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ANNO XXIII - GENNAIO-GIUGNO 2001 - N. 1 Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY Speciale: S. Luigi Scrosoppi Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - attività - segnalazioni - notizie giovani Testi di: Baruzzini, Cavallini, Camerlo, Disint, Degano, Ferraro, Franciosa, Lene, Lu Tongliu, Mattiussi, Nievo, Panigutti, Pensa, Pezza, Scaini, Zannier

ANNO XXIII - GENNAIO-GIUGNO 2001 - N. 1 UDINE fogolar furlan 1-2001.pdf · Adriano Degano COMITATO DI REDAZIONE Adalberto Leschiutta - Ermes Disint Autorizzazione del Trib. di Roma

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ANNO XXIII - GENNAIO-GIUGNO 2001 - N. 1Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

TASSA RISCOSSA

TAXE PERÇUE

UDINE

ITALY

• Speciale: S. Luigi Scrosoppi

• Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi - attività - segnalazioni - notizie giovani

• Testi di: Baruzzini, Cavallini, Camerlo, Disint, Degano, Ferraro, Franciosa, Lene, Lu Tongliu, Mattiussi, Nievo, Panigutti, Pensa, Pezza, Scaini, Zannier

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In copertina: Danza in onore di S. Luigi Scro-soppi delle Suore indiane della Provvidenzanella sala Nervi (Foto “La Vita Cattolica”).

Rivista dell’Associazione tra i friulani di Roma e del Lazio

Via Principessa Clotilde, 1/ATel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

Iscr. Albo Ass. - Regione Lazio del 47 del 05/08/1999Ass. Cult. Spett. Turismo-Sport e Reg. Friuli-Venezia Giulia

E-mail: [email protected]

C.C. Postale n. 52696002 - Cod. fisc. 80412500581sped. in omaggio

DIRETTOREAdriano Degano

COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta - Ermes Disint

Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

TipografiaArti Grafiche Friulane - Tavagnacco (Ud)

UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

Associato

Il Premi

Se un omp par amôr

ti ha dât dal ben a gratis

no stâ sfuarzati a disobleâti

in qualchi manière;

ringrazie e glorifiche invezit

il Signôr

parceche chest al’è il prèmi

di chel omp

(Mateo, 5.16)

* * *

Se un uomo per amore

ti ha reso del bene gratuitamente,

non studiare di disobbligarti

in qualche modo;

ringrazia e glorifica invece

il Signore,

perché il premio di quell’uomo

è questo.

(Matteo 5,16)

Ogni qualvolta si avvicinala Santa Pasqua il nostropensiero ci riporta a quellontano periodo nel quale lascuola, la chiesa e la famigliarappresentavano i poli entroi quali lo studio, la preghiera,la disciplina e l’obbedienzasi amalgamavano in un in-credibile e scontato rapportodi familiare convivenza.

Oggi, purtroppo, a parte gliscontati e molto costosi re-gali (vedi motorizzazione),le cose non sono più quelleprecedentemente descrittein quanto l’attuale tecnolo-gia, avanzando in modo in-credibile, sta facendo brecciaproprio verso i nostri giovaniriconducendoli in quegli am-bienti notturni e pericolosinei quali certamente la reli-gione non ha proprio nientea che vedere.

Buona Pasqua!Ermes Disint

Auguri

ASSOCIAZIONE TRA I FRIULANI

RESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

FRIULI NEL MONDO

ROMA

Via Principessa Clotilde 1/a(00196)

Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979E-mail: [email protected]

www.fogroma.it

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente onorario: cav. lav. dr. Sir

Paul Girolami.Presidente: cav. Gran Croce, dott.

Adriano Degano.V. Presidente vicario: cav. Gran Cro-

ce, dr. Adalberto Leschiutta.V. Presidente: ing. Carlo Mattiussi.V. Presidente: dr. Gian Luigi Pezza.Segretaria: Luciana Camerlo.Tesoriere: comm. Giorgio De PianteConsiglieri: cav. rag. Giuseppe Ba-

ruzzini, Luca Cosson, cav. Ermes Di-sint, Mario Fantin, dr. Leopoldo Gobbi,dr. Luciano Pascoletti, arch. Alessan-dro Scaletti, comm. Fabrizio Tomada.

* * *

Collegio Revisori dei Conti: comm.Romeo Fattori, presidente; comm. Eu-genio Braida, Riccardo Gubiani, dr.Emilio Lazzaro, Giuliano Panzardi.

Collegio dei Probiviri: co. CorradoMasetti-Zannini de Concina, presidente;Enzo Annichiarico, arch. Rodolfo Gras-so, Francesca Sartogo, Bruno Menis.

Archivio: cav. Luigi Urbani.Biblioteca: Mirka Vianello.Contabilità: Wanda Magoni.

Soci collaboratori: Paola Barberi,Ado Beltramini, Mattia Biasizzo, NivesCorazza, dr. Antonella de Francesco,Gianna Flury, Enza Jannece-Battistuz-zi, Irma Levan, Carmelo Lo Carmine,Gabriella Manuti, Piera Martinecco,Gabriella Munisso, Bruno Nardini, Va-leria Pellis, Luisa Polano Di Trapani,Ersilia Pasotti, Mario Romani, MarellaSandicchi, Cecilia Sandicchi, GloriaTraina-Giacomello, Rita Volpato.

AmaresempreAmo i desideri repressi,

amo i sogni non avverati,

amo i fiori non colti,

amo chi non mi ama,

amo chi mi ha fatto

del male,

amo la natura,

amo il firmamento,

amo il disco solare,

la pallida luna,

gli astri lucenti,

nell’alternarsi dei dì

fino all’ultimo anelito!

Maria Amabile Sut

Come è consuetudine, si sonosvolte a Roma, Latina ed Aprilia legioiose feste di Santa Lucia per i fi-gli dei Soci.

A Roma, nel teatro di S. Teresadel Bambino Gesù in Panfilo, ilCoro “Sot la nape” di Villa Santi-na, magistralmente diretto dal M°Luciano Romano, si è esibito concanti e danze friulane e carniche econ scherzi e giochi divertenti cheil Maestro aveva improvvisatochiamando i bambini festeggiati eparteciparvi da attori.

I ragazzi, i genitori ed i molti socipresenti hanno molto gradito lospettacolo, sottolineato da calorosiapplausi.

È seguita la distribuzione dei do-ni da parte del Vice Presidente dr.Adalberto Leschiutta - che malgra-do i suoi innumerevoli impegni - havoluto sempre essere presente allaFesta di Santa Lucia - e dalla se-gretaria Luciana Camerlo.

* * *

Ad Aprilia la festa si è svolta l’8dicembre, giorno dell’Immacolata,ed a Latina domenica 17 dicembre.Ne diamo resoconto nelle successi-ve pagine dedicate ai due Fogolârsconfratelli.

Santa Lucia nel Lazio

I Danzerini di Villa Santina (foto Fluri).

S. Lucia a Roma (foto Fluri).

Il gruppo “Sot la Nape” di Villa Santina (foto Fluri).

Il timpIl cjâf tal pugnpar strengi pensîrsch’a svolin lontan... lontan dulàche il timp no l’à timpdi cori daûr al passât... dulà che i ricuarsa’ son realtâtstrafonta di siums.

Tu sameis verdadi ains.Su las mons la neif’a tapona las cretasma jù ta valadala gnot ’a è dolcia di fûcs... ridi cjalt di matèzvous ch’a passin sot voustal scûr dal patùs.

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Il presidente di “Friuli nel Mondo”,sen. Mario Toros, intervenuto al dibat-tito della conferenza degli italiani nelmondo (3a nazionale dell’emigrazio-ne), ha messo in risalto i criteri, il ruoloed i metodi di azione perseguiti dal-l’Ente nell’azione di sostegno dellaemigrazione friulana nel mondo.

Alla conferenza è intervenuto ancheil nostro presidente dr. Degano nellasua qualità di presidente internaziona-le dell’UCEMI (Unione-federazionecristiana emigrati italiani nel mondo).

Nel corso dei lavori abbiamo cono-sciuto la giovane giornalista di RAI-In-ternational Daniela Bas, Giorgina Cu-mino Bagno di St. Fé (Argentina), Ste-ven C.Tomasi di St. Barnaby (Canada),il presidente del Fogolâr del Lussem-burgo Patrik Picco, il presidente del-

l’Associazione Handicappati dott.Trie-ste, il consigliere di “Friuli nel Mondo”dr. Dassi e molti altri. La conferenza,promossa dal Ministero degli Affari

Esteri e dal Ministro Dini, svoltasi allaFAO dall’11 al 15 dicembre 2000, è sta-ta inaugurata dal Presidente della Re-pubblica Carlo Azelio Ciampi.

Conferenza degli italiani nel mondo

L’intervento del sen. Toros alla Conferenza degli Italiani nel Mondo.

Gianola presenta la preziosa e gustosa collezione UE.

Il sen. Toros con Degano, Steven, C. Tomasi (Canada), Patrik Picco,pres. Fogolâr del Lussemburgo.

Nella conferenza: Sen. Toros con il dr. Trieste, pres. naz. Handicap-pati, geom. Steven Tomasi, Georgina, pres. Fogolar (foto di GeorginaCumino Magno di St. Fè - Argentina).

Una folta rappresentanza del Fogolâr ha partecipato al-l’affollatissimo ricevimento offerto nella famosa gioielleriaBulgari, di Via Condotti, per celebrare i cent’anni della fami-glia Nonino (14 dicembre 2000).

Protagoni-sta ed anfi-triona è stataGianola No-nino, che haaccolto il jet-set della cittàdi Roma, conaristocratici,artisti, gior-nalisti, im-prenditori.

Un vero

successo e un coro di apprezzamenti per le famose grappeNonino, della collezione UE Cru Monovitigno Picolit, note intutto il mondo. Gli onori sono andati generosi a Gianola, Be-nito, Cristina, Antonella ed Elisabetta, distillatori dal 1897 aPercoto del Friuli.

I cent’anni dei Nonino

Gianola Nonino accoglie gli ospiti da Bulgari.

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Nelle accoglienti sale del Fogolâr Fur-lan di Roma si è svolta l’ormai tradizio-nale mostra collettiva di pittura, scultu-ra e grafica (vernice 23 dic. u.s.). Allaimportante rassegna, giunta felicementealla sua 11ª edizione, ha partecipato, conuna qualificata selezione di opere, unafolta schiera di artisti (oltre 40) operan-ti nella capitale, che fanno parte dellacomunità friulana (o ad essa vicini).

L’organizzazione della manifestazio-ne è stata curata dai pittori friulani Lui-gi Pittin e Piergiorgio Colautti. I due in-signi artisti di caratura internazionale,anch’essi presenti in mostra con alcuneloro opere più recenti hanno dato ulte-riore lustro alla eccezionale rassegna.

Gli artisti partecipanti, tutti meritevo-li di attenzione, alcuni particolarmentedistintisi per la professionalità e la origi-nalità dei loro lavori, hanno dato vita adun percorso espositivo che ha destato lapiena ed entusiastica ammirazione delfolto e qualificato pubblico che ha visi-tato l’esposizione.

Fra le opere esposte hanno riscossomolto plauso ed ammirati consensiquelle dei pittori (li citiamo in ordine al-fabetico per non far torto a nessuno):

Giuliano Bertossi, la cui arte, persona-lissima ed originale, rappresenta la vitanelle sue bellezze naturali e artistiche,nelle sue vicende e nelle sue piccolegioie. Blanda Buzan Botzaris, artistadalla complessa personalità. Fare arte èper lei un fatto di profonda tensione dacui scaturiscono bellissime emozioni.Paolo Cristiano, pittore e poeta, con undrammatico passato di partigiano e de-portato nei campi nazisti, si è dedicatocon successo alla pittura e ha pubblica-to vari libri di poesia. Lina De Martino,pittrice e scenografa, ha collaboratocon numerosi architetti eseguendo leprospettive artistiche di vari monumen-ti. Vincenzo Gigli, pittore e grafico. Nel-le opere grafiche ha acquisito una per-sonalità più cosmica con le sue figureappena accennate, sfumate, velate cheoffrono un legame più intimistico conl’osservatore. Guido La Greca, graficoed incisore, partendo da Udine, a Bolo-gna e a Milano ha vissuto le sue espe-rienze artistiche ed, infine, a Roma haapprofondito le sue conoscenze sotto laguida del maestro G. Baers. GabriellaMunisso, artista poliedrica. Le sue ope-re, eseguite in grafite, rivelano unaspontaneità non influenzata da alcunascuola o accademia. Per cui il disegnorisulta, nella sua immediatezza, nitido epulito. Giustina Prestento, creatrice diperformances con immagini, musica edanza in Italia e all’estero, è un artistaeclettica con all’attivo numerose espo-

sizioni di sue opere pittoriche negli Sta-ti Uniti, Giappone, Francia ed Italia.Giorgio Scazzocchio, architetto, notoper aver eseguito numerosi lavori in va-rie città d’Italia, e per aver collaborato,dopo la seconda guerra mondiale, allaricostruzione della città di Livorno, èanche un validissimo pittore e scultore.

Fra gli scultori, poi, abbiamo in parti-colare notato l’opera di Vincenzo Mi-chele, presente con una pregevole “Te-sta” molto espressiva e realistica; quin-di, la notevole scultura in legno di Bru-no Smocovich, raffigurante una “Mam-ma nera con bambino”, carica di una in-tensità di sentimenti, di una forza inter-na e di una profonda umanità.

Veramente eccezionali, infine, lestraordinarie medaglie, che rasentano lasublimazione dell’arte del rilievo, dei trefra i più importanti medaglisti italiani

presenti alla mostra: Eugenio Driutti,Celestino Giampaoli e Guido Veroi.

Artisti, questi, noti in campo interna-zionale, presenti in tutte le più significa-tive esposizioni della medaglia, vincitoridi numerosissimi premi e autori di pre-stigiosi lavori. Uno per tutti: Veroi èl’autore della copia del Marc’Aureliodel Campidoglio!

Inoltre, questi straordinari artisti, so-no anche benemeriti del Fogolâr Furlandi Roma per il quale hanno realizzatodiverse medaglie.

Con questa eccezionale partecipazio-ne di maestri nei vari campi dell’arte, cen’è a sufficienza, dunque, per affermareche la mostra del Fogolâr Furlàn di Ro-ma si colloca degnamente fra le più pre-stigiose rassegne di arte contemporaneadella capitale.

Sergio Lene

Eccezionale rassegna d’arte contemporaneadi maestri friulani residenti a Roma

L’inaugurazione della “Collettiva artisti friulani di Roma” (foto Fluri).

Capodanno in TunisiaUn folto gruppo di soci ha partecipato al viaggio in Tunisia organizzato in occasione

delle feste di fine e di inizio anno.Naturalmente non si è pensato solo al cenone e veglione di Capodanno ma molto an-

che alla cultura.Si sono, infatti, visitate Tunisi ed il suo bel Museo del Bardo, Cartagine dalle impo-

nenti rovine romane, Kairouan, città santa dell’Islam, Sidi Bou Said, la città bianca e blu,Hammamet, Sousse ed altro.

Un bel Paese la Tunisia dove si sente il fascino dell’Islam ma... anche quello di Roma.

A Cartagine (foto Camerlo).

vi è stata anche la distribuzione di ric-chi doni, quali CD, agende e calendaridelle Assicurazioni generali, dellaCRUP di Udine e Pordenone e dellaBanca Popolare di Cividale, nonchéquelli offerti da: M. Autmann, P. Bar-beri, L. Buttari, C. Cargnelutti, A. Ca-setta, R. Chirra, N. Corazza, R. Cotter-li, R. Croppo, A. Degano, R. Filippi,Fogolâr di Roma, C. e A. Gerosa, A.Griffa Zanelli, N. Meroi “Tempio diVenere”, R. e M. Moro, M. e G. Paglia,L. Piccoli, E. Scaini, M.C. Torrisi, Va-lentina al Campidoglio.

* * *

In seguito ai risultati delle votazioni,risultano eletti:

Consiglieri: A. Degano, D. Camerlo,A. Leschiutta, G. Pezza, G. Baruzzini,C. Mattiussi, C. Gerosa (ha rinuncia-to), F. Pittoni, G. De Piante, L. Gobbi,L. Cosson, L. Pascoletti, D. Tonon (harinunciato), A. Scaletti, F. Tomada, M.Fantin, E. Disint.

Revisori dei Conti: E. Braida, R. Fat-tori, R. Gubiani, E. Lazzaro, G. Pan-zardi.

Probi-Viri: E. Annicchiarico, R.Grasso, C. Masetti De Concina, B. Me-nis, F. Sartogo.

* * *

Lunedì 10 gennaio, con la partecipa-zione del sen. Mario Toros – che haavuto calorose espressioni di elogioper l’attività del Fogolâr e del suo Pre-sidente Degano – sulla base dei risul-tati dello scrutinio proclamati dallacommissione elettorale, sono state rin-novate le cariche sociali.

