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Bcc Bcc Notizie n. 2_2019 IN QUESTO NUMERO Continua il trend positivo per la BCC di Castagneto a pagina 2 La C aspirata di A. Nacci Il clima e il mare a pagina 8 Leonardo da Vinci a Bibbona? a pagina 12 La banca é “sbarcata” all’Isola d’Elba a pagina 5 Il tempo scandito da Locman a pagina 10 I “Mayor Von Frinzius” incantano Cecina a pagina 14 Alberto Fanni lo “scoiaolo” del mare l’intervista a pagina 6

Bcc · Pagina 2 - Bcc news 1_2018 2_2018 Pagina 2 - Bcc news 2_2019 Nell’auditorium della sede direzionale di Donoratico con la sala gremita di soci è stato approvato il bilancio

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I N Q U E S T O N U M E R O

Continua il trend positivo per la BCC di Castagnetoa pagina 2

La C aspirata di A. Nacci Il clima e il marea pagina 8

Leonardo da Vinci a Bibbona?a pagina 12

La banca é “sbarcata” all’Isola d’Elbaa pagina 5

Il tempo scandito da Locmana pagina 10

I “Mayor Von Frinzius” incantano Cecinaa pagina 14

Alberto Fantini lo “scoiattolo” del mare

l’intervista a pagina 6

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Nell’auditorium della sede direzionale di Donoratico con la sala gremita di soci e stato approvato il bilancio del 2018. I risultati sono stati presentati dal Presi-dente Andrea Ciulli e dal Direttore Gene-rale Fabrizio Mannari, con la presenza di tutto il Consiglio Direttivo e del Collegio Sindacale. Si e confermato un percorso di crescita dell’Istituto con un utile pari a 1.903.702 euro, nonostante che il 2018 sia stato un anno di grande carico di lavoro, di inve-stimenti e di accantonamenti; nel corso dell’anno sono state affrontate attivita di grande impatto, quali il cambio del siste-ma informativo – che ha generato costi straordinari e sforzi per tutta la struttura - e l’entrata in partecipazione nel gruppo Cassa Centrale Banca di Trento. Proprio su quest’ultimo argomento si e concentrata una buona parte degli inter-venti evidenziando come la partecipazio-ne al Gruppo rappresenti da una parte un ulteriore consolidamento della Banca portandola all’interno di un gruppo che la colloca all’ottavo posto tra le banche italia-ne con un patrimonio di 7 miliardi, ed allo stesso tempo un’opportunita di crescita ed espansione della rete territoriale in Tosca-na. Proprio su quest’ultimo tema e stata evidenziata la recentissima apertura della 23.ma filiale a Portoferraio che rappre-senta un ulteriore tassello nella copertura ormai totale della provincia di Livorno, ma gia si prospetta un piano che portera la banca ad aprire una nuova filiale a Lucca. La partecipazione al Gruppo Bancario por-ta la Banca di Credito Cooperativo sotto

Continua il trend positivo della BCC di Castagneto Carducci

la vigilanza della Banca Centrale Europea, che significa una minore tolleranza nella gestione del credito con meccanismi au-tomatici di classificazione della clientela e conseguenti accantonamenti; tuttavia l’impegno della Banca e quello di mettersi a disposizione delle imprese per trovare in-sieme le soluzioni piu efficaci per il mante-nimento delle linee di fido accordate ed il finanziamento dei nuovi progetti, inseren-do servizi di consulenza per la conoscen-za dei meccanismi sottostanti e fornendo indicazioni sulle strategie da adottare per migliorare il rating bancario. “La riforma del credito cooperativo ha imposto delle scelte strategiche che com-portano il passaggio del coordinamento

ad una capogruppo. In un primo tempo eravamo contrariati per questo – dichia-ra il Presidente della Banca Andrea Ciulli - ma allo stesso tempo sapevamo che per competere sul mercato dovevamo consoli-darci. Da qui la scelta di aderire al Gruppo Cassa Centrale Banca nella quale siamo stati accolti ed apprezzati sia per la solidita del nostro istituto che per le forti compe-tenze e professionalita espresse da tutto il nostro personale.” “Siamo molto contenti del risultato otte-nuto – continua il Direttore Generale Fa-brizio Mannari – nonostante i robusti in-terventi sul bilancio relativi ai crediti dete-riorati ed ai costi straordinari del passaggio del sistema informativo abbiamo ottenuto un utile significativo. Il ringraziamento per questo risultato va in primis a tutti i dipen-denti per il grande lavoro svolto, ma anche ai soci ed ai clienti che hanno sopportato qualche disservizio iniziale nel momento del cambio di sistema ma che adesso pos-sono godere di nuovi servizi e che nell’im-mediato futuro potranno ottenere nuovi prodotti ed opportunita di investimento. I primi segnali si stanno gia concretizzan-do: nel 2019 la raccolta e in forte crescita e gli utili del solo primo trimestre si sono attestati a 3.000.000 di euro riportando le performance in linea con gli anni migliori della nostra banca. Concludendo, la capa-cita di reddito e la migliore garanzia per i clienti, depositanti in particolare, che pos-sono affidare i risparmi ad una banca sana, di dimensione adeguata e con offerta di servizi e prodotti ampia e diversificata in grado di far fronte alle esigenze della clien-tela.” Farizio Mannari, Direttore Generale

Andrea Ciulli, Presidente

Approvato dall’assemblea dei soci il bilancio 2018: un utile di quasi 2 milioni di euro nonostante i grandi investimenti sostenuti nell’anno.

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Siamo una Banca in forte crescita

Bcc news 2_2019 - Pagina 3

Signori Soci,

il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 luglio, ha approvato il bilancio al 30 giugno 2019 che si chiude con dati di tutto rispetto, e grazie al quale la vostra banca si consolida ulteriormente nel ruolo di Banca locale di riferimento della provincia di Livor-no. Dall’esame dei dati si conferma anche nel primo semestre del 2019 la crescita del-le masse amministrate, ormai un biglietto da visita dell’Istituto. Gli impieghi a clientela aumentano di 38 milioni rispetto a fine 2018 (+4%) - a testimonianza del sostegno credi-tizio che la BCC di Castagneto riesce ormai storicamente ad assicurare al proprio terri-torio di riferimento – a cui sono da aggiun-gere i quasi 50 milioni crediti che vanno a rimpiazzare le rate in scadenza nel periodo, pertanto il nuovo credito erogato nel primo semestre sfiora in realta i 90 milioni di euro.

