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ANNO XXVI - GENNAIO/GIUGNO 2004 - N. 1 - Rivista semestrale Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi, attività, segnalazioni Testi di: Aita, Baruzzini, Cargnelutti, Cavallini, Dal Maso, Degano, Di Qual, Dotolo, Favi, La Torre, Mattiussi, Mercuri, Padovan, Papais, Pelliciardi, Percoto, Pezza, Scaini. Poste italiane - Sped. in a.p. D.L. 353/2003, (conv. in L. 27.2.2004, n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Udine `

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ANNO XXVI - GENNAIO/GIUGNO 2004 - N. 1 - Rivista semestrale

Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

TASSA RISCOSSA

TAXE PERÇUE

UDINE

ITALY

• Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi, attività, segnalazioni

• Testi di: Aita, Baruzzini, Cargnelutti, Cavallini, Dal Maso, Degano, Di Qual,Dotolo, Favi, La Torre, Mattiussi, Mercuri, Padovan, Papais,Pelliciardi, Percoto, Pezza, Scaini.

Poste italiane - Sped. in a.p. D.L. 353/2003, (conv. in L. 27.2.2004,n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Udine

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In copertina:La consegna del premio al Sindacodi Roma, on. Veltroni.

Rivista dell’Associazione tra i friulani di Roma e del Lazio

Via Principessa Clotilde, 1/ATel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

Iscr. Albo Ass. Regione Lazio nr. 47 del 05/08/1999Ass. Cult. Spett. Turismo-Sport

delle Reg. Friuli-Venezia Giulia e Lazio

E-mail: [email protected] - www.fogroma.itC.C. Postale n. 52696002 - Cod. fisc. 80412500581

sped. in omaggio

DIRETTOREAdriano Degano

COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta

Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

TipografiaArti Grafiche Friulane S.p.A. - Udine

UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

Associato

Il 30.04.2004 ha avuto luogo l’assem-blea di Friuli nel Mondo, aperta dal salu-to del presidente prof. Marzio Strassoldo.

Il presidente ha fatto un ampio resocon-to della situazione dell’Ente anche in rap-porto alle polemiche apparse sulla stampain ordine alla realizzazione dei progettiper il rientro di giovani lavoratori dal-l’Argentina.

Il progetto è stato messo a punto e ri-guarda circa 125 studenti argentini di ori-gine friulana, progetto approvato dallaRegione Friuli-Venezia Giulia.

Il presidente Strassoldo propone unaparticolare riunione-dibattito (convenzio-ne) da tenersi a Cividale in occasione delprogrammato incontro dei presidenti e deisoci dei fogolârs friulani nel mondo, chedi solito rientrano in Friuli per trascorrerele ferie estive.

Prendono poi la parola il Sindaco diButtrio, Consigliere dell’Ente, sig. RomeoPizzolini e l’Assessore alla Cultura delComune di Cividale, che riferisce ampia-mente sull’organizzazione del Mittelfest.

Il presidente Strassoldo riferisce poi inordine alla nuova impostazione del gior-nale “Friuli nel Mondo”, volto a far cono-scere e sostenere i nuovi orientamentiprogrammatici dell’Ente.

Il dr. Zardi, dirigente dell’Unione Euro-pea, propone una serie di incontri e di vi-site presso i Fogolârs, soprattutto all’este-ro. In proposito, il presidente Strassoldoriferisce in merito alle iniziative intrapre-se in collaborazione con l’Università diUdine.

In merito alla situazione economicadell’Ente riferisce il sig. Zolla e quindi ilpresidente del collegio sindacale, dr.Saule Caporale, dà ampio resoconto del-la situazione patrimoniale ed economicadell’Ente, presentando il bilancio con-suntivo 2003 e quello preventivo perl’anno 2004.

In merito alla situazione piuttosto pe-sante dell’Ente, interviene il prof. SilvanoAntonini-Canterin, presidente della Fon-dazione CRUP di Udine e Pordenone, perraccomandare la massima oculatezza

ASSEMBLEA DI FRIULI NEL MONDO

considerati i tempi che saranno necessariper il ripianamento economico e di opera-re in modo che Friuli nel Mondo manten-ga alta la sua immagine e il prestigio sem-pre goduto.

Un rappresentante della Società Filolo-gica Friulana esprime la sua solidarietàdicendosi convinto che l’Ente Friuli nelMondo saprà ancora una volta dimostrar-si all’altezza dei suoi compiti e risolverele questioni precedenti.

Il presidente Strassoldo, dopo aver pro-posto l’alienazione di beni (opere d’arte,pubblicazioni, ecc.) al fine di reperirefondi per il ripianamento, propone l’au-mento delle quote sociali e di intensifica-re l’azione per l’adesione degli Enti.

Economie saranno poi realizzate anchenell’edizione del giornale “Friuli nelMondo”, ora curata da un bravo giovane.Non è quindi fuor di luogo contare su unasistemazione entro un triennio.

Altra importante azione è quella diaprire nuovi fogolârs nel mondo, cosìcom’è avvenuto di recente a Barcellona,in Spagna.

Il sig. Zolla riferisce in ordine ai rap-porti con i fogolârs nell’azione promozio-nale che il Consorzio del distretto indu-striale manzanese della sedia va svolgen-do per promuovere la qualità e l’origina-lità nella produzione friulana.

In tal senso, dice Zolla, anche i fogolârsdebbono interrogarsi sul loro ruolo e sul-la possibilità di operare per far conoscerei progressi e le realizzazioni del Friuli ne-gli ambienti nei quali operano.

Ciò, ha detto Zolla, anche dando nuovoimpulso all’attività dell’Ente e nuovi in-dirizzi con i dovuti aggiustamenti del suostatuto.

Il presidente Strassoldo, assicurandoche la nuova presidenza dell’Ente terràconto dei suggerimenti dati, cercherà dicolloquiare con la Stampa per mettere afuoco le problematiche dell’Ente e quelleche potranno sorgere anche in rapportoalla Casa dei Friulani nel Mondo, in cor-so di ristrutturazione nella Villa Decianidi Villalta.

Comitato Soci Onorari del Fogolâr di RomaOn. Willer Bordon, on. Pier Gior-

gio Bressani, gen. C.d.A. UmbertoCapuzzo, mons. Duilio Corgnali,gen. C.d.A. Alberto Danese, on. Ma-rio Fioret, giornalista dr. Mario Fuci-le, comm. Augusto Giordano, sirPaul Girolami, gen. C.d.A. RobertoJucci, dr.ssa Anna Marcon, dr. Sta-nislao Nievo, ten. gen. Gianfranco

Ottogalli, baronessa Tullia Picella,dr. Amedeo Piva, gen. C.d.A. MarioRossi, on. Giorgio Santuz, on. Mar-tino Scovacricchi, sen. Mario Toros,on. Tiziano Treu, sen. GiuseppeZamberletti, dr. Armando Zimolo;presidente della Regione Friuli-Vene-zia Giulia, presidenti delle Province diUdine, Gorizia e Pordenone.

Attenzionegenitori!FATTORI CHE

CONTRIBUISCONOAI REATI VIOLENTI

Molti esperti ritengono che iseguenti fattori abbiano un pe-so nei crimini commessi senzamotivo apparente:

Crisi della famigliaMovimenti chefomentano l’odio:• estremisti• sette pericoloseDivertimenti violentiEsposizione all’effettivaviolenzaDrogaIncapacità di far fronteai problemiFacile reperibilità di armimicidialiCerti disturbi mentali

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Nell’ambito di Friuli nel Mondo, l’ente che coordina e orien-ta l’azione degli oltre 160 Fogolârs e Fameis di emigrati friula-ni sparsi in tutti i continenti, si è compiuta nell’ottobre scorso(2003) una rivoluzione strutturale, che taluni hanno definito“salto di qualità”.

Che si dovesse fareun salto nel modo diconcepire e svilupparel’azione dell’Ente eranei tempi e tutti l’atten-devano. I primi, pro-prio i Fogolârs che de-siderano rapporti chia-ri, aperti, leali, di so-stegno soprattutto mo-rale, anche se – pur-troppo – l’Ente non èin grado come sarebbeauspicabile di assicu-rare anche un sostegnoeconomico.

Soprattutto ai picco-li Fogolârs, quelli chevedono assottigliarsi

le file dei soci aderenti per la falcidia del tempo che sta facendoscomparire la vecchia emigrazione d’anteguerra e quella dei tre-mendi anni Cinquanta.

E poi resta il problema dei giovani che con straordinaria fa-cilità si integrano nelle società di accoglimento, col rischio diperdere la loro identità, la loro radice, il piacere di “sentirsifriulani”.

Per loro occorrono forme nuove e coraggiose: strutture sporti-ve e ricreative, ma soprattutto formative e possibilità di soggior-ni di studio e di lavoro (stage di formazione professionale) nel-le aziende più qualificate della nostra regione, per facilitare rap-porti di ritorno anche sul piano dell’imprenditoria e degli scam-bi commerciali.

La risoluzione dell’Ente si è limitata, almeno per ora, ad attri-buire un ruolo guida al gruppo dei presidenti delle tre provincefriulane: Gorizia, Udine, Pordenone. In tale prospettiva è statoprima scelto il presidente della Provincia di Gorizia, dr. GiorgioBrandolin e, dopo le sue dimissioni, il presidente della Provin-cia di Udine, prof. Marzio Strassoldo, già Rettore Magnifico del-l’Università.

Si è poi ritenuto opportuno che i componenti della Giunta e delConsiglio direttivo fos-sero scelti fra i residen-ti nella Regione, per fa-cilitare la loro parteci-pazione alle riunioniconsiliari e seguire piùda vicino l’attività del-l’Ente. In tale quadro èstato nominato Vicepresidente l’ex emi-grante Rino Di Bernar-do. Il sen. Mario Toros,per le sue riconosciutebenemerenze, è statonominato PresidenteEmerito. Per cui gli Or-gani direttivi di Friulinel Mondo risultanocome segue:

Presidente Emerito Mario Toros

Consiglio di amministrazione

Presidente Marzio Strassoldo

Vice presidenti Giorgio BrandolinElio De AnnaRino Di Bernardo

Consiglieri: Carlo Appiotti, Franco Braida,Mario Cattaruzzi, Gino Dassi,Roberta Demartin, Paolo Musolla,Dani Pagnucco, RaimondoStrassoldo, Raffaele Toniutti,Pierantonio Varutti

Collegio dei Revisori dei conti

Membri effettivi: Saule Caporale, Massimo Meroi,Giovanni Fabris

Membri supplenti: Paolo Marseu, Franco Tracogna

Collegio dei Probiviri: Oreste D’Agosto, Clelia Paschini,Valentino Vitale

Si è poi ritenuto di istituire – modificando opportunamente lostatuto – un Consiglio generale ed uno dei corregionali all’este-ro, presieduto dall’ex vice presidente dr. Domenico Lenarduzzi,presidente del Fogolâr di Bruxelles e Direttore generale onora-rio della Direzione Istruzione e cultura della Commissione del-l’Unione Europea.

Il nuovo Consiglio è così composto:

Presidente del Consiglio generaleDomenico Lenarduzzi.

Comitato dei Corregionali all’esteroPatrick Picco, Paola Della Vedova, Alfonso Zardi, MichelaLangner, Giuliano Fantino, Ugo Mandrie, Enzo Gandin,Tina Sarcinelli, Antonio Roja, Javier Del Bon, José Zanella,Giulia Farfuglia, Gianela Moruzzi, Antonietta Tuninetti,Nives Arrigoni Cosatti, Stefano Rigotti, Marcello Filippo,Maria Giovanna Carnera, Egilberto Martin, Brunella Olivo,Alessandro Secco.

Altri membri: Romano Baita, Oldino Cernia, RenatoChivilò, Roberto Collini, Lionello D’Agostini, AdrianoDegano, Gianfranco Di Bert, Nicolò Fornasir, Elido Gerussi,Primo Marinig, Adeodato Ortes, Massimo Persello, AlbertoPicotti, Mauro Pinosa, Romeo Pizzolini, Lucio Roncali,Lorenzo Ronzani, Franco Spizzo, Silvano Stefanutti,Bruno Tellia, Piero Villotta, Attilio Vuga.

A tutti, auguriamo buon lavoro.Argo

IL PROF. MARZIO STRASSOLDOPRESIDENTE DI «FRIULI NEL MONDO»

Il presidente prof. Marzio Strassoldo.

Il presidente emerito sen. Mario Toros.

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Venerdì 5 dicembre 2003 presso laSede di rappresentanza della RegioneEmilia Romagna, nell’ambito di unaserata culturale organizzata dall’As-sociazione “Famiglia Romagnola”,il nostro vice presidente ing. CarloMattiussi ha tenuto una conversazio-ne sul tema: “Cin Cin - storia del vi-no con le bollicine e del brindisi”.

Una nutrita rappresentanza di Soci,amici e simpatizzanti della “FamigliaRomagnola”, di presidenti di altreAssociazioni regionali presenti a Ro-ma e del segretario dell’UNAR, han-no partecipato alla iniziativa e ap-plaudito la brillante esposizione del-l’oratore, che ha anche risposto alledomande dell’interessato auditorio,riscuotendo un caloroso consenso.

Al termine dell’esposizione il dr.Gianfranco Moschetti, presidentedella “Famiglia Romagnola”, ha con-segnato all’ing. Mattiussi, a ricordodella bella serata, la medaglia “Ro-magnoli a Roma” scolpita dal meda-glista-scultore friulano Guido Veroi.

Il brindisi finale ha concluso ma-gnificamente questa bella iniziativa.

ca.ma.

Manifestazione “SUPERWHITES”dedicata ai grandi vini bianchi friulani

Nei giorni 17 e 18 gennaio 2004, con l’attenta organizzazione dell’on. GiulioColomba, si è svolta con successo la 4ª edizione di SuperWhites, dedicata allapresentazione degli ottimi e raffinati vini bianchi friulani.

Negli eleganti saloni dell’Hotel St. Regis Grand di Roma, numerosi gli esposi-tori che hanno presentato la migliore selezione delle loro cantine, che venivano de-

gustate insieme alle “perle” gastronomi-che del Friuli: prosciutto dolce di SanDaniele, formaggio Montasio e le gusto-se “gubane” delle valli del Natisone, am-morbidite con ottime grappe.

La serata si è conclusa con una cena diGala nella splendida cornice del ristoran-te Vivendo, all’interno dell’Hotel.

Contemporaneamente migliaia di ro-mani hanno potuto godere di assaggi edegustazioni gratuite, affollando le piùprestigiose enoteche cittadine.

In rappresentanza del Fogolâr hanno par-tecipato il dr. A. Degano e l’ing. Mat-tiussi.

ca.ma.

ROMA, dicembre 2003 – Successo dipubblico alla presentazione dell’AgendaFriulana 2004, presentata dall’associazio-ne dei friulani nella capitale: “FogolârFurlàn”.

Presenti alcuni tra i massimi esponentidella comunità «che raccoglie tanta sim-patia nel mondo per la laboriosità e affi-dabilità», come afferma il presidente delFogolâr di Roma Adriano Degano: SirPaul Girolami – presidente onorario, ilsenatore Mario Toros – presidente ono-rario di “Friuli nel Mondo” e il commen-datore Ario Cargnelutti che ha parlato diuno dei prodotti tipici della regione: lapatata.

Cristina Chiandetti dell’omonima ca-sa editrice di Reana del Rojale ha illustra-to l’opera definendo l’Agenda «uno zi-baldino friulano, strumento di conserva-zione delle radici della nostra gente e del-la nostra terra».

Al “presidentissimo” (così lo definisco-no soci ed amici) Degano chiediamo dipiù su questa iniziativa.

«Da ventotto anni la casa editriceChiandetti pubblica un’agenda che con-tiene ogni anno una sintesi di ciò che è ilFriuli sotto vari aspetti: storici, culturali,poetici, paesaggistici, turistici e dell’eno-gastronomia; insomma offre una panora-mica della nostra amata terra».

La dottoressa Chiandetti ha parlato diuno “zibaldino”: ci spieghi meglio.

«Sono alcuni anni che l’editore Chian-detti ospita anche medaglioni relativi apersonaggi friulani che si sono fatti onorenella “città di Pietro”. Sono i Furlàns divalôr (i friulani di valore).

Finora quanti medaglioni sono statipubblicati?

«Ben novanta! Personaggi di grandissi-ma levatura; ma ce ne sarebbero ancoratanti. Il punto è che non riusciamo a sape-re dove e come operano, sotto quale pro-filo emergono il loro valore e la loro qua-lità».

Quindi siete “a caccia” dei “Vostri ta-lenti”?

«Esattamente. Li stiamo scoprendo unoa uno e ci proponiamo di indicarli comeesempio di un modo di essere, di opera-re». «A noi – continua Degano – piacestare con gli altri, tra gli altri».

Per i friulani della “città eterna” comevanno le cose in tal senso?

«Qui, come ovunque nel mondo, amia-mo andare d’accordo con tutti. Vorremmofar conoscere la nostra cultura in un pro-cesso osmotico di dare e avere. E ciò tan-to più in una metropoli composita. Sonostato uno dei promotori di un’associazio-ne che riunisce le realtà etniche organiz-zate di Roma: l’UNAR».

Come giudica il rapporto con il Cam-pidoglio?

«Operiamo nel contesto sociale in sinto-nia con tutti e tutti i sindaci della capitalecattolica del mondo che abbiamo avuto nelFogolâr insieme con numerose persona-lità, a prescindere dalla loro posizione po-litica poiché vogliamo essere interlocutoridelle istituzioni e con esse collaborare».

Incontrando un rappresentante della ri-nomata comunità latisanese, il commen-datore Mario Ambrosio, consigliere del-l’associazione La Bassa e presidente del-l’Associazione Regionale Espressioni Ar-tistiche di Latisana, registriamo «delledifficoltà insorte in Friuli dopo la decisio-ne della Giunta Regionale – sentenzia lostesso Ambrosio – conseguentemente airiparti dei contributi delle associazioniculturali, visto l’azzeramento degli aiutieconomici che hanno direttamente colpi-to sia La Bassa sia il Fogolâr Furlàn diRoma come da recentissima deliberazio-ne regionale».

Con il presidente dell’AREA hanno te-stimoniato il proprio compiacimento peril tradizionale “appuntamento” dei Fo-golâr capitolini, oltre al citato Cargnelut-ti, anche i latisanesi: Giuliano Pericolo,consigliere comunale, e i signori Elisa eRiccardo Mauro.

Roberto Mercuri

Degano elogia i “Furlàns di Valôr”Intervista al presidente dell’associazione “Fogolâr Furlàn” di Roma

Ing. Carlo Mattiussi, vice presidente.

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Il prof. Pittin presenta le opere degli artisti friulani di Roma nella mostra 2003/2004.

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A RICORDO DI S. LUIGI SCROSOPPI

Le suore della Provvidenza contavano nell’emissione di un francobollocommemorativo del 200º anniversario della nascita del Santo della Carità, ilfriulano p. Luigi Scrosoppi, divenuto santo per aver compiuto un miracolo aun giovane africano malato di Aids (il primo in questo terribile campo).

Anche il Fogolâr si è interessato del problema, intervenendo presso la Dire-zione generale della Filatelia, attraverso il ministro Gasparri, l’on. Collino eil senatore a vita Giulio Andreotti, membro della Commissione filatelica che,prontamente, ha assicurato il suo fattivo interessamento. Speriamo bene.

Un gruppo di soci del Fogolâr hapartecipato il 10 gennaio alla brillanterappresentazione de “Le baruffe chioz-zotte”, di Carlo Goldoni, messe in sce-na dalla compagnia “Artisti associati”di Gorizia, per la regia di Pierluca Do-nin, al teatro Valle di Roma.

Lavoro brillante, quello di Goldo-ni, ricco di spunti arguti e pieni di si-gnificato educativo. La compagnia èstata all’altezza del capolavoro gol-doniano, con bravura, sagace inter-pretazione, scioltezza e vivacità dimovimenti. Applauditissime in parti-colare le bravissime interpreti.

Argo

Espositori: Bertossi GiulianoCrea Carmelo

Cristiano PaoloGinnaneschi Adriana

La Greca GuidoLutsyk Volodvmyr

Maschio FrancoMelone VincenzoMolinaro RobertoMunisso Claudio

Munisso Gabriella

Fogolâr Furlàn di Roma

14ª Mostra Collettiva di pittura, scultura e grafica

Pittini Luigi (Pittin)Polese ClaudioPolese VincenzoRicci MauroSara ValterScazzocchio GiorgioSolero GuidoTaddio Amigoni GermanaZavagno IvanoeZannerio Carlo

14ª mostra collettivaPresso il Fogolâr Furlàn di Roma (via

Principessa Clotilde 1/A), il 18 dicembre2003 si è svolta la vernice della 14ª Mo-stra collettiva di pittura, scultura e gra-fica; in pieno periodo natalizio ne è se-guito un gradito brindisi augurale, orga-nizzato dal presidente, dr. A. Degano.Folta presenza di pubblico e addetti ai la-vori, quale il critico d’arte dr. Ferdinan-do Anselmetti, addetti stampa ed editori.

Coordinatore della mostra il prof. Lui-gi Pittini, carnico (Socchieve), detto inarte Pittin, gran veterano e organizzatoredelle precedenti edizioni.

Il prof. Pittin, già insegnante di materieartistiche presso l’Accademia di Belle Ar-ti di Roma, opera nella capitale da oltremezzo secolo, con partecipazione attiva anumerosissime mostre personali e colletti-ve. Nella stessa serata è stato presentatoun suo volume, La strada bianca, edizio-ne Il Segno, in cui si evidenzia il suo per-corso artistico dal figurativo all’informa-le.

Le svariate tecniche usate dagli artistipartecipanti, quali olio, tempera, acque-rello, guazzo e altri materiali, giungendofino al mosaico (Zavagno), hanno dotatola mostra di insolite sfaccettature riscuo-tendo un notevole successo di pubblico.

In un momento critico e difficile per ilnostro Paese, queste iniziative dei friulania Roma costituiscono fervide oasi di im-pulso creativo per la capitale.

La frequenza attiva alla mostra è perdu-rata fino al 16 gennaio 2004, giorno dichiusura.

Ci complimentiamo con tutti i parteci-panti.

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ASSEMBLEA ANNUALE DEL FOGOLÂRE PRANZO SOCIALE

Alcuni soci durante il pranzo sociale.

Il consigliere comunale Anna Marcon, il dr. F. Tomada, il dr. G. Pezza e l’ing. F. Pittoni(foto Mirka).

Il consiglio del Fogolâr.

La socia Eliana Marini, vincitrice deltelevisore.

Anche quest’anno, i soci del Fogolâr sisono incontrati, domenica 25 gennaio,nella bella ed accogliente sala del noto ri-storante romano “I Cigni” sulla via Au-relia, non solo per scambiarsi gli auguriper il Nuovo anno, ma soprattutto per par-tecipare al pranzo sociale e all’Assembleadel Fogolâr. Sono intervenuti in tanti, in-sieme a familiari ed amici. Erano presen-ti tutti i membri del Consiglio direttivo. Ilpresidente, Adriano Degano, dopo averletto il messaggio inviato dal presidenteonorario, sir Paul Girolami, bloccato aLondra da un’influenza, ha ricordato, conparole toccanti, la recente scomparsa diErmes Disint, personalità poliedrica, at-tivo Consigliere del Fogolâr e proficuoautore di articoli dedicati soprattutto al-l’ambiente friulano e alle problematichesociali. Successivamente, il Tesoriereuscente, rag. Giuliano Panzardi, ha illu-strato i dati del consuntivo 2003 e del pre-ventivo 2004 che l’Assemblea ha appro-vato all’unanimità. Ha preso quindi la pa-rola il vice presidente, dr. Adalberto Le-schiutta, che ha presentato ai soci lacomposizione del nuovo Consiglio diret-tivo e degli altri organi collegiali chel’Assemblea ha votato per alzata di mano.

Conclusa la pausa assembleare, gli inter-venuti sono tornati immediatamente nelclima festoso che ha accompagnato tutti fi-no al tardo pomeriggio. La musica, suona-ta da un’orchestrina, ha richiamato nume-rosi soci a balli da discoteca e AdalbertoLeschiutta ha voluto offrire la sua perfor-mance. Verso la fine del pranzo, il dr.Adriano Degano ha nuovamente espresso isuoi auguri brindando con tutti i presentipersonalmente. La piacevole giornata si èconclusa con l’estrazione dei premi gene-rosamente offerti da: Fogolâr di Roma,Fogolâr di Aprilia, Industria Croppo, dr.Adriano Degano, cav. Romeo Cotterli,Roberto Cotterli Estintori, prof. A.Mancini, Nino Vullo, Remo Moro e Si-gnora, Sig. Pallavicini, Bruno Menis,Sig.ra Rieti, Rina Filippo, Ines Maliani,Nives Corazza, Mirka Vianello e altri.

Roma, 26 gennaio 2004Maria La Torre

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Come prima puntata, la redazione tele-visiva de “Il Sicomoro” ha pensato di pre-sentarla prendendo due regioni agli anti-podi dell’Italia.

Fu così che hanno telefonato al FogolârFurlàn di Roma per avere una famigliache rappresentasse il Friuli. Il dr. Adria-no Degano ha subito pensato a me e do-po un primo tentennamento ho accettato,anche se la mia famiglia era incompleta,essendo i miei due figli maschi all’estero.Così, con l’entusiasmo che mi distinguequando si tratta di valorizzare il Friuli, hopreso contatti con la redazione. Già dalprimo impatto, l’organizzatore della tra-

smissione, Luigi Bonesco, è rimasto inte-ressato e incuriosito dal menù che inten-devo portare.

Non potendo cucinare nello studio tele-visivo e per rappresentare al meglio la cu-cina, ha inviato a casa mia la fotografacon l’assistente per documentare i variprodotti e il modo in cui venivano cuci-nati. Il giorno dopo, in trasmissione, ac-canto ai partecipanti delle due regioni,posti uno di fronte all’altro, spiccavanodue tavoli imbanditi, uno per la Sicilia,dov’erano disposte le loro specialità:agrumi, dolci e la classica cassata; l’altro,per il Friuli, dove in mezzo naturalmente

troneggiava sua maestà la polenta, con-tornata dai piatti più tipici: frico, salame,brovade con muset, formaggio Montasioe per far risaltare anche il Friuli-VeneziaGiulia i classici crauti (cappucci garbi)con i würstel. Infine, non poteva mancarela nostra gubane. Nei due tavoli facevanomostra di sé i rispettivi vini tipici. La con-duttrice, Monica Mondo, durante la tra-smissione, simpaticamente e con garbo,faceva domande sulle tradizioni, sui me-todi, sulle caratteristiche familiari e sulla“gente” delle due regioni, facendo fareanche interventi a famiglie di ristoratoriospiti provenienti da paesi lontani: Cina,Filippine, Giappone, Tunisia.

Beh, il risultato è stato che in Italia co-noscono più il cuscus che il frico o la bro-vade. La conduttrice è stata molto con-tenta di aver presentato una regione d’Ita-lia che ha fortissime tradizioni ancora dadivulgare.

Alla fine, ho ringraziato mio maritoche, pur essendo veneto, mi ha dato unagrossa mano negli interventi e mia figliaLisa che, con la bellezza dei suoi 23 annie la dialettica ben rafforzata nelle nostretradizioni, ha contribuito a dare lustro al-la trasmissione.

Nei titoli di coda, infine, si è ringraziatoil Fogolâr, nella persona del dr. Degano,per la disponibilità e per i prodotti gentil-mente forniti e che sono andati letteral-mente a ruba appena spente le telecamere.

Io mi sento lusingata di aver parlato, cu-cinato e rappresentato “il gnestri Friûl”.

Roma, 27 gennaio 2004Carmen Cargnelutti

Concerto vivaldiano all’AuditoriumGiovedì 18 marzo 2004, nell’ambito degli eventi promozionali realizzati a Ro-

ma dalla Regione Piemonte, si è tenuto all’Auditorium un grande concerto dedica-to ad Antonio Vivaldi.

L’Orchestra da Camera di Santa Cecilia, mirabilmente condotta dal giovaneviolinista Massimo Quarta, nella duplice veste di direttore e solista, ha eseguito“Le quattro stagioni” di Vivaldi.

Massimo Quarta, ottimo virtuoso del violino, ha dato prova di tutte le sue gran-di doti esecutive “cavando” dal suo Stradivari una scintillante esecuzione che hastrappato calorosi applausi al numeroso pubblico presente. Questo giovane violi-nista, ha solo 39 anni, vincitore nel 1991 del Concorso Paganini di Genova, primoitaliano a ottenere questo premio, dopo la vittoria di Salvatore Accardo nel 1958.

Massimo Quarta, nel solco tracciato da Salvatore Accardo e da Uto Ughi, siappresta a proseguire la tradizione italiana dei grandi violinisti.

Per il Fogolâr erano presenti alla serata il dr. Adriano Degano, l’ing Mattiussi, evari soci, in rappresentanza di Friuli nel Mondo ha partecipato il dr. Fabris.

ca.ma.

Sono venuti a trovarci

Il friulano Fulvio Vezzio, del Fo-golâr Furlàn di Lyon (Francia), è ve-nuto a trovarci con la consorte nelloscorso mese di dicembre.

“CHE SI MANGIA?” DUE REGIONI A CONFRONTO: FRIULI E SICILIA• Proposto da “Il Sicomoro” Sat 2000 Telelazio •

La gemonese Carmen Cargnelutti mentre prepara la POLENTA e la BROVADEper TV SAT 2000.

Tu e luiTu e lui,null’altro.

Lui:il Tu senza risposte.

p. D. M. Turoldoda “Ultime poesie” (1991-1992)

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Il 6 giugno si è svolta a Barcellona laSettima Giornata Sportiva, organizzatadall’Associazione Amici dello Sport, dal-le Scuole Italiane e, per la prima volta,dal neo Fogolâr Furlàn della città catala-na. Il Fogolâr Furlàn di Barcellona, il pri-mo in Spagna, è stato costituito ufficial-mente il 20 marzo 2004 presso il ristoran-te “I Buoni Amici” della città catalana.Oltre al primo gruppo di friulani (unatrentina di persone) erano presenti il Con-sole d’Italia a Barcellona, Franco Gior-dano, il presidente dell’Ente Friuli nelMondo, Marzio Strassoldo, il presidentedella “Diputación” di Barcellona, il sin-

daco della città e i sindaci dei capoluoghidella Regione Friuli-Venezia Giulia.

La Giornata ha avuto inizio alle ore 11,presso gli impianti sportivi del SagratCor: piccoli, giovani e adulti si sono in-contrati per trascorrere una giornata sere-na facendo sport.

È un evento molto sentito dalla comu-nità italiana di Barcellona e ogni anno viaccorre circa un migliaio di persone chesi dedicano alle varie discipline ludiche esportive. Sono stati predisposti alcunipunti di ristoro e presentata la sorpresa:tutti potevano ammirare e fare un girosulla mitica FIAT 500. Per i più piccoli

era stato preparato un servizio di ludotecae un parco divertimenti, sotto gli sguardivigili di volontari.

La giornata si è conclusa in piena allegriacon la consegna di regali e ricordi a tutti ipartecipanti e un’enorme grigliata, accom-pagnata dalla polenta e dalla degustazionedi prodotti tipici friulani, organizzata dalFogolâr Furlàn in collaborazione con l’As-sociazione Ristoranti Italiani in Spagna(ARRIS), di cui è presidente Daviano Ne-ri, presidente onorario del Fogolâr.

Roma, 22 marzo 2004Maria La Torre

L’Associazione Piemontesi a Roma ha organizzato unacena regionale tipica a base di bagna cauda: antico piattonato per festeggiare la fine dei lavori in cantina o i primi as-saggi del vino. Frutto della cucina povera della ruralità cam-pagnola, “la bagna” è in pratica una salsa che valorizza l’a-glio raccolto nell’orto e un pesce povero conservato nel sa-le – le acciughe – e condito nell’olio.

Nella salsa, tenuta calda – “cauda” – da una candela ac-cesa sotto il tipico fornelletto, si intingono le verdure crude:cardi, topinambur*, cavolo verza, radicchio rosso, insalatabelga, peperoni tagliati a fette, ravanelli, finocchi e sedani equelle cotte: cipolle, peperoni e barbabietole.

È un cibo dal grande impatto conviviale che si consumameglio in compagnia e i tipici afrori dell’olio e dell’aglio in-vitano a bere vino che, da sempre, favorisce l’espansività ela voglia di stare insieme

La cena tipica, tenutasi domenica 21 Marzo 2004 negli am-pi spazi del Karisma Club, è poi proseguita con lo stracotto albarolo, accompagnato da un soufflé di topinambur, il tutto an-naffiato dai tradizionali vini piemontesi; a conclusione un “bu-net” al cioccolato e un limoncello chiudevano la cena.

Un numeroso pubblico di invitati, soci piemontesi e non,ha decretato il successo dell’iniziativa.

* Tra le verdure crude viene citato il topinambur, si trattadi un tubero che proviene dal Brasile, fu introdotto in Eu-ropa da navigatori francesi. È molto ricco di idrati di car-bonio, molto nutritivo e ha un sapore delicato che asso-miglia vagamente a quello dei fondi di carciofo.

ca.ma.

Organizzata dalla A.I.S. (Associazione Italiana Somme-lier) presso l’Hotel Hilton, il 25 marzo 2004, si è tenuta unapresentazione/degustazione di vini e prodotti agricoli del-la Basilicata.

La presentazione dei prodotti si è tenuta nella sala Ulisse,dove il dr. Franco Maria Ricci, presidente dell’A.I.S. haporto il saluto ai numerosi intervenuti dando poi la parola aldr. Donato Salvatore, Assessore Regionale delle RisorseAgricole della Basilicata che, nel suo intervento, ha spiega-to come la manifestazione intendeva dare il segno del nuo-vo spirito della Regione che, valorizzando i suoi prodottiagroalimentari, intendeva aprirsi al resto d’Italia dopo unlungo periodo di colpevole isolamento.

