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mostra d'arte contemporanea a cura di Barbara Pavan

Aquae - Rivodutri

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Sabato 12 giugno 2010 dalle ore 18.30 la Tenuta Due Laghi, Loc.Campigliano 29, Rivodutri (Ri), inaugura, nell’ambito della Rassegna Annuale ExArte, la mostra d’arte contemporanea AQUAE, a cura di Barbara Pavan, con l’intervento critico di Luca Arnaudo, promossa da Studio7.it, con il Patrocinio del Comune di Rivodutri.In mostra le opere di Artemad, Fabrizio Berardi, Giovanni Chiarinelli, Gianfranco De Felice, Giacomo Demurtas, Massimo Falsaci, Filippo Maria Gianfelice, LuBott, Claire Nelson e Meri Tancredi. Performances musicali del Duo Dexter (Alessandro Petrucci e Luca Venzano) e di Luca Tosoni.

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mostra d'arte contemporanea a cura di Barbara Pavan

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Aquaemostra d’arte contemporanea a cura di Barbara Pavanintervento critico di Luca Arnaudo

con il Patrocinio di

Comune di Rivodutri

12 giugno / 15 agosto 2010

TENUTA DUE LAGHIVia Campigliano 29 Rivodutri (Rieti)ArtemadFabrizio BerardiGiovanni ChiarinelliGianfranco De FeliceGiacomo DemurtasMassimo FalsaciFilippo Maria GianfeliceLuBottClaire NelsonMeri Tancredi

Via Garibaldi 98, Rieti • info (0039) 320.4571689 [email protected] • www.associazionestudio7.it

progetto grafico Valentina Crivelli • [email protected]

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mostra d'arte contemporanea a cura di Barbara Pavan

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Aquae

(Laudato sii, mio Signore, per sora acqua,

la quale è molto utile, e umile, e preziosa e casta.

Francesco d’Assisi

Come ci eravamo proposti, prosegue il sodalizio della Tenuta Due Laghi con l’arte. Aquae vuole essere un tributo al magnifico elemento naturale di cui la nostra terra è così prolifica. L’acqua, per le sue caratteristiche e proprietà tipiche, è sempre stata oggetto di ispirazione per poeti, mu-sicisti e artisti di ogni nazionalità. Tutti, prima di esprimere attraverso le loro opere, sono stati colpiti forse dal fatto che l’acqua è una di quelle poche cose ancora in grado di ispirare purezza e capace di rievocare alla mente lontani ricordi, lieti o tristi. Essa inoltre è uno degli strumenti più potenti della natura in grado di uccidere e distruggere, ma senza la quale la vita non sarebbe possibile.

L’acqua, dunque, come elemento vitale, potente, costruttivo e allo stesso tempo distruttivo e di cui nel Reatino siamo tanto ricchi quanto troppo spesso ignari del valore immenso che costituisce.

Sono molto onorata per il tema di questa mostra, sia per l’amore che mi lega a questo territorio, ed in particolare al lago di Ripasottile, specchio e spettatore quotidiano di pensieri, inquietudini ed infinite riflessioni, ma lo sono anche come imprenditrice agricola e membro del Consorzio della Bonifica che si occupa della gestione idrica della Pianura Reatina. Mi sento molto vicina al motivo conduttore di questa esposizione perché

spesso quando si è sicuri di possedere un bene lo si da per scontato e se ne sottovaluta il valore e l’importanza. La gestione dell’ambiente e dell’acqua in un territorio come il nostro sono di primaria importanza ma purtroppo vengono spesso trascurati, soprattutto dalla politica: L’au-spicio è che la nostra iniziativa coinvolga e sensibilizzi, attraverso l’arte, pubblico e istituzioni su una tematica così rilevante per tutti noi e per questi luoghi.

Il tema verrà interpretato da artisti di grande rilievo, alcuni dei quali ori-ginari di questa terra che è il più grande bacino idrografico d’Europa; utilizzeremo anche gli spazi aperti della Tenuta come scenario per la mo-stra cercando l’interazione e l’integrazione delle opere con il magnifico proscenio della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile.

Mi gratifica molto l’idea che la Tenuta Due Laghi possa diventare un centro di divulgazione artistica e culturale e che possa offrire come mo-desto contributo a questa splendida e selvaggia terra la possibilità di attirare l’attenzione e di incuriosire quante più persone sia possibile a dimostrazione del fatto che ogni luogo ha una sua storia da raccontare.

Marinella Tosoni Vincenti MareriTenuta Due Laghi

Rivodutri, 14 maggio 2010

Sono stata invitata a dare il benvenuto a Rivodutri agli ideatori di questa mostra ed agli artisti che, qualcuno da vicino ed altri da più lontano, hanno deciso di esporre le proprie opere in questa mera-vigliosa location.

Da sempre l’arte veicola emozioni, risveglia immagini nel nostro io profondo ed interagisce con la realtà, lavorando sulla sensibilità di chi vi si avvicina e credo proprio che in questo scenario naturale, l’arte figurativa si esprima al massimo delle sue potenzialità, la mostra è dentro e fuori da sé, lo stesso contesto naturale è opera d’arte.

Come Sindaco di questo territorio, oltre a complimentarmi per la sensibilità che la titolare della Tenuta Due laghi continua a manifestare, ringrazio anche l’ideatrice di questa mostra, Barbara Pavan, per l’at-tenzione che continua a dimostrare verso Rivodutri, consentendo a noi tutti un arricchimento culturale sui temi che a noi stessi sono cari.

È proprio per il tema di questa mostra, infatti, che sono particolarmente orgogliosa: scoprire che l’ac-qua, risorsa imprescindibile intorno alla quale si sono costruite le eccellenze della nostra realtà locale nonché perno della promozione territoriale è al tempo stesso fonte di ispirazione artistica, non fa che confermare che il percorso di tutela e salvaguardia dell’ambiente che ci circonda è la strada giusta da percorrere non solo per rispondere ai nostri bisogni primari ma anche a quelli della nostra anima.