In forte crescita anche tutti i comparti della raccolta da clientela: quella diretta registra una crescita di 41 milioni rispetto a dicem-bre 2018 (+4%) mentre quella indiretta mette a segno un incremento di 37 milioni: questi dati sono la a dimostrazione del fatto

che la clientela depositante percepisce la nostra Banca come un intermediario sicuro, a cui affidare serenamente i propri rispar-mi, e questo grazie anche alla sicurezza di far parte di un gruppo fra i piu solidi in Italia quale quello di Cassa Centrale Banca, che può vantare 6 miliardi di patrimonio (di cui 3 liberi) e un CET 1 che sfiora il 18%.

L’utile del primo semestre supera i 2 milioni di euro (2,075 milioni per la precisione), a conferma della consolidata capacita di pro-durre reddito. La copertura sul credito dete-riorato sfiora il 45%, un dato gia molto buo-no di per sé e che diventa straordinario se letto congiuntamente a quello dell’inciden-za dei crediti deteriorati lordi sugli impieghi complessivi, che a giugno scende al 9% (ri-spetto al 10,5% di fine 2018), un dato molto al di sotto della media del sistema bancario.

L’efficienza della struttura della BCC di Ca-stagneto - che, ricordiamo, impiega circa 150 dipendenti dislocati in 23 filiali oltre alla sede centrale - e ben evidenziata dalle mas-se amministrate pro-capite

(circa 13 milioni, circa il 25% in piu del-

la media regionale) e dall’andamento dei costi operativi, ridottisi in un anno di oltre 350.000 euro a fronte di una crescita impo-nente della struttura come evidenziato dai dati in precedenza elencati.

La Banca, e l’unica delle BCC Toscane ad aver aderito al Gruppo Bancario Cooperati-vo promosso da Cassa Centrale Banca, il pri-mo ad aver ottenuto l’autorizzazione da par-te della Banca Centrale Europea; il processo di costituzione del gruppo sta proseguendo speditamente e l’obiettivo che si intende raggiungere e quello di coniugare il valore e l’autonomia di un sistema di banche locali, espressione dei diversi territori, con la red-ditivita, l’efficienza, la crescita e la stabilita tipiche di un grande Gruppo Bancario. Le opportunita derivanti da tale scelta vanno attentamente valutate, anche in ottica di ulteriore espansione nella nostra regione, con la prudenza che ci ha sempre distinto ma anche con il coraggio di guardare avanti e garantire al vostro Istituto dimensioni ade-guate.

Il Direttore Generale Fabrizio Mannari

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Lo scorso 18 giugno e stata trasferita la

filiale di Piazza Damiano Chiesa in Via

Menasci 2/4, angolo Via Don Bosco a

Livorno ed e stato inaugurato il nuo-

vo ATM evoluto presso la sede di CNA

Livorno in Via Martin Luther King, 21.

In entrambi i casi sono stati installa-

ti apparati automatici di ultima gene-

razione che permettono di effettuare

versamenti di assegni e contanti, pa-

gare bollette ed effettuare bonifici.

“Questo servizio, a cui abbiamo lavorato

per oltre sei mesi – ha affermato Mau-

rizio Serini, presidente provinciale della

Cna Livorno – nasce da una collaborazio-

ne sempre piu stretta tra noi e l’istituto

di credito del territorio. Ora attendia-

mo di vedere i frutti che dara in futuro”.

Ai clienti in possesso della carta di de-

bito della Bcc di Castagneto e consen-

tito il prelievo fino a 1.000 € in contanti.

“Oggi il ruolo delle banche e delle azien-

de e cambiato ed e nata l’esigenza di sta-

re vicini e collaborare – ha detto nel suo

intervento il direttore generale della Bcc

di Castagneto Carducci Fabrizio Man-

nari – e con Cna condividiamo la stessa

volonta, creando servizi che siano sem-

pre piu utili alle esigenze delle imprese”.

Inaugurati bancomat di ultima generazione

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La banca è “sbarcata” all’Isola d’ElbaInaugurata la filiale in Calata Italia a Portoferraio

Bcc news 1_2019 - Pagina 5

Nel maggio scorso, per la precisione il 4

maggio, e stata inaugurata una nuova filiale

della BCC Castagneto. Questa filiale e stata

aperta all’Isola d’Elba, in Calata Italia a Por-

toferraio. Alla cerimonia di inaugurazione,

aperta con i saluti e i ringraziamenti dei di-

rigenti e del vice sindaco di Portoferraio, la

benedizione del parroco don Sergio Crespi.

Molti i presenti alla cerimonia con a taglia-

re il nastro tricolore una “mascotte”, una

bambina, figlia di un dipendente, aiutata

dal direttore generale Fabrizio Mannari.

Con l’apertura di questa filiale, la 24esi-

ma in assoluto, si completa la copertu-

ra della Bcc Castagneto nella provincia

di Livorno. Oltreché nella provincia la-

bronica l’istituto e presente sia in pro-

vincia di Grosseto che in quello di Pisa.

L’Isola d’Elba, dunque, é un territorio vi-

cino che potra avvalersi dei servizi del-

la banca e soprattutto vedra crescere la

possibilita di accesso al credito grazie alle

notevoli risorse dell’istituto da destina-

re ai progetti dell’imprenditoria elbana.

“Un sogno che viene da lontano – ha af-

fermato il direttore generale Fabrizio

Mannari – un sogno che nasce 15 anni fa.

Allora non lo potevamo realizzare perché

le istituzioni di vigilanza non ce lo consen-

tivano. Da gennaio di quest’anno invece

questo e stato possibile perché sono stati

formati dei gruppi bancari e con questi,

Una Banca veramente

Green!La BCC di Castagneto dopo aver effet-

tuato una scelta sostenibile per la for-

nitura di Energia elettrica delle sue fi-

liali, ha optato per la mobilità elettrica.

E stato istallato, nella filiale di Donoratico,

durante il mese di giugno, la prima stazio-

ne di ricarica, grazie alla quale i clienti ed i

dipendenti della banca potranno ricarica-

re i loro veicoli elettrici e plug-in. Il proget-

to è stato realizzato in collaborazione con

Mennekes Electric Italia srl.

modificate le norme di vigilanza, abbia-

mo colto l’occasione per coronare que-

sto sogno. Siamo felici di essere all’Isola

d’Elba, abbiamo trovato tanti amici – ha

concluso il Direttore generale Mannari

– pensiamo di far bene, abbiamo risorse

da investire, abbiamo il patrimonio per

farlo. Per questo penso che per l’impren-

ditoria elbana sara una buona occasione”.