Infine venivano presentati i prodotti, tra cui il vinoAglianico: uno dei vini più vecchi d’Europa, prodotto tre-mila anni fa in quella terra che gli antichi Greci chiamaro-no Enotria. Erano infatti lucani e calabresi i vini che veni-vano offerti ai vincitori delle Olimpiadi che si svolgevanoogni quattro anni a Olimpia.

Il vino doc., “Aglianico del Vulture”, principe della Basi-licata, figura ormai stabilmente in cima alle classifiche sti-late dagli esperti del settore.

Completava il paniere dei prodotti tipici: il pecorino diFiliano (prodotto D.O.P ricavato da latte di ovini tenuti al-lo stato brado e successivamente stagionato in grotta), sala-mi D.O.P. (prodotti secondo rigidi disciplinari regionali), ibiscotti di Aggiano, di cui particolarmente gradito un dolceglassato, tradizionalmente offerto agli sposi, perché beneaugurante per la fertilità della coppia, e infine un pane par-ticolarmente soffice, cotto in forno a legna, che si conservafresco per una settimana.

La presentazione veniva conclusa dall’Assessore all’A-gricoltura e allo Sviluppo della Basilicata, che offriva aldr. Ricci, presidente dell’A.I.S., una medaglia ricordo del-la manifestazione.

La serata terminava con una degustazione dei vini e deiprodotti presentati, per il Fogolâr erano presenti il dr.Adriano Degano e l’ing. Mattiussi, nonché il segretariodell’UNAR, rag. Simonelli, e alcuni presidenti delle Asso-ciazioni affiliate.

ca.ma.

7ª GIORNATA SPORTIVA A BARCELLONA

Il vice presidenteing. Carlo Mattiussiha rappresentato ilFogolâr alla presen-tazione del volumesul famoso prof.“Enrico Medi –1911-1974” di Vitto-rio De Marco (17maggio 2004).

Viso

Il silenzio e la distanzaardimento e speranzaun’attesa traditae dita arcuatee tese

Caterina Vicinoda “Il segno della crisalide”

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In occasione dell’incontro di campio-nato Siena-Udinese, l’Udinese Club delFogolâr ha organizzato, per sabato 27 edomenica 28 Marzo 2004, un gita a Sie-na, alla quale hanno partecipato numero-si soci, tifosi o solo simpatizzanti.

Il programma prevedeva una prima so-sta a Pienza, la bella città medioevale fat-ta costruire da Papa Pio II, che fece tra-sformare, in soli tre anni, il modesto vil-laggio natale in una splendida città me-dioevale.

A Pienza, nella piazza centrale, abbia-mo visitato la bella cattedrale a tre nava-te – costruita dal Rossellino, che costitui-sce un bellissimo esempio di architetturanel periodo di transizione tra il Gotico e ilRinascimento – e il vicino Palazzo Picco-lomini. È inutile precisare che il nostropresidente ci ha ancora una volta stupitiper la sua profonda conoscenza della Sto-ria dell’Arte, dandoci “a braccio” precisenotizie sulle più importanti opere presen-ti nei due monumenti. All’ora di pranzo,ci siamo diretti verso la Tenuta Carlinadi proprietà del socio avv. Danilo Tononche ci ha signorilmente accolto all’arrivo,dandoci il benvenuto e presentandoci lasua compagna e i bambini.

Nel salone della villa, con mecenatescagenerosità, l’avv. Tonon ci ha preparato, epersonalmente servito, un lauto buffet abase di salumi, lasagne, salsicce bollite,torte dolci, il tutto copiosamente annaffia-to con venti e più bottiglie del suo Bru-nello di Montalcino “La Togata” annata68, un vero mito in bottiglia. I presentihanno potuto liberamente far sfoggio diimpensate capacità di capienza del lorosacco stomacale, nonché di “stoica” resi-stenza all’alcol.

A completamento dei ripetuti passaggiai grandi vassoi, il cui delizioso contenu-to veniva continuamente reintegrato dalgeneroso padrone di casa, l’avv. Tonon ciha fatto gustare una ottima Grappa diBrunello, dal sapore armonicamentemorbido, sempre da lui prodotta. I pochi,ancora in grado di percorrere, con dignità,i passi che li separavano dalla “cantina”dell’Azienda, hanno potuto udire dallavoce del “mecenate” l’illustrazione dellemetodologie di coltivazione della sue vi-gne e dei criteri di produzione dei suoi ec-cellenti vini. Il Fogolâr, tramite il suopresidente, ha ringraziato l’avv. Tononfacendogli dono di una splendida litogra-fia del friulano Bruno Molinaro illustran-te la Roma latina, raffigurata nel Colos-seo, e la Roma Cristiana, raffigurata nella

Cupola di San Pietro, unite da un ponte; ilpresidente dell’Udinese club ha offertodue splendidi boccali da vino in ceramicadecorata.

A fine pomeriggio, dopo il commiatodai generosi ospiti, un pullman pieno di

soci sull’orlo dell’ebbrezza e avvolti da-gli effluvi alcolici del nettare di Brunelloha proseguito per Siena, scaricando ungruppo di “zombi” di fronte al portieredell’Hotel Chiusarelli che, molto profes-sionalmente, ha finto di non vedere.

Arte, sapere, sapori e delusioni:nelle colline Senesi con l’Udinese Club

Il 27 marzo soci del Fogolâr, assieme a quelli dell’Udinese Club di Roma, sono stati ospitidell’avv. Danilo Tonon nella sua tenuta “La Togata” di Montalcino (servizio a pag. 31).

Superata in qualche modo la nottata che certamente, per molti, è stata agi-tata dato il laborioso “assorbimento” della grande quantità di cibo e di al-col ingurgitati, l’indomani domenica il gruppo dei gitaioli si è presentato“alla spicciolata” nel salone preparato per la colazione. L’aria sbattuta deivolti, gli occhi arrossati delle signore, gli aliti non certo “floreali” che tra-divano le conseguenze dell’abbuffata del giorno prima, non hanno scorag-giato nessuno dal consumare la colazione, e poi radunarsi di fronte all’ho-tel in attesa della guida che ci avrebbe illustrato i monumenti di Siena.

Abbiamo visitato il Duomo – con la sua incompiuta facciata romano-go-tica e nell’interno splendidamente pavimentato, fra i tanti tesori, il pergamoin marmo di Nicola e Giovanni Pisano –, il Battistero e poi San Domenico,la chiesa di S. Caterina, il Palazzo Pubblico con la bella facciata merlata el’agile e ardita Torre del Mangia: la guida ha ben illustrato le opere, sia ar-chitettoniche che pittoriche, con frequenti puntualizzazioni e completa-menti del nostro presidente.

Al pomeriggio i “tifosi” bianconeri si sono recati allo stadio per seguirela partita Siena-Udinese che, purtroppo, si concludeva con una inopinatasconfitta dei friulani. Al ritorno, il pullman trasudava tristezza, il presiden-te Militti era avvilito e Bepo Baruzzini avvilito e afono. La sfilza di bar-zellette, sciorinate da Mattiussi, hanno potuto solo mitigare la delusione,strappando qualche tirato sorriso.

Così si concludeva una splendida gita piena di Arte e sapori ma guastatada una sconfitta sportiva.

ca.ma.

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Tra le tante attività del nostro Fogolâr dobbiamo segnalaredue iniziative; la prima molto inedita e cioè “la scuola di ballo”e l’altra la “scuola di cucina”.

Dopo suggerimento della signora Piera Martinello si è pen-sato, di concerto con il nostro presidente, di dar vita a un corsodi ballo di gruppo.

È stata chiamata la maestra Adriana Ginanneschi, che si èprodigata con piglio e ironia a insegnarci questi popolari balli.

Gli appuntamenti settimanali dal 6 novembre 2003 con la dan-za sono stati un bel momento di socializzazione, oltre che una pia-cevolissima ginnastica per le signore. Sono stati eseguite delledanze sudamericane (salsa, samba, merenghe), l’hully-gully, etc..

Le lezioni hanno avuto inizio nel mese di ottobre del 2003 esono andate avanti fino a prima delle festività natalizie, culmi-nando in un saggio tenutosi nel mese di gennaio in occasione delpranzo annuale dei soci presso il ristorante “I cigni” di Roma.

Abbiamo notato con sorpresa l’ottimo riscontro di pubblico:infatti durante la nostra performance abbiamo avuto calorosi ap-plausi scroscianti e non soltanto dai signori!

Scuola di CucinaScuola di Ballo

Socie al corso di cucina (foto Mirka).

Alcune socie alla scuola di ballo in sede (foto Mirka).

L’altra attività è stata la scuola di cucina sotto la regia della si-gnora Anna Maria Alocca.

Le lezioni hanno coinciso con il periodo pre-pasquale (dal 23febbraio al 10 aprile 2004).

Quale migliore momento per insegnarci come decorare le uo-va, preparare gli antipasti etc., in occasione del pranzo pasquale?

Il dolce per antonomasia (prettamente napoletano) la pastieranapoletana davvero squisita, anche spettacolare per grandezza:sembrava una piazza d’armi.

Il capretto tipico alla Romana e così via di questo passo.

A chiusura del corso c’è stata la relativa cena dove, come diconsueto, si sono uniti anche alcuni mariti.

La scrivente, di sua iniziativa, ha voluto deliziare gli ospiti conun antipasto bavarese di salmone che è stato molto gradito.

Con il brindisi finale si è dato appuntamento al prossimo anno.

Vera Ralli Padovan

Assieme al dr. Giovanni Fabris, presidente dell’UnioneServizi Confabi, ed al dr. Fabrizio Tomada, il nostro pre-sidente ha partecipato alla conferenza sull’ammissione del-

la Turchia nell’Eu-ropa Unita, tenutasinel febbraio 2004presso l’Istituto “DonSturzo” di Roma.

Fra i relatori anche ilsenatore a vita GiulioAndreotti.

Il prof. Alberto Picotti ha rappresentato il Fogolâr di Ro-ma all’assemblea annuale della Società Filologica Friulanatenutasi a Udine il 31 marzo 2004.

Imprenditrici friulane a RomaUn gruppo di otto giovani imprenditrici friulane, operantinel settore della produzione vinicola nella zona dei ColliOrientali del Friuli, ha visitato Roma ed i suoi monumentidal 1º al 3 maggio 2004.Le intraprendenti imprenditrici erano guidate da AnnalisaZoezettig, figlia del cav. Giuseppe di Spessa di Cividale delFriuli.Il gruppo composto, oltre ad Annalisa, da Federica Zorzet-tig, Eloisa Bortolan, Cristina Cossaro, Marina Orsettig,Fabiola Scarbolo, Gabriella Blarzino, Dania Pascoletti, èstato accolto dal Fogolâr presso gli amici Giulio e Maria Mas-sa.Fra gli intervenuti, col presidente, il vice presidente ing.Carlo Mattiussi, il consigliere cav. Giuseppe Baruzzini,la prof. Mimma Minestrini, la vice segretaria Nives Co-razza, Vera Padovan ed altri.

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Il 25 aprile, come da programma, ci sia-mo trovati al 5º appuntamento di Gemel-laggio con la città di Benevento. Lagiornata non era delle migliori, ma dentroil ristorante, sotto lo sguardo accattivantedella musa greca Thalìa, dipinta sulla pa-rete ed invitanti tavoli imbanditi, l’atmo-sfera si è subito creata. Nel breve inter-vallo tra il fine pasto ed il dessert siamostati deliziati dalla musica e da 4 cantantiche hanno eseguito famose canzoni napo-letane. Il gemellaggio continua gioiosotra Friuli e Campania.

La saga delle streghe era però il vero te-ma dell’incontro. Il dr. Degano, presidentedel Fogolâr, ha subito preso la parola ricor-dando ai presenti la fratellanza delle due re-gioni, essendo in assoluto Cividale delFriuli e Benevento in Campania, capoluo-ghi dei Longobardi, che hanno lasciato for-ti tracce di storia, arte, architettura, usanzee riti. Ha poi continuato il discorso sullestreghe l’avv. Mario Collarile, presidentedell’associazione Beneventana, puntualiz-zando, con dati tra leggenda e realtà, tuttoil periodo dall’800 ai giorni nostri.

Si è soffermato, con molta signorilità,sull’argomento “inquisizione” e relativacaccia alle streghe. Tra i dati storici,aneddoti e racconti, ci ha fatto rivivere unperiodo della storia inquietante per la cru-deltà degli avvenimenti. Eravamo tuttiammutoliti e… fortemente interessati. Aquesto punto come per magia, ci volevaproprio la Novella in lingua friulana, diCATERINA PERCOTO (scrittrice digrande sensibilità, nata e vissuta in Friulinel fine 800), che io ho avuto il piacere el’onore di leggere.

Racconta della streghe di Germania,che volavano fino alla piana del canale diS. Pietro, che costeggia il torrente Bût,

località dell’Alta Carnia tra il confineFriuli-Austria, dove si incontravano conle streghe Friulane e Carniche.

Giocavano insieme, si acconciavanocon delicatezza e maestà i capelli e si ba-ciavano come sorelle.

Al contatto dei loro piedini i prati dellavallata carnica come d’incanto fiorivanodi ciclamini, gigli e campanelle.

Fino a quando? Fino a quando la campa-na della chiesa di S. Nicolò di Cercivento,una notte scossa dal vento e… dalla discor-dia dei popoli, si mise a sbatacchiare amezzanotte anziché al levar del sole.

Le streghe spaventate fuggirono cer-cando riparo fra i sassi e le pale secchedel monte Serio.

Le streghe di Germania, vestite di ne-ro, con le trecce sciolte e sparse sullespalle, sedute sul confine, piansero “l’an-tighe amicizie piardude” (l’antica ami-cizia perduta).

Tra i presenti c’è stato un attimo di rifles-sione: sgomento per la storia dell’inquisi-zione e sollievo per la tenera, magica no-vella della Percoto.

Dopo l’applauso i conviviali hanno conti-nuato a rallegrarsi in compagnia e… stre-gati anche dal liquore biondo di Beneven-to, offerto gentilmente dall’avv. MarioCollarile, hanno finito il pranzo, come diconsuetudine, con la “cjantade” (cantata)e con un caloroso “mandi” al prossimoanno.

Carmen Cargnelutti

LA SAGA DELLE STREGHE

L’avv. Mario Collarile (foto Mirka).

LIS STRIIS DI GERMANIE

Quasi tal miez del canâl di S. Pieri, parsore la ville di Cercivint in Chiargne, siviôt une montagne verde che i dísin la Tenchie. Là sú in alt al é un biel pradissit informe di chiadin, dulà che jé vôs che vigníssin une volte a ballâ lis striis di Germa-nie. E’ capitàvin ogni joibe, la mattine a buinore, prime che sunàssin dì lis chiam-panis di S. Nicolò di Paluzze. Vistudis a blanc, cun t’une velette rosse sullis strez-zis biondis ingroppadis su la cope come une brotule di chianaipe, sintadis sun t’u-ne file di nuvulutis d’aur e d’arint, svolàvin jú vongolant di montagne in monta-gne fin dulà che nass la Bût. Su la bocchie del gran fontanon, in te ploe minudineche, come flôr tamesade, ’e salte in ajar pal impeto dell’aghe che ven fûr imburi-de a rompisi tai cretz, e si lavàvin la muse e i pidins, e pò cun chês lôr manutis fre-schinis e’ si petenàvin la caveade e la fasèvin sú in rizzozz. Qualchivolte il sorel-li, plui furbo che tal lôr paîs, in jenfre lis crestis de montagne al vignive a cucâlisprime che vèssin finît di svuatarâssi o la chiampane di S. Nicolò ’e sunave madinsplui a buinore [dal] solit, e allore vajulintz e’ scugnívin tornâ indaûr. Ma plui di-spess, mittût tal sen un mazzet di violutus rossis, e’ svolàvin tal pradissit de Ten-chie, in du là che in gran ligrie e’ jèrin za a spiettâlis lis striis Chiargnelis e chêsdel Friûl. Su la specule di Cabie, sun chê montagne verde e rimpinide che chialeparsore [Cedargis], e che fâs chianton tra la Bût e il Chiarsò, si podeve vedêlis incomarez a ballâ insieme e a bussâsi come tantis sûrs. In dulà che tocchiàvin lis co-tulis e chêi piduz lizerins, il prât al sflorive di botte e tal indoman dut il chiadin deTenchie al pareve pitturât a strichis rossis, turchinis, blanchis e zalis, a fuarze ditant pan purcin, lîs e campanelutis che cuviarzèvin la tiare.

E’ disin che anchie sâr Silverio, chel dannât che al piche la montagne rett il Mo-scardo, al montave sul so grebano e par gust di vedêlis al metteve il chiapiel verte la gabane colôr di rose. Sull’ore dal misdí, par rinfreschiâlis, al jevave sú dal mârun ajarin zintîl, e, traviarsade la planure, al marchiave a cavalot de Bût spaccantlis alis blanchis, mormorant e bussant a une a une lis ondadis che i vignívin in-cuintri. Chei ajarin a chê ore istesse al ven sú ogni dí tal Canâl di S. Pieri; ma talchiadin de Tenchie no bàlin plui lis striis. Invece sâr Silverio al piche plui che maila joibe, e quant che al à fat un gran grum di clas, a’ ju sdrume jú te Bût e, in for-me di purcit, al torne sú a rimâ. La chiampane di S. Nicolò, sdrondenade dal vint,’e sune a miezzegnot, e chêi botz malinconics e misteriôs e’ pàrin il sglinghignâ diune chiadene.

Lis nestris striis, spauridis, e’ fuin a scuindisi daûr i grebanos dal Cuc o sulChiaul o in jenfre lis palis sechis de Serenate. Chês di Germanie, vistudis a neri,cu lis strezzis disfatis jú pes spadulis, sintadis sul confin, e’ vàin l’antighe amici-zie piardude.

Caterina Percoto

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Il Direttore della “Migrantes” don Domenico Locatelli ed ilnostro presidente Degano hanno partecipato il 23 aprile 2004 al-la trasmissione “sportello Italia” della televisione di RAI-IN-TERNATIONAL diretta a tutti gli italiani nel mondo.

Don Domenico si è soffermato sull’attività svolta dalla “Mi-grantes” a favore dei nostri emigrati e delle problematiche cheli riguardavano sia nei rapporti interni con gli stati di acco-glienza, sia per quanto concerne la tutela dei diritti previden-ziali e assistenziali, nonché quelli dell’esercizio di voto per l’e-lezione dei loro rappresentanti nei “Comites” (Comitato italia-ni all’estero), sia per l’esercizio del diritto di voto degli italianiall’estero.

Il nostro presidente, dopo un accenno alla recente assembleadei presidenti delegati delle Associazioni cristiane sugli emi-granti italiani, nella sua qualità di presidente dell’UCEMI, nonha tralasciato di parlare dei problemi del Fogolâr di Roma, ri-volgendo un caloroso “mandi” a tutti i friulani che si fanno ono-re nel mondo.

Ha approfittato del video-microfono per mandare un saluto alfiglio emigrato, arch. Paolo, che dall’isola Margherita in Vene-zuela festeggia con la moglie Susanna Barbaro il 50º anno di età.

La trasmissione diretta da Andrea Dorigo era condotta dallapresentatrice Federica Alderici nei giorni 26 e 27, ed è andata inonda il 16 e 18 maggio.

In precedenza il presidente Degano e il dr. Franco Dotolo del-la Migrantes avevano partecipato, sugli stessi argomenti, a unaintervista effettuata da Radio BLU-SAT 2000 (Trasmissione inBlu).

Qual è il rapporto tra l’uomo e gli ani-mali? Quale filo sottile li lega cosìprofondamente? Il professor Bruno Mar-tinis con questa sua opera ci aiuta a capi-re come l’uomo nel corso di tutta l’esi-stenza abbia, di volta in volta, attribuitoagli animali simbologie diverse. Simbo-logie positive, che proteggono e fortifica-no l’uomo; negative, che lo indebolisco-no e distruggono. Altre ancora invece chepongono l’uomo di fronte all’eterno enig-ma dell’esistenza umana. Simbologie chesono unicamente proiezioni dell’animaumana: i mostri che covano nel “profon-do del cuore”, le paure trasmesse geneti-camente, l’immaginario collettivo che diepoca in epoca, passando da miti e reli-gioni, ha costruito un profondo strato disegni rimasti indelebili ancor oggi. Lapresentazione del libro, a opera del Fo-golâr Furlàn di Roma, è avvenuta pressola sede dell’associazione Civita il 29 mar-zo 2004. Il prof. Donatello Mancini e ildr. Adriano Degano, presidente del Fo-golâr Furlàn, hanno parlato del libro, masoprattutto dell’autore, raccontando alfolto pubblico presente numerosi aneddo-ti della sua vita giovanile. Il prof. Marti-nis, noto geologo che ha fatto parte delmondo accademico per molti anni, nelcorso delle sue ricerche realizzate in granparte del pianeta, ha sapientemente dedi-cato il suo tempo all’osservazione e allostudio degli usi e dei miti dei luoghi da luivisitati, per offrirci un’ampia descrizionedegli animali. Li ha inseriti nelle civiltà,dalle più antiche fino ai nostri giorni e

collegati ai diversi aspetti della vita: miti,religioni, divinazione, guerra, lavoro, ar-te, sogni, favole. Numerose sono le leg-gende legate alla mitologia e alle antichetradizioni dei popoli che l’autore narraper rafforzare le sue rappresentazioni.Un’opera che si legge tutta d’un fiato,senza fatica. Martinis ha scelto un lin-guaggio chiaro, quello semplice dei rac-conti e delle favole per suscitare nel letto-re la curiosità e spingerlo quindi alla ri-flessione e all’approfondimento. Un me-todo didattico, certamente dovuto allagrande esperienza del professor Martinis,professore ordinario di Geologia prima aMilano, poi a Roma alla “Sapienza”.

Membro di vari comitati (Idrocarburi eGeotermia del Ministero Industria, Tec-nomare di Venezia, ecc.), presidente delComitato per la Geologia e le ScienzeMinerarie del Consiglio Nazionale delleRicerche. Attualmente è membro del-l’Accademia Nazionale dei Lincei e del-l’Accademia di Scienze, Lettere e Arti diUdine. Autore prolifico, 285 pubblicazio-ni tra cui oltre venti libri di carattere tec-nico-scientifico, come La Professione diGeologo, un’ampia raccolta sull’“univer-so geologico”, che evidenzia il ruolo, lecompetenze e lo scenario operativo dellafigura professionale del geologo. Unavolta in pensione, il professore udinese,amante sin da giovanissimo dei fossili aiquali ha sempre attribuito una loro vita,ha indagato sulle leggende e le supersti-zioni a essi legati che ha raccolto nel li-bretto Tracce del passato, pubblicato nel2003. Sempre nell’ambito delle supersti-zioni e della magia, è autore del diziona-rio stregonesco, La Stregoneria, e de Ifiori degli déi, le erbe in magia e in medi-cina, pubblicato nel 1999. Ora si dedicaalle problematiche dell’uomo perché perlui animali, pietre e uomini rappresentanoun’unica cosa: la vita del cosmo.

Roma, 1º aprile 2004Vittoria Di Qual

Bruno Martinis, Gli animali nel-l’immaginario, Roberto Vattori Edi-tore, Tricesimo (UD), 2003

BRUNO MARTINIS: GLI ANIMALINELL’IMMAGINARIO DELL’UOMO

A Rai International

Il prof. Bruno Martinis con il prof. DaniloMancini (foto Fluri).

Paolo e Gloria Giacomello hanno rappresentato il Fogolârall’assemblea generale dei soci dell’Ente Friuli nel Mon-do (Udine, 30 aprile 2004) presieduta dal prof. MarzioStrassoldo.

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Si è tenuta a Roma, nella sede del Fogolâr Furlàn, dal 7 al 30aprile, presentata al folto pubblico intervenuto dal dr. FerdinandoAnselmetti, critico d’arte delle edizioni Marsilio, e dalla prof.ssaAnita Favi. la mostra di Guido Coletti, noto artista friulano la cuiopera rappresenta un mix di neodadaismo e combine-painting. Ciòche colpisce guardando i suoi quadri è l’indissolubilità tra arte e vi-ta. Gli oggetti e le immagini che ci mostra fanno parte della vitaquotidiana. La trasformazione della materia che Coletti realizzariesce a farci rimanere attoniti: la combustione della polvere piricacrea squarci nella tela e, strato dopo strato, apre una finestra a noisconosciuta che ci porta in un vortice in fondo al quale, volenti onolenti, troviamo le realtà che avevamo rimosso. Lo sguardo fa fa-tica a penetrarvi perché i colori decisi che lo circondano distrag-gono la mente che preferisce estraniarsi per non soffrire. Lì sottoc’è sofferenza, è il dolore lancinante della combustione della ma-teria che si trasforma in un’altra. È il ri-vissuto della violenza che

la società esercita sui valori morali per comprimere l’esistenza e lalibertà dell’individuo. L’artista, facendo ricorso a materiali e og-getti d’uso comune (polvere pirica, CD-Rom...), riesce a fare con-tinue mutazioni di scenari che inglobano la luce, i colori, le forme.E da qui nasce la sua poesia, anch’essa plastica, fatta di materia“che … prevarica noi succubi e non liberi”. La sua è un’arte cheha origini lontane. Giovanissimo, ha cominciato a dare vita e for-me alla pasta del pane, nel forno di suo padre. Poi, ha preferito for-giare e modellare altre materie seguendo il procedimento della di-struzione e ri-costruzione, morte e rinascita, cenere e vita, un oscil-lare del pendolo che inesorabilmente scandisce i limiti ciclici e neibrevi intervalli ci fa intravedere la nostra essenza che oggi ci sfug-ge sempre di più. Coletti ci aiuta a ritrovarla, insegnandoci a fer-mare per un attimo il pendolo.

Roma, 7 aprile 2004Maria La Torre

Si è tenuta il 16 aprile 2004, presso lasede della Migrantes di Roma, l’Assem-blea generale dell’Ucemi, l’Unione cri-stiana enti tra e per i migranti italiani chedifende e promuove i diritti culturali, so-ciali, politici e lavorativi dei migranti ita-liani nel mondo.

La riunione è stata aperta da p. BrunoMioli, direttore per la pastorale degli im-migrati in Italia della Migrantes, che ha sot-tolineato l’importanza di tenere il passocon l’attuale tendenza di rivalutazione del-le nostre collettività all’estero e delle poli-tiche per l’emigrazione. Ricordare la storiadella nostra emigrazione nel corso degli ul-timi due secoli, ha aggiunto, dovrebbespingere tutti a mobilitarsi in favore dei nu-merosi immigrati che giungono oggi nelnostro paese, che si è trasformato da pro-duttore a consumatore di manodopera.

Il dr. Adriano Degano, riconfermato pre-sidente dell’Ucemi all’unanimità, dopoaver dato il benvenuto ai partecipantigiunti da varie parti del mondo, si è sof-fermato sull’obiettivo primario dell’Uce-mi: difendere e promuovere i diritti nelcampo sociale e del lavoro degli italianiall’estero. Ha inoltre affermato che l’U-nione cristiana continua a lavorare accan-to ai nostri connazionali, in piena autono-mia e indipendenza. Una presenza co-struttiva che ha saputo supportare, nono-stante la mancanza di fondi e i problemiorganizzativi, l’Italia fuori dai confini. Hachiesto, infine, alla CEI e alla Migrantesdi continuare a sostenere finanziariamen-te l’Unione poiché lo Stato non dà alcuncontributo.

È intervenuto poi il dr. Pino Gulia, re-sponsabile delle Acli per le migrazioni,

che ha sintetizzato il lungo iter legislati-vo, ponendo l’accento sulle sanatorie e lelotte agli immigrati clandestini, della leg-ge Turco-Napolitano del 1998, istitutivadella figura dello sponsor e dei Centri dipermanenza temporanea per l’identifica-zione dei clandestini e della Bossi-Fini,del 2002. Una legge quest’ultima, secon-do il responsabile Acli, che ha reso piùcomplesso per gli immigrati l’iter buro-cratico per l’accesso al lavoro e il ricon-giungimento familiare.

Ha quindi preso la parola mons. Silva-no Ridolfi, ex direttore generale dell’U-cei, oggi Fondazione Migrantes, che ri-volgendosi ai partecipanti ha fatto alcuneriflessioni sull’associazionismo cattolico,evidenziando l’opera svolta in favore de-

Assemblea generale dell’UCEMI

www.guidocoletti.it - [email protected]

Il critico Anselmetti presenta la mostra di Coletti.A lato il dr. L. Clementini, presidente dell’AEMIL,l’artista Giorgio Colautti e Carmen Cargnelutti.

Guido Coletti, l’artista esplosivo

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UDIENZA DEL SANTO PADRE

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gli emigrati nel campo culturale, caritati-vo e ricreativo, opera che fino agli anniSettanta era curata dalle parrocchie e dal-le missioni cattoliche italiane all’estero.Oggi, grazie alle nuove tecnologie, le as-sociazioni interagiscono fra loro e sonoperciò in grado di svolgere il loro opera-to in modo più esaustivo.

Per il presidente della Consulta nazio-nale emigrazione, Tonino Inchingoli,ogni associazione cattolica italiana all’e-stero è fonte di ricchezza sociale e cultu-rale che eroga i servizi là dove non arrivala rete consolare. Ha sostenuto inoltre chele associazioni hanno contribuito alla for-mazione e alle attività degli organi di rap-presentanza degli Italiani all’estero. Hatuttavia auspicato che il Consiglio gene-rale degli Italiani all’estero assuma unnuovo ruolo e ha suggerito, infine, lacreazione di una carta turistica per i gio-vani connazionali.

A conclusione della riunione, si è svol-to un ampio dibattito, coordinato da donElio Ferro, che ha visto l’intervento ditutti i partecipanti: Italian Center diNew York City, UCEMI di Toronto, Fe-derazione Cattolica Italiana d’Austra-lia (FCI), Federazione delle Associazio-ni cattoliche italiane in Argentina (FA-CIA), UCEMI Regionale della Puglia,Migrantes, Fondazione della Conferen-za Episcopale Italiana; SegretariatoRegionale Emigrazione Siciliana (SE-RES) di Palermo, Unione RegionaleAssociazioni Molisane in Argentina(URAMA), Centro Regionale per l’As-sistenza agli Immigrati ed EmigratiSardi (CRAIES).

Dopo il dibattito, l’Assemblea ha elettoall’unanimità il nuovo Consiglio centrale.

Sabato 17 aprile, i partecipanti all’As-semblea dell’UCEMI sono stati ricevutiin udienza dal Santo Padre Giovanni Pao-lo II, che ha rivolto “un pensiero affettuo-so a tutte le comunità di migranti italianisparse nel mondo” e ha elogiato l’operasvolta dalle associazioni cristiane checontribuiscono a “tener vivi i valori ere-ditati dai padri per trasmetterli alle nuovegenerazioni”.

Roma, 20 aprile 2004Vittoria Di Qual

Continua da pagina 13

A fine mattinata il Santo Padre ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’AssembleaInternazionale promossa dall’Unione Cristiana Enti tra e per i Migranti Italiani(U.C.E.M.I.) e ha loro rivolto le parole di saluto che pubblichiamo di seguito:

Parole del Santo Padre

Cari e venerati fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, carissimi Fratelli eSorelle!

Sono lieto di accogliervi in occasione del Congresso internazionale dell’Unio-ne Cristiana Enti Tra e Per i Migranti Italiani. Vi saluto cordialmente e, attra-verso di voi, rivolgo un pensiero affettuoso a tutte le comunità di migranti ita-liani sparse nel mondo. Ringrazio il presidente, signor Adriano Degano, per lecortesi parole che mi ha rivolto a nome dei presenti.

Voi operate nelle numerose associazioni cristiane degli emigrati, ben inseritinelle comunità parrocchiali, in spirito di fraterna e generosa collaborazione. Diquesto mi rallegro, e vi incoraggio a coltivare sempre la dimensione religiosadei vostri sodalizi, per tener vivi i valori ereditati dai padri e trasmetterli allenuove generazioni. In tal modo, voi offrite un contributo importante all’evan-gelizzazione. Essa, infatti, come già in passato, anche nella nostra epoca èstrettamente legata a fenomeni migratori. Vi esorto a far sì che la vostra fedesia sempre accompagnata dalla testimonianza di amore fraterno e dalla fattivaattenzione a quanti si trovano in difficoltà.

Nel ringraziarvi per la vostra visita, affido voi e le vostre rispettive associa-zioni a Maria Santissima, invocandola quale Madre dei Migranti.

Con tali sentimenti, a tutti di cuore imparto la mia Benedizione, estendendolaalle persone che quotidianamente incontrate nel vostro lavoro apostolico.

da “L’Osservatore Romano”del 18 aprile 2004

Con il Santo Padre nello studio privato (foto Felici).

NUOVO CONSIGLIO CENTRALE

Collegio RevisoriAvv. Giovanni MARRAS Presidente SardegnaSig. Michele PIETRANTUONO URAMA-Argentinap. Carmelo GAGLIARDI ICN-New York

Membri supplentidon Giuseppe DE CANDIA UCEMI-Pugliasig. Camillo IMPELLIZZERI FCI-Australia

Tesoriere p. Lorenzo BOSA

Segretaria amm.va: sig.ra Simonetta DE ANGELIS(Migrantes)

Presidente dr. Adriano DEGANO

Vice Presidente dr. Luigi PAPAIS

Segretario don Elia FERRO

Vice Segretario ing. Ferdinando PELLICIARDI

Consiglieriavv. Eligio SIMBULA CRAIES-Sardegnarag. Emilio CONDÒ FACIA-Argentinasig. Tony RIZZO UCEMI-Torontodon Filippo BONASERA SERES-Palermo (Ass. spirituale)don Domenico LOCATELLI Migrantes (Ass. spirituale)

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Nel centro civico di Povoletto, su invitodel Sindaco prof. Roberto Tracogna, delpresidente della Proloco Francesco Con-chione, del presidente della Associazione“Arte insieme”, sabato 28 febbraio il dr.Adriano Degano, cittadino onorario, hatenuto una brillante conversazione, par-lando per quasi due ore su “Suggestionid’arte e spirituali negli affreschi di Raf-faello in Vaticano”, già tenuta a Romanegli incontri di “Fradae e culture”. Inapertura, presentato da Roberto Ginelli-Specogna, presidente dell’AssociazioneMusicale “Euritmia”, il prof. David Gre-gorini ha eseguito al sassofono, congrande bravura e sensibilità interpretati-va, un’ouverture di Bach.

