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ARTIGIANATO & & imprese imprese Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza ott./nov. 2007 anno VI numero 9 periodico d’informazione tecnica e sindacale www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza Contiene I.P. e I.R. Art&Art Successo della rassegna di artigianato artistico nella sede vescovile Foto: Augusto Collini

Artigianato & Imprese | CNA Vicenza 09/2007

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Art&Art Successo della rassegna di artigianato artistico nella sede vescovile

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ARTIGIANATO&& impreseimpreseConfederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola

e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza

ott./nov. 2007anno VI

numero 9

periodico d’informazionetecnica e sindacale

www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB VicenzaContiene I.P. e I.R.

Art&ArtSuccesso della rassegnadi artigianato artistico

nella sede vescovile

Foto:

Aug

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Collin

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primo pianoprimo piano

9/2007

I contrasti in Camera di Commercio el’appello del presidente CNA, Scandian

Il dialogoprioritàda ritrovare

“Purtroppo la saggezzanon ha prevalso

dopo cinque annidi gestione condivisae di scelte unanimi

77 1010

ImpiantiLegge 46, Legge 46, dopo dieci anni dopo dieci anni la revisionela revisione

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InfortuniNon bisognaNon bisognaabbassareabbassarela guardiala guardia

“Periodico edito da CNA via Giordano 4, VicenzaRegistrazione Tribunale di Vicenza n. 1019/11.3.2002Comitato di redazione Francesco Pigato, GiuseppeMantese, Stefano Masiero, Giannina Scremin, Enrico Storti, Marco Troncon, Leonardo ZamperettiDirettore responsabileClaudio StratiRedazione e pubblicità via Giordano 4, Vicenza. Tel.0444 569900, fax 0444 961628 e mail: [email protected]., via Corbetta 9, Vicenza

Fotografi e: Augusto Collini (copertina, pag. 8, pag. 9 le due foto grandi) / E dall’archivio CNA

ARTIGIANATOARTIGIANATO&& impreseimprese

ARTIGIANATO & imprese3

NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003. Spettabile Impresa, il D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempie compiutamente informandoLa che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuoverne l’attività; 2) in relazione alle summenzionate fi nalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate fi nalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’ art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere,

in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettifi care o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Associazione Provinciale di Vicenza, corrente in Vicenza, Via U. Giordano, n. 4. Vicenza, maggio 2005

«Ci ho provato fi no all’ultimo minuto, anche

convocando intorno a un tavolo, al Viest Hotel, su-bito prima della nomina del commissario da parte del Governatore Galan, tutti i rappresentanti delle categorie economiche. Per ritrovare un dialogo, per indicare un nome comune e condiviso per la guida della Camera di Commer-cio. Nono-stante questo nostro ruolo di mediazio-ne, la saggezza non ha pre-valso e le divisioni sono rimaste. Scemata qualsia-si ipotesi di accordo, noi della CNA ci siamo dove-rosamente fatti da parte,

prendendo le distanze da quelli che vengono defi niti contrapposti “schieramen-ti” e che per noi sono solo associazioni di categoria che hanno assunto posizio-ni diverse».Silvano Scandian, presi-dente provinciale della CNA, non nasconde la de-

lusione per la situazione conflittuale sorta all’in-terno della Camera di Commercio, conclusa di recente con la nomina di

Dino Menarin a commis-sario da parte di Galan. «L’unità delle forze pro-duttive e il dialogo tra di loro sono una ricchezza che non possiamo perde-re - spiega il presidente

CNA - e bisogna pertanto rimettersi a lavorare subito per recuperarla. In questi cinque anni la gestione di Menarin ha fatto dialogare e condividere praticamen-te tutto, perchè ogni scelta, ogni decisione sono state prese all’unanimità. Que-sto ha dato lustro alla Ca-mera di Commercio e ha portato risultati interessan-ti. Capisco, anche se non

condivido, le differenze di vedute ma ora invito tutti i colleghi imprenditori delle altre associazioni a trala-sciare interessi di parte e ragionare in positivo per gli interessi dell’economia vicentina. Occorre metter-si a pianifi care in modo diverso, non da politici ma in un’ottica di concretez-za come noi imprenditori sappiamo fare».

ConciliazioneLiti tra imprese,Liti tra imprese,sperimentazionesperimentazionecon risultaticon risultati

artigianato oggiartigianato oggiFinanziaria. Alcune perplessità della CNA per la mancata centralità, dice Scandian, destinata alla micro impresa che forma il 90% del tessuto economico

«Preoccupati per le Pmi»La Finanziaria, la leg-

ge più importante dell’anno, affronta un

iter parlamentare non faci-le. Non è più una manovra “lacrime e sangue” come un anno fa, ma la preoccupazio-ne in casa CNA è palpabile.«Siamo preoccupati - dice il presidente provinciale Silva-no Scandian - perchè nono-stante alcuni innegabili se-gnali positivi, non vediamo al centro dell’interesse della manovra la micro impresa, che pur costi-tuisce il 90 per cento del tes-suto economi-co nazionale. Ci si aspettava sicuramente di più. Mi auguro che nel dibatti-to parlamenta-re arrivino dei miglioramen-ti. Purtroppo dobbiamo an-che dire che da una parte della mag-gioranza che sostiene Prodi viene accredi-tata un’imma-gine esterna negativa della c o m p a g i n e governativa, percepita dai cittadini e dalle imprese con sintomi di poca fi ducia. Il comparto produttivo avrebbe bisogno di maggiori iniezio-ni di fi ducia».Bene i primi risultati sulle politiche fi scali, l’alleggeri-mento del carico burocratico per le imprese, le misure di riduzione dell’Ici, il mante-nimento delle agevolazioni per le ristrutturazioni degli edifi ci e il risparmio energe-tico, mentre desta preoccu-pazione l’allargamento della base imponibile che potreb-be avere effetti preoccupanti sulle piccole società di capi-tali. È questo anche il giudi-zio della direzione nazionale della CNA, che valuta con

