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Rendiconto della Gestione al 28 dicembre 2012 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato “BancoPosta Liquidità Euro” istituito e gestito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR

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Rendiconto della Gestioneal 28 dicembre 2012del Fondo Comune

di Investimento MobiliareAperto Armonizzato

denominato“BancoPosta Liquidità Euro”

istituito e gestito daBancoPosta Fondi S.p.A. SGR

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Indice

Parte Generale

Premessa 3

Considerazioni generali 3

Mercati 6

Prospettive 9

Regime di tassazione 9

Parte Specifica

Relazione degli Amministratori 12

Politica di gestione 12

Linee strategiche 14

Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio 14

Attività di collocamento delle quote 15

Schemi contabili 16

Situazione Patrimoniale 16

Sezione Reddituale 17

Nota Integrativa 18

Relazione della Società di Revisione 30

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Premessa

Il Rendiconto della Gestione al 28 dicembre 2012 (ultimo giorno di borsa italiana aperta del-l’esercizio 2012) del fondo comune di investimento mobiliare aperto armonizzato denominato“BancoPosta Liquidità Euro”, istituito e gestito da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, è stato re-datto in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con Regolamento dell’8maggio 2012. Il Rendiconto della Gestione si compone di una Situazione Patrimoniale, diuna Sezione Reddituale e di una Nota Integrativa. Esso è accompagnato dalla Relazionedegli Amministratori che fornisce, tra l’altro, indicazioni sia sulla politica di investimento se-guita nella gestione del patrimonio dei fondi nel corso dell’anno sia sulle prospettive di inve-stimento e dalla Relazione della Società di Revisione incaricata della revisione legale delfondo ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e dell’art. 14 del D.Lgs. 27 gennaio2010 n. 39.

Considerazioni generali

Nel 2012 l’economia globale è stata caratterizzata da una fase di espansione, sebbene con-tenuta, trainata dalle principali economie emergenti, mentre le economie industrializzatehanno esibito ritmi di sviluppo molto diversificati. Tra i principali paesi OCSE, USA e soprat-tutto Giappone hanno continuato ad espandersi ad un tasso relativamente più alto del 2011,mentre l’Europa ha sperimentato in termini aggregati una fase recessiva. Stando alle stimepiù recenti del FMI, la crescita globale a fine 2012 dovrebbe attestarsi intorno al 3,3% (ri-spetto al 3,8% del 2011), trainata dai paesi emergenti con un tasso di espansione del 5,3%,mentre lo sviluppo nei principali paesi OCSE rimarrà più limitato: USA +2,2%, Europa -0,4%,Giappone +2,2% (Fonte FMI World Economic Outlook, ottobre 2012). L’orientamento dellepolitiche monetarie nei paesi avanzati si è mantenuto molto accomodante, mentre l’impo-stazione delle politiche fiscali è rimasta restrittiva. In tale contesto il rischio inflazione, unavolta rientrata l’emergenza siriana che aveva fatto aumentare il prezzo del petrolio nei primimesi dell’anno, è stato trascurabile durante tutto il 2012 per via di un diffuso eccesso di ca-pacità produttiva che ha compensato l’eccesso di liquidità esistente. In Europa il meccanismodi trasmissione della politica monetaria all’economia reale ha funzionato molto lentamente enon uniformemente; a farne le spese sono stati soprattutto i paesi periferici, condizionati dal-l’evoluzione della crisi del debito pubblico e dagli effetti depressivi causati dall’attuazionedalle misure fiscali restrittive. In questo quadro la BCE ha provveduto ad attuare una seriedi misure dirette e indirette volte fondamentalmente a ripristinare il funzionamento di talemeccanismo, collaborando con i governi allo scopo di uniformare e centralizzare una seriedi regole e controlli. L’obiettivo comune è stato quello di ripristinare una condizione di mag-giore stabilità dei bilanci pubblici contribuendo anche a ridurre significativamente il così dettoeffetto «contagio». Il rischio che le rinnovate difficoltà della Grecia circa la capacità di coprireil fabbisogno del settore pubblico potessero estendersi anche ad altri paesi periferici è statopercepito in particolare per Irlanda, Portogallo e a partire dall’estate anche Spagna e Italia.La ratifica del Fiscal Compact, il lancio del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM), l’ufficia-lizzazione da parte della BCE dell’OMT (Outright Monetary Transactions) e sul finire del 2012l’accordo sull’avvio dell’Unione Bancaria Europea (UBE), hanno rappresentato le tappe prin-cipali del piano di integrazione fiscale e bancaria, fondamentali nell’arginare il rischio di fal-limento del progetto europeo e favorire una certa normalizzazione degli “spread” sui mercatifinanziari.

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Stati Uniti

Negli USA il tasso di espansione della congiuntura ha superato il livello del 2011 (2,2% vs1,8%), nonostante il persistere di alcune criticità riguardanti in particolare il mercato del lavoroi cui miglioramenti sono stati più lenti e meno diffusi di quanto previsto. Il lento regredire deltasso di disoccupazione (sceso sotto l’8% solo verso la fine dell’anno) e i progressi fatti nellacreazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nella seconda metà dell’anno, hanno permessola ripresa in alcuni settori cardini dell’economia tra cui quello immobiliare e residenziale chehanno iniziato a mostrare segnali di recupero. La crescita, mantenutasi nell’intorno del 2%durante i primi tre trimestri ha subito una nuova fase di indebolimento nell’ultimo trimestre,per via dell’incertezza fiscale creata dal così detto “Fiscal Cliff”, che riguardava la scadenzadi una serie di agevolazioni fiscali introdotte da Bush e l’attivazione di una serie di nuove im-poste introdotte da Obama nel primo mandato. Il rischio che la difficoltà di raggiungere unaccordo/compromesso tra democratici e repubblicani entro la fine dell’anno pesasse sulleaspettative di ripresa economica ha causato negli ultimi mesi un significativo calo di fiduciadelle imprese e delle famiglie, con la domanda privata di beni di consumo rimasta molto de-pressa. In tale scenario l’inflazione (ancora sopra il 2% ma prevista in discesa già nei primimesi del 2013) non ha costituito un deterrente per la FED, che ha lasciato il tasso di rifinan-ziamento nell’intervallo in vigore dal dicembre 2008 (0% - 0,25%), proseguendo nell’impegnodi mantenerne la politica monetaria su un sentiero “super espansivo”. In effetti l’annuncio ingiugno di volere proseguire nell’operazione di allungamento delle scadenze dei titoli di statoda essa detenuti in portafoglio con l’obiettivo di mantenerne bassi i rendimenti (twist opera-tion), e a settembre l’attuazione di un nuovo programma di espansione quantitativa (QE3)hanno contribuito a tenere su livelli molto contenuti i rendimenti e i tassi sui mutui, favorendola progressiva ripresa del settore immobiliare rimasto a lungo penalizzato dagli effetti dellacrisi del debito.

Area Euro

Nell’Eurozona la debolezza economica (-0,4%) si è progressivamente estesa dalla periferiaai paesi core. Durante il 2012 Grecia (-6%), Portogallo (-3%), Italia (-2,3%) e Spagna (-1,5%)hanno fatto segnare tassi di espansione negativi. La Francia, penalizzata da una serie di ri-gidità strutturali, ha progressivamente perso competitività arrivando verso fine anno ad unafase di stagnazione economica (+0,1%). La crescita della Germania si è notevolmente ridottaraggiungendo a fine 2012 un tasso tendenziale dello 0,9% (contro 3,1% del 2011), rimanendosostenuta praticamente solo dall’export. Tra le principali componenti della crescita dell’Eu-rozona, i consumi pubblici hanno pesato negativamente, risentendo dei piani di politica fiscalerestrittiva attuati in tutti i principali paesi, mentre quelli privati hanno sofferto dell’erosione delpotere d’acquisto dei consumatori, derivante sia dal calo dei redditi da lavoro che dell’occu-pazione. Gli investimenti, penalizzati dalla contrazione dei margini di profitto e da condizionifinanziarie e del credito ancora critiche, sono stati alimentati solo dalla domanda estera,l’unica componente che non ha mostrato una flessione durante tutto l’ultimo anno. Il costantecalo dell’inflazione strutturale, data l’assenza di pressioni da salari per via dell’eccesso di of-ferta sul mercato del lavoro (a fine anno il tasso di disoccupazione dell’intera area resta sopraal 10%), ha permesso alla BCE di focalizzarsi sulla gestione delle criticità dovute alla crisidel debito pubblico, attuando una serie di misure dirette e indirette di politica monetaria conl’obiettivo di sostenere i paesi in maggiore difficoltà a stabilizzare la dinamica dei propri debitipubblici e normalizzare le condizioni sui mercati finanziari. Il calendario è stato ricco di inter-

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venti: a febbraio 2012 le autorità monetarie hanno lanciato una seconda operazione di rifi-nanziamento a tre anni (LTRO) per circa 800 istituti di credito europei per un ammontarecomplessivo di 530 miliardi di Euro. A marzo la BCE, insieme a FMI, Ecofin e CommissioneEuropea, hanno approvato il secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di Euro alla Greciache ha dovuto affrontare una ristrutturazione del debito pubblico. A giugno è stata definital’operatività del Fondo permanente per la stabilità finanziaria ESM (fondo salva stati inaugu-rato dal consiglio europeo lo scorso gennaio 2012 che entro la fine del 2013 rileverà defini-tivamente tutti i piani finanziari di aiuto avviati dall’EFSF) che potrà potenzialmentericapitalizzare direttamente gli istituti di credito e acquistare titoli dei paesi periferici che siimpegneranno in un percorso virtuoso di rientro dagli squilibri. A luglio la BCE ha tagliato iltasso di rifinanziamento, Refi rate, che è passato da 1 a 0,75, riprendendo al contempo il(primo) programma di acquisto di titoli pubblici sui mercati (Securities Market Program). Asettembre la BCE ha annunciato l’OMT (piano di operazioni monetarie dirette, che prevedel’acquisto per importi non predefiniti di titoli del debito fino alla scadenza di tre anni dei paesiin difficoltà), la cui operatività sarà legata a quella del Fondo ESM, in quanto condizionatadalla richiesta da parte del paese in questione di adesione ad un piano di aggiustamentomacro economico. L’ultimo impegno dell’anno è stato quello di progredire nel progetto relativoall’UBE che prevede l’introduzione di un meccanismo di vigilanza e supervisione centraliz-zato, progetto che resta in primo piano per il 2013.