Fra i tanti personaggi e artisti che affol-lavano la sala “si notavano la contessaMarisanta de Carvalho con il consorte co.prof. Pietro di Prampero, il prof. don Do-menico Zannier, mons. Valerio Zamparo,il vice sindaco Ballico, lo scrittore Clau-dio Fabbro e signora, il dottor GiovanniFabris, cons. di Friuli nel Mondo, il poetaAlberto Picotti e signora, Bruno e Beppi-na Senno, Giancarlo e Lidia Peresson,gli artisti Mirna Pecile, Ivanoe Zavagno,Franco Rossi, Franco Valvason, EnzoBeltramini, comm. Ario Cargnelutti, Glo-ria e Paolo Giacomello ed altri (n.d.r.).

Secoli eccezionali il Quattrocento e ilCinquecento, in Italia ed anche in Europa.Il primo caratterizzato da radicali muta-zioni nell’ordine politico e quello socialeper l’affermarsi sempre più pregnantedella borghesia arricchitasi con commercie traffici Oltralpe, e la trasformazione delsistema feudale e quello dei liberi comu-ni in Signorie e Principati.

Le signorie diventano fucine di cultura,centri di formazione e di ricerca in tutti icampi dello scibile: fisica, astronomia,scienze applicate, professioni ed arti, fa-vorendo artigianato, industriee commerci. Ma è soprattuttonella cultura, che la nuova co-scienza delle capacità creativedell’uomo, emulo del Creato-re, determina lo straordinariocambiamento caratterizzatoda grande fervore nel campodella speculazione filosofica,nello studio della storia e deipoemi dell’antichità greca eromana, soprattutto classica.Sarà detto dell’Umanesimo ilQuattrocento, proprio perchévalorizza al massimo le qua-lità positive dell’uomo, ed i ri-sultati di studi e ricerche cheporteranno, attraverso la ap-passionata rivalutazione dellacultura classica, al cosiddetto“Rinascimento”, che ha se-guito il Quattrocento.

In questo clima, attorno alle corti di Lo-renzo il Magnifico a Firenze, dei Monte-feltro a Urbino, della corte papale a Roma,si sviluppa l’arte dei grandi maestri umbri,con Pietro Perugino, il Pinturicchio, il Si-gnorelli, e in Toscana con Masaccio, ilVerrocchio, il Beato Angelico, il Botticelli,Leonardo Da Vinci e tanti altri che opere-ranno anche a Roma nella “Sistina” di Si-sto IV, e poi con Giulio II e Leone X.

Anche nell’architettura e nella sculturaemergono grandi geni con Leon BattistaAlberti ed il Brunelleschi, che ripropone-vano le opere di Vitruvio. Ma è il genio diPiero Della Francesca che ha rivoluziona-to la pittura statica dei Bizantini e quellaplastica di Giotto, teorizzando sulle rego-le della prospettiva, che anticipa gli effet-ti tridimensionali che più tardi si potran-no raggiungere con la macchina fotogra-fica ed il moderno cinemascope.

In questa scia opera Raffaello Sanzio,nato a Urbino nel venerdì Santo del 1483.Formatosi alla scuola del padre Sanzio,del Pinturicchio nella cappella senese delPiccolomini, del Perugino nel Collegiodel Cambio a Perugia, e quindi alla scuo-la di grandi artisti, architetti, scultori(Verrocchio, Michelangelo) e pittori a Fi-renze ed a Venezia (Giorgione, LorenzoLotto, Tiziano, Tintoretto). A soli 24 anniviene segnalato a Giulio II dall’architettoBramante, che stava attendendo alla fab-brica della nuova San Pietro.

Con la glorificazione della Eucaristia(conosciuta come “Disputa del SS. Sacra-mento”) nella stanza della Segnatura,Raffaello lavorando dal 1508 crea il suogrande capolavoro.

Nella stanza, segnata da arcate, egliscopre la terza forma di pittura, quellacircolare, che amplia pareti e spazi verso

l’infinito, con rappresentazioni pregne divalori universali.

Raffinatezza e sicurezza di disegno,equilibrio discorsivo e compositivo, gu-sto squisito del colore e dei vari rapportitonali (scelti talvolta con significati alle-gorici). Sicurezza e precisione narrativa,convincenti e chiari messaggi spirituali,con straordinario senso dell’euritmiaclassica (perfezione) sono le caratteristi-che straordinarie dell’opera, che determi-narono l’immediata affermazione del gio-vane artista, che il Castiglione definirà“divino” e insuperabile interprete dellanatura nell’esaltazione del vero.

Così, il conferenziere, descrivendo viavia le opere successive (Scuola di Atene,Parnaso, Giustizia, allegorie delle Virtù)e poi nelle stanze di Eliodoro, dell’Incen-dio di Borgo, di Costantino, e nelle cele-bri logge (nelle quali operò anche Gio-vanni da Udine), ha messo in risalto lestraordinarie capacità creative e interpre-tative di Raffaello che nel frattempo, conuna schiera di allievi, si dedicava alleopere della Farnesina (storie di “Amore ePsiche”), a Villa Madama e alla costru-zione di San Pietro, alla cui direzione ar-chitettonica era succeduto dopo la mortedi Bramante.

Figura pure poliedrica quella del Sanzio,che aveva saputo assimilare in manieraineguagliabile la lezione di dotti e di teolo-gi (Bembo, Aretino, Plotino, B. Castiglio-ne, card. Bessarione); insomma dei grandimaestri contemporanei. Lezione che locompenetra riuscendo a sublimare il di-scorso narrativo, impregnandolo di concet-ti filosofici e teologici, con eccezionale co-noscenza delle speculazioni filosoficheneoplatoniche di Plotino e l’ortodossia cat-tolica di San Tommaso d’Aquino. Conci-liando, altresì, cultura classica e mentalità

dei nuovi tempi.

Raffaello possedeva ancheuna non comune capacità difar proprie, rinnovandole, letecniche e le esperienze deglialtri maestri, purtroppo perbreve tempo essendo morto a38 anni (venerdì santo del1520).

Mente enciclopedica Raf-faello, e nello stesso temponon solo abile nell’assimilarestoria, scienza e cultura, con-ciliandola con la fede, ma difarle congeniali, sapendolepoi esternare in perfetta sinto-nia fra contenuto concettuale,forma espressiva e suggestio-ni spirituali.

Argo

Suggestioni d’arte e spiritualinegli affreschi di Raffaello in Vaticano

Raffaello, La scuola di Atene, Stanza della Segnatura, Vaticano.

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L’UNIONEEUROPEA A 25

La data del 1º maggio 2004 rappresenta una delle tappe piùgloriose del processo di costruzione dell’Europa. Segna la finedella divisione del Vecchio Continente e l’abbattimento degli ul-timi “muri” rimasti. L’Unione ha aperto le porte a dieci nuoviStati, tre ex repubbliche sovietiche (Estonia, Lituania, Lettonia),quattro paesi-satelliti dell’ex URSS (Polonia, Repubblica Ceca,Ungheria, Slovacchia), un’ex repubblica jugoslava (Slovenia) ele due isole del Mediterraneo, Malta e Cipro.

La cerimonia di benvenuto, preparata dalla presidenza irlan-dese dell’Unione, si è svolta nel grande Phoenix Park di Dubli-no, uno dei maggiori d’Europa, alla presenza dei 25 Capi di Sta-to e di governo. L’Inno alla gioia di Beethoven – inno europeo –è stato eseguito dal coro composto da 500 bambini; 25 bandieresono state issate nella residenza ufficiale della presidente irlan-dese Mary MacAlease.

Nei nuovi Stati europei i festeggiamenti sono iniziati ai do-dici rintocchi della mezzanotte del 30 aprile con fuochi d’ar-tificio, brindisi, concerti e discorsi ufficiali. All’appuntamen-to di mezzanotte, Romano Prodi era a Gorizia, insieme al pri-mo ministro sloveno Anton Rop, alle autorità della RegioneFriuli-Venezia Giulia e ai due sindaci, dove è crollato l’ultimo“muro” che divideva Gorizia da Nova Gorica. Sul monte For-no, dove si incrociano i confini di Austria, Slovenia e Italia, sisono incontrati il cancelliere austriaco Wolfgang Schüssel, ilpresidente sloveno Anton Rop e il ministro italiano agli affariregionali, Enrico La Loggia. Il Friuli-Venezia Giulia non è piùzona di frontiera dell’Unione europea, ma un passaggio versoil resto dell’Europa.

Nella nuova Unione europea vivono 450 milioni di abitantiche parlano 20 lingue diverse. Il processo di costruzione ha ra-dici ormai lontane. I padri fondatori fanno già parte della no-stra storia: Altiero Spinelli, pioniere del federalismo europeo,principale autore, nel 1941, del Manifesto di Ventotene. In re-sidenza coatta come antifascista, insieme a Ernesto Rossi e aEugenio Colorni, in un periodo in cui quasi tutta l’Europa erasotto il giogo di Hitler e coinvolta dalle guerre, il Gruppo diVentotene ha diffuso il Manifesto sul continente attraverso icanali della clandestinità antifascista. È diventato poi il pro-gramma politico per il movimento federalista europeo. Le fi-gure di spicco che hanno realizzato concretamente l’integra-zione europea sono state Robert Schuman, ministro degli este-ri francese che nel 1950 ha promosso la creazione della Ceca(Comunità europea per l’acciaio e il carbone); Jean Monnet,francese, primo presidente dell’Alta Autorità; il cancelliere te-desco Konrad Adenauer e il trentino Alcide De Gasperi, pre-sidente, nel 1954, dell’Assemblea europea. Successivamente,sono state segnate tappe di importanza fondamentale per la vi-ta della Casa comune: 1979, elezione del Parlamento europeocon suffragio universale; 1986, Atto unico europeo, sottoscrit-to dai dodici Stati membri (nel frattempo si erano uniti Grecia,Spagna e Portogallo); 1990, riunificazione della Germania;1992, firma del Trattato di Maastricht e lancio dell’Unioneeconomica e monetaria; 1995, ingresso dell’Austria, dellaFinlandia e della Svezia; 2000, adozione della Carta dei dirit-ti dei cittadini europei e firma del Trattato di Nizza; 2002, cir-colazione dell’Euro.

Roma, 8 maggio 2004Maria La Torre

COME CAMBIAL’UNIONE A 25

Con l’ingresso dei nuovi dieci paesi, alcuni dei quali produco-no meno ricchezza, l’Unione guadagna appena il 5% del pro-dotto interno lordo, con la conseguente diminuzione del redditomedio degli europei del 10-15%. In passato, gli allargamentidell’Unione hanno portato ai nuovi paesi successi economici,dovuti soprattutto ai trasferimenti economici comunitari. Oggi,però, non vi saranno grandi flussi di investimenti diretti stranie-ri, a eccezione della Slovenia, perché gli ex Paesi socialisti han-no già venduto agli stranieri le grosse aziende statali, e quelleprivate cercano altri sbocchi verso paesi dove il costo del lavo-ro è ancora più basso. Per attirare gli imprenditori stranieri, l’E-stonia ha fissato a 0 l’imposizione fiscale sugli utili societarireinvestiti. La Polonia e la Slovacchia hanno ridotto l’impostasocietaria portandola al 19% (precedentemente era del 27% e24%, rispettivamente).

L’Austria, a soli 50 km di distanza dalla Slovacchia, intendeabbassare l’imposta sugli utili portandola dal 34% al 25%. LaCommissione sta ora esaminando il progetto comunitario di ar-monizzazione fiscale. su proposta dei principali paesi occiden-tali, che si sentono minacciati dalla delocalizzazione delle im-prese.

Dal 1º maggio nei nuovi paesi molte tariffe scenderanno. Il vi-no costerà di meno del 30% nella Repubblica Ceca e del 60% inUngheria per l’abolizione delle tasse doganali. Verranno dimi-nuiti anche i prezzi dei prodotti extra UE, ai quali sarà applicatala tariffa doganale esterna comune (TEC). In Polonia le tasse suiveicoli giapponesi passeranno dal 35% al 10%. I consumatoridell’Est pagheranno invece di più altri prodotti, come i tessili,per i quali la Polonia ha accordi bilaterali con l’India. In questosettore, le tariffe dell’Unione sono più elevate e la Polonia dovràadeguarsi.

I dieci paesi hanno molto lavoro da fare per allinearsi alla vi-ta europea. Nel campo del lavoro, dovranno completare l’eco-nomia di mercato e adeguare le retribuzioni, per evitare soprat-tutto la fuga del personale altamente qualificato verso gli altripaesi dell’Unione, attirato dai lauti guadagni. In Slovacchia unmedico riceve un salario di appena 500 Euro al mese. L’Unghe-ria ha già aumentato del 50% le retribuzioni dei medici e del per-sonale paramedico.

Cosa si aspettano i nuovi Paesi dall’Unione Europea? Per lo-ro, il miraggio europeo è quello dello sviluppo e della ricchezza.Dall’ultima inchiesta della Commissione, emerge che la mag-gior parte dei cittadini dei dieci nuovi Paesi percepisce l’UnioneEuropea come uno strumento di lotta contro la povertà. Speranonel miglioramento della politica sociale, dell’economia in gene-rale e, infine, della politica regionale. Per il futuro, pensano allalibertà di viaggiare, studiare, lavorare e vivere in Europa. Conl’introduzione dell’Euro, che per alcuni avverrà fra tre anni, so-no certi di raggiungere una migliore qualità della vita e dell’oc-cupazione. Temono però l’alto costo dell’adesione e le difficoltàcui dovranno far fronte nel settore agricolo, l’aumento del traf-fico di droga e del crimine organizzato. Nel complesso, sonoconvinti che l’Europa, più che gli Stati Uniti, contribuisca allapace nel mondo, alla lotta contro il terrorismo, alla crescita del-l’economia mondiale, alla lotta contro la povertà e alla protezio-ne dell’ambiente.

Roma, 8 maggio 2004Vittoria Di Qual

Unione Europea

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Assai cordiale è stato l’incontro (8 mag-gio) con gli amici del Fogolâr di Pescara,accompagnati da p. Bruno Fraulin, chequalche anno fa fondò il Fogolâr stesso.

Insieme abbiamo visitato Roma e poi cisiamo trovati nella sede del Fogolâr perun cordiale brindisi.

Ma l’agape fraterna si è svolta, in unaparticolare atmosfera familiare, presso il

centro don Orione, grazie all’ospitalità dip. Fraulin, responsabile legale delle ope-re di don Orione, che poi ci ha fatto visi-tare il centro e pregare davanti alla cele-bre Madonna di Monte Mario raccontan-doci l’ardita impresa dell’allora direttoreper erigere la magnifica opera d’arte chedomina Roma.

Il vice presidente Sandra Tosolinici ha cordialmente recato il saluto del

presidente prof. Leonardo Vecchiet.

L’incontro ha avuto luogo pochi giorniprima della canonizzazione del fondatoredella piccola opera della divina Provvi-denza, il caritatevole e generoso S. LuigiOrione.

Fra gli intervenuti anche un gruppo diamici di Avezzano, che intendono costi-tuire il Fogolâr Furlàn dell’Abruzzo.

Visita del Fogolâr Furlàn di Pescara

Uno dei gruppi, quello di Villesse, piùsimpatici e interessati a conoscere Roma,i suoi tesori e quanto di straordinario neipaesi, ville, ambienti paesaggistici e opered’arte sparse ovunque (20 al 25 maggio).

Un gruppo gaio, cordialissimo, anima-to dalla signora Deledda Fonzari, che haaccompagnato i visitatori a Tivoli e allaVilla d’Este, Gaeta, Terracina, Circeo,Abbazia di Montecassino.

Particolarmente attuali le visite guidatedal prof. Giorgio Cavallini ai monumen-ti, basiliche, catacombe di Roma.

Il Gruppo ha fatto anche una visita insede dove ha avuto luogo un fraterno ab-braccio e scambio di doni. Assai simpati-ci anche gli incontri conviviali degli ami-ci Maria e Giulio Massa nel ristorante“Ai musei”.

Da Villesse

Il gruppo di soci del Fogolâr Furlàn di Pescara nel parco Don Orione (foto Sandra Tosolini).

Il gruppo di Villesse nella nostra sede (foto Mirka).

“La Madonnina” di Monte Mario (CentroDon Orione - Roma).

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Il sindaco di Roma, on. Walter Veltroni,consegna il premio a Diego Testa.

Diego Testa, figlio della nostra col-laboratrice Maria Massa, ha ricevuto(11/5/2004) solennemente in Campi-doglio dal Sindaco Walter Veltroni il1º premio per essersi qualificato 1º as-soluto nel concorso promosso fra lescuole di Roma, sul tema “Come vor-resti la tua città”.

Il piccolo Testa (V elementare) hascritto con intelligente spirito criticosui disservizi in materia di ecologia(“la puzza dei cassonetti”), sulle indu-strie arboree, che dovrebbero coltiva-re alberi per ossigenare la città, sullebarriere antisfondamento, per conclu-dere con una nuova visuale ove espri-me i suoi desideri di ragazzo che amala città e la desidera bella, pulita e me-no caotica.

Città della Pieve, tra le suggestioni artistichedel Perugino e la dolcezza del paesaggio um-bro, è stata l’apprezzata meta della gita prima-verile organizzata dal Fogolâr Furlàn di Romadomenica 16 maggio nell’ambito delle iniziati-ve culturali e sociali del 2004.

La massiccia partecipazione di soci e simpa-tizzanti nonché i lusinghieri commenti al rien-tro in Capitale hanno testimoniato sia l’interes-se destato da questa proposta che l’ottima riu-scita della giornata nata sotto i migliori auspicigrazie alla clemenza del tempo e all’efficienteorganizzazione del presidente, dr. Adriano De-gano, e collaboratori.

L’entusiasmo dei partecipanti e la calorosaaccoglienza ricevuta in Umbria hanno comple-tato l’opera contribuendo a scrivere un’altrabella pagina della gloriosa vita di questa Asso-ciazione.

In mattinata, l’itinerario artistico tra gli affre-schi di Pietro Vannucci (detto il Perugino poi-ché nel 1485 divenne cittadino onorario di Pe-rugia anche se fu Città della Pieve a dargli i na-tali) ammirati nel contesto in cui vennero com-missionati, ideati e realizzati, ha letteralmentecatturato l’attenzione dei gitanti altrimenti at-tratti dalle splendide vedute e scorci panorami-ci che si godono dall’altura su cui sorge Cittàdella Pieve e dal dedalo di viuzze e scalinate delborgo medievale.

E d’altro canto gli stessi paesaggi bucolicidell’Umbria dai cieli tersi e dai verdi boschi af-fascinarono il grande pittore umbro (allievo diAndrea Verrocchio e maestro di Raffaello) acui diede forma e colore con inconfondibilegarbo creativo.

Le colline a perdita d’occhio punteggiate diulivi, con in vista il lago Trasimeno e più oltrequell’ampio spazio della Valdichiana che siapre verso l’orizzonte, costituiscono infatti l’in-cantevole sfondo di molte sue opere anche sesembra improprio parlare di sfondo, visto la

centralità che occupano nella scena, la minuziadei dettagli e la bellezza così commovente dafar passare quasi in secondo ordine i pur prege-voli soggetti in primo piano.

“La Deposizione dalla Croce” di Santa Ma-ria dei Servi, il “Battesimo di Cristo” e la “Ma-donna in Gloria e Santi” della Cattedrale, il“Sant’Antonio Abate tra i Santi Marcello e Pao-lo” di San Pietro, in una cavalcata suggestiva fi-no all’apoteosi del capolavoro “L’Adorazionedei Magi” dell’Oratorio di Santa Maria deiBianchi: questo è stato il percorso che in un cre-scendo di poesia, arte e natura ha permesso dicomprendere e apprezzare i diversi momentidell’evoluzione pittorica del Perugino.

Il risvolto artistico è stato solo una delle mol-teplici chiavi di lettura di questa gita in terraumbra: il luculliano pranzo consumato assiemeagli amici del Fogolâr dell’Umbria presso il ca-ratteristico ristorante di Coppetta Bruno haconsentito di addentrarsi in un altro percorso,questa volta eno-gastronomico, altrettanto pia-cevole di quello artistico.

Ricette tradizionali e prodotti tipici, quali latorta di formaggio, i pici con sugo d’anitra, lospezzatino di cinghiale, i cantuccini con farinadi farro e il vin santohanno conquistatoanche i palati piùesigenti.

Con l’incontro con-viviale, si è entrati inun’ulteriore dimen-sione della gita: quel-la sul piano umano,con i valori inesti-mabili dell’amicizia,della solidarietà, del-l’unione fraterna coni conterranei friulaniche vivono in Um-bria e che hanno ri-

servato ai friulani di Roma un’accoglienza ca-lorosa degna del Fogolâr. Gli onori di casa so-no stati fatti dai coniugi Vanda e FrancoSgoifo di S. Daniele del Friuli, tipografi a Cittàdella Pieve, che hanno suggerito il ristorante ti-pico per il pranzo e che successivamente hannoofferto a casa loro un benaugurante brindisi atutti i gitanti in una calda atmosfera familiare.

A tutti i Friulani di Roma è stato inoltre do-nato un graditissimo omaggio vinicolo dall’u-dinese dr. Daniele Ruiti, enologo ad Assisi.

Il pomeriggio a casa Sgoifo ha raggiunto unmomento di toccante emozione quando il pre-sidente, dr. Adriano Degano, per suggellarequesto legame profondo che unisce tutti iFriulani d’Italia e del mondo nella comune eamatissima “piçule Patrie dal Friûl” ha recita-to il “Cjant di Aquilee” emblema della lunga ericca storia del Friuli.

Gli scroscianti applausi e anche qualche la-crima hanno dimostrato l’apprezzamento e ilcoinvolgimento di tutti gli astanti.

Festosi saluti con la promessa di rincontrarsiin futuro hanno concluso la simpatica giornata.

Paola Aita

GITA A CITTÀ DELLA PIEVE: SULLE ORME DEL PERUGINO

Alla sig.ra Wanda Sgoifo la litografia del Fogolâr. Si notano RomanoCotterli e il gen. Tiziano Ronco (foto Mirka).

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DONATELLAD’EMILIO

Si è aperta il 26 maggio al Fogolâr Furlàndi Roma la personale di Donatella D’Emilio,che ha visto, oltre alla presenza dell’autrice,quella del presidente del Fogolâr, AdrianoDegano, della prof. Fanny Veglianti, madredell’artista, del noto geologo e studioso, prof.Bruno Martinis, del conte Ferdinando An-selmetti, critico d’arte delle edizioni Marsi-lio, che ha illustrato l’intera opera ai numero-si amici del Fogolâr presenti per l’occasione.Lavori, quelli di Donatella D’Emilio, che cat-turano lo sguardo per le ricche composizioni,con numerosi elementi, alcuni dei quali ri-compaiono spesso in altre opere. Per la mag-gior parte, si tratta di collage, il cui leitmotivè la perfetta distribuzione della luce, che dan-no un senso di finito. In realtà, esaminandoattentamente le opere, sembra che l’artista ab-bia voluto fare un gioco psicologico, dovel’uomo è sempre presente e soprattutto prota-gonista. Nelle sue tele, l’artista ricostruiscesapientemente nuovi mondi complessi sospe-si tra memoria e mistero che appaiono quasisurreali, carichi di emozioni e nostalgie delpassato, con la coesistenza dei linguaggi.Quello che prevale è il linguaggio espressivo,un connubio fra capacità del disegno tradizio-nale e innovazione creativa, grazie all’appli-cazione di inserti cartacei e immagini foto-grafiche, ritagliati da vecchi rotocalchi, chedanno dinamismo e compiutezza alle compo-sizioni. Ammirando i suoi quadri, si respiranoatmosfere diverse: da quella letteraria, conscaffali pieni di libri a quella musicale, conspartiti e strumenti. Ciò che colpisce è la sim-bologia del tempo che l’autrice ha inserito,forse per un moto inconscio, in tutti i collage:ogni orologio segna un’ora diversa, forse persottolineare il continuum della vita o forse perfissarne il termine. Le figure per lo più fem-minili, l’acqua, rappresentata da una fontanao da un fiume e oggetti di altri tempi, indica-no la bellezza e i valori da riconquistare. Va-lori di cui Donatella D’Emilio si è indubbia-mente riappropriata con la “nuova fase arti-stica”, una pittura fra il figurativo e l’astrattodove riesce a travasare le sue emozioni piùprofonde, racchiuse da colori tenui e caldi.

Roma, 29 maggio 2004Vittoria Di Qual

perto una nuova dimensione della sua arte,una sorta di iperfuturismo in cui la figuraumana annega in una magica foresta di sim-boli e si esalta nel gioco esasperato dei colo-ri. Attraverso la dimensione dell’uomo mac-china e grazie a un’eccezionale padronanzadella tecnica artistica, il pittore esprime unarealtà spesso nascosta, riferendosi a situazio-ni politiche e sociali odierne. A volte è unaselva di numeri a riempire i fondi delle tele diColautti, quasi a coprire e soffocare gli stessisoggetti: sono quei numeri che, come dicel’Artista, riempiono, allineano e asfissiano lanostra vita. Appartengono ai cellulari, allecarte di credito, alle password dei computer.Sono codici fiscali, postali, prefissi. Quasi unincubo nell’esistenza di tutti i giorni. Nellapittura di Colautti non ci sono solo denunciae protesta, ma anche preoccupazione e il de-siderio di mettere in guardia l’uomo dai peri-coli che incombono sulla sua vita.

La mostra è rimasta aperta fino al 24 mag-gio, è a scopo di beneficenza, in favore del“fondo di solidarietà” per i familiari dei ca-duti sul lavoro, dei martiri di Nassiriya e deicaduti in missioni umanitarie. È patrocinatadall’Associazione Europea Mutilati Invalididel Lavoro, con la collaborazione di AdrianoDegano, presidente del Fogolâr Furlàn.

La mostra è seguita e curata da GiovanniMeloni.

Cinzia Dal Maso[tratto da Italia del 4/5/2004]

ROMA - Presso il Fogolâr Furlàn di Roma(via Principessa Clotilde) il 4 maggio 2004alle ore 17.30 è stata inaugurata la Mostrapersonale del maestro Piergiorgio Colautti,patrocinata dal presidente dell’AEMIL (As-sociazione Europea Mutilati Invalidi del La-voro), uff. Lamberto Clementini, e dal pre-sidente del Fogolâr Furlàn di Roma, dr.Adriano Degano. «Nell’ammirare le operedel maestro Colautti, mi è sembrato di esseredi fronte a un artista nato, un vero genio del-la pittura che, a mio avviso, non ha ancoraespresso tute le sue potenzialità», è quanto hadetto di lui l’uff. Lamberto Clementini, presi-dente dell’AEMIL, il quale ha nominato Co-lautti “Gran Maestro della Solidarietà” peraver donato 15 sue opere al “fondo di solida-rietà”. La mostra è rimasta aperta dal 4 al 24maggio 2004, dal Lunedì al Venerdì dalle ore10 alle 12 e dalle 16 alle 19 e il Sabato dalleore 10 alle 12.

***

È stata inaugurata alle 17.30, presso la se-de del Fogolâr Furlàn, in via Principessa Clo-tilde, 1/A, la mostra del pittore PiergiorgioColautti.

Figlio di uno scultore, Colautti è nato a Ro-ma nel 1934. Ha ottenuto la sua prima perso-nale nel 1958 alla galleria La Scaletta. Dopoaver esposto in Francia, negli Stati Uniti, inCanada, Germania e Gran Bretagna, ha sco-

L’iperfuturismo di ColauttiUna “benefica” mostra di pittura al Fogolâr Furlàn

Il critico F. Anselmetti presenta l’opera diDonatella D’Emilio (foto Fluri).

Cantine aperteDal 30 al 31 maggio si è svolta la tradizionale manifestazione che, in ogni re-

gione, apre le porte di oltre mille cantine ai visitatori che hanno cosi la possibilitàdi gustare i vini direttamente nelle cantine dove vengono prodotti.

Stando a un sondaggio condotto da Winenews, il solo turismo del vino anima ungiro d’affari di qualche milione di Euro. Gli “enonauti”, come vengono chiamatiquesti turisti, non esitano a spendere anche 500 Euro per una due giorni fra vigne-ti, cantine e bottiglie, mentre il costo di una cena a base di vino raggiunge oramaianche i 45 Euro a testa. Si tratta in genere di persone di un certo reddito, di una de-terminata cultura, magari anche giovani sulla quarantina pronti a lanciarsi in una av-ventura enologica, ma abbastanza “dotati” economicamente per non accontentarsi diviverla nella solita osteria “fori porta”. Dati che dovrebbero far riflettere, anche per-ché il vino è preso sempre più spesso come locomotiva per trainare tutto un territo-rio, ma ormai sul vino è battaglia aperta. E non poteva che essere cosi, visto che que-sto prodotto è ancora uno dei pochi che riesce ad avere qualche successo sui merca-ti. Malgrado che perfino le più belle etichette della vitivinicoltura italiana stanno ri-sentendo non poco della situazione economica difficile che coinvolge non solo i tra-dizionali nostri mercati europei, ma anche i faticosamente conquistati mercati ame-ricani. Ecco l’attuale oscillazione, tra entusiasmo e paura che sta preoccupando ilsettore. Chiaro il rischio che la vitivinicoltura italiana sta correndo: trascinato dal-l’entusiasmo e dal successo di alcuni (pochi), il comparto potrebbe trovarsi improv-visamente con i consumatori che voltano le spalle ai prodotti migliori oramai trop-po cari. La concorrenza dei produttori stranieri, da quelli australiani, cileni, norda-mericani ai sudafricani è sempre più attenta a “tentare” le fasce medie dei consuma-tori sempre più sensibili al rapporto qualità/prezzo .

Insomma il vino è un prodotto di successo, ma il consumatore è sempre più cau-to ad alzare il gomito.

ca.ma.

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L’annuale cerimonia di assegnazionedel Premio Giornalistico Un.A.R., giun-to ormai alla sua XI edizione, si è svoltaquest’anno il 14 maggio.

Per l’anno 2004 il Premio, costituito dauna targa aurea di Pietro Giampaoli sim-boleggiante “Le Regioni d’Italia” (raffigu-rate dall’insieme dei monumenti più rap-presentativi delle diverse città della peni-sola) e da un’artistica pergamena conte-nente la motivazione, è stato attribuito dal-la Commissione giudicatrice, nel solcodella tradizione che vede vincitori un gior-nalista professionista ed un pubblicista, ri-spettivamente al romano on. Walter Vel-troni, attuale sindaco di Roma, ed al pie-montese prof. Giuliano Soria, presidentedel Premio Grinzane Cavour.

Nella splendida cornice della sala dellaProtomoteca in Campidoglio, gremita di unpubblico giunto numeroso in rappresentan-za di tutte le Associazioni regionali che siriconoscono nell’Un.A.R., erano presentianche diversi esponenti del mondo politico,tra cui merita ricordare la senatrice Susan-na Agnelli, oltre ai rappresentanti della Re-gione Lazio, della Provincia di Roma e,naturalmente, del Comune di Roma. Pre-senti anche diversi personaggi del mondoartistico e culturale, per non parlare dellaquasi totalità dei presidenti delle Associa-zioni aderenti all’Un.A.R.

Le parole introduttive di saluto e di ben-venuto del presidente dell’Un.A.R. on. Ro-meo Ricciuti hanno aperto la manifesta-zione con un ringraziamento particolare ri-volto all’Amministrazione comunale per laconcessione di un locale di grande prestigio

quale la sala della Protomoteca. Rivolgen-do poi uno sguardo al futuro, il presidenteRicciuti ha espresso la volontà di poter pro-muovere ulteriormente la presenza regio-nale a Roma e di filtrarne tutti i fermenticulturali, con l’auspicio di riuscire ad avereuna sede unica dove svolgere le manifesta-zioni e dove offrire una vetrina della mi-gliore cucina e dei prodotti di qualità delleregioni italiane.

Gli onori di casa, stante la particolareposizione del sindaco Veltroni nel ruolodi premiato, sono stati fatti dal vice sin-daco di Roma Maria Pia Garavaglia,che ha portato il saluto del Comune e hapronunciato parole di apprezzamento perl’iniziativa dell’Un.A.R., una organizza-zione che ha il merito di aver “reso vivoun modo di fare della capitale il croceviadi tutto ciò che noi siamo e di tutto ciòche noi rappresentiamo”.

Ha fatto seguito l’intervento del dr.Adriano Degano, vice presidente vicarioUn.A.R. e presidente del Fogolâr Furlàndi Roma, che ha illustrato il significatodel Premio giornalistico, nato undici annifa per sottolineare l’importanza del ruoloricoperto dai giornali e dagli operatoridell’informazione nell’azione di indagi-ne, studio, tutela e divulgazione del riccopatrimonio di tradizioni, di cultura e dioperosità che caratterizzano le varie re-gioni italiane. Tale azione coincide con lefinalità essenziali delle Associazioni re-gionali, che sono quelle di non dimentica-re le radici delle singole regioni di prove-nienza e di fare in modo che l’osmosi cul-turale delle rispettive tradizioni, della lo-

ro storia, dell’arte, della stessa attivitàeconomica si trasfonda nella grande, ric-ca, e sempre pronta a ricevere, città diRoma. Ha anche ricordato comel’Un.A.R. sia nata in Campidoglio, tro-vando forma presso l’Assessorato allacultura in Piazza Campitelli in un mo-mento particolare, quando le Associazio-ni si riunivano con spirito di solidarietàper individuare iniziative a favore delFriuli terremotato. Era il 1976.

