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ARTIGIANATO & & imprese imprese Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza ottobre 2008 anno VII numero 5 periodico d’informazione tecnica e sindacale PER L’INAUGURAZIONE PER L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE CNA DELLA NUOVA SEDE CNA All’Olimpico All’Olimpico l’omaggio l’omaggio a Rigoni Stern a Rigoni Stern www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza Contiene I.P.

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Nuova sede CNA L'omaggio a Rigoni Stern

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ARTIGIANATO&& impreseimpreseConfederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola

e Media Impresa / Associazione Provinciale di Vicenza

ottobre 2008anno VII

numero 5

periodico d’informazionetecnica e sindacale

PER L’INAUGURAZIONEPER L’INAUGURAZIONEDELLA NUOVA SEDE CNADELLA NUOVA SEDE CNA

All’OlimpicoAll’Olimpicol’omaggiol’omaggio

a Rigoni Sterna Rigoni Stern www.cnavicenza.it Poste Italiane spa - Spedizione abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Vicenza

Contiene I.P.

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5/2008

La CNA: subito un fondo pubblico a garanzia dei Consorzi Fidi

Speculazione,salvagentecercasi

“ I governantidevono capireche per ridare

fi ducia servonopolitiche industriali

coerenti con iltessuto produttivo

66 1111

Su You TubeGli orafi Gli orafi web attoriweb attoricreativicreativi

1313

Pilastro“Aggregarsi“Aggregarsiper il risparmioper il risparmioenergetico”energetico”

“Periodico edito da CNA via Zampieri 19, VicenzaRegistrazione Tribunale di Vicenza n. 1019/11.3.2002Comitato di redazione Francesco Pigato, GiuseppeMantese, Stefano Masiero, Giannina Scremin, Enrico Storti, Marco Troncon, Leonardo ZamperettiDirettore responsabileClaudio StratiRedazione e pubblicità via Zampieri 19, Vicenza. Tel.0444 569900, fax 0444 961628 e mail: [email protected]., via Corbetta 9, Vicenza

Fotografi e: dall’archivio CNA; Cristiano Urban a pagina 15

ARTIGIANATOARTIGIANATO&& impreseimprese

ARTIGIANATO & imprese3

NFORMATIVA AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 196 DEL 30/06/2003. Spettabile Impresa, il D. Lgs. n. 196 del 30/06/2003, “CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI”, all’art. 13 impone l’obbligo di informare l’interessato sugli elementi fondamentali del trattamento. Per quanto attiene alla scrivente Associazione vi si adempie compiutamente informandoLa che: 1) i dati sono stati raccolti per inviarle del materiale che pubblicizza la nostra associazione e per promuoverne l’attività; 2) in relazione alle summenzionate fi nalità, il trattamento dei dati personali avviene mediante strumenti cartacei ed informatici in modo da garantirLe la sicurezza e la riservatezza dei dati, nonché la piena osservanza della Legge; 3) la presente informativa è resa per i dati raccolti da pubblici registri, elenchi; 4) contro le sopra indicate fi nalità di utilizzo dei dati può esercitare i diritti di cui all’ art. 7 della Legge; 5) i diritti che Le competono sono quelli previsti dall’art. 7 della Legge ed in particolare: di conoscere,

in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso noi e come essi vengono utilizzati; di farli aggiornare, integrare, rettifi care o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento; 6) titolare del trattamento è CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa - Associazione Provinciale di Vicenza, corrente in Vicenza, Via U. Giordano, n. 4. Vicenza, maggio 2005

La crisi fi nanzia-ria rischia di pro-durre gravi effetti

sull’economia reale, a co-minciare dalla minaccia di stretta creditizia nei con-fronti delle piccole e me-die imprese. È l’allarme lanciato dal-la CNA: nel grande gioco della specu-lazione mon-diale, non si può rischiare che a venire strozzate sia-no le piccole e medie im-prese.Per questo la CNA ha già avvertito il Governo: c’è bisogno, quanto prima, di un fondo pubblico che garantisca le operazioni

dei consorzi fi di, in modo da consentire alle banche di ridurre il capitale ac-cantonato per il credito erogato alle piccole e me-die imprese, migliorando il rapporto tra impieghi e capitalizzazione ma senza

pena l i z za -re le Pmi. E l’opposizio-ne parlamen-tare si è già i m p e g n a t a a presentare un emenda-mento al de-creto legge sulla stabili-

tà del sistema fi nanziario, al fi ne di strutturare un fondo per il sostegno alla piccola e media impresa italiana.Si sta determinando una

nuova mappa del sistema creditizio mondiale, si consolidano anche nuovi equilibri, nuove gerarchie e la CNA spera che sia il momento perché fi nal-mente nascano strategie del credito fortemente ancorate all’economia re-ale, quella basata sull’in-telligenza di centinaia di migliaia di piccoli im-prenditori, la quale non rimpiangerà ciò che è crollato.In economia c’è bisogno di fi ducia, carburante fondamentale. Per ri-accendere la fi ducia sia dei risparmiatori che dei piccoli operatori econo-

mici non si può più solo intervenire a crisi con-clamata: oltre alla tutela del risparmio, un altro punto irrinunciabile è proprio da ricercare nel rilancio della capacità di crescita dell’economia, nell’individuazione di politiche industriali co-erenti alle esigenze, nel sostegno delle imprese sui mercati, nel rilancio complessivo della nostra capacità di competere. E su queste opzioni che si sostengono gli operato-ri economici che già vi-vono una fase del ciclo economico tutt’altro che favorevole.

RapportoCentomilaCentomilanuovi postinuovi posticon le Pmicon le Pmi

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ARTIGIANATO & imprese4

“Borse che “bruciano” in un giorno quantità

immani di ricchezza. Bolle speculative che ri-schiano continuamente di scoppiare e talvolta

scoppiano davvero. Megastanziamenti di governi atti a salvare qualche banca dal crack. Panico diffu-so tra i risparmiatori, di solito piccoli. Attesa gene-ralizzata per tempi cupi dal punto di vista economi-co per i quali l’unica incertezza riguarda la portata e il livello di globalizzazione che saranno raggiunti. Questi gli scenari che quotidianamente ci vengono prospettati, anche se contornati da rassicurazio-

ni più o meno interessate a non turbare ul-teriormente i “mercati”. Ciò che ne deriva in modo evidente è la precisa sen-sazione che la cosiddetta “eco-nomia di carta” o, per dirla con terminologia più appropriata, la fi nanziarizzazio-ne dell’econo-mia, sia netta-