Barbara PelagottiSindaco di Rivodutri

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RIVODUTRIRivodutri è un grazioso e caratteristico comune della provincia di Rieti, situato circa 15 km a Nord del Capoluogo. Purtroppo un terremoto oc-corso nel 1948 ha fatto perdere al borgo una parte del suo tipico aspetto medioevale; tuttavia l’altitudine ottimale (560 mt s.l.m.) e l’esposizione a mezzogiorno ne rendono gradevole il soggiorno per tutti i suoi 1300 abitanti.

Storicamente le prime notizie di Rivodutri risalgono alla fine del XII se-colo, ma le origini sono senza dubbio più antiche. Già nel 1010 il nome di Utri compare nella donazione di Transarico di Manfredo di Rieti al Monastero di Farfa: in seguito all’unione di Utri con il vicino castello di Rivo pare sia nato Rivodutri. Già gravitante nell’orbita dei possedimenti

ArtemadFabrizio Berardi

Giovanni ChiarinelliGianfranco De Felice

Giacomo DemurtasMassimo Falsaci

Filippo Maria GianfeliceLuBott

Claire NelsonMeri Tancredi

RIVODUTRIRivodutri è un grazioso e caratteristico comune della provincia di Rieti, situato circa 15 km a Nord del Capoluogo. Purtroppo un terremoto oc-corso nel 1948 ha fatto perdere al borgo una parte del suo tipico aspetto medioevale; tuttavia l’altitudine ottimale (560 mt s.l.m.) e l’esposizione a mezzogiorno ne rendono gradevole il soggiorno per tutti i suoi 1300 abitanti.

Storicamente le prime notizie di Rivodutri risalgono alla fine del XII se-colo, ma le origini sono senza dubbio più antiche. Già nel 1010 il nome di Utri compare nella donazione di Transarico di Manfredo di Rieti al Monastero di Farfa: in seguito all’unione di Utri con il vicino castello di Rivo pare sia nato Rivodutri. Già gravitante nell’orbita dei possedimenti farfensi, Rivodutri fu ben presto inglobato nel contado reatino, prese parte alla lotte tra Rieti e Cantalice, divenne la roccaforte dei guelfi di Rieti e fu spesso coinvolto nelle ribellioni che agitarono il Reatino nell’ul-timo quarto del XIV secolo. Nel 1438 Rivodutri fu occupato dalle truppe al comando del cardinal Vitelleschi per aver dato ospitalità e rifugio agli Alfani che si erano ribellati. Il legato pontificio fu inflessi¬bile e ingiunse al comune reatino di far radere al suolo il castello e di allontanare tutti gli abitanti: la distruzione fu attuata nel 1439, ma l’anno successivo si diede nuovamente avvio alla sua ricostruzione. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, Cantone rurale di Rieti (1798-1799) per passare poi al diparti-mento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Stroncone (1810-1815). Con la restaurazione e la riforma del 1816/1817 Rivodutri fu appodiato a Poggio Bustone, nell’ambito della provincia di Sabina, delegazione e distretto di Rieti; nel riparto territoriale del 1827 è ancora soggetto a Poggio Bustone, mentre in quello del 1831 risulta governo di secondo ordine, con l’appodiato Apoleggia, dipendente dal governo di Rieti. Con l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nell’ottobre 1860, il comune fu annesso alla provincia di Perugia fino al 1923 allorché passò alla provincia di Roma e quindi, nel 1927, alla neo istituita provincia di Rieti.

Cosa c’è da vedereIl territorio di Rivodutri presenta tracce del passaggio di S. Francesco che, narra la tradizione, recandosi a Leonessa e per ripararsi da un forte temporale, si rifugiò sotto un faggio, un albero oggi monumentale con una chioma di 22 metri di diametro. Questa pianta è famosa per la sua forma straordinaria, con i rami che si intrecciano, quasi a voler proteg-gere e difendere il Santo.

Nella chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo è conservato un dipin-to denominato La Pietà Leoni (dal nome della famiglia committente) che è considerato il capolavoro del pittore seicentesco Vincenzo Manenti.

Il monumento più misterioso di Rivodutri è sicuramente una Porta Al-chemica, riemersa dall’oblio dopo il terremoto del 1948, è complessa e controversa. L’opera è unica in Italia, di qualità artistica enormemente superiore a quella analoga che si trova a Piazza Vittorio a Roma e su di essa, in poco tempo, sono già stati scritti tre libri ma un’attendibile interpretazione della sua complessa simbologia è tutt’altro che facile.

Di straordinaria bellezza sono anche le Sorgenti del fiume S. Susanna, con una portata d’acqua di 5000 litri/secondo e che rientrano nell’ambi-to della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Esse sono state dichiarate monumento naturale nel 1977. Le sorgenti di S.Susanna e, in generale, il tema dell’acqua, rappresentano per il Comune di Rivodutri il punto intorno al quale ruotano le due maggiori manifestazioni turistiche, il Presepe Subacqueo in dicembre e la Sagra della Trota in agosto - alla quale partecipano tutti i ristoratori locali - uno dei biglietti da visita del comune stesso.

Strutture ricettiveLe strutture ricettive di Rivodutri, sia alberghi che agriturismi e bed & breakfast, sono in grado di rispondere a qualsiasi esigenza e la visita del-le sorgenti, le passeggiate in montagna attraversando magnifiche pra-terie e la sosta nelle frazioni del Comune, ciascuna con il proprio centro storico e le proprie caratteristiche, garantiscono un’occasione per vivere, attraverso la bellezza del paesaggio e la degustazione delle tipicità di questa terra, un momento di entusiasmante festa: incantevoli panorami naturali e delizie per il palato sapranno infatti certamente conquistare il visitatore.

Questa terra ricca di memorie, storia e folclore, si configura come la meta ideale per un soggiorno tranquillo, lontano dall’inquinamento acu-stico ed atmosferico delle grandi città: la tutela dell’ambiente e la con-servazione delle risorse naturali si pone infatti come uno tra i principali obiettivi dell’attuale amministrazione comunale.

