armato con rete elettrosaldata diametro mm 6 maglia 20x20 cm, con stesura calcestruzzo di spessore minimo di cm 10/12 RCK 350-S4, previa sistemazione del fondo ben livellato e compattato, addittivato con Glenium Pav o similare, frattazzatura e lisciatura della superficie con apposito attrezzo, posa spolvero superficiale indurente al quarzo anidro in ragione di 4 kg/mq per uno spessore di mm 3, trattamento antisdrucciolo mediante rigatura con scopa di saggina, formazione di giunti di contrazione mediante seghe meccaniche a disco fino a circa 3/4 cm con dimensione riquadri di 4x4 ml circa, applicazione di protettivo antipolvere, antimacchia, antievaporante, antiritiro e fessurazione, idroolio repellente antigelo, applicazione sui giunti di profilo preformato in PVC o sigillante poliuretanico a medio modulo elastico grigio, smussi, listelli, raccordi, trasporto a rifiuto dei materiali di risulta e compreso pulizia ed ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Marciapiedi in getto di calcestruzzo Esecuzione di marciapiedi ed accessi carrai mediante fornitura e posa in opera di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata di spessore minimo di 15 cm, sistemazione del fondo ben livellato e compattato, tagli, sfridi, casseri di contenimento, vibratura meccanica, formazione di giunti con ferro tondo in acciaio, formazione di rampe, pendenze, lisciatura della superficie con spolvero superficiale al quarzo, trattamento antisdrucciolo mediante rigatura con scopa di saggina, smussi, listelli, raccordi, trasporto a rifiuto del materiale di risulta, pulizia con la sola esclusione della rete elettrosaldata compensata a parte. Spessore cm 15

Pavimenti di legno "parquet" Tali pavimenti dovranno eseguiti con legni ben stagionati e profilati, di tinta e grana uniforme. La posa in opera si effettuerà dopo il completo prosciugamento del sottofondo e dovrà essere fatta a perfetta regola d'arte, senza discontinuità, gibbosità, difetti di orizzontalità od altro. I pavimenti a parquet dovranno essere lavati e lucidati, da eseguirsi l'una a lavoro ultimato, l'altra all'epoca che sarà fissata dalla direzione dei lavori.

Pavimenti in pvc Il cloruro di polivinile, polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, è il polimero del cloruro di vinile. Puro, è un materiale rigido; deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelato anche in proporzioni elevate a prodotti plastificanti, quali ad esempio gli esteri dell'acido ftalico, che lo rendono flessibile e modellabile o a composti inorganici. Speciale cura si dovrà adottare per la preparazione dei sottofondi, che potranno essere costituiti da impasto di cemento e sabbia, o da gesso e sabbia. La superficie superiore del sottofondo dovrà essere perfettamente piana e liscia, togliendo gli eventuali difetti con stuccatura a gesso. La saldatura dei giunti è necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimento vinilico. L'applicazione pvc dovrà essere fatta da operai specializzati, con mastice di resina o con altre colle speciali. Il pvc dovrà essere incollato su tutta la superficie e non dovrà presentare rigonfiamenti od altri difetti di sorta.

Tipi di adesivi I tipi di adesivi variano in funzione di: a) Condizioni climatiche:

- Gli adesivi in emulsione devono essere protetti dal gelo - Gli adesivi contenenti solventi sono infiammabili - L’ambiente in cui l’adesivo viene applicato deve essere ben ventilato - L’applicazione di un adesivo può essere eseguita solo a temperature miti (minimo +18°C, o come raccomandato dal fabbricante)

b) Tipo di rovescio del rivestimento: - Per i pavimenti vinilici con rovescio in PVC, utilizzare un adesivo acrilico in emulsione o a dispersione - Per i pavimenti vinilici con rovescio in tessuto o non tessuto sintetico (rovescio BL), utilizzare un adesivo acrilico in emulsione o a dispersione - Per i pavimenti vinilici conduttivi, utilizzare un adesivo conduttivo

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- Per i rivestimenti murali tessili con rovescio in carta, utilizzare un adesivo vinilico o acrilico - Per i rivestimenti murali vinilici, utilizzare un adesivo acrilico

Applicazione dell’adesivo: L’adesivo deve essere applicato uniformemente, secondo le istruzioni del fabbricante, osservando la densità di copertura indicata dal fabbricante. L’adesivo viene generalmente applicato con una spatola dentata adatta (verificarne periodicamente l’usura). Altri metodi di applicazione richiedono adeguate attrezzature tecniche (rulli, pistola ad aria compressa ecc.). Una quantità di adesivo inferiore a quella raccomandata può non essere sufficiente a trattenere il materiale posato. Se non si lascia evaporare l’acqua o il solvente per un tempo sufficiente, le possibili inclusioni di acqua o solvente possono causare il rigonfiamento e il distacco del materiale.

Tempo di apertura: Fase di evaporazione: periodo di tempo che l’acqua o i solventi impiegano per evaporare in gran parte, permettendo all’adesivo di divenire sufficientemente coesivo per trattenere il rivestimento. Il tempo di evaporazione varia in funzione della porosità del substrato e delle condizioni climatiche locali (temperatura, umidità). Fase di incollaggio: periodo di tempo durante il quale l’adesivo è ancora sufficientemente attivo da permettere l’adesione del rivestimento al substrato a seguito della rullatura.

Tempo di asciugatura: È possibile utilizzare normalmente il rivestimento e collocare i mobili nell’ambiente solo dopo che l’adesivo ha fatto presa completamente. Il tempo di presa/asciugatura varia da 24 a 48 ore in funzione del tipo di adesivo utilizzato. Se il rivestimento viene utilizzato normalmente prima che l’adesivo abbia fatto presa completamente, il peso degli oggetti collocati sul rivestimento può lasciare un’impronta indelebile.

Copertura: Per le emulsioni o dispersioni acriliche e per le soluzioni alcoliche, la copertura varia da 250 a 350 g/m2 (alcuni fabbricanti di adesivi indicano la copertura solo in m2) secondo il tipo di rivestimento, la spatola utilizzata e le condizioni del substrato.

Rullatura: La rullatura comprime il rovescio del rivestimento sull’adesivo e inoltre garantisce l'eliminazione di sacche d’aria che potrebbero causare rigonfiamenti successivamente. Il rivestimento deve essere rullato partendo dal centro dei teli posati e procedendo verso i bordi. Dopo il taglio dei giunti, il rivestimento deve essere sottoposto a una rullatura finale sull’intera superficie, utilizzando un rullo adatto per pavimenti vinilici compatti e linoleum (68 kg).

La saldatura dei giunti: La saldatura dei giunti necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimento vinilico. Le tipologie di saldatura dipendono dal tipo di prodotto e possono essere le seguenti: a) saldartura a freddo b) saldatura a caldo

Pavimentazione in resina poliuretanica Pavimentazione continua elastica UV resistente, autolivellante, con caratteristiche anticalpestio ed antitrauma, realizzata con resine poliuretaniche elastomeriche senza solventi, con elevata resistenza chimica, meccanica e all’abrasione, particolarmente adatta per pavimentazioni autolivellanti in tutti gli ambienti dove sono possibili variazioni termiche o dove è richiesta una pavimentazione flessibile come, per esempio, solette, parcheggi, uffici ecc. Idonea anche per pavimentazioni esterne soggette a traffico con ruote gommate. Classe 1 di reazione al fuoco, resistenza a compressione > 60 mPa·s, resistenza a trazione > 25 mPa·s. Posta in opera attraverso: − preparazione del sottofondo con trattamento di pallinatura o smerigliatura eseguita con idoneo

macchinario e recupero delle polveri con accurata aspirazione (il coefficiente di adesione deve essere di almeno 15 mPa·s);

− applicazione con spatola liscia di primer epossidico bicomponente senza solventi a bassa viscosità. Spolveratura a superficie fresca con il quarzo per garantire una migliore adesione della

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finitura in resina; − rasatura localizzata per ridurre le displanarità esistenti con applicazione di resina caricata 1:1

con inerti; − realizzazione di getto autolivellante pigmentato in massa con cazzuola dentata per uno spessore

di 2 mm. nominali ed uniformato con rullo frangibolle, − applicazione di finitura poliuretanica bicomponente alifatica trasparente ad elevata

resistenza meccanica da applicare a rullo in una mano di spessore 80-100 g/mq (60-80 microm), resistente all’acqua, ai detersivi ed agli olii, antipolvere, resistente agli urti ed abrasioni, riverniciabile, non ingiallente e resistente ai raggi U.V..

Compresi giunti di dilatazione in corrispondenza dei giunti del massetto (campiture non superiori a 16/20 mq per interni e 10/12 mq per esterni) composti da profili portanti in alluminio con alette di spessore adeguato, resistenti all’usura, agli acidi, agli oli ed alle sostanze bituminose in genere. Finitura opaca, lucida o satinata per ottenere il grado di lucentezza desiderato. Colore a tabella RAL.

Pavimentazione e rivestimento in composto cementizio Pavimentazione e rivestimento in speciale formulato cementizio addizionato di resine e microfibre, con elevata adesione a vari supporti come massetti in sabbia e cemento o autolivellanti, intonaci al fino di murature in cls o laterizio, cartongesso, marmo e ceramica, applicato a spatola per realizzare superfici finite tanto in orizzontale che in elevazione, dall’aspetto mosso tipico della lavorazione a spatola, con sfumature distribuite anche non uniformemente sulla superficie, adatte a qualsiasi uso civile, commerciale, industriale, sia in interni che in esterni, anche su percorsi carrabili. Inattaccabile ai cicli di gelo disgelo e dai sali disgelanti. Resistenza al fuoco classe “A”. Durezza superficiale (resistenza al graffio) eccellente, resistenza a compressione > 30 N/mm2 . Spessore nominale mm 2. Posto in opera attraverso: − preparazione del sottofondo con trattamento di pallinatura o smerigliatura eseguita con

idoneo macchinario e recupero delle polveri con accurata aspirazione (il coefficiente di adesione deve essere di almeno 15 mPa·s);

− applicazione a spatola liscia di una prima mano di composto cementizio, addittivato con resine e microfibre (consumo circa 1,3-1,4 kg/m2);

− Applicazione con rullo a pelo medio di dispersione acquosa di particelle di polimero (diluito 1 parte di prodotto e 2 parti di acqua);

− applicazione a spatola liscia della seconda mano di composto cementizio, addittivato con resine e microfibre (consumo circa 0,6-0,7 kg/m2);

− ad indurimento completato, carteggiare accuratamente la superficie con dischi abrasivi n. 100 o 120 e procedere a depolverizzazione mediante aspirazione;

− Applicazione con vello di una prima mano di prodotto bicomponente composto da miscela di prepolimeri epossidici, ammina di copolimerizzazione, additivi ed emulsionanti, a formare un film superficiale consolidante, antipolvere e antiolio;

− applicazione a rullo (pelo liscio), trascorse non meno di ventiquattro ore, di una o due mani di prodotto all’acqua costituito da miscela di prepolimeri funzionalizzanti emulsionati, additivi e prepolisicianato idrofilo a formare un rivestimento liscio, resistente agli agenti atmosferici e all’abrasione.

Compresi giunti di dilatazione in corrispondenza dei giunti del massetto (campiture non superiori a 16/20 mq per interni e 10/12 mq per esterni) composti da profili portanti in alluminio con alette di spessore adeguato, resistenti all’usura, agli acidi, agli oli ed alle sostanze bituminose in genere. Colore a scelta della D.L.. Finitura opaca, lucida o satinata per ottenere il grado di lucentezza desiderato.

Pavimenti in gomma per attività sportiva Pavimento sintetico calandrato e vulcanizzato a base di gomma naturale e sintetica, cariche minerali, vulcanizzanti, stabilizzanti e pigmenti coloranti. Formato da uno strato di usura con superficie liscia a vista opaca, antisdrucciolevole, tonalita' semiunita, vulcanizzato ad un sottostrato portante resiliente, così da formare un materiale unico a spessore costante di mm 3. Il materiale cosi' composto dovra' essere incollato su di una lamina costituita da speciali resine viniliche e fibra di vetro stabilizzante dello spessore di mm 1,2, formando un unico pavimento ( formato teli di altezza. cm.190 ), autoposante dello spessore totale di mm 4,2 ( 5,8 Kg/m² ). Il materiale dovrà essere prodotto in accordo con i requisiti previsti dalla norma UNI EN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende che dimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità aziendale da parte di Enti riconosciuti. Il pavimento dovra' possedere le seguenti caratteristiche tecniche: − durezza 70 shoreA (ISO 7619), − stabilità dimensionale (UNI EN 434), nessuna variazione apprezzabile,

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− resistenza all'abrasione <175 mm c. (ISO 4649 carico 5 N), − esente da alogeni, cadmio, formaldeide ed

amianto, − reazione al fuoco classe 1 (DM 26.06.84 G.U. 25.8.84 CSE-RF2/75A

RF3/77)), − effetto bruciante sigarette (UNI EN 1399) nessun effetto

permanente, − resistenza prodotti chimici (DIN 51958 ) resistente a tutti i prodotti chimici usati normalmente per

la pulizia, − rimbalzo palla: (DIN 18032/2)

>95%, − resistenza allo scivolamento (UNI 9551) dry

>80, − reazione al fuoco classe Cfl (UNI 8457 UNI

9174), − predisposto per sigillatura termica dei

giunti, − adatto per l'impiego in presenza di impianto di riscaldamento a

pavimento,

Rivestimento scala in gomma Rivestimento di gradino in gomma con superficie a rilievo, per gradino a spigolo arrotondato costituito da elemento preformato di rivestimento gradino a spigolo arrotondato in gomma sintetica al 100%, calandrata, vulcanizzata, e stabilizzata, spessore 2,5mm. La mescola risulta essere esente da alogeni, metalli pesanti,plastificanti ftalici, nitrosamine, formaldeide ed amianto. La pavimentazione dovrà essere conforme in ogni parte alla normativa EN 12199 e dovrà essere provvista di marcatura CE secondo normativa EN 14041. L'elemento preformato dovrà presentare la pedata (spess. 2,5 mm ca.) con superficie a rilievo per mezzo di bolli del diametro di mm.28 con una altezza di mm.0,5 di forma cilindrica a spigoli smussati e lisciati. Il naso del gradino con rilievi antisdrucciolo predisposto alla curvatura con raggio minimo cm. 2,5 ed alzata liscia per facilitare la lavorazione. Finitura opaca e antiriflesso. Formato teli di altezza cm.52 e lunghezza mtl.12,00. Il peso sarà di 1,75 kg/m (EN 430). Coefficiente di attrito dinamico EN 13893, caratteristiche antisdrucciolo DIN 51130 R9. Lo spessore totale conferisce all'elemento un miglioramento di rumore da calpestio pari a 8dB (ISO 140/8 e ISO 717/2). Il materiale stoccato in cantiere in un luogo chiuso e coperto,verrà applicato in ambiente con temperatura non inferiore ai 10°C. Il sottofondo cem entizio dovrà essere liscio, consistente, privo di crepe e cavillature, pulito e con valore igrometrico, preventivamente rilevato inferiore a 2,5%. Qualora il sottofondo cementizio tenda a spolverare si dovrà provvedere ad una stesa di idoneo primer. Rasanti e collanti neoprenici a doppia spalmatura di primaria qualità e garantite caratteristiche prestazionali, risultano necessari per la buona applicazione del pavimento. Si consiglia di proteggere le pavimentazioni una volta eseguiti i lavori di posa contro il rischio di lavorazioni terze che potrebbero danneggiarne la superficie. Il materiale dovrà essere prodotto in accordo con i requisiti previsti alla norma UNI EN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende che dimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità aziendale da parte di Enti riconosciuti.

Pavimentazione in gomma con superficie a rilievo Pavimento in gomma con superficie a rilievo sp. mm. 2,5. La pavimentazione dovrà essere esente da alogeni, cadmio, nitrosamine e plastificanti, formaldeide ed amianto e costituita da gomma sintetica non rigenerata al 100% composta da una mescola omogenea calandrat vulcanizzata, ottenuta con l'aggiunta di cariche minerali, stabilizzanti e pigmenti coloranti. La superficie dovrà aver subito uno speciale trattamento rinforzante a base di raggi UV, e risultare a rilievo per mezzo di bolli del diametro di mm. 28 con una altezza di mm. 0,5 di forma tronco conica tali da consentire una perfetta igienizzazione. Lo spessore totale sarà di mm. 2,5 (3,45 Kg/m²) nel formato teli da 120cm di altezza X 12 mt di lunghezza o in piastre da cm 100X100 / 50X50, incollato al sottofondo per mezzo di appositi adesivi. Il materiale dovrà essere prodotto in accordo con i requisiti previsti dalla norma UNI EN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende che dimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità aziendale da parte di Enti riconosciuti. Il materiale dovra' essere conforme in ogni sua parte alla norma EN 12199 e possedere le seguenti caratteristiche tecniche: − Spessore 2.5mm

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− Stabilità dimensionale 0,3% − Resistenza alla lacerazione 40 N/mm − Durezza 90 shore A − Impronta residua 0.08 mm − Solidità del colore alla luce >=6 ° − Classificazione 21-23/31-32/41 classe − Classificazione al fuoco: Classe B-s1 − Resistenza termica 0.0083m2K/W − Conduttività termica 0.3 W/mK − Caratteristiche antisdrucciolo R9 − Resistenza all'azione di una sedia a rotelle: adatta con rotelle tipo W

− Resistenza alla bruciatura da sigaretta: metodo A>=4 metodo B>=3

Pavimenti in laminato Pavimentazione in doghe ottenute dalla sezionatura di un compound costituito da un supporto in fibra legnosa HDF (exterior grade) con una superficie esterna in laminato ad alta pressione Print HPL e bilanciato con un laminato Print HPL . Il pavimento avrà spessore 11,0 mm, classe di utilizzo 23-32, secondo la norma EN 13329, resistenza all’abrasione AC4, resistenza all’urto IC3, antistatico, a posa flottante, sarà appoggiato su materassino in polietilene espanso a cellula chiusa, accoppiato ad un foglio di polietilene di spessore totale 2,2 mm, avente funzione di barriera vapore. La pavimentazione così ottenuta (pavimento + materassino) deve essere certificata per quanto riguarda la reazione al fuoco Bfl-S1 secondo la nuova normativa europea EN 14041:2004 + EN 14041:2004 AC 2005, corrispondente alla classe 1 secondo la vecchia normativa UNI 8457. Le doghe devono essere incollate tra di loro, mediante la stesura nelle scanalature a femmina, sia sul lato lungo che su quello corto, con collante resistente all’acqua (norma EN 204/205 gruppo D3). Per superfici aventi lati che superino i 15,0 ml trasversali, i 20,0 ml longitudinali, vanno previsti opportuni giunti di dilatazione. Lasciare sempre uno spazio di dilatazione perimetrale di almeno 10,0 mm.