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Per uno come lui che nasce e cresce ad

Antignano quel rione-quartiere alle por-

te di Livorno in una casa proprio davanti

al mare non poteva essere diversamente.

Comincia a regatare giovanissimo a 12

anni, a 14 anni vince il campionato italiano

di windsurf, poi l’italiano juniores Vaurien

e l’anno seguente quello assoluto; mentre

nel 1984 torna nella sua Antignano (e an-

cora iscritto al mitico Circolo Velico), col ti-

tolo di campione del mondo classe 12 me-

tri. Stiamo parlando di uno dei piu esperti

e richiesti prodieri italiani, ma e veramente

riduttivo dire italiano, pensiamo in grande

e diciamo uno dei piu esperti e richiesti

Alberto Fantini lo “scoiattolo” del mare

prodieri mondiale, Alberto Fantini.

Tornando al Fantini ragazzo, mentre va

per mare e vince, a casa frequenta l’I-

stituto Nautico di Livorno come scuola

superiore. Alle fine dei cinque anni arri-

va il diploma: comandante di macchina,

e così il neo diplomato Fantini Alberto e

pronto per un cargo o un rimorchiatore.

E infatti arriva la proposta di lavoro da

parte di un armatore. Il posto, proprio

alla fine, glielo soffia un’altra persona.

E lui rimase in banchina, col magone.

Ma, quando si dice, “la ruota gira”; a casa

Fantini arriva una telefonata: “Buonasera

sono Ricci... Cino Ricci, sto cercando Alber-

to Fantini”.

Grazie ai risultati sportivi Cino Ricci, che sta-

va mettendo in piedi la squadra di Azzurra,

con la regia di Gianni Agnelli e l’Aga Khan,

lo vuole con se nella squadra. Ad Alberto

Fantini non rimase che riporre in un casset-

to il diploma, fare le valige e partire. La vita

gli cambiava sotto gli occhi, sta per fare il

suo ingresso nel mondo che aveva sempre

sognato e soprattutto sta per diventare

uno dei prodieri piu conosciuti al mondo.

“Da quella esperienza con Azzurra in Au-

stralia – ci racconta Alberto Fantini - sono

Ecco uno dei più grandi prodieri della vela internazionale, lui è livornese di Antignano ma lavora in giro per il mondo

partecipando e vincendo le più blasonate regate. E’ con lui che abbiamo parlato di come andare per mare

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Bcc news 2_2019 - Pagina 7

passato ad altre barche, poi il Moro di

Venezia. Dal Novantuno e iniziata l’espe-

rienza nell’Admiral’s Cup e poi vari cam-

pionati del mondo. Uno dopo l’altro”.

Nel mondo delle regate il suo sopranno-

me e lo “scoiattolo” per la sua abilita a

destreggiarsi tra bompressi, gennaker e

fiocchi. La sua agilita e impressionante,

così come la capacita di arrivare proprio

come uno scoiattolo in testa d’albero, a

quasi 40 metri. Per gli americani, Alberto e

il “prodiere selvaggio” perché c’e qualcosa

di felino nelle sue movenze in barca. E da

allora Albi (come lo chiamano gli amici) ha

cavalcato mille onde, vinto 13 titoli mon-

diali, dominato le regate piu prestigiose,

dalla Vuitton alla Coppa del Re di Spagna,

dalla Sardinia all’Admiral’s Cup, dalle gare

a Miami alla Giraglia; e poi gli Europei

Mumm, le regate di Key West, la Fastnet,

la Barcolana (ne ha vinte otto), la Giraglia.

Una carriera bellissima...

“Devo dire che quando il lavoro e diver-

timento ti piace, ti impegna e vero 12-14

ore al giorno ma lo fai volentieri e non

senti sacrificio. E che cosa c’e di meglio!”.

Dall’alto della sua esperienza Fantini, una

domanda viene spontanea.

Come si va per mare?

“Guarda... con tanta paura e tanto rispet-

to. Quando vado per mare, anche per gli

spostamenti, la prima cosa che faccio con-

trollo i bollettini, controllo la barca, con-

trollo tutto. Poi quando ti trovi con il mare

“grosso” e una sfida sempre e comunque.

Sai a che cosa vai in contro. Durante le re-

gate non ci sono problemi, devi spingere...

a volte ci si ribalta, ci si bagna, ma e il bello

di questa sfida tra noi il mare, la natura,

con il vento che cambia all’improvviso e

tu sei li che devi quasi prevedere le mosse

e adeguare la barca e l’equipaggio. Un po’

piu di timore ce l’ho quando sono da solo

che faccio trasferimenti”.

La sua regata più difficile?

“Due anni fa abbiamo fatto una regata da

Sydney a Hobart in Tasmania, molto diffi-

cile, con condizioni di vento tra i 30 e i 35

nodi per quattro giorni e siamo andati ve-

ramente forte, forte, forte. Un’altra regata

e stata l’Admiral’s Cup, la mia barca Man-

drake sperona Promotion e con la prua gli

entra a meta scafo. Io dalla mia prua mi

infilai nell’altra barca per cercare di libera-

re le due imbarcazioni ma restai imprigio-

nato, poi mi aiutarono a uscire ma furono

momenti difficili».

Durante la sua lunga carriera ha mai avuto veramente paura, di farsi male?

“In alcuni momenti diciamo la verita, un

po’ di paura l’ho avuta. E gli infortuni seri

non sono mancati. Il primo era il 1986 su

Azzurra. Durante una manovra lungo l’al-

bero mi si conficcò nel piede una lunga

scheggia. Tamponai la ferita alla meglio,

non mi feci notare da nessuno, poi fu

mia moglie a curarmi senza dire niente ai

medici, avevo paura che mi sostituissero.

Un’altra volta sul Moro per riparare l’at-

tacco alto della randa a oltre trenta me-

tri restai 45 minuti imbracato nel bansigo

(una sorta di sedile con cui vengono issati

i velisti lungo l’albero ndr) e quando scesi

non camminavo piu perché si erano bloc-

cate le gambe per la cattiva circolazione

sanguigna. E un’altra nel 2000 a Maiorca

quando ero su Marrakesh Express si ruppe

la cima che sosteneva il bansigo e piom-

bai in coperta, ancora non so come feci

a non procurarmi una brutta frattura».

Alberto Fantini e sposato con Cristina, ex

schermitrice, e stata la prima donna ma-

estro in Toscana nel 1989, incarico che

tutt’ora prosegue con la scuola del mae-

stro Rigoli, e ha una figlia di 24 anni che

non e appassionata di mare, ma mi se-

guono quando sono in giro per l’Europa”.

