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N U M E R O S E T T E - L U G L I O 2 0 0 9 L I N F O R M A Z I O N E F A C E N T R O E LA NAVETTA.... VA Cari lettori di Anzio Space, siamo giunti nel cuore dell’estate e nonostante l’afa non dia tregua il nostro lavoro marcia spedito. Non possiamo non constatare con piacere come alcune iniziative dell’amministrazione comunale abbiano riscosso un discreto successo. Sarebbe poco credibile da parte nostra una critica per partito preso, d’altronde la riqualificazione di Villa Adele, unita alla creazione del vasto parcheggio de “La Piccola “, così come alcune iniziative culturali (lodevole la rassegna “Derive”) sono sotto gli occhi di tutti. La nostra forma mentis però ci porta a guardare oltre le apparenze, motivo per cui rimaniamo della convinzione che questi sono ottimi palliativi ma non certo la soluzione alle problematiche di Anzio. L’amministrazione ha lavorato alacremente in vista della stagione estiva ed ha messo in atto una serie di ottime rifiniture. Oltre la cornice ed alcune pennellate d’autore il quadro della situazione presenta ancora molte imperfezioni. Una città che dovrebbe essere imperniata sulla vocazione turistica non può presentare strade impercorribili (o addirittura pericolose). Così come non è pensabile che alcuni stabilimenti balneari o i proprietari di alcuni immobili presentino un listino prezzi degno di Portofino o simili (anche se parliamo di privati, chi ci amministra ha il dovere di intervenire per regolamentare alcuni aspetti). Per non parlare della scarsa ricettività (mancanza di attrattive, luoghi di svago e strutture alberghiere all’altezza). Questo rientra nell’ambito della costruzione selvaggia sul nostro territorio, dove ormai spuntano case come funghi, in barba a qualsiasi regolamentazione urbanistica e a discapito di altre fondamentali costruzioni. E così la navetta anziate va… (in omaggio al bus turistico che vediamo circolare da giugno nel cuore del paese). Una nave piena di falle, che anche in questo numero abbiamo evidenziato a dovere. Una navetta colorata, piena di attrattive che però a pensarci bene dopo un breve percorso ci comincia a provocare un forte mal di mare. Marcello Bartoli BENVENUTI A PESCASSEROLI Il parcheggio “la piccola” si è fatto grande! Ci complimentiamo con la nostra Amministrazione per il grande lavoro svolto nell’ampliamento del parcheggio “la Piccola”. Grazie alla solerzia del Comune di Anzio da oggi circa seicento posti auto sono stati ricavati nell’area contigua alla stazione di Anzio. Esprimiamo soddisfazione sul fatto che questo intervento sembra andare incontro anche alle indicazioni espresse da noi della “00042” in altri numeri sul nostro stesso giornale, dove scoraggiavamo l’idea di gettare tonnellate di cemento in mare per creare una complessa area parcheggi che avrebbe compromesso l’equilibrio del porto di Anzio e del centro storico creando grandi criticità d’impatto ambientale. Percorrere la strada di elevare ad isola pedonale il centro, trasformando le aree disponibili oltre Viale Mencacci in parcheggi, affiancati dalla realizzazione di infrastrutture che agevolino il trasporto nel cuore della Città - dai tapis roulant coperti alle scale mobili alle navette elettriche - crediamo sia un obiettivo perseguibile e condivisibile per mantenere intatta l’identità centenaria della nostra meravigliosa Città. E questo ovviamente non vuol dire essere contro il progresso e il miglioramento di Anzio e dell’area portuale, ma significa unire lo sviluppo e l’innovazione di un piccolo centro a uno storico e raffinato valore identitario che continuerà a rendere il nostro paese unico al mondo, e non una città prodotta in serie, come quella proposta dagli irriducibili seguaci del progetto del gigantesco porto sostenuto dall’Amministrazione e amici, o come quella cui sta dando vita il nuovo piano regolatore del centro destra. Nel rinnovare i nostri complimenti a un’Amministrazione che sembra in qualche modo ascoltare anche le nostre proposte, tuttavia non possiamo esimerci dal porre alcune domande sul parcheggio “la piccola”: - È possibile che a fianco delle quattro scale non sia stato previsto neanche uno scivolo per disabili? Eppure la legislazione nazionale si è espressa vent’anni fa sull’abbattimento delle barriere architettoniche. - Perché, poi, tre rampe di queste accedono direttamente su una pista ciclabile? Non pensate possa essere pericoloso per pedoni e ciclisti? - Infine: scale di legno, recinzione in castagni e ghiaia non fanno un po’ troppo città di montagna? Siamo ad Anzio o a Pescasseroli? Andrea Mingiacchi Partecipa al nostro gruppo 00042 su:

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N U M E R O S E T T E - L U G L I O 2 0 0 9

