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BN48_IL VAMPIRO DI ATLANTIDE

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BLUENOCTURNE ISSN 2035 - 486X Periodico quindicinale n. 48 del 30/09/2011 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 118 del 16/03/2009 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 5 6 7 8 9

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Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Vampire's Bride

HQN Books © 2009 Gena Showalter Traduzione di Anna Polo

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto

di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

© 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Bluenocturne

settembre 2011

Questo volume è stato stampato nell'agosto 2011 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd)

BLUENOCTURNE ISSN 2035 - 486X

Periodico quindicinale n. 48 del 30/09/2011 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi

Registrazione Tribunale di Milano n. 118 del 16/03/2009 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA

Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI)

Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

Harlequin Mondadori S.p.A.

Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

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Prologo

Layel, re dei vampiri, odiato figlio di Atlantide, lottò con tale foga per liberarsi dalle catene che il metallo gli penetrò nella carne e nei muscoli, arrivando quasi all'osso. Lui non se ne curò e continuò a dimenarsi: a cosa gli servivano le mani, se non poteva accarezzare la sua amata? Susan. Nella sua mente quel nome era una preghiera, un grido desolato, un lamento colmo di dolore e vergo-gna. Come aveva potuto permettere che accadesse una cosa simile? «Liberatelo» ordinò qualcuno. Layel si sarebbe girato da quella parte, ma non poteva staccare lo sguardo dalla sua donna. O meglio, da ciò che restava di lei. «Fategli vedere da vicino che cosa ha attirato su di sé.» Sentì un rumore di passi, uno strattone a un polso e poi all'altro, e le catene cedettero. Debole, quasi privo di sangue, cercò di staccarsi dal cancello di metallo che lo manteneva diritto, ma le ginoc-chia gli cedettero e lui crollò a terra. Con l'impatto la realtà si affermò in tutto il suo orrore. È troppo tardi. Non posso più salvarla. Susan giaceva a poca distanza, il suo corpo un tempo

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vibrante di vita e bellezza spogliato, violato e arso. Intor-no, i draghi che avevano consumato quello scempio ride-vano, le loro voci fluttuavano nell'aria. «... meritava questo e altro.» «... guardatelo adesso.» «... patetico. Non dovevano incoronarlo re.» Layel aveva lasciato Susan al sicuro nel palazzo, ancora assonnata a letto, ed era partito con un contingente dei suoi uomini per domare un incendio scoppiato nella fore-sta vicina. Aveva capito che il fuoco era stato appiccato di proposito solo quando ormai era troppo tardi. Era tornato indietro di corsa, finendo diritto in un'imbo-scata, le grida di Susan che gli risuonavano nelle orecchie. Ne aveva sentito l'angoscia mentre implorava il suo aiuto e visto il dolore che le contorceva i lineamenti mentre pre-gava i draghi di risparmiare la vita alla figlia non ancora na-ta. Quella scena l'avrebbe perseguitato per l'eternità, lo sa-peva. Quando era riuscito a raggiungerla, ormai lei non si muoveva più. Quel silenzio era mille volte peggio delle sue grida disperate. Era morta e i draghi che l'avevano uccisa erano riusciti a catturarlo. L'avevano strappato a quel corpo senza vita e incatenato al cancello di fronte al palazzo, poi l'avevano trascinata davanti a lui e deriso sbattendogli in faccia la sua morte. Layel rigettò il contenuto dello stomaco, un pasto che lei gli aveva preparato con gli occhi brillanti di divertimen-to. Come dolce, aveva scostato i capelli scuri e gli aveva offerto la vena, sapendo bene a cosa avrebbero condotto quei morsi. Le tastò l'incavo del collo con dita tremanti: nessun

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battito. Solo pelle bruciata, ancora ardente e macchiata di sangue. Cercò di chiamarla, ma la voce non uscì. La gola era ormai roca e dolorante per le vane, disperate implora-zioni che aveva lanciato. Tutto inutile: i draghi non erano scomparsi e Susan non era tornata alla vita. Nonostante fosse circondato dai nemici, non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua compagna, dal suo dolce amore. Sapeva che quella era l'ultima volta che la vedeva. Resta a letto. Fai l'amore con me, l'aveva implorato po-che ore prima. Non posso amore, ma tornerò presto, te lo prometto. Lei aveva messo il broncio. Non sopporto di stare senza di te. Neanch'io. Dormi e quando tornerò ti farò dimenticare di essermene andato. Promesso? Promesso. Layel l'aveva baciata con tenerezza ed era uscito dalla loro camera contento, felice, soddisfatto e sicuro di un lungo futuro insieme. «Ora soffrirai come abbiamo sofferto noi» ringhiò un drago, strappandolo a quei dolci ricordi. Layel sentì una risata demoniaca e sollevando lo sguar-do notò diversi occhi di un rosso ardente che lo spiavano dai cespugli. Un pubblico di demoni! Da quanto tempo e-rano là a osservare? Forse avrebbero potuto aiutare Susan, ma la loro risata dimostrava che si erano goduti lo spetta-colo senza intervenire. «La tua gente ha prosciugato i nostri cari, suc-chiasangue, così noi abbiamo bruciato la tua donna.» Layel li ignorò, il viso rigato di lacrime ardenti. Treman-do sempre più forte, prese Susan tra le braccia, ma questa