UK

Nel Regno Unito il 2012 è stato caratterizzato da un’economia in modesta contrazione, (-0,4%), causata da un rallentamento sia della domanda che dell’offerta. Consumi privati, pro-duzione manifatturiera e investimenti hanno tutti risentito sia della riduzione del redditodisponibile, risultato anche delle criticità persistenti sul mercato del lavoro, che del rallenta-mento della congiuntura internazionale. In tale scenario il governo si è impegnato nel pro-cesso di consolidamento fiscale che comunque è progredito molto lentamente a causadell’eccesso strutturale di spesa pubblica. Al contempo la Banca Centrale ha operato unaserie di misure non convenzionali di politica monetaria volte a fornire al sistema economicoun livello adeguato di liquidità, processo che dovrebbe continuare anche nel 2013 sebbenein forma più contenuta.

Giappone

In Giappone, la crescita durante il 2012 ha superato il 2%, favorita dal rimbalzo del settoremanifatturiero che ha seguito la frenata causata dal disastro di Fukushima del 2011. Pro-duzione industriale, investimenti fissi ed esportazioni sono gradualmente tornati ad au-mentare durante l’ultimo anno, riducendo il disavanzo commerciale che nel 2011 avevaassunto dimensioni strutturali rilevanti dato il volume di importazioni energetiche. Nellaprima parte dell’anno, inoltre, una serie di fattori temporanei, tra cui gli incentivi all’acquistodelle automobili, hanno influenzato positivamente l’evoluzione della congiuntura. La ripresaè stata favorita anche dal significativo indebolimento dello Yen risultato della politica mo-netaria da parte della Banca Centrale, diventata progressivamente più espansiva. La BOJha aumentato il programma di acquisto di titoli e introdotto prestiti a lungo termine, conl’obiettivo finale di combattere la deflazione (l’indice generale dei prezzi è solo leggermentein territorio positivo).

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Cina

In Cina nel 2012 la crescita, pur restando su livelli mediamente più alti degli altri paesi emer-genti asiatici, ha comunque sperimentato una temporanea flessione (7,8% vs 9,2% del 2011).Tale fenomeno ha riguardato in particolare la prima metà dell’anno in cui produzione indu-striale investimenti commercio con l’estero e vendite al dettaglio hanno mostrato un generalerallentamento, per poi riprendersi a partire da dopo l’estate. La nuova leadership politica, in-sediatasi lo scorso novembre a capo del partito comunista, si è impegnata a proseguire nelpiano quinquennale di riforme per raggiungere una crescita più stabile anche con l’aiuto diuna politica monetaria più espansiva, mantenendo le aspettative di inflazione sotto controllo.La PBOC ha ridotto il tassi di interesse al 6% procedendo anche alla riduzione del coefficientedi riserva delle banche, attuando inoltre una serie di operazioni di mercato aperto.

Mercati

Per quanto riguarda i mercati finanziari, nell’anno appena trascorso i listini azionari hanno evi-denziato un andamento positivo, anche se le dinamiche e le determinanti sono state tenden-zialmente diverse a seconda delle singole aree geografiche. In valuta locale e senza effettodividendi, gli indici statunitense S&P500, europeo EuroStoxx50 e giapponese Nikkey 225hanno evidenziato un progresso rispettivamente di 11,52%, 13,39% e 22,94%. In alcune fasi,tutti i listini internazionali hanno risentito della debolezza globale manifestatasi sia nei paesisviluppati (i paesi dell’Eurozona nel loro complesso sono entrati a novembre ufficialmente inrecessione per la seconda volta in 4 anni, con eccezione di Francia e Germania), che in quelliemergenti (il governo cinese ha indicato un obiettivo di crescita per il 2012 di 7,5%, il livello piùbasso dal 2004). Tuttavia, tali timori sui listini azionari sono stati più che controbilanciati: negliUSA, da un migliore scenario economico (in termini relativi) per effetto di un maggior supportodelle autorità centrali in termini di politiche monetarie e fiscali espansive. Da inizio 2012 l’indiceS&P 500 è sempre stato in territorio positivo ed a fine settembre ha raggiunto i livelli testati afine 2007, risentendo tuttavia negli ultimi mesi del 2012 del nervosismo in merito al “fiscal Cliff”;in Europa, da un’attenuazione dei rischi dei debiti sovrani a partire in particolare da fine giugno/ luglio 2012. Infatti, nonostante un buon inizio dei listini azionari nel primo trimestre successi-vamente alle politiche monetarie espansive varate dalla BCE a novembre 2011 ed a febbraio2012, in seguito a fine maggio i listini europei sono stati oggetto di consistenti vendite. Tali ven-dite (al pari di quanto già avvenuto negli anni precedenti) sono state determinate dalle continuetensioni sui debiti sovrani dei paesi periferici e di alcuni paesi “core”, tensioni derivate od am-plificate dai rinnovati timori sul deterioramento dei bilanci pubblici europei e dalle continueazioni di declassamento operate dalle agenzie di rating. Tuttavia, a partire dal summit europeodi fine giugno e dalle dichiarazioni del presidente della BCE di fine luglio, si è verificata una si-gnificativa inversione di tendenza dei listini azionari europei tale non solo da compensare leperdite registrate da inizio anno, ma anche da permettere di registrare da inizio anno un gua-dagno a due cifre. In sintesi, tutte le decisioni attuate in Europa da giugno sono state ritenutecredibili dal mercato, sia nel processo di integrazione a livello europeo che nella stabilizzazioneo riduzione dei rendimenti di mercato dei titoli governativi tramite acquisti sul mercato. Infine,da ricordare non soltanto il supporto alla ristrutturazione del debito pubblico greco ed il versa-mento al paese ellenico di € 31 Mld di aiuti internazionali, ma anche la ricezione da parte dellaSpagna di € 40 Mld (su un ammontare massimo potenziale di € 100 Mld) da parte del fondoeuropeo ESM a supporto del sistema finanziario domestico; in Giappone, non soltanto dal con-

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testo internazionale caratterizzato dalla politica monetaria espansiva di tutte le principali banchecentrali mondiali, ma anche dal supporto dei titoli delle società esportatrici per effetto del con-tinuo indebolimento della valuta locale; quest’ultimo elemento è stato decisamente rilevantenegli ultimi due mesi dell’anno. L’andamento dei mercati obbligazionari nell’Area Euro è statocondizionato dal processo effettivo atteso di consolidamento dei meccanismi di sostegno fi-nanziario, di integrazione fiscale e successivamente bancaria. Tutto ciò non ha eliminato tem-poranee fasi di significativa instabilità sui mercati. In particolare nei mesi estivi, quando letrattative a livello europeo sulle soluzioni da adottare per fronteggiare la crisi dei debiti sovranisono rallentate non essendo supportate da un impegno adeguato da parte dei singoli governi.I rendimenti governativi nei paesi “core” sono significativamente diminuiti, mentre quelli deipaesi periferici sono aumentati, anche per effetto del concomitante intervento delle principaliagenzie di rating che hanno rivisto al ribasso l’affidabilità del debito pubblico italiano e spagnolo.Una serie di dichiarazioni del presidente della BCE, culminate nella riunione ufficiale di agostoin cui lo stesso Draghi ha ribadito l’irreversibilità del processo di integrazione europea preser-vando la fiducia nella moneta, hanno sensibilmente ridotto il rischio percepito di disgregazionedella Unione Monetaria. La dichiarazione che la limitazione degli spread tra i debiti sovranidell’Area Euro, quando questi sono ingiustificati sulla base dei fondamentali e quindi impedi-scono il corretto funzionamento del processo di trasmissione della politica monetaria, rientranel mandato della BCE ha inoltre determinato un significativo ritorno dell’appetito per il rischiodegli investitori anche esteri. In particolare l’interesse si è concentrato sul mercato italiano, ca-ratterizzato da elevata liquidità, data la dimensione del debito in circolazione. Ciò ha determi-nato una rilevante riduzione dei rendimenti governativi italiani su tutte le scadenze, e unprogressivo miglioramento delle condizioni di liquidità in ogni comparto, anche su quelli mag-giormente penalizzati nelle fasi di crisi. Il rendimento sul bund decennale, partito da 1,8% digennaio 2012, ha raggiunto i minimi assoluti di 1,17% a giugno, in concomitanza con il rallen-tamento del processo di consolidamento a livello europeo, per poi chiudere l’anno a 1,3%. Si-milare la dinamica registrata dal rendimento sul titolo a due anni tedesco, sceso da 0,14% a-0,01% ad agosto per chiudere l’anno non distante da 0%. La curva dei rendimenti dei titoli distato tedeschi si è appiattita anche per effetto della forte domanda di strumenti finanziari di piùelevata qualità (flight to quality), particolarmente evidente nelle fasi in cui sono emerse con piùviolenza una serie di criticità relative alla sostenibilità del sistema bancario spagnolo, nonchéai potenziali costi sociali in Grecia, date anche le difficoltà del nuovo governo di portare avantile riforme strutturali richieste dall’Europa e dall’IMF per ottenere gli aiuti internazionali. Il mer-cato dei titoli di stato dei paesi periferici è stato caratterizzato da una sostanziale discesa deirendimenti soprattutto alla fine dell’anno, e contestuale restringimento dello spread nei confrontidei titoli tedeschi. In Italia si è registrata dapprima una diminuzione dei rendimenti nei primidue mesi dell’anno, per effetto del finanziamento a medio lungo termine erogato alle banchedalla BCE (attraverso la seconda asta a tre anni LTRO). In primavera, il rallentamento nel pro-cesso di consolidamento fiscale dell’Area Euro ha determinato una nuova fase di rialzo deirendimenti, che hanno raggiunto il massimo a luglio (6,60% sul btp a 10 anni e 5,05% sul btpa 2 anni). L’evento che ha modificato sostanzialmente la percezione del rischio degli investitoriè stata la definizione da parte della BCE dell’OMT, volto a supportare in maniera significativai paesi in difficoltà, con il potenziale acquisto di titoli con scadenza fino a tre anni, in questomodo limitando le ondate speculative sui mercati. Il rendimento sul btp a 10 anni è passatoda 7,11% di gennaio 2012 a 4,5% di fine dicembre, mentre il rendimento sul btp a 2 anni da5,1% di inizio anno al 2% di fine anno. La pendenza della curva dei rendimenti è aumentatanel corso dell’anno, per effetto del ritorno dell’appetito degli investitori esteri, soprattutto nel-l’ultimo trimestre, che hanno concentrato gli acquisti sulle scadenze brevi (che sarebbero po-tenzialmente ricaduti sotto l’ombrello dell’OMT). Nel 2012 la performance delle obbligazioni