L ’ I N F O R M A Z I O N E F A C E N T R O

E LA NAVETTA.... VACari lettori di Anzio Space, siamo giunti nel cuore dell’estate e nonostante l’afa non dia tregua il nostro lavoro marcia spedito. Non possiamo non constatare con piacere come alcune iniziative dell’amministrazione comunale abbiano riscosso un discreto successo. Sarebbe poco credibile da parte nostra una critica per partito preso, d’altronde la riqualificazione di Villa Adele, unita alla creazione del vasto parcheggio de “La Piccola “, così come alcune iniziative culturali (lodevole la rassegna “Derive”) sono sotto gli occhi di tutti. La nostra forma mentis però ci porta a guardare oltre le apparenze, motivo per cui rimaniamo della convinzione che questi sono ottimi palliativi ma non certo la soluzione alle problematiche di Anzio. L’amministrazione ha lavorato alacremente in vista della stagione estiva ed ha messo in atto una serie di ottime rifiniture. Oltre la cornice ed alcune pennellate d’autore il quadro della situazione presenta ancora molte imperfezioni. Una città che dovrebbe essere imperniata sulla vocazione turistica non può presentare strade impercorribili (o addirittura pericolose). Così come non è pensabile che alcuni stabilimenti balneari o i proprietari di alcuni immobili presentino un listino prezzi degno di Portofino o simili (anche se parliamo di privati, chi ci amministra ha il dovere di intervenire per regolamentare alcuni aspetti). Per non parlare della scarsa ricettività (mancanza di attrattive, luoghi di svago e strutture alberghiere all’altezza). Questo rientra nell’ambito della costruzione selvaggia sul nostro territorio, dove ormai spuntano case come funghi, in barba a qualsiasi regolamentazione urbanistica e a discapito di altre fondamentali costruzioni. E così la navetta anziate va… (in omaggio al bus turistico che vediamo circolare da giugno nel cuore del paese). Una nave piena di falle, che anche in questo numero abbiamo evidenziato a dovere. Una navetta colorata, piena di attrattive che però a pensarci bene dopo un breve percorso ci comincia a provocare un forte mal di mare.

Marcello Bartoli

BENVENUTI A PESCASSEROLIIl parcheggio “la piccola” si è fatto grande!Ci complimentiamo con la nostra Amministrazione per il grande lavoro svolto nell’ampliamento del parcheggio “la Piccola”. Grazie alla solerzia del Comune di Anzio da oggi circa seicento posti auto sono stati ricavati nell’area contigua alla stazione di Anzio. Esprimiamo soddisfazione sul fatto che questo intervento sembra andare incontro anche alle indicazioni espresse da noi della “00042” in altri numeri sul nostro stesso giornale, dove scoraggiavamo l’idea di gettare tonnellate di cemento in mare per creare una complessa area parcheggi che avrebbe compromesso l’equilibrio del porto di Anzio e del centro storico creando grandi criticità d’impatto ambientale.Percorrere la strada di elevare ad isola pedonale il centro, trasformando le aree disponibili oltre Viale Mencacci in parcheggi, affiancati dalla realizzazione di infrastrutture che agevolino il trasporto nel cuore della Città - dai tapis roulant coperti alle scale mobili alle navette elettriche - crediamo sia un obiettivo perseguibile e condivisibile per mantenere intatta l’identità centenaria della nostra meravigliosa Città. E questo ovviamente non vuol dire essere contro il progresso e il miglioramento di Anzio e dell’area portuale, ma significa unire lo sviluppo e l’innovazione di un piccolo centro a uno storico e raffinato valore identitario che continuerà a rendere il nostro paese unico al mondo, e non una città prodotta in serie, come quella proposta dagli irriducibili seguaci del progetto del gigantesco porto sostenuto dall’Amministrazione e amici, o come quella cui sta dando vita il nuovo piano regolatore del centro destra.Nel rinnovare i nostri complimenti a un’Amministrazione che sembra in qualche modo ascoltare anche le nostre proposte, tuttavia non possiamo esimerci dal porre alcune domande sul parcheggio “la piccola”:- È possibile che a fianco delle quattro scale non sia stato previsto neanche uno scivolo per disabili? Eppure la legislazione nazionale si è espressa vent’anni fa sull’abbattimento delle barriere

architettoniche.- Perché, poi, tre rampe di queste accedono direttamente su una pista ciclabile? Non pensate possa essere pericoloso per pedoni e ciclisti?- Infine: scale di legno, recinzione in castagni e ghiaia non fanno un po’ troppo città di montagna? Siamo ad Anzio o a Pescasseroli?

Andrea Mingiacchi

Partecipa al nostro gruppo 00042 su:

