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“In cinque mosse cancelleremo le liste d’attesa” C inque mosse contro le liste d’attesa. La Re- gione mette in campo la sua strategia per abbatte- re i tempi della Sanità. Estendendo a tutti gli ospe- dali e agli ambulatori strate- gie nuove o iniziative finora utilizzate solo a macchia di leopardo, la giunta Cota pro- mette di ridurre i mesi, le settimane e i giorni necessa- ri per poter essere sottopo- sti agli esami. Prima mossa, già utilizza- ta dall’Asl To1, è il «recall»: alcuni giorni prima di un esa- me prenotato al paziente sa- rà ricordato l’appuntamento col medico, e in caso di annul- lamento dell’esame il suo po- sto potrà essere destinato a un’altra persona in attesa. «Un’iniziativa - sottolinea l’assessore alla Sanità Cateri- na Ferrero - che nel 2010 ha già permesso di recuperare quasi 13 mila prenotazioni che altrimenti sarebbero an- date a vuoto». La seconda mossa della Regione sarà ga- rantire l’accesso diretto per alcuni esami. Basterà la ri- chiesta del medico; nessuna prenotazione: «Varrà per tutti gli esami di laboratorio - dice sempre la Ferrero - l’elettrocardiogramma e gli esami radiologici tradiziona- li come quelli al torace, alla colonna e agli arti». Terza e quarta mossa del governo del Piemonte riguar- deranno il potenziamento: un aumento dei posti per gli esami nelle strutture accre- ditate, oltre a un aumento ge- neralizzato dell’offerta delle prestazioni più richieste o di quelle i cui tempi d’attesa so- no fuori da qualunque stan- dard regionale come le visite cardiologiche, gastroenterolo- giche o l’ecografia dell’addo- me. Infine, sottolinea la Ferre- ro, saranno rivisti i criteri di priorità per tipologia di esami: «Sarà così stabilito - dicono in Regione - entro quanti giorni ciascuna prestazione deve es- sere garantita». Si partirà dopo l’approva- zione in giunta e dopo l’estate. «I primi risultati - mette le ma- ni avanti il presidente Cota - saranno visibili probabilmen- te non prima di fine anno». «Basta propaganda» è la reazione del Pd: «Più di un an- no fa, in campagna elettorale - dicono Nino Boeti e Aldo Re- schigna - Roberto Cota pone- va tra i suoi principali obietti- vi in sanità proprio la riduzio- ne delle liste di attesa. Ora, a 5 giorni da importantissime elezioni amministrative, Cota ci informa non su cosa ha fat- to in questo anno per ridurle, ma su cosa intende fare pros- simamente». Alcune delle proposte, so- stengono Boeti e Reschigna, «sono condivisibili e in linea con quanto già fatto in passa- to». Il problema «è che però non conosciamo la situazione attuale. Nonostante le nostre richieste, da mesi non ci sono stati forniti i dati sulle liste di attesa, né sono stati forniti agli organi di informazione. E’ un silenzio che preoccupa». Nel pomeriggio, Cota ha fatto visita al Valdese: «Conti- nuerà a essere un punto di ri- ferimento», ha garantito, ri- spondendo ai timori di medici e pazienti. «Sicuramente - ha aggiunto - potrà vedere un po- tenziamento dell’attività di trattamento dei tumori mam- mari, poiché qui lavorano bra- vi radiologi e chirurghi specia- lizzati nel trattamento del cancro del seno». il caso MARCO ACCOSSATO Esami senza prenotazioni La novità più evidente della strategia della Regione è l’abolizione delle prenotazioni per esami di laboratorio e radiografie tradizionali La promessa di Cota. Il Pd: “Basta propaganda” Roberto Cota presidente della Regione: « l’ospedale Valdese resta un punto di riferimento della sanità»

cancelleremo Screening lelisted’attesa” Allarme Molinette ... · PDF filenorma e le Molinette hanno de- ... levato ritardi nella sostituzio-nedei filtri. ... lamento dell’esame

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Page 1: cancelleremo Screening lelisted’attesa” Allarme Molinette ... · PDF filenorma e le Molinette hanno de- ... levato ritardi nella sostituzio-nedei filtri. ... lamento dell’esame

Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 49 - 11/05/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/02 - Autore: MASMAN - Ora di stampa: 10/05/11 22.16

SANITÀLA DENUNCIA DEI SINDACATI

RAPHAËL ZANOTTI

Che cosa sta accadendo nelreparto di terapia intensivadella cardiorianimazione alleMolinette?

Da un anno a questa partealcuni dipendenti che ci lavo-rano cadono malati. Tutti pre-sentano la stessa patologia:pericardite; un’infezione checolpisce l’involucro del cuore,il pericardio appunto, crean-do difficoltà respiratorie, vio-lenti dolori all’altezza del pet-to, tosse stizzosa.

Per adesso i casi sono quat-tro, tre infermieri e un medi-co. Per tre di loro la malattiapare già conclamata, l’ultimoinvece sta effettuando ora leanalisi ma i sintomi fanno pen-sare a un quarto episodio.

I sindacati sono preoccu-pati. Francesco Cartellà dellaCgil e Daniele Baldinu del sin-dacato autonomo Fials chie-dono all’azienda di interveni-re: «La particolare concentra-zione di pericarditi in un uni-co comparto è allarmante.L’azienda deve agire e verifi-care se ci possono essere del-le cause scatenanti. Insom-ma, la gente non può venire allavoro per ammalarsi, senzacontare i malati, soggetti par-ticolarmente fragili, che po-trebbero essere sottopostiagli stessi agenti».

Indagine che potrebbenon essere facile. La pericar-dite può colpire per svariateragioni, ha carattere stagiona-le e i soggetti giovani sono piùpiù a rischio. E tuttavia restail dato statistico: una coinci-denza che nessuno si sogna di

liquidare come tale senza un ap-profondimento.

Il reparto in questione daqualche giorno è chiuso. Di re-cente i carabinieri del Nas insie-me ai tecnici dello Spresal (lasezione che si occupa di sicurez-za sul lavoro dell’Asl) hanno ef-fettuato controlli nel reparto enel blocco operatorio di cardio-chirurgia riscontrando svariatiproblemi: pavimenti dissestati,aspiratori insufficienti per il nu-

mero di pazienti, porte che nonchiudevano. All’azienda sonostate comunicate alcune pre-scrizioni per mettere i locali anorma e le Molinette hanno de-ciso prudentemente di sposta-re la terapia intensiva dal terzoal quinto piano e il blocco opera-torio al posto di terapia toraci-ca, sempre al quinto piano, perpoter effettuare i lavori.

Le pericarditi potrebberoessere dovute al contatto con ipazienti, ma è anche vero chel’indagine condotta dai Nas suincarico del sostituto procura-tore Raffaele Guariniello ha ri-levato ritardi nella sostituzio-ne dei filtri. In particolare quel-li del reparto pare fossero glistessi dal 2009, quando i proto-colli prevederebbero una lorosostituzione ogni sei mesi.

Il nesso causale tra i filtri ele pericarditi è azzardato e so-lo un’indagine di caratteremedico potrebbe valutarla, in-dagine che non è ancora stataeffettuata.

Il primo dipendente colpitodall’infezione risale al gennaio2010. Per cinque mesi non hasaputo che cosa avesse. Solo amaggio, dopo esami specifici,gli è stata diagnosticata la peri-cardite. Il secondo caso si è in-vece verificato nel 2011 e duemesi dopo, il terzo. Il quartocaso è recente.