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societarie è stata molto positiva, sostenuta dai buoni fondamentali aziendali, nonostante il con-testo economico difficoltoso, e dall’elevata liquidità del mercato. A tale performance, superioreal 12% su emittenti investment grade e di circa il 20% su emittenti sub-investment grade, hannocontribuito le politiche di bilancio difensive delle aziende e l’avanzato processo di riduzionedella leva finanziaria, soprattutto per gli emittenti non finanziari. Nel periodo si è assistito adun generale restringimento degli spread – l’Itraxx Main Europe è passato da 180 bps di inizioanno a circa 120 bps; l’Itraxx Crossover da circa 750 bps a circa 480 bps; infine l’Itraxx Hivolda circa 280 bps a circa 175 bps. Gli indici Itraxx hanno quindi chiuso l’anno non lontani daiminimi (toccati alla fine del primo trimestre grazie alle due operazioni non convenzionali LTROrealizzate dalla BCE tra il dicembre 2011 e il febbraio 2012) per effetto dell’annuncio del pro-gramma d’acquisto di bond governativi sul mercato secondario da parte della BCE (OMT). Perquanto riguarda le divise, infine, l’Euro ha subito una fase di indebolimento in concomitanzacon i mesi estivi quando si sono palesate una serie di criticità riguardanti l’attuazione di misuredi contenimento della crisi del debito pubblico europeo, (con il cambio che è passato da 1,3circa di inizio anno a 1,20 a luglio) per poi recuperare e finire l’anno su livelli non distanti daquelli di inizio 2012 (1,32).

PRINCIPALI INDICI DI MERCATO

USAS&P 500 Index (Dollaro USA) 11,52%Dow Jones (Dollaro USA) 5,90%Nasdaq (Dollaro USA) 13,63%

EuropaEurostoxx 50 Index (Euro) 13,39%DAX Index (Euro) 29,06%CAC 40 Index (Euro) 14,57%FTSE 100 (Sterlina) 6,34%

PacificoNikkei (Yen) 22,94%Hang Seng Index (Dollaro HKD) 22,96%

ItaliaFTSE Mib (Euro) 7,84%

EuropaGermania 1-3 anni (Euro) 0,54%Germania 3-5 anni (Euro) 2,64%Germania 7-10 anni (Euro) 6,83%

Italia

Italia 1-3 anni (Euro) 9,35%Italia 3-5 anni (Euro) 16,63%Italia 7-10 anni (Euro) 24,18%

Corporate Europa

Citigroup Eurobig 1-3 6,08%Citigroup Eurobig 3-5 11,66%Citigroup Eurobig 7-10 20,88%

* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2011 al 28 dicembre 2012, (fonte Bloomberg).**Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup, (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rap-presentativi dell’andamento dei titoli con scadenza all’interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 7-10 anni).

Azionario VARIAZIONI*

Obbligazionario VARIAZIONI**

PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO

Dollaro USA/Euro -1,97%Yen/Euro -12,34%Sterlina/Euro 2,16%

* Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2011 al 28 dicembre 2012 - Fonte Bloomberg “Composite London 18:00”

VARIAZIONI*

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Prospettive

Il 2013 sarà presumibilmente caratterizzato dalla prosecuzione del processo di normalizza-zione del business cycle e dei mercati finanziari, con la naturale conseguenza del ritorno diun certo appetito per il rischio da parte degli investitori. Le politiche monetarie resterannoespansive, e dovrebbero sostenere la crescita, bilanciando, soprattutto in Europa, parte deglieffetti delle politiche fiscali restrittive ed in generale della riduzione globale della leva finan-ziaria. La ripresa della congiuntura dovrebbe essere trainata dai paesi emergenti asiatici edagli USA, anche per via della riduzione dei rischi del Fiscal Cliff e del rilancio del commerciointernazionale. L’Europa dovrebbe seguire questo percorso nella seconda metà dell’anno: iriflessi della costruzione dell’OMT e il cammino verso l’unione bancaria rappresentano i prin-cipali elementi in grado di orientare positivamente le prospettive a breve medio termine delvecchio continente.

Regime di tassazione

Il fondo non è soggetto alle imposte sui redditi e all’Irap. Il fondo percepisce i redditi di ca-pitale al lordo delle ritenute e delle imposte sostitutive applicabili, tranne talune ecce zioni.In linea generale, il fondo rimane soggetto alla rite nuta alla fonte sugli interessi e altri pro-venti delle obbligazioni e titoli similari emessi da società residenti non quotate, alla ritenutasugli interessi e altri proventi dei conti correnti e depositi bancari esteri, compresi i certificatidi de posito, nonché alla ritenuta sui proventi delle cambiali fi nanziarie e a quella sui pro-venti dei titoli atipici.

a) Tassazione dei proventi

A partire dal 1° luglio 2011, il previgente sistema di tassa zione del 12,50% sul risultato ma-turato in capo al fondo co mune di investimento di diritto italiano è stato abrogato e sostituitoda un regime di tassazione “per realizzo” diretta mente in capo ai partecipanti, sempre nellamisura del 12,50%. Il Decreto Legge n. 138/2011, sopra richiamato dal 1° gen naio ha stabilitoal 20% l’aliquota di tassazione delle rendite fi nanziarie e, quindi, anche dei proventi derivantidalla partecipazione ai fondi comuni di investimento, salvo alcune eccezioni.Una deroga all’applicazione della predetta aliquota del 20% è prevista per i redditi derivantida titoli pubblici italiani ed esteri1, per i quali trova applicazione la tassazione nella mi suradel 12,50%, anche qualora l’investimento in tali titoli sia effettuato dal cliente indirettamenteper il tramite di OICR italiani o esteri, quali sono i fondi comuni di investi mento mobiliare pro-mossi e/o distribuiti da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR.Tale ritenuta si applica:1) sui proventi distribuiti in costanza di partecipazione al fondo comune;2) sui proventi compresi nella differenza tra il valore di rim borso, di liquidazione o di cessione(sono assimilate alla cessione la donazione e la successione mortis causa) delle quote e ilcosto medio ponderato di sottoscrizione o acquisto delle quote medesime. Tra le operazionidi rimborso sono comprese anche quelle di passaggio tra fondi (c.d. switch). Giova ricordareche per le quote dei fondi di diritto italiano già possedute alla data del 30 giu gno 2011, ilcosto medio ponderato iniziale è rappre sentato dal valore della quota alla suddetta data. Nel

1 Trattasi delle obbligazioni e degli altri titoli pubblici italiani ed equiparati, nonché delle obbligazioni emesse dagli Stati esteri che con-sentono un adeguato scambio di informazioni.

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caso in cui il partecipante si sia avvalso della facoltà di affrancamento delle quote il costo

medio ponderato iniziale è costituito invece dal valore unitario al 31/12/2011. Tali ultimi pro-

venti sono determinati sulla base dei valori ri levati dai prospetti periodici alle predette date

di sottoscri zione e di rimborso. Per tener conto del fatto che i fondi comuni di investimento

mobiliare possono investire in titoli pubblici italiani ed esteri, i proventi derivanti dalla parte-

cipazione al fondo riferibili a tali titoli, assoggettati a ritenuta alla fonte nella nuova mi sura

del 20%, sono ridotti del 37,50%.