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Ci sarebbe bisognodi maggiori iniezioni

di fi ducia per le aziendeComunque qualcosa

di buono c’è. Si sperache in Parlamentopassino migliorie

preoccupazione l’abolizione degli ammortamenti antici-pati e accelerati, la limitata indeducibilità degli interessi passivi e la penalizzazione delle operazioni in leasing che potrebbero indebolire il ricorso al credito e scoraggia-re gli investimenti con effetti depressivi sulla crescita.Solo, infatti, attraverso il ritor-no a una crescita economica elevata e prolungata, sostiene un documento della CNA na-zionale, si possono raggiunge-

re e mantenere livelli di be-nessere, qua-lità della vita, eccellenza tec-nica e scien-tifi ca, peso internazionale, corrispondenti all’ambizione di un paese i n d u s t r i a -le avanzato come l’Italia. Nel mirino delle Pmi in primis l’abbat-timento della spesa pubbli-ca, chiesto da anni dalle im-prese italiane, soprattutto a livello loca-

le per dare di nuovo fi ducia agli imprenditori facendo così ripartire gli investimenti e of-frendo prospettive ai giovani.La CNA comunque non man-ca tuttavia di esprimere ap-prezzamento per alcuni punti qualifi canti, quali la decontri-buzione del lavoro straordi-nario e del salario defi nito dal secondo livello di contratta-zione e la valorizzazione del ruolo degli enti bilaterali.La CNA darà battaglia du-rante l’iter parlamentare su avanzi di gestione dell’Inail, apprendistato, Irap e costi dell’energia che fanno gra-vare sui piccoli imprenditori il regime di aiuto ai produt-tori di energia assimilata alle rinnovabili.

“Deve aver frequentato, in gioventù, eccellenti

scuole circensi Romano Prodi per riuscire a rimanere in equilibrio sulla esile corda go-

vernativa, nonostante le continue folate di vento che gli arrivano da tutte le parti. Come se non ba-stassero le bordate dell’opposizione, che peraltro fa il proprio mestiere, un giorno sì e l’altro pure ci si mettono anche gli “oppositori interni”. Una volta è Giordano che rivendica l’applicazione del programma, un’altra è Mastella che pretende au-tonomia, un’altra ancora è Dini che non garanti-sce il suo voto se...Se poi sinistra radicale e centristi prendono una

pausa, ecco il Fondo Mo-netario che chiede più rigore, o Almunia che ricorda gli impegni eu-ropei, oppure Draghi che rimarca la problematicità dei conti pubblici. Se ci fosse il Nobel per la pazienza il nostro Roma-no, come lui stesso ha am-messo, non avrebbe rivali. Tutto ciò in una fase nella quale sembrerebbe che il Governo abbia cambiato marcia anche nei con-

fronti dell’artigianato e della piccola impresa. La fi nanziaria contiene misure che vanno nella di-rezione della riduzione del carico fi scale e del costo del lavoro, anche se è senz’altro poco coraggiosa sul fronte del contenimento della spesa. Apprezza-bili sono altresì i provvedimenti di semplifi cazione quale quello della forfettizzazione delle imposte con l’esenzione della tenuta delle scritture conta-bili per le imprese con volume d’affari inferiore ai 30.000 euro. Ma tant’è, tutto sembra precariamente appeso ad un fi lo in balia del vento. Riuscirà Prodi a supe-rare ancora una volta le diffi coltà e a traghettare il Governo almeno fi no al prossimo anno? Ce lo chiediamo, al momento di chiudere questo nume-ro del giornale, a fi ne ottobre.Tenacia, pazienza e, per l’appunto, equilibrio non gli mancano: c’è quindi da scommetterci. Staremo a vedere.

DIFFICOLTÀ ROMANE

Il precario equilibriodel Governo Prodidi Francesco Pigato

:: Francesco Pigato direttore provinciale CNA

artigianato oggiartigianato oggi

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Dal presidente nazionale Ivan Malavasianalisi spassionata sulla manovra

C’è bisognodi un po’ piùdi coraggioLa Finanziaria 2007 è

ben diversa da quel-la di un anno fa. La

CNA riconosce lo sforzo redistributivo della mano-vra 2008 e la strategia fi sca-le ma accusa il governo di poco coraggio nel percor-rere le scelte. In sostanza un’occasione mancata, così la defi nisce il presidente della CNA, Ivan Malavasi, dopo la presentazione del documento congiunto delle associazioni delle Pmi ita-liane a Camera e Senato.Un’operazione fi scale con-divisibile dunque ma che rischia di non favorire le imprese virtuose, una spesa pubblica fi siologicamente in crescita e misure per il welfare che discriminano i lavoratori autonomi. «L’operazione per un calo del carico fi scale sulle im-prese va condivisa - dice Malavasi - anche se il risul-tato statistico viene presu-mibilmente quasi annullato. Da un lato c’è una diminu-zione di 5 punti sulle società di capitali, dall’altro per ga-rantire un gettito omogeneo si allarga la base imponibile. Stiamo studiando se nella riduzione vengono premiate le imprese che hanno perfor-mance virtuose in termini di crescita e di autofi nanzia-mento, e cioè senza interes-si passivi. Condizione che fa la differenza tra imprese che hanno all’interno situa-zioni di depressione di svi-luppo economico e imprese che hanno performance di investimento in crescita di sviluppo.In termini di entrate fi scali potrebbe essere una somma quasi equivalente, vogliamo che la riduzione dell’Ires av-

Questa è un’operazione tut-to sommato contro i giovani perché queste risorse fra 30 anni mancheranno. Poi c’è un’inaccettabile discrimina-zione tra lavoro dipendente ed indipendente. Le pensio-ni minime signifi cano più che altro assistenza, perché 431 euro sono povertà e la povertà è uguale sia per il lavoratore dipendente che per quello indipendente. Scostare i benefi ci di tre anni tra le due categorie crediamo sia anche costitu-zionalmente inaccettabile. Comprendiamo che si scel-ga come alleato il sindacato a cui però ricordiamo che tra i pensionandi ed i pen-sionati il 40% sono lavora-tori autonomi».E le preoccupazioni dell’Ue sulla manovra? «Quelle di Almunia sono eccessive, la risposta di Prodi è in linea con le diffi coltà di questo governo, che ha avuto a disposizione una quantità rilevante di miliardi di euro dalle entrate fi scali ed è sta-to costretto dalle forze più estreme della coalizione a distribuirle, quando avreb-bero prodotto maggiore effetto se destinate all’ab-battimento del debito pub-blico».Il viceministro Visco ha de-fi nito l’Italia “un paese in declino”... «L’affermazione è forte - risponde Malavasi - ma con qualche fonda-mento. Nel 2003/2004 Ita-lia e Germania, in diffi coltà, perdevano anche quote di commercio internazionale. Oggi l’Italia perde ancora quote, la Germania le ha raddoppiate. Un paese con questo trend è diffi cilmente defi nibile in crescita».