LA MOSTRA

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C’è un punto da quassù, alla Tenuta, in cui lo sguardo abbraccia il pa-norama mozzafiato dei due laghi Lungo e Ripasottile. Ogni volta che mi fermo ad osservare la pianura interrotta dai due specchi d’acqua, ritorno allo stupore che provavo da bambina quando, in viaggio verso la casa dei miei nonni, percorrevamo una statale che attraversa le risaie del vercellese. E ogni anno mi affascinava, al tempo in cui venivano allagate, quello spettacolare e, per me bambina, miracoloso mare che spuntava da una settimana all’altra, improvvisamente, al posto dei campi tutt’in-torno. L’acqua non è solo un elemento vitale e indispensabile alla nostra vita. Nutre e disseta anche la nostra anima, si lega indissolubilmente in qualche modo ai nostri pensieri e ai nostri ricordi.

Potrebbe sembrare un tema anche troppo facile per una mostra d’ar-te, ma proprio per questo rappresenta una sfida raffinata. Poiché se è semplice per ognuno di noi trovare l’aspetto poetico in un elemento che è simbolo stesso di purezza e libertà, è altrettanto difficile superarne pro-prio questo strato romantico, affrontarlo senza diventare banali, scontati, stucchevoli.

Sono certa che lo spessore e il talento dei dieci artisti di Aquae ci ab-biano permesso di raggiungere questo obiettivo. Pur non mancando un doveroso tributo poetico all’acqua, sono le istanze urgenti del presen-te a rubare la scena alle chiare, fresche, dolci acque di petrarchiana memoria. Abusi, sprechi, urbanizzazione, inquinamento: un’arte seria e autentica non può più permettersi di rappresentare verdi colline e fiumi incontaminati.

La prima opera è l’installazione di Artemad e attraverso la forza evo-cativa di un paio di scarpe intrappolate nel fango, rimanda ai pericoli di un’urbanizzazione selvaggia e indiscriminata che, come un boomerang, ci rende fragili ed esposti a ricorrenti, fatali eventi catastrofici. Fa eco a questa prima opera, una seconda in cui gli artisti denunciano lo spreco sistematico e la trasformazione dell’acqua in una fonte continua di inqui-

namento: dall’imbottigliamento, al trasporto, alla plastica delle bottiglie, fino a diventare paradossalmente essa stessa rifiuto. Questo prato disse-minato di grandi sacchi di immondizia pieni d’acqua, esige che i principi di rispetto, economizzazione e ridistribuzione delle risorse naturali non siano più negoziabili e che l’urgenza di scelte coraggiose e costruttive non sia ulteriormente rimandata. Un’opera che riflette con efficacia la cecità di un’umanità che si arroga la proprietà assoluta dell’elemento, risorsa ritenuta gratuita ed illimitata a propria disposizione.

La gratuità e l’abbondanza, purtroppo, troppo spesso offuscano il valore intrinseco delle cose, tanto che è nell’uso corrente dire che non c’è nulla di così facile come bere un bicchier d’acqua. L’opera fotografica di Gio-vanni Chiarinelli riflette proprio sul significato delle parole che sottendo-no il grado di importanza che inconsciamente attribuiamo alle cose del mondo. Perché è facile davvero bere un bicchiere d’acqua, ma non se il bicchiere è scheggiato e stretto nella morsa del filo spinato. È doveroso ricordare che non sempre l’acqua è un bene scontato: milioni di persone non hanno accesso ad acque potabili o sicure; milioni di uomini soffrono la sete e ci sono luoghi in cui l’acqua è davvero un bene raro e prezioso e procacciarselo costa fatica e sofferenza. La seconda opera di Chiarinelli sovverte l’espressione, anch’essa entrata nel linguaggio comune, avere l’acqua alla gola. Qui i ruoli si invertono: non è più l’elemento a minac-ciare l’uomo, ma viceversa. Ed è potente quel cappio che appare pronto a cingere in una stretta fatale i destini di entrambi. Dimentica l’uomo, padrone stolto, un’antica citazione : “se hai un servo trattalo come un fratello, poiché ne hai bisogno come della tua vita” (Eccl.33:32). Dimen-tica che la relazione di dipendenza tra l’acqua e l’uomo non è recipro-ca: l’uomo ha bisogno dell’acqua per sopravvivere; l’acqua sopravvive anche senza di noi. La terza opera è una sintesi perfetta ed efficace in cui, in un bicchiere d’acqua purissima e trasparente, galleggia un sottile strato nero di petrolio. Chiarinelli riesce con un linguaggio immediato ed essenziale a dare una forma domestica ad una catastrofe globale, reiterata e di cui l’ultima, immensa marea nera non è che uno degli innumerevoli episodi.

Marea nera che ritorna anche nel Brutto Anatroccolo di Giacomo De-murtas. L’opera rimanda, nella sua stessa realizzazione, alla favola omo-nima. Demurtas riassembla pezzi meccanici, usati e inutili, originando una nuova forma di tutt’altro significato. Il principio ecologico del riutilizzo e del riciclo, fortemente radicata nelle intenzioni dell’artista, si scontra e si infrange, però, contro la catastrofe causata dall’incuria e dall’arro-ganza dell’uomo. Avvolto e intrappolato definitivamente nella coltre nera, l’anatroccolo ferito non si trasformerà nel meraviglioso cigno nero della fiaba. Con crudo e disincantato realismo, Demurtas afferma che senza un impegno serio e costante, la bellezza non avrà speranza.

Fabrizio Berardi affronta, nelle sue opere, il rapporto tra l’uomo e l’ac-qua. Nelle società arcaiche, questo rapporto poggiava su di un equilibrio di rispettoso utilizzo: all’acqua, madre e divinità, l’uomo riconosceva

anticamente la magnanima generosità che consentiva la vita, pur te-mendone la potenza e la forza distruttrice. Nelle società moderne, più evolute, l’acqua è considerata alla stregua di merce, proprietà esclusiva degli uomini, da utilizzare, gestire, vendere, comprare e sprecare a piaci-mento. Bene si evince questo contrasto già dai materiali delle due opere di Berardi: il legno e la pietra di Mater Aqua, elementi naturali, si oppon-gono alla plastica e agli smalti di Architetture d’acqua, materiali tossici e inquinanti di origine industriale. Sta a noi, dunque, individuare, anche nella quotidianità, una nuova terza via, quella praticabile per trovare una sintesi che consenta uno sviluppo sostenibile rispettoso sia dell’uomo che delle risorse naturali.