mente prevalente sull’economia reale che altro non è che la concreta produzione di beni e servizi. La cosa risulta effettivamente alquanto incompren-sibile per chi, come gli artigiani ed i piccoli impren-ditori, sono soliti quotidianamente aprire le loro botteghe al mattino di buon’ora per chiuderle a sera inoltrata dopo una giornata di duro lavoro e che si trovano ad operare in balia di circostanze che non concorrono in alcun modo a determinare, che nes-suno riesce a prevedere e che possono avere proprio sul loro lavoro conseguenze particolarmente negati-ve. Come spiegare loro, ad esempio, che l’impennata dei tassi di interesse determinanti per la sostenibili-tà dei loro investimenti, oppure il crollo dei risparmi delle famiglie che determinano la capacità di spesa della clientela, sono soggetti alle prerogative nor-malmente considerate taumaturgiche del mercato? L’impresa non è semplice, così come non è agevole individuare idonee soluzioni a far sì che la produ-zione risulti comunque preminente sui fenomeni fi -nanziari. E tuttavia l’introduzione di rigide regole che rendano problematiche le attività speculative o di “fi nanza creativa”, potrebbero risultare di qual-che utilità. Ma certamente ancora più utile risulterebbe rida-re all’etica dei comportamenti, anche in economia, quel valore che, nell’era dell’edonismo esasperato che stiamo vivendo, sembra essersi irrimediabil-mente perduto.

MERCATI IN FIBRILLAZIONE

L’economia di carta e quella,reale, di chi produce ogni giorno di Francesco Pigato

:: Francesco Pigato, direttoreprovinciale CNA

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ARTIGIANATO & imprese5

Era stato un caldo ab-braccio, quello degli artigiani della CNA,

a Mario Rigoni Stern. Era il 2005 e i quadri dell’asso-ciazione si erano ritrovati ad Asiago per una “tre giorni” di formazione. E avevano ricevuto la visita del grande scrittore, accompagnato da Giancarlo Bortoli, presiden-te della Comunità Montana dei 7 Comuni. Rigoni Stern si era intrattenuto volentieri con gli imprenditori artigia-ni, soffermandosi sul valore artistico di alcuni mestieri. Poi ricordò episodi della sua vita, esperienze di guerra, fi rmò con dedica copie di un suo libro, ricevette un picco-lo omaggio.La CNA ha deciso di dedi-care al grande scrittore vi-centino le manifestazioni per l’inaugurazione uffi ciale della sua nuova sede.Palazzo Specchi in via Zam-pieri 19 a Vicenza infatti ver-rà inaugurato dalla CNA alle 11.30 di sabato 25 ottobre, insieme agli altri due inqui-lini che operano nel nuovo centro direzionale insieme alla CNA provinciale, e cioè la Confesercenti e la Banca San Giorgio. Per la CNA interverrà, oltre a dirigenti e operatori vicentini, anche il presidente nazionale Ivan Malavasi.La sera prima, invece, alle 20.30 di venerdì 24 ottobre, il grande evento culturale che la CNA ha voluto dedicare a Mario Rigoni Stern. Nella cornice del teatro Olimpico, “Omaggio a Mario Rigoni Stern”. Il prologo sarà affi -dato al giornalista Giananto-nio Stella del Corriere della Sera, il quale ricorderà Ri-

Festa della CNA. Il 24 ottobre serata speciale all’Olimpico dedicata al grande scrittore. E sabato 25 inaugurazione di Palazzo Specchi col presidente nazionale Malavasi

Omaggio a Rigoni Stern

goni Stern con uno dei suoi sempre interessanti e coin-volgenti affreschi.A seguire, la compagnia La Piccionaia metterà in scena delle letture dedicate a “Le stagioni di Giacomo”, con accompagnamento musicale del gruppo veneto Calican-to.La serata vedrà anche sul palco dell’Olimpico la pre-miazione di alcune aziende artigiane che si sono distin-te nei settori dello sviluppo, della creatività e dell’inno-vazione.

:: PalazzoSpecchi,nuova sedeprovincialedella CNA.In bassol’incontro,ad Asiago,nel 2005,di MarioRigoni Sterncon ilpresidenteScandiane tuttala strutturaCNA

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ARTIGIANATO & imprese6

artigianato oggiartigianato oggiIl rapporto Excelsior: sono le piccole e medie imprese a tener su la baracca

Centomilanuovi posti:grazie PmiTroppo piccole, trop-

po poco strutturate, incapaci di reggere

la sfi da della globalizza-zione e dei mercati. In questi anni, delle piccole e medie imprese italiane, si è detto di tut-to. Eppure, sono ancora loro il princi-pale motore del l ’econo-mia. L’uni-co, a quanto pare, con la marcia inne-stata, perché gli altri - il grande ca-pitale e la grande im-presa - non se la passano affatto bene.A confermar-lo è la recente indagine Ex-celsior, il Si-stema infor-mativo di Unioncamere e ministero del Lavoro. “Dei 110 mila nuovi posti di la-voro che le imprese italiane hanno previsto di creare nel 2008 – spiega il presidente provinciale della CNA, Sil-vano Scandian - la quota maggiore si concentra nelle piccole imprese, mentre il deterioramento della con-giuntura internazionale sta determinando uno stop alle nuove assunzioni da parte delle grandi”. Risultato? Le Pmi, con 100

mila nuovi posti di lavoro su 110, daranno un contri-buto decisivo alla cresci-ta dell’occupazione – che in termini relativi, per le piccole, sale di un punto e mezzo percentuale – men-

tre le grandi imprese ve-dranno ridur-si il numero degli occupa-ti dello 0,2%.A creare più lavoro, in questa fase, risultano i servizi alle imprese, che mig l io rano a d d i r i t t u r a le previsioni del Sistema i n f o r m a t i -vo Excelsior dal più 2,2% al più 2,8% consolidato a giugno 2008. Piccole im-

prese, insomma, che risol-vono problemi per conto di altre piccole imprese, un modo meno elegante e più di sostanza per la formu-la “esternalizzazione degli oneri”.“Questi dati - prosegue il presidente Scandian - confermano che la picco-la dimensione di impresa, che contraddistingue il si-stema produttivo naziona-le, pur soffrendo, ha una capacità di reazione e di adattamento alle avversi-