«Un’indagine conoscitiva ènecessaria - ribadiscono i sin-dacati - Se non altro per elimi-nare la possibilità che si verifi-chino altri casi».

Il problema dei filtri negliospedali non è nuovo. Anni ad-dietro lo stesso Guarinielloaveva indagato sui casi diaspergillo mentre nel 2007,dopo il caso di otto madri rico-verate con infezioni a seguitodi un parto avvenuto con ta-glio cesareo al Sant’Anna, ladirezione sanitaria aveva or-dinato una disinfestazionestraordinaria della sala opera-toria e la sostituzione antici-pata di tutti i filtri nell’impian-to di aria condizionata.

“In cinque mossecancelleremo

le liste d’attesa”

C inque mosse contro leliste d’attesa. La Re-gione mette in campo

la sua strategia per abbatte-re i tempi della Sanità.Estendendo a tutti gli ospe-dali e agli ambulatori strate-gie nuove o iniziative finorautilizzate solo a macchia dileopardo, la giunta Cota pro-mette di ridurre i mesi, lesettimane e i giorni necessa-ri per poter essere sottopo-sti agli esami.

Prima mossa, già utilizza-ta dall’Asl To1, è il «recall»:alcuni giorni prima di un esa-me prenotato al paziente sa-rà ricordato l’appuntamentocol medico, e in caso di annul-lamento dell’esame il suo po-sto potrà essere destinato aun’altra persona in attesa.«Un’iniziativa - sottolineal’assessore alla Sanità Cateri-na Ferrero - che nel 2010 hagià permesso di recuperarequasi 13 mila prenotazioniche altrimenti sarebbero an-date a vuoto». La secondamossa della Regione sarà ga-rantire l’accesso diretto peralcuni esami. Basterà la ri-chiesta del medico; nessunaprenotazione: «Varrà pertutti gli esami di laboratorio -dice sempre la Ferrero -l’elettrocardiogramma e gliesami radiologici tradiziona-li come quelli al torace, allacolonna e agli arti».

Terza e quarta mossa delgoverno del Piemonte riguar-deranno il potenziamento:un aumento dei posti per gliesami nelle strutture accre-ditate, oltre a un aumento ge-neralizzato dell’offerta delleprestazioni più richieste o diquelle i cui tempi d’attesa so-no fuori da qualunque stan-

dard regionale come le visitecardiologiche, gastroenterolo-giche o l’ecografia dell’addo-me. Infine, sottolinea la Ferre-ro, saranno rivisti i criteri dipriorità per tipologia di esami:«Sarà così stabilito - dicono inRegione - entro quanti giorniciascuna prestazione deve es-sere garantita».

Si partirà dopo l’approva-zione in giunta e dopo l’estate.«I primi risultati - mette le ma-ni avanti il presidente Cota -saranno visibili probabilmen-te non prima di fine anno».

«Basta propaganda» è lareazione del Pd: «Più di un an-no fa, in campagna elettorale- dicono Nino Boeti e Aldo Re-schigna - Roberto Cota pone-va tra i suoi principali obietti-vi in sanità proprio la riduzio-

ne delle liste di attesa. Ora, a5 giorni da importantissimeelezioni amministrative, Cotaci informa non su cosa ha fat-to in questo anno per ridurle,ma su cosa intende fare pros-simamente».

Alcune delle proposte, so-stengono Boeti e Reschigna,«sono condivisibili e in lineacon quanto già fatto in passa-to». Il problema «è che perònon conosciamo la situazioneattuale. Nonostante le nostrerichieste, da mesi non ci sonostati forniti i dati sulle liste diattesa, né sono stati fornitiagli organi di informazione. E’un silenzio che preoccupa».

Nel pomeriggio, Cota hafatto visita al Valdese: «Conti-nuerà a essere un punto di ri-ferimento», ha garantito, ri-spondendo ai timori di medicie pazienti. «Sicuramente - haaggiunto - potrà vedere un po-tenziamento dell’attività ditrattamento dei tumori mam-mari, poiché qui lavorano bra-vi radiologi e chirurghi specia-lizzati nel trattamento delcancro del seno».

il casoMARCO ACCOSSATO

Nasce in Piemonte la «Pre-venzione Serena» contro i tu-mori al colon-retto, secondacausa di morte per cancro inItalia. Ventiseimila personetra i 58 e i 70 anni di età stan-no ricevendo in questi giorniuna lettera che invita a sotto-porsi a una colonscopia vir-tuale, test radiologico non in-vasivo che attraverso unaTac acquisisce un’immaginedell’intestino e simula un’en-doscopia. Solo nel caso vi siaun sospetto di tumore, lapersona verrà sottoposta aun approfondimento con lacolonscopia tradizionale.

Un’opportunità per i pie-montesi, ma anche un’occa-sione per condurre uno stu-dio che metterà a confrontol’efficacia dell’esame tradi-zionale con quello della me-todica più moderna, conl’obiettivo di valutare se l’af-fidabilità dell’esame meno in-vasivo sia almeno equivalen-te alla tecni-ca classica.

La speri-mentazionecoinvolge al-cuni tra ipiù impor-tanti ospeda-li del Pie-monte: ilMauriziano,l’Ircc di Can-diolo, le Molinette, il SanGiovanni Bosco, il Carità diNovara, quelli di Borgoma-nero, Biella e della Fonda-zione Maugeri a Veruno. Re-sponsabile dello screening èla dottoressa Teresa Gallo,del reparto di Radiologia di-retto dal dottor Stefano Ci-rillo al Mauriziano: «E’ di-mostrato che la gastrosco-pia virtuale è in grado di in-dividuare il 90% dei polipi,ossia quei tumori ancora be-nigni che hanno un’alta pro-babilità di evolvere verso ilcancro».

Grazie alle possibilità offer-te dalla banda larga, da tuttigli ospedali le immagini Tacverranno inviate al centroper le Biotecnologie molecola-ri dell’Università per essererefertate dagli specialisti delMauriziano. Il progetto - natograzie all’esperienza matura-ta con «Prevenzione Serena»dal Centro regionale di pre-venzione oncologica - dureràun anno e mezzo. [M. ACC.]

La prima pericarditeè stata diagnosticata nel

maggio 2010. Gli altri casid’infezione sono

più recenti, l’ultimoè di qualche settimana fa

Né ospedale né casa. Sonostati inaugurati ieri, all’Istitu-to di Riposo per la Vecchiaia(Irv) di via San Marino i 58letti destinati alle «dimissio-ni protette» per i pazienti del-le Molinette che non richie-dono più terapie in fase acu-ta, ma non possono essereancora dimessi. Un struttu-ra-ponte per garantire assi-stenza, che sarà presto aper-ta anche agli altri ospedali

che fanno parte della super-azienda diretta dal commissa-rio Emilio Iodice.

Inaugurati i due piani ri-strutturati dell’Irv, le Molinet-te abbandonano così l’analogoreparto presso il presidio Val-letta, guadagnando 12 letti inpiù rispetto al passato. «L’in-tenzione - spiegano però già al-le Molinette - è arrivare alcompletamento del progettocon l’attivazione di tutti i 144

posti letto dell’Irv, oggi ancoraoccupati, destinandoli allo“snellimento” delle dimissioniper diminuire il carico di lavo-ro degli ospedali ed eliminareil fenomeno delle barelle neicorridoi o l'occupazione dei po-sti letto di Chirurgia da partedei pazienti delle Medicine».