Il carattere concettuale e sociologico dell’opera di Massimo Falsaci, scrive Alessio Lucchini, articolata in due tele, propone l’acqua come altra soluzione possibile per recuperare il dialogo nel mondo svuotato di oggi. Da un lato l’uomo viene visto come un microcosmo abbando-nato a contatti umani ridotti: vive sospeso sul mondo galleggiante delle palafitte (metafora della vita); dall’altro, il macrocosmo spersonalizzante degli scali-merce vede la realtà incanalata in numeri ordinati e la socia-lizzazione continuamente soppiantata da sterili rapporti commissionali. L’acqua diventa uno strumento vivo ed efficace attraverso il quale si può rinsaldare e rafforzare quel flebile dialogo umano che rischia lo schianto nella desolazione. La preponderante presenza delle tonalità terrose pare suggerire la realizzazione compatta di un tessuto sociale.

La forza prorompente dell’acqua echeggia nell’opera dei LuBott, La ba-lena di Giona. In un tempo in cui l’uomo si erge a padrone e signore di tutti gli elementi, chi, se non l’uomo stesso, potrà salvare Giona dalla fu-ria delle acque? Ecco, dunque, che il poderoso cetaceo biblico mandato da Dio in soccorso del profeta viene sostituito dallo scheletro di un pro-dotto industriale. Per salvare sé stesso e il proprio ambiente, l’uomo deve accettare e vincere la sfida che egli stesso ha lanciato. Sarà attraverso la sua intelligenza, la scienza, la tecnologia che dovrà elaborare nuove soluzioni e trovare un nuovo equilibrio, nuovi rapporti di forza tra sé e la natura tutta. Le parole della supplica di Giona “Mi hanno attorniato le acque sino alla gola, l’abisso mi ha circondato” (Giona 2:6) – fungono da monito e l’uomo deve saper riconoscere quando ciò che lo protegge e lo salva, come questa rete di metallo, minaccia di imprigionarlo per sempre.

La potenza devastante delle acque ritorna anche nelle opere fotografiche di Filippo Maria Gianfelice, celata dietro l’armonioso travestimento di una serena, silenziosa immobilità. Tutto sembra tacere, persino il vento pare aver timore di far sentire la propria voce. L’indignazione violenta dell’acqua ha travolto tutto, gli argini naturali e i fragili e presuntuosi ostacoli che l’uomo ha costruito. Ha divorato la terra, si è ripresa repenti-namente lo scettro del potere e la sua libertà. È una bellezza tragica che, nella calma irreale che segue all’ira devastante degli elementi, rimanda con grande lirismo ad una dimensione in cui la vita e la morte giocano a

rincorrersi, a volte si sfidano, a volte si sfiorano. A volte la vita soccombe. Altre volte la vita resiste. E trionfa. Il ciclo ricomincia, si apre un nuovo cerchio…

Nella fotografia di Gianfranco De Felice, la bellezza pare volersi infiltrare ad ogni costo tra lo squallore di cemento dei palazzi di periferia. Ha le sembianze di un lembo di cielo che s’insinua nello specchio d’acqua di una pozzanghera, stretta tra qualche rifiuto e una striscia di asfalto, nel tentativo di regalare, a due bambini e a un’altalena, l’illusione di un tappeto di nuvole su cui giocare. È un’immagine di grande poesia che mi riporta ad una passaggio di Luca Arnaudo che, nel suo Sic Transit, scrive: “più volte mi è venuta alla mente una frase che avevo letto di Camus, una frase dove diceva che esiste la bellezza ma ci sono anche gli umiliati e per difficile che sia il compito Camus voleva essere fedele a entrambi”.

Ho lasciato volutamente in ultimo le opere delle due artiste: Claire Nel-son, per il senso di riappacificazione e di fusione, non solo con l’acqua, ma con tutti gli elementi del creato, che nasce da queste piccole scultu-re; due figure femminili placidamente abbandonate, senza timori, senza conflitti, con una perfetta consapevolezza di essere, a pieno titolo, parte integrante del tutto.

Infine Meri Tancredi, che propone un’opera complessa frutto di una lun-ga ricerca storica e artistica, in ambito mitologico e religioso, del legame tra la donna e l’acqua. Due principi inesorabilmente associati alla nascita ed alla conservazione della vita, finanche al traghettamento dell’anima oltre la morte. Legame che, dall’antichità ai giorni nostri, coltivato, con-solidato e rafforzato in tutti i tempi ed in tutte le culture, sovrappone tal-volta le due anime nella rappresentazione stessa della divinità. “Endiadi, spiega l’artista, è la sintesi di questo intreccio tra la donna e l’acqua, prende forma dalle fonti che un tempo erano santuari legati alla nascita, alla cura e alla riconciliazione dell’equilibrio tra mondo umano e divino, prosegue con lo scorrere della vita e termina con il passaggio in un’altra dimensione. Contiene in se’ la Clavigera, portatrice di chiavi, colei che controllava la porta fra l’acqua sacra e quella da addomesticare, l’atto rituale dove l’acqua non può essere che sacra, per poi essere utilizzata desacralizzata; le Ninfe, mitiche figure che attraversarono la cultura gre-ca fino al mondo romano; e ancora le Naiadi, le ninfe delle acque dolci. Insomma, tutte le entità femminili venerate per le loro facoltà oracolari, ispiratrici, guaritrici e di protezione per le nascite. Poiché acqua è il liqui-do amniotico in cui si sviluppa la vita. E acqua è la pioggia che cade sui campi e nutre la terra”.

Fin qui la mostra. Al visitatore basteranno infine pochi passi e tornando dal punto da cui siamo partiti e volgendo lo sguardo a valle, potrà godere della magnificenza dell’opera dell’undicesimo artista, comunque lo si vo-glia chiamare, che ha regalato al nostro percorso la perfetta scenografia di questa terra d’acque.