tà dei mercati notevole”. Scendendo ulteriormente nel dettaglio, il rapporto Excelsior sottolinea come siano soprattutto compe-tenze e professionalità a fare gola alle Pmi italiane. “Abbiamo un bisogno in-soddisfatto di manodope-ra qualifi cata e non è una novità - spiega Scandian -: operai specializzati, più che ingegneri. Ope-rai che entrano in azienda a un certo livello di spe-cializzazione e ne escono migliori. Nelle nostre im-prese si fa la formazione. Quando assume un lavo-ratore, l’imprenditore lo fa crescere, al di là del fatto che questo percorso venga certifi cato uffi cialmente o meno”.Ecco perché le piccole im-prese crescono, ed ecco perché potrebbero cresce-re ancora di più se questa attività formativa fosse loro riconosciuta: “Tutte le istituzioni che hanno competenza in materia di

formazione - nota il pre-sidente della CNA - do-vrebbero mettere a punto un meccanismo in base al quale anche le compe-tenze sul lavoro trovino adeguato riscontro, sia per il bene delle aziende che per il bene del lavoratore. Invece le istituzioni si af-fi dano al solo meccanismo della “certifi cazione”, che prevede intoppi burocrati-ci insormontabili, e inutili, per una piccola impresa”.Meno formalità e più so-stanza è del resto quello che l’associazione va chiedendo da tempo, si pensi ad esem-pio alla richiesta dell’aboli-zione del valore legale dei titoli di studio, mentre oggi una laurea, o una semplice abilitazione professionale, conseguita nella più sper-duta università di provin-cia o nell’ultima scuola di quartiere ha lo stesso valo-re di legge rispetto ai titoli rilasciati dai più prestigiosi enti formativi.

Dicono che siamotroppo piccoli,

poco strutturati,invece siamo noi

il motoredell’economia

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artigianato oggiartigianato oggi

ARTIGIANATO & imprese7

Nelle Camere di Commercio sono ben poche le donne che ricoprono cariche direzionali e gestionali. La CNA chiede di cambiare rotta

Sistema camerale poco rosaL’ente con meno donne in posizione

di vertice. Anzi, con zero donne in posizione di vertice. Questo, dati

alla mano, è il sistema delle Camere di Com-mercio. E su questo CNA Impresa Donna ha scelto di fare il punto, durante un incontro di-battito che si è tenuto a Roma nella sede di Unioncamere.L’incontro si riferiva agli oltre cento comitati per l’imprenditorialità femminile, uno per ogni provincia, che operano nelle Camere di Com-mercio con lo scopo di sostenere, qualifi care e promuovere le imprese «in rosa»: una rete nata nel 2000. Eppure, nonostante il grande lavoro fatto, per così dire «dal basso»; sono ancora poche le donne imprenditrici a occupare posi-zioni di rilievo nel sistema camerale. Una pre-senza al femminile assolutamente sottostimata rispetto ai talenti, alle genialità femminili che sono un grande valore per il Paese.La CNA da parte sua da anni svolge un’azio-ne di stimolo e un lavoro coerente a vantaggio delle imprese femminili. Va favorita soprat-tutto l’impresa femminile e, se pure le impre-se gestite da donne sono molte di più rispetto a qualche anno fa, la crescita è stata senza dubbio inferiore rispetto alle potenzialità.

“ RISERVATO ALLE IMPRENDITRICI

Prosegue fi no a dicembre il percorso per le imprenditrici per rifl ettere e confrontarsi. Due i fi loni.

Gestione del tempo e pensiero laterale.Organizzare il tempo nello spazio privato e lavorativo è un problema ? C’è differenza fra fuori e dentro le mura domestiche? Gli incon-tri proposti aiutano a superare i propri schemi mentali per affrontare situazioni impreviste e reagire costruttivamente al cambiamento.Nel percorso, un laboratorio di formazione e di sperimentazione, diretto a donne impren-ditrici, vengono apprese alcune tecniche per la gestione efficace del tempo sviluppando la capacità di stabilire priorità e perseguire i propri obiettivi in azienda ma anche nel-la vita privata. Fondamentale la conoscenza del pensiero laterale come forma strutturata di creatività da usare in modo sistematico e deliberato per sviluppare un pensiero ge-nerativo ed esplorativo di approcci diversi anche nella gestione del tempo. Il percorso

Formazione per gestire al meglio il proprio temposi svolge alla sede CNA di Schio. Iniziato il 29 settembre, prosegue nelle seguenti date (sempre dalle 19.30 alle 22.30): lunedì 20 ot-tobre 2008, lunedì 10 novembre 2008 dalle ore 19,30, lunedì 1 dicembre 2008, lunedì 15 dicembre 2008.Ruolo e rappresentanza del Comitato Im-presa Donna nella CNA.Il comitato Impresa Donna rappresenta tut-te le donne imprenditrici associate a CNA e si pone l’obiettivo, tra l’altro, di lavorare al potenziamento del gruppo dirigente CNA at-traverso la crescita sia qualitativa che quan-titativa delle rappresentanze delle donne, e attuare una politica di conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro quale condizione signifi cativa per la piena e defi nitiva afferma-zione dell’identità di imprenditrici e donne nei ruoli associativi. In sede CNA provinciale si è svolto un incontro con Alessia Zaninello, vicepresidente nazionale CNA, per discutere e confrontarsi su queste tematiche.

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ARTIGIANATO & imprese8

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creditocredito

ARTIGIANATO & imprese9

Il deliberato di Confi di CNA nei primi sei mesi del 2008 si assesta oltre 22 milioni di euro di fi nanziamenti erogati, anche se la congiuntura non è facile

Nonostante la crisi...Tiene il credito alle im-

prese artigiane, nono-stante il rallentamento

dovuto alla congiuntura eco-nomica, e si consolida l’atti-vità di Confi di nel supportare le imprese. Questo il quadro del settore creditizio nei primi sei mesi del 2008 che emerge dal deliberato del consiglio di amministrazione di Confi di CNA Vicenza. L’ammontare complessivo ha toccato quo-ta 22 milioni e 175 mila euro, suddiviso tra breve termine (16.173.700) e medio lungo (6 .002 .170) . Rispetto allo stesso perio-do dell’anno precedente si è registrato un calo del sugli affi damenti a breve termine (-2,3%), men-tre più lieve è stato quello sul medio lungo (-1,41%). A incidere sul-la fl essione del breve termine ha infl uito soprattutto il con-tinuo calo del prestito d’uso d’oro (-28%), dovuto alla crisi del settore orafo. «Altro fatto-re - spiega Federico Sassaro, direttore del Confi di - è stato lo spostamento verso operazioni a medio lungo termine, spesso su richiesta degli istituti di cre-dito, in modo da rendere meno pressante l’esposizione». Nel medio lungo termine, invece, crescono i mutui ipotecari, an-che se non si tratta soltanto di nuovi investimenti produttivi, ma anche del consolidamento di passività pregresse. Cam-bia inoltre la distribuzione dei fi nanziamenti agevolati. La mancanza di disponibilità di fondi di rotazione regionali

(soprattutto a causa dei lunghi tempi d’attesa) ha fatto sì che l’agevolato si sia spostato ver-so l’artigiancassa e il credito d’impianto. «I dati fanno emergere alcuni segnali di sfi ducia - dice Ne-reo Sella, pesidente di Confi di CNA. La maggior parte delle operazioni sono investimenti a breve termine o smobiliz-zazioni. Le imprese investono sempre di meno, il dato è evi-dente e a soffrire di più sono le piccole e le micro imprese.