ART. 42 RIVESTIMENTO DI PARETI

I rivestimenti in piastrelle, di qualsiasi genere essi siano dovranno essere eseguiti a perfetta regola d’arte con il materiale prescelto dalla Direzione dei Lavori ed eguale ai campioni che verranno volta a volta eseguiti. Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito dei rivestimenti, in modo che questi a lavoro ultimato risultino perfettamente aderenti al retrostante intonaco. Pertanto prima del loro impiego le piastrelle dovranno essere immerse nell’acqua fino a saturazione e dopo avere abbondantemente annaffiato l’intonaco delle pareti, alle quali deve applicarsi il rivestimento, saranno collocate in sito con la necessaria e sufficiente malta cementizia. Le piastrelle dovranno perfettamente combaciare fra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccate con cemento bianco, dovranno risultare a lavoro ultimato perfettamente allineate. I rivestimenti dovranno essere completati con tutti i gusci di raccordo ai pavimenti ed agli spigoli, listelli, cornici, ecc. A lavoro ultimato i rivestimenti dovranno essere convenientemente lavati e pulimentati. Tipo di rivestimento: piastrelle di ceramica pressate a secco (bicottura) con caratteristiche conformi a quanto stabilito dalla norma UNI EN 87, gruppo BIII, da porre in opera con collanti o malta cementizia, suggellatura dei giunti in cemento bianco o colorato e pulizia finale.

ART. 43 OPERE IN MARMO - NORME GENERALI

Le opere in marmo, pietre naturali od artificiali dovranno in generale corrispondere esattamente alle forme e dimensioni di progetto ed essere lavorate a seconda delle prescrizioni generali delle presenti condizioni tecniche esecutive o di quelle particolari impartite dalla Direzione dei Lavori all’atto dell’esecuzione. Tutti i materiali dovranno avere le caratteristiche di aspetto esterno, grana, coloritura e venatura essenziali della specie prescelta. Prima di cominciare i lavori, l’Appaltatore dovrà preparare a sue spese i campioni dei vari marmi o pietre e delle loro lavorazioni e sottoporli all’approvazione della Direzione Lavori, alla quale spetterà in maniera esclusiva di giudicare se essi corrispondono alle prescrizioni. Detti campioni,

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debitamente contrassegnati, resteranno depositati negli Uffici della Direzione quale termine di confronto e di riferimento. Per quanto ha riferimento con le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la Direzione Lavori ha la facoltà di prescrivere, entro i limiti normali consentiti, le misure dei vari elementi di una opera qualsiasi, (rivestimento, copertina, cornice, pavimento, colonna, ecc..) la formazione e disposizione dei vari conci e lo spessore delle lastre, come pure di precisare gli spartiti, la posizione dei giunti, la suddivisione dei pezzi, l’andamento della venatura, ecc.., secondo i particolari disegni costruttivi, che la stessa Direzione Lavori potrà fornire all’Appaltatore all’atto della esecuzione, e questa ultima avrà l’obbligo di uniformarsi a tali norme come ad ogni altra disposizione circa la formazione di modanature, scorniciature, gocciolatoi, ecc.. Per tutte le opere infine è fatto obbligo all’Appaltatore di rilevare e controllare, a propria cura e spese, la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla Direzione Lavori con le strutture rustiche esistenti, segnalando tempestivamente a questa ultima ogni divergenza od ostacolo, restando esso Appaltatore

in caso contrario unico responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi all’atto della posa in opera. Esso avrà pure l’obbligo di apportare alle stesse, in corso di lavoro tutte quelle modifiche che potessero essere richieste dalla Direzione dei Lavori.

ART. 44 MARMI E PIETRE NATURALI

A) Mar

mi. Le opere in marmo dovranno avere quella perfetta lavorazione che è richiesta dall’opera stessa, congiunzioni e piani esatti e senza risalti. Salvo contraria disposizione i marmi dovranno essere di norma lavorati in tutte le facce viste a pelle liscia, arrotate e pomiciate. I marmi colorati dovranno presentare in tutti i pezzi le precise tinte e venature caratteristiche della specie prescelta. Potranno essere richiesti, quando la loro venatura si presti, con la superficie vista a spartito geometrico, a macchia aperta a libro o comunque giocata.

B) Pietra da taglio. La pietra da taglio da impiegare nelle costruzioni dovrà presentare le forme e le dimensioni di progetto, ed essere lavorata, a norma delle prescrizioni che verranno impartite dalla Direzione dei Lavori all’atto dell’esecuzione, nei seguenti modi: a) a grana grossa; b) a grana ordinaria; c) a mezza grana fina; d) a grana fina. Per pietra da taglio a grana grossa si intenderà quella lavorata semplicemente con la grossa punta senza fare uso della martellina per lavorare le facce viste, nè dello scalpello per ricavarne gli spigoli netti. Verrà considerata come pietra da taglio a grana ordinaria quella le cui facce viste saranno lavorate con la martellina a denti larghi. La pietra da taglio s’intenderà lavorata a grana mezza fina e a grana fina, secondo che le facce predette saranno lavorate con la martellina a denti mezzani o a denti finissimi. In tutte le lavorazioni, esclusa quella a grana grossa, le facce esterne di ciascun concio della pietra da taglio dovranno avere gli spigoli vivi e ben cesellati, per modo che le connessure fra concio e concio non eccedano la larghezza di mm. 6 per la pietra a grana ordinaria e di mm. 3 per le altre. Qualunque sia il genere di lavorazione delle facce viste, i letti di posa e le facce di combaciamento dovranno essere ridotte a perfetto piano e lavorate a grana fina. Non saranno tollerate nè smussature agli spigoli, nè cavità nelle facce, nè masticature o rattoppi. La pietra da taglio che presentasse tali difetti verrà rifiutata e l’Appaltatore sarà obbligato di farne l’immediata surrogazione, anche se le scheggiature od ammanchi si verificassero, sia al momento della posa in opera, sia dopo e sino al collaudo.

Rivestimento in pietra Rivestimento di struttura in cemento armato o in muratura con lastre di pietra Grigio Oriente o Pietra Medea o similare, in opera con uno spessore minimo di cm. 2, compreso ogni onere per la esecuzione di arrotondamenti di spigoli, esecuzione di asole, fori e lesene, rompigoccia, per la posa in opera su letto di malta, compresa la stuccatura con beverone di boiacca di cemento in tinta con il marmo, la finitura delle superfici, le eventuali bocciardature o lavorazioni particolari.

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ART. 45 OPERE DI CARPENTERIA IN LEGNO

Tutti i legnami da impiegarsi in opere permanenti da carpentiere (grossa armatura di tetto, travature per solai, impalcati, ecc.) devono essere lavorati con la massima cura e precisione, secondo ogni buona regola d'arte e in conformità alle prescrizioni date dalla direzione del lavori. Tutte le giunzioni dei legnami debbono avere la forma e le dimensioni prescritte, ed essere nette e precise in modo da ottenere un perfetto combaciamento dei pezzi che devono esser uniti. Non è tollerato alcun taglio in falso, né zeppe o cunei, né qualsiasi altro mezzo di guarnitura o ripieno. Qualora venga ordinato dalla direzione dei lavori, nelle facce di giunzione verranno interposte delle lamine di piombo o di zinco, od anche del cartone incatramato. Le diverse parti componenti un'opera in legname devono essere fra loro collegate solidamente mediante caviglie, chiodi, squadre, staffe di ferro, fasciature di reggia od altro, in conformità alle prescrizioni che saranno date. Dovendosi impiegare chiodi per collegamento dei legnami, è espressamente vietata l'applicazione senza apparecchiarne prima il conveniente foro col succhiello. I legnami, prima della loro posizione in opera e prima dell'esecuzione della spalmatura di catrame o della coloritura, se ordinata, debbono essere congiunti in prova nei cantieri, per essere esaminati ed accettati provvisoriamente dalla direzione dei lavori. Tutte le parti dei legnami che rimangono incassate nella muratura devono, prima della posa in opera, essere convenientemente spalmate di catrame vegetale o di carbolineum e tenute, almeno lateralmente e posteriormente, isolate in modo da permettere la permanenza di uno strato di aria possibilmente ricambiabile.

ART. 46 SERRAMENTI IN LEGNO - NORME GENERALI

Per l'esecuzione dei serramenti od altri lavori in legno l'appaltatore dovrà servirsi di una ditta specializzata e ben accetta alla direzione dei lavori. Essi saranno sagomati e muniti degli accessori necessari, secondo i disegni di dettaglio, i campioni e le indicazioni che darà la direzione dei lavori. Il legname dovrà essere perfettamente lavorato e piallato e risultare, dopo ciò, dello spessore richiesto, intendendosi che le dimensioni dei disegni e gli spessori debbono essere quelli del lavoro ultimato, né saranno tollerate eccezioni a tale riguardo. I serramenti e gli altri manufatti saranno piallati e raspati con carta vetrata e pomice in modo da fare scomparire qualsiasi sbavatura. È proibito inoltre assolutamente l'uso del mastice per coprire difetti naturali del legno o difetti di costruzione. Le unioni dei ritti con traversi saranno eseguite con le migliori regole d'arte; i ritti saranno continui per tutta l'altezza del serramento, ed i traversi collegati a dente e mortisa, con caviglie di legno duro e con biette, a norma delle indicazioni che darà la direzione dei lavori. I denti e gli incastri a maschio e femmina dovranno attraversare dall'una all'altra parte i pezzi in cui verranno calettati, e le linguette avranno comunemente la grossezza di 1/3 del legno e saranno incollate. Nei serramenti ed altri lavori a specchiatura, i pannelli saranno uniti ai telai ed ai traversi intermedi mediante scanalature nei telai e linguette nella specchiatura, con sufficiente riduzione dello spessore per non indebolire soverchiamente il telaio. Fra le estremità della linguetta ed il fondo della scanalatura deve lasciarsi un giuoco per consentire i movimenti del legno della specchiatura. Nelle fodere dei serramenti e dei rivestimenti, a superficie liscia o perlinata, le tavole di legno saranno connesse, a richiesta della direzione dei lavori, o a dente e canale ed incollatura, oppure a canale unite da apposita animella o linguetta di legno duro incollata a tutta lunghezza. Le battute delle porte senza telaio verranno eseguite a risega, tanto contro la mazzetta quanto fra le imposte. Le unioni delle parti delle opere in legno e dei serramenti verranno fatte con viti; i chiodi o le punte di Parigi saranno consentiti solo quando sia espressamente indicato dalla direzione dei lavori. Tutti gli accessori, ferri ed apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra, ecc., dovranno essere, prima della loro applicazione, accettati dalla direzione dei lavori. La loro applicazione ai vari manufatti dovrà venire eseguita a perfetto incastro, per modo da non lasciare alcuna discontinuità, quando sia possibile mediante bulloni a viti. Quando trattasi di serramenti da aprire e chiudere, ai telai maestri od ai muri dovranno essere sempre assicurati appositi ganci, catenelle od altro, che, mediante opportuni occhielli ai serramenti, ne fissino la posizione quando i serramenti stessi debbono restare aperti. Per ogni serratura di porta od uscio dovranno essere consegnate due chiavi.

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A tutti i serramenti ed altre opere in legno, prima del loro collocamento in opera e previa accurata pulitura a raspa e carta vetrata, verrà applicata una prima mano di olio di lino cotto accuratamente spalmato in modo che il legname ne resti bene impregnato. Essi dovranno conservare il loro colore naturale e, quando la prima mano sarà bene essiccata, si procederà alla loro posa in opera e quindi alla loro pulitura con pomice e carta vetrata. Per i serramenti e le loro parti saranno osservate tutte le prescrizioni che saranno impartite dalla direzione dei lavori all'atto pratico. Resta inoltre stabilito che quando l'ordinazione riguarda la fornitura di più serramenti, appena avuti i particolari per la costruzione di ciascun tipo, l'appaltatore dovrà allestire il campione di ogni tipo che dovrà essere approvato dalla direzione dei lavori e verrà depositato presso di essa. Detti campioni verranno posti in opera per ultimi quando tutti gli altri serramenti saranno stati presentati ed accettati. Ciascun manufatto in legno o serramento prima dell'applicazione della prima mano d'olio cotto dovrà essere sottoposto all'esame ed all'accettazione provvisoria della direzione dei lavori, la quale potrà

rifiutare tutti quelli che fossero stati verniciati o coloriti senza tale accettazione. L'accettazione dei serramenti e delle altre opere in legno non è definitiva se non dopo che siano stati posti in opera, e se, malgrado ciò, i lavori andassero poi soggetti a fenditure e screpolature, incurvamenti e dissesti di qualsiasi specie, prima che l'opera sia definitivamente collaudata, l'appaltatore sarà obbligato a rimediarvi, cambiando a sue spese i materiali e le opere difettose.

Porte cieche a cerniera con telaio in legno e pannello tamburato Porta interna ad uno o due battenti, cieca , realizzata con telaio in legno massiccio rovere per murature con spessore fino a 30 cm, pannello cieco tamburato a struttura alveolare antimuffa autoestinguente con supporto in legno dello spessore minimo di 3 mm, verniciato opaco, colore su indicazione della D.L.., controtelaio in legno abete, ferramenta in acciaio inox, maniglia ø 20 mm Mod. tipo PBA 2028BT o similari.

Porta scorrevole a scomparsa Porta scorrevole a scomparsa entro muratura in laterizio o cartongesso, costituita da controtelaio prefabbricato in lamiera di acciaio zincata con binario di scorrimento estraibile e da pannello di tamponamento cieco tamburato a struttura alveolare antimuffa dello spessore di 40 mm rivestito sulle due facce in laminato, compreso telaio in acciaio zincato completo di guida di scorrimento, carrello, nasello a pavimento, accessori, stipiti, coprifili e mostrine in legno colore tipo rovere chiaro verniciato con vernice trasparente, maniglie, guarnizioni ed assistenze murarie. Colore a scelta della D.L. Ad 1 anta. Dim. L. 90 x h. 210 cm

Porta telescopica per cartongesso Controtelaio in profili metallici in lamiera zincata avente sede interna di mm 134 per parete interna divisoria in cartongesso formata da profili accoppiati, con spessore complessivo parete finita di mm 180 idoneo per l'alloggiamento all'interno di quattro porte scorrevoli a trascinamento (2+2 contrapposte, scorrevoli, rigide, a scomparsa, di peso massimo unitario di Kg 80. Dimensioni luci di passaggio: cm 350 x cm 260 (h). Si comprende la realizzazione di veletta sopra il controtelaio per un'altezza di cm 40 di parete in cartongesso ad orditura metallica e doppio rivestimento, sp.180mm, costituita da orditura metallica in acciaio zincato, spessore 0,6-0,8-1,0 mm, delle dimensioni di: - guide U40/ 75mm /40

mm - montanti C50/ 75mm /50

mm, posti ad interasse non superiore a 600 mm, isolata dalle strutture perimetrali con nastro monoadesivo con funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm. I profili saranno marcati CE conformemente alla norma armonizzata EN 14195 riguardante “Profili per Sistemi in Lastre in Gesso Rivestito”, in classe A1 di reazione al fuoco, prodotti secondo il sistema di qualita UNI-EN-ISO 9001-2000. Il rivestimento su entrambi i lati dell'orditura sarà realizzato con doppio strato di lastre in gesso rivestito, marcate CE a norma UNI EN 520 e conformi alla DIN 18180, collaudate dal punto di vista biologico- abitativo come da certificato rilasciato dall'Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim, dello spessore di 12.5+12.5 mm per lato, avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Le modalita per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore. Comprese anche n.4 ante cieche formate da pannello cieco tamburato a struttura alveolare antimuffa autoestinguente con supporto in legno dello spessore minimo di 3 mm, verniciato opaco, colore su indicazione della D.L..

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ART. 47 OPERE IN FERRO - NORME GENERALI E PARTICOLARI

Nelle opere in ferro, questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme e precisione di dimensioni, secondo i disegni che fornirà la Direzione Lavori, con particolare attenzione nelle saldature e bolliture. I fori saranno tutti eseguiti con trapano, le chiodature, ribaditure ecc.. dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli essere limati. Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino il più leggero indizio di imperfezione. Ogni pezzo ed opera completa in ferro dovrà essere fornita a piè di opera colorita a minio. Per ogni opera in ferro a richiesta della Direzione Lavori, l’Appaltatore avrà l’obbligo di presentare il relativo modello alla preventiva approvazione. L’Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto, le misure esatte delle diverse opere in ferro essendo responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsi per l’omissione di tale controllo. In particolare si prescrive:

Le inferriate, ringhiere, cancelli, ecc. Saranno costruiti a perfetta regola d’arte secondo i tipi che verranno indicati all’atto esecutivo. Essi dovranno presentare tutti i regoli ben dritti, spianati in perfetta composizione. I tagli delle connessure per i ferri incrociati mezzo a mezzo dovranno essere della massima precisione ed esattezza, ed il vuoto di uno dovrà esattamente corrispondere al pieno dell’atro, senza la minima ineguaglianza e discontinuità. Le inferriate con regoli intrecciati ad occhio non presenteranno nei buchi formati a fuoco, nessuna fessura che si prolunghi oltre il buco necessario. In ogni caso l’intreccio dei ferri dovrà essere diritto ed in parte dovrà essere munito di occhi in modo da non poter mai essere in alcun caso sfilato. I telai saranno fissati ai ferri di orditura e saranno poi muniti di forti grappe ed arpioni ben inchiodati ai regoli di telaio in numero, dimensioni e posizioni che verranno indicate.

Serramenti in ferro Serramenti per finestre, vetrate ed altro, potranno essere richiesti con profilati ferro-finestra o con ferri comuni profilati. In tutti e due i casi dovranno essere simili al campione che potrà richedere o fornire la Direzione dei Lavori. I serramenti potranno avere parte fissa od apribile anche a vasistas, come sarà richiesto; le chiusure saranno eseguite a ricupero ad asta rigida, con corsa inversa ed avranno il fermo inferiore e superiore. Il sistema di chiusura potrà essere a leva od a manopola a seconda di come sarà richiesto. Le cerniere dovranno essere a quattro maschiettature in numero di due o tre per ciascuna partita dell’altezza non inferiore a cm. 12, con ghiande terminali. Gli apparecchi di chiusura e di manovra in genere dovranno essere ben equilibrati e non richiedenti eccessivi sforzi per la chiusura. La manopole e le cerniere, se richiesto potranno essere cromate. Le ante apribili dovranno essere minute di gocciolatoio. Le ferramente di ritegno dovranno essere proporzionate alla robustezza del serramento stesso.

