Avis Villa d'Ogna eBook 2010

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«Mi chiedo se per caso hai letto i libri di Natale di Dickens - chiese Robert Louis Stevenson a un amico -. Io ne ho letti due, e ho pianto come un bambino, ho fatto uno sforzo impossibile per smettere. Quanto è vero Dio, sono tanto belli, e mi sento così bene dopo averli letti. Voglio uscire a fare del bene a qualcuno. Oh, come è bello che un uomo abbia potuto scrivere libri come questi riempiendo di compassione il cuore della gente!». Il Canto di Natale (A Christmas Carol), noto anche come Cantico di Natale o Ballata di Natale, è una delle opere più famose e popolari di Charles Dickens. Dal libro sono stati fatti svariati teatri e film. Usando un linguaggio cinematografico il libro di Dickens è un vero e proprio cult.Cercando alcuni testi sui canti di Natale, ci siamo accorti che se ne trovano quasi 300. Segno che da sempre, checché si dica, il Natale è sentito come giorno magico. Anche le feste di Natale, passando per capodanno e arrivando all’Epifania, avvolgono tutti: anche se non viviamo in un modo migliore, almeno viviamo nella speranza e nel sogno di un mondo migliore. E visto che “coloro che sognano ad occhi aperti conoscono molte cose che sfuggono a quanti sognano solo dormendo” (Da "Eleonaora" di Edgar Allan Poe), vi invitiamo a visitare su Wikipedia Babbo Natale. Perché siamo stanchi dei classici servizi giornalistici e televisivi che o osannano Babbo Natale, o lo criminalizzano come espediente commerciale. A noi piace semplicemente credere che almeno una volta all’anno tutti possano permettersi di sognare. Anche solo leggendo Wikipedia ci riappropriamo di un sogno smentendo la leggenda urbana che Babbo Natale sia stato inventato dalla Coca Cola. Infatti uno dei primi artisti a fissare l'immagine di Santa Claus nella forma che conosciamo oggi è stato il cartoonist americano Thomas Nast, vissuto nel XIX secolo. Nel 1863 la sua immagine di Santa Claus foto in alto) apparve sulla rivista Harper's Weekly.Noi dell’Avis di Villa d’Ogna, non siamo cartoonist, ma abbiamo provato a reinterpretare sulla piazza di Ogna una versione nuova di Babbo Natale... o meglio di “Babba Nalate” (ormai conoscete il nostro spirito goliardico). Naturalmente a voi decidere se è più bella la nostra o quella di Thomas Nast...Al di là delle battute, ci piace sognare che il tutto derivi da qualcuno (san Nicola di Mira) che era solito fare i regali ai bambini poveri. Per un giorno, almeno uno, nessuno ci tolga i sogni, la magia di un concerto o di un canto di Natale. E quando arriveranno i fantasmi del passato, del presente, e del futuro avremo fatto tanti errori ma non quello di non aver sognato. E di aver vissuto.Sotto l’albero di Natale cosa desideriamo? Desideriamo che Babbo Natale porti a tutti i donatori i sogni che osano fare (parafrasando una frase di "Over The Rainbow", brano tratto dal film "Il mago di Oz"), desideriamo che possa portare loro tutto quello che desiderano, desideriamo che l’anno prossimo ci regali tutta la generosità che i donatori hanno dimostrato quest’anno e desideriamo che non smettano di credere di poter salvare vite. Grazie a Niki, anche sul nostro sito non manca la neve. E con un po' di fantasia, se ben ascoltate, Babbo Natale canta Happy Christmas (War is Over) di John Lennon. Che sia un meraviglioso Natale. Come i donatori insegnano, ci auguriamo che sia Natale tutti i gioni. Ma vogliamo “far parlare” di Natale qualcuno che lo ha fatto sicuramente meglio di noi attraverso le note. Spazio quindi alla musica. Il primo brano che proproniamo è "Thank God It's Christmas" dei Queen. Proprio donando in aferesi nella sala in cui avvengo le donazioni a Bergamo, allo stereo c'era un Greatest Hits del mitico gruppo britannico. "La luna e le stelle sembrano enormi fredde e luminose. Speriamo che la neve renderà questo Natale un buon Natale, i miei amici, il mondo trascorrerà assieme questa notte speciale perché è Natale. Grazie a Dio è Natale per una notte. Grazie a Dio è Natale... Fa che sia Natale ogni giorno".

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AvisVilla dOgna

Un anno di sito 2010 www.avisvilladogna.it

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Il rosso (Valentino) dona anche a ViennaIl rosso ti dona, anche nel 2010. Oggi prepariamo una ricetta, non una ricetta gastronomica ma una ricetta magica. No non spaventatevi, non la nuova rubrica di Benedetta Parodi Cotto e mangiato. Benvenuti nella mia cucina, la splendida cornice dalla Sala Dorata del Musikverein. Seguite scrupolosamente i consigli del maitre George Prtre (linossidabile Maestro francese che alla verde et di 85 anni dimostra lestro e la vitalit di un giovanotto) accompagnato dai suoi mirabili chefs viennesi dei Wiener Philarmoniker. Mettete a cuocere in una pentola i splendidi valzer e le polke di Johann e Joseph Strauss, metteteci un pizzico dellouverture da Le allegre comari di Windsor di Otto Nicolai, un filo dellouverture da Les fes Rhin di Jacques Offenbach (per i non esperti anche il brano che c nel film La vita bella di Roberto Benigni) e uno spicchio del Galop Champagne di Hans Christian Lumbye. Non dimenticate di salare lacqua con lallegra Marcia di Radetzky. Mentre aspettate di deliziarvi di questo, preparate a parte in una padella la splendida tiole Eleonora Abbagnato (palermitana e orgoglio italiano) prima ballerina allOper Garnier di Parigi, insieme al ballerino francese - sempre dellOper di Parigi - Nicholas Le Riche. Lasciatevi deliziare la vista con le splendide coreografie del ballerino e coreografo veronese Renato Zanella, classe 1961, che vanta una vasta esperienza internazionale ed stato, negli ultimi anni, anche direttore del balletto dellOpera di Stato di Vienna. dalla splendida Eleonora. Ora dopo scolato, mescolate aggiungendo gli splendidi fiori di Sanremo. Aggiungete infine le riprese tv di Karina Fibich, regista attiva alla SWR e alla ORF. Servite il tutto con un rosso dannata, il Rosso Valentino indossato dalla splendida Eleonora. Lasciatevi deliziare il palato con questa splendida ricetta conosciuta come Concerto di Capodanno 2010 (trasmesso il 1 gennaio 2010 su Rai Due alle ore 14.00). Da mettere su una tavola imbandita di lustrini e le paillettes. Gastronomicamente la ricetta anche conosciuta come Gli Italiani a Vienna (Eleonora Abbagnato, Renato Zanella e lo stilista Valintino), ovvero gli italiani che fanno onore allItalia allestero. Non ci rimane che chiudere con un vestito scollato di Benedetta Parodi (per chi ci conosce: sappiamo che rimarrete disgustati anche solo dallidea), unghie coloratissime, orecchini lunghi e sguardo ammiccante. Cotto e mangiato: Benedetta questa la ricetta che vorremmo sempre in televisione. Scherzi a parte quando abbiamo visto la bellissima Eleonora Abbagnato vestita di rosso, non abbiamo potuto fare a meno di pensare: "Se ci fosse stata lei nella foto sulla piazza di Ogna...". Il Rosso (Valentino) le dona, ma soprattutto dona un tocco in pi a Vienna e, perch no, speriamo anche all'Avis Il brano su cui balla la splendida Eleonora Johnann Strau: Ein Herz, ein Sinn (Polka mazur, op. 323) "Un cuore e una mente sola

Donazioni di sangue Avis Villa d'Ogna: record nel 2009

Prego parta pure la musica. E vai di Disco Samba (dei Two Man Sound): Brasil, Pepe pepepepe, "Eh meu amigo Charlie Brown", Zazuera, Zazuera, Ay Ay Caramba A-E-I-O-U IPSELON O le le, o la la, pega no ganz, pega no ganz coriandoli e trenino. E adesso diamo i numeri: 563 donazioni nel 2009. Nel 2008 erano 408 (dati forniti da Avis provinciale Bergamo). Va beh, abbiamo appreso la notizia non proprio con il proverbiale self control anglosassone ma almeno questa volta, se siamo particolarmente goliardici e gioiosi non per colpa nostra. Noi diamo i numeri tutto lanno come potete vedere da quello che scriviamo, ma i dati parlano da soli Grazie a tutti i nostri donatori! Il 2009 stato per Avis Villa un anno composto da "Giorni Meravigliosi" (Beautiful Day - U2). E complimenti a chi dirige questa splendida orchestra: Franco e Marino. Il carattere vulcanico di Franco e la tenacit di Marino sono riusciti a trasmettere ai donatori la passione e la possibilit di aiutare in concreto a salvare delle vite. Per dare i numeri invece sul sito ci abbiamo pensato anche noi (il gruppo sito Niki & Co.), ma credeteci che ci venuto facile. Abbiamo uno scoop: il video dellinizio dellavventura tra Franco e Marino. Traduzione non letterale. Marino: Perch provare?. Franco: Coraggio mai mollare. Andremo daccordo. Beh, lo sappiamo, lincontro non risale proprio al 1936 come quando usc nelle sale cinematografiche Tempi Moderni (Modern Times), ma davanti ai primi dubbi iniziali e ai problemi (per esempio proporre una nuova gestione informatizzata dei dati, la gestione e la creazione del sito, sul calendario decidere se inserire il Babbo Natale o la Babba Natale, gestire i pazzi del sito Niki & Co, etc.) sia Franco sia Marino, hanno deciso di non mollare mai. E non hanno mollato mai anche i donatori che hanno fatto s che un sogno si potesse tramutare in realt. SMILE! O meglio sorridiamo tutti insieme. Il brano fu composto da Charlie Chaplin come detto per il film Tempi Moderni del 1936. In seguito, nel 1954, sulla base del film, John Turner e Geoffrey Parsons scrissero le parole che divennero storia grazie a Nat King Cole. Noi preferiamo questa versione originale alle molte - pur belle - che seguirono realizzate tra gli altri da Michael Jackson. Tristezza e felicit Cosa sarebbe luna senza laltra? E quindi vogliamo dedicare due brani a tutti i donatori Avis Villa. Il primo proprio Smile di Nat King Cole: Sorridi, anche se il cuore ti duole - sorridi, anche se si sta spezzando - quando ci sono nuvole nel cielo - ci passerai sopra - se sorridi attraverso - la tua paura e al dolore - sorridi e forse domani - scoprirai che la vita vale ancora - la pena di essere vissuta - se tu solo sorridi. E per i momenti felici che i donatori hanno saputo regalare, dedichiamo il brano Beautiful Day degli U2: E' un bel giorno, il cielo a portata di mano - e tu ti senti come se fosse un bel giorno - E' un bel giorno - non lasciarlo trascorrere (It's a beautiful day - Sky falls, you feel like - It's a beautiful day - Don't let it get away). Ed proprio un giorno meraviglioso: con un po di fantasia e con una bombetta Franco si tramuter in Charlie Cahaplin, mentre con molta pi fantasia (ci stiamo attrezzando ma non garantiamo il risultato) Marino diverr Paulette Goddard (la ragazza coprotagonista di Tempi Moderni). Quindi con tutti i donatori "Never Say Die": mai mollare puntando ad aumentare sempre le donazioni. Anche perch da "Disco Samba", se si molla, si fa presto a passare a "Disco Inferno"

dei Trammps. Ci conoscete e sapete che non riusciamo a rimanere seri pi di tanto: attenti altrimenti rifacciamo partire Disco Samba