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ANZIO VILLETTOPOLIInchiesta a 360° sul mondo delle case: cantieri sempre in movimento per acquirenti fantasmaIl nuovo piano regolatore per l’edilizia ha aperto decine e decine di cantieri, soprattutto nelle zone “periferiche” della nostra città. A Lavinio, a Villa Claudia, a Falasche è tutto un crescere di imprese edili che, in tempi ristretti, hanno fatto sorgere un’infinità di villini e villette con un movimento finanziario non indifferente. Anzio diventa “Villettopoli”! Eppure la vendita delle case, dall’anno scorso, secondo le principali agenzie immobiliari, ha registrato un brusco calo. Costruttori e privati cercano di vendere con prezzi inferiori al 10 % rispetto al preventivato, ma gli acquirenti non ci sono! Solo alcune tipologie di abitazioni restano appetibili: quelle ville più grandi e magari indipendenti, situate in zone centrali della nostra città, ideate per i “ricchi” che possono permettersele. Tuttavia si investe troppo poco nella creazione di quartieri residenziali al fine di attirare e accontentare anche i clienti più elitari. Oggi, inoltre, chi compra guarda soprattutto alla qualità, specie chi decide di lasciare la metropoli romana, per sistemarsi definitivamente ad Anzio: si richiede, quindi, oltre che a una scrupolosa scelta dei migliori materiali, anche una manodopera competente e specializzata ! Costruttori, del resto, non ci si dovrebbe improvvisare! La nostra città è sempre stata il “fiore all’occhiello” della costa fin dai tempi della Roma imperiale ed è un vero peccato che possa disattendere le aspettative dell’acquirente: chi viene a vivere qui non vuole seppellirsi in un mare di cemento, vuole spazi verdi, vuole comodità per sé e per i propri figli, strutture socio-culturali e ricreative per vivere serenamente. C’è, infine, da tener presente che questo laboratorio di costruzioni deve essere accompagnato da un incremento di strutture essenziali previste dalla Bucalossi, che gli acquirenti pagano regolarmente: strade, fognature, gas metano, acqua ecc..Non si possono edificare centinaia di case in più, lasciando invariate queste strutture, se non vogliamo cadere nel caos.

Gianfranco Aghedu

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LA BANDIERA BLU CHE NON C’È PIÙPer il secondo anno scordiamoci la bandieraLa bandiera blu è un riconoscimento all’operato delle amministrazione comunali rivierasche nella gestione delle tematiche ambientali. La FEE (fondazione per l’educazione ambientale) valuta l’idoneità dei candidati attraverso le risposte a dei quesiti, alcune supportate da documenti esplicativi.La valutazione passa attraverso 4 aree tematiche: balneazione e depurazione delle acque (criterio imperativo), gestione rifiuti, educazione ambientale, turismo, gestione delle spiagge. Anzio dal 2003 al 2007, è entrata a far parte tra quelle località insignite della prestigiosa bandiera.Nel 2009, 227 spiagge hanno avuto quest’onore, 12 in più del 2008 , ma della cittadina neroniana nessuna traccia (c’è persino il Lido di Venezia!!! ). Le domande da porre sarebbero tantissime, ne voglio fare una per tutte che racchiude anche la risposta : come mai Anzio nell’arco di due anni non ha più le carte in regola per partecipare all’assegnazione delle bandiere blu?

Roberta Treglia

VILLA ADELE RINASCEUn coloratissimo parco risorge nel centro di AnzioElogi al nostro sindaco Luciano Bruschini per aver fatto rinascere i giardini di villa Adele. L’abbattimento delle barriere visive dei pitosfori perimetrali delle aiuole, il prato lucente che incornicia resti di antiche memorie, i fiori (forse troppi?), la zona per i bambini restaurata, i viali ricostruiti con cura, la simpatica fontana stile liberty e una illuminazione giusta per il contesto aprono ai nostri occhi la spettacolare bellezza che Anzio nascondeva da anni a causa di non curanza e trascuratezza. Il grande lavoro fatto dal sindaco Bruschini - per via ufficiosa sappiamo che è stato lui personalmente e quotidianamente a seguire i lavori e a curare ogni particolare - non ha affatto stravolto l’impianto dei viali interni del parco ma li ha valorizzati ridandogli vita.Unica critica: leggiamo fuori il divieto di transitare con i cani. Anche se tenuti al guinzaglio, con museruola e paletta raccoglitrice al seguito? Si confida davvero poco sul senso di civiltà dei cittadini e, francamente, sembra esagerato perché costringerebbe cani a padroni a passare per la strada privandoli di questa bella e rilassante visione dei rinati giardini della villa.

Andrea Mingiacchi

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SOTTO UN OMBRELLONE AD ANZIOBreve inchiesta sull’offerta balneare AnziateAbbiamo monitorato il litorale anziate da Anzio centro (Riviera Mallozzi, Riviera Zanardelli), Anzio Colonia, Lido di Lavinio, a Lido Dei Pini e memori dell’unica “vela”su cinque portata a casa quest’anno dal comune di Anzio secondo i parametri di Legambiente Lazio e dell’assenza di quella Blu, abbiamo riscontrato che un ombrello presso gli stabilimenti della nostra città costa, comunque, dai 200€ alle 350€ al mese. Sarà un giusto prezzo? Al lettore le proprie considerazioni.