Ha poi riaffermato l’attualità e l’importan-za delle Associazioni regionali, che devonoessere viste non come espressione di una vi-sione nostalgica, bensì come contributo auno spirito di intesa, di collaborazione e disolidarietà tra gruppi aventi storia e tradizio-ni diversificate, specie nel contesto attuale incui numerosi rappresentanti di altre parti delmondo arricchiscono il panorama delle etniepresenti in Roma. Scopo dell’Un.A.R. è ap-punto quello di riunire le Associazioni, ri-spettarle nella loro autonomia, coordinare leloro attività e soprattutto farle colloquiarecon le istituzioni, in particolare il Comune,la Provincia e la Regione, che hanno inte-resse a sostenerne e valorizzarne le iniziati-ve.

A questo proposito il dr. Degano ha sot-tolineato il valore emblematico e l’impor-tanza della decisione assunta nel 1998dalla Regione Lazio che, prima in Italia,ha approvato una legge volta a tutelare edare un “sostegno alle Associazioni per lavalorizzazione delle tradizioni dei cittadi-ni di altre regioni d’Italia presenti nel ter-ritorio laziale”, riconoscendone il patri-monio culturale che esse apportano al

Assegnato il premio giornalistico Un.A.R. 2004

Campidoglio: parla l’on. Romeo Ricciuti. A lato il vice sindaco on. Garavaglia, Degano, Simonelli.

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contesto socioeconomico di Roma.La lettura di un messaggio di saluto e di

felicitazioni, inviato per l’occasione dalPresidente della Repubblica Carlo Aze-glio Ciampi, ha concluso gli interventiintroduttivi.

Passando alla fase più propriamente le-gata alla consegna del premio, il program-ma prevedeva a questo punto la relazionedel dr. Lorenzo del Boca, presidente del-l’Ordine dei giornalisti. Egli avrebbe dovu-to presentare la candidatura dell’on. Veltro-ni trattando del ruolo del giornalismo inItalia, ma è rimasto bloccato all’aeroportodi Malpensa e non ha potuto essere presen-te. In sua vece, ha tracciato una sinteticabiografia dell’on. Veltroni l’addetto stampadell’Un.A.R., il dr. Mario Chianale, chene ha ricordato i tratti essenziali ed i prin-cipali impegni sia in campo professionale(da responsabile della comunicazione nelPDS fino alla direzione de L’Unità), sia incampo politico (consigliere comunale, de-putato, ministro dei Beni culturali, europar-lamentare, sindaco di Roma), che non glihanno comunque impedito di continuarecon assiduità nell’opera di promozione del-la cultura e nell’attività giornalistica.

La candidatura del prof. Soria è stata asua volta presentata dall’on. Valerio Zano-ne, presidente dell’Associazione Piemonte-si a Roma. Laureato in letterature stranierepresso l’Università di Torino, il prof. Soriaè docente di letteratura spagnola a Roma 3,è un esperto in traduzioni letterarie e hasvolto attività culturali in numerosi campi,dal cinema alla musica, al teatro. Ma duesono le benemerenze principali che gli chevanno ascritte. Una è quella di essere il pre-sidente del Museo nazionale del cinema diTorino, una istituzione molto frequentata ericca di reperti e documenti storici recente-mente transitata nella Mole Antonelliana.

La seconda, e anche la maggiore, gli derivadall’essere stato il promotore e l’animatorecostante del Premio Grinzane Cavour, isti-tuzione culturale articolata che organizzaconvegni, concorsi letterari, presentazionidi novità editoriali in campo internazionale.Merito del prof. Soria è di aver divulgato ilnome di questo piccolo paese delle Langhe,di cui a suo tempo fu sindaco il Conte Ca-millo Benso di Cavour, e di essere pertantoun promotore autentico della cultura pie-montese in Europa e nel mondo.

Dopo la lettura delle motivazioni e la con-segna dei Premi, hanno fatto seguito le re-pliche dei due premiati. Essi hanno rivoltoparole di gratitudine e di apprezzamento perle iniziative portate avanti dai romani origi-nari di altre città nell’ambito dell’Un.A.R.,in un clima di collaborazione e di solidarietàche partendo dalle diverse specificità regio-nali mira comunque a ribadire e rafforzare ivalori dell’identità nazionale.

Tra l’altro, nel proprio intervento il sin-

daco Veltroni ha manifestato l’intenzionedi fare il possibile per corrispondere all’a-spirazione dell’Un.A.R. di dotarsi di unasede, pur non nascondendo le difficoltà edi limiti delle disponibilità dell’Amministra-zione; ha inoltre espresso l’auspicio-impe-gno, a conferma delle parole iniziali del vi-ce sindaco Garavaglia, che l’ambientazio-ne del Premio nella Protomoteca del Cam-pidoglio, che è “la casa dei romani”, possadiventare una felice tradizione.

Hanno concluso la cerimonia, svoltasi conl’abile regia del segretario generale Un.A.R.comm. Adriano Simonelli, le parole del pre-sidente Ricciuti. Egli ha rivolto il più vivoringraziamento a tutti coloro che hanno col-laborato per la perfetta riuscita della manife-stazione, che quest’anno ha avuto un partico-lare successo, ed ha rinnovato l’impegno acontinuare sul cammino intrapreso per porta-re avanti progetti a un tempo utili alla città diRoma e di grande soddisfazione per tutte lecomunità regionali della Capitale.

L’on. Susanna Agnelli con il Sindaco di Roma, on. Veltroni.

Campidoglio: al centro il sindaco di Roma, on. W. Veltroni e il prof. Giovanni Soria, con l’on. Susanna Agnelli.

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arazzi Gobelin e piemontesi, portati dai Savoia; divani, affre-schi, scrigni antesignani dei secretaires odierni.

Un “grazie” sentito da tutte noi al luogotenente Madotto, checi ha portato indietro nel tempo regalandoci emozioni e sensa-zioni che purtroppo oggi riusciamo a rivivere solo nei film.

La foto pubblicata in questa pagina, scattata davanti al mosai-co che riproduce l’opera di Raffaello “la Madonna della seggio-la”, suggella la nostra visita al Quirinale.

Vera Ralli Padovan

Domenica 23 maggio 2004 il luogotenente dei corazzieri pre-sidenziali, Francesco Madotto, ha invitato per una breve visitaal Quirinale le signore Corazza Nives, Vera Padovan Ralli, en-trambe friulane, Giuseppina e Gabriella Mandarino e Lour-des O. Herrera rappresentante delle CCIAA di alcuni centri delnord Italia in Perù.

Ci sentiamo onorate nell’essere accompagnate dal luogote-nente Francesco Madotto che, originario di Resia in Friuli, è alservizio del Quirinale dall’allora Presidente della RepubblicaGiovanni Gronchi e che a pochi giorni seguenti, esattamente il2 giugno, rassegnerà le dimissioni dopo oltre 46 anni di apprez-zato servizio.

Madotto rende la nostra visita nelle sale del Quirinale oltre-modo interessante: ci illustra gli aspetti più importanti del pa-lazzo e ci spiega come venivano utilizzate le sale all’epoca deiSavoia ed il motivo della scelta delle sale in occasione di even-ti importanti fra i quali, per esempio, il giuramento di fedeltà al-la Patria davanti al Presidente della Repubblica, con un eloquiocondito con divertenti aneddoti.

Attira la nostra attenzione sulla famosa collezione di orologimeccanici presenti almeno in ogni sala, perfettamente funzio-nanti, poiché una persona è dedita esclusivamente alla loro ma-nutenzione; sui lampadari di dimensioni eccezionali e propor-zionati alle sale; tappeti anch’essi di dimensioni fuori dal comu-ne: ne è prova uno lavorato completamente a mano, il più gran-de del mondo. E poi vasi cinesi, mosaici provenienti da antichisiti archeologici romani, inglobati adesso nelle sale; antichi

Martedì 25 maggio presso la sala(g.c.) della sede di rappresentanza dellaRegione Emilia-Romagna, in Via delTritone 61, dove abitualmente l’Asso-ciazione “Famiglia Romagnola” effet-tua i propri incontri culturali, il presi-dente del Fogolâr di Roma dr. AdrianoDegano ha svolto una conferenza daltitolo I Longobardi in Italia. Con lanota perizia e la profonda conoscenzadegli eventi storici, artistici e culturaliche lo contraddistinguono, l’oratore haripercorso le tappe che portarono que-sto bellicoso popolo dalle brume delnord-est europeo dapprima, attraversola porta orientale dell’Italia, in Friuli(dove raggiunta Cividale lasciaronouna forte guarnigione), poi via via nel-le varie città dell’Italia settentrionale,che occuparono senza incontrare grosseresistenze. Egli ha poi descritto, conl’ausilio di documentazione visiva, lecaratteristiche fisiche della popolazionelongobarda (il cui nome si ritiene signi-fichi: uomini “dalla lunga barba” o“dalla lunga alabarda”), il suo vestia-rio e gli ornamenti tipici, il tipo di ar-mamentario utilizzato, le credenze reli-

DEGANO PARLA DEI LONGOBARDIALLA “FAMIGLIA ROMAGNOLA”

giose. Di particolare interesse le anno-tazioni relative al rapporto che i Longo-bardi instaurarono con le popolazionidei territori conquistati, specie perquanto concerne usi, costumi, legisla-zione e architettura (in particolare sa-cra). L’excursus storico ha poi prose-guito con la descrizione del progressivoallargamento del dominio longobardoanche all’Italia meridionale, dove furo-no istituiti i famosi “ducati”, che portòquesto popolo a un passo dalla realizza-zione dell’unità politica italiana. Lasorte volle che l’Esarcato bizantino diRavenna ed il territorio di Roma (for-malmente anch’esso dominio bizanti-no, ma in sostanza feudo del papa) resi-stessero al loro attacco e fossero infine,con l’intervento dei Franchi a fianco diquest’ultimo, la causa del loro definiti-vo declino. Una conferenza brillante,piena di spunti interessanti ed in partepoco noti, che ci ha fatto conoscere unpopolo ed un periodo storico significa-tivo per il nostro paese, in quanto coin-cide, si può dire, con l’inizio del me-dioevo in Italia.

F.P.

Assieme ai collaboratori Gloriae Paolo Giacomello, abbiamo vi-sitato alcune “cantine aperte” dellazona dei Colli Orientali del Friuli(domenica 30 maggio 2004).

È una simpatica iniziativa quel-la della “cantine aperte” che con-sente a chiunque di visitare leaziende vinicole della zona, di as-saggiare la qualità dei vini prodot-ti ed eventualmente di fare miratiacquisti.

Tra le cantine visitate, ricordia-mo quella del cav. Bepi Zorzettigdi Ronchi S. Anna, e quella delgiovane estroso e intraprendenteMassimo Zorzettig “la Tunella”di Spessa, specializzatasi nellaproduzione di vini di alta qualità.

I collaboratori Paola e Glo-ria Giacomello hanno rappre-sentato il Fogolâr alla “Frae deVierte” (festa di primavera),organizzata dalla Società Filo-logica di Udine, tenutasi il 20giugno a Romans d’Isonzo.

Visita al Quirinale

Il luogotenente Francesco Madotto con Lourdes, Gabriella, Verae Nives.

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È stato siglato il 27 maggio a Roma,presso la sede dell’UNCEM, l’Unionenazionale comuni e comunità montane, ilProtocollo d’Intesa fra la stessa UNCEMe l’Associazione Ardito Desio.

L’Associazione, presieduta dalla figliadel noto geologo, geografo ed esplorato-re, Maria Emanuela Desio, è stata fon-data nove mesi dopo la scomparsa delgrande esploratore, a 50 anni dalla con-quista del K2, allo scopo di diffondere “lospirito che ha condotto mio padre a com-piere le esplorazioni scientifiche, vale adire lo spirito di avventura non fine a sestesso, ma tendente a raggiungere soprat-tutto risultati scientifici”. L’AssociazioneArdito Desio, infatti, continua la figliaMaria Emanuela, “intende sviluppare laricerca scientifica e la cultura della mon-tagna, dell’esplorazione, delle scienzedella Terra e delle scienze naturali, non-ché contribuire a svolgere azioni, campa-gne, studi e in generale ogni attività voltaa promuovere la conoscenza, il rispetto,la fruizione e la salvaguardia dell’am-biente, con particolare riguardo alle risor-se e al patrimonio naturale del Pianeta”.L’Associazione ha inoltre in programmal’organizzazione di attività formative edivulgative servendosi dell’imponente ar-chivio lasciato da Ardito Desio, la cui at-tività è stata straordinariamente ricca. Hafondato il primo “Corso di Scienze Geo-logiche” in Italia; l’Ordine Nazionale deiGeologi; è stato Accademico dei Lincei;

membro di numerose Accademie e Istitu-ti scientifici nazionali e internazionali;professore ordinario di Geologia e Geolo-gia applicata presso l’Università e il Poli-tecnico di Milano; promotore, organizza-tore, capo-spedizione di oltre quindicispedizioni scientifiche ed esplorative intutto il mondo; primo italiano in Antarti-de; ideatore e realizzatore, in collabora-zione con il CNR, del laboratorio multidi-sciplinare EVK2-CNR, situato ai piedidell’Everest. Profondo divulgatore e at-tento giornalista, ha saputo diffondere irisultati delle sue conoscenze al grandepubblico contribuendo, così, allo svilup-po della cultura ambientale, patrimonio ditutti.

Numerose le iniziative e progetti su cuile parti firmatarie del Protocollo si sonoimpegnate. Un’importanza particolare èstata attribuita ai “Desio Lab’s”, rete dilaboratori di educazione scientifico-am-bientale proposti dall’Associazione De-sio, per promuovere, soprattutto nei con-fronti dei giovani e delle scuole, la cultu-ra tecnico-scientifica, la conoscenza dellamontagna e dell’esplorazione. I Labora-tori Desio rappresenterebbero il veicoloper la promozione congiunta di iniziativeculturali e turismo culturale-ambientalein collaborazione con scuole e universitàitaliane ed estere.

Per quest’anno, l’Associazione prevedeun nutrito programma. Fra l’altro: 1) lacreazione di centri multimediali di cultu-

ra e promozione scientifica (Desio Lab’s)a favore del sapere scientifico e dell’in-centivazione economica delle aree mon-tane marginali dell’Italia e del Pianeta.Verranno aperti laboratori a Borgo Veli-no, Sulmona, Val Malenco, Ampezzo,ecc.; 2) sentieri e itinerari “sulle tracce diArdito Desio” (Desio Lab – Uncem); 3)laboratorio didattico all’interno del pro-getto Overland, su tematiche della qualitàambientale e della conoscenza dei popo-li; 4) coordinamento di campi universita-ri (italiani e stranieri) nelle ComunitàMontane che ospitano i Desio Lab; 5)concessione di borse di studio; 6) incenti-vazione e coordinamento di cooperazioniscientifiche e didattiche internazionali eprogetti editoriali; 7) ristampa dell’auto-biografia di Desio sulla “Via della Seta,dei Ghiacciai, dell’Oro” Mursia Editoree ristampa del volume di Ardito Desiosulla spedizione Italia – 1954 “La con-quista del K2”, Garzanti. Ardito Desio;8) pubblicazione Collane Overland –Grandi Esploratori, Ciscra Edizioni; 9)spedizione scientifico-alpinistica nelleAnde dell’Atuel, con la regia di NereoZeper per RAI Friuli-Venezia Giulia; 10)produzione di filmati e documentari ine-diti di Desio, compresi i prodotti multi-mediali sulle caratteristiche ambientali enaturalistiche delle aree che ospitano iDesio Lab.

Roma, 30 maggio 2004

PROTOCOLLO D’INTESA FRA UNCEME ASSOCIAZIONE ARDITO DESIO

Dopo 46 anni di onorato servizio, è an-dato in pensione, l’indomani della Festadella Repubblica, il luogotenente dei co-razzieri Francesco Madotto. Friulano,di Oseacco di Resia, è giunto a Roma asoli 19 anni e l’anno successivo ha scel-to di indossare la divisa di corazziere. Unmetro e 95 di altezza, per ben tre voltecampione italiano di canottaggio, ama ilfooting e lo sci di fondo e da pensionatosi allenerà per la prossima maratona diNew York. Ha compiuto 65 anni il 2 giu-gno; in occasione della Festa della Re-pubblica, ultimo suo giorno di servizio, èapparso in alta uniforme accanto al Pre-sidente Carlo Azeglio Ciampi. Di presi-denti ne ha conosciuti tanti: GiovanniGronchi, Antonio Segni, Giuseppe Sara-gat, Giovanni Leone, Sandro Pertini,Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfa-

ro. “Caratteri diversi”, dichiara, “ma tut-ti di grande umanità”. È l’unico com-mento che si lascia sfuggire. Eppure, in46 anni di lavoro, sarà stato sicuramentetestimone di storie di palazzo. FrancescoMadotto, che continua a rimanere fedeleal suo ruolo, racconta solo alcuni aned-doti, come quello del Presidente Pertini:la vigilia della finale dei mundial che sitenevano in Spagna fra Italia e Germa-nia, la storica partita vinta dalla nostranazionale, il Presidente disse a Madottoche sarebbe andato a vederla. “Beatolei”, gli rispose istintivamente Madotto.Sandro Pertini colse da quella risposta ilforte desiderio del suo corazziere e glichiese di accompagnarlo.

Roma 3 giugno 2004Vittoria Di Qual

IL FOGOLÂRRICONOSCIUTOASSOCIAZIONEDI PROMOZIONESOCIALE

Con determinazione del 12 maggio2004 della Giunta regionale del La-zio, su proposta del Dipartimento so-ciale “Famiglia e servizi della perso-na”, il Fogolâr Furlàn è stato ricono-sciuto “Associazione di promozionesociale” ai sensi e per effetti dellalegge regionale 1º settembre 1999, n.222 e successive modificazioni e in-tegrazioni.

Conseguentemente, il Fogolâr èstato iscritto all’albo regionale delleAssociazioni stesse, iscrizione che havalore anche rispetto alla legge n. 388del 7 dicembre 2000 che disciplina leassociazioni di promozione sociale.

FESTA GRANDE AL QUIRINALEPER FRANCESCO MADOTTO

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Luciana Borsatti, laureata in Storia all’Università di Veneziae giornalista professionista all’Agenzia Ansa di Venezia, ha re-centemente pubblicato il saggio “Le indemoniate – Supersti-zioni e scienza medica – il caso di Verzegnis”, per i tipi di“Edizioni del Confine”, con il patrocinio e contributo del Co-mune di Verzegnis e della Fondazione Cassa di Risparmio diUdine e Pordenone.

Il saggio tratta una vicenda accaduta tra il 1878 e il 1879 nelpaese carnico. Molte donne erano convinte di essere possedutedal demonio, si comportavano in maniera bizzarra e usavano unlinguaggio blasfemo nei riguardi dei simboli religiosi. Al rintoc-co delle campane, c’erano contorcimenti, strepiti, smanie, ulula-ti e voci di bestie, bestemmie e sconcezze. Era il loro modo diesprimere il disagio e il dolore.

Agli accadimenti erano interessate 20-30 donne, di cui 17 inetà compresa fra i quindici e i ventisei anni. E Verzegnis salìagli onori della cronaca anche nel resto del Friuli. Il caso del-le “indemoniate” interessò non solo i giornalisti ma anche ilclero, le autorità pubbliche e la popolazione locale. Erano tut-ti convinti che ci fosse veramente l’azione malefica del dia-volo nel comportamento delle povere malate. Il diavolo nonc’entrava, ovviamente, era un problema di isteria collettiva,determinato dalle condizioni di vita delle donne carniche, aquei tempi.

Luciana Borsatti ci parla del personaggio chiave della storia,il medico udinese Fernando Francolini, che curava le “frenosiisteriche” con l’asportazione delle ovaie. Il sottotitolo del sag-gio – “Superstizione e scienza medica” – lo si deve proprio almedico che così definiva la popolazione di Verzegnis: “patente-mente credula, superstiziosa, immaginosa nel senso meno lusin-ghiero dell’espressione… lungi assai dallo svincolarsi dalle pa-stoie di una crassa ignoranza e di false credenze religiose”.

Le cause del malessere avevano quindi come humus le con-dizioni di vita: la Carnia, nella seconda metà del diciannove-simo secolo, stava subendo mutamenti socioeconomici rile-vanti che lasciavano un segno. Finiva l’emigrazione stagiona-le maschile che, in una terra che non dava il necessario so-stentamento economico, per secoli aveva rappresentato un so-stegno fondamentale. In autunno partivano verso il Friuli e ilVeneto alla ricerca di un lavoro. Tornavano poi verso la finedella primavera per riprendere il lavoro dei campi, fare il fie-no e condurre nei pascoli d’alta quota gli armenti e completa-re i raccolti.

Con l’introduzione dei telai meccanici, la tessitura era entratain crisi e i prodotti locali avevano perso quote di mercato. Si aprìin Germania e nell’Impero austro-ungarico una nuova stagionedi grandi opere pubbliche e di costruzione di nuovi fabbricati.Molti carnici emigrarono oltre i monti. Partivano all’inizio dellaprimavera per tornare prima di Natale. Le donne, rimaste sole,dovevano, oltre a crescere i figli, assistere gli anziani e curare imalati, anche lavorare i campi e badare agli animali.

Il caso delle indemoniate di Verzegnis, la cui eco giunse finoal parlamento del Regno, si concluse il 27 aprile 1879. Una com-pagnia di soldati di fanteria, giunta da Udine, occupò il paese perprocedere alla deportazione coatta di 17 donne che finirono rin-chiuse nella sezione manicomiale dell’ospedale di Udine.

Roma 4 giugno 2004 Maria La Torre

Le indemoniate di Verzegnisdi Luciana Borsatti

Gruppo Bridge 2004.

Scuola di bridgeLa collaboratrice e bibliotecaria Mirka Vianello ha curatodurante tutto l’anno gli incontri di un gruppo di socie per lascuola di Bridge, che solevano concludere gli incontri nellanostra cucina… in occasione di compleanni e anniversari.

Mercoledì 16 giugno 2004 il CENPIS (Centro di psicologia spe-cialistica), diretto dal prof. Antonio Popolizio, ha presentato il proget-to “Promuovere il benessere fisico e mentale nell’Europa del 2000”.

La dr.ssa Emanuela De Chicchis ha illustrato, ai partecipanti, lefinalità del progetto che coinvolgerà 40 scuole di Roma, 20 Asso-ciazioni Culturali e 30 medici.

Scopo dell’iniziativa è quello di rilevare le cause delle nuovemalattie fisiche e psicosomatiche prodotte dallo stress della societàmoderna per scoprire nuovi metodi per prevenirle e determinare ilbenessere fisico e mentale della persona. La finalità del progetto èquella di pubblicare e distribuire in tutte le scuole e in tutte le fa-miglie di Roma la Carta medico-psicologica della persona.

Erano presenti i rappresentanti di otto associazioni che svolgonole loro attività soprattutto nel campo della scuola elementare e me-dia; in rappresentanza del Fogolâr ha partecipato l’ing. Mattiussi.

ca.ma.

Azienda friulana “salva” le Olimpiadi di AteneIl Comitato Olimpico, preposto dal governo greco a sovraintendere all’e-

secuzione del lavori di costruzione dei vari impianti sportivi progettati per leprossime Olimpiadi, era in grande difficoltà. L’impresa greca Aktor che stacostruendo il nuovo stadio Olimpico sembrava non riuscisse a rispettare itempi di costruzione previsti per la posa della colossale copertura in acciaioal carbonio progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava Valls.

La prima metà della copertura era stata montata a fine aprile 2004, maerano sopravvenute impreviste difficoltà per il completamento del tetto.che rischiavano di impedire la cerimonia inaugurale dell’Olimpiade, pre-vista per il 13 agosto 2004.

A risolvere i problemi ai greci è stata la Officine Cimolai di Porde-none: la seconda metà della grande struttura è scivolata perfettamente alsuo posto sino al contatto con la metà già montata. A una velocità di 7 me-tri all’ora, l’arco, alto 80 metri e lungo 304, si è mosso sulle rotaie appo-sitamente costruite dai tecnici friulani, fino a congiungersi alla parte ge-mella già montata. Tempi rispettati e grande soddisfazione per l’ing. Lui-gi Cimolai e per i tecnici di Pordenone che hanno festeggiato, ad Atene,la felice conclusione del lavoro.

È stata una realizzazione a tempo di record, ha commentato l’ing. Ci-molai. Per la realizzazione di questa copertura, che ha un peso di 19milatonnellate, l’azienda pordenonese ha dovuto perfino costruirsi una pressaalta 22 metri, la più grande del mondo. La copertura dello stadio Olimpi-co è ora ultimata e, tra 50 giorni, gli atleti di tutto il mondo potranno am-mirarlo e “provarlo” per le loro qualificazioni olimpiche.

25 giugno 2004ca.ma

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Il 31 luglio 1954 si compiva l’epica im-presa ideata e guidata dal palmarino geo-logo prof. Ardito Desio, morto poco tem-po fa, alla splendida età di 104 anni.

Dell’impresa molto si è scritto e moltosi è parlato e il nostro grande esploratoreha avuto meriti, riconoscimenti e onori,come quelli del Quirinale, il 18 aprile2001, dal Presidente Carlo AzeglioCiampi che lo ha ricevuto con i familiari

e il Consiglio direttivo del nostro Fogolâr.Alla memoria di Ardito Desio, che fu

presidente del Fogolâr Furlàn di Milano esocio onorario del Fogolâr Furlàn di Ro-ma, un caro commosso ricordo.

La sua opera viene ora continuata dallaFondazione Ardito Desio, promossa dallaprediletta figlia Maria Emanuela (vedirivista Fogolâr Furlàn, n. 1, gennaio-giu-gno 2002, p. 12).

L’epica impresa di Desio

18 aprile 2001 – Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, con Ardito Desio nelgiorno del suo 104° compleanno. Alle spalle la figlia di Desio, Maria Emanuela.

Lingua e cultura friulana«La prevista istituzione di un ente regionale per il coordinamento delle iniziati-

ve di politica linguistica, nell’ambito dell’azione di valorizzazione della lingua edella cultura friulane, è un errore». Commenta così il capogruppo UDC in Consi-glio regionale, Roberto Molinaro, la recente approvazione di una norma che do-vrebbe consentire l’avvio del nuovo organismo destinato a sostituire l’OLF e a es-sere il fulcro di tutta l’azione pubblica del settore.

«È positivo il passo avanti nei rapporti con le istituzioni della friulanità – sotto-linea il consigliere centrista – ma la natura dell’organismo è discriminante per lafutura gestione della materia. È sbagliata la supremazia dell’Amministrazione re-gionale rispetto alle altre istituzioni quali le Province di Udine, Gorizia Pordeno-ne ed i comuni interessati, cosa che si poteva risolvere con una realtà di tipo con-sortile. È erronea la natura dell’Ente strumentale della regione, poiché le procedu-re d’amministrazione e di contabilità non sono certamente né le più snelle, né lepiù efficaci e quindi si rischia una burocratizzazione a scapito dell’attività di pro-poste, indirizzo e consulenza. L’assessore Antonaz si è distinto ancora una voltaper la lungimiranza e larghezza di vedute – conclude l’esponente regionale del-l’UDC – rifiutando la possibilità di confrontarsi, anche per un semplice parere sul-lo statuto del nuovo organismo, con la Commissione cultura del consiglio regio-nale. Davvero un pessimo modo, tendenzialmente accentratore, di avviare la piùimportante azione per l’identità del nostro Friuli, ignorando la strada della sussi-diarietà, rappresentata dalle Province, colpevoli forse di non appartenere alla stes-sa maggioranza politica cui appartiene l’assessore».

L.P.

Simposio Europeodella CEI a Roma

Un importante Simposio europeo,promosso dalla Commissione Episcopa-le italiana (CEI), ha avuto luogo al Mid-das Hotel di Roma giovedì 1º luglio, sultema “le sfide dell’educazione recuperi,professioni, impegni” (1-4 luglio).

Al convegno, introdotto da S. E.mons. Cesare Nosiglia, hanno parteci-pato, con interessanti relazioni, LetiziaMoratti, ministro dell’Educazione,dell’Università e della Ricerca, un rap-presentante del Ministro del lavoro on.Maroni, il dr. Domenico Lenarduzzi,direttore generale della Direzione Istru-zione e Cultura della Commissione Eu-ropea, e numerosi altri presuli e docentiprovenienti da tutti gli stati membri.

Assai interessante la relazione del dr.Domenico Lenarduzzi, che ha posto inrisalto l’importantissima svolta culturaledella Commissione nel campo della for-mazione e della educazione di giovanistudenti e lavoratori di tutta la comunitànonché delle maggiori istituzioni scola-stiche e associative dei vari paesi.

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Ho esitato moltissimo prima di scrivere lastoria di Giovanni Bazzaro (Udine 1901 -Povoletto dic. 1944), chiamato familiar-mente “Zanettin”. Naturalmente annoto ifatti ben impressi nella mia memoria, mache potrebbero anche non collimare con iricordi ed i vari aspetti vissuti e soffertidai familiari succubi della tragedia, nellatormentata situazione sotto la dominazio-ne tedesca, l’occupazione dei cosacchi, laattiva azione dei partigiani Garibaldini eOsovani, le incursioni e gli imprevedibiliattacchi del misterioso aereo “Pippo” el’incalzare delle truppe alleate.

Questa storia è una pagina amara fra letante storie dell’ultima guerra e della resi-stenza in Friuli.

La famiglia Bazzaro era originaria diPovoletto, ma il padre Antonio si era tra-sferito a Udine con la numerosa famiglia:la zia Elena, i figli Giovanni, Argentina,Maria, Pietro (detto Toni), Italia, Marino,Angelina, Noemi e Anna, madre dallascrittrice prof. Nadia Paoluzzo.

Zanettin era un ottimo lavoratore, pro-bo, serio, onesto. Dopo il servizio milita-re aveva lavorato in Germania e in Fran-cia, da dove, essendo socialista, venneespulso, dopo la caduta di Parigi e l’occu-pazione tedesca, dal governo Petain. Za-nettin, tornato a Udine con il carico dellafamiglia (la moglie Ida Mauro e i quattrofiglioletti: Gastone, Licia, Nenet e Adua),riuscì a occuparsi come portantino nellaCroce rossa, all’ospedale militare di Udi-ne, sostenendo faticosamente il gravamefamigliare fra tesseramenti e mercato ne-ro imperversante.

La tragedia ebbe origine con l’armisti-zio dell’8 settembre 1943 e lo sfascio del-le istituzioni e dell’esercito che ne seguì.In quel marasma, alcuni familiari di Za-nettin, come tanti altri, prelevarono dellecoperte dalla caserma “Spaccamela”, adue passi da casa. Zanettin ne cedette unpaio a un ex commilitone, C. di Salt diPovoletto, dietro promessa di un modicocompenso. Non l’avesse mai fatto. Unadomenica di dicembre decise di andare inbicicletta col fratello Toni a trovare i pa-renti di Povoletto. A Godia, Toni, udita lasirene d’allarme, volle tornare indietro.Zanettin invece proseguì, ma, sul pontedel Torre, a Salt, incontrò l’amico C. alquale, probabilmente, richiese il promes-so compenso. Questi, dapprima, lo accol-se cordialmente invitandolo a cena, mapoi mandò a chiamare il comandante diuna brigata “Gapista”, Ciclone (AdrianoCernotto), che lo fece prelevare dai suoigregari e rinchiudere nel porcile di casaTonutti a Marsure Beltramine, vicino alla“Farie” dei Battiferro.

A questo punto è opportuno che ricordila difficile situazione nella quale mi tro-vavo in quanto, a seguito dei rastrella-menti tedeschi e della distruzione di Ni-mis, Attimis e Faedis, avevo lasciato lafureria del comando della divisione Gari-baldi-Osoppo e mi ero dato alla macchiacon Venero Bosco nei casali Mirolo diMarsure di Sotto.

Alcune settimane dopo rientrai a casa, aPovoletto, nonostante l’occupazione co-sacca e continuai l’attività clandestinacon le forze partigiane quale responsabiledel mandamento cividalese del “Frontedella Gioventù”(1) cercando tuttavia dimantenere rapporti, che potrei definireumani, con i cosacchi che con le loro fa-miglie si erano installati nelle varie casedel paese.

In paese mi chiamavano “Nino” perchéda bambino ero un nanerottolo, ma fra ipartigiani ero conosciuto col nome di bat-taglia “Argo” e poi come “Giuliano”.

La sera del 27 dicembre 1944, mentrestavamo giocando a dama, in casa di Gio-vanni Sebastianutto, con Sergio e il co-mandante dei cosacchi, improvvisamentesi spense la luce e suonò l’allarme. Il co-mandante balzò in piedi, mi afferrò per unbraccio tenendomi ben stretto e con la pi-stola nell’altra mano puntandola verso dime. “Parcemût, comandant?”(2), balbettai.“Alles partisan!”(3), fu la terribile risposta.Capii che sapeva tutto. Mi tenne strettofinché non tornò la luce. A Udine era suc-cesso un finimondo sotto la prima incur-sione aerea alleata, che devastò soprattut-to la zona delle caserme e della stazioneferroviaria.

Poche mattine dopo, il comandante,con tre soldati cosacchi armati, spalancòla porta della camera, dove dormivo conmio padre, e bloccò l’altra dove stavanomia madre, le sorelle Adriana, Corrada ele cugine sfollate Maria e Italia.

Mi costrinse ad alzarmi ed a guidarlo inuna minuziosa perquisizione in tutta lacasa, dal granaio fino all’ultima stanzetta.Fu sorpreso nel vedere tante biciclette evolle sapere di chi fossero, cosa che riu-scii a spiegare mostrandogli il foglio delComune con la lista degli abitanti, cheavevo avuto cura di far appendere sullaporta d’ingresso. Fortunatamente nontrovò nulla e dopo ben tre ore mi lasciò li-bero. Tirai un sospiro di sollievo: se aves-se smosso la manopola del manubrio del-la mia bicicletta avrebbe scoperto tanti bi-glietti con ordini operativi del comandopartigiano, da eseguire nel territorio.