Ciò vuol dire che i suddetti proventi non vengono tassati per l’intero ammontare, ma nella

misura ridotta del 62,50%. I proventi riferibili ai predetti titoli pubblici italiani ed esteri sono

determinati in proporzione alla percentuale media del l’attivo investita nei titoli medesimi,

direttamente o indiret tamente, per il tramite di altri organismi d’investimento (italiani ed

esteri comunitari, armonizzati e non armoniz zati, soggetti a vigilanza ed istituiti in Stati

UE e SEE in clusi nella white list). La percentuale media applicabile in ciascun semestre

so lare è rilevata sulla base degli ultimi due prospetti, seme strali o annuali, redatti e diffusi

entro il semestre solare anteriore alla data: (a) di distribuzione dei proventi, (b) di rim-

borso, (c) di cessione delle quote ovvero (d) nel caso in cui entro il predetto semestre ne

sia stato redatto uno solo, sulla base di tale unico prospetto. A tali fini, la SGR forni sce

indicazioni utili circa la percentuale media applicabile in ciascun semestre solare (sul sito

www.bancoposta fondi.it è disponibile per ciascun fondo la percentuale media dei suddetti

titoli detenuti dal fondo, le relative date di riferimento nonché il periodo di applicazione).

La ritenuta di cui sopra viene applicata a titolo di acconto per i soggetti che detengono

quote di fondi comuni di in vestimento nell’esercizio di imprese commerciali, mentre nei

confronti di tutti gli altri soggetti viene applicata a titolo di imposta. Tra i limitati casi in cui

la ritenuta in commento non trova applicazione, si ricorda che la stessa non viene appli-

cata nei confronti dei soggetti esteri che risiedono ai fini fiscali in Stati che consentono

un adeguato scambio di informa zioni (ad oggi i Paesi e i territori indicati nel DM 4/9/1996),

a condizione che abbiano fornito apposita documentazione comprovante la sussistenza

dei requisiti di legge per l’esenzione.

b) Imposta di bollo sulle comunicazioni relative agli strumenti finanziari

Con decorrenza dal 1° gennaio 2012, il sopra citato De creto Legge 6 dicembre 2011 n. 201

(art. 19) ha previsto, per le comunicazioni relative agli strumenti finanziari, in cluse anche le

quote dei fondi comuni di investimento, l’ap plicazione di un’imposta di bollo a carico dei par-

tecipanti nella misura dell’1 per mille annuo (1,5 per mille annuo dal 2013) del valore di mer-

cato degli strumenti finanziari, con un minimo di € 34,20 e, limitatamente all’anno 2012, con

un massimo di €1.200.

Nel caso di rendiconti periodici, ovvero in caso di estin zione o di apertura dei rapporti in

corso d’anno, le dette misure minime e massime sono ragguagliate al periodo rendicontato

e sono applicate in considerazione dell’am montare complessivo dei prodotti finanziari del

cliente presso il medesimo “ente gestore”.

In presenza di più “enti gestori”, come nel caso dei fondi comuni collocati da Poste Italiane

S.p.A. (Società con socio unico - Patrimonio BancoPosta), il soggetto tenuto ad ap plicare

l’imposta è il collocatore Poste Italiane che intrat tiene direttamente con il cliente un rapporto

di custodia, amministrazione, deposito, gestione o altro stabile rap porto (quest’ultimo c.d.

“Rubrica Fondi”). La comunicazione si considera in ogni caso inviata almeno una volta nel

corso dell’anno nonché alla chiusura del rap porto, anche nel caso in cui non sussista un ob-

bligo di invio. Con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 24 maggio 2012

sono state stabilite le modalità di at tuazione delle suddette disposizioni.

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BancoPostaFondi SGR

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Il collocatore (Poste Italiane S.p.A.), per adempiere agli obblighi di legge, ivi incluso il paga-mento di imposte di bollo, in caso di mancata provvista da parte del cliente può impartire aBancoPosta Fondi S.p.A. SGR le istruzioni ne cessarie per il disinvestimento delle quote, chevi provve derà tenendo conto altresì di ogni ulteriore onere dovuto dal partecipante in rela-zione al rimborso delle quote me desimo (es. imposte, commissione sul rimborso, etc.). A talfine, in presenza di più fondi comuni, si precisa che il di sinvestimento delle quote necessarioper la provvista del l’imposta sarà effettuato su ciascun fondo posseduto dal cliente, in misuraproporzionale al valore delle quote pos sedute del fondo stesso.

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BancoPostaFondi SGR

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Fondo BancoPosta Liquidità Euro

Relazione degli Amministratori

Politica di gestione

Il fondo ha realizzato nel corso di tutto l’anno 2012 una performance positiva pari a 2,18%espressa al lordo dell’effetto fiscale rispetto ad una variazione del 2,39% del benchmark. Laelevata volatilità che ha caratterizzato i mercati nella prima metà dell’anno si è progressiva-mente ridotta a partire da fine estate, quando l’esplicita presa di posizione da parte dellaBCE nei confronti dell’irreversibilità dell’Euro e del processo di integrazione fiscale e bancarianell’Eurozona ha significativamente ridotto l’effetto contagio. I principali fattori in grado di ri-durre sensibilmente i differenziali di rendimento tra i paesi dell’Eurozona, nonché i rendimentiassoluti, sono stati: l’attuazione del Fondo permanente ESM (che progressivamente sostituiràil Fondo salva stati temporaneo EFSF), predisposto per arginare crisi di liquidità e rischi diinsolvenza dei paesi in difficoltà; la successiva definizione delle modalità di intervento delfondo sul mercato primario, e, ancora, l’annuncio dell’OMT con il quale la BCE interverrà di-rettamente sul mercato secondario per rendere più efficiente il meccanismo di trasmissionedella politica monetaria. La curva italiana ha sperimentato un movimento di discesa su tuttele scadenze, più pronunciato sulla parte breve e media (il rendimento del BTP a 2 anni haregistrato una riduzione da 3,5% a 2% da luglio a dicembre 2012; quello del BTP a 5 anni èdiminuito da 5,2% a 3,3%); lo spread verso la curva tedesca è sceso sulla scadenza 5 annida 450 b.p. a 300 b.p. Anche il mercato dei crediti ha registrato una performance brillante(+12% circa da inizio anno sul comparto investment grade). Si tratta di risultati molto positiviriconducibili soprattutto all’enorme massa di liquidità introdotta nel mercato dalle banchecentrali. Sebbene la crisi economica europea, il calo dei consumi a livello globale e il rallen-tamento della crescita cinese rappresentino incognite decisive per i risultati finanziari di mediotermine, Moody’s prevede al termine del primo trimestre 2013 una ulteriore riduzione deltasso di default degli emittenti corporate (stimato al di sotto del 2% in Europa). Durantel’anno, il portafoglio del fondo è stato investito principalmente in titoli governativi dell’AreaEuro (governativi italiani mediamente il 92%, e governativi spagnoli mediamente l’1% circa);in misura residuale è stato investito mediamente in obbligazioni societarie (circa il 7%) prin-cipalmente appartenenti al settore finanziario (6,5% circa), al settore delle telecomunicazioni(0,3% circa), energetico (0,3% circa) e automobilistico (0,3% circa). Nel periodo di riferimentoil fondo ha avuto una duration mediamente pari a 4 mesi circa, con valori più bassi nellaprima parte dell’anno e incrementati nella seconda parte dell’anno con valori massimi nelmese di novembre (duration media del mese poco superiore a circa 5 mesi). Rispetto al ben-chmark di riferimento, durante l’anno la posizione di duration del fondo è stata leggermentepiù lunga (mediamente più lunga di circa 0,7 mesi). Al 28 dicembre 2012 la duration del por-tafoglio è appena superiore ai 4 mesi, di circa mezzo mese superiore al benchmark (3,5 mesila duration del benchmark). Tale scelta di mantenere la duration lievemente superiore aquella del benchmark è stata motivata dall’aspettativa di performance positiva del segmentoa breve della curva governativa italiana, ritenendo potesse essere supportato da una do-manda sostenuta. Per quanto riguarda il posizionamento per tipologia di strumento finanzia-rio, il portafoglio del fondo durante il periodo di riferimento è stato investito principalmente intitoli governativi italiani (governativi e assimilati, mediamente il 92%) con un sovrappesomedio rispetto al benchmark di circa il 17% (il benchmark prevede una quota di BOT pari al