Stefano Chiappini

ROTATORIA FINTA: CHE CAOS!Inventata ad Anzio la non rotatoria che non fa girare le auto ma gli automobilisti!È ormai usuale, tanto da far parte del paesaggio urbano, trovare frammenti di fanalini e altro all’interno dell’anello stradale realizzato sulla Nettunense all’altezza di via della Cannuccia. Tutto ciò per una lunga scia di incidenti che sono all’ordine del giorno in questa rotatoria a causa di una sua intrinseca non-funzionalità. Le rotatorie sono state concepite con l’idea di sostituire, dove possibile, i semafori ed evitare la formazione di file interminabili. Ovvio però che debbano essere strutturate in modo da far decelerare tutti i veicoli che transitano nell’area.Per la suddetta avviene invece che coloro che entrano arrivando dalla Nettunense non tendono assolutamente a decelerare. Ciò è da attribuire non all’imperizia dei guidatori, ma all’assoluta mancanza di inviti strutturali predisposti per far uscire le auto dalla propria corsia rettilinea, immettendole in un tratto di strada diverso che li aiuterebbe a rallentare. Questa non certa trascurabile “dimenticanza” non favorisce, stimola né tantomeno obbliga a rallentare e nulla possono altri dissuasori di velocità come i semafori lampeggianti e le bande sonore collocate sull’asfalto. Esiste poi anche il problema delle immissioni da via Casal di Claudia e via della Cannuccia dove gli spartitraffico incanalano gli automobilisti in una posizione angolare eccessiva rispetto alla trasversale della Nettunense, costringendo gli automobilisti a fare torsioni acrobatiche all’interno dell’abitacolo per scarsa visibilità. Last but not least è l’impossibilità di girare in via Casal di Claudia per dirigersi in ospedale, inserendosi nella rotatoria venendo da Roma: in questo caso le probabilità di incidente si intensificano.Per l’incolumità di tutti, in vista soprattutto del periodo estivo che conosce un flusso di traffico notevolmente più ingente sulla strada Nettunense, ci auguriamo che le nostre osservazioni siano al più presto prese in considerazione.

Andrea Mingiacchi

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ANZIO, NETTUNO E WRITERSDue ordinanze comunali sui writers a confronto Già dal n°0 avevamo espresso le nostre perplessità sull’ordinanza comunale n°29 del 10/10/08 da parte del comune di Anzio che prevedeva che privati e commercianti dovessero provvedere a proprie spese per la pulizia di muri imbrattati. La giusta risposta è arrivata indirettamente dal comune di Nettuno, che in un’ordinanza dichiara che provvederà a proprie spese per la pulizia e il ripristino del centro, per cominciare, al borgo medioevale e al lungomare Matteotti. Un passo, seppur piccolo, che però rappresenta un giusto modo di progettualità d’intervento nel consolidamento del decoro urbano, così tanto predicato dall’amministrazione Anziate, il tutto condito naturalmente dalla fiducia in un buon senso civico dei cittadini.

Stefano Chiappini

A CHE PUNTO S IAMO CON LA D IFFERENZIATA A NETTUNO?E’ del 10 luglio il comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune di Nettuno con l’annuncio del “progetto Porta a Porta”. Non si parla ancora di una data certa per il suo avvio ma si anticipa che entro la fine dell’anno arriverà il progetto esecutivo; ciò fa ben sperare, quindi, che possa partire con l’inizio del nuovo anno. Nel comunicato, l’Assessore all’Ambiente e Sanità Flavio Biondi, spiega che la sola applicazione del porta a porta porterebbe la percentuale di differenziata oltre il 50%, in questo modo è possibile raggiungere l’obiettivo del 65% entro il 2012, così come posto dalla Direttiva europea in materia di rifiuti. Nell’incontro avuto con l’Assessore nel mese di marzo, avevamo affrontato alcuni aspetti riguardanti la raccolta differenziata, tra cui, solo per citare alcuni esempi, il fatto che i cassoni della plastica troppo spesso venivano trovati pieni, la quasi inesistenza delle gabbie per la raccolta del cartone da imballaggio, il sospetto che alcune volte l’umido, invece di essere portato negli impianti appositi, veniva recuperato dal camion dell’indifferanziata. Senza entrare nel merito delle responsabilità, tra chi conferisce i rifiuti in modo non corretto o l’amministrazione comunale con le evidenti difficoltà di gestione delle isole ecologiche nel centro cittadino, sembrava chiaro, già da allora, che la partenza di un progetto di raccolta porta a porta dei rifiuti era, e rimane, l’unico modo possibile per annullare definitivamente tutti questi problemi.

Simone Selva

E S T A T E N E T T U N E S ECalendario fitto di appuntamenti per il periodo estivoA fine giugno, presso la sala consiliare del comune di Nettuno il Sindaco Alessio Chiavetta, l’Assessore alle Attività Produttive Giuseppe Combi, l’Assessore alla Cultura Giampiero Pedace e il Presidente della commissione consiliare alle Attività Produttive e Turismo Simone Massari, hanno illustrato i principali eventi che caratterizzeranno l’estate Nettunese.Nel ringraziare la Provincia di Roma e la Regione Lazio che, rispettivamente, hanno finanziato il Cinema di Quartiere e il Festival di Musica Etnica a Villa Borghese, è stato doveroso sottolineare che tutto quello che verrà proposto è dato dallo sforzo congiunto dell’amministrazione e delle diverse associazioni, gruppi teatrali e musicali della città. Come ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Giampiero Pedace, “Alla mancanza di risorse economiche si è sopperito con l’iniziativa proveniente dalle realtà del territorio e con il forte spirito di collaborazione nato spontaneo fra gli assessorati, le altre istituzioni della città e i volontari”. Numerose saranno le serate cinematografiche e teatrali, le mostre di pittura, scultura e artigianato che ci accompagneranno nel periodo estivo, dando anima ai posti più caratteristici del paese. Luogo d’elezione e fiore all’occhiello della città è, ovviamente, il Forte Sangallo ma basta dare un’occhiata al cartellone degli eventi sul sito del Comune di Nettuno, per rendersi conto che tutto il centro cittadino, e non solo, vivrà un’estate in fermento, da piazza del Mercato al quartiere San Giacomo ci saranno eventi di ogni genere. Alcuni di questi sono consolidati nel tempo come il cinema in spiaggia della Proloco o il FilmFest al Forte Sangallo giunto all’VIII edizione, quest’anno il tema è la guerra, ricorrendo il 65° anniversario dello Sbarco Alleato celebrato il 22 gennaio scorso. Moltissimi gli eventi di teatro portati in scena dalle diverse compagnie locali, diventate una realtà consolidata grazie alla passione di chi ci lavora. Anche il c.d. teatro d’autore avrà il suo spazio con la messa in scena di alcune opere di Shakespeare e non mancheranno la tragedia e la commedia greca, rispettivamente con Euripide e Aristofane. Tra le tante rappresentazioni, ci piace sottolineare il progetto di Arti Visive e Musicali che si terrà al Forte Sangallo dal 4 al 10 agosto dove lavoreranno insieme persone di diversa provenienza, cultura e formazione. Sul fronte letterario, si potrà scegliere tra gli interessanti incontri con autori di libri organizzati in diverse parti della città. Infine, per gli amanti dei cavalli e del mondo western, fino al 30 agosto, in via Scipione Borghese, c’è il Nettuno Western Show.