Barbara Pavancoordinatrice per Studio7.it

La mostra

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ARTEMAD(sx) FANGO E SCARPE, INSTALLAZIONE AMBIENTALE

(dx) SACCHI DA IMMONDIZIA CONTENENTI IN TOTALE 250 LT D’ACQUA

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FABRIZIO BERARDI(sx) LEGNO,PIETRA,SMALTO / (dx) PELLICOLA INDUSTRIALE,CARTA,SMALTO

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GIOVANNI CHIARINELLIFOTOGRAFIA, STAMPA LAMBDA SU ALLUMINIO

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GIACOMO DEMURTASSERBATOIO MOTO, COMPONENTI FRIZIONE, PIATTINE E LAMIERE METALLICHEFOTOGRAFIA ANALOGICA

GIANFRANCO DE FELICE

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MASSIMO FALSACIACRILICO SU TELA STAMPATA

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FILIPPO MARIA GIANFELICESTAMPE FOTOGRAFICHE SU PLEXIGLASS TRASPARENTE, STAMPA IN VETROFANIA

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FERRO E LEGNO

LUBOTT

dalla terra nasce l’acqua,dall’acqua nasce l’anima...è fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant’altro...è dolce, salata, salmastra,è luogo presso cui ci si ferma e su cui ci si viaggiaè piacere e paura, nemica ed amicaè confine ed infinitoè cambiamento e immutabilità ricordo ed oblio. la vita.

Eraclito

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CLAIRE NELSONBRONZO, RESINA, PIETRA

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MERI TANCREDIACRILICO, FOGLIA ORO E RAME, RESINA SU TAVOLA

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ARTEMADArtemad: M. Cardone, A. Cianfrocca, D. Maccarone. Il gruppo è nato a L’Aquila nel 2009.

MOSTRE 2010

Roma, Museo delle Arti Orientali, Ti faccio le scarpe, a cura di Michele Marinaccio

L’Aquila, Microgalleria dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, mostra per-sonale Corsi e Ricorsi, a cura di Anna Maiorano e Cristina Reggio con testo critico di Lucia Masina

Terni, Museo Diocesano, Via Crucis, a cura di Mariano Apa

Lanciano (CH), Palazzo degli Studi, Istallazione per la Giornata del Ricordo

MOSTRE 2009

Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan

San Benedetto del Tronto (AP), PalaRiviera, Oltremondo, opera in esposizione permanente

Lanciano (CH), Palazzo degli Studi, Presentazione del video Diario di un in-sonne, ispirato dall’omonimo libro di Federico Cervigni

Pescara, One touch of love for L’Aquila, asta di beneficenza di sculture e dipinti organizzata dalla Massimo Oddo O.N.L.U.S. con la collaborazione dei giocatori del Milan

Amatrice (RI), Centro Turistico Lo Scoiattolo, Contemporanea 09. Fisis, a cura di Barbara Pavan

Genova, Porto di Genova, Dalle 3.31 alle 3.33. Il prima e il poi degli artisti aquilani dopo il terremoto, a cura di Antonio Gasbarrini

FABRIZIO BERARDIFabrizio Berardi è nato a Foggia nel 1964. Vive e lavora ad Amatrice (RI)

MOSTRE 2010

Roma, Circolo degli Artisti, Crash, collettiva, a cura di Alessia De Filippi

MOSTRE 2009

Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Isolina e le altre, collettiva, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Cavalese, catalogo

Amatrice (RI), Spazio Lo Scoiattolo, Rassegna d’Arte Conteporanea09, Fisis, a cura di Barbara Pavan e Dino Del Vecchio, collettiva con il Patrocinio del Comune di Amatrice, catalogo

Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, Dal Futurismo al Contemporaneo, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, collettiva

GIOVANNI CHIARINELLIGiovanni Chiarinelli è nato a Rieti nel 1977 dove vive e lavora come fotografo free lance.

MOSTRE RECENTI

Locarno, Svizzera, 36Mazal Contemporary Art Gallery, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo

Rieti, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, Born to be spider, a cura di Barbara Pavan, personale

Nola, Banca Sella Sud, Born to be spider, a cura di Monna Lisa Salvati, per-sonale

Terni, CAOS Ex Siri Centro Culturale per le Arti Contemporanee, Fat/Esterni, Festival Internazionale della Creazione Contemporanea

Terni, Palazzo Primavera, Nodo d’amore, Mostra d’Arte Contemporanea, col-lettiva

GIANFRANCO DE FELICEGianfranco De Felice nato nel 1968, vive e lavora a Roma.

MOSTRE 2010

Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio del Comune di Rivodutri, catalogo

Cernobbio (CO), Villa Erba, Avrà i tuoi occhi, collettiva finalisti concorso

Rieti, Galleria Fotografica Lungovelino, L’acqua del Gange, a cura di Barbara Pavan, personale, catalogo

Rieti, Studio7.it Spazio Arte Contemporanea, Un, due, tre...stella!, a cura di Barbara Pavan e Alessandra Patrizi, personale

MOSTRE 2009

Ravenna, Sala Forum Seconda Circoscrizione, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan, collettiva, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna

Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Cavalese, catalogo

Rieti, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, Fiori rossi, a cura di Barbara Pavan, personale nell’ambito della Rassegna FotografikaII, con il Patrocinio di Provincia di Rieti

Roma, Biblioteca Comunale Villa Mercede, Il Monello, personale.

Vitorchiano (VT), Torre Medioevale, Laudato sie, a cura di Massimo Giovannelli, collettiva, con il Patrocinio di Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo

Pompei (NA), Libreria Mondadori, Isolina e le altre, a cura di Monna Lisa Salvati e Barbara Pavan, collettiva, catalogo

Avellino, Banca Sella Arditi Galati Sud, Laudato sie, a cura di Monna Lisa Salvati, collettiva, catalogo

Roma, FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma VIII edizione, Dimensione massima 10x12, a cura di Cameraoscura e 3/3, studio di ricerca sull’imma-gine fotografica, collettiva

Roma, Salauno Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, FotoGrafia - Festival Internazionale di Roma VIII edizione, Fotox1000, a cura di Francesco Amorosini, collettiva.

Roma, Centro d’Arte La Bitta, Fiori Rossi, personale

GIACOMO DEMURTASGiacomo Demurtas è nato a Rieti nel 1978. Vive e lavora a Rieti.