La tendenza è quella già vista nel 2007 e non ci sono stati segnali di ri-presa in questi primi sei mesi del 2008». Sempre se-condo Sella «la diffi coltà è generalizzata, ma non biso-gna creare ec-cessivi allar-mismi. Anzi si deve enfa-tizzare tutto quello che

viene fatto per aiutare le im-prese. In questa direzione va l’impegno di Confi di e CNA e i 22 milioni di euro erogati dimostrano la bontà dei no-stri sforzi per sostenere gli imprenditori». Un fenomeno che parte da lontano e che riguarda soprattutto i costi per le aziende. «Settori come l’orefi ceria o la concia, che già soffrono per questioni di mercato, devono ogni giorno confrontarsi con nuovi impe-dimenti che ne rallentano la ripresa. Per questo rivolgia-mo un appello alle istituzioni: la burocrazia, invece di snel-lirsi, continua a complicarsi ogni giorno di più gravando sui costi delle aziende».

:: Nereo Sella

“Alcune importanti novità in tema di fi nanzia-

menti agevolati da contributi per le imprese artigiane.

Sono state approntate importanti modifi che alla “vec-chia” normativa Artgiancassa 949 del 1952 relativa ad investimenti in beni immobili, beni strumentali e scorte di materie prime.L’agevolazione, che interviene come contributo sugli interessi passivi che l’impresa deve corrispondere alla banca o alla società di leasing, non viene più erogata se-mestralmente ma in un’unica soluzione (tutta subito), con un evidente vantaggio a favore dell’impresa arti-giana. Inoltre è stata ampliata la gamma delle possibi-lità agevolative, che si estende ora anche all’acquisto di azienda o di ramo d’azienda (compresi l’avviamen-to e le scorte). Infi ne, sempre in tema di Artigiancassa 949/52, è importante la retroattività della agevolazione in quanto sono fi nanziabili anche gli investimenti già fatturati entro 12 mesi dalla domanda di contributo; c’è quindi la possibilità di ottenere un fi nanziamento (per di più agevolato) su spese già sostenute. Sempre in tema di fi nanziamenti agevolati per gli arti-giani, la Regione Veneto ha elevato i massimali relativi ai fi nanziamenti dalla legge regionale 48/93 (credito di impianto). Si tratta di mutui richiesti per investimenti in beni strumentali e per operazioni di promozione e/o esportazione dei prodotti artigiani, con un massimale ag-giornato a 30.000 euro. Il contributo pubblico è calcolato nella misura massima del 8% del capitale fi nanziato Per approfondimenti si può consultare il sito della CNA nella sezione relativa al consorzio fi di Confi di CNA Vi-cenza o chiedere informazioni al servizio Credito.

ARTIGIANCASSA

Normativa aggiornata,nuove agevolazioni

In crescitagli affi damenti

sul lungo termineInvestimenti,

le imprese frenano

:: Federico Sassaro

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ARTIGIANATO & imprese10

ambienteambienteLa Giunta veneta detta nuove regole e chiarisce cosa può considerarsi sottoprodotto

Terre e rocce da scavoLa nuova disciplina ap-

provata dalla Giunta regionale prevede che

le terre e le rocce da scavo rientrano nella defi nizione di sottoprodotto solo se ri-spettano alcune condizioni e cioè: se utilizzate nei proces-si industriali in sostituzione di materiali di cava (fornaci, impianti lavorazione sabbie e ghiaie, ecc.); e se utilizzate per reinterri, riempimenti, ri-modellazioni e rilevati.La delibera regionale stabi-lisce inoltre che la presenta-zione della documentazione prevista per la dimostrazione del possesso dei requisiti so-pra indicati è facoltativa, in quanto necessaria esclusiva-mente al fi ne di qualifi care i

In caso di nonpresentazione dei

documenti prescrittii materiali vanno

gestiti come rifi uti

materiali di scavo quali sot-toprodotti.Pertanto, in caso di mancanza della documentazione prescritta il materiale dovrà essere gestito come rifi uto; la presentazione della documentazione non in-terferisce in alcun modo con le procedure di rilascio (e/o di for-mazione del silenzio assenso) dei provvedimenti autorizzativi in materia edilizia e urbanistica relativi a opere o interventi dai quali deriva la produzione di terre e rocce di scavo.

Inoltre, la delibera precisa che:a) le disposizioni relative alle terre e rocce da scavo si ap-plicano ai materiali di scavo naturali e non ai materiali

di origine antropica quali ad esempio: detriti da demo-lizione, residui di scarifi ca stradale, calcestruzzi, ecc.;b) per la realizzazione di reinterri, riempimenti, rimo-dellazioni e rilevati, anche con l’utilizzo di terre e rocce provenienti da altri siti, deve essere comunque acquisito lo specifi co provvedimento amministrativo che la legge, a seconda della tipologia di intervento, prevede per con-sentirne la realizzazione; c) le eventuali lavorazioni ef-fettuate sui materiali di scavo fi nalizzate ad ottimizzarne l’utilizzo (quali, ad esempio: la vagliatura, il lavaggio, eccete-ra) non incidono sulla classifi -cazione come sottoprodotto.

