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ANNO XLVI NUMERO 4 OTT/NOV/DIC 2018 La violenza si argina soprattutto combattendo le disuguaglianze e mettendo i medici nelle condizioni di ben operare. Poste Italiane spa spedizione in a.p. D.L.353/03 ( conv. in L.27/02/2004 n° 46 ) art.1 comma 1 aut C/RM/51/2012 CONTRO LAVIOLENZA ORDINEPRESENTE EDITORIALE DICEMBRE È TEMPO DI BILANCI CORSI ECM ZOOM SULLA INSUFFICIENZAVENOSA COMUNICATO STAMPA LA FATTURAZIONE ELETTRONICA BANCO FARMACEUTICO APPUNTAMENTO IL 9 FEBBRAIO 2019 INTERVISTA ENZO DI GIUSEPPE IL MEDICO PORTATORE Buon Natale e felice anno nuovo

Buon Natale - omceo.rc.it · gere un sincero augurio di Buon Natale ed un Felice Anno nuovo a tutti voi ed alle vostre famiglie, va proprio a questi colleghi che trascorreranno le

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anno XLVI numero 4 ott/noV/dIc 2018

La violenza si argina soprattutto combattendo le disuguaglianze

e mettendo i medici nelle condizioni di ben operare.

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2012

CONTRO LA VIOLENZAORDINE PRESENTE

EDITORIALEDICEMBRE

È TEMPO DI BILANCI

CORSI ECMZOOM SULLAINSUFFICIENZA VENOSA

COMUNICATO STAMPALA FATTURAZIONE ELETTRONICA

BANCO FARMACEUTICOAPPUNTAMENTO IL 9 FEBBRAIO 2019

INTERVISTAENZO DI GIUSEPPEIL MEDICO PORTATORE

Buon Natalee felice anno nuovo

CreditDoc, il prestito pensato per i medici in convenzione ENPAM, eroga �no a 30.000 € senza alcuna documentazione di reddito con il solo tesserino dell’Ordine.

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Questa mia nuova esperienza nella direzione del giornale dell’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria

mi ha certamente arricchito di forti emo-zioni provate nel tentativo di svolgere un servizio utile ai Colleghi ed ai cittadini della nostra provincia.Non nascondo anche le difficoltà incontra-te per cercare di venire incontro alle esi-genze di tutti nel rispetto di una corretta informazione; come si dice: chi la vuole cotta e chi la vuole cruda!Ho cercato di perseguire gli obiettivi pro-posti e condivisi dall’intero Consiglio, ho cercato di documentare tutto il lavoro svolto quotidianamente nell’interesse del-la categoria; lavoro eseguito nel silenzio senza alcuna forma di retribuzione e sen-za esposizione personale eccessiva.I miei tentativi di essere equo ed impar-ziale mi hanno provocato qualche inimi-cizia ed antipatia da parte di chi non ha condiviso le mie scelte editoriali.

D’altra parte ho cercato di produrre qual-cosa di nuovo, ospitando nel nostro gior-nale tanti personaggi importanti e tanti esperti che ci hanno onorato con le loro interviste ed i loro consigli.Aiutato e supportato dalla pazienza del personale dell’Ordine e soprattutto dall’a-mico Giuseppe Cilione, mio più stretto collaboratore, ho cercato di rinnovare uno strumento di comunicazione di grande importanza per tutta la categoria, stru-mento che ha grandi potenzialità ancora da esplorare. Ho sempre cercato di fare te-soro dei preziosi consigli del dr Frattima, amico e predecessore, che mi ha sempre onorato del suo appoggio incondizionato.Probabilmente ho commesso qualche errore, certo non intenzionale e mai co-munque in malafede; forse la passione e l’entusiasmo che ho messo nell’assumere questo incarico mi ha spinto a non con-siderare attentamente le possibili conse-guenze delle mie iniziative.Con la rinnovata fiducia e collaborazione

dell’intero Consiglio, nonchè il conforto dell’appoggio e dell’approvazione di tanti Colleghi, spero di proseguire e migliorare la qualità dell’incarico affidatomi e porgo a tutti i Medici ed Odontoiatri della pro-vincia i miei auguri di buon Natale e buon nuovo anno.

Carlo NicolòDirettore responsabile

ReggioMedica

Editoriale

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Dicembre: è tempo di bilanci

Auguri dall'OrdineIl messaggio dei Presidenti

UniversitàLectio Magistralis del Prof. Sacco

RiconoscimentiAl prof. Zoccali, al dr. Cardillo e alla dr.ssa Gervasio

Intervista doppiaPortatori della Vara

Banco farmaceuticoGiornata della raccolta

Pagina OdontoiatricaConcorrenza e GDPR

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BiomedicinaProssima tappa liceo biomedico?

Anziani e longevitàItaliani più longevi

AttualitàLa fatturazione elettronica

Corsi ECMInsufficienza venosa

SportAS Medici R.C.

SportCoppa Italia ai Medici Melito

Reumatologia in CalabriaObiettivo possibile

AttivitàA Crotone contro laviolenza in corsia

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anno XLVI num 4 ott/noV/dIc 2018 Sommario

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www.omceorc.it

Autorizzazione tribunale di Reggio Calabria - 1972Iscrizione al ROC n° 19713 del 9.6.2010

anno XLVI numero 4 ott/nov/dic 2018

Bollettino ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria.

Spedizione in abbonamento postaleD.L.353/03 (conv. L.27/02/2004 n.46 ) art.1 com. 1

AUT. C/RM/51/2012

Filiale Poste Italiane di Romanina (RM)

Direttore ResponsabileDr. Carlo Nicolò

Direttore EditorialeDr. Francesco Biasi

Vice DirettoreDr. Domenico Tromba

EditoreOrdine dei medici chirurghi e degli odon-toiatri della provincia di Reggio Calabria

Coordinamento redazioneConsiglio dell’Ordine

Progetto grafico e paging-upYeoman® | advwww.yeomanadv.it

Art directorDario Pitarella

PubblicitàDomenico Catalano+39 0965.897880 - [email protected]

StampaGraffietti Stampati snc (Viterbo)

L'Ordine dei Me-dici e degli Odon-toiatri della pro-vincia di Reggio Calabria è lieto di augurare a tutti i

suoi iscritti e alle loro famiglie Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

La copertinadi questo numero

Reggio Medica, distribuito a tutti gli iscritti all’Ordine della provincia e gratuitamente a tutti gli Ordini d’Ita-lia, è organo ufficiale di stampa e per-tanto le notizie e le comunicazioni relative all’attività dell’Ordine stesso, hanno carattere di ufficialità e di av-viso per tutti i colleghi; non analoga-mente per gli atti provenienti da enti o istituzioni diversi, ancorché da noi pubblicati, e fatti salvi gli eventuali errori di stampa.Le richieste di pubblicazione o comu-nicazioni di Congressi e manifesta-zioni devono pervenire in tempo utile per essere sottoposte alla valutazio-ne della direzione.I colleghi sono invitati a collabora-re alla realizzazione del Giornale. La collaborazione è solo a titolo gratui-to. Articoli e foto inviati, anche se non pubblicati, non saranno restituiti. La redazione è autorizzata ad apportare modifiche ai testi, senza cambiarne la sostanza e il pensiero. La responsabi-lità in ordine ai contenuti è addebita-bile in ogni caso all’autore.Il direttore responsabile può inter-venire ad eliminare articoli o parti di essi ove mettano in pregiudizio la propria responsabilità morale o legale, o siano contrari agli indirizzi dell’Ordine.

La casella di Posta Elettronica Certificata è obbligatoria Ricordiamo che, ai sensi dell’art. 16 comma 7 D.P.R. 185/2008, sei tenuto a co-municarci il tuo indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC). Se non lo hai già fatto, segnalalo inviandolo a : [email protected] - Grazie.

Nota per gli autori Al fine di limitare eventuali tagli e riadattamenti, da parte della Reda-zione, ai testi inviati, si comunica ai gentili colleghi che la lunghezza dei contributi dovrebbe essere di circa 3.500 caratteri spazi inclusi. Tutti gli articoli inviati devono essere accompagnati, all’interno del file di testo (foglio Word™ formato .doc), da un breve titolo, la firma dell’autore, un breve estratto da inserire come frase in evidenza all’interno della pagina e una didascalia alle eventuali foto al-legate che dovranno essere separate dal testo e in formato JPG con dimen-sioni minime 10x15 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi.

ReggioMedica risponde Invitiamo i colleghi ad inviare quesiti, all’indirizzo di posta elettronica [email protected], su questioni di particolare interesse o su temi che si ritiene utile vengano affrontati. Il Direttore valuterà le missive e quelle di maggiore rilevanza verranno pub-blicate con le relative risposte.

Consiglio dell’Ordine PresidenteDr. Pasquale Veneziano

Vice PresidenteDr. Giuseppe Zampogna

SegretarioDr. Vincenzo Nociti

TesoriereDr. Bruno Porcino

ConsiglieriDr. Vincenzo AmodeoDr. Francesco BiasiDr. Rocco CassoneDr.ssa Anna Maria DanaroDr.ssa Anna Rosaria FedericoDr. Antonio NicolòDr. Domenico PistoneDr. Said Al SayyadDr. Marco TescioneDr. Domenico TrombaDr. Antonino Zema

Rappresentanti OdontoiatriDr. Filippo Frattima (presidente)Dr. Teodoro Vadalà

Revisori dei contiDr. Antonino LoddoDr. Giuseppe MirarchiDr. Antonino D. VadalàDr. Carlo Maria Previte (suppl.)

Commissione Affari OdontoiatriDr. Filippo Frattima (presidente)Dr. Teodoro VadalàDr. Carlo Nicolò (segretario)Dr. Giovanni StrangioDr.ssa Lucia Raso

Segreteria dell'OrdineAlessandra CaridiGiuseppe CilioneAlessandra De LeonardisDiego Giordano

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Carissimi colleghi e colleghe, tra qualche giorno si celebreranno le festività natalizie,

quelle che, per tradizione, sono dedicate alla famiglia. Tuttavia, per garantire l’assistenza neces-saria a tutta la comunità della nostra città, della nostra provin-cia e della nostra regione e an-

che oltre, diversi fra di voi, non trascorreranno alcuni dei giorni di festa con le persone più care ma sul posto di lavoro a rendere un servizio indispensabile alla comunità: nei pronto soccorso, nelle postazioni di continuità assistenziale, nei reparti, nelle po-stazioni dell’emergenza-urgenza, ecc. Il primo pensiero, nel por-gere un sincero augurio di Buon Natale ed un Felice Anno nuovo a tutti voi ed alle vostre famiglie, va proprio a questi colleghi che trascorreranno le festività lontani dalle loro famiglie. Nello stes-so tempo, ritengo doveroso porgere un sincero augurio, anche di buona salute, a tutti i nostri pazienti che rappresentano il vero e proprio cardine della nostra mission professionale; pazienti a cui ogni medico dedica competenze, professionalità ma anche umanità. Queste parole, purtroppo, oggi sono tutt’altro che reto-riche considerato il difficile contesto in cui si trovano ad operare i medici, e tutto il personale sanitario in genere, nella nostra re-gione, tormentata da uno stringente piano di rientro e reduce da un lunghissimo blocco del turn over. Come detto più e più volte, gli organici sono ridotti all’osso, le risorse strumentali ed i mezzi sono esigui, spesso insufficienti, le strutture trascurate mentre l’iter per i nuovi ospedali procede a rilento: nonostante ciò i livelli essenziali di assistenza vengono garantiti dignitosamente grazie all’abnegazione, allo spirito di sacrificio ed al senso di responsabilità dei colleghi. Forse non è un caso che, accanto a notizie di malasanità, spesso più presunta che reale, iniziano a farsi spazio, sulle cronache dei giornali, anche notizie di buona sanità perché, fortunatamente, possiamo contare su medici pre-parati e determinati a fare al meglio il proprio lavoro.L’augurio, dunque, oltre che di buone feste, è anche un augurio di una buona sanità, malgrado tutto e nonostante tutti quelli che continuano a remare contro.