Porta esterna in profili d'acciaio con porta guarnizioni (esterno) Porta per esterno cieca realizzata con profili in acciaio con porta guarnizioni della profondità di 40 mm e pannello coibentato con pannelli in lana di roccia rivestito sulle due facce in lamiera di acciaio zincato dello spessore di 10/10 mm, compreso verniciatura a smalto, ferramenta di sostegno e chiusura in ottone, alluminio o acciaio, guarnizioni di tenuta in gomma Dutral, compresi controtelaio in acciaio zincato, telaio, sigillature, accessori d'uso, assistenze murarie, coprifili, mostrine.

Porte a cerniera prefabbricate in acciaio (interno) porte tamburate prefabbricate con apertura a cerniera ad uno o due battenti, cieche o vetrate, realizzate con lamiera in acciaio zincato a doppia parete complete di telaio in lamiera d'acciaio zincato atto alla posa su murature o tramezzi in cartongesso dello spessore finito di 16 cm, compreso guarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e chiusura, verniciatura a smalto colori RAL, controtelaio. Porta ad un battente foro muro 90x215 cm

Scala in ferro di sicurezza esterna Realizzazione di scale di sicurezza verticali alla marinara mediante fornitura, posa in opera ed assemblaggio di elementi profilati semplici e gradini in tondi pieni in acciaio Fe 360, compreso l'eventuale preassemblaggio in officina, il carico, trasporto, scarico a pié d'opera, il

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montaggio, l'assemblaggio, le unioni meccaniche con saldature o con bulloni ad alta resistenza secondo le prescrizioni progettuali, le piastre, i tirafondi, i collegamenti, gli sfridi, la sabbiatura e la verniciatura protettiva antiruggine e la zincatura a caldo. Con gabbia di protezione circolare in acciaio zincato, completo di ferramenta di ancoraggio.

Griglie metalliche su solai, bocche di lupo Fornitura e posa in opera di griglie metalliche in acciaio zincato a caldo fisse o apribili a cerniera poste in opera su aperture in corrispondenza di solai, bocche di lupo di qualsiasi tipo e dimensione, realizzate con profili tondi, quadri, piatti, omposti,compreso tagli, sfridi, profili di contorno, telaio ammorsato con zanche o tasselli metallici e supporto, viti e bulloni antiurto di fissaggio.

ART. 48 SERRAMENTI IN ALLUMINIO ED OPERE IN ALLUMINIO

Per l'esecuzione dei serramenti e di altri lavori in alluminio, I'Appaltatore dovrà servirsi d una Ditta Specializzata e ben accetta dalla D.L.. Tutti i manufatti dovranno essere costruiti a perfetta regola d'arte in conformità con disegni esecutivi. La finitura dovrà essere accuratissima in ogni particolare. I disegni esecutivi di tutti i serramenti dovranno essere elaborati dalla Ditta fornitrice e da essa tempestivamente sottoposti, completi di ogni dettaglio costruttivo, alla preventiva approvazione della Direzione Lavori nel pieno rispetto della descrizione dell'Elenco prezzi delle categorie dei lavori a misura e a corpo. Le eventuali varianti ai disegni approvati che la Ditta fornitrice riterrà di proporre in corso d'opera, dovranno essere preventivamente accettate dallo stesso Direttore dei Lavori. Prima di dar corso alla fornitura, la Ditta Aggiudicataria dovrà sottoporre all'approvazione del sopracitato Direttore dei Lavori i campioni di tutti i profilati da usare nella costruzione del vari serramenti ed i campioni degli apparecchi di chiusura, delle maniglie, delle serrature e degli accessori di ogni genere. La Direzione dei Lavori potrà richiedere, e la Fornitrice dovrà tempestivamente eseguire, la campionatura al vero, completa, del vari tipi di serramento. L'esame dei campioni completi avverrà in cantiere. La Direzione dei Lavori rifiuterà, e la Fornitrice dovrà sostituire a sue complete spese, quei manufatti che non risulteranno eseguiti in conformità dei disegni e dei campioni approvati, o che comunque non risulteranno rispondenti alle prescrizioni del presente Capitolato od ai patti contrattuali. Il rilievo delle misure sarà eseguito in loco dalla Fornitrice a sue complete spese, cure e rischio, rimanendo così essa unica e sola responsabile della perfetta rispondenza delle misure dei manufatti a quelle delle strutture in cui dovranno porsi in opera. Si precisa al riguardo che le misure segnate nell'allegato ordinativo sono puramente indicative e che manufatti dello stesso tipo a cui in tale elenco è attribuita un'unica misura, potranno avere in realtà varie differenti dimensioni in conseguenza di discordanze esistenti nelle misure di strutture già eseguite. Per i vari tipi di serramento valgono, tra l'altro, le seguenti prescrizioni: − tutti i serramenti saranno provvisti di controtelaio da premurare in lamiera di acciaio zincato

rullata a freddo, eventualmente costituito da più elementi separati, atto a consentire il montaggio su di esso, senza necessità di alcuna opera muraria, dell'infisso propriamente detto. I controtelai, che dovranno in ogni caso essere montati nudi, privi del relativo serramento, avranno forme e caratteristiche tali da permettere, una volta montati, l'esecuzione di tutte le opere di finitura interne ed esterne (intonaci, rivestimenti, pavimenti, soglie, marmi, velette, coprirullo, tinteggiature, ecc.) indipendentemente dal montaggio dell'infisso.

− quando i serramenti siano provvisti di imbotte esterna, cassone o cielino coprirullo, controtelaio dovrà essere realizzato in modo da consentire anche il montaggio di tali parti contemporaneamente all'infisso propriamente detto, senza la necessità di alcuna opera muraria e dopo la ultimazione di tutte le opere di finitura. L'eventuale imbotte esterna, non prevista nel manufatto, verrà pagata ai prezzi dl elenco.

− tutti i manufatti dovranno essere completi di ogni occorrente accessorio di montaggio, chiusura e di funzionamento quali ad esempio: zanche, piastre, perni, viti, cerniere, bilici, dispositivi di manovra e chiusura, leve, cariglioni, maniglie, cremonesi, aste, arresti, fermi, guide, molle, scrocchi, serrature. chiavi, coprifili, fermavetri, vetri del tipo semidoppio, retinato, stampato, mezzo cristallo, vetri camera, ecc. a seconda delle indicazioni della Direzione Lavori e quanto altro necessario per il perfetto funzionamento.

− tutti i serramenti dovranno essere realizzati In modo da rendere possibile ed agevole la pulizia

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dei vetri, sia all'interno che all'esterno col solo ausilio di scalette di uso comune, senza pericolo per il personale addetto e senza necessità di ricorrere ad attrezzature e mezzi d'opera eccezionali.

− tutti i serramenti in ogni loro parte dovranno essere studiati, costruiti e montati in modo da assicurare con l'impiego di idonee guarnizioni o spazzolini in nylon l'assoluta tenuta di aria e acqua nelle giunzioni tra le varie parti costituenti il serramento, all'attacco tra il serramento propriamente detto ed il controtelaio, ed all'attacco tra serramento e murature, rivestimenti, pavimenti, soglie, contorni, ecc. Sarà prevista una stuccatura con Bostik o prodotto similare.

− sarà cura e responsabllità della Ditta porre in opera vetri dello spessore adeguato alla dimensione ed al tipo di serramento e delle caratteristiche idonee all'uso del locale (retinati, stampati, ecc.), montati su guarnizioni ad U che diano la massima garanzia per il passaggio dell'aria e dell'acqua.

− tutti i serramenti del presente Capitolato saranno del tipo a monoblocco, realizzati con profilati estrusi in lega leggera di alluminio, anodizzati in elettrocolore oppure preverniciati in Diagrammi relativi e le dimensioni di massima figurano nell'allegato casellario "abaco dei sarramenti"

Le caratteristiche dei serramenti in Elenco Prezzl sono qui riportate nella loro descrizione dettagliata; s'intende che esse siano comuni a tutti i serramenti descritti quando non diversamente specificato in Elenco prezzi delle categorie dei lavori a misura e a corpo e nell'abaco serramenti.

Serramenti esterni in alluminio serramenti realizzati con profilati in lega primaria d'alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 UNI EN 755-5 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515. Il sistema richiesto dovrà essere quello denominato “a giunto aperto” con profili a taglio termico nel rispetto delle disposizioni previste dalla norma UNI 10680. La caratteristica principale di tale soluzione prevede la guarnizione di tenuta centrale disposta in posizione arretrata rispetto al filo esterno dei profili, in modo da realizzare un'ampia camera di equalizzazione delle pressioni (giunto aperto). Per la realizzazione di finestre e portefinestre saranno impiegati profili complanari all'esterno con profondità del telaio fisso di 65 mm e battente a sormonto all'interno con profondità di 75 mm. Per la realizzazione di porte saranno impiegati profili complanari sia all'esterno che all'interno con l'impiego di guarnizioni di battuta interna ed esterna con profondità complessiva di 65 mm. Lo spessore medio dei profili dovrà essere di mm.1,8/2 conforme alla normativa UNI 3879. I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti dalla normativa UNI 3952. Sono altresi compresi la fornitura e posa in opera di controtelai zincati, eventuli tamponamenti coibentati e pvb colorati interni al vetro, maniglioni esterni tipo PBA mod.253 o similare, maniglia interna con molla di ritorno e cuscinetto tipo PBD mod.2028 o similare e serratura per porte tipo ISEO CSF F9000 o equivalente con cilindro e tre copie di chiavi. Compresa fornitura e posa di controtelai in lamiera zincata. − Vetrocamera tipo clear 5+5.2 BE/16 gas argon/5+5.2 BE − Valori : Ug=1.1W/mqK Psi=0.11W/mK. − Trasmittanza del serramento (Uf) < 2W/mqK.

Serramenti esterni per facciate in alluminio I serramenti per facciate in alluminio realizzati con profilati estrusi nel rispetto delle tolleranze previste dalla norma UNI EN 12020 in lega primaria d’alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515. Il sistema richiesto dovrà essere isolato termicamente mediante l'interposizione di un listello a bassa conducibilità termica fra la parte interna portante ed il profilato esterno di fissaggio nel rispetto delle disposizioni previste dalla norma UNI 10680. La caratteristica principale di tale soluzione prevede l’utilizzo di un reticolo strutturale composto da montanti e traversi, con sezione architettonica di 50 mm le cui parti tubolari avranno una profondità variabile in conformità alle esigenze statiche. La conformazione geometrica dei montanti dovrà essere a sezione rettangolare e/o Ipe. Il sistema dovrà essere idoneo per la realizzazione di facciate continue verticali, facciate inclinate verso l’interno e l’esterno. Lo spessore medio dei profilati dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755. I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti della normativa UNI 3952. Il collegamento dei traversi ai montanti sarà realizzato, a seconda del peso delle lastre, mediante viti in acciaio inox e cavallotti in alluminio da dimensionare in funzione del peso dei tamponamenti e delle necessità statiche. Sulle estremità dei traversi saranno poste, per chiusura, delle mascherine di contorno in nylon e/o dutral. I profilati fermavetro esterni delle pannellature (pressori) saranno fissati con viti in acciaio inox supportate da rondelle in plastica antifrizione, posizionate ogni 300 mm. Le staffe di ancoraggio della facciata alla struttura dell'edificio dovranno avere le regolazioni nelle tre direzioni ortogonali ed essere realizzate in alluminio estruso. Tutte le viti ed i bulloni di

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collegamento e di fissaggio delle parti in alluminio saranno in acciaio inox. Gli accessori saranno eseguiti in rispetto alla norma UNI EN 1706. Gli accessori dovranno essere originali, studiati e prodotti per il sistema sopra descritto. Nei montanti verticali sono previsti dei canali paralleli, non comunicanti tra loro, per raccogliere e convogliare verso l’esterno le eventuali infiltrazioni di acqua e/o condensa. Nei profilati esterni copertina e pressore verranno eseguite le lavorazioni, atte a garantire il drenaggio dell’acqua e l’aerazione delle camere interne dei profilati, dei vetri e dei tamponamenti. Nel caso di giunti di dilatazione saranno previsti nei montanti appositi accessori che garantiranno continuità ai canali di raccolta acqua. Ove necessario le traverse potranno essere dotate di canale raccogli condensa. Tutte le guarnizioni dovranno essere in elastomero (EPDM) e compenseranno le eventuali differenze di spessore, inevitabili nelle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo, contemporaneamente, una corretta pressione di lavoro perimetrale mentre le giunzioni degli angoli dovranno garantire l'assoluta continuità perimetrale grazie all’utilizzo di angoli vulcanizzati. Le caratteristiche della guarnizione dovranno corrispondere alla norma UNI 9122. Le aperture delle porte dovranno essere garantite da cerniere fissate ai profilati mediante dadi e contropiastre in alluminio e dovranno essere scelte in base al peso della porta e agli sforzi dell’utenza. Inoltre le cerniere saranno dotate di un dispositivo eccentrico per la regolazione dell’anta anche a montaggio già effettuato. Il sistema di facciata dovrà consentire l’inserimento di vetri e/o pannelli con spessore da un minimo di 4 mm ad un massimo di 45 mm. I vetri dovranno avere spessore adeguato

alle dimensioni ed all'uso delle facciate su cui saranno montati. Gli spessori dei vetri dovranno essere calcolati secondo le norme UNI 7143, salvo se non siano espressamente indicati negli elaborati facenti parte della richiesta. I vetri dovranno essere posti in opera nel rispetto della norma UNI 6534 con l'impiego di tasselli aventi adeguata durezza a seconda della funzione (portante o distanziale). I tasselli dovranno garantire l'appoggio delle lastre del vetrocamera e dovranno avere una lunghezza idonea al peso da sopportare. La tenuta attorno alle lastre di vetro dovrà essere eseguita con idonee guarnizioni preformate in elastomero etilene-propilene (EPDM) opportunamente giuntate agli angoli. Il produttore della vetrata isolante dovrà garantire la corrispondenza delle vetrate a quanto indicato nella norma UNI 10593. Gli elementi di vetrocamera dovranno essere forniti di idoneo certificato di garanzia decennale contro la presenza di umidità condensata all'interno delle lastre. I vetri ed i cristalli dovranno essere di prima qualità, perfettamente incolori e trasparenti, con superfici complanari piane. Dovranno inoltre corrispondere alle norme UNI. L’utilizzo di opportune guarnizioni permetterà di far esercitare al vento una pressione costante su tutto il perimetro delle lastre onde evitare punti di infiltrazione. A tale scopo la guarnizione esterna sarà più elastica di quella interna in modo da deformarsi prima nel caso di movimenti anomali.

ART. 49 INFISSI SPECIALI

Porte resistenti al fuoco ad un 'anta REI 120 Fornitura e posa in opera, come da certificato di prova o indicazioni della Ditta fornitrice, di porta metallica cieca ad una anta con classe di resistenza al fuoco REI 60, costituita da un telaio in acciaio profilato con zanche a murare, guarnizione autoespandente per tenuta ai fumi caldi e sede per guarnizione siliconica per tenuta fumi freddi, battente in lamiera di acciaio zincato a doppia parete e con intercapedine riempita con pannelli isolanti ad alta resistenza termica, cerniere con molla incorporata regolabile per la chiusura automatica, serratura antincendio tipo Yale adatta alle alte temperature e corredata da due chiavi programmabili, maniglie antincendio con anima in acciaio e rifinitura satinata, verniciatura con mano di fondo antiruggine applicata con procedimento elettrostatico ad essiccazione in forno di qualsiasi tonalità, colore da definire con la D.L.., compreso assistenze murarie, ponteggi, puntelli, materiali di consumo, dichiarazione di conformità della ditta costruttrice, certificato di prova ed omologazione, dichiarazione di corretta posa in opera da parte dell'installatore. La porta è dotata di oblò circolare 400mm. e di maniglione antipanico a barra orizzontale in acciaio inox satinato di sezione tubolare reso basculante per mezzo di due leve incernierate nelle scatole laterali ed apribili con qualsiasi tipo di comando sia interno che esterno, con chiave e meccanismo di fermo a giorno di qualsiasi tipo.

Porte resistenti al fuoco ad un'anta REI 60 Porta metallica cieca ad una anta con classe di resistenza al fuoco REI 60, costituita da un telaio in acciaio profilato con zanche a murare, guarnizione autoespandente per tenuta ai fumi caldi e sede per guarnizione siliconica per tenuta fumi freddi, battente in lamiera di acciaio zincato a doppia parete e con intercapedine riempita con pannelli isolanti ad alta resistenza termica,

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cerniere con molla incorporata regolabile per la chiusura automatica, serratura ntincendio tipo Yale adatta alle alte temperature e corredata da due chiavi, maniglie antincendio con anima in acciaio e rifinitura in materiale plastico, verniciatura con mano di fondo antiruggine applicata con procedimento elettrostatico ad essiccazione in forno, compreso dichiarazione di conformità della ditta costruttrice, certificato di prova ed omologazione, dichiarazione di corretta posa in opera da parte dell'installatore. Foro muro 900x2150 mm

Porte con apertura a cerniera e tamponamento in lamiera rivettata Serramento con ante fisse ed apribili, realizzato con profili maggiorati in acciaio zincato preverniciato, con tamponamento in lamiera zincata rivettata, due mani di vernice di fondo e due di smalto sintetico, lamiera per finitura soglia, architrave, spallette come da disegni esecutivi, Ferramenta in acciaio inox, maniglia ø 20 mm Mod. tipo PBA 2028BT o similari. Dotata di griglie di areazione 400x200mm.

ART. 50 OPERE DA VETRAIO

Le lastre di vetro saranno di norma chiare, del tipo indicato nell’elenco prezzi; il tutto salvo più precise indicazioni, che saranno impartite all’atto della fornitura dalla Direzione Lavori. Per quanto riguarda la posa in opera, le lastre di vetro verranno normalmente assicurate negli appositi incavi dei vari serramenti in legno con adatte puntine e mastice da vetraio (formato con terretta speciale ed olio di lino cotto ) spalmando prima di uno strato sottile di mastice i margini verso l’esterno del battente nel quale deve collocarsi la lastra. Collocata questa in opera, saranno stuccati i margini verso l’interno col mastice ad orlo inclinato a 45°, ovvero si fisserà mediante regoletti di legno e viti. Potrà inoltre essere richiesta la posa delle lastre su serramenti di legno con intelaiature ad incastro, nel qual caso le lastre, che verranno infilate nell’apposita fessura praticata nella traversa superiore del serramento, dovranno essere accuratamente fissate con spessori invisibili in modo che non vibrino. Sui serramenti in ferro le lastre di vetro potranno essere montate o con stucco ad orlo inclinato, come sopra accennato, o mediante regoletti di metallo o di legno fissati con viti; in ogni caso si dovrà avere particolare cura nel formare un finissimo strato di stucco su tutto il perimetro della battuta dell’infisso contro cui dovrà appoggiarsi poi il vetro, ristuccare accuratamente dall’esterno tale strato con altro stucco in modo da impedire in maniera sicura il passaggio verso l’interno dell’acqua piovana battente a forza contro il vetro e far si che il vetro riposi fra due strati di stucco (uno verso l’esterno e l’altro verso l’interno). Il collocamento in opera delle lastre di vetro, cristallo, ecc., potrà essere richiesto a qualunque altezza ed in qualsiasi posizione, e dovrà essere completato con una perfetta ripulitura delle facce delle lastre stesse, che dovranno risultare perfettamente lucide e trasparenti. L’Impresa ha l’onere di controllare gli ordinativi dei vari tipi di vetri passatile dalla Direzione dei Lavori, rilevandone le esatte misure ed i quantitativi e segnalandone a quest’ultima le eventuali discordanze, restando a suo completo carico gli inconvenienti di qualsiasi genere che potessero derivare dall’omissione di tale tempestivo controllo. Ogni rottura di vetri o cristalli, avvenuta prima della presa in consegna da parte della Direzione Lavori, sarà a carico dell’Impresa. Pellicole riflettenti, filtranti o di sicurezza: verranno applicate alle lastre di vetro lungo i corridoi fino all’altezza di un metro da quota pavimento, delle pellicole in poliestere ad orientamento biassale rinforzato sulle quali è posto un tenace adesivo otticamente piatto. Queste, applicate su un comune vetro, consentono di rendere quest’ultimo antisfondamento.