Claudia Bidasio for AvisLadies & Gentlemen: Claudia for Avis. Et volil un meraviglioso servizio, realizzato dall'altrettanto meravigliosa giornalista Claudia Bidasio, nella quale si promuove la donazione di sangue. E se ve lo dice persino Claudia di correre a donare il sangue Beh fermi! Va bene correre a donare il sangue perch ve lo dice Claudia, ma almeno finite di leggere il testo no? Niki? A eccoti. Ti avevamo avvisato di non correre al centro: anche se sei arrivato primo al centro fino a quando non hai letto tutto questo articoletto, il centro rimane chiuso. Ormai dovreste conoscerci e quindi conoscete lo spirito goliardico del crazy team di Niki & Co. L'Avis di Villa d'Ogna a dir poco onorata per il servizio televisivo realizzato da Claudia: grazie di cuore! Grazie di cuore anche a Niki, che ha promosso insieme a Claudia la realizzazione del servizio. Ad entrambi soprattutto, grazie per aver dato spazio in televisione alla solidariet e allaltruismo che da sempre i donatori di sangue dimostrano coi fatti. E in un periodo dove le isole dei famosi e i grandi fratelli la fanno da padrone, sappiamo che non cosa da poco! Come spiega bene Claudia durante il servizio: Donare sangue un gesto di grande solidariet. Una piccola sacca spesso pu fare la differenza e salvare una vita. A fare la differenza sono soprattutto i giovani che negli ultimi anni si sono avvicinati con entusiasmo all'associazione e ne sono l'anima. Wow per lavis le parole di Cluadia sono musica per le nostre orecchie. Meglio di un concerto di Mozart. Ma questa volta facciamo scacco matto facendo noi uno scoop: Claudia stata una donatrice di sangue ed ha effettuato due donazioni ad Esine. Claudia se vuoi "trasferirti" all'Avis Villa noi ti accogliamo a braccia aperte . Per Claudia apriamo il centro anche prima, anche perch Niki rimasto chiuso dentro (braccia aperte incluse). Di belle ragazze eh... pardon, di donatrici (belle) di sangue l'avis ha sempre bisogno. Claudia ci diceva giusto giusto che voleva provare a fare una donazione in aferesi: a Piario non possibile, ma magari se lo chiede Claudia a Bergamo, pu essere che prima o poi unapparecchiatura per laferesi a Piario la si possa portare no? Lo sapete che non riusciamo ad essere seri per troppo tempo, ed per questo che abbiamo "sfruttato" sia Niki sia Claudia per promuovere la donazione di sangue con un sorriso sulle labbra. Ma unapparecchiatura per lafersi a Piario proprio un bel sogno. Plasmaferesi (o aferesi in generale) a Piario, Claudia Sweet Dreams. Sogni belli come il brano degli Eurithmics. Dai Niki, svegliati: Claudia not included. Adesso puoi correre al centro di Piario.

Se telefonando... Passato, presente e futuro dei telefoni cellulariBy Paolo Fornoni "Parole parole". Chi non ricorda questa bellissima canzone del 1972 portata al successo dalla splendida voce di Mina cantata insieme ad Alberto Lupo? Come? Ah gi, ci sar sicuramente qualcuno che non se la ricorda anche perch datata... Va bene, mettiamo la domanda cos: chi non ha mai sentito questa meravigliosa

canzone? Purtroppo non sono qui per parlarvi di musica ma bens di un nuovo appuntamento con la nostra rubrica technology. E Mina allora? Appunto non c'entra nulla, o quasi. La splendida tigre di Cremona - la sua voce rimarr nella storia cos come i violini stradivari - cantava anche un altro splendido brano: Se telefonando. La musica di questa meravigliosa canzone era composta da Ennio Morricone. Visto che nel precedente articolo si partiva proprio dal grande Morricone, ecco svelato perch Mina. Certo, Mina nel 1966 nel suo se telefonando non poteva proprio pensare ai telefoni cellulari, ma ha me ha fatto scattare l'intuizione per questa nuova rubrica. Anche perch oggi se telefonando significa farlo col cellulare. Quindi perch non parlare di cellulari? Ecco fatto... Gi dalla fine della seconda guerra mondiale esistevano delle apparecchiature in grado di inviare e ricevere dei segnali audio ma pesavano circa 80 Kg e consumavano tantissimo. Beh dai, non proprio del tutto agevole, per cui nessuno pi si lamenti del vecchio cellulare... La prima vera chiamata da un telefono cellulare portatile avvenne nel 1973 nei laboratori della Motorola ma commercializzato solamente 10 anni dopo con il modello DynaTAC 8000X. Non era diciamo alla portata di tutti (ci credo con quello che pesava... Va bene, basta battute): costava sui 4000$ e la batteria durava solo 35 minuti. Col tempo e con le varie evoluzioni, si riusciti a creare telefoni sempre pi piccoli (quelli che quando vuoi digitare un numero, clicchi tre tasti) e performanti. Ma da qualche anno si sta assistendo a un cambio di rotta: telefoni grandi e con un ampio schermo stanno conquistando il mercato. Perch questo? Perch le donna hanno borsette pi grandi... Non dai, scusate la battuta. Semplice! Ormai non vengono pi usati per le solite telefonate o per i classici messaggi di testo ma anche per ricevere email, navigare in internet, parlare in chat con gli amici, interagire con i vari social forum preferiti, navigazione satellitare ecc... Insomma per dirla in breve essere on-line. Ma non solo essere on-line, ma anche essere fashion: vuoi mettere come sei bello con un cellulare ultima moda? A essere sinceri per gi da vari anni la societ RIM proponeva terminali in grado di fare quasi tutto questo con i BlackBerry ma erano soprattutto usati in ambito aziendale e non certo per tutti. Anche se siamo nella rubrica Avis Technology, vi invito a fare un giro a Bergamo: nel quartiere di Longuelo nello spazio Polaresco c' una bellissima mostra di statue realizzate con vecchi cellulari e componenti tecnologici: non perdetela. E' andato in onda iol messaggio promozionale...Dai adesso prometto: basta battute. l fenomeno esploso verso il 2007 con l'introduzione nel mercato da parte di Apple del telefono iPhone. Al tempo non brillava certo per le sue caratteristiche hardware ma i tecnici Apple avevano capito meglio di tutti cosa il mercato chiedeva: una interfaccia semplice, pulita e facile da usare con un sistema operativo veloce. Il tutto accompagnato ad uno schermo multitouch capacitivo e dall'introduzione di app Store (una centrale dove poter

scaricare ed arricchire il proprio telefono con applicazioni di vario genere). L'unico vincolo che richiedeva era quella di avere una connessione ad internet per i vari servizi che offriva. E' stata una mossa rischiosa perch cambiava radicalmente il concetto di telefono ma rilevatasi alla fine vincente. Vincente perch ha vinto l'idea che con telefono non solo si telefona... E poi volete mettere un nuovo spot del tipo: Toglietemi tutto ma non il mio iPhone. Quasi meglio della Breil. Per dare qualche numero fin'ora ha venduto circa 3 miliardi di applicazioni con una disponibilit di circa 130 mila applicazioni sullo store. Per quanto riguarda invece il settore internet mobile solo in Italia il 78% delle pagine web viene fatto da un dispositivo iPhone, il 16.8% viene visualizzato con un Nokia e con il suo Symbian. Seguono poi Android di Google e BlackBerry rispettivamente con il 2.82% e 2.38%. Numeri impressionanti con un fatturato da capogiro (anche se i capogiri li fa venire anche la pubblicit Breil con Charlize Theron) e che immediatamente tutti hanno cercato di copiare o quanto meno imitare. Si capito che per fare fatturato bisogna fornire agli acquirenti applicazioni a basso costo (molte costano circa 79 cent. parecchie pure gratis) con disponibilit immediata, senza preoccupazioni su come si caricano ed installano. Ecco cos che nel giro di breve tempo nascono anche ovi store per nokia, android market per google, app world per BlackBerry e windows mobile application per windows. Nel software telefonico si sta assistendo a un cambio epocale: oramai non son pi le varie marche che decretano il successo di un terminale ma bens da che sistema operativo montato e dai servizi che riescono a fornire. Molto si sta ancora sviluppando come per esempio il nuovo sistema operativo Maemo di Nokia (progetto ambizioso che permette di usare il proprio telefono come un computer in quanto si tratta di una vera e propria distribuzione linux completa) che promette un passo avanti nella gestione dei telefoni e che sostituir il vecchio symbian sui cellulari di fascia alta Tra le novit anche il nuovo Android di Google che, entrato nella telefonia in silenzio, prevede un boom per il 2010 con contratti con le pi grandi compagnie telefoniche (HTC, Sony Ericsson, Motorola ecc...). E' proprio il caso di dirlo: da se telefonando a se chattando... C' grande attesa per la fine del 2010 anche per la versione 7 di windows mobile che dovrebbe portare con se grosse novit anche se ultimamente si sta assistendo ad un calo di vendite. Tutto questo anche possibile anche in virt del fatto che i telefoni diventano sempre pi performanti con processori potenti, schede grafiche 3D e memoria espandibile. Insomma per dirla in breve dei mini pc. In un mercato cos florido ed in continua espansione difficile prevedere cosa ci riserver ancora il futuro. Staremo a

vedere. E, se i cellulari potessero parlare, per passare da Mina a Lucio Battisti, ne sono certo direbbero: Chiss che sar di noi, lo scopriremo solo vivendo (Con il nastro rosa Lucio Battisti). Fonti http://it.wikipedia.org http://www.macitynet.it

Maurizio Fiora for AvisLadies & Gentlemen: Maurizio for Avis. Et volil un meraviglioso servizio, realizzato dall'altrettanto "meraviglioso" giornalista Maurizio Fiora, nel quale il presidente dell'Avis Provinciale di bergamo, oscar Bianchi, traccia un bilancio dell'anno 2009. No, non un errore: abbiamo volutamente iniziato l'articolo nello stesso modo di quello fatto in onore di Claudia. Entrambi i servizi sono fantastici, molto ben curati e siamo certi che sia le parole di Maurizio sia quelle di Claudia smuoveranno i cuori di tutti facendoli accorrere al centro di Piario. Adesso che abbiamo scritto le cose ufficiali lasciateci sfogare passando a quelle ufficiose. I servizi, come detto, sono bellissimi tutti e due, ma le foto dei due giornalisti... Non possiamo giudicare ma le mettiamo entrambe, giudicate voi:

Abbiamo deciso quindi di realizzare un sondaggio (come ce ne sono tanti in giro purtroppo...) e questo il risultato. Alla domanda "E' pi bella Claudia Bidasio o pi brutta la foto di Maurizio Fiora?":

il 63% degli intervistati ha risposto "Claudia Bidasio, ma sono domande da fare? Vogliamo il suo numero di cellulare";

il 66% degli intervistati ha risposto "Mamma mia che foto orribile, ma chi ? E s che un bravo giornalista!"; lo 0,1% degli intervistati ha risposto "Maurizio Fiora! E' mio cugino"

il 23% degli intervistati ha risposto "Non so, non mi interessa. Anche perch ho lasciato a casa gli occhiali"

Lo sappiamo, vi chiederete come mai la somma non faccia 100...ce lo chiediamo anche noi! Infatti su un campione di 100 intervistati hanno risposto in 152,1. Scherzi a parte ringraziamo Maurizio per la professionalit con la quale ha realizzato il servizio e per aver scovato durante l'intervista la notizia che potrebbe vedere l'Avis di Bergamo accreditata per la donazione di cellule staminali del cordone ombelicale.