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ARTIGIANATO & imprese11

Creativity in action: gli imprenditori proseguono nei loro percorsi non conven-zionali per sviluppare innovative modalità espositive e progettuali

Orafi in performance visivaGli imprenditori ora-

fi scommettono sull’arte contempo-

ranea come processo di in-novazione. Una scommessa che ha visto gli imprenditori orafi protagonisti di un con-f r o n t o sistema-tico con il gruppo di arti-sti visivi Zimmer-Frei, all’interno di un wor-kshop coordinato da Venice International University. Questo confronto ha portato all’esplorazione di percor-si non convenzionali per la realizzazione di concept di gioiello e innovative moda-lità espositive del prodotto.I risultati del workshop con gli artisti, che saranno presentati a gennaio 2009 in un evento espositivo a Vicenza, sono anticipati da un’azione inedita nel mon-do dell’oro: gli stessi im-prenditori orafi sono prota-gonisti di una performance coordinata da ZimmerFrei. La performance si è svolta all’ingresso di Glamroom, il nuovo padiglione ideato dall’architetto e designer Aldo Cibic per Choice, l’appuntamento autunnale di Vicenza Oro. Nella per-formance sono state pre-sentate attraverso azioni simboliche le linee di tra-sformazione lungo le qua-li gli imprenditori stanno orientando i processi di in-novazione. L’azione è stata videoripresa ed editata in diretta, per essere trasmes-sa in fiera nei giorni suc-cessivi.L’iniziativa si collocava

““Un’impresa giovane, percorsi

per un nuovo modo di fare im-presa” è il titolo del ciclo avvia-

to nei primi lunedì del mese per rifl ettere sull’impresa dalla CNA provinciale.Iniziato con “Open innovation: l’in-novazione nella piccola impresa”, re-latore Alberto Felice De Toni, preside della Facoltà di Ingegneria e professore ordinario di Strategia e gestione della produzione e di Gestione dei sistemi complessi all’Università di Udine, il ciclo prosegue sino a marzo con questi appuntamenti, sempre alle 20 a Palazzo Specchi, la sede CNA in via Zampieri 19 a Vicenza:lunedì 3 novembre 2008: “Lo scenario internazionale: strumenti e metodologie per leggere e interpreta-re correttamente ciò che sta avvenendo a livello internazionale”;lunedì 1° dicembre 2008: “Lo sviluppo della piccola impresa”;lunedì 12 gennaio 2009: “La gestione del cliente interno: lo sviluppo del capi-tale umano e le strategie per scegliere e trattenere i propri collaboratori”;

I PRIMI LUNEDI’ DEL MESE

“Un’impresa giovane”, percorsiin tema di innovazione

lunedì 2 febbraio 2009: “L’innovazione tecnologica”;lunedì 2 marzo 2009: “La conoscenza e l’analisi del cliente esterno e la custo-mer satisfaction”.Il percorso formativo è proposto a tutti gli imprenditori associati, con parti-colare attenzione ai giovani imprendi-tori. Le serate di “Un’impresa Giova-ne” sono state progettate con lo scopo di fornire alcuni spunti di rifl essione e possibili soluzioni per sviluppare la mentalità e il modo di operare in azien-da in termini innovativi.Per questo, tra i numerosi argomenti cruciali per lo sviluppo delle impre-se si è scelta l’innovazione come tema conduttore degli incontri, coordinati dal dott. Luca Romano, ricercatore ed esperto in piccole imprese: un’azienda che sa essere “giovane” nella produzio-ne, nella gestione e nella commercializ-zazione del suo prodotto è un’impresa competitiva sul mercato. Gli incontri saranno condotti da esperti e da perso-nalità del mondo accademico.

University. Il progetto Cre-ativity in action si propone di mettere la creatività in azione attraverso un ciclo di seminari con artisti, de-signer, imprenditori ed un workshop che coinvolge realtà emergenti del mon-do della produzione orafa e giovani artisti visivi. Il progetto vuole innescare un processo di trasforma-

zione del territorio puntan-do sull’innovazione e sulla creatività come fattori in grado di generare un van-taggio competitivo sosteni-bile. Creatvity in action na-sce all’interno del distretto dell’oro di Vicenza e inten-de favorire un percorso di scoperta della creatività at-traverso la contaminazione con esperienze fortemen-te innovative provenienti dal mondo della cultura e dell’industria. L’iniziativa è stata sostenuta da Ebav, Ente Bilaterale dell’Arti-gianato Veneto.

all’interno di Creativity in ac-

tion, un programma voluto da Corart (Consorzio per le imprese orafe Vicentine), CNA Vicenza e coordina-to da Venice International

:: Tre fotogrammi del video girato al padiglione Cibicper Choice

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ARTIGIANATO & imprese13

La CNA lancia la proposta di aggregazioni tra imprese per “spingere” le nuove tecnologie. Pilastro: “I Comuni possono fare molto, Schio è un esempio”

Risparmio energetico, un obbligoIl risparmio energetico è

ormai un’urgenza oltre che una necessità. Lo di-

mostrano anche gli ultimi dati sul mercato dell’edilizia dif-fusi dalla CEVA relativi alla provincia di Vicenza: le nuo-ve costruzioni sono in calo, mentre si aprono spiragli pro-prio nel recupero legato alla bioedilizia. Su questo fronte la CNA è già in prima linea e anzi rilancia, annunciando la volontà di aggregare a questo scopo gli im-prenditori del territorio. “L’intenzione - dice il pre-sidente della CNA di Thie-ne Giacomo Pilastro - è di dare vita ad un consorzio o un’associazio-ne temporanea tra gli specia-listi del setto-re per meglio spingere sul territorio le in-novazioni applicate all’edili-zia in chiave energetica. Gli installatori devono essere i primi a conoscere e a far conoscere i vantaggi del ri-sparmio energetico”. L’ope-ra di sensibilizzazione è già notevole, ma c’è bisogno di sforzi ulteriori. “Il risparmio energetico è un obbligo, che non possiamo più eludere. È impensabile credere di sosti-tuire del tutto l’energia che viene dal petrolio e dai suoi derivati, ma un 30% dell’uti-lizzo energetico può essere tranquillamente abbattuto at-traverso le nuove soluzioni. Ma sta cambiando anche il modo di pensare. Ad esem-

pio si torna ad impianti cen-tralizzati che grazie alle nuo-ve tecnologie permettono ai contatori di essere più precisi che in passato. E anche i si-stemi di cogenerazione stan-no tornando».Quanto al mercato delle co-struzioni, secondo Pilastro «negli ultimi anni anche da noi è stato costruito troppo e male, pur di tenere su il mercato. Il risultato è un eccesso di offer-ta rispetto alla domanda. Non

si è tenuto con-to delle nuove normative che stanno per es-sere applicate e tante nuove costruzioni già non sono in li-nea con i para-metri richiesti sul risparmio energetico. E questo ricade per primo sui costruttori. Per superare la cri-si del mercato edilizio biso-

gna specializzarsi. I clienti sono diventati molto più esi-genti di quanto non si pensi e chi non sarà in grado di ap-plicare sistemi di risparmio e di auto produzione di energia, rimarrà tagliato fuori».Il ruolo delle amministrazioni può essere determinante. «Il Comune di Schio ad esem-pio è un precursore, avendo già introdotto nel suo rego-lamento edilizio l’obbligo di ricorrere a queste nuove tec-nologie e allo stesso tempo prevedendo degli incentivi per farlo. Anche negli altri comuni qualcosa si sta muo-vendo, ma bisogna farlo più in fretta”.