Pasquale VenezianoPresidente dell' Ordine dei Medici

di Reggio Calabria

Mi è gradito rivolgere a tutti voi colleghe, colleghi, familiari, i più cari auguri in oc-

casione delle prossime festività di Natale e di fine anno. Il mondo sanitario, come la società, si avvicina in questi giorni a una festa, quella del Natale, che è sim-bolo di pace per tutti gli uomini di buona volontà, e a una scadenza, quella della fine dell’anno, che ci spinge a fare bilanci e a prefigurare nuovi obiettivi per il futuro. La Sanità di questa nostra provincia è purtroppo sofferente per i mo-tivi che tutti noi conosciamo: manca personale medico, personale ausiliario ma nonostante tutto siamo fieri per la validità dei nostri professionisti e noi che facciamo parte di questo mondo con la stima nata in tanti anni di presenza all’ordine. La professione odon-toiatrica è in grave difficoltà per la crisi economica, lo Stato, ogni giorno, presenta nuove incombenze e nuovi balzelli, creando non poche difficoltà. Nonostante la dura opposizione della federazione nazionale, dei sindacati Andi e Aio, e di tutti i presidenti provinciali, le istituzioni vanno per la loro strada e non badano a chi, come tanti nostri giovani, addirittura non riesce a pagare le spese di gestione dello studio. L’Asp non fornisce attrezzature adeguate ed al passo con i tempi, alle strutture ambulatoriali, per cui i colleghi, nonostan-te il grande impegno, non riescono a fornire prestazioni adeguate alla popolazione non abbiente. Mi sia consentito di ringraziare i miei quattro colleghi della commissione: Lucia, Carlo, Giovanni e Teddy. Un ringraziamento vada ai colleghi presidenti delle associa-zioni ANDI, Natale Orlando, e del Cenacolo, Pino Laganà, i quali si sono assunti l’onere importante della formazione, con corsi ECM di assoluto interesse scientifico, col solo fine di render migliore la no-stra preparazione, per poi metterla al totale servizio del cittadino/paziente. Un ringraziamento e un attestato di stima a Carlo Nicolò che mi succede con passione alla direzione di questo giornale. Un Ringraziamento va al presidente Veneziano, all’esecutivo e a tutti i consiglieri, al personale amministrativo sempre attento alle esigen-ze dei colleghi. Con l’auspicio che l’opera di questo ordine sia sem-pre stimolo per l’inizio di un processo di rinnovamento della sanità reggina, mirato solo ad assicurare la salute per tutti i cittadini nel rispetto della loro dignità umana e la migliore assistenza sanitaria possibile, auguro a tutti un sereno Natale e un felice anno nuovo per voi e le vostre famiglie.

Filippo FrattimaPresidente CAO Reggio Calabria

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Messaggio augurale agli iscritti del Presidente dr. Pasquale Veneziano e del Presidente della Commissione Affari Odontoiatri, dr. Filippo Frattima

L' Ordine augura buone feste

Auguri dall'Ordine

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LL’evento è stato promosso nell’ambito del piano di incon-tri programmato dall’Esecutivo della Fnomceo per una condivisione delle strategie e delle azioni da attivare a tutela della salute e nell’interesse della professione.

generale dell’Asp crotonese, Sergio Arena. Ed ancora i presidenti dei cinque Ordini calabresi: Ciconte, Corcioni, Maglia e Vene-ziano. «Dietro i casi di violenza nei confronti dei medici – ha ricordato il Presidente del-la Fnomceo, Filippo Anelli – vi sono delle disuguaglianze nell’erogazione dei servizi, in ambito sanitario, tra Nord e Centro Sud, dove si verificano la maggior parte degli episodi. Chi vive nelle regioni del Sud ha un’aspettativa di vita di circa 3 anni infe-riore rispetto a chi vive in Lombardia. E l’appello che rivolgiamo alle istituzioni è quello di applicare in concreto l’articolo 3 della Costituzione nella parte in cui mira a rimuovere queste evidenti distanze che ca-ratterizzano le nostre regioni. La violenza non può essere disgiunta da un processo di

L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria ha partecipa-to con una nutrita delegazione

all’importante appuntamento organizzato, da tutti gli ordini provinciali dei medici calabresi, sul tema “La violenza in danno dei medici e degli operatori sanitari: come prevenirla e gestirla”. L’iniziativa congiunta degli ordini dei medici della nostra regio-ne si è svolta presso la Sala Consiliare del Comune di Crotone, alla presenza di rap-presentanti istituzionali e camici bianchi. L’evento è stato promosso nell’ambito del piano di incontri programmato dall’Esecu-tivo della Fnomceo per una condivisione delle strategie e delle azioni da attivare a tutela della salute e nell’interesse della professione medica ed odontoiatrica.L’incontro è stato introdotto e moderato dal Presidente dell’Ordine di Crotone, En-rico Ciliberto che ha ricordato quei medici calabresi che hanno pagato con la vita, il loro impegno professionale ovvero: Gino Marino, primario chirurgo presso l’Ospeda-le di Locri, Nicola Pandolfo, primario neu-

rochirurgo agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, Costanzo Catuogno, primario uro-logo in servizio al nosocomio di Vibo Va-lentia. Ma se un passato, ancora non troppo lontano, ci rammenta queste immani tra-gedie, il presente ed il recente passato ci raccontano una catena infinita di aggres-sioni, intimidazioni, minacce e vessazioni a cui medici ed operatori sanitari sono soggetti nello svolgimento dell’attività la-vorativa. Alla tavola rotonda, poi, sono intervenuti: il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, il Vice-Prefetto Vicario di Crotone, Sergio Mazzia, il Presidente del Tribunale del posto, Maria Vittoria Marchianò, il Questore di Croto-ne, Massimo Gambino, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale della città pitagorica, Giuseppe Capoccia, il direttore

A Crotone contro la violenza

Attività

Numerosa delegazione dell'OMCeO di Reggio Calabria all'iniziativa nella città pitagorica.

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Attività

uguaglianza e dall’equità nell’accesso alle cure. Basti pensare che la maggior parte dei centri ospedalieri di eccellenza è allo-cato nelle città del Nord Italia». «La violenza – ha proseguito il Presidente Fnomceo – si argina soprattutto combat-tendo le disuguaglianze e mettendo i me-dici nelle condizioni di ben operare. Quan-do i colleghi devono fare doppio lavoro per il blocco del turnover è fisiologico che aumenti il rischio clinico. Uno studio inter-nazionale correla la mortalità al rapporto numerico medico-paziente. Investire sui medici significa investire in salute». «Sembra che, in questo momento – ha pun-tualizzato Filippo Anelli - la politica abbia preso in seria considerazione il problema della violenza nei confronti dei medici con un disegno di legge che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Chiediamo, però, non solo l’inasprimento delle pene per chi aggredisce un medico, ma anche la pro-cedibilità d’ufficio di questi reati perché, molto spesso, i medici non denunciano, per tante ragioni, non ultime quelle di ca-rattere deontologico in quanto un medico non pensa mai di fare del male ad un suo assistito. Ci sono state delle proposte di legge relative alla presenza di un presidio della Polizia di Stato nei Pronto Soccorso o il trasferimento delle guardie mediche in postazioni protette». «Lo Stato – ha concluso il Presidente della Federazione Nazionale - ci deve mettere nelle condizioni di garantire il diritto alla salute ai cittadini perché noi siamo i medi-ci della gente e non i medici dello Stato».«Troviamo, quasi quotidianamente, sui giornali, notizie di presunta malasanità e di aggressioni ai medici – ha evidenziato il Presidente dell’Ordine dei Medici di Reg-gio Calabria, Pasquale Veneziano - Questa situazione si ripercuote soprattutto sui nostri pazienti in quanto chi opera in que-sto clima di tensione non può, certamente, operare bene. Per rendere meglio l’idea: un calciatore, in allenamento, difficilmen-te sbaglia un calcio di rigore; durante una partita importante, il rischio di sbagliarlo è concreto. Proprio per questo tutti coloro che stanno alimentando questa situazione non fanno altro che mettere a repentaglio la capacità assistenziale dei medici. Mette-tevi nei panni di chi, in sala operatoria, si trova a dover prendere una decisione deli-

cata: un conto è prenderla nella massima serenità, un conto è decidere sapendo di rischiare l’aggressione all’uscita dalla por-ta». «Se 1700 sono i casi accertati di violen-za nei confronti dei colleghi – ha aggiun-to il Presidente dei Medici reggini - sono almeno il triplo quelli che non assurgono agli onori della cronaca per svariati motivi. Pensiamo quale possa essere lo stato d’a-nimo dei pazienti e dei loro familiari nella nostra Regione davanti a scenari racca-priccianti quando, entrando nelle strutture sanitarie si trovano davanti ascensori, tac ed ecografi che non funzionano mentre chi va al San Raffaele, a Milano, viene ricevuto con 6 tappeti rossi. Possiamo avere anche i migliori medici ma chi arriva in uno dei nostri ospedali, dinnanzi a queste scene, non può che pensare di essere giunto in una struttura di frontiera».«Mi chiedo, poi, - ha concluso Pasquale Veneziano - se quando un medico viene denunciato, in Procura qualcuno si chiede perché quel sanitario ha fatto dei turni di lavoro esorbitanti, perché l’ambulanza ha ritardato o non era disponibile, perché gli ospedali sono stati chiusi; perché dei reparti sono stati chiusi o dei posti letto

sono stati tagliati. È solo risolvendo questi problemi che si potranno avere degli effet-ti positivi su tutto il resto».Oltre al Presidente, dr Pasquale Veneziano, la delegazione dell’Ordine dei Medici che ha preso parte all’evento di Crotone, è sta-ta composta dal Vicepresidente, Giuseppe Zampogna, dal Tesoriere, Bruno Porcino, dai consiglieri: Said Al Sayyad, Francesco Biasi, Rocco Cassone, Domenico Pistone, Marco Tescione, Antonino Zema, Teodoro Vadalà; dai revisori dei conti: Antonino Loddo e Carlo Previte, dalla componente della Commissione Odontoiatri, Lucia Raso.Durante il dibattito, poi, è intervenuto il Vicepresidente dell’Ordine dei Medici, nonché componente dell’Osservatorio na-zionale sulla sicurezza degli operatori sa-nitari, Giuseppe Zampogna, che ha portato la sua testimonianza riferita presso il Pron-to Soccorso di Locri e all’attività presso la struttura carceraria di Laureana di Borrello. «Per la convulsione che ritroviamo nei Pron-to Soccorso – ha rimarcato Zampogna – sa-

1. Didascalia foto. La nutrita delegazione dei consi-glieri dell'Ordine dei Medici di Reggio.

«La violenza – afferma il Presidente Fnomceo, Filippo Anel-li – si argina soprattutto combattendo le disuguaglianze e mettendo i medici nelle condizioni di ben operare».

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Attività

rebbe il caso di aggiungere accanto ai codici colore tradizionali, anche il codice trincea». Il consigliere Marco Tescione ha eviden-ziato come media ed istituzioni veicolano messaggi errati sulla categoria favorendo questa imperversante aggressività nei con-fronti dei medici. «Sembra che l’unico problema della sanità – ha sottolineato il consigliere dell’Ordine reggino - sia la riforma dell’intramoenia come se i medici siano solo pronti ad arric-chirsi sulle spalle del paziente senza pen-sare alla qualità del servizio da erogare,

quando sappiamo bene tutti che non è così». Marco Tescione, inoltre, ha proposto di pre-vedere, a tutela dell’attività medica, forme precipue che limitino i casi di responsabi-lità arginando quel fenomeno ormai sem-pre più frequente e noto come medicina difensiva, invitando, infine, il Presidente Fnomceo a farsi portavoce in riferimento a tali tematiche.Il consigliere, Antonino Zema, ha fatto da megafono al disagio dei medici di continu-ità assistenziale, che, alla luce dei reiterati episodi di violenza ed intimidazione che li

riguardano, hanno avanzato la provocato-ria richiesta di effettuare dei corsi di au-todifesa rimarcando lo stress psicologico a cui essi sono, oggi, sottoposti.Durante la manifestazione, poi, la testimo-nianza, fra gli altri, del medico palmese, Roque Pugliese, vittima, per ben due volte, di episodi di violenza, a cui il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, a nome di tutto l’Esecutivo nazionale ha espresso in-condizionata vicinanza.