In questi anni di carriera velistica secondo lei è cambiato il settore e come, in meglio oppure no?

“ Ma certo, la vela e cambiata tantissimo.

E’ arrivato il carbonio, sono cambiati i ma-

teriali delle vele, c’e stata massima evolu-

zione in tutte le strutture di bordo, com-

presa naturalmente l’elettronica. Barche

sempre piu leggere, piu nervose, ma piu

robuste e quindi piu veloci. Chiaramente

anche i velisti hanno dovuto rinnovarsi.

Un po’ come e accaduto nel calcio: guarda

una partita di trent’anni fa e una di ora...”.

E a questo punto salutiamo il nostro Al-

berto Fantini, per lui i prossimi mesi sa-

ranno molto impegnativi, ma ci diamo

appuntamento non appena rientrera in

Italia a Livorno per parlare di vela ma an-

che di rally, l’altro sport che Alberto adora.

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Non so se capita anche a voi di commentare con disagio il clima che accompagna le nostre gior-nate. Espressioni del tipo “Quest’anno l’estate non arriva più!” o “Con tutta quest’acqua sa-ranno contente le piante, ma noi un po’ meno!” oppure al contrario “Un’afa come questa non me la ricordavo!” e “Meno male che c’è l’aria condizionata!” e via dicendo con una sequela di luoghi comuni.

Tuttavia, l’assunto secondo cui il clima si sia un po’ stravolto credo che ci trovi tutti d’accordo. Improvvisi nubifragi, trombe d’aria e ondate di calore caratterizzano anche i nostri territori, con una veemenza che non conoscevamo.

Rubrica di Costume di Andrea Nacci

LA ASPIRATA

TOSCANA

IL CLIMA E IL MARE

I mass media ci informano che anche nelle nostre zone (definite temperate) risultano più frequenti fenomeni che credevamo appartene-re solo a territori desertici o tropicali. La realta testimonia che le temperature dell’atmosfera e degli oceani stanno salendo per cui certi rischi, ai quali ci ritenevamo esenti, dovremo valutarli con attenzione.

I giovani, attivati da , sembrano aver preso sul serio le indicazioni degli scienziati e, grazie a loro, la comunita internazionale sembra un po’ piu sensibile a tali segnali d’allarme.

E allora cerchiamo di capire cosa sta accadendo al nostro Pianeta.

Il clima ha sempre subito delle modifiche, dovu-te all’oscillazione dell’asse terrestre o a fenome-ni naturali, ma ciò accadeva nel corso di migliaia di anni. Oggi ciò e anche imputabile alle attivita umane, quali l’immissione in atmosfera di ani-dride carbonica (+40%), di gas metano (+150%) e protossido di azoto (+20%), ad una velocita tale da mettere a rischio la capacita di adatta-mento di tutti gli esseri viventi. I gas di cui si par-la impediscono ai raggi del sole che riscaldano il pianeta di disperdersi verso l’alto, costituendo “l’effetto serra o global warming” che, aggiunto ai massicci disboscamenti delle foreste, innesca un rapido innalzamento della temperatura.

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Direttore responsabile:Pietro Gasparri

[email protected] collaborato:

Gianna Fabbrizi, Andrea Nacci

Notiziario interno riservato ai soci della Banca di Credito

Cooperativo di Castagneto CarducciAnno 11° numero 2 Agosto 2019

visita www.bcccastagneto.it

Bcc NOTIZIE

Aumento livello Fenomeni in centimetri verificabili entro ilDa un minimo di 42 cm. a 85 cm. Entro il 2100Da un minimo di 85 cm. a 164 cm. Entro il 2150Da un minimo di 182 cm. a 426 cm. Entro il 2300

Quanto sopra, a sua volta, contribuisce ad acce-lerare lo scioglimento dei ghiacciai, la turbolen-za atmosferica con l’aumento del numero degli uragani e la cronica carenza di acqua. Il 57% del-le piante ed il 34% degli animali scompariranno entro poche decine d’anni e tra essi l’ape, la foca monaca, il gorilla di montagna, il koala, l’orango, il panda gigante, l’orso polare, la tigre siberiana, il bradipo, il rinoceronte, ecc. per non parlare dei coralli, del caffe e dei costi che graveranno su tutti noi per la riconversione dell’agricoltura. Ma, mi si chiedera, cosa c’entra l’agricoltura?

Ebbene, l’innalzamento della temperatura e la desertificazione, renderanno impossibili certe colture anche alle nostre latitudini, per cui le viti, gli olivi, i pomodori, il grano (solo per citarne al-cuni) attecchiranno nel nord Europa, mentre nel bacino del Mediterraneo avremo paesaggi saha-riani e coste sconvolte in maniera irreversibile.

Gia, il mare! Questo elemento da cui traiamo vita, meraviglia e divertimento ci diverra ostile e l’innalzamento delle acque sara sconvolgen-te, come da questa tabella ripresa DALL’AN-NUAL REVIEW OF ENVIRONMENT AND RESOURCES 2019:

Per comprendere meglio la tabella, segnalo solo che 1,3 miliardi di persone nel mondo vivono in aree a meno di 10 metri sopra il livello del mare con evidenti rischi di disastri umani ed ambien-tali. Si e calcolato che per intervenire a salvaguar-dia delle infrastrutture costiere, servirebbero cir-ca 158.000 mld di dollari, pari al doppio del PIL

dell’intera economia del pianeta! E quali sono le zone piu a rischio? In Italia, Venezia e Napoli, le coste tirreniche con Pisa e Livorno, la pianu-ra padana, il nord Adriatico, Taranto, Oristano, Cagliari, Aquileia Adria, ecc., mentre nel mondo scomparirebbero citta come Giacarta, Ho Chi Minh City (la vecchia Saigon), Bangkok, Miami, l’isola di Manhattan a New York, New Orleans, Sydney, Amburgo, Shanghai, Tokyo, Londra, ecc. e nazioni come le Maldive, le Seychelles, Trinidad e Tobago, Grenada, Bahamas, Cuba, Porto Rico, Papua New Guinea, con migrazioni di milioni di persone alla ricerca di zone sicure e vivibili.

Ma come impedire la distruzione delle nostre città costiere?

Qualche governo si e attivato ed alcuni scienzia-ti si sono messi a studiare le possibili soluzioni.