Simone Selva

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bruciano sostanze nocive e altamente inquinanti, cemento ovunque, rifiuto dell’utilizzo di energie pulite, discariche abusive a cielo aperto (con l’inevitabile presenza di amianto!) e leggi “azzardate”! E allora mi domando se tutte queste case che sono state realizzate, o anche quelle che sono tuttora in costruzione, saranno veramente abitate, o come succede sempre più spesso, sorgeranno edifici inabitati, dove solo gli animali (soprattutto i topi) vivono. Il nostro parere giovanile è unilaterale: non vorremo più vedere piani regolatori dove il verde soccombe al cemento, dove l’ossigeno diventa raro quasi come i parcheggi estivi! Credo sia stato quasi un fallimento l’ingrandimento del solo parcheggio “La Piccola” durante i giorni della festa patronale di S. Antonio. Si, perché probabilmente non ci si aspettava che così tanti turisti, provenienti da Roma e provincia, accorressero numerosissimi per il “concertone” di Marco Carta dello scorso 28 giugno. Anzio ha registrato il pienone, questo è vero, ma pare proprio che già nel tardo pomeriggio la situazione del traffico appena fuori città (Viale Mencacci, ad esempio) non era gestibile, sia per i vigili che per gli stessi automobilisti. La Piccola traboccava di automobili e i turisti hanno impiegato decine e decine di minuti per trovare un posticino (molti addirittura ad Anzio Colonia…) dove poter sistemare la propria auto. Una situazione imbarazzante per chi l’ha vissuta, con gli addetti al settore, nonché i vigili urbani, che non sapevano cosa fare e parevano spiazzati nel vedere tutta quell’orda di persone che, almeno per una volta, siamo riusciti ad avere nella nostra amata cittadina. Ma allora mi viene da pensare: le case le costruiamo e i parcheggi no? Cavoli, vogliamo o no incentivare questo dannato turismo? In questo modo la gente la facciamo scappare (e sono stati molti che, non riuscendo a trovare un posto se ne sono andati via)! Bisogna essere pronti miei cari amministratori comunali, perché è parso proprio che alla prima vera scossa di turismo estivo, Anzio non abbia potuto sopportare tutto questo “popolamento”, e lamentarci adesso che i turisti sono pochi è davvero da stupidi… Ecco la nostra proposta è una maggiore tutela ambientale e una maggior cura della nostra cittadina, non abbandonando sempre il valore culturale e naturale della nostra città alla tentazione dei soldi facili. E giusto per mostrarvi nella pratica come è cambiata in questi anni la nostra città, abbiamo accostato due fotografie satellitari di Anzio, una risalente a pochi anni fa e una di oggi. La parte cerchiata, nella foto odierna, mostra il cambiamento più eclatante che ha subìto l’ambiente di Anzio.

Federico Arancio e Valerio Novara

R I F L E S S I O N I D E I G I O VA N I D E “ I L G I O VA N O T T O ”Dal termine dell’ultimo e recente piano regolatore abbiamo visto come Anzio si sia trasformata in un immenso cantiere edile. Io sono solo un giovanotto, ma in questi anni ho visto spazi (dove peraltro giocavo da bambino) scomparire sotto colate di cemento, ho visto il verde di Anzio colorarsi pian piano di grigio. E tutto questo non si è limitato solamente a livello locale, ma anche a livello nazionale si è contribuito alla “distruzione dell’ambiente” con leggi che mirano ad ampliare gli edifici (con quel famoso 20% di spazio in più per le case…). Sembra che tutto vada a rotoli, ma nessuno se ne accorge! Centrali nucleari, termovalorizzatori che

Riportiamo qui due immagini che evidenziano l’impatto che la cementificazione degli anni ‘70 ha prodotto nel nostro paese, evidenziando il fatto che, ad Anzio, aree edificate di questa importanza si stanno sviluppando a pioggia grazie al piano regolatore approvato dall’Amministrazione di centro-destra.

Pagina di ANZIO-SPACEgestita dai giovani de “Il Giovanotto”.