Bergamo da record: un 2009 con 37 donatori di organi e 172 trapianti di organiRecord a Bergamo per i donatori di organi segnalati nel 2009 portando cos i trapianti a quota 172. Grazie alla preziosissima collaborazione con gli ospedali pubblici e accreditati della provincia, la Bergamasca si attesta al primo posto tra le aree della Regione Lombardia sia per i donatori segnalati che per i prelievi. I trapianti sono quindi aumentati del 33% rispetto al 2008, a differenza del dato nazionale di un aumento pari a + 7%. Gli Ospedali Riuniti registrano inoltre un secondo primato: resto d'Italia. I dati della provincia di Bergamo parlano chiaro, portando la provincia orobica ad attestarsi ai vertici dellarea della Regione Lombardia come donatori di organi. In provincia i donatori di organi sono stati 37 cos ripartiti: 28 agli Ospedali Riuniti (ventuno i prelievi eseguiti, tre i donatori non idonei e quattro le opposizioni al prelievo), 7 al Bolognini di Seriate e 2 al Policlinico San Marco di Zingonia. Di questi potenziali donatori (6 in pi rispetto al 2008) 26 hanno effettivamente donato gli organi, portando come detto Bergamo al primo posto per donazioni effettuate, al pari di Varese. L'aumento dei donatori effettivi agli Ospedali Riuniti ha superato quindi il 90%, mentre il dissenso alla donazione si attestato al 14%, ben al di sotto del dato 2008 (22%), ma anche delle medie provinciale (19%), regionale (23%) e nazionale Risultati che sicuramente mostrano il buon cuore dei (30%). bergamaschi. Questi soni i dati emersi dall'analisi preliminare diffusa nei giorni scorsi dal Nord Italia Transplant Program. sul fronte dell'opposizione al prelievo i rifiuti allespianto di organi sono la met rispetto al

Risultati che fanno ben sperare Dati come detto incoraggianti come spiega Mariangelo Cossolini, Coordinatore al prelievo e trapianto d'organi della provincia di Bergamo: I dati bergamaschi sono molto incoraggianti, segno che le numerose iniziative promosse dall'ospedale con le Associazioni di settore per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei trapianti stanno dando i

risultati sperati. Cossolini pone lattenzione sullinformazione che devessere posta in ambito della comiunicazione: Solo una corretta informazione sulle modalit di prelievo degli organi e su come questi verranno utilizzati genera un clima di fiducia tra il cittadino e il personale sanitario. La scelta di donare comunque libera e va rispettata anche l'opposizione, l'importante dare un'informazione precisa e corretta a tutti i cittadini, perch possano decidere consapevolmente. Nello stesso tempo - conclude Cossolini - occorre potenziare la rete gi esistente tra gli ospedali della provincia: questa l'unica strada per non perdere alcun donatore. Quali trapianti e a chi sono stati effettuati nel 2009 ai Riuniti? Ai Riuniti nel 2009 sono stati eseguiti sugli adulti 28 trapianti di cuore, 55 di fegato, di cui 2 con tecnica split, 17 di polmone, 33 di rene, 6 di doppio rene, 1 combinato cuore-rene, 1 combinato fegato-rene e 1 combinato pancreas-rene; nei bambini sono stati eseguiti 27 trapianti di fegato, di cui 20 con tecnica split, 1 combinato intestino-fegato e 2 multiviscerali (intestino, fegato, pancreas e milza). Soddisfazione ai Riuniti Carlo Bonometti, direttore generale dei Riuniti non nasconde la propria soddisfazione: In particolare siamo l'ospedale italiano che esegue pi trapianti di fegato pediatrico e siamo l'unico centro italiano autorizzato per i trapianti di intestino e multiviscerali nei bambini. Tutto questo possibile grazie a un costante e accurato programma di formazione del personale, che oggi vede tutti gli operatori capaci di "fare squadra" e lavorare con convinzione e in perfetta sintonia e sinergia per dare una nuova vita a chi in lista d'attesa. (Fonte Leco di Bergamo 3 febbraio 2010) Lavis c! (L'avis Villa d'Ogna pure) Un buon cuore che ha visto infine anche lavis provinciale di Bergamo crescere: come abbiamo gi descritto in precedenza le donazioni di sangue e di emoderivati sono arrivate a 67.000 (un incremento rispetto allanno precedente di 2.000 unit) e un totale di 35.000 donatori attivi. Come sempre vi lasciamo con un meraviglioso brano dei Roxette: Listen To Your Heart. Ascolta il tuo cuore quando ti sta chiamando, ascolta il tuo cuore non c' nient'altro che puoi fare (Listen to your heart when he's calling for you. Listen to your heart there's nothing else you can do). E tutti insieme, ascoltando il cuore, possiamo fare tanto!

LAvis va a scuolaSiglato luned 22 febbraio 2010 il protocollo dintesa tra AVIS Nazionale e il Ministero dell'Istruzione, Universit e Ricerca (MIUR). Presenti allincontro Presidente Avis Nazionale Vincenzo Saturni, Rina Latu, vice-presidente vicario e responsabile dell'Area scuola e Formazione, e Sergio Scala, per la Direzione dello Studente, Partecipazione, Integrazione e Comunicazione. Laccordo rimarca la proficua collaborazione tra AVIS e MIUR - gi sancita da due precedenti intese del 2004 e del 2007 -, per la promozione della cittadinanza attiva nelle scuole di ogni ordine e grado. In pratica

lAVIS si impegner a elaborare, in cooperazione con le singole scuole e con il coinvolgimento diretto degli insegnanti, progetti finalizzati a promuovere l'educazione alla salute, alla convivenza civile, sociale e solidale. Viene confermato, inoltre, l'importante ruolo di AVIS nella sensibilizzazione degli studenti ai valori del dono gratuito, volontario e anonimo del sangue. Il documento avr durata triennale e sar trasmesso a tutti gli Uffici scolastici regionali e provinciali. Il MIUR, infatti, diffonder questa intesa nelle scuole per favorire la programmazione di specifiche attivit di educazione e informazione. La collaborazione prevede l'istituzione di un gruppo di lavoro nazionale paritetico, composto da due membri designati dal MIUR, da due membri designati dall'AVIS e coordinato da un Presidente di nomina Ministeriale. Tale gruppo curer la corretta applicazione del protocollo, individuando le modalit idonee per la pi ampia diffusione delle iniziative che verranno attivate e per le azioni di monitoraggio degli interventi posti in essere. Soddisfazione e compiacimento confermano allunisono Vincenzo Saturni e Rina Latu: Un accordo che conferma il grande ruolo educativo e formativo della nostra Associazione all'interno della Scuola e della societ tutta. Grazie al supporto del MIUR, lAVIS potr diffondere i suoi principi e i suoi valori nelle Istituzioni scolastiche italiane, per contribuire alla costruzione di una societ sempre pi attenta al prossimo. Altro che Malizia profumo dintesa Questa volta vi lasciamo con Education (istruzione) dei Pearl Jam che ci pongono una domanda: E la mia istruzione tutto quello che sono ora? (Is my education all i am now?). Ecco perch l'avis va a scuola. Buon ascolto

17 febbraio: in ricordo di Luigi Marangoni direttore sanitario del Policlinico di Milano ucciso dalle BrDietro ogni atto di terrorismo, dietro ogni aberrazione della storia, in fondo non c altro che un amore mancato (Zomberos Diego Cugia) 17 febbraio 1981: morire con la sola colpa di aver testimoniato contro infermieri vicini allAutonomia colpevoli di danneggiamenti gravi. Morire con la sola colpa di condannare linsano gesto di alcuni infermieri che staccavano la spina ai frigoriferi che contenevano il sangue per le trasfusioni, che cos andava buttato. In un corto circuito ideologico a sparare furono le Br. Alle 8,20 del mattino del 17 febbraio 1981, Luigi Marangoni usc con lauto dalla rampa del garage per recarsi al lavoro. Il commando era gi l in agguato. In quattro, armati di mitra e di lupara, bloccano subito lauto di Marangoni e sparano in tre su di lui. La corsa al Policlinico fu inutile e Marangoni mor lasciando la moglie Vanna Bertel , la figlia Francesca di 17 anni e Matteo di 15 anni. Si possono avere delle idee, si possono discutere tutte le idee, ma quando si impugna una pistola per far valere la propria idea si passa da un circuito ad un corto circuito. No politics or religion allAvis e questo vale sempre. Associazione apolitica e areligiosa, non lo trovate fantastico? Non giudichiamo nessuno e non ci permetteremmo mai di farlo: ci ha semplicemente colpito il fatto

di come partendo da una ideologia si possa arrivare a staccare la spina ad un frigorifero che contiene sangue per far in modo che vada buttato. Ma chi siamo noi per descrivere quello che avvenne? Avete ragione. Come sempre lasciamo parlare chi lo sa fare meglio di noi. E allora riportiamo un brano del libro di Mario Calabresi (giornalista, direttore de La stampa e figlio del commissario Calabresi) tratto dal libro Spingendo la notte pi in l (Capitolo 8). Non siamo dei braveheart e ammettiamo che leggendo le parole di Francesca e di Vanna siamo rimasti colpiti. Non vogliamo condannare nessuno, e come diceva giustamente Fedor Dostoevskij: Il grado di civilizzazione di una societ si misura dalle sue prigioni. Per questo non sappiamo cosa sia la condanna, ma le parole di Francesca ci sembrano pi che appropriate: Dovrebbero essere almeno condannati al silenzio sociale: non hanno da insegnare niente. E per una volta Nascondo la testa voglio affogare il mio dolore, nessun domani, nessun domani.(Hide my head I want to drown my sorrow - No Tomorrow - No Tomorrow): il brano Mad World (tradotto Mondo folle) del gruppo Tears for Fears (Lacrime per paure) (nel video la versione di Gary Jules). Perch se comprendere impossibile, conoscere necessario (P. Levi). Ci dobbiamo salutare (Capitolo 8 del libro Spingendo la notte pi in l di Mario Calabresi) Per carit, io non ho mai visto Bambi, n lho mai fatto vedere ai miei bambini. Francesca Marangoni mi guarda come a dire: Fossi matta!. Siamo seduti sulla panchina dei giardini della Guastalla, alle spalle dellUniversit Statale, accanto al Policlinico di Milano, lospedale in cui suo padre fu direttore sanitario fino al 17 febbraio 1981, giorno in cui le Brigate Rosse gli spararono sotto casa. Da quasi otto anni tengo un ritaglio dellEspresso che la riguarda. In un lungo articolo, intitolato Le vittime dimenticate raccontano, lei parlava dellaffiorare dei dolori improvvisi e raccontava proprio di quando aveva pianto in un cinema. Inizia a raccontarmelo: Il film era Una domenica in campagna di Bertrand Tavernier. La storia di un vecchio pittore francese che riunisce fuori Parigi tre generazioni famigliari. Succedono le cose classiche: si mangia, si discute, si litiga, poi arriva la figlia e nella scena finale balla con il padre anziano. Un ballo daddio. Lei lo fa sapendo che forse lultima volta. Francesca si interrompe, si morde le labbra, poi cominciano a scendere le lacrime e mi dice con la voce che sussurra: Ecco, io ho pensato che non avrei mai potuto farlo, che lui non ci sarebbe stato al mio matrimonio, non avrebbe mai visto i miei figli. Piange ancora, ventisei anni dopo, nella pausa pranzo che mi ha regalato. Nella foto che sua madre tiene sul tavolo del salotto li si vede insieme lultima estate, in Inghilterra, davanti al castello di Leeds: il padre ha un giubbino di renna, davvero giovane, lei una bella ragazza di sedici anni coi jeans rossi. Si capisce che avevano unintesa speciale. Piange e non si vergogna, scuote la sua testa bionda: Ho due bambini, di sette e quattro anni, non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. Il pi grande ha saputo qualcosa dal cugino e un giorno mi ha chiesto: Ma il nonno morto perch cera la guerra?. Lui pensava che ci siano i buoni e i cattivi e che in guerra alla fine vincano i buoni. E difficile spiegargli che no, non cera la guerra, cera qualcuno che si sentiva in guerra, che lo aveva deciso da solo, che si mise a sparare. Ma non ho il coraggio di dirglielo, non ho parole e cambio discorso. Tutto ci mi fa soffrire troppo. Io ho sviluppato negli anni una sensazione di estraniamento. Francesca Marangoni lavora nel padiglione del Policlinico che porta il nome di suo padre, al centro per il coordinamento dei trapianti. E medico anche lei: A dire la verit, non avevo la vocazione per la medicina, per era nellaria, tutti si