vantaggi davvero le imprese virtuose. Chi non investe non può essere premiato».E i tagli alla spesa pubblica «se ci sono devono essere talmente piccoli che si fa fa-tica a leggerli. Il proposito di abbattimento della spesa accomuna tutti i governi de-gli ultimi 20 anni. In realtà nessuno l’ha fatto. La cosa certa è che la spesa pubbli-ca, fatta salva l’infl azione,

aumenta mediamente di due punti».Malavasi inoltre si sofferma sul no della CNA a fi rmare l’accordo sul welfare: «In-vestire risorse per rallen-tare la data della pensione crediamo sia quantomeno in controtendenza rispetto all’Europa. Noi tendiamo ad accorciare l’età pensio-nabile mentre in Europa si fa esattamente l’opposto.

“La CNA non ha fi rmato il protocollo sul welfare

approvate dal governo e poi fi rmate da Confi n-dustria e Cgil, Cisl e Uil. Il segretario generale

della CNA, Gian Carlo Sangalli, spiega per perchè: non va che di fronte all’obiettivo di incidere sulla spesa pubblica, il protocollo aumenti i costi della previdenza; non va che si discrimini tra dipendenti e autonomi an-che per le pensioni sociali, assistenza e non previdenza, con più anni di contributi per ottenere l’assegno. Ancora più grave, poi, è avere ridotto l’apprendistato a una forma di fl essibilità contrattuale: «Sbagliatissi-mo azzerare l’istituto dell’apprendistato, che in Italia esiste da 60 anni. Ora si considera l’apprendistato una forma di fl essibilità e si creano costi per l’assunzione e una serie di norme che lo snaturano. Non si può trat-tare l’apprendistato come un contratto fl essibile, non ha nulla che spartire con i call center. Il danno è per i 300 mila o 400 mila giovani che ogni anno lasciano la scuola per imparare un mestiere e che non saranno più presi. Il governo e la Fiom devono rendersi conto che stanno facendo una vera corbelleria».Ora viene avanti il secondo protocollo, ma la CNA non fi rmerà neanche quello, dice Sangalli, «data la forte coerenza con il testo precedente, che aumenta la spesa previdenziale e quella pubblica in modo permanente quando ci sarebbe bisogno di ridurla e destinare i ri-sparmi all’aumento della produttività, della competiti-vità e della crescita. Questa critica di fondo vede noi e le associazioni dei commercianti sulla stessa posizione».

WELFARE

Discriminazioni inaccettabili,maxi errore sull’apprendistato

:: Il segretario generale della CNA, Giancarlo Sangalli, e il presidente nazionale Ivan Malavasi

artigianato oggiartigianato oggi

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La Camera di Commercio vicentina è la più attiva del Veneto quanto a numero di procedimenti gestiti. Fino al 30 novembre promozione gratuita

Conciliazione, Vicenza in prima fi laIl sistema camerale

veneto in prima linea nella conciliazione.

La “Settimana naziona-le della Conciliazione”, svoltasi in ottobre, ha dato l’occasione per conosce-re più dettagliatamente il servizio offerto dalle Ca-mere di Commercio del Veneto.Il servizio di conciliazio-ne, in promozione gratu-ita alla Cciaa vicentina fi no al 30 novembre, offre a imprese, associazioni di categoria e consumatori uno strumento più ve-loce ed economico per risolvere le controver-sie, facilitando il dialo-go tra le parti.I dati dell’Osservato-rio camerale relativi al 2006 evidenziano come, su scala na-zionale, le Camere di commercio, fra il 1997 e il 2006, abbiano ge-stito complessivamen-te 25.810 conciliazioni. Dalle 112 conciliazioni del 1997 si è passati ai 9.326 procedimenti del 2006, 1.936 relativi a controversie nascenti da rapporti tra imprese e 6.890 relativi a rap-porti tra imprese e con-sumatori.Ma la crescita nei pri-mi nove mesi del 2007 è esponenziale, come testimoniano i dati del sistema camerale veneto che, al 30 set-tembre 2007, ha gesti-to 578 conciliazioni, con una crescita del 125% rispetto ai 257 procedimenti del 2006.

Vicenza è la Camera di Commercio più attiva con 198 procedimenti ge-stiti, seguita da quella di Padova con 160 conci-liazioni e da Verona con 106. Il valo-re monetario medio delle controversie è di 26.754 euro, contro i 16.597 euro del 2006. “Negli ultimi quattro anni le Camere di Commercio

hanno rivolto verso la risoluzione delle contro-versie commerciali una

notevole at-tenzione ed un impegno non indiffe-rente – sotto-linea Federi-co Tessari, p res iden te di Unionca-

mere del Veneto -. Con la diffusione della con-ciliazione le Camere si sono proposte di attuare un servizio in grado di

garantire più equilibrio nel mercato, in partico-lare tra consumatori e imprese ma anche tra le imprese stesse. La rapidi-tà nell’iter delle pratiche risolutive di controversie e il risparmio di tempo si traducono infatti in un minor dispendio di risor-se nel bilancio delle im-prese”.Per quanto concerne la materia delle pratiche di conciliazione, i settori maggiormente interessati sono telefonia, servizi di

credito bancario e as-sicurativo, commercio in generale, dall’abbi-gliamento agli elettro-domestici e alle auto. Per le controversie fra impresa ed impresa, invece, il maggior nu-mero di procedure ha riguardato contrattua-listica, subfornitura e immobiliare. A settembre 2007 il nu-mero di pratiche gestite ammonta a 578 e deno-ta che il servizio came-rale di conciliazione è riconosciuto dagli im-prenditori come un va-lido strumento di me-diazione. La pratiche che vedono coinvol-te solo imprese, 217, sono poco meno dei due terzi di quelle tra imprese e consumatori, 356. Entrambe sono in sensibile aumento ri-spetto alle conciliazio-ni gestite nel 2006 che furono 91 per quanto riguarda le imprese e 162 fra imprese e con-sumatori.