Dalla Redazione

1. Didascalia foto. Il dr. Giuseppe Zampogna al tavolo dei relatori

1. Didascalia foto. Il dr. Giuseppe Zampogna al tavolo dei relatori

Il responsabile della Commissione formazione e aggiorna-mento, dr Antonino Zema, comunica che è stata adottata una delibera che semplifica il sistema cioè la possibilità per chi non ha completato l'obbligo formativo 2014-2016 di poterlo effettuare nel triennio 2017-2019 al netto di esoneri. I cre-diti maturati entro il 31 dicembre 2019 quale recupero del debito e trasferiti al triennio 2014-2016 non saranno con-siderati soddisfacenti per il 2017-2019. Tramite l'accesso al portale COGEAPS sarà possibile procedere allo spostamento

Ernesto Giordano, endocrinologo ospedaliero e del territorio, incaricato dalla Societá Italiana di Endocrinologia per Diabete, Tiroide, osteoporosi e malattie endocrinologiche rare, Antoni-no Iaria, oncologo presso l’Ospedale di Melito Porto Salvo e referente regionale di oncologia, Antonino Mafodda, oncologo presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, sono stati promotori, di un incontro scientifico multidiscipli-nare che è servito da collante tra varie professionalità tutte dedite alla gestione dei pazienti affetti da patologie neuroe-ndocrine. Il motivo dell’incontro è stato dettato da due ordini di conside-razioni: l’ottimizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici e la creazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare con l’in-dicazione di seguire le linee guida ed i protocolli più recenti.Ció dovrebbe portare alla garanzia di uniformare la terapia di tutto il territorio prestando una particolare attenzione al con-

dei crediti acquisiti. Il COGEAPS invierà all'Ordine e alla Fe-derazione il resoconto annuale in merito all'obbligo forma-tivo del triennio dell'ultimo anno e quelli spostati. I crediti maturati entro il 31 dicembre 2019, acquisiti quale recupero, non saranno considerati ai fini del triennio 2017-2019. L'ac-cesso al portale COGEAPS permetterà lo spostamento dei crediti acquisiti, spostamento comunque irreversibile. L'ob-bligo di formazione continua a decorrere dal primo gennaio successivo alla data di prima iscrizione all'Ordine.

tenimento dei costi in termine di mobilità e di riduzione dei tempi di gestione dalla Diagnosi alla Terapia. È stato, dunque, costituito un tavolo tecnico per “la gestione dei pazienti affetti da tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici”. Coordina-tori del tavolo tecnico sono Antonino Iaria e Roberto Maisano. Il gruppo di lavoro è composto dai medici: Alfredo Stilo, Pa-squale De Stefano, Antonino Mafodda, Antonio Arcudi, Claudio Franzutti, Demetrio Aricò, Maurizio Maisano. L’endocrinologo Ernesto Giordano ha, a tal proposito, riferito di un caso clinico (case report) un paziente a cui era stata diagnosticata, in modo del tutto occasionale, una neoplasia alla testa del pancreas, che è stato sottoposto prima ad intervento chirurgico e, succes-sivamente, a idonei controlli multidisciplinari seriali sia clinici che diagnostico-ematochimici e di imaging. 

Antonino Zema

Novità sui crediti Ecm

Un tavolo tecnico per la gestione del paziente

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Prof. Rosario Sacco: una lectio magistralis di fine carriera

Per la sua ultima lezione, prima della quiescenza per raggiunti limiti d’età, il Prof. Rosario Sacco, ci ha tenuto ad invitare i più alti rappresentanti della sanità cala-brese. Così, per l’occasione, pres-so l’Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il docente ordinario di Clinica Chirurgica ha svolto una lectio magistralis di fine carriera inerente la storia della chirurgia dai primordi sino alle tecniche di ultima generazione come la robotica. Per l’occa-sione, oltre alla gran parte dei docenti, degli specializzandi e de-gli studenti della facoltà di Medicina, erano presenti: il Rettore dell’Ateneo catanzarese, Giovambattista De Sarro, il suo prede-cessore, Aldo Quattrone (a cui il prof. Sacco ha riservato parole di ringraziamento), il Dg del Policlinico Universitario “Mater Do-mini” di Catanzaro, Antonio Belcastro, il Direttore Sanitario, Ca-terina De Filippo, il Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria nonché Presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, Enzo Ciconte, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Crotone, Enri-co Ciliberto ed il Vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, Giuseppe Zampogna, già allievo e collaboratore dello stesso professor Sacco. A rendere omaggio al noto docente, an-che Salvatore Costarella, Presidente dell’Associazione Calabrese di Scienze Chirurgiche di cui lo stesso prof. Sacco è Presidente Onorario. Durante la sua lectio magistralis, il docente ha rammen-tato come ormai, oggi, i chirurghi sono divenuti merce rara ed ha sottolineato come la facoltà di medicina di Catanzaro sia divenuta baricentrica nella formazione dei camici bianchi calabresi. Subito dopo la lezione è stato proiettato un videoclip che ha riassunto la carriera universitaria e dei soggiorni in Germani in cui il prof. Sacco ha affinato le metodiche di tecnica chirurgica della tiroide. Il Prof. Rosario Sacco, nato a Pisa il 29 agosto del 1948, laureatosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con il mas-simo dei voti e la lode, si è formato alla scuola del compianto Prof. Francesco Crucitti ed ha al suo attivo oltre 10 mila interventi di alta chirurgia e 194 pubblicazioni scientifici in riviste di carattere nazionale ed internazionale. Numerosi e prestigiosi gli incarichi professionali ed accademici. Dal primo settembre 1987 è, ininterrottamente, Direttore della Unità Operativa di Chirurgia d’Urgenza del Policlinico Universita-rio Mater Domini di Catanzaro, annesso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia avendo assunto la qualifica primariale e le relative mansioni superiori in seguito a decreto rettorale. Dal 1998 è stato, inoltre, nello stesso policlinico Direttore anche della Unità Ope-rativa di Urologia.Il Prof. Sacco, inoltre, è Coordinatore Regionale per la Calabria di numerose società scientifiche: Società Italiana Tumori (S.I.T.); Società Italiana Chirurghi Universitari (S.I.C.U.); Società Italiana di Endocrinochirurgia (S.I.E.C.) Socio Onorario; Società Italiana di Chirurgia Oncologica (S.I.C.O.).

Attualità

Dermatologia e dintorni: al lavoro per miglio-rare la gestione del paziente

“Dermatologia e dintorni” è sta-to questo il tema di un incontro promosso dalla dr.ssa Giovan-na Malara, Direttore dell’Unità Operativa di Dermatologia del Grande Ospedale Metropolitano, con il patrocinio di diversi enti ed associazioni, tra cui anche il nostro Ordine dei Medici. «L’obiettivo di questa iniziativa –

ci ha spiegato la dr.ssa Malara - in primis è conoscersi meglio ma anche creare un’integrazione/aggregazione  più stretta fra ospedale e territorio e, conseguentemente, creare dei punti di riferimento ospedale-territorio per un più facile scambio di opi-nioni e consulenze. Così facendo si darà più dignità e giusto va-lore alla sanità reggina più volte bistrattata e mal considerata». «Esistono tante eccellenze in ospedale e sul territorio ai tanti sconosciute – ha osservato la responsabile scientifica dell’e-vento - e questo non fa che alimentare la migrazione sanitaria. La sanità reggina non ha da invidiare niente a nessuno. Siamo capaci di curare i nostri pazienti da soli e questo sarà possibile solo se si creerà un network fra ospedale e territorio al fine di collaborare più concretamente. Durante il corso abbiamo avuto modo di confrontarci su quello che c’è di più nuovo in tema di diagnosi e terapia di molte malattie dermatologiche e non solo grazie ad insigni relatori oncologi, oculisti, infettivologi etc. Questa iniziativa si è rivelata un’ottima opportunità per capire anche dal punto amministrativo come il paziente può accedere alle varie prestazioni sanitarie (vecchie e nuove) offerte dall’o-spedale». Sul punto occorre sottolineare come l’Ordine dei Medici della provincia di Reggio Calabria, in collaborazione con la Medico-op Sant’Agata, forma associativa di medicina generale prevista dall’ACN nazionale, guidata dal presidente dr Giuseppe Galletta, ha inteso avviare con l’ASP 5 e l’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria un percorso di collaborazione con i professionisti delle aziende. Tale rapporto verrà regolato attraverso la definizione di  PDTA, l’acronimo di “Percorso diagnostico terapeutico assi-stenziale” che sarà aperto a tutti i medici di medicina generale che vorranno aderire. «Si è iniziato con nefrologia e dermatologia – ha osservato il dr Giuseppe Galletta - e stiamo realizzando i relativi pdta per una corretta gestione integrata del paziente».In veste di relatori e moderatori, all’evento formativo dal titolo “Dermatologia e dintorni”, svoltosi presso Palazzo Corrado Al-varo, sono intervenuti i medici: Maurizio Caminiti, Marco Conte, Pierpaolo Correale, Salvatore Costarella, Valeria Falcomatà, Mi-chele Filocamo, Livio Giulio Marco Franco, Giuseppe Foti, Rocco Giannicola, Filippo Maria La Russa, Daniela Marcuccio, Grazia Palermo, Giulia Pucci, Caterina Trifirò, Alfonso Trimarchi ed, ov-viamente, Giovanna Malara quale responsabile scientifico dell’i-niziativa.

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Una poesia sull’Alzheimer incorona il medico/poeta Paolo Cardillo

Il collega Paolo Cardillo si è clas-sificato, al primo posto, ex aequo, al Premio Letterario Nazionale ed Internazionale “Vinceremo le ma-lattie gravi” presentando la poesia dal titolo “Non voglio sentire il tuo nome (Alzheimer)”. Il Premio è stato promosso dall’Associazione Culturale Universum della verità e dignità con il patrocinio del Co-mune di Sesto San Giovanni e della Regione Lombardia.Il dr Paolo Cardillo è stato premiato, lo scorso 13 ottobre, pres-so l’Auditorio di Musica Classica “Donizetti” a Sesto San Giovanni. A rendere bene l’idea dell’opera realizzata dal medico reggino, la puntuale ed esaustiva motivazione redatta dalla giuria del premio. «Lo scrittore di questa poesia – si legge nella motivazione - si rivol-ge alla malattia – Alzheimer – “belva” nefasta, vorace, perché pene-tra nel corpo della persona in modo subdolo e lento, corrodendo il suo corpo, succhiando tutta la sua energia. È una belva ingannatrice, buia come la notte che oscura il sorriso del malato e lo priva di ogni emozione. È spietata in quanto si nutre della corteccia del cervello, e toglie alla mente le sue membra, lasciando solo il respiro affati-cato. Diventa una belva ripugnante quando rende il passo incerto e suscita in lui, che lo vede, il rancore che sfoga solo con l’emozione. È una belva “infame”, quando accarezza la mano tremante del malato e non sa trovare le parole mentre guarda i suoi occhi che bussano al suo cuore pieno di sgomento. Per tutti è una rovina, la belva, ormai sazia, quando solo alla pronuncia del suo nome si apriranno le porte della sua prigione. Allora sarà lui ad essere insensibile da-vanti a lei “belva agonizzante” che si porterà via tutto il suo dolore. È quella l’ora in cui non vuole più sentire il suo nome. La poesia riflette i sentimenti di chi segue e cura il malato di Alzheimer, una malattia distruttiva che, a poco a poco, annienta la persona che colpisce».