MOSTRE E PREMI RECENTI

Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, catalogo, collettiva

Rieti, Libreria Moderna, Aperitivi Verdi, Manifestazione organizzata e pro-mossa da Associazione Postribù

Perugia, Torre Strozzi Centro d’Arte e Cultura, Artisti del territorio, a cura di Roberto Zambelli, con il Patrocinio del Comune di Perugia, collettiva

Rieti, Chiostro di S. Francesco, Festival Artistico Ass. Balene d’Acqua Dolce, con il Patrocinio di Provincia di Rieti, Comune di Rieti, Fondazione Varrone, catalogo, collettiva

MASSIMO FALSACIMOSTRE 2010

Locarno (Svizzera), 36Mazal Contemporary, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo

Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, catalogo

Desio (MB), Galleria Camaver Villa Tittono Traversi, Shamal: il vento creativo, a cura di Galleria Camaver, collettiva

MOSTRE 2009

Maccagno (VA), Museo Civico Parisi Valle, Acquisizioni 2009, a cura di Claudio Rizzo, Patrocinio Comune di Maccagno, catalogo Silvia Editrice, col-lettiva

Rieti, Palazzo Marcotulli, One Planet, a cura di Barbara Pavan e Simone Fappanni, Patrocinio di Regione Lazio, Provincia, Comune e Camera di Commercio di Rieti, catalogo Studio7.it, collettiva

Milano, Associazione Artevariante, Emozioni Metropolitane, personale

Cannobio (VB), Associazione Artevariante, Le vie del mondo le vie dell’anima, collettiva

GLI ARTISTIArtemadFabrizio BerardiGiovanni ChiarinelliGianfranco De FeliceGiacomo DemurtasMassimo FalsaciFilippo Maria GianfeliceLuBottClaire NelsonMeri Tancredi

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MOSTRE 2009

Rieti, Fondazione Varrone, Vestizione di Sant’Antonio, a cura del Circolo Fotografico Reatino, Patrocini Fondazione Varrone, Federazione italiana Associazioni Fotografiche, catalogo digitale, collettiva

Verona, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Premio Verona, Sport e tempo libero, a cura del Circolo Fotografico Veronese, Patrocini Comune di Verona, Assessorato allo Sport e Tempo Libero, Assessorato alla Cultura, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri; catalogo, collet-tiva

Rieti, Chiesa di San Francesco, Vestizione Sant’Antonio, a cura della Pia Unione di Rieti, Giugno Antoniano, personale

Vitorchiano (VT), Torre Medioevale, Laudato sie, a cura di Massimo Giovannelli, Patrocini Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo, collettiva

Sant’Anatolia di Narco (PG), Convento di Santa Croce, Laudato sie, a cura di Massimo Giovannelli, Patrocini Comune di Sant’Anatolia di Narco, catalogo, collettiva

Rieti, Chiostro di San Francesco, Rieti Blues Festival 2009, a cura dell’AR-CI di Rieti, Patrocini Provincia di Rieti, Regione Lazio e Fondazione Varrone, collettiva

Rieti, Libreria Moderna, Sugarfree, Rassegna Fotografika #2, a cura di Barbara Pavan, Patrocini Provincia di Rieti e Comune di Rieti, Personale

Avellino, Banca Sella Sud Arditi Galati, Laudato sie, a cura di Monna Lisa Salvati, catalogo, collettiva

LUBOTTLuBott è l’acronimo di Gianfranco Lunardo e Maria Bottari.

MOSTRE 2010

Rieti, Galleria Fotografica Lungovelino, Bikers, personale, a cura di Barbara Pavan, catalogo

MOSTRE 2009

Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Isolina e le altre, collettiva, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Cavalese, catalogo

Rieti, Double fantasy, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, personale, a cura di Barbara Pavan, nell’ambito della Rassegna Fotografika II, con il Patrocinio di Provincia di Rieti

Ravenna, Isolina e le altre, Sala Forum Seconda Circoscrizione, collettiva, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna

Nizza, Francia, Espace Art, Foire Internazionale de Nice, Palais des Expo, Patrocinio CCIAA di Rieti e Camera di Commercio Italiana a Nizza, collettiva, catalogo

Roma, Kappa 100%, Galleria Montoro Arte Contemporanea, collettiva a cura di Barbara Pavan

Napoli, Polaroid. Una visione personale, Banca Sella, personale, a cura di Monna Lisa Salvati

Rieti, Palazzo Marcotulli, One planet, collettiva con il Patrocinio di Regione Lazio, Provincia, Comune e CCIAA di Rieti, collettiva a cura di Simone Fappanni e Barbara Pavan, opere in catalogo

Vitorchiano (VT), Torre Medioevale, Laudato Sie, Patrocinio Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, collettiva, a cura di Massimo Giovannelli, catalogo

Amatrice (RI), Contemporanea09. Fisis, collettiva, a cura di Dino Delvecchio e Barbara Pavan, con il Patrocinio del Comune di Amatrice, catalogo

CLAIRE NELSONClaire Nelson è nata a Londra nel 1962. Si è laureata in Letteratura presso il Manchester College of Higher Education. Attualmente vive a Monteleone Sabino.

MOSTRE 2010

Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, collettiva, catalogo

S.Anatolia di Narco (PG), Secret Gardens, a cura di Massimo Giovannelli, con il Patrocinio di Comune di S.Anatolia di Narco, collettiva, catalogo

Rieti, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, People, a cura di Barbara Pavan, personale, catalogo

Roma, Sembler Gallery, Ambasciata Americana, Striving for the perfect por-trait, a cura di Martin Terry, personale

MOSTRE 2009

Ravenna, Sala Forum Seconda Circoscrizione, Isolina e le altre…, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Linea Rosa, Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna, collettiva

Rieti, Palazzo Marcotulli, One Planet, a cura di Simone Fappanni e Barbara Pavan, con il Patrocinio di Regione Lazio, Provincia, Comune e CCIAA di Rieti, collettiva, catalogo

Nepi (VT), Galleria Puntoarte, Arte in Movimento, a cura di Anna Turro, col-lettiva

MERI TANCREDIMeri Tancredi è nata a L’Aquila nel 1976. È laureata nel corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia con tesi in Storia dell’Arte. Vive e lavora a Perugia.

