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BLOQ MAGAZINE - IL QUINDICINALE DI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO - DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO IV - N. 18 del 13 NOVEMBRE 2011 Dopo le “strisce blu” ora tocca all’acqua! Visita il nostro portale d’informazione: www.bloq.it All’interno: Biagio Ciaramella contro Mimmo Ciaramella: “Mantieni le promesse fatte all’A.I.F.V.S.” Paolo Santulli: “Con che criterio sono affidati i lavori pubblici ad Aversa?”

BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

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ANNO IV - N. 18 del 13 NOVEMBRE 2011

Dopo le “strisce blu”ora tocca all’acqua!

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All’interno:Biagio Ciaramella contro Mimmo Ciaramella:“Mantieni le promesse fatte all’A.I.F.V.S.”

Paolo Santulli: “Con che criterio sonoaffidati i lavori pubblici ad Aversa?”

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Altre firme: Serse Cugia Toppini, Giuseppe Lauria, Simonetta Morandini, Pia Pangese, Ugo Persice Pisanti, Fabiana Del Mese.La direzione di Bloq Magazine e Bloq.it non risponde del contenuto degli articoli e delle inserzioni. Si declina ogni responsabilità per le opinioni espresse nei singoli articoli e per le inserzioni trasmesse da terzi, i quali se ne assumono ogni responsabilità di fronte alla legge. I diritti di proprietà letteraria ed artistica sono riservati.

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Qualsivoglia tipo di collaborazione è da intendersi sempre a titolo gratuito e di puro volontariato.

pag. Aversa: il Pdl alla conta invista dell’assemblea provinciale

pag. Sicurezza stradale: il Sindaco non mantiene le promesse all’A.I.F.V.S.

pag. Paolo Santulli: “Con che criteriosono affidati i lavori pubblici?”

pag. Giovanni Bo: “Solo le idee innovative sono in grado di prevalere sul mercato”

pag. Al Liceo “Fermi” di Aversa siinsegna la “cittadinanza attiva”

pag. San Marcellino: il Prefetto nomina un Commissario

pag. Rubrica umoristica: “Si vendonoGINZ non di marca”

pag. La Normanna corre ai ripari: l’attacco è ancora latitante

pag. Teverola - Intervista al Segretario dellaSezione Giovani PD: Luigi Morra

pag. Cannavale: “Nella politica cittadinala confusione regna sovrana”

pag. Ciaramella vuole privatizzarel’acqua nonostante i Referendum

pag.

pag. Sagliocco: ecco perchè rischiamodi perdere l’area dell’ex Alifana

Del Franco: “Ricostruire lo stato sociale è il primo obiettivo”

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da Lia

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n una delle sue ultime paradossali dichiarazioni l’ormai ex Premier Silvio Berlusconi se la prende con otto presunti traditori che nel corso della votazione del Rendiconto dello Stato a suo dire gli avrebbero fatto mancare il loro in-condizionato e viscerale consenso. Non contento della “performance” il Silvio si paragona, con la sua proverbiale “modestia”, addirittura a Gesù tradito da Giuda. Ma ci pensate da quale pulpito viene la predica?Un uomo che ha fatto del tradimento un’arte sopraffina accusa altri di averlo tradito. Per amore della verità crediamo che sia giunta l’ora di ricordare all’uomo di Arcore chi e cosa ha tradito nella sua, purtroppo, lunga “carriera”. Iniziamo dalla base. Silvio Berlusconi si definisce Leader del centro-destra. Una sciocchezza colossale. Nulla in comune ha l’azione politica o l’umano sentire di Berlusconi né con i principi fondanti della destra né con quelli del centro democratico e cattolico. Le motivazioni sono sotto gli occhi di tutti. Semplificando molto, per non tediare i nostri lettori con ostiche argomentazioni, diciamo che un uomo di destra nulla potrebbe avere a che fare con un partito come la Lega che un giorno sì e l’altro pure minaccia la secessione dall’Italia della cosiddetta “padania”. Non parliamo poi della invereconda abitudine a circondarsi di personaggi discutibili, sotto inchiesta, latitanti o addi-rittura finiti in galera. E i tagli alle risorse destinate alle forze dell’ordine sono per caso patrimonio della destra? Per quanto concerne la sua sintonia con i precetti cattolici ricordiamo solo che è divorziato, ama trastullarsi con ra-gazzine giovanissime (cosa che gli ha provocato la gravissima accusa di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne), utilizza un linguaggio in pubblico non proprio da educande, ha fatto della menzogna un metodo per accrescere il consenso elettorale, è stato accusato più volte di aver insidiato le donne altrui… Crediamo, inoltre, che dare scandalo con festini sessuali a base di “bunga bunga” non sia proprio l’atteggiamento

usuale di un fervente cattolico. Tra l’altro, nella vita privata il suo libertinaggio ed il reiterato tradimento della consorte di turno gli sono co-stati ben due divorzi. Nell’azione politica poi ha tradito i suoi elettori facendo promesse che chiaramente non poteva mantenere (ricordate il famoso “milione di posti di lavoro”?). Ha tradito la fiducia dei suoi uomini migliori facendo eleggere parlamentari o inserendo nei piani alti delle sue aziende personaggi di infimo livello solo perché avevano reso dei “particolari” servizi al loro Leader. In questo modo uomini di cultura, politici esperti e preparati, professionisti dalle indiscusse professionalità si erano visti defenestrati da una serie di personaggi da operetta. Ha tradito il suo ruolo di governante perché, di fatto, non ha governato disinteressandosi completamente dei problemi reali del paese. Ha pensato solo a farsi delle leggi a suo uso e consumo, per limitare i danni giudiziari provocati da un altro suo abituale tradimento: le regole stabilite. Ricordiamo la Legge sulle rogatorie internazionali, la depenalizzazione del falso in bilancio; la legge sul legittimo sospetto sull’imparzialità del giudice; il Lodo Schifani che introduce il divieto di sottomissione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato; l’apposizione del Segreto di Stato sull’area denominata “Villa La Certosa” in Sardegna; la Legge Pecorella; la Legge ex-Cirielli che ha con-sentito l’estinzione dei processi “Lodo Mondadori”, “Lentini”, “Diritti tv Mediaset” per decorrenza dei tempi processuali; il Lodo Alfano; il Legittimo impedimento che gli consente di non comparire in aula di Tribunale se impegnato in attività di governo; la Tremonti bis ovvero l’abolizione dell’imposta su successioni e donazioni per grandi patrimoni; la Finanziaria 2003 che introduceva un condono fiscale, di cui ha beneficiato anche il gruppo Mediaset; il Decreto salva-calcio che concedeva alle società sportive di diluire le svalutazioni dei giocatori sui bilanci in un arco di dieci anni; il Lodo che ha permesso a Rete 4 di continuare a trasmettere in analogico; le Finanziarie 2004 e 2005 che introducevano l’incentivo statale all’acquisto del decoder. A beneficiare prevalentemente è stata la Solari.com controllata al 51% da Paolo e Alessia Berlusconi; la Legge Gasparri. Nel 2004 il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, stimò i vantaggi derivanti da questa legge per il gruppo Berlusconi fra 1 e 2 miliardi d’euro; l’estensione del condono edilizio alle zone protette compresa villa La Certosa; il Testo unico del-la previdenza complementare che favoriva indirettamente anche le assicurazioni della famiglia Berlusconi; il Decreto anticrisi che aboliva l’IVA agevolata del 10% sulla pay tv via satellite (dominata da Sky Italia); la Legge sull’acquisto delle proprie azioni; lo Scudo fiscale 2009 che permette, pagando un’imposta una tantum del 5%, di rimpatriare o regolarizzare i capitali frutto di evasione fiscale detenuti all’estero; la Legge sulle Liti pendenti col fisco. La Mon-dadori ha utilizzato il provvedimento per chiudere un contenzioso col fisco pagando poco più di otto milioni di euro invece dei 173 pretesi dall’erario. L’ultima in ordine di tempo è la concessione per operare nel settore dei giochi e scommesse online data alla Glaming s.r.l., controllata per il 30% dalla famiglia Bassetti e per il 70% dalla Mondadori, controllata da Marina Berlusconi.Il tradimento delle regole in materia di fisco gli sono costate una dozzina di volte l‘accusa di di corruzione, frode e falso in bilancio. A tale proposito è bene ricordare che anche se i suoi difensori asseriscono che non è mai stato condannato in realtà alcuni processi si sono conclusi con delle condanne. Condanne che non hanno avuto seguito perché almeno in due casi le leggi sono state cambiate personalmente da Berlusconi a suo favore. Quest’uomo ha il coraggio di parlare di tradimento dopo aver preso in giro i suoi connazionali per quasi venti anni. Gli anziani, i giovani, i disoccupati, gli operai, i monored-dito, i precari sono stati traditi da quest’uomo e hanno potuto sentire direttamente sulla loro pelle il disprezzo che egli ha avuto per le reali condizioni economiche della nazione.Ricordo ancora con sgomento le frasi assurde che mai un miliardario avrebbe dovuto pronunciare: “Sei povero? Colpa tua!”; “I poveri sono persone diseducate al benessere” ed altre oscenità simili. Ha tradito le regole della democrazia mettendo in essere un’ignobile compravendita di voti parla-mentari. Ha tradito gli amici più cari, quelli ai quali aveva persino “baciato le mani” (tipo Ghedda-fi) appena il vento era cambiato di direzione. Per chiudere con un sorriso, anche se amaro, dico solo che la cosa più rimarchevole compiuta dal “nostro” è l’aver dimostrato a tutti che anche un grande come Shakespeare poteva scrivere cose non veritiere.Come conciliare altrimenti la frase che segue con la vita e le opere di un ex pianista cantante di pianobar e autore di “soavi canzoni apicelliane”?“L’uomo che non ha alcuna musica dentro di sé, che non si sente commuovere dall’armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine. I motivi del suo animo sono foschi come la notte: i suoi appetiti neri come l’erebo”. William Shakespeare

EDITORIALE04

Idi

GiuseppeCristiano

DirettoreResponsabile

Bloq Magazine

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Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 18 - 13 novembre 2011

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PRIMOPIANO06

Le due anime del Pdl aversano, attraverso il tesseramento, serrano i ranghi in vista dell’assemblea provinciale di fine mese.In particolare, complessivamente, pare siano state raccolte circa 1500 adesio-ni, che le cronache ripartiscono nelle proporzioni di 1000 tessere per il grup-po che fa capo al senatore Giuliano e al coordinatore cittadino Nicola Golia e al sindaco Ciaramella e 500 tessere ricon-ducibili, invece, al lavoro dell’area ex An (ndr. Dello Vicario e Galluccio) che fa ri-ferimento al consigliere regionale Angelo Polverino e ai parlamentari Mario Lan-dolfi e Gennaro Coronella.

Due componenti, quella ex forzista e quella ex alleanzina, che riproducono solo parzialmente lo scenario provincia-le interno al partito, dove le correnti pronte a misurarsi sarebbero ben quattro: quella del coordinatore regionale Nicola Cosentino, quella che si rivede nel coordinatore provinciale Pasquale Giuliano, un’ altra riferibile al Presi-dente del Consiglio Regionale Paolo Romano (smarcatosi da qualche tempo dai primi due) e, infine, come diceva-mo, l’area di matrice alleanzina. Come queste anime sa-pranno confrontarsi prima di andare al voto in assemblea provinciale sarà fondamentale anche per gli equilibri politici interni al PDL nei vari co-muni.A stretto giro di posta, infatti, a seguito dell’as-semblea provinciale è previsto il rinnovo dei co-ordinamenti cittadini e in tal senso, va da sé, non potranno non pesare, in qualche modo, i risultati del voto a Caserta.Ad Aversa poi questi esiti avranno un significato ulteriore, dato l’ormai non lontano appuntamento con le elezioni comunali, fissate per la prossima primavera.La prevalenza di questa o quella corrente farà sì che ci sarà, ad esempio, un orientamento piutto-sto che un altro per la scelta del candidato sin-daco (ndr. Sergio Di Meo e Giampaolo Dello Vicario i papabili sinora balzati agli onori della cronaca) e un’apertura più o meno ampia verso l’Udc che, nel frattempo, starebbe lavorando per non farsi trovare impreparata all’importante dialo-go con quelli che, sinora, in città, sono stati i suoi compagni di strada.Il partito di Casini infatti, ad Aversa, in netta con-trotendenza con quanto avviene a livello nazio-nale, sembrerebbe incline a confermare l’allean-za con il Pdl, anche in virtù della distanza mai superata rispetto ai partiti di centrosinistra. La configurazione, quindi, di quello che sarà il

centrodestra del futuro nel comune capofila dell’Agro di-penderà da come verranno risolte le questioni interne al Popolo della Libertà.Un partito che, ad Aversa, soprattutto negli ultimi due anni, si è segnalato per non poche fibrillazioni interne. Ancora più complesso è, inoltre, prevedere quali potranno essere i rapporti di forza tra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra che scenderanno in campo per il rinnovo del consiglio comunale.In tal senso, sembrano destinate a svolgere un ruolo non secondario le liste civiche di vecchio e nuovo conio (lo stesso Gruppo della Libertà dell’attuale vicesindaco De Chiara; Noi aversani, il movimento civico guidato da Giu-seppe Sagliocco, una probabile e costituenda lista Stabile; Alleanza per Aversa ecc..), movimenti che non hanno dato, sino ad oggi, per scontato alcun appoggio a questo o a quel partito.Probabilmente, però, gli eventi previsti tra fine novem-bre e inizio dicembre (unitamente all’ulteriore avvicinarsi dell’avvio vero e proprio della campagna elettorale) po-tranno dirci qualcosa di più anche in tal senso, nella spe-ranza che ad unire o a separare partiti e movimenti siano i programmi per la valorizzazione della città e non altre logiche.

diRaffaele

De Biase

Bloq Magazine

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Aversa: il Pdl alla conta invista dell’assemblea provinciale

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 18 - 13 novembre 2011

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ue consiglieri comunali del movimento politico Noi Aversani Francesca Marrandino e Rosario Capasso lo scorso mese di settembre inviarono una lettera all’Ammini-

stratore Delegato e al Presidente di Metro Campania Nord Est, e per conoscenza al governatore della Regione Campania Stefa-no Caldoro, al presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi ed al Sindaco Do-menico Ciaramella nella quale chiedevano notizie riguardo lo stato d’attuazione del Pro-tocollo d’intesa del 15 settembre 2006 sot-toscritto dalla stessa Regione, Provincia, Co-mune d’Aversa e Metro Campania avente per oggetto il progetto di sistemazione degli spazi pubblici all’esterno delle due stazioni della metropolitana e la creazione di un nodo d’interscambio nella zona dell’Arco dell’Annunziata.Nella missiva si chiedeva, inoltre, di precisare quali motivazioni avevano di fatto bloccato l’iter del progetto e quale fosse la reale-situazione della stazione dell’ex Alifana. In particolare si chiedeva se l’immobile fosse stato concesso in locazione o venduto a priva-ti e in caso affermativo con quale procedura. A distanza di quasi due mesi dall’invio della missiva, invece dei chiarimenti dovuti, sono sorte solo furiose polemiche sui mezzi d’informazione.Per iniziare a far chiarezza, noi di Bloq Magazine abbiamo sentito in merito il parere dell’Avv. Giuseppe Sagliocco (nella foto), nella sua duplice veste di promotore del movimento Noi Aversani e di ex Presidente della Commissione Consiliare speciale di controllo dell’attività della Regione e degli enti collegati e dell’utilizzo di tutti i fondi.Avv. Sagliocco cosa può dirci al riguardo della mancata attua-zione del Protocollo d’intesa?Prima di tutto la ritengo una grande occasione mancata per Aver-sa e per questa ragione mi sono attivato per arrivare in tempi bre-vi alla risoluzione del problema. Ma partiamo dall’inizio. Prima di tutto con gli altri componenti del movimento Noi Aversani ci siamo studiati per bene tutta la copiosa documentazione. Poi l’Avv. Capasso ed io ci siamo recati presso Metro Campania ed abbiamo presentato un’istanza con la quale abbiamo chiesto di essere informati sull’esistenza d’eventuali procedure di vendita o di fitto della palazzina della stazione dell’ex Alifana, notizie circa le procedure di trasparenza attivate per il fitto dell’area contigua attualmente utilizzata come parcheggio privato e informazio-ni dettagliate sullo stato d’avanzamento del Protocollo d’intesa (fermo da anni). Siamo ancora in attesa di risposte. Lo scorso 16 ottobre, inoltre, abbiamo presentato una mozione in Consiglio Comunale per chiedere il ripristino dell’area dell’ex Alifana allo stato precedente la firma del protocollo d’intesa o, in caso con-trario, che l’Amministrazione Ciaramella precisi chiaramente che destinazione intende dare a quello spazio vitale per lo sviluppo della città. Vogliamo che si esprima in maniera netta, chiara ed in

tempi brevissimi.Perchè tutta que-sta accelerazione dei tempi?Perché siamo estre-mamente preoccupati. Riteniamo possibile che si consolidino le posizioni giuridiche dei privati che occupano quest’area. In tal caso non avremo più nessuna possibilità per inter-venire su quello spazio. Ci auguriamo, anzi, che non sia già troppo tardi…Ecco perché chiediamo con forza che il Consiglio Comu-nale e le forze politiche presenti nel civico consesso definiscano una loro chiara ed ine-quivocabile tesi rispetto alla questione.Ma come spiega questi incredibili ritardi?Credo che i lettori siano perfettamente in gra-

do di formarsi una propria opinione. Noi, da parte nostra, ricor-diamo solo che ai tavoli tecnici organizzati dalla Regione parteci-parono prima Luciano Luciano e poi direttamente il Sindaco.In quelle occasioni fu definito un iter procedurale che fu portato in consiglio comunale nel lontano 2008.Ora ci chiediamo come mai è passato così tanto tempo senza che nulla sia accaduto?Ciaramella presentò alla stampa una delibera, approvata nel mag-gio del 2010, con la quale il Comune di Aversa si accollava una parte dei lavori. Con toni trionfalistici affermò che con quella deli-bera si metteva la parola fine ad ogni tipo di polemica ed in barba alle “Cassandre” (chissà con chi ce l’aveva) tutti problemi erano risolti e tutti potevano dichiararsi felici e contenti…E Lei, come si sente, felice e contento?Non credo proprio… A me sembra che dal maggio 2010 ad oggi nulla sia mutato. Ciaramella alle preoccupazioni da me espres-se sui mezzi d’informazione ha risposto sostenendo che dopo la caduta della Giunta Bassolino e nonostante l’elezione di una coalizione di centrodestra in Regione non ci sono più le risorse economiche da destinare al progetto.Ma è proprio in questi casi che si vede la valenza di un’ammini-strazione. Come mai i soldi per Giugliano sono spuntati fuori?E’ l’amministrazione che deve avere le capacità di interagire con l’ente regionale per rivendicare legittimamente i propri diritti.Se siamo giunti a questa situazione di stallo è proprio per la man-canza di decisione dell’Amministrazione Comunale.Uno stato di perenne incertezza che rischia di far perdere alla città un’opportunità irripetibile.Del resto non è la prima volta che i cittadini aversani sono dan-neggiati dal mancato ottenimento di finanziamenti regionali a causa dell’incapacità di quest’amministrazione di rapportarsi con gli altri soggetti istituzionali.Per questa ragione chiedo agli aversani di tenere bene aperti gli occhi e invece di prendersela con le “Cassandre”, che cercano solo di metterci in guardia dai rischi della cattiva gestione della cosa pubblica, di fare attenzione alle “Sirene” che rischiano solo di farci naufragare sugli scogli.