aspettavano che lo facessi. Se rinascessi mi piacerebbe stare in mezzo ai libri, alla carta, e non ai morti ma so che a lui avrebbe fatto piacere. Lospedale era la sua vita e pensare che fu uninfermiera, una caposala, a segnalarlo ai brigatisti della colonna ospedaliera. Qui, a pochi metri da dove siamo seduti, si prepar la morte di suo padre, ma lei non ha voglia di parlare degli ex terroristi, prova fastidio per il dibattito sulla possibilit che possano lavorare nelle istituzioni o essere eletti in Parlamento. Dovrebbero essere almeno condannati al silenzio sociale: non hanno da insegnare niente. Se hanno fatto un percorso di reinserimento e di recupero meglio per loro, ma per me non cambia nulla, nessuno riporta indietro quello che non c pi. Certo, non mi sembra che debbano essere recuperati pi di altri che hanno fatto altri delitti. I terroristi ho voluto guardarli in faccia: sono andata ai processi nellaula bunker di via dei Filangeri, l al carcere di San Vittore. Nelle gabbie cera tutta la colonna Walter Alasia, sembrava di essere in un girone dantesco: urlavano, ci insultavano, ci voltavano le spalle, mangiavano, una volta si misero a tirarci dei panini. Un giorno, mentre parlava il nostro avvocato, una coppia si mise a fare sesso davanti a tutti. I carabinieri se ne accorsero, scoppi una gazzarra. Oggi mi viene quasi da ridere a ripensarci: il giudice li richiam chiedendo rispetto per la vedova; lavvocato di uno di questi disse, rivolto a mia madre, Ma la signora non si offende, ma lei sbott: E invece mi offendo s!. Insomma, erano dei cazzoni tremendi. Ma questo messaggio non passato: i brigatisti si portano dietro unaura di persone impegnate, di combattenti, invece erano dei poveretti che facevano lotta armata per riscattare delle vite senza prospettive, gente povera di idee e di spirito. Lunico a colpirmi fu il capo colonna, Vittorio Alfieri: era sempre zitto e seguiva ogni parola. Alla fine ci scrisse una lettera, riservata, in cui ci chiedeva scusa. Degli altri non so pi nulla. Non credo che ce ne sia pi dentro nessuno e francamente non lo voglio sapere. Per fortuna i nostri non erano cos famosi da essere seguiti dalla televisione, da meritare interviste o scrivere sui giornali. Perlomeno questo dispetto non lho avuto. Mi capitato di incontrare alcune volte una delle persone che avevo visto al processo Avevo memorizzato perfettamente la sua faccia e quando lho rivisto a un parco giochi per bambini sono rimasta bloccata. Tutte le volte ho pensato di avvicinarmi a lui per dirgli: Guarda che io so chi sei: ti ho visto nella gabbia. Solo queste parole poi non ho avuto il coraggio e me ne sono dispiaciuta. A me sembra che la societ in generale abbia solo un rispetto formale per noi e per chi morto, sintetizzabile nella formula il dolore dei parenti. Qui allospedale per capita di trovare tracce cere di mio padre, che vanno al di l delle targhe e delle celebrazioni. E vivo nella memoria di molti infermieri che erano stati a lezione da lui, di qualche collega. Mi fermano e mi raccontano. Mi emoziono, lo sento vicino. Francesca ricorda benissimo lamarezza del padre quando venne messo sotto accusa in ospedale per aver testimoniato contro degli infermieri vicini allAutonomia colpevoli di danneggiamenti gravi (staccavano la spina ai frigoriferi che contenevano il sangue per le trasfusioni, che cos andava buttato), o quando volantinarono contro di lui allingresso: Quella mattina avevo un compito in classe di greco, ero in prima liceo classico al Beccaria, e quando tornai a casa lo trovai distrutto, cera rimasto malissimo: lo accusavano di essere servo dei padroni perch era nella commissione che autorizzava le cure terminali. Da tempo veniva minacciato: Io lo sapevo ma non pensavo potesse succedere davvero, finch una mattina mi spieg che non mi avrebbe pi accompagnata a scuola per non fare sempre la stessa strada. Temeva lo gambizzassero e diceva: Chiss se potr ancora camminare o sciare. Hanno scelto di colpirlo anche perch era un obbiettivo facile, comodo. Se avessimo abitato in centro, in una via piccola e stretta dove non ci si pu fermare e appostarsi, forse sarebbe ancora vivo.

Invece abitavano di fronte allo stadio San Siro, in una via spaziosa, e Luigi Marangoni venne ucciso mentre usciva con lauto dal cancello. La moglie lo stava guardando dalla finestra. Vanna Marangoni lo faceva ogni mattina: Cos mi sembrava di proteggerlo. Quel giorno ho sentito dei colpi, ma era carnevale e ho pensato a dei botti. Poi mi accorgo che la sua macchina si fermata perch sul passo carraio c una Ritmo bianca a ostruirgli luscita. Due persone con la coppola e gli occhiali scuri salgono in fretta sulla Fiat e poco pi in l recuperano una persona. Lauto di mio marito rimane ferma, allora capisco e penso: E successo, questa volta successo davvero. Scendo di corsa in vestaglia e camicia da notte, la portinaia cerca di fermarmi: Non esca, sparano. Le dico: Ma non capisce, per mio marito. Ma quando sono fuori non lo vedo, allora penso che lo abbiano rapito e mi si riaccende la speranza. Poi mi avvicino alla portiera e mi accorgo che riverso sul sedile. Ho aperto lo sportello, mi sono inginocchiata e lho abbracciato; era tutto coperto di vetri, perdeva molto sangue dalla nuca. Gli ho messo le mani sul viso per farmi sentire, per dargli calore, anche se non cera pi niente da fare. Ho capito che la nostra vita insieme finiva in quel momento e gli ho detto: Ci dobbiamo salutare. Prima che lo caricassero sullambulanza gli ho chiuso gli occhi. Nel volantino di rivendicazione cera scritto che era un servo dello Stato e della Dc. Vanna Marangoni parla con voce bassa, molto gentile: E pensare che la Dc non laveva neppure mai votata, era liberale, pignolo, lavorava tantissimo, aveva fatto pulizia alle camere mortuarie spostando tutti quelli che facevano affari con le pompe funebri. Poi sera fatto nemici andando a testimoniare insieme a tre infermieri nel processo per i danneggiamenti. Gli infermieri vennero gambizzati allinterno dellospedale, per lui ci fu la condanna a morte. Prima per fecero a tempo ad accusarlo, volantinando un articolo pubblicato sul Giorno, di aver negato il diritto di andare alle terme ad alcuni dipendenti di una banca e di averlo fatto per interesse. Torn a casa si mise a piangere. Era il 31 gennaio. Si rese conto che era un segnale. Quella notte mi svegli e mi disse: Ricordati che sono un uomo onesto e che mi devi volere bene. Ti chiedo perdono se vi lascer soli, ma non colpa mia. Non aggiunse altro. Questa signora minuta resta in silenzio a lungo, lo sguardo perso nei ricordi o forse nella nostalgia per quanto non c stato, poi aggiunge solo unultima frase: E stata una cosa inutile, non servita a nessuno, ma io sono stata defraudata, mi hanno levato una parte della mia vita. A fine 2005 mamma era andata a trovarla, aveva parlato a lungo, anche lei era rimasta colpita dal tono pacato e dal peso del dolore che questa donna esprime. Quando era uscita mi aveva chiamato dal cellulare, mentre tornava a casa. Mia madre una persona focalizzata sullidea di camminare e guardare sempre avanti, di lavorare per la riconciliazione, il perdono, la sostiene una fede vitale e fortissima, ma quel pomeriggio aveva una voce scossa e mi disse: Vedi, Mario, lho ascoltata a lungo, ho ripensato a voi, a papa Gigi, a tutti quelli che abbiamo conosciuto in questi anni che non riescono a ritrovare la forza di vivere, a quello che ci hanno fatto, a quanto siamo stati tutti lasciati soli e a come tutto sia passato in cavalleria e mi preso lo sconforto: siamo stati tutti troppo buoni, tutti troppo pazienti.

StupiditDue cose sono infinite: l'universo e la stupidit umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi. (Albert Einstein) Quanto aveva ragione il buon vecchio Albert Non dovrebbe accadere che una ragazza di ventanni si permetta di dire ad una coetanea alle prese con la leucemia e coi relativi effetti collaterali: Quanto sei bella. Non dovrebbe accadere che una madre e la figlia reduce di un trapianto di midollo, entrambe di Valbondione, si sentano lanciare da una ragazza che passa con lauto davanti agli Ospedali Riuniti di Bergamo un messaggio cos stupido. Non

dovrebbe succedere se la stupidit non esistesse. Ma quello che successo a Natalina Conti e a sua figlia Francesca. Segno che Einstein aveva proprio ragione. Ma di fronte a tanta stupidit, per fortuna c anche tanto buon senso: e lo dimostrano i giovani amici di Francesca di Valbondione. A raccontarlo proprio la madre Natalina a Leco di Bergamo di sabato 23 gennaio 2010: In questi mesi i giovani che conosciamo ci hanno dato tante lezioni. Gli amici di mia figlia sono quasi tutti di Valbondione, perch noi veniamo da l. Nelle settimane di ospedale si son fatti su e gi per la valle pi volte dopo il lavoro per salutare attraverso il vetro. Quando i medici le hanno vietato la piscina, improvvisamente nessuno della compagnia aveva pi voglia di nuotare. E quando Francesca, in agosto, ha dovuto rientrare in ospedale per il trapianto, tutti hanno rinunciato alle vacanze per starle vicino. E proprio questi ragazzi in merito alla vicenda occorsa fuori dallospedale commentano: Quella lera f de co (Era fuori di testa)!. Hanno detto tutto loro e noi non aggiungiamo niente. Se volete vi invitiamo a leggere la lettera di solidariet inviata da Jeremy, anch'egli malato di luecemia. Come Avis Villa abbiamo visto il buon cuore della gente di Valbondione che ha deciso di fondare unAvis e quindi di salvare vite! A Francesca, oltre a tutta la nostra solidariet (si ringrazia la redazione de L'eco di Bergamo per aver riportato la presente iniziativa a pagina il 24 gennaio 2010), ci sentiamo di regalare questa citazione: Beauty is in the eye of the beholder (La bellezza nell'occhio di chi guarda) di Margaret Wolfe Hungerford. E chi fa stupide azioni sicuramente bella non pu essere. Friedrich Schiller era solito dire: Contro la stupidit gli stessi dei lottano invano.. Proprio per questo Dante scrisse: Non ragioniam di lor (o di lei), ma guarda e passa (Divina Commedia Inferno Capitolo 3). E allora non curiamoci della stupidit e lasciamoci andare alle splendide note di Eric Clapton con Wonderful Tonight. Abbandoniamoci al splendido brano e alle sue parole: poi mi chiede: sono bella?. Rispondo si, sei splendida stasera. Mi sento splendidamente perch vedo la luce dellamore nei tuoi occhi e la pi grande meraviglia di tutto questo (And then she asks me - Do I look al right - And I say yes, you look wonderful tonight - I feel wonderful Because I see-ee the love light in your eyes - And the wonder of it all).