Già autorizzata per essereutilizzata come Rsa, la struttu-ra è stata ulteriormente rivi-sta con una spesa di 1 milione e

400 mila euro: «E’ stata ade-guata ai più moderni standardassistenziali». Le stanze di de-genza sono a due letti, elettricie telecomandati, metà con ba-gno in camera.

All’inaugurazione, ieri, han-no partecipato l’assessore re-gionale alla Sanità, CaterinaFerrero, e l’as-sessore all’Assi-stenza del Comu-ne, Marco Bor-gione: «Questoprogetto - ha sot-tolineato in parti-colare Borgione - è il modelloche esprime il vero senso del-l’assistenza: non solo curare,ma prendersi cura».

Tra applausi e soddisfazio-ne per l’iniziativa non sonomancate le polemiche. Augu-

sto Carlo Maffeo, a nome delvolontariato, ha chiesto unmaggior coinvolgimento deivolontari per potenziare i rico-veri domiciliari, tra i fiori al-l’occhiello delle Molinette. Piùcritico Francesco Santanera,che rappresenta il Csa Pie-monte: «Aprire questa struttu-

ra chiudendo ilValletta noncambia la situa-zione tragicadei posti dedica-ti a chi viene di-messo dall’ospe-

dale e non può essere lasciatosolo. A fronte di 12 letti in piùricavati qui all’Irv, decine dilungodegenti continuano a es-sere ricoverati fuori Torino, achilometri di distanza dai lorofamiliari». [M. ACC.]

Ponte tra ospedale e casaI letti per le dimissioni protette sono 58, ma

l’obiettivo è riconvertire l’intera struttura

TeresaGallo

(Mauriziano)

12mesi fa

il primo caso

Allarme MolinetteQuattro infettatiin terapia intensivaTre infermieri e un medico colpiti da pericarditeI carabinieri del Nas nel reparto di cardiochirurgia

All’Istituto per la VecchiaiaApre la dépendance-Molinetteper liberare i reparti al collasso

LA POLEMICA«Ancora troppi malatitrovano un posto solo

lontano da Torino»

I filtri dell’aria mai cambiati dal 2009Dopo i controlli è emerso che nel reparto i filtri, che secondo il protocollo

dovrebbero essere sostituiti ogni sei mesi, erano gli stessi da un anno e nove mesi

Esami senza prenotazioniLa novità più evidente della strategia della Regione è l’abolizione

delle prenotazioni per esami di laboratorio e radiografie tradizionali

L’indagineNella foto di repertorio uno dei tanti controlli

in ospedale affidati ai carabinieri del Nas

Ricerca e curaCancro al colonScreeningper i piemontesi

La promessa di Cota. Il Pd: “Basta propaganda”

RobertoCotapresidente

dellaRegione:« l’ospedale

Valdeserestaunpuntodiriferimento

dellasanità»

Cgil e Fials: «Fenomenopreoccupante:l’ospedale deveaprire un’inchiesta»

U

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO 2011 Cronaca di Torino 49LA STAMPA

T1 T2 PR CV

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TORINO

CRONACA� IX

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO 2011

la Repubblica

Il caso

Per chi ha bisogno di cure dopo un intervento in ospedale

Assistenza agli anzianiecco 58 nuovi posti letto

UNA valvola di sfogo attesa da anni per garantire la con-tinuità assistenziale agli anziani e malati cronici chedopo interventi e cure hanno bisogno di essere ancora

seguiti prima di poter rientrare a casa. Costi molto inferiori(150 euro al giorno) a quelli del ricovero in ospedale, un so-stegno per le famiglie, un sollievo per il pronto soccorso, me-no barelle nei corridoi. Dopo gli annunci, ieri il taglio del na-stro all’Istituto di riposo per la vecchiaia di via San Marino 10,che fa riferimento all’ospedale Molinette. I posti letto per le“dimissioni protette” disponibili sono al momento 58, dodiciin più dei 46 offerti finora dalla struttura Valletta di via Fari-nelli, convenzionata con le Molinette. Altri trenta dovrebbe-ro essere presto essere messi a disposizione dei pazienti al se-condo piano, in un reparto che per la prima volta in Piemon-

te verrà gestito totalmente da infermieri, con un modello or-ganizzativo sperimentale. A marzo è stata chiesta l’autorizza-zione in deroga per assumere 15 infermieri professionali, 20operatori sanitari e stipulare contratti libero professionali conmedici specializzandi per l’assistenza notturna e nei giorniprefestivi. La promessa della direzione delle Molinette (il di-rettore generale Emilio Iodice il direttore sanitario MaurizioDall’Acqua) e dell’assessore Caterina Ferrero è di recuperarecomplessivamente 144 posti letto, dopo la ristrutturazionedel terzo e del quarto piano, un totale di altri sessanta posti.L’edifico degli ex-Poveri Vecchi è stato ristrutturato con unaspesa di 1 milione e 400 mila euro. Tutte le stanze hanno dueletti elettrici telecomandati, un bagno ogni quattro pazienti.

(s.str.)

Liste d’attesa, piano in cinque mosseCota promette: così taglieremo i tempi per visite ed esami ma serve un aiuto dai cittadiniMARCO TRABUCCO

AMENO di un settimanadalle elezioni comunali lagiunta regionale ha an-

nunciato il suo piano per ridurrele liste d’attesa nella sanità: «Unavasta riorganizzazione i cui risul-tati dovranno essere visibili entrola fine dell’anno» hanno spiegatoil presidente Roberto Cota e l’as-sessore alla Sanità, Caterina Fer-rero. Cinque i punti su cui si arti-colerà il piano. Il primo è il cosid-detto «Recall»: consiste nel con-tattare il paziente qualche giornoprima della data della visita peravere conferma dell'appunta-mento. In caso di disdetta si potràcosì prenotare per un altro pa-ziente in lista d’attesa. Nel 2010con questo sistema l'Asl Torino 1,che per prima l'ha sperimentato,ha recuperato quasi 13 mila pre-notazioni, il 6 per cento del tota-le. Su scala regionale, ha sottoli-neato Ferrero, le prenotazioni re-cuperabili diventerebbero circa800 mila. Secondo punto del pro-gramma (che partirà dopo l’esta-te) è il cosiddetto «accesso diret-to». Alcune prestazioni (esami dilaboratorio, elettrocardiogram-ma, i principali esami radiologi-ci) potranno essere erogati senzala necessità di prenotare, sempli-cemente presentandosi aglisportelli con la richiesta del me-dico di base.

Altri posti saranno recuperati

tramite il Cup (centro unico diprenotazione) integrato chemetterà in rete le disponibilitàdella aziende sanitarie pubblichecon quelle private. Il quarto pun-to è il più semplice: in alcuni am-biti, i più richiesti (le visite cardio-logiche, gastroenterologiche, l’e-

cografia dell’addome) verrà sem-plicemente aumentata l’offerta.