PRIMOPIANO 07

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Sagliocco: ecco perchè rischiamodi perdere l’area dell’ex Alifana

diGiuseppeCristiano

Page 8: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

Luciano: “In consegna gratuitai kit della differenziata”“In questi giorni sono in consegna, presso le abitazioni aversane, il kit per la raccolta differenziata.La consegna di tale kit avverrà da parte di personale pre-posto ed è totalmente gratuito”.Queste le parole dell’assessore all’ambiente Luciano Lu-ciano che precisa: “Nessuno deve pagare nulla per la con-segna del kit per la raccolta differenziata.Ripeto: non bisogna pagare nulla. Ci tengo a precisare ciò perché ci è stato segnalato che, ignoti, stanno consegnan-do dei kit e chiedono un compenso per tale consegna.Queste persone non sono autorizzate né dall’Amministra-zione Comunale, né da dalla Senesi, società che effettua il servizio nella Città di Aversa”. Chiunque dovesse vedersi

recapitare presso la propria abitazione i kit dietro richiesta di compenso, si rifiuti di farlo e segnali tempestivamente la notizia all’ufficio ambiente del Comune di Aversa.

AVERSA

PRIMOPIANO08

opo l’approvazione del regolamento di costitu-zione della commissione comunale per le Pari Opportunità in virtù dell’incarico recentemen-te conferitomi dal Sindaco, ho attivato tutte le procedure per far si che si potesse concretiz-zare la nomina dei compo-nenti della commissione in oggetto. Nomina avvenuta in Consiglio Comunale”. A dare l’annunzio l’assessore al ramo Romilda Balivo che ha anche precisato: “Sono state scelte otto donne tra i nominativi forniti dai vari enti presenti sul territorio interpellati per verificare la disponibilità di soggetti che fossero in possesso dei re-quisiti previsti”. Le donne elette sono state Danila Ja-cazzi, Silvana Minale, Anto-nietta Natale, Filomena Ga-liero, Annunziata Orabona, Assunta Palmieri, Carmina Farina e Graziella Mazzone. “La commissione –ha continuato l’esponente Udc- è un organismo con funzioni consulti-ve e propositive nei confronti del Consiglio e della Giunta. Contribuisce ad attuare il princi-pio di uguaglianza formale e sostanziale tra i cittadini, sancito dalle Direttive della Comu-

nità Europea, dalla Costituzione, dalle leggi nazionali, regionali e dallo Statuto Comuna-le. Si prefigge di rimuovere gli ostacoli e ogni forma di discriminazione che di fatto impedi-scono la realizzazione di pari opportunità”.

“Tutto nasce –ha concluso Balivo- dall’idea di confron-tare idee e proposte, concor-dare alcune linee di lavoro comuni ed avere a dispo-sizione uno strumento che rendesse più facile lo scam-bio di informazioni, che fa-cesse circolare le iniziative , che raccogliesse una serie di dati e di elementi, statistici e normativi, utili a chi si ac-cinge a progettare iniziative in tema di pari opportunità. Va precisato che il concetto di Pari Opportunità si è mol-to ampliato includendo non solo le discriminazioni lega-te al genere, ma anche quel-le determinate da altri fatto-

ri; Pari Opportunità, dunque, significa, da una parte riconoscere e valorizzare le differenze di cui ogni individuo è portatore, e dall´altra agire per evitare che tali differenze possano impedire, direttamente o indirettamente, la realizzazione di sé e il godimento di diritti”.

Da cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

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Aversa: otto le donne elette nellaCommissione per le Pari Opportunità

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iagio Ciaramella, responsabile della se-zione A.I.F.V.S. Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada di Aversa e dell’Agro Aversano, membro del direttivo di Roma dell’omonima associazione ed io, suo diretto collaboratore e addetto stampa, ci siamo presentati presso il municipio di

Aversa per constatare quanto l’iniziativa del sindaco Cia-ramella tesa ad aiutare l’Associazione stesse progredendo. Arrivati in Comune, siamo saliti al secondo piano in segre-teria, abbiamo constatato che i fogli per la raccolta firme per l’istituzione del reato di omicidio stradale non erano a disposizione del cittadino, tanto è vero che una signora si è dovuta prodigare nel cercarli in un armadio! Con enorme delusione, con grande tristezza e disarmati nell’animo, abbiamo notato una mancanza di firme sui mo-duli che avevamo lasciato appositamente per la raccolta. Ma come? Perché è successa una cosa del genere?Tutto questo accade, purtroppo, perché non si fa una buo-na e sufficiente campagna d’informazione sul territorio, ma soprattutto questo succede perché le persone che si erano assunte la responsabilità di portare avanti un compito lode-vole e molto delicato come questo, non hanno mantenuto la promessa, non hanno fatto nulla per aiutarci concreta-mente. Ma che cos’è la sicurezza stradale? E’ la preserva-zione della vita. Tutti dovrebbero capire quanto la vita è importante e unica, eppure sembra che al Sindaco Ciara-mella della vita degli automobilisti non importi nulla... For-se il Signor Sindaco è esente dal rischio di mancanza di sicurezza stradale perchè non guida?Vi domanderete quante firme sono state raccolte da quan-do è uscito l’articolo del comunicato del Signor Sindaco che ci prometteva il suo aiuto: 2 firme!Una del Sindaco stesso (e ci mancava pure che non ci fos-se) e una di uno sconosciuto che si è dimenticato pure di apporre il numero del documento!Giorni fa Ciaramella aveva comunicato ai giornali che lui in prima persona e altri membri della giunta comunale erano pronti ad appoggiare la nostra iniziativa a favore dell’isti-tuzione di una legge che punisca severamente l’omicidio stradale. Siamo qui, invece, non a ringraziare come abbiamo fatto con un articolo uscito su diverse testate giornalistiche cam-pane, ma a dire che siamo stati presi in giro!Non siamo vittime della strada, ma vittime del sistema, vittime dell’indifferenza, ma soprattutto, grave e doloroso dirlo, vittime di quelle persone che ricoprono incarichi isti-tuzionali che insieme a noi dovrebbero combattere per la vita degli altri senza nemmeno farselo dire due volte.A proposito: ad un certo punto è intervenuto pure un signo-re, un certo avvocato Nerone che chiamato in fretta e furia dalla signora che ha cercato i moduli, ha arrancato tentando di spiegarci cose che lui nemmeno sapeva e delle quali non

era a conoscenza. Scusandosi per l’accaduto, l’incolpevole Nerone si è subito attivato per darci una mano, ma ormai la frittata era fatta. L’offe-sa che è stata arrecata all’A.I.F.V.S. come istituzione nazionale è tale, da non permettere un proseguo di col-laborazione con l’amministrazione comunale aversana.

Caro Signor Sindaco Ciaramella, pochi giorni fa eravamo qui a ringraziarla per la splendida iniziativa che aveva in-trapreso a nome della nostra associazione, ora con molto rammarico le dobbiamo dire che quei ringraziamenti sono stati vani. C’eravamo illusi di poter trovare in lei appoggio morale e concreto, invece...Ci dispiace, perché lei come noi avrà sicuramente delle persone care che come ognuno di noi ogni giorno sono esposti ai richi della strada. La legge che vogliamo portare avanti serviva anche a difendere i suoi cari. Se un giorno ri-usciremo insieme a sconfiggere i comportamenti criminali di chi guida senza curarsi della vita altrui, garantendo una vita migliore a tutti gli italiani sarà merito delle battaglie giuste che portiamo avanti. Battaglie a favore di iniziative sulle quali tutti dovrebbero essere già concordi.Se non lo sa, Signor Sindaco, le facciamo presente che la Norvegia è al primo posto per la qualità della vita e benes-sere del cittadino. E in Norvegia la legge sulla sicurezza stradale esiste da tempo. Come facciamo a definirci la setti-ma potenza economica del mondo quando non riusciamo a garantire un minimo di sicurezza ai nostri concittadini.Nel cuore portiamo il dolore di vedere come un comune importante come Aversa, le ricordiamo che la sede dell’ A.I.F.V.S. si trova proprio nel suo comune, non riesca a portare avanti un progetto degno e lodevole come quello legato alla sicurezza stradale.Comunque rimaniamo a sua disposizione per qualsivoglia replica, anche se sappiamo perfettamente che la prossima volta faremo molta fatica a darle fiducia.

PRIMOPIANO 09

B

Sicurezza stradale: il Sindaco non mantiene le promesse all’A.I.F.V.S.

diMarcoMazzucconieBiagioCiaramella

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rancesco Del Franco responsabile dipartimento Ambiente – Territori - Green Economy della Fede-razione Provinciale di Caserta del Partito Democra-tico, risponde alle nostre domande sulla situazione politica del Paese e della realtà locale.D. Partiamo dal manifesto del PD, che dice “RiCo-struzione in nome del Popolo Italiano”, ci credete sul serio ad una ricostruzione?R. Assolutamente sì, dopo tutti questi anni in cui Berlusconi aiutato dai suoi “dipendenti” ha fatto solo ed esclusivamente i propri inte-ressi economici, e continuan-do, poi, sul piano legislativo e giudiziario per modificare o proporre nuove leggi ad per-sonam, per crearsi una per-sonale “impunità” , è ormai chiaro a tutti che non si sono occupati del benessere del Po-polo Italiano.Quindi quando parliamo di RiCostruzione, ci riferiamo all’intero sistema, la crisi mon-diale ha provocato danni, ma ne ha provocati di più per l’Ita-lia, il “non fare” di Berlusconi e del suo Governo.D. Che cosa si propone il Pd, nell’immediato?R. Il primo obiettivo è la ricostruzione dello stato sociale. Ricominciare dalla giustizia sociale, suddi-visione più equa delle ricchezze, quindi intervenire nel mondo del lavoro a partire da quello sotterra-neo, a quello operaio, a quello delle industrie e a quello dei professionisti. Non dimentichiamo che alla crisi del lavoro nel mondo giovanile, adesso dobbiamo aggiungere quella dei cinquantenni, per intenderci quelli che sono troppo giovani per anda-re in pensione e troppo vecchi per trovare un altro lavoro. Questo potrebbe essere la causa scatenante di “una reazione non proprio benevola” del popolo italiano.D. L’apertura al centro ha spostato il vostro bari-centro? Cosa risponde a chi dice, ma il PD dove si colloca, adesso?R. Senza fare retorica, è ormai chiaro a tutti, che l’attuale maggioranza di Governo, laddove non rie-sce ad ottenerla legalmente, la “acquisisce” per al-tre vie, sempre per ottenere i propri scopi. In questo momento per la situazione in cui versa il nostro

Paese, noi siamo per un governo di larghe intese, anche di tipo costituzionale, per poter affrontare immediatamente le emergenze oppure l’alternativa sono le elezioni.D. Per quanto riguarda la realtà locale, ad Aversa, a che punto sono le consultazioni per le prossime amministrative? R. I tavoli di concertazione che si sono tenuti con i vari partiti, sia quello con le forze moderate di cen-

tro che quello con le forze di centro sinistra, sono ancora in fase di work in progress (lavori in corso).Il nostro intento è quello di mettere insieme una coali-zione costruita per governare bene, che comprenda forze progressiste, riformiste e mo-derate, partitiche e non, e di trovare tutti insieme una figura come candidato sindaco che esprima la sintesi di tutti gli attori. D. Al cittadino aversano, che dice : - Cambia il cuoco, ma la minestra è sempre la stessa! –

Che cosa risponde?R. Certo è difficile far cambiare idea alla gente su questo argomento, ma noi ci siamo impegnati e lo faremo ancora di più, perché credano nel cambia-mento. Il vero segnale di cambiamento e discon-tinuità sarà proprio la nostra presenza nella coali-zione, poiché un’eventuale governo della nostra città, avrebbe il nostro marchio che è quello della centralità del cittadino, dei suoi bisogni e delle sue necessità, puntando a creare una città al servizio del cittadino e non dei politici; sarebbe insom-ma un’amministrazione diametralmente opposta all’operato dell’attuale amministrazione comunale e dell’attuale sindaco Ciaramella. D. Avrà notato anche lei che, ultimamente ad Aversa, sono sorte nuove associazioni e movimen-ti, per il bene della città, come se lo spiega?R. Questo proliferare di associazioni e movimenti, è il sintomo e il risultato del malcontento dei citta-dini aversani, che non ne possono più della classe politica attuale, non hanno più fiducia nei partiti, e quindi si stanno mobilitando per fare qualcosa per la loro città, (ovvero “chi fa da sé fa per tre”).

POLITICA10

Fdi

Giusy Clausino

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

PD: “Ricostruire lo stato sociale è il primo obiettivo”Intervista a Francesco Del Franco che analizza, a tutto campo, la situazione politica nazionale e locale in vista delle prossime scadenze elettorali

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avori pubblici affidati a go-go dal dirigen-te del settore senza rispettare la normativa in vigore? Questo quanto si chiedono in un’interrogazione, in verità dal tono reto-rico, quasi a far capire che già si conosce la risposta il capogruppo consiliare del Gruppo Unico delle Autonomie Paolo Santulli e i consiglieri comunali della stes-

sa formazione politica: Imma Lama, Mario Abate, Salvato-re De Gaetano. I quattro, nella nota rivolta al sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella, chiedono di “conoscere e avere chiarezza relativamente alle Determinazioni Dirigenziali, dell’area pianificazione urbanistica e tecnica manutentiva n. 283,284,285,286 del 2/12/2010”. Al di là dei freddi dati numerico – burocratici, si tratta di una serie di affidamenti che hanno riguardato: le sedi stra-dali di via Altavilla e via Pelliccia, la pulizia del tratto di strada tra via Mancone e via Belvedere utilizzato per rica-vare una nuova arteria, la realizzazione di servizi igienici presso il Plesso scolastico di via Giotto per i praticanti il tiro con l’arco, la manutenzione dell’impianto di riscaldamento del polifunzionale di Via Kennedy, la pavimentazione di un tratto di strada tra via San Michele e via Nobel, i marcia-piedi di via Piave, via De Chirico e via Pelliccia, il progetto per il collegamento tra via Santa Lucia e via San Nicola.Per tutte queste determinazioni dirigenziali Santulli e soci “vogliono conoscere quali regolamenti e norme sono state applicate per procedere alla individuazione delle ditte che hanno fatto i lavori; se è stato osservato il regolamento co-munale recante il Disciplinare per l’affidamento di lavori in economia, urgenza e somma urgenza della Città di Aversa in particolare ex art. 4 che individua la procedura per l’ese-cuzione dei lavori mediante cottimo.Se è stato tenuto conto, se esiste, l’albo delle ditte di fiducia del Comune; se è stata rispettata la turnazione dei lavori; se le opere urgenti da realizzare dovevano seguire la pro-cedura prevista fino a 20.000,00 euro o fino a 200.000,00

euro; se i lavori da realizzare erano da ritenersi effettivamente urgenti;come sono stati resi noti i lavori al fine di giungere alle domande di partecipazione; se le domande di partecipazione per la realizzazione di tali lavori sono stati protocollati, e se si, con quali numeri di protocollo ed in quali date; se i lavori eseguiti non fossero eseguibili da una sola ditta, considerata la contestualità e la omo-geneità degli affidamenti;se assegnando i lavori ad una sola ditta non si sarebbe avuto, tenuto conto del-le percentuali di ribasso, un notevole risparmio per l’Ente”.Insomma, tutte perplessità che si possono riassumere in una sola: quale criterio e stato utilizzato per affidare gli incarichi? Dal tono dell’interrogazi-ne sembra già percepirsi la risposta che, comun-que, sebbene prevista in occasione della seduta di consiglio comunale del 27 ottobre scorso, non è arrivata perché si è sapientemente stiracchiata una mozione sull’ex campo profughi per circa due ore. Si spera nella prossima, a data da destinarsi. Santulli, Lama, De Gaetano e Abate attendono fiduciosi. In caso contrario, come qualcuno di loro ha fatto trapela-re, tutti gli atti relativi potrebbero arrivare direttamente in procura.

POLITICA 11

L

Paolo Santulli: “Con che criterio sono affidati i lavori pubblici?”

a curadellaRedazione

Bloq Magazine

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Si è concluso il campionato di calcetto 2010-2011, tenutosi in Casaluce (con varie squadre dell’ agro aversano) presso il campo di calcetto ITALIA 90.Il campionato è stato vinto dalla squadra normanna dei BLAN-COS fondata dal dott. fisioterapista Giuseppe Verde e presieduta da Vincenzo Citarella e allenata dal dott.Benedetto Caserta.Finale al cardiopalma, vinta 11 a 10 contro la squadra del Bar Mojto di Teverola grazie alle reti di Salvatore De Chiara - Carmine di Grazia - Antonio Turco - Giuseppe Verde e grazie alla ottima prova di tutto il collettivo: Roberto di Pietro - Carmine de Chiara - Paolo Gravino - Gabriele Borrelli.I campioni normanni cercheranno di ripetersi nel nuovo campio-nato che già si preannuncia avvincente.