“Sempre di più sonole imprese che

scelgono questometodo per risolvere

le liti contrattuali

ARTIGIANATO & imprese8

eventieventiOltre mille visitatori all’ottava rassegna dell’artigianato

artistico allestita nelle sale della sede vescovile a Vicenza

Art&ArtQuarantatrè maestri

artigiani vicentini hanno esposto le

loro creazioni artistiche nelle sale della sede ve-scovile in piazza Duomo a Vicenza. L’ottava Ras-segna dell’Artigianato Artistico, “Art&Art, ar-tigianato e arte, cultura del territorio”, a cavallo tra settembre e ottobre, si è svolta nella suggestiva cornice del Museo Dioce-sano (all’interno del pa-lazzo vescovile), del pa-lazzo delle Opere sociali e della torre campanaria del Duomo.La Mostra si è imperiana-ta su quattro fi loni:• Gli artisti. Alessio Ta-sca, Lee Babel, Cesare Sartori, Federico Bonaldi, Enrico Stropparo, artisti della ceramica, insieme a Renata Bonfanti, artista dell’arazzo hanno esposto le loro magnifi che ope-re all’interno del palazzo vescovile. Un allestimen-

to molto semplice lungo la scalinata d’entrata del palazzo e nella balaustra superiore hanno dato ri-salto alle loro opere.• L’artigianato artistico. L ’ e s p o s i -zione delle migliori pro-duzioni degli artigiani arti-sti di legno, vetro, cerami-ca, tessitura ha avuto luo-go nell’atrio delle Opere Sociali. Le opere hanno avuto un ri-salto particolare grazie al “design”con cubi di carta, curata dall’architetto Cri-stiano Urban, che hanno reso elegante e fruibile l’esposizione.• L’oro. Pezzi dell’ore-fi ceria e della gioielleria artigiana vicentina, e le sculture in ferro di Mario Converio, sono stati espo-sti nella Torre Campana-ria del Duomo. Ai vari

piani della torre erano di-sposte teche in vetro con pezzi unici selezionati fra la migliore produzione vicentina.• Il restauro. Opere di

restauro di pitture, scul-ture, mobili, argento, ce-ramica han-no imprezio-sito il salone d’onore del Museo Dio-cesano.

Oltre trecento perso-ne hanno partecipato all’inaugurazione del-l’evento, reso possibile dal Contributo della ca-mera di Commercio e con il patrocinio del Comune di Vicenza. Nel salone d’onore dopo il saluto del direttore provinciale Francesco Pigato e del vicario generale mons. Ludovico Furian, ci sono state le relazioni intro-duttive di Andrea Fedeli,

restauratore di Firenze e presidente nazionale CNA Artigianato Arti-stico, dell’imprenditore Sergio Paolin, presidente provinciale CNA Artigia-nato Artistico, e del prof. Marco Bettiol dell’Uni-versità di Padova. La ce-rimonia si è chiusa con un rinfresco nel giardino del Vescovado. La mostra, che ha avu-to positivi riscontri nella stampa locale e nazio-nale, è stata visitata da più di mille persone. che hanno avuto l’opportu-nità di conoscere tutta la creatività, l’abilità e l’ar-te che caratterizzano gli artigiani artisti del nostro territorio. Proprio a parti-re da una rivisitazione del “made in Italy” attraverso le forme e il disegno del-l’Artigianato Artistico si potrà dare nuovo slancio alla creatività e allo svi-luppo dell’economia vi-centina.

“L’esposizione è stataconcepita in 4 sezioni: artisti, artigiani d’arte,

orefi ceria, restauro

Foto:

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eventieventi

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:: Nelle fotomomentidell’inaugurazione e del convegnodi presentazione della rassegna, alcune techedi orefi ceria nella torre campanariae tre creazionidegli artigiani artisti CNA

“ NELLA TORRE

Solo alla quinta edizione svoltasi a Thiene a Villa Fabris, nel lontano 1999, c’era stata una presenza signifi cativa di realizzazioni della pro-duzione di qualità del comparto orafo vicenti-no. Allora, però, la sezione orafa era relegata ad una stanza piccola, molto “protetta” ma nello stesso tempo quasi isolata dal resto della mo-stra. In questa edizione della rassegna invece c’è stata la scelta di dare visibilità, di riconosce-re un ruolo di primo piano ad un settore trai-nante. Così alla produzione orafa vicentina è stata riservata una collocazione di primo piano: la torre campanaria del Duomo di Vicenza, sito egregiamente restaurato da poco da una impre-sa artigiana locale che ha permesso di esaltare la bellezza degli oggetti presentati.Sui tre piani alti della Torre hanno trovato spa-zio quattordici aziende e la loro produzione di qualità. Sei di queste imprese si possono ricom-prendere nell’artigianato orafo di ricerca e di innovazione: in quest’area vi erano le creazioni dei designer orafi Enrico Caberlon, Mariano Contin, Maria Rosa Franzin, Carla Riccoboni, Maurizio Stagni e Barbara Uderzo.Altre otto imprese, Alan,, Ardovari, Aurum, A&T, Cecchinato, Rigon & Rigon, Tagliamonte Vicenza e Trevisan, hanno presentato oggetti importanti delle loro collezioni. Erano presenti in mostra oggetti storici e prodotti oggi presenti nei campionari di importanti brand, oltre a di-verse tipologie di prodotto rappresentative delle varie tecniche produttive in uso nel Vicentino: dalla canna alla microfusione, fi no a prodotti realizzati con tecnologie meccaniche di ultima generazione.