MOSTRE 2010

Locarno (Svizzera), 36Mazal Contemporary, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo

Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, catalogo

Rieti, Palazzo IsArte Calcagnadoro, Eart(H)Eart#2, a cura di Associazione Culturale Fatigarte, collettiva

Cernobbio (CO), Villa Erba, Mangia le prugne. Artisti uniti per un progetto, collettiva

Perugia, Casa dell’Associazionismo, Finaliste concorso Lune di primavera 2010, collettiva

Assago (MI), Rassegna d’Arte del Royal Garden Hotel, Condivisioni, personale

MOSTRE 2009

Pescara, Casa Natale di Gabriele D’Annunzio, Rassegna Internazionale d’Ar-te Fame d’amore, slide show, curata da Ivan D’Alberto, Mandra Cerrone e Angelo Colangelo, collettiva

Milano, Circolo Culturale Bertolt Brecht, Biblioteca Cassina Anna e Biblioteca Gallaratese, Micro Young e Micromailart, collettiva

Perugia, Spazio Common’s Lab, My world#3, a cura di Associazione Culturale Lilliput, collettiva

Bar (Montenegro), Castelnuovo Della Daunia (FG) e Pietramontecorvino (FG), Palazzo Ducale, MUSAE, Basso Adriatico, collettiva con il Patrocinio di Regione Puglia, Ministero alla Cultura del Montenegro

Perugia, Porta Sole, Giardino dell’Usignolo, Tra le porte antiche, a cura dell’Associazione Culturale Radici di Pietra, collettiva

Marsciano (PG), Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, Marsciano Arte Giovani, V edizione, collettiva

Levico Terme, Palazzo delle Terme, Villa Sissi; Borgo Valsugana, Biblioteca; Pergine Valsugana, Teatrino di Piazza Municipio, MUSAE Trentino, collettiva

Scilla, Castello Ruffo, Scilla e lo scoglio di Ulisse, collettiva e Premio Paesaggio Pittura Regione Calabria

Pescara, Centro Espositivo Ex Aurum, Eart(h)Eart, collettiva

Antrodoco (RI), Associazione Culturale Lin Delija, 12 x 12, collettiva

Atene (Grecia), Chepart, Espressioni Italiane, a cura di Afrodite Oikonomidou, Patrocinio di Ambasciata Italiana ad Atene, catalogo Chepart, collettiva

Salonicco (Grecia), Chepart, Espressioni Italiane, a cura di Afrodite Oikonomidou, Patrocinio di Istituto Italico di Cultura, catalogo Cheapart, col-lettiva

Baveno (VB), Galleria Camaver, Shamal. Il vento creativo, a cura di Marcello Cazzaniga, Patrocinio di Regione Piemonte, Provincia del VCO, Città di Baveno, Distretto Turistico dei Laghi e Fondazione Comunitaria del VCO, ca-talogo Galleria Camaver, collettiva

Milano, Permanente di Milano, collettiva finalisti del Premio Arte Mondadori, collettiva

Villadossola (VB), Galleria Laborart, Biennale d’Arte in Ossola, a cura di Paca Ronco, Patrocini Regione Piemonte, Provincia del VCO, comune di Villadossola, Camera di Commercio del VCO, catalogo Laborart, collettiva

Milano, Galleria Spazio in Mostra, Out on the bottle, a cura di Federica Ghizzoni, catalogo Spazio in mostra, collettiva

Omegna (VB), Forum di Omegna, Sul Sentierio colorato della Fantasia: 5 arti-sti incontrano Gianni Rodari, a cura di Artevariante, Patrocinio di Provincia del VCO, Comune di Omegna, Forum di Omegna, Parco della Fantasia di Gianni Rodari e Fondazione Comunitaria del VCO, catalogo Artevariante, collettiva

Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea Cavalese, Isolina e le altre…, a cura di Barbara Pavan, Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento, Assessorato alla Solidarietà Internazionale e Convivenza, Comune di Cavalese, APT Val di Fiemme e Fassa, catalogo Studio7.it, collettiva

Premio Arte Mondadori, Arte Mondadori Milano, finalista

FILIPPO MARIA GIANFELICEFilippo Mara Genfelice è nato a Roma nel 1971, ha frequentato il corso professionale presso l’Accademia Fotografica Cromatica Photo Agency di Roma; dall’anno 2006 è socio dell’AIRF (Associazione Italiana Reporters Fotografi) e nel 2010 ha ottenuto la certificazione per titoli IPP (Italian Professional Photographer), denominazione di qualità professionale dei foto-grafi italiani, ideato e realizzato dal FIOF (Fondazione Internazionale Orvieto Fotografia). Attualmente vive a Rieti. Ha partecipato al Work Shop Fotografico di Reportage diretto dal maestro Fulvio Roiter; ha collaborato con la Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale come fotografo subac-queo. Ha pubblicato su testate giornalistiche quali il Tempo, Il Messaggero, Tirreno, L’espresso, Scenari ed Insideart ( INSIDEART, Guido Talarico Editore, anno 7 #62 | febbraio 2010. Rieti Contemporanea di Camilla Mozzetti).

MOSTRE 2010

Rieti (RI), Rassegna Galleria Fotografica Lungovelino 2010/2011 , Sugarfree, a cura di Barbara Pavan, catalogo, personale

Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, patrocino Comune di Rivodutri, catalogo, collettiva

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Duo Dexter, Alessandro Petrucci (tromba, flicorno e chitarra) e Luca Venzano (sax tenore), è un duo jazz spiccatamente vo-tato all’espressione melodica, con predilezione per le ballads: Dexter Gordon, Chet Baker, Lester Young, Miles Davis, Louis Armstrong ispirano il repertorio del Duo.