Avis zona di Piario: Jennifer e Jim promuovo la donazione di sangueGrace (Jennifer Aniston): Organizziamo una donazione di sangue. Hanno bisogno del mio sangue: il mio un gruppo sanguigno molto raro. Io sono AB positivo. Bruce Nolan (Jim Carrey): E poi quelli ammucchiano tutti i sacchetti in un magazzino chiss dove, lo surgelano nella ghiacciaia e poi raccontano in giro che manca. Come vedrete nello spot, invece Ma lasciamo parlare Jennifer e Jim. Ringraziamo di cuore Bergamonews per aver riportato la notizia sul proprio portale

Noi preferiamo parlare di Avis Zona di Piario: grazie alle risorse dellAvis di Zona, per tutto lanno 2010, sar

possibile mettere in onda sulle emittenti televisive Antenna2 (per lambito territoriale della media e alta Val Seriana e Valle Borlezza) e Pi Valli Tv (per lambito territoriale di Bossico, Sovere, Val Camonica, Val Cavallina ma anche Valle Seriana fino a Bergamo - Sondrio e Valtellina) uno spot televisivo realizzato ad hoc per promuovere e la donazione di sangue. In questa decisione di puntare sullinformazione e sulla comunicazione c molto di Franco Scandella. Franco, con passione, dedizione, e un gran cuore ha creduto di poter far s che tutte le avis che fanno riferimento al centro di Piario, possano avere le stesse opportunit. E cosa c di pi democratico che poter far passare in televisione un unico spot per tutte le avis, personalizzato con le date delle donazioni e le avis che effettuano la raccolta al centro di Piario, che promuove la stessa finalit e la donazione di sangue? Per molte avis soprattutto per quelle con meno risorse finanziarie - sarebbe stato preclusa la possibilit della messa in onda dello spot televisivo a causa dei costi. Grazie allavis zona 4 invece, tutte le 11 avis che fanno riferimento al centro di Piario, godranno dei benefici della messa in onda degli spot. Quando si pensa allAvis di zona, nel nostro caso allAvis zona di Piario, bisogna pensare alla condivisione di sforzi e di fondi per svolgere attivit sovra comunali, attivit che per il loro costo e per la loro portata, non sarebbero realizzabili se non con una volont comune. Grazie al fondamentale contributo di Franco, e alla sua passione, lAvis di zona va ad integrare il lavoro che le singole avis portano avanti con tenacit, dedizione e passione nel proprio ambito. Questa integrazione, grazie agli sforzi posti in essere da Franco nellAvis di zona porta un duplice vantaggio: avere una nuova fondamentale collaborazione tra le avis di zona e salvaguardare lautonomia di ogni avis che ha aderito al progetto di zona. Franco ha permesso di far capire che la finalit della zona di Piario, non assolutamente quella di interferire nelle singole decisioni delle avis, bens quella di creare nuove opportunit. Come avvenuto anche per il calendario realizzato per il 2010, lunione fa la forza. Tutti per uno, uno per tutti: lasciamo i tre Moschettieri ad Alexandre Dumas e ci teniamo Jennifer. S, magari Dai lo sapete che ci piace scherzare. Volevamo dire che lasciamo a Jennifer Aniston e a Jim Carrey invitarvi a donare sangue. Molliamo gli ormeggi e partiamo dunque sicuri che con Franco al timone, non perderemo mai la rotta. Lo stesso Franco, ci guider come la Stella Polare, verso mondi sconosciuti, dove il sogno di non far mancare sangue l dove vi bisogno, possa divenire realt. Siamo diventati troppo seri? E' vero: altro che Franco: Jennifer Aniston! Mai fidarvi dei pazzi Niki & Co.: come sapete George adesso fidanzato con Elisabetta per cui ci ha passato la sua rubrica. A lui non serve pi. Se per rivuole la sua rubrica e ci lascia Elisabetta, visto che nostro amico per questa volta accettiamo di buon grado lequo scambio. Per adesso, visto che noi abbiamo la sua rubrica e lui Elisabetta, non possiamo fare un torto a George e passare a tutti i suoi numeri di cellulare. Per questo Jennifer not included. Dai, per questa volta ve lo concediamo ci facciamo un auto battuta: va bene i sogni, ma sperare sempre nei miracoli Touch! (Nelle foto Jennifer Aniston e Jim Carrey... Ops: Jennifer Aniston e Jennifer Aniston, ma vi assicuriamo che un errore di impaginazione. O forse no...).

Avis Villa dOgna: 100 accessi from Sweden

Cento! Cento! Cento!. Ok laccesso giusto. E vai di Iva No non quella che bisogna versare allufficio delle imposte. Vai di Iva Zanicchi. Ma anche no. Non preoccupatevi, non siamo diventati folli tutto di colpo: 100 sono le visite (o visitors come li chiama il nostro contatore, visto che sono tornati di moda) al nostro sito dalla Svezia. Dopo gli Usa, Uk, siamo arrivati allambito traguardo anche in Sweden. E gi ci immaginiamo latmosfera della premiazione a Stoccolma o a Oslo (qualora il governo svedese volesse darci il Nobel per la Pace le gemellaggio con le svedesi. Siamo molto interessati agli usi e alle consuetudini locali, soprattutto alle bellezze storico artistiche della Svezia. Come non ci credete? Sempre i soliti diffidenti. Va bene. Intendevamo gli svedesi (in senso generico): se proprio dobbiamo, andiamo a fare un giro anche a salutare Carlo XVI Gustavo di Svezia. Se poi ha una moglie o una figlia bella come Letizia Otis, moglie di Felipe delle Asturie futuro erede al trono di Spagna, ci andiamo volentieri. Se poi ha anche la bellezza e la classe di Carla Bruni partiamo s Niki aspetta Va beh, visto che stiamo aspettando laereo, finiamo il testo e poi partiamo subito. Se proprio non ha moglie e figlie cos ben dotate ci "accontenteremo" delle svedesi. Adesso vi lasciamo: stanno annunciando il volo e non vorremmo perdere laereo. Ah dimenticavamo un avviso per Franco e Marino: gli accessi da UK sono 218. Mentre noi ci "sacrifichiamo" andando in Svezia, voi dovete andare da Carlo e Cammilla Parker Bowles (La foto di Camilla pu avere effetti indesiderati. Non somministrare alle persone di et inferiore ai 76 anni. Ma anche a quelle di et superiore. Prima dell'uso leggere attentamente le avvertenze e le modalit d'uso. La foto pu nuocere gravemente alla salute). Dai laereo arrivato: Svezia arriviamo (o meglio Victoria Silvstedt arriviamo)! Vi lasciamo come sempre con un brano. Quando si parla di Svezia e di musica si parla di Abba. E quale brano meglio di I Have A Dream degli Abba si addice ai donatori di sangue? Abbiamo un sogno come quello di Martin Luther King nel discorso di Washington del 28 agosto 1963: salvare delle vite. I donatori grazie ad un gesto tramutano un sogno in realt. Ho un sogno una fantasia che mi aiuta ad attraversare la realt e la mia destinazione ne fa valere la pena (I have a dream - a fantasy - to help me through reality and my destination - makes it worth the while). ) e le parole di rito: Non ce lo aspettavamo. E vai con lacrime.

Gli accessi sono reali, ma in verit lo diciamo, ci immaginiamo un viaggio premio al team Niki & Co. per proporre un

8 marzo: auguri a tutte le donne da Avis Villa dOgnaC' qualcosa di pi bello al mondo che una donna non lo contenga gi in uno sguardo? - Fabio Volo Quando si parla della festa della donna, si pensa alle mimose. Bello, ogni occasione quella giusta per festeggiare ed ogni occasione giusta per regalare un fiore ad una donna. Ma il fiore un gesto che se non seguito dal buon cuore, ahi noi serve a poco. Per questo preferiamo s parlare di 8 marzo, ma la data deve essere legata indissolubilmente a quelle del 25 novembre in cui si celebra la giornata internazionale per eliminare la violenza delle donne (come avevamo promesso riproponiamo sotto larticolo che avevamo inserito sul nostro sito in occasione di tale ricorrenza). Perch per fare festa prima bisogna prima eliminare la violenza a cui certe donne sono ancora sottoposte. Solo per curiosit provate a cercare su Google eliminare violenza dal mondo e vedrete che lAvis Villa dOgna c. Magari qualcuno penser che stiamo parlando di piaghe sociali relegate a paesi sottosviluppati. No, stiamo parlando di cose che avvengono tra noi. Nel 2009 a Milano, 928 donne hanno chiesto aiuto per aver subito una violenza sessuale o un abuso domestico di natura fisica o psicologica. E nella met dei casi laguzzino luomo con cui hanno scelto di convivere (nel 37% dei casi si tratta del marito e nel 12% il compagno). La cosa che ci ha colpito che gli abusi sono in aumento a livello nazionale: da quando stata introdotta la legge sullo stalking, 5.000 sono state le denunce registrate a cui vanno aggiunte 1.000 arrestare. Dati che fanno sicuramente pensare e che fanno riflettere. Anche perch chi osa fare violenza su una donna semplicemente una persona che dimostra tutta la sua debolezze e le sue paura. Non volevamo essere cos seri, ci conoscete e ci piace essere come al solito goliardici: oggi lo siamo pensando alle donne che da sempre sono le muse ispiratrici e che regalano ad ogni uomo la speranza e la voglia di essere migliore. Regalatevi per cui una sera tutta per voi: oggi vi concesso tutto. Noi festeggiamo insieme a voi, ma non fermatevi alle classiche feste con i quattro uomini che si mettono in mutande (non prendete i vizi degli uomini - in questo luomo avvantaggiato avendo circa 2.000 anni di esperienza) appagando cos la vanit dei quattro che si sentiranno degli dei. Girate per i vostri paesi, per le citt e fate sentire che ci siete e che le citt o i paesi sono vostri. E ricordate agli uomini, qualora se lo siano dimenticato, che le citt e i paesi sono vostri non solo l8 marzo ma tutti i giorni dellanno. In un giorno cos speciale auguri a tutte le donatrici: credeteci quando vi diciamo che a Piario vi ammiriamo mentre donate sangue e ammiriamo la vostra tenacit e la vostra forza di volont. Da voi abbiamo molto da imparare: a volte vi vediamo far pi fatica nel donare rispetto agli uomini, ma la volta dopo siete l di nuovo pronte a donare. E col vostro esempio ci insegnate quello che conta veramente nella vita. Auguri a tutte le donne che ci aiutano a Piario nella sala ristoro al bar. Auguri infine a tutte le donne che ci sono vicine, donando a Bergamo o col sito: i vostri consigli e le vostre critiche ci spronano sempre a non mollare. "Ascoltate (e leggete) con orecchi pazienti e noi ci sforzeremo di

rimediare i nostri difetti" (William Shakespeare- Romeo e Giulietta): di difetti ne abbiamo tanti ma non abbiamo perso la speranza di essere migliori. Vi regaliamo un fiore virtuale consigliandovi un libro che ogni donna dovrebbe leggere e ogni uomo dovrebbe studiare: Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes. E per la festa della donna un brano le cui note speriamo possa toccare il cuore ad ogni donna ma ancor pi, possa far breccia nel cuore di ogni uomo che non rispetta una donna: Shes always a Woman (Lei sar sempre una donna) di Billy Joel. Perch una donna ti pu condurre alla vita, ti pu prendere o lasciare, una donna ti pu uccidere con un sorriso, pu ferirti coi suoi occhi, una donna in anticipo rispetto al suo tempo, una donna non si arrende mai, non si d mai per vinta, una donna tirer fuori il meglio o il peggio di te "Ma puoi incolpare solo te stesso, perch per me (e noi aggiungiamo per noi dellAvis Villa) Lei sar sempre una donna". Auguri a tutte le donne.