Il ritornoin grande stiledell’oro vicentino

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categoriecategorie

Meglio tardi che mai. Si riassume così la posizione

degli operatori dell’im-piantistica italiana in vista dell’aggiornamento norma-tivo del settore che il gover-no dovrebbe portare a ter-mine entro la fi ne dell’anno, dopo un’attesa durata anni. Il riordino delle disposizio-ni legislative in materia di attività di installazione di impianti, in pratica la «nuo-va» legge 46/90, è ormai al centro dell’attenzione della categoria degli impianti-sti che ne hanno discusso a Vicenza in un convegno nazionale organizzato da CNA nell’ambito delle ini-ziative previste da Installer Expo 2007, manifestazione fi eristica dedicata in modo specifi co agli installatori.Un intervento normativo su cui in molti lamentano un ritardo di molti anni alla luce delle nuove esigenze del settore e che i rappre-sentanti di categoria con-siderano un primo passo su cui lavorare ancora in futuro.Dopo il regolamento ema-nato nel 1991, la categoria ha dovuto attendere dieci anni per un riordino delle regole del settore nel Testo unico dell’edilizia approva-to dalle Camere nel 2001. Il testo unico allora approvato era un complesso di norme che non si coordinavano con le disposizioni prece-denti e istituivano l’albo professionale, uno strumen-to formale, burocratico, che comportava oneri per le im-prese e che consentiva agli installatori di qualifi carsi senza essere titolari di im-presa. Solo nel luglio 2006 viene istituito un tavolo tecnico con funzione istrut-toria per predisporre i con-

Il Ministero dell’Interno ha avviato le procedure per la defi nizione del de-creto fl ussi di lavoratori extracomuni-

tari, relativo all’anno in corso. La grossa novità consiste nel fatto che da quest’an-no le procedure si potranno effettuare esclusivamente per via informatica. Il Ministero ha in programma l’attivazione di un portale internet, dedicato a questo scopo ed a tutte le pratiche che vengono effettuate – attualmente - attraverso gli sportelli unici per l’immigrazione.La nuova modalità on line promette di ac-corciare notevolmente i tempi delle pra-tiche. «Ma c’è da considerare che attual-mente si parla di venti giorni, secondo la legge - spiega Stefano Masiero, che per la CNA provinciale segue le problematiche dei fl ussi - e invece i tempi effettivi sono di un anno e anche più. Noi speriamo che con il sistema telematico i tempi si ridu-cano, ma per esserne certi attendiamo che le novità di-ventino davvero operative: solo a quel punto si potrà dire una parola defi nitiva».Secondo la normativa i tempi previsti oggi sono di 20 giorni per nulla osta la-voro stagionale e permesso di soggiorno, 30 per visto d’ingresso ricongiungimen-to familiare, 40 per nulla osta lavoro su-bordinato, 90 per ricongiungimento, visto d’ingresso in generale, permessi per lun-go-soggiornanti, carta di soggiorno, 120 infi ne per il lavoro autonomo e 730 per l’acquisizione della cittadinanza.Il Ministero dell’Interno ha fornito i prin-cipali chiarimenti riguardanti la presen-tazione della nuova procedura telematica di inoltro delle domande di nulla osta nei fl ussi 2007: è prevista l’eliminazione di qualsiasi modello cartaceo ed è escluso il coinvolgimento di Poste Italiane nella pro-cedura di presentazione delle domande di nulla osta. La nuova procedura telematica riguarda tutte le pratiche di competenza dello Sportello Unico Immigrazione: fl us-si di ingresso per motivi di lavoro, ingres-si fuori quota (art. 27 Tu immigrazione), ricongiungimenti familiari, conversione del permesso di soggiorno per studio in lavoro subordinato o autonomo, nuove tipologie di ingresso in corso di approva-zione (ad esempio volontariato) ecc.

“ FLUSSI

Lavoratori stranieri, stop sportello unicoTutte le pratiche solo per via telematica

La procedura di invio telematico si basa su un sito internet appositamente dedica-to, accessibile mediante link dal sito uf-fi ciale del Ministero dell’Interno (www.interno.it), con uno specifi co software da scaricare sul proprio pc, che consente la compilazione della domanda in modalità off line. Per accedere e operare sul sito in-ternet sarà necessario procedere prelimi-narmente alla registrazione dell’utente.Nella nuova procedura non hanno più al-cuna validità le registrazioni (login e pas-sword) già perfezionate per i fl ussi 2007 dei lavoratori stagionali.La procedura on line genera un modulo elettronico che deve essere scaricato sul proprio pc. Alla fi ne della compilazione, deve essere effettuato il salvataggio de-fi nitivo, di “chiusura” del modulo di do-

manda. La domanda, una volta chiusa, è pronta per l’invio. In fase di chiusura del modulo di domanda, la procedura controlla che tutti i campi obbligatori siano stati compilati: la procedura non consente l’invio di una domanda che manchi di uno o più ele-menti obbligatori.La modulistica da utilizza-re per la presentazione del-le domande dovrà essere

approvata con apposito decreto. Tuttavia, le nuove domande saranno corrisponden-ti nei contenuti con quelle già approvate con decreto ministeriale 31/03/2006.E’ previsto un servizio di help desk per l’assistenza nella compilazione delle do-mande e per un’assistenza di tipo giuri-dico - normativo. In relazione ai quesiti posti, verranno pubblicate delle “Faq” sul sito ministeriale. Sul sito verrà, inol-tre, pubblicato il manuale operativo della nuova procedura. Non sono previste al momento fasi transitorie o di sperimen-tazione. Il Ministero ha assicurato che, sulla base della programmazione triennale, le quote annuali verranno adeguate in base all’ef-fettivo fabbisogno.In merito al decreto fl ussi, il Ministero non ha comunicato una tempistica pre-cisa, ma ha accennato ad una eventuale pubblicazione prevista per la fi ne di no-vembre – primi di dicembre.