L'ultimo punto è stato deno-minato «Sistema Rao», (Rag-gruppamenti attesa omogenei).Grazie a protocolli condivisi, aipazienti venga attribuita la cor-retta priorità. Sarà così stabilito

entro quanti giorni ciascuna pre-stazione deve essere garantita: adesempio che in caso di dolore alpetto non acuto la visita cardiolo-gica dovrà avvenire entro duegiorni, mentre per disturbi urina-ri non gravi si potrà arrivare anche a un mese. Un sistema che ser-

virà anche a far capire ai pazientiquanto è serio il loro problema, equindi a evitare tensioni per atte-se legate a situazioni non urgenti.«Perché - ha spiegato Cota - Se vo-gliamo far funzionare meglio il si-stema ognuno deve fare la pro-pria parte. Anche i cittadini devo-no rendersi conto che se prenota-no una visita e non ci vanno dan-neggiano il sistema, o che preten-dendo il farmaco non generico,se esiste il generico fanno au-mentare i costi, impegnando ri-sorse che potrebbero essere spe-se meglio. La sanità non è unaquestione di griffe». Il piano è sta-to però tacciato come elettoraleda Aldo Reschigna capogruppodel Pd: «Dice in gran parte le stes-se cose che noi diciamo da tem-po. Peccato che Cota avesse pro-messo di farle un anno fa. E nonabbia ancora iniziato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“La sanità non è unaquestione di griffe:se si scelgonoi farmaci genericiriduciamo i costi”

COPPIA

L’assessore alla SanitàCaterina Ferrero e ilgovernatore Roberto Cotahanno presentato il pianoper ridurre le liste d’attesa

Il piano taglia attese

LE PRESTAZIONIPIÙ RICHIESTE

visita

cardiologica

vista

gastroenterologica

ecografia

dell'addome

6%13mila

le prenotazioni recuperate in questo modo, nel 2010, dall'Asl 1

800mila

quelle recuperabili in tutto il Piemonte in futuro

5

i punti del programma,il più importante è quello chiamato Recall che consistenel contattare il pazientequalche giorno giorno primadella data per la visita o l'esame, chiamandone un altro in casodi rinuncia

EX POVERI

VECCHI

Con una spesadi quasi unmilione e mezzoè statoristrutturatodalla Regionel’edificio degliex Poveri Vecchi

Ripandelli
Rettangolo
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SANITÀLA DENUNCIA DEI SINDACATI

RAPHAËL ZANOTTI

Che cosa sta accadendo nelreparto di terapia intensivadella cardiorianimazione alleMolinette?

Da un anno a questa partealcuni dipendenti che ci lavo-rano cadono malati. Tutti pre-sentano la stessa patologia:pericardite; un’infezione checolpisce l’involucro del cuore,il pericardio appunto, crean-do difficoltà respiratorie, vio-lenti dolori all’altezza del pet-to, tosse stizzosa.

Per adesso i casi sono quat-tro, tre infermieri e un medi-co. Per tre di loro la malattiapare già conclamata, l’ultimoinvece sta effettuando ora leanalisi ma i sintomi fanno pen-sare a un quarto episodio.

I sindacati sono preoccu-pati. Francesco Cartellà dellaCgil e Daniele Baldinu del sin-dacato autonomo Fials chie-dono all’azienda di interveni-re: «La particolare concentra-zione di pericarditi in un uni-co comparto è allarmante.L’azienda deve agire e verifi-care se ci possono essere del-le cause scatenanti. Insom-ma, la gente non può venire allavoro per ammalarsi, senzacontare i malati, soggetti par-ticolarmente fragili, che po-trebbero essere sottopostiagli stessi agenti».

Indagine che potrebbenon essere facile. La pericar-dite può colpire per svariateragioni, ha carattere stagiona-le e i soggetti giovani sono piùpiù a rischio. E tuttavia restail dato statistico: una coinci-denza che nessuno si sogna di

liquidare come tale senza un ap-profondimento.

Il reparto in questione daqualche giorno è chiuso. Di re-cente i carabinieri del Nas insie-me ai tecnici dello Spresal (lasezione che si occupa di sicurez-za sul lavoro dell’Asl) hanno ef-fettuato controlli nel reparto enel blocco operatorio di cardio-chirurgia riscontrando svariatiproblemi: pavimenti dissestati,aspiratori insufficienti per il nu-

mero di pazienti, porte che nonchiudevano. All’azienda sonostate comunicate alcune pre-scrizioni per mettere i locali anorma e le Molinette hanno de-ciso prudentemente di sposta-re la terapia intensiva dal terzoal quinto piano e il blocco opera-torio al posto di terapia toraci-ca, sempre al quinto piano, perpoter effettuare i lavori.

Le pericarditi potrebberoessere dovute al contatto con ipazienti, ma è anche vero chel’indagine condotta dai Nas suincarico del sostituto procura-tore Raffaele Guariniello ha ri-levato ritardi nella sostituzio-ne dei filtri. In particolare quel-li del reparto pare fossero glistessi dal 2009, quando i proto-colli prevederebbero una lorosostituzione ogni sei mesi.

Il nesso causale tra i filtri ele pericarditi è azzardato e so-lo un’indagine di caratteremedico potrebbe valutarla, in-dagine che non è ancora stataeffettuata.

Il primo dipendente colpitodall’infezione risale al gennaio2010. Per cinque mesi non hasaputo che cosa avesse. Solo amaggio, dopo esami specifici,gli è stata diagnosticata la peri-cardite. Il secondo caso si è in-vece verificato nel 2011 e duemesi dopo, il terzo. Il quartocaso è recente.

«Un’indagine conoscitiva ènecessaria - ribadiscono i sin-dacati - Se non altro per elimi-nare la possibilità che si verifi-chino altri casi».

Il problema dei filtri negliospedali non è nuovo. Anni ad-dietro lo stesso Guarinielloaveva indagato sui casi diaspergillo mentre nel 2007,dopo il caso di otto madri rico-verate con infezioni a seguitodi un parto avvenuto con ta-glio cesareo al Sant’Anna, ladirezione sanitaria aveva or-dinato una disinfestazionestraordinaria della sala opera-toria e la sostituzione antici-pata di tutti i filtri nell’impian-to di aria condizionata.

“In cinque mossecancelleremo

le liste d’attesa”

C inque mosse contro leliste d’attesa. La Re-gione mette in campo

la sua strategia per abbatte-re i tempi della Sanità.Estendendo a tutti gli ospe-dali e agli ambulatori strate-gie nuove o iniziative finorautilizzate solo a macchia dileopardo, la giunta Cota pro-mette di ridurre i mesi, lesettimane e i giorni necessa-ri per poter essere sottopo-sti agli esami.

Prima mossa, già utilizza-ta dall’Asl To1, è il «recall»:alcuni giorni prima di un esa-me prenotato al paziente sa-rà ricordato l’appuntamentocol medico, e in caso di annul-lamento dell’esame il suo po-sto potrà essere destinato aun’altra persona in attesa.«Un’iniziativa - sottolineal’assessore alla Sanità Cateri-na Ferrero - che nel 2010 hagià permesso di recuperarequasi 13 mila prenotazioniche altrimenti sarebbero an-date a vuoto». La secondamossa della Regione sarà ga-rantire l’accesso diretto peralcuni esami. Basterà la ri-chiesta del medico; nessunaprenotazione: «Varrà pertutti gli esami di laboratorio -dice sempre la Ferrero -l’elettrocardiogramma e gliesami radiologici tradiziona-li come quelli al torace, allacolonna e agli arti».

Terza e quarta mossa delgoverno del Piemonte riguar-deranno il potenziamento:un aumento dei posti per gliesami nelle strutture accre-ditate, oltre a un aumento ge-neralizzato dell’offerta delleprestazioni più richieste o diquelle i cui tempi d’attesa so-no fuori da qualunque stan-

dard regionale come le visitecardiologiche, gastroenterolo-giche o l’ecografia dell’addo-me. Infine, sottolinea la Ferre-ro, saranno rivisti i criteri dipriorità per tipologia di esami:«Sarà così stabilito - dicono inRegione - entro quanti giorniciascuna prestazione deve es-sere garantita».