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I L D ISAGIO EST IVO A LAVINOMa siamo all’altezza di una città turisticaQuale anteprima della stagione estiva, il lungo ponte di SS.Pietro e Paolo ha riversato sul nostro litorale la solita moltitudine di vacanzieri provenienti da Roma… e col solito risultato: il caos.Ancora una volta Anzio ha mal sopportato l’ondata di piena che si è riversata sulle strade, sulle spiagge, nei negozi.Si vuole sempre più ostentare Anzio come una città turistica, come il mare (insieme a Ostia e Fregene) di Roma, ma la nostra cittadina ha, poi, le strutture ricettive per ‘sopportare’ la calata dei moderni barbari?Prendiamo, ad esempio, uno dei suoi quartieri: Lavinio, il solo arrivarci presenta dei grossi problemi. Sia che ci si arrivi dal mare (Litoranea) o dalla Stazione (Nettunense), i due semafori che si incontrano sulle due strade provinciali, creano un tappo che solo a fatica (e con molta rassegnazione) si riesce a superare. Ma il problema del traffico non riguarda solo il turista che arriva, ma anche –e soprattutto- il residente che si ritrova, poi, nei tre mesi estivi e nei fine settimana anche a dover cambiare anche abitudini e modi di vita. Le attività commerciali, per esempio, vengono prese d’assalto dai villeggianti, che in quanto tale, molte volte si sentono autorizzati ad eccedere in comportamenti che rasentano la maleducazione, quasi che quella frase molte volte ripetuta: “io qui porto i soldi”, dia loro qualsiasi immunità.Ma torniamo alle infrastrutture carenti; in qualunque luogo di villeggiatura marino che si rispetti, esiste un lungomare su cui fare una bella passeggiata con tutta la famiglia, magari gustandosi un bel gelato… A Lavinio ciò è un sogno, la parola marciapiede è decisamente un termine inesistente nel nostro vocabolario, figuriamoci parlare, poi, di una pista ciclabile…Vogliamo poi spendere due parole sull’annoso problema del parcheggio? Se ad Anzio il tutto è stato risolto con l’apertura della ‘Piccola’, a Lavinio trovare un’area adibita a parcheggio è quasi impensabile, anche perché di spazi liberi ormai non ce ne sono più.Quello che una volta era il polmone di Anzio, ricco di verde e di alberi, ora è un immenso cantiere e gli unici alberi che si vedono solo quelli finti che camuffano le antenne-radio.

Maurizio D’Eramo

E S TAT E E D I N T O R N IDe gustibus…Si è vero, partendo dalla celebre massima in latino qualcuno potrebbe obiettare a chi vi scrive un eccessivo accanimento e soprattutto una scarsa attenzione al gusto altrui. Ci riferiamo in particolare alla programmazione culturale dell’estate anziate, biglietto da visita fondamentale per attrarre il turismo. Partiamo proprio dall’osannato Marco Carta, il trionfatore di Sanremo che ha aperto la stagione musicale con l’esibizione dello scorso giugno. Innanzitutto chiariamo (cosa che i soliti giornalisti narcotizzati non hanno fatto ) che il cantante sardo ha ottenuto un discreto successo ma non ci è sembrato di vedere un raduno stile Woodstock per celebrare le sue canzoni (sue ?! ). Qualcuno obietterà che questo era il nome del momento e che l’amministrazione ha cavalcato l’onda, ma esiste sempre un compromesso fra esigenze commerciali e qualità dell’artista. Il pensiero che appena otto anni fa il programma musicale presentava due nomi del calibro di Bob Dylan e Franco Battiato ci fa venire i brividi (e ci fa riflettere su come cambiano rapidamente i tempi…). I soliti ben informati ci hanno spacciato Arisa, Carta e qualche sagra di paese come il top della programmazione artistica. Confidiamo nell’intelligenza della gente, anche se i dardi scagliati dall’informazione allineata sono sempre più infuocati: nel caso di Carta pesa enormemente il potere mediatico della premiata ditta Costanzo- De Filippi (si salvi chi può! ). Per fortuna l’impegno di alcune associazioni culturali (o di singole persone ) ci ha permesso di poter assistere ad alcuni eventi di primo piano (ci viene in mente l’impegno di Giusi Canzoneri nell’ambito del Museo Civico Archeologico, o gli scrittori doc che hanno animato “Derive”). Poi non essendo novelli Sgarbi o Piano non ci permettiamo di emettere giudizi di rilievo critico sulla rinnovata Villa Sarsina, ma una cosa è certa: sarà un bene che non potrà essere fruito dalla gente (e questo è un peccato mortale ). Questa doveva diventare la Villa dei tesori di Anzio: uno spazio dove conservare il patrimonio artistico e il luogo per dare voce a chi vuole (voleva…) fare cultura. Meno male che c’è Marco Carta e un’estate musicale champagne!Quello che abbiamo bevuto per dimenticare…

Marcello Bartoli

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INTEGRAZIONE O SOSTITUZIONE?Aumenta in maniera vertiginosa il numero degli stranieri residenti a Lavinio.Il problema della presenza straniera a Lavinio non è certamente nuovo e benché i media sembra ne abbiano preso coscienza solo dopo il folle gesto di cui fu vittima l’indiano dato alle fiamme a Nettuno, l’integrazione ha già creato nel passato recente momenti di tensione e di scontro. Se Lavinio mare vede la massiccia presenza di Bulgari e Romeni, la zona vicino alla stazione è molto più simile ad un bazar di Bombay che ad una strada europea. La facile concessione delle licenze di commercio, ha fatto sì che gran parte dei negozi della zona siano ora gestiti da piccoli imprenditori indiani e del Bangladesh; conti alla mano, nei paraggi della stazione, su 27 negozi censiti, ben 13 sono stranieri. Sotto questo punto di vista l’integrazione c’è stata…ma per il resto non si vedono azioni eclatanti da parte dell’amministrazione.