Dopo il bombardamento di Udine, era-no sfollate a casa nostra, presso la cugina

Silvia Sebastianutto e in casa del sacre-stano Giovanni, le cugine Maria, Italia,Anna e la figlia Nadia Paoluzzo, che dalsuo diario trarrà una piacevole storia ro-manzata(4), frutto di fantasia giovanile edei bisbigli raccolti in casa o tra la gente.

A Povoletto giunse anche, con i quattrofigli, la cugina Ida che non si dava pacedella scomparsa di Zanettin ed insistente-mente mi sollecitava a effettuare ricerche.

Seppi per caso quel che era successo,quando una mattina mi trovavo a Siacco– ero anche segretario del CLN comuna-le(5) – a casa del responsabile mandamen-tale del PCI, Nicolino (Mattia Zizutto),nella speranza di strappargli qualche no-tizia che potesse tranquillizzare mia cu-gina. Improvvisamente, come una furia,entrò in casa la sorella Emma Zizutto,moglie di Pio Tonutti, che gridò ”Mat-tia, mi devi far trasferire quel delin-quente di Ciclone. Tutte le sere ritornacon i gregari avvinazzati. Una notteportò anche un poveraccio di Udine,che rinchiuse nel porcile, dopo tremen-de torture. Urlava, il poveretto, piange-va, protestava la sua innocenza, dicen-do di essere della Croce rossa e mo-strando le foto dei suoi ragazzi. Inutil-mente però perché, ciò malgrado, lo hafatto fucilare alla Malina”.

“Ma è proprio l’uomo che cerco, escla-mai, è proprio lui!. Ti prego, Nicolino, or-dina che lo si possa ritrovare per darglila dovuta sepoltura.” Ma, il comandantedella polizia partigiana Rizzotti, pure pre-sente, sbottò “No. Dove è, sta bene!”

“Forse per te, obiettai, ma non per mee per quella povera donna”. “Perché,non ti va bene? Vuoi fare la stessa fine?”fu la secca risposta di Rizzotti. Non so co-sa borbottai, ma scappai via terrorizzato.Corsi dal parroco, don Giovanni De Mon-te, per chiedergli cosa dovessi fare e co-me riferire i fatti a mia cugina.

Il parroco, pacato e persuasivo, mi dis-se “Figliolo, ora non puoi e non devi farenulla. Se parli, potresti provocare una pe-sante rappresaglia e causare sofferenze atanti altri innocenti(6). Pazienza. Finirà laguerra ed allora forse ci potrà essere giu-stizia e pace”. Accettò a malincuore l’of-ferta per una Messa di suffragio, perché,diceva, non c’era certezza che quel pove-raccio fosse proprio Zanettin.

Non seppi trattenermi con mia madre,che, spaventata, mi esortò a seguire i con-sigli del parroco e a non dir nulla neppu-re alle sorelle Adriana e Corrada, né a miopadre, cercando di essere reticente e dibarcamenarmi per quanto possibile con lapovera cugina Ida. Vissi, però, mesi di an-goscia e di tormento, specie quando in-

“Zanettin”

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L’Assessore Morassut riceveuna delegazione del Fogolâr Furlàn

Venerdì 16 luglio una delegazio-ne del nostro Fogolâr, composta dalpresidente dr. Degano e dal viceing. Mattiussi, è stata ricevuta dal-l’on. dr. Roberto Morassut, Asses-sore alla Pianificazione del Territo-rio del Comune di Roma.

Il presidente ha informato l’As-sessore Morassut della drammaticanecessità per il Fogolâr di reperire,in tempi brevi, una nuova sede do-po l’intimazione del nuovo proprie-tario di liberare i locali di via Prin-cipessa Clotilde entro i prossimiquattro mesi.

Il dr. Morassut, di origine friula-na, ha assicurato al dr. Degano tut-to il suo personale impegno a cal-deggiare e sostenere la nostra istan-

za per sensibilizzare l’assessore Minnelli , responsabile del Patrimonio Urbano delComune di Roma, a individuare dei locali che possano rappresentare, a breve, unasoluzione provvisoria per il Fogolâr per poi, in tempi successivi, individuare unimmobile in cui realizzare il progetto di una Casa per Le Associazioni Regionalidi Roma.

Nel ringraziarlo per il suo interessamento, il dr. Degano ha brevemente illustra-to all’Assessore Morassut le prossime iniziative del Fogolâr Furlàn per il 2º se-mestre del 2004:– a settembre, una manifestazione in occasione dell’intitolazione di una strada al-

l’arch. Cesare Pascoletti, friulano, che ha realizzato a Roma più di 100 opere ar-chitettoniche;

– l’installazione nella Basilica di S. Sebastiano fuori le Mura di un busto a ricor-do del card. Ildebrando Antonutti, che è stato Titolare romano della Basilica;

– il 16 novembre la manifestazione in Quirinale del Premio Giovanni da Udine nel25º di Fondazione.

contravo lei e i suoi cari ragazzi, dallosguardo triste e interrogativo.

La verità venne a galla soltanto dopo lafine della guerra con l’arrivo a Udine de-gli Alleati (1º maggio 1945), ma non siriuscì a ritrovare la salma del povero Za-nettin, neppure dopo che un penitenteaveva indicato, in confessione, la localitàdella sepoltura. Invano il cappellano donSeverino Burelli organizzò una squadradi ragazzi, assieme a mio nipote Spartaco,per accurate ricerche.

Trovarono la terra smossa da poco ed ipoveri resti purtroppo trafugati e portatichissà dove. Così per Zanettin, che risul-ta “deceduto” per cause di guerra, non

venne mai il momento della giustizia.Alla cugina Ida non restò che rientrare

nella casa di Udine e cercare di tirare avan-ti, senza risorse, la vita grama della famiglia.

Donna straordinaria e forte mammaIda, che seppe compiere enormi sacrifici,lavorando come e dove poteva, sostenutaanche dai parenti di Povoletto e dalle co-gnate di Udine.

I figli, cresciuti bravi e attivissimi, laseppero ripagare di tante sofferenze; inparticolare il giovane Gastone, emigrato inVenezuela, dopo un apprendistato nella ti-pografia “Miani” di Udine. Divenne ungrande industriale per la stampa di cartespeciali e di carte valori, fondando prima

con un amico e poi guidando da solo la So-cietà “Olivenca”, a Caracas, meritandosi lanomina a cavaliere del lavoro della Repub-blica venezuelana e il premio “Meritfurlàn”.

Dopo la morte di Gastone, nel 1998, lostabilimento, con oltre 300 operai, è di-retto dal giovane e capace figlio Claudiocon la sorella Sandra, che mantengono af-fettuosi rapporti con le zie accasatesi e ri-maste a Udine.

Qui ritornano assai spesso ad abbeve-rarsi alle sorgenti della sentita loro friula-nità e a deporre un fiore sulla tomba del-l’eroica ed esemplare nonna Ida.

Il soldato

Quasi non ricordod’esser stato un tempo soldatocon il cappello piumato d’alpinoun vestito di panno verdolino.

D’allora saranno passati quarant’anni,avevo una barba folta e nerail passo ardito e una gran vogliadi abbracciare chi non c’era.

Le giornate erano sempre uguali:di buonora suonava la sveglia,poi il saluto sull’attenti e la bandiera,adunate, marce e corse nel cortile,la guardia al portone della caserma.

Lente passavano le ore, ed alla serail suono d’una tromba toccava il cuoree più nessuno pensava alla guerra,nel silenzio rotto dal cigolio della brandastruggente era solo il ricordo della casa lontana.

Ugo Cirio

Coppa d’arance

Il pomo d’ocranella luna di fieleal bianco illividitoal fusto rigidoal perdono offeso

Caterina Vicinoda “Il segno della crisalide”

NOTE:(1) Il Fronte della Gioventù era un raggruppamento di giovani dei vari partiti democratici e aveva costituito i Gruppi di Azione Patriottica.(2) “Perché, comandante?”.(3) “Siete tutti partigiani”.(4) Momenti di una primavera, Editore Chiandetti, 1978.(5) CLN: Comitato nazionale di liberazione.(6) A Povoletto si era verificato il triste episodio della De Lorenzi, il rastrellamento, l’arresto, e poi la liberazione di 30 ostaggi ed il 5 settembre la battaglia tra par-

tigiani e forze della Repubblica di Salò.

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Con una inte-ressante disserta-zione scientifica,introdotta dal so-cio prof. Dona-tello Mancini, econdotta dallaprofessoressa Cle-lia Bietti, psi-chiatra, e dalladr.ssa Mara Pic-coli, cardiolog a ,s u l t e m a “Rap-porti tra depres-sione e cardiopa-tie” si è conclusocon grande suc-cesso – alla pre-senza di un foltogruppo di soci edamici, accorso co-me sempre nume-roso – il ciclo degli Incontri di Fradae e culture 2003-2004.

Dei primi due incontri – quello introduttivo, svolto con la con-sueta verve dall’ing. Carlo Mattiussi e quello del mese di no-vembre, condotto brillantemente dal prof. Giancarlo Pesamo-sca – abbiamo già dato notizia nel numero di dicembre 2003 del-la rivista; accenneremo brevemente agli altri.

Nell’incontro di dicembre, tenutosi all’approssimarsi del Na-tale, è stato affrontato da Gian Luigi Pezza il tema della “Mu-sica dedicata al Santo Natale” nel suo sviluppo storico dal cantogregoriano fino ai giorni nostri. L’ascolto di numerosi brani, al-cuni dei quali su supporto video, ha riscosso da parte dei nume-rosi partecipanti un gradimento superiore a ogni aspettativa an-che per i pezzi di musica contemporanea.

L’anno 2004 è iniziato con un incontro, illustrato da numero-se diapositive, svolto mirabilmente dal presidente del Fogolâr,dr. Adriano Degano, sul tema “Suggestioni spirituali e artisti-che negli affreschi di Raffaello in Vaticano”. Pubblico numero-sissimo ed entusiasta.

Il prof. Ugo Cirio è stato il protagonista dell’incontro di feb-braio con “Il vino rallegra, l’olio insapora”, una interessante sto-ria, illustrata da numerose diapositive, dell’olivo e dell’olio d’o-liva con i riferimenti alle civiltà che si sono sviluppate nel baci-no del Mediterraneo. Un breve accenno è stato dedicato alle leg-gende, miti e liturgie che legano questa pianta all’uomo qualesimbolo di pace, speranza, fertilità e religiosità.

L’incontro delmese di marzo èstato briosamentecondotto dalla ge-monese CarmenCargnelutti che,con molto humor,ha dissertato su“Difetti e virtù deifriulani e giulia-ni” divertendo ilnumeroso udito-rio. Molte le ricet-te della Carnia,delle due spondedel Tagliamento edella zona costie-ra con particolareriguardo alla cittàdi Trieste. Citatinumerosi prover-bi dialettali.

Il dr. Guido La Greca, pittore ma anche poeta, ha intrattenu-to i soci con la descrizione delle tecniche usate dagli artisti nel-la realizzazione di opere grafiche, mostrando alcuni strumenti enumerosi esempi di grafica; l’interessante descrizione è statasimpaticamente inframmezzata dalla lettura di alcune sue poe-sie. Titolo dell’incontro di aprile: “Dalla poesia al pennello, artee letteratura”.

Nel mese di maggio, Fradae e culture ha avuto il piacere diospitare un relatore d’eccezione: l’architetto viterbese RaffaeleAscenzi il quale, col sussidio di un bellissimo documentario vi-deo, ha raccontato la suggestiva storia de “La macchina di San-ta Rosa”, del cui attuale esemplare egli è progettista. Ma su que-sta straordinaria conversazione i lettori troveranno maggiori par-ticolari in altra parte della rivista.

I nove “Incontri” della stagione 2003-2004 sono stati caratte-rizzati dalla massiccia presenza di relatori friulani (Mattiussi,Pesamosca, Pezza, Degano, Cirio, Cargnelutti, La Greca e Pic-coli), dalla varietà degli argomenti trattati e dalla costante pre-senza di un pubblico fortemente motivato come si è potuto rile-vare dalle numerose domande poste ai relatori e dai vivaci di-battiti che hanno sempre concluso le riunioni.

Gli incontri sono stati organizzati dall’avv. Massimo Ferraro,Gian Luigi Pezza e da Gabriella Manuti.

Gipe

Incontri di fradae e culture

Conferenza di Guido La Greca (14/04/2004).Il prof. Mancini, la dr.ssa Piccoli e la prof. Bietti (foto Fluri).

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Mercoledì 12 maggio 2004, nella sededel Fogolâr Furlàn, si è svolto l’incontromensile di Fradae e Culture con l’ecce-zionale partecipazione del giovane tren-tatreenne Architetto Raffaele Ascenzi au-tore del progetto della “Macchina di San-ta Rosa”, fatta sfilare per le vie del centrostorico di Viterbo ogni 3 settembre, in oc-casione dei festeggiamenti in onore diSanta Rosa, protettrice della città.

Non è una semplice processione che at-traversa le vie della città, ma è la celebra-zione solenne e spettacolare di una Santala cui statua, posta sulla cuspide di unatorre illuminata, è sorretta e trasportataper le strade del centro cittadino da circa100 uomini chiamati “facchini”. Appareadeguata dunque la definizione di “cam-panile che cammina” che viene data allamacchina, che periodicamente viene rivi-sitata; l’Architetto Ascenzi, che ha l’ono-re di essere uno dei cento “facchini”, èanche l’ideatore della macchina attualeche ha intitolato “ALI DI LUCE” volen-do riassumere diverse componenti, dallascultorea a quella artistica, architettonicae non ultima quella cristiana.

La realizzazione estremamente impe-gnativa (basti pensare all’altezza di 28metri e al peso di 52 quintali) ha coinvol-to personale altamente qualificato e mate-riali robusti, di alta tecnologia, particolar-

“Ali di Luce”

L’arch. R. Ascenzi presenta il progetto della “Macchina di Santa Rosa” (foto Mirka).

mente robusti ma al tempo stesso leggerie flessibili, quali alluminio, acciaio e ve-troresina.

È stato un vero onore e ovviamente uninteressante piacere ospitare il giovaneArchitetto che ha illustrato, prima, duran-te e dopo la messa in onda del video del-la processione del 3 settembre 2003, gliaspetti più importanti e solo per pochi

eletti, che renderanno sicuramente più in-teressante la partecipazione di tanti di noi,per il prossimo 3 settembre 2004.

Sicuramente saremo in molti.Un “grazie” particolare a Raffaele da

parte della sottoscritta, per aver accettatol’invito.

Vera Ralli Padovan

Nell’ambito degli incontri Fradae e Culture, l’11 febbraio il prof. Ugo Cirio ha te-nuto un’interessante conversazione dal titolo “Il vino rallegra, l’olio insapora”, im-perniata sulla storia dell’olivo e dell’olio d’oliva, con il contributo di numerose dia-positive che hanno illustrato i diversi argomenti trattati.

Dopo aver sottolineato come la storia di questa pianta si confonda con la storia del-le civiltà che si sono sviluppate nei Paesi del bacino del Mediterraneo e come l’oliod’oliva sia stato il pilastro fondamentale della civiltà greca e romana, un breve ac-cenno è stato dedicato alle leggende, ai miti e alle liturgie che legano questa piantaall’uomo quale simbolo di pace, speranza, fertilità e religiosità.

Successivamente sono statidescritti i benefici dell’olio dioliva sulla nostra salute, con-cludendo come, grazie al suoalto contenuto di acido olei-co, questo sia il più digeribilee resistente alla cottura rispet-to agli altri olii utilizzati incucina.

Dopo la conversazione, iconvenuti hanno assaggiatobruschette con diversi tipi diolii extra-vergine, rallegrando-si con ottimo vino friulano.

Il vino rallegra, l’olio insapora

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DOMENICA 11 LUGLIO 2004, NEL PO-MERIGGIO, IN DUOMO A UDINE, ALLAVIGILIA DELLA FESTA DEI SANTI PA-TRONI ERMARCORA E FORTUNATO,L’ARCIVESCOVO PIETRO BROLLO, AL-LA PRESENZA DI 15 CONFRATELLI VE-SCOVI, HA CONSACRATO VESCOVOMONSIGNOR LUCIO SORAVITO, DIVE-NUTO COSÌ IL TITOLARE DELLA DIOCE-SI DI ADRIA-ROVIGO

Monsignor Lucio Soravito de Franceschi è ilnuovo vescovo della comunità di Adria-Rovi-go, il primo vescovo friulano a distanza di 17anni dalla nomina dell’arcivescovo di UdinePietro Brollo. La solenne consacrazione è av-venuta in un duomo stracolmo di fedeli, permano dello stesso arcivescovo di Udine monsi-gnor Brollo. La cerimonia si è svolta in unacornice suggestiva e densa di significato che hacontribuito a sottolineare l’importanza del pas-so compiuto da monsignor Soravito, elevato al-la dignità episcopale, alla presenza di monsi-gnor Paolo Romeo, nunzio apostolico in Italia,monsignor Giuseppe Betori, segretario genera-le della Conferenza episcopale italiana, monsi-gnor Alfredo Battisti, arcivescovo emerito diUdine, i friulani monsignor Diego Causero,nunzio apostolico a Praga, Tito Solari, arcive-scovo di Cochambamba in Bolivia e Domeni-co Pecile, vescovo emerito di Latina; i corre-gionali monsignor Dino De Antoni, arcivesco-vo metropolita di Gorizia, Antonio Vitale Bom-marco, arcivescovo emerito di Gorizia, Euge-nio Ravignani, vescovo di Trieste e Ovidio Po-letto, vescovo di Concordia-Pordenone, insie-me agli altri vescovi appartenenti alla Confe-renza episcopale triveneta. Una Conferenzaepiscopale che si arricchirà della presenza delvescovo di Adria-Rovigo, monsignor Soravitoe che, secondo le parole di monsignor Brollo,consentirà di rendere meno difficile il distacco,sofferto, dalla comunità della cattedrale udine-se. Non solo, nella sua omelia, l’arcivescovo diUdine ha sottolineato come la nomina di Sora-vito a vescovo di Adria-Rovigo unirà ancor piùle due comunità «in forza del nuovo, sincero etangibile legame che ci unisce». Nello svolgi-mento di questo nuovo e difficile compito,monsignor Soravito potrà contare su quellestesse radici dalle quali, sotto un certo punto divista, si sta allontanando. «Parti da una terrafiera nella sua dignità culturale e spirituale – haannunciato Brollo – da quella “Carnia fidelis”(Soravito è originario di Mione di Ovaro, ndr),che, in quanto terra di montagna, vive oggi mo-menti molto difficili dal punto di vista dell’oc-cupazione e dello spopolamento; una terra cheha forgiato il tuo carattere, rendendolo forte evolitivo e che, avendola profondamente amata,non potrai certo dimenticare». Così comemonsignor Soravito non dimenticherà le sueesperienze trascorse nelle parrocchie di Arte-gna, S. Pio X e, negli ultimi cinque anni, pres-so la cattedrale di Udine. «Attingendo a questericchezze di storia ed esperienza – ha prose-

guito l’arcivescovo Brollo – potrai camminarecon passo spedito, per guidare il gregge a te af-fidato verso pascoli verdeggianti e acque fre-sche… da quelle radici potrai trovare linfa peril tuo e vostro cammino sulle orme tracciate daldivino maestro». Il richiamo alle origini è pro-seguito anche nell’indicazione di quello chedovrà essere il cammino di fede sul quale mon-signor Soravito si troverà a operare. «È questauna generazione – ha ammonito Brollo metten-do in guardia il vescovo Soravito – che sta dis-sipando molti dei valori ricevuti dai padri e sidimostra perciò incapace di conservarli per i fi-gli ai quali sa trasmettere un benessere solomateriale». «Ora et labora», il motto di san Be-nedetto, è il consiglio che l’arcivescovo Brolloha dato al vescovo Soravito per intraprendereal meglio il suo nuovo cammino. Visibilmentecommosso, nel saluto rivolto ai fedeli al termi-ne dell’ordinazione episcopale, Soravito hacercato di fare chiarezza tra i sentimenti chenegli ultimi giorni avevano affollato la suamente e il suo cuore: «Innanzitutto un senti-mento di gratitudine, di lode e di adorazione a

Dio padre… un ringraziamento alla chiesa friu-lana… grazie a voi, fratelli vescovi, che, me-diante l’imposizione delle mani e l’invocazio-ne dello spirito, mi avete inserito nella catenadella successione apostolica… avete fatto dime un anello che collega la chiesa di Dio, cheè in Adria-Rovigo, alle comunità apostoliche ealle chiese particolari che oggi sono sparse nelmondo». Oltre che allo spirito del Signore, ilvescovo Soravito ha poi chiesto aiuto al prossi-mo nello svolgimento del suo nuovo incarico.«Nella chiesa i doni e i compiti sono semprecondivisi – ha concluso il vescovo Soravito –Carissimi fratelli di Adria-Rovigo: non sonosolo “vescovo per voi, ma sono anche vescovocon voi”». L’Arcidiocesi di Udine perde unodei suoi più validi sacerdoti, qualificatosi pro-prio per la sua profondità di pensiero e per lesue grandi doti organizzative, per la sua altapropensione a studiare a fondo i cambiamentisociali e i loro riverberi nell’azione pastoraledella Chiesa. Uno studio fatto con competenzae metodologia, le cui risultanze sono state e re-stano alla base delle mutazioni di carattere or-ganizzativo-pastorale che l’Arcidiocesi udine-se sta mettendo in atto per far fronte alla gravecrisi vocazionale. Soravito era stato anche re-sponsabile diocesano per il Giubileo del 2000.Rovigo si assicura quindi un pastore di grandespessore ecclesiale, pastorale ed umano, in gra-do di condurre quella Chiesa locale in questodifficile momento di transizione. Nella suanuova sede troverà anche una nutrita presenzadi friulani, raggruppati nel locale FogolârFurlàn, presieduto dal colonnello Vatri. Ancheil Fogolâr di Roma si unisce alla festa dell’in-tera Diocesi e si augura di averlo ospite nellaCapitale in occasione di qualche sua visita.

L.P.

Mons. Lucio Soravito consacrato Vescovo

DATI BIOGRAFICI DEL NUOVO VESCOVO DI ADRIA-ROVIGOMONSIGNOR LUCIO SORAVITO DE FRANCESCHI

Il rev.do mons. Lucio Soravito de Franceschi è nato l’8 dicembre 1939 a Mione di Ovaro(Udine). Ha compiuto gli studi umanistici e teologici presso il Seminario Arcivescovile a Ca-stellerio e a Udine. Ha poi completato gli studi teologici conseguendo la laurea con laspecializzazione in Teologia Pastorale presso la Pontificia Università Salesiana a Roma. È sta-to ordinato sacerdote il 29 giugno 1963. Udine è la sua Diocesi di origine, di appartenenza e didimora. È autore di numerose pubblicazioni di catechetica e di diversi articoli su riviste di ca-rattere pastorale. È insegnante di Teologia Pastorale e Catechetica nel Seminario Inter-diocesa-no di Udine dal 1977, e nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione di Padova, dal1991. Dal 1963 al 1974 ha svolto il ministero pa-storale come Vicario Cooperatore nella parrocchiadi Artegna e, dal 1974 al 1999, nella parrocchia diS. Pio X a Udine. Dal 1968 ha ricoperto l’incaricodi Direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano edal 1983 ha avuto la responsabilità di coordinatoredei Centri Pastorali diocesani. Dal 1984 al 1999mons. Soravito è stato Vicario Episcopale per i Lai-ci e Assistente Generale dell’Azione Cattolica dio-cesana; dallo stesso anno è Canonico del CapitoloMetropolitano. Dal 1999 fino alla sua consacrazio-ne episcopale ha svolto l’ufficio di Parroco dellaCattedrale di Udine e di Vicario urbano.

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NotizieGiovani

Il Gruppo Giovani, coordinato dall’arch. Alessan-dro Scaletti, ha tenuto varie riunioni mensili in se-de, con la collaborazione della dr.ssa Cortella, perla predisposizione di un progetto per la realizzazio-ne, da parte del gruppo, di un documentario cheponga in risalto il fenomeno dell’integrazione gio-

vanile e la conseguente perdita di identità della ra-dice friulana nella capitale.

Il gruppo si è incontrato anche al Tajut, il locale friu-lano di Toniutti, e in un locale dell’Eur, su iniziativadell’avv. Mittoni. Fra gli animatori si segnala l’attivitàdella dottoressa Paola Aita, del ministero della sanità.

Week-end in Toscana all’insegnadi arte, sport ed enogastronomia

Che cosa unisce questi tre contesti ap-parentemente senza punti in comune, mache in realtà si intersecano in un riuscitis-simo week-end tra le colline toscane?L’ormai irrinunciabile appuntamento dellatrasferta al seguito della squadra del cuoredei Friulani, a cui l’Udinese Club del Fo-golâr Furlàn di Roma non è voluto man-care neanche quest’anno; occasione danon perdere, la partita del Campionato diCalcio di Serie A Siena-Udinese disputataproprio a Siena in data 28 marzo 2004.

E così un incontro di calcio ha offertolo spunto per trascorrere due giornate pri-maverili in terra toscana sia ai fedelissimibianconeri della Capitale, ma anche ad al-tri soci e simpatizzanti della comunitàfriulana a Roma visto che – oltre al mo-mento sportivo – la gita ha riservato ainumerosi partecipanti tutto quanto già siconosce della Toscana e che rende meritoalla fama di questa terra stupenda.

Partita da Roma all’alba del 27 marzo,l’allegra compagnia capitanata dal presi-dente e dal segretario dell’Udinese Clubdi Roma, dr. Rino Militti e rag. BepoBaruzzini, nonché dal presidente e dalvice presidente del Fogolâr Furlàn di Ro-

ma, dr. Adriano Degano e Ing. CarloMattiussi, ha raggiunto in mattinata l’in-cantevole cittadina di Pienza, noto esem-pio di architettura rinascimentale, patriadel papa Enea Piccolomini, e custode ditesori artistici quali la cattedrale goticaaffacciantesi sulle verdi vallate circostan-ti e le opere pittoriche del Sodoma e delRossellino.

Una passeggiata tra le vie cittadine elungo i bastioni che racchiudono il centrostorico ha consentito di approfondire laconoscenza architettonica di Pienza e diapprezzare la bel-lezza del paesaggiotoscano, particolar-mente suggestivo epittoresco sotto laluce del sole prima-verile.

Ma il momentoclou della giornatadoveva ancora arri-vare: la calda acco-glienza che la comi-tiva friulana ha ri-cevuto all’ora delpranzo presso la te-

nuta vitivinicola “La Togata” a Montalci-no è stata al di là di ogni aspettativa.

Sapere che ad attendere i friulani di Ro-ma in questa azienda agricola sperduta fracolline coltivate a Brunello (il famoso epregiato vitigno locale) c’era l’avv. Dani-lo Tonon era già un ottimo biglietto da vi-sita, ma nessuno avrebbe potuto immagi-nare tanto.

Danilo Tonon (già coordinatore delGruppo Giovani del Fogolâr Furlàn anniaddietro) oltre all’avviata attività legaleall’interno di molti studi associati sparsi

Il responsabile del “gruppo giovani”, arch. A. Scaletti, propone il programma di attività (1/12/2003).

A Pienza.

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in tutto il mondo, grazie allo spiccato spi-rito imprenditoriale che lo caratterizza, siè cimentato con successo nella produzio-ne del Brunello distinguendosi per capa-cità e bravura.

Le ore centrali della giornata sono tra-scorse in un battibaleno in casa Tonon trail pranzo (a base di piatti tipici toscani in-naffiati dal superlativo Brunello) offertodall’avvocato e famiglia, i cori che ne so-no scaturiti spontaneamente come succe-de in ogni convivio friulano che si rispet-ti, la visita alla cantina di produzione delvino. E il tutto nella splendida cornicedelle colline di Montalcino!

Dopo i saluti e il dono di un quadro aDanilo Tonon da parte del FogolârFurlàn di Roma, il gruppo ha fatto unabreve tappa alla cittadina medievale diMontalcino prima di raggiungere in sera-ta Siena dove già il clima si stava facen-do fervido per l’attesa sfida calcistica del-l’indomani. Una degustazione di ottimoolio d’oliva toscano prima della cena haaggiunto una nota di folklore al soggior-no senese.

E qui a Siena, un altro incontro all’in-segna dei valori dell’amicizia e del fair-play stava per realizzarsi: quello tra i tifo-si friulani (accorsi in migliaia dal Friuli,ma non solo) e quelli senesi, suggellatodal gemellaggio in Piazza del Campo pro-prio domenica in tarda mattinata a pocheore dall’inizio del confronto sportivo.

Brindisi e cori in un clima di festosa al-legria sono stati onorati anche dalla pre-senza del Patron dell’Udinese GiampaoloPozzo.

Il gruppo del Fogolâr Furlàn di Roma siè unito ai festeggiamenti dopo un’intensamattinata trascorsa per le vie di Siena as-sieme ad una competente guida locale cheha accompagnato la comitiva lungo l’iti-nerario di S. Caterina da Siena: dalla Ba-silica di S. Domenico (dove sono statiammirati l’“Estasi di S. Caterina” e lo“Svenimento della Santa”, grandi capola-

vori del Sodoma) al borgo della FonteBranda che diede i natali alla Santa, dalBattistero con il fonte Battesimale splen-didamente decorato da Donatello al Duo-mo gotico, dal Palazzo Pubblico con lepregevoli opere di Simone Martini nellaSala del Mappamondo (“Maestà”) e diAmbrogio Lorenzetti nella Sala della Pa-ce (“Gli effetti del Buon Governo in città

e nel contado” e “Gli effetti del CattivoGoverno”) alla Torre del Mangia che do-mina Piazza del Campo.

Dopo l’incontro con alcuni rappresen-tanti del Fogolâr Furlàn di Latina e del-l’Agro Pontino durante il pranzo, i tifosibianconeri di Roma si sono uniti agli altrinumerosi friulani presenti allo Stadio “A.Franchi” di Siena per sostenere la miticaUdinese, che però ha deluso le aspettativedi quanti erano accorsi in terra toscanaper spronarla e condividere con essa lagioia di un’auspicata vittoria.

La sconfitta per 1-0 patita ad opera delSiena ha spento gli entusiasmi del gruppoa cui, durante il rientro a Roma in serata,il vice presidente Mattiussi ha cercato dirisollevare il morale con una carrellata disimpatiche barzellette.

La prova negativa dell’Udinese non èriuscita però ad intaccare il giudizio posi-tivo sulla gita che comunque ha permessodi trascorrere due piacevoli giornate in-sieme, in un clima di amicizia e serenità.

Paola Aita

I gitanti a Montalcino, Pienza e Siena (27 e 28 marzo 2004).

Militti con Danilo Tonon e signora(27/03/2004).

Il viale di ingresso alla tenuta Tonon (gita del 27 e 28 marzo 2004).

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L’attività dell’Udinese club romano nel primo semestre del2004 è stata particolarmente ricca di incontri per i soci e sim-patizzanti: non solo incontri conviviali presso la sede, ma an-che gite culturali e inviti presso le abitazioni dei soci per se-guire – via SKY – le partite delle nostre zebrate.

Elenchiamo alcuni di questi incontri:

• Il 25/01/2004 Roma – Udinese ed il 14/03/2004 Lazio – Udi-nese, dopo il consueto incontro in sede per piluccare le squi-sitezze preparate dallo chef internazionale Gildo Muzzolini,a cui rinnoviamo i complimenti. A seguire ci siamo trasferi-ti sugli spalti dello stadio Olimpico – settore ospiti – a soste-nere la nostra squadra con i tifosi venuti a Roma dal Friuli.

• IL 27 e 28 marzo 2004 gita per Siena-Udinese con transitoforzato del pullman a Montalcino, condiviso da tutti i gi-tanti, per fare visita e salutare il nostro grande amico e so-stenitore avv. Danilo Tonon e famiglia, che ci hanno ac-colto fornendoci un lauto pranzo e aprendoci la cantina do-ve matura serenamente, per un quadriennio, il Brunello.Ringraziamo con l’occasione l’amico avv. Danilo Tonon efamiglia per averci consegnato le chiavi della cantina e peressersi ricordato del sen. Mario Toros e del dr. AdalbertoLeschiutta nostri illustri soci e assenti nell’occasione. ASiena è successo di tutto e di più. Il gemellaggio con la tifo-seria senese in piazza del Campo è stata una festa travol-gente di amicizia e sport. Il risultato sul campo ci ha rattri-stato, ma sappiamo che ogni partita fa storia a sé. I tifosi ro-mani hanno cercato consolazione nella visita ai monumen-ti ed opere d’arte della città.

• Il 09/05/2004 c’è stato l’invito del gen. Riccardo Trevisane signora Luciana nella incantevole residenza dell’Olgiatain occasione della partita Udinese-Chievo. Un incontro chericorderemo a lungo per l’allegra ospitalità, per l’ottimo ciboe per i piatti fantasiosi e dolci che hanno portato le signoreconvenute, lodi al nostro socio gen. Riccardo per l’ottimascelta dei vini e per averci regalato un pomeriggio sportivodomenicale di lusso, facendoci seguire, in contemporanea,su schermo gigante la squadra delcuore che guadagnava la zona UEFA,su un televisore l’aggiornamento deipunti e su un altro televisore il GranPremio di Formula Uno.

• Il 25/06/2004 alla cena sociale si so-no incontrati soci e simpatizzanti alristorante KARISMA sul Tevere, perfesteggiare il solstizio d’estate e lachiusura dell’anno sociale 2003/04.Il menù e l’abbinamento dei vini èstato curato dalla titolare del circolo,signora Giovanna, le musiche e can-zoni degli anni sessanta hanno ani-mato la serata. Auspichiamo di cono-scere per tempo la data della primapartita UEFA che la nostra Udinesedovrà affrontare, per organizzare unagita: le preferenze sono rivolte allaSpagna, a Inghilterra e Germania nel-l’ordine, poi si vedrà. Buone vacanzea tutti ed arrivederci a settembre p.v.

Giuseppe Baruzzini

Udinese Club di Roma

In casa Trevisan.