ART. 51 OPERE DA STAGNARO IN GENERE

I lavori in lamiera di ferro nera o zincata, di ghisa, di zinco, di rame, di piombo, di ottone, di alluminio o di altri metalli dovranno essere delle dimensioni e forme richieste, lavorate a regola d’arte e a perfetta finitura e con la maggior precisione. Detti lavori saranno dati in opera, salvo contraria precisazione contenuta nell’elenco dei prezzi, completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto funzionamento come raccordi di attacco, coperchi, viti di spurgo in ottone o bronzo, pezzi speciali e sostegni di ogni genere (braccetti, grappe, ecc...). Saranno inoltre verniciati o con una mano di catrame liquido o di minio di piombo ed olio di lino

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cotto od anche con due mani di vernice comune, a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori. Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature, ribattiture o saldature secondo quanto prescritto dalla stessa Direzione ed in conformità dei campioni che dovranno essere presentati per la approvazione.

ART. 52 OPERE DA PITTORE - NORME GENERALI

Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente ed accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, stuccature, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime. Successivamente le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con carta vetrata e, quando trattasi di coloriture o verniciature, nuovamente stuccate, indi pomiciate e lisciate, previa imprimitura, con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro. Speciale riguardo dovrà aversi per le superfici da rivestire con vernici. Per le opere in legno, la stuccatura ed imprimitura dovrà essere fatta con mastici adatti, e la levigatura e rasatura delle superfici dovrà essere fatta con mastici adatti, e la levigatura e rasatura delle superfici dovrà essere perfetta. Per le opere metalliche la preparazione delle superfici dovrà essere preceduta dalla raschiatura delle parti ossidate. Le tinteggiature, coloriture e verniciature dovranno, se richiesto essere anche eseguite con colori diversi su una stessa parete, complete di filettature, zoccoli e quant’altro occorre alla perfetta esecuzione dei lavori. La scelta dei colori è dovuta al criterio insindacabile della Direzione dei Lavori e non sarà ammessa alcuna distinzione tra i colori ordinari e i colori fini, dovendosi in ogni caso fornire i materiali più fini e delle migliori qualità. Le successive passate di coloriture ad olio e verniciature dovranno essere di tonalità diverse, in modo che sia possibile, in qualunque momento, controllare il numero delle passate che sono state applicate. In caso di contestazione qualora l’Appaltatore non sia in grado di dare precisa dimostrazione circa il numero di passate applicate, la decisione sarà a sfavore dell’Appaltatore stesso. L’impresa ha inoltre l’obbligo di eseguire, nei luoghi e con le modalità che saranno prescritte, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte che per il genere di esecuzione, e ripeterli eventualmente con le varianti richieste sino ad ottenere l’approvazione della Direzione Lavori, prima di por mano all’opera stessa. Essa dovrà infine adottare tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti, serramenti, ecc...) restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmente arrecati.

Idropittura lavabile per interni Idropittura lavabile applicata a due riprese a rullo o pennello su intonaci interni di qualsiasi tipo, a base di resine acriliche in dispersione acquosa, cariche lamellari e pigmenti di qualsiasi tinta, compreso teli in polietilene, nastrature protettive, la protezione di superfici non interessate, ritocchi a fine lavoro. A due strati. Tinte a scelta della D.L..

Idropittura traspirante a base di resine acriliche Idropittura traspirante a base di resine acriliche applicata a più riprese a rullo o a pennello su intonaci interni di qualsiasi tipo già preparati ed isolati, a base di resine acriliche e cariche selezionate di ottime caratteristiche traspiranti tra muro e ambiente, pigmenti di qualsiasi tinta. compreso teli in polietilene, nastrature protettive, la protezione di superfici non interessate, ritocchi a fine lavoro. A due strati. Tinte a scelta della D.L..

Idropittura traspirante con tempere Idropittura traspirante applicata a più riprese a rullo o pennello su intonaci, fibre grezze e cartongesso con tempere a base di gesso e colle naturali senza solventi, priva di sostanze di sintesi chimica e derivanti dal petrolio, avente ottime caratteristiche traspiranti tra muro e ambiente, compreso teli in polietilene, nastrature protettive.

Rasatura di superfici leggermente irregolari Rasatura di superfici interne di qualsiasi tipo e dimensione con rasante a base di calce idrata, cemento, additivi, inerti aventi granulometrie inferiori a 1 mm applicato manualmente

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in una o più passate per uno spessore non inferiore a 3 mm, compreso la formazione di spigoli rientranti o sporgenti, spallette.

Rivestimento tipo marmorino Rivestimento acrilico a spessore , specifico per calcestruzzi applicata a frattazzo, resistente alla luce, resistente agli agenti atmosferici, permeabile al vapore, compreso protezione di superfici non interessate, ritocchi a fine lavoro, formazione di spigoli, smussi, velette, lesene, cornicioni di gronde. Granulometria 1,5 mm. Colore a scelta della D.L.

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2.2 - OPERE PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO

ART. 53 TUBAZIONI E TOMBOTTI - NORME GENERALI

Per la posa in opera delle tubazioni e dei tombotti per la formazione delle condotte, fognoli, degli allacciamenti privati, degli allacciamenti ai pozzetti stradali, valgono le norme tecniche del D.M. 12.12.1985 e le seguenti prescrizioni generali: i tubi saranno posti in opera secondo i disegni di consegna, le planimetrie ed i relativi profili; saranno muniti di giunti atti ad assicurare la perfetta tenuta della condotta e di tutti i pezzi speciali occorrenti per le immissioni.

a) Tubi in cemento armato centrifugato e tubi di cemento pozzolanico vibropressati: la collocazione in opera dei tubi e dei tombotti cementizi dovrà essere fatta con cura in modo da evitare la rottura degli incastri. Le giunzioni dovranno essere eseguite distendendo sull'orlo (incastro femmina) del tubo in opera, la pasta di cemento e sabbia finissima, innestando quindi il tubo successivo e lisciando internamente la connessione tra tubo e tubo. All'esterno la giunzione dovrà essere sigillata da un cordone di malta cementizia ad alta dosatura avente lunghezza di 10 cm e spessore minimo di 2 cm, armata da una fascia di retina metallica zincata. Detto anello di guarnizione dovrà essere continuamente bagnato fino a presa ultimata. Per i tubi centrifugati e tombotti con giunto a bicchiere, verranno impiegati idonei giunti di gomma e successiva sigillatura con malte cementizie. Per gli innesti degli allacciamenti delle utenze e delle caditoie devono essere posti in opera pezzi speciali in calcestruzzo (braghe) con giunto a bicchiere, in elementi prefabbricati.

b) Tubi di allacciamento in genere: essi saranno muniti a seconda dei tipi prescritti dalla Direzione Lavori dei giunti e dei pezzi speciali per gli allacciamenti alle condotte ed ai pozzetti. Essi risulteranno od appoggiati su sella continua di calcestruzzo od inseriti in un massello di calcestruzzo. Gli innesti delle condotte di cemento amianto saranno pure dello stesso materiale e verranno fissati alla tubazione principale mediante bulloni di ottone con interposto strato di malta cementizia.

c) Tubazioni in cloruro di polivinile P.V.C.: le operazioni di carico e scarico devono essere fatte con grande cura; i tubi non devono essere buttati nè‚ fatti strisciare sulle sponde caricandoli sull'automezzo o scaricandoli dallo stesso, ma devono essere accuratamente sollevati ed appoggiati. I tubi devono essere immagazzinati su una superficie piana, priva di parti taglienti ed esente da sostanze che potrebbero attaccare i tubi stessi, come ad esempio prodotti oleosi e/o bituminosi. I tubi non devono essere accatastati ad un'altezza superiore a 1,50 m per evitarne possibili deformazioni nel tempo. Se i tubi non vengono adoperati per un lungo periodo, devono essere protetti dai rami solari diretti. Per i raccordi e gli accessori si dovrà avere cura, nel trasporto ed immagazzinamento, di non ammucchiarli disordinatamente e si dovrà evitare che essi possano essere deformati o danneggiati per effetto di urti fra di loro o con altri materiali pesanti. Nella posa in trincea per larghezza B, si intende quella misurata al livello della generatrice superiore del tubo posato, sia per trincea a pareti parallele che per trincea a pareti inclinate. Per altezza del riempimento H si intende quella misurata tra la stessa generatrice superiore della tubazione posata e la superficie esterna del rinterro. La larghezza da assegnare ad una trincea è quella determinata dal valore del diametro φe della tubazione aumentato di 0,25 m da ciascun lato della tubazione stessa. Lo scavo della trincea delle dimensioni prescritte e con il fondo all'esatta quota indicata dai profili longitudinali di progetto deve essere effettuato con mezzi idonei, adottando tutti i provvedimenti necessari per il sostegno delle pareti onde evitarne il franamento (che potrebbe comportare l'allargamento della trincea e danni alla tubazione eventualmente già posta). La natura del fondo della trincea o, più in generale, del terreno in cui la tubazione troverà il suo appoggio deve avere resistenza uniforme e tale da escludere ogni possibilità di cedimenti differenziali da un punto all'altro della tubazione. Nelle trincee aperte in terreni eterogenei di collina o di montagna occorre garantirsi dall'eventuale slittamento del terreno con opportuni ancoraggi. Se si ha motivo di temere l'instabilità del terreno e del letto di posa della canalizzazione e dei relativi manufatti in muratura, a causa dell'erosione dell'acqua reperita nella trincea, bisogna opportunamente consolidare il terreno; in presenza di falda freatica bisognerà assicurarsi che detta falda non possa provocare in alcun modo spostamenti del materiale di rinterro che circonda il tubo.

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Sul fondo della trincea, livellato e liberato da ogni traccia di pietrame si sovrappone un letto di posa di idoneo materiale incoerente, con caratteristiche e granulometria adeguata, così da avere la superficie d'appoggio della tubazione perfettamente piana e da poter esercitare l'appoggio su materiali di natura tale che assicurino la ripartizione uniforme dei carichi lungo l'intera tubazione. Lo spessore del letto di appoggio deve essere di almeno 20 cm, il materiale deve essere costipato con attrezzi adatti prima della posa della tubazione e accuratamente livellato; è essenziale che il letto di posa non sia molto rigido e che offra al tubo un sostegno buono e uniformemente distribuito. Per quanto riguarda il rinfianco delle tubazioni, la funzione da essa espletata, la natura del materiale con cui può essere realizzato ed il grado di costipazione dello stesso, occorre tener presente che la ripartizione delle pressioni del terreno lungo il perimetro delle tubazioni dipende dalla interazione fra tubo e terreno; per ottenere dal rinfianco un risultato soddisfacente si devono impiegare materiali perfettamente costipabili, quali la sabbia, fino ad un'altezza di 25 cm al di sopra della generatrice superiore del tubo. Il costipamento del rinterro che avvolge il tubo dovrà essere uniforme per raggiungere il 90% del valore ottimale con la prova di penetrazione di Proctor modificata (ISO/TC 138). Il rinfianco con terreni, quali quelli di natura organica, torbosi, melmosi, argillosi, ecc., è assolutamente proibito perchè‚ detti terreni non sono costipabili a causa del loro alto contenuto d'acqua. Il rinterro della restante altezza della trincea fino al piano di campagna può essere effettuato con lo stesso materiale di scavo, se ritenuto idoneo e deve essere effettuato a strati successivi, tali strati devono essere costipati almeno fino ad un metro di copertura sul vertice della tubazione, l'uno dopo l'altro in modo che la densità della terra in sita raggiunga il valore ottimale. Il collaudo di una canalizzazione di cloruro di polivinile di acque di scarico verte su due tipi di accertamento: - accertamento della tenuta della canalizzazione. Si effettua sottoponendo a pressione idraulica la canalizzazione stessa, riempiendo di acqua il tronco da collaudare di lunghezza opportuna, in relazione alla pendenza, attraverso il pozzetto di monte, fino a livello stradale del pozzetto a valle, o adottando altro sistema idoneo a conseguire lo stesso scopo; - accertamento della stabilità della canalizzazione dopo il completo rinterro della trincea, verificando se la deformazione sotto carico subita dal tubo è inferiore al 5% del diametro. Tale accertamento verifica indirettamente se l'Appaltatore ha eseguito il rinterro uniformemente e nei modi prescritti, con materiali idonei e ben costipati.

d) Tubi in polietilene a.d.: la posa in opera dei tubi in polietilene avverrà dopo aver predisposto uno strato di sabbia dello spessore minimo di 20 cm, ben livellato, si procederà poi allo sfilamento dei tubi ed alla loro regolarizzazione. Dopo effettuate le giunzioni, tra tubo e tubo del tipo saldate di testa o incollate e tra tubo e pozzetti o condotti in calcestruzzo, adottando gli opportuni provvedimenti atti a garantire la perfetta tenuta, si procede al rinterro con sabbia fino al raggiungimento di uno spessore minimo di copertura, sulla generatrice superiore del tubo, non inferiore a 20 cm e comunque in conformità a quanto specificato al precedente punto. Per le tubazioni ricadenti sotto sede stradale, potrà essere prescritto un getto di c.s. magro dello spessore di 15 cm, indi si procederà al rinterro definitivo del cavo.

e) Tubazioni in ghisa la posa in opera e la giunzione delle condotte in ghisa debbono essere effettuate da personale adeguatamente preparato; la Direzione Lavori potrà, a suo insindacabile giudizio, far sospendere la posa delle tubazioni qualora il personale incaricato di tale lavoro, non dia all'atto pratico le necessarie garanzie per la perfetta riuscita dell'opera. La posizione esatta in cui devono essere posti i raccordi, deve essere riconosciuta o approvata dal Direttore dei Lavori. Conseguentemente resta determinata la lunghezza dei diversi tratti di tubazione continua. Questa deve essere formata col massimo numero possibile di tubi interi, così da ridurre al minimo il numero delle giunture. Resta quindi vietato l'impiego di spezzoni di tubi ove non sia strettamente riconosciuto necessario dal personale di assistenza della Direzione dei Lavori. Prima di essere posto in opera ciascun tubo e raccordo deve essere, a piè d'opera, accuratamente pulito delle tracce di ruggine o di qualunque altro elemento estraneo. Nell'operazione di posa deve evitarsi che nell'interno della condotta vadano detriti o corpi di qualunque natura e che venga comunque danneggiata la superficie interne del tubo. Gli estremi della condotta posata devono essere tappati accuratamente, durante le interruzioni del lavoro, con tappi idonei. I tubi e raccordi devono essere calati con cura nelle trincee e nei cunicoli dove debbono essere posati, evitando spostamenti notevoli entro il cavo, urti, cadute, ecc. La posa dei tubi dovrà essere fatta di norma secondo le disposizioni che tratto per tratto impartirà la Direzione Lavori. Sul fondo del cavo, sia esso in terra che in roccia, sarà disposto uno strato di sabbia di almeno 15 cm e non dovrà presentare rilievi o infossature, evitando l'impiego di pezzi di pietra sotto i tubi per stabilire gli allineamenti; i tubi verranno calati nella fossa con mezzi adeguati a preservarne

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l'integrità e verranno disposti nella giusta posizione per l'esecuzione delle giunzioni. Salvo quanto riguarda in particolare la formazione delle giunzioni, ogni tratto di condotta deve essere disposto e rettificato in modo che l'asse del tubo unisca con uniforme pendenza diversi punti che verranno fissati con appositi picchetti, in modo da corrispondere esattamente all'andamento planimetrico e altimetrico stabilito nei profili e nelle planimetrie approvati dalla Direzione dei Lavori con le varianti che potranno essere disposte dalla Direzione stessa. I tubi debbono essere disposti in modo da poggiare per tutta la loro lunghezza; essi dovranno inoltre essere rinfiancati e ricoperti da uno strato di sabbia avente uno spessore minimo di 15 cm. L'impiego dei raccordi deve corrispondere a quanto indicato in progetto o dalla Direzione dei Lavori. Nella messa in opera dei raccordi deve essere assicurata la perfetta coassialità di questi con l'asse della condotta. Prima del rinterro definitivo della condotta, ogni singolo tronco compreso tra due pozzetti successivi dovrà essere sottoposto al collaudo idraulico. Per questa prova di tenuta, si provvederà ad attuare a mezzo di tamponi la condotta a valle del tronco considerato. Si provvederà quindi al riempimento con acqua della condotta fino al raggiungimento del livello del chiusino stradale nel pozzetto a monte. La prova è da considerarsi valida solo se dopo 8 ore dalla fine del riempimento si sarà accertato che il livello dell'acqua all'interno dei pozzetti è rimasto invariato. E’ a totale carico dell'Impresa la sostituzione dei tubi (come fornitura del materiale e come mano d'opera) che presentassero perdite durante la prova. Eseguita la prova con esito favorevole, si procederà al rinterro della condotta, adoperando le materie escavate in precedenza solo se ritenute idonee dalla Direzione dei Lavori e costipandole con la massima cura fino a costituire un ricoprimento di almeno 80 cm sulla generatrice superiore del tubo.