Maurizio D’Eramo

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ANZIO: CITTA’ D’ACQUA La più recente ricerca urbanistica mondiale è arrivata alla conclusione che: le città d’acqua saranno le città protagoniste del XXI secolo.Cinque sono i principali elementi determinanti che rendono vincenti le città d’acqua: essere città porto che possiedono una struttura strategica per il loro sviluppo economico; il waterfront, la porzione di città che sta a contatto con l’acqua; lo sfruttamento intelligente e creativo dell’acqua come “luogo per la costruzione”, per attrezzature di uso collettivo, di carattere amministrativo, culturale, sportivo, di tempo libero e, in taluni casi, residenziali; la possibilità di sviluppare tutte le potenzialità del trasporto urbano ed extraurbano d’acqua; la “bellezza del paesaggio urbano” .Ma accanto a questi elementi di “vantaggio” vi sono altri che possono rappresentare “problemi” o addirittura “pericoli”. Negative condizioni meteorologiche, insensata urbanizzazione, mancato rispetto degli equilibri ambientali, possono negare uno sviluppo compatibile e socio economico della città e di migliori condizioni di vita.Questa premessa è calzante con la realtà di Anzio e Nettuno, città d’acqua da epoche protostoriche, che oggi vivono senza rapporto con il mare e che sono prive di infrastrutture e di servizi adeguati. Una città dormitorio, a servizio di Roma da cui dipende la forza lavoro, pendolare. Scarse le risorse economiche: a) Turismo balneare, che dura un massimo di 60 giorni, poco incisivo sull’economia generale; b) edilizia, falsa economia, che, esaurite le aree, determinerà la chiusura di aziende ed imprese con un enorme perdita di posti lavoro; c) piccole economie locali che spesso contengono l’immagine e la storia della città. Anzio e Nettuno formano un’unica città storica, questa simbiosi deve portare ad affrontare insieme i problemi e a condividere le scelte d’intervento. Occorre procedere ad una ricognizione delle risorse esistenti, siano esse naturali che antropiche, organizzarle per singoli sistemi e collegarli in un complesso integrato.Per una rivitalizzazione delle nostre città è necessario elaborare un programma di ampio respiro, allargato ad un area vasta definita sulla base di caratteristiche fisiche, morfologiche, culturali e produttive (intercomunali e sub-provinciali) l’obiettivo è quello di realizzare e adeguare una rete integrata di servizi di livello territoriale ed urbano in grado di promuovere ed orientare occasioni di sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale, basato sulla tutela, valorizzazione e fruizione, in chiave moderna, del patrimonio storico, artistico, architettonico, produttivo e dell’ambiente fisico.Per quanto riguarda il modello economico occorre: fare leva sulle risorse rinnovabili di cui è ancora ricco il nostro territorio: queste hanno vita economica più lunga; progettare sistemi di infrastrutture ecocompatibili e coerenti con i reali fabbisogni del territorio; individuare, attivare, incentivare imprese e sistemi di imprese “ecocompatibili”; riavviare una politica urbanistica finalizzata a sistemi di qualità e incentrata sul recupero e la riqualificazione e non sull’espansione.Due sono le direttrici di intervento necessarie: da un lato modificare il modello di sviluppo, dall’altro operare un recupero di valori culturali e di “naturalità”, ossia di quei fattori territoriali sempre più rari e compromessi da una crescita (senza sviluppo), priva di strategia di lungo respiro.In entrambi i casi occorre rilanciare la pianificazione territoriale e ambientale di area vasta.

Arch. Paolo Prignani

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VOCI DALLA CITTA’