Si partirà dopo l’approva-zione in giunta e dopo l’estate.«I primi risultati - mette le ma-ni avanti il presidente Cota -saranno visibili probabilmen-te non prima di fine anno».

«Basta propaganda» è lareazione del Pd: «Più di un an-no fa, in campagna elettorale- dicono Nino Boeti e Aldo Re-schigna - Roberto Cota pone-va tra i suoi principali obietti-vi in sanità proprio la riduzio-

ne delle liste di attesa. Ora, a5 giorni da importantissimeelezioni amministrative, Cotaci informa non su cosa ha fat-to in questo anno per ridurle,ma su cosa intende fare pros-simamente».

Alcune delle proposte, so-stengono Boeti e Reschigna,«sono condivisibili e in lineacon quanto già fatto in passa-to». Il problema «è che perònon conosciamo la situazioneattuale. Nonostante le nostrerichieste, da mesi non ci sonostati forniti i dati sulle liste diattesa, né sono stati fornitiagli organi di informazione. E’un silenzio che preoccupa».

Nel pomeriggio, Cota hafatto visita al Valdese: «Conti-nuerà a essere un punto di ri-ferimento», ha garantito, ri-spondendo ai timori di medicie pazienti. «Sicuramente - haaggiunto - potrà vedere un po-tenziamento dell’attività ditrattamento dei tumori mam-mari, poiché qui lavorano bra-vi radiologi e chirurghi specia-lizzati nel trattamento delcancro del seno».

il casoMARCO ACCOSSATO

Nasce in Piemonte la «Pre-venzione Serena» contro i tu-mori al colon-retto, secondacausa di morte per cancro inItalia. Ventiseimila personetra i 58 e i 70 anni di età stan-no ricevendo in questi giorniuna lettera che invita a sotto-porsi a una colonscopia vir-tuale, test radiologico non in-vasivo che attraverso unaTac acquisisce un’immaginedell’intestino e simula un’en-doscopia. Solo nel caso vi siaun sospetto di tumore, lapersona verrà sottoposta aun approfondimento con lacolonscopia tradizionale.

Un’opportunità per i pie-montesi, ma anche un’occa-sione per condurre uno stu-dio che metterà a confrontol’efficacia dell’esame tradi-zionale con quello della me-todica più moderna, conl’obiettivo di valutare se l’af-fidabilità dell’esame meno in-vasivo sia almeno equivalen-te alla tecni-ca classica.

La speri-mentazionecoinvolge al-cuni tra ipiù impor-tanti ospeda-li del Pie-monte: ilMauriziano,l’Ircc di Can-diolo, le Molinette, il SanGiovanni Bosco, il Carità diNovara, quelli di Borgoma-nero, Biella e della Fonda-zione Maugeri a Veruno. Re-sponsabile dello screening èla dottoressa Teresa Gallo,del reparto di Radiologia di-retto dal dottor Stefano Ci-rillo al Mauriziano: «E’ di-mostrato che la gastrosco-pia virtuale è in grado di in-dividuare il 90% dei polipi,ossia quei tumori ancora be-nigni che hanno un’alta pro-babilità di evolvere verso ilcancro».

Grazie alle possibilità offer-te dalla banda larga, da tuttigli ospedali le immagini Tacverranno inviate al centroper le Biotecnologie molecola-ri dell’Università per essererefertate dagli specialisti delMauriziano. Il progetto - natograzie all’esperienza matura-ta con «Prevenzione Serena»dal Centro regionale di pre-venzione oncologica - dureràun anno e mezzo. [M. ACC.]

La prima pericarditeè stata diagnosticata nel

maggio 2010. Gli altri casid’infezione sono

più recenti, l’ultimoè di qualche settimana fa

Né ospedale né casa. Sonostati inaugurati ieri, all’Istitu-to di Riposo per la Vecchiaia(Irv) di via San Marino i 58letti destinati alle «dimissio-ni protette» per i pazienti del-le Molinette che non richie-dono più terapie in fase acu-ta, ma non possono essereancora dimessi. Un struttu-ra-ponte per garantire assi-stenza, che sarà presto aper-ta anche agli altri ospedali

che fanno parte della super-azienda diretta dal commissa-rio Emilio Iodice.

Inaugurati i due piani ri-strutturati dell’Irv, le Molinet-te abbandonano così l’analogoreparto presso il presidio Val-letta, guadagnando 12 letti inpiù rispetto al passato. «L’in-tenzione - spiegano però già al-le Molinette - è arrivare alcompletamento del progettocon l’attivazione di tutti i 144

posti letto dell’Irv, oggi ancoraoccupati, destinandoli allo“snellimento” delle dimissioniper diminuire il carico di lavo-ro degli ospedali ed eliminareil fenomeno delle barelle neicorridoi o l'occupazione dei po-sti letto di Chirurgia da partedei pazienti delle Medicine».

Già autorizzata per essereutilizzata come Rsa, la struttu-ra è stata ulteriormente rivi-sta con una spesa di 1 milione e

400 mila euro: «E’ stata ade-guata ai più moderni standardassistenziali». Le stanze di de-genza sono a due letti, elettricie telecomandati, metà con ba-gno in camera.

All’inaugurazione, ieri, han-no partecipato l’assessore re-gionale alla Sanità, CaterinaFerrero, e l’as-sessore all’Assi-stenza del Comu-ne, Marco Bor-gione: «Questoprogetto - ha sot-tolineato in parti-colare Borgione - è il modelloche esprime il vero senso del-l’assistenza: non solo curare,ma prendersi cura».

Tra applausi e soddisfazio-ne per l’iniziativa non sonomancate le polemiche. Augu-

sto Carlo Maffeo, a nome delvolontariato, ha chiesto unmaggior coinvolgimento deivolontari per potenziare i rico-veri domiciliari, tra i fiori al-l’occhiello delle Molinette. Piùcritico Francesco Santanera,che rappresenta il Csa Pie-monte: «Aprire questa struttu-

ra chiudendo ilValletta noncambia la situa-zione tragicadei posti dedica-ti a chi viene di-messo dall’ospe-

dale e non può essere lasciatosolo. A fronte di 12 letti in piùricavati qui all’Irv, decine dilungodegenti continuano a es-sere ricoverati fuori Torino, achilometri di distanza dai lorofamiliari». [M. ACC.]

Ponte tra ospedale e casaI letti per le dimissioni protette sono 58, ma

l’obiettivo è riconvertire l’intera struttura

TeresaGallo

(Mauriziano)

12mesi fa

il primo caso

Allarme MolinetteQuattro infettatiin terapia intensivaTre infermieri e un medico colpiti da pericarditeI carabinieri del Nas nel reparto di cardiochirurgia

All’Istituto per la VecchiaiaApre la dépendance-Molinetteper liberare i reparti al collasso

LA POLEMICA«Ancora troppi malatitrovano un posto solo

lontano da Torino»

I filtri dell’aria mai cambiati dal 2009Dopo i controlli è emerso che nel reparto i filtri, che secondo il protocollo

dovrebbero essere sostituiti ogni sei mesi, erano gli stessi da un anno e nove mesi

Esami senza prenotazioniLa novità più evidente della strategia della Regione è l’abolizione

delle prenotazioni per esami di laboratorio e radiografie tradizionali

L’indagineNella foto di repertorio uno dei tanti controlli

in ospedale affidati ai carabinieri del Nas

Ricerca e curaCancro al colonScreeningper i piemontesi

La promessa di Cota. Il Pd: “Basta propaganda”

RobertoCotapresidente

dellaRegione:« l’ospedale

Valdeserestaunpuntodiriferimento

dellasanità»

Cgil e Fials: «Fenomenopreoccupante:l’ospedale deveaprire un’inchiesta»

U

48 Cronaca di Torino LA STAMPAMERCOLEDÌ 11 MAGGIO 2011

T1 T2 PR CV

Page 4: cancelleremo Screening lelisted’attesa” Allarme Molinette ... · PDF filenorma e le Molinette hanno de- ... levato ritardi nella sostituzio-nedei filtri. ... lamento dell’esame

Pagina Fisica: LASTAMPA - TORINO - 49 - 11/05/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/CRONACA/02 - Autore: MASMAN - Ora di stampa: 10/05/11 22.16

SANITÀLA DENUNCIA DEI SINDACATI

RAPHAËL ZANOTTI

Che cosa sta accadendo nelreparto di terapia intensivadella cardiorianimazione alleMolinette?