f) Tubazioni in acciaio i tubi saranno messi in opera previa regolarizzazione del piano di posa, con uno strato di sabbia dello spessore minimo di 15 cm, in modo che i tubi vi poggino in tutta la loro lunghezza; essi saranno poi rinfiancati e ricoperti sempre con sabbia per almeno 15 cm. Gli elementi delle tubazioni di acciaio saranno collegati a seconda dei casi, con giunto rapido a bicchiere, con giunto a flangia, oppure anche saldato in opera. I tubi a bicchiere dovranno essere calati singolarmente nello scavo, il collegamento dovrà essere eseguito innestando ad incastro l'estremo maschio di tubo nel bicchiere dell'altro fino a completo rifiuto. Con opportuni mezzi si fisserà la posizione reciproca dei tubi e dei giunti ottenendo l'allineamento della tubazione nella sua definitiva posizione. Le giunzioni dei tubi a saldatura, con barrette di acciaio dolce cotto, dovranno evitare irregolarità e sbavature del metallo di riporto; saranno effettuate solamente da personale specializzato, munito di idoneo patentino ai sensi della normativa vigente. Per i tubi a flangia si adotteranno guarnizioni esclusivamente di tela gommata di adeguato spessore in un solo pezzo ed in un solo strato. Le flange dei tubi, gli spessori, i fori ed i bulloni dovranno essere tutti rispondenti alle vigenti norme U.N.I. Durante tutte le operazioni di posa delle condotte è indispensabile porre la massima attenzione al controllo ed alle eventuali riparazioni dei rivestimenti, dalla cui integrità a condotta posata, dipende la durata della tubazione. Perciò ancora prima di calare i tubi nello scavo si deve procedere ad accurata revisione del rivestimento per individuare e riparare gli eventuali difetti. La riparazione si esegue asportando accuratamente tutta la parte danneggiata, pulendo a mezzo spazzola metallica la superficie scoperta e verniciandola con vernice al bitume. Quando la vernice è asciutta al tatto si applica uno strato di miscela bituminosa fusa e si ricopre accuratamente con tessuto di vetro o di juta imbevuto di miscela bituminosa. La ricopertura deve estendersi con buon margine sul contorno della parte lesionata. Nel caso di piccoli di difetti o di piccole avarie la riparazione può limitarsi a semplice spalmatura di bitume caldo. Soltanto dopo aver accettata la perfetta tenuta della condotta di procede alla formazione dello strato protettivo nelle giunzioni e quindi al rinterro del cavo. La protezione della zona del giunto viene eseguita con procedimento analogo a quello già descritto per la riparazione dei rivestimenti in opera. E cioè, spazzolatura, verniciatura, applicazione di uno strato protettivo di miscela bituminosa, fasciatura con tessuto di vetro o di juta impregnato. Particolare cura deve essere rivolta alla preparazione della superficie da proteggere e delle zone di raccordo col rivestimento esistente sui due tubi collegati. La fasciatura deve essere almeno in doppio strato o sopravanzare sufficientemente gli orli del rivestimento intatto dei due tubi collegati. Nel caso di tubazioni con rivestimento esterno epossidico, eventuali danneggiamenti o difetti del rivestimento dovranno essere ripristinati previa un'accurata discatura della zona da ritoccare,

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eseguita da uno sgrassaggio con solvente per epossidici e con l'applicazione finale del prodotto epossidico per mezzo di una grossa pennellata in una o più passate sino a raggiungere lo spessore minimo di 400 microns. Nel caso di tubazioni con giunzione saldata, eseguita fuori terra, tanto la revisione dell'integrità del rivestimento e relative riparazioni, quanto la protezione dei giunti vengono eseguiti sulla tubazione prima di calarla nello scavo, in quanto è più facile un accurato controllo e una buona esecuzione delle eventuali riparazioni e della ricopertura dei tratti scoperti in corrispondenza delle giunzioni. L'estremità di ciascun tratto di condotta collocata in opera e da provare, dovrà essere mantenuta costantemente chiusa con flange cieche o tappi di legno, restando assolutamente vietato di praticare tali chiusure con altre materie che possono poi rimanere all'interno dei tubi. Ciascun tratto della condotta della lunghezza che sarà prescritta dalla Direzione Lavori, prima di venire ricoperta di terra dovrà essere sottoposta alla prova idraulica secondo quanto indicato al precedente punto f). Si intendono a carico dell'Appaltatore tutte le spese occorrenti, per eseguire o rifare, se necessario le prove. Eseguita la prova con esito favorevole, si procederà al rinterro della condotta, adoperando le materie escavate in precedenza solo se ritenute idonee dalla Direzione dei Lavori e costipandole con la massima cura fino a costituire un ricoprimento di almeno 80 cm sulla generatrice superiore del tubo.

ART. 54 POZZETTI DI ISPEZIONE - POZZETTI DI CACCIATA - POZZETTI PREFABBRICATI PER ALLACCIAMENTI E CADITOIE

I pozzetti di ispezione saranno costruiti secondo le prescrizioni generali sui getti in calcestruzzo normale ed in calcestruzzo armato e secondo i disegni di progetto. I pozzetti prefabbricati dovranno corrispondere per dimensioni e caratteristiche costruttive ai disegni allegati ed alle prescrizioni del presente Capitolato. Saranno costruiti in conglomerato cementizio vibrato meccanicamente, armati in misura adeguata ed atti a sopportare un carico sovrastante complessivo di almeno 6.000 kg/m2. La loro esecuzione sarà fatta a regola d'arte in stampi appositi onde raggiungere una perfetta compattezza e superfici interne completamente lisce, senza alcun vespaio. Il periodo della stagionatura prima della messa in opera dovrà essere non inferiore a 10 giorni. Tutti i pozzetti saranno muniti di chiusini o delle caditoie o dei pezzi speciali in funzione della loro ubicazione e destinazione.

ART. 55 NORME PARTICOLARI SULLE MODALITA' DI POSA E DI INSTALLAZIONE PER TUBAZIONI, PEZZI SPECIALI, RACCORDI IN POLIETILENE A.D.

Per quanto non previsto nei precedenti articoli si rimanda ai disegni di progetto, alla normale cura che deve essere usata nella posa in opera di tubazioni in materia plastica, in particolare di quella in polietilene a.d., si ottempererà alle prescrizioni di volta in volta impartite dalla Direzione Lavori; l'Impresa dovrà in ogni caso sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori le modalità degli scavi, dei rinterri, della posa in opera delle tubazioni, della formazione delle giunzioni dei pezzi speciali, ecc.

ART. 56 POSA E PROVA IN OPERA DELLE CONDOTTE PER ACQUEDOTTO

La posa in opera delle tubazioni e le relative prove saranno effettuate ai sensi delle norme tecniche del D.M. 12.12.1985 e delle norme particolari qui di seguito indicate. a) - Tubazioni in acciaio: i tubi saranno messi in opera previa regolarizzazione del piano di posa, con semplice spianamento se il terreno è sciolto, ovvero disponibile uno strato di terra o sabbia se il terreno è roccioso o costituito da grossi ciottoli, in modo che i tubi vi poggino in tutta la loro lunghezza. Gli elementi delle tubazioni di acciaio saranno collegati a seconda dei casi, con giunto a bicchiere piombato, con giunto a flangia, oppure anche saldato in opera. I tubi a bicchiere piombato dovranno essere calati singolarmente nello scavo, il collegamento dovrà essere eseguito innestando ad incastro l'estremo maschio di tubo nel bicchiere dell'altro fino a completo

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rifiuto. Con opportuni mezzi si fisserà la posizione reciproca dei tubi e dei giunti ottenendo l'allineamento della tubazione nella sua definitiva posizione. Le giunzioni dei tubi a saldatura, con barrette di acciaio dolce cotto, dovranno evitare irregolarità e sbavature del metallo di riporto. Verranno effettuate in genere fuori scavo per comodità di esecuzione. Per i tubi a flangia si adotteranno guarnizioni esclusivamente di tela gommata dello spessore di 3 mm in un solo pezzo ed in un solo strato. Le flange dei tubi, gli spessori, i fori ed i bulloni dovranno essere tutti rispondenti alle vigenti norme U.N.I. I tubi filettati a manicotto saranno posti in opera secondo le prescrizioni precedenti, avendo cura di non deteriorare la zincatura o il rivestimento e di non ovalizzare mai il tubo. Nelle giunzioni la filettatura dovrà coprire un tratto pari circa al diametro esterno del tubo; quale materiale di guarnizione si impiegherà stoppa di canapa spalmata con mastice di minio. Durante tutte le operazioni di posa delle condotte è indispensabile porre la massima attenzione al controllo ed alle eventuali riparazioni dei rivestimenti, dalla cui integrità a condotta posata, dipende la durata della tubazione. Perciò ancora prima di calare i tubi nello scavo si deve procedere ad accurata revisione del rivestimento per individuare e riparare gli eventuali difetti. La riparazione si esegue asportando accuratamente tutta la parte danneggiata, pulendo a mezzo spazzola metallica la superficie scoperta e verniciandola con vernice al bitume. Quando la vernice è asciutta al tatto si applica uno strato di miscela bituminosa fusa e si ricopre accuratamente con tessuto di vetro o di juta imbevuto di miscela bituminosa. La ricopertura deve estendersi con buon margine sul contorno della parte lesionata. Nel caso di piccoli di difetti o di piccole avarie la riparazione può limitarsi a semplice spalmatura di bitume caldo. Soltanto dopo aver accettata la perfetta tenuta della condotta di procede alla formazione dello strato protettivo nelle giunzioni e quindi al rinterro del cavo. La protezione della zona del giunto viene eseguita con procedimento analogo a quello già descritto per la riparazione dei rivestimenti in opera. E cioè, spazzolatura, verniciatura, applicazione di uno strato protettivo di miscela bituminosa, fasciatura con tessuto di vetro o di juta impregnato. Particolare cura deve essere rivolta alla preparazione della superficie da proteggere e delle zone di raccordo col rivestimento esistente sui due tubi collegati. La fasciatura deve essere almeno in doppio strato o sopravanzare sufficientemente gli orli del rivestimento intatto dei due tubi collegati. La fasciatura deve essere almeno in doppio strato o sopravanzare sufficientemente gli orli del rivestimento intatto dei due tubi collegati. Nel caso di tubazioni con giunzione saldata, eseguita fuori terra, tanto la revisione dell'integrità del rivestimento e relative riparazioni, quanto la protezione dei giunti vengono eseguiti sulla tubazione prima di calarla nello scavo, in quanto è più facile un accurato controllo e una buona esecuzione delle eventuali riparazioni e della ricopertura dei tratti scoperti in corrispondenza delle giunzioni. L'estremità di ciascun tratto di condotta collocata in opera e da provare, dovrà essere mantenuta costantemente chiusa con flange cieche o tappi di legno, restando assolutamente vietato di praticare tali chiusure con altre materie che possono poi rimanere all'interno dei tubi. Ciascun tratto della condotta della lunghezza che sarà prescritta dalla Direzione Lavori, prima di venire ricoperta di terra dovrà essere provata mediante pressa idraulica fino a raggiungere la pressione stabilita (di almeno 5 kg/cm2 superiore a quella base di esercizio). Si intendono a carico dell'Appaltatore tutte le spese occorrenti, per eseguire o rifare, se necessario le prove. La condotta dovrà essere tenuta sotto carico non meno di otto ore ed anche per un maggior tempo quando lo prescriva la Direzione Lavori. Mentre il tratto di condotta è in pressione si procederà alla visita dei tubi, battendo questi leggermente con martello per tutta la lunghezza. Qualora nei tubi si manifestino delle fughe, incrinature ed anche trasudamenti, i tubi ed i pezzi speciali difettosi dovranno venire tolti d'opera e cambiati e si ripeterà la prova finchè non si verificheranno le condizioni richieste. Per tubazioni con giunzioni saldate, eseguite fuori scavo, la prova idraulica può essere effettuata prima del rinterro. In questo caso la revisione del rivestimento e la protezione e ricopertura dei giunti viene convenientemente e più facilmente eseguita fuori terra immediatamente prima di calare la tubazione nello scavo. Per le tubazioni per altro tipo di giunto, i tubi vengono invece prima calati nello scavo e vengono poi eseguiti i giunti e le eventuali murature di contrasto; queste ultime precederanno in ogni caso la prova di tenuta che verrà effettuata subito dopo scaduto il termine di stagionatura delle murature. b) - Tubi in polietilene: i tubi saranno posti in opera previa regolarizzazione del cavo con semplice spianamento se il terreno è sciolto; disponendo uno strato di sabbia o terra di almeno 15 cm se il terreno è roccioso o costituito da grossi ciottoli. Le giunzioni dei tubi potranno essere realizzate o per saldatura di testa per polifusione per d.

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est. maggiore di 90 mm o saldato, o con l'impiego di flange fisse o mobili, o con l'impiego di giunti speciali metallici o in polietilene, sempre secondo le previsioni di progetto o le disposizioni dettate dalla Direzione Lavori. Le giunzioni, per comodità verranno eseguite fuori dal cavo, bisognerà pertanto porre particolare cura nel calo del tubo nel cavo. Il rinterro della tubazione va effettuato con sabbia fino alla copertura del tubo per almeno 15 cm, si avrà cura di lasciare scoperti i giunti fino al completamento della prova idraulica. L'Impresa è tenuta alla sostituzione di tutti i giunti e delle tratte di condotta che presenteranno trasudamenti o perdite, dopo di che si ripeterà la prova. La prova idraulica di tenuta va eseguita secondo le norme UNI 6463/69 sottoponendo la tubazione ad una pressione pari a 1,5 PN, da raggiungersi in 30 secondi e mantenendola per un tempo non minore a 2 ore. Sono a carico dell'Impresa tutte le spese occorrenti per eseguire e rifare, se necessario, le prove.

ART. 57 POSA IN OPERA DI PEZZI SPECIALI

Il collegamento fra tubi in acciaio, in ghisa sferoidale, in cemento-amianto o in polietilene ed i pezzi speciali sarà fatto secondo le prescrizioni che verranno di volta in volta impartite dalla Direzione dei Lavori. La posa in opera dovrà garantire anche a distanza di anni la possibilità di smontaggio senza danni o rotture. Gli sfiati saranno posti in opera nei punti da precisare in sede esecutiva, in apposito pozzetto o entro chiusino ovale in ghisa regolamentare a seconda delle prescrizioni della D.L. Essi dovranno essere collegati al sommo delle tubazioni con tubi in acciaio zincato e collare di attacco e mediante derivazione a T. Con gli sfiati sarà fornito anche un conveniente numero di chiavi. Sulle saracinesche, pezzi speciali di collegamento ed accessori, a posa ultimata, sarà data una nuova mano di catrame liquido. Le saracinesche dovranno essere collegate alle tubazioni per mezzo di raccordi metallici a flangia che sarà unita alla saracinesca con interposizione di gomma dello spessore di 3 ö 4 mm. Per saracinesche da collocarsi in pozzetti ed in camere di manovra valgono le indicazioni dei disegni di progetto. Ogni saracinesca allogata in pozzetto sarà fornita di volantino di manovra, dipinta con due mani di pittura antiruggine. Per quelle invece da installarsi nel sottosuolo dovrà essere curato in modo che il piede della saracinesca posi saldamente su un letto di calcestruzzo, il tubo protettore rivesta completamente il premistoppa ed i relativi bulloni ed il chiusino stradale posi rigidamente su piastra di calcestruzzo con foro di passaggio centrale per il tubo protettore. Ciò vale in genere per tutti i chiusini. Le saracinesche si monteranno con il cuneo completamente chiuso evitando l'entrata di qualsiasi corpo estraneo. Sulle saracinesche, pezzi speciali di collegamento ed accessori, a posa ultimata, sarà data una nuova mano di catrame liquido.

ART. 58 GIUNTI GIBAULT

Per i giunti Gibault con guarnizioni anulari in gomma semidura le dimensioni delle flange e del manicotto dovranno consentire un gioco uniforme ed opportuno degli elementi con il tubo e tra di loro. Le guarnizioni dei giunti non dovranno essere suscettibili di deformazione permanente e quindi ad elasticità praticamente inesauribile. I giunti, nel caso dovessero restare a contatto permanente con il terreno, avranno un triplo rivestimento di vetroflex bitumato; in tale caso questa protezione sarà eseguita solamente dopo le prove di pressione della condotta della quale fanno parte integrante i giunti stessi.

ART. 59 SARACINESCHE E SFIATI

Le saracinesche di arresto saranno collocate nei punti indicati nel progetto o in quelli indicati dalla Direzione dei Lavori. Le saracinesche di scarico andranno invece collocate nei punti più depressi della condotta tra due rami di pendenza contraria, ovvero all'estremità di una condotta isolata quando questa è in continua discesa. Le saracinesche dovranno essere collegate alle tubazioni per mezzo di raccordi metallici a flangia,

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che sarà unita alla saracinesca con interposizioni di gomma dello spessore di 3-4 mm. Saranno montate con il cuneo completamente chiuso per evitare l'entrata di qualsiasi corpo estraneo e dovranno potersi manovrare sotto carico e con pressione da una sola parte del cuneo. Ogni saracinesca allogata in un pozzetto sarà fornita di volantino di manovra, dipinto con due mani di pittura antiruggine. Sulla saracinesca e sui pezzi di collegamento verrà data, a posa ultimata, una mano di catrame liquido. Gli sfiati saranno posti in opera in apposito pozzetto o entro chiusino ovale in ghisa, a seconda delle prescrizioni della Direzione dei Lavori e dovranno essere collegati al sommo delle tubazioni con tubi di acciaio zincato e collare d'attacco. La tenuta di sfiati e saracinesche dovrà essere messa in evidenza con la pressione di prova della condotta.

ART. 60 POZZETTI

I pozzetti potranno essere realizzati in opera o prefabbricati. In entrambi i casi essi dovranno avere la forma, le dimensioni e gli spessori previsti nel progetto, salvo diversa indicazione della Direzione Lavori. I pozzetti collocati nella sede stradale ed i relativi chiusini e caditoie, saranno armati in modo di sopportare un carico sovrastante complessivo di 6000 kg/m2. L'esecuzione dei pozzetti prefabbricati sarà fatta a regola d'arte con 3,5 q.li di cemento tipo 325 per ogni m3 di impasto entro stampi appositi onde raggiungere una perfetta compattezza e superfici completamente liscie senza vespai. Nei pozzetti di cacciata, che vanno eseguiti in opera, verranno collocati il sifone automatico tipo Contarino formato da un coperchio a forma di piatto capovolto in cui si trova il tubo piezometrico comunicante con la vaschetta di adescamento e dal tubo a sifone ed il rubinetto di regolazione.