All’unanimità e con un caloroso rin-graziamento per il generoso sostegnodato al Fogolâr, è stato rieletto “presi-dente onorario” il Cav. del Lavoro SirPaul Girolami.

I Consiglieri quindi – vincendo le ri-luttanze del dr. Adriano Degano – lohanno riconfermato alla guida del Fo-golâr insieme al Vice Presidente Vica-rio dr. Adalberto Leschiutta (rieletto)ed ai Vice Presidenti dr. Gianluigi Pez-za e ing. Carlo Mattiussi.

Riconfermati nella carica di Teso-riere il comm. Giorgio De Piante e disegretario la signora Domenica Ca-merlo.

Il Comitato Esecutivo è compostodal Presidente, dai 3 Vice Presidenti,Carlo Gerosa e Mariarosa Santilonidal cons. Giuseppe Baruzzini oltre alSegretario ed al Tesoriere.

Sono stati inoltre confermati nellecariche di Presidente del Collegio Re-visori dei Conti e del Collegio dei Pro-bi-Viri rispettivamente il comm. Ro-meo Fattori ed il c.te Corrado MasettiDe Concina.

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Affollatissima e vivace, l’Assembleaannuale del Fogolâr Furlan di Roma,domenica 21 gennaio 2001, allietatada musica e doni.

Fra gli intervenuti, a portare il calo-roso saluto augurale dopo quello delPresidente Degano, l’Assessore al Co-mune di Roma, dr. Amedeo Piva (unfriulano DOC di Porcia). Anna Mar-con, Assessore alla cultura, sport, com-mercio e turismo della II Circoscrizio-ne di Roma, i Presidenti dei Fogolâr diLatina e di Aprilia, comm. Ettore Scai-ni e cav. Romano Cotterli.

Dopo la lettura dei bilanci da partedel Tesoriere comm. Giorgio De Pian-te, il Presidente del Collegio Sindacale,comm. Romeo Fattori, ha invitato i so-ci ad approvarli per l’accertata regola-rità delle partite contabili.

Ha avuto luogo, quindi, la votazionea scrutinio segreto dei nuovi Organisociali secondo le candidature propo-ste dalla Commissione Elettorale, for-mata da dr. A. Leschiutta, dr. G. Pezza,ing. C. Mattiussi, cons. C. Gerosa e cav.G. Baruzzini.

Nell’incontro conviviale, negli ele-ganti saloni dell’Hotel Parco Tirrenio,

Il Fogolâr del 2001

L’assessore Amedeo Piva con il dr. G.L. Pezza (foto Fluri). Il vice-presidente Leschiutta consegna il primo premio al dr. Fran-cesco Sanzi (foto Fluri).

All’assemblea die soci (foto Fluri).

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L’arcivescovo mons. Pietro Brollo halasciato la Diocesi di Feltre-Belluno fa-cendo solenne ingresso - domenica 7gennaio - per la presa di possesso, nellaCattedrale di S. Maria Assunta, dell’Ar-cidiocesi di Udine.

È stato calorosamente salutato da tut-te le Autorità e, soprattutto, dalla gentedel Friuli, che già lo conosceva come ar-ciprete di Gemona e, quindi, Vescovoausiliare del predecessore mons. Alfre-do Battisti, l’arcivescovo della ricostru-zione dopo il terremoto.

L’arcivescovo Brollo ha ricevuto so-lennemente nella festa dei SS. Pietro ePaolo, il “sacro palio”, simbolo dellapotestà apostolica, che il Santo Padreconferisce agli Arcivescovi metropoli-ti, facendolo prelevare dall’urna con-servata presso la tomba dell’Apostolo.

Il palio è una piccola stola di foggiagreca con piccole croci bianche e nere,realizzato con la lana delle pecore bene-dette dal Santo Padre nella festa di S.Agnese.

Si sono poi succeduti gli autorevoli in-terventi di mr. Peter Schatzer - Direttoreper le Relazioni Esterne dell’Organizza-zione Mondiale per le Migrazioni di Gi-nevra, che ha enumerato le cifre del fe-nomeno europeo dell’immigrazione, diAnna Liria Franch, Delegato per l’Italiadell’Alto Commissariato delle NazioniUnite e del dott. Maurizio Sacconi, Di-rettore dell’Ufficio Internazionale delLavoro, che ha illustrato le fasi dell’im-pegno dell’Italia per i programmi di in-vestimento nei paesi di origine degli im-migrati, per cercare di creare alla fontedel problema, le basi di un miglioramen-to delle condizioni di vita.

È seguito, quindi l’intervento di mons.Guerino Di Tora, Direttore della CaritasDiocesana di Roma, che ha illustrato, alfolto e attento uditorio, il disagio di chi èfuggito dalla miseria e non trova poi,giunto in Italia, il benessere che avevasognato, e quindi vive senza una casa,emarginato, senza lavoro e quando lo

trova è spesso precario e certa-mente in nero.

I dibattiti del convegno si sonoconclusi con l’intervento del min.Giannicola Sinisi - Consigliere delPresidente del Consiglio per ilCoordinamento delle PoliticheMigratorie, che ha illustrato aipartecipanti, la politica del Gover-no Italiano che intende non chiu-dere le frontiere all’immigrazione,

ma invece controllarne i flussi di ingressoper assicurarsi che gli immigrati abbianoun lavoro ufficiale, che paghino le tasse eche assicurino il reintegro di quelle caren-ze di manodopera lamentate dall’indu-stria specialmente in Emilia e nel Nord-Est.

Tutelare quindi gli immigrati che lavo-rano in modo onesto, bloccare gli ingres-si illegali provvedendo all’espulsione deiclandestini e degli immigrati condannatidai nostri tribunali. Ha anche partecipa-to al dibattito l’Ambasciatore della Tuni-sia, S.E. Azouz Ennifar, che ha fatto ilpunto sull’applicazione degli accordi Ita-lo-Tunisini per la regolamentazione delflusso immigratorio.

I numerosi e qualificati partecipanti alconvegno, Ambasciatori accreditati aRoma e Funzionari dei Consolati d’Ita-lia, hanno alla fine applaudito gli autore-voli oratori per la rilevanza e l’interessedegli argomenti trattati.

Carlo Mattiussi

Nella Sede dei Patriarchi

L’arcivescovo di Udine con il sacro palio impostogli dal S. Padre (festa di S. Pietro,29.6.2001) (foto Osservatore Romano).

Il Ministero degli Affari Esteriin collaborazione con l’Organiz-zazione Internazionale per le Mi-grazioni, l’Organizzazione Inter-nazionale del Lavoro e l’AltoCommissariato per le NazioniUnite per Rifugiati e l’IstitutoDiplomatico “Mario Toscano” -diretto dal friulano Min. FrancoMistretta - hanno promosso nellaprestigiosa sede di Villa Madama- una Tavola Rotonda sul tema “FlussiMigratori nel Mediterraneo, sfide e pro-spettive”.

Il saluto ai Ministri, ai Rappresentantidel Corpo Diplomatico e alle Autoritàpresenti ai lavori, è stato rivolto da S.E.il Min. Franco Mistretta, che in qualità di“padrone di casa” quale Direttore dell’I-stituto Diplomatico “Mario Toscano” haaperto i lavori.

Ha preso quindi la parola il primo rela-tore, S.E. il Min. Carlo Marsili - DirettoreGenerale per gli Italiani all’estero e per lePolitiche Migratorie, del Ministero degliAffari Esteri - che nel suo intervento haposto in evidenza come l’emigrazione nonsia frutto della scelta di uno singolo ma in-vece “l’espressione di uno squilibrio socia-le, economico e culturale tra i paesi delMediterraneo”. L’emigrazione è quindi ilrisultato di una legge economica secondola quale - “se le ricchezze non vanno ver-so l’uomo, sarà l’uomo ad andare verso lericchezze”.

ROMA 31 GENNAIO 2001

Convegno su“Flussi Migratorinel Mediterraneo:

sfide e prospettive”

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“Aveva già completato il corso distudi in giurisprudenza e aveva attua-to importanti esperienze organizzati-ve nella stampa universitaria dei guf(per la quale aveva creato “Via Con-solare’, ‘Spettacolo’ e ‘Pattuglia’,giornali di riferimento giovanile a ca-rattere nazionale), quando - sull’ondadi un tradizionale volontarismo ro-magnolo - egli aveva chiesto l’antici-pazione dell’arruolamento militare. Aseguito dei corsi preparatori seguiti aRoma e a Pesaro, aveva svolto a Na-poli il servizio di prima nomina qualesottotenente di artiglieria di Corpod’Armata e, dopo una respinta do-manda per il fronte russo, era stato de-stinato all’Armata d’occupazione del-la Grecia: destinazione da lui accoltacon il naturale entusiasmo di uno spi-rito imbevuto di studi classici.

La lunga residenza nelle località diGiannina e di Prevesa nell’Epiro, co-sì come la guida di autocolonne mili-

tari ad Atene gli avevano consentitocontatti rivelatori con coetanei greci;le loro osservazioni dialettiche comela contemporanea rivelazione dell’i-nimmaginabile stato di imprepara-zione delle nostre Forze armate loavevano condotto ad una revisione

del fideistico assenso da lui prestatoalla formazione giovanile fascista.Gli avvenimenti del luglio e del set-tembre 1943 lo avevano quindi trova-to pronto ad una revisione, seppur la-cerante, di pieno distacco dalla passa-ta esperienza di illusioni e disposto apersonali riallineamenti radicali”.

Questa prefazione, scritta da Ar-mando Ravaglioli, è stato il “leit mo-tiv” dell’incontro organizzato dallaFamiglia Romagnola di Roma (2febbraio 2001) per presentare il libro“Continuammo a dire di no”.

Ne hanno parlato il dr. VittorioEmiliani, consigliere della RAI e giàdirettore de “Il Messaggero” di Ro-ma; G. Ludovico Masetti Zannini,vice presidente della Società di Stu-di romagnoli; Enrico Pezza profes-sore emerito dell’Università di Bo-logna e il nostro presidente AdrianoDegano.

“Continuammo a dire no”

Armando Ravaglioli

Al Carnevaledi Aprilia

Come ogni anno, il Fogolârdi Roma ha voluto essere pre-sente ad Aprilia il 25 febbraio,ultima domenica di Carnevale,per assistere alla sfilata deicarri allegorici, fra i quali sem-pre primeggiano quelli allesti-ti, con grande fantasia e peri-zia, dagli amici del Fogolâr.

Nella mattinata, la pioggia ela nebbia hanno accompagna-to i nostri Soci nella visita allaCittà di Castelgandolfo, masenza occultarne le sue bellez-ze, tra le quali il superbo com-plesso del Palazzo Papale, laberniniana chiesa di S.Tomma-so ed il panorama del suo lago.

Al variatissimo menù delpranzo all’agriturismo “Pane evino” si sono aggiunti i “cro-stoli” offerti e portati perso-nalmente da Romano Cotterli,attivissimo presidente del Fo-golâr di Aprilia.

“Case a Moimacco”Il nostro presidente Adriano Degano ha offerto al Museo “Guido Tavagnac-

co” di Moimacco (Udine) un bellissimo quadro ad olio donatogli dallo stesso pit-tore negli anni quaranta.

L’opera è stata consegnata da Gianna Caporale, figlia di Rita Degano Capora-le, in memoria della quale è stato fatto l’importante dono al museo.

Alla cerimonia, oltre al Sindaco Saulle Caporale, era intervenuto anche l’arci-vescovo mons. Diego Causero, Nunzio in Siria, e la signora Liliana Toner vedo-va del pittore prof. Guido Tavagnacco.

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Ho scoperto per caso Deana Dega-no ricevendo un invito della galleria diVia Soldati. Non mi è parente né la co-noscevo. Ovviamente il cognome at-trasse la mia attenzione e andai a ve-dere la mostra. Una sorpresa sia perl’autrice giovane e bella mammina, siaper le opere: acquerelli delicati; poeti-ci, chiacchierini. Un colloquio delizio-so dello spettatore fatto coi fiori, pic-cole cose, oggetti guardati con occhiosocchiuso, quasi nel sogno, per capirnebellezza di forme e armonia di colori,in una atmosfera morbida e rarefatta.

Presentavano la mostra (9-19 dicem-bre 2000) in termini assai lusinghieriLivia Ravallese e Gennaro Coviello. È

una nata da genitori friulani ad Anco-na ed è operante a Roma dal 1987.Ama l’acquerello, una tecnica di colo-ri stemperati nell’acqua, che sembrafacile, ma non lo è. Basta troppa o po-ca acqua, basta uno sbavo e tutto sispappola, si frastaglia, si rovina. Oc-corre abilità, attenzione, gioco delicatodi pennelli, talvolta di punta di pennel-lo. Ma soprattutto occorre sensibilitàcoloristica a dar vita al disegno lievedegli oggetti e delle cose guardate conparticolare sensibilità.

Tutto ciò lo abbiamo ritrovato inDeana anche nella bella esposizione disue opere al Fogolâr, ove ha accettatodi venire, con una sua personale pre-sentata dal 12 al 24 marzo.

Anche il dr. Ferdinando Anselmetti,noto ed acuto critico della Marsilio,editrice di Venezia, intervenendo all’i-

naugurazione ha espresso, senza mezzitermini, un giudizio incondizionata-mente favorevole, analizzando gliaspetti più significativi del mezzoespressivo usato, l’acquerello, e degli ef-fetti di grande espressività che l’artistaha saputo dare, presentando opere gra-ficamente e formalmente ben leggibiliconiugando con acuta bravura bellezzaformale e temperamento moderno.

Convinto anche l’apprezzamentoespresso dal prof. on. Martino Scova-cricchi, che è anche artista.

Una mostra di qualità che ha con-quistato l’ammirazione di visitatori edanche il giudizio di quelli più esigenti.

All’inaugurazione, fra le tante per-sonalità, artisti e poeti, anche il prof.Ardito Desio, lo scienziato che in apri-le compirà 104 anni.

A.D.

Incanto e poesia in Deana

Il dr. Anselmetti presenta la mostra di Deana. Fra gli artisti presenti il prof. Ardito Desio (fo-to Fluri).

Deana Degano con l’on. Scovacricchi.

La poesia di GuidaUna simpatica serata è stata dedicata alla raccolta di poesie di Licia Gui-

da, sabato 31 marzo nella sala dell’Arce Capitolina della Biblioteca del-l’Ordine francescano che cura l’Ara Coeli.

Ne ha parlato, con acuto senso critico, l’avv. Massimo Ferraro mentre ilgiornalista Sergio Lene, coadiuvato Roberta Sollazzo, ha voluto leggere al-cuni testi poetici inserendoli in un contesto teatrale che si rifà ai temi ed al-l’arguzia della vita napoletana.

Moltissimi i nostri soci che si sono vivamente felicitati con la poetessa,socia ed assidua frequentatrice dei nostri incontri di “Fradae e Culture”.

“SenzaTitolo”

Q uant che mi svej le matineo sint une vôs che plan plan

mi dis dal cûrsta’ content, tu ses un furlan.

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Un magistrale intervento dello scrit-tore Stanislao Nievo ha messo in lucela forza narrativa di un libro, scritto so-prattutto con il cuore. Si tratta del vo-lume-diario di Gian Alberto Tomini,un emigrato di S. Lorenzo di Sedeglia-no, nel cuore dell’Africa, il Ruwanda,ove le tragiche vicende di guerra e dilotte tribali hanno fatto perdere alprotagonista i frutti di tanti anni di la-voro e di imprenditoria industriale.

Il volume, coordinato e rielaboratodallo scrittore ed amico Alberto Picot-ti, ha pagine toccanti di vita vissuta.Pagine ricche di pathos nel descriverefatti, avventure, tragedie, imprese delgiovane pioniere Tomini che, oltre alle

iniziative imprenditoriali nel campodella meccanizzazione, trovava mododi realizzare scuole ed acquedotti perle misere popolazioni, dedicandole -con il sostegno dello stesso Picotti e dinumerosi Fogolârs (tra i quali il no-stro) a personaggi del Friuli come Ot-tavio Valerio, p. Davide Turoldo, Re-nato Appi, Eduino Zucchet ed altri.

I numerosi partecipanti hanno po-tuto godere la bellezza formale deitesti e soprattutto lo spirito umanisti-co che li permea, grazie ad un raccon-to che senza indulgere sa narrare lastraordinaria storia del protagonistaTomini.

La manifestazione (21 marzo 2001)

era stata introdotta dal Direttore delleAssicurazioni generali, dr. ArmandoZimolo, e dal nostro presidente, che siè soffermato a presentare le figuredei due protagonisti della serata To-mini e Nievo, non tralasciando il de-terminante e qualitativo apporto let-terario-estetico dello scrittore Alber-to Picotti, che ha efficacemente con-tribuito alla piacevole limpidezza nar-rativa del testo.