Riconoscimenti

Da Oviedo, Dottorato Honoris Causa, al prof. Carmine Zoccali

Al collega reggino, Carmine Zoccali è stato conferito il “Dottorato Ho-noris Causa” per meriti scientifici da parte di una delle più antiche e prestigiose università spagnole, quella di Oviedo. Un prestigiosis-simo riconoscimento che premia l’impegno e la competenza del prof. Zoccali per oltre quarant’anni, oltre a preoccuparsi della salute dei pa-

zienti della Divisione ospedaliera che lo stesso Zoccali ha diretto per decenni, si è costantemente dedicato alla ricerca. Basti pensare che il ranking internazionale, cioè la graduatoria di merito riguardo le aree di ricerca di cui si occupa, lo colloca al primo posto, cioè il miglior esperto europeo sul tema. Il prof. Carmine Zoccali ha costantemente esercitato al Centro Nazionale di Ricerca all’interno dei Riuniti, nelle Università di Palermo, Catania e Messina, nei suoi lavori e studi, oltre settecento, pubblicati dalle più importanti riviste scientifiche interna-zionali. Dal 2014 è presidente della “Società Europea di Nefrologia” ed è membro delle più prestigiose associazioni scientifiche interna-zionali, come quella americana, che si occupano di nefrologia. Il nome del nefrologo reggino sarà aggiunto nell’Albo dell’antico Ateneo delle Asturie, a quello di altri importantissimi studiosi di fama internazio-nale. Il professore Zoccali, tra i numerosi meriti, ha, certamente quello di aver dato un forte impulso, a livello internazionale, affinché l’in-sufficienza renale cronica venisse riconosciuta, come infermità non trasmissibile, tra i maggiori fenomeni epidemici degli ultimi decenni. Salvo il biennio 1981-1982 trascorsi al Medical Research Council Blo-od Pressure Unit alla Western Infirmary di Glasgow, il noto nefrologo ha sempre lavorato agli Ospedali Riuniti per ben 41 anni. Grazie alla sua competenza si è formato un gruppo di lavoro che, ancora oggi, continua a garantire standard elevati di prestazioni, rendendo il re-parto di nefrologia, guidato dalla Prof.ssa Mallamaci, una delle eccel-lenze in campo medico-scientifico di tutta la nostra regione.

1. Didascalia foto. Il dr. Giuseppe Zampogna al tavolo dei relatori

L’UO complessa di Neurochirurgia, diretta dal dr. Mauro Campello, ha ricevuto un importante riconoscimento in ambito nazionale. Durante l’ultimo congresso nazionale della Soc. Italiana di Neurochirurgia svoltosi ad Ancona dal 19 al 21 settembre si sono svolte le elezioni per il

rinnovo del Consiglio Direttivo e degli incarichi di responsabile na-zionale di Sezione per i vari settori della specialità. La dr.ssa Olga Gervasio della Neurochirurgia è stata eletta responsabile nazionale della Sezione della Neurochirurgia dei nervi periferici. Al responsa-

bile di sezione compete il coordinamento dell’attività scientifica e di formazione di tutti i Centri neurochirurgici d’Italia relativamente al settore di competenza. La neurochirurgia di Reggio avrà quindi il compito e l’onore di coordinare tutte le neurochirurgie italiane nella raccolta dati dai vari Centri per studi cooperativi e nell’at-tività scientifica e di formazione nell’ambito della neurochirurgia dei nervi periferici. Tale riconoscimento rappresenta un’ulteriore testimonianza dell’alto livello tecnico-scientifico raggiunto dalla struttura sanitaria pubblica reggina che si avvale di tecnologie d’a-vanguardia oltre che di professionalità altamente qualificate.

Neurochirurgia News: "Incarico Nazionale per la dr.ssa Olga Gervasio"

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Intervista doppia

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Dr. Vincenzo Di Giuseppe Gaetano SuraceSeguendo come ogni anno la cerimonia della processione del quadro della Madonna, durante

le festività mariane a Reggio Ca-labria, ho osservato il calore e la passione dei “Portatori della Vara”. Riconoscendo fra la moltitudine degli stessi portatori qualche volto a me noto, mi sono reso conto che questo gruppo di volontari è costi-

tuito da personaggi assolutamente diversi ed eterogenei tra di loro. Accanto a professionisti affermati, ho riconosciuto artigiani, operai, gente del popolino (nel senso più nobile del termine), comunque per-sone con pochi tratti in comune. Mi sono, quindi, chiesto quale possa essere lo spirito che anima tutte queste persone che, pur con tutte le loro differenze personali e sociali, in occasione della processione, di-ventano come un corpo unico, accomunato dalla fatica e soprattutto dall’entusiasmo e dalla devozione alla Madonna della Consolazione. Abbiamo pensato di intervistare il medico portatore più anziano. Si tratta del collega, Vincenzo Di Giuseppe, medico di base dal 1985 a Motta San Giovanni che da oltre quarant’anni porta la Vara. Perché un medico sceglie di fare il portatore?«Il medico sceglie di fare il portatore per un cammino penitenziale e di devozione alla Madonna della Consolazione che è madre e protettrice di ogni avversità di natura sia spirituale e sia umana. Personalmente, ciò che mi ha spinto ad essere portatore, è stato un impulso trascendentale avendo avuto una particolare formazione religiosa e un sentimento di rispetto verso questa tradizione seco-lare che accomuna tutte le categorie che compongono il variegato mondo umano dei portatori».Quali le difficoltà incontrate?«Personalmente non ho incontrato nessuna difficoltà in quanto l'en-tusiasmo ed il pathos che aleggia e contagia anche i portatori che non sono assidui praticanti, fa sì che la stanchezza fisica venga su-perata senza eccessive difficoltà. È da considerare, inoltre, che il forte e radicato cameratismo solidale di tutti i portatori aiuta a superare qualsiasi difficoltà di ordine organizzativo che può presentarsi in una manifestazione religiosa così complessa e piena di imprevisti». Fino a quando continuerà a “portare”?«Nessuno dei portatori ha mai rinunciato a questo evento fortemen-te attrattivo se non per gravi difficoltà fisiche o altri impedimenti ed ostacoli che la vita può riservare. Per quanto mi riguarda il sentire e il richiamo per questa grandiosa manifestazione religiosa è tale che finché le forze fisiche mi sorreggono continuerò, come del resto è per ogni portatore, ad essere presente all'appuntamento annuale con la Madre Consolatrice che non esclude nessuno dei suoi figli».

Abbiamo, poi, intervista-to il Presidente dell’Ass. Portatori della Vara, Ga-etano Surace, alla guida

dell’associazione dal 2009.Quando è nata l’associazione? «L’Associazione fonda le sue radici in un’idea del compianto Don Italo Calabrò, Assistente della Vara dal 1952 al 1974. Con l’avvento di S.E. Mons. Nunnari, l’idea trova nuova vitalità e l’Associazione inizialmente viene chiamata “Pia Associa-zione dei Portatori”. Diventa concretezza il 24 Febbraio del 2000 con l’ufficiale costituzione dell’Associazione Portatori della Vara. I soci fondatori promotori che il 24 febbraio del 2000 costituirono l’Associazione furono: Mons. Salvatore Nunnari, Don Gianni Licastro, Agostino Cacurri, Emilio Tomasello, Domenico Iaria, Antonino Riggio, Raffaele Babuscia, Antonio Zuccalà e Sergio Giordano. Attualmente il Consiglio direttivo è composto da: Gaetano Surace (Presidente), Giuseppe Gatto (Vice Presidente), Giuseppe Caridi (Segretario), Sa-verio Zuccalà (Tesoriere), Emilio Tomasello, Domenico Iaria, Raffaele Babuscia, Franco Toscano, Gaetano Tomaselli, Diego Anamiati (Ceri-moniere), Antonino Casciano e Domenico Marino e dagli Assistenti Ecclesiastici: Don Gianni Licastro e Don Nino Iannò».Quali sono gli scopi?«L’Associazione, senza fini di lucro, si muove in una visione propositi-va di solidarietà e carità cristiana nel segno della “Madre della Con-solazione”. I compiti principali sono: valorizzare e diffondere la cul-tura e l'attività del Portatore; impegnarsi ad evangelizzare i luoghi dove il "Portatore" vive ed opera quotidianamente, portando la Parola di Dio, la devozione alla Vergine Madre della Consolazione, operando la carità verso i fratelli; coadiuvare con il loro "servizio", secondo le direttive e i suggerimenti dell'Arcivescovo, con il coordinamento dell' Assistente Ecclesiastico, il trasferimento della Sacra Effigie da e verso la Basilica dell'Eremo; offrire occasioni di confronto e di formazione sulla figura del Portatore mediante attività culturali, mostre, incontri o quant'altro dovesse risultare necessario allo scopo; impegnarsi nel settore della carità attraverso iniziative periodiche o permanenti.Quali sono le attività principali?«L’attività principale dell’associazione, che oggi conta circa 650 por-tatori, è il servizio di trasferimento del Quadro della Madonna della Consolazione dalla Basilica dell’Eremo alla Cattedrale cittadina».Che cosa spinge a “portare” la Vara?«L’essere portatore è un valore che si tramanda da padre in figlio, tant’è che sotto la Vara ci sono famiglie di portatori, tutt’ora presenti, fin da fine‘700 inizi ‘800. L’unico punto di riferimento è Lei, Maria ma-dre della Consolazione, il Faro nella strada della vita dei portatori».

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Intervista al Presidente dell'associazione e al dr. Vincenzo Di Giuseppe

Il decano dei medici portatori

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Iniziative

Cari colleghi, ogni giorno tante per-sone rinunciano ad entrare in farmacia

perché non possono permetter-si di acquistare i farmaci di cui avrebbero bisogno. Lo scopo del Banco Farmaceutico è quello di aiutare le persone indigenti ri-spondendo al loro bisogno far-

maceutico attraverso la collaborazione con gli enti caritativi che accolgono quotidianamente i più poveri, nel rispetto delle nor-mative vigenti in materia sanitaria. Sabato 9 febbraio 2019 avrà luogo la diciannovesima giornata della raccolta del farmaco che coinvolgerà oltre 4000 farmacie in Italia. Sarebbe auspicabile che ciascun medico decidesse di dedicare qualche ora di quel giorno ad accogliere i pazienti nelle farmacie del proprio terri-torio incentivando la raccolta di farmaci ed invitando a limitarne gli sprechi, donando a chi ne ha più bisogno. Banco Farmaceutico si impegna a coordinare tutte le attività

della giornata della raccolta dando anche la massima risonanza mediatica. Per ogni informazione ulteriore, ci si può rivolgere al Dottor Giu-seppe Muscianisi. Tel 3355289239.C

Sabato 9 febbraio 2019 la diciannovesima giornata della raccolta del farmaco

Banco Farmaceutico

1. Didascalia foto. Il dr. Giuseppe Zampogna al tavolo dei relatori

È importante sapere che tutti i medici e gli odontoiatri posso-no richiedere la pensione anticipata del fondo di previdenza generale quota A. Per poter fare ciò, in base agli attuali rego-lamenti, è necessario che il medico abbia compiuto i 65 anni di età; abbia maturato 20 anni di anzianità contributiva sul Fondo di previdenza generale Quota A e non sia titolare di una pensione da totalizzazione o di invalidità a carico dell’Enpam.Gli iscritti all’Enpam che intendono accedere al pensionamen-to anticipato di vecchiaia all’età di 65 anni devono optare per il calcolo della pensione con il sistema contributivo per tutta l’anzianità maturata sulla Quota A del Fondo di previdenza generale. L’opzione deve essere espressa formalmente com-pilando un modulo specifico entro il mese in cui si compiono 65 anni. La scadenza è improrogabile: chi è nato il 10 marzo, ad esempio, dovrà spedire il modulo di opzione al massimo

entro il 30 marzo. In ogni caso è meglio inviare i moduli anco-ra prima, cioè entro l’anno che precede il compimento dei 65 anni. Così facendo, infatti, gli uffici che calcolano i contributi previdenziali potranno addebitare la Quota A fino alla data precisa della pensione e l’iscritto non avrà l’incomodo di do-ver chiedere rimborsi o di pagare conguagli successivamen-te. Diversamente la pensione spetterà, previa presentazione dell’apposita domanda, dal compimento del sessantottesimo anno di età.Gli iscritti possono comunque revocare l’opzione entro il mese in cui si compiono 65 anni. La revoca deve essere effettuata solo tramite raccomandata A/R inviata a: Fondazione EnpamServizio Prestazioni Settore Pensioni Ordinarie Fondo gene-rale P.zza Vittorio Emanuele II, n° 78 00185 – Roma oppure tramite pec a: [email protected]

La pensione anticipata del Fondo di previdenza generale Quota A

Si accettano segnalazioni di nominativi di medici calabresi che abbiano già realizzato e registrato invenzioni industriali in campo medico e scientifico allo scopo di programmare una giornata Ecm. Già nel 2015 si è discusso dei seguenti “trovati”: Farmaforesi elettrodica, Stereotassico, Simulatore per l’addestramento laparoscopico, Brain computer Interface.