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BancoPostaFondi SGR

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75%), in considerazione del favorevole profilo rischio/rendimento offerto da tali titoli rispettoa quelli dei paesi “core” dell’Area Euro, caratterizzati invece da rendimenti estremamentecontenuti. Con riferimento alla componente governativa sono state presenti in portafogliodurante l’anno anche emissioni governative spagnole ritenute, come le emissioni italiane,sottovalutate (mediamente l’1%). La percentuale di titoli governativi spagnoli è stata comun-que mantenuta residuale e gradualmente ridotta nel corso dell’anno fino ad un peso nullo afine anno a causa della maggior volatilità registrata dalle obbligazioni sovrane spagnole ri-spetto a quelle italiane accentuatasi a partire già dal secondo trimestre dell’anno. Per quantoriguarda il posizionamento per scadenze, il portafoglio ha in media registrato un considere-vole sovrappeso rispetto al benchmark sia sul segmento 3-6 mesi (sovrappeso a fine dicem-bre pari a circa il 9%), e sul segmento 6-9 mesi (sovrappeso a fine dicembre circa il 17%)ritenuti i tratti più interessanti tra le scadenze a breve termine della curva italiana. Il grado didiscrezionalità rispetto al benchmark è risultato “contenuto”. Durante l’anno, a causa degliincrementi di volatilità che hanno interessato principalmente la Zona Euro, è stato modificatoal rialzo il profilo di rischio del prodotto, con una migrazione dalla categoria di rischio 1 allacategoria 2 (scala da 1 a 7). A livello di performance, considerata anche la volatilità che nelcorso dell’anno ha interessato i paesi periferici tra cui l’Italia, il posizionamento a favore deititoli governativi italiani ha portato volatilità in particolare nei mesi di maggio, giugno e luglio,coerentemente con l’acuirsi della già elevata volatilità osservata sui paesi periferici tra cuil’Italia. La performance assoluta del periodo risulta positiva e pari al 2,18%. Il maggior con-tributo alla performance assoluta del fondo deriva dall’asset class governativa italiana (datoanche il maggior peso in portafoglio) con un contributo positivo e proporzionale al profilo diduration assunto; positivo ma marginale rispetto alla performance assoluta il contributo siadella componente agency, sia della posizione sui governativi spagnoli sia della componentecorporate. Il differenziale negativo tra la performance del fondo e quella del benchmark (-0,21%) è da attribuire principalmente a differenti modalità di valorizzazione tra fondo e ben-chmark, influenzate da condizioni di mercato come quelle verificatesi più marcatamente afine 2011 (che rappresenta la base di partenza per la performance dell’anno 2012), ossia unmercato caratterizzato da bassi volumi di scambio e da minore liquidità. Tali differenti moda-lità avevano generato, invece, uno spread positivo per l’anno 2011 (pari a 0,30%). Nel pe-riodo ha fornito un contributo positivo alla performance relativa il posizionamento di durationdel portafoglio, mantenuto poco più alto rispetto al benchmark, coerentemente con le aspet-tative che il segmento a breve della curva potesse continuare, come già segnalato in prece-denza, ad essere supportato da una domanda sostenuta. Positivo per la performance relativaanche l’impatto del sovrappeso sui governativi italiani, coerente con l’aspettativa che talistrumenti avrebbero continuato a rappresentare una buona opportunità d’acquisto. Sulla per-formance relativa rispetto al benchmark ha invece un impatto negativo ma marginale il so-vrappeso residuale sulla componente corporate. I titoli corporate con maggior contributoassoluto e relativo positivo - seppur marginali - risultano le emissioni Intesa San Paolo e diUnicredit; tra le emissioni con maggior contributo relativo negativo DNB Bank. Al 28 dicembre2012 (percentuali comprensive dei ratei e calcolate sul patrimonio netto del fondo), il 100%circa del fondo risulta investito in titoli obbligazionari; di tale componente il 96,2% circa èrappresentato da titoli governativi italiani ed il 3,8% circa è rappresentato da emissioni so-cietarie che dal punto di vista del rischio sono di emittenti di Francia, Italia, Paesi Bassi eRegno Unito. Il rating medio ponderato del portafoglio a fine anno è pari a BBB+ (scala Stan-dard & Poor’s), pari a quello del benchmark. Tale rating è in linea con quello della RepubblicaItaliana a cui risulta principalmente esposto il portafoglio del fondo: nel corso dell’anno sonostati inoltre effettuati downgrade dell’Italia prima da parte dell’agenzia S&P (il 13 gennaio2012, da A a BBB+) e successivamente da parte di Moody’s (il 13 febbraio 2012, da A2 ad

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BancoPostaFondi SGR

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A3 ed il 13 luglio 2012 da A3 a Baa2) nonché da parte dell’agenzia Fitch (da A+ ad A- il 27gennaio 2012). Con riferimento alla componente societaria (3,82% circa al 28 dicembre) ilrating medio ponderato del portafoglio risulta pari a A-, con una percentuale pari a circa lo0,2% di emissioni con rating AA-, pari a circa l’1,4% con rating A+, pari a circa lo 0,7% conrating A e pari a circa l’1,4% con rating BBB+. Tra le emissioni societarie il rating più bassopresente in portafoglio risulta pari a BBB+ (0,9% Intesa San Paolo; 0,5% Unicredit Banca).Nel corso del periodo non sono state effettuate operazioni in strumenti finanziari derivati. Iltracking error ex ante annualizzato del fondo (stimato su un campione di medio periodo) nelperiodo di riferimento considerato si è mantenuto nel limite dello 0,75%. Nel corso dell’eser-cizio, non sono state effettuate compravendite di strumenti finanziari sia tramite intermediarinegoziatori che controparti appartenenti al gruppo di appartenenza di BancoPosta FondiS.p.A. SGR; inoltre, nello stesso periodo, non sono state effettuate compravendite di stru-menti finanziari emessi o collocati da società appartenenti al medesimo gruppo. Poste Ita-liane S.p.A. Società con socio unico - Patrimonio BancoPosta, società controllanteBancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore unico delle quote dei fondi comunidi investimento promossi e/o gestiti da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR.

Linee strategiche

Per il segmento a breve della curva italiana si prevede una prosecuzione del tono positivoche ha caratterizzato il secondo semestre 2012 in un contesto di mercato caratterizzato daminor avversione al rischio. Le ultime aste italiane a breve hanno avuto esito soddisfacente,confermando la buona domanda degli investitori sul debito sovrano italiano per scadenzeravvicinate. Si ritiene che il segmento a 6/12 mesi della curva governativa italiana possacontinuare ad essere ben supportato, ed eventuali correzioni potrebbero rappresentare an-cora valide opportunità di investimento su questo tratto di curva. In generale, il venir menodi un rischio di breakup dell’Area Euro ha prodotto una riduzione strutturale dei rendimentisui titoli di stato italiani che appare destinata a permanere anche nel medio termine. In con-siderazione di tale dinamica i rendimenti prospettici del fondo potrebbero risultare inferiori aquanto registrato nel 2012. Nei prossimi mesi si prevede di mantenere la duration su livellilievemente superiori rispetto a quelli del benchmark. Con riferimento alle obbligazioni socie-tarie, si procederà ad incrementare leggermente il loro peso con un’attenta selezione degliemittenti.

Eventi successivi alla chiusura dell’esercizio

Si evidenzia come in data 27 e 20 settembre 2012 i Consigli di Amministrazione di Banco-Posta Fondi S.p.A. SGR e di Amundi SGR S.p.A. abbiano rispettivamente deliberato il pro-getto di fusione per incorporazione tra i fondi “BancoPosta CentoPiù 2007” (il “FondoIncorporato”) e “BancoPosta Liquidità Euro” (il “Fondo Incorporante”). L’operazione di fusione,autorizzata dalla Banca d’Italia in data 31 ottobre 2012, ha acquisito efficacia con decorrenza11 gennaio 2013 attraverso la conversione delle quote del Fondo Incorporato nelle quotedel Fondo Incorporante sulla base del rapporto di concambio, pari a € 0,961650309, tra i va-lori quota dei fondi al 10 gennaio 2013 rispettivamente pari a € 5,291 e € 5,502.Si comunica inoltre come in data 27 settembre 2012 il Consiglio di Amministrazione di Ban-coPosta Fondi S.p.A. SGR abbia deliberato di apportare alcune modifiche al Regolamentodi Gestione del fondo “BancoPosta Liquidità Euro”, autorizzate dalla Banca d’Italia in data

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BancoPostaFondi SGR

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31 ottobre 2012, che acquisiranno efficacia dal 1° marzo 2013. In particolare, il Regolamento di Gestione del fondo verrà modificato in relazione ai seguentiparagrafi:1. Politica di investimento (Sezione B, art. 1, paragrafi 1, 2 e 3). Sono apportate le modifiche

regolamentari necessarie per allineare la politica d’investimento del fondo a quella di un“OICR di mercato monetario” ai sensi di quanto previsto dalla relativa disciplina comu-nitaria e nazionale.

2. Modifiche del Regolamento (Sezione C, paragrafo 7, capoverso 7.2). In particolare l’ef-ficacia di ogni modifica che preveda la sostituzione della SGR ovvero che riguardi le ca-ratteristiche del Fondo o incida negativamente sui diritti patrimoniali dei partecipanti saràsospesa per un termine di 40 giorni successivi alla pubblicazione della modifica stessa,e non più per un termine di 90 giorni.

Attività di collocamento delle quote

Nel corso dell’esercizio 2012, l’attività di collocamento delle quote del fondo è stata realizzatatotalmente attraverso gli sportelli del Collocatore, distribuiti omogeneamente sul territorio na-zionale.

Il numero complessivo dei contratti conclusi nel 2012 è stato di 24.826, di cui 1.971 mediantePiani di Accumulo (PAC). Al 28/12/2012 i rapporti aperti per il fondo BancoPosta LiquiditàEuro erano 32.927.

Numero Quote Importo Importo Importo RaccoltaSottoscritte Sottoscrizioni Disinvestimenti Netta

Poste Italiane 75.335.476,541 409.870.463,80 217.498.042,76 192.372.421,04

Totale collocato 75.335.476,541 409.870.463,80 217.498.042,76 192.372.421,04

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BancoPostaFondi SGR

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Fondo BancoPosta Liquidità EuroSituazione Patrimoniale al 28/12/2012

ATTIVITA’Situazione al 28/12/2012

Valore complessivo % tot. attività Valore complessivo % tot. attività

Situazione a fine esercizio precedente

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 415.738.324 99,009 210.534.208 96,598A1. Titoli di debito 415.738.324 99,009 210.534.208 96,598

A1.1 Titoli di Stato 399.968.232 95,253 197.144.012 90,454A1.2 Altri 15.770.092 3,756 13.390.196 6,144

A2. Titoli di capitaleA3. Parti di O.I.C.R.