Una forte emozione nell’attentouditorio è stata creata dall’intensa emelodiosa voce dell’attrice udinesePaola Bacchett, che ha fatto gustare labellezza delle pagine e l’incisività coin-volgente di tanti fatti drammatici.

...È un volume pieno di fatti, costumi, ri-lievi, semplici descrizioni, allegri interventi, segre-ti pratici e piccoli della grande Africa, in un col-loquio lieve e denso con se stesso e con i lettoriche è la grazia maggiore di quest’opera scritta...

...allo stesso tempo, questo è un volume distoria, etnografia e cronaca congolese... ma so-prattutto è un canto d’amore per l’Africa del la-voro europeo di vari decenni, fino alla tragediaultima del Rwanda...

...È la vicenda di una vita che ne intrecciatante altre per un momento, con un’umanità spic-ciola e curiosa, mai banale, sempre umile, comedovrebbe essere scritto un libro...

...Avventure e disavventure, pagina perpagina, ci aprono la vita di un’imprenditore e del-

la sua famiglia sull’Equatore africano, le milletrappole psicologiche dell’incontro di razze di-verse, devianze e atrocità, diritti e osservanze et-niche, calcio e leopardi, genocidi e mattanze, ladrie formiche rosse...

...eventi, tensioni, bambini, drammi, lacri-me, un libro di oggi dove i confini sono nel cuoree nell’odio più che aldilà del cielo dove siamo na-ti... un fiume di emozioni e di immediatezza nar-rativa... uno squarcio della vita di ogni uomoviaggiatore per lavoro...

...Un’Africa che ha fatto ammalare il cuo-re di tanti... Questa malattia è chiamata in Italia“Mal d’Africa”, malattia di grande dolcezza estrazio, con cui si può vivere fino a tarda età, madi cui non si può guarire.

Stanislao Nievo

Quell’alba sul Lago Kivu

Gian Alberto Tomini con Zimolo, Nievo e P. Bacchetti (foto Fluri). Ardito Desio fra gli ascoltatori commossi (foto Fluri).

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Il Presidente della Repubblica CarloAzelio Ciampi, accogliendo la richie-sta del sen. Mario Toros presidente diFriuli nel Mondo e del nostro presi-dente Degano, ha ricevuto in udienzaparticolare il prof. Ardito Desio in oc-casione del suo 104° genetliaco (18aprile 2001), assieme ad alcuni espo-

nenti della Regione Friuli-VeneziaGiulia e del Consiglio Direttivo delFogolâr, grazie alle premure del Segre-tario Particolare dr. Gaetano Gifuni,con l’intermediazione del nostro con-sigliere dr. Fabrizio Tomada.

All’udienza hanno partecipato ilPresidente della Regione dr. RobertoAntonione, il presidente della Provin-cia Lorenzo Mestroni, il presidente delConsiglio Provinciale avv. GiovanniPelizzo, il Sindaco di Palmanova Alci-de Muradore con il giornalista SilvioBertossi, il dr. Luigi Papais, il linceo

Bruno Martinis, i nostri consiglieri edalcuni funzionari della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Al prof. Ardito Desio, accompagna-to dalla figlia Emanuela, il PresidenteCiampi ha offerto una medaglia d’orodella Presidenza dopo averlo definito“un po’ il simbolo del Novecento” (an-zi “di più dell’intero secolo”, grazie al-la sua longevità) ed anche “la sintesi diquello che Leonardo da Vinci disegnòcome l’“Uomo vitruviano” e che l’Ita-lia significativamente ha scelto comeeffigie delle sue monete in euro”.

Desio è un simbolo, ha spiegatoCiampi, per aver impersonato le vicen-de più appassionanti del secolo scorsoe per averne vissuto con spirito positi-vo anche le grandi tragedie. Il presi-dente della Repubblica ha ricordatoche Desio ha partecipato alla primaguerra mondiale e ha conosciuto laprigionia; che ha interpretato l’ansia diconoscenza del Novecento con l’atti-vità di esploratore e di scienziato, an-dando alla scoperta “non solo di vettee deserti” ma anche del sapere umano.Quindi, in un modo che non ha eguali,“che è indubbiamente unico, ha cono-sciuto e ha ampliato le frontiere dellanatura e del pensiero. Pertanto - hasottolineato - la longevità non è l’uni-ca cosa di cui ci compiacciamo: dellasua unica e grande esperienza, gli sia-mo grati perché ne ha fatto dono a noitutti. Grazie, professore” (ANSA).

Nel 104° compleannoonorato

Ardito Desioin Quirinale

Ardito Desiogeologo, geografo, esploratore

Nato a Palmanova, in provincia di Udine, il 18 aprile 1897, è statoprofessore, geologo, esploratore dell’intero mondo. Desio ha percor-so una carriera lunga oltre settanta anni. Una carriera iniziata comedocente al Politecnico di Milano nei primi anni ’20 e continuata comeesploratore, alpinista, cartografo, organizzatore di spedizioni. È statoun suo merito organizzare la spedizione italiana che ci portò, il 31 lu-glio 1954 primi fra tutti, con Lacedelli e Compagnoni, alla conquistadella seconda vetta del mondo per altezza, il K2. Recentemente Ardi-to Desio ha festeggiato i 104 anni, ancora in perfetta forma nono-stante un secolo di vita speso generosamente nei luoghi più affasci-nanti e difficili della terra. Questo sito è a lui dedicato. È nostra inten-zione porre in rete un poco della filosofia, del materiale e delle espe-rienze di uno dei nostri grandi.

Il Presidente Ciampi con il Presidente della Regione ed i presidentidi Friuli nel Mondo e del Fogolâr.

Quirinale - Il sen. Toros porta il saluto del Friuli.

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All’inizio dell’udienza ilsen. Mario Toros così ha sa-lutato il Presidente Ciampi:«Signor Presidente,

l’Ente Friuli nel Mondoed il Fogolâr Furlan di Ro-ma Le sono profondamen-te grati per aver benevol-mente concesso questa ec-cezionale udienza aprendole storiche sale del Quirina-le ad un accademico cheonora non solo la terra na-tale ma tutti gli Italiani cheElla ben rappresenta.

La Sua sensibilità, infat-ti, onora non solo il docen-te, lo scienziato, l’avventu-roso esploratore che ha guidato laconquista leggendaria del K2, ArditoDesio, ma anche la Regione Friuli-Venezia Giulia qui presente con i suoimassimi vertici istituzionali, assiemealla Provincia di Udine, al Comune diPalmanova, ai rappresentanti dell’in-signe Accademia dei Lincei e del Fo-golâr romano.

La nostra Regione Friuli-VeneziaGiulia - che prossimamente ricorderài 25 anni dal tragico terremoto delmaggio 1976 - è una delle terre più se-gnate dalla diaspora emigratoria dellasua Gente, che oggi costituisce un me-raviglioso e più grande Friuli che ope-ra in stretta sintonia con l’Italia chevive nel mondo e che Ella, Signor Pre-sidente, ha avuto più volte modo di in-contrare.

L’Ente che ho l’onore di rappresen-tare è consapevole della grande re-sponsabilità verso il Friuli e verso laPatria, di tener collegate e operative le183 associazioni che sanno tener vivenon solo le radici della terra natale,bensì soprattutto il patrimonio di cul-tura, di tradizioni, di valori e di opero-sità che ha sempre contraddistinto inostri emigranti.

Ardito Desio, che ha speso molti deisuoi 104 anni alla guida del Fogolârfurlan di Milano, è buon testimone delruolo e della vitalità operativa dellenostre Associazioni liberamente costi-tuite. Fra di esse, assai importante èstato, per oltre cinquant’anni, il ruolodel Fogolâr di Roma attivo e qualifica-to portavoce di friulanità nella compo-sita società della capitale.

È un ruolo importante svolto nellascia dei grandi padri fondatori: il lin-ceo prof. Pier Silverio Leicht, il sen. Ti-ziano Tessitori, l’avv. Danilo Sartogo.

Oggi il Fogolâr, guidato da oltre 25 an-ni dal dr. Adriano Degano, intendeporre in atto, con il sostegno della Re-

gione Friuli-Venezia Giu-lia, Regione Lazio e di al-tre istituzioni, una grandemostra che lasci una validatestimonianza di quantol’intera comunità friulanaha saputo realizzare a Ro-ma in ogni campo dellascienza, delle arti e delleprofessioni.

È un’iniziativa di grandeimpegno e vasto respiro,per la quale oso sin d’orainvocare la concessionedell’ambito Suo Alto Pa-tronato.

Sarà un altro segno dellaSua grande attenzione e del-

la Sua eccezionale ed apprezzata capa-cità di essere il Presidente degli Italiani.

Grazie, Signor Presidente.

Desio, simbolo del Friuli nel Mondo

“Una Regione in pieno sviluppo”

Ha quindi preso la parola il Presidente della Regione, dr. Roberto Antonioneringraziando il Presidente Ciampi per l’eccezionale incontro, inteso a festeggia-re non solo un personaggio mito del Friuli ma della Nazione intera. Ha poi ri-cordato alcune iniziative che la regione va sviluppando invitando il Presidente avisitarla per un maggior contatto con la nostra realtà sociale.

* * *

Nel pomeriggio dello stesso 18 aprile ha avuto luogo una manifestazione pro-mossa dalla Società Geografica Italiana, con la compartecipazione del nostroFogolâr.

Sono intervenuti, mettendo in risalto l’attività scientifica del prof. Desio, il presi-dente prof. Franco Salvadori, il presidente generale del Club Alpino Gabriele Bian-chi, il vice presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia Paolo Ciani. Quindi iproff. Claudio Smiraglia e Guglielmino Diolaiuti hanno presentato il volume“Scienza e avventura” sugli scritti di Ardito Desio. Coordinava l’on. Coveri.

L’assessore allo Sport della Regione Friuli-Venezia Giulia, Maurizio Salvador,ha offerto al prof. Desio il giubbetto e la cravatta delle Universiadi internazio-nali degli sport invernali, che si terranno a Tarvisio nel 2003. Una litografia diMolinaro è stata offerta dal Fogolâr con la seguente dedica:

“Al socio onorarioprof. Ardito DESIO

scienziato, scalatore, ricercatorebenemerito del Friuli

onore della gente italicacon l’affettuoso grato augurio

dei friulani di Roma.

Roma, 18.4.2001”

Il Presidente Ciampi consegna a Desio la medaglia d’oro.

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Ardito Desio. Un mito vivente!Un uomo nel cui nome era già

scritto e predestinato il suo destino.Mai, come nel suo caso, infatti, unnome è stato più appropriato.

L’ardito, l’indomito, il coraggioso,il testardo, il vittorioso: colui chedonò all’Italia ed alla gente friulanal’incommensurabile gioia del grandefiglio che ha fatto onore alla madrepatria con una straordinaria, memo-rabile, eccezionale impresa: la con-quista del K2!

È ancora viva l’emozione che tuttinoi provammo in quei lontani giorniin cui il “nostro” compì quella famo-sa scalata, con la sua équipe di pro-vetti e valorosi alpinisti, il cui ricordoci dà ancora dei brividi.

Ed oggi abbiamo rivissuto queisentimenti, quelle sensazioni, quelleatmosfere di grande giubilo nel fe-steggiare un’altra eccezionale impre-sa di Ardito Desio: la conquista delsuo 104 compleanno, raggiunto inpiena vigoria d’animo, lucidità dimente, serenità di spirito. Tutte doti,queste, che gli hanno permesso di

raggiungere questo traguardo con lostesso indomito carattere che gli per-mise, contro ogni avversità, di vince-re tutte le altre battaglie della sualunga vita.

Per degnamente festeggiare que-

sto memorabile giorno, il “Fogo-lâr Furlan” di Roma, che lo ascri-ve fra i suoi soci benemeriti, gli hatributato un doveroso, calorosoomaggio.

Sergio Lene

Ancora una “conquista” per Ardito Desio:compiuti 104 anni di vita!

Quirinale - I rappresentanti del Friuli ed il Consiglio del Fogolâr con Ardito Desio.

Il ventennale dei veneti

L’Associazione Veneti nel Lazio, presieduta da Angelo Marinello, ha ce-lebrato il 22 maggio, alla grande, il 20° di fondazione con una manifestazio-ne affollatissima nella prestigiosa Sala Lancisi del Santo Spirito in Sassia.

Il presidente della Regione Veneto, on. Giancarlo Galan, ha riconosciuto,nel suo convinto intervento, il valore che hanno le associazioni regionali aldi fuori del territorio come ambasciatrici della terra d’origine.

Lo ha sottolineato anche l’Assessore alla cultura della Regione Lazio e,quindi, per l’UNAR il presidente del Fogolâr Degano che ha ricordato il so-stegno offerto per la nascita dell’associazione consorella, che è stata presie-duta dallo scrittore dr. Alvise Zorzi e poi dal prof. Enrico Locatelli e dal dr.Paolo Scandaletti.

Arte, musica classica e folkloristica, bande e cori hanno vivacizzato l’in-contro conclusosi con un rinfresco ove hanno trionfato i prodotti tipici ed ivini del Veneto.

Domenica 7 aprile il Fogolâr ha pro-posto una gita a Sant’Oreste, per visi-tare la bella cittadina laziale ai piedidel Monte Soratte e per celebrare in-sieme la festività delle “Palme” in unambiente che si può definire di “sug-gestione pasquale”.

Le adesioni sono state moltissimetanto da non poter accontentare tutti.

Per organizzare al meglio la giorna-ta, il Fogolâr si è rivolto al Comune edall’Assessorato al Turismo di Sant’O-reste, trovando, in particolare nellepersone del Sindaco Mario Segoni edell’Assessore Caccia, disponibilità,cortesia, affabilità e competenza dav-vero non comuni.

Il Sindaco, infatti, malgrado suoiparticolari impegni personali, non havoluto mancare l’incontro con il Fo-golâr e l’Assessore Caccia, assieme aduna esperta guida, ci ha accompagnatonella visita della città, dei suoi palazzi,facendoci conoscere le vicende stori-che e mostrandoci le bellezze dei suoipanorami.

Ha organizzato anche un servizio“navetta” con auto per accompagnarequante più persone possibile in vettaal Monte Soratte (dove il pullman nonpuò arrivare) e ciò malgrado la pioggiae la nebbia sopraggiunte.

Una giornata davvero bella che ci hadonato momenti suggestivi, di interes-se culturale ed il piacere di conosceretante valide e gentili persone.

Non è mancato un pranzo davveroeccellente al quale ha partecipato an-che l’Assessore Caccia.

Abbiamo promesso di tornare.

A Sant’Oreste

Nel “cantico dei cantici” la donna dichiara:il mio amato è mio e io sono sua...io sono del mio amato ed il mio amato è mio...forte come la morte è amore.

Gli altri navighino pure in meri remoti per cercare avventure enuovi mondi, noi abbiamo già la nostra patria e siamo noi due,quando al mattino iniziamo una nuova giornata.

Rodolfo Gagliardi

Il guidoncino del Fogolâr all’Assessore al Turismo di S. Oreste (foto Vianello).

A Sant’Oreste (foto Vianello).

Festa dei SardiIl “Gremio dei Sardi” e altre as-

sociazioni sarde a Roma, hannoorganizzato dal 27 al 29 aprile2001, una giornata straordinaria“Sa die de sa Sardigna - Festa delpopolo sardo” con una serie dispettacoli, proiezioni, musiche edanze al Teatro Vittoria di piazzaS. Maria Liberatrice.

La festa, tenutasi anche aBruxelles, Milano, Cagliari, Sassa-ri, Nuoro, Olbia, Oristano, Sinluri,Bono e Santa Teresa di Gallura, èstata promossa dall’Assessoratoai Beni Culturali della RegioneSardegna.

Un esempio da imitare.

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Mapparischio sismico

in FriuliIl nostro presidente ha parteci-

pato, su invito del vice presidentedella Giunta regionale, dr. PaoloCiani, al Convegno sulla “Mappadel rischio sismico del Friuli-Ve-nezia Giulia” svoltosi nel castel-lo di Udine il 5 maggio 2001.

Oltre al presidente Ciani, condelega ai problemi della “prote-zione civile”, sono intervenuti,con importanti relazioni chehanno centrato l’importanza delproblema, il Sindaco di Udine,prof. Sergio Cecotti, il sen. Giu-seppe Zamberletti, già Commis-sario per il Friuli terremotato, ilprof. Franco Barbieri, GiulianoBerlasso, Enzo Boschi, AndreaTodisco, Roberto De Marco,Dario Slejko, G.B. Carulli, Ales-sandro Rebezi, Cristiano Cecot-ti e diversi altri insigni studiosi.