Esistono progetti di ingegneria come le dighe, le barriere anti tempesta, le pompe d’acqua e le camere di troppopieno, ma anche difese na-turali come le foreste di mangrovie e le paludi

salmastre. Ma tutto ciò, non solo e costoso, ma anche non realizzabile in tutti i contesti. Ed allo-ra, ad esempio, si progetta di pompare acqua salata sotto lo strato piu profondo del terreno sotto Venezia, per innalzarne il livello di una

ventina di centimetri, oppure di allargare l’iso-la di Manhattan di almeno due isolati in alcune parti costiere per proteggerne il “cuore”. Insom-ma sembra giunto il momento di dar fondo alle soluzioni piu creative, purché efficaci, visto che l’evoluzione del clima non aspettera i nostri co-modi.

In conclusione, il nostro pianeta e vivo e dinami-co e gli sconvolgimenti dovuti alle leggi fisiche ci sono sempre stati. Ciò che c’e di nuovo e che le attivita umane accelerano tali fenomeni, impe-dendo alla natura di ammortizzarne gli effetti. Ciò che prima avveniva su una scala di ere geolo-giche, oggi avviene in un’ottica di poche centina-ia o, addirittura, decine d’anni.

Personalmente, come tutti voi, noto i primi ef-fetti di tutto ciò, come l’erosione delle coste, e, come detto in apertura, l’intensificarsi di feno-

meni atmosferici eccessivamente violenti. Non riesco ad immaginare il mare che si innalzera di decine di centimetri inondando le costruzio-ni costiere e sconvolgendo la vita di migliaia di famiglie.

Tuttavia, senza indulgere al pessimismo, voglio guardare con positivita all’ingegno dell’uomo che sappia fare fronte comune alle emergenze appena descritte, consentendo ai nostri figli e ni-poti di godere a pieno delle meraviglie del mare, delle piante e degli animali, indispensabili com-pagni del genere umano.

Arrivederci alla prossima.

Impaginazione e grafica:AD - Giacomo Cantini - DimStamp

Stampa:Tecnostampa 2000

Nella sezione contatti troverai uno spazio a te riservato dove potrai comunicare con la tua Banca,

potrai scrivere suggerimenti, idee, reclami e quanto altro riterrai utile per migliorare i nostri servizi.

Direzione Generale 0565 778701

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Tic tac... tic tac... Lo scandire del tempo dalle parti dell’Isola d’Elba e per la precisione a Marina di Campo ha un nome, o meglio un acronimo, la fusione di due cognomi: Locci e Mantovani, ovvero LOCMAN.Punta di diamante dell’Orologeria Italiana, LOCMAN, nasce all’Isola d’Elba nel 1986, rappresenta l’incontro tra stile italiano, tradizioni orologiere toscane e nuove tecnologie produttive. La sede di LOCMAN si trova a Marina di Campo, all’Isola d’Elba, a pochi metri dal mare con uffici dislocati a Firenze, Milano, New York, Hong Kong e Tokyo. In Europa tutti i mercati sono serviti direttamente dalla Casa Madre all’Isola d’Elba.Marco Mantovani e il presidente e amministratore delegato dell’azienda, la prima domanda viene quasi spontanea. Come mai ha deciso di fondare una fabbrica di orologi proprio a Marina di Campo?“Io sono nato all’Isola d’Elba, poi le vicende della mia famiglia ci hanno portato a stabilirci a Milano e quando mi sono approcciato a questo settore bellissimo, che e quello dell’orologeria, ho provato a coniugare un settore altamente tecnologico legato alla tradizione del “saper fare” italiano, ad un luogo bellissimo come quello dove ero nato e ad

Il tempo scandito da LocmanUna delle aziende di orologerie più blasonate che nasce e si sviluppa a Marina di Campo all’Isola

d’Elba. Marco Mantovani è il fondatore, e in questa intervista ci racconta la sua azienda...

anche una qualita, non solo del prodotto, ma anche della vita. L’azienda e dunque basata all’Elba ma anche una struttura produttiva a Milano”.

E a Milano che cosa fate?

“A Milano e rimasta una parte importante ed e quella della costruzione della casse e un servizio di produzione conto terzi attraverso una societa che nel tempo abbiamo comprato e che si chiama Genesi, storica fabbrica milanese di orologi. All’Elba abbiamo tutta la produzione dedicata assolutamente a Locman”.

La Locman è presente in gran parte del mondo, vero?

“In diversi mercati abbiamo uffici legati direttamente a noi o con delle societa partecipate. Mentre in altri mercati arriviamo tramite distributori e rivenditori che hanno la possibilita di vendere il nostro prodotto con contratti di distribuzione”.

I vostri prodotti si inseriscono in una fascia di gamma medio alta?

“Diciamo che abbiamo una fascia di prezzo piuttosto anomala. Molto spesso le aziende si identificano con una fascia di prezzo ben precisa, noi abbiamo un gap diverso, ci identifichiamo con un gusto ben preciso. La fascia di gamma dei prodotti che produciamo e diversificata. Si basa molto sul design e sui materiali con cui realizziamo gli orologi. Per questo motivi i prezzi oscillano molto e non abbiamo una “fascia” di riferimento”. Gli orologi LOCMAN, infatti, si distinguono per i materiali innovativi, come il titanio, la fibra di carbonio, l’alluminio e altre leghe hi-tech. Attuali, sportivi, ultra-leggeri e resistenti, sono apprezzati da un pubblico alla ricerca di qualcosa di unico e speciale, di tendenza ma mai gridato.

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Tornando alla fascia di prezzi, prima diceva che i vostri prezzi sono fluttuati...

“Si va da dei prodotti che partono da 200 euro fino ad altri che arrivano fino a 15.000 euro. Quindi c’e un po’ di tutto. Sicuramente non siamo un’azienda specializzata né per il “basso di gamma” e neppure per l’altissimo di gamma.

La vostra azienda quanti dipendenti ha?

“Tra Milano e Marina di Campo siamo una settantina di persone, quasi tutti all’Elba. Per la precisione cinquanta persone sull’Isola e circa 16 persone a Milano. Poi abbiamo il nostro negozio di Firenze, molto importante, con uffici e uno show room dove anche lì lavorano nostri dipendenti”.

Nella vostra sede a Marina di Campo costruite orologi, un lavoro difficile e affascinante?

“Sì... assolutamente sì. A Marina di Campo abbiamo la logistica, e l’assemblaggio. Ci avvaliamo anche di assemblatori esterni che comunque sono artigiani italiani che ci aiutano nel momento del maggior picco produttivo, poi comunque tutto viene ricondotto qui all’Elba dove ci sono tutti i reparti dei vari controlli, la spedizione, la logistica ecc”.

In questo momento il mercato dell’orologeria sta andando bene?