“Èrinnovato il con-

tratto di lavoro per i dipendenti

delle imprese artigiane e delle PMI dell’edili-zia, tra le associazioni nazionali di categoria di CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai e le federazioni sindacali Fe-neal-Uil, Filca-Cisl e Fil-lea-Cgil.Il nuovo Ccnl riguarda 250.000 imprese e ol-tre 500.000 lavoratori e prevede un incremento salariale, per il terzo li-vello di inquadramento, di 188,50 euro in quat-tro anni, con decorrenza dall’1 luglio scorso.Il presidente nazionale di CNA Costruzioni Ri-naldo Incerpi esprime soddisfazione per l’intesa raggiunta. “Si tratta di un accordo in linea con gli altri contratti del settore edile, ma che coglie le spe-cifi cità dell’artigianato e della PMI, in particolare su temi quali l’apprendi-stato, la formazione e la sicurezza. Abbiamo man-tenuto per l’apprendista-to, che continua ad essere un canale importane per l’inserimento dei giovani nelle imprese artigiane e nelle PMI del comparto, una retribuzione che tiene conto della progressione della professionalità degli apprendisti, prevedendo percentuali crescenti in funzione della durata del rapporto. Su formazione e sicurezza, confermando il forte impegno delle parti sociali su queste materie,

EDILIZIA

Nuovo contratto delle costruzionie regolamentazione dell’accesso

in particolare riguardo ai lavoratori che entrano per la prima volta nel settore, si sono fatti signifi cativi passi in avanti nell’ade-guamento degli specifi -ci strumenti bilaterali e della loro operatività alla realtà dell’artigianato e della PMI, riconoscendo al riguardo un ruolo im-portante alla negoziazio-ne territoriale”.Particolarmente impor-tante l’impegno da parte di tutti i fi rmatari ad av-viare un confronto serra-to sull’insieme degli enti bilaterali del settore e de-gli accordi relativi, anche alla luce dei compiti nuo-vi loro assegnati dalla normativa riguardo alla regolarità del rapporto di lavoro ed all’inseri-mento della manodopera sul mercato del lavoro.“Anche sulla questione del contratto a tempo parziale - continua Incer-pi - sono state introdotte norme tese a evitare usi impropri dello strumen-to, a salvaguardia del-le imprese regolari, ma individuando modalità specifi che per l’utiliz-zo di tale strumento da parte delle imprese di minori dimensioni”. Un altro aspetto qualifi cante dell’intesa è poi l’affer-mazione della comune e condivisa volontà di tutte le parti sociali di regolamentare l’accesso al settore dell’edilizia, contribuendo al varo di una proposta di legge in materia”.

Negli ultimi anniè stato costruito

troppo e maleOccorre offrire

edifi ci di qualità

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ARTIGIANATO & imprese14

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ARTIGIANATO & imprese15

profi liprofi liRaffaella Bassa e Silvestro Dall’Ostooperano a Cogollo del Cengio

Argillae mani:l’arteLei diplomata all’isti-

tuto d’arte di Nove, con una predilezio-

ne per le ceramiche. Lui autodidatta al tornio. E’ il 1919: la voglia di creare, il desiderio di dare forma alle idee, spingono Raffaella Bassa a iniziare l’avventu-ra di “Argilla e mani”. E il marito, Silvestro Dall’Osto, la segue. L’essenzialità del-la loro arte è già tutta nel nome dell’azienda. “Ini-ziammo a frequentare vec-chi maestri, cercando di carpire i segreti della manipolazione della ceramica e dopo varie sperimen-tazioni cominciammo a produrre per conto nostro”.Raffaella e Silvestro producono artigianalmente stoviglie e altri oggetti d’uso, nel loro labora-torio di Cogollo del Cengio, ai piedi dell’Altopiano.“Il passaggio più importante è stato agli inizi degli anni Due-mila - spiegano -. Il mercato non ci ha dato scelta: produrre semplici oggetti d’uso artigia-nalmente non era più possibile, perché questo genere di prodot-to veniva importato da diversi Paesi a prezzi irrisori. E così abbiamo intrapreso la strada dell’artigianato artistico”.Argilla, mani e soprattutto idee, sempre più speciali, verso una specializzazione in oggetti di ar-redamento originali, vasi, spec-chi e pannelli. “Spesso usiamo tecniche diverse da quelle più conosciute - dicono i due coniugi -. Buona parte della nostra pro-duzione attuale è fatta con la tec-nica giapponese Raku, risalente al 1600. Un modo di lavorare la ceramica che colpisce per l’in-

cidenza degli effettui metallici. Creiamo così opere che diven-tano pezzi unici, oggetti che non si trovano in giro, dedicati a una nicchia ristretta di acquirenti. Per questo giriamo molto a mostre,

mercatini e mani-festazioni, in Ve-neto, in Trentino e in Friuli. Il no-

stro è un lavoro di aggiornamen-to continuo, anche con viaggi in Austria e Germania”.Un lavoro ricercato e non faci-le: “È diffi cile vendere questo

“L’accordo è del 25 giugno, e le

istanze degli autotrasportatori - dopo una diffi cile mediazione

- sono diventate legge, con l’art. 83bis della legge 133, la cosiddetta “manovra d’estate”. Eppure, nota la CNA Fita, alla legge devono ancora seguire i fatti, cioè i decreti attuativi premessa indispen-sabile per la distribuzione delle risorse. Primo punto, economico: 116 milioni previsti addirittura in fi nanziaria 2007, mai pervenuti. Quindi, nel 2008, la parte legata all’aumento del costo dell’ener-gia, 200 milioni. Terzo, gli interventi per l’acquisto di “euro 5”, in attesa di fi rma da oltre un anno. Infi ne l’aspetto nor-mativo legato alla condivisione con la committenza dell’aumento dei costi del

AUTOTRASPORTO

Le risorse ritardanocarburante”. Mancano all’appello due parametri: costo uffi ciale del carburante al 31 luglio, consumo medio per tipo di veicolo. “Si tratta di dati - si legge in una nota di CNA Fita - già noti a tutti, ancora non uffi ciali. Non possiamo rimanere nel limbo, se la volontà di attuare l’accordo di giugno non c’è più, che ce lo dicano. Ne prenderemo atto, e valuteremo con-tromisure”. Diversamente, si passi dalla legge ai fatti, “per permettere alle imprese di fattura-re in base al nuovo meccanismo”. Quello che urge, conclude il responsabile Fita, è un incontro con il ministro, l’unico referente competente per assumersi la responsabilità di una decisione di tipo politico.