Il Segretario generale della Presi-denza della Repubblica, dr. Gae-tano Gifuni, ha inviato un caloro-so telegramma di ringraziamentoa nome del Presidente Carlo Aze-lio Ciampi, per gli auguri formula-tigli dalla Comunità friulana inoccasione dell’80 compleanno (9dicembre 2000).

Breve disincanto

“Non desiderare non giudicareaccetta il rischio d’una fede”mi ripete la voce che non s’odema quando finiranno le parolepiù nuda la vedrò la verità?E cosa la sostituirà? Che importa?Non lo aspetto quel giornopenso non sarà certo un bel giornoper chi durò una vita a apprenderne l’usoe l’amò unitamente a tanti mitiche ingannano mescolandoalla gioia d’una speranza grandeil presagio dell’autocollasso universale.

23.5.2000Paolo Cristiano

Auguri Santità

Il Fogolâr, assieme

al Comitato friulano

coetanei del Santo Padre,

ha porto fervidi

per l’81° compleanno

di Giovanni Paolo II°.

Dal Vaticano

è pervenuta

la benedizione

che riportiamo:

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Julium Carnicum

Ho partecipato, assieme ad alcuni ami-ci del Fogolâr, alla “vernice” della mo-stra di Ottavio Sgubin e di Mario Jeromenella Torre di Ponte Milvio (sabato 28aprile - 7 maggio 2001) e provando unaforte emozione. Me l’aspettavo, perchéSgubin da anni si dedica ai temi forti edolorosi dell’emarginazione sociale. Giàa Santo Spirito, sponsor l’AssessoreAmedeo Piva, aveva trattato il tema pie-toso dei “barboni”. Una piaga, non solodi Roma, ma di tutte le grandi metropo-li. Forse si tratta di una scelta di personeche hanno perduto la speranza e la vo-

glia di vivere nella società e con la so-cietà. Vogliono arrancare l’esistenza li-beri, indipendenti, nel trascorrere lentodelle ore, col loro sacco di poche cose el’avventura giornaliera che talvolta nondà neppure un tozzo di pane.

Le opere di Sgubin ricalcano il temacon forza, incisività, introspezione disentimenti, lampi di luce nelle tenebre.Scarsa la speranza, tremendo il sensoprofondo di amarezza e di sconsolazio-ne. Con lui, a tener man forte alla crudez-za del tema, si è associato il giovane MarioJerome, legato a lui nella sensibilità dell’i-

spirazione e dell’approccio al tema, attra-verso vincoli di affetto con la figlia dr. Ti-ziana, che opera nell’Assessorato alle po-litiche sociali.

Uno scultore di grandi qualità che sascarnificare più che plasmare il soggetto,guardando nell’intimità della macerazio-ne e della sofferenza.

È quanto hanno saputo mettere in risal-to Patria Sentinelli, il regista Citto Masel-li e Carmela Celestino, in perfetta sintoniacon quanto espresso anche dal nostro pre-sidente Degano nella sua analisi critica.

A.D.

no Tognon, costituisce “un rilevante ag-giornamento, in alcuni casi con caratteridi assoluta novità, di molti importanti te-mi, quali la celticità della Carnia in etàpreromana, il ruolo della cultura veneta,le forme della romanizzazione, la sor-prendente qualità dell’artigianato artisti-co, lo status amministrativo del centro ro-mano, i caratteri della città nell’età impe-riale sia per quanto attiene all’imposta-zione dell’impianto urbano e allo svilup-

Mostra Sgubin - Jerome

Il Pittore Sgubin primo a sinistra, assieme al dott. Degano (Presi-dente del Fogolâr di Roma), alla dott.ssa Sentinelli, a una collezio-nista d’arte e allo scultore Jerone, all’inaugurazione della Mostra dipittura e scultura a Ponte Milvio.

Il Ministero dei Beni Culturali - So-praintendenza Archeologica di Roma,Adriano La Regina, gli Assessori allaCultura della Provincia, del Comune diUdine e del Comune di Zuglio hanno or-ganizzato, il 23 aprile 2001, nella presti-giosa sede del Palazzo Massimo di Roma,la presentazione del volume “Iulium Car-nicum”. La pubblicazione, curata dall’E-dizioni Quasar di Roma della quale sonotitolari la friulana Liliana Bortot e Severi-

po dell’apparato decorativo, sia per gliscambi commerciali e, infine, le trasfor-mazioni del centro monumentale in etàtardoantica e altomedievale” (dall’intro-duzione di S. Vitri). Ne hanno parlato ilprof. Filippo Coarelli e la dott.ssa SerenaVitri, dopo un intervento del dott. Mauri-zio Buora sulla “valorizzazione del patri-monio archeologico del Friuli”. Alla ma-nifestazione, inserita nell’ambito di quel-le sostenute dal Fogolâr, hanno parteci-pato numerosissimi Soci ed Amici, fra iquali i monsignori Elio Venier e VittorinoCanciani, la giornalista Grazia Levi el’ing. Francesco Pittoni e tanti altri.

La presentazione di “Julium Carnicum” a palazzo Massimo - Parlal’editore Tognon della “Quasar”.

A palazzo Massimo con Mons. E. Venier e M.G. Levi.

19Speciale Fogolâr Furlan di Roma, gennaio-giugno 2001, n. 1

Difficile immaginare una introdu-zione migliore all’evento della cano-nizzazione di padre Luigi Scrosoppi.È unanime il commento dei pellegri-ni al termine della Festa della Prov-videnza, svoltasi sabato 9 giugno nel-la sala Nervi del Vaticano. Una sera-ta “magica”, nella quale il registaCarlo Cotti ha saputo dosare con sa-pienza diversi “ingredienti” per farrivivere in modo diretto ed emozio-nante, ma mai superficiale, la vicendaumana di padre Luigi.

A qualificate testimonianze si sonoalternate belle immagini, significativie suggestivi interventi musicali (otti-

moria dei presenti la splendida danzaindiana in onore di padre Scrosoppiofferta al pubblico da 12 suore del-l’India appartenenti a 7 diverse con-gregazioni.

Intense anche le testimonianze,aperte dal saluto di p. Edoardo Cer-rato, procuratore generale dei padriFilippini. «Porto il saluto dell’Orato-rio di S. Filippo Neri, al quale p. Luigiapparteneva ed appartiene - ha sotto-lineato p. Cerrato -. Il primo pensierova a p. Luigi, onorato in questi giornicon semplicità ma anche con la ma-gnificenza regale di cui la madreChiesa è capace quando esalta nei

SCROSOPPIsanto prezioso e moderno

3000 pellegrini in festa con la ProvvidenzaIl regista Carlo Cotti ha saputo dosare con sapienza musica, testimonianze, danze, immagini e testi

Domenica 10 giugno 2001 è una data che resterà scritta a caratteri d’oronella storia friulana. In piazza S. Pietro a Roma Giovanni Paolo II ha indi-cato il sacerdote friulano, fondatore delle Suore della Provvidenza «qualemodello di profonda ed efficace sintesi tra la comunione con Dio e il servi-zio dei fratelli”. Intenso il pellegrinaggio dei fedeli friulani iniziato con unaliturgia penitenziale e concluso con l’incontro col Papa nell’Udienza parti-colare.

Resterà a lungo nella memoria anche la «Festa della Provvidenza» in Sa-la Nervi nella quale la figura di San Scrosoppi è stata presentata con toc-canti testimonianze, musica, danze, immagini.

Le celebrazioni per il nuovo santo prose-guono con una grande mostra nel Col-legio della Provvidenza a Udine e laproiezione dello sceneggiato realiz-zato dalla Rai del Friuli-V.G. In au-tunno incontro nelle foranie, musi-cal e festa in piazza per le scuole.

(da La Vita Cattolica del 16.6.2001)mmm

Il Santo Padre benedice la Madre Generaledelle Suore della Provvidenza e Peter Shun-gu Shitina, miracolato in Zambia il 16 otto-bre 1996 (foto Osservatore Romano).

Al Santo Padre il ringraziamento dell’Arci-diocesi porto dall’Arcivescovo mons. Brollo(foto Osservatore Romano).

L’esaltazione del friulano p. Scrosoppi in S. Pietro.

mamente eseguiti dalla Cappella mu-sicale del duomo di Udine, diretta dalm° Gilberto Della Negra, della Nuo-va Banda di Orzano, diretta dal m°Levio Lestuzzi, dal soprano SabinaMacculi, dal m° Maurizio Carnelli alpiano e da Marco Corsini all’oboe, di-retti dal m° Riccardo Eberspacher),che si sono susseguiti seguendo il filorosso dei testi (in italiano e friulano)predisposti dal regista Cotti e damons. Duilio Corgnali, e interpretaticon bravura e simpatia dagli attoriMassimo Wertmuller, Maria TeresaPintus, Paola Bachetti e RiccardoMichelutti del Fogolar di Roma.

E rimarrà certo a lungo nella me-

“Carità, carità...salvate e animee salvatele con la carità”.

S. Luigi Scrosoppi

21Speciale Fogolâr Furlan di Roma, gennaio-giugno 2001, n. 1

Sia “Benedetto Dio Padre, e l’uni-genito Figlio di Dio, e lo Spirito San-to: perché grande è il suo amore pernoi”. Sempre, ma specialmente nell’o-dierna festa della Santissima Trinità,l’intera liturgia è orientata al misterotrinitario, sorgente di vita per ognicredente.

“Gloria al Padre, gloria al Figlio, glo-ria allo Spirito Santo”: ogni volta cheproclamiamo queste parole, sintesidella nostra fede, adoriamo l’unico evero Dio in tre Persone. Contemplia-mo attoniti questo mistero che ci av-volge totalmente. Mistero di amore;mistero di ineffabile santità.

“Santo, Santo, Santo il Signore, Diodell’universo” canteremo tra poco, en-trando nel cuore della Preghiera euca-ristica. Il Padre ha tutto creato consaggezza e amorevole provvidenza; ilFiglio con la sua morte e risurrezioneci ha redenti; lo Spirito Santo ci santi-fica con la pienezza dei suoi doni digrazia e di misericordia.

Possiamo a giusto titolo definire l’o-dierna solennità una “festa della san-tità”. In questo giorno, pertanto, trovala sua più opportuna cornice la ceri-monia di canonizzazione di cinqueBeati: Luigi Scrosoppi, Agostino Ro-scelli, Bernardo da Corleone, TeresaEustochio Verzeri, Rafqa Pietra Cho-boq Ar-Rayes.

“Giustificati... per la fede, noi siamoin pace con Dio per mezzo del Signorenostro Gesù Cristo” (Rm 5,1).

Per l’apostolo Paolo; come abbiamoascoltato nella seconda lettura, la san-tità è dono che il Padre di comunicamediante Gesù Cristo. La fede in Luiè, infatti, principio di santificazione.Per la fede l’uomo entra nell’ordinedella grazia; per la fede egli spera diprendere parte alla gloria di Dio. Que-sta speranza non è vana illusione, mafrutto sicuro di un cammino asceticotra tante tribolazioni, affrontate con

pazienza e virtù pro-vata.

Fu questa l’espe-rienza di san LuigiScrosoppi, duranteuna vita interamen-te spesa per amoredi Cristo e dei fratel-li, specialmente deipiù deboli e indifesi.“Carità! Carità!”:quest’esclamazionesgorgò dal suo cuorenel momento di la-sciare il mondo peril Cielo. La caritàegli esercitò in mo-do esemplare, so-prattutto nei con-fronti delle ragaz-ze orfane e abban-donate, coinvolgen-do un gruppo dimaestre, con le qualidiede inizio all’Isti-tuto delle “Suoredella Divina Provvi-denza”.

La carità fu il segreto del suo lungoe instancabile apostolato, nutrito dicostante contatto con Cristo, contem-plato e imitato nell’umiltà e nella po-vertà della sua nascita a Betlemme,nella semplicità della vita laboriosa aNazaret, nella completa immolazionesul Calvario, nell’eloquente silenziodell’Eucaristia. Per questo la Chiesalo addita ai sacerdoti e ai fedeli qualemodello di profonda ed efficace sinte-si tra la comunione con Dio e il servi-zio dei fratelli. Modello, in altre paro-le, di un’esistenza vissuta in comunio-ne intensa con la Santissima Trinità(...).

“O Signore, nostro Dio, quanto ègrande il tuo nome su tutta la terra!”(Sal 8,2.10). Contemplando questi ful-gidi esempi di santità, ritorna sponta-nea nel cuore l’invocazione del Salmi-sta. Il Signore non cessa di donare allaChiesa e al mondo mirabili esempi diuomini e donne, nei quali si riflette lasua gloria trinitaria. La loro testimo-nianza ci spinga a guardare verso ilCielo e a cercare senza posa il Regnodi Dio e la sua giustizia.

Maria, Regina di tutti i Santi, che perprima hai accolto la chiamata dell’Al-tissimo, sostienici nel servire Dio e ifratelli.

E voi camminate con noi, santi LuigiScrosoppi, Agostino Roscelli, Bernar-do da Corleone, Teresa Eustochio Ver-zeri, Rafqa Pietra Choboq Ar-Rayès,perché la nostra esistenza, come la vo-stra, sia lode al Padre, al Figlio e alloSpirito Santo. Amen!

L’OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Un’efficace sintesi tra preghiera e servizio

L’omaggio della Regione Friuli-Venezia Giulia porto dal Vice Presidente della Giunta, PaoloCiani (foto “Osservatore Romano”).

22 Speciale Fogolâr Furlan di Roma, gennaio-giugno 2001, n. 1

Nel pellegrinaggio per la canoniz-zazione a Roma non poteva manca-re una tappa nella Chiesa Nuova deipadri Filippini. In questo tempio de-dicato a Maria è infatti sepolto padreFilippo Neri, il fondatore della con-gregazione cui anche padre Scrosop-pi apparteneva. La “carovana” deipellegrini friulani vi è stata accoltalunedì 11 giugno dai padri Filippiniper una solenne S. Messa di ringra-ziamento, presieduta da mons. PietroBrollo. “È una gioia immensa ricor-dare proprio qui San Luigi Scrosop-pi - ha affermato nel suo indirizzo disaluto p. Edoardo Cerrato, procura-tore generale dei padri Filippini -. Ipercorsi misteriosi della Provviden-

za hanno voluto che la canonizzazio-ne avvenisse nell’anno in cui ricor-diamo il 450° anniversario dell’ordi-nazione sacerdotale di San FilippoNeri. Non poteva esserci celebrazio-ne più degna di questa”.

“Siamo venuti a Roma per capiredi più chi è San Luigi - ha sottoli-neato nell’omelia mons. Pietro Brol-lo -. Per capire di più da dove è nataquesta sua spiritualità e questa suasantità. Perché divenga ancor piùnostro familiare e nostro vicino”.

Tra i diversi fattori vi è certo “lastoria del nostro Friuli. Dai santi Er-macora e Fortunato a S. Paolino finoa lui, S. Luigi”. Ma non basta questoper fare un santo. “In questa chiesa -

ha proseguito l’arcivescovo - trovia-mo un secondo motivo che ha ispira-to S. Luigi nel suo cammino: la testi-monianza di santità di Filippo Neri.Per questo ringrazio gli Oratoriani,che ci hanno accolti in questo luogo,ricreando l’atmosfera spirituale nel-la quale S. Luigi è cresciuto, si è for-mato e ha desiderato morire. Eppu-re, neanche questo basta per avereun santo”.

La risposta sta nella parabola delSamaritano letta in un’ottica nuova:“Sono convinto - ha spiegato mons.Brollo - che la santità sta prima di tut-to nel riuscire a capire chi mi ama.Nessuno può dare ciò che non ha.Nessuno può dare amore gratuitosenza averlo prima ricevuto. Allora ilsegreto della santità sta nel cercarechi mi è prossimo e chi è vicino a me.Proprio il Signore, che mi ama fino infondo in tutte le mie difficoltà e lemie miserie, anche quando incapponei ladroni, che possono essere le miecattiverie, lui mi è vicino. Mi ama finoin fondo. Allora soltanto saremo ca-paci di amare a nostra volta con amo-re gratuito. Altrimenti, come direbbeS. Paolo, facciamo tante cose che pos-sono sembrare atti di carità, ma in findei conti andiamo a cercare compen-sazioni gratificazioni”.

Invece il santo è colui che ha rice-vuto tutto, ha intuito qual è la di-mensione dell’amore di Dio nei con-fronti dell’uomo. “Questo è san Lui-gi - ha concluso l’arcivescovo di Udi-ne -, uno dei tanti santi che si sonoinnamorati di Dio prima, e allora, co-me conseguenza si sono innamoratidell’uomo. Perché Dio è presentenell’uomo, soprattutto nella personadebole, nella persona indifesa, nellapersona incappata nei ladroni. Nonpossiamo essere solo tifosi. Dobbia-mo scendere nello stadio”.