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATIB1. Titoli di debitoB2. Titoli di capitaleB3. Parti di O.I.C.R.

C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATIC1. Margini presso organismi di compensazione e garanziaC2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotatiC3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

D. DEPOSITI BANCARID1. A vistaD2. Altri

E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA’ 797.729 0,190 5.957.243 2,733F1. Liquidità disponibile 797.729 0,190 9.889.591 4,537F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolareF3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -3.932.348 -1,804

G. ALTRE ATTIVITA’ 3.362.597 0,801 1.458.868 0,669G1. Ratei attivi 3.362.596 0,801 1.458.868 0,669G2. Risparmio d’impostaG3. Altre 1 0,000

TOTALE ATTIVITA’ 419.898.650 100,000 217.950.319 100,00

PASSIVITA’ E NETTOSituazione al 28/12/2012

Valore complessivo Valore complessivo

Situazione a fine esercizio precedente

H. FINANZIAMENTI RICEVUTI

I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONIASSIMILATE

L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATIL1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotatiL2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 3.973.167 1.104.358M1. Rimborsi richiesti e non regolati 3.973.167 1.104.358M2. Proventi da distribuireM3. Altri

N. ALTRE PASSIVITA’ 131.254 79.859N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 131.254 76.387N2. Debiti d’impostaN3. Altre 3.472

TOTALE PASSIVITA’ 4.104.421 1.184.217

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 415.794.229 216.766.102

Numero delle quote in circolazione 75.719.324,454 40.335.810,630

Valore unitario delle quote 5,491 5,374

Movimenti delle quote nell’esercizio

Quote emesse 75.335.476,541

Quote rimborsate 39.951.962,717

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BancoPostaFondi SGR

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A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 7.697.898 2.977.608

A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI 8.032.603 2.127.462A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 8.032.603 2.127.462

A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitaleA1.3 Proventi su parti di O.I.C.R.

A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI -61.362 158.939A2.1 Titoli di debito -61.362 -213.289

A2.2 Titoli di capitaleA2.3 Parti di O.I.C.R. 372.228

A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE -273.343 691.207A3.1 Titoli di debito -273.343 691.207

A3.2 Titoli di capitaleA3.3 Parti di O.I.C.R.

A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURADI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari quotati 7.697.898 2.977.608

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. PROVENTI DA INVESTIMENTIB1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debitoB1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitaleB1.3 Proventi su parti di O.I.C.R.

B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZIB2.1 Titoli di debitoB2.2 Titoli di capitaleB2.3 Parti di O.I.C.R.

B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZEB3.1 Titoli di debitoB3.2 Titoli di capitaleB3.3 Parti di O.I.C.R.

B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURADI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari non quotati

C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTIFINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA

C1. RISULTATI REALIZZATIC1.1 Su strumenti quotatiC1.2 Su strumenti non quotati

C2. RISULTATI NON REALIZZATIC2.1 Su strumenti quotatiC2.2 Su strumenti non quotati

D. DEPOSITI BANCARI

D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI

E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI -1

E1. OPERAZIONI DI COPERTURAE1.1 Risultati realizzatiE1.2 Risultati non realizzati

E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURAE2.1 Risultati realizzatiE2.2 Risultati non realizzati

E3. LIQUIDITA’ -1E3.1 Risultati realizzati -1

E3.2 Risultati non realizzati

F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE

F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE

F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Risultato lordo della gestione di portafoglio 7.697.898 2.977.607

G. ONERI FINANZIARI - 45

G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI - 45G2. ALTRI ONERI FINANZIARI

Risultato netto della gestione di portafoglio 7.697.898 2.977.562

H. ONERI DI GESTIONE - 1.046.790 -622.149

H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR - 925.107 -544.191H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA - 112.223 -50.458H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO - 3.065 -2.336H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE - 6.395 -25.164

I. ALTRI RICAVI ED ONERI 4.598 42.927

I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA’ LIQUIDE 4.657 42.921I2. ALTRI RICAVI 43 7I3. ALTRI ONERI - 102 -1

Risultato della gestione prima delle imposte 6.655.706 2.398.340

L. IMPOSTE -41.573

L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL’ESERCIZIO -36.051L2. RISPARMIO D’IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE -5.522

Utile dell’esercizio 6.655.706 2.356.767

Rendicontoal 28/12/2012

SEZIONE REDDITUALERendiconto esercizio

precedente (*)

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BancoPostaFondi SGR

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Nota Integrativa

Parte A: Andamento del Valore della quota

103,0

102,5

102.0

101.5

101.0

100.5

100.0

99.5

99.0

98.5

Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Andamento del Fondo e del Benchmark(1) - Anno 2012

Fondo BMK

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

4,0%

3,0%

2,0%

1,0%

-0,0%

-1,0%

-2,0%-1,5%

2,3%

3,2%

0,2%

1,4%

2,4%2,2%

In questo periodo la politica di investimento del fondo era diversa

Risultati ottenuti nel passato da Fondo e Benchnark:

Nota 1: Il benchmark del fondo è composto dal 75% dell’Indice di capitalizzazione lordo MTS – ex Banca d’Italia – e dal 25% dell’Indice Eu-roMTS Eonia Total Return Investable. Per un corretto confronto tra l’andamento del valore della quota e quello del benchmark, va consideratoche il rendimento del fondo riflette oneri gravanti sullo stesso e non contabilizzati nell’andamento del benchmark.

I dati di rendimento del fondo/comparto non includono i costi di sottoscrizione e di rimborso a carico dell’investitore e, dal 1° luglio 2011, latassazione a carico dell’investitore

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BancoPostaFondi SGR

Nel prospetto seguente si illustrano alcuni dati relativi all’andamento del valore della quota.

L’andamento del valore della quota nel corso dell’anno è stato coerente con l’andamento delmercato governativo italiano sulle scadenze relative alla parte a breve della curva dei tassid’interesse in cui è stato principalmente investito il fondo. Nell’anno 2012 il valore massimodella quota (€ 5,493) è stato raggiunto il 20 dicembre 2012, quello minimo (€ 5,374) il 02gennaio 2012. L’andamento del fondo fino al mese di febbraio è stato positivo a seguitoanche delle “operazioni di mercato aperto” da parte della BCE che hanno determinato unandamento positivo delle emissioni governative e societarie prevalentemente focalizzate suemittenti italiani. Successivamente fino al mese di luglio la performance del fondo ha risentitodel rallentamento economico dell’Area Euro dovuto alle politiche di austerità, ma soprattuttoalle difficoltà spagnole di ordine finanziario che hanno portato alla ribalta il rischio sovrano econ esso una spiccata avversione al rischio: tuttavia in tale fase di accentuata volatilità laduration corta del fondo ha consentito di reinvestire in modo continuo ai crescenti tassi dimercato senza determinare performance negative da inizio anno. Nell’ultima parte dell’anno,a seguito di un ritorno di fiducia sul mercato, si è invece registrato un andamento del fondocostantemente positivo coerentemente con la ripresa delle quotazioni dei titoli di Stato italianie con l’andamento positivo dei titoli societari.

Volatilità e TEV

La volatilità annualizzata del fondo nel 2012 è stata pari a 0,65% (0,70% quella del ben-chmark); nel 2011 la volatilità del fondo è stata pari allo 0,86%. La tracking error volatility expost tra fondo e benchmark calcolata come deviazione standard annualizzata della differenzatra la performance settimanale del fondo e quella del benchmark è stata pari a 0,37% nel-l’anno 2012; per l’anno 2011 tale parametro è stato misurato solo a partire dal 19 luglio 2011,quando la modifica della politica di investimento ha previsto l’inserimento di un benchmarkdi riferimento, ed è risultato pari allo 0,5% circa.

Tecniche di gestione dei Rischi di Portafoglio

La funzione Financial Risk monitora su base giornaliera il rischio del portafoglio attraverso lestatistiche di Tracking Error Volatility (scostamento dal benchmark), deviazione standard (vo-latilità), VaR (massima perdita potenziale del portafoglio e del benchmark secondo una datointervallo di confidenza) e duration (sensibilità del portafoglio ai movimenti dei tassi d’interesse).Vengono inoltre effettuate quotidianamente analisi di scomposizione del rischio di portafoglioindividuando i fattori e le posizioni che contribuiscono maggiormente alla rischiosità sia assolutadel portafoglio che relativa al benchmark di riferimento. Il monitoraggio della “qualità” delle po-sizioni in portafoglio sia in termini di rischio di credito che di rischio paese avviene inoltre nelcontinuo attraverso l’interazione tra le procedure di costruzione e modifica del portafoglio edun modello quali/quantitativo sulla valutazione della “solvibilità” degli emittenti che utilizza comeinput sia valori di tipo fondamentale sia dati di mercato (quali ad esempio livello dei CDS) espri-mendo nel continuo un giudizio sulla probabilità di default degli emittenti societari e governativirispetto a griglie di tolleranza al rischio costruite a partire dai valori di mercato.

Liquidità Euro 2012 2011 2010

Valore iniziale della quota 5,374 5,299 5,307

Valore finale della quota 5,491 5,374 5,298

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Vengono inoltre adottate politiche di mitigazione del rischio di credito ad esempio attraverso

l’individuazione di limiti di concentrazione per emittente societario (differenziati a seconda

dell’emittente) e/o per singolo strumento finanziario, per emittente governativo o gruppi di

paesi e attraverso l’individuazione del livello minimo del rating medio ponderato del portafo-

glio. Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere politiche di copertura e/o mitiga-

zione del rischio di tasso d’interesse e/o del rischio di credito attraverso l’utilizzo dei derivati.