“Diciamo che l’orologeria non sta vivendo uno dei momenti migliori degli ultimi cinquanta anni. Ci sono stati anni in cui tutte le aziende

andavano molto bene, oggi la situazione di mercato e molto piu sofferta e combattuta. Noi in 33 anni di lavoro ne abbiamo viste di cotte e di crude. Le grandi crisi, i grandi momenti di euforia. Siamo temprati, quindi

andiamo avanti in questo mercato, l’importate e andare avanti con dei progetti validi per il futuro e regolare l’azienda in base alla esigenze che cambiano. E oggi c’e da dire che le esigenze cambiano in maniera molto piu

veloce di prima”.Tra le iniziative piu importanti ce n’e una che ci preme sottolineare. Nel 2006 Locman inaugura S.I.O., la Scuola Italiana di Orologeria.S.I.O. e la scuola orientata alla formazione e alla ricerca di nuove tecnologie e innovativi materiali e meccanismi. I corsi S.I.O., organizzati direttamente all’Isola d’Elba permettono di ottenere una specializzazione nel mercato dell’orologeria, su tutta la filiera di produzione, dalla prototipazione alla gestione post-vendita.

La Locman è uno dei maggiori sponsor in diverse discipline sportive. In particolare è sempre stata il main sponsor del Rally Storico dell’Isola d’Elba, anche quest’anno ci sarete?

“Certamente, questa e una partnership che va avanti da moltissimi anni, da sempre vorrei dire. Una manifestazione storica come questa merita da parte nostra molta attenzione, perche e un evento che esalta il nostro territorio, che fa parte della nostra storia moderna. Il Rally dell’Isola d’Elba e senza dubbio l’evento sportivo piu importante e con una tradizione storica eccezionale. All’Elba facciamo fatica a fare degli eventi che abbiano continuita che si rafforzano, il rally storico invece e una manifestazione di grande livello, e campionato europeo, ha una continuita e quindi a noi piace affiancarla perché così abbiamo la possibilita di dare ancora maggiore importanza all’evento. Comunque tutto quello che riusciamo a fare in sinergia con il territorio lo facciamo piu volentieri rispetto ad altre iniziative che facciamo fuori dal territorio elbano”.

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Tutti sappiamo quanto sia affascinante la nostra terra, ma, a volte sembriamo così distratti da non accorgerci di quanto la bellezza ci viva accanto.Qualche anno fa, mentre facevo delle ricerche per il mio romanzo “De secretis Caecinae – I segreti di Cecina”, edito da Bandecchi &Vivaldi-Tagete ed usato dalla Banca come strenna per il 2016, mi imbattei in alcuni cenni storici su Bibbona che mi ripromisi di approfondire in un secondo tempo.Oggi, dopo ben tre anni ed altri quattro romanzi, voglio cogliere l’opportunita di questo spazio per condividere alcune curiosita storiche di questa cittadina.Non ho l’ambizione di raggiungere il livello di conoscenza di Marco Andrenacci, storico di Bibbona, che ha trattato l’argomento in maniera esaustiva ed approfondita nel 2016 con il trattato “Leonardo da Vinci, un bibbonese” (www.lacaliforniaitaliana,it”), ma mi son prefisso solo l’obiettivo di generare un po’ di curiosita nei lettori su qualcosa che ai piu può essere sfuggita.Bibbona ha origine antichissima e pare che il nome derivi dall’etrusco Vipi, oppure dal termine latino Via Bona (cioe un attraversamento sicuro delle malsane paludi maremmane), come anche dalla locuzione Bibe Bonum (bevi bene) a significare la bonta delle fonti rispetto al circondario malarico. Ciò che colpisce il visitatore che giunga in questo centro e la chiesa che si affaccia sulla strada principale: Santa Maria della Pieta, iniziata verso la fine del ‘400 e completata nel 1492. La sua rilevanza deriva dalla facciata e dalla imponente cupola, ma, ciò che ci interessa, e soprattutto l’interno. Infatti la costruzione si sviluppa su una pianta a croce greca (notoriamente previlegiata da Leonardo, rispetto a quelle a croce latina), con al centro un parallelepipedo a base quadrata ed un cerchio. La precisione eccezionale di tali linee sembrerebbero da attribuite ai due

Leonardo Da Vinci, Bibbona e i suoi misteri

architetti costruttori, Vittorio di Lorenzo Ghiberti e Ranieri di Jacopo, anche se parrebbe legittimo domandarsi se essi possedessero le conoscenze e l’abilita necessarie per una realizzazione così perfetta e difficile.Grazie agli studi di Carlo Pedretti, un docente dell’Universita della California a cui si devono scoperte straordinarie su Leonardo, come l’esistenza del Codice Leonardiano acclarata nel 1999, prese campo l’idea che sul progetto della Chiesa avesse decisamente influito qualcun altro. Infatti, l’architetto Vittorio Ghiberti, grazie alle introduzioni fiorentine del padre Lorenzo, poté documentarsi con rinomati colleghi che usavano come pianta il cerchio, la croce greca ed il quadrato, tali Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci.L’influente collaborazione – o addirittura la supervisione – di Leonardo può essere acclarata da ulteriori indizi. Il genio vinciano, infatti, fu l’autore di una straordinaria Mappa della Toscana Occidentale, oggi conservata dalla famiglia Windsor in Inghilterra, che riporta una sola chiesa: Santa Maria della Pieta a Bibbona. Perché mai Leonardo avrebbe dovuto essere così tanto interessato a questa costruzione da inserirla in una mappa del territorio quale unica

chiesa e con una accurata dovizia di particolari? E’ legittimo supporre che avesse partecipato alla sua progettazione? Non esistono certezze su una risposta affermativa, ma se a quanto sopra aggiungessimo ulteriori indizi, ecco che i fumi del dubbio potrebbero diradarsi.Il primo indizio ci deriva dalla mappa, dove di lato alla chiesa e disegnata la skyline di Bibbona, profilo che sottolinea alcuni particolari che indicano senza dubbio come Leonardo li abbia rilevati personalmente. Mi riferisco alla evidenziazione della rupe sottostante, alla strada di accesso al castello, alla porta ed alle torri. Sempre secondo il Prof. Pedretti, ed ecco l’altro indizio, la Chiesa di Bibbona apparirebbe anche nel dipinto “La Vergine delle rocce” custodita nella collezione Cheramy in Svizzera, mentre altre due versioni si trovano al Louvre ed al British Museum. Sullo sfondo di quest’opera compare una chiesa, così perfettamente rispondente a quella di Bibbona da dissipare ogni dubbio su quanto il genio vinciano si sentisse particolarmente legato a questa costruzione, quasi certificando il rilievo che in molteplici occasioni le ha voluto riservare, in apparente contrasto con la sua periferica posizione e con le migliaia di costruzioni religiose che deve aver visto nella sua vita.Chiuderei con un’ultima curiosita. Sul frontone della Chiesa di Santa Maria della Pieta, si legge questa iscrizione latina: “Terribile est locus iste” – “Questo e un luogo terribile”! Converrete con me quanto appaia fuori luogo un ammonimento del genere all’ingresso di una chiesa! Ebbene, ho appreso che identica frase si trova nella Chiesa di Santa Maria Maddalena a Rennes-le-Chateau, luogo francese divenuto famoso per “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown.Stimolato dalla mia innata curiosita, ho appreso che quella scritta non e completa, ma si rifa