Roberto Pensa

La concelebrazione alla Chiesa Nuovadi San Filippo Neri

L’apporto del FogolârIl Fogolâr Furlan ha attivamente col-

laborato con il Comitato Centrale nel-l’organizzazione delle manifestazioniin onore di S. Luigi Scrosoppi.

Il nostro presidente ha partecipato atutti i lavori del Comitato organizzato-re ed ha proposto alcune iniziative rea-lizzate con successo, quali la manifesta-zione in sala Nervi, l’incontro di rin-graziamento nella splendida Chiesa diS. Maria in Vallicella che conserva, sot-to il bellissimo quadro di Guido Reni,le spoglie di S. Filippo Neri, fondatoredella Congregazione di S. Luigi. Inoltreha curato l’edizione di un numero spe-ciale di “Presenza Friulana”, inviato in

oltre 3800 copie ai soci, ai Fogolâr d’I-talia e d’Europa, con una lettera del-l’Arcivescovo di Udine Mons. PietroBrollo e dei presidenti dei Fogolâr diLatina, Aprilia, Umbria e Sardegnache poi hanno partecipato con loro nu-merose delegazioni alle varie manife-stazioni.

Al nostro Presidente è pervenuta lalettera di ringraziamento, che riportia-mo, della madre generale FrancescaVillotta, una di Suor Stefania Sartor,presidente del Comitato della diocesidi Udine e dell’Italia, nonché quelladel vicario episcopale per la cultura,Mons. Duilio Corgnali.

COMITATO CENTRALE PER LE MANIFESTAZIONI IN ONORE DI S. LUI-GI SCROSOPPI

Suor Ester Leghissa, vicaria generale, Pres.; P. Edoardo Cerrato, preposito gen. deiPadri di S. FIlippo Neri; Dott. Adriano Degano, pres. del Fogolâr Furlan di Roma;Suor Bruna Camilotto, vicaria prov. e superiora della Casa Madre di Udine; Suor Ste-fania Sartor, pres. del Comitato Promotore p. Luigi Scrosoppi; Suor Biancamaria Ni-coletto, consigliera prov.; Suor M. Helena da Silva, del Centro Studi di Udine; Mar-co e Laila Mares, collaboratori; Frederica Zauli, collaboratrice.

COMMISSIONE D’ITALIA E DIOCESI DI UDINE

Suor Stefania Sartor, presidente; Mons. Duilio Corgnali, vice presidente; Dr. SergioTamburlini, segretario; P. Pierluigi Piubello, filippino; Rag. Antonio Stefanini.

COMITATO ORGANIZZATORE

Suor Stefania Sartor, presidenhte; Mons. Duilio Corgnali, vice presidente; Suor An-na Teresa D’Agaro; Maria Grazia Fuccaro; Mons. Guido Genero; Luigi Piccoli; Pa-dre Pierluigi PIubello, filippino; Mons. Lucio Soravito; Rag. Antonio Stefanini; SuorAnnalucia Stefanutto; Dr. Sergio Tamburini; Roberto Tosolini, segretario.

Il giovane miracolato Peter Shungushitinaal rito di ringraziamento alla chiesa di S. Fi-lippo Neri, alla Chiesa nuova (foto “La VitaCattolica”).

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Artisti, critici e numerosi nostri socihanno dato un tono di particolare fe-stosità alla vernice della mostra delcordenonese Giovanni Centazzo nellasala “Astalli” dell’Oratorio del Caravi-ta, concessa per l’intermediazione del-

l’Assessore alle politiche sociali delComune di Roma dr. Amedeo Piva.

All’inaugurazione l’artista è stato in-trodotto dal nostro presidente Dega-no, che ha ringraziato anche il Presi-dente della Provincia di PordenoneElio De Anna, che ha sponsorizzatol’iniziativa.

Hanno poi preso la parola l’on.Amedeo Piva e quindi il prof. Dome-nico Zannier, che con la prolusioneche pubblichiamo ha messo in luce laspiritualità dell’arte del Centazzo. Su

questo “leit motiv” si è espressa, conun’ampia nota critica, Nicoletta Priu-zi del “Giornale di Roma”(15.6.2001).

È intervenuto anche il prof. Ferruc-cio Romanin di Cordenons, già parro-co fra gli emigranti italiani a Sidney ea Melbourne ed attualmente rettoredella chiesa di S. Ignazio, che conservala salma di S. Luigi Gonzaga.

Ottimo ed elegante il catalogo, stam-pato nello stabilimento Andrea Morodi Tolmezzo.

I colori dell’anima di Centazzo

La cornice romana conferisce indub-bio prestigio alla rassegna pittorica diGiovanni Centazzo, che inauguriamostasera nella Sala d’Ascolto del CentroAstalli JRS presso l’Oratorio del Ca-ravita. La presenza di pittori friulani aRoma risale al Rinascimento con Gio-vanni da Udine e costituisce una tradi-zione secolare. Giovanni Centazzo èfiglio di una Regione particolare delNord-Est, il Friuli-Venezia Giulia; Ip-polito Nievo definisce il Friuli “un pic-colo compendio dell’Universo”. LePrealpi e le Alpi Carniche e Giulie siaffacciano sui colli e la vasta pianura,che si apre sul Veneto.

L’Adriatico spumeggia sul litorale,sfrangiato di lagune. A oriente siestende il Carso. È la terra dove Romafondò la colonia di Aquileia, una terradalla storia varia e tormentata, memo-re di invasioni e di guerre. La sua gen-te è pacifica e lavoratrice e spesso èdovuta emigrare per le vie del mondo.La pittura di Giovanni Centazzo pro-segue da decenni con continuità e li-nearità. Se ci sono variazioni, esse ri-flettono soltanto le diversità del reale.Troviamo in Centazzo l’amore della

natura primigenia e talvolta magmati-ca e della natura, modificata, direi ad-domesticata dall’uomo. Predilige ilpaesaggio, quasi sempre aperto sugliorizzonti. La sua passione pittorica esentimentale è per l’acqua, l’acqua so-la e congiunta agli elementi, l’acqua ela terra, l’acqua e la roccia, l’acquacreatrice, luce e vita, fluidità e mistero.Ed ecco il suo pellegrinare sulle spon-de del Tagliamento e sulle sponde e glianfratti del Natisone, il fiume che piùlo suggestiona e affascina. Lo attraggo-no le lagune e la marina illimite. Gio-vanni Centazzo ricerca il colloquio conla gente.Espone in città di grido e in piccole co-munità, portando un messaggio di se-renità e di speranza. Nativo di Mania-go, Centazzo risiede a Cordenons(PN). Coltiva la tecnica a olio con raradelicatezza. I suoi campi di grano ri-chiamano la Provenza di Cézanne. IlFriuli e la Provenza sono come dueascelle del Mediterraneo settentriona-le a Oriente e a Occidente con i mon-ti, le colline, la pianura, il mare e lagrande apertura solare. In Centazzoconfluiscono il realismo friulano e la

tradizione coloristica veneta. Ama di-pingere la casa, il mondo degli avi, lechiese di sponda quasi navi veleggian-ti dello spirito. Avverte l’incanto rudee gentile dell’altipiano carsico. Nelleopere di Centazzo il mondo, senza nul-la perdere della propria realtà, passaattraverso uno spirituale lavoro. Esboccia la festa di un cromatismo chenasce dall’anima. Siamo tra i coloridell’anima, della sublimità dell’uomo.

Domenico Zannier

L’intervento dell’assessore Amedeo Piva. A lato l’artista Centazzo (foto Vianello).

Il prof. D. Zannier e G. Centazzo (foto Vianello).

Giovanni Centazzo a Roma

A Palazzo Barberini, nella splendidacornice della Sala del Trono, ricca difasti e di memorie storiche, si è svoltail 12 giugno la presentazione del volu-me “Il Vangelo dei Principi: L’Evan-gelario di San Marco”, atti di un con-vegno internazionale tenutosi lo scor-so anno a Pordenone.

L’eccezionalità della circostanza èstata solennizzata dalla prestigiosa se-de che ha dato il giusto risalto al pre-zioso volume, il quale è la riscoperta diun’antico testo che vede protagonistele città di Aquileia, Praga e Venezia.

La stampa degli atti del convegno,uniti alla riproduzione fotografica del-l’Evangeliario, è stata curata dall’edi-tore Paolo Gaspari di Udine, su cartaspeciale fornita dalle cartiere di Cor-denons, in un’edizione limitata, tiratain soli 999 esemplari.

Il volume è edito con la collabora-zione del Comune di Pordenone.

All’esposizione del testo ha presoparte il commissario del Comune diPordenone dr. Luciano Forte, il qualeha evidenziato come l’eccezionale

evento culturale della ricomposizionedell’antico codice ha permesso di co-noscere una pagina decisiva della no-stra storia e di riflettere sulle comuniorigini che uniscono Venezia e le regio-ni transalpine, riscoprendo così l’anticastrada dell’amicizia tra i popoli.

Sono poi intervenuti il rev. Ennio In-nocenti, dottore in Teologia e il prof.Corrado Bologna, ordinario di filolo-gia romanza all’Università di Roma, iquali con dotte ed esaurienti argomen-tazioni hanno illustrato l’Evangeliariodi San Marco, un prezioso codice delVI secolo conservato presso il MuseoArcheologico Nazionale di Cividaledel Friuli, ripercorrendone la ricca etravagliata storia.

Il codice inizialmente comprendevatutti i Vangeli e dall’VIII al X secolo fuvenerato dai numerosi pellegrini che,transitando per Cividale diretti a Ro-ma, vi apponevano i loro nomi. Nel se-colo XII si diffuse la credenza che es-sendo San Marco stato inviato da SanPietro ad Aquileia per predicare la pa-rola di Dio, qui egli avesse scritto il suo

Vangelo. Pertanto dal codice fu aspor-tata la parte che conteneva il Vangelodi Marco e da Cividale fu traslata adAquileia. Quando poi Carlo IV diBoemia nel 1354, andando a Roma perl’incoronazione imperiale, fece tappain Friuli ospite del fratellastro Niccolò,patriarca di Aquileia, ebbe in dono daquesti una parte dell’Evangelario diSan Marco che portò nella sua chiesadi Praga.

Infine nel 1420, nel quadro dellaconquista veneziana del Patriarcato, lacattedrale di Aquileia dovette conse-gnare il resto dell’Evangeliario che fuportato a Venezia nella Basilica di SanMarco.

Come si può vedere, quindi, le vicen-de dell’Evangeliario di San Marcohanno rappresentato momenti alta-mente qualificanti di politica, cultura ereligiosità tali da imporre un convegno(e quindi la stampa dei relativi atti)quale occasione di riflessione sull’og-getto in se e sui movimenti culturaliche lo hanno accompagnato.

Alla presentazione del volume hafatto da puntuale coordinatore il diret-tore dei Musei Civici di Pordenone, dr.Gilberto Ganzer.

Il folto e qualificato pubblico ha ca-lorosamente applaudito i vari inter-venti ai quali è seguito un interessantedibattito.

Erano presenti, fra gli altri, S.E.Mons. Domenico Pecile, il Ten. Gen.Gianfranco Ottogalli, C.S.M. dell’E-sercito, il Generale degli Alpini Gio-vanni Comelli, il Sindaco di Aquileiadr. Sergio Comelli, il prof. Scialoia del-l’Università di Udine.

Sergio Lene

PRESENTATO A ROMA A PALAZZO BARBERINI

L’Evangelario di San Marco

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Primo Carnera

L’Associazione “Seniores” di Roma ha tenuto il 28 maggio 2001,un’affollata riunione sociale all’Hotel Fleming per ricordare la figura el’attività agonistica del celebre campione friulano Primo Carnera.

Ne hanno parlato il pugile campione del mondo Nino Benvenuti che hasaputo creare una suggestiva atmosfera mettendo in risalto le qualità mo-rali, oltre che sportive, del grande pugile friulano e, invitato dal socio prof.Donatello Mancini, anche il nostro presidente Degano.

Fra i presenti, l’avv. Jacovoni, l’avv. Gallitto, il prof. Mancini e numerosigiornalisti.

Fra il pubblico il ten. gen. Gianfranco Ottogalli, Capo Stato Maggio-re Esercito.

La presentazione dell’Evangelario a pal. Barberini.

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Ecco il primo segnale di un motivoschiettamente umano che si è fatto lar-go tra le maglie dell’ufficialità, a testi-monianza di come il rapporto tra S.E. ela “sua” città sia stato, e sia ancora,profondo e fecondo.

Dopo le letture, alternate dai canti diun coro sempre più suggestivo e in gra-do di “leggere” e accompagnare degna-mente le solennità di cui da qualchetempo è testimone, è stata data letturadella lettera che il santo Padre ha invia-to al vescovo di Tivoli, lettera in cuiGiovanni Paolo II ripercorre le tappefondamentali del cammino religioso delpresule; è stata pure letta la lettera delcardinal Camillo Ruini, segretario dellaConferenza Episcopale Italiana. Lette-re accolte da applausi insistiti, che han-no confermato l’idea che nel santuariomariano si andasse materializzando unacomunione più profonda di quella checi si aspetterebbe in una cerimonia uffi-ciale ma fredda.

L’omelia al vangelo di Luca è statapronunziata da mons. Luca Brandolini,vescovo di Sora, Aquino e Pontecorvo,che ha sottolineato l’antico legame diamicizia che lo lega, fin dai tempi della“splendida stagione del post-concilio” amons. Garlato. Il presule ha sottolinea-to l’accezione di servizio del sacerdo-zio, messa in rilievo dalle stesse paroledi Gesù, servo ubbidiente e sofferente.Un altro tratto saliente dell’esempio diGesù è - ha continuato mons. Brandoli-ni -, la solitudine, che spesso incombeanche su chi è chiamato a guidare ilgregge dei fedeli, ma avere parole diverità è segno di contraddizione, per-ché si diviene invisi al mondo. Elia fucostretto per questo a vivere nel deser-to. Ma bisogna ubbidire, ha aggiunto ilprelato, alla parola, dire di sì fino al sa-crificio di sé. Monsignor Brandolini hainoltre sottolineato la mitezza che haaccompagnato “le croci” che il nostrovescovo si è trovato a portare nel suoepiscopato, innalzando con il salmista ilcanto di benedizione al Signore che ri-mane, nonostante le avversità, alla de-stra dell’uomo di fede.

Alla fine della celebrazione, sono sta-te portate a S.E. altre testimonianze distima: tra queste quelle della Provinciadi Roma con l’intervento dell’assessorealla Cultura e alle Politiche giovaniliPaola Querci e quella, che immaginia-mo sarà stata particolarmente gradita a

Una partecipazione davvero straordi-naria di popolo ha fatto ala all’ingressosolenne nel santuario mariano di SanVittorino del nostro vescovo. Una cele-brazione particolare infatti attendevaS.E. Pietro Garlato: le nozze d’oro conla Chiesa. Da cinquant’anni il vescovodi Tivoli è sacerdote. Un lungo cammi-no, dalla natia Udine, alle segreterie va-ticane, fino all’episcopato in Palestrinae oggi nell’antica diocesi tiburtina.

Circondato dall’affetto dei fedeli chegremivano gli spazi circostanti e il san-tuario stesso, dai vescovi delle diocesivicine - il padre abate di Subiaco, mons.Mauro Meacci, il vescovo di Sora,Aquino e Pontecorvo, mons. LucaBrandolini, il vescovo di Palestrina,mons. Edoardo Davino, il vescovo diFrascati, mons. Giuseppe Matarrese - eda tutti i sacerdoti di Tivoli, da quellidella sua “antica” diocesi di Palestrina,molti provenienti da Roma, da Bolo-gna e dalla diocesi d’origine di Porde-none, da molte delle autorità civili e mi-litari, dai suoi parenti, monsignor Gar-lato è stato accolto in uno dei santuarigiubilari del territorio tiburtino, metadi pellegrinaggi da tutto il mondo, sim-bolo stesso del passaggio dalla fase an-tica a quella moderna della religiositàdi questa zona.

A portargli il saluto della città di Ti-voli è stato il sindaco stesso, Marco Vin-cenzi, che ha sottolineato - offrendouna targa-ricordo al vescovo - il beneche egli ha portato alla città, con il suomessaggio di pace, fratellanza e solleci-tudine verso i meno fortunati. L’omag-

gio del primo cittadino di Tivoli è statoil primo segnale che la cerimoniaavrebbe preso una piega meno ufficialee formale di quanto previsto: il sindacoha infatti voluto sottolineare - con unacommossa e inattesa nota personale -l’affetto sincero che egli ha sempre let-to negli occhi del presule.