I Blancos vincono ancora

l servizio acquedotto ad Aversa non deve essere esternalizzato; significherebbe an-dare contro lo spirito del referendum.Si tratterebbe solo di un decisione che servirebbe per coprire le inefficienze dell’amministrazione comunale”.Questa in estrema sintesi la posizione del

Comitato Acqua Pubblica cittadino con il portavoce Fran-cesco Chioccola.E’ polemica nella città normanna sulla ventilata privatizza-zione della gestione del servizio acquedotto. “E’ sconcertante –ha dichiarato Chioccola- venire a co-noscenza, tramite la stampa, che l’assessore alle finanze, Diomiaiuta, e l’assessore Galluccio, con delega all’acque-dotto, si accorgano adesso che solo il 20,45% degli abitan-ti paghi il consumo dell’acqua”. “Bastava andare sul sito dell’Ato 2 – afferma ancora il portavoce del comitato- per leggere il ‘Piano d’Ambito’, approvato anni fa anche dal comune di Aversa, dove si evince che, annualmente, il volume d’acqua immesso in rete è pari a 6.926.727 metri cubi l’anno, mentre ne viene fatturato solo 1.416.355 metri cubi l’anno. Ma gli ammi-nistratori aversani sembrano non frequentare le riunioni dell’Ato”.Il Comitato “oltre a denunciare l’inefficienza degli ammi-nistratori del comune, ritiene che tutto ciò sia un alibi per arrivare alla privatizzazione dell’acqua e al conseguente aumento delle tariffe. A tale proposito, giova rinfrescare la memoria ai nostri amministratori, tanto distratti,che 27 milioni di italiani hanno detto ‘No’ alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali di interesse generale e ‘No’ al profit-to della loro gestione”. Ma, al di là dei proclami generali, Chioccola preannunzia una raccolta di firme per modifi-care lo Statuto della Città e inserirvi la dizione di “Acqua

come bene pubblico” e, in chiusura ricorda che il Comune è stato inef-ficiente non effettuando “gli auto controlli”, lasciando l’intero settore solo all’Asl”. A Chioccola risponde il primo cittadino. “Siamo di fronte ad un problematica che non abbia-mo mai abbandonato.Potevamo scegliere di aggregarci –ha dichiarato Domenico Ciaramel-la- al Consorzio Idrico, ma, dopo l’esperienza GeoEco, ab-biamo desistito. Nel nostro comune non c’è, né possiamo approntarla dato il divieto di fatto di assunzioni, una strut-tura in grado di sostenere la gestione del settore acquedot-to. Siamo di fronte ad una situazione che si è incancrenita negli anni.Basti pensare che nel Parco Coppola abbiamo un migliaio di famiglia che si appoggiano su 4 o 5 contatori, per cui è praticamente impossibile risalire ai reali consumatori”.Ciaramella illustra, poi, i motivi che hanno portato a deci-dere per la gestione esterna del servizio e afferma: “Moni-torando il settore, ci siamo resi conto che non è possibile continuare come si era fatto sino ad ora. Basti pensare che oggi in quell’ufficio c’è il responsabile ed un’altra persona, tutti gli altri sono andati in pensione e non possono essere sostituiti. Insomma, non è una battuta dire che il servizio acquedotto fa acqua da tutte le parti”. In chiusura un messaggio diretto al Comitato: “Tutto il ri-spetto per chi non la pensa come noi, quando amministre-ranno loro applicheranno le loro convinzioni. Vogliamo organizzare il servizio sulla falsariga del gas, con un contatore per ogni utenza e, paradossalmente, l’acqua costerà di meno perché la pagheranno più persone. Non possiamo continuare a tramandarci questa tremenda eredità da un’amministrazione all’altra”.

POLEMICHE 13

I

Ciaramella vuole privatizzarel’acqua nonostante i Referendum

diGiuseppeLauria

CorrispondenteBloq Magazine

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a tradizione giornalistica an-glosassone ha elaborato la cosiddetta regola delle 5W, che nasce dalla necessità di rispondere ad alcune ipoteti-che domande del lettore, tutte

introdotte dalla lettera “W”…. illegittimamente mi approprio della medesima prassi… What? Che cos’è?FAVILLE è un’idea nata un po’ di tempo fa, quando ci si è resi conto che la lettura con-divisa consente di vivere il libro, territorio comune tra te e l’altra persona. Una consa-pevolezza, questa, che si sedimenta nell’ani-mo, perché la sperimenti con amici, colleghi e studenti, ognuno dei quali ha vissuto la stessa tua lettura da una prospettiva diversa, ha messo in luce un dettaglio, su cui ave-vi sorvolato; questa consapevolezza ora è diventata un progetto di più ampio respiro.Who? Chi?FAVILLE è aperto a chi intende vivere e condi-videre un libro con noi.When? Quando?In un incontro che si terrà una volta al mese condivideremo la lettura che sarà stata suggeri-ta in precedenza da un moderatore/moderatri-ce. Il primo incontro si terrà a dicembre.Where? Dove?La location è in via di definizione, certo non sarebbe una cattiva idea quella di vivere quest’esperienza nel luogo più titolato, ovve-ro la Biblioteca Comunale (su questo stiamo lavorando per voi!).Why? Perché?Il nome dato al progetto avrà suscitato curiosi-tà, perché FAVILLE? Cosa vorrà dire?Il richiamo è alquanto ardito: Le Faville del maglio di dannunziana memoria; lungi da noi voler ripercorrere l’esperienza letteraria della prosa memorialistica del poeta del “vi-vere inimitabile”, ciò che ci interessa sono le scintille che derivano dal “fuoco” della passione per la lettura, che può risiedere in ognuno di noi, un fuoco che non è condivi-sibile in sé, ma da cui si distaccano scintille, che si irradiano tutte intorno, che pizzicano talvolta chi si trova vicino ad esse, che de-stano l’attenzione, che destabilizzano, che bruciano, ma che di sicuro non ti lasciano indifferente.How? Come? Come poter partecipare a questa

iniziativa? Nulla di più semplice… raccoglie-remo tutte le adesioni attraverso il gruppo Al-leanza per Aversa, oppure potete inviare una mail a [email protected] o un messag-gio privato su Fb, dopodiché daremo “fuoco alle polveri!Formeremo un gruppo chiuso che avrà come membri tutti i partecipanti a FAVILLE, sul quale sarà pubblicato il titolo del primo libro da leg-gere per l’incontro di dicembre.

SPAZIO AUTOGESTITO 15

a curadiGiovannaTurcoAlleanzaper Aversa

Amanti della lettura è giuntafinalmente l’ora di fare FAVILLE

L

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ECONOMIA16

Ta cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

ra le prerogative dell’Esagono, l’azienda di Aver-sa specializzata nel settore dellavendita di arredo bagno, ceramiche e pavimenti c’è di sicuro la capacità di produrre idee innovative in grado di prevalere sul mercato. E al timone del-la nave Esagono c’è Gio-vanni Bo, il noto impren-ditore che ha fatto della concretezza il principio fondante della sua azien-da. Bo in fatto di idee in-novative non è secondo a nessuno, da sempre, infatti, la sua personalità eclettica, che ricordiamo nel 1969, in pieno boom economico italiano, con il fratello Francesco creo il primo punto vendita in Via della Libertà ad Aver-sa, trasforma le idee in fatti concreti. Il titolare dell’Esagono, appunto, sin dall’inizio pensò di fare in modo che la sua azienda potesse in qual-

che modo interagire con il mondo reale che la cir-condava. A partire dalle istituzioni, passando per gli ordini professionali e finendo alle prestigiose aziende produttrici, tutti sono sta-ti coinvolti negli eventi creati da Bo.Tanti sono stati nel corso degli ultimi anni i con-vegni e gli eventi orga-nizzati dall’Esagono nei quali si sono confrontati architetti, ingegneri, rap-

presentanti delle istituzioni e della società civi-le, aziende produttrici o semplici studenti.Tra gli eventi organizzati insieme ai suoi colla-boratori ricordiamo quello tenutosi a Valencia (Spagna) quando in occasione della visita alle aziende del gruppo Porcelanosa, marchio lea-der nel settore delle ceramiche e dei sanitari, Gianni Bo accompagnò e supportò con le sue elevate competenze tecniche una delegazione di ingegneri, architetti, rappresentanti del mon-do giovanile di Confindustria e di studenti della

Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli. A quel incontro prese parte il famoso

architetto Santiago Calatra-va.Una particolare nota di attenzione merita poi il Premio Esagono giunto quest’anno alla sua terza edizione.Per non parlare poi delle nuove frontiere del setto-re fotovoltaico che furono presentate nel corso di un workshop riservato ad ar-chitetti, tecnici e professio-nisti del settore.In quell’occasione fu pre-sentata l’ultima innovati-va creazione della “Cotto D’Este”, la nota azienda modenese leader nel setto-re della ceramica e dell’ar-redamento per la casa: la

Kerlite. Una ceramica fotovoltaica con una stra-ordinaria conducibilità termica, addirittura su-periore ai tradizionali pannelli fotovoltaici.Il motto dell’azienda aversana è “L’arte di tra-sformare la ceramica in evento”.Grazie alle capacità di Bo e dei suoi collaborato-ri di organizzare eventi in grado di trasformarsi in proposte concrete per il mercato, l’Esagono è ormai una realtà commerciale consolidata ed in continua espansione.L’ultimo importante evento in ordine di tempo è quello organizzato lo scorso 3 novembre, nel quale la Kerakoll, nota ditta di Sassuolo (Mode-na) ha presentato innovativi materiali e servizi per costruire e vivere nel pieno rispetto dell’am-biente e del benessere abitativo. Quello che si definisce “Green Building”. Uno stile costrut-tivo orientato all’ambiente e al miglioramento della salute e della qualità della vita attraverso materiali da costruzione ecocompatibili, natu-ralmente traspiranti e ad elevata efficienza ener-getica. Materiali che l’Esagono propone a tutti i suoi clienti più esigenti. Ci sarebbe ancora tanto altro da aggiungere, ma di sicuro avremo altre occasioni in futuro per parlare di una azienda che, grazie alla personalità dinamica di Giovan-ni Bo, è la chiara dimostrazione che anche al sud ci sono realtà imprenditoriali in grado di competere e vincere sul mercato nazionale ed internazionale.

Giovanni Bo: “Solo le idee innovative sono in grado di prevalere sul mercato”

L’ultimo evento in ordine di tempo è

quello organizzato lo scorso 3/11/2011,

nel quale laKerakoll hapresentato

innovativi materiali per costruire e

vivere nel rispetto dell’ambiente e del

Green Building

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iamo stati talmente assuefatti dall’infini-tà di messaggi roboanti che ci arrivano dai media, che ormai nessuna notizia, per quanto inquietante, ha più effetto sul torpore mentale che ci accompagna nel quotidiano:I governi decidono di far pagare alle masse di lavoratori i danni prodotti da quel 10% di popolazione mondiale che gestisce, a propria assoluta discrezione, direttamente o indirettamente, il 90% di tutte le risorse del pianeta. I poveri sono sempre di più, la coesione sociale si sfalda e quel 10%, di ottusa in-gordigia, continua a sguazzare in indeco-rosi, costosi e vuoti privilegi.Poche decine di aziende multinazionali stanno di fatto distruggendo la biodiversi-tà costringendo l’agricoltura ad utilizzare poche varietà di semi modificati, sterili

e a marchio registrato, rendendo gli agricoltori praticamente schiavi ed i consumatori inconsapevoli cavie.Ancora oggi quando si parla di soluzione alla crisi emerge la parola “crescita” intendendo ancora una volta come crescita quella legata all’aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL), una favola questa alla quale nessuno più crede.Il PIL è l’indicatore usato oggi per misurare la ricchezza, pur-troppo è un indice che non ha nessuna capacità di verificare il reale miglioramento o peggioramento della qualità di vita degli uomini. Il grottesco è che sono tutti d’accordo sull’inefficacia di questo strumento ma niente si fa per sostituirlo.Un altro aspetto non misurabile con il PIL è il cosiddetto costo ambientale delle produzioni, per fare qualche esempio: nes-suna industria paga per il consumo di aria e di acqua pulita, nessuno paga per le immissione in natura di gas pericolosi, nes-suno paga per la desertificazione di intere regioni. Insomma l’attuale sistema economico, che si regge solo se c’è un continuo aumento esponenziale della produzione, non può avere alcuna cura dei complessi e delicati equilibri che regola-no il rapporto Uomo-Universo.Già dagli inizi della seconda rivoluzione industriale, uomini lungimiranti, avevano intuito che era stata imboccata una stra-da senza uscita. Capirono che le regole della produzione si stavano imponendo sempre più come unico parametro nelle scelte dei governanti.Già da allora ci sono stati molti tentativi di ricondurre la scienza e la tecnologia al loro ruolo di servizio per una reale evoluzione del genere umano. Tanti sono stati i pensatori che hanno immaginato un futuro nel quale, grazie alla scienza ed alla tecnica, l’uomo avrebbe potuto sottrarre tempo al lavoro fisico e dedicarne di più alla contemplazione ed al godimento delle meraviglie dell’Universo. Oggi come non mai è giunto il tempo di ricollegarsi a queste menti profetiche e pretendere

nuovi modelli di evoluzione. Molte persone sono già scesi da questo treno che corre follemente verso il nulla e si prepara-no ai futuri cambiamenti. Non sono disperati sospinti dal fal-limento dell’attuale sistema economico mondiale ma persone consapevoli che hanno deciso di abbandonare le vecchie e, per certi versi, comode abitudini per sperimentare nuove stra-de. Caratteristica comune di queste persone è quella di aver compreso l’importanza dello stare insieme, per evitare le derive individualistiche che, alla lunga, si rivelano sempre alienanti e deprimenti. Esempi di queste nuove comunità sono:i Gruppi di Acquisto Solidali (GAS), gruppi di famiglie che insieme fanno acquisti direttamente da piccoli produttori che hanno conservato l’amore per la terra e per il loro lavoro. In questo modo il consumatore ha la garanzia della qualità ad un prezzo onesto ed i produttori si affrancano dalle grinfie di un mercato che li sottomette a regole umilianti.il Movimento della Decrescita Felice (MDF), promotori di nuove regole da applicare nel quotidiano per difendersi dalla spinta compulsiva consumistica che riempie le nostre case e le nostre teste di merce e desideri inutili se non dannosi.le Città della Transizione (Transition Towns), intere comunità che si preparano al cambiamento con attività che cercano di coinvolgere anche le amministrazioni pubbliche.L’esperienza è iniziata in Inghilterra nella città di Totnes, ora è in espansione in tutta Europa. In Italia uno dei primi comuni a definirsi Città in Transizione è quello di Monteveglio, in provin-cia di Bologna, dove le proposte di cambiamento sono partiti proprio dall’Amministrazione Comunale e gli abitanti sono stati ben felici di intraprendere questa bella avventura.Bilanci di Giustizia, l’intuizione è venuta nel 1993 ad un prete operaio di Mestre, Don Gianni Fazzini, che con il controllo critico dei bilanci familiari ha coinvolto centinaia di famiglie in tutta Italia a rivedere i consumi e gli stili di vita, in questo modo riescono a contenere il fabbisogno monetario a ridurre i consumi di beni inutili e ad aumentare le spese per cultura e divertimento, e scusate se è poco!. Distretti di Economia Solidali (DES) sono l’unione di varie entità impegnate singolarmente in un particolare distretto che si mettono in rete per amplificare gli effetti dell’opera di ogni singola cellula, in una sinergia benefica e produttiva. In questi ambiti si sperimentano monete locali, si favoriscono le produ-zioni del luogo e si ricreano rapporti costruttivi e solidali tra i gruppi. Insomma per chi vuole veramente affrancarsi dalla sudditanza di questo sistema di produzione e distribuzione è giunto il momento di scendere dal carro e sperimentare nuovi modelli di convivenze e di sviluppo recuperando la capacità di fare scelte condivise con compagni di viaggi altrettanto decisi e consapevoli.C’è la necessità di dare sempre più spazio a pensieri ed azioni concretamente innovative che riguardino il proprio quotidiano, cominciando così l’unica, vera, immediata rivoluzione possibi-le, quella del proprio stile di vita.

SOCIETA’18

Sdi NicolaCiccarelli

Responsabile del Gruppo di

Acquisto SolidaleLa Tavola Rotonda

di Aversa

Bloq Magazine

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L’unica rivoluzione possibile è quella del proprio stile di vita

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entre a Genova cadeva ancora la pioggia e si stava preparando l’esplosione finale finita nuovamente in tragedia, il Ministro dell’Ambiente Stefania Presti-giacomo cercava, in un audizione al Senato, di ras-sicurare gli italiani che si stavano ancora asciugan-do le lacrime, dopo il nubifragio di fine ottobre: “I nostri esperti hanno calcolato che i tempi di ritorno di un evento del gene-re, cioè la probabilità che si possano ripetere eventi alluvionali simili con analoga intensità, sarebbero superiori ai 500 anni e sicuramente plurisecolari”.I fatti di cronaca li co-noscono tutti: siamo rimasti folgorati, rabbri-viditi o addirittura scon-volti vedendo in tv ma soprattutto sulla rete le immagini che proveni-vano da Genova. Purtroppo accade che la Terra spesso si ribel-la. A causa del muta-mento climatico questi episodi diventeranno sem-pre più frequenti, non dovremmo aspettare di certo mezzo secolo affinché si ripetano.