Il gruppo dell’udinese club con il gen. Trevisan.

Nel giardino di casa Polese (Ariccia), 13/06/2004.

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Come ormai consuetudine, la Contea Romana del Ducatodei vini friulani si è riunita il 16 gennaio u.s. in un’agape di ga-la, nel giardino d’inverno dell’hotel Parco dei Principi in Roma,per lo scambio di auguri.

La serata è stata introdotta dal conte Romeo (Romeo Fattori)che, dopo aver portato i saluti della Corte Ducale e del DucaEmilio, ha salutato i numerosi graditi ospiti ed in particolare al-cune personalità presenti come l’ambasciatore dell’Ordine diMalta per la Serbia ed il Montenegro, cav. del lav. Stefano Fa-lez, il dottor Alessandro Ortis, festeggiatissimo perché appenanominato al vertice “dell’Autorità dell’Energia”, il com.te Adal-berto Pellegrino, accompagnato dal fratello Ammiraglio Vin-cenzo e signora, il quale aveva appena ricevuto dall’Universitàdi Udine e da altri Istituti della Regione F.V.G. una preziosa tar-ga per il contributo dato allo sviluppo dell’Aviazione Civile.

La riunione conviviale è stata allietata da un quartetto di fiatiche ha spaziato su un programma di musica classica e musicablues ed è proseguita con un brillante intervento dell’ing. CarloMattiussi su: “il friulano ed il vino” (intervento che pubbliche-remo a parte).

Il menù, compresi i vini che sono stati di altissima classe, èstato completato con i distillati che la signora Mercedes delle di-stillerie De Mezzo di Maiano ha voluto donare alla Contea. L’e-sibizione de la soprano Grzesiukiewiez Ivona che ha cantatoarie di famose operette è stata particolarmente gradita.

Dopo un intervento del presidente del Fogolâr Furlàn AdrianoDegano e del nobile Cancelliere della Contea Adalberto Le-schiutta, il conte Romeo ha chiuso la serata informando i nobiliche le sue assenze da Roma in futuro saranno sempre più lunghe epertanto, dopo aver invitato i nobili a fargli visita in Friuli, ha pro-spettato la sua sostituzione alla guida della Contea in tempi brevi.

Il conte Romeo I con Franciosa, Tomada e il soprano IvonaGrzesiukiewiez.

Il dr. Adalberto Leschiutta, cancelliere dellaContea.

Nella Contea romana dei vini friulani

Ci hanno scritto o sono venuti a trovarci in Sede:prof. Gilberto Ganzer; comm. Roberto Giordano; on. Manlio Collavini; Dal Secco Ga-briella; sig. Fulvio Tavoschi; sig.ra Laura Largajolli; sig. Renzo Tofolutti; sig.ra LucianaBarbara e Bepi Della Vedova; sig.ra Maria e Romano Delle Vedove; Il Coro di Pozzeccoa Roma; dir. Migrantes don Domenico Locatelli – con i delegati nazionali del Belgio, Ger-mania, Svizzera (12 giugno 2004); cav. uff. Severo Gotti; ing. Giovanni Branco – pres.gen. AIR; sig. Franco Baritussio; sig. Gianni Pecol Cominotto; dr. S. Zinant; dr. PatrickPicco, presidente del Fogolâr del Luxemburgo; gen Gianpaolo Ganzer; sig. Gori Paolo;sig. Antonello Schiavello; avv. Romolo Marzullo; sig. Luigino Botto; sig.ra Bruna; donVittorino Ghenda; sig.ra Marisella Fortuna; sig. Piero Monassi; sign. Gianna e Roberto;sig. Stefano Cumer; dr. Alessandro Masi; sigg. Andreina e Mario Fantin; Azienda Agrico-la Marinig; sig. Lucia Guida; Accademia internazionale “La Sponda”; Sisto Zonin di Me-reto di Capitolo; suor Amelia Cimolino; sig. Marino Boscariol; sig. Luigi Freschi Tomas-sino; Gruppo Folkloristico “Sot La Nape”; Comune di Maiano; Ponta Eliseo; GianfrancoMoretton; dr. Enrico Bertossi; pres. Riccardo Illy; dr. Roberto Antonaz; sen. GiovanniCollino; cons. reg. Cristiano Degano; sig. Giorgio Venier Romano; sig. Daniele Gerolin;Germana Taddio; dr. Giancarlo Degano; Curia generale dei frati minori Cappuccini; IdaCorvino – vice pres. del Fogolâr Furlàn di New York (08/07/04); Basilica di S. Paolo; Ga-sparri Editore; sig. De Mania Tonino; Carlo Mattiussi; Giovanni Collino; Sandra Zucchi;Bruno Molinaro; Comune di Varmo; sig. Sergio Lene; m.° Silvio Donati; sig. Ubaldo Pa-schini; sig.ra Ida Tomaia; Tonon e associati; sen. Giulio Andreotti; Gruppo Folkloristico“Stelutis di Udine”; Fogolâr Furlàn di Sesto S. Giovanni (MI); Fogolâr Furlàn di Torino;suor Bruna Camillotto – madre prov.le suore della Provvidenza; suor Stefania Sartor; Pro-vincia di Rieti; Carlo Sgorlon; Joe Scalzzi MP; M.me Gabriella Casasola Tolouse; dr. Elio

Amici

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In Carnia26 giugno - 5 luglio 2004

Il Fogolâr Furlàn di Latina e Agro Pontino in Carnia ad ArtaTerme per un soggiorno di 10 giorni. Un soggiorno organizzatoalla perfezione. Accolto all’Hotel Trieste con il favore del buontempo il Gruppo ha percorso le valli delle Alpi godendo le bel-lezze e l’intenso verde. Mauthen e Lienz in Austria sono stateméta del gruppo che ha visitato il museo della guerra 1915-18.

Nel giorno di S. Pietro è avvenuto il felice incontro con mons.Pietro Brollo arcivescovo di Udine, nella chiesa vescovile diS. Pietro di Zuglio (Carnia). Un incontro festoso e fraterno nel qua-le è stata ricordata la figura del corregionale mons. Domenico Pe-cile vescovo di Latina. I dirigenti Ettore Scaini, presidente, ItaloPopulin, Giuseppe Ros, Marino Gardin consiglieri, sono statielogiati più volte dai 45 partecipanti al soggiorno.

A GemonaDurante il soggiorno ad Arta Terme, il Gruppo del Fogolâr

Furlàn di Latina e Agro Pontino, in visita a Gemona del Friuli, èstato ricevuto dal neo sindaco, l’incontro è stato organizzato dal-l’assessore Renato Revelant Marini e gentile signora.

Ettore Scaini

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Ricevuti in Sala Consiliare dal neo Sindaco di Gemona. Scaini con ilSindaco.

XXV fragolata di Latina: le autorità.

Fogolâr furlàn di Latina e Agro Pontino

FragolataRitorna il tradizionale appuntamento del Fogolâr Furlàn con la

25ª edizione della fragolata.Quest’anno la festa ha assunto un significato particolare perché

cade nel contesto delle celebrazioni del 70º anniversario della fon-dazione e dell’immigrazione colonica.

Una tradizione questa del “Friûl Pontino” molto ben radicata eche grazie all’intervento di moltissimi soci premierà la volontà diritrovarsi sempre ogni anno per festeggiare insieme. L’appunta-mento era in località “Cerasela” al km 89 della Pontina all’incro-cio con la migliara 51. Gli organizzatori hanno previsto un se-condo punto di incontro presso il ristorante “L’Olimpo” in caso dipoggia. La giornata è stata allietata dal complesso orchestrale diVincenzo Pozzobon. I bambini hanno avuto la possibilità di gio-care grazie all’ iniziative che sono state previste da Marino Pelo-so e Patrizia Di Benedetto. Le adesioni per partecipare ai giochisono state raccolte nella mattinata e intorno alle 15 hanno avutoinizio i divertimenti. Il menù di pranzo della giornata comprendeprimi, secondi e formaggi tipici. Immancabili fragole e grappa.

“In questa circostanza dice il presidente Ettore Scaini ci senti-remo ancora più impegnati nella confezione di dolci da porre invendita al parco e il ricavato sarà devoluto alla ricerca sul cancro”.

Inoltre la floricoltura pontina dei fratelli Brina di Borgo Vodi-ce che ha donato i fiori alle signore presenti alla manifestazioneha devoluto la somma di Euro 145 che, sommati a quelli ricevutidalla vendita delle torte Euro 240,00, fanno un totale di Euro385,00 che verranno spediti alla ricerca sul cancro.

Un grazie di cuore dal Fogolâr Furlàn di Latina e Agro Pontinoche va esteso a tutti collaboratori: dal gruppo cuochi, alla signoraMaria Rosa Cergnelutti Giulivo che, pur essendo in lutto stret-tissimo per la morte del suo Francesco, da soli tre giorni, non havoluto mancare al compito che porta avanti da 25 anni “quello diorganizzare il pranzo agreste”.

Le autorità: il sindaco dottor Salvatore Schinto, il vice, dottorMaurizio Lucci, ora assessore provinciale; il dottor Luciano Pe-rotto, direttore del parco Nazionale del Circeo; l’on. Rodolfo Ca-relli, hanno porto il loro saluto e quello specifico alla loro istitu-zione, accompagnati dalle loro consorti. Il dottor Adriano Dega-no e cav. Romano Cotterli del Fogolâr di Roma e di Aprilia conuna nutrita delegazione hanno animato ancor più la festa con il lo-ro saluto e la presenza del luogotenente dei corazzieri, originariofriulano di Resia, “Madotto”, il presidente dei Romagnoli di Ro-ma ing. Pelliciardi, simpatiche figure. Canti, balli, estrazione diricchi premi hanno tenuto allegria fino a tarda sera.

Il presidente Scaini è stato come sempre “il perfetto padron dicasa” gioviale ed attento.

Ettore Scaini

L’incontro con mons. Pietro Brollo, arcivescovo di Udine, nel giornodel suo onomastico.

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APRILIA – Celebrata la solennefesta dei friulani: Santa Lucia.

Un giornoda ricordare

APRILIA – I friulani di Aprilia e del La-zio hanno solennemente celebrato, lunedì 8dicembre, la festa di Santa Lucia, tanto ca-ra alla tradizione religiosa degli udinesi. Ilpresidente del Fogolâr di Aprilia, RomanoCotterli, con i presidenti dei Fogolâr di La-tina e Roma, Scaini e Degano, hanno assi-stito al sacro rito della Santa Messa in SanMichele, con il sindaco di Aprilia, LuigiMeddi, l’assessore Franco Tozzi e con gliamministratori della città gemellata di Buja(Udine), il sindaco Luca Marcuzzi, il vicesindaco Stefano Bergania, l’assessore Ele-na Lizzi. La messa è stata concelebrata dalparroco don Antonio Muraro e da monsi-gnor Dario Savoia, avvocato friulano dellaSacra Rota di Santa Romana Chiesa.

Nella manifestazione artistica e del fol-klore friulano, tenutasi presso il Teatro Eu-ropa, sono stati presentati brani di spettaco-lo eseguiti dagli scolari del 2º e 3º CircoloDidattico, presenti insegnanti degli Istitutiscolastici di Buja (Udine), con cui le scuo-le di Aprilia hanno da tempo stretto rappor-ti di collaborazione e scambio disciplinare.

Il sindaco Luigi Meddi, secondo un pro-getto attuato d’intesa con Cotterli e con ildottor Degano, rappresentante di Friuli nelMondo, ha annunciato la realizzazione diun grande monumento, che sarà dedicato«Al Migrante» e posto all’interno del Par-co Friuli, per onorare il sacrificio degliemigranti italiani nel mondo.

Pierluigi Cavallini

Befana 2004Per la gioia dei bambini, ma anche

degli adulti, come ogni anno ancheil 2004 ha visto il Fogolâr Furlàn diAprilia mantenere la tradizione “friu-lana” del falò della befana accompa-gnato dai fuochi d’artificio.

La simpatica vecchina ha poi di-stribuito ai bimbi buoni la calza congiochi e dolciumi.

Infine, approfittando della consue-ta collaborazione della fattoria Mar-dero, tutti a tavola per concludere de-gnamente la serata.

Un ringraziamento ai numerosi in-tervenuti e in particolare alla famigliaMardero.

Carciofata2004

Nel giorno di Pasquetta il Fo-golâr ha offerto agli associati lapossibilità di ritrovarsi in una sor-ta di gita fuori porta presso la fat-toria Mardero che, come sempre,ci ha simpaticamente ospitati.

Un ringraziamento particolareal vice presidente Corrado Tosoli-ni che ha realizzato un menù a ba-se di carciofi particolarmente ap-prezzato dai numerosi intervenuti.

Fogolâr di Aprilia

Miss Fogolârdi Latina e AgroPontino 2004con il sig. Passone.

Festa di Santa Lucia del Fogolâr di Aprilia.

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PREMIO EPIFANIA 2004

Con una solenne cerimonia svoltasi lasera del 5 gennaio 2004 a Tarcento, allapresenza del presidente del Consiglio Re-gionale Friuli-Venezia Giulia, AlessandroTesini, sono stati conferiti i prestigiosi pre-mi “Epifania” a Gianola Bulfoni Nonino(nota per aver valorizzato e fatto conosce-re le sue grappe nel mondo); alla prof. Sil-vana Schiavi Facchin, al prof. Gianfran-co Ellero e al nostro bravissimo collabora-tore e poeta, il prof. dr. Domenico Zan-nier, tutti autori di numerose pubblicazio-ni.

Interventi sono stati fatti oltre che dalpresidente Tesini, dal sindaco Lucio Tol-lis (che ha sottolineato l’importante attua-lità del Premio, giunto alla 49ª edizione),dal Magnifico rettore dell’Università diUdine, prof. Furio Honsell, dal vice pre-fetto aggiunto, dr.ssa Marrosu, dal sen.Pietro Fontanini, dal presidente dellaprovincia e di Friuli nel Mondo, prof.Marzio Strassoldo, e dall’arcipretemons. Duilio Corgnali.

***

Il Fogolâr ha espresso il suo particolareapprezzamento augurale alla nota im-prenditrice Gianola Bulfoni Nonino, diPercoto, alla quale è stato conferito il pre-stigioso premio Epifania 2004, nellaomonima festa di Tarcento (05/01/2004).

***

PREMIO GISO FIOR

Il Comune di Verzegnis (UD) ha pro-mosso con grande successo il primo con-corso internazionale di composizione co-rale su testi in lingua friulana per ricorda-re la simpatica e cara figura del poeta GI-SO FIOR.

Con largo numero di partecipanti la ce-rimonia ha avuto luogo sabato 24 aprile.

***

Il “Morèt d’àur” nella sua 27ª edizione(14 febbraio 2004) è stato assegnato aGiacomo Galanda (capitano della nazio-nale di basket), e a Stefano Amerio, crea-tore di “Artesuono”.

Premi alla carriera sono stati assegnatianche a Roberto Cecon e Folkest (25aprile 2004 - Palasport di Udine).

***

Con solenne cerimonia si è svolta a Per-coto la consegna del Premio Nonino 2004(Risit d’aur), in onore di Marcello Cini,

Thomas Transtromer ed Edgar Moriu.Il premio è stato assegnato a MariannaCavallo (sabato 31 gennaio 2004).

***

Nel salone del Parlamento, al Castello,si è svolta la solenne cerimonia per il con-ferimento del Premio “Udine città dellaPace” – 3ª edizione – nella giornata cele-brativa del 55° anniversario della Dichia-razione universale dei diritti dell’uomo(17/12/2003).

***

La giovane socia, dr. Sabina Drasig,ha vinto il concorso “G. Mencucci”. Ilpremio è stato conferito nel corso dellasolenne cerimonia all’Università di Peru-gia, con l’intervento – tra gli altri – delRettore Magnifico Francesco Bistoni,del preside della facoltà di Scienze dellaComunicazione, prof. Romano Ugolini,e di Pippo Baudo (28/01/2004).

***

Il Centro Italiano Arte e Cultura(CIAC), presieduto dal dr. Pino Amatiel-lo, ha tenuto la 10ª edizione del premioSolidarietà “Giovanni Amatiello”, dedi-cato ai caduti delle forze dell’ordine.

Nella circostanza è stato celebrato iltrentennale di fondazione del CIAC con ilconferimento di premi alla poetessa Spa-ziani, Giorgio Albertazzi, Luciano Piz-ziconi, e altri.

***

Il friulano dr. Amedeo Piva, presidentedell’associazione “Amici per la città”, haorganizzato una serie di convegni e dibat-titi presso il Centro di don Picchi (Ce.I.S.di via Ambrosini). In particolare ha tenu-to una serie di conversazioni sul tema:“L’impegno sociale delle imprese: solouno strumento di Marketing?” (16/03/04).

***

SANDRO D’EVA

La Cineteca del Friuli, animata e diret-ta dal geniale Livio Jacob, ha inviato perla nostra biblioteca il documentatissimovolume sul nostro socio Sandro D’Eva,un cine operatore di altissimo livello cheha operato in Italia e all’estero (Cinacompresa) coi massimi registi italiani.

Un volume ricco di notizie, aneddoti,foto che pongono in risalto, nel dovutomodo, la grande bravura e la straordinariaattività di Sandro. Tutta la stampa friula-

na ha ripreso l’avvenimento e la presenta-zione del volume, dedicando pagine inte-re sulla grande produzione artistica delD’Eva.

***

Assai intensa l’attività letteraria e pub-blicistica del nostro stimatissimo sociobenemerito mons. Elio Venier, protono-tario apostolico e canonico onorario dellaBasilica patriarcale di S. Maria Maggiore,nella quale dirige la bella e documentatarivista “Theothokotos”.

Nella stessa basilica ha recentemente te-nuto una serie di conversazioni su: linguabizantina; autori francesi; appuntamenticon Maria. In particolare, parlando delcanto 23° del Paradiso di Dante, ha avutomodo di citare le poesie del nostro indi-menticabile p. Davide Maria Turoldo.

***

Il gruppo “Iniziative culturali Friula-ne” di Morlupo ha realizzato un organicociclo di conferenze.

Segnaliamo, in particolare, quella del 9dicembre 2003, tenuta dal nostro geologoprof. Bruno Martinis, accademico deiLincei, sul tema: “Quando gli elementicamminavano a Morlupo”.

***

Il giornalista Carlo Franciosa ha scrit-to, nella rubrica “Album” del settimanale“Città - mese” di Roma, un ampio artico-lo per recensire il nuovo volume di mons.Vittorino Canciani: “Perché” (luglio

Segnalazioni

La Pastorele

Oh, e cere benedette, o che gnot di paradîs.A ciantâ la Pastorele sin vignûtz in chest paîs.

L’unigenit Fî di Diu su la tiare al è vignût:

in Betlèm intune stale il Signôr al è nassût.

Esponût a la criure lui sul fen al sta pojât:l’asinel e il bò lu adòrin e lu scjaldin cul lôr flât.

L’unigenit Fî di Diu su la tiare al è vignût:

in Betlèm intune stale il Signôr al è nassût.

I pastôrs par lâ a vedìelu lassin pioris, lassin dut,e i regalin il formadi e i consegnin l’agnelut.L’unigenit Fî di Diu su la tiare al è vignût:

in Betlèm intune stale il Signôr al è nassût.

(Rev. di Marco Rossi)

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Buinis

Il protonotario mons. Vittorino Cancia-ni, canonico della Basilica di S. Pietro, hasolennemente celebrato nella cappella delsuo appartamento privato il 25° anno dimatrimonio dei nostri preziosi, apprezzaticollaboratori Andreina Treu (gemonese)e consigliere Mario Fantin (trivignane-se). Auguroni da tutti gli amici del Fo-

golâr.

GRAZIE!Un grazie particolarmente affet-

tuoso al nostro stimatissimo presi-dente onorario, Sir PAUL GIRO-LAMI, che con la consueta e ap-prezzata solidarietà è venuto incon-tro con un sostanzioso contributo aiproblemi funzionali del Fogolâr.

Grazie anche al socio benemeritoCaffiero BORGNA di Casarsa, non-ché al consigliere dr. Fabrizio Toma-da per il loro generoso contributo.

Mario Fantin e Andreina Treu rinnovano lepromesse davanti a mons. Canciani.

Genetliaco del S. PadreIl Fogolâr ha inviato a S.S. Giovanni Paolo II un telegramma augurale nel giorno del

84º compleanno. Dalla segreteria di Stato è pervenuto il benedicente saluto a tutta lanostra Comunità.

Congratulazioni alla dr.ssa Alessia Le-schiutta ed al consorte dr. Marco Can-tucci che a Bruxelles hanno avuto la gioiadi dare alla luce la graziosa Andrea per lafelicità dei nonni, Margherita Peratonere del nostro vice presidente vicario cav. digr. Croce dr. Adalberto Leschiutta.

***

Nella solenne cornice del Pantheon, ilmarch. Dr. Candido Francica di Panayaha detto si assieme alla giovane avvocato

Sabina Ranieri figlia del compianto ed anoi tanto caro avvocato Sergio Aldo Ra-nieri.

Gli sposi si sono poi ritrovati nella sug-gestiva atmosfera di Villa Miani (già delconte Miani fondatore con altri del Fo-golâr) per lo scambio fraterno di auguri econfetti.

***

La famiglia del nostro collaboratore,commercialista dr. Fabio Berto, è stata

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allietata dalla nascita del primogenito Lo-renzo.

Felice ed assai brava la giovane mam-mina Stefania Zanot per il grazioso e vi-spo bimbetto dato felicemente alla luce.

***

Il Fogolâr ha formulato fervidi augurialla sposa Maria Rosa Zoffi, figlia delsocio benemerito Giampaolo di Codroi-po, che ha impalmato Giovanni Mazzul-lo, felice papà di Marta.

*** Eleonora Catella, nipote del presi-

dente e figlia del cav. uff. dr. AntonellaDegano, il 2 marzo ha conseguito con110 e lode la laurea in Scienze Politicheinternazionali, presso la 3ª università diRoma.

La giovane appena ventiduenne ha di-scusso brillantemente con i relatori prof.Luigi Goglia e Leopoldo Nuti una bril-lante tesi su “L’amministrazione Carter ela crisi in Iran”.

*** Il friulano mons. Otello Gentilini ha

felicemente compiuto ottantanni, moltidei quali spesi con rara dedizione e spic-cate doti pastorali fra gli emigrati italianinelle Missioni cattoliche in Germania.Purtroppo è deceduto nella natia Buia oveha trovato riposo (luglio 2004).

***

Il Fogolâr Furlàn ha inviato diversi te-legrammi augurali a personalità amicheche hanno conseguito un notevole succes-so elettorale, segno di capacità e di stimada parte degli elettori.

Fra questi ricordiamo il presidente del-la Provincia di Pordenone, dr. Elio DeAnna, il sindaco di Bordano (paese dellefarfalle) Enore Picco; il neo sindaco diPovoletto Alfio Cecutti, il dr. MarioGeatti neo sindaco di Pozzuolo del Friu-li; il cons. reg. Roberto Molinaro, sem-pre sensibile e premuroso verso i proble-mi del Fogolâr; l’ex assessore regionaleSergio Dressi; il dr. Enrico Bertossi, no-minato assessore regionale; il cons. reg.prof. Gina Fasan.

Il Fogolâr ha mandato un affettuoso,caloroso e grato saluto all’ex sindaco diPovoletto, prof. Roberto Tracogna.

***

Auguri al nostro collaboratore poetaAlberto Picotti che con la consorte Lo-retta celebrerà il 2 settembre le nozzed’oro. La signora Loretta ha festeggiatonello scorso febbraio il 70º compleannoraggiunto con spigliata e giovanile fre-schezza.

***

Il Fogolâr di Roma si compiace con iFogolârs Furlàns di Como e di Bollateper le celebrazioni del venticinquesimo difondazione.

***

L’avv. Roberto Petiziol, consiglieredella fondazione “Cjase dai furlàns palMont” e consigliere nazionale dell’ordinedegli avvocati, è stato insignito dell’ono-rificenza di Gran Ufficiale dell’Ordine almerito della Repubblica.

***

Il segretario del Gruppo consiliare mi-sto della regione Autonoma Friuli-Vene-zia Giulia, giornalista Luigi Papais, èstato insignito, con la procedura del “mo-tu proprio”, dell’onorificenza di com-mendatore dell’Ordine al merito della re-pubblica italiana.

*** L’udinese dr. Antonio Zanardi Landi,ministro plenipotenziario presso la Dire-zione generale del Ministero degli Affariesteri, è stato nominato Ambasciatore d’I-talia a Belgrado.

Il Fogolâr ha espresso i suoi fervidi au-guri complimentandosi con il brillante esagace diplomatico.

*** L’arcivescovo friulano Mons. DiegoCausero, già nunzio apostolico in Siria, èstato trasferito alla antica e prestigiosanunziatura di Praga.

*** Il Fogolâr ha espresso il suo compia-

cente augurio al socio benemerito ing.Alessandro Ortis per la prestigiosa no-mina a Garante nazionale dell’energiaelettrica e del gas.

***

Sacile ha appreso con soddisfazione lanomina a vescovo della Diocesi di Vitto-rio Veneto di mons. Giuseppe Zeuti, giàparroco di Legnago.

Il Fogolâr gli augura un fervido aposto-lato nella diocesi che comprende anche unaparte del territorio del Friuli occidentale.

***

Fervide congratulazioni il Fogolâr haespresso al chiarissimo prof. Furio Honsell,per la riconferma a rettore magnifico dell’U-niversità di Udine, con il 74% dei votanti.

***

Con solenne cerimonia all’Universitàdi Udine è stato conferito il dottorato ho-noris causa al nostro amico dr. Domeni-co Lenarduzzi, presidente del Fogolâr diBruxelles, ed allo scrittore prof. ElioBartolini premio “Giovanni da Udine”.

Il Fogolâr ha espresso il suo compiaci-mento per il meritato riconoscimento deiloro grandi meriti culturali e sociali.

***

Mons. Ernesto Mandara, già parrocodi S. Maria delle Grazie al Trionfale epreposto all’Ufficio del Vicariato per l’e-rezione di nuove chiese a Roma, è statonominato Vescovo titolare di Torre diMauritania ed ausiliare del vicario card.Ruini per Roma centro.

È stato solennemente consacrato nellaBasilica di S. Giovanni in Laterano saba-to 5 giugno con l’intervento di numerosivescovi e di sacerdoti che facevano ala alconsacrante card. Ruini.

Ha poi celebrato il suo primo pontifica-le nella chiesa-santuario delle Grazie,gremitissima di estimatori.

Il nostro presidente, con il vice, ing.Carlo Mattiussi, gli ha offerto in donouna splendida Madonnina dipinta dall’ar-tista Luigi Passeri.

***

Comandando il plotone d’onore al Vit-toriano, durante la deposizione della co-rona al Milite Ignoto da parte del Presi-dente della Repubblica, cessava il servi-zio prestato con grande prestigio e bravu-ra eccezionale il luogotenente dei coraz-zieri, Francesco Madotto.

Servizio prestato per 46 anni a fianco ditutti i presidenti della Repubblica, tra iquali Cossiga, Scalfaro e Ciampi, chehanno voluto riceverlo in udienza peresprimere il loro grato compiacimento.

Resiano, il nostro corazziere, sportivo ecampione nazionale, ha saputo percorrerela carriera ostentando la sua friulanità le-gata al Fogolâr e prestandosi come pochi,ogni qualvolta un friulano importante omodesto giungesse al Quirinale.

Grazie Francesco, continua ancora per-ché gli attivi non vanno mai in pensione!

***

Il dr. Carlo Donati, nell’assumere unimportante incarico presso il Ministero del-la Sanità, nel campo della ricerca e dellalotta contro i tumori, direttore generale“Alleanza contro il cancro”, ha inviato viae-mail un cordiale saluto ai friulani di Ro-ma.

Nel ringraziarlo per l’apprezzata atten-

Buinis

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“Quella notte”

Il Fogolâr, col suo presidente ed alcuniconsiglieri, ha preso parte alla serata pro-mossa il 6-X-2003 dall’assessore allaCultura della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, prof. Roberto Antonaz,per la presentazione, al cinema-teatroAmbra Jovinelli di Roma, del film “Quel-la notte”, che mette a nudo il tremendodisastro avvenuto quarantanni fa, con lacaduta della montagna sulla diga delVajont, prodotto da Claudio Castellani eMarco Orsini.

La serata, promossa in collaborazionecon il Comune di Erto Casso, mette il di-to sulle tremende cause del disastro, sulleconseguenze e gravi disfunzioni che nesono seguite.

Il documentario-denuncia di Enzo Ba-lestrieri lascia un forte impatto, che su-scita grande emozione e grandi interroga-tivi sugli apparati istituzionali.

***

L’arch. Francesca Sartogo, nostroconsigliere, ha ricevuto il premio SolareEuropeo 2003, nel corso di un convegnosvoltosi nella “casa dell’architettura”, al-l’Acquario romano (27 febbraio 2004).

La Sartogo è assai attiva nel promuove-re l’impegno di energia alternativa, inparticolare utilizzando l’energia solarecon moderni impianti da collocare sullecostruzioni edilizie pubbliche e private.

***

Un sacrilego atto vandalico ha spezzatola scultura del Crocifisso, in una anconacollocata presso la chiesa di Santa Mariadelle Grazie al Trionfale, gettandolo poiin un cortile.

***

Il referendum promosso per conoscerela volontà delle popolazioni dell’AltoFriuli Montano si è espresso in senso con-trario alla istituzione della Provincia del-la Carnia, che avrebbe tanto voluto ave-re Tolmezzo come capitale.

***

Si è costituito recentemente il Fogolârdi Barcellona presieduto da Carlos Al-berto Pozzo. All’inaugurazione è inter-venuto anche il presidente dell’Ente Friu-li nel Mondo, prof. Marzio Strassoldo.

***

Il dr. Edi Snaidero è stato confermatoalla presidenza dell’azienda familiarefondata dal noto e straordinario managerindustriale, Rino Snaidero, cavaliere dellavoro.

Il giovane Edi, succeduto al padre dopola sua rimpianta scomparsa, ha saputo da-re una particolare impronta alla grandesocietà SNAIDERO, dimostrandosi al-l’altezza del suo grande genitore.

***

Congratulazioni al cav. Carlo Tonutti,titolare delle Industrie omonime di Orzanodi Remanzacco, per la sua nomina a Presi-dente nazionale dei fabbricanti di macchi-ne agricole.

***

La grande figura di Riedo Puppo, sag-gista, poeta umorista, autore di “Contis” edi tanti scritti spontanei, arguti, incisivi,taglienti contro i difetti umani, è stata ri-cordata domenica 28 marzo a Brazzaccodi Moruzzo con l’intestazione dell’Audi-torium comunale in suo onore.

La prolusione è stata fatta, con la compe-tenza che gli è propria, dal dr. mons. DuilioCorgnali, presidente de “La vita cattolica”di Udine, con la quale Riedo Puppo hatanto intelligentemente collaborato.

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Il FARIL (Federazione Associazioniregionali operanti nel Lazio) ha presenta-to il libro “Memento Domine” di DoraLiguori (22/04/2004).

***

Con solenne cerimonia svoltasi nellapiazza di Povoletto, ha avuto luogo il 27marzo l’ultimo giuramento degli alpini dileva. La manifestazione patrocinata daltenente gen. Gianfranco Ottogalli – giàC.S.M. esercito e comandante degli alpi-ni – è stata organizzata dal locale gruppoAlpini, diretto dal capo gruppo Giancar-lo Ballico.

***

Il presidente della Associazione “Amicidi Venzone”, prof. Remo Cacitti, ha pro-mosso vari convegni che mettono a fuoco leproblematiche culturali della città murata.

***

Il sindaco di Bordano, dr. Enore Picco,ci ha comunicato che il 1º marzo è statariaperta al pubblico la casa delle FAR-FALLE nel ridente centro friulano, dive-nuto celebre – dopo i disastri del terremo-to – per il suo straordinario ecoclima chefacilita la nascita e lo sviluppo di meravi-gliose e iridate farfalle.

***

Riceviamo con molto interesse i pro-grammi e gli inviti del presidente dell’As-sociazione Udinese di via Poscolle, MariaGrazia Moronese, promotrice di una seriedi importanti iniziative per animare la bennota strada centrale del capoluogo friulano.

***

Nel castello di Susans di Majano (UD)si è svolto un convegno sull’opera poeti-ca di “Paolino di Aquileia”; relatore ilprof. mons. Giancarlo Menis, direttoredel museo diocesano di Arte Sacra diUdine.

***

Nella festa del Natale di Roma (21 apri-le 2004), si è svolto in Campidoglio an-che il XXIV Seminario Da Roma allaTerza Roma (Bisanzio e Mosca).

Notizie da Roma e dal Friuli-Venezia Giulia

La morte si sconta vivendo.

(Ungaretti)

Il presidente delConsiglio regio-nale Friuli-Ve-nezia Giulia, dr.Alessandro Te-sini, ha dirama-to un interes-sante deplianted un CD-ROM: “Segui iltuo Consiglio”, che mette in ri-salto struttura ed attività, funzio-ni del Consiglio regionale, permettere i cittadini nella condi-zione di comprendere l’impor-tante ruolo dell’organismo legi-slativo regionale e di seguire ilcostante impegno a favore delterritorio e soprattutto dei citta-

Premio “Giovanni da Udine”

Il Presidente della Repubblica,Carlo Azeglio Ciampi, presiederà inQuirinale martedì 16 novembre p.v.la IX edizione del “Premio Giovannida Udine” , presenza friulana a Romae nel Lazio, nel 25º di istituzione delpremio stesso.

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*** L’Accademia degli Incamminati di

Givigliana (Romagna) ha tenuto (26 mar-zo) la sua solenne tornata nella Cameradei Deputati con l’intervento del Presi-dente della Repubblica Carlo AzeglioCiampi e della Camera on. Pierferdi-nando Casini.

Dell’Accademia, su proposta del com-pianto presidente Gilberto Bernabei, fa-ceva parte anche il nostro presidente.