25 novembre: Giornata Internazionale per eliminare la violenza contro le donne (International Day for the Elimination of Violence against Women)"Forse questo ultimo atto destinato a ribadire una fondamentale verit: che dalla violenza non pu e non mai potuto nascere nulla. Per tutti quelli nati sotto una stella arrabbiata, per paura che ci dimentichiamo quanto siamo fragili". (Fragile - Sting) E' 25 novembre tutti i giorni! L'avis di Villa d'Ogna ripropone periodicamente in home page l'articolo sul 25 novembre: la lotta contro la violenza un gesto di civilt. L'articolo rimane invece fisso nelle news. O "25 novembre" tutti i giorni, o non "25 novembre" mai (libera interpretazione dei brani "Thank God It's Christmas" dei Queen "Fa che sia Natale ogni giorno - Let it be Christmas every day" e "O Natale tutti i giorni..." di Luca Carboni). Se chiedete ad una persona dell8 marzo subito in qualche modo risponder Festa della donna. Ma del 25 novembre poco si sa, non ci sono fiori in ballo e file dai fioristi (nemmeno la domanda Ti piacciono i fiori? Vorresti fare il fiorista? anche se non abbiamo mai capito perch una persona per essere ritenuta normale debba rispondere allo stesso modo ad entrambe le domande). Una guerra silenziosa, come quella che alcune donne sono costrette a vivere nelle proprie case, proprio il luogo dove ci si dovrebbe sentire al riparo dal mondo per poter portare il giorno dopo nuove speranze. Speranze spezzate, perch alcune cose non si dimenticano: si pu vivere una vita avendo la vita gi spenta dentro. Perch certe cose non si superano e il pensiero va ad una ragazza, Valentina Cavalli. Il corriere della sera scriveva (sul sito 14 luglio 2008): Veniva da Casale Monferrato, Valentina. Con tutto l'entusiasmo dei suoi 22 anni. Studiava medicina e aveva un fidanzato che amava. Tutto finito una sera di giugno del 2002, mentre Valentina e il suo ragazzo amoreggiavano in auto in un parcheggio. All'improvviso l'orrore, che distrugge per sempre i

sogni e la vita di questa dolce e bella ragazza. Due uomini assalgono la coppietta, massacrano di botte il ragazzo e violentano a turno la ragazza, mente un terzo complice fa da "palo". Due ragazzi della Milano bene che avevano infierito crudelmente su di lei. Non sera arresa, aveva fatto denuncia, sostenuto le indagini, sino allarresto dei responsabili, sino al processo ancora in corso. Aveva mostrato sempre determinazione e coraggio, ma anche qualche cedimento, qualche paura, come riporta "La stampa". Quel giorno Valentina Cavalli, come ha raccontato la madre ai giornalisti de La Stampa, (articolo del 12 luglio 2008) morta una prima volta. La ferita non mai guarita. Mamma, sai cos' che mi sconvolge di pi? E' che quei due non mi hanno neanche chiesto scusa, non sembrano pentiti. La prigione non li aiuter a rendersi conto della brutalit che hanno commesso. Hanno bisogno di un percorso interiore per rendersi conto del male che mi hanno fatto: questo quello che diceva Valentina. Valentina ha deciso di staccare la spina gioved 11 luglio 2008, 6 anni dopo lo stupro subito, dopo aver superato lultimo esame della specializzazione in neuropsichiatria. Luca Barbarossa present nel 1988 un brano dal titolo Lamore rubato. A Valentina hanno rubato lamore "Solo il 4% delle donne vittime della violenza denuncia il proprio carnefice. Le altre pagano anche per lui": chi paga per i peccati dell'uomo? (slogan della giornata del 2008 di Telefono donna che ha realizzato il poster sopra). Sappiamo che il giorno Internazionale magari non servir a molto ma se serve a qualcosa gi molto. Una volta mi hanno detto: Non devi essere sempre contro, devi essere anche a favore. Quando non ci sar pi nulla contro cui essere contro, sar il primo ad essere a favore ho pensato. Ho invece risposto: "Certo che sono a favare di qualcosa: sono a favore di chi contro qualche cosa che non va". Ormai conoscete questo sito e sapete che siamo solitamente goliardici. Ma oggi non ne siamo capaci e ve ne chiediamo scusa. Ci sono parole troppo gelate per sciogliersi al sole (Fabrizio De Andr - La guerra di Piero). E queste parole le lasciamo dire a Franca Rame nella sua testimonianza (avvisiamo che la testimonianza molto toccante e forte). Oggi ci sentiamo di regalare ad ogni donna, in particolar modo alle nostre donatrici, non fiori o diamanti (ci hanno inculcato lidea che lamore si dimostra cos. Un diamante per sempre: un oggetto inutile se dietro on ci sono buoni sentimenti, aggiungiamo noi), ma bens un libro: Donne che corrono coi lupi Clarissa Pinkola Estes -. E dopo averlo letto regalatelo ad ogni uomo. Lamore rubato - Luca Barbarossa La ragazza non immaginava - che anche quello fosse l'amore - in mezzo all'erba lei tremava - sentiva addosso ancora l'odore - chiss chi era cosa voleva - perch ha ucciso i miei pensieri - chiss se un giorno potr scordare - e ritornare quella di ieri

La ragazza non immaginava - che cos forte fosse il dolore - passava il vento e lei pregava - che non tornassero quelle parole. Adesso muoviti fammi godere - se non ti piace puoi anche gridare - tanto nessuno potr sentire - tanto nessuno ti potr salvare

E lei sognava una musica dolce - e labbra morbide da accarezzare - chiari di luna e onde del mare - piccole frasi da sussurrare - e lei sognava un amore profondo unico e grande pi grande del mondo - come un fiore che stato spezzato - cos l'amore le avevan rubato La ragazza non immaginava - che cos lento fosse il dolore - stesa nel prato lei piangeva - sulle sue lacrime nasceva il sole - e lei sognava una musica dolce - e labbra morbide da accarezzare - chiari di luna onde del mare - piccole frasi da sussurrare - e lei sognava un amore profondo - unico e grande pi grande del mondo - ma il vento adesso le aveva lasciato - solo il ricordo di un amore rubato - come un fiore che stato spezzato - cos l'amore le avevan rubato

6-13 marzo 2010: settimana della donazione del sangue dei volontari in servizio civileUna settimana dedicata interamente alla donazione del sangue dei volontari in servizio civile. Questa l'iniziativa nata da un'idea dellAVIS che si svolta dal 6 al 13 marzo 2010 in occasione del nono anniversario dell'approvazione della Legge 64/2001, che ha istituito il Servizio Civile Nazionale. Promotori dell'evento sono stati l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC), il Centro Nazionale Sangue (CNS) e Coordinamento Interassociativo dei Volontari Italiani del Sangue (CIVIS), di cui fanno parte AVIS, Croce Rossa, FIDAS e Fratres. La presentazione dellevento avvenuta mercoled 3 marzo 2010 nella sala stampa di Palazzo Chigi. Alla conferenza erano presenti il senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al Servizio Civile; lonorevole Leonzio Borea, capo dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile; il dott. Giuliano Grazzini, direttore del Centro Nazionale Sangue; il dott. Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale FIDAS; il dott. Vincenzo Saturni, presidente nazionale AVIS; la dott.ssa Maria Vittoria Torresi, presidente nazionale donatori sangue Croce Rossa e infine il dott. Luigi Cardini, presidente nazionale Fratres e coordinatore pro tempore CIVIS. Venerd 5 marzo 2010 al Quirinale si tenuta la cerimonia di inaugurazione alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (come vedete alla fine George c' sempre ), a cui hanno partecipato anche due volontari di Servizio Civile attualmente impegnati in AVIS, Francesco Briganti e Alessandro Gentile. Il capo dello Stato, durante la cerimonia, ha dichiarato: il tempo per me pi prezioso e gratificante quello che dedico a iniziative cos, che mi danno forza, convinzione, sostegno e fiducia, pi di tante altre di situazioni di lavoro pi tese e difficili. Per Napolitano il momento di farla finita con le generalizzazioni sui giovani e con le semplificazioni e i luoghi comuni. E bravo George! Un'iniziativa che ha visto l'avis in prima linea come ha chiarito il Presidente Avis nazionale Vincenzo Saturni: La promozione del dono il principale obiettivo associativo e perch AVIS da diversi anni ente di Servizio Civile. La nostra Associazione attualmente accoglie oltre 200 giovani volontari in Servizio Civile che, su tutto il territorio nazionale, sono diventati parte integrante della realt avisina, partecipando alle attivit quotidiane e diffondendo i valori di generosit e solidariet. Saturni ha spiegato le finalit della settimana: Promuovere uno stile di vita sano, attento agli altri e al proprio benessere psicofisico, che diffonda un

atteggiamento sensibile verso le richieste e i bisogni della propria comunit. Il volontariato - ha concluso infine Saturni - deve rappresentare sempre di pi un punto di riferimento per le nuove generazioni, in grado di dare un grosso slancio al senso civico e all'impegno sociale. Tra le altre, anche l'Avis Regionale Lombardia ha aderito alliniziativa. Delle molte azioni che sono state attuate per contattare i 1400 volontari di servizio Civile attualmente impegnati in Lombardia, due meritano di essere menzionate: linvito alla donazione mediante l'invio di una mail (virtuale o cartacea) con allegata una cartolina che riporta su un lato le principali indicazioni sanitarie per diventare donatori di sangue; realizzazione di una locandina promozionale che stata inviata a tutti gli Ospedali e ai "Punto Regione" presenti nei capoluogo di provincia. E a livello locale? Anche lavis Villa d'Ogna, insieme a tutte le avis che fanno riferimento allunit di raccolta di Piario, sono state vicine col cuore alliniziativa. Per donare sangue a Piario basta presentarsi ed iscriversi allAvis (si vedano le pagine Perch donare sangue, Iscriversi? Why Not? e per il calendario delle donazioni Piario: il centro di raccolta presente su questo sito). No politics or religion, questo vale sempre, ma pensiamo che il riconoscimento sia il giusto merito istituzionale a tutti i donatori di sangue, al di l di ogni convinzione politica di religione. Quello che interessa allAvis donare il sangue in modo anonimo volontario e gratuito. E chiaramente, donare il sangue senza distinzione di razza, credo politico o religioso e senza distinzione di sesso. Perch allAvis siamo tutti uguali! Siamo stati troppo seri? E vero. In effetti il crazy Team Niki & Co. se proprio bisogna incontrarsi con qualche parlamentare, voleva proporre un incontro con Giovanna Melandri e Marianna Madia ma anche Mara Carfagna, Giorgia Meloni. Per condicio rispettata, ma soprattutto noi siamo per le quote rosa! E visto che ci siamo volevamo invitare anche lonorevole Giulia Bongiorno ma alla condizione che portasse Michelle Hunziker (parlando seriamente per un attimo nel novembre 2009 hanno fondato lassociazione Doppia difesa che raccoglie fondi per combattere la violenza sulle donne). Quindi siamo partiti da Giovanardi e siamo arrivati a Michelle Hunziker. Wow, non male vero? AllAvis Villa dOgna il rosso ti dona. E il rosso come dona a Michelle Proprio Michelle come cantavano i Beatles: Michelle ma belle, sont le mots qui vont trs bien ensemble, trs bien ensemble (Michelle mia bella sono le parole che vanno molto bene insieme, molto bene insieme). Per oggi thats all I want to say ( tutto quello che voglio dire), non prima per di invitarvi tutti a donare sangue: I need you! (Ho bisogno di te!). Buon ascolto.

Avis e con lUILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare"Dispiega le mie ali, contro ogni barriera, perch la Libert un diritto di tutti": questo il motto della Giornata Nazionale UILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare.

Da venerd 12 a domenica 14 marzo 2010 le protagoniste della manifestazione sono state, come sempre, le Farfalle della Solidariet: coloratissimi peluche ripieni di ovetti di cioccolato che sono stati distribuiti in oltre 500 piazze delle principali citt italiane dai volontari UILDM. La manifestazione ha visto la preziosa collaborazione di altre associazioni volontarie quali AVIS, Fondazione Telethon e di altri partner presenti sul territorio. "Una citt possibile: la donazione minima di 5 ha contribuito alla realizzazione del progetto. Si garantiscono cos la mobilit delle persone con disabilit colpite da distrofie o altre malattie neuromuscolari. Si potuto inoltre dare un contributo reale all'assistenza delle famiglie di queste persone nelle loro attivit quotidiane. Un contributo che ha consentito quindi di attrezzarsi di mezzi di trasporto come furgoni specializzati e persone specificamente e altamente formate anche da volontari. Uniniziativa quindi indispensabile, come ha chiarito il presidente nazionale UILDM Alberto Fontana: I fondi raccolti l'anno scorso - ha spiegato - sono stati destinati alla formazione e al sostegno del volontariato a favore della mobilit delle persone con disabilit e delle loro famiglie sul territorio di ben 12 Sezioni Provinciali UILDM. Queste ultime sono 76 e l'obiettivo finale di realizzare Una citt possibile in ognuna di esse. Dal 6 al 14 marzo 2010 si potuto inoltre, donare 2 euro inviando un SMS al 45504 o donare 5 o 10 euro chiamando da telefono fisso. Quindi se avete visto nelle piazze le farfalle della solidariet e i volontari, niente paura! E visto che si parla di Libert, non possiamo che lasciarvi con Freedom! (libert) '90 di George Michael. Perch l'Avis alle persone malate di distrofia muscolare e alla UILDM dice: Non ti abbandoner, Non rinuncer a te (I won't let you down - I will not give you up). Dai vi lasciamo con goliardia: come vedete George c' sempre.