Il Coordinatore CAF Antonino Zema

Commissione Formazione

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Attività svolte

Appuntamenti

reggina. Anna Federico, poi, ha messo in evi-denza il ruolo sempre più centrale delle don-ne nella medicina prima di introdurre il con-cetto di medicina di genere che fa riferimento ai comportamenti, ruoli, aspettative ed atti-vità svolte dall’individuo nella società; una disciplina che studia le differenze biologiche, funzionali, psicologiche, sociali e culturali tra uomini e donne e la loro influenza sullo stato di salute e di malattia per giungere a decisioni terapeutiche personalizzate, basate sull’evidenza, sia nell’uomo che nella donna. «Fino al 1990 – ha rammentato Anna Fe-derico – la medicina si costruiva attraverso il riferimento al corpo maschile e le uniche differenze riguardavamo l’apparato riprodut-tivo/ginecologico».Per Antonio Nicolò, consigliere dell’Ordine dei Medici e Direttore dell’Unità operativa di Anatomia patologica del Grande Ospedale Metropolitano, che ha relazionato sulla dia-gnostica dell’agoaspirato, «prima di una buo-na terapia è importante una buona diagnosi, nonché un gioco di squadra fra i vari specia-listi del percorso terapeutico».Celestino Pio Lombardi, Direttore dell’Unità operativa complessa di chirurgia endocrina del Policlinico Gemelli di Roma, disquisendo sul cancro della tiroide, ha sottolineato l’im-portanza della prevenzione.Le altre relazioni, riguardanti i vari apparati, sono state curate da: Caterina Trifirò, derma-tologa, Manuela Priolo, genetista, Giuseppe Pavone, ginecologo, Bruno Martino, ematolo-go, Rocco Giannicola, oncologo, Edoardo Sgrò, urologo, Pierpaolo Correale, oncologo, Said Al Sayyad, consigliere dell’Ordine dei Medici e primario dell’Unità operativa di Radiotera-pia del Grande Ospedale Metropolitano, Car-melo Tuscano, radioterapista. Di “oncologia integrata” ha disquisito Carmen Marchese mentre Maria Giuseppa Giustra ha illustrato alcuni casi clinici. In conclusione una tavo-la rotonda con Francesca Arvino, psicologa, Laura Sambo, medico omeopata e Paola Ser-ranò, oncologa, per discutere delle reazioni fisiche ed esistenziali al momento della dia-gnosi e nel fine vita. A moderare le sessioni di lavoro: il Vicepresidente dell’Ordine dei Medici, Giuseppe Zampogna, il Segretario, Vincenzo Nociti, i consiglieri: Anna Maria Danaro, Antonino Zema, Domenico Tromba e Marco Tescione, i medici dell’Aidm: Armida Moscardini, Grazia Palermo, Maria Domenica Crea, Maria Malara nonché da Antonino Iaria, oncologo e da Paolo Versace, radiologo.

“L’Alieno: il nemico da distruggere. Differenze di genere in oncologia. Nuove frontiere nella cura dei tumori”: è stato questo il tema di un interessante evento formativo ecm promos-so dalla Associazione Italiana Donne Medico (Aidm), sezione di Reggio Calabria e dalla Commissione Pari Opportunità presso l’Or-dine dei Medici. L’evento, molto partecipato da tutte le categorie mediche e sanitarie, ha rappresentato l’occasione per aprire diverse finestre sull’oncologia di genere, stimolando i relatori a valutare le differenze tra uomini e donne sull’incidenza di alcuni tipi di can-cro, sull’importanza della prevenzione ma soprattutto sull’appropriatezza della cura allo scopo di ridurre eventuali errori nella pratica clinica. Infatti, come ha sottolineato, nell’introduzione, Anna Federico, consigliere dell’Ordine dei Medici ed anatomopatologa, la sperimentazione dei farmaci, ancora oggi, avviene, ancora oggi, spesso, solo sull’uomo,

Differenze di genere in oncologia quando è ormai scientificamente provato che la risposta alle terapie farmacologiche registra sensibili differenze legate al genere con la conseguenza che la donna potrebbe essere curata in maniera molto più appro-priata. È stato rimarcato, inoltre, il messag-gio della necessità di una stretta simbiosi tra medicina di genere, medicina integrata e medicina tradizionale per il riconoscimento della validità di percorsi di crescita che an-noverino anche il miglioramento dell’appa-rato tecnologico.Dopo i saluti di Pasquale Veneziano, pre-sidente dell’Ordine dei Medici, Anna Maria Rosato, presidente della sezione reggina dell’Aidm, ha mutuato alcune parole di Oria-na Fallaci che chiamava alieno il suo cancro e lo esorcizzava precorrendo i tempi perché pensava alla medicina integrata in un rap-porto di guerra e di sfida con esso.Anna Maria Danaro, coordinatrice della Com-missione pari opportunità dell’Ordine dei Medici, ha rammentato l’attivismo dell’Aidm

Attività trimestrali dell’Ordine | set · ott · nov

Sedute Consigli Direttivi: 24.09.2018 - 19.11.2018

Commissione Medica 24.09.18 - 22.10.2018 - 19.11.2018

Commissione Giornale Ordine 24.09.2018- 30.10.2018 - 10.11.2018

Commissione ECM 30.10.2018

Commissione CTU 06.11.2018

Commissione Pari Opportunità 19.09.2018

Commissione Rapporti Ordine, Società, Volontariato 18.09.2018

L’alieno: il nemico da distruggere Differenze di genere in oncologia – nuove frontiere nella cura dei tumori.

Ecm: Management della malattia venosa cronica e del linfedema nella pratica clinica.

Incontro sulle novità in tema di fatturazione elettronica.

Ecm: “Disturbo della condotta e del comportamento alimentare: obesità, bulimia, anoressia e malnutrizione in età pediatrica".

Andi – Associazione Nazionale Dentisti Italiani Presso Auditorium Ordine dei Medici Reggio Calabria

Commissione Pari Opportunità: Giornata delle donne Presso Auditorium Ordine dei Medici Reggio Calabria

24nov

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06ott

09mar

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Appuntamenti e Eventi

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Il nuovo Regolamento Europeo definisce “trattamento di dati” ogni operazione di raccolta, registrazione, organizzazione, conservazio-ne, consultazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazio-ne, raffronto, utilizzo, interconnessione, blocco, comunicazione, dif-fusione, cancellazione e distruzione di dati, anche se non registrati in una banca di dati, sia che si utilizzi il computer, sia che si lavori su carta.Sulla base di questa definizione, è praticamente impossibile che il medico non esegua nessun “trattamento” dei dati dei propri pa-zienti. Ad esempio, anche tenere un’agenda degli appuntamenti con annotati i nominativi dei pazienti, emettere una fattura, fornire le fatture al commercialista per gli adempimenti fiscali è un tratta-mento di dati.Cosa deve fare il medico nel suo studio per essere in regola dopo l’entrata in vigore del Regolamento Europeo 679/2016?Possiamo riassumere così:- identificare i soggetti interessati al trattamento dei dati;- predisporre un’adeguata informativa;- raccogliere il consenso;- istituire il Registro dei trattamenti dei dati;- elaborare procedure per fronteggiare le ipotesi di violazione della privacy.I soggetti interessati al trattamento dei dati da parte di un medico sono i suoi pazienti ma non solo, il medico potrebbe gestire anche i dati personali del suo personale dipendente, dei suoi collaboratori o dei suoi fornitori.L’informativa sul trattamento dei dati personali è una dichiarazione scritta con linguaggio semplice e chiaro da rendere nota al pazien-te anticipatamente rispetto al trattamento dei dati. Può essere con-segnata ad ogni singolo paziente, oppure affissa nella sala d’attesa dello studio.L’informativa deve contenere tutta una serie di informazioni, secon-do quanto previsto dal Regolamento Europeo, che si possono così riassumere:- dati di contatto del Titolare dello Studio;- dati di contatto del Responsabile del trattamento dei dati (se pre-sente);- dati di contatto del Responsabile della protezione dei dati – DPO (se presente);- finalità e scopo del trattamento dei dati;- modalità di trattamento dei dati;- tempo di conservazione dei dati;- soggetti a cui i dati vengono comunicati;- trasferimento all’estero dei dati;- diritti dell’interessato.È importante ricordare che l’informativa è un adempimento obbli-gatorio e in nessun modo eludibile. Una volta informato il paziente, il medico deve raccogliere il consenso in forma orale, ma per evitare future ed eventuali contestazioni è opportuno che venga raccolto in forma scritta, con la sottoscrizione di un apposito modulo.

A cura del Direttore responsabile

General Data Protection Regulamentation (GDPR). Di che stiamo parlando?

Lo scorso 29 agosto è entrata in vigore la Legge sulla concorrenza.Per quanto riguarda il mondo dell’odontoiatria, la Legge sulla con-correnza non rappresenta certo una rivoluzione.Le novità che riguardano tutto il mondo delle professioni, impattano sicuramente sull’operatività giornaliera anche del mondo dentale. Queste riguardano:• l’obbligo assicurativo;• gli oneri informativi sui titoli posseduti dai professionisti;• le specifiche modalità di comunicazione di rilevanti informazioni a favore del paziente, con la predisposizione di un preventivo di massima dei compensi professionali legati all’attività clinica. L’obbligo di possedere un’assicurazione professionale è già norma-tivamente previsto da anni. Ora, il legislatore ha cercato di rende-re standard nelle polizze le clausole che prevedono un periodo di ultra-attività di 10 anni rispetto alla scadenza della polizza (c.d. postuma). In modo analogo, ha introdotto la possibilità di inseri-re clausole di retroattività illimitata per garantire il professionista rispetto a sinistri antecedenti la data di inizio della polizza e per-mettergli di variare la propria compagnia assicurativa senza incor-rere in pesanti “effetti collaterali”. Infine, si segnala l’obbligatorietà dell’indicazione nei rapporti con il paziente non solo degli estre-mi della polizza ma anche del massimale della stessa, nonché di eventuali variazioni successive. È, inoltre, ora obbligatorio rendere noto e comunicare ai pazienti i titoli e le eventuali specializzazioni posseduti dall’odontoiatra. Infine, è prevista l’obbligatorietà della forma scritta o digitale del preventivo di massima da fornire al paziente, da modularsi in vir-tù dell’importanza e articolazione della prestazione professionale. Dovranno inoltre essere chiariti al paziente il grado di complessità del piano di cura, le varie voci di costo del preventivo compren-sive di spese, oneri e contributi. In tal caso, la vera novità consi-ste nell’obbligatorietà della forma scritta o digitale del preventivo che, come detto, può essere di massima. Il consiglio, ovviamente, è quello di farsi firmare l’accettazione del preventivo dal paziente per evitare spiacevoli discussioni o problematiche successive.È opportuno ricordare che quanto fin qui riepilogato vale per i sog-getti iscritti all’Albo degli Odontoiatri ma, per favorire la massima concorrenza, sarebbe necessario che fosse pienamente operativo per tutti i soggetti che erogano prestazioni odontoiatriche, società di capitali incluse.La novità di maggiore impatto sul mondo delle società di capitali operanti nell’odontoiatria riguarda la centrale figura del direttore sanitario. Già dal 29 agosto 2017, infatti, è possibile svolgere la fun-zione di direttore sanitario in società che esercitano attività odon-toiatrica unicamente in una sola struttura. Inoltre, in presenza di una struttura sanitaria polispecialistica che eroghi prestazioni sanitarie anche nel campo odontoiatrico, si do-vrà nominare un direttore sanitario quale responsabile per i servizi odontoiatrici. Qualora, invece, il precedente direttore sanitario fosse già in possesso dei requisiti anche per l’esercizio dell’attività odon-toiatrica (iscrizione all’Albo degli odontoiatri) nulla cambierà.