NEL SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA A SAN VITTORINO

S.E. Pietro Garlato ha celebrato le nozze d’oro con la Chiesa

Ottant’anni di Bruno Martinis“Stralci di vita” è una dispensa autobio-

grafica che il geologo Bruno Martinis, allie-vo e poi successore nella cattedra di ArditoDesio, ha scritto per ricordare “ottant’annidi cammino in salita”. È un volumetto scrit-to con linguaggio sciolto, semplice, talvoltacommovente nel ricordare l’infanzia, glistudi, i sacrifici, i primi passi nella ricercascientifica e quelli della docenza, l’attivitànell’ospedale di Udine, la lotta partigiana etante altre significative tappe della sua vitadi studioso, di uomo impegnato in Italia edall’estero, di padre di famiglia.

Una felice scelta fotografica mette in ri-salto il percorso in salita di un friulano che dalla città periferica di Udine ègiunto al lustro dell’Accademia dei Lincei, che in Francia chiamano “degliImmortali”.

Alla suggestiva cerimonia

hanno partecipato migliaia

di persone, sacerdoti d’ogni

parte d’Italia, vescovi, autorità

civili e militari

L’accademico linceo, geologoprof. Bruno Martinis.

Segue a pagina 26

mons. Garlato, portandolo un po’ indie-tro nel tempo e nella memoria, dellaComunità Friulana a Roma per boccadel suo presidente dr. Adriano Degano,che assieme ai coniugi Fantin ha offer-to i doni del Fogolâr. Il dr. Degano haricordato come mons. Garlato abbiasviluppato gli indirizzi artistici datiglidal card. Celso Costantini e del fratelloarciv. Giovanni e quindi, di mons. Falla-ni nella pontificia commissione per l’ar-te sacra.

Si parlava della commozione che ser-peggiava tra i presenti: non ha rispar-miato neanche lo stesso festeggiato,quando ha ricordato i suoi genitori e ifamiliari scomparsi nel suo ringrazia-mento, che riportiamo integralmentequi a fianco. Si è chiusa così la primaparte, quella della celebrazione religio-sa, che ha lasciato posto, sempre all’in-terno del santuario mariano, alla festavera e propria, con il concerto organiz-zato appositamente per l’evento dallaAssociazione “Musica per credere”, se-condo lo schema ormai consolidato deiconcerti di fine mese del santuario, leparole del Salmista, di san Leone Ma-gno, di Giovanni evangelista sono stateposte a commento della grande musica.

Stavolta la scelta si è posata su Mo-zart, con Eine kleine Nachtmusik, Lau-date Dominum, Exultate, jubilate, Ave,Verum Corpus e il Concerto in do mag-giore, eseguito dall’orchestra dell’Asso-ciazione diretta da padre Pierre Paul,degli oblati di Maria Vergine.

La lettura dei testi, davvero profes-sionale, e l’esecuzione dei solisti Ornel-la Bartolozzi all’arpa, Giampio Ma-strangelo al flauto e il soprano AnnaElena Masini sono stati il coronamentodi una lunga fedeltà al Vangelo e aScritture dove la musica è un elementofondamentale della cultura religiosa. Ilnostro vescovo ha sempre tenuto fermol’interesse per l’arte, e la sua prestigio-sa direzione di alcune commissioni va-ticane, oltre al suo preciso impegno perla classificazione e schedatura elettro-nica dei beni mobili della diocesi di Ti-voli, che - lo ricordiamo per inciso -possiede autentiche opere d’arte me-dioevale, ne sono una prova tangibile.

Come prove tangibili di affetto sonostate la grande teoria di persone chehanno voluto salutarlo e ringraziarlodella sua cura e disponibilità, gli ap-plausi che hanno accolto alcuni mo-menti della celebrazione, e l’atmosferafestosa del rinfresco che ha chiuso lenozze d’oro con la Chiesa del nostropastore, che tra poco compirà i diecianni di episcopato nella terra di santaSinferusa.

La prof. Marcella Lipari, del Diparti-mento di Medicina Sperimentale del-l’Università “La Sapienza” di Roma, ciha inviato queste suggestive foto delconferimento del Premio conferito asuor Amelia Cimolino da parte dellaSandesha Foundation for Culture Edu-cation motivato alle sue cure per i fra-telli più bisognosi.

Un augurioda Suor Amelia

Il Fogolâr ha inviato un’offerta di11.250 dollari USA (circa Lit.23.700.000) al Centro dell’Amore (Ola-vina Halli) fondato dallafriulana Suor Amelia Ci-molino per l’assistenza e lariabilitazione dei lebbrosidi Karnataka.

L’importo è stato sotto-scritto da diversi soci delFogolâr in occasione del-l’ottantesimo di nascita delnostro Presidente AdrianoDegano e da un gruppo dioblatori coordinato dallasignora Gianna Cuberli,vedova dell’artista liricofriulano Plinio Ciabassi.

Premio a Suor Amelia

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Convegno ICMCIl presidente del Fogolâr dr. Adriano Degano ha partecipato al convegno “Il

servizio della Chiesa alle migrazioni, oggi” organizzato a Verona (26 e 27 giugno2001) dal direttore generale della Migrantes, mons. Luigi Petris, nel 50° di fon-dazione dell’IMC (Commissione cattolica internazionale per le migrazioni).

Nel dibattito sono intervenuti i vescovi mons. Alessandro Plotti, mons. FlavioRoberto Carraro, mons. Eugenio Ravignani (vescovo di Trieste), mons. StephenFumo Hqmqo, prof. Stefano Zamagni ed altri.

Visita al Fogolâr di VeronaNella suddetta circostanza il nostro presidente ha visitato il Fogolâr Furlan di

Verona, accolto dal Presidente onorario ing. Renato Chivilò e dal vicepresiden-te cav. Paolino Muner, nonché dai consiglieri dell’attivo Fogolâr.

Assieme è stata anche visitata l’organizzatissima e fornitissima enoteca “Labottega del vino” del friulano Severino Barzan che, illustrando le sue rare colle-zioni di bottiglie, ha mostrato un’eccezionale conoscenza ed esperienza enologi-ca, messa al servizio di numerose organizzazioni e associazioni specializzate eno-logiche italiane e straniere. Egli è titolare della Società “La toga” in Via Scudodi Francia Verona.

All’incontro sono intervenuti anche il parroco di Fossalta, don Sante Neri, abi-tante a S. Michele al Tagliamento, e già missionario fra gli emigranti in Svizzera,Maria Franco, addetta alle attività culturali e al coro, Marisa Macorig, EmmeryCecchini, Franco Fantini, Ottavio Baron, Bruno Chivilò e Guido Carolaita.

Suor Amelia (che ha superato gli 89anni) ha inviato un commosso ed entu-siastico: Grazie! Grazie! a tutti gli obla-tori ed al Fogolâr, con l’augurio di ognibene. Potrà realizzare - come sempre -grandi opere per i suoi cari lebbrosi, deiquali ci assicura le costanti preghiere.

* * *

Il Fogolâr, per il settantacinquesimocompleanno della consigliera segretariaLuciana Camerlo ha inviato un altrocontributo di L. 1.050.000.Altre 250.000sono state offerte per ricordare il prof.Walter Faglioni († 9 febbraio 2001).

Continua da pagina 25

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Il Coro alpinidi Lauzacco

Un folto gruppo di componenti ilCoro Alpino di Lauzacco e paesi limi-trofi è venuto in visita ai monumentidella Capitale con Luca Volveno ed ilpullman del cav. Giuseppe Pasqualinidi Salt di Povoletto.

Con la guida di Margherita Ferro edel nostro presidente, hanno visitato imonumenti ed i siti più belli della cittàed anche partecipato all’udienza delSanto Padre.

Hanno, inoltre, effettuato un’escur-sione a Tivoli e a Latina ove hanno vi-sitato il museo di “Piana delle Orme”con il presidente comm. Ettore Scainidopo aver accompagnato la S. Messacantando nella Cattedrale di S. Marco.

Corregionali in visita a Roma

Il Coro alpino di Lauzacco a piazza S. Pietro.

Il Sindaco di Moruzzo, Aita offre il dono delComune al Fogolâr (foto Vianello).

I ragazzi di Moruzzo nella nostra sede (foto Vianello). Il Gruppo di Flambro e Bertiolo accolto nella sede del Fogolâr(foto Fluri).

Il Gruppo con il vescovo Pecile a San Giovanni.➠

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Avevo avuto occasione di incontrareil dr. Adriano Degano, negli anni ot-tanta, al tempo in cui curavo, con altriAmici, una rubrica culturale nel “Sa-lotto dei Semplici” della prof.ssa AnnaMaria Cutolo.

Un incontro felice da cui scaturì,con i successivi incontri, una sinceraamicizia.

Tuttavia, quando il “Salotto dei Sem-plici” dovette cessare l’attività per gra-ve indisposizione della sua fondatrice,non cessarono i miei contatti con il Fo-golâr Furlan di Roma. E fu in uno diquesti che fui invitato dal dr. Degano,insieme con la signora Irma Levan, adideare una rubrica culturale da curarepresso il Fogolâr Furlan di Roma.

Eravamo nel 1994. Iniziammo così iprimi incontri che chiamammo “Labuona compagnia”. Ma già nell’annosuccessivo gli incontri della “buonacompagnia” si trasformarono in “In-contri al Fogolâr - Fradae e Culture”.

Erano incontri nati per parlarci, così,semplicemente “tra amici”. Da questianni è stata fatta tanta strada e sono

stati discussi tanti argomenti, per cuiposso affermare, con alquanta soddi-sfazione, che gli “Incontri Fradae eCulture” sono sempre più graditi alpubblico che vi partecipa.

Abbiamo avuto fra i nostri ospitipersonalità del mondo della cultura edell’arte sempre più validi, tra docentiuniversitari, professionisti, avvocati,geologi, giornalisti ed altri, ma tutticon intento di dare un contributo delsapere al nostro pubblico.

Cito solo gli ultimi “incontri” del-l’anno culturale 2000/2001:

- 8 novembre 2000 - ing. Carlo Mat-tiussi “Cin cin ovvero il vino delle bol-licine e il brindisi”;

- 13 dicembre 2000 - prof. BrunoMartinis “Viaggio nella magia”;

- 10 gennaio 2001 - dr. Gianluigi Pez-za “Vado un momento alle Galapagose ritorno”;

- 14 febbraio 2001 - ing. GiovanniPaglia “Una passeggiata a Trastevere.Alla scoperta del quartiere meno ro-mano di Roma;

- 14 marzo 2001 - prof. Dario Nar-

duzzi - Direttore Scuola del Mosaicovaticana - “L’arte del mosaico”;

- 14 aprile 2001 - dr. Adriano Dega-no “I segni della salvezza negli affre-schi della Cappella Sistina”;

- 9 maggio 2001 - dr.ssa Cecilia Gob-bi “Aquileia e Roma - similitudini ar-cheologiche”;

- 13 giugno 2001 - dr. Nino Modugno“Usi, costumi e magia del S. Giovanni”.

Aggiungo un grazie al Presidentedel Fogolâr Furlan di Roma, alle si-gnore Gabriella Manuti e Luciana Ca-merlo, alle gentili amiche ed infatica-bili collaboratrici che hanno determi-nato la riuscita degli “Incontri”, termi-nati puntualmente con rituale cena egrappa friulana.

Ma dico ancora grazie al dr. Gianlui-gi Pezza, entrato da qualche anno an-che lui a costituire preziosa parte atti-va, per la riuscita degli incontri e deisuoi interventi.

Buone vacanze a tutti.A rivederci in autunno.

Massimo Ferraro di Castiglione

Fradae e culture

I misteri di Roma nella conversazione del-l’ing. Paglia, 14 febbraio 2001 (foto Vianello).

Il prof. Dario Narduzzi parla della Scuola delMosaico del Vaticano, 14.2.2001 (foto Fluri).

Parla il prof. Nino Modugno, 13.6.2001 (fotoVianello).

Sede: Conversazione del prof. Bruno Martinis, 13.12.2000 (foto Via-nello).

G.L. Pezza parla delle tradizioni friulane (foto Vianello).

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Molto simpatico è stato l’incontro diun gruppo di nostri Soci con quelli delFogolâr Furlan dell’Umbria, domenica17 giugno organizzato dal presidentegen. Tiziano Ronco.

Ad accoglierli, cordiale come sem-pre, il presidente gen. Tiziano Roncocon l’ex presidente Dina Tomat Berio-li e suo marito comm. Alberto.

Assieme abbiamo visitato il centrostorico di Spoleto e particolarmente ilDuomo, con lo splendido affresco ab-sidale della reincarnazione della Ver-gine di frà Filippo Lippi recentementeriportato al primitivo splendore.

Entrando nel Duomo abbiamo in-contrato e salutato anche il Maestro

Giancarlo Menotti, l’ideatore e grande“patron” del celebre festival interna-zionale spoletino.

Il gruppo è quindi salito alla roccadel card. Albornoz, finalmente riaper-ta al godimento del pubblico, dopo unsapiente restauro ideato dal grande ar-chitetto friulano Costantino Dardi,purtroppo deceduto per un incidentestradale.

Al successivo incontro convivialenell’accogliente ristorante “La Mac-chia” sono stati fatti segno a particola-ri attenzioni di affetto i coniugi Berio-li, e soprattutto Alberto, ancora conva-lescente.

Con i boccali del cinquantesimo delFogolâr sono stati loro donati anche i“Rosari” di San Luigi Scrosoppi.

Fogolâr dell’Umbria

Spoleto: Lina Tomat e Alberto Berioli con i presidenti Ronco e Degano.

Spoleto: A piazza Duomo.

Accanto a TinaPresentare carattere, arte, pensiero e azione di una donna quale Ti-

na Modotti non è certamente impresa facile. Fu in Messico, fra rivolu-zionari e combattenti, attenta e sensibile ai drammi esistenziali dellapovera gente, artista formatasi alla scuola di fotografi celebri qualeEdward Weston.

Ma Luisa Vermiglio, con il suo “Accanto a Tina” elaborando il testoed interpretando con rara efficacia espressiva e gestuale, ha saputocreare uno spettacolo che ha avvinto il pubblico facendolo partecipe“intus et in cute” delle drammatiche situazioni e delle spasmodichepassioni della protagonista fra i rivoluzionari del Messico.

Gli applausi sono stati fragorosi e convinti, e andavano anche alla fe-lice messa in scena di Eugenio Allegri, nella Sala Uno di Roma, nellesuggestive fondazioni dell’antico episcopio lateranense.

La rappresentazione è stata prodotta dal Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia di Trieste (6-17 giugno 2001). L’attrice Luisa Vermiglio.

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Roma, 10 luglio 2001

La stagione calcistica 2000/2001 pos-siamo definirla “altalenante” perché èiniziata bene, con la gioia dei tifosi perle vittorie della squadra sia in Campio-nato che in Coppa Uefa. Ma a metà delCampionato sono iniziati i problemiper le “Zebrette” che, uscite dalla Cop-pa Uefa, anche perché la “dea benda-ta” non le ha protette, hanno continua-to a perdere colpi in Campionato sinoa rischiare la retrocessione in serie B.

I tifosi sono preoccupati di quanto èsuccesso e allarmati per quello che ilprossimo futuro può riservare loro, mahanno capito che il giocattolo s’è rotto.

Siamo certi che il “patron” sapràtrovare le sinergie e la passione per ri-comporre il mosaico, affinché l’Udine-se si presenti al prossimo Campionatocon una squadra attrezzata in tutti ireparti, che abbia voglia di giocare alcalcio per divertire i tifosi e i simpatiz-zanti di questo sport.

Gli “ultras” insieme ai “fedelissimi”

Per mantenere il suddetto serviziodovremo ritoccare le quote sociali, maquesto problema lo affronteremo nel-l’Assemblea di settembre-ottobre p.v.che segnerà l’inizio dell’Anno Sociale2001/2002.

Ora, menzioniamo i nostri incontrisociali del 6/4/2001 presso il Ristoran-te del Teatro Olimpico e quello del22/06/2001 presso la Sede.

Quest’ultimo incontro per tradizio-ne l’abbiamo festeggiato durante ilsolstizio d’estate con una stupenda ce-na preparata dal nostro grande chefGildo Muzzulini.

La fisarmonica del Maestro ValerioSantucci ha completato l’opera nel-l’accogliente giardino del nostro Fo-golâr, grazie anche alla buonissima mi-nestra orzo e fagioli, opera della bravaLuciana Camerlo.

La chiamavamo “serata non stop”ma con il passare degli anni noi giova-ni Soci non abbiamo più la resistenzaper il “blanc e neri” dalle 19.00 alle7.00 del mattino.

Su suggerimento del nostro simpaticoConsigliere del Fogolâr Furlan e Sociodell’Udinese Club dr. Fabrizio Tomadaè giusto festeggiare sia l’apertura che lachiusura del Campionato.

Quindi, appuntamento a settembrep.v. con un particolare menù all’inglese,per salutare il nuovo allenatore dell’U-dinese Roy Hodgson che, proponiamoanche come Socio Onorario del nostroClub romano di Forza Udinese; ancheperché il nuovo mister è stato caldeg-giato dal nostro Socio Onorario Sir PaulGirolami e dal figlio dr. Christopher.