TANTE VILLETTE + TANTI POSTI BARCA = SVILUPPO. UN TEOREMA DA SMONTAREIl territorio è una risorsa non rinnovabile ed l’unica su cui scommettereDal mega porto che fagocita e stravolge il centro storico alla più piccola speculazione edilizia che ingoia l’ultimo brandello verde del quartiere, tutto ad Anzio e dintorni sembra pensato per sperperare una risorsa non rinnovabile come il territorio.L’ossessione di chi governa il litorale sembra quella di dovere stipare sulle nostre coste il maggior numero possibile di alloggi e posti barca.Anzio, come tutto il litorale a Sud di Roma, appare sempre più condannata al ruolo di periferia squalificata in cui la capitale esporta il disagio che non riesce a contenere grazie a un modello di sviluppo basato prioritariamente sulla speculazione edilizia e fondiaria.Per ognuna delle migliaia di nuove case che il piano regolatore ci consegna e che resta invenduta, la collettività paga costi abnormi: deprezzamento del patrimonio esistente (meno valore delle nostre case), grave carenza di opere primarie di urbanizzazione (es. strade e fogne), nessuno spazio per la riqualificazione urbana dei quartieri (es. piazze, marciapiedi, parchi), mancato rilancio di settori produttivi strategici (es. ristorazione, alberghi, strutture turistiche – sportive – ricreative).Occorre assolutamente invertire questa tendenza; dobbiamo preservare e valorizzare le nostre risorse ambientali, storiche, produttive e scommettere su un diverso modello di sviluppo. Il nostro obiettivo non è competere con la periferia romana in offerta di residenzialità ma attrarre parte degli enormi flussi turistici diretti a Roma con la qualità del nostro territorio.Servono la valorizzazione dei beni ambientali ed il potenziamento di collegamenti e servizi. Non serve e fa danni la quantità di roba che accatastiamo senza criterio sul territorio.Noi dobbiamo distinguerci per la qualità dell’ambiente naturale ed urbano e diventare la meta privilegiata per un bacino di utenza incredibile come quello di Roma.La più grande risorsa su cui puntare è proprio il territorio che sprechiamo. La sostenibilità è la vera ed unica chiave di sviluppo a cui tendere e noi non possiamo continuare a proporci come banali e miopi venditori di parcheggi per barche e case low cost.

Ivano Bernardone

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PORT I , AMB IENTE , SV I LUPPO, QUALE FUTURO?Convegno Legambiente al Forte Sangallo di NettunoSi è tenuto Venerdì 26 Giugno un importante ed interessantissimo convegno di Legambiente avente ad oggetto: PORTI, AMBIENTE, SVILUPPO.Apprezzabile lo sforzo di Legambiente e del presidente Anna Tommasetti a cui va il merito di avere riaperto una discussione sul tema della portualità.Illuminante il contributo del vice presidente nazionale Sebastiano Venneri , il quale ha illustrato una serie di studi relativi al recupero delle coste ed alla fattibilità di approdi eco-compatibili. Ne è emerso un dato confortante: un enorme numero di nuovi posti barca potrebbero ( e qui il condizionale è d’obbligo ) essere costruiti in tempi brevi riadattando e ristrutturando strutture portuali già presenti risultate abbandonate o sottoutilizzate a causa della trascuratezza totale delle amministrazioni nel corso dei decenni ( Anzio vi ricorda qualcosa?).E’ stato posto, in tutti gli interventi, un grande accento sulla necessità di evitare - ove possibile - opere sovradimensionate, dall’alto impatto ambientale e la cui utilità è tutta da dimostrare.Il prof. La Monica ha illustrato - anche grazie all’ausilio di numerose schede grafiche - una serie di Porti sparsi su tutto il territorio nazionale, evidenziando - da Illustre Geologo - l’importanza determinante della valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) dato l’enorme impatto delle opere umane sulle coste e soprattutto sulla direzione delle correnti ed i sedimenti che esse portano. La conseguenza ( spesso) è lo stravolgimento dell’assetto geologico del territorio interessato con pesanti ricadute ambientali ma anche sociali ed economiche.Altro interessantissimo intervento è stato quello dell’Ing. Bussetti illustre esperto di opere marittime, il quale ha posto l’accento sull’importanza fondamentale che può avere per la collettività la costruzione di un nuovo Porto e come sia utile il coinvolgimento della comunità.Tra gli interventi nostrani, apprezzati quelli dell’Arch. Toselli, che ha ribadito la necessità di tenere alta l’attenzione sul tema del porto per il ruolo strategico che questo gioca nello sviluppo di Anzio e quello dell’Ing. Bernardone che ha illustrato come Anzio e Nettuno richiedano ormai una progettualità territoriale unitaria in cui un sistema portuale moderno e flessibile sia parte virtuosa di in un modello di sviluppo sostenibile.

Stefano Chiappini

A N Z I O E N E R O N EAnzio ridiventa imperiale grazie al British Museum e ai Musei CapitoliniLa mostra, la settima di ambito archeologico dall’inaugurazione del Museo Civico Archeologico di Anzio (2002), rispecchia appieno l’impegno dell’Amministrazione Comunale di rintracciare e recuperare, anche solo per qualche mese, il patrimonio cittadino disperso, in seguito a diverse vicende, nelle collezioni di numerosi musei nazionali ed internazionali.La mostra raccoglie, per soli sei mesi, molti reperti ritrovati nel corso del tempo nelle vicinanze della Villa Imperiale o del Porto voluti dall’Imperatore Nerone per arricchire la città che gli diede i natali.Gli oggetti in mostra furono portati via quando Anzio era appena rinata, durante la “Roma dei Papi”, quando le famiglie cardinalizie romane guardarono ad Anzio per arricchire le proprie collezioni di antichità.Con l’esposizione e lo splendido catalogo curato personalmente dalla Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio, la dottoressa Marina Ragni Sapelli, si intraprende uno fantastico viaggio che dal Settecento ci porta fino quasi ai nostri giorni. I protagonisti/narratori di questo viaggio sono gli stessi pezzi in mostra, che ci conducono da Anzio a Roma fino a Londra, nel prestigioso British Museum.

Fabrizio Zazzeri

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