ART. 61 ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Cavidotti Nell'esecuzione dei cavidotti saranno tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché i percorsi, indicati nei disegni di progetto. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: - lo scavo per la posa della condotta deve essere realizzato esternamente al nastro d'asfalto; - nel caso in cui non sia possibile procedere come sopra, gli uffici concorderanno un

tracciato adeguato, le opere devono comunque essere realizzate in modo da interessare il meno possibile le corsie di marcia dei veicoli;

- lo scavo deve essere eseguito previa fresatura della pavimentazione bitumata, rinterrato con materiale arido accuratamente costipato per strati successivi, è consentito l'utilizzo dei materiale di risulta dello scavo per il riempimento dello stesso che risulti idoneo;

- la tubazione dovrà essere collocata ad una profondità non inferiore a m. 0.80; - le camerette di manovra dovranno essere dimensionate per carichi di 1° Categoria, essere

in quota e raccordate con l'asfalto; - lavori devono essere eseguiti in modo da non interrompere la circolazione sulla strada; - a lavoro ultimato la ditta sarà tenuta a rimettere, a sue cure e spese, quanto rimosso

ripristinando lo stato dei luoghi ed a riparare qualsiasi danno o guasto che, in dipendenza dei lavori, fosse stato arrecato alla strada e/o sue pertinenze;

- i ripristini dovranno essere effettuati come riportato nei disegni allegati; - La posa delle tubazioni in plastica verrà eseguita negli scavi predisposti su fondo resistente,

non accidentato, sul quale sarà costruito un letto di sabbia e ghiaietto di opportuno spessore. La tubazione da interrare sarà posata ad andamento regolare e fatta in modo che non risultino contropendenze che possano provocare eventuali accumuli d'acqua. I tubi dovranno appoggiare sopra lo strato di sabbia. Saranno calottati da un adeguato spessore di calcestruzzo e comunque previa indicazione della DD. LL. Per ogni tubazione sarà prevista l'introduzione di filo di ferro zincato per la tesa successiva dei cavo elettrico;

- - il riempimento dello scavo dovrà effettuarsi con materiali di risulta o con ghiaia naturale vagliata, sulla base delle indicazioni fornite dai tecnici comunali. Particolare cura dovrà porsi nell'operazione di costipamento da effettuarsi con mezzi meccanici; trasporto alla discarica dei materiale eccedente. Durante la fase di scavo dei cavidotti, della posa delle tubazioni, dei pozzetti, ecc. dovranno essere approntati tutti i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni a persone, animali o cose per effetto di scavi aperti non protetti.

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Durante le ore notturne la segnalazione di scavo aperto o di presenza di cumulo di materiali di risulta o altro materiale sul sedime stradale, dovrà essere di tipo luminoso a fiamma od a sorgente elettrica, tale da evidenziare il pericolo esistente per il transito pedonale e veicolare. Nessuna giustificazione potrà essere addotta dall'Appaltatore per lo spegnimento di dette luci di segnalazione durante la notte anche se causato da precipitazioni atmosferiche. Tutti i ripari (cavalletti, transenne, ecc.) dovranno riportare il nome della Ditta appaltatrice dei lavori, il suo indirizzo e numero telefonico. L'inadempienza delle prescrizioni sopra indicate può determinare sia la sospensione dei lavori, sia la risoluzione dei contratto qualora l'Appaltatore risulti recidivo per fatti analoghi già accaduti nel presente appalto od anche in appalti precedenti. Il rinterro di tutti gli scavi per cavidotti e pozzetti dopo l'esecuzione dei getti è implicitamente compensato con il prezzo dell'opera. Nessun compenso potrà essere richiesto per i sondaggi da eseguire prima dell'inizio degli scavi per l'accertamento dell'esatta ubicazione dei servizi nel sottosuolo.

Pozzetti con chiusino metallico carrabile Nell'esecuzione dei pozzetti saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché la ubicazione, indicate nei disegni allegati. Saranno inoltre rispettare le seguenti prescrizioni: - esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni dei pozzetto; - formazione di platea in calcestruzzo dosato a 200 Kg di cemento di tipo 325 per metro cubo

di impasto, con fori per il drenaggio dell'acqua; - formazione, all'interno dei pozzetto, di rinzaffo in malta di cemento grossolanamente lisciato; - fornitura e posa, sul letto di malta di cemento, di chiusino metallico, completo di telaio, per

il traffico incontrollato; - riempimento dei vano residuo con materiale di risulta o con ghiaia naturale costipati; trasporto alla discarica dei materiale eccedente.

E' consentita in alternativa, e compensato con lo stesso prezzo, l'esecuzione in calcestruzzo delle pareti laterali dei pozzetti interrati con chiusino in ghisa. Lo spessore delle pareti e le modalità di esecuzione dovranno essere preventivamente concordati con la Direzione Lavori.

Pozzetti prefabbricati interrati e plinti prefabbricati E' previsto l'impiego di pozzetti prefabbricati ed interrati, comprendenti un elemento a cassa, con due fori di drenaggio, ed un coperchio removibile, detti manufatti, di calcestruzzo vibrato, avranno sulle pareti laterali la predisposizione per l'innesto dei tubi di plastica, costituita da zone circolari con parete a spessore ridotto. I plinti avranno chiusino in lamiera zincata striata o ghisa di portata adeguata al luogo di installazione. Con il prezzo a corpo sono compensati, oltre allo scavo, anche il trasporto a piè d'opera, il tratto di tubazione in plastica interessato dalla parete dei manufatto, il riempimento dello scavo con ghiaia naturale costipata, nonché il trasporto alla discarica dei materiale ed il ripristino dei suolo pubblico. Si dovrà eseguire la tubazione di drenaggio sul fondo dei pozzetto così come evidenziato nel libretto dei particolari costruttivi.

Blocchi di fondazione dei pali Nell'esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei pali saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive indicate nel disegno allegato. Qualora le dimensioni dei blocchi di fondazione siano diverse da quelle di progetto, l'impresa, senza nessun ulteriore compenso, dovrà presentare i nuovi calcoli firmati da soggetto abilitato. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni: - esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni dei blocco; - formazione dei blocco in calcestruzzo dosato a 250 Kg di cemento tipo 325 per metro

cubo di impasto; - esecuzione della nicchia per l'incastro dei paio, con l'impiego di cassaforma; - fornitura e posa entro il blocco di calcestruzzo, di spezzone dì tubazione plastica dei

diametro esterno non inferiore a 60 mm per il passaggio dei cavi; - riempimento eventuale dello scavo con materiale di risulta o con ghiaia naturale

accuratamente costipata; trasporto alla discarica dei materiale eccedente; - sistemazione del cordolo in pietra eventualmente rimosso. L'eventuale rimozione dei cordoli dei marciapiede è compresa nell'esecuzione dello scavo del blocco. Per tutte le opere elencate nel presente articolo è previsto dall'appalto il ripristino del suolo pubblico. Il dimensionamento maggiore dei blocchi di fondazione rispetto alle misure indicate in progetto non darà luogo a nessun ulteriore compenso.

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Capitolo 3 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI

ART. 62 MISURAZIONE DEI LAVORI – NORME GENERALI

Si premette che i lavori saranno liquidati in base alle categorie di lavoro a corpo ed a misura fissate nel Capitolato speciale d’appalto, in particolare all’articolo 2.

Resta stabilito innanzitutto, che, sia per i lavori compensati a corpo che per quelli compensati a misura, l’Appaltatore ha l’onere contrattuale di predisporre in dettaglio tutti i disegni contabili delle opere realizzate e delle lavorazioni eseguite con l’indicazione (quote, prospetti e quant’altro necessario) delle quantità, parziali e totali nonché con l’indicazione delle relative operazioni aritmetiche e degli sviluppi necessari alla individuazione delle quantità medesime, di ogni singola categoria di lavoro attinente l’opera o la lavorazione interessata. Detti disegni contabili, da predisporre su supporto magnetico e da tradurre, in almeno duplice copia su idoneo supporto cartaceo, saranno obbligatoriamente consegnati tempestivamente alla Direzione Lavori per il necessario e preventivo controllo e verifica da effettuare sulla base delle misurazioni effettuate in contraddittorio con l’Appaltatore, durante l’esecuzione dei lavori. Tale documentazione contabile è indispensabile per la predisposizione degli Stati di Avanzamento Lavori, e per l’emissione delle relative rate di acconto, secondo quanto stabilito in merito per i pagamenti. La suddetta documentazione contabile resterà di proprietà dell’Amministrazione Committente.

Tutto ciò premesso e stabilito si precisa che: − I lavori compensati “a misura” saranno liquidati secondo le misure geometriche, o a numero, o

a peso, così come rilevate dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con l’Appaltatore durante l’esecuzione dei lavori e secondo le specifiche di cui al successivo articolo, escluso quindi ogni altro metodo.

− I lavori, invece da compensare “a corpo” saranno controllati in corso d’opera attraverso le misure geometriche, od a peso, od a numero, rilevate dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con l’Appaltatore, e confrontate con le quantità rilevabili dagli elaborati grafici facenti parte integrante ed allegati al Contratto d’Appalto. Per la predisposizione degli Stati di Avanzamento Lavori verrà contabilizzata la parte percentuale del totale del prezzo a corpo risultante da tale preventivo controllo, effettuato a misura.

− I lavori saranno pagati in base alle misure fissate dal progetto anche se le stesse, all'atto della misurazione, dovessero risultare superiori; potrà tenersi conto di maggiori dimensioni soltanto nel caso che le stesse siano state ordinate per iscritto dalla direzione dei lavori.

− L'appaltatore dovrà presentarsi, a richiesta della direzione dei lavori, ai sopralluoghi che la stessa ritenga opportuno per le misurazioni dei lavori ed in ogni caso l'appaltatore stesso potrà assumere l'iniziativa per le necessarie verifiche quando ritenga che l'accertamento non sia più possibile con il progredire del lavoro.

ART. 63 SCAVI

Oltre agli obblighi particolari emergenti dal presente articolo, coi prezzi di Elenco per gli scavi in genere, l’Appaltatore devesi ritenere compensato per tutti gli oneri che esso dovrà incontrare: − per il taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici,

ecc...; − per taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie sia asciutte, che bagnate, in presenza

di acqua e di qualsiasi consistenza; − per palleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato rinterro ed a rifiuto a

qualsiasi distanza, sistemazione delle materie di rifiuto, deposito provvisorio e successiva ripresa, per ogni indennità di deposito temporaneo o definitivo;

− per la regolarizzazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione di gradoni, per il successivo rinterro all’ingiro delle murature, attorno e sopra le condotte di acqua od altre condotte in genere, e sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;

− per puntellature, sbadacchiature e armature di qualsiasi importanza e genere, secondo tutte le prescrizioni contenute nelle presenti condizioni tecniche esecutive;

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− per ogni altra opera infine necessaria per la esecuzione completa degli scavi.

Nel caso di scavi eseguiti oltre le dimensioni indicate, l'appaltatore non avrà diritto ad alcun compenso per il maggior lavoro effettuato e dovrà, a sua cura e spese, rimettere in sito le materie scavate in eccesso. I materiali provenienti dagli scavi, se riconosciuti idonei dalla direzione dei lavori, potranno essere utilizzati per quelle categorie di lavoro per le quali è possibile l'impiego dei materiali provenienti dagli scavi, è a carico dell'appaltatore, nel caso che l'elenco dei prezzi ne disponga diversamente, l'onere per il carico, il trasporto a rifiuto e lo scarico delle materie scavate fino alla discarica procurata a cura e spese dell'appaltatore senza limiti di distanza. Si conviene inoltre che la misurazione degli scavi verrà effettuata nei seguenti modi: a. Il volume degli scavi di sbancamento verrà determinato con metodo delle sezioni ragguagliate

e sulle effettive misure geometriche prese sulle verticali dei calcestruzzi di fondazione come da progetto che verranno rilevate in contraddittorio con l’Appaltatore all’atto della consegna. Ove le materie siano mobilizzate per formazione di rilevati, il volume sarà misurato in riporto.

b. Gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto della base di fondazione per la sua profondità sotto il piano degli scavi di sbancamento o del terreno naturale, quando detto scavo di sbancamento non viene effettuato.

c. Al volume così calcolato si applicheranno i vari prezzi fissati nell’elenco per tali scavi; vale a dire che essi saranno valutati sempre come eseguiti a pareti verticali, ritenendosi già compreso e compensato col prezzo unitario di elenco ogni maggiore scavo.

ART. 64 RILEVATI E RINTERRI

Il volume dei rilevati e dei rinterri sarà determinato con il metodo delle sezioni ragguagliate, in base ai rilevamenti eseguiti in contraddittorio con l'appaltatore all'atto della consegna ed all'atto della misurazione; per volumi di limitata entità e/o di sagoma particolare è consentita la determinazione del volume dei rilevati con metodi geometrici di maggiore approssimazione. Il volume dei rilevati e dei rinterri eseguiti con materiali provenienti da cave di prestito, sarà ricavato per differenza tra il volume totale del rilevato ed il volume degli scavi contabilizzati e ritenuti idonei dalla direzione dei lavori; il computo del volume si intende per materiale reso senza tener conto di maggiori volumi dovuti ad assestamenti naturali e/o compattazioni. Nel prezzo dei rilevati eseguiti con materiali provenienti da cave di prestito sono compresi gli oneri relativi all'acquisto dei materiali idonei in cave di prestito private, alla sistemazione delle cave a estrazione ultimata, al pagamento delle spese per permessi e diritti per estrazione da fiumi e simili e da aree demaniali e, per quanto applicabili, gli oneri citati per gli scavi di sbancamento. Nel caso che l'elenco dei prezzi non disponga diversamente, il prezzo relativo alla sistemazione dei rilevati comprende anche l'onere della preparazione del piano di posa, consistente ad esempio nell'eliminazione di piante, erbe, radici, nonché di materie contenenti sostanze organiche; gli eventuali scavi per la preparazione del piano di posa verranno contabilizzati solo se spinti, su richiesta scritta dalla direzione dei lavori, a profondità superiore a 20 cm dal piano di campagna ed unicamente per i volumi eccedenti tale profondità. Nella formazione dei rilevati è anche compreso l'onere della stesa a strati negli spessori prescritti, la formazione delle banchine e dei cigli, se previsti, e la profilatura delle scarpate; nei rilevati, inoltre, non sarà contabilizzato scavo di cassonetto ed il volume dei rilevati sarà considerato per quello reale, dedotto, per la parte delle carreggiate, quello relativo al cassonetto e dal computo del volume dei rilevati non dovranno essere detratti i volumi occupati da eventuali manufatti qualora la superficie della sezione retta degli stessi sia inferiore a 0,50 mq La compattazione meccanica del rilevato sarà valutata a metro cubo o a metro quadro secondo quanto previsto nell'elenco dei prezzi, in aggiunta alla formazione dei rilevati, quando detta compattazione venga esplicitamente ordinata dalla direzione dei lavori. Rinterri in sabbia I prezzi di Elenco verranno applicati alle quantità in volume (metri cubi) reso rilevate in contraddittorio con l’Impresa, al netto dei manufatti presenti negli scavi. Riempimento con pietrame a secco-stabilizzato granulometrico Il riempimento con pietrame a secco per drenaggi, vespai, sottofondi, etc., e le quantità di stabilizzato granulometrico saranno valutate a metro cubo per il volume effettivo reso misurato in opera.

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ART. 65 CALCESTRUZZI, CASSERI, ACCIAIO DI ARMATURA

I calcestruzzi per fondazioni, murature, volte, ecc., gli smalti ed i conglomerati cementizi in genere, costruiti di getto in opera, saranno in genere valutati in base alle dimensioni prescritte senza detrazione del volume occupato dall'armatura metallica escludendosi ogni eccedenza, ancorché inevitabile, dipendente dalla forma degli scavi aperti e dal modo di esecuzione dei lavori ed escludendosi anche dagli oneri la fornitura e posa in opera degli acciai per cementi armati, che verranno considerati a parte. Nei prezzi di Elenco di detti conglomerati armati sono anche compresi e compensati i palchi provvisori di servizio, l'innalzamento dei materiali, il getto con l'eventuale uso di pompa e la vibratura. Sono comprese altresì tutti i materiali necessari, la mano d'opera, i ponteggi, le attrezzature ed i macchinari per la confezione ed in genere tutti gli obblighi ed oneri esecutivi particolarmente riportati nel presente capitolato speciale e sono, altresì, compresi, se non diversamente disposto, gli stampi, di ogni forma, i casseri, le casseforme di contenimento, le armature e centinature di ogni forma e dimensione, il relativo disarmo, nonché l'eventuale rifinitura dei getti. La massa delle barre di acciaio normale per l'armatura delle strutture in conglomerato cementizio verrà determinata mediante la massa teorica corrispondente alle varie sezioni resistenti e lunghezze risultanti dai calcoli e dagli esecutivi approvati, trascurando le quantità superiori, le legature e le sovrapposizioni non previste né necessarie. Resta inteso che l'acciaio per cemento armato ordinario sarà dato in opera nelle casseforme, con tutte le piegature, le sagomature, le giunzioni, le sovrapposizioni e le legature prescritte ed in genere con tutti gli oneri previsti dal presente capitolato speciale. In corso d'opera la D.L. potrà richiedere, senza alcun onere aggiuntivo per la Stazione Appaltante, la messa in opera di armature in variante o aggiuntive a quelle previste, fino ad un'incidenza massima in esubero pari al 10% di quella prevista. Su barre e reti dovranno essere eseguite le prove previste dalle vigenti normative, compresa la prova di duttilità. Le armature dovranno essere distanziate dai bordi del cassero o dal magrone con distanziatori di plastica o altro materiale, compresi nel prezzo. Le armature superiori di platea e solette dovranno essere adeguatamente sostenute.

ART. 66 MURATURE

Murature in genere Tutte le murature in genere, salvo le eccezioni in appresso specificate, saranno misurate geometricamente, a volume od a superficie, secondo la categoria, in base a misure prese sul vivo dei muri, esclusi cioè gli intonaci. Sarà fatta deduzione di tutti i vuoti di superficie superiore a mq 2(due) rimanendo con essa compensati e pertanto a carico dell’Appaltatore, ogni onere per la formazione di sguinci, spallette, mazzette, ecc… Sara fatta deduzione anche dei vuoti di canne fumarie, canalizzazioni, ecc., che abbiano sezione superiore a 0,25 mq. Così pure sarà sempre fatta deduzione del volume corrispondente alla parte incastrata di pilastri, piattabande, ecc., di strutture diverse, nonchè di pietre naturali od artificiali da pagarsi con altri prezzi in elenco. Nei prezzi unitari delle murature di qualsiasi genere si intende compreso ogni onere per la formazione di spalle, sguinci, canne, spigoli, strombature, incassature per imposte di archi, piattabande ed architravi in cemento armato. Qualunque sia la curvatura data alla pianta ed alle sezioni trasversali dei muri, anche se si debbano costruire sotto raggio, le relative murature saranno valutate con i prezzi delle murature rette senza alcun compenso in più. Tutti gli oneri per gli ancoraggi delle murature alle strutture portanti che vengono richieste o dovessero essere richieste in corso d’opera, sin intendono compresi nel prezzo delle stesse.

Tramezzi di mattoni I tramezzi di mattoni ad un testa od in foglio si valuteranno a metro quadro e misureranno a vuoto per pieno, al rustico, deducendo soltanto le aperture di superficie uguale o superiore a mq 2.00 (due), intendendo nel prezzo compensata la formazione di sordini, spalle, piattabande, zoccoletti, ecc.