Un amore, un sangue, una vita... devi fare ci che riesci"Gli occhi fanno quel che possono, niente meno e niente pi... Tutto quello che non vedono perch non vuoi vederlo tu". [Cosa vuoi che sia - Ligabue] Venite al centro di Piario e vedrete di cosa capace il cuore...

Uno dei 100 brani pi belli del secolo scorso One degli U2. Quando lo sentii per la prima volta, rimasi quasi estasiato. Come spesso accade per i brani in inglese, pi lo ascoltavo, pi mi accorsi che il brano non era solo stupendo dal punto di vista musicale, ma era

meraviglioso per le parole in esso contenuto. "La musica per una canzone un po' come il sesso, le parole invece sono come far l'amore". [Dal film "Scrivimi una canzone"] Vi riporto un pezzo del brano: s'addice benissimo a chi dona il sangue. "One love, one blood, one life, you got to do what you should" ovvero, come scritto nel titolo "Un amore, un sangue, una vita... Devi fare ci che riesci". E donando sangue molto si pu fare: in modo gratuito, anonimo e volontario. Non so quale gesto sia pi nobile... E come continua lo stesso brano: "Una vita con gli altri, fratelli, sorelle. Una vita ma non siamo uguali... dobbiamo sostenerci a vicenda, sostenerci l'un l'altro". Se facciamo seguire alle parole i fatti... molto si pu fare. E lo si pu fare anche con un sorriso sulle labbra... Perch " meglio fare una cosa seria sorridendo, che fare una cosa stupida seriamente". Perch "la risata eterna se la gioia vera"! (Laughter is eternity if the joy is real) [Get On your Boots - U2]. Anche perch "ogni generazione ha una possibilit per cambiare il mondo, triste la nazione che non ascolter i suoi ragazzi e ragazze" [I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight - U2]. "Siete voi giovani che dovete tirare i sassi nei vetri. Cos, quando i vetri si rompono, noi vecchi ci rendiamo conto che era il momento di cambiarli" [Ferruccio Parri, si rivolse cos nel 1959 ad un giovane ventitr anni: quel giovane era Giampaolo Pansa uno tra i pi grandi giornalisti dei nostri tempi]. E allora largo ai giovani che con le loro idee e la loro energia tanto possono fare per l'Avis e per il mondo della donazione di sangue.

100 donazioni di midollo osseo agli Ospedali Riuniti di BergamoGli ospedali Riuniti di Bergamo hanno fatto 100! Wow! Non sembra un sogno? 100 donazioni di midollo osseo destinate al trapianto in persone affette da malattie del sangue - quali leucemie e anemia aplastica - o da alcune malattie genetiche che possono essere curate appunto solo mediante il trapianto. Di tempo ne passato dal lontano 1989 quando fu istituito il Registro nazionale donatori di midollo osseo (Ibmdr) con sede a Genova, che raccoglie a tuttoggi i dati genetici di tutti i donatori italiani iscritti nei Registri provinciali condividendoli con tutti i principali registri mondiali. Cos come di tempo ne passato dal 1990 quando si fond lAdmo (Associazione donatori midollo osseo) che prese

avvio agli Ospedali riuniti di Bergamo un anno dopo. Dal 1991 ad oggi, gli iscritti sono 9.532. Un indice di 9,54 iscritti ogni 1.000 abitanti: il dato bergamasco doppio a quello registrato sul territorio nazionale. Tanta acqua sotto i ponti passata dal 1995 quando avvenne ai Riuniti il primo trapianto di midollo osseo. Ma c un filo che congiunge il passato al presente per proiettarsi al futuro: il buon cuore! Un cuore che ha portata a realizzare ai Riuniti 77 donazioni per Centri di trapianto italiani e 23 per l'estero (Germania, Usa, Inghilterra, Spagna, Australia, ecc.). Un risultato che frutto della perfetta collaborazione tra il Laboratorio di Immunogenetica e l'Ambulatorio di Aferesi dell'Unit di Immunoematologia e di Ematologia dell'ospedale. Paroloni per i profani come noi non semplici, ma che nascondono sotto passione, dedizione, qualcosa senza cui non vivi dimostrate da sempre nei donatori bergamaschi, come chiarisce Anna Falanga, primario di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dei Riuniti: Queste attivit non potrebbero essere svolte se non vi fossero donatori motivati e volontari sempre pronti a portare il messaggio della donazione in tutte le piazze della nostra provincia. Un risultato che non si raggiunge soli come esplica la dott.ssa Falanga: Un particolare ringraziamento va quindi all'Admo che in tutti questi anni stata sempre vicina al nostro Laboratorio e con la quale vogliamo intraprendere ora un percorso, coinvolgendo l'Avis e l'Associazione "Paolo Belli", per suscitare nuove adesioni. (Fonte L'eco di Bergamo 21 gennaio 2010) 100 che numero magnifico: il traguardo, ma anche il punto di partenza per nuovi sogni. Perch i dolci sogni sono fatti di questo - Sweet dreams are made of this (Sweet Dreams Eurythmics).

Donazioni d' organi: consenso sulla carta didentit, ma solo se si vuole.Donazione dorgani che ha tenuto banco per tutto febbraio 2010. Quando si parla di donazione, di qualsiasi tipo essa sia, noi donatori di sangue siamo particolarmente sensibili. Per questo, per chi se lo fosse perso, riportiamo tutti gli articoli inerenti la donazione dorgani del decreto Milleproroghe. In pratica, in data 10 febbraio 2010 un comma al decreto Milleproroghe (lo sappiamo il nome non estremamente bello, ma dai dopo "Cotto e mangiato" ecco il dolce millefoglie) prevedeva che si deve inserire sulla carta didentit se si vuole o meno essere donatori dorgani (notizia riportata sul Corriere della Sera l11 febbraio 2010). Il giorno dopo la votazione per c stata una rettifica: il deve va sostituito con il pu. La carta didentit quindi pu contenere o meno ( facoltativo) lindicazione se donare gli organi. Tutto chiaro? Va beh se vi siete persi, non preoccupatevi: anche noi del crazy Team Niki & Co. seduti al bar con davanti un caff (non una birra lo giuriamo), abbiamo faticato non poco a capire esattamente cosa prevedeva il comma al decreto. Prima si deve, poi si pu e intanto aggiungi, togli, taglia, incolla alla vecchia normativa, la 91/1991. Ma invece di modificare leggi vecchie aggiungendo qua e l parole, non pi semplice farne una nuova in cui vuole chi vuole donare gli organi lo possa indicare sulla carta didentit o, meglio, sulla tessera sanitaria senza tante storie? Intanto la cose certe per noi sono due: la prima che ognuno devessere libero di donare o meno i propri

organi; la seconda che chi vuole donare gli organi sia messo nelle condizioni di farlo. Anche perch, come spiega il Prof. Giuseppe Remuzzi (ricercatore e coordinatore dellIstituto Mario Negri nella sede di Bergamo, autore di 990 pubblicazioni su riviste internazionali e di 13 libri di argomento nefrologico, aurore di 470 lavori a congressi internazionali su temi di Nefrologia e Trapianto) di organi per salvare vite ce n bisogno. E chiss che un giorno di no (alla donazione di organi n.d.a.) non ce ne siano pi. Abbiamo cercato di sintetizzare il tutto, ma come detto riportiamo per completezza gli articoli tratti dal Corriere della Sera (leggermente limati" nelle parti in cui non si parlava di donazione di organi). Tutti gli articoli sono linkati al Corriere dove potrete trovare gli articoli integrali. Abbiamo deciso di inserire per primi gli articoli del Prof. Remuzzi in quanto la persona pi indicata per chiarire ogni dubbio sulla donazione degli organi. Gli altri sono stati inseriti in ordine cronologico, cos come li potete visualizzare anche sul Corriere della Sera. Wow, come siamo stati seri. Perdonateci, lo sapete che solitamente siamo goliardici ma largomento era piuttosto complesso. Visto che se siete arrivati sin qui, "ascoltate (e leggete) con orecchi pazienti e noi ci sforzeremo di rimediare i nostri difetti" (William Shakespeare- Romeo e Giulietta), cerchiamo di rimediare alle nostre mancanze Vi lasciamo come nostra consuetudine con un brano. Un brano che fece da colonna sonora ad un film che ha fatto, fa e far sognare molti bambini. E un brano del 1984 di Limahl: Never Ending Story. La storia infinita come quella che permette attraverso la donazione di organi (ma anche quella di sangue e quella di midollo osseo) di salvare vite e far s che la vita di tante persone possa continuare. Perch nelle tue mani c la nascita di un nuovo giorno (In your hands the birth of a new day). Si devono convincere le persone che donare gli organi un dovere come assistere gli anziani e vaccinare i bambini By Prof. Giuseppe Remuzzi Mai prima nella storia dei trapianti in Lombardia si erano registrate tante donazioni, Corriere della Sera, 17 dicembre. Cos la Lombardia dei trapianti fa un passo avanti, siamo a 25 donatori per milione di abitanti - contro i 19 dell' anno scorso - meglio di tante altre regioni (ma in Friuli sono passati da 24 dell' anno scorso a 40 di quest' anno e in Trentino da 18 a 40, in Toscana da 40 a 47). Purtroppo quelli che aspettano sono sempre di pi, in Lombardia e dappertutto. Cos in lista d'attesa qualcuno muore. E c' chi muore ancora prima di poter accedere a una lista. Qualcuno si chiede se il modo pi semplice non sia quello di andarselo a comperare un rene, in Cina o in India. Non va bene, naturalmente, e non dovrebbe succedere mai, ne parliamo con gli ammalati spesso, ma non basta, venuto il momento di fare qualcosa di pi. La legge non c' entra. La Toscana che fa pi trapianti della Spagna ha la stessa legge dell'Umbria, dell'Abruzzo, della Calabria, dove di trapianti se ne fanno pi o meno come in Turchia. Dobbiamo preoccuparci invece di chi - quando gli si chiede se vuole lasciare gli organi di un suo caro appena morto -

dice di no. In Lombardia succede due o tre volte su dieci a seconda degli ospedali, meno che nelle altre regioni ma ancora troppo. No non ce ne dovrebbero essere, perch per ognuno che dice di no due ammalati restano in dialisi, un grave cardiopatico muore, e se da quel cadavere si poteva prelevare il fegato, un adulto e un bambino perdono forse per sempre l' occasione di poter continuare a vivere. Cosa si pu fare? Convincere la gente che lasciare i nostri organi (quando a noi non servono pi) a chi ne ha bisogno per vivere un dovere come assistere gli anziani e vaccinare i bambini. Molto dipende da noi, si tratta di saperlo spiegare con garbo e sensibilit proprio come quando si chiede a qualcuno di lasciare gli organi dei propri cari. Forse varrebbe la pena di non chiederlo come un favore, ma di spiegare che un' opportunit che si offre di aiutare altri ammalati. Giuseppe Remuzzi Corriere della Sera - 20 dicembre 2009 Otto su dieci diranno s By Prof. Giuseppe Remuzzi Oggi per certe malattie - e in futuro saranno sempre di pi - pi semplice cambiare l' organo malato che provare a ripararlo (come per le automobili in un certo senso). Ma i pezzi di ricambio delle automobili si fanno in laboratorio, gli organi non ancora e non ce ne sono abbastanza per tutti. Oggi da noi soltanto uno su cinque di quelli che potrebbero guarire col trapianto riesce ad arrivarci. Tanti, troppi muoiono in lista d' attesa o passano il resto della loro vita legati a una macchina di dialisi. Dipende anche dal fatto che pochi dichiarano in vita di voler essere donatori. Molti semplicemente non ci pensano. Il trapianto un problema per chi malato o per quelli che ci lavorano, per la gente no, se ne parla poco o nulla. Se uno in vita non dice n s n no per la nostra legge considerato donatore (silenzio - assenso). Questo ha generato tante polemiche. La gente di leggi cos non si fida. E allora per chi muore in rianimazione con gravi lesioni del cervello si finisce per dipendere dai parenti che tre volte su dieci negano il consenso al prelievo degli organi (non sanno, disposizioni in vita non ce n' erano). Ma per ogni donatore in meno un grave cardiopatico muore, un adulto e un bambino ammalati di fegato perdono per sempre la possibilit di tornare a una vita normale e due malati di rene restano in dialisi. La legge di iniziativa parlamentare approvata ieri (il 10 febbraio 2010 nda) un grande passo avanti. Al momento di rinnovare la carta d' identit ciascuno dovr decidere se lasciare i propri organi dopo la morte a chi ne ha bisogno per vivere o se portarseli sottoterra. Otto italiani su dieci diranno s. Al momento opportuno se ne terr conto - dei s e dei no - senza pi polemiche. E chiss che un giorno di no non ce ne siano Giuseppe Remuzzi Corriere della Sera - 11 febbraio 2010 Donazioni d' organi: finalmente una soluzione? pi.