Da un anno a questa partealcuni dipendenti che ci lavo-rano cadono malati. Tutti pre-sentano la stessa patologia:pericardite; un’infezione checolpisce l’involucro del cuore,il pericardio appunto, crean-do difficoltà respiratorie, vio-lenti dolori all’altezza del pet-to, tosse stizzosa.

Per adesso i casi sono quat-tro, tre infermieri e un medi-co. Per tre di loro la malattiapare già conclamata, l’ultimoinvece sta effettuando ora leanalisi ma i sintomi fanno pen-sare a un quarto episodio.

I sindacati sono preoccu-pati. Francesco Cartellà dellaCgil e Daniele Baldinu del sin-dacato autonomo Fials chie-dono all’azienda di interveni-re: «La particolare concentra-zione di pericarditi in un uni-co comparto è allarmante.L’azienda deve agire e verifi-care se ci possono essere del-le cause scatenanti. Insom-ma, la gente non può venire allavoro per ammalarsi, senzacontare i malati, soggetti par-ticolarmente fragili, che po-trebbero essere sottopostiagli stessi agenti».

Indagine che potrebbenon essere facile. La pericar-dite può colpire per svariateragioni, ha carattere stagiona-le e i soggetti giovani sono piùpiù a rischio. E tuttavia restail dato statistico: una coinci-denza che nessuno si sogna di

liquidare come tale senza un ap-profondimento.

Il reparto in questione daqualche giorno è chiuso. Di re-cente i carabinieri del Nas insie-me ai tecnici dello Spresal (lasezione che si occupa di sicurez-za sul lavoro dell’Asl) hanno ef-fettuato controlli nel reparto enel blocco operatorio di cardio-chirurgia riscontrando svariatiproblemi: pavimenti dissestati,aspiratori insufficienti per il nu-

mero di pazienti, porte che nonchiudevano. All’azienda sonostate comunicate alcune pre-scrizioni per mettere i locali anorma e le Molinette hanno de-ciso prudentemente di sposta-re la terapia intensiva dal terzoal quinto piano e il blocco opera-torio al posto di terapia toraci-ca, sempre al quinto piano, perpoter effettuare i lavori.

Le pericarditi potrebberoessere dovute al contatto con ipazienti, ma è anche vero chel’indagine condotta dai Nas suincarico del sostituto procura-tore Raffaele Guariniello ha ri-levato ritardi nella sostituzio-ne dei filtri. In particolare quel-li del reparto pare fossero glistessi dal 2009, quando i proto-colli prevederebbero una lorosostituzione ogni sei mesi.

Il nesso causale tra i filtri ele pericarditi è azzardato e so-lo un’indagine di caratteremedico potrebbe valutarla, in-dagine che non è ancora stataeffettuata.

Il primo dipendente colpitodall’infezione risale al gennaio2010. Per cinque mesi non hasaputo che cosa avesse. Solo amaggio, dopo esami specifici,gli è stata diagnosticata la peri-cardite. Il secondo caso si è in-vece verificato nel 2011 e duemesi dopo, il terzo. Il quartocaso è recente.

«Un’indagine conoscitiva ènecessaria - ribadiscono i sin-dacati - Se non altro per elimi-nare la possibilità che si verifi-chino altri casi».

Il problema dei filtri negliospedali non è nuovo. Anni ad-dietro lo stesso Guarinielloaveva indagato sui casi diaspergillo mentre nel 2007,dopo il caso di otto madri rico-verate con infezioni a seguitodi un parto avvenuto con ta-glio cesareo al Sant’Anna, ladirezione sanitaria aveva or-dinato una disinfestazionestraordinaria della sala opera-toria e la sostituzione antici-pata di tutti i filtri nell’impian-to di aria condizionata.

“In cinque mossecancelleremo

le liste d’attesa”

C inque mosse contro leliste d’attesa. La Re-gione mette in campo

la sua strategia per abbatte-re i tempi della Sanità.Estendendo a tutti gli ospe-dali e agli ambulatori strate-gie nuove o iniziative finorautilizzate solo a macchia dileopardo, la giunta Cota pro-mette di ridurre i mesi, lesettimane e i giorni necessa-ri per poter essere sottopo-sti agli esami.

Prima mossa, già utilizza-ta dall’Asl To1, è il «recall»:alcuni giorni prima di un esa-me prenotato al paziente sa-rà ricordato l’appuntamentocol medico, e in caso di annul-lamento dell’esame il suo po-sto potrà essere destinato aun’altra persona in attesa.«Un’iniziativa - sottolineal’assessore alla Sanità Cateri-na Ferrero - che nel 2010 hagià permesso di recuperarequasi 13 mila prenotazioniche altrimenti sarebbero an-date a vuoto». La secondamossa della Regione sarà ga-rantire l’accesso diretto peralcuni esami. Basterà la ri-chiesta del medico; nessunaprenotazione: «Varrà pertutti gli esami di laboratorio -dice sempre la Ferrero -l’elettrocardiogramma e gliesami radiologici tradiziona-li come quelli al torace, allacolonna e agli arti».

Terza e quarta mossa delgoverno del Piemonte riguar-deranno il potenziamento:un aumento dei posti per gliesami nelle strutture accre-ditate, oltre a un aumento ge-neralizzato dell’offerta delleprestazioni più richieste o diquelle i cui tempi d’attesa so-no fuori da qualunque stan-

dard regionale come le visitecardiologiche, gastroenterolo-giche o l’ecografia dell’addo-me. Infine, sottolinea la Ferre-ro, saranno rivisti i criteri dipriorità per tipologia di esami:«Sarà così stabilito - dicono inRegione - entro quanti giorniciascuna prestazione deve es-sere garantita».

Si partirà dopo l’approva-zione in giunta e dopo l’estate.«I primi risultati - mette le ma-ni avanti il presidente Cota -saranno visibili probabilmen-te non prima di fine anno».

«Basta propaganda» è lareazione del Pd: «Più di un an-no fa, in campagna elettorale- dicono Nino Boeti e Aldo Re-schigna - Roberto Cota pone-va tra i suoi principali obietti-vi in sanità proprio la riduzio-

ne delle liste di attesa. Ora, a5 giorni da importantissimeelezioni amministrative, Cotaci informa non su cosa ha fat-to in questo anno per ridurle,ma su cosa intende fare pros-simamente».

Alcune delle proposte, so-stengono Boeti e Reschigna,«sono condivisibili e in lineacon quanto già fatto in passa-to». Il problema «è che perònon conosciamo la situazioneattuale. Nonostante le nostrerichieste, da mesi non ci sonostati forniti i dati sulle liste diattesa, né sono stati fornitiagli organi di informazione. E’un silenzio che preoccupa».