E anche noi italiani, che quasi sempre ci facciamo trovare im-preparati, dobbiamo prender-ne atto.Secondo il metereologo della Rai, Massimo Morico: “Quan-do accadono questi disastri alluvionali due sono i motivi principali. Il primo è la piog-gia, e purtroppo, questa non possiamo fermarla.Il secondo motivo è che c’è poco rispetto per l’ambiente che ci circonda. Sicuramen-te su questo potremmo fare molto di più”. Siamo sempre

più lesivi nell’equilibrio formato dalla natura. Costruiamo ponti sopra stretti e fiumi, gallerie nel cuore delle montagne, le nostre città si espandono a macchia d’olio senza curarsi di vulca-

ni, fiumi, foreste. Proprio adesso che, complice la crisi degli impresari edilizi, il processo di urbaniz-zazione selvaggia si è arrestato e iniziamo a contare i danni e molte volte a spettacolarizzarli grazie ai media.A un certo punto vogliamo che lo spettacolo, o per meglio dire la tragedia, finisca con l’individuazione

di un responsabile.E allora ecco tutti a punture il dito contro il malcapitato di turno, vogliamo che qualcuno paghi, almeno dal punto di vista mediatico: parto-no allora offese, accuse, denigrazioni.Sono sempre pochi quel-li che riflettono e cerca-no di fare analisi giuste e sensate.Nessuno si rende con-to che stiamo pagando l’assenza della cultura del “prevenire è meglio che curare”. Una cultu-ra che avrebbe salvato

numerose vite come quelle dei 27 bambini morti nel crollo dell’edificio scolastico di San Giuliano di Puglia, nel terremoto molisano del 31 ottobre di 9 anni fa. Nessuno si rende conto che la tragedia può essere sfiorata ogni giorno: si pensi ad esempio al Vesuvio, si pensi al fatto che in poco più di 10 anni in Campania siano morte oltre 170 persone a causa di frane. Eppure, ancora oggi nessuno fa nulla per evitare le tragedia, che è proprio dietro la porta.Purtroppo quando c’è stata la possibilità di costruire nessuno ha pensato a dove costruire e come co-struire. Si è pensato solo a farlo e ad accumulare ricchezze.Dimenticandosi della sicurezza, che dovrebbe es-sere il presupposto e una costante da rispettare nel-le costruzioni. Allora prima che sia troppo tardi, cerchiamo di ama-re di più la nostra Terra, fermiamo questo sabotag-gio lesivo all’equilibrio della natura e facciamo leva sulla classe politica affinché prenda misure adegua-te per la gestione del rischio e la prevenzione delle catastrofi. Perché, si sa, prevenire è sempre meglio che curare.

ATTUALITA’20

Mdi

UmbertoDe Santis

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Asciughiamoci le lacrime e pensiamo alla prevenzioneLe immani tragedie causate dal maltempo sono destinate a diventare sempre più frequenti: non facciamoci trovare perennemente impreparati!

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 18 - 13 novembre 2011

Page 21: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

a manifestazione commemorati-va organizzata dall’associazione Gioventù Aversana in occasione del 4 novembre è stata un auten-tico successo.In Piazza Municipio erano pre-

senti, oltre agli organizzatori, i reduci dell’associa-zione del Fante, gli alunni dell’istituto scolastico La Sala e decine di cittadini che sono intervenuti per ricordare i caduti di tutte le guerre nel 93° anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale. La deposizione di una corona d’alloro, offerta dall’associazione Gioventù Aversana, al monumento ai caduti, è stata preceduta dal can-to dell’Inno di Mameli perfettamente eseguito dai piccoli alunni, e seguita da due minuti di silenzio scanditi dalle note del “Silenzio d’ordinanza”.L’associazione Gioventù Aversana si occupa di promozione socio-culturale, è attiva da circa due anni sul territorio aversano e raggruppa giovani della città di Aversa e dell’agro impegnati al ser-vizio del territorio, con una particolare attenzio-ne a far emergere le energie positive delle nuove

generazioni ed alla valorizzazione della storia e del sentimento nazionale. Già nel corso del 2011 l’associazione ha organizzato una serie di eventi in occasione del 150° dell’Unità Italiana, ed in questo solco si inserisce anche la comme-morazione del 4 novembre, data simbolica del completamento del percorso unitario.

SOCIETA’ 21

di Salvatorede Chiara

PresidenteAssociazione

GioventùAversana

Nell’anniversario della vittoria nellaGrande Guerra ricordati tutti i caduti

L

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Page 22: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

rasformare l’ora di educazione civica da lezione meramente frontale a intervento educativo di for-mazione di una cittadinanza attiva. È ciò che ha pensato il professor Fortunato Allegro, docente di storia e filosofia presso il liceo scientifico “E.Fermi” di Aversa e presidente dell’Associazione Culturale “Convergenze”.Il docente normanno - anche sulla scorta del suc-cesso dell’iniziativa del proprio sodalizio riguardante la sostitu-zione dei rubinetti delle 25 fontanine pubbliche che sprecavano, perché rotti, molta acqua, con rubinetti temporizzati riducendo, così, dra-sticamente lo spreco economico e di risorse – ha iniziato con alcu-ne lezioni teoriche su come si legge una città e come è possibile edu-care lo sguardo sia alla ricerca delle cose belle del nostro patrimonio storico-artistico, sia nell’individuazione del-le disfunzioni del tessu-to urbano. Grazie a questa prima parte puramente teorica si è circoscritta l’analisi di quest’ultime a quelle problematiche che, per le loro dimensioni, fossero abbordabili dai ragazzi sia nella diagnosi delle cause che nell’individuazione di possibili so-luzioni: insomma problemi piccoli per giovani sedi-cenni alle prime armi con la politica. Gli alunni hanno prodotto una serie di documenta-zioni visive, di rilievi dei singoli problemi, che, data la loro provenienza da diversi comuni dell’agro Aversano, hanno dato alla fine un insieme di 23 problematiche interessanti. Si va, infatti, dai problemi del traffico a quelle dei parchi urbani abbandonati al degrado, dall’illumi-nazione pubblica al parcheggio, dai monumenti imbrattati alla sicurezza pubblica.Come step successivo si è ritenuto opportuno intra-prendere la strada dell’incontro con le istituzioni, con le figure tecniche e politiche che istituzional-mente possono risolvere questi problemi. I ragazzi

hanno fatto protocollare nei singoli comuni in cui hanno evidenziato i problemi delle richieste per in-contri con gli assessori competenti o con i sindaci. Si sono premurati d’altra parte con l’aiuto dei loro genitori e degli amici adulti di fornire anche sugge-rimenti alle singole amministrazioni su come pen-sano che possono essere risolti i problemi delle loro città.

Questi 50 ragazzi rap-presentano un poco l’avanguardia di quanti avrebbero la possibilità di fare pressione sulle amministrazioni loca-li per la risoluzione di problemi anche più grandi, ma che invece si limitano a lamentar-si e a rimanere in una sconsolante passività.Attivata la “fase 2” dell’operazione nei giorni scorsi si è già avuto un incontro co-struttivo per la risolu-zione di almeno due problemi: ad Aversa per la collocazione di una pensilina per i viag-

giatori in attesa di bus nei pressi del Liceo Scienti-fico “Fermi”.L’incontro è avvenuto con i tecnici della CTP e con i consiglieri competenti Nando Menale e Ma-rio Abate, a Lusciano con l’assessore alle politiche giovanili Nicola Grimaldi in relazione ai problemi della raccolta differenziata.Ulteriori incontri sono previsti nei prossimi giorni dopo l’invito giunto dal comune di Casal di Princi-pe per un incontro con l’assessore ai lavori pubblici Angelo Ferraro per la riparazione di alcune strade cittadine dissestate.Si aspettano ora inviti anche dagli altri comuni coin-volti dall’iniziativa che si dimostrino solleciti e sen-sibili alle esigenze dei giovani di avere delle rispo-ste concrete a problemi concreti, per far sorgere nei ragazzi la consapevolezza che, risolvendo questi ultimi, si possa poi mirare ad affrontare problema-tiche più impegnative, che potranno vederli ancora protagonisti del cambiamento.

ASSOCIAZIONI22

Tdi

Michele Docimo

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Al Liceo “Fermi” di Aversa siinsegna la “cittadinanza attiva” L’idea è del presidente dell’Associazione Convergenze Fortunato Allegro. 50 alunni hanno prodotto una serie di rilievi dei problemi del territorio

Nelle foto: il professorFortunatoAllegro, docente distoria efilosofia presso il liceoscientifico “E.Fermi” di Aversa e presi-dente dellaAssociazione Culturale “Convergenze”

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 18 - 13 novembre 2011

Page 23: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

l secondo libro di Lu-igi Intelli-genza verrà presentato presso la Redazione

di Bloq il 17 novembre alle ore 19.00Luigi Intelligenza, giovane scrittore di Villa di Briano a tre anni dall’esordio con “La rivolta degli Angeli” ci pre-senterà: “Tutta colpa di un paio di gambe”, un libro choc che racconta la storia di Pie-tro Nicola di Maio, un uomo che conduce una vita norma-le, del tutto ordinaria. Ha un lavoro, una casa e una ragazza. Tutto fila liscio fin quando la sua ra-gazza, Lina, in un incidente perde l’uso delle gambe. Pietro, allora, viene mollato e, invo-

lontariamente, si ritrova immerso in un giro dav-vero pericoloso, solo per dimenticare quella che era stata per anni la donna della sua vita (e la sua vita stessa). La pre-sentazione del libro si terrà nella sede di Bloq Magazine e Bloq.it ad Aversa, in via Onorato Pietrantonio 98 - Parco Delle Mimose. La par-tecipazione è su invito. Nell’occasione saranno presenti anche Marilù Musto giornalista de Il Mattino, Michele Do-cimo redattore di Bloq Magazine e Bloq.it, Ciro

Marino in rappresentaza dell’editore Ad Est Dell’Equatore e naturalmente l’autore del libro Luigi Intelligenza.

INCONTRI D’AUTORE 23

I

Bloq incontra Luigi Intelligenza, autore di “Tutta colpa di un paio di gambe”

a curadella Redazione

Bloq Magazine

[email protected]

Gli autori e/ogli editoriinteressati apresentare i loro lavori pressola Sala Convegni di Bloq Networkpossono contattaci all’[email protected] numero 339.499.88.55

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Page 24: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

Potete commentare le foto visitando il sito: www.bloq.it ANNO 4 - Numero 18 - 13 novembre 2011

24 25

AVERSA - (25 ottobre) Per la prima volta nella storia

si è svolto nella città di Aversa un consiglio direttivo

dell’Ordine dei Medici [foto: Ufficio Stampa Comune]

AVERSA - (30 ottobre) L’Aversa Normanna torna a sorri-

dere, in casa, contro un’Alma Juventus Fano che comun-

que ha dato filo da torcere agli uomini di Romaniello fino

all’ultimo minuto [foto: aversacalcio.it]

VILLA LITERNO - (30 ottobre) Incontro pubblico ammini-strazione/cittadini in materia di debiti e bilancio comu-nale [foto: Ufficio Stampa Comune]

AVERSA - (31 ottobre) Marek Hamsik in una pausa dagli allenamenti di Castel Volturno si concede una mattinata di shopping nella città normanna [foto: Marimila Diretto]

AVERSA - (1 novembre) Trasformare l’ora di educazione civica da lezione frontale a intervento di formazione di una cittadinanza attiva è la nuova iniziativa di Associazione Convergenze [foto: Maria Pia Cerullo]

AVERSA - (6 novembre) Riparte l’avventura agonistica delle ra-gazze della Seiseidue impegnate nella gara 1 di Coppa Italia Cal-cio a 5 femminile [foto: Seiseidue]

AVERSA . (31 ottobre) L’asso del Napoli è circondato da fan e tifosi in visibilio a caccia di autografi e fotografie [foto: Marimila Diretto]

VILLA LITERNO - (1 novembre) Il presidio del-la Croce Rossa si insedia al cimitero cittadino per i due giorni di massima affluenza al luogo sacro [foto: CRI Villa Literno]

AVERSA - (27 ottobre) Firma del protocollo d’intesa fra

Agenzia delle Entrate e Caritas Diocesana per l’assisten-

za fiscale ai migranti [foto: Michele Docimo]

AVERSA - (29 ottobre) “Rumore, silenzio e parola”

è la tavola rotonda presieduta da Mons. Angelo

Spinillo per la giornata mondiale delle comunica-

zioni sociali [foto: Michele Docimo]

AVERSA - (30 ottobre) La Normanna porta a casa i tre pun-

ti al termine di una gara difficile, contro un’avversaria

forte e ben messa in campo. [foto: aversacalcio.it]

VILLA LITERNO - (28 ottobre) Il Tribunale di Napoli assol-

ve dall’accusa di riciclaggio e favoreggiamento i coniugi

Passarelli e dispone il dissequestro dell’ex Kerò Zuccheri

[foto: Michele Docimo]

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AVERSA - (25 ottobre) Per la prima volta nella storia

si è svolto nella città di Aversa un consiglio direttivo

dell’Ordine dei Medici [foto: Ufficio Stampa Comune]

AVERSA - (30 ottobre) L’Aversa Normanna torna a sorri-

dere, in casa, contro un’Alma Juventus Fano che comun-

que ha dato filo da torcere agli uomini di Romaniello fino

all’ultimo minuto [foto: aversacalcio.it]

VILLA LITERNO - (30 ottobre) Incontro pubblico ammini-strazione/cittadini in materia di debiti e bilancio comu-nale [foto: Ufficio Stampa Comune]

AVERSA - (31 ottobre) Marek Hamsik in una pausa dagli allenamenti di Castel Volturno si concede una mattinata di shopping nella città normanna [foto: Marimila Diretto]

AVERSA - (1 novembre) Trasformare l’ora di educazione civica da lezione frontale a intervento di formazione di una cittadinanza attiva è la nuova iniziativa di Associazione Convergenze [foto: Maria Pia Cerullo]

AVERSA - (6 novembre) Riparte l’avventura agonistica delle ra-gazze della Seiseidue impegnate nella gara 1 di Coppa Italia Cal-cio a 5 femminile [foto: Seiseidue]

AVERSA . (31 ottobre) L’asso del Napoli è circondato da fan e tifosi in visibilio a caccia di autografi e fotografie [foto: Marimila Diretto]

VILLA LITERNO - (1 novembre) Il presidio del-la Croce Rossa si insedia al cimitero cittadino per i due giorni di massima affluenza al luogo sacro [foto: CRI Villa Literno]

AVERSA - (27 ottobre) Firma del protocollo d’intesa fra

Agenzia delle Entrate e Caritas Diocesana per l’assisten-

za fiscale ai migranti [foto: Michele Docimo]

AVERSA - (29 ottobre) “Rumore, silenzio e parola”

è la tavola rotonda presieduta da Mons. Angelo

Spinillo per la giornata mondiale delle comunica-

zioni sociali [foto: Michele Docimo]

AVERSA - (30 ottobre) La Normanna porta a casa i tre pun-

ti al termine di una gara difficile, contro un’avversaria

forte e ben messa in campo. [foto: aversacalcio.it]

VILLA LITERNO - (28 ottobre) Il Tribunale di Napoli assol-

ve dall’accusa di riciclaggio e favoreggiamento i coniugi

Passarelli e dispone il dissequestro dell’ex Kerò Zuccheri

[foto: Michele Docimo]

Page 26: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

aro Direttore, sono certo che non me ne vorrai a male se pur in un’ora di ben più gravi problemi per tutti, ti intrattengo su di un libro che qualche anno fa Serafino Bal-duzzi ritenne utile riproporre all’attenzione generale: “Il breviario dei politici” secondo il Card. Mazzarino. Si tratta di un testo che molti dei nostri “uo-mini pubblici ” dovrebbero leggere attenta-mente perché si rivela pieno di consigli an-cora molto utili ancora per l’attualità.Benchè scritto quattro secoli fa, i sugge-rimenti, che il Card. Giulio rivolgeva alla “classe dirigente al potere”, appaiano attua-lissimi, per cui mi sento rincuorato nel ri-proporli all’attenzione dei nostri “conduttori

del vapore”. Intanto Mazzarino, figlio di nobili siciliani, educa-to al Collegio Romano dei Gesuiti, e formatosi nella più antica delle diplomazie del mondo, “La Nunziatura Apostolica”, è stato uno dei pochi che, non essendo sacerdote ed essendosi fermato al diaconato, fu nominato cardinale, dopo aver svolto funzioni di legato pontificio. Non a caso Richelieu, quando si convinse che il Nunzio Apo-stolico a Parigi, Giulio, potesse essere l’uomo giusto a conti-nuare il suo operato di rafforzamento dell’autorità regia, non ebbe alcuna esitazione a nominarlo suo segretario personale e a indicarlo al re quale suo successore. Mazzarino, dopo aver sconfitto gli spagnoli e negoziata la pace dei Pirenei, non si limitò a tanto, ma proseguì nella sua abile azione diplomatica, fino al Trattato di Vestfalia, che inau-gurò un nuovo ordine internazionale: un sistema in cui gli stati si riconoscevano tra loro, proprio e solo in quanto stati, al di là della fede dei vari sovrani. Insomma, Mazzarino, e scusa se è poco caro Direttore, è stato lo statista che ha tenuto a battesimo la nascita della comunità internazionale nella maniera più vicina a come la si intende oggi, vale a dire laica e aconfessionale, dove assume impor-tanza il concetto di sovranità dello stato. Per questi motivi si può dire, senza temere grosse smentite, che siamo in presenza di una fonte di assoluta garanzia, ep-perciò la proponiamo ai “politicanti” del nostro tempo.Tu mi dirai: Quali sono questi preziosi consigli che il Card. Giulio, che ha anche il merito di aver fondato l’Insitute de France, ancora operante, e di aver aperto la sua ricchissima biblioteca, l’attuale Bibliothèque Mazzarine, suggeriva a quei tempi?È presto detto, anche se, essendo tanti, non te li proporrò tutti, ma soltanto quelli che appaiono più intriganti.Secondo Mazzarino non bisogna emanare molte leggi per le quali, pur dovendo consultare i saggi, poi bisogna “ decidere di testa propria”. Così come, stando al potere, è meglio essere approvati per compiacenza che “fatti a pezzi per sincerità” e soprattutto evi-

tare che la verità si intrufoli nei palazzi che contano, perché l’evento sarebbe catastrofico. Inoltre, un “capo” deve stare in guardia da chi gli dice che è il “meglio di tutti ”, perché è quello che ti lascerà per primo: senza contare che è ancora più pericoloso se per caso fosse di bassa statura, perché “ i piccoletti sono ostinati e faziosi”. Chi comanda non deve avere vizi (Bacco, tabacco e Vene-re, si sa, riducono l’uomo in cenere! ) per cui, oltre a fare un moderato uso del sesso, non bisogna fumare (e già allora non si parlava solo di… tabacco!) e soprattutto non si deve bere molto vino perché, diceva Giulio, “Finchè sta nel bicchiere ne fai quello che vuoi. Ma quando l’hai messo nel corpo, è lui a far di te quello che vuole”.Non bisogna fidarsi per niente di chi ti mostra il proprio corag-gio a…parole, perché “i cagasotto ostentano un coraggio da leoni”! In pubblico poi, bisogna parlare poco, perché quello che si dice può essere interpretato malissimo e il comporta-mento deve essere inappuntabile, in quanto “dal modo come apri bocca, gli altri ti giudicano”.E l’opinione sbagliata che la gente si fa di te può durare per chissà quanto tempo, senza essere scalzata. Non bisogna ab-bagliare mai nessuno e, meno che meno, la massa, perché “la vista si adatta alla gran luce un po’ alla volta”. Quando ci si ritrova in conversazione si devono rispettare tre regole d’oro: “ sapere e non parlare ”, “ capire e non odiare ”, “tollerare e non indignarsi ”.E’ necessario stare attenti a chi ti si accompagna: evitare perciò assolutamente “chi accarezza troppo i cani e i bei ragazzini ”: si tratta di “smidollati che portano solo guai”. Infine, caro Direttore, ti propongo quello che può essere una sorta di ribaltamento delle convenzioni comuni in politica, la raccomandazione di Mazzarino a “ non prendersela troppo con la gente che ti odia: almeno non è falsa come quella che ti ama ” ! Ah dimenticavo, ce n’è un’altra, ed è l’ultima, che non può assolutamente trascurarsi: “quando sei a tavola o alla scrivania, conviene avere davanti uno specchio, per vedere che cosa si fa alle tue spalle”!