Buone vacanze a voi tutti con un fra-goroso “Alè Udin” per un bel campio-nato 2001/2002.

Bepo Baruzzini

Udinese Club di Roma

Soci dell’Udinese col presidente Militti e Germana Zanini alla festa del solstizio (foto Fluri).

Udinese Club in festa (foto Fluri).

del Club che hanno seguito domenical-mente le partite via stream presso laSede, potranno così continuare a farloper sventolare i colori bianconeri neglispazi che concederà la piazza romanain festa per lo scudetto della Roma.

Un’oraErano amicie si capiva.Erano seduti al tavolodell’osterialì all’angolo vivo del paese:davanti la strada ombrosae dietro la vita lontana.

C’era il bicchiere pieno,le guance penzolonie un mezzo sorrisosulla bocca scavata.

Silenzio,si sorseggia pianoe il vino va giù.

... E parlavano di tanti raccontie ridevano di tante stagioni.Poi la nube avvolgeva i pensieri.Che dire?Con il vinohan frugato la storiadei cuori.

Franco Romanin

susseguivano a poco più di due metril’una dall’altra. Il foro pare misurassemetri 120 per 60.

Furono così portate alla luce una se-zione della platea con cunetta per loscolo delle acque, ed il portico orienta-le sopraelevato di tre gradini rispettoalla piazza.

Grazie al rinvenimento di pezzi figu-rati e decorati quali plinti, plutei e ca-pitelli, il Brusin poté avanzare la data-zione, tuttora accettata, che colloca talisculture a fine II° inizi III° secolo d.C.

Nello stesso momento, nell’ambitodei lavori di restauro, l’architetto Fer-dinando Forlati fu responsabile dell’a-nastilosi delle colonne, integrate conmattoni nelle parti mancanti.

A chiarire l’articolazione del Forosubentrò il rinvenimento, nel 1969-70,della basilica forense che occupa l’areaa sud del Foro adiacente al lato cortodella piazza.

E’ emerso che l’area del Foro avevafin dall’origine la medesima destina-zione, il medesimo orientamento edimpianto, la veste decorativa invecesubì delle variazioni nel corso del tem-po, ed è probabile che l’aspetto attua-le sia il risultato di un radicale rifaci-mento di fine II° inizio III° secolo d. C.

Indagini stratigrafiche, infatti, hannoriconosciuto almeno quattro fasi archi-tettoniche per il Foro, di esse la secon-da e la terza si collocano rispettiva-mente in epoca cesariano-augustea eseveriana, la quarta datazione è poste-riore a Massimino il Trace. Il rinveni-mento, al di sotto delle strutture dellabasilica, di un lacerto stradale che sitrova in asse con una strada che, en-trando in città dalla porta settentriona-le (repubblicana) raggiungeva il Foro,ha permesso di ipotizzare che in epocarepubblicana questa strada (il cardo)

passava per il foro (quasi come accadeora per la strada statale n° 352).

Successivamente, con la costruzionedella Basilica, il Foro fu interdetto altraffico pesante.

Attualmente la strada statale n° 352attraversa il Foro in tutta la sua lun-ghezza, sondaggi eseguiti al di là dellastrada hanno portato alla luce cinqueplinti con teste di Giove Ammone eduno con testa di medusa, facenti partedella sontuosa decorazione del foro.

Come per ogni aspetto della vita so-ciale è Roma a fornire i modelli ancheper i Fori, modelli ripetuti infinite vol-te in tutte le città dell’impero.

Il modello del Foro di Aquileia lo ri-troviamo a Roma nel Foro di Traiano;in entrambi i luoghi il Foro è costituitoda una piazza rettangolare (che adAquileia misura esattamente metri 62X 145 contornata da portici e cinta dibotteghe) delimitata su uno dei lati bre-vi dalla basilica, luogo in cui si svolge-vano le assise giudiziarie e tutte le atti-vità che in caso di cattivo tempo nonpotevano essere svolte nella piazza.

Del Foro di Aquileia ci è giunta unaparte della decorazione che ci permet-te di ricostruire la situazione originariadel portico, seppure in via ipotetica. Ladecorazione consiste in plinti con testedi Giove Ammone o di Medusa, ed inplutei decorati da aquile o eroti chesorreggono festoni sormontati da testedi Medusa. L’ipotesi ricostruttiva èche la decorazione scultorea sormon-tasse le colonne del portico. Sopra lecolonne scanalate poggiavano capitellicompositi che a loro volta sostenevanol’architrave a tre fasce sovrapposte, unfregio a girali e una cornice a dentelli.Al di sopra, le lastre con Giove Am-mone e quelle con medusa erano po-ste, l’una alternata con l’altra, in corri-spondenza delle colonne; nello spaziosovrastante gli intercolunni erano lelastre con aquile o eroti che sorregge-vano festoni.

Notiamo che i motivi di Giove Am-mone e Medusa ricordano la decora-zione del Foro di Augusto a Roma, de-corazione che in età giulio-claudia(inizi I° secolo d.C.) si diffuse nei Foridella Spagna e della Gallia.

Tuttavia nel Foro di Augusto a Ro-ma non troviamo le teste di Medusama la testa di un celta con il torques(tipico collare). Questi due motivi ave-vano il preciso intento di ricordare aquanti si recassero nel Foro le recentied importanti conquiste di Augusto: laGallia, simboleggiata dal celta, e l’E-gitto, rappresentato dalla divinità che

La ricerca dell’area del foro di Aqui-leia andò incontro, fin dai primi mo-menti, a fenomeni di disorientamentoe di asservimento ad idee preconcette.Il primo problema fu determinato dalfatto che le fonti nominano per Aqui-leia più di un foro: fin dal 1031 si hanotizia della chiesa di S. Giovanni inForo, attualmente prospiciente la piaz-za di S. Giovanni, ad occidente del mu-nicipio. Altre testimonianze sono dicarattere epigrafico: si nomina il fo-rum pecuarium in CIL V 8313, e si par-la di un forum nostrum dove sarebbestata eretta una statua dorata in onoredi Calvio Pollione, in CIL V 961.

Si capisce che queste notizie abbia-no innescato numerose ipotesi e ricer-che, complicate dal fatto che spessovenivano in luce nuove vaste aree la-stricate. Alcuni studiosi, inoltre, si mo-strarono attaccati ad idee preconcette,ad esempio Enrico Maionica che allafine del XIX° secolo individua il foro aMonastero poiché da lì provengononumerose iscrizioni.

Tuttavia già all’inizio del 1800 ci fu-rono preziosi apporti a questa ricerca:Leopoldo Zuccolo intraprese alcunisondaggi nell’area dove in seguito saràscoperto il Foro, ed intuì approssimati-vamente la grandezza della piazza:metri 120 per 60.

Dobbiamo aspettare il 1934 perchéle ricerche abbiano esito positivo; fuallora che grazie a lavori di escavazio-ne di un canale di scolo furono rinve-nute alcune colonne cadute.

Giovanni Brusin intraprese lo scavo;da un suo scritto emerge lo stridentecontrasto tra “le colonne solenni dimaestà e l’ampio lastricato” da un lato,e “la miseria di rustici cortili coi loropollai e porcili” dall’altro. La zona erainfatti occupata da case coloniche: leprocedure per gli espropri non termi-neranno che negli anni ottanta.

Leggiamo la descrizione che il Bru-sin dà dell’area del foro. “La superficiescoperta, di circa mille metri quadrati,serba ancora buona parte del suo la-stricato marmoreo e calcareo; unacongerie, poi, di tronchi di colonne dipietra, spesso infranti e volti nello stes-so verso a indicare il crollo simultaneocausato, penso, da un terremoto, for-mavano già il portico di levante, ches’allineava tra la platea del foro, di tregradini più bassa del portico, e le lus-suose botteghe che su di esso s’affac-ciavano. I pezzi dei singoli fusti, perquanto sbocconcellati e frantumati so-no stati riuniti con lavoro attento e pa-ziente a ricomporre le colonne, che si

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Il foro romano di Aquileia

Una suggestiva foto delle colonne del Forodi Aquileia dalla cunetta di scolo (si noti alcentro il capitello con la testa di medusa).

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Il Fogolârdella Sardegnain Friuli con gliamministratori

sardi

Macomer. Proficua trasferta in Friu-li degli amministratori comunali delMarghine e della Planargia che neigiorni scorsi hanno aderito a un’inizia-tiva di carattere promozionale intra-presa dall’azienda di Promozione Turi-stica della Carnia. Lo scopo delloscambio culturale era quello di avviaretra le due Regioni un solido rapportodi collaborazione in vista della orga-nizzazione di soggiorni climatici, desti-nati in modo particolare agli anziani.

L’idea è nata in seguito a una propo-sta formulata dagli operatori alber-ghieri friulani e alla intraprendenzadel presidente dell’associazione deifriulani residenti in Sardegna, AldoZuliani, che ha contattato numerosiamministratori locali che hanno avutocosì l’opportunità di vedere diverse lo-calità climatiche della Carnia, un’ame-na regione circondata dalle Alpi Giu-lie, ai confini con l’Austria e la Slove-nia. Hanno coordinato l’iniziativa l’a-ritese Pino Carboni (presidente dellaPro Loco di Decimopotzu) e Giovan-ni Sale (affermato tour operator origi-nario di Bono, da oltre 50 anni resi-dente a Cividale), titolare dell’agenziaviaggi “Natisone”. Il programma pro-posto dal consorzio alberghiero preve-deva la visita dell’entroterra friulano ein modo particolare delle località di

lì era venerata, Giove Ammone.Anche Traiano per il suo Foro si

ispirò al programma iconografico scel-to da Augusto, ma sostituendo al celtala testa di Medusa ad indicare le guer-re daciche appena concluse (107 d.C.),mentre la testa di Giove Ammone eraormai diventata il simbolo del potereuniversale dell’imperatore. La nuovatematica si diffuse in quelle città chefurono testimoni del passaggio dell’e-sercito romano diretto in Dacia (Ro-mania): nella zona limitrofa al Friuliquelle lungo le vie Postumia e Flavia,Iulia Concordia (Concordia Sagittariaprov.Venezia),Aquileia,Trieste, Pola eZara (Croazia).

Quest’argomento, la viabilità del-l’impero romano, sarà oggetto di unprossimo incontro del gruppo “Fradaee culture”.

Cecilia [email protected]

Sauris, Forni di Sopra,Arta Terme,Tol-mezzo, Cividale del Friuli e Ravasclet-to che hanno delle strutture ricettiveadeguate per ospitare i soggiorni cli-matici delle persone anziane. Il pac-chetto inoltre prevede visite guidatenei musei delle arti e delle tradizionipopolari oltre che escursioni in Austria(Mauthen e Challac) e nei luoghi cherievocano la guerra mondiale. La dele-gazione del Marghine era compostadai sindaci di Montresta, Suni e Nora-gugume (rispettivamente GiovanniCadeddu, Antonio Falchi e MicheleCorda) e da due assessori della Comu-nità Montana (Luigi Morittu e AldoPorcu). Si è trattato di un’esperienzapositiva che è servita per intensificaresempre di più i rapporti fra la Sarde-gna e il Friuli, due Regioni che hannopolte similitudini - hanno detto gli am-ministratori del Marghine - si trattaora di valutare se esistono le condizio-ni per organizzare soggiorni climaticiper gli anziani nella località della Car-nia. Già da tempo comunque tra le Re-gioni sono in corso “gemellaggi” chehanno prodotto risultati soddisfacenti.Fra questi vanno ricordati quelli fraMontellano e Arborea (qui nel 1932 siè insediata una comunità friulana) efra Serrenti e Tavagnacco (per la pro-duzione degli asparagi). La delegazio-ne sarda, della quale facevano parteanche il segretario della Confederazio-ne sindacale sarda Gianfranco Maxia eil presidente dell’associazione nazio-nale degli alpini “sezione Sardegna”Franco Pitoni, è stata ricevuta dai sin-daci dei comuni della Carnia e dall’as-sessore regionale alla Sanità AntonioTondo. L’iniziativa “Educational inCarnia” ha comunque un seguito im-mediato visto che in autunno si farà unincontro fra le comunità montane sar-de e friulane per suggellare un rappor-to che si sta facendo sempre più solido.

Torre Cossu(La Nuova Sardegna, maggio 2001)

Fogolâra Pescara

Don Bruno Fraulin, già direttore delCentro Don Orione a Roma e daqualche anno di quello di Pescara, si èfatto promotore dell’istituzione delFogolâr Furlan in quella deliziosa cittàdell’Adriatico.

Il nuovo sodalizio, aderente a “Friu-li nel Mondo”, si inserisce nell’ambitodei Fogolârs dell’Italia Centrale.

Auguri di feconda attività.

Un Fogolâra Firenze

Si è costituito in data 17 marzo 2001il Fogolâr Furlan di Firenze. L’associa-zione nasce dal tenace impegno di ungruppo di friulani, residenti o attivi inToscana, che intendono dare una visi-bilità collettiva alla loro presenza. IlFogolâr di Firenze va ad aggiungersialle altre analoghe realtà sparse in tut-to il mondo.

Il Fogolâr vuole ritagliarsi uno spa-zio nella realtà cittadina, creando mo-menti d’incontro tra personalità del-l’arte e della cultura per far conoscereil Friuli, in tutti i suoi aspetti, al fine difavorire lo scambio fra le culture delleregioni toscana e friulana.

Alla presidenza del Fogolâr Furlandi Firenze è stato eletto il prof. Ga-briele Stringa, coadiuvato nella suaopera dalla vicepresidente dott.ssa Ri-ta Zancan Del Gallo e dai consiglieridott. Lorenzino Boem, ing. FedericaCescutti, dott. Ettore Jacobacci, dott.Massimo Mizzau, sig.ra Mariuccia Sar-tor, sig. Giovanni Tummino.

Come prima manifestazione, a cuitutti sono invitati, il Fogolâr ha orga-nizzato Sabato 26 maggio 2001, ore18.00 presso il Convitto della Calza 6(Porta Roma), Firenze un incontro conCarlo Sgorlon, scrittore friulano dichiara fama, vincitore fra altri nume-rosi riconoscimenti, del premio Super-campiello e del premio Strega, che par-tendo dalla presentazione del suo ulti-mo libro, “La Tredicesima Notte”,terrà una conferenza sulla sua vita diromanziere e di uomo di cultura.

IlBuongiorno

In verità mi chiedo che cosaabbiamo fattotu ed io prima di amarcidue anime si svegliano e si guardano

l’un l’altranon per timorema perché amore esclude amore di altre vistee fa di una piccola stanzaun universonoi abbiamo un solo mondociascuno di noi ha un mondoEd è un mondo

John Donne(1572-1630)

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Inaugurazionedella Sede

a porta di Santa Lucia

Domenica 17 dicembre 2000 non èstata soltanto una Festa di S. Lucia conricchissimi doni consegnati ai bimbidei Soci e simpatizzanti ed una trenti-na ai figli di extracomunitari, ma è sta-ta inaugurata la sede del Fogolâr Fur-lan di Latina e Agro Pontini, in Via delMetano 8, 04100 Latina.

Una sede accogliente, bellissima, inLatina Centro, resa possibile dalla gene-rosità della signora Silvana Tramontinche, rimasta sola, ha voluto con questogesto, vicini i friulani dell’Agro Pontino.

Alle ore 10.00 introdotto dal presi-dente Ettore Scaini, Mons. Renato DiVeroli, parroco della zona, ha benedet-to i locali soffermandosi con ottimeconsiderazioni sulle attività dei friula-ni in Agro Pontino.

Ha preso la parola il Sindaco di La-tina, Ajmone Finestra che ha elogiatol’opera dei friulani Pionieri e delle suc-cessive generazioni per la loro straor-dinaria opera volta al risanamento diquesta terra pontina e portando il sa-luto della città di Latina. Il presidentedel Fogolâr di Roma, ha offerto la lito-grafia del cinquantesimo e consegnatoal Sindaco la medaglia di Pietro Giam-paoli, coniata in occasione delle cele-brazioni del 1 maggio 1965.

Il senatore Mario Toros, Presidentedell’Ente Friuli nel Mondo, non havoluto mancare a questo appunta-mento tanto importante: una sede diFogolâr è una fiamma che si accendeper ritrovare intorno ad essa i friulanipontini. Ha elogiato la sig.ra SilvanaTramontin per la generosità verso ilFogolâr, il quale ha sostenuto tutte lespese di ristrutturazione.

L’opera, comunque, darà inizio ad ini-ziative per raggiungere nuovi traguardi.

Hanno dato la loro adesione, assenticausa impegni improrogabili: il Gene-rale Salvatore Bellassai, sindaco di Sa-baudia; il Prof. Mario Tieghi, assessorealla cultura del Comune di Sabaudia; ilProf. Don Carlo Rinaldi, parroco diBadino Porto Salvo; personalità di Ter-racina e Borgo Hermada.