Nel pomeriggio, Cota hafatto visita al Valdese: «Conti-nuerà a essere un punto di ri-ferimento», ha garantito, ri-spondendo ai timori di medicie pazienti. «Sicuramente - haaggiunto - potrà vedere un po-tenziamento dell’attività ditrattamento dei tumori mam-mari, poiché qui lavorano bra-vi radiologi e chirurghi specia-lizzati nel trattamento delcancro del seno».

il casoMARCO ACCOSSATO

Nasce in Piemonte la «Pre-venzione Serena» contro i tu-mori al colon-retto, secondacausa di morte per cancro inItalia. Ventiseimila personetra i 58 e i 70 anni di età stan-no ricevendo in questi giorniuna lettera che invita a sotto-porsi a una colonscopia vir-tuale, test radiologico non in-vasivo che attraverso unaTac acquisisce un’immaginedell’intestino e simula un’en-doscopia. Solo nel caso vi siaun sospetto di tumore, lapersona verrà sottoposta aun approfondimento con lacolonscopia tradizionale.

Un’opportunità per i pie-montesi, ma anche un’occa-sione per condurre uno stu-dio che metterà a confrontol’efficacia dell’esame tradi-zionale con quello della me-todica più moderna, conl’obiettivo di valutare se l’af-fidabilità dell’esame meno in-vasivo sia almeno equivalen-te alla tecni-ca classica.

La speri-mentazionecoinvolge al-cuni tra ipiù impor-tanti ospeda-li del Pie-monte: ilMauriziano,l’Ircc di Can-diolo, le Molinette, il SanGiovanni Bosco, il Carità diNovara, quelli di Borgoma-nero, Biella e della Fonda-zione Maugeri a Veruno. Re-sponsabile dello screening èla dottoressa Teresa Gallo,del reparto di Radiologia di-retto dal dottor Stefano Ci-rillo al Mauriziano: «E’ di-mostrato che la gastrosco-pia virtuale è in grado di in-dividuare il 90% dei polipi,ossia quei tumori ancora be-nigni che hanno un’alta pro-babilità di evolvere verso ilcancro».

Grazie alle possibilità offer-te dalla banda larga, da tuttigli ospedali le immagini Tacverranno inviate al centroper le Biotecnologie molecola-ri dell’Università per essererefertate dagli specialisti delMauriziano. Il progetto - natograzie all’esperienza matura-ta con «Prevenzione Serena»dal Centro regionale di pre-venzione oncologica - dureràun anno e mezzo. [M. ACC.]

La prima pericarditeè stata diagnosticata nel

maggio 2010. Gli altri casid’infezione sono

più recenti, l’ultimoè di qualche settimana fa

Né ospedale né casa. Sonostati inaugurati ieri, all’Istitu-to di Riposo per la Vecchiaia(Irv) di via San Marino i 58letti destinati alle «dimissio-ni protette» per i pazienti del-le Molinette che non richie-dono più terapie in fase acu-ta, ma non possono essereancora dimessi. Un struttu-ra-ponte per garantire assi-stenza, che sarà presto aper-ta anche agli altri ospedali

che fanno parte della super-azienda diretta dal commissa-rio Emilio Iodice.

Inaugurati i due piani ri-strutturati dell’Irv, le Molinet-te abbandonano così l’analogoreparto presso il presidio Val-letta, guadagnando 12 letti inpiù rispetto al passato. «L’in-tenzione - spiegano però già al-le Molinette - è arrivare alcompletamento del progettocon l’attivazione di tutti i 144

posti letto dell’Irv, oggi ancoraoccupati, destinandoli allo“snellimento” delle dimissioniper diminuire il carico di lavo-ro degli ospedali ed eliminareil fenomeno delle barelle neicorridoi o l'occupazione dei po-sti letto di Chirurgia da partedei pazienti delle Medicine».

Già autorizzata per essereutilizzata come Rsa, la struttu-ra è stata ulteriormente rivi-sta con una spesa di 1 milione e

400 mila euro: «E’ stata ade-guata ai più moderni standardassistenziali». Le stanze di de-genza sono a due letti, elettricie telecomandati, metà con ba-gno in camera.

All’inaugurazione, ieri, han-no partecipato l’assessore re-gionale alla Sanità, CaterinaFerrero, e l’as-sessore all’Assi-stenza del Comu-ne, Marco Bor-gione: «Questoprogetto - ha sot-tolineato in parti-colare Borgione - è il modelloche esprime il vero senso del-l’assistenza: non solo curare,ma prendersi cura».

Tra applausi e soddisfazio-ne per l’iniziativa non sonomancate le polemiche. Augu-

sto Carlo Maffeo, a nome delvolontariato, ha chiesto unmaggior coinvolgimento deivolontari per potenziare i rico-veri domiciliari, tra i fiori al-l’occhiello delle Molinette. Piùcritico Francesco Santanera,che rappresenta il Csa Pie-monte: «Aprire questa struttu-

ra chiudendo ilValletta noncambia la situa-zione tragicadei posti dedica-ti a chi viene di-messo dall’ospe-

dale e non può essere lasciatosolo. A fronte di 12 letti in piùricavati qui all’Irv, decine dilungodegenti continuano a es-sere ricoverati fuori Torino, achilometri di distanza dai lorofamiliari». [M. ACC.]

Ponte tra ospedale e casaI letti per le dimissioni protette sono 58, ma

l’obiettivo è riconvertire l’intera struttura

TeresaGallo

(Mauriziano)

12mesi fa

il primo caso

Allarme MolinetteQuattro infettatiin terapia intensivaTre infermieri e un medico colpiti da pericarditeI carabinieri del Nas nel reparto di cardiochirurgia

All’Istituto per la VecchiaiaApre la dépendance-Molinetteper liberare i reparti al collasso

LA POLEMICA«Ancora troppi malatitrovano un posto solo

lontano da Torino»

I filtri dell’aria mai cambiati dal 2009Dopo i controlli è emerso che nel reparto i filtri, che secondo il protocollo

dovrebbero essere sostituiti ogni sei mesi, erano gli stessi da un anno e nove mesi

Esami senza prenotazioniLa novità più evidente della strategia della Regione è l’abolizione

delle prenotazioni per esami di laboratorio e radiografie tradizionali

L’indagineNella foto di repertorio uno dei tanti controlli

in ospedale affidati ai carabinieri del Nas

Ricerca e curaCancro al colonScreeningper i piemontesi

La promessa di Cota. Il Pd: “Basta propaganda”

RobertoCotapresidente

dellaRegione:« l’ospedale

Valdeserestaunpuntodiriferimento

dellasanità»

Cgil e Fials: «Fenomenopreoccupante:l’ospedale deveaprire un’inchiesta»

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MERCOLEDÌ 11 MAGGIO 2011 Cronaca di Torino 49LA STAMPA

T1 T2 PR CV

Page 5: cancelleremo Screening lelisted’attesa” Allarme Molinette ... · PDF filenorma e le Molinette hanno de- ... levato ritardi nella sostituzio-nedei filtri. ... lamento dell’esame

Pagina Fisica: LASTAMPA - ALESSANDRIA - 59 - 11/05/11 - Pag. Logica: LASTAMPA/ALESSANDRIA/13 - Autore: LUCRUV - Ora di stampa: 10/05/11 22.15