“Stefano Masiero (CNA):«Speriamo che i tempisi accorcino davveroperchè attualmentecontro i venti giorniprevisti dalla legge

si arriva anche a oltreun anno di attesa»

Impianti. In un convegno naEcco le richieste della CNA

Legge 46,

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ARTIGIANATO & imprese11

tenuti della nuova 46/90. Il provvedimento dal ministe-ro dello sviluppo economi-co è poi passato al vaglio del Consiglio di Stato, che lo ha licenziato con rilievi anche di carattere sostan-ziale, ed è oggi all’esame del ministero dell’ambiente di cui è atteso il parere di merito.Un testo che, secondo alcu-ni, lascia ancora molti temi aperti ma su cui la catego-ria conta di tornare in futu-ro sperando intanto di por-tare a casa l’approvazione del nuovo testo prima che scada la delega legislativa il 31 dicembre.Il Ministero dello Sviluppo economico si è detto dispo-nibile a emanare una circo-

lare nella quale risolvere le questioni che meritano le necessarie correzioni, an-che se non è chiaro se una circolare ministeriale possa rimediare alle carenze della norma.Carenze che, secondo la CNA, par-tono dall’al-l a rg a m e n t o del campo di applicazione della discipli-na rispetto a quanto pre-visto dalla legge 46/90, ri-comprendendo così tutte le tipologie di impianti posti al servizio degli edifi ci indi-pendentemente dalla desti-nazione d’uso. I rappresen-

tanti di categoria chiedono cioè di consentire a tutte le imprese regolarmente iscritte (che abbiano già svolto l’attività nelle cate-gorie di edifi ci e per le tipo-logie di impianti esclu¬se

fi no a oggi dalla legge n. 46/90), la possibilità di c o n s e g u i r e il riconosci-mento della relativa quali-fi cazione pro-fessionale.

Le modifi che richieste da-gli installatori riguardano anche l’obbligo di proget-to previsto dal decreto da parte del professionista per l’installazione, la trasfor-

“Tutte le impreseregolarmente iscritte

devono poter ottenerela qualifi cazioneMeno rigidità sui

progetti in certi casi

un convegno nazionale a Vicenza discusse le linee di cambiamento auspicate.este della CNA

ge 46, fi nalmente la revisione mazione e l’ampliamento degli impianti al di sopra anche di soglie dimensiona-li molto basse e che rischia di gravare ulteriormente sulle tasche degli utenti. In sostanza, non si può cor-rere il rischio che possa costare più il progetto che l’intervento stesso con con-seguente aumento di oneri e adempimenti burocratici per il cittadino senza alcun benefi cio reale per la sicu-rezza. Per lavori di manutenzio-ne straordinaria, di minore complessità o comunque non subordinati alla Dia, potrà essere suffi ciente un progetto redatto dal re-sponsabile tecnico dell’im-presa.

ARTIGIANATO & imprese12

sicurambientesicurambienteInfortuni. Situazione allarmante nel comparto metalmeccanico secondo un’analisi dell’Ulss 6. Con la ripresa produttiva salgono i rischi

Sicurezza, cala l’attenzionePartendo dall’allarmante

andamento infortuni-stico nel comparto me-

talmeccanico previsto per il 2007, l’ Ulss n. 6 di Vicenza ha inviato alle aziende del set-tore una lettera e un questio-nario che richiama l’attenzio-ne sugli adempimenti previsti dal decreto legislativo 626/94 e sulle procedure per un’azio-ne di tutela della sicurezza dei lavoratori. Dal 1988 ad oggi lo Spisal di Vicenza ha rivolto costante-mente l’attenzione al compar-to metalmeccanico, importan-te per numerosità di aziende e di occupati e anche per nu-mero di infortuni e di malattie professionali.Tutte le aziende sono state a suo tempo contattate, con due incontri di informazione e as-sistenza sulla conoscenza di requisiti e tecniche per la si-curezza, con la consegna di un manuale, un pacchetto di sche-de con istruzioni operative per la formazione dei lavoratori e un Cd ricco di informazioni tecniche e normative; inoltre vi sono stati diversi interventi di vigilanza. Molte aziende, già orientate alla tutela della risorsa umana aziendale, hanno utilizzato le conoscenze offerte. Altre no. Infatti l’Ulss n. 6 ha segnalato alcune informazioni negati-ve: dai sopralluoghi effettuati risulta che, spinte dalla ripre-sa produttiva, molte aziende hanno ridotto l’attenzione per l’igiene e la sicurezza, addi-rittura rendendo ineffi cienti le protezioni già installate; e dal settembre dell’anno scor-so questo si è tradotto in un incremento del numero di in-fortuni, comprensivi di eventi mortali che non registravamo da tempo, ad esempio nell’uti-lizzo del tornio.La prevenzione in azienda deve essere organizzata, non lasciata al caso. Le modifi che, avvenute in questi anni, hanno riguardato i cicli produttivi, la regolamentazione del merca-to di macchine e attrezzature di lavoro, le conoscenze dei singoli lavoratori, la cultura e l’organizzazione della si-

integrata alla produzione è un fattore vincente. Il 24% degli infortuni accade con l’uso di macchine (in diminuzione nel 2006), presse e torni in parti-colare; il 19% con sostanze e materiali; il 17% con impianti e attrezzature; il 13% con gru, paranchi e carrelli elevatori.Assieme alla sicurezza di macchine e attrezzature (pro-tezioni idonee e funzionanti), l’azienda deve garantire an-che quella della movimenta-zione dei carichi, di stoccaggi e prelievi. I comportamenti scorretti dei lavoratori sono importanti: il 20% dei casi è legato all’uso improprio di attrezzature, alla posizione poco sicura dell’infortunato o alla sistemazione impropria di materiali. I comportamen-ti si possono modifi care se l’azienda insegna il “come” tramite formazione e adde-stramento.Dai dati dell’osservatorio degli infortuni con progno-si maggiore o uguale a ven-ti giorni, relativo al periodo 1992-2006, analizzandone le cause, emerge che su un totale di 5665 infortuni, il 47% è sta-to considerato evitabile. Per la metalmeccanica, il 54% dei 1115 casi analizzati, dello stesso periodo, è stato classi-fi cato “evitabile” attraverso l’attivazione di interventi ido-nei.Alle aziende che si impegna-no per la tutela della salute dei lavoratori, consigliamo d’informarsi presso la CNA sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (che mirano a con-seguire riduzioni del tasso di premio Inail e sostenibili an-che con i contributi Ebav) o di iniziare a gestire in proprio i processi critici per la sicu-rezza attraverso analisi dei fenomeni infortunistici, cura e manutenzione preventiva, uso corretto dei dispositivi di pro-tezione individuale, formazio-ne per i lavoratori.La CNA pertanto invita le aziende che ancora non l’avessero fatto a compilare il questionario. Il servizio CNA Sicurambiente è contattabile al numero 0444 569900.