LETTERE AL DIRETTORE26

Cdi

PiaPangese

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Da “Il breviario dei politici” del Mazzarino tanti consigli ancora utili

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Page 27: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

CONFERENZE 27

a curadellaRedazione

Bloq Magazine

[email protected]

onti di Bambù: la Cina così lontana così… vicina” è stato il tema della dotta conferen-za, organizzata dal Presidente Dott. Guido Verde per chiudere il programma del mese di Ottobre del Rotary International “Aversa Terra Normanna”.

Alla serata conviviale i soci hanno ospitato la Prof. Marisa Sidivò, docente di “Strategie di Sviluppo della Cina” presso l’Università Orientale di Napoli e la Prof. Maurizia Sacchet-ti, Presidente dell’Istituto Confucio.Le due relatrici sono state introdotte dal Dott. Verde che, spiegando perché fosse stata scelta la Cina, uno sterminato continente, con una popolazione di 1.300 milioni di perso-ne, pressoché sconosciuto, a dispetto di “una storia e una cultura antichissime”, ha osservato che si deve ai cinesi l’in-troduzione dell’allevamento del baco da seta, l’invenzione della carta e della carta moneta, oltre che della polvere da sparo, la bussola e la stampa!Dopo una breve carrellata storica e, cercando di andare ol-tre l’aspetto tradizionale, collegato all’ Esercito di Terracotta e ai Templi di Ming, alla Grande Muraglia e alla Città proi-bita, secondo Verde occorre conoscere i travagli culturali, politici e sociali che hanno portato un impero, unificato già nel 221 a.C., ad essere oggi “la seconda potenza economi-ca mondiale” per Prodotto Interno Lordo. Grazie ad uno sviluppo economico, che è il più veloce del mondo, la Cina è prima esportatrice nel 2008 e più grande importatore di merci nel 2010, senza contare che è anche la seconda su-perpotenza militare, avendo la bomba atomica fin dal 1964 e l’esercito di terra più grande del mondo. Hanno preso poi

la parola le due docenti universitarie, le quali, invitando a superare i trop-pi filtri che impediscono una corretta conoscenza di questo paese, hanno illustrato le dinamiche che consento-no di comprendere come un “paese, che nel 1978 denunciava un reddito pro capite di pochi dollari al mese, che lo poneva al 130° posto su 135 paesi per reddito pro capite, sia diventato una economia di traino dell’intero pianeta”. Questa straordinaria esperienza di crescita e di sviluppo, ot-tenuta grazie a riforme strutturali e liquidando i cardini del sistema socialista, deve essere guardato con grande rispetto, perché, ponendosi l’obiettivo di passare “da grande paese industriale a potente paese industriale”, ha liberalizzato an-che il settore bancario, fino al punto da portare le banche cinesi “tra le prime cento banche al mondo” ! Oggi la Cina, hanno concluso le due esperte, ha un PIL complessivo così alto che sta a ridosso solo degli U.S.A. e, lanciando un messaggio a valere anche per l’Italia, han-no osservato che la stabilità economica, sociale e politica di questo Paese si regge sulla capacità del governo di au-mentare i redditi delle famiglie e i loro consumi, riducendo l’ossessione verso il risparmio. Per dirottare i redditi delle famiglie dal risparmio ai consumi il Governo dovrà investire nel Welfare, dovrà cioè garantire assistenza sanitaria e pen-sioni. Per poterlo fare nei prossimi anni dovrebbe ripiegare un po’ su se stesso e ridurre l’attivismo che il paese ha mo-strato sui mercati internazionali.

“Ponti di Bambù: la Cina cosìlontana così vicina” al Rotary

P

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Page 28: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011

abato 5 novembre, presso il Centro Trasfusionale Giorgio Lubrano dell’ospedale Giuseppe Mosca-ti di Aversa, si è tenuta una campagna di dona-zione di sangue. Per poter donare era necessario essere a digiuno e non aver praticate terapie far-macologiche nella settimana precedente.L’evento è stato organizzato dal Rotaract Club di Aversa nell’ambito del progetto distrettuale “Do-natori Rotaract”.Il Rotaract è un programma del Rotary Interna-tional dedicato a giovani uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 30 anni allo scopo di offrire l’opportunità di elevare le proprie conoscenze e capacità che contribuiranno allo sviluppo perso-nale, per affrontare le esigenze materiali e sociali delle loro comunità e promuovere migliori rela-zioni tra i popoli del mondo attraverso l’amicizia e il servizio.Il Distretto Rotaract 2100 comprende le regioni Campania e Calabria con 36 Club e circa 565 soci. Il progetto “Donatori Rotaract” si propone di aumentare la donazione volontaria e sponta-nea di sangue e, quindi, ha come scopo ultimo una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle persone tra i 18 ed i 65 anni.Infatti, si stima normalmente che vi sia bisogno di 40 unità di sangue l’anno ogni 1000 persone, cioè circa 2.400.000 unità per la sola Italia.

Nel 2000 l’Italia ha finalmente raggiunto l’auto-sufficienza a livello nazionale. La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno. Seb-bene alcune Regioni, quasi tutte del nord, siano abbondantemente autosufficienti, in numerose Regioni, tuttavia, la raccolta è ancora insufficien-te e il fabbisogno viene soddisfatto con trasferi-menti da altre regioni, con ripercussioni sociali ed economiche facilmente immaginabili.Nonostante la sempre più attenta e ponderata utilizzazione del sangue, il fabbisogno è costan-temente in aumento, sia per l’aumento dell’età media della popolazione sia per i progressi della medicina che rendono possibili interventi anche su pazienti anziani e che un tempo erano consi-derati non operabili. La donazione del sangue è un forte segno di al-truismo in quanto, attraverso un semplice gesto, si salva la vita di una persona che, molto proba-bilmente, non conosceremo mai.Perché la raccolta del sangue sia quanto più uti-le ed efficace è importante che i donatori siano abituali. Infatti una donazione casuale, anche se sempre utile, non consente di avere una comple-ta anamnesi del donatore dal punto di vista sani-tario. Per dare una mano a rendere la nostra terra un posto migliore basta donare il sangue.

SOLIDARIETA’28

Sa cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

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Il Rotaract Club ha organizzato unacampagna di donazione di sangue

Vendesi 4 ville (in parco residenziale) in Carinaro a meno di 1 km dall’asse mediano.Ogni villa, con ingresso indipendente e videocitofono, è costruita su tre livelli più zona garage di 127 mq (adibibile in parte e a richiesta a cantinola).Piano terra di 76 metri quadri (balconi esclusi) suddiviso in salone e cucina e bagno con predisposizione per camino.Primo piano di 76 metri quadri (balconi esclusi) suddiviso in due camere più bagno.Sottotetto di 76 metri quadri (balconi esclusi) suddiviso in due camere più bagno.Finiture di lusso. Possibilità di campionario a scelta.

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Page 29: BLOQ MAGAZINE 13 NOVEMBRE 2011
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eopoldo Santagata allunga il suo scaf-fale e licenzia alle stampe un libro su Villa di Briano, rievocando “Un po’ di storia, ri-flessioni, folclore e memorie.” Il testo, edito nel settembre 2011, è una sorta di “miscellanea di pensieri su Villa di Briano” e, come scrive la figlia Ma-

ria nella prefazione, è anche una “rive-lazione - confessione”, in quanto svela il rammarico dell’autore per aver trascor-so “la quasi totalità della sua esistenza lontano dal paese natio”, evidentemen-te molto amato.Le pagine della composizione si snodano in modo semplice sul filo dei ricordi, a partire dalla prima infanzia (quando si rivela l’enfant prodigé, il quale già in prima elementare sapeva leggere ) e conducono il lettore alla ricerca dell’identità degli abitanti di quella che fu Fri-gnano Piccolo.Analizzando un “vecchio linguaggio” i cui resti ancora si trovano nel gergo usato dai più anziani, Santagata ci fa conoscere l’antichità del villaggio, che esisteva già ai remoti tempi degli Osci. Nel terzo capitolo, intrattenendoci sulla religiosità e sulle caratteristiche del popolo del paese, Santagata svolge una vera lezione di filosofia (e perché no, anche di storia), dove ci parla di scienza e fede e dei loro secolari rapporti controversi.Citando Eschilo e Goethe, Dante e Nietzesche, Sant’Agostino e San Tommaso, Darwin e Haideg-ger, Fisichella e Zichichi conclude che la gente di Villa di Briano è “fondamentalmente cristiana, cat-tolica”.Il quarto capitolo illustra due personaggi che sono stati “a servizio del paese”: il Card. Lazzaro Opi-zio Pallavicino e San Francesco de Geronimo, l’uno che fu “invidia di tutta la diocesi” e l’altro che, pur “compaesano santo mancato”, è stato “padre comu-ne”.Quindi troviamo padre Valentino Santoro, il “mis-sionario che, librandosi tra terra e cielo e attestan-dosi a padre dei poveri”, parte per l’Africa e va nella Tanzania, dove, tra indicibili difficoltà e mettendo in pericolo la sua vita, riesce a fare di Italolo un “pic-colo paradiso”, se è vero che vi ricostruisce chiesa e ospedale, facendosi nell’un tempo ingegnere e medico, muratore e infermiere e dispiegando un’at-tività febbrile e insonne durata tutta la vita. Nel sesto capitolo Santagata ci illustra alcuni ca-

ratteri che gli appaiono stravaganti e non solo, in quanto si tratta di persone, come l’operaio Michelagelo Traettino, l’imprenditore Alfonso Cassandra, il toccatello Beppe Bastone, il “falso fa-scista” Martino ‘u mbruglione, dei quali tratteggia note somatiche e aspetti com-portamentali tipici del folclore delle no-stre contrade. Infine troviamo le favole riportate, così come le raccontavano i nostri nonni, per la gioia di piccoli e… grandi, magari la sera intorno al focolare. Sono “raccontini” per i quali Santagata confessa di essere debitore alla brillante memoria della sorella Angelina. “La suocera cattiva”, Semplicione, Tere-sinello, La vecchierella sono in realtà la testimonianza del “bel tempo che fu”, quando bastavano poche parole, anche se inventate, purchè dette dai vegliardi

per tenere unite ben tre generazioni: pa-dri, figli e nipoti!In conclusione, questa pubblicazione di Santagata aggiun-ge un altro tassello all’infinito mosaico della conoscenza di uomini e luoghi del nostro hinterland, dove una storia plurimillenaria deve ancora essere esplorata, per cui ben può accogliersi l’invito a penetrare nell’oscurità del passato

EDITORIA30

Ldi

GiuseppeDiana

Bloq Magazine

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Ecco la Villa di Briano di Santagata

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ti temi del nostro tempo. Gunter disse: l’umanità che tratta il mondo come qualcosa da buttar via, tratta se stesso alla medesima maniera. Sassone nelle sue tele fa si che il messaggio verbale diventi visibile. A tal proposito gli domando: Come consideri l’attuale mondo dell’arte? Ho ventisei anni e ho iniziato la mia esperienza espositiva da poco, in questo ambiente mi sento ancora in erba, non lo conosco abbastanza, ma ricevo molti inviti per mostre a pagamento, dimmi tu se questo non è amore per l’arte! Perché cambiare sistema? Cosa ne pensi delle pubbli-cazioni d’arte? Sono un ottimo mezzo di divulgazione. Chi ci guadagna di più nel mondo dell’arte? Penso la maggior parte dei critici, curatori e galleristi. Gli artisti oggi sono pedine? Si credo di si! Specie i giovani artisti! Cos’è per te la Provocazione? Credo sia un elemento inscindibile per un’ opera d’arte, crea fastidio, rabbia, stupore, tutto ciò che induce a riflettere, e quindi crea emozioni. Quale artista trovi più innovativo oggi? Penso che nel mondo dell’arte sia già stato fatto tutto, credo anche che la vera innovazione stia nelle buone idee non nella forma. Se non avessi fatto l’artista? Sicuramente il cuoco. Un opera senza eguali? “L’origine du monde” di Courbet.

IDENTIKART 31

Molti artisti del passato si sono cimentati nell’interpre-tazione dei vizi capitali, detti anche “abiti del male”: l’ira, l’accidia, l’invidia, la superbia, l’avarizia, la gola e la lussuria, furono anche fonte di ulteriori colpe. Dopo l’era dell’illuminismo l’interpretazione artistica visiva rivelò attraverso l’espressione pittorica la perversità dell’animo umano.Non sarà semplice descrivervi le sensazioni che si hanno guardando gli oli dell’artista Giuseppe Sasso-ne. Moderno e singolare giovane avellinese, Sassone sembra aver trovato un suo personale stile pittorico. La potenza espressiva con cui riesce a distribuire il colore sulla tela, la sua lucidità, sono frutto del suo pathos. L’artista fa sì che il concetto espresso sia vivo e reale. Con fermezza, riesce a regalarci una nuova visione delle virtù. Spesso emerge la necessità di “misurasi” con se stesso. Impeccabile, abile nella stesura delle luci, un tempo detta ”lumeggiatura” Giuseppe Sassone fa scaturire dall’oscurità le sue donne, lasciando che la tela assorba i lividi del tempo, riuscendo perfettamente a delinearne le plastiche forme. Le morbide pennellate dotate di una raffinatissima sfumatura percettibile ad occhio nudo, fa si che il fruitore riesca a scrutare attra-verso le pose plastiche i loro vezzi, le loro meditazioni. Il Sassone, con la sua particolare interpretazione dei chiaroscuri, impregna le tele di un simbolismo che t’ir-radia e ti coinvolge in uno straordinario effetto visivo.Le sue opere possono apparire problematiche al primo impatto, ma poi t’accorgi che il messaggio dell’artista lo si coglie dopo pochi istanti.La plasticità straordinaria che da alle sue figure, il biso-gno di libertà, le mille tonalità di rosso, di grigio, creano effetti di luci ed ombre in rapporto con gli angoscian-

diGiuseppe

Della Volpe

Esperto dicomunicazione

visiva

Bloq Magazine

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Giuseppe Sassone: le plasticità corporee dipinte in monocromo

BLOQ Magazine mette a disposizione di tutti gli artisti uno spazio completamente GRATUITO per far conoscere al grande pubblico le proprie opere. Ogni quindici giorni sarà presentata la scheda di un’artista. A fine anno sarà organizzata una grande mostra e tutte le schede pubblicate saranno inserite in un catalogo distribuitoGRATUITAMENTE alla cittadinanza. Inviate i vostri dati anagrafici completi di recapiti telefonici, le foto delle

opere e una breve biografia a: [email protected] sarete contattati il più presto possibile

Titolo:INVIDIA

Olio sutavola

autore:GiuseppeSassone

anno:2010

Cognome: SassoneNome: Giuseppe Luogo di nascita: Avellino il 24/05/1985Cittadinanza: Italiana Residenza: Sperone (AV)Segni particolari: Pittore AutodidattaSito web: www.gigarte.come-mail: [email protected]. 333.836.58.65

Potete commentare gli articoli visitando il sito: www.bloq.it ANNO 4 - Numero 18 - 13 novembre 2011

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a terapia endodontica (devitalizzazione) è un processo irreversibile che prevede lo svuotamento dello spazio endodontico: la camera pulpare e i canali radicolari.Tale spazio contiene la polpa, che è il tessuto molle in-terno al dente chiamato volgarmente “nervo”. In realtà le terminazioni nervose sono solo una delle componenti che compongono la polpa oltre ai vasi sanguigni e lo stroma connettivale (matrice nella quale sono ospitati vasi e nervi). I motivi che possono portare il dentista a programmare un trattamento endodontico sono fonda-mentalmente : la pulpite irreversibile (infiammazione della polpa e del nervo) , la necrosi pulpare (morte della polpa), necessità protesiche. Un dente privato della pro-pria polpa si disidrata, analogamente ad un ramo sepa-rato dal tronco dell’albero. Quindi il dente devitalizzato perde elasticità, aumenta il modulo di elasticità e diventa sostanzialmente più rigido. Un corpo rigido perde la ca-pacità di assorbire energia e, di fronte a stimoli importan-ti (come i carichi masticatori), si frattura. La modalità più sicura per la preservazione del dente è la copertura con una corona protesica. La corona protesica “abbraccia” le pareti residue del dente riducendo il rischio di frattura. Anche intarsi che prevedano una copertura delle cuspi-di possono fornire una certa sicurezza. Infatti, in questo caso, l’intera superficie masticante viene protetta evitan-

do di avere una serie di interfacce tra dente e materiale da otturazione. I denti devitalizzati, ma non ricoperti, che maggiormente si fratturano sono i primi premolari supe-riori, seguiti dai molari inferiori e dai molari superiori.Nessun dente devitalizzato è, comunque, indenne dal rischio di frattura. Quando un dente subisce una frat-tura esistono fondamentalmente 3 situazioni:frattura esterna o pari al bordo della gengiva (il dente può essere recuperato facilmente, magari ricorrendo alla ricopertura protesica evitata precedentemente). Frattura sotto al bordo gengivale o alla cresta ossea, ma che non si spinge troppo al di sotto di quest’ultima (spes-so si riesce a recuperare il dente, ma è necessario esporre il margine della frattura tramite un intervento chirurgico chiamato “allungamento di corona clinica” o tramite “ estrusione ortodontica). Frattura verticale(l’unica tera-pia è l’estrazione). La perdita dell’elemento dentario è la peggiore ipotesi, quindi va assolutamente prevenuta e poiché non è possibile stabilire se, o come, si potrà rompere un dente devitalizzato, è opportuno prevenire la frattura tramite la ricopertura del dente.Una volta perso un elemento dentario, la sua sostituzio-ne protesica diverrà più indaginosa, più costosa e meno duratura nel tempo.