***

P. Emiliano Monitoro, direttore delprogetto culturale p. Cornelio Fabro (fa-moso filosofo di Flumignano [UD], ispi-ratore di numerose tesi del Concilio Vati-cano), ha promosso un convegno di studi(7 marzo 2004) svoltosi a Segni.

***

Sempre intenso è l’interesse politicodell’ex sindaco ed ora consigliere del Co-mune di Pomezia, il friulano comm. Atti-lio Bello, da anni segretario dell’Istitutodi Formazione professionale.

***

Per i martiri delle Foibe

Lo scandalo tragico delle foibe istriane,per tanti anni vergognosamente dimenti-cate, apre finalmente un velo.

Già Roma, su proposta dei Giuliano-

Dalmati, ha dedicato una piazza ai Mar-tiri delle Foibe e si sono anche tenuti va-ri convegni, fra i quali uno apprezzabi-lissimo al Teatro Valle. Ora finalmentesi è deciso di dedicare ai Martiri delleFoibe la giornata della memoria il 10febbraio di ogni anno. La proposta èstata accettata anche dal vice presidentedel Consiglio dei ministri, on. Gianfran-co Fini.

***

L’Associazione “Piemontesi diRoma”, animata dal dinamico segretariogiornalista Mario Chianale, ha organiz-zato una magnifica serata con cucina ti-pica al Karisma Club del LungotevereThaon de Revel: la bagnacauda. Fra gliospiti molti soci del nostro Fogolâr, chehanno apprezzato il tipico piatto piemon-tese (marzo 2004).

***

Il Fogolâr Furlàn di Sesto S. Giovan-ni ha organizzato un’organica mostrasulla famosa fotografa friulana TINAMODOTTI la Mata Hari girovaga nelmondo sudamericano (16/05/2004).

***

Il sen. ten. gen. Umberto Capuzzo ciha inviato il suo importante articoloProcesso di Integrazione europea trasperanze e delusioni, pubblicato dallarivista Europeo Defense Italia (febbraio2004).

***

Il famoso regista polacco di originefriulana Crystopher Zanussi, trattandosulla questione dell’Europa dei registi,ha proposto di prendere esempio dalgrande GIPSON, per infrangere i tabùdel cinema.

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Il consigliere comunale dr. ClaudioSantini ha organizzato, anche con la col-laborazione del nostro giovane avvocatoGiancarlo Beltramini, uno splendidoincontro socio-culturale-musicale nellavilla “Vittoria” del m.° Respighi, in viadella Camilluccia, con un grande inter-vento di personalità ed esponenti del setCittadino.

***

La Sezione Unione Nazionale Cava-lieri d’Italia (U.N.C.I.) di Udine ha or-ganizzato nell’Abbazia di Rosazzo il 4ºincontro interprovinciale ed il conferi-mento del “Premio Friuli”.

La messa, nella artistica chiesa del-

l’Abbazia, è stata celebrata da mons.Franco Frilli, già rettore Magnifico del-l’Università, assieme a mons. RedentoBello (don Candido), che figurava tra ipremiati. Gli onori di casa sono stati residal presidente provinciale comm. Carlodel Vecchio.

Durante la cerimonia, in chiesa ed insala, il Gruppo vocale e strumentale di-retto dal m.° Contardo ha eseguito mu-siche classiche con raffinata bravura.

***

Il pubblicista dr. Claudio Fabbro diGorizia è stato Commissario straordina-rio dell’ERSA (Ente Regionale SviluppoAgricoltura) della regione Friuli-VeneziaGiulia dal 1° aprile al 1° luglio. Fabbrosi è specializzato soprattutto nel campodell’Economia, pubblicando un volumesui vini friulani.

***

A Primulacco di Povoletto (UD) si èsvolta la tradizionale “Festa dei fiori” (2maggio) animata dal gruppo folcloristico“Lis Rosutis”, presieduto da Tiziana Fo-schiatto.

***

L’amico e collaboratore comm. ArioCargnelutti ci inonda di comunicati, direlazioni, di proposte che danno vitadinamica e animata all’associazionesocio-culturale “Il Campanilio” di Lati-sana.

Attività intensa, con incontri, conver-sazioni, visite guidate ed anche simpati-che mete eno-gastronomiche, che hannoil loro culmine con il conferimento delpremio annuale “Il Campanilio” che vie-ne conferito, d’intesa con il sindaco, apersonalità di spicco che si siano reseparticolarmente benemerite o abbianoraggiunto qualificati vertici nelle profes-sioni.

Quest’anno le “coccarde d’oro” delpremio “Presenza Latisanese” sono stateassegnate nel corso di una solenne ceri-monia, presieduta dal sindaco dr. Micae-la Sette, a Leonora Rossi Di Giusto,Fabio Anastasia, Ivano Vendraminettoed Enea Fabris. L’organizzazione eracurata oltre che dal past-presidente cav.uff. Emilio Lorigiola, anche dall’infati-cabile Cargnelutti.

***

L’Accademia internazionale per l’U-nità della cultura Burckhardt ha pro-mosso un’assise su Francesco Petrarca(18 marzo 2004), nel ricordo di 50 annidi attività.

L’Accademia è presieduta dal prof. dr.Aurelio Prete di Morigerati.

Ad Alberto Sordi

Interprete del nostro tempo

di sorpresa coglie

la raffinata satira

sommersa nel silenzio,

nel cordoglio del vuoto,

mimata nell’etere,

densa di ammirazione.

L’astro viene nel popolo,

il mito trionfa

fra interminabili lacrime

a passo lento pieno di fiori.

Lui, ognuno di noi.

Ettore ScainiCisterna, 1 dicembre 2003

Notizie da Roma e dal Friuli-Venezia Giulia

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Una donna dalla bellezza classica, ravvivata da un intensosguardo azzurro, ritratta dai più grandi artisti del Novecento,da Giorgio de Chirico a Felice Castrati, da Virgilio Guidifino a Massimo Campigli: si tratta di Germana Geradi, mo-glie di Giuseppe Zanini, in arte Nino Za, noto illustratore,caricaturista, mercante d’arte, ma prima ancora illuminato edappassionato collezionista. Intor-no al volto “antico” di Germana èstata imperniata la mostra organiz-zata dalla Galleria d’Arte Moder-na di Udine “un volto del nove-cento”, Da De Chirico a Campiglila collezione Zanini,” in agendanella Chiesa di S. Francesco aUdine, fino al 30 aprile 2004.

La mostra, oltre a celebrare il fa-scino di Germana, rende omaggioalla passione per l’arte del novecen-to italiano di Giuseppe Zanini (Mi-lano, 1906 - Roma 1996), uno deipiù importanti mercanti d’arte attivoa livello nazionale, ed anche titolaredella prima galleria privata d’artecontemporanea nata a Udine, apertanel 1952 in via Mercatovecchio.

Zanini con grande professiona-lità e indubbia competenza sosten-ne e divulgò la passione per l’artedel novecento italiano, muovendo-si lungo un ben definito asse cul-turale: Udine Cortina d’Ampezzoe Roma.

L’arte fu la passione totalizzante di Zanini che, nel corsodegli anni, collezionò opere di alto livello, una parte signifi-cativa delle quali figura nell’esposizione allestita nella Chie-sa trecentesca di S. Francesco. Si tratta di una sequenza for-mata da 80 opere che delineano i tratti principali delle suescelte di collezioni dettate da un gusto legato alla dominan-

te tradizione figurativa dell’ar-te italiana contemporanea. Laraccolta nasce infatti dalla sualunga attività mercantile e sicaratterizza soprattutto in virtùdei legami di amicizia stretticon gli artisti di punta come DeChirico, Campigli, Sironi eCasorati.

L’attenzione di Zanini nons’appuntava solo verso gli arti-sti affermati, ma il suo fiuto in-nato per il talento lo portò a en-trare in contatto con giovanipittori sconosciuti che incorag-giò a emergere.

Ai ritratti dedicati a Germa-na, si affiancano altri capolavo-ri del Novecento: oltre alle giàcitate opere di De Chirico,Campigli, Guidi, compaionoanche dipinti di Mario Sironi,Carlo Carrà, Filippo De Pisis,Renato Guttuso, GiuseppeCesetti, Ottone Rosai, Fioren-zo Tomea e Arturo Tosi.

La Collezione Zanini a Udine

M. Campigli, Ritratto di Germana, 1960.

A VILLA MANIN

L’assessore alla cultura della RegioneAutonoma Friuli-Venezia Giulia, prof. Ro-berto Antonaz, ha inaugurato, sabato 29maggio, assieme al sindaco di Codroipo, alpresidente del Consiglio regionale Tesini emolte altre personalità della politica, del-l’arte e della cultura, la grande mostra“Nata-nero a colori”, che ha segnato l’ini-zio di una serie di mostre dedicate all’arteinternazionale contemporanea. All’inse-gna di “LOVE/HATE – da Magritte a Cat-telan”.

Gli eleganti e affrescati saloni di VillaManin di Passariano (Udine) si sonoaperti alla esposizione di una serie di im-portanti opere che segnano i punti di arri-vo delle tendenze artistiche moderne, (22maggio - 29 agosto 2004), segnando cosìla promettente nascita del Centro ArteContemporanea di Villa Manin che si ri-promette di far conoscere, come in questaoccasione, che espone opere provenientida Chicago, opere esposte nei più impor-tanti musei del mondo.

Mostra Pittin - Marzo 2004

Pittin davanti a un suo quadro con uncritico d’arte alla mostra “Quelli checontano” organizzata per la MarsilioEditori da F. Anselmetti [foto D’Alema].

MUSEO TESORODI POVOLETTO

Con una solenne cerimonia è statoinaugurato dal sindaco prof. RobertoTracogna (sabato 3 aprile) il museodel “Tesoro di Povoletto”; ideato, vo-luto e realizzato dal parroco di S.Clemente mons. Valerio Zamparo.

Trattasi di una ricca collezione diparamenti sacri del 700, di arredi(candelieri, turiboli, croci, astili, ecc.)statue, una Madonna cinquecentescacon Bambino, reliquiari, calici eostensori del XVI, XVII e XVIIIsecolo, di confenoni, stendardi, ecc.collocati in armadi blindati progettatidall’arch. Ermes Santi.

Anche il nostro presidente ha datoil suo sostegno.

Mostre

La Collezione Zanini a Udine

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LA VITA NUOVAGiovedì 15 aprile è stata aperta la mostra di pittura “Lavita nuova” presso la Dante Alighieri di piazza Firenzea Roma. È stata presentata dall’on. Prof. Vittorio Sgar-bi e Carlo Fabrizio Carli.

MOSTRA ANTOLOGICA DIIVANOE ZAVAGNO

Da Cortina ci è pervenuto un cordiale invito alla vernice dellamostra antologica di Ivanoe Zavagno, nostro grande collabora-tore, che ha presentato dal 5 giugno al 31 luglio 2004 una inte-ressante e assai pregiata serie di originalissimi pezzi incisivi, checonfermano lo straordinario senso compositivo e coloristico,contestualmente ad una spiccata modernità.

LUIGI PASSERIHo avuto la fortuna di incontrare un artista autentico: Luigi Passeri.

Stava assieme a p. Scipioni, direttore della Galleria “L’Agostiniana”, oveil pittore esponeva una serie di quadri (figure, paesaggi, visioni di Romae di Venezia) di eccezionale qualità, caldi, di toni morbidi e soffusi, pal-pitanti di rarefatta atmosfera poetica.

Da lui ebbi anche una deliziosa e spiri-tuale Madonnina, che, ben incorniciata,ho poi offerto a S.E. mons. Ernesto Ma-dara, nel giorno del suo primo pontifica-le nella basilica di S. Maria delle Grazie alTrionfale.

Il Passeri ha pure eseguito un Cristo, lu-ce da luce, inaugurato nella chiesa del S.Cuore a Borgo Sabotino e donato al cuginoparroco don Amedeo Passeri (4/7/2004).

Nel catalogo attribuito agli interventi, as-sieme all’introduzione di don Amedeo, delsindaco Vincenzo Zaccheo e della criticaFrancesca Giovanna, è inserito anche ilseguente ed unico testo.

Luigi Passeri, S. Cuore di Gesù(tecnica mista), 2004,

chiesa di Borgo Sabotino (LT).

Alla mostra QUE VIVA TINA!, nel Fogolâr di Sesto S. Giovanni (MI).

MOSTRA “QUE VIVA TINA!”Sabato 22 maggio presso lo SpazioArte di via Maestri del La-

voro, si è inaugurata la Mostra “QUE VIVA TINA! – TINAMODOTTI Arte Vita e Libertà” alla presenza del sindacoGiorgio Oldrini, l’assessore alla cultura Sara Valmaggi, il pre-sidente del Fogolâr Furlàn di Sesto San Giovanni, Ubaldo Pa-schini e un numeroso pubblico qualificato. La mostra, volutafortemente dal Fogolâr Furlàn di Sesto, che è orgoglioso di averportato a Sesto S. Giovanni un evento di livello internazionalee di prestigio attraverso la sua portavoce Tina Lasco Nicoloso,che ha preso i contatti con il Comitato Tina Modotti, ha elabo-rato il progetto e presentato fin dal 2002 all’amministrazione diSesto, che lo ha infine realizzato con il Sistema Bibliotecario.La mostra si è avvalsa del contributo della Regione Lombardia,del Gruppo Pasini, del CNEN (Centro Sportivo Educativo Na-zionale) e C.S. Sport Club Sesto, del Fogolâr Furlàn stesso econ il Patrocinio della Provincia di Milano e quello delle Pro-vince del Friuli-Venezia Giulia.

Dopo la cerimonia d’apertura, le autorità presenti e il pubbli-co hanno potuto degustare i vini del Collio offerti dalla Casa Vi-nicola Antonutti Subida di Monte di Cormons e i prelibati anti-pasti del Ristorante Pentola d’oro di Sesto S. Giovanni.

La mostra rimasta aperta fino al 20 giugno è diventata l’oc-casione di altre iniziative culturali, con scadenza settimanale,intorno all’opera e alla figura di Tina Modotti, donna artista ce-lebrata in tutto il mondo e nota emigrante friulana: una perso-nale dello scultore Andrea Decani ispirata al Mito di Narciso eall’immagine riprodotta, un monologo teatrale originale di – econ – Milvys Lopez Homen, un incontro dibattito con LetiziaArgentieri docente di Storia in un College della California,Uliano Lucas fotoreporter e Riccardo Toffoletti presidente delComitato Tina Modotti di Udine.

Nella galleria di Via Soldati a Roma, ha esposto una serie diispirati acquerelli la pittrice friulana Deanna Degano che operanella capitale e in Sardegna. Proprio le marine e i paesaggi del-l’isola sono stati elementi ispiratori delle opere di raffinatoespressionismo e delicato senso del calore.

“Impatto lunare”, 100x100 cm, 2003, mosaico a lavorazione diretta.

Mostre

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SPETTACOLO BENEFICO

“Sportivi, attori e solidarietà fa la squadra” è il titolo della cronaca delMessaggero di Roma alla serata degli “Oscar” organizzata dalla Industryof ideas di Roma in collaborazione con la Fondazione Papaboys Onlus,per le iniziative benefiche a favore della costruzione di un ospedale nellaCosta d’Avorio. Con l’ambasciatore di tale Paese, si sono alternati nel pal-co tanti personaggi e big dello spettacolo e della musica: Marco Armani,Bennato, l’attrice M. Cavalli, Elena Sophia Ricci, Tony Esposito edEleonora Cadeddu (Annuccia) di “ Un medico in famiglia”.

Uno spettacolo piacevole su di una piazza gremita di folla. Fra essa an-che una rappresentanza del Gruppo Giovani del Fogolâr, con l’arch. Sca-letti, la dr. Paola Aita ed il nostro presidente (domenica 13/6/2004).

***

TEATRO: “L’ORA DELL’ANIMA - GLI ULTIMI”

Leda Palma è una delle fondatrici dell’Associazione Culturale Cassan-dra Teatro, che martedì 22 giugno ha messo in scena al Teatro In Portico“L’ora dell’anima - gli Ultimi”, spettacolo liberamente ispirato a scritti di

San Francesco, Pier Paolo Pasolini e Davide Maria Turoldo, per la regia diRiccardo Castagnari.

Gli interpreti oltre a Leda Palma, Adriana Alben, Marisol Gabrielli,Ornella Grezzi, la cantante Catia De Vincentis e il musicista Simone Co-lavecchi.

Che cosa unisce queste tre grandi personalità, apparentemente distanti traloro? Sicuramente una straordinaria sensibilità dell’animo segnata da unacaratteristica comune: la passione per l’uomo. Ed è proprio in nome di que-sta passione che tutti e tre, ciascuno a modo suo, hanno levata alta la lorovoce contro l’arroganza del potere e del danaro, diventando i portavoce de-gli ultimi e facendosi ultimi loro stessi.

In una società sempre più allo sfascio, dove i finti valori nuovi prendonoil posto di quelli vecchi, gli ultimi diventano sempre più numerosi, semprepiù reietti. Ma nell’epoca del crollo dei grattacieli, degli uomini bomba,delle guerre intraprese in nome della pace, la voce di questi tre poeti si faprofetica rivestendosi delle risonanze e delle consapevolezze del dono.

La bravura e la sensibilità degli interpreti ha reso lo spettacolo ricchissi-mo di emozioni: stupore, piacere, turbamento, dolore.

La suggestione della lingua friulana che scaturiva come una fontanad’acqua fresca, sia dalla poesia sia dal canto, ha catturato il folto pubblicoin sala.

Spettacoli

Il cons. comunale, dr. Claudio Santini, ha pro-mosso ed organizzato – in collaborazione con ilCircolo di San Pietro e l’associazione musicale“Festina Lente” – il concerto di Natale 2003 sul te-ma “I vespri solenni della domenica nella Romabarocca”, svoltosi nella suggestiva atmosfera dellachiesa “Ara Coeli” in Campidoglio.

***

MARCELLA CRUDELI

La grande pianista Marcella Crudeli è stata ospi-te, dal 6 all’11 febbraio scorsi, dell’Accademia Sibe-lius di Helsinki, prima tappa di una tourneé nei Pae-si nordici che ha toccato anche Stoccolma e Oslo.

Invitata dall’associazione dei Pianisti Finlandesi,la Crudeli ha tenuto due concerti, il 7 nella sala diSello ed il 9 all’Accademia, riscuotendo un merita-to successo: originale il programma che ha vistonella prima parte autori italiani da Scarlatti, Ghedi-ni, Casella, ai giorni nostri e, nella seconda, diversibrani di Chopin, tra cui l’Andante Spianato op. 22.

Magistrale l’esecuzione di Scarlatti, di cui la Cru-deli è specialista, brillante ed eccezionalmente chiaral’interpretazione dei lavori contemporanei, dove l’a-scoltatore sembrava poter leggere la partitura.

In Chopin si sono potute apprezzare altre qualità diMarcella Crudeli, in primo luogo il legato e cantabi-le, il senso sicuro della frase musicale, ma anchel’ampia gamma di dinamiche, il tutto pervaso daun’autentica passionalità, passione in primo luogoper la musica, al servizio di una disciplina ferrea.

L’artista non si è risparmiata nei bis, dove ha ri-versato sull’Auditorio conquistato altro Chopin.

La Crudeli, che da molti anni si dedica anche al-l’insegnamento (tra l’altro è prof. all’Ecole Nor-male di Parigi), ha tenuto anche due giorni di ma-sterclass all’Accademia Sibelius, dove ha potuto

incontrare giovani pianisti finlandesi delle ultimegenerazioni.

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CORO ORAZIO VECCHI

Nell’Auditorium “Cavour” dell’AssociazioneNazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, ha avutoluogo un evento di grande qualità esecutiva ed in-terpretativa della coralità drammatica nell’opera diGiuseppe Verdi (22 giugno 2004)

Esecutore il complesso corale “Orazio Vecchi” incollaborazione con l’associazione “Cuore”, direttocon grande perizia e forza espressiva del m.° Ales-sandro Anniballi, che fu anche direttore del coro delFogolâr Furlàn di Roma. Ovazioni e calorosi applau-si hanno caratterizzato le emozioni degli spettatori.

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CONCERTO “I GIOVANI E L’ARTE”

Dal 21 al 25 aprile 2004 si è svolto presso l’Au-ditorium “S. Chiara” il concerto musicale I giova-ni e l’arte, organizzato dal XII municipio di Romacon l’associazione musicale “F. Chopin”, presenta-to dalla prof. m.ª Marcella Crudeli.

Al concorso, per pianoforte, flauto, chitarra ecanto, hanno partecipato 119 ragazzi. Il premio èstato assegnato a Andrea Baldenzi (pianoforte),Stella Russo (cat. C), Marco Capolaretti (flauto),Claudio Capuano (canto), Chiara Morani (cat.A), Daniele Penco (cat. B).

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Il Pio Sodalizio dei Piceni di Roma ha realizza-to un bellissimo concerto della fanfara della scuola

allievi carabinieri di Roma (20 maggio 2004) per ilconferimento del premio “Picenum 2004”, assegna-to al dr. Carlo Urbani, prof. Marcella Beci, prof.Pier Alberto Capotosti.

Il premio speciale è stato assegnato all’amba-sciatore dr. Giorgio Pagnanelli.

La manifestazione si è svolta con larga parteci-pazione di autorità nazionali, della Regione Marchee del mondo culturale romano, nella prestigiosa se-de del complesso monumentale di S. Salvatore inLauro.

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CONCERTO VIVALDIANOALL’AUDITORIUM

Giovedì 18 marzo 2004, nell’ambito delle mani-festazioni promozionali realizzate a Roma dallaRegione Piemonte, si è tenuto all’Auditorium ungrande concerto dedicato ad Antonio Vivaldi.

L’Orchestra da Camera di Santa Cecilia, mirabil-mente condotta dal giovane violinista MassimoQuarta, nella duplice veste di direttore e solista, haeseguito “Le Quattro stagioni” di Vivaldi.

Massimo Quarta, ottimo virtuoso del violino, hadato prova di tutte le sue grandi doti esecutivestrappando dal suo Stradivari una scintillante ese-cuzione che ha suscitato calorosi applausi al nume-roso pubblico presente.

Questo giovane violinista ha solo 39 anni, vinci-tore nel 1991 del concorso Paganini di Genova, pri-mo italiano a ottenere questo premio, dopo la vitto-ria di Salvatore Accardo nel 1958, si appresta a pro-seguire la tradizione italiana dei grandi violinisti.

Per il Fogolâr erano presenti alla serata il dr. A. De-gano, l’ing. Mattiussi e vari soci, in rappresentanza diFriuli nel Mondo ha partecipato il dr. Giovanni Fabris.

C. Mattiussi

Concerti

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SGORLON AUTORE DEL ’900CON “L’UOMO DI PRAGA”

L’ultima opera di Carlo Sgorlon,“l’uomo di Praga”, è stata recentementeristampata da Mondadori negli Oscar de-gli scrittori del ’900, collana dedicata agliautori più significativi del nostro secolo,da Thomas Mann a Hermann Hesse, daItalo Svevo a Dino Buzzati.

“L’uomo di Praga” narra la storia di unmisterioso straniero che arriva a sconvol-gere la vita di Paularo, piccolo borgo delFriuli.

Recentemente, all’Università Stendhaldi Grenoble tre professori universitarifrancesi, Pierre Laroche (Paris III), JeanIgor Ghidina (Clermont Ferrant) e Ste-fano Magni (Grenoble III), hanno tenutoun convegno sul tema “Guerra e moralein Carlo Sgorlon”.

In due giornate dedicate alla letteraturaitaliana sul medesimo tema altri studiosihanno parlato di Magris, Calvino, Berto,Pasolini e altri autori.

***

ASSOCIAZIONI

Molte le associazioni regionali di Ro-ma ed i Fogolârs Furlàn nel mondo che ciinformano dei programmi culturali e so-ciali, con bollettini e circolari.

Particolarmente intensa l’attività del-l’Associazione Triestini e Goriziani inRoma, presieduta dal cav. gr. croce, AldoClemente.

Fra le varie iniziative per mettere a fuo-co i problemi di Trieste e Gorizia, signifi-cativa è stata l’iniziativa, alla quale haaderito anche il Fogolâr, affinché questa

venga scelta quale sede dell’Expo inter-nazionale del 2008.

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Abbiamo ricevuto un nuovo libro delprof. Walter Schoenenberger che, dopoaver diretto il Museo di Lugano, si è riti-rato in pensione prima a Milano, poi a Po-voletto.

“I vestiti nuovi dell’imperatore”, unaraccolta di scritti sull’arte tra il 1961 ed il2000, ha la pregevole presentazione diGilberto Ganzer, direttore del museo diPordenone.

Scorrendo l’indice ci ha colpito la sen-sazione di ciò che suggestiona, stimola,influenza il Direttore, che esteticamenteha gusto fine ed un palato che sa gustarele migliori produzioni dei nostri tempi.

A Walter interessa il nuovo, lo spregiu-dicato, il discorso polemico e costruttivo,il senso del colore e dei rapporti finali, lasensibilità reale dell’artista. Fatti, questi,oggi non sempre alla portata di tutti. Ep-poi l’eloquio dello scrittore, saggista ecritico, è chiaro, fresco, efficace. Un libroinsomma di grande interesse.

Walter Schoenenberger, “I vestiti del-l’imperatore”, scritti sull’arte, Gasparieditore, 2004 Udine

***

L’architetto buiese Ermes Santi ha in-viato alla nostra biblioteca un interessan-te studio su “la cjaze contadine furlanefra ’800 e ’900: una visitazione tra imma-gine e ricordi”.

Studio attento, metodico, curato neiparticolari e arricchito di foto che danno

corpo allo studio accrescendone l’inte-resse.

Un libro che guarda nella memoria esuscita calde emozioni del buon sapore difocolare.

Sarà ottimo materiale di studio e di ri-cerca nella nostra biblioteca.

Ermes Santi, “La cjaze contadine fur-lane tra ’800 e ’900”, Ed. Tomat 2003.

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ANTONELLO SCHIAVELLO

Il giovane friulano Antonello Schia-vello, residente ad Arezzo, ci ha mandatoil suo secondo libro di poesie “Estintevie”, che segue quello dello scorso anno.

È una raccolta di interessanti e bellepoesie, dettate dal cuore, quale cuore ge-neroso che poi ha voluto devolvere il ri-cavato della vendita per donare una car-rozzina alla locale casa di riposo.

Poeta semplice, delicato, sensibile edattento a cogliere le sensazioni ed emo-zioni interiori.

Antonello si conferma così poeta since-ro, bravo e già maturo.

Antonello Schiavello, “Estinte vie”,Levane 2004.

***

ROMANO BINUTTI

Romano Binutti ha curato un’interes-sante ricerca sulle chiese del Comune diPovoletto, mettendo in risalto la qualitàe il valore delle opere d’arte in esse con-servate.

Recensioni

La mia gente

grandi parole

che suonano nel cuore

quando si è lontani

sparsi nel mondo,

la mia gente

tutto il Friuli.

Gente che lavora

vicino o lontano,

gente che lavora

anche al lume delle lucciole,

gente che sa

quanto costi il pane;

gente che sa nascondere

le lacrime,

gente che in una notte

ha sofferto

una vita intera

perché il giorno dopo

si doveva aver forza.

Il giorno dopo

il giorno dopo non c’era

più tempo per il dolore:

si doveva pensare

al lavoro.

La mê int

grandis peraulis

ch’e sunin tal cûr

cuanche si è lontan

pal mont,

la mê int

dut el Friûl.

Int ch’e lavore

visìn e lontan,

int ch’e lavore

ancje cu lis lùsignis,

int ch’e sa ce

che al coste el pan;

int ch’e sa platâ

lis lagrimis,

int che in tune gnot

e à patît

dute une vite

parceche l’indoman

bisugnave vê fuarze.

L’indoman

l’indoman nol jare

plui timp pal dolôr:

bisugnave pensâ

al lavôr.

Giulia Bertolissi

La mia genteLa mê int

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Libri e riviste

Abbiamo ricevuto per la nostra biblioteca:

Campo di carne della battaglia Bernardino Tofani

La Comunità di Carano Garibaldi Bernardino Tofani

Resurrezione. Pittore scultore, poeta Claudio Polese

Artigiano. L’informatore: insieme per contare di più

I giornali di Roma Stampa Romana

Sot la Nape - bimestrale n. 5

La Panarie - trimestrale n. 138

Il giornale dei poeti - mensile di letteratura n. 10

INT - mensile n. 10

La vita cattolica - settimanale nr. 42, 43, 44

Voce Isontina - sett. Arcidiocesi di Gorizia nr. 1, 2, 3, 4, 5,40, 41, 42, 43, 44, 45,

46, 47, 48

Stelutis Alpinis - mensile n. 11

Il Cenacolo Marchigiano - bimestrale n. 2

La voce del Fogolâr - trimestrale nr. 3, 4

Civiltà del lavoro - bimestrale

La Patrie del Friûl - mensile n. 10

Il mondo domani, - bilancio sociale 2002 n.11

Civiltà del Lavoro - periodico n. 5, (serie Speciale n. 4, 5)

Il mondo domani - mensile Unicef 2004

Mario Ceroli Mostra

I giornali di Roma - mensile n. 5

L’Artugna - periodico n. 100

Accademia del Desco d’Oro Annali 2001 - 2002

Euro D’Estense Italia - mensile nr. 1, 2

Il Prò ed il Contro Ente mostra pittura città di Marsala

Le ville Tuscolane I.R.V.ei. T

Sot dal Tôr n. 3

Mantova informa - magazine 2004

Stelutis Alpinis - mensile nr. 12, 13

La Patrie del Friûl n. 11, 12

Coordinamento Adriatico - trimestrale n. 4

Pro Pordenone notizie - periodico n. 31

INT - mensile nr. 11, 12

Nuova Puglia Emigrazione - bimestrale n. 7

Un borc di memoriis Guido Falena

Un avventura apostolica dal 1680 Venturelli A.

Servizio Migranti - bimestrale nr. 5, 6

Ce Fastu? - semestrale n. 79 (n. 2)

Sot la Nape n. 6

Nuova Migrazione - trimestrale nr. 1, 2

L’Abbazia - periodico n. 77

L’Ape - trimestrale n. 87

Giornale dei poeti - mensile nr. 2, 3

Voce Isontina - settimanale n. 13

Pro Pordenone n. 32

Tito Tazio News - trimestrale n. 10

Venice Eastern gate Project - cultura 2000

Giustina Prestento - inter codices

Glemone: Ir, vuè e doman Comun di Glemone

Venzone: Arte e memoriaFiume - rivista

Guida alla Società di studi FiumaniLa città della memoria, raduno mar. FiumanoPiemonte frontiereI sistemi monetari e finanziari dell’antichitàUdine, Thaiti, Pechino, CinecittàLuigi Garzoni di Adorgnano 1980-1990Balarins di BujeIl Barbacian - semestrale

Credito e CooperazioneAlcide De GasperiIl Congresso - mensile

Voci dialettaliVoce Isontina - settimanale

La Comunicazione interculturaleVoce Isontina - settimanale

Stelutis AlpinisLa voce del Fogolâr orientaleCjacaris da Avellaneda - Argentina

Il Corriere della prov. di Roma - periodico

Il giornale dei poeti - mensile

Coordinamento Adriatico - trimestrale

Sot la nape - bimestrale

L’Abbazia - periodico

L’Ape - trimestrale

Civiltà del lavoro - bimestrale

Vino, amore e poesiaConfiteor - poesie

Emigrazione e fedeCol vento nel cuoreKant 2000Il legittimo esercizio del gran magistero del sacromilitare ordine Costantiniano di S. GiorgioIl parco culturaleUn premio in mano ai giovaniIl cardinale Bafile nel centesimo genetliaco1938-42 gli anni oscuri della guerra in GermaniaImprenditori EmigrantiPoesie per il 2000100 Udinesi raccontanoVernice - centro d’arte Villa Mamin

Love/Hate - da Magritte a Cattelan

La Panarie - Trimestrale

Quaderni di storia e società Il Governo del Lazio - rassegna stampa

Nel cuore dei pensieri - poesie

Fuoco lento - mensile

Chiusi cristiana - I tesori di ChiusiIl palio dei Terzieri - Città della PieveChiusi Etrusca

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Alessandro SCALETTIEnrico ERMACORAPaolo Antonio SIMIONIDario MAZZEORoberta CORTELLATiziana MAGRISMichela BAGATELLAPaola AITAFederico POMPEOAndrea DEL CASTELLOMichele ARCELLALeonardo PASCOLETTIAnna Paola RICCIPietro FELICIPatrizia BRESCIAStefano CUMERPatrizia PARISIGianluigi BARISilvio CALIGIURILaura MARZIALIAntonella DE FRANCESCODaniela GAGLIANI CAPUTOEnrico MITTONISabrina DRASIGHMichela BERNARDINOGianni TERENZIFederica OVANLaura SALONEAlessandro BIANCHI

Giovani Fogolarini [26.05.2004]

Antonio Zuccon

nr. 7, 12

Odoardo Bulgarelli

Alessandro D’Eva

Banca del Friuli

Comune di Buia

n. 2

n. 2

Fondaz. A. De Gasperi

n. 10

n. 130

n. 14

Org. Nazionale di Coordinamento

nr. 10, 11, 12, 15, 16, 18, 19, 20, 21

nr. 3, 4, 5

n. 95

n. 6

n. 4

n. 1

n.1

n. 78

n. 88

Rosinello, Celeste Lucar

Bianca Maria Simeoni

Delfina Licata

Oreste Barletta

F. M. e Scuti F. Colonna

A. Marini Dettinna

Premio Grinzane Cavour

Premio Grinzane Cavour

Citta’ del Vaticano

Don Ascanio Micheloni

Ente Friuli nel Mondo

Anna Franzolin

Mario Blasoni

Villa Manin

Villa Manin

n. 140

n. 2 di Franco Nobili

Antonello Schiavello

n. 5

Laura Martini

Claudia Lucci

Anna Rastrelli

Salvatore ARCELLAMassimo BROZZISamira GUADAGNUOLOEmanuele GEROSANadia GUADAGNUOLOGiulia FABRETTOLisa NOVELLOAndrea CROPPOGiancarlo BELTRAMINIMargherita GENEROGiovanna NATALUCCIBarbara CLARAFederica GERVASISabina RANIERISerena SCARDINGuendalina CAFFARELLIAndrea COMPAGNUCCICecilia e Chiara GOBBIRoberto LEPERAAlfonso MARINI DETTINADomenico MARINI DETTINAPiera MARTINELLOGiorgio MONGIATMaria Giovanni NATALUCCIFederica PACETTIMichele PALUMBOOrnella ROTAAdriana TRONIAIN

Dal Friûl “Gloria e Vita o Santità”

Gloria e lode al Pâri Santpar chèl Pape, bràf e grantche al governe sui crisˇtianssèo di Rome ai plui lontans.