curezza in azienda. Questi cambiamenti non hanno però ancora portato ad una riduzio-ne generalizzata e stabile dei rischi, al calo degli infortuni e al miglioramento delle condi-zioni di lavoro. Tra 1995 e 2005 la riduzione è stata consistente e continua (35%). Dopo questo periodo

di 11 anni, a partire dagli ul-timi quattro mesi del 2006, in coincidenza con l’inizio della ripresa produttiva vi è stato un incremento che sommato a quello previsto per il 2007 sarà superiore all’11,5%. In molte aziende quindi non si è ancora capito che la gestio-ne della sicurezza in maniera

INFORTUNI IN METALMECCANICA

INFORTUNI EVITABILI

Legenda, Fattori primari: Aaa=adozione apprestamenti antinfortunistici, Istr=istruzione operai, DPI=Dispositivi Protezione Individuale, OrgLav=organizzazione del lavoro, Sorv=sorveglianza operai.I fattori possono variamente associarsi: Istr e sorv=istruzione + sorveglianza operai, Istr e aaa=istruzione operai + adozione apprestamenti antinfortunistici, Altro=altri fattori o associazioni di fattori con frequenze <6%, fi no a 100%.

“ SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO

Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale ha ribadito quali sono gli obblighi e le responsabilità delle imprese somministratrici di lavoro nei confronti della valutazione dei rischi presenti nelle im-

prese utilizzatrici. Al momento della stipula del contratto, il legale rappresentante dell’im-presa utilizzatrice rilascia una dichiarazione attestante l’avvenuta esecu-zione della valutazione dei rischi. Se in un momento successivo si accerta che tale valutazione non è invece stata eseguita, la stipula del contratto è vietata (art. 20 dlgs 276/2003).Perché sia esente da colpe, l’impresa somministratrice deve accertarsi, almeno tramite la visione del documento, che la valutazione sia stata ese-guita, mentre non ha alcuna responsabilità in merito ai contenuti e alla correttezza della valutazione. La dichiarazione di cui sopra può essere ritenuta suffi ciente solo se l’utilizzatore si avvale dell’autocertifi cazione (art. 4 dlgs 626/1994) sostitutiva del documento di valutazione dei rischi. In caso di stipula del contratto, in assenza della valutazione dei rischi quando obbligatoria, entrambi i contraenti sono puniti con la sanzione da 250 a 1250 euro.

Valutazione dei rischi nei contratti

ARTIGIANATO & imprese13

territorioterritorio

Anche la CNA bassa-nese è coinvolta in “Terre del Brenta”,

l’Agenzia locale per lo svi-luppo sostenibile che si pro-pone di migliorare la qualità della vita e promuovere uno sviluppo sostenibile e la par-tecipazione democratica dei cittadini nel territorio che si snoda, da nord a sud, da Cismon del Grappa fino ai Comuni di Limena e Vigo-darzere, ed esteso verso est e ovest alle aree storicamente o idrologicamente connesse all’asta del fiume Brenta.L’Agenzia ha posto la sua sede a Curtarolo (Pd), in via Don Bosco, e come suo scopo sociale ha quello di incrementare una “gover-nance” di tipo “bottom-up” (dal basso), favorendo la cultura del partenariato, le sinergie tra pubblico e privato, azioni di tipo cul-turale, ambientale e socio econonomico.Il Comitato “Terre del Brenta” è sorto a Nove il 17 marzo 2006 con un accor-do di intenti per la promo-zione e valorizzazione del territorio rurale del Medio Brenta nell’ambito della Programmazione Comuni-taria 2007-2013. In seguito ad un vasto confronto con numerose amministrazioni ed organismi locali, ed alla luce dei nuovi Regolamenti che il Consiglio della Co-munità stava defi nendo, nei successivi mesi si è rite-nuto opportuno allargare l’attenzione dal tema ini-ziale dello sviluppo rurale al tema più generale dello sviluppo locale sostenibile. E’ così maturata l’idea di una Agenzia Locale per lo Sviluppo Sostenibile che potesse aggregare il terri-torio in iniziative non solo connesse con la ruralità ma fi nalizzate in generale ad una migliore qualità della vita nelle Terre del Brenta.

“ BASSANO

Con “Terredel Brenta”più qualità della vitae sviluppo

La mostra dell’Ar-tigianato dell’Alto Vicentino ha avuto

un successo oltre le aspet-tative. Diecimila persone solo nella giornata di domenica hanno affol-lato gli stand della 35a edizione della rassegna di Marano Vicentino, cinquemila nella serata di sabato, per un totale di oltre ventimila pre-senze nei quattro giorni di manifestazione. «Il connubio con la festa del mais Marano e l’entrata gratuita hanno dato nuo-vo slancio alla mostra», ha commentato anche il presidente del comitato Claudio Manea.Letti e mobili accanto alle erbe aromatiche, i cancelli automatici di fronte ai prodotti biolo-gici dell’Alto Vicentino, i pannelli solari che guar-dano al carro pieno di pannocchie. Quest’anno la possibilità di vedere e assaggiare i prodotti tipi-ci dell’agricoltura locale, mais Marano in testa.Un successo anche per lo Sportello Casa, attivato all’interno dello spazio espositivo riservato a CNA. Infatti, per un approfondimento sulle tematiche del risparmio energetico e degli in-centivi fi scali introdotti dalla Finanziaria, l’ing. Roberto Rigoni in un convegno ha risposto ai molti quesiti sulla de-trazione fi scale del 55% Irpef.Già si pensa al futuro della mostra: «Stiamo studiando un ambizioso progetto - rivela il sinda-co Francesco Nardello -: creare un polo fi eristico coinvolgendo gran parte dell’Alto Vicentino. Noi avremmo già individuato la zona migliore per una sede permanente».