Dott. Fabio SICHEL TURCO

SALUTE32

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L’importanza di proteggere i denti devitalizzati in maniera corretta

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SANITA’ 33

a curadellaRedazione

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el corso dell’ultima riunione del Co-mitato di rappresentanza dei Sinda-ci dell’Asl di Caserta, presieduta dal primo cittadino di Aversa, Mimmo Ciaramella si è discusso del bilancio dell’Azienda Sanitaria Locale, con

il responsabile Franco Balivo e della realizzazione delle tre nuove sale operatorie presso il ‘Moscati’ di Aversa.Presente all’incontro anche il direttore generale Paolo Menduni ed i sindaci di Mondragone, Achille Cen-nami, di Curti, Domenico Ventriglia, di Piedimonte Matese, Enzo Cappello, e di Marcianise, Antonio Tartaglione.“Il neo direttore generale dell’Asl di Caserta – ha det-to il Sindaco Ciaramella – mi ha informato che è in dirittura d’arrivo la gara d’appalto per la realizzazione delle tre nuove camere operatorie presso l’ospedale Moscati di Aversa.Menduni ha ritenuto di dover ringraziare, oltre ai tec-nici, anche il dott. Gasparin e il direttore sanitario del ‘Moscati’, Giuseppe Tatavitto”.Ma Menduni ha ringraziato soprattutto il Sindaco

Ciaramella “grazie alla cui caparbietà, impegno e perseveranza sta arrivando a compimento l’iter per la realizzazione delle nuove sale operatorie”.Nella stessa sede, il sindaco Ciaramella, ha impegna-to il direttore generale a prendere in seria considera-zione l’ipotesi di istruire nel reparto di Cardiologia di Aversa, diretto dal dott. Gennaro de Marco, anche l’emodinamica necessaria per chiudere il ciclo di te-rapia intensiva presso l’ospedale Moscati di Aversa e per evitare che gli utenti, per queste prestazioni, debbano recarsi presso altre strutture sanitarie.

L’Ospedale di Aversa presto si doterà di altre tre sale operatorie

N

Siamo in Autunno e nonostante Halloween sia già alle nostre spalle, non è ancora troppo tardi per parlare della zucca. Potrebbe sembrare fuori luogo proporre ricette a base di zucca ad un pubblico campano ma facendo

attente ricerche, ho scoperto che la nostra tradizione gastronomica vanta grandi legami con questo ortaggio. Le zucche erano già famose in epoca romana; Pli-nio sosteneva che quelle lunghe e sottili fossero le più adatte in cucina, Apicio le apprezzava per il loro sapore insipido che permetteva ai cuochi di caratte-rizzarne il gusto a piacimento e Marziale si lamentava di trovarsele ad ogni pietanza! Alla corte di Ferdinando IV di Borbone, le zucche facevano spesso parte dei menù, preparate dal cuoco settecentesco Vincenzo Corrado, autore del libro “Del cibo pitagorico ovvero erbaceo”, ricettario per chi già all’epoca voleva proporre un’alimentazione leggera e moderna. Le zucche come i po-modori erano considerate un must sulle tavole dei nobili poiché essendo importate dalle Americhe, rendevano perfettamente l’idea di lusso. E’ noto infatti che l’ortaggio abbia avuto origine in centro america, come dimostrano i semi risalenti al 6000 a.C ritrovati in Messico. La globalizzazione e lo sviluppo delle tecniche agronomiche hanno garantito la presenza sul mercato di oltre venti specie, dalle varietà estive, tra cui si annovera anche la zucchina a quelle invernali. Le varietà invernali sono quelle che si prestano meglio alle ricette complesse, poiché hanno un sapore più intenso che persiste durante la cottura.LASAGNETTE ALLA ZUCCA E ACETO BALSAMICO: Tagliare della zucca a cubetti e condirla con sale, pepe, aromi e un filo di miele. Cuocere in forno a 200 C° per circa 15’. Preparare una besciamella leggera e frullarla con la zucca cotta. Aggiungere del formaggio caprino non stagionato per ottenere un composto denso. Cuocere le lasagne in acqua bollente. In una pirofila alternare uno strato di pasta, un cucchiaio di crema di zucca, mozzarella di bufala e basilico. Cuocere in forno a 200 C° fino ad ottenere uno strato superficiale croccante. Condire con una riduzione di Aceto Balsamico di Modena DOP e ginepro ottenuta riscaldando l’aceto per 5 minuti. Curiosità: con la polpa della zucca si può preparare un’ottima maschera di bellezza, in grado di restituire tonicità e lucentezza alla pelle del viso. In che modo? Schiacciare una fettina di zucca cruda e un pugno di semi, mescolare con un po’ di miele e acqua, applicare l’impasto sul viso e lasciarlo in posa per qualche minuto.

di Martina Monaco - Foto Saverio de Leonardis

SANA ALIMENTAZIONE

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on una suggestiva e sobria cerimonia è stata presentata la divisa militare garibal-dina del Tenente Giuseppe Macrì, rico-struita dagli alunni dell’Istituto Statale d’Arte “San Leucio” di Caserta e dall’ate-lier “Le Muse” di Angela Tartaro e Caro-lina Raucci. L’evento, che s’inserisce nelle celebra-zione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha avuto luogo nel cimitero di Sant’Arpino, all’interno della cappella, dalle singolari architetture, che raccoglie le spoglie del garibaldino.Alla mattinata, ideata ed organizzata dal-la Pro Loco guidata dal Presidente Aldo Pezzella, hanno preso parte in tantissimi.

Folta la delegazione del Comune di Sant’Arpino capeggiata dal sindaco Eugenio Di Santo, con gli assesso-ri Elpidio Iorio, Giu-seppe Lettera e Aldo Zullo, il capogruppo di maggioranza Ernesto Capasso e il consiglie-re Giovanni D’Errico. Diverse anche le rap-presentanze dell’asso-ciazionismo locale, tra cui il circolo degli ex Combattenti e Reduci e l’Associazione degli Anziani e Pensionati.Presente anche il pre-sidente onorario della Pro Loco Giuseppe Dell’Aversana. “Con questa iniziativa – ha sottolineato il presidente Pezzella nel corso del suo inter-vento – s’intende valorizzare la grandezza del Macrì (testi-moniata dall’importante contributo offerto per l’unità na-zionale) e la sua immensa generosità verso i santarpinesi cui lasciò in eredità il maestoso Palazzo Ducale insieme a borse di studio e somme di danaro da dare in beneficenza ai poveri.La ricostruzione della divisa militare del tenente è stata pos-sibile grazie alla sensibilità e al fattivo contributo dell’istitu-to scolastico guidato dal Professor Giuseppe De Nubbio.Invero secondo gli anziani del paese, già in passato era cu-stodita nella cappella la divisa nel Macrì. Attraverso una serie di studi è stata riprodotta la divisa e riposizionata esattamente là dove si trovava un tempo. In tal modo tutti potranno ammirarla ed apprezzarne il valore storico e culturale. Il Macrì ha dato molto alla nostra Comu-

nità ed è giusto che soprattutto nelle giovani generazioni si consolidi un sentimento di vera riconoscenza verso di lui. Bene ha fatto, a tal proposito, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Eugenio Di Santo a dedicare la piazza principale del nostro paese proprio al Macrì, raccogliendo così anche il nostro umile suggerimento”.Giuseppe Macrì, animato da sentimenti patriottici si unisce ai garibaldini al momento dello sbarco in Sicilia e marcia al fianco dell’Eroe dei Due Mondi fino alla battaglia finale sul fiume Volturno.I garibaldini si accampano nelle vicinanze di Aversa ed il giovane picciotto viene a conoscenza della presenza vicina di un piccolo paesino di poche migliaia di anime dal nome Sant’Arpino, nato sulle rovine di Atella, città osca preesi-stente a Roma.Il tenente, animato dalla grande passione per lo spiritismo, viene colpito fortemente dalla notizie dell’esistenza, in

questo borgo, di un antico palazzo ducale abbandonato da anni ed infestato da spiriti ultraterreni, che vi-vono indisturbati fra le centinaia di stanze abbandonate del set-tecentesco palazzo. Decide dunque di andarlo a vedere e di conseguenza abban-dona l’accampamento per qualche ora.Giunto sul posto rima-ne abbagliato dall’im-ponente mole che si staglia solitaria sulle casette del paese cir-costante, rimanendo

visibile per diverse miglia intorno. Dopo anni di onorato servizio nell’Esercito Italiano viene congedato con il grado di tenente dei Granatieri e nel 1903 compra il palazzo de-gli antichi duchi di Sant’Arpino.Fissa dunque la sua dimora nel Palazzo Ducale, dove tra-scorre gli ultimi trenta anni della sua vita, durante i quali aiuta i poveri del paese, si dedica al commercio della cana-pa ed alla coltivazione dei bachi da seta, spesso convoca sedute spiritiche. Muore nel 1932, lasciando il Palazzo Ducale in eredità ai poveri del paese insieme a borse di studio per la traduzione dal francese di libri di spiritismo, ed un fondo di danaro da dare in beneficenza ai poveri ogni due novembre.Oggi grazie alla testardaggine di un uomo che voleva unire l’Italia, il Comune di Sant’Arpino è in possesso di un bene architettonico e storico di immenso valore

AGRO AVERSANO34

Ca

cura dellaRedazione

da Bloq.it

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Sant’Arpino: presentata la divisa garibaldina del Tenente Macrì

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otivato, consapevole e coscienzioso del pro-prio ruolo l’Ing. Morra è il portavoce di un fol-to gruppo di giovani animati da tanta voglia di fare, una realtà teverolese conosciuta da tutti tanto da far eleggere un proprio rappre-sentante nelle fila della lista “Progetto Civico Teverola Città” e che oggi ricopre l’incarico di Capo Gruppo consiliare di maggioranza nell’amministrazione Lusini.Diplomato al Liceo Classico “Cirillo” di Aver-sa, Luigi Morra ha continuato gli studi presso la Seconda Università di Napoli conseguendo la laurea in Ingegneria Civile presso la Facoltà di Aversa. Ha svolto attività politica nel grup-po giovanile dei “Democratici di Sinistra” di Teverola, facendo parte dell’ Organo diretti-

vo, è tuttora Segretario della locale sezione giovanile del PD.In questo incontro ci spiega cos’è la sezione giovanile del PD, il suo punto di vista della politica teverolese e il coinvolgimen-to dei giovani. Non risparmia nemmeno il comportamento dell’attuale opposizione rappresentata dal capo gruppo consi-liare Gennaro Melillo ex coordinatore del PD cittadino ed ora allontanatosi nelle fila del Nuovo PSI: “una opposizione fatta di denunce, politica ostruzionistica, propaganda ed ingerenza.Chi l’ha votata le ha dimostrato fiducia. Una bella soddisfazio-ne ma anche una bella responsabilità.Quando mi hanno chiesto, dopo la mia lunga assenza dalla scena politica teverolese, la mia partecipazione al gruppo gio-vanile e la disponibilità ad un eventuale incarico politico, sa-pevo che c’era stima e fiducia nei miei confronti ma cosi tanta acclamazione che ha portato alla mia nomina è l’espressione degli ideali del gruppo.Fondati sulla democrazia e partecipazione, questo accresce ancora di più il valore del risultato oltre che le responsabilità che ne conseguono.La mia non è stata una vittoria perché a vincere è stato il grup-po che con impegno abbiamo dato vita; realtà fatta di persone motivate che hanno voluto condividere insieme le esperienze vissute. Persone che vanno valorizzate così come i tanti gio-vani che sono stati eletti e che formano una grande squadra di giovani del PD.In realtà questa è la sua prima avventura politica, cosa l’ha spinta ad assumersi quest’incaricoEssere un giovane segretario non è semplice e non bastano le attività politiche pregresse per mediare tra varie identità. La cosa non mi fa paura e non mi pesa anzi la reputo una bella esperienza; per fare politica servono due cose: i grandi ideali e un grande realismo e queste non mi mancano. La mia elezione a segretario non è stata suggerita da nessun “amico di merenda”; sono grato alle persone che mi hanno eletto perchè dimostrano e hanno sempre dimostrato fiducia nella mia persona, ed è per questo che mi hanno scelto per ricoprire questa carica.

In questi ultimi periodi si parla di rinnovamento. Che cosa vuol dire per lei questa parolaSpirito di servizio, passione, motivazione, presenza e altro an-cora questo è il vero rinnovamento, bisogna fare avvicinare i cittadini alla politica attraverso programmi costruttivi orientati per il sociale e per il mercato del lavoro, questo lo si ottiene fa-cendo proposte concrete e riuscendo poi a fare ciò che si dice e non solo chiacchiere.Bisogna investire soprattutto sui giovani ovvero quelli che espri-mono una qualità politica. Giovani che vogliono impegnarsi per il bene comune e non solo per la speranza di ottenere qual-cosa o una sistemazione politica, giovani non soltanto dal pun-to di vista anagrafico, ma che abbiano qualcosa da dire.In una intervista, in occasione del congresso provinciale del Pd, il consigliere regionale Nicola Caputo ha affermato “Sia-mo decisi a rinnovare profondamente il Pd anche attraverso un ricambio doloroso ma necessario della classe dirigente”. Chi cambierebbe a Teverola.È difficile dire chi cambierei a Teverola perché bisogna costruire prima la sezione teverolese e poi individuare una figura capace di trasformare veramente la Città. Noi come gruppo giovanile, pur essendo tesserati del partito, siamo autonomi siamo i soli a decidere poiché non abbiamo un referente, non a caso alle ultime primarie i vertici provinciali non ci hanno fatto votare. Praticamente il Partito Democratico a Teverola non esiste o vi è una situazione anomala infatti il segretario, Gennaro Melil-lo, sembra faccia parte del Nuovo PSI e il presidente uscente, Francesco Pecorario, fa parte dell’Italia dei Valori; in Città ci sono tesserati del partito ma non vi è nessuna carica politica. Oggi più che mai, il PD ha bisogno di una guida che dia una identità alla sezione, il non votare comunque ci ha svincolati da qualsiasi legame ed impegno nei confronti delle due perso-nalità cittadine che rivestono cariche istituzionali. Disincantati e disamorati, i giovani sono sempre più lontani dalla politica nazionale. Perché secondo lei accade e che cosa si dovrebbe fare anche a livello locale per restituire dignità e valore alla politica.I giovani sono disamorati perché considerano la politica una cosa sporca e chiusa a se stessa. Ma non è cosi anche se ci sono esempi di chi ha utilizzato la politica “ad personam” esclusivamente come strumento di arricchimento personale; ci sono giovani che ci credono e fondano associazioni come que-sta per mobilitarsi e fare delle esperienze belle e importanti, per tirar fuori proposte. Noi abbiamo dato dimostrazione di essere diversi.Dopo il periodo di inattività del gruppo giovanile “Democra-tici di Sinistra” abbiamo cambiato passo riappropriandoci del nostro ruolo. La nostra è una politica partecipativa dove ognu-no da il suo contributo lodevole, il nostro intento è quello di coinvolgere maggiormente i giovani che hanno tanta voglia di fare e tutto questo potrà avvenire solo con la forza delle idee, la coerenza e nei comportamenti. Noi le cose le decidiamo all’unanimità; ci distinguiamo dalle altre organizzazioni politi-

AGRO AVERSANO36

Mdi

AntonioZacchia

CorrispondenteBloq Magazine

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Intervista al Segretario dellaSezione Giovani PD: Luigi Morra

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AGRO AVERSANO 37che o finte associazioni apartitiche dove non si fa nessuna ri-unione per decidere e quello che decidono lo fanno in pochi, magari nel corso di un pranzo o ad una cena. Siamo comun-que sempre aperti al confronto ma solo con realtà concrete. I teverolesi, almeno a livello nazionale, votano tendenzial-mente partiti di centrodestra. Perché alle prossime elezioni politiche i teverolesi dovrebbero decidere di cambiareIndubbiamente Teverola è un paese notoriamente tendente al centrodestra; ma non per questo noi smettiamo di far vi-vere le nostre idee. Innanzitutto voglio dire che non siamo assolutamente degli sprovveduti.Siamo ben consolidati nella città e conosciamo i problemi che essa ha; la nostra attività non consiste solo a proporre delle iniziative ma in particolare evidenziamo le anomalie riscontrate in ambito sociale, ambientale, lavorativo e propo-niamo la nostra soluzione. Siamo sicuramente consapevoli che un elettore di centrodestra difficilmente darà il suo con-senso al nostro partito ma sicuramente stando a stretto con-tatto con il nostro rappresentante al comune è più semplice seguire i problemi sottolineati e far si che vengano affrontati il più celermente possibile.Sostanzialmente il Pd amministra la città di Teverola da qua-si vent’anni, ma alle ultime elezioni avete vinto per pochi voti…un campanello d’allarmePiù che il Pd amministra Teverola io direi che tesserati del Pd amministrano in parte Teverola, certamente il sindaco Biagio Lusini è un tesserato Pd ma la lista da lui capeggiata non era l’espressione del partito.Le ultime espressioni di partito risalgono agli anni ’80 con D’Auria e Dalia. In virtù di questa situazione noi vogliamo voltare pagina con il vecchio sistema di fare politica con i numeri…e diciamo “NO” a tutte quelle persone che voglio-

no imporre facendo leva sul potere che detengono e restano dietro le quinte, noi da questa politica scappiamo, la nostra ripeto è una politica costruttiva e partecipata e va oltre i soliti giochi delle parti.Alle ultime amministrative un vostro rappresentante è stato eletto con la lista “Progetto Civico Teverola Citta” Che città è oggi Teverola e quale è la Teverola che lei si augurerebbePremetto che prima di prendere la decisione dal punto di vista politico di chi e dove candidare abbiamo richiesto un incontro con Biagio Lusini e con il segretario del Pd Gennaro Melillo la scelta di candidare Agostino Di Santo con la lista capeggiata da Lusini è stata una scelta politica al di la di quan-ti abbiano pensato diversamente.Melillo non ha mai giustificato il suo distacco da Lusini e ne tanto meno la scelta di formare una propria lista, comporta-mento scorretto nei nostri confronti, in qualità di segretario cittadino, non partecipandoci una decisione cosi importante. La candidatura del Di Santo nella lista “Progetto civico Teve-rola Città” è stata una scelta coerente nei confronti invece di quanti credono nel Pd.Il nostro rappresentante nell’attuale amministrazione è quel-lo che ci abbiamo augurato prima di sceglierlo, Agostino Di Santo è il “nuovo” ovvero un’entità politica emergente, la prima espressione di un movimento.La migliore opera/iniziativa di questi ultimi anni.L’Amministrazione nel primo anno di governo è stato oggetto di una opposizione fatta di denunce, politica ostruzionistica, propaganda ed ingerenza e quindi quasi impossibilitata ad attuare il programma elettorale.Ma in questi ultimi periodi sta iniziando ad attuarlo quindi gli auguriamo un buon lavoro. Qualora ciò non succedesse cambieremo le nostre valutazioni.