E, pardùt là che l’è sˇtât,ben volût e venerâtlà savût sì dimosˇtràche il miôr Pape lè chel cà.

Chesˇt lè il Fì dal Redentôrche ti cure cun amôr,e al prepàre, ai miàrs e ai Vìsˇun cjiantòn di Paradìsˇ.

E il Friûl lè chì presˇìntcù la flôr da la sò int,chè ti onòre e ten tal cûrfin ch’al vîf e fìn ch’al mûr.

Ed il Regno del Creatopuò ben dirsi fortunato,nel goder di un Padre Santoche, nel Mondo è il Sommo vanto.

E il buon Dio dell’Universo,sù nel cielo vivo e tersodoni a Voi, Padre beato,le bellezze del Creato.

Venga il Mondo ad onorarel’Anno Santo e Giubilaree Voi siate con amore,dei Cristiani, “Imperatore”.

l.d.b.Marisa Marinig

Prepotto, 1 ottobre 2000

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dre, ufficiale disperso sul fronte russo, e lalunga prigionia negli orfanotrofi durante lafanciullezza.

È stato docente di Lingua e letteratura Ita-liana presso Università straniere, Direttore de-gli Istituti Italiani di Cultura all’estero e Ad-detto Culturale d’Ambasciata.

Ha diretto la collana di studi magrebini diTripoli.

Ha meritato il premio per la cultura 1994della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ha vinto diversi premi tra i quali il primopremio “Città di Roma” ed il primo premio“Città di Palestrina”.

Ha pubblicato molte opere di poesie, artico-li e saggi letterari tra cui da ricordare: “Larvasono io”; “Enrico Annibale Butti nel teatro delsecondo ottocento”; “Grammatica italiana perstudenti turchi”; “Stupirsi ancora”, volume dipoesie; “Le navi che salpano”; “Saggi di varialetteratura”; “Morire sul Don”.

***

ALICE CISILINO TOROSL’undici gennaio 2004 è mancata a Feletto

Umberto, dove era nata 76 anni fa, la signoraAlice Cisilino, consorte del senatore Toros.

Lascia in un grande dolore il marito ed i fi-gli, cui ha dedicato tutta la sua vita con amo-re, saggezza e bontà.

Amante della casa e della famiglia, è sem-pre stata molto discreta nel seguire l’attivitàdel marito che ha assecondato con particolarecomprensione.

Tutti coloro che la conobbero ne parlanocon ammirazione e la ricordano sempre comemoglie e madre esemplare.

Così anche i soci tutti del Fogolâr di Roma.

***

MANDI TINNato a Gradiscutta di Varmo, il dr. Valenti-

no Vitale (Tin per gli Amici) ha percorso unaintensa carriera politica, militando nel PSDI sindai tempi della laurea e della militanza parti-giana nell’Osoppo. Dirigente di partito, sinda-co di Varmo, consigliere comunale a Udine, poiregionale a Trieste, vice presidente di Friuli nelMondo, membro del comitato regionale di con-trollo, ma soprattutto direttore didattico, ove

emersero le sue doti umane e quelle culturali.Con lui nacque un reciproco rapporto di

grande stima per le sue grandi doti umane, lasensibilità, l’entusiasmo, la forza comunicati-va nel sostenere gli ideali di fedeltà, onestà,famiglia e lavoro in uno spirito sorretto daequilibrio e serenità di giudizio.

Mandi Tin, mandi e grazie!

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RINO SNAIDEROIl 21 gennaio 2004 all’età di 83 anni è man-

cato Rino Snaidero, il fondatore della grandeindustria di mobili e cucine componibili.

Egli è considerato come un padre dell’indu-stria friulana. Iniziò nel 1946 la sua attività aMajano (UD), dove era nato nel 1921, come fa-legname con una piccola falegnameria, riu-scendo a trasformare, nel tempo, la sua piccolaazienda artigiana in una delle prime cinque in-dustrie produttrici di cucine componibili conben 2000 dipendenti e otto punti di produzione.

Egli stesso divenne da semplice artigianoimprenditore, che con la sua attività e le suegrandi capacità ha portato il nome dell’Italiaed in particolare del Friuli nel mondo .

Ma la sua attività non finisce qui: infatti si èdedicato nel campo dello sport allo sviluppodella pallacanestro e nacque la Snaidero diDaniels e Allen.

Egli si è poi impegnato anche nella politica,nelle file della D.C., ricoprendo per ben 14 an-ni la carica di sindaco di Majano.

Coinvolse nella sua attività di industrialeanche la famiglia, infatti due suoi figli sonoimpegnati nelle ditte che sono negli U.S.A.

Molto deve il Friuli a questo suo figlio,grande esempio di operosità e di amore per lasua terra, alla cui trasformazione da territorioagricolo a industriale ha grandemente parteci-pato. La sua attività permise a tanti friulani diavere un lavoro e di non essere costretti a emi-grare.

La cerimonia funebre, celebrata dall’arcive-scovo Brollo e dieci sacerdoti, è stata la provadi quanto egli fosse amato e stimato da tutti.Erano presenti, accanto alla moglie ed ai figli,gli operai, i dipendenti tutti, industriali ed i ce-stisti, oltre a una marea di persone, oltre tremi-la, venute anche da molto lontano, per dare il lo-ro commosso e grato saluto al loro benefattore.

Il presidente ed i soci del Fogolâr Furlàn diRoma lo ricordano con simpatia e gratitudineper gli aiuti sempre dati con generosità a que-sta associazione.

48

Ricordiamoli

LINA DE MARTINONel mese di agosto 2003 è mancata la prof.

Lina De Martino, affezionata socia del Fo-golâr Furlàn di Roma. Le sue ammirate operedi pittrice sono state più volte presenti nellemostre organizzate dal Fogolâr.

Lina De Martino aveva conseguito la matu-rità artistica all’Accademia di Belle Arti di Ve-nezia ed aveva poi perfezionato la sua forma-zione all’Accademia di Belle Arti di Roma,con corsi di pittura e scenografia.

Collaborò con architetti eseguendo prospet-tive di vari monumenti.

Ha insegnato educazione artistica nellescuole medie, disegno architettonico negliIstituti per geometri, disegno e storia dell’Ar-te nei Licei scientifici e Istituti Magistrali.

Ha preso parte a mostre d’arte personali ecollettive conseguendo vari premi.

Il presidente del Fogolâr dottor Degano e isoci tutti la ricordano con affetto e simpatia.

***

CAV. LAVORO LUIGI PAPAIZIl 18 dicembre 2003 è deceduto a Bologna il

cav. del lavoro e di Gran Croce Luigi Papaizfigura di grande rilievo per la sua attività diemigrante in Brasile. Egli era nato a Sesto alReghena il 29 settembre 1924: aveva frequen-tato l’Istituto tecnico industriale nel collegiodon Bosco dei salesiani a Bologna. Dopo laguerra lavora a Bologna, fino al 1952, primain alcune società che si occupavano di mac-chine per la lavorazione del legno, poi, in pro-prio, fabbrica valvole di pressione per gas li-quido e altre novità, come il primo ferro elet-trico a vapore italiano. Ma presto è costretto aemigrare in cerca di una migliore sistemazio-ne e si reca a Santos nel 1952 e dove diventeràil maggior produttore di lucchetti dell’Ameri-ca Latina.

Ha sempre molto operato per la comunitàitaliana, con generosità e altruismo – la collet-tività di Sesto gli è grata per il meravigliosoauditorium da lui donato alla città – con lui ilFriuli ha perso uno dei suoi figli migliori.

***

PROF. PIERO FERRARINato a Roma il 3 marzo 1935 e morto a Ca-

ve (RM) il 2 gennaio 2004.Sulla sua poesia pesa molto la morte del pa-

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Mandi Ugo. Così lo salutavamo io e il presidente Degano al termine dellenostre agapi fraterne che, di tanto in tanto, organizzavamo in alcuni simpati-ci ristorantini romani. Così lo ha salutato Clauiano nel corso della cerimoniafunebre, presieduta dall’arcivescovo di Udine mons. Pietro Brollo, nei primigiorni dello scorso mese di maggio, a lui tanto caro per il culto alla Madon-na, uno dei suoi punti fermi tra tante difficoltà che la vita gli aveva riserva-to. Amava il Friuli ma non ha trovato in questa terra, da lui ritenuta troppofredda, ma da amare lo stesso “perché migliore di tante altre”, quei tratti dalui ritenuti vitali. Ha scoperto Roma, si è innamorato di quella bellissima cittàe non l’ha lasciata se non dopo morto, determinato però a riposare per sem-pre nella sua terra natale. Conosceva ogni angolo della capitale; cantava tut-ti gli stornelli romaneschi; si ridestava ripetendo “che bello essere a Roma”,condizione che ha bramato per tutta la Sua vita. Con un carattere ed un’ir-ruenza come le sue non era certamente facile vivere in ambiti ristretti comequelli di Paularo, Flagogna, Merlana, Camino al Tagliamento e Varmo, loca-lità dove ha esercitato il suo primo ministero pastorale. Si trovava più a suoagio negli scantinati della stazione centrale di Milano, dove alla fine degli an-ni ’60 era stata organizzata l’accoglienza degli immigrati che dal Sud veni-vano a lavorare al Nord. Anche con gli operai dell’ACEA, nel frosinate, hasaputo infondere qualche speranza attinta dal Vangelo e persino a Cinecittà èriuscito a dire qualche buona parola a quel mondo così lontano dal Cristo.Del resto era un prete povero, poco maestro ma testimone, tanto per usareuna frase cara a papa Paolo VI che lui ha conosciuto e profondamente ama-to. Gli altri suoi “ simulacri” erano don Milani, don Mazzolari, padre Bal-ducci, padre Turoldo e don Tonino Bello. Persone, queste, dal gran carismama come lui dalla scarsa diplomazia. Ecco perché qualche volta si è sentitodire “ti abbiamo mandato dove hai voluto, ma non hai saputo fare (anzi haicriticato troppo); torna quindi in penitenza al tuo paesello”. La sua sincerità,la sua indipendenza alle quali non ha mai rinunciato, la quasi eccessiva spon-taneità gli hanno creato qualche incognita nei rapporti con la gerarchia; machi come me lo ha conosciuto in profondità sa che faceva tutto questo per ilgrande amore che aveva nei confronti della Chiesa. Le sue critiche erano fon-date: voleva una Chiesa povera (che sapesse cioè parlare agli ultimi), unaChiesa rinnovata (capace di parlare al mondo contemporaneo), sacerdoti te-stimoni del Cristo, con o senza veste talare, pronti però a mettersi sempre indiscussione, senza mai rinnegare il loro ministero. Sfide, queste, di non pococonto se si pensa che erano lanciate molto prima del Concilio ecumenico Va-ticano II. E a quanti, apparentemente più allineati di lui, ma che dopo l’e-vento conciliare si sono azzardati ben oltre nel temerario, non ha mancato dirivolger loro critiche, indicando alcuni punti fermi che, per lui, erano irri-nunciabili. Tra questi innanzi tutto l’impegno e la correttezza delle celebra-zioni liturgiche, il culto all’Eucaristia, l’amore per la Madonna. Guai poi achi, nel bar o per strada, in autobus o al ristorante, usava “toccare” i “vessil-li” da lui preferiti, vale a dire Cristo e il Papa. In tali situazioni, abbastanzafrequenti, diventava perfino eccessivo, perché non permetteva a nessuno dimettere in discussione questi due importanti aspetti della nostra religione.Come accennato, l’ansia di vedere la Chiesa saldamente ancorata al Cristo,testimone di carità e di speranza per tutto il mondo, lo portavano ad amplifi-care, anche in forma caricata, queste sue idee fisse, che sovente esternava an-che per iscritto, a tutti i livelli delle gerarchie ecclesiastiche e di quelle civi-li (tanto che qualcuno ironicamente affermava che di sue lettere erano pienigli archivi di Roma). Lui ne era cosciente, ma continuava con le sue provo-cazioni, riportate pure dalla stampa: aveva cioè paura di non essere ascoltatoe di vedere una Chiesa troppo piegata su se stessa e sugli allori del passato.Scrivendo voleva invitare la Chiesa aseguire il percorso umano e per nienteburocratico che il Cristo aveva indica-to ai suoi seguaci: “amatevi tra voi co-me io vi ho amato”. Qualcuno gli hadato ascolto, tra cui Papa Montini dalui conosciuto a Milano, come monsi-gnor Macchi, allora suo segretario edora vescovo in quiescenza ama ricor-dare. Anche il Presidente della Repub-blica Scalfaro gli è stato vicino quan-do gli faceva pervenire delle conside-razioni, da lui similmente condivise. Ilcardinale vicario Ugo Poletti, anchetramite i buoni uffici di monsignorElio Venier, suo capo ufficio stampa,gli ha voluto bene ed ha apprezzatoanche il suo ruolo di canonico onora-

rio a Santa Maria in Cosmedin. L’apostrofava dicendo “Ughetto nostro, ga-gliardo e tosto” e lui era contentissimo! Ironia della sorte, con la sfortuna chesi è sempre ritrovato, questo insigne capitolo di canonici, che gli permettevadi ottenere qualche piccola prebenda per migliorare le sue difficili condizio-ni economiche, è stato soppresso. Lui però ogni sabato si è ugualmente reca-to, per il resto della sua vita, ai piedi della Vergine venerata in quell’anticaBasilica, per portarle un fiore e recitare una preghiera. La Madonna, a suo av-viso, è stata la sua salvezza perché gli ha sempre mantenuto la mano sulla te-sta, impedendogli di fare altri passi falsi che la sua ingenuità (intesa cioè co-me assenza di malevolenza) ogni tanto poteva muoverlo a fare. La povertà gliè sempre stata vicina: dalla miseria dopo la prima guerra mondiale, in quel diClauiano, dove era nato 87 anni fa, per passare anche agli stenti dovuti a in-sufficienza di provviste in certuni paesi dove è stato sacerdote (ecco perchéquando andavamo al ristorante eri così bramoso di buone pietanze!), per ar-rivare ai primi tempi vissuti a Roma dove certamente non ha avuto vita faci-le. Il suo orgoglio e la sua caparbietà gli hanno permesso però ugualmente diandare sempre avanti e di riconquistare anche la stima dei suoi superiori, ol-tre quella mai venuta meno dei parenti (che poi lo hanno amorevolmente as-sistito nell’ultimo periodo di malattia) e dei suoi tanti amici, tra i quali an-ch’io sono contento di comprendermi. E in quel di Roma, in un ambiente ve-ramente universale e soprattutto più sereno per lui, ha “resistito” per ben 32anni nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, celebrando ogni giornoin tutto questo lungo periodo la messa delle ore 9, predicando e cantando congioia in tutti gli appuntamenti liturgici. Ultimamente lo chiamavano “deca-no” di quel clero e lui, sempre contrario a ogni titolo, ci rideva sopra a mala-voglia. Una volta uscito da quella chiesa, continuava la sua missione negliambienti e strade del quartiere, dove abitano oltre ventimila persone, dellequali solo la ventesima parte era solita a frequentare le sacre funzioni. Tra idiciannove mila assenti, che quotidianamente incontrava in vari punti del vi-cinato, svolgeva il suo apostolato moderno, come moderna è stata tutta la suavita. Risultati non sono mancati, quali la benedizione di tutti i locali pubbli-ci, con l’impegno degli esercenti a tenere esposto il Crocefisso, la messa neimesi di maggio e di ottobre negli androni dei condomini, la preparazione aiSacramenti di molti giovani e adulti che poi, a più riprese, non hanno man-cato di frequentare le sue celebrazioni. Quindi, nella città eterna, ha potutoesprimere una sua personalità che altrove non poteva realizzare con altret-tanta evidenza, vedendo attuati, nel corso di lunghi anni che il Signore gli haconcesso, molti dei suoi sogni utopistici. Negli ultimi tempi, a dire il vero,nutriva grosse preoccupazioni per il futuro delle nuove generazioni, a partiredalla pace nel mondo e dalla stessa sopravvivenza dell’umanità. Ma il Cristo,diceva, non ci lascerà mai soli sino alla fine dei giorni, anche se probabil-mente in futuro dovremo vedere, sempre secondo lui, una Chiesa diversa-mente strutturata rispetto all’attuale. A novembre dello scorso anno, la ma-lattia che lo aveva colpito alcuni anni fa si è fatta più intensa e lo ha fatto sof-frire intensamente. Ritiratosi quindi dai nipoti a Fiumicino, si è preparato conconsapevolezza al grande evento dell’incontro col Salvatore, sicuro di trova-re quella misericordia alla quale lui ha sempre creduto. Ogni lunedì avevamol’abitudine di sentirci al telefono e la sua domanda era la solita: sono mortipreti in Friuli? (e lo diceva riferendosi soprattutto ai confratelli amici di Se-minario). Il 3 maggio u.s., gli ho fatto la telefonata settimanale e a rispon-dermi era sua nipote Licia, la quale mi ha detto che quel lunedì era morto lui,in silenzio e senza disturbare nessuno, com’era suo stile. Lo avevano visita-to e confortato più volte il suo carissimo amico monsignor Vittorino Cancia-ni e l’arcivescovo friulano monsignor Domenico Pecile. L’indomani ha in-

trapreso il suo ultimo viaggio verso ilFriuli, passando dapprima nella Chie-sa dove è stato battezzato, a Clauiano,per poi essere sepolto nel cimitero diLumignacco, assieme ai suoi genitori.Finalmente ha ritrovato per sempre lapace e la tranquillità alle quali aspira-va, ricompensato di certo a larghe ma-ni dal Signore che, come diceva lui,nel giudizio finale non tiene minima-mente conto delle nostre miserie uma-ne. Mandi Ugo!

Luigi Papais

Don Ugo Turchettiprete friulano a Roma per oltre trent’anni

Don Ugo con Giovanni Paolo IInel corso della visitaalla Parrocchia dei Santi Fabianoe Venanzio nel 1992.

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Ricordiamoli

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il Cancelliere Schroeder si congratulò per-ché “esso forniva ai sui lettori una visione va-ria nella storia e nella cultura tedesche, favo-rendo l’ambientazione e la convivenza degliitaliani in Germania”.

Scompare con Bruno Zoratto un vero pro-tagonista dell’emigrazione italiana del dopo-guerra, che ha vissuto giorni tristissimi, forseanche più duri di quelli degli emigranti dell’i-nizio del secolo scorso.

Ai funerali svoltisi il 4 marzo nella chiesa diS. Lorenzo di Sedegliano, ha partecipato unaincredibile marea di persone giunte da ogniparte del mondo, anche dalle terre più lontane,tutte commosse e profondamente addolorateper aver perso un grande leale amico, sempreattivo per dare agli emigrati italiani quanto piùpossibile aiuto e per tenerli, con la sua instan-cabile attività, uniti alla madre Patria.

Messaggi di cordoglio sono giunti numerosis-simi da amici, personalità della politica, persinoda avversari politici. Questo dice la stima el’ammirazione che tutti provavano per questovero italiano scomparso troppo prematuramente.

Alla signora Maria Ancona Zoratto, vedo-va di Bruno, i soci del Fogolâr Furlàn di Ro-ma esprimono le più profonde condoglianze.

***

NELLO VENCHIARUTTI“MANDI DI CÛR”Nello è mancato nella sua Gemona nel me-

se di maggio 2004.Non possiamo scordare l’entusiasmo che

infondeva lasciando la sensazione che la feli-cità è un atteggiamento da sviluppare più cheun idea. Ricordarlo significa riconoscere l’in-telligenza del suo sorriso; un uomo che semina-va calma e benefica tranquillità per coltivare ilbenessere. Una faccia bellissima, buona diremoe, dietro quella, l’affidabilità non indolente.Con queste magnifiche virtù ha meritato e bencondotto ruoli socialmente utili, un “opinionleader” caratteristico nella sua Gemona delFriuli: capitano degli alpini, nella secondaguerra mondiale, comandante dei VV.FF. e pre-sidente della Pro Loco di Gemona, per parecchianni.Faccia popolare, si è visto fotografato ingiornali e televisioni per i motivi più diversi.

Ospitale con gli studenti dell’istituto Inter-nazionale di Comunicazione, simpatico conamici e conoscenti.

Qui, anche a nome del Fogolâr Furlàn diRoma, lo salutiamo con riconoscenza ancheper averci prestato la facciata della sua casa(in accordo con la famiglia, il Comune e lemanifatture friulane di Gemona) per realizza-re il murales nel nostro 50º anno di fondazio-ne.

***

MARIA COLAUTTIIl 7 Aprile 2004 è mancata la signora Maria

Colautti, madre del dottor Gabriele Brenca.Ella era nata a Codroipo il 4 ottobre 1918.

Dalla sua terra ebbe il carattere forte, propriodei friulani, ma, essendo vissuta per anni nelsud, acquistò la tipica bonomia dei meridiona-li, cui si aggiunse poi un influsso del caratteretipico dei romani, poiché per oltre 50 anni vis-se nella capitale, dove, sempre memore dellasua origine, si dedicò con passione all’attività

del Fogolâr Furlàn.Il presidente dr. Degano e i soci la ricorda-

no con viva simpatia, assieme al figlio Ga-briele Brenca, esponente e dirigente sinda-cale, ed a tutti i familiari.

***

EUGENIO CEFISNel maggio ultimo scorso è morto Eugenio

Cefis. Nato a Cividale del Friuli nel 1921; silaureò in Giurisprudenza a Milano, frequentòpoi l’Accademia Militare di Modena e, duran-te la seconda guerra mondiale, fu comandantedi una formazione partigiana in Val D’Ossola.

Dal 1948 affiancò Mattei nella ristruttura-zione dell’AGIP e poi nella creazione e nellosviluppo dell’ENI, di cui divenne presidentenel 1967, nel 1971 fu chiamato alla presiden-za della Montedison.

Nel 1977 si trasferì in Canada e vi prese lacittadinanza. Grande figura di ideatore del-l’impresa pubblica; nel campo della finanza fuuna mente eccezionale, gli riuscì con i soldipubblici a dare la scalata ad una società priva-ta, cosa veramente incredibile nella storia del-la finanza nazionale.

Con lui sparisce l’immagine di un grandeattore della scena italiana degli anni ’70, cuirimarrà legata la sua memoria.

***

Nel ricordo di coloro che ci hanno lasciato,rivolgiamo un pensiero alla signora Clavoramadre del direttore di Friuli nel Mondo, dottorFerruccio Clavora.

A lui e ai suoi familiari le condoglianze delpresidente e dei soci del Fogolâr di Roma.

***

La famiglia dell’on. prof. Danilo Moretti èstata dolorosamente colpita per la scomparsadel genero avvenuta nel febbraio 2004.

I soci del Fogolâr di Roma con il loro presi-dente dr. Degano partecipano al dolore dellafamiglia Moretti.

***

LUIGI MEDDIIl 4 aprile 2004, in seguito ad un arresto car-

diocircolatorio, è deceduto il sindaco diAprilia, Luigi Meddi, a soli 57 anni.

L’immatura e improvvisa scomparsa ha la-sciato in un immenso dolore la moglie signoraRosina e la giovane figlia Sara.

***IDA TAVARISNel gennaio 2004 è deceduta a Polcenigo

(PN) la cantante IDA TAVARIS, che facevaparte del coro del Fogolâr di Roma.

La ricordiamo a quanti ne ammiravano lavoce, anche se confusa tra le tante del coro;con la sua armonia ha allietato tanti simpaticimomenti di relax dei soci del Fogolâr.

La sorella Carmen, che con Ida cantava nel-lo stesso coro, sicuramente sente e piange lamancanza della sua cara. A lei vada l’affettuo-so pensiero di tutti i soci del Fogolâr ed ungrazie di cuore alle due sorelle per le ore sere-ne che hanno loro donato.

***

CAV. BRUNO ZORATTONato a Sedegliano (Udine) il 30 giugno

1946, è improvvisamente scomparso, a Stoc-carda a soli 58 anni, il cav. Bruno Zoratto. Èstato giornalista, segretario del Comitato trico-lore per gli italiani all’estero, Presidente delConsiglio Generale degli Italiani all’estero.

Era un uomo dotato di grandissima umanità,viva intelligenza, profondo amore per la Patria,grande integrità e forza d’animo, amato ed am-mirato sempre dai tanti italiani che vivonosparsi in tutte le parti del mondo, per il bene deiquali ha sempre attivamente operato. Era eglistesso emigrante, costretto ad abbandonare ilsuo natìo Friuli, nei duri anni del dopoguerra,per recarsi in Germania a lavorare a Stoccarda,come semplice operaio della Mercedes.

Lì si diede subito da fare per conoscere isuoi connazionali e metterli in contatto con lamadre patria, anche politicamente con la De-stra, per creare una organizzazione per gli ita-liani residenti all’estero.

Lottò sempre per raggiungere questa meta,attraverso grandi difficoltà, conseguendo, tap-pa dopo tappa, varie conquiste, come la costi-tuzione dei Comites, quella del Cgie, le elezio-ni nei Consolati e quelle europee, collaborandoattivamente, per 30 anni, con l’On. Mirko Tre-maglia, Ministro per gli Italiani nel Mondo.

Dal giugno 2001 faceva parte dello staff delministro Tremaglia.

Nel luglio 2002 un grande riconoscimentogli giungeva dal Quirinale, quando il Presi-dente Carlo Azeglio Ciampi gli conferì il ti-tolo di Grande Ufficiale dell’Ordine dellaStella della Solidarietà.

Zoratto da semplice operaio diventò un va-lido giornalista e fondò anche il mensile “Ol-treconfine” che diresse fin dal 1969 e per cui

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Ricordiamoli

51

Profondo il cordoglio mostrato da tutta la cit-tadinanza per la perdita del suo primo cittadi-no che, seppur da tempo malato, aveva semprecontinuato a lavorare per la sua città, trascu-rando la propria salute. Era amato e stimato datutti, fin da quando nel 1990 fu eletto sindacoper la prima volta.

Il presidente e i soci del Fogolâr di Romaesprimono le loro condoglianze ai familiari edal consiglio comunale di Aprilia.

***

MASSIMO AMATOVivo cordoglio ha suscitato l’immatura

scomparsa dell’editore Massimo Amato, titola-re con la consorte, Mirella Rotti, della ben notasocietà editrice “Quasar” di Roma, che – fratante pregevoli opere letterarie e artistiche –ha pubblicato un volume su “Forum JuliumCarnicum” ora Zuglio in Carnia.

Personaggio serio di alta qualità professio-nale, aveva saputo accattivarsi grande stimagià nell’ambiente editoriale quanto nella no-stra cerchia di amici.

***

GEN DIV. FRANCESCO SELBMANNUomo eccezionale e straordinariamente

affabile, premuroso, di classe, il nostro ge-nerale di divisione Francesco Selbmann conascendenze tedesche, nato a Roma nel 1915,dopo il completamente degli studi si è ar-ruolato nell’Arma di Artiglieria ed ha per-corso una brillante carriera che l’ha portatoa espletare importanti incarichi, sino a esse-re fra i rappresentanti dell’esercito italianoalla NATO e poi allo Stato Maggior e Dife-sa a Roma.

Ciò gli comportava delicati incarichi confrequenti missioni all’estero.

Sposatosi con la cividalese Santina Curato-la, si è fatto lui pure friulano nello spirito, fre-

quentando spesso e volentieri il nostro Fo-golâr. Ha avuto quattro figli, dei quali tre vi-venti, ben avviati nella attività professionale(Anna è prof. di ginnastica; Carlo è medicopsichiatra; Elena laureata in economia e com-mercio).

È deceduto a Roma il 2 febbraio 2004 dopolunga sofferta malattia che non gli impediva diinteressarsi della nostra attività e di stimolarela consorte a intervenire anche in sua assenza.

Uomo probo ed esemplare, tenacementepermeato di valori, di amor patrio e di spicca-to senso civile.

***

PIPPO MASCHIODopo una lunga sofferenza è deceduto a

Majano il 30 marzo 2004 Pippo Maschio, pa-dre del nostro ottimo collaboratore, noto e ap-prezzato scultore Franco Maschio.

Il presidente del Fogolâr di Roma e i sociesprimono le loro sentite condoglianze all’ar-tista per la dolorosa perdita del padre.

***

Il cav. uff. Erminio Lorigiola ha perso nel-l’aprile ultimo scorso la sua amata mamma.

A lui e alla sua famiglia vadano sentite con-doglianze dal presidente del Fogolâr di Romae da tutti i Soci.

***

SIMONE DE VESCOVICon dolore abbiamo appreso la notizia del-

la scomparsa del dr. Simone De Vescovi, giàsegretario generale del Comitato Interministe-riale Prezzi e addetto economico alla Presi-denza della Repubblica.

Persona squisita, di grande cultura, era atti-vissimo nell’associazione triestina, della qua-le è stato presidente del Collegio sindacale edell’AWR (Associazione per lo statuto dei ri-

ASSOCIAZIONE TRA I FRIULANI

RESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

FRIULI NEL MONDO

ROMA

Via Principessa Clotilde 1/A (00196)Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

E-mail: [email protected]

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente onorario: cav. lav. dr. Sir PaulGirolami.

Presidente: cav. Gran Croce, dr. AdrianoDegano.

V. Presidente vicario: cav. Gran Croce,dr. Adalberto Leschiutta.

V. Presidente: ing. Carlo Mattiussi.

V. Presidente: dr. Gian Luigi Pezza.

V. Presidente: cav. ing. Francesco Pittoni

Segretaria: Luciana Camerlo.

Tesoriere: rag. Giuliano Panzardi

Consiglieri: cav. rag. Giuseppe Baruzzini,Mario Fantin, Carlo Gerosa, rag. Giancar-lo Giacomi, dr. Leopoldo Gobbi, dr. RinoMilitti, prof. Mariarosa Santiloni, arch.Alessandro Scaletti, gr. uff. Fabrizio To-mada, avv. Danilo Tonon.

* * *

Collegio Revisori dei Conti: comm. Ro-meo Fattori, presidente; comm. EugenioBraida, Carmen Cargnelutti, dr. EmilioLazzaro, prof. Giancarlo Pesamosca.

Collegio dei Probiviri: co. Corrado Maset-ti-Zannini de Concina, presidente; dr. EnzoAnnichiarico, dr. Angelo Corazza, arch. Ro-dolfo Grasso, Bruno Menis, arch. FrancescaSartogo-Bianchi.

Biblioteca: Mirka Vianello.

Contabilità: Wanda Magoni.

Soci collaboratori: Paola Barberi, AdoBeltramini, Nives Corazza, dr. Antonellade Francesco, Gianna Flury, Enza Jannece-Battistuzzi, Paolo Giacomello, Irma Levan,Carmelo Lo Carmine, Gabriella Manuti,Piera Martinello, Gabriella Munisso, BrunoNardini, Valeria Pellis, Luisa Polano DiTrapani, Vera Padovan, Ersilia Pasotti, Ma-rio Romani, Marella e Cecilia Sandicchi,Gloria Traina Giacomello, Rita Volpato.

CAV. GINO TONUTTI

Il 5 dicembre 2003, in seguito a un ter-ribile incidente accaduto il 7 novembre, èmorto il cav. Gino Tonutti, all’età di 83anni.

È morto all’ospedale di Cesena, doveera stato ricoverato per le gravi ustioni su-bite nell’incidente accadutogli nella sededella sua azienda dove c’è il museo di ca-sali Battiferro di Remanzacco da lui fon-dato.

Era un grande collezionista di auto d’e-poca, fu tra i soci fondatori e primo presi-

dente del club friulano di veicoli d’epoca,istituito nel dicembre 1980.

Era divenuto famoso per l’azienda di fa-miglia, che produce e vende attrezzi agri-coli in tutto il mondo. Sempre attivo, allasua tenera età progettava ancora grandicose per il futuro.

Con lui scompare un grande imprendi-tore e un uomo pieno di vitalità e attivo fi-no agli ultimi suoi giorni.

Simpatico, dinamico, innovativo, distraordinaria capacità e istituzioni, con lesue macchine ha innovato i metodi di la-voro nell’agricoltura.

Irrequieto, incapace di stare fermo, nepensava una in ogni momento, che poi ca-parbiamente sapeva realizzare.

Orzano, 30 maggio 1998.Gino Tonutti a lato del card. EduardGagnon e dell’allora presidentedella Regione Friuli-Venezia Giulia,Giancarlo Cruder, all’inaugurazionedel Museo di Civiltà Contadinae di Veicoli d’Epoca.

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Page 52: ANNO XXVI - GENNAIO/GIUGNO 2004 - N. 1 - Rivista ... fogolar furlan 1-2004.pdf · Bruno Tellia, Piero Villotta, Attilio Vuga. A tutti, auguriamo buon lavoro. Argo IL PROF. MARZIO

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Associazione fra i friulani residenti a Roma - Friuli nel mondoaderente all’UNAR - Unione delle Associazioni Regionali di Roma

Via Principessa Clotilde 1/A (00196) - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

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Poste italiane - Sped. in a.p. D.L. 353/2003, (conv. in L. 27.2.2004, n. 46)art. 1, comma 2 - DCB Udine

In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferroviaper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore.

S TA M P E

Sig.

di Roma

Raffaello Sanzio: La Disputa del SS. Sacramento (1509). Stanza della Segnatura, Palazzo Vaticano.

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