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volta ad accoglierlo non ci furono sorrisi teneri e parole sussurrate con amore. Il suo viso un tempo bellissimo era gonfio, tumefatto e sporco, i lucenti capelli neri bruciati alla radice. Chiuse gli occhi per respingere l'orrore di ciò che lei aveva subito, la strinse forte e poi l'adagiò a terra con gentilezza. Non sopportava di troncare ogni legame tra di loro, così le pas-sò un dito sulle labbra: erano ancora bollenti e un filo di fumo le usciva dai denti. Si accucciò e posò l'orecchio sullo stomaco arrotonda-to: nessun movimento all'interno. Ti amo tanto, Susan. Oh, ti amo e mi dispiace da morire di averti lasciata. Tor-na da me, ti prego. Senza di te non sono niente. Poi solle-vò lo sguardo sulla cupola di cristallo e provò a mer-canteggiare. Oh, dei, prendete me al suo posto e riportate-la alla vita. Lei è luce e bontà, io sono tenebre e morte. Gli dei non risposero. «Basta con i piagnucolii. Ascolta bene: ti lasceremo vi-vere, re» ringhiò il capo dei draghi, una figura imponente e rabbiosa. «E a ogni respiro ricorderai questo giorno e le conseguenze subite per non aver tenuto a freno la tua gente.» Layel quasi non udì. Susan, dolce Susan. Nessuna don-na era più tenera, gentile e affettuosa. Il suo maggiore peccato era – anzi, era stato, si corresse disperato – l'amo-re che li aveva uniti. Susan era tutto per lui, e i draghi l'avevano torturata e uccisa perché lui non voleva avere niente a che fare con il trono dei vampiri e si era rifiutato di imporre delle restrizio-ni alla sua armata, come aveva fatto il padre. «Sono mesi che attendo questo momento» dichiarò un altro drago, investendolo con un fiotto infuocato.

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Le fiamme gli bruciarono una guancia, ma lui non reagì e chiuse gli occhi. Sentiva solo il dolore tremendo di quel momento e voleva rimanere là per sempre, voleva morire con la sua donna e la sua bambina. La sua famiglia. «Guardatelo. Guardate come si è ridotto il possente La-yel» lo schernì qualcuno. Tutti i draghi scoppiarono a ridere. «Capisco perché ti piaceva tanto, vampiro. La sua fessu-ra stretta e bagnata era una meraviglia.» «Mi è piaciuto sentire la sua bocca e la sua gola intorno al mio membro.» «Quello che le abbiamo fatto le è piaciuto. Hai sentito come gridava.» Layel aprì gli occhi e l'odio e la rabbia superarono il do-lore. Si guardò intorno: i demoni erano ancora là e ridac-chiavano come bambini, mentre gli occhi dorati dei draghi sfolgoravano trionfanti. Vedendo la sua espressione, i loro sorrisi si spensero e qualcuno indietreggiò. Forse si erano dimenticati che i vampiri potevano volare, o non pensavano che un uomo distrutto come lui fosse pericoloso. Si sbagliavano di gros-so. «Susan!» Layel iniziò con furia. E nella foresta risuona-rono grida di dolore più acute e disperate di qualsiasi cosa fosse avvenuta prima.

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I peccati dell'anima EVE SILVER

Il vampiro di Atlantide GENA SHOWALTER

Crudele e spietato, Malthus Krayl vuole scoprire chi ha uc-ciso suo fratello Lokan, e fino ad allora non è disposto a concedersi distrazioni. Finché non incontra Calliope Kane, un'enigmatica guerriera delle Figlie di Aset che subito ac-cende in lui una passione bruciante. E Malthus capisce che in un modo o nell'altro dovrà essere sua.

Layel, re dei vampiri, vive solo per la vendetta e niente, nemmeno il desiderio divorante che prova per l'affascinan-te Delilah, può distoglierlo dai suoi cupi propositi. Del resto nemmeno lei ha tempo per un'emozione inutile come l'a-more, anche se Layel riesce a suscitarle dentro sensazioni deliziose. Poi però si ritrovano intrappolati su un’isola...

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Patto col diavolo COLLEEN GLEASON

Demon's Secret GENA SHOWALTER

Londra, 1804. Membro della Draculia, un'associazione se-greta di aristocratici che hanno venduto l'anima al diavolo, il Visconte Voss Dewhurst è sempre stato molto attento a rimanere neutrale nella guerra in corso tra i suoi simili. Finché, a un ballo, non incontra Angelica Woodmore. Che scatena in lui insaziabili e pericolosi desideri...

Amun, custode del demone dei Segreti, ha scelto di non parlare per non tradire le persone che ama. Ma proprio per questo ora rischia di morire. Poi incontra Haidee, una spie-tata Cacciatrice che sembra in grado di alleviare le sue sofferenze. E che anziché odiarlo è attratta da lui. Ma sarà disposta ad affrontare un micidiale nemico per amore?

dal 28 ottobre