Volte, archi e piattabande Le volte, gli archi e le piattabande saranno anch’essi pagati a volume od a superficie, secondo la categoria, con i prezzi di Elenco, nei quali si intendono comprese tutte le forniture, lavorazioni e magisteri per dare le opere complete con tutti i giunti delle parti viste frontali o di intradosso profilati e stuccati.

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Paramenti faccia a vista La misurazione dei paramenti in pietrame e delle cortine di mattoni verrà effettuata per la loro superficie effettiva, dedotti i vuoti e le parti occupate da pietra da taglio od artificiale. Nella muratura in pietra da taglio, la pietra stessa, da pagarsi a volume, sarà sempre valutata a metro cubo in base al volume del primo parallelepipedo retto rettangolare circoscrivibile a ciascun pezzo. Le lastre, i lastroni e gli altri pezzi da pagarsi a superficie saranno valutati in base al minimo rettangolo circoscrivibile. Per le pietre di cui una parte viene lasciata greggia, si comprenderà anche questa nella misurazione, non tenendo però alcun conto delle eventuali maggiori sporgenze della parte non lavorata in confronto delle dimensioni assegnate ai tipi prescritti.

ART. 67 SOLAI

I solai in cemento armato massicci (cioè non misti a laterizi) saranno valutati a metro cubo come ogni altra opera in cemento armato. I solai in in cemento armato massiccio con piastra predalle collaborante saranno quantificati a mq effettivo. Ogni altro tipo di solaio sarà invece valutato a metro quadrato in base alla superficie netta interna dei vani che ricopre, qualunque sia la forma di questi misurata al grezzo delle murature principali di perimetro, escluso quindi l’appoggio sulle murature stesse. Nei prezzi dei solai in genere è compreso l’onere per lo spianamento superiore con malta sino al piano di posa del massetto per i pavimenti: nonché ogni opera e materiale occorrente per dare il solaio completamente finito e pronto per la pavimentazione e per l’intonaco. Nel prezzo dei solai misti in cemento armato e laterizi sono comprese le casseforme dei cementi armati, e il ferro per l’armatura, i cordoli perimetrali e di ripartizione, i ponteggi ed i puntellamenti. Il prezzo al metro quadrato dei solai suddetti si applicherà senza alcuna maggiorazione anche a quelle porzioni in cui per resistere a momenti negativi, il laterizio sia sostituito da conglomerato cementizio. Nel caso di casserature collaboranti, queste si intendono liquidate

ART. 68 COPERTURE A TETTO

Le coperture, in genere, sono computate a metro quadrato, misurando geometricamente la superficie effettiva delle falde del tetto, senza alcuna deduzione dei vani per fumaioli, lucernari, ed altre parti sporgenti della copertura, purché non eccedenti ciascuna la superficie di 1 mq, nel qual caso si devono dedurre per intero. In compenso non si tiene conto delle sovrapposizioni e dei ridossi dei giunti. Nel prezzo dei tetti è compreso e compensato tutto quanto prescritto dal presente capitolato speciale in riferimento all’esecuzione di tale lavorazione ad eccezione della grossa armatura (capriate, puntoni, arcarecci, colmi, costoloni). Le lastre di piombo, ferro e zinco, alluminio, acciaio ecc. che siano poste nelle copertura, per i compluvi o alle estremità delle falde, intorno ai lucernari, fumaioli, ecc., sono pagate a parte con i prezzi fissati in elenco per detti materiali.

ART. 69 CONTROSOFFITTI

I controsoffitti piani saranno pagati in base alla superficie della loro proiezione orizzontale, senza tener conto dei raccordi curvi coi muri perimetrali. I controsoffitti a finta volta di qualsiasi forma e monta, si misureranno per una volta e mezza la loro proiezione orizzontale. Nel prezzo dei controsoffitti in genere sono compresi e compensati tutte le armature, ed ogni fornitura magistero e mezzo di opera per dare i controsoffitti compiuti in opera.

ART. 70 OPERE IN PIETRA NATURALE

Per le categorie da valutarsi a superficie, questa si otterrà sommando le superfici dei singoli rettangoli (quadrati) circoscrivibili. Per le categorie da misurarsi a sviluppo lineare, questo andrà misurato in opera secondo misure a vista.

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ART. 71 OPERE IN LEGNO – SERRAMENTI - AVVOLGIBILI

Nella valutazione dei legnami non si terrà conto dei maschi e dei nodi per le congiunzioni dei diversi pezzi, come non si dedurranno le relative mancanze od intagli. Nei prezzi riguardanti la lavorazione o posizione in opera dei legnami è compreso ogni compenso per la provvista di tutta la chioderia, delle staffe, bulloni, chiavetti, ecc., occorrenti, per gli sfridi, per l'esecuzione delle giunzioni e degli innesti di qualunque specie, per ponti di servizio, catene, cordami, malta, cemento, meccanismi e simili, e per qualunque altro mezzo provvisionale e lavoro per l'innalzamento, trasporto e posa in opera. La grossa armatura dei tetti verrà misurata, in genere, a mc di legname in opera, e nel prezzo relativo sono comprese e compensate le ferramenta, la catramatura delle teste, nonché tutti gli oneri di cui al comma precedente. Gli infissi, come porte, finestre, vetrate, coprirulli e simili, si misureranno da una sola faccia sul perimetro esterno dei telai, siano essi semplici o a cassettoni, senza tener conto degli zampini di incassare nei pavimenti o soglie. Le parti centinate saranno valutate secondo la superficie del minimo rettangolo circoscritto, ad infisso chiuso, compreso come sopra il telaio maestro, se esistente. Le persiane avvolgibili si computeranno aumentando la relativa luce netta di 5 cm in larghezza e 20 cm in altezza; le mostre e contromostre saranno misurate linearmente lungo la linea di massimo sviluppo, ed infine i controsportelli e rivestimenti saranno anch'essi misurati su una sola faccia, nell'intera superficie vista. Gli spessori indicati nelle varie voci della tariffa sono quelli che debbono risultare a lavoro compiuto. Tutti gli infissi dovranno essere sempre provvisti delle ferramenta di sostegno e di chiusura, delle codette a muro, pomoli, maniglie e di ogni altro accessorio occorrente per il loro buon funzionamento, nonché di una mano di olio di lino cotto, quando non siano altrimenti lucidati o verniciati. Essi dovranno inoltre corrispondere in ogni particolare ai campioni approvati dalla direzione dei lavori. I prezzi elencati comprendono la fornitura a piè d'opera dell'infisso e dei relativi accessori di cui sopra, l'onere dello scarico e del trasporto sino ai singoli vani di destinazione, la posa in opera, sempre quando non sia pagata a parte, e la manutenzione per garantirne il perfetto funzionamento sino al collaudo finale.

ART. 72 PAVIMENTI

I pavimenti di qualunque genere, saranno valutati per superficie vista tra le pareti intonacate dell’ambiente. Nella misura non sarà perciò compresa l’incassatura dei pavimenti nell’intonaco. I prezzi di elenco per ciascun genere di pavimento comprendono la fornitura dei materiali ed ogni lavorazione per dare i pavimenti stessi completi e rifiniti, compreso il sottofondo. In ciascuno dei prezzi si intendono comprese le opere di ripristino e di raccordo con gli intonaci, qualunque possa essere la entità dei lavori per tali ripristini.

ART. 73 RIVESTIMENTI DI PARETI

I rivestimenti in piastrelle verranno misurati per la superficie effettiva qualunque sia la sagoma e la posizione delle pareti da rivestire. Nel prezzo a metro quadrato sono compresi tutti i pezzi speciali di raccordo, gusci, angoli, ecc., che saranno però computati nella misurazione, nonchè la preventiva preparazione in malta delle pareti da rivestire.

ART. 74 INTONACI

I prezzi degli intonaci saranno applicati alla superficie intonacata senza tener conto delle superfici laterali di risalti, spigoli, lesene, etc. Varranno sia per superfici piane che curve. L’esecuzione dei gusci di raccordo, se richiesti, negli angoli fra pareti e soffitto e fra pareti e pareti, con un raggio non superiore a cm 15 (quindici), è pure compresa nel prezzo, avuto riguardo che gli intonaci verranno misurati anche in questo caso come se esistessero gli spigoli vivi. I prezzi dell’Elenco valgono anche per intonaci su murature dei mattoni forati di più di una testa, con l’onere dell’intasamento dei fori del laterizio. Gli intonaci interni ed esterni sui muri di qualsiasi spessore maggiore di cm 15, saranno computati

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a vuoto per pieno a compenso della riquadratura dei vani, degli oggetti e delle lesene alle pareti, che non saranno perciò sviluppate.Tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore a mq 4 (quattro), valutando a parte la riquadratura di detti vani. Gli intonaci interni ed esterni su tramezzi in foglio o ad una testa saranno computati per la loro superficie effettiva, detraendo tutti i vuoti di qualsiasi dimensione ed aggiungendo le loro riquadrature. Gli intonaci esterni, su muri di qualsiasi tipo, saranno computati a vuoto per pieno, senza tenere conto delle sporgenze e delle rientranze fino a 25 cm dal piano delle murature che non saranno perciò sviluppate; tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore di 4 mq, valutando a parte la riquadratura di detti vani. Nel prezzo degli intonaci sono compresi tutti gli oneri per l'esecuzione dei fondi, delle cornici, dei cornicioni, fasce, stipiti, mostre, architravi, mensole, bugnati, ecc. La superficie di intradosso delle volte, di qualsiasi forma e monta, verrà determinata moltiplicando la superficie della loro proiezione orizzontale per il coefficiente 1,20. Nessuno speciale compenso sarà dovuto per gli intonaci eseguiti a piccoli tratti anche in corrispondenza di spalle e mazzette di vani di porte e finestre. L'intonaco dei pozzetti d'ispezione delle fognature sarà valutato per la superficie delle pareti senza detrarre la superficie di sbocco delle fogne, in compenso delle profilature e dell'intonaco sulle grossezze dei muri.

ART. 75 IMPERMEABILIZZAZIONI – ISOLAMENTI TERMO ACUSTICI

Le impermeabilizzazioni verranno valutate in base allo loro superficie effettiva, senza deduzione dei vani per camini, canne, lucernari ed altre parti emergenti, purché non eccedenti ciascuna la superficie di 1,00 mq; per le parti di superficie maggiore di 1,00 mq, verrà detratta l'eccedenza; non si terrà conto, invece, delle sovrapposizioni, dei risvolti e degli oneri nascenti dalla presenza dei manufatti emergenti. Nei prezzi di elenco dovranno intendersi compresi e compensati tutti gli oneri di cui al presente capitolato speciale per la lavorazione in questione, in particolare la preparazione dei supporti, la formazione dei giunti e la realizzazione dei solini di raccordo. Gli isolamenti termoacustici verranno valutati in base alla superficie effettivamente isolata, con detrazione dei vuoti di superficie maggiore di 0,25 mq; sono compresi nel prezzo i risvolti, le sovrapposizioni, ecc. I prezzi di elenco relativi agli isolamenti termoacustici compensano tutti gli oneri previsti dal presente capitolato speciale , nonché tutti gli accorgimenti quali sigillature, stuccature, nastrature, ecc. atti ad eliminare vie d'aria e ponti termici od acustici.

ART. 76 LATTONERIE – CANALI DI GRONDA – TUBI PLUVIALI

Saranno valutate a metro lineare o quadrato, secondo i prezzi di Elenco, in opera, cioè senza tener conto delle parti sovrapposte, comprendendovi gli oneri per cicogne, tiranti, grappe, cravatte, collari, etc. I canali di gronda e i tubi pluviali in lamiera saranno misurati a metro lineare in opera, senza cioè tener conto delle parti sovrapposte, intendendosi, in genere, non compresa nei rispettivi prezzi di elenco la fornitura e posa in opera di staffe e cravatte di ferro, che saranno pagate a parte coi prezzi di elenco. I prezzi dei canali e dei tubi di lamiera di ferro zincato comprendono altresì l'onere per la verniciatura con due mani di vernice ad olio di lino cotto, biacca e colori fini, previa raschiatura e pulitura con le coloriture che indicherà la direzione dei lavori.

ART. 77 TINTEGGIATURE E VERNICIATURE

Nei prezzi delle tinteggiature, coloriture e verniciature in genere sono compresi tutti gli oneri di cui al presente capitolato per la lavorazione in questione oltre a quelli per mezzi d'opera, trasporto, sfilatura e rinfilatura d'infissi, ecc. Le tinteggiature interne ed esterne per pareti e soffitti saranno in generale misurate con le stesse norme sancite per gli intonaci. Per la coloritura o verniciatura degli infissi e simili si osserveranno le norme seguenti: a) per le porte, bussole e simili, si computerà due volte la luce netta dell'infisso, oltre alla mostra e allo sguincio, se ci sono, non detraendo l'eventuale superficie del vetro compresa con ciò

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anche la verniciatura del telaio per muri grossi o del cassettoncino tipo romano per tramezzi o dell'imbotto tipo lombardo, pure per tramezzi. La misurazione della mostra o dello sguincio sarà eseguita in proiezione su piano verticale parallelo a quello medio della bussola (chiusa) senza tener conto di sagome, risalti o risvolti; b) per le finestre senza persiane, ma con controsportelli, si computerà tre volte la luce netta dell'infisso, essendo così compensata anche la coloritura dei controsportelli e del telaio (o cassettone); c) per le finestre senza persiane e senza controsportelli si computerà una volta sola la luce netta dell'infisso, comprendendo con ciò anche la coloritura della soglia e del telaio (o cassettone); d) per le persiane comuni si computerà tre volte la luce netta dell'infisso, comprendendo con ciò anche la coloritura del telaio; e) per le persiane avvolgibili si computerà due volte e mezzo la luce netta dell'infisso, comprendendo con ciò anche la coloritura del telaio ed apparecchio a sporgere, salvo il pagamento a parte della coloritura del cassettoncino coprirullo; f) per il cassettone completo, tipo romano, cioè con controsportelli e persiane, montati su cassettone, si computerà sei volte la luce netta dell'infisso, comprendendo con ciò anche la coloritura del cassettone e della soglia; g) per le opere in ferro semplici e senza ornati, quali finestre grandi a vetrate e lucernari, serrande avvolgibili a maglia, infissi di vetrine per negozi, saranno computati i tre quarti della loro superficie complessiva, misurata sempre in proiezione, ritenendo così compensata la coloritura dei sostegni, grappe e simili accessori, dei quali non si terrà conto alcuno nella misurazione; h) per le opere in ferro di tipo normale a disegno, quali ringhiere, cancelli anche riducibili, inferriate e simili, sarà computata una volta l'intera loro superficie, misurata con le norme e con le conclusioni di cui alla lettera precedente; i) per le opere in ferro ornate, cioè come alla lettera precedente, ma con ornati ricchissimi, nonché per le pareti metalliche e le lamiere stirate, sarà computata una volta e mezzo la loro superficie, misurata come sopra; l) per le serrande da bottega in lamiera ondulata o ad elementi di lamiera sarà computata tre volte la luce netta del vano, misurato, in altezza, tra la soglia e la battitura della serranda, intendendo con ciò compensata anche la coloritura della superficie non in vista; m) i radiatori dei termosifoni saranno pagati ad elemento, indipendentemente dal numero delle colonne di ogni elemento e della loro altezza. Tutte le coloriture o verniciature s'intendono eseguite su ambo le facce e con i rispettivi prezzi di elenco si intende altresì compensata la coloritura, o verniciatura, di nottole, braccioletti e simili accessori.

ART. 78 VETRI, CRISTALLI E SIMILI

La misura dei vetri e cristalli viene eseguita sulle lastre in opera, senza cioè tener conto degli eventuali sfridi occorsi per ricavarne le dimensioni effettive. Il prezzo è comprensivo del mastice, delle punte per il fissaggio, delle lastre e delle eventuali guarnizioni in gomma prescritte per i telai in ferro. I vetri e i cristalli centinati saranno valutati secondo il minimo rettangolo ad essi circoscritto.

ART. 79 LAVORI IN METALLO

Tutti i lavori in metallo saranno in generale valutati a peso; questo si intenderà riferito al manufatto dato completo in opera con la esclusione degli sfridi.

ART. 80 OPERE IN VETRO

Per la misura dei vetri e cristalli resta convenuto che essa va eseguita sulla sola superficie effettivamente collocata in opera senza tener conto degli eventuali sfridi occorsi per ricavare la dimensione del vetro o cristallo effettivamente collocato in opera, i quali si ritengono già compensati nel prezzo indicato nell’Elenco, come si intende compensato col prezzo il mastice e le punte per il loro fissaggio e le eventuali guarnizioni in gomma prescritte per i telai in ferro. Resta parimenti convenuto che per le misurazioni dei vetro o cristalli centinati, si assumerà il

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minimo rettangolo ed essi circoscritto.

ART. 81 POSA IN OPERA DELLE CONDOTTE E DELLE TUBAZIONI

La posa in opera delle condotte, dei collettori, degli allacciamenti di qualsiasi tipo essi siano e di ogni tipo di tubazione prevista negli impianti, verrà valutata al m secondo gli articoli dell'Elenco Prezzi. Sulla lunghezza delle tubazioni non vengono dedotti i pezzi speciali di qualunque tipo, avendone tenuto debitamente conto nella formulazione dei prezzi degli stessi. Vanno dedotte invece le lunghezze relative ai pozzetti d'ispezione.