“ MARANO

Ventimilaalla mostraartigiana, ora si pensain grande

CNA pensionatiCNA pensionati

ARTIGIANATO & imprese14

Sanità. I buoni propositi del neoassessore regionale Francesca Martiniche promette protocolli di trasparenza e tempi certi

Liste d’attesa da accorciareFrancesca Martini, neo

assessore regionale alla sanità, sembra

determinata. Ha lanciato una campagna contro le li-ste d’attesa, piaga del siste-ma sanitario di cui fanno le spese soprattutto le fasce più deboli, anziani e pensionati in particolare. E ha spie-gato di voler “inondare” la regione con una montagna di materiale informativo: manifesti, pieghevoli in tut-ti i luoghi dove si fa sanità e poi spot a manetta sulle tv regionali. Naturalmente

una campagna p ropagandi -stica non è suffi ciente per garantire il “ta-glio” delle liste di attesa. Ma la Martini ha an-nunciato che il suo obiettivo è creare, nei con-

fronti dei cittadini utenti, un codice di comportamento trasparente, con priorità e dinamiche comportamen-tali ben defi nite, le quali devono garantire alla gente di usufruire di prestazioni nei tempi corretti, secondo una programmazione. Le prestazioni di priorità de-vono venire garantite nelle Ulss di appartenenza, ha spiegato l’assessore, e poi le persone vanno educate al miglior utilizzo dei servizi, conoscendo i propri diritti e anche capendo quando le prestazioni sono davvero necessarie e prioritarie.Sicuramente una scommes-sa diffi cile, quella in cui si è impegnata Francesca Martini. Ha chiesto almeno sei mesi di sperimentazione per le nuove regole su tempi prioritari e precedenze per visite ed esami. I propositi sono buoni e da parte del-l’utenza vi è una certa atte-sa per risultati concreti.

“Il mondo delle pensioni è in continua evoluzio-ne. La CNA Pensionati, e il Patronato Epasa, sono a disposizione per ogni adeguata informa-zione sui singoli casi. È importante rivolgersi a queste strutture per essere più garantiti nelle verifi che di quanto spetta a ogni pensionato, e per ogni adeguata informazione.> Aumenti delle pensioniUna novità importante è arri-vata grazie all’intesa raggiun-ta tra le parti sociali (com-presa la CNA Pensionati) e il Governo: ai pensionati il cui reddito non superi 8.504,73 euro annui, e che abbiano età superiore o pari a 64 anni, spettano degli aumenti delle pensioni. Con la rata di ottobre, questi pensionati hanno maturato il diritto a ricevere un importo aggiuntivo, non tassato, e per una sola volta l’anno, con le seguenti modalità.Pensionati dal lavoro dipen-dente: 262 euro fi no a 15 anni di contributi versati; 327 da 15 a 25 anni; 392 da 25 anni in poi.Pensionati dal lavoro autono-mo: 262 euro fi no a 18 anni di contributi versati; 327 da 18 a 28 anni; 392 da 28 anni in poi.I redditi da non considera-re sono: quello della casa di abitazione; assegni familiari e per nucleo familiare; inden-nità di accompagnamento. Il Tfr e le competenze arretrare sono soggette a tassazione se-parata.> Il nuovo “scalino”In virtù dello stesso accordo tra Governo e parti sociali, risulta annullato lo “scalone Maroni”, sostituito da uno “scalino” così concepito:dal 2008 fi no al 30.06.09: 58 anni e 35 di contributi;(quota 95) da luglio 2009: 59 anni e 36 di contributi, oppu-re 60 anni e 35 di contributi;(quota 96) da gennaio 2011: 60 anni e 36 di contributi, oppure 61 anni e 35 di contributi;(quota 97) da gennaio 20013: 61 anni e 36 di contributi, oppure 62 anni e 35 di contributi.Va considerato negli anni di età previsti, per gli autonomi, un anno in più. E la quota 97

scatta solo se ritenuta necessaria dopo verifi ca dei conti. Sono esclusi i lavoratori che fanno attività usuranti (miniere, cave, turnisti not-turni, catene di montaggio, conducenti bus) e le donne (la pensione di vecchiaia resta al com-pimento dei 60 anni).Con 40 anni di contributi: quattro fi nestre an-

nue a gennaio, aprile, luglio, ottobre.> Ulteriori aumenti dal 2008Con decorrenza 1 gennaio 2008 ulteriore incremento della pensione a favore di chi, dall’1 gennaio 2002, aveva potuto raggiungere una pen-sione di 516,46 euro mensili: soggetti con età pari o supe-riore a 70 anni, ridotta fi no a 65 nella misura di un anno di età ogni cinque anni di contri-buzione, e i titolari di assegni, pensioni sociali e prestazioni assistenziali (invalidi civi-li, sordomuti, ciechi civili). Questi pensionati, per i quali attualmente la maggiorazio-ne sociale è di 559,91 euro, potranno dal 2008 ottenere fi no a 580 euro mensili per 13 mensilità, se non conseguono redditi propri d’importo su-periore a 7.540 euro.> Arretrati di prestazioni previdenzialiNei crediti per prestazioni previdenziali la rivalutazione monetaria costituisce compo-nente essenziale del credito e quindi, nel caso in cui venga corrisposto in ritardo il solo capitale, sull’importo per ri-valutazione maturano dalla stessa data rivalutazione e in-teressi così come accade per i crediti da lavoro. Gli interessi invece non fanno parte del ca-pitale. Lo ha stabilito la Cas-sazione, sentenza 16040/2007.> Reversibilità ai fi gli inabili

Ai fi ni della pensione di reversibilità, vanno considerati a carico i fi gli maggiorenni inabi-li con reddito non superiore a quello richie-sto dalla legge per il diritto alla pensione di invalido civile, pari, nel 2007, a euro 1187,73 mensili. Lo ha stabilito la Cassazione, sentenza 14996/2007.

INFORMAZIONI

PER 3.500.000PENSIONATIDal 2008 scala mobileal 100 per centodall’1 gennaio 2008 in poi ri-valutazione integrale al costo della vita estesa alle pensio-ne fi no a 2.180 euro mensili (oggi ciò accade solo per le pensioni con importo fi no a tre volte il minimo)

PER 3.100.000PENSIONATIA novembre 2007 scatta la prima rivalutazione con assegnoda 262 a 392 europer chi ha almeno 64 anni e reddito inferiore a 8504,73 euro nel 2007Dal 2008 l’aumento entra nella pensione a luglio sotto formadi quattordicesimaper chi ha almeno 64 anni e un reddito che verrà stabilito in base al costo della vita

PER 300.000PENSIONATIDal 1° gennaio 2008 aumento dei trattamenti socialiper assicurare un reddito mensile di 580 euro ai set-tantenni (e oltre) con asse-gno sociale o trattamento assistenziale