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stata presentata al Palazzo Sanchez De Luna di Sant’Arpino la Condotta Slow Food Agro Aver-sano - Atellano, ventinovesima cellula regionale dell’Associazione in Campania. Gae-tano Pascale, Presidente Slow Food Campania e Basilicata, ha accolto con queste parole la nascita del nuo-vo organismo locale: «L’agro Aversa-no-Atellano è un territorio cerniera tra le provincie di Napoli e Caserta, troppo spesso oggetto di abusi am-bientali che hanno ridotto l’ampio repertorio di tradizioni agricole e gastronomiche presente in questa zona. Con la nascita della condot-ta, Slow Food vuole dare supporto a tutti quegli operatori, agricoltori, allevatori e ristoratori che, con osti-nazione e passione, proseguono nel loro lavoro, anche attraverso attività educative nei confronti dei più giovani, affinché nelle nuove generazioni si ri-affermi una coscienza eco-gastronomica».Nel corso dell’incontro, soci e simpatizzanti hanno manifestato una solida voglia di agire per cambia-re il proprio territorio. «Consideriamo di primaria importanza - ha espresso il Comitato promotore della Condotta - l’informazione e la divulgazio-ne delle idee sostenute da Slow Food e lo faremo promuovendo un ampio dibattito sulle complesse e talvolta non immediatamente evidenti intercon-nessioni esistenti tra alimentazione, agricol-tura e ambiente. Nel contempo, opere-remo al fine di stringe-re un patto tra produt-tori e consumatori, per sperimentare modelli di scambio di prodotti agroalimentari di quali-tà. Siamo convinti che con la partecipazione attiva dei soci e simpa-tizzanti di Slow Food e agendo in collabo-razione con le altre Condotte del territorio, potremo dare un valido e significativo contribu-

to». Il Comitato di Condotta, eletto dall’Assemblea dei soci, è formato da 12 persone, individuate tra personalità da anni impegnate nel mondo dell’agri-

coltura, dell’alimentazione e dell’enogastronomia nel territorio dell’Agro Aversa-no - Atellano: Maria Teresa Belardo, Giovanni Cammisa, Carmela Portogallo, France-sca Prisco, Mario Belardo, Salvatore Luongo, Antonio Tanzillo, Marco Petito, Fran-cesco Murolo, Elpidio Pezzel-la, Nicola Migliaccio, Alfredo Oliva.Slow Food è un associazione internazionale senza scopo di lucro presente in circa 150

paesi del mondo. In Italia conta 40.000 soci e 300 Condotte locali (sezioni). Slow Food opera in Italia per diffonde-re la cultura alimentare, attraverso appositi corsi e master, sviluppare l’educazione sensoriale e del gusto, tutelare la biodiversità e le produzioni di piccola scala, promuovere la qualità nelle sue componenti organolettiche, ambientali e sociali. Slow Food lavora perché tutti possano permettersi e apprezzare un cibo buono per il palato, buono per l’ambiente, buono per chi lo produce, in altre parole: Buono, Pulito e Giusto.

AGRO AVERSANO38

E’a cura

dellaRedazione

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Nell’Agro aversano-atellanonasce la condotta Slow FoodPresentata al Palazzo Sanchez De Luna di Sant’Arpino la CondottaSlow Food Agro Aversano - Atellano, ventinovesima cellula regionale

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Luigi De Cristofaro, ex segretario generale del comune di Caserta, il nuovo commissa-rio nominato dal Prefetto di Caserta, a cui è stato affidato il compito di avviare la raccol-ta differenziata nel Comune di San Marcel-lino. Prima della nomina del commissario la responsabilità era di Pasquale Carbone in quanto Sindaco. Il Prefetto, a causa delle

inadempienze del comune, è stato costretto a nominare una per-sona esterna al comune. Al commissario nominato dal Prefetto, spetterà un compito sicuramente arduo: quello di rilanciare la raccolta differenziata in comune dove è pari a zero, pur essendo stata in passato più volte avviata senza alcun successo. A questo problema si aggiunge anche quello relativo all’isola ecologica: una struttura che, da sempre , più che a uno spazio attrezzato, destinato al corretto smaltimento dei rifiuti e al recupero dei ma-teriali, somiglia a una discarica a cielo aperto.Come se non bastasse, lo scorso giugno dopo essere stata riem-pita di rifiuti, ingombranti e non, l’Isola che non c’è, è stata in-cendiata ed infine chiusa con un sequestro penale. Intanto gran parte del territorio comunale è perennemente costellato di cu-muli di rifiuti, a partire dallo spazio antistante l’isola ecologica. L’emergenza si può risolvere se non con la collaborazione tra cittadini e istituzioni. E bisogna farlo perchè rappresenta sicura-mente un grave danno all’immagine del paese, soprattutto nei confronti dell’esterno. E’ sicuramente sconcertante per un qual-siasi cittadino di San Marcellino leggere su più di un giornale parole del tipo “Nonostante nei paesi limitrofi l’emergenza rifiuti sembra passata, il comune di San Marcellino rappresenta una delle poche realtà che non riesce proprio a liberarsi dalla morsa dell’immondizia” e sapere che il Comune di Frignano con una missiva al Prefetto di Caserta chieda, oltre che alla rimozione

immediata di un cumulo di rifiuti rinvenuto in via Mozart disposto a confine tra Frignano e San Marcellino, anche di rispondere nei termini di legge per l’accumulo degli stessi. San Marcellino non è di certo l’unico paese colpito dall’emergenza rifiuti, ma forse solo uno di quelli che peggio di altri riesce a na-sconderlo sotto al tappeto. Risvegliando il proprio spirito critico e la propria maurità di cittadino, si può avere una reazione che può aiutare a risollevare l’immagine del pa-ese. Una reazione che potrebbe essere semplicemente quella di evitare di depositare in strada cumuli di rifiuti, che poi diventano difficilmente smaltibili, e di partecipare attivamente, in forma sin-gola o associata, all’eventuale avvio della raccolta differenziata coordinata dal commissario nominato dal Prefetto di Caserta, che necessita del pieno sostegno da parte della cittadinanza. Sembra, intanto, essere parzialmente rientrato l’allarme “Scuola“. Nelle ultime settimane si sono registrati una serie di problemi che han-no coinvolto bambini e ragazzi sammarcellinesi.Negli ultimi giorni i librai hanno cominciato ad accettare le cedo-le librarie (nonostante il problema della copertura finanziaria non sembra essere del tutto risolto) e quindi ad erogare i libri di testo necessari ai bambini delle elementari per iniziare il programma e mettere riparo al danno didattico causato da ritardo nell’acqui-sizione degli stessi. E’ stato, inoltre, predisposto l’affidamento in via transitoria del servizio mensa della Scuola Materna Statale, alla Ditta GELI PASTI di Parmentola Ferdinando che garantirà il servizio fino al 15 dicembre 2011. Nel frattempo gli uffici com-petenti dovranno dar corso alle procedure di aggiudicazione del nuovo appalto per poter garantire il servizio mensa anche dopo quella data.

San Marcellino: il Prefetto nomina un Commissario

AGRO AVERSANO 39

E’diUmbertoDe Santis

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resentato al Festival del Film di Roma, “La Kryp-tonite nella borsa” è l’opera prima come regista dello sceneggiatore napoletano Ivan Cotroneo. Diplomatosi al Cen-tro Sperimentale di Roma, Cotroneo è riuscito a scrivere numerosi succes-si come Mine va-ganti per la regia del grande Frezan Ozpetek, Io sono l’amore di Luca Guadagnino, La Prima linea e Paz! di Renato De Maria e Questo piccolo grande amore di Riccardo Donna. Ed è stato anche autore televisivo di Tutti pazzi per amore e La storia di Laura.Dopo aver frequen-tato tanti set, questa volta si cimenta dietro la macchina da presa e traspone in pellicola il suo penultimo romanzo.Sceglie dunque di iniziare con qualcosa che co-nosce bene e di già collaudato, senza prendersi la grossa responsabilità di sperimentare un soggetto nuovo.E forse questo tentativo di “proteggersi” poteva essere evitato, osando di più.Nel complesso risulta comunque un lavoro ben ri-uscito, grazie anche alla Napoli degli anni Settan-ta che fa da cornice al film e all’ottimo cast che ci lavora: Valeria Golino, Luca Zingaretti, Cristiana Capotondi, Libero De Rienzo, Fabrizio Gifuni,

Massimiliano Gallo e il piccolo Luigi Catani.Prodotto dalla Indigo Film di Nicola Giuliano e

Francesca Cima, con la collaborazione di Rai Cinema, La kryptonite nella borsa vede pro-tagonista un bimbo di nove anni, Peppino, e la sua famiglia affol-lata e piuttosto scom-binata, tipicamente napoletana. Le giornate di Peppi-no si dividono tra il mondo folle e colo-rato dei due giovani zii hippy Titina e Sal-vatore, alle prese con lo scontro generazio-nale di quegli anni, i nonni tradizionalisti e i genitori in continua lotta. Fortuna che ad aiutarlo nei momenti di bisogno c’è Genna-

ro, il cugino morto da poco che la sua fantasia ha trasformato in un valo-roso supereroe dei fumetti dai poteri improbabili: Superman.Una storia sull’amore, come si afferma stesso in apertura del film, divertente e surreale.Ivan Cotroneo si mostra in grado di saper resti-tuire il lato sognante degli anni Settanta e anche un’immagine pulita e bella di Napoli. Tutti i personaggi sono ben raccontati e, da buon sceneggiatore, non ci sono crepe nella storia.Un film molto godibile quindi, da vedere sicura-mente con la famiglia, ma senza troppa persona-lità. Ci si aspetta in futuro qualcosa di più corag-gioso.

CINEMA40

Pdi

KatiaMuscariello

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La Kryptonite nella borsa: laNapoli anni ‘70 di Ivan Cotroneo

Nelle fotoalcuni

fotogrammidel film e la

locandina.

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a Mansarda” è una compagnia teatrale attivissima, meritevol-mente più che conosciuta a Ca-serta, ma alquanto nota anche ad Aversa dove, in un passato non remoto, ha profuso la sua attività

formativa per diversi anni presso l’Istituto “Carlo Andreozzi”, con grande profitto ed entusiastica partecipazione degli alunni.Parliamo di attività formativa non a caso: in ef-fetti, la cifra operativa della Compagnia è quella pedagogica; il teatro è senz’altro divertimento e diletto, espressione ed edonismo; gusto della pa-rola e piacere dell’esibizione.Ma non può non farsi cultura, talvolta terapia e immancabilmente socializzazione e preparazio-ne alla vita come creazione dell’attitudine alla comunicazione, alla versatilità ed alla duttilità.Qualcuno ha scritto di recente che ogni recita, ogni pièce, ogni manifestazione di teatro crea sempre nuovo umanesimo: modo un tantino let-terario per dire una semplicistica verità: quella af-fermata ( e da noi già citata in precedente occasio-ne) da Isabella Bossi Fedrigotti, la quale scriveva, tempo addietro, che il teatro forma, informa e raf-fina “arrivando a consentire agli assidui maggiore e più profonda umanità (…) a diventare, a forza di commedie e tragedie, flessibili e tolleranti …”.La Compagnia, diretta da Roberta Sandías e Mau-rizio Azzurro, presenta quest’anno un programma interessantissimo e fortemente educativo rivolto ai giovani ed in particolare alle scuole dei diversi gradi. Si parte dai più piccoli e dalle Elementari con il programma “Facciamo che io ero”, labo-ratorio “di teatro ed attività creativa” che, come recita un’accattivante poesia-manifesto, propone un “teatro per giocare/ per stare bene insieme/ per crescere e inventare/ in piena libertà”.E’ praticamente il messaggio che Ascanio Cele-stini portò ai ragazzi del Giffoni Festival: si deve scegliere la fantasia e usare gli elementi della re-citazione come pezzi di Lego; si deve raccontare con una continua modificazione degli elementi del racconto, smontandoli e rimontandoli.Nella prospettiva, dunque, di un teatro d’impe-gno sì, ma calzato sulla psicologia concreta degli spettatori, la Mansarda, come “Teatro Ingarbu-gliato”, propone, per la scuola dell’infanzia e per le elementari, “Note magiche nella notte di Nata-le” (13 e 14 dicembre 2011), “Il brutto anatrocco-lo” (28/2/2012), “Le favole di Esopo” (14/3/2012), “L’Orco del Teatro” (22/3/2012), “Da quali stelle siamo caduti? (28/3/2012). Gli spettacoli destinati

alla scuola secondaria di primo e secondo grado (che vengono riassunti dal titolo “Il silenzio del-le sirene”) sono “Viva ‘o Re” (15/11/ 2011), “In laude della discordia” (15/2/2012), “Miles Glorio-sus” (Plauto alla maniera di Petrolini, 3/4/2012). Pièces particolarmente impegnative e di grande valore educativo sono “Non colpevole, processo ad un nazista modello” (26/1/2012, per la Gior-nata della Memoria) e “Per amore del mio popolo non tacerò”, parole e voci per Don Peppino Diana, prete buono (27/3/2012).Si tratta di due lavori di grande signi-ficato e di grande validità scenica ed etica. Si dovrebbe fare qualcosa per consentirne la rappresentazione an-che ad Aversa, dando la possibilità alla cittadinanza ed agli studenti di partecipare.Non mancano rappresentazioni in lingua straniera: il 24/1/2012 sarà presente la Compagnia del “Théatre International de France” ed il 18 e 19/4/2012 il “The Play Group of Gre-at Britain”.Tutti gli spettacoli di cui si è detto saranno dati al Teatro Comunale di Caserta, in Via Mazzini 71, con inizio alle ore 10,00, al costo anticrisi per spettacolo (invero studentescamente accessibile …) di sei euro per il Teatro Ingarbu-gliato e di otto euro per gli altri.Gioverà sapere che, prossimamente, nell’ambito delle manifestazioni del Teatro Festival di Napoli, la Sandías sarà impegnata all’Università Federico II, presso il Polo di Scienze Umane e Sociali.Qui, la direttrice Roberta, relativamente al tema “Una famiglia di artisti: Scarpetta e De Filippo”, terrà una relazione dal titolo “Caro Vittorio”; rela-zione che metterà in luce i rapporti amichevoli e di lavoro di Peppino De Filippo con il suo primo impresario, Vittorio Fiore.Fiore, personaggio noto per capacità, bonomia e simpatia, era il nonno di Roberta Sandías. (E’ dun-que vero che spesso certe propensioni discendo-no “per li rami …”). L’informazione –che a noi sembra una chicca – ci viene regalata da Mara Camilli, segretaria ammi-nistrativa e organizzatrice, oltre che attrice, ricet-to di grandi energie e di rara disponibilità. Decisamente una ricca risorsa. Certamente la ci-liegina adatta e completante di quella bella realtà che è “La Mansarda”.

PROSCENIO 41

In provincia di Caserta c’è una “mansarda” con vista sui giovani

Ldi Enzo D’Agostino

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La Compagnia, diretta daRoberta Sandías e MaurizioAzzurro,presenta quest’announ programma interessante e fortementeeducativo rivolto ai giovani ed in particolare alle scuole deidiversi gradi.

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Le notedella storiaTitolo: Led Zeppelin IIArtista: Led ZeppelinPubblicazione: 22.10.1969Produttore: Peter Grant,Jimmy PageFormazione: Robert Plant voce, armonica - Jimmy Page chitarra elettrica ed acustica, cori - John Paul Jones basso, organo, cori -John Bonham batteria, timpani, coriIl secondo lavoro dei Zeppelin chiudeva definitivamente la ric-ca ed indimenticabile epopea

degli anni 60’. Le prime lacrime cominciavano a rigare i visi di milioni di fan che assistevano in quei mesi finali del ‘69 allo scioglimento dei Beatles. Il mondo stava cambiando rapidamente: Woodstock non riuscì a soste-nere la forza di quel progresso scientifico che nel luglio aveva portato l’uomo a camminare sulla Luna. Il rock and roll quello di Chuck Berry e Little Richard, quel-lo della pomatina e della minigonna lasciava spazio al nuovo rock, quello più rumoroso, aggressivo, quello duro, hard come verrà definito più tardi.I Led Zeppelin, gruppo britannico, capitanato dal chitarrista Jimmy Page si fanno promotori di questa nuova ri-voluzione musicale che influenzerà le band future ancora per decenni.A pochi mesi dall’uscita del loro primo “Zeppelin”, il gruppo registra quello che diventerà un cimelio della musica rock anni 70, l’album “Led Zeppelin II”. Il long playng(lp), allora odiato dalla critica che derubricava la musica della band come roba per gente rozza, esi-bizionista, drogata, si apre con il clas-sico “Whola Lotta Love” che contiene al pari di classici come “Smoke on the water” dei Deep Purple uno dei riff più viscerali e immediati che vi può essere nel rock; riff che molti ricorderanno per essere stato la sigla di apertura del pro-gramma musicale Top of the Pops.Straordinaria in questa canzone è so-prattutto l’interpretazione del biondo front-man Robert Plant che con la sua voce graffiante e i suoi gemiti ci canta di selvaggi desideri sessuali.Segue “What Is and What Should Never Be”dove si alterna alla parte melodica un blueseggiante e più rigoroso ritor-nello. Il gruppo non perde in quest’al-bum la sua vena folk (che sarà caratte-ristica del terzo album) ed ecco che ci

pensa “Thank You” a chetare le acque. Ma la calma dura poco e subito dopo entra in scena la dirompente “Heartbreaker” un hard blues che mette in luce le abilità chitarristiche di Page e che ha contribuito non poco a distruggere le corde vocali di Plant che nella song grida fino allo svenimento.C’è ancora spazio per altre due gemme “Living Loving Maid “ song dinamica e molto orecchiabile e la piacevole ballata “Ramble On” che inizia con una chitarra acustica appena ac-carezzata, accompagnata da un basso anonimo e una voce sussurrata di Plant, per poi espandersi tra urla ed efficaci cambi di ritmo. A chiusura dell’album troviamo la strumentale “Moby Dick” dove Page e soprattutto il batterista John Bonham fanno sfoggio delle loro abilità tecniche. Prepotenza, aggressività e chitarre distorte diventano il biglietto da visita della nuova sce-na musicale rock. Bisognava seppellire la malinconia diffusa alla fine degli anni 60, bisognava seppellire in fretta i Beatles e i figli dei fiori così Led zeppelin II si configurò come il punto di partenza, l’ispirazione per una nuova stagione musicale in-ternazionale, che iniziò proprio con I Led Zeppelin e la nascita dell’Hard Rock.Tracce: Whole Lotta Love 5:35 - What Is and What Should Never Be 4:45 - The Lemon Song 6:19 - Thank You 4:49- He-artbreaker 4:14 - Living Loving Maid (She’s Just a Woman) 2:39 - Ramble On 4:24 - Moby Dick 4:20 - Bring It On Home 4:21

MUSICA42diAlfonsoGarofalo

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Classifica FIMIFederazione Industria

Musicale Italiana

Album e Singoli

Ben tre le new entry nella Top Ten dei dischi più venduti: gli Evane-scence conquistano direttamente il quinto posto con l’omonimo disco, Peter Gabriel entra in sesta posizione con “New Blood” e i Pooh debuttano all’ottavo posto con “Dove comincia il sole live agosto 2011“. Con tutte queste novità vi chiederete che fine abbia fatto Marco Mengoni: è nono con “Solo 2.0“, seguito da “Ora” di Jovanotti.