La possibilit (e non l' obbligo) di indicare sulla carta d' identit la volont di essere o non essere un donatore d' organi. Una scelta che stata giudicata da tutti un importante passo avanti. Si ritiene che questa opzione aumenter il numero dei donatori e quello delle vite salvate nei prossimi anni. Questa norma ha da subito comunque un importante pregio: quello di fare un po di chiarezza in una regolamentazione piuttosto ambigua, figlia delle polemiche che ne hanno accompagnato il varo. La legge attualmente in vigore (la 91 del 1999) prevedeva l' obbligo di esprimere la propria scelta, in mancanza del quale valeva il principio del "silenzio assenso". In pratica per non mai stato costituito un "registro delle intenzioni", mentre soltanto un milione di italiani circa, in forme diverse (iscrizione ad unassociazione o dichiarazione compilata), ha dichiarato la propria disponibilit. Nei fatti comunque nessun prelievo d'organo non mai stato effettuato senza questa dichiarazione o senza l' assenso dei parenti. Ora la "nuova" carta d' identit d la possibilit a tutti di esprimere pi facilmente il proprio parere e permette di uscire dalle contraddizioni normative. Non solo: il fatto di essere invitati a esprimersi in questo campo di per s un fatto positivo. La donazione diventer qualcosa di presente nella mente degli italiani, ha detto Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti. Anche se resta un dubbio: per chi non esprime (visto che facoltativa) la propria preferenza, che cosa succede? Dovrebbe valere sempre il "silenzio assenso" e quindi in questi casi si ricadrebbe nell'ambiguit precedente. Fermo restando che per ottenere poi un significativo aumento dei trapianti e una diminuzione delle drammatiche liste d' attesa (complessivamente 9331 pazienti al 31 dicembre 2009) non baster un' accresciuta disponibilit di organi, ma occorrer migliorare l'organizzazione negli ospedali, che un fattore altrettanto decisivo. Mi porto in tasca da tanti anni un tesserino, che non ho mai capito se avesse o no un valore legale, col quale dichiaro di essere disponibile al prelievo dei miei organi. Ora improvvisamente dopo tante polemiche e discussioni la soluzione della dichiarazione sulla carta di identit mi sembra l' uovo di Colombo. Ora il problema davvero risolto? Francesca V. Roma Renzi Riccardo Pagina 62 Corriere della Sera - 14 febbraio 2010 Marcia indietro del governo sulla donazione degli organi Solo chi lo desidera pu indicare la propria decisione sulla carta d'identit. Ma non pi un obbligo MILANO - Sulla scelta di donare o meno gli organi tutto resta come prima: l'obbligo di fare una scelta, e di indicarla sulla carta di identit, torna a essere solo una facolt. C' stata infatti una marcia indietro del governo sulla norma che avrebbe introdotto l'obbligo di indicare nella carta d'identit il consenso oppure il diniego alla donazione dei propri organi in caso di morte. Mercoled questa norma era contenuta nel maxiemendamento decreto legge milleproroghe, sul quale stata posta la fiducia. IL VERBO "DEVE" DIVENTA "PUO'" - Ma gioved il sottosegretario all'Economia Luigi Casero ha dichiarato in aula che il la parola "deve" va sostituita con la parola "pu". In sostanza la carta d'identit pu altres contenere l'indicazione del

consenso ovvero del diniego della persona cui si riferisce a donare i propri organi in caso di morte. Il Presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, spiega: stato un errore materiale del Governo, che l'esecutivo ha corretto in aula. Una norma del genere con l'obbligo di dichiarare o meno il proprio consenso alla donazione di organi sarebbe stata incostituzionale. Redazione Corriere della sera online - 11 febbraio 2010 Donazione di organi, si cambia: la scelta nella carta d'identit. La norma inserita nel Milleproroghe ROMA - Si indicher sulla carta didentit se si vuole essere o meno donatori di organi. Il documento di riconoscimento deve contenere lindicazione del consenso ovvero del diniego della persona cui si riferisce a donare i propri organi in caso di morte , prevede un comma del maxiemendamento al decreto milleproroghe sul quale il governo il 10 febbraio 2010 ha posto la fiducia. Se approvata, la novit potrebbe dare una spinta alle donazione in un Paese, lItalia, che gi si colloca tra i prima in Europa nel settore dei trapianti, con 21 donatori per milione di abitanti. Liniziativa del governo lultimo capitolo di un dibattito cominciato nel 1988, quando il tema fu discusso per la prima volta in Parlamento. Nel 1999 fu varata la legge 91 che introduce il silenzio-assenso informato. Un provvedimento che per non ha avuto completa applicazione per la mancata creazione del registro informatico dei potenziali donatori. Grazie allart. 23 della legge, sulla base del quale il cittadino pu esprimere la volont di donare - spiega il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa un milione di persone hanno comunque espresso la loro volont. Ad esempio, con una dichiarazione scritta accompagnata da data e forma, oppure con una tessera di unassociazione donatori, o ancora con il tesserino blu introdotto dal ministero della salute nellaprile 2000. Tutte queste possibilit sono ugualmente valide sottolinea Nanni Costa. La legge prevede che se una persona ha espresso la propria volont, al momento della morte se ne prende atto; se non lo ha fatto, i familiari hanno diritto ad opporsi allespianto degli organi. La 91 prevede che possa farlo il coniuge, in assenza di questo i figli e, in assenza dei figli, i genitori: Oggi, intanto, alle 11 si riunir la conferenza dei capigruppo del Senato per decidere i tempi del voto di fiducia mentre la commissione Bilancio al lavoro per il parere. Enrico Marro Corriere della Sera - 11 febbraio 2010

L'Avis Villa d'Ogna abbraccia Francesca e mamma NatalinaOggi ci arrivata una mail. Abbiamo pianto. Dai Francesca, siamo con te! Un abbraccio anche a mamma Natalina...

Bergamo, 5 febbraio 2010 Con piacere abbiamo letto su LEco di Bergamo e sulla pagina web la vostra solidariet.

In certi momenti della vita queste sono le cose pi importanti, quelle delle quali si ha veramente bisogno. Sentire che non sei solo ad affrontare la sofferenza, sapere che anche se non le vedi tutte le persone che ti vogliono bene sono l con te. Vi ringraziamo di cuore per laffetto Francesca Natalina e famiglia P.S. Colgo loccasione per inviarvi copia di una lettera che ho scritto mentre ero in ospedale con Francy.

Bergamo, settembre 2009 E uno dei tanti momenti nei quali mia figlia in questo lungo, interminabile anno sottoposta a chemioterapia e trasfusioni. Mentre osservo le preziosissime gocce che pian piano scendono a sostenerla penso alle tante persone come voi che con profonda umilt e generosit donano il proprio sangue. Immagino le vostre storie e vi vedo, padri, madri, figli, sportivi, studenti, operai, dirigenti, impiegati, medici, insegnati, tutti con un cuore grande che generosamente vi mettete al servizio dei pi indifesi. Vorrei dirvi tante cose, stringervi tutti, guardare i vostri occhi, ascoltare le vostre parole, ma so che non c gesto e non ci sono parole grandi abbastanza per manifestare a tutti voi la mia pi profonda riconoscenza. O forse una c, semplice e profonda come lamore di una madre!

A tutti voi semplicemente GRAZIE!!!

La testimonianza di Silvia: 20 anni donatrice di sangue. Le ragazze (e i ragazzi) hanno molto da insegnare!Siamo stanchi di vedere i giovani criminalizzati: I giovani di oggi non sanno cosa significa impegnarsi, I giovani di oggi non hanno nulla in testa, Ai giovani di oggi piace solo divertirsi, etc. Potremmo continuare nei stupidi luoghi comuni che circolano ma pensiamo di aver reso lidea. E vai di servizi televisivi dove intervisti un giovane, gli fai una domanda con una telecamera puntata addosso e dallemozione questo, non solo non sa rispondere ma non

si ricorda nemmeno come si chiama. Oppure intervisti un ragazzo quando ha magari alzato il gomito (come se alzare il gomito fosse un vizio solo dei giorni nostri: Bacco ha ben pi di 2.000 anni, Dioniso ancora di pi, non dimentichiamocelo) e lo fai passare per stupido. Un montaggio fatto ad hoc e il gioco fatto. E dopo vai col liscio dei titoloni, I giovani non conoscono questo o quello e dopo aver lanciato facili e infamanti critiche, vai di moralismi che si sa, non serviranno a niente se non ad aumentare lautostima delleditorialista di turno. Dopo tutto facile fare i grandi quando si mostrano i vizi (sempre degli altri, mai i propri, perch meglio puntare il dito verso gli altri piuttosto che puntarlo a se stessi) . E vai al corso di moralismo alla Lucignolo: Ehi ragazzi il vostro dj della notte che vi parla con tanto di base musicale trasgressiva Smoke On The Water dei Deep Purple per puntare il dito ancora verso i ragazzi con immagini sfuocate che fa molto ambiente metropolitano. Ma volete mettere il sensazionalismo: ti ritrovi che a farti la moralista c la bellona di turno tutta curve che ti dice pure quello che non devi fare. E vai di servizio tg, naturalmente servizio che va in onda prima di mostrare il calendario della modella di turno o consigli estivi per divertirsi sulla spiaggia. No, siamo stanchi, di chi fa programmi, servizi (sia televisivi che scritti) cos: la brutta copia di alcuni programmi che volevano portare in televisione degli approfondimenti uniti con la musica che facesse da sottofondo. Come dicevamo siamo stanchi di veder criminalizzati i giovani solo perch molti non si ricordano di esserlo stati anchessi un giorno. Siamo stanchi di vederli criminalizzati da chi ai giovani non ha dato esempi o ne ha dati di negativi. Rivogliamo le cose semplici: la semplicit di una lettera di una ragazza (la sensibilit delle donne mostra di non avere limiti: continuate sempre cos!) che scrive una bellissima lettera ad un giornale per parlare della propria esperienza. Cosa c di pi bello? Abbiamo letto con attenzione la lettera di Silvia apparsa su Leco di Bergamo e siamo rimasti colpiti come il professore ha parlato alla sua classe col cuore in mano e con sincerit, sperando che qualcuno dei suoi ragazzi comprendesse veramente che donare il sangue significava regalare la vita e aiutare concretamente qualcuno!. Ci hanno colpito le parole di Silvia quando dice che la domanda pi giusta da porsi, non perch donare il sangue, ma perch non donarlo? Nel nostro sito labbiamo scritto nelle pagina Iscriversi? Why not?, ma sentire queste parole dette da Silvia ci ha fatto effetto. Ci sono molti modi di essere solidali e di rendersi utili, ma credo che questo sia il pi concreto. Wow Silvia, non ci sono parole pi belle: siamo noi che dobbiamo imparare da te! Ma ci siamo dilungati oltremodo: ve ne chiediamo scusa ma le parole di Silvia sono sempli