A cura del Direttore responsabile

La nuova legge sulla concorrenza: le novità per l'odontoiatria

Pagina odontoiatrica

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Biomedicina

L'idea della nascita del Liceo Bio-medico oggi non è solo un proget-to astratto: è una realtà scolastica compiuta grazie alla cooperazio-

ne tra il Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria (indicata dal MIUR come scuola capofila) e all'Ordine dei Medici di Reggio Calabria (indicato come ordine pilo-ta dalla FNOMCEO).Tutto partì nel 2011, in riva allo Stretto, dove è stato ideato e sperimentato per la prima volta un percorso didattico di Biomedicina. Questo percorso, unico in Italia, nella strut-tura e nei suoi contenuti, a conclusione di due cicli scolastici di sperimentazione, per un totale di sei anni, presso il liceo scientifi-co “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria, si è rivelato un vero e proprio successo, certi-ficato dai numeri: il 98% degli studenti che hanno completato il percorso ha superato i test di accesso alle facoltà medico-sanitarie a numero chiuso senza alcuna preparazione ulteriore.Sono stati proprio questi dati a mettere, per la prima volta, d'accordo la Federazione Na-zionale degli Ordini dei Medici e il Ministe-

ro, in un protocollo su scala nazionale.Questo progetto ha coperto un vuoto norma-tivo nella scuola pubblica perché costituisce un collegamento diretto con l’Università, con grande soddisfazione di studenti e famiglie. Il liceo Biomedico, progetto che ha subito ricevuto il parere positivo della Direzione Generale degli Ordinamenti scolastici e del Comitato centrale della Federazione Nazio-nale degli Ordini dei Medici, sta prendendo forma ogni giorno di più. Questo è quello che è emerso nell'ultimo incontro che si è svolto il 30 ottobre 2018, nella sala "Aldo Moro" del Miur, a Roma, cui hanno parte-cipato i componenti della cabina di regia i medici: Roberto Monaco, Roberto Stella, Pasquale Veneziano, la dirigente scolastica del Liceo Scientifico di Reggio Calabria, Leo-nardo da Vinci, Giuseppina Princi, ed il com-ponente del Comitato Scientifico, Domenico Tromba ed i referenti medici e scolastici del-le 27 province che hanno aderito al primo corso. A tale incontro ha presenziato anche il Senatore Mario Pittoni, componente della Settima commissione permanente (Istruzio-ne pubblica /beni culturali) del Senato, per

fare il punto sulla situazione del percorso. L'incontro è stato moderato dell'ispettore del Miur Massimo Esposito che fa parte an-che della cabina di regia di questo impor-tante progetto che ha riscosso consensi e su-scitato entusiasmi tra i ragazzi dei licei così come tra gli insegnanti, i medici e ora anche fra politici e istituzioni. Il percorso è oggi giunto al secondo anno di sperimentazione nazionale presso le scuole individuate dal Miur. Il cammino di questo progetto prose-gue a gonfie vele e ci sono tutti i presupposti per giungere, come è stato detto nell'ultimo incontro presso il Ministero, con un provve-dimento ad hoc, all'istituzionalizzazione per tutti i licei scientifici e classici del Paese. Ciò potrebbe portare a modificare l’accesso, alle facoltà di medicina, che attualmente è ancora a numero chiuso, utilizzando in un modo ancora da definire, il modello del per-corso didattico-orientativo di biomedicina.

Dalla Redazione

L

prossima tappa?Liceo Biomedico,

Il percorso è giunto al secondo anno di sperimentazione nazionale riscuotendo molti consensi.

1. Didascalia foto. Francesca Torretta, Giusy Princi, Mario Pittoni, Massimo Esposito, Roberto Monaco, Pasquale Veneziano e Domenico Tromba,

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Anziani e longevità

Italiani più longevi rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea ma con condizioni di salute peggiori: è questo il quadro che ci descrive l’Istat ed al-

cuni studi di settore, secondo i quali nel Bel Paese la speranza di vita a 65 anni è più ele-vata di un anno, per entrambi i sessi, se para-gonata a quella delle altre nazioni del Vecchio Continente. Molti dati utili ad una riflessione su un tema che coinvolge da vicino gran parte dei col-leghi, è stata fornita dalla ricerca Istat, resa pubblica nei mesi scorsi, “sulla condizione di salute degli anziani in Italia ed in Europa”.Per le patologie croniche, emergono, in ge-nerale, migliori condizioni degli italiani tra i soggetti in età compresa fra i 65 ed i 74 anni, con riguardo un po’ a tutte le malattie; situa-zione diversa per gli over 75, le cui condizioni risultano peggiori. Altro dato importante da sottolineare è che circa un anziano su due

soffre di almeno una malattia cronica grave o è multicronico, con percentuali che variano tra il 59 ed il 64% fra gli ultraottantenni. Il 23,1% degli anziani, poi, ha gravi limitazioni funzionali e motorie: il 2% in più rispetto alla media dei Paesi Ue; un dato legato alla mag-giore quota di donne molto anziane in Italia. Secondo questo studio, le donne riportano meno frequentemente malattie croniche gra-vi ma più multicronicità e limitazioni motorie o sensoriali. Rispetto agli uomini, la popola-zione femminile lamenta più dolore fisico da moderato a molto forte. Inoltre, in Italia, la grave riduzione di autonomia personale riguarda oltre un anziano su dieci: un feno-meno in linea con la media europea per gli anziani compresi tra i 65 ed i 74 anni men-tre è superiore fra gli over 75, in particolare per le donne. L’11,2% degli anziani riferisce gravi difficoltà in almeno un’attività di cura della persona, come fare il bagno o la doccia

(10,3%), sdraiarsi e alzarsi dal letto o sedersi ed alzarsi da una sedia (7,3%), vestirsi e spo-gliarsi (7,3%). Il 30,3% incontra gravi difficoltà nello svolgere le quotidiane attività di tipo domestico come preparare i pasti, fare la spe-sa, prendere le medicine, fare i lavori di casa.In questo scenario, purtroppo, dobbiamo con-statare che le strutture sanitarie e sociosani-tarie risultano deficitarie se non, addirittura assenti. Cui prodest?.

Vincenzo Nociti

IGli Italiani vivono di più rispetto alla media dei Paesi dell’Unione Europea

Anziani e longevità: più longevi ma più sofferenti

1. Didascalia foto. Il dr. Giuseppe Zampogna al tavolo dei relatori

La cultura della cardioprotezione per accrescere la sicurezza pubblica e privata: è questa la mission di una intera giornata promossa da Blu Corporation – Centro di formazione Salvamento Agency, a Reggio Calabria. Gli Operatori della Blu Corporation - Ente accredito Regione Calabria per i corsi BLSD - hanno formato alle manovre di rianimazione cardio-polmonare e all'uso del de-fibrillatore. Dipendenti pubblici e privati, forze dell’ordine, spor-tivi e non solo, hanno avuto l’opportunità di effettuare un corso Blsd (Basic life support and defibrillation) per adulto, bambino e lattante. La seconda parte della giornata, poi, è stata dedicata ad un corso avanzato di somministrazione dell’ossigeno per soccor-ritori professionali. Le sessioni sono state scandite dagli esaustivi interventi formativi di Francesco Marcellino, Responsabile Blu Corporation, Annibale Panacea, Direttore Sanitario e dall’istrut-tore Blsd, Roberto Polimeni che hanno istruito i novelli operatori. wwTra i corsisti divenuti operatori Blsd anche i dipendenti del-

la Segreteria dell’Ordine dei Medici che, dall’aprile dello scorso anno è divenuta sede cardioprotetta.Ogni anno le vittime di arresto cardiaco superano di gran lunga quelle causate dagli incidenti stradali. Sono circa 70.000 le per-sone che ogni anno perdono la vita nel nostro Paese per morte cardiaca improvvisa. Per la persona colpita da arresto cardiaco, ogni minuto che passa è di vitale importanza: in soli sessanta secondi, infatti, si abbassano del 10% le sue possibilità di restare in vita. Dopo soltanto 5 minuti di tempo, le possibilità di salvezza scendono al 50%, dopo solo 10 minuti si incorre in morte cele-brale. Per questo motivo, l’intervento rapido del soccorritore oc-casionale, diventa fondamentale fino all’arrivo dei soccorsi. Oltre il 70% delle vittime di arresto cardiaco muore prima di raggiun-gere l’Ospedale. Dati e numeri che rendono plasticamente l’idea di quanto sia fondamentale e civilmente utile avere le nozioni basilari per effettuare queste semplici e “vitali” manovre.

Cardioprotezione questione di civiltà

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Attualità

La legge di bilancio 2018 stabili-sce un passaggio alla fattura elet-tronica da 1° gennaio 2019. Per venire incontro alle esigen-

ze dei medici titolari di partita Iva, che do-vranno adeguarsi alle nuove disposizioni di legge, l’Ordine dei Medici, ha promosso un incontro presso il proprio Auditorium in cui ad illustrare le novità, a dipanare i dub-bi con un taglio anche pratico, è intervenu-to Massimo Fotia, dottore commercialista. La fattura elettronica deve essere:1. Facoltativamente sottoscritta digitalmen-te per avere la certezza della data di emis-sione, della provenienza della fattura e della sua immodificabilità da parte del destinata-rio (nella riunione del Forum Italiano sulla fatturazione elettronica del 26 marzo u.s. è stato evidenziato che saranno accettate an-che fatture con sistemi diversi che ne assicu-rino l’immodificabilità);2. Trasmessa telematicamente utilizzando un sistema di interscambio;3. Archiviata elettronicamente in un sistema che dia garanzia di conservazione e di immo-dificabilità del contenuto.La fattura elettronica nei rapporti tra sogget-ti titolari di partita Iva e tra soggetti titolari di partita Iva e acquirente senza partita Iva dovrà essere emessa nel medesimo forma-to oggi previsto per le fatture elettroniche

verso la P.A. e dovrà essere trasmessa alla controparte tramite il sistema d’interscam-bio gestito dall’Agenzia delle entrate. L’A-genzia delle Entrate, unitamente alla Sogei, ha messo a punto un sistema gratuito per le fatture elettroniche Pubblica Amministrazio-ne, chiamato Sistema di interscambio (SDI). Il Sistema di Interscambio è utilizzabile, quindi, sia dalla Pubblica Amministrazione, che dalle imprese, che dai professionisti, per emettere e ricevere secondo modelli stan-dardizzati dall’Agenzia delle Entrate le fat-ture elettroniche. È stato chiarito che la fat-tura elettronica si considera emessa se non viene scartata dal Sistema di Interscambio e la condizione di esistenza di una fattura è il transito nel Sistema di Interscambio.Gli obblighi di conservazione elettronica vengono soddisfatti per tutte le fatture elet-troniche o documenti informatici che transi-tano attraverso il Sistema di Interscambio e memorizzati dall’Agenzia delle Entrate.Modalità operativaOgni titolare di partita Iva dovrà decidere se: 4. operare in autonomia avvalendosi dei servizi gratuiti messi a disposizione dall’A-genzia delle Entrate o appoggiandosi ad un provider informatico;5. Appoggiarsi ad un professionista che svol-ge il servizio in proprio (o utilizzando a sua volta un provider).