Alessandro Petrucci nasce a Taranto nel 1976. Vive e lavora a Terni. A quattordici anni inizia lo studio della chitarra e nel 1996 della tromba. Nel 2002 e nel 2003 frequenta corsi di specializ-zazione alle Clinics Berklee di Umbria Jazz (Perugia) e seminari con musicisti di fama mondiale, quali Eddie Henderson, George Garzone, Steve Lacy e Donald Harrison. Approfondisce lo studio del linguaggio jazzistico con il trombettista Andy Gravish. Dal 2001 al 2008 collabora stabilmente con l’Orchestra Jazz di Terni, di cui è uno dei fondatori. Dal 2006 a 2008 è seconda tromba nell’Orche-stra Jazz Blue Side Big Band (Rieti). Dal 2007 al 2009 è membro della brass band Pink Puffers (Roma). Attualmente collabora con: Free Funkers (Roma), sestetto funky - jazz per il quale è anche ar-rangiatore e compositore; Duo Dexter (Terni); Il Pacco (Spoleto - PG), gruppo di musica rock melodica italiana; Concabbanda, brass band con repertorio funky - folk del quale è direttore e arrangiatore. Nu-merose le partecipazioni in concerti e manifestazioni musicali fra cui: programmi radiofonici di jazz su Radio Rai 3 con l’Orchestra Shorty’s Monday Night Orchestra (Roma, 2004), Festival Jazz Villa Celimon-tana (Roma, 2008); Festival Internazionale delle brass band (Mon-tpellier - Francia, 2008); Terni Jazz Festival (dal 2001 al 2008).

Luca Venzano nasce a Terni nel 1959. Vive e lavora a Terni. Nel 2001 è allievo del maestro Andrea Belli. Dal 2003 è allievo del maestro Marco Collazzoni. Nel 2008 inizia la sua collaborazione come sax tenore nella sezione fiati dei Soul New Sound (Amelia - Terni). Dal 2007 è nella sezio-ne fiati della Terni Jazz Orchestra (Terni). Dal 2008 collabora con il Duo Dexter (Terni). Dal 2009 suona con il Corpo Bandistico di Monte Leone di Spoleto (Perugia). Numerose le partecipazioni in concerti e manifestazioni musicali fra cui: Tuscia Jazz Festival (Castello di Nepi, 2008); Raduno internazionale dei Picari (Narni - Terni, 2008); Micca Club (Roma, 2008); Terni Jazz Festival (2007 - 2008); Grey Cat Festival (Follonica, 2008), Fe-stival Jazz di Matera (2008), Festival Jazz di Foggia (2008), tournee in Sicilia con la casa discografica Comer 23 (2009); Commemorazioni del Columbus Day (New york - USA, 2009).

Alessandro Petrucci • mob. 328.3239476 • [email protected] Venzano • mob. 333.3226371 • [email protected]

Si è laureato al D.A.M.S. (Dipartimento di Arte Musica e Spettacolo) all’Uni-versità La Sapienza di Bologna. Lettura della Partitura, esecuzione ed im-provvisazione al pianoforte in vari generi e stili musicali (classica, pop, rock, jazz), musica d’insieme nel rispetto dell’arrangiamento e degli altri esecutori; accompagnamento di cantanti in vari stili musicali. Trascrizione di brani dall’ascolto della musica (anche per depositi S.I.A.E.); arrangia-mento di brani di musica pop; composizione e arrangiamento di canzoni, sigle, colonne sonore ed altri generi. Insegnamento della musica (Piano-forte, Tastiere, Teoria e Lettura musicale, Armonia classica e moderna, Composizione ed arrangiamento, Musica d’insieme, Computer Music). Direzione artistica di spettacoli musicali. Perito musicale per cause di Plagio SIAE.

Ha collaborato con: Amec & Vanis, Davide Aru, Francesco Baccini (Mag-gio 2006 Concerto Live Auditorium Parco della Musica, Roma: Omaggio a Rino Gaetano), Alex Bagnoli, Loredana Berté (tour Italiano, tv, Deci-samente Loredana), Antonella Bianchi, Tony Blescia, Enrico Brignano, Alessandro Canino, Carlotta (Live), C. B. Green, Gabriele Cirilli, Corona (Studio), Rolando D’Angeli, Antonello De Santis, Tony Esposito, Eugenio Finardi, Mario Flores, Paolo Fosso, Anna Gaetano, Roberto Grassi, Ivan Graziani, Marco Graziosi, Flavio Insinna, Mario Lavezzi, Gabriele Leo-nardi, Lisa (Sanremo col Brano Oceano), Ego Menghini (Nek Tour Mana-gement), Michela, Milk And Coffee, Maurizio Montanesi, Marco Moran-di, Morcheeba (Live tv), Claudia Mori, Gianna Nannini (perizia vincente per causa di plagio musicale tra Gianna Nannini e Umberto D’Auria), Mario Natale, Nek (Tour Italiani e Mondiali, tv, Radio, tre Album come Pianista -Tastierista, trascrizione partiture), Laura Pausini (Live Con-cert), Pat Petrillo (Gloria Gaynor’s Drummer), Davide Pieralisi, Ricky Portera (our Italiano, tv), Enrico Prandi (Ladri di biciclette), Gigi Proietti (cbompositore ed esecutore di Colonne sonore e musiche di scena), Giulio Proietti, Cristiana Ranieri (Tour Italiano), Filippo Raspanti, Los Reyes - Gipsy Legend, Gaetano Ria, Nadia Rinaldi, Rino Gaetano Band (tour Italiano, tv live concert, partecipazione alla Fiction RAI Rino Gae-tano come attore - musicista ed esecutore delle colonne sonore), An-drea Rosatelli, Davide Sabiu, Walter Sacripanti, Claudio Santamaria, Nando Sepe, Toll Ayro (realizzazione del singolo Chimera), Paola Turci (tv Live), Marco Turco, Massimo Varini, Edoardo Vianello, Manuela Villa (tour Italiano), Valter Vincenti, Renato Zero (live concert). Creazione del Troppe Note Studio. Creazione e direzione NAMS (Nuova Accademia Musica & Spettacolo) a Rieti.

te l/ fax 0746.204498 • mob. 392.9901053 • [email protected]

Luca Tosoni Vincenti Mareri

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Aquaemostra d’arte contemporanea a cura di Barbara Pavanintervento critico di Luca Arnaudo

12 giugno / 15 agosto 2010

TENUTA DUE LAGHIVia Campigliano 29 Rivodutri (Rieti)

ArtemadFabrizio BerardiGiovanni ChiarinelliGianfranco De FeliceGiacomo DemurtasMassimo FalsaciFilippo Maria GianfeliceLuBottClaire NelsonMeri Tancredi

Via Garibaldi 98, Rieti • info (0039) 320.4571689 [email protected] • www.associazionestudio7.it

con il Patrocinio di

Comune di Rivodutri

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