Parte B: Le Attività, le Passività e il ValoreComplessivo Netto

Sezione I – Criteri di Valutazione

BancoPosta Fondi S.p.A. SGR nella predisposizione del Rendiconto di Gestione ha utiliz-

zato i principi contabili ed i criteri di valutazione previsti dal Regolamento Banca d’Italia dell’8

maggio 2012. Tali principi e criteri di valutazione risultano coerenti con quelli utilizzati per la

predisposizione del Rendiconto al 30 dicembre 2011, della Relazione Semestrale al 29 giu-

gno 2012 e dei Prospetti di Calcolo del Valore della quota nel corso dell’esercizio.

Registrazione delle Operazioni

1. Le compravendite di titoli sono contabilizzate nel portafoglio del fondo sulla base della

data di effettuazione delle operazioni;

2. gli interessi, gli altri proventi e gli oneri a carico del fondo sono calcolati secondo il prin-

cipio della competenza temporale, anche mediante rilevazione dei ratei attivi e passivi;

3. le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono rilevati a norma del Regolamento del fondo

e secondo il principio della competenza temporale;

4. i dividendi sono generalmente registrati il giorno di quotazione ex-cedola del relativo titolo;

5. gli utili e le perdite realizzati su cambi, vendite di divisa a termine e negoziazioni di titoli

in divisa estera sono originati dalla differenza tra il cambio storico di conversione dei de-

biti, dei crediti, dei contratti in divisa, dei conti valutari e dei titoli in divisa, e il cambio ri-

levato alla chiusura delle rispettive posizioni;

6. gli utili e le perdite da realizzi risultano dalla differenza tra i costi medi ponderati di carico

ed i valori realizzati dalle vendite; i costi ponderati di carico rappresentano i valori dei

titoli alla fine dell’esercizio precedente, modificati dai costi medi di acquisto del periodo;

7. le plusvalenze e le minusvalenze su titoli sono originate dalla differenza tra il costo medio

ponderato ed i valori determinati secondo i criteri indicati in precedenza, ossia prezzi di

mercato o valutazioni applicati alla data del Rendiconto;

8. le differenze di cambio derivanti dalla conversione delle voci espresse in valuta estera sono

contabilizzate in voci separate nel Rendiconto tenendo distinte quelle realizzate da quelle

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di valutazione; sempre nella sezione riguardante il risultato della gestione cambi sono da

registrare le componenti reddituali delle operazioni di copertura dal rischio di cambio;

9. i contratti a termine di compravendita divisa sono valutati secondo le istruzioni dettate

dall’Organo di Vigilanza: valorizzando giornalmente la differenza tra il cambio negoziato

alla data dell’operazione e la curva dei tassi a termine aventi la medesima scadenza;

10. i differenziali su operazioni di “futures”, registrati secondo il principio della competenza

sulla base della variazione giornaliera dei prezzi di chiusura del mercato di contrattazione,

sono rappresentati dalla somma dei margini, diversi da quelli iniziali, versati agli organismi

di compensazione ovvero introitati dagli stessi;

11. i diritti connessi ai premi ed alle opzioni, per i quali alla data del Rendiconto erano già

decorsi i termini di esercizio, sono portati in aumento o a riduzione dei ricavi per vendite

e dei costi per acquisti dei titoli nei casi di esercizio del diritto, mentre sono registrati in

voci apposite del Rendiconto nei casi di mancato esercizio del diritto. Il valore dei premi

e delle opzioni, per i quali alla data del Rendiconto non erano ancora decorsi i termini di

esercizio sono adeguati al valore di mercato;

12. per le operazioni di “pronti contro termine”, la differenza tra i prezzi a pronti e quelli a ter-

mine è distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del con-

tratto.

Valutazione degli Strumenti Finanziari

La valutazione degli strumenti finanziari detenuti in portafoglio è effettuata secondo i criteri

e le modalità stabiliti dalla Banca d’Italia, con Regolamento dell’8 maggio 2012. BNP Paribas

Securities Services, soggetto al quale BancoPosta Fondi S.p.A. SGR ha conferito, a far

data 15 luglio 2011, il compito di svolgere l’attività di Banca Depositaria e di calcolo del valore

della quota, ha definito i principi generali del processo valutativo e fissato i criteri di valuta-

zione da adottare per le diverse tipologie di strumenti finanziari. Il documento “Criteri di va-

lutazione degli strumenti finanziari e significatività dei prezzi”, concerne:

- i criteri di valutazione degli strumenti finanziari detenuti nel portafoglio del fondo, concordati

con la SGR;

- i criteri e le procedure organizzative poste in essere ai fini dell’individuazione e del controllo

della significatività dei prezzi relativi agli strumenti finanziari quotati, concordati con la SGR

e sottoposti al parere dell’organo di controllo.

1. Il valore degli strumenti finanziari ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati

è determinato in base al prezzo di riferimento o all’ultimo prezzo disponibile rilevato sul

mercato di negoziazione. Per gli strumenti trattati su più mercati o circuiti alternativi (di

negoziazione ovvero di scambi efficienti di informazioni sui prezzi) si fa riferimento alla

fonte di prezzo ritenuta più significativa avendo presenti le quantità trattate, la frequenza

degli scambi nonché l’operatività svolta dal fondo.

2. I titoli non ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati sono valutati al costo di

acquisto, rettificato al fine di ricondurlo al presumibile valore di realizzo sul mercato,

anche tenendo conto della situazione dell’emittente, del suo Paese di residenza e del

mercato; al riguardo, si applicano i criteri previsti dal documento.

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3. Gli strumenti finanziari illiquidi (classificati tra gli strumenti finanziari quotati e tra quellinon quotati), vale a dire gli strumenti finanziari per i quali i volumi di negoziazione pocorilevanti e la ridotta frequenza degli scambi non consentono la formazione di prezzi si-gnificativi, sono valutati rettificando il costo di acquisto al fine di ricondurlo al presumibilevalore di realizzo sul mercato secondo i criteri applicativi previsti dal documento.

4. I titoli di nuova emissione vengono valutati, dalla data di acquisto fino alla data di iniziocontrattazione ufficiale, al minore tra il prezzo di acquisto e quello di emissione.

5. Ai fini della determinazione del valore di libro delle rimanenze finali, si utilizza il metododel costo medio ponderato. Tale costo è determinato tenendo conto dei costi di acquistosostenuti nel corso dell’esercizio. Relativamente alle quantità detenute in portafoglio, ledifferenze tra i costi medi ponderati ed i prezzi di valorizzazione dei titoli determinano leplusvalenze o le minusvalenze. Gli utili e le perdite da realizzi riflettono invece la diffe-renza tra i costi medi ponderati e i relativi valori di realizzo.

Sezione II – Le attività

II. 1 STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell’emittente

Mercato di quotazione

Italia Paesi dell’UE Altri Paesi dell’OCSE Altri Paesi

Titoli quotati 401.977.392 13.760.932

Titoli in attesa di quotazione

Totali:- in valore assoluto 401.977.392 13.760.932- in percentuale del totale delle attività 95,732 3,277

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione

Paese di residenza dell’emittente

Italia Altri Paesi dell’UE Altri Paesi dell’OCSE Altri Paesi

Titoli di debito:- di Stato 399.968.232

- di altri enti pubblici

- di banche 2.009.160 13.760.932

- di altri

Titoli di capitale:- con diritto di voto

- con voto limitato

- altri

Parti di O.I.C.R.:- aperti armonizzati

- aperti non armonizzati

- altri

Totali:- in valore assoluto 401.977.392 13.760.932- in percentuale del totale delle attività 95,732 3,277

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Movimenti dell’esercizio

Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi

Titoli di debito: 886.275.237 680.736.416- Titoli di Stato 843.022.830 639.931.331

- altri 43.252.407 40.805.085

Titoli di capitale:

Parti di O.I.C.R.:

Totale 886.275.237 680.736.416

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per settore di attività economica

Titoli di capitale Titoli di debito Parti di O.I.C.R.

Bancario 15.770.092

Titoli di Stato 399.968.232

Totali 415.738.324

VALUTADuration in anni

minore o pari a 1 compresa tra 1 e 3,6 maggiore di 3,6

EURO 415.738.324

Totali 415.738.324

II. 3 TITOLI DI DEBITO

Duration modificata per valuta di denominazione.

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni su titoli strutturati.

II. 2 STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti finanziari non quotati.

II. 4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Al termine dell’esercizio non risultano in essere operazioni in strumenti finanziari derivati.

II. 5 DEPOSITI BANCARI

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in depositi bancari.