Le fatture elettroniche seguiranno due diver-se strade a seconda del paziente6. Se titolare di partita Iva il soggetto rice-verà le fatture in formato elettronico tramite il sistema di interscambio, se ha richiesto un codice destinatario; se non ha richiesto un codice destinatario riceverà le fatture sulla PEC.7. Se privato non titolare di partita iva conti-nuerà a ricevere le fatture in formato carta-ceo o analogico ma potrà anche consultarle accedendo ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. L’obbligo di emettere fatture elettroniche non si applica ai soggetti con regimi minori (es: minimi, forfettari).La legge di bilancio considera non emessa quella prodotta con modalità diverse. Chi ac-quista nell’esercizio della professione (arte o impresa) e dovesse ricevere una fattura non regolare, dovrà intervenire per il tramite del sistema interscambio allo scopo di evitare la sanzione a carico di chi non esige un documen-to canonico.La generalizzazione della fatturazione elet-tronica comporterà oneri, che potranno però trovare un bilanciamento per i soggetti con partita Iva:8. Ottimizzazione della gestione finanziaria; 9. Riduzione degli errori;10. Data certa di emissione, trasmissione e ricezione delle fatture;11. Verrà meno lo spesometro;12. La conservazione elettronica sarà gesti-ta dalla memorizzazione a cura dell’Agenzia delle Entrate o del provider;13. L’agenzia delle Entrate mette a disposi-zione (professionisti e imprese in contabilità semplificata):• Gli elementi informativi necessari per la predisposizione dei prospetti di liquidazione periodica dell’Iva;• Una bozza di dichiarazione annuale dell’i-va e di dichiarazioni dei redditi, con i relativi prospetti riepilogativi dei calcoli effettuati;• Le bozze dei modelli F24 di versamento re-canti l’ammontare delle imposte da versare, compensare o richiedere a rimborso.

L

Istruzioni per l'usoFatturazione elettronica

Qualora non dovessero intervenire proroghe, la fattura-zione elettronica entrerà in vigore il prossimo gennaio.

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ECM

“Management della malattia venosa cronica e del linfe-dema nella pratica clinica”: è stato questo il tema di una

giornata di studio promossa dall’Ordine dei Medici di Reggio Calabria con il patro-cinio della Società Italiana di Angiologia e patologia vascolare.«La malattia venosa cronica – ha spiegato in apertura Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggior-namento dell’Ordine – è una patologia che colpisce prevalentemente le donne ed in particolari circostanze come la gravi-danza, durante l’assunzione di pillole an-ticoncezionali o nei casi di sovrappeso. Il linfedema, invece, è una patologia ancora poco conosciuta pure fra i medici». Il Pre-sidente dell’Ordine, Pasquale Veneziano, nel porgere i saluti di rito, è tornato sul tema delle aggressioni ai medici, annun-ciando l’imminente iniziativa, che coin-volgerà tutti gli ordini calabresi in quel di Crotone. «L’evento che si svolgerà il prossimo 19 ottobre a Crotone, dinnanzi ai massimi rappresentanti della Federazione Nazio-nale – ha sottolineato Veneziano – sarà soprattutto l’occasione per fare delle pro-poste, a livello regionale, che uniscano tutte le province in una strategia comune a difesa dei medici che, sempre più spes-so, nella nostra regione, sono oggetto di aggressioni ed intimidazioni. È, infatti, ne-cessario individuare delle forme di tutela adeguate per i medici che, in questo mo-mento storico, sono sotto attacco».Ideatrice dell’iniziativa Ornella Manfero-ce, angiologa, che ha evidenziato che lo scopo principale dell’evento consiste nel migliorare il percorso diagnostico-tera-peutico del paziente.«La presenza di cultori della materia – ha puntualizzato Ornella Manferoce – ci ha permesso di focalizzare nuovi percorsi diagnostico-preventivi, attualità terapeu-tiche nel trattamento delle varici come la

scleromousse che può sostituire il tratta-mento chirurgico con grande vantaggio in termini di benessere e di costi. Inoltre, si è posta l’attenzione sulle ulcere venose che rappresentano il 70% delle ulcere vascola-ri con alti costi sociali che possono porta-re disabilità progressive nonché riduzione della capacità lavorativa. Infine, il linfede-ma rappresenta una patologia con 40 mila nuovi casi all’anno in Italia. A tal riguar-do va evidenziata la bontà del lavoro che sta portando avanti il reparto di medicina nucleare degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria attraverso un esame diagnostico, completamente a carico del sistema sani-tario nazionale, ovvero la linfoscintigrafia, gold standard nella diagnosi del linfede-ma». Per Giuseppe Zampogna, Vicepresi-dente dell’Ordine dei Medici e moderatore di una delle sessioni «una diagnostica ap-propriata è fondamentale per giungere ad una precisa diagnosi e, conseguentemen-te ad un trattamento chirurgico o medi-co-conservativo adeguato grazie alla no-vità dell’emodinamica». Antonino Marsico, referente regionale dell’associazione “Sos Linfedema” ha evidenziato come «questo gruppo si preoccupa di tutelare i pazienti che soffrono di questa patologia favoren-do, al contempo, la creazione di protocolli condivisi su scala nazionale».«La nostra associazione – ha aggiunto Marsico – si è battuta sia per il riconosci-mento del linfedema quale malattia rara sia per la realizzazione delle linee guida; obiettivi entrambi raggiunti».“Observatio atque ratio”: è stato questo il motto del prof. Giuseppe Andreozzi che ha tenuto, quindi una letcio magistralis, alla platea, sulla malattia venosa cronica rac-comandando ai medici l’importanza della visita e dell’osservazione a carpire segni e sintomi di questa patologia.«Abbiamo un’arma in più per migliorare e guarire i pazienti che sono affetti da vene varicose o da malattia venosa cronica che, purtroppo, sono molto invalidanti – ha

affermato l’angiologo Gianluigi Rosi – La scleromousse teleguidata è una tecnica messa a punto nel 2000 che ci consente, senza intervenire chirurgicamente, ma con sistemi di sclerosi chimica ecoguidata, di ridurre ed asciugare una vena dilatata e varicosa agli arti inferiori e che, quindi, crea un danno alla gamba».Per Giuseppe Roscitano, chirurgo vascola-re «nella rivascolarizzazione chirurgica ed endovascolare dei pazienti con ischemia critica ed ulcere ischemiche, oggi si tende ad essere meno invasivi possibile grazie a dei dispositivi che ci permettono di cu-rare con l’angioplastica mentre, solo nei casi più difficili, è necessario ricorrere al bypass periferico con vena safena».Domenico Mingaldi, presidente regiona-le della Società Italiana di Angiologia e patologia vascolare, relazionando su “dia-gnostica vascolare ed emodinamica in fle-bologia”, ha rimarcato l’importanza della prevenzione e dell’uso della calza elastica.In veste di relatori sono intervenuti, inol-tre: Pasquale Iacopino, Angela Conti, Ana-stasio Palmanova, Pietro Volpe, Concetta Minacapelli, Francesco Calcopietro, Miche-le Calogero, Loredana Pilegi, Soccorsa Mo-rano, Giuseppe Polimeni, Marco Riggio. A moderare le sessioni, poi, si sono alternati: Maria Gabriella Iovane, Michele Rendace, Vincenzo Carabetta e Sergio Monaco.L’incontro si è concluso con un corso prati-co di bendaggio elastocompressivo..

Dalla Redazione

MInteressante giornata di studio promossa dall’Ordine dei Medici di Reggio Calabria

Zoom su malattia venosa cronica e linfedema

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Una corazzata che inanella suc-cessi da 40 anni. L’As Medici di Reggio Calabria continua ad ar-ricchire il proprio palmares ed in

Sardegna, nella 21^ edizione del Campiona-to Italiano Medici di calcio, ha conquistato il suo quinto scudettodopo Pistoia (1999), Copanello (2000), Lica-ta (2009) e Ragusa (2012). Per l’A.S. Medici Reggio Calabria questo quinto titolo tricolo-re costituisce il tredicesimo trionfo in asso-luto, con ben 23 finali disputate in tutto, in tornei nazionali e internazionali (Campione del Mondo nel 1992, Campione d’Europa nel 1995, 5 scudetti, 3 Coppe Italia e 3 Parkinson Cup).Come dicevamo, l’A.S. Medici Reggio Cala-bria si è laureata Campione d’Italia per la quinta volta nella sua storia ed il suo ini-mitabile palmares si arricchisce così di un nuovo grande e prestigioso trionfo. La 21^ edizione del Campionato Italiano Medici di calcio, organizzata dall’ASD Nazionale Medi-ci Calcio, si è svolta a Santa Teresa Gallura e Palau (Sassari). La squadra reggina, dopo alcuni anni difficili che hanno reso indi-

spensabile un corposo rinnovamento, è ar-rivata al campionato nazionale medici con un gruppo numerosissimo e compatto, con gli anziani a fare da collante, con il rientro di alcuni dei protagonisti degli ultimi grandi successi e con tantissimi giovani di qualità prima di tutto dal punto di vista umano, per un mix eccezionale. Nella fase preliminare di qualificazione la squadra parte alla grande battendo all’esordio Trinacria Palermo, con un 3-1 che non ammette repliche, grazie alle reti di Salvatore Cassone, Peppe Parlongo e Gaetano Cassone. Nella seconda giornata in-cappa invece in una sconfitta di misura con-tro Napoli (0-1) ma è una battuta d’arresto ininfluente perché, nella terza ed ultima par-tita del girone preliminare, seppur con una formazione coraggiosamente rivoluzionata e rinfrescata con la presenza di molti gioca-tori nelle prime due gare in panchina, viene fuori una grandissima prestazione contro Brianza-Milano ed una vittoria (2-0), con reti di Antonino Moschella e Giovanni Genovese.Nei quarti di finale i medici reggini si sba-razzano facilmente dei colleghi di Palermo con netto 3-0 grazie alla doppietta del sor-

prendente Antonino Moschella e ad una rete dell’instancabile Giovanni Genovese. In semifinale i medici reggini se la vedono con la squadra dei colleghi di Cosenza: una partita difficile ma vinta meritatamente gra-zie ad un grande primo tempo chiuso con il doppio vantaggio grazie alla reti di Giovanni Genovese e Gaetano Cassone ed una ripresa gestita in controllo, per un risultato finale di 2-1. L’importantissima vittoria viene dedi-cata, al triplice fischio finale, allo sfortuna-tissimo Salvatore Cassone, fermato da una frattura della clavicola ma a bordo campo a tifare.Nella finale, disputata a Palau, contro Trina-cria Palermo, la sfida è stata risolta da un colpo da fuoriclasse di Peppe Parlongo che, dopo una bellissima azione, scarica un gran tiro in diagonale che non lascia scampo al portiere avversario. I palermitani cercano di reagire ma la difesa reggina è un muro in-superabile, il centrocampo una diga e Pep-pe Parlongo, eroico, continua a giocare pur avendo il naso rotto in seguito ad un duris-simo contrasto con un avversario. Dopo 7’ di recupero in campo è un delirio con scene di gioia collettiva, tanta commozione e lacrime per un successo che si ripete a distanza di sei anni da quello di Ragusa del 2012.Ed ecco la lista dei 26 neocampioni d’Italia con Pino Naim nella doppia veste di Presi-dente ed allenatore: Francesco Battaglia, Giacomo Simeone, Giampaolo Lamberti, Pep-pe Parlongo, Rosario Cassone, Franco Crocè, Pino Meliadò, Ciccio Lapa, Stefano Restuccia, Salvatore Cassone, Ciccio Piccolo, Antonino Labate, Franco Polimeni, Gianmarco Simoni, Giovanni Genovese, Dario Sferrazza, Arturo De Leo, Antonino Moschella, Danilo Galletta, Peppe Ielo, Peppe Laganà, Gaetano Cassone, Antonio Carbone, Mattias Carbone, Carmelo Buttà.