GIAN LUCA FERRISEACQUI TERME

Su invito del Comitato delterritorio acquese per la salu-te, si sono riuniti a MonasteroBormida i sindaci dell’Acque-se e della Valle Bormida perdiscutere della riorganizzazio-ne del sistema sanitario. Ol-tre al primo cittadino di Ac-qui, Danilo Rapetti, c’erano irappresentanti della Comuni-tà montana Appennino Alera-mico Obertengo, della Comu-nità montana Langa Astigia-na Valbormida e della Comu-nità collinare Alto Monferra-to Acquese. «Pur essendo di-sponibili a discutere provvedi-menti per utilizzare in modoottimale le risorse nel siste-ma sanitario nel suo comples-so, esprimiamo forte preoccu-

pazione per le conseguenze chele delibere attuative avrannosulle popolazioni, con particola-re riguardo al previsto declas-samento del Dea e alla conse-guente penalizzazione del-l’ospedale di Acqui» dice Aure-liano Galeazzo, sindaco di AliceBel Colle e presidente della Co-munità collinare. «Riteniamoindispensabile il mantenimen-to delle attuali strutture del-l’ospedale e chiediamo ai consi-glieri regionali eletti sul territo-rio un immediato e fattivo inte-ressamento e un incontro con ilpresidente Cota e l’assessoreFerrero per meglio esporre edocumentare le nostre richie-ste» prosegue Galeazzo.

La preoccupazione sia degliamministratori locali sia dellepopolazioni è rivolta essenzial-

mente ad un eventuale riduzio-ne dei servizi offerti dall’ospe-dale di Acqui, tenuto conto cheserve un bacino di oltre 80 milapersone. Ogni anno, al prontosoccorso arrivano circa 20 milapersone provenienti sia dall’Ac-quese sia dall’Astigiano, senzacontare l’Alta valle Bormida. Ilpronto soccorso è classificatocome Dipartimento accettazio-ne emergenze (Dea) e un even-tuale declassamento comporte-rebbe non pochi problemi, inparticolare per le persone an-ziane che vivono in zona disa-giate montane e collinari.

DANIELE PRATOOVADA

Al piano di sopra i sindaci del-l’Ovadese, riuniti per decide-re come muoversi in difesadell’ospedale e dei suoi servi-zi. A quello di sotto la LegaNord, con due nomi di pesocome Riccardo Molinari, vice-presidente del Consiglio re-gionale e il tecnico Gian PaoloCabella, ex direttore ammini-strativo dell’azienda ospeda-liera di Alessandria e ora col-laboratore della Regione, pertranquillizzare sul futuro del-la struttura di via Ruffini. Perun paio d’ore, l’altra sera Pa-lazzo Delfino è stato il centrodi un dibattito sanitario in cuigli interlocutori non si sonomai incontrati. Molinari, cir-condato dai vertici locali delpartito, ha ribadito che il pun-to di primo intervento del-l’ospedale di Ovada sarà a 24ore, visto che supera ampia-mente la soglia di 6 mila ac-cessi l’anno (siamo oltre quo-ta 10 mila) sotto cui è previstoil mezzo servizio. Bollata co-me pretestuosa anche la pole-mica del Pd sulla tabella alle-gata a una delibera di giuntadel 29 aprile, in cui per Ovadaè indicato il funzionamentodel Pronto soccorso a 12 ore.

«Come si legge nel testo, sitratta di un allegato a titoloesemplificativo, ciò che fa fe-de è la delibera del 7 aprilecon cui a Ovada si assegna ilpunto a 24 ore. Non esiste al-cuna minaccia di tagli, ancheperché non c’è neppure unpiano sanitario, che andràconcertato con i territori - hadetto Molinari -. L’unica cer-tezza per ora è la scelta discorporare ospedali e distret-ti». Anche per l’ospedale diOvada, per il quale il leghistaGianni Viano ha annunciatodi aver presentato a ClaudioZanon, responsabile del-l’Agenzia regionale per la sa-nità, una proposta di piano dirilancio che sarebbe stata ac-colta con interesse. «Pensia-mo, tra le altre cose, a una chi-rurgia sulle 24 ore, riservataagli interventi minori, a unpunto di primo intervento incui sarà possibile ricoverare icasi meno gravi e a un repar-to d’eccellenza per le dimis-sioni protette». Alla doman-da della sindacalista Cisl Raf-faella Ribatto, che chiedevase il punto di primo interven-

to vedrà la presenza costantedi un anestesista, è stato rispo-sto che le valutazioni verrannofatte in una fase più avanzata.

Le certezze, quindi, al mo-mento sono poche. Motivo percui i sindaci della zona l’altrasera si sono riuniti nuovamen-te per decidere il da farsi.«L’accavallarsi di notizie esmentite, di delibere di giuntaregionale in contrasto con pre-

cedenti dichiarazioni produceuna situazione di non chiarez-za che solleva forti dubbi sul fu-turo della realtà locale - diconoil sindaco di Ovada, Andrea Od-done, e quello di Rocca Grimal-da, Fabio Barisione -. Per que-sto chiediamo un nuovo incon-tro all’assessore regionale Ca-terina Ferrero e al commissa-rio dell’Asl Mario Pasino».

Presto sarà in funzione al-l’ospedale di Acqui Termela nuova Tac. Infatti, conuna propria delibera, ilcommissario straordinariodell’Asl Al, Mario Pasino,ha dato recentemente il vialibera ai lavori per la realiz-zazione delle opere edili eimpiantistiche finalizzateproprio all’istallazione del-la nuova tomografia assialecomputerizzata. La Tac sa-rà di ultima generazione everrà fornita all’ospedaleacquese in base a un lea-sing quinquennale con uncosto complessivo di 611 mi-la euro, Iva esclusa. I lavoriper la realizzazione delleopere edili ed impiantisti-che sono già iniziati eavranno un costo pari a 61mila euro. La nuova Tac,con tutta probabilità entre-rà in funzione già dal mesedi giugno. La Tac attual-mente in funzione presso ilservizio di Radiologia, di-retto dal dottor EugenioCarlon, continuerà ad esse-re utilizzata regolarmentee sarà quindi affiancata dal-la nuova apparecchiaturacon una conseguente ridu-zione dei tempi d’attesaper i pazienti. [G. L. F.]

AcquiA giugnonuova Tacoperativa

Non c’è nessunaminaccia di tagli

Il Pronto soccorsoresterà aperto

nelle 24 oreRiccardo Molinari

vicepresidenteConsiglio regionale

La Chirurgiadovrebbe essere

sempre attivaanche se solo perinterventi minori

Gianni Vianocapogruppo

del Centrodestra

L’accavallarsidi notizie poi

subito smentitegenera confusione

e forti dubbiAndrea Oddone

sindacodi Ovada

Il sindaco Aureliano Galeazzo

Il territorio: «Chiediamoun altro incontrocon l’assessore Ferreroe il commissario Pasino»

Politici in campoDestra e sinistramai così lontane

Al centro di preoccupazioni e polemiche l’ospedale di Ovada

Timori nell’Acquese

“Qui fanno capo80 mila persone”

Il primario Eugenio Carlon

PALAZZO DELFINO. I SINDACI DISCUTONO AL PIANO DI SOPRA E LA LEGA NORD A QUELLO DI SOTTO, SENZA MAI INCONTRARSI

Il doppio binario della sanità ovadeseCittà e paesi preoccupati sul futuro del Pronto soccorso, ma la Regione rassicura

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MERCOLEDÌ 11 MAGGIO 2011 Acqui e Val Bormida 59LA STAMPA

AL

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