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II. 9 ALTRE ATTIVITA’

Importo

Ratei attivi per:- Interessi su disponibilità liquide 4.657

- Interessi su Titoli di Stato 3.208.721

- Interessi su Obbligazioni 149.218

Risparmio di imposta

Altre- Arrotondamenti 1

Totale 3.362.597

II. 6 PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine ed assimi-late.

II. 7 OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli.

II. 8 POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ

Importo

Liquidità disponibile:custodita presso la Banca Depositaria, si riferisce a: 797.729

Totale 797.729Liquidità da ricevere per operazioni da regolare:crediti da operazioni di vendita, stipulate ma non ancora regolate alla data del Rendiconto:

TotaleLiquidità impegnata per operazioni da regolare:debiti da operazioni di acquisto, stipulate ma non ancora regolate alla data del Rendiconto:

TotaleTotale posizione netta di liquidità 797.729

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Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data del Rendiconto in ordine decrescentedi controvalore

STRUMENTI FINANZIARICodice Controvalore in % incidenza su

ISIN Euro attività del Fondo

BTP 4,25% 01/08/2013 IT0003472336 43.778.301 10,428

BTP 2% 01/06/2013 IT0004612179 38.155.420 9,087

CCT 01/07/2013 IT0004101447 38.019.950 9,055

BTP 4,25% 15/04/2013 IT0004365554 37.368.113 8,899

BTP 4,75% 01/02/2013 IT0003357982 32.598.800 7,763

BOT 28/02/2013 IT0004844616 31.819.395 7,578

BOT 28/03/2013 IT0004850597 28.384.575 6,760

BOT 14/03/2013 IT0004803273 19.385.846 4,617

BOT 14/10/2013 IT0004854888 15.824.513 3,769

BOT 30/04/2013 IT0004854896 14.940.314 3,558

BOT 14/08/2013 IT0004844608 14.813.657 3,528

CCT 01/03/2014 IT0004224041 12.932.660 3,080

BOT 14/06/2013 IT0004822034 10.913.241 2,599

BTP HYBRID 01/08/2013 IT0004848559 9.920.100 2,362

BOT 14/11/2013 IT0004867971 9.875.482 2,352

BOT 12/07/2013 IT0004839319 9.414.406 2,242

BTP 2,25% 01/11/2013 IT0004653108 7.055.090 1,680

BOT 31/05/2013 IT0004867989 6.971.013 1,660

BOT 14/05/2013 IT0004815814 6.459.932 1,538

CTZ 30/04/2013 IT0004716327 4.938.519 1,176

BOT 13/09/2013 IT0004850589 3.951.899 0,941

INTESA SANPAOLO 4% 08/08/2013 XS0742590739 3.754.612 0,894

CTZ 31/12/2012 IT0004674369 2.447.006 0,583

UNICREDIT SPA 4,875% 12/02/2013 XS0345983638 2.009.160 0,478

BNP PARIBAS 16/09/2013 XS0542371975 2.002.620 0,477

CREDIT AGRICOLE 12/03/2013 XS0493818834 2.000.980 0,477

ING BANK NV 28/03/2013 XS0609572663 1.501.125 0,357

HSBC FRANCE 06/12/2013 FR0010398164 1.000.630 0,238

BARCLAYS BK PLC 28/01/2013 XS0459903620 1.000.550 0,238

SOCIETE GENERALE 14/01/2013 XS0576601396 1.000.140 0,238

ING BANK NV 08/01/2013 XS0645948000 1.000.070 0,238

BNP PARIBAS 12/04/2013 XS0501070782 500.205 0,119

Sezione III – Le passività

III. 1 FINANZIAMENTI RICEVUTI

Nel corso dell’esercizio il fondo non ha fatto ricorso ad operazioni di finanziamento.

III. 2 PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in pronti contro termine passivi edoperazioni assimilate.

III. 3 OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli.

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Rendicontoal 30/12/2011

Rendicontoal 28/12/2012

Rendicontoal 30/12/2010

Patrimonio netto a inizio periodo 216.766.102 202.218.262 229.923.420

Incrementi: a) sottoscrizioni:

- sottoscrizioni singole 404.869.774 174.520.227

- piani di accumulo 1.376.000 105.250

- switch in entrata 3.624.690 1.616.781

b) risultato positivo della gestione 6.655.706 2.356.767 394.591

Decrementi: a) rimborsi:

- riscatti -181.699.089 -148.633.698 -28.099.749

- piani di rimborso -33.561.039 -2.844.410

- switch in uscita -2.237.915 -12.573.077

b) proventi distribuiti

c) risultato negativo della gestione

Patrimonio netto a fine periodo 415.794.229 216.766.102 202.218.262

Numero totale quote in circolazione 75.719.324,454 40.335.810,630 38.165.276,238

Numero quote detenute da investitori qualificati

% quote detenute da investitori qualificati

Numero quote detenute da soggetti non residenti 246.036,867 128.870,872 85.149,607

% quote detenute da soggetti non residenti 0,325 0,319 0,223

Sezione IV – Il valore complessivo netto

Variazioni del patrimonio netto

Data regolamentodel rimborso

Data valuta Importo

21 dicembre 2012 2 gennaio 2013 1.467.787

27 dicembre 2012 3 gennaio 2013 1.011.324

28 dicembre 2012 4 gennaio 2013 1.494.056

TOTALE 3.973.167

III. 4 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti finanziari derivati chediano luogo a posizioni debitorie a carico del fondo.

III. 5 DEBITI VERSO I PARTECIPANTI

Rimborsi richiesti e non regolati

III. 6 ALTRE PASSIVITÀ

Importo

Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati per:- Commissioni di gestione relative all’ultimo mese dell’esercizio 93.137

- Commissioni di Banca Depositaria relative al quarto trimestre dell’esercizio 33.936

- Spese di revisione 4.181

Debiti di imposta

AltreTotale 131.254

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Sezione V – Altri dati patrimoniali

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in strumenti finanziari derivati chediano luogo a posizioni debitorie nei confronti del fondo. Il fondo non detiene attività o passività nei confronti di altre società del gruppo di appartenenza di Banco-Posta Fondi S.p.A. SGR. Il fondo non detiene attività e passività denominate in valute diverse dall’Euro.

Parte C: Il risultato economico dell’esercizio

Sezione I – Strumenti finanziari quotati e non quotati e relativeoperazioni di copertura

I.1 RISULTATO DELLE OPERAZIONI SU STRUMENTI FINANZIARI

Risultato complessivodelle operazioni su:

Utile/perdita da di cui: per variazioni Plusvalenze/ di cui: per variazionirealizzi dei tassi di cambio minusvalenze dei tassi di cambio

A. Strumenti finanziari quotati -61.362 -273.3431. Titoli di debito -61.362 -273.343

2. Titoli di capitale

3. Parti di O.I.C.R.

- aperti armonizzati

- non armonizzati

B. Strumenti finanziari non quotati1. Titoli di debito

2. Titoli di capitale

3. Parti di O.I.C.R.

I. 2 STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in derivati.

Sezione II – Depositi bancari

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni in depositi bancari.

Sezione III – Altre operazioni di gestione e oneri finanziari

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine e assimilate.Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli.

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(*) Calcolato come media del periodo.

(**) Per i titoli di debito non è possibile determinare gli oneri di intermediazione corrisposti ai negoziatori.

Importi complessivamente corrisposti Importi corrisposti a soggetti delgruppo di appartenenza della SGR

ONERI DI GESTIONE

1) Provvigioni di gestione 925 0,298- provvigioni di base 925 0,298

- provvigioni di incentivo

2) TER degli OICR in cui il

fondo investe

3) Compenso della banca 112 0,036depositaria

- di cui eventuale compenso

per il calcolo del valore

della quota 19 0,006

4) Spese di revisione del fondo 4 0,001

5) Spese legali e giudiziarie

6) Spese di pubblicazione del 3 0,001valore della quota ed eventuale

pubblicazione del prospetto

informativo

7) Altri oneri gravanti sul fondo 2 0,001- Contributo Consob 2 0,001

TOTAL EXPENSE RATIO (TER) 1.046 0,337(SOMMA DA 1 A 7)

8) Oneri di negoziazione di

strumenti finanziari (**)

di cui : - su titoli azionari

- su titoli di debito

- su derivati

- altri (da specificare)

9) Oneri finanziari per i debiti

assunti dal fondo

10) Oneri fiscali di pertinenza

del fondo

- Imposta a carico dell’esercizio

- Bolli su titoli

TOTALE SPESE 1.046 0,337(SOMMA DA 1 A 10)

Sezione IV – Oneri di gestione

IV. 1 Costi sostenuti nel periodo

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IV. 2 Provvigione di incentivo

Non è prevista alcuna provvigione di incentivo.

Sezione V – Altri ricavi ed oneri

Sezione VI – Imposte

Il fondo non presenta alcun credito o debito relativo all’ “Imposta sostitutiva a carico dell’esercizio”, pre-vista dal D.Lgs. N. 461/97.

Parte D: Altre informazioni

Nel corso dell’esercizio non sono state poste in essere operazioni di copertura dei rischi del portafoglio.Gli oneri corrisposti a controparti per l’intermediazione di strumenti finanziari di natura obbligazionariasono inclusi nel prezzo di acquisto o dedotti dal prezzo di vendita dello strumento stesso; pertanto, pertali strumenti, non è possibile fornire una ripartizione di tali oneri per tipologia di controparte.Con particolare riferimento ai conflitti di interesse connessi ad accordi di riconoscimento di utilità al sog-getto incaricato della gestione, non sono stati stipulati accordi di soft commission. Il soggetto incaricatodella gestione non potrà concludere accordi di soft commission se non preventivamente autorizzatodalla Società Gestore.Il fondo non ha effettuato investimenti differenti da quelli previsti nella politica di investimento.Il tasso di movimentazione del portafoglio del fondo nell’esercizio (c.d. turnover), espresso dal rapportopercentuale tra la somma degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari, al netto delle sottoscrizionie rimborsi delle quote del fondo, e il patrimonio netto medio del fondo nel periodo è risultato pari al 304%.

Importo

Interessi attivi su disponibilità liquide: si riferiscono a interessi maturati sulla liquidità disponibile, detenuta per esigenze di

tesoreria e depositata presso la Banca Depositaria

- su c/c 4.657

Altri ricavi: - sopravvenienze attive 43

Altri oneri:- sopravvenienze passive -101

- arrotondamenti - 1

Totale 4.598

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