Particolare della Mappa della Toscana occidentale di Leonardo

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L’Europa Austro - UngaricaVienna e Budapest per i soci e clienti della banca

ad una affermazione di Giacobbe, riportata nell’Antico Testamento, che suona così:”Terribilis est locus iste, haec domus Dei est et Porta Coeli”, cioe “Questo e un luogo terribile, questa e la Casa di Dio e la Porta del Cielo”. La citazione completa, ove così tradotta, cambierebbe poco circa lo sconcerto originato dall’aggettivo “terribile”, se non fosse che la locuzione “terribilis” può avere anche il significato di “che richiede rispetto, reverenza”, decisamente piu appropriato alla scritta scolpita sull’architrave della facciata. Inoltre sembrerebbe facile collegare Bibbona ai Templari e al Priorato di Sion, soprattutto se si esaminano altre curiose coincidenze, così come studiate dalla dottoressa Anna Giacomini. Esaminiamole schematicamente:Su una lastra tombale della chiesa, si trova il simbolo del sole con i raggi rivolti in senso antiorario; ciò potrebbe coincidere col “sol niger”

degli alchimisti, anche perché nei pressi sorgeva un convento dove si praticavano esorcismi e stregonerie:Il santo francese Ilario di Poitiers era il patrono dei Templari, festeggiato il 14 gennaio, proprio come accade ogni anno a Bibbona, ove esiste la chiesa di Sant’Ilario e San Bartolomeo; anche quest’ultimo era venerato dai Templari che ne conservavano un braccio come reliquia;Nel territorio comunale e presente una fortificazione chiamata Castel Grallo, toponimo che ricorda curiosamente la parola “Graal”;Curioso come in una pietra della Fonte di Bacco (un arco datato XIII o XIV secolo, da cui l’acqua di una sorgente defluiva verso i lavatoi posti piu in basso) appaia una croce patente, la stessa che i Templari avevano sulla divisa;Leonardo da Vinci era un Maestro del Priorato di Sion, ordine che poi dette vita all’ordine dei

Templari.Potrei continuare, ma non voglio tediarvi oltre, per cui lascio a ciascuno la voglia di approfondire e cullare la verita che ritenga piu corrispondente alla propria immaginazione.

Bibbona mi ha colpito anche per un altro motivo. Vi sono delle persone che non solo la amano, ma dedicano tempo e risorse alla sua valorizzazione. Oltre agli storici gia citati, Marco Andrenacci e Anna Giacomini, vorrei aggiungere la Dott. Maria Cristina D’Amato ed i dirigenti ed i volontari della Pro Loco che curano visite guidate al Museo, percorsi gastronomici ed escursioni naturalistiche.Vi ringrazio e vi do appuntamento alla prossima puntata.

ANDREA NACCI

Particolare del dipinto “La Vergine delle rocce” di Leonardo, con la chiesa sullo sfondo.

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Sponsorizzato dalla Bcc Castagneto, organiz-zato sapientemente dall’associazione Aru-spicina e con il Patrocinio del Comune, il 10 luglio scorso si e svolta a Cecina nella centra-lissima Piazza Guerrazzi l’ultimo spettacolo messo in scena della “Mayor Von Frinzius”, la compagnia teatrale livornese che ha nel pro-fessor Lamberto Giannini il suo “architetto”. La “Mayor Von Frinzius” e composta da un’ot-tantina di elementi alcuni di questi disabili. Quella che i “Von Frinzius” hanno portato in scena a Cecina, che il pubblico ha potuto assi-stere senza pagare il biglietto perché l’ingresso era gratuito fino ad esaurimento posto, era l’ultima replica estiva di “A Mezzanotte - Pa-rerga & Paralipomena”. Una serata capace di unire il divertimento con la riflessione e l’im-pegno sociale, e di spingere a capire e condi-videre le diversita proprie e quelle degli altri». Come abbiamo accennato, a sponsorizza-re l’iniziativa c’e ancora una volta la Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Car-ducci, alla quale da tre anni i “Mayor” pre-stano la propria professionalita artistica in qualita di testimonial: «Ai loro spettacoli, di raro spessore, non ci si annoia mai. - dice Angelo Scuri, responsabile marketing della Bcc - Giannini sa tirar fuori il talento da tutti i suoi ragazzi, impegnati in rappresentazio-ni che sanno mescolare ilarita e dramma». Ottanta attori dalla potenza sconvolgente che esultano, gridano, piangono, intrecciano i loro corpi inneggiando alla liberta di espressione e di pensiero, lottando contro gli schemi che ci imprigionano, strappando il pubblico dal sicu-ro posto a sedere e parlandogli direttamente, cambiandolo almeno un po’. E anche a Cecina il cliche non e cambiato, ma questo e la forza dei “Mayor”. E alla fine dello spettacolo, 10 minuti di standing ovation e lacrime di commozione.

Lo scorso 21 giugno e stata inaugurata nella sala di rappresentanza della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci a Livorno, la mostra del pittore e incisore livornese Renzo Giunti, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita. La mostra era intitolata “Solstizio nell’Arte”. L’evento e stato introdotto da una conferenza curata da Paolo Diara e Michele Pierleoni, nella quale e stata focalizzata la personalita artistica, la ricerca pittorica e la poetica espressa da questo significativo esponente

I “Mayor Von Frinzius” incantano Cecina

del Secondo Novecento. Come dice lo stesso curatore Paolo Diaria a proposito di Giunti: “la timidezza e stata il segno non solo della riservatezza ma anche strumento per cercare dentro di se, per scavare le ragioni del proprio scontento e della malinconia. E con la possibilita, anzi con la necessita, di mettere in questa indagine tutto il fuoco, la passione esclusiva e totalizzante del poeta intenso e solitario per il quale la poesia appare l’unica ragione di vita”.