Dalla Redazione

U

Campione d'ItaliaL'A.S. Medici R.C.

Sport

L’AS Medici di Reggio, in Sardegna, nella 21^ edizione del Campionato Italiano conquista il suo quinto scudetto

1. Didascalia foto. La formazione della squadra dell'A.S. Reggio Calabria

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Bravi medici, ottimi calciatori. Nella nostra provincia esiste, in-fatti, un gruppo di medici/calcia-tori che ha una bacheca degna

dei club più titolati sul pianeta. Stiamo parlando della squadra dei Medici di Me-lito che è stata costituita nella primavera del 1984 quando un periodico francese di medicina ''la Presse Medical'' annunciava la quinta edizione de Le Jeux Mondieux de la Medicine a Montecarlo, nel Principato di Monaco. Alla prima apparizione, sebbene con un numero risicato di medici, appena 13, conquistava il bronzo nel torneo B, ri-servato alle squadre approdate per la pri-ma volta alla manifestazione. L’associazio-ne, sin da allora, è presieduta da Antonino Zavettieri, cofondatore assieme ai colle-ghi, Vincenzo Smorto e Lillo Baccellieri. La compagine melitese è stata cinque volte campione d'Italia: a Trieste nel 1987, a Nu-mana nel 2005, a Villasimius nel 2006, a Port el Kantagui, in Tunisia, nel 2008, ed a Montesilvano-Chieti nel 2017. Per sette volte è stata vicecampione italiana (2000 a Soverato, 2007, 2009, 2011, 2013 e 2015)

e due volte è giunta terza (2010 e 2015).Ben sei i trionfi in Coppa Italia, torneo “G. Villa”: a Fiorenzuola nel 2005, 2006 e 2007, a Villa San Giovanni nel 2012, a Napoli nel 2016 e poi, l’ultimo successo fra le mura amiche. Ed ancora, l’undici del presidente Nino Zavettieri, ha conquistato il secondo posto alla prima edizione del Campionato Euro-Mediterraneo, a Salonic-co nel 1999: insomma una bacheca deci-samente invidiabile quella dei Medici di Melito che, da oltre trent’anni, continua ad incastonare trofei. Come ci spiega il pre-sidente «ci sono aspetti che vanno oltre l’aspetto agonistico e le vittorie e tengono uniti vecchi e nuovi amici ovvero la soddi-sfazione di poter essere utili ai più debo-li oltre che con la professione con forme di beneficenza che, di volta in volta, sono state compiute per essere vicini ai più bi-sognosi.L’ultima chicca la vittoria della Coppa Ita-lia 2018. Al Saverio Spinella, la squadra dei Medici di Melito Porto Salvo ha trion-fato nella final four della Coppa Italia, per l’appunto, battendo i campioni d'Italia di

Reggio Calabria per una rete a zero; rete maturata al 4’ del primo tempo supple-mentare a corredo di un match tiratissi-mo. Ha deciso, dunque, in avvio del primo tempo supplementare il solito Ranieri che chiudeva in rete una bella azione perso-nale superando, in velocità, il portiere avversario e terminava la manifestazione con un poker personale. La finale è vissuta sul filo dell’equilibrio con occasioni da una parte e dell’altra ma anche una spasmo-dica attenzione difensiva in una giornata caratterizzatasi per un clima ancora afoso.Questi i nomi dei protagonisti che hanno permesso ai Medici di Melito di mettere in bacheca la sesta Coppa Italia: Nino Zavet-tieri, Roberto Filomia, Michelangelo Palco, Francesco Stelitano, Dario Tuscano, Guido Zavettieri, Pierluigi Russo, Fabio Loffredo, Agostino Ventra, Gianfranco Graziano, Co-simo Mancini, Andrea Carnuccio, Salvatore Ripepi, Domenico Zoccali, Gennaro Bal-dino, Francesco Ranieri, Sergio Maimone, Giovanni Rodà, Tito Lasco, Francesco Za-vettieri, Natale Iamonte.«La vittoria in Coppa Italia, contro i cugi-ni di Reggio – precisa il Presidente della compagine melitese, Nino Zavettieri – è stata molto apprezzata in quanto siamo ri-usciti a superare i detentori dello scudetto 2018 che, aggiungo, è stato conquistato con merito a Santa Teresa di Gallura. Ciò accresce i nostri meriti con la certezza che le due squadre, a dicembre, scenderanno ancora in campo per aggiudicarsi la Su-percoppa che chiuderà l'annata sportiva 2018».«Per il 2019 – conclude Zavettieri - cer-cheremo di tenere sempre alto il nome di Melito e della Calabria in tutte le compe-tizioni in cui parteciperemo».

Dalla Redazione

Sport

Al Saverio Spinella, la squadra dei Medici di Melito Porto Salvo ha trionfato nella final four della Coppa Italia.

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conquistano la Coppa ItaliaI Medici di Melito

1. Didascalia foto. La formazione della squadra dei Medici di Melito

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Reumatologia in Calabria

Grazie all’iniziativa di un gruppo di medici calabresi, è nata l’Asso-ciazione Calabrese per la Ricerca in Reumatologia, un’associazione

no-profit finalizzata a promuovere il coordi-namento della ricerca scientifica spontanea in Calabria e una maggiore partecipazione dei centri calabresi a progetti di ricerca na-zionali ed internazionali.Tra i soci fondatori il Dr. Maurizio Caminiti e la Dr.ssa Giuseppa Pa-gano Mariano, rispettivamente responsabile e dirigente medico presso la UOSD di Reu-matologia – Grande Ospedale Metropolitano Reggio Calabria.L’Associazione Calabrese per la Ricerca in Reumatologia (ACRR) si propone di:a) contribuire al progresso della ricerca scientifica e delle conoscenze scientifiche

sia in Italia che all’estero nel campo delle malattie reumatiche autoimmuni, autoin-fiammatorie, degenerative, metaboliche e funzionali e più in generale delle malattie del sistema immunitario, anche mediante l’e-rogazione di premi o borse di studio;b) al fine di conseguire l’obiettivo di cui al punto a) favorire la nascita di una rete tra-sversale di professionisti, operanti nella Re-gione Calabria, a vario titolo coinvolti nella gestione di pazienti affetti da malattia reu-matiche, inclusi medici specialisti, medici di medicina generale;c) svolgere attività di aggiornamento profes-sionale e di formazione permanente nei con-fronti degli associati o di terzi interessati con programmi annuali di attività formativa ECM; d) collaborare con gli Organi di Governo, il Ministero della Salute, la Regione Calabria, le aziende sanitarie locali, le Università, gli or-ganismi e le istituzioni sanitarie pubbliche in genere nonché le altre Società Scientifiche, svolgendo la funzione di ideazione e raccordo per iniziative di collaborazione scientifica, su scala regionale, nazionale ed internazionale; e) collaborare con l’Agenzia per i Servizi Sa-nitari Regionali (A.S.S.R.) e la Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (F.I.S.M.) per la elaborazione, diffusione ed adozione delle linee guida e dei relativi per-

corsi diagnostici-terapeutici e la promozione dell’innovazione e della qualità dell’assi-stenza nell’ambito dello studio delle malat-tie reumatiche e del sistema immunitario;f) promuovere trials di studio ricerche scien-tifiche finalizzate e rapporti di collaborazio-ne con altre associazioni, società ed organi-smi scientifici nella predetta area di studio anche mediante la partecipazione a bandi competitivi promossi da enti pubblici o pri-vati finalizzati al finanziamento di progetti di ricerca nell’area di interesse dell’Associa-zione o attraverso il finanziamento di attività di ricerca svolta per conto dell’Associazione presso qualificati istituti di ricerca pubblici o privati;g) facilitare lo scambio culturale ed infor-mativo tra reumatologi ed altri medici spe-cialisti a vario titolo coinvolti nella gestione dei pazienti affetti da malattie reumatiche;h) stimolare lo sviluppo culturale, la formazio-ne e l’istruzione nel campo delle malattie reumatiche presso la società civile, anche mediante campagne di informazione e gior-nate tematiche;i) incoraggiare ogni forma di cooperazione genuinamente scientifica con le imprese operanti nel settore sanitario e farmaceutico. l) favorire l’applicazione delle nuove tecno-logie nel campo dell’assistenza e della ricer-ca reumatologica mediante progettazione e sviluppo di applicazioni, siti web, cartelle elettronicheSebbene appena nata, l’associazione può vantare già numerosi progetti di ricerca in cantiere, di cui 2 già ammessi al finanzia-mento sulla base di bandi competitivi, rispet-tivamente riguardanti la predizione della ri-sposta alla terapia con tofacitinib nell’artrite reumatoide e lo sviluppo di un potenziale approccio terapeutico innovativo nella scle-rosi sistemica. Altri progetti riguarderanno l’artrite psoriasica, la malattia di Sjogren e la fibromialgia.

www.reumatologiacalabria.it

GÈ nata, con tanti obbiettivi, l'Associazione Calabrese per la Ricerca in Reumatologia

Ricerca reumatologica in Calabria obiettivo possibile

Si invitano gli iscritti all’Ordine che an-dranno a versare il contributo annuale 2018, oltre la data di scadenza, prevista per il 30.04.2018, ad inviare copia del-la ricevuta dell’avvenuto pagamento al seguente numero di fax: 0965893074, o al seguente indirizzo di posta elet-tronica: [email protected], o al seguente indirizzo pec: [email protected]

Aver incontrato, affisso ai vetri di un pa-lazzo, il manifestino di dipartita di un collega e subito accanto di un altro mi ha fatto rimanere esterrefatto ed an-cora adesso ci penso. È stata un’espe-rienza agghiacciante che mi ha parlato della precarietà della vita e della ne-cessità di godere di ogni momento che ci viene offerto nella meraviglia del nostro. Qui di seguito, i versi che mi ha suscitato la notizia della prematura di-partita dei colleghi Diego Sergio Sergi e Antonio Palco.Triste mi manca il suo incontroE il ricordo gioioso di tempi passatiDi leggerezza il ricordo inoltroLa mente ed il cuore affaticatiTroppe sono le notizie buieUno e un altro amico che vaDi giorno dispensavan gioieCon grande amore e abilità

Antonino Zema

Comunicazione

Ricordo

Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Reggio CalabriaVia S. Anna II tronco loc. Spirito Santo, 89128 Reggio Calabria Italiatel. 0965.812797 · fax 0965.893074 · eMail [email protected]

OGGI È POSSIBILE OTTENERE IL GIUSTO RIMBORSO. RICHIEDI SUBITO UNA CONSULENZA GRATUITA.

A SANCIRLO È IL PARERE AUTOREVOLE, CREDIBILE E INDIPENDENTE DEL PROFESSOR SERGIO DI AMATO, GIÀ PRESIDENTE DELLA III SEZIONE CIVILE DI CASSAZIONE, DEPUTATA ALLA RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE TRA GLI EX SPECIALIZZANDI E LO STATO.

Le borse di studio per gli specialisti 1993-2006 erano inadeguate.

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