1. Adele 2. Dietro Le Apparenze – Giorgia 3. Sarò Libera – Emma 4. Decadancing – Ivano Fossati 5. Evanescence – Evanescene 6. New Blood – Peter Gabriel 7. Viva I Romantici – Modà 8. Dove comincia il sole live ago-sto 2011 – Pooh 9. Solo 2.0 – Marco Mengoni 10. Ora – Jovanotti

Classifica FIMIFederazione Industria

Musicale Italiana

Singoli più “scaricati”

Passiamo alla classifica Fimi dei singoli più scaricati in Italia: “Wi-thout you” di David Guetta feat. Usher scende in terza posizione, mentre Rihanna sale dalla settima alla quarta con “We found love”. In risalita dal 19° al 6° posto “Buongiorno a te” del compianto Pavarotti, in discesa dal 3° al 7° “Moves like Jagger” dei Maroon 5, mentre torna in top ten Laura Pausini con “Benvenuto“.1. “Someone like you” – Adele 2. “La differenza tra me e te” – Ti-ziano Ferro 3. “Without you” – David Guetta feat. Usher 4. “We Found Love” – Rihanna 5. “Paradise” – Coldplay 6. “Buongiorno a te” – Pavarotti 7. “Moves like Jagger” – Maroon 5 feat. Christina Aguilera 8. “I won’t let you go” – James Morrison 9. “Mr Saxobeat” – Alexandra Stan 10. “Benvenuto” – Laura Pausin

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I NOSTRI ESPERTI 43

Gent.ma Dott.ssa Marino, sono una persona ansiosa che si preoccupa per gli accadimenti futuri,quindi controlla tutto e si agita anche senza gravi mo-tivi. Le chiedo se mi può consigliare qualche abitudine quotidiana da fare propria per eliminare o attenuare que-ste mie antipatiche caratteristiche. Op-pure se vede la necessità di un percor-so psicoterapeutico.

Caro lettore,l’ansia in realtà è un emozione (quan-do la paura si trasforma in angoscia, o in terrore si parla di ansia ) ed appartie-ne a tutti gli esseri umani, nessuno ne è immune. C’è da allarmarsi quando si perpetua nel tempo diventando uno stato d’animo ma soprattutto quando non si sa gestirla, determinando come effetto la messa in atto di comporta-menti di evitamento, che garantiscono l’abbassamento dell’ansia ma innesca-

no un circolo vizioso che fa vivere un forte senso di impotenza, fattore impli-cato nel calo dell’autostima.Ad alimentare l’ansia vi è il rimuginio (stile di pensiero tipico dei soggetti an-siosi) caratterizzato da una forta pre-dominanza di pensieri ripetitivi negati-vi , se non catastrofici. Può essere utile esercitarsi con queste frasi: Accetto la mia ansia: non la combatta. Non la rendi responsabile di come pensa e agisce. Osservo la sua ansia: la guardi senza giudizio, ne buono né cattivo. La

valuti in una scala da uno a dieci e la osservi salire e scendere Agisco con l’ansia: Funzioni con essa.Rallenti, se deve ma continui ad anda-re. Respiri profondamente e lentamen-te. Se fuggirà, l’ansia non si abbasserà ma salirà. Ripeta le tre frasi precedenti fino a che l’ansia si abbasserà ad un li-vello confortevole.Infine si aspetti il meglio, ciò che più teme, raramente accade. Sorprenda se stesso col modo di trattarla. Finchè si è vivi si avrà l’ansia. Per ciò che ri-guarda il percorso terapeutico può es-serle sicuramente utile, intraprendere questa strada, per allenare la mente a distaccarsi da quegli spigolosi pensieri di controllo favorendo quindi un auto-dialogo più sano che possa farla sentire più sereno, ma questa è una scelta che spetta a lei,poichè il primo elemento che favorisce il cambiamento è la mo-tivazione.

Vivere accettandol’ansia

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivocomportamentale in formazionee-mail:[email protected] http//marinovincenza.myblog.it//cell. 333.941.53.15

dott.ssa Vincenza Marino

“L’onore e il rispetto 3” La miniserie in onda nel 2012 su Canale 5

“Tra nemmeno due settimane comincerò a girare L’onore e il rispetto parte 3 annunciava Gabriel Garko agli inizi di giugno. Le riprese sono effettivamente partite all’inizio di luglio, questo significa che i nuovi episodi potrebbero andare in onda nei primi mesi del 2012. Garko torna così a vestire i panni di Tonio Fortebracci, ruolo che ha portato tanta fortuna alla sua carriera. Il cast presenterà qualche new entry, prima tra tutte Giuliana De Sio che interpreterà una donna di mafia spietata, mentre resta confermata la presenza di Cosima Coppola nel ruolo di Melina. L’onore e il rispetto è una fortunata serie televisiva italiana diretta prima da Salvatore Samperi, poi da Luigi Parisi e trasmessa da Canale 5. La storia ha inizio con il trasferimento della famiglia Fortebracci da un paesino della Sicilia al nord per cominciare una nuova vita. Ma Pasquale Fortebracci è in-capace di difendersi dalla malavita locale che lo induce al suicidio. Erisilia distrutta non è più in grado di gestire i suoi due figli. Infatti i due ragazzi Tonio e Santi diventano i pro-tagonisti di questa storia prendendo strade completamente diverse. Tonio, per vendicarsi del padre, punta ai vertici della malavita di Cosanostra, mentre Santi prende la strada della legalità diventando magistrato. Per vedere cosa suc-cederà nella famiglia Fortebracci non ci resta che aspettare il nuovo anno. di Giuseppe Nappa

L’Augusteo ospiterà il Concerto di Rafin occasione del suo ritorno in Campania

Il cantautore pugliese è ritornato ai livelli che gli compe-tono da sempre, per la sua lunga ed intensa carriera arti-stica, con la pubblicazione del nuovo lavoro discografico “Numeri”, avvenuta lo scorso maggio.Il tour italiano è stato inaugurato lo scorso luglio. Dopo aver registrato il tutto esaurito in due concerti in provin-cia di Salerno, Raf ritorna in Campania il prossimo 17 no-vembre al Teatro Augusteo di Napoli.Sul palco non offrirà solo gli inediti, ma ripercorrerà i suc-cessi che hanno caratterizzato la sua attività musicale e lo hanno reso celebre. Per i nostalgici degli anni ‘80 sarà l’occasione per riascoltare la canzone “Self control” che diede il titolo all’album d’esordio di Raf. Ora Raf collabo-ra con Frankie Hi-NRG MC e Nathalie, vincitrice dell’ul-tima edizione di X-Factor. La scelta del titolo “Numeri” si giustifica con l’atteggiamento di chi vuole opporsi ai tempi moderni che tutto trasformano in numeri anonimi. E’ così che la voglia di apparire soppianta il desiderio di essere, la forma sostituisce il contenuto e di conseguenza le lettere lasciano il posto alle cifre.La vita diventa un ritmo incalzante e frenetico ma privo di una direttiva ben precisa, che in questo caso coincide con la linea guida e di lettura dell’album attraversato anche da un tono critico velato ma efficace mosso contro la moder-nità asfissiante. di Antonino Fiorino

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ederlo preparare una foto (una sua foto) ti aiuta a comprendere molto del suo es-sere straordinario. E la sua grandezza non risiede esclu-sivamente nel suo talento e nella sua originalità ma si completa con la sua dote più gran-de e che io amo definire l’umile dispo-nibilità. Zefram è sem-pre lì pronto a spiegarti e coinvolger-ti nelle sue opere d’arte (poiché di questo si tratta) renden-

do, chiunque abbia il piacere e la pazienza di attenderlo nella certosina preparazione del-le sue straordinarie scenografie, protagonista dei suoi lavori. Possiede una “valigetta magi-ca” da cui non si separa nemmeno sotto tortura e che non ha nulla da invidiare alla ben più celebre borsa di Mary Poppins. Lì dentro si cela un mondo incredibile fatto di om-brelli, palloncini colorati, canne da pesca, bambole e davvero non mi sorprenderei se un giorno dovessi vederlo tirar fuori persino un diva-no... Zefram, Fisico classe 1960, è stato docente presso l’Istituto Universi-tario Navale di Napoli ed attual-mente è coinvolto in diversi progetti Europei sulle teleco-municazioni. Fu folgorato dalla fotografia un secondo dopo aver preso in mano una Miranda REII, da lui acquistata per sostituire la fotocamera del padre, che maldestramente rup-pe nel lontano 1978. Non essendo un professionista, Zefram adopera il mezzo fotografico solo per riuscire a dare forma figurata e comunicare le sue visioni interiori, fermate in un fotogramma.Negli ultimi tre anni ha esposto in diverse mostre collettive e personali e suoi portfolio sono stati pubblicati da riviste del settore Francesi ed Italiane (AZart-photographie, Reflex, Fotografare, Fotocult, Fotocomputer). Non partecipa mai a concorsi o contest, negando alla fotografia una qualsivoglia valenza competitiva. La ricerca fotografica di ZeframZefram ritorna a fotografare nel 2006, dopo oltre 12 anni

di rifiuto totale della fotografia, necessario per focalizzare la propria ricerca espressiva e soprattutto per liberarsi della ricerca meramente estetica, volta a coagulare il consenso (“fotografare per piacere agli altri”) per riuscire a realizzare immagini “per comunicare agli altri”, a prescindere dalla loro

valenza puramente estetica. Zefram ritiene che la fotografia si presti più delle altre forme di comunicazio-ne figurativa alla rappresentazione simbolica di stati onirici, emotivi ed irreali, soprattutto perché la foto-grafia - concettualmente associata alla rappresentazione del “vero” - trasporta l’irreale verso un più pro-

fondo e concreto livello di percezione, dando corpo tangibile e concreto al surreale ed all’onirico: rende possibile la per-cezione dell’impossibile come “vero”, costruendo una impossibile realtà al-ternativa.Zefram conduce i let-tori delle sue immagini all’interno del senso ide-ale, simbolico, costrutti-

vo, compositivo ed estetico della fotografia concettuale ed onirica, in cui l’idea simbolica viene espressa attraverso rappresentazioni di visio-ni tanto tangibili e vivide quanto im-possibili ed irreali.Per realizzare ciò, l’autore opera nel modo più reale possibile: tipicamen-te pianificando l’immagine a tavoli-no, preparando bozzetti e scegliendo le “location” più adatte, acquistando

poi i materiali necessari (specchi, palloni, bombole di elio, veli, etc.) ed organizzando la logistica (reclutare aiutanti, tra-sporto, etc.). Nelle sue immagini tutto è reale ed esistente, posto lì dove lo si vede e come lo si vede. L’uso del digitale e della post-produzione gli vengono in aiuto solo per abbattere i costi realizzativi dell’immagine, sia come materiali che come logistica (fondendo elementi realmente presenti nello scenario), a patto di porre una cura (quasi) ma-niacale dei dettagli, sia in fase di ripresa che di postproduzio-ne. In questa ottica, le immagini di Zefram non ritraggono la realtà in modo più o meno creativo, ma, attraverso la creazio-ne di sculture effimere, la modificano, la plasmano e quindi costruiscono ad-hoc una realtà fittizia, onirica e simbolica che è sempre una rappresentazione cifrata di inquietudini, tensioni interne, paure, velleità, ossessioni o rimpianti.

diSalvatoreAltobelli

www.salvatorealtobelli.it

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Le foto pubblicate inquesta pagina sono

di Zefram

FOTOGRAFIA44

V

Le straordinarie e “surreali”visioni del geniale Zefram

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AVERSA NORMANNA 45

diMicheleDocimo

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VERSA (4-3-3):. Gragnaniel-lo, Diana, Mattera, Castal-do, Vitale (25’ pt Piccirillo); Letizia, Gatto, Marano; Lon-gobardi, Petagine, Grieco (17’ st Pisani). A disp: Russo, Campanella, Zolfo, Varriale,

Varsi. All.: RomanielloEBOLITANA (4-4-2):. Nicastro, Esposito, Nigro, De Pascale, Perrino (24’ st Venneri ); Izzo, Sek-koum, Colella (38’ st Corsino), Toscano; Broso, Palumbo (30’ st D’Ancona). A disp.: Longo, An-giò, Giudice, Liguori. All.: Giacomarro.ARBITRO: Forte di CervignanoNOTE: spettatori 500 circa per un incasso non comunicato. Ammoniti: Gatto (A), Nigro (E)Angoli: 4-2 Rec.: pt 1’, st 5’.Cercasi gol disperatamente per l’Aversa Nor-manna che nella gara all’ex Rinascita contro una buona Ebolitana non è riuscita a chiudere la par-tita e portare a casa il bottino pieno accontentan-dosi di uno 0 – 0 che lascia scontente entrambe le compagini. La partita inizia con un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime dell’allu-vione di Genova.Subito pericolosa la Normanna che al 7’ con Gri-eco che raccoglie un cross dalla destra di Letizia quasi all’altezza dell’area piccola e va al tiro di prima intenzione costringendo Nicastro alla pa-rata a terra.Al 14’ si fa vedere l’Ebolitana con un calcio di punizione dai venti metri di Sekkoum, Gragna-niello devia la palla sul palo esterno. Al 17’ la prima occasione sprecata da Longobardi che , servito da Grieco, a portiere battuto calcia a lato. Passano 4’ e sono di nuovo i granata ad essere pericolosi questa volta con Gatto che dai trenta metri va al tiro, ma la palla è di poco alta sulla traversa.Al 24’ Longobardi, lanciato a rete, viene tratte-nuto per la maglia da Nigro, l’arbitro assegna la punizione.Sul tiro da fermo di Grieco, Longobardi colpisce di testa in malo modo facendo carambolare la palla molto alta sulla traversa. Inizia così il Lon-gobardi show: in dieci minuti sono ben quattro le azioni da gol non finalizzate dall’attaccante aversano.Al 32’ di testa su un cross di Letizia, manda la palla sull’esterno della rete; al 34’ raccoglie un

cross di Petagine ma, a pochi passi da Nicastro, calcia debolmente; al 39’ va al tiro dal vertice dell’area di rigore ed il bolide si stampa sulla tra-versa deviato dal portiere ebolitano.Con questa impressionante mole di gioco dei padroni di casa l’arbitro dopo un minuto di recu-pero manda le squadre negli spogliatoi.Nella ripresa al 2’ c’è un calcio di punizione dell’ex Palumbo dalla distanza che co-stringe Gragnaniello al volo per deviare in angolo.Al 9’ Letizia va via in velocità sulla destra, superando due avversari, e si propone al tiro, ma è bravo Nicastro a parare a terra. Passano pochi secondi e c’è di nuovo Longobardi a provare dal limite, ma la palla finisce a lato. Al 25’ di nuovo Palumbo si rivede dalle parti di Gragnaniello ma il suo tiro di esterno è fuori di un soffio. Al 31’ c’è il gol annullato ai padroni di casa per posizione di off-side di Castal-do che di testa aveva messo in rete servito da un calcio di punizione di Gatto. Dopo 5’ di recupe-ro il signor Forte di Cervignano fischia la fine del-le ostilità. Per entrambe le squadre un punticino utile in chiave salvezza. L’Aversa dovrà ora cer-care di sfruttare al meglio il fattore campo visto che disputerà al Rinascita le prossime due partite di campionato.Romaniello: “Il nostro problema è finalizzare”Facce amareggiate nella sala stampa dello Stadio Rinascita al termine del derby campano fra Aver-sa ed Ebolitana terminato sullo 0-0.Il risultato “non soddisfa” Mimmo Giacomarro “ma – spiega il tecnico ebolitano – tutto somma-to fare un punto qui ad Aversa è un ottimo risul-tato perché conquistato con grande sacrificio”. Di opposto parere il mister dei normanni, Nicola Romaniello, “C’è ancora qualche imprecisione nei nostri attaccanti.Ne siamo consapevoli. Il nostro problema è fi-nalizzare”. Incalzato dalle domande dei giorna-listi su una scarsa efficacia del reparto offensivo il mister spiega: “Al momento il nostro principale difetto è che creiamo una grossa mole di gioco ma non riusciamo a mettere la palla dentro. E’ su questo che dobbiamo lavorare, la cosa però non mi preoccupa: mi porrei il problema se la squadra non creasse occasioni di gioco”.

La Normanna corre ai ripari: l’attacco è ancora latitante

AMr. Romaniello: “Al momento il nostro principale difetto è che creiamo una grossa mole di gioco ma non riusciamo a mettere la palla dentro”

Per entrambe le squadre un punticino utile in chiave salvezza. L’Aversa dovrà ora cercare di sfruttare al meglio ilfattore campo.

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