“Solstizio nell’Arte”, mostra di Renzo Giunti

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Sempre per quanto riguarda l’arte da segnalare una bella mostra dal titolo “Riflessi nell’ombra”, mostra curata da Claudio Giorgetti, con opere degli artisti contemporanei: Alice Corbetta e Horst Beyer, inaugurata il 1° giugno presso la sede di rappresentanza della Bcc Castagneto Carducci a Livorno. Alice Corbetta nel 2006 si trasferisce da Milano in Toscana, nella campagna del Chianti. “ho scelto di vivere in un luogo dove la bellezza e sotto lo sguardo - dice di se l’artista nella sua presentazione.Il laboratorio e ricavato in un cantina del vino di una casa colonica contadina, intorno i vigneti e gli ulivi e … un mare di colline. Sono questi luoghi e l’osservazione della terra, delle cortecce e dei materiali arsi dal sole, i muri scorticati, le balze d’argilla a indicarmi nuove suggestioni per la mia ricerca artistica”. Host Beyer, da tempo residente in Italia, e nato in Germania ed ha studio storia dell’arte a Monaco. “Ispirato dalle molteplici potenzialita del materiale riciclato – si legge nella sua biografia - l’artista evoca nuove dimensioni di spazio, superficie e colore tagliando, legando, placcando e trasformando i cavi elettrici nel componente principale del suo lavoro estetico. La tensione risultante dalla combinazione di fili colorati, rame lucido, cemento e dipinti, luci e ombre, bidimensionali e tridimensionali, porta lo spettatore in un mondo affascinante di nuove associazioni”. “La nostra banca – scrive il direttore generale Fabrizio Mannari nell’introduzione del catalogo della mostra – ripete la sua periodica proposta artistica ai propri soci e clienti, lanciandosi, questa volta, in una dimensione finora mai affrontata, in un atto di piena fiducia nella sensibilita artistica e nella conseguente risposta del proprio pubblico. Dopo le felici iniziative inerenti autori figurativi propri della tradizione livornese in tutto il suo ventaglio espressivo (da G. Talani, a M. Sardelli ed ai due Lomi) la proposta artistica si sposta verso l’informale, l’astratto di due artisti che abbiamo trovato un po’ casualmente sulla strada delle nostre iniziative ed hanno gia avuto (almeno Alice) ampi consensi”.

10 agostoMUSICA SURFER JOE Terrazza Mascagni – LivornoInconsapevolezza Days 2019orario da definire

TEATROFortezza Vecchia – LivornoUn matrimonio da S...combinare Ore 21.45

ARTEChalet della Rotonda- LivornoPremio RotondaOre 21.30

MAGIAPorta a Mare – LivornoSpettacolo di Magia sotto le Stelleorario da definire

CASTIGLIONCELLO FESTIVALCastello Pasquini CastiglioncelloPanariello/Conti /PieraccioniOre 21.15 TORNEO DEI BUTTERI Capalbio – Grosseto ex campo sportivo Ore 21

11 agostoTEATROFortezza Vecchia – LivornoCabarezza con Claudio Marmugiore 21.45

CASTIGLIONCELLO FESTIVALCastello Pasquini CastiglioncelloPatty PravoOre 21.15

12 agostoCASTIGLIONCELLO FESTIVALCastello Pasquini CastiglioncelloThe Legend of MoriconeOre 21.15

GUSTOScali delle Ancore – LivornoHope Summer festFestival della Birra ArtigianaleOrario da definire

13 agostoMUSICAChalet della Rotonda – LivornoRotonda Songwriterore 21.30

CASTIGLIONCELLO FESTIVALCastello Pasquini CastiglioncelloNegritaOre 21.15

15 agostoMUSICAFortezza Vecchia – LivonoJazz Meets con Nico Gori 10thOre 21.45

16 agostoCABARETVilla Trossi Umberti – LivornoLe Pillole di Paola PasquiOre 21.00

17 agostoMUSICASurfer Joe Terrazza Mascagni – LivornoHandlogic + Form Follows

BACIAMI FESTIVALFortezza Vecchia – LivornoGiorgio PoiOre 21.30

CASTIGLIONCELLO FESTIVALCastello Pasquini CastiglioncelloAchille LauroOre 21.15

VISITA GUIDATAGrossetoLe chiese del centro storicoOre 18.00

18 agostoMUSICAChalet della Rotonda – LivornoOro Nero Lucio BattistiTribute BandOre 21.30

CASTIGLIONCELLO FESTIVALCastello Pasquini CastiglioncelloAntonello VendittiOre 21.15

20 agostoMUSICAChalet della Rotonda – LivornoRotonda SongwriterOre 21.30

21 agostoMUSICAFortezza VecchiaMauro Grossi al pianoOre 21.45

MUSICAAssociazione Amici della MusicaLivorno Music FestivalFino al 7 settembre MUSICA Cantina La Regola Loc. Altagrada Sr 68 Musica dal vivo in cantina Ore 20.00

22 agosto TEATROVilla Trossi Uberti – LivornoUn Matrimoni da S...combinareOre 21.00

23 agostoFESTAFortezza Vecchia - LivornoFesta del VernacoliereOre 19.30

MUSICAChalet della Rotonda – LivornoOpen OperaConcerto LiricoOre 21.30 STREET ART TOR Follonica – Grosseto Visita guidata Ore 19.00

25 agostoMUSICAChalet della Rotonda – LivornoIl Resto dela CiurmaVasco Tribute BandOre 21.30

28 agostoTEATROPiazza dei Cavalieri - PisaEnrico BrignanoOre 21.15 29 agostoMUSICAChalet della Rotonda – LivornoSongofmylifeLo Zerbo – Cover RockOre 21.30

30 agostoMUSICAVilla Trossi Uberti- LivornoChopin Susanna CappelliniScilla LenziOre 21.00 31 agostoBACIAMI FESTIVALFortezza Vecchia – LivornoColle der FormentoOre 21.30 SETTEMBRE6 settembreCULTURAPiazza dei Cavalieri – PisaVittorio Sgarbi in “Leonardo”Ore 21.15

7 settembreMUSICAPiazza dei Cavalieri - PisaGiordana AngiOre 21.15

14 settembreMAGIAPiazza dei Cavalieri – PisaGaetano Triggiano Real Illusion Tour 2019Ore 21.15 21 settembreCULTURAGrossetoLa Notte VisibileOre 17.30

“Riflessi nell’Ombra” un’esposizione che vira verso l’astratto

EVENTI COSTA DEGLI ETRUSCHI

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