ART. 82 IMPIANTI IDRICO – SANITARIO, ANTINCENDIO, GAS, TERMICO

a) Tubazioni e canalizzazioni – Le tubazioni di ferro e di acciaio saranno valutate a metro per tutti i circuiti che si sviluppano all’esterno delle centrale termica. La quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, al quale verrà applicato la lunghezza unitaria. Per quanto riguarda le tubazioni in centrale termica il peso verrà determinata considerando la lunghezza delle tubazioni, comprendendo in essa i pezzi speciali e moltiplicata per il peso/diametro indicato dalla norma UNI 8863 serie media. Nella misurazione a chilogrammi di tubo, così come nella misura a metri, sono compresi: i materiali di consumo e tenuta, la verniciatura con una mano di antiruggine per le tubazioni di ferro nero, la fornitura delle staffe di sostegno, i controventi, i punti fissi, le slitte di scorrimento, ed il relativo fissaggio con tasselli di espansione e di qualunque tipo; – Le tubazioni di ferro nero o zincato con rivestimento esterno bituminoso saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà valutata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendente linearmente anche i pezzi speciali. Nelle misurazioni sono comprese le incidenze dei pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di consumo e di tenuta e l’esecuzione del rivestimento in corrispondenza delle giunzioni e dei pezzi speciali. – Le tubazioni di rame nude o rivestite di pvc saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, i materiali di consumo e di tenuta, l’esecuzione del rivestimento in corrispondenza delle giunzioni e dei pezzi speciali, la fornitura delle staffe di sostegno ed il relativo fissaggio con tasselli ad espansione. – Le tubazioni in pressione di polietilene poste in vista o interrate saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, comprendendo linearmente anche i vari pezzi speciali, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli ad espansione. – Le tubazioni di plastica, le condutture di esalazione, ventilazione e scarico saranno valutate al metro lineare; la quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera (senza tener conto delle parti sovrapposte) comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, gli sfridi, i materiali di tenuta, la fornitura delle staffe di sostegno e il relativo fissaggio con tasselli ad espansione. – I canali, i pezzi speciali e gli elementi di giunzione, eseguiti in lamiera zincata (mandata e ripresa dell’aria) o in lamiera di ferro nera (condotto dei fumi) saranno valutati a peso sulla base di pesature convenzionali. La quantificazione verrà effettuata misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, misurato in mezzeria del canale, comprendendo linearmente anche i pezzi speciali, giunzioni, flange, risvolti della lamiera, staffe di sostegno e fissaggi, al quale verrà applicato il peso unitario della lamiera secondo lo spessore e moltiplicando per i metri quadrati della lamiera, ricavati questi dallo sviluppo perimetrale delle sezioni di progetto moltiplicate per le varie lunghezze parziali. Il peso della lamiera verrà stabilito sulla base di listini ufficiali senza tener conto delle variazioni percentuali del peso. È compresa la verniciatura con una mano di antiruggine per gli elementi in lamiera nera. b) Apparecchiature. – Gli organi di intercettazione, misura e sicurezza, saranno valutati a numero nei rispettivi diametri e dimensioni. Sono comprese le incidenze per i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – I radiatori saranno valutati, nelle rispettive tipologie, sulla base dell’emissione termica ricavata dalle rispettive tabelle della ditta costruttrice (watt). Sono comprese la protezione antiruggine, i tappi e le riduzioni agli estremi, i materiali di tenuta e le mensole di sostegno. – I ventilconvettori saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed in relazione alla portata d’aria e alla emissione termica, ricavata dalle tabelle della Ditta costruttrice. Nei prezzi sono compresi i materiali di tenuta. – Le caldaie saranno valutate a numero secondo le caratteristiche costruttive ed in relazione

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alla potenzialità resa. Sono compresi i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – I bruciatori saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche di funzionamento ed in relazione alla portata del combustibile. Sono compresi l’apparecchiatura elettrica ed i tubi flessibili di collegamento. – Gli scambiatori di calore saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive

e

di funzionamento ed in relazione alla potenzialità resa. Sono compresi i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – Le elettropompe saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata e prevalenza. Sono compresi i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – I serbatoi di accumulo saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed in relazione alla capacità. Sono compresi gli accessori d’uso, i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – I serbatoi autoclave saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed in relazione alla capacità. Sono compresi gli accessori d’uso, i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – I gruppi completi autoclave monoblocco saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive, in relazione alla portata e prevalenza delle elettropompe ed alla capacità del serbatoio. Sono compresi gli accessori d’uso, tutte le apparecchiature di funzionamento, i pezzi speciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – Le bocchette, gli anemostati, le griglie, le serrande di regolazione, sovrappressione e tagliafuoco ed i silenziatori saranno valutati a decimetro quadrato ricavando le dimensioni dai rispettivi cataloghi delle ditte costruttrici. Sono compresi i controtelai ed i materiali di collegamento. – Le cassette terminali riduttrici della pressione dell’aria saranno valutate a numero in relazione della portata dell’aria. È compresa la fornitura e posa in opera di tubi flessibili di raccordo, i supporti elastici e le staffe di sostegno. – Gli elettroventilatori saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata e prevalenza. Sono compresi i materiali di collegamento. – Le batterie di scambio termico saranno valutate a superficie frontale per il numero di ranghi. Sono compresi i materiali di fissaggio e collegamento. – I condizionatori monoblocco, le unità di trattamento dell’aria, i generatori di aria calda ed i recuperatori di calore, saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata d’aria e alla emissione termica. Sono compresi i materiali di collegamento. – I gruppi refrigeratori d’acqua e le torri di raffreddamento saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla potenzialità resa. Sono comprese le apparecchiature elettriche relative ed i pezzi speciali di collegamento. – Gli apparecchi per il trattamento dell’acqua saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata. Sono comprese le apparecchiature elettriche relative ed i pezzi speciali di collegamento. – I gruppi completi antincendio UNI 9487 DN 45 e 70, per attacco motopompa e gli estintori portatili, saranno valutati a numero secondo i rispettivi componenti ed in relazione alla capacità. – I rivestimenti termoisolanti saranno valutati al metro quadrato di sviluppo effettivo misurando la superficie esterna dello strato coibente, le valvole, le saracinesche, i pezzi speciali sono compresi nello sviluppo lineare. – Le rubinetterie per gli apparecchi sanitari saranno valutate a numero per gruppi completi secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e dimensioni. Sono compresi i materiali di tenuta e di collegamento

– Le valvole, le saracinesche e le rubinetterie varie saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche e dimensioni. Sono compresi i materiali di tenuta. - Le serrande per gli impianti ad aria sono computati a superficie frontale, moltiplicando la base per l’altezza della sezione di canale nella quale devono essere montate.

ART. 83 IMPIANTI ELETTRICO E TELEFONICO

a) Canalizzazioni e cavi. – I tubi di protezione, le canalette portacavi, i condotti sbarre, il piatto di ferro zincato per le reti di terra, saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera. Sono comprese le incidenze per gli sfridi e per i mezzi speciali per gli spostamenti, raccordi, supporti, staffe, mensole e morsetti di sostegno ed il relativo fissaggio a parete con tasselli ad espansione. – I cavi multipolari o unipolari di MT e di BT saranno valutati al metro lineare misurando

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l’effettivo sviluppo lineare in opera senza aggiunta alcuna aggiungendo 1 m per ogni quadro al quale essi sono attestati. Nei cavi unipolari o multipolari di MT e di BT sono comprese le incidenze per gli sfridi, i capi corda ed i marca cavi, esclusi i terminali dei cavi di MT. – I terminali dei cavi a MT saranno valutati a numero. Nel prezzo dei cavi di MT sono compresi tutti i materiali occorrenti per l’esecuzione dei terminali stessi. - I cavi unipolari isolati saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo in opera. Sono comprese le incidenze per gli sfridi, morsetti volanti. - I punti luce saranno valutati a numero compreso ogni onere per la formazione della linea a vista, sotto traccia, in intercapedine, comprensiva anche della fornitura e posa in opera del cavo della tipologia e sezione prevista in progetto. La linea si comprende a partire dalla scatola principale, ovvero dalla prima scatola in cui arriva la linea dal quadro di pertinenza. - I punti forza motrice saranno valutati a numero compreso ogni onere per la formazione della linea a vista, sotto traccia, in intercapedine, comprensiva anche della fornitura e posa in opera del cavo della tipologia e sezione prevista in progetto. La linea si comprende a partire dalla scatola principale, ovvero dalla prima scatola in cui arriva la linea dal quadro di pertinenza. Sono comprese la fornitura e la posa in opera della scatola, dei frutti delle placchette e di ogni altro onere. Per eventuali frutti aggiunti in scatola, si conteggia solo il frutto aggiunto e non la formazione del punto. – Le tubazioni, le scatole, le cassette di derivazione, verranno considerate solo per la formazione della linea principale, ovvero dal quadro di partenza.

b) Apparecchiature in generale e quadri elettrici. – Le apparecchiature in generale saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e portata entro i campi prestabiliti. Sono compresi tutti gli accessori per dare in opera l’apparecchiatura completa e funzionante. – I quadri elettrici saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche e tipologie in funzione di: • superficie frontale della carpenteria e relativo grado di protezione (IP); • numero e caratteristiche degli interruttori, contattori, fusibili, ecc. Nei quadri la carpenteria comprenderà le cerniere, le maniglie, le serrature, i pannelli traforati per contenere le apparecchiature, le etichette, ecc. Gli interruttori automatici magnetotermici o differenziali, i sezionatori ed i contattori da quadro, saranno distinti secondo le rispettive caratteristiche e tipologie quali: a) il numero dei poli; b) la tensione nominale; c) la corrente nominale; d) il potere di interruzione simmetrico; e) è compreso il montaggio ( indipendentemente dal tipo: contatti anteriori, contatti posteriori, asportabili o sezionabili su carrello, ec….) comprendendo l’incidenza dei materiali occorrenti per il cablaggio e la connessione alle sbarre del quadro e quanto occorre per dare l’interruttore funzionante. Sono compresi altresì gli oneri per il cablaggio di eventuali organi regolatori computati in altri tipi di impianto. Si comprendono anche gli oneri per lo sviluppo degli esecutivi e degli schemi di collegamento e di quadro. – I corpi illuminanti saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e potenzialità. Sono comprese le lampade, i portalampade e tutti gli accessori per dare in opera l’apparecchiatura completa e funzionante.

Art. 84 CHIUSINI E CADITOIE IN GHISA

I chiusini e le caditoie in ghisa verranno valutati al chilogrammo in base al peso effettivo controllato in contraddittorio e con stesura del verbale di pesatura.

Art. 85 SABBIA DI PROTEZIONE CONDOTTE E CANALIZZAZIONI

Il volume della sabbia da porsi in opera per la protezione delle condotte e delle canalizzazioni dovrà essere contabilizzata con riferimento alle sezioni tipo di progetto e non a quelle effettive, detratto il volume occupato dai tubi. Le dimensioni non devono essere in alcun caso inferiori a quelle di progetto.

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Art. 86 POZZETTI PREFABBRICATI PER RETI ENEL, TELECOM, ILLUMINAZIONE E GAS

Nel prezzo sono compresi la mano d'opera per scavo e rinterro; la mano d'opera per la posa del manufatto di cemento armato o calcestruzzo semplice, completo di chiusino; la fornitura del pozzetto completo di chiusino in lamiera o in ghisa; la sigillatura per il collegamento con le tubazioni.

Art. 87 TUBI PER ENEL, TELECOM, ILLUMINAZIONE E GAS

La misura verrà fatta per l'effettiva lunghezza delle canalizzazioni esclusi i tratti interessati dai pozzetti. Il prezzo comprende la fornitura (per i tubi in calcestruzzo ed il prelievo dal magazzino della TELECOM per i tubi in P.V.C.), la posa in opera, il collegamento a tenuta, la fornitura e la posa di filo di ferro per la tesatura dei cavi ed il ritombamento.

Art. 88 CAVI ELETTRICI

Il prezzo con le voci di elenco per le diverse sezioni compensa la fornitura e la posa in opera a regola d'arte dei conduttori in rame rivestiti con guaine, valutati a m lineare, secondo l'asse della condotta da testata a testata, la terminazione e la giunzione mediante morsetti e bendaggio degli stessi.

Art. 89 FORNITURA E POSA IN OPERA DI POZZETTI - PEZZI SPECIALI - ORGANI DI MANOVRA

La fornitura e posa in opera di pozzetti prefabbricati, chiusini, di pezzi speciali (compreso anche l'onere per i necessari ancoraggi) saranno pagati per unità od a peso a seconda del relativo articolo di Elenco Prezzi, in particolare sono oggetto di compenso i giunti Gibault e gli altri tipi di giunto necessari al collegamento dei pezzi speciali e delle tubazioni metalliche con i tubi di cemento amianto ed i giunti Gibault che per ordine della Direzione Lavori vengono a sostituire i giunti normali. Con i pezzi speciali verrà fornito anche un conveniente numero di chiavi (compenso già compreso nel relativo art. di Elenco Prezzi). Nei compensi per i pezzi speciali sono compresi gli eventuali attacchi filettati da 1/2" per i manometri.

Art. 90 COSTRUZIONE E RIFACIMENTO DI PAVIMENTAZIONI STRADALI

La valutazione del ripristino delle pavimentazioni bitumate è fatta a metro lineare o a mq, secondo le sezioni tipo di progetto e non secondo le sezioni effettive, in quanto il maggior onere per le eventuali maggiori larghezze è stato tenuto in debito conto nella formulazione del prezzo. La fresatura o taglio della pavimentazione bitumata prima di iniziare le operazioni di scavo, viene computata a mq sulla lavorazione effettivamente eseguita.

Art. 91 NOLEGGI

I noli devono essere espressamente richiesti, con ordine di servizio, dalla Direzione dei Lavori e sono retribuibili solo se non sono compresi nei prezzi delle opere e/o delle prestazioni. Le macchine ed attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell’Appaltatore, la manutenzione degli attrezzi e delle macchine affinchè siano sempre in buono stato di servizio. Il prezzo comprende anche la mano d’opera, il combustibile, i lubrificanti, i materiali di consumo, l’energia elettrica e tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine. Per l’applicazione dei prezzi di noleggio di meccanismi in genere, sia per le ore di azione come per quella di riposo a disposizione dell’Amministrazione, il noleggio s’intende corrisposto per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a piè d’opera a disposizione dell’Amministrazione. Nel prezzo di noleggio sono compresi e compensati tutti gli oneri, le spese per il trasporto a piè d’opera, montaggio e smontaggio, ed allontanamento di detti meccanismi. Per il noleggio dei carri e degli autocarri verrà corrisposto soltanto il prezzo per le ore effettive di

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lavoro restando escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perdita di tempo.

Art. 92 TRASPORTI

Nei prezzi dei trasporti s’intende compresa ogni spesa, la fornitura dei materiali, di consumo e la mano d’opera del conducente. I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche. La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con riferimento alla distanza.

Per le norme riguardanti il trasporto dei materiali si veda il d.P.R. 7 gennaio 1956, capo VII e successive modificazioni.

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Capitolo 4 - COLLOCAMENTO IN OPERA

ART. 93 NORME GENERALI

Il collocamento di qualsiasi opera, materiale od apparecchio, consisterà in generale nel suo prelevamento dal luogo di deposito nel cantiere dei lavori e nel suo trasporto nel sito, intendendosi con ciò tanto il trasporto in piano o in pendenza che il sollevamento e tiro in alto o in basso, il tutto eseguito con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc. nonchè il collocamento nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, e tutte le opere conseguenti di taglio di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in pristino. L’appaltatore ha l’obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera od apparecchio che gli venga ordinato dalla Direzione Lavori, anche se forniti da altre Ditte. Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso, e l’opera stessa dovrà essere convenientemente protetta, se necessario, anche dopo collocata essendo esso Appaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere eventualmente arrecati alle cose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l’esecuzione dei lavori sino al termine e consegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza o assistenza del personale di altre Ditte, fornitrici del materiale.

ART. 94 OPERE IN FERRO

Le opere in ferro quali serramenti di porte, finestre, vetrate, ecc., saranno collocate in opera con gli stessi accorgimenti e cure, per quanto applicabili, prescritti all’articolo successivo per le opere in legno. Il montaggio in sito e collocamento delle opere di grossa carpenteria dovrà essere eseguito da operai specialisti in numero sufficiente affinchè il lavoro proceda con la dovuta celerità. Il montaggio dovrà essere fatto con la massima esattezza, ritoccando opportunamente quelle parti che non coincidessero perfettamente e tenendo opportuno conto degli effetti delle dilatazioni.

ART. 95 OPERE IN LEGNO

Le opere in legno come serramenti di finestre, porte vetrate, ecc., saranno collocate in opera fissandole alle strutture di sostegno, a seconda dei casi, mediante grappe di ferro a viti assicurate a tasselli cuneati di legno o a controtelai debitamente murati. Tanto durante la loro giacenza in cantiere, quanto durante il trasporto, sollevamento e collocamento in sito di dette opere, l’Appaltatore dovrà curare che esse non abbiano a subire alcun guasto o lordura, proteggendole convenientemente dagli urti, dalla calce, ecc., con stuoie, coperture, paraspigoli di fortuna, ecc.. Nel caso di serramenti qualsiasi muniti di controtelaio l’Appaltatore sarà tenuto ad eseguire il collocamento in opera, anticipato, a murature rustiche, a richiesta della Direzione dei Lavori. Nell’esecuzione della posa in opera le grappe dovranno essere murate a calce o cemento se cadenti entro strutture murarie, o fissate con piombo fuso e battuto a mazzuolo se cadenti entro pietre marmi ecc.. Sarà a carico dell’Appaltatore ogni opera necessaria per permettere il libero e perfetto movimento del serramento posto in opera (come scalpellamenti di piattabande, ecc.) ed ogni riparazione conseguente (ripristini, stuccature intorno ai telai, ecc.) come pure di verificare che il collocamento in opera dei serramenti sia eseguito nella esatta posizione richiesta e con tutte le regole dell’arte, restando a suo carico la correzione di qualsiasi imperfezione che venisse riscontrata anche in seguito, sino al momento del collaudo.

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ART. 96 MANUFATTI VARI, APPARECCHI E MATERIALI FORNITI DALL’AMMINISTRAZIONE APPALTANTE

Qualsiasi apparecchio, materiale o manufatto fornito dall' Amministrazione appaltante sarà consegnato alle stazioni ferroviarie o in magazzini, secondo le istruzioni che l'Appaltatore riceverà tempestivamente. Pertanto egli dovrà provvedere al suo trasporto in cantiere, immagazzinamento e custodia, e successivamente alla loro posa in opera, a secondo delle istruzioni che si riceverà, eseguendo le opere murarie di adattamento e che si renderanno necessarie. Per il collocamento in opera dovranno seguirsi inoltre tutte le norme indicate per ciascuna opera dei precedenti articoli del presente Capitolato, restando sempre l'Appaltatore responsabile della buona conservazione del materiale consegnatogli, prima e dopo del suo collocamento in opera.

ART. 97 MATERIALI VARI, APPARECCHI ECC. FORNITI DA ALTRE DITTE

La posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, consisterà in genere nel suo prelevamento dal luogo deposito, nel suo trasporto in sito (intendendosi con ciò tanto il trasporto in piano o in pendenza, che il sollevamento in alto o la discesa in basso, il tutto eseguito con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc.), nonché nel collocamento nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, ed in tutte le opere conseguenti (tagli di strutture, fissaggio, adattamenti, stuccature e riduzioni in ripristino). L'impresa ha l'obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera od apparecchio che le venga ordinato dalla D.L., anche se forniti da altre Ditte. Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure a cautele del caso; il materiale o manufatto dovrà essere convenientemente protetto se necessario, anche dopo collocato, essendo l'lmpresa unica responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere arrecati alle cose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l'esecuzione dei lavori, sino al loro termine e consegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza o assistenza del personale di altre Ditte, fornitrici del materiale o del manufatto.