:: Silvestro e Raffaella al lavo-ro, il tornio e un vassoio, pezzo unico, realizzato a tecnica Rakutipo di oggetti, far sì che siano interessanti e a un prezzo acces-sibile. Però che soddisfazione quando i nostri clienti dimostra-no di apprezzarli”.

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attualitàattualità

ARTIGIANATO & imprese16

Con il decreto fl ussi per lavoratori extracomunitari non stagionali per l’anno 2008, si andranno

probabilmente ad esaminare le molte domande che non hanno trovato spa-zio lo scorso anno, inviate durante i click day del decreto fl ussi 2007.Le quote saranno 170.000, questo anche perché, in mancanza di una programmazione triennale, si tiene conto delle quote stabilite per l’an-no precedente: complessivamente 250.000 tenuto conto anche del de-creto fl ussi per lavoratori stagionali (80.000 già messe a disposizione lo scorso inverno).Rimangono ancora moltissimi pro-blemi. Quelli relativi alle gradua-torie stilate in maniera poco tra-sparente e sulle quali pende ancora un ricorso presentato al Tribunale di Milano ma non solo. La lentezza nell’esame delle vecchie istanze è uno dei problemi maggiori insieme al fatto che moltissime domande presentate sono state rigettate per mancanza di requisiti. La maggior parte non risponde al requisito del reddito. Ma questo è dovuto non tanto all’incapacità degli interessati di disporre dei requisiti necessari, piuttosto alla formulazione ambigua del quesito in cui si chiedeva quale fosse il numero di lavoratori assun-ti. La domanda era tesa a chiedere quanti lavoratori già fossero alle dipendenze del datore di lavoro che presentava la domanda.La mala formulazione della doman-da ha tratto in inganno moltissimi che, pensando che il quesito richie-desse di specifi care il numero di la-voratori che si intendeva assumere con l’istanza in questione, hanno scritto nell’apposito campo il nume-ro 1, piuttosto di 0.Non risulta inoltre che, come previ-sto dalla legge, vi siano state richie-ste di integrazione della documenta-zione, che avrebbero potuto chiarire il punto in questione, le domande sono state quindi respinte e annove-rate tra quel 50% e oltre di richieste che non rispondono ai requisiti.Il decreto fl ussi sembra comunque im-minente: lo si attende, secondo fonti attendibili, per la fi ne di ottobre. In base al piano triennale del Gover-no, il nuovo decreto sarà ripetitivo del precedente, riguarderà perciò 170.000 lavoratori. Inoltre non ci sarà una nuova corsa cronometrica per trasmettere al Ministero per via informatica le richieste di assunzio-ne di lavoratori stranieri.La quota di 170.000 richieste fu abbondantemente sorpassata, atte-standosi sulle 740.000 unità. Que-st’anno le nuove 170.000 domande di assunzione del lavoratore estero saranno pescate fra quelle rimaste inevase lo scorso anno.

“ INTEGRAZIONE

Flussi, si va al ripescaggio

L’assessore Lazzari al convegno di CNA a Energy Planet

Vicenza, bioedilizianegli edifi ci pubbliciIcasi di eccellenza e la realtà di Vi-

cenza sulla strada della riqualifi -cazione ambientale. Questi i temi

emersi dal convegno “Edilizia soste-nibile: amministrazioni a confronto”, svoltosi in occasione giornata di aper-tura di Energy Planet e organizzato da CNA Vicenza. L’incontro è iniziato con il saluto del Presidente di CNA, Silva-no Scandian che ha rimarcato «l’im-portanza del ruolo di guida delle ammi-nistrazioni nella diffusione dell’edilizia sostenibile e nella riqualifi cazione delle nostre città. Gli esempi di Schio e Fa-enza, che abbiamo avuto modo di cono-scere oggi, ne sono una dimostrazione». Francesco Marinelli, consulente del Metadi-stretto della Bioedilizia del Vene-to, ha fatto una pano-ramica sul c o n t e s t o normativo europeo e illustrato due casi di pianifi cazione urbana completamen-te orientati all’edilizia sostenibile pro-venienti dalla Germania. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti del Co-mune di Faenza che hanno raccontato l’esperienza dell’eco-quartiere medi-terraneo in fase di realizzazione nella città romagnola.Il caso del regolamento edilizio di Schio è stato poi al centro dell’in-tervento di Dario Tomasi, asessore all’Urbanistica e al Territorio del cen-tro scledense. «Il nostro è il primo piano regolatore in Veneto imperniato sulla valutazione ambientale strategi-ca» ha sottolineato Tomasi. «Abbia-mo introdotto per la prima volta una perequazione urbanistica che ridefi -nisce i confi ni tra la città pubblica e quella privata. Ormai il valore degli immobili dipende fondamentalmen-te da quello che c’è al di là dei muri.

Dobbiamo trarre un vantaggio com-petitivo per il territorio, attraverso una maggiore qualità della vita, che passa attraverso piani di edilizia sostenibile e condivisa. Il nostro regolamento in-fatti è diventato anche il regolamento del Comune di Valdagno.»A fare il quadro della situazione nel capoluogo è invece Francesca Lazza-ri, Assessore alla Programmazione e all’innovazione territoriale del Comune di Vicenza. «Il nostro caso è ben diver-so. Abbiamo trovato un regolamento edilizio vecchissimo e inadeguato. Sia-mo in pesante ritardo su questo fronte e dobbiamo recuperare. Vogliamo in-

nanzitutto r ipor tare la «gover-nance» in m a t e r i a di urba-nistica e e d i l i z i a all’interno d e l l ’ a m -ministra-

zione.» Sulla questione del Pat ha poi puntualizzato: «Non possiamo pensare di ridefi nirlo completamente per poter intervenire. I tempi non ce lo permet-tono. Stiamo agendo in parallelo con un piano d’interventi che possa farci intervenire sulle situazioni più urgen-ti. A cominciare dalla zona industriale ovest, che ora è vissuta come un corpo estraneo dal resto della città e che in-vece noi vogliamo riqualifi care, ridu-cendone l’impatto ambientale».«Per intraprendere la strada dell’edi-lizia sostenibile - ha concluso l’as-sessore - siamo dovuti partire dal bi-lancio ambientale, che non avevamo nemmeno trovato. Daremo per primi l’esempio applicando i principi della bioedilizia nella ristrutturazione degli edifi ci pubblici e allo stesso tempo fa-remo un’adeguata formazione interna per poter informare ed assistere a do-vere i cittadini in questa materia».

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CNA pensionatiCNA pensionati

ARTIGIANATO & imprese17

Fare bene le pratiche e soprattutto essere tutelati nei propri diritti: sono esigenze estremamente importanti per chi si appresta a lasciare il lavoro

Sei vicino alla pensione?Ci sono

d ive r s e centina-

ia di imprendi-tori artigiani e piccoli impren-ditori, in pro-vincia di Vicen-za, vicini alla pensione.E molti sono anche i loro dipendenti che stan-no per andare a riposo.In questa fase della vita lavorativa è fondamen-tale gestire bene le prati-che e, soprattutto, essere tutelati nei propri diritti.CNA Pensionati ricorda a tutti coloro che sono prossi-mi alla pensione che la sua struttura è nata soprattutto

per questo: ac-compagnare i pensionandi per tutte le pratiche necessarie e, so-prattutto, tutela-re i loro diritti.CNA Pensio-

nati opera anche attraver-so il pensionato Epasa, ha rapporti consolidati con l’Inps, può fare le verifi che delle posizioni contribu-tive e dare tutti i suggeri-menti giusti. In una parola, regalare tranquillità. CNA Pensionati è presente in tutte le sedi territoriali del-la CNA. Basta contattarla e capire dal vivo quali ser-vizi essenziali può dare.

“Si è svolta a Treviso la 9a festa regionale

della CNA Pensionati. Nel ridente ca-poluogo trevigiano i protagonisti del-

la giornata hanno avuto modo di visitare le bellezze della città, dal duomo al battistero, oltre alla famosa piazza dei Signori. All’au-ditorium Santa Croce sono stati accolti dalle autorità e poi hanno potuto fare una breve visita al centro storico. La giornata è prose-guita al ristorante Sbeghen sul Montello e poi con la visita alla palladiana villa Emo. Una giornata speciale.

A TREVISO

La festa regionale

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CNA pensionatiCNA pensionati

ARTIGIANATO & imprese18

Sanità. Le opinioni dell’assessore regionale, il quale non condivide la politica dei tagli che ridimensiona il servizio pubblico

Sandri, alt ai privatiIn visita a Vicenza, nel-

la sede del suo partito, la Lega Nord, l’asses-

sore regionale alla sani-tà Sandro Sandri ha fatto conoscere le sue opinioni.Che non sono perfettamente allineate. “La sanità veneta funziona - ha detto il politi-co veronese - ma i 7 miliardi in meno previsti da Berlu-sconi e Tremonti non fanno sperare in bene. Ciò farà en-trare i privati nella sanitàin modo sempre più pesante, mentre il Veneto fi nora si è caratterizzato per un si-stema soprattutto pubblico, con pochi privati, quasi tut-ti piccoli e sotto controllo”.Il fondo integrativo ha fatto crescere del 2 per cento le risorse consegnate alle Ulss. Ma Sandri si è detto preoccu-pato, “perché a Roma dicono che dovremo versare lacrime e sudore senza tener conto della valenza della nostra sa-nità. Anche questo Governo purtroppo non ha dimostrato

di voler premiare le Regioni virtuose. Ciò è gravissimo e io sono prontissimo a tut-to per difendere il Veneto”.Aiutare il veneto, cioè dar-gli più risorse, cioè imporre nuove tasse? “Faremo l’im-possibile per difendere le tasche dei veneti” ha detto Sandri, sottolineando che lui non è d’accordo con i

criteri di riparto dei fon-di integrativi (100 milioni) che per esempio esclude una delle Ulss più virtuo-se come quella di Thiene.“Io avrei agito diversamen-te” ha spiegato l’assessore. E ha aggiunto che non ha digerito nemmeno i premi di risultato ai direttori genera-li: “Io quella delibera me la sono trovata, ma non ho po-tuto impugnarla, perché l’in-dennità è prevista dal con-tratto e magari poi mi sarei trovato con 23 cause legali. Ma in futuro cambierò i me-todi di valutazione, pesando anche le diffi coltà aziendali perché non ogni Ulss può arrivare agli stessi obiettivi. La meritocrazia è importante però conta anche un criterio di giudizio personalizzato”.Sul rapporto tra politica e manager sanitari, l’idea di Sandri è che i due elementi debbano andare d’accor-do: “In caso di scontro ri-schierei di fermare tutto”.

“ LA DOLCE UMBRIA

Grande Capodanno in Umbria con la CNA Pensionati. Nelle più

famose località umbre, in un paesaggio dolcissimo, la CNA Pensionati Vicenza organizza una gita dal 30 dicembre 2008 al 3 gennaio 2009.In sintesi, il programma pre-vede il 30 l’arrivo ad Assisi, con visita a Santa Maria degli Angeli e serata con ballo in hotel; il 31 le visite a Perugia, Montefalco e il ritorno ad As-sisi per cenone e veglione di capodanno, con orchestra con

Assisi e dintorniper il Capodanno

musica dal vivo sino alle ore pic-cole; il pri-mo genna-io, messa di Capodanno nella basi-lica della Porziuncola, visita pomeridiana con guida della bellissima città di San France-sco, serata di animazione con giochi e tombolata; il 2 genna-io altre visite interessanti nelle spettacolari Spello e Gubbio, conclusione in hotel con mu-

sica e ballo; il 3 gennaio viag-gio di ritorno, sempre in bus gran turismo.Quota di partecipazione 400 euro con quota in camera dop-pia, minimo 40 persone. In-formazioni a tutte le sedi della CNA Pensionati

Il sistema venetofunziona e si

basa sul pubblicoDifenderemole tasche deiconcittadini

Il Cupla, Comitato unitario pensionati lavoro autonomo

del Veneto, di cui fa parte la CNA Pensio-nati, organizza per il 24 novembre, a Verona, nella sala della Gran Guardia, la tavola ro-tonda “Quale futuro per gli anziani”, un incontro dibattito tut-to mirato ai temi delle pensioni, della sanità e delle politiche sociali.In particolare si discu-terà di non autosuffi -cienza, di liste di atte-sa e Utap, paniere per anziani e pensionati, recupero del potere di acquisto, trasformazio-ne delle Ipab.Dopo il saluto del sin-daco di Verona Flavio Tosi, e i saluti del coor-dinatore veronese del Cupla Pietro Farneda, interverranno tra gli altri il Ministro del La-voro e delle Politiche sociali Maurizio Sacco-ni, l’ex Ministro della Sanità Rosy Bindi, gli assessori regionali al Sociale e alla Sanità, Stefano Valdegamberi e Sandro Sandri.Conclusioni di Aldo Zappaterra, coordina-tore nazionale Cupla.

“ 24/11

Il futurodegli anzianisecondoil ministro el’ex ministro

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