Alle ore 12.00 è stata celebrata la S.Messa dal mons. Giuseppe Di Bellaparroco di B.go Carso che, nell’omelia,ha riservato parole d’oro per i friulaniin Agro Pontino e ha ricordato i De-funti Pionieri e non, che hanno sacrifi-cato la loro esistenza per rendere fiori-ta una terra una volta palude.

Il coro delle voci bianche “Inno allagioia” insieme al coro “I Sempregiova-ni” diretti dalla maestra soprano Silva-na Federici e dal maestro AlfonsoVerga al pianoforte, con un complessocanoro-orchestrale, ha reso ancor piùsolenne il Sacrificio Divino. Alla fine

della S. Messa un concerto ha strappa-to gli applausi della folta assembleasoprattutto al canto di “Stelutis Alpi-nis”, preghiera friulana, eseguito dalsoprano Silvana Federici.

È stata quindi effettuata la conse-gna dei regali di S. Lucia ai bambini.

Al pranzo sociale ne “Il Ritrovo”di B.go Carso, al quale va un sinceroriconoscimento, hanno partecipato620 soci e simpatizzanti. Qui ha presola parola il sen. Mario Toros elo-giando il Fogolâr Furlan di Latina eAgro Pontino, efficiente, rinnovatonella sua struttura e proiettato, ele-mento portante, nella storia dell’AgroPontino.

Il presidente di questo Fogolâr, Et-tore Scaini, ha ringraziato l’Ente Friu-li nel Mondo per la sua presenza, ipresidenti dei Fogolârs, cav. RomanoCotterli di Aprilia e dott. AdrianoDegano di Roma. Soprattutto si è ri-volto ai suoi collaboratori: ai vice pre-sidenti Franco Panigutti per il nord e

Dal Fogolâr furlan di Latina e Agro Pontino

Il compiacimento del Presidente di Friuli nel Mondo e l’apprezzamento del Sindaco sen. Finestra.

Il saluto del presidente Scaini al Sindaco e al sen. Toros.

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Festadi S. Lucia

Aprilia. Si è svolta l’8 dicembre2000, la venticinquesima edizione del-la festa di Santa Lucia organizzata dalFogolâr Furlan che come è ormai con-suetudine apre le manifestazioni in oc-casione delle festività natalizie.

Quest’anno l’iniziativa è stata inseri-ta nelle iniziative per la raccolta fondipro “Telethon 2000” organizzata dallaBnl apriliana. Alla festa della patronadel “Fogolâr” erano presenti il senato-re Mario Toros, presidente dell’Ente“Friuli nel Mondo”, il sindaco Cosmi,l’assessore De Quattro, il consigliereprovinciale Mosca, il presidente del“Fogolâr Furlan” di Roma, AdrianoDegano, e il vice presidente del “Fo-golâr Furlan” di Latina, Panigutti.Gran parte della manifestazione è sta-ta colorita dagli spettacoli tenuti dallescuole presso il teatro Europa. Dopola messa officiata da don Antonio Mu-raro il tutto si è trasferito sul palcosce-nico del teatro dove si sono esibiti 60alunni del terzo Circolo didattico,“Grazia Deledda”, magistralmente di-retti dalle insegnanti e dalle vicariaAdele Medici. Interessante anche larappresentazioni da parte del Coro“Sot la Nape” di Villasantina, di balli ecanti tipici e soprattutto il ballo di cor-teggiamento dei giovani verso le ra-

gazze. A fine manifestazione sono sta-ti donati regali, dolciumi e giocattoli atutti i bambini. Santa Lucia, infatti,nella tradizione friulana rappresentacolei che anticipa i regali ai bambinibravi prima dell’epifania. Prima dellospettacolo tutti i friulani e simpatiz-zanti hanno preso parte alla SantaMessa in onore di Santa Lucia, officia-ta presso la chiesa di San Michele Ar-cangelo dal parroco Don Antonio Mu-raro, dove il gruppo “Sot la nape” haaccompagnato la funzione con canti ti-pici friulani.

La sfilatadei carri

Ormai è tradizione che il FogolârFurlan di Aprilia, animato dal gruppoCotterli (Roma, Adelchi, Roberto,Giampietro Mardero, Renato Tosolini,Annibale e tanti altri) realizzi i miglioricarri carnevaleschi per la sfilata dell’ul-tima domenica e dell’ultimo giorno diCarnevale nella simpatica città laziale.

Anche quest’anno, al Fogolâr sonoandati i consensi dei tantissimi ed entu-siasti spettatori che gremivano la piaz-za e le vie limitrofe, tra il vociare dellospeaker - bravissimo e spiritoso - ed illento avanzare delle mascherine e deicarri che le seguivano, fra uno sfarfallio

di luci ed un fioccare di coriandoli.Ad ammirare i carri era giunto anche

un folto gruppo del Fogolâr di Roma.

In Friuli

Organizzato dal Fogolâr di Aprilia siè svolto, nei giorni 15-17 giugno un in-teressante viaggio con meta le localitàpiù importanti del Medio Friuli.

Infatti, il gruppo dei soci, fra i quali irealizzatori dei carri allegorici del Car-nevale e le loro famiglie, hanno visita-to Udine, Tricesimo, Gemona, Venzo-

Fogolâr furlan di Aprilia

Le belle danze del Gruppo “Sot la Nape” di Villa Santina.

Fantasmagoria dei ragazzi delle scuole elementari di Aprilia.

Il Carro, 1° premio, del Fogolâr.

Il grande girasole, 2° carro del Fogolâr.

Segue a pagina 42

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Roma, è stato nominato Assessore al-le Politiche del Territorio nella Giuntadel Sindaco on. Walter Veltroni.

Elezioni amministrativedel 13 giugno 2001

Roberto Tondo, già sindaco di Tol-mezzo, è stato eletto Presidente dellaRegione Autonoma Friuli-VeneziaGiulia.

Vice Presidente e Assessore all’I-struzione, Cultura e Beni artistici è sta-ta eletta la cons. dr.ssa AlessandraGuerra.

* * *

Il prof. Marzio Strassoldo, già RettoreMagnifico dell’Università di Udine, èstato eletto Presidente della Provincia.

Fabrizio Cigolot è stato riconferma-to assessore provinciale alla cultura.

* * *

Presidente della Provincia di Gori-zia è stato eletto il dr. Sergio Brando-lin e Sindaco di Pordenone il dr. SergioBolzonello.

Il friulano Roberto Di Piazza è nuo-vo sindaco di Trieste.

Nelle elezioni politiche del 13 mag-gio 2001 sono stati eletti i Parlamenta-ri della Regione Friuli-Venezia Giulia;

Senatori: Collino Giovanni; Anto-nione dr. Roberto; Calligaro avv. Lu-ciano; Moro p.i. Francesco; Bordon dr.Wiler; Gamber avv. Guido; Budin dr.Milos.

Deputati: Moretti dr. Danilo; Meniadr. Roberto; Romoli dr. Ettore; Sarodr. Giuseppe Ferruccio; CollaviniManlio; Lenna avv. Vanni; Ballamandr. Edoardo; Volcic dr. Demetrio, par-lamentare Europeo; Fontanini prof.Pietro; Damiani prof. Roberto; Illy dr.Riccardo; Maran Alessandro; FranzDaniele; Contento avv. Manlio; Sgarbiprof. Vittorio.

Incarichi a Parlamentaridella Regione

Friuli-Venezia Giulia

Sen. Roberto Antonione, sottosegre-tario di Stato agli Affari Esteri per i rap-porti con i Paesi dell’est europeo.

On. avv. Mario Contento, sottosegre-tario di Stato per l’economia e Finanze.

On. Eduardo Ballaman, questoredella Camera dei Deputati.

On. Vittorio Sgarbi, sottosegretarioBeni Culturali.

On. Pietro Fontanini, vice presiden-te della Commissione Affari Costitu-zionali.

On. avv. Luciano Callegaro, vice pre-sidente della Commissione Economiae Finanze.

On. Manlio Collavini, Segretario allePolitiche dell’Unione Europea.

On. Daniele Franz, segretario dellaCommissione Agricoltura.

On. dr. Giuseppe Ferruccio Saro,Commissione Bilancio.

* * *

Il sen. Learco Saporito, presidentedei Campani nel Lazio, è stato nomi-nato Sottosegretario di Stato allaRiforma burocratica.

* * *

Il friulano Roberto Morassut, elettocon il maggior numero di preferenzenella lista del PDS per il Comune di

R i s u l t a t ie l e t t o r a l i

L’Associazione Internazionale AWRnel corso della riunione tenutasi il 15 maggio u.s. sotto la presidenza del-l’on.le Franco Foschi, ha approfondito iproblemi organizzativi del Congressointernazionale che si terrà presso la fa-coltà di Scienze politiche dell’Univer-sità “La Sapienza” di Roma.

Ampie informazioni nelle problema-tiche organizzative sono state fornitedal Segretario generale cav. gr. croce Al-do Clemente.

Ai lavori ha partecipato anche il no-stro presidente Degano.

Al sindacodi Latina

Il presidente Degano, in occasionedell’inaugurazione della nuova sedesociale del Fogolâr Furlan di Latina,ha consegnato al sindaco sen. AimoneFinestra, la medaglia d’argento, realiz-zata da Pietro Giampaoli per la “Festadel Lavoratore friulano” del 1 maggio1965 promossa e organizzata dal Fo-golâr di Roma.

Ha consegnato pure un medaglionedi bronzo realizzato nella medesimaoccasione. La medaglia venne solen-nemente consegnata assieme ad un di-ploma, a tutti i Pionieri friulani cheoperarono nell’Agro, dall’on. GiulioAndreotti, dal presidente della Regio-ne Friuli-Venezia Giulia, on. AlfredoBerzanti e dal presidente di “Friuli nelMondo” prof. Ottavio Valerio.

Profughie rifugiati

RicordandoSergio Maldini

La Signora Franca ci ha manda-to un affettuoso invito a parteci-pare ad un incontro casareccio aSanta Marizza di Varmo, ove loscrittore-giornalista-poeta SergioMaldini si è ispirato per il roman-zo “Casa a Nord est”.

MATTEIA PIAZZA MATTEI

Pane, vino esan Daniele

L’Azienda vinicola del dr. Stefa-no Fantinel di Spilimbergo, assie-me al prosciuttificio Testa e Moli-naro di San Daniele dal Friuli, harealizzato a Roma, in Piazza Mat-tei n. 16 (con di fronte la stupendafontana cinquecentesca delle tar-tarughe) un simpatico ed acco-gliente ambiente all’insegna di“Pane, vino e San Daniele” oveviene servito ottimo prosciutto eformaggi friulani, degustati consquisiti vini della nostra terra.

Il locale è aperto dalle ore 8,00del mattino sino alle ore 01,00di notte (tel. 06/6877147) ed èmolto consigliabile per assaggied incontri.

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Il Consigliere Regionale, dr. FrancoBaritussio, sindaco di Tarvisio, ha visi-tato con molto interesse la sede delFogolâr assieme al presidente dell’A-zienda Regionale “Promotur”, dr.Maurizio Dünhofer.

Erano accompagnati dal dr. Luigi Pa-pais, segretario del Comitato Regionale“Universiadi 2003” (lunedì- 16 luglio).

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Il ten. gen. Gianfranco Ottogalli,aquileiese, Capo di S.M. dell’Esercito,ha ricevuto (16 luglio) il nostro presi-dente con il Consigliere Regionale eSindaco di Tarvisio dr. Franco Baritus-sio, assieme al presidente dell’Agenziaregionale “Promotur” MaurizioDünhofer e al dr. Luigi Papais, segre-tario del Comitato organizzatore delle“Universiadi 2003”.

Il Generale ha preso buona nota del-le esigenze prospettategli dagli ospitiper la realizzazione di un moderno im-pianto di risalita nella zona demanialedi Tarvisio, tale da agevolare la grandemanifestazione sportiva internazionalee da costituire poi un impianto di gran-de utilità anche per le Forze armate.

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L’Associazione Triestini e Gorizianiha realizzato una rassegna sul territo-rio e città della Venezia Giulia con ilseguente programma:Aprile - Ronchi dei Legionari: Concer-to corale “Vox Julia”Maggio - Grado: Teatro - Elegie istria-ne di Biagio MarinGiugno - Monfalcone: I cantieri navaliSettembre - Muggia: Il CarnevaleOttobre - Gorizia: Il millennio dellacittàDicembre - Trieste: Concerto dellaCappella Civica

La Venezia Giulia Storica: Pola, Fiu-me, ZaraNovembre - Solenne celebrazione li-turgica in ricordo dei giuliani scompar-si lontano dalla loro terra, con la par-

tecipazione di una corale della comu-nità italiana in Slovenia.

∗ ∗ ∗

Il dr. Augusto Viola, capo di Gabi-netto del Presidente della RegioneFriuli-Venezia Giulia ha mandato uncordiale ringraziamento per l’acco-glienza fatta dal Fogolâr in occasionedelle celebrazioni per la canonizzazio-ne di S. Luigi Scrosoppi.

Ma siamo noi ad essere grati per la suapremurosa attenzione verso il nostro Fo-golâr per la concessione di un generosointervento del Presidente dr. RobertoAntonione per la stampa del volume“Cinquant’anni di Friuli a Roma”.

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Intensa è l’attività che il dr. AmedeoPiva, già assessore – per oltre sette an-ni – alle politiche sociali del Comunedi Roma, svolge nel campo culturale,con una particolare attenzione ai pro-blemi sociali ed umanitari.

Campo d’azione è il “Gruppo Amiciper la città” che egli ha da tempo co-stituito per l’organizzazione di incontrie dibattiti sui vari problemi cittadini,normalmente tenuti presso il Centrosociale di don Mario Picchi.

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Il Fogolâr ha partecipato – lunedì 6marzo – alla manifestazione indettadalla Società Dante Alighieri per ri-cordare il cinema di Folco Quilici,messo in ottima luce dal volume di Ila-ria Caputi (ediz. SNC - BibliotecaBianco & Nero).

Sono intervenuti Tullio Kezich, Giu-liano Montaldo, Lino Miccichè e lostesso Folco Quilici, assai festeggiato.

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Il Presidente della Repubblica, Car-lo Azelio Ciampi, ha inviato un caloro-so telegramma di saluto al Presidentedella Regione autonoma Friuli-Vene-zia Giulia, dr. Roberto Antonione, inoccasione della consegna presso il pa-lazzo della Provincia di Udine (5 feb-braio 2001) della bandiera tricolore al-la Nazione italiana in partenza perZakopane (Polonia) per parteciparealle “Universiadi 2003”.

La squadra stessa porterà in Italia lafiaccola olimpica per le “Universiadi2003” che si terranno a Tarvisio.

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Il presidente on.le Martino Scova-cricchi ci ha inviato la Rassegna del-

l’Associazione Nazionale Rimpatriatidalla Prigionia, con il resoconto dellasplendida manifestazione di italianitàsvoltasi a Buenos Aires (Argentina) il5 novembre 2000, con la grande ban-diera italiana “la bandiera dei prima-ti”, portata in corteo da oltre 25 milanostri emigranti. Aveva già sfilato aRoma e poi a New York.

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Il gesuita Ferruccio Romanin, origi-nario di Cordenons, dopo un lungo pe-riodo di attività in Australia fra le Co-munità italiane emigrate e dopo esserestato parroco a Melbourne e a Sydneyè rientrato in Italia per assumere il ret-torato della splendida Basilica di S.Ignazio. Il Fogolâr ha partecipato conuna folta rappresentanza alla solenneconcelebrazione di immissione in pos-sesso svoltasi il 12 marzo 2001.

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Il presidente Nicodemo Lauro delneo Fogolâr Furlan “Antonio Pancie-ra” di Teglio Veneto ci ha inviato unaffettuoso ringraziamento per i salutiaugurali espressi dal nostro Fogolâr inoccasione della serata inaugurale (3marzo 2001).

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La Parrocchia Cortale – Reana delRojale (Udine) ha ricordato, sabato 26maggio, don Mario Fabrizio, sacerdoteche ha promosso eccezionali iniziativeper il progresso del piccolo centro ru-rale friulano, sviluppando l’arte e la la-vorazione del cartoccio (“scus di pano-le”) tanto da rendere famoso, in Italiae nel mondo, il prodotto artistico otte-nuto con tale lavorazione.

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Il Comune di Imponzo ha pubblicatonel proprio bollettino “Il Gjornêl”un’ampia biografia del concittadino ing.Francesco Pittoni, nostro apprezzatoconsigliere. Ce ne ha dato notizia il Sig.Luciano Valddes, responsabile della re-dazione dell’interessante bollettino.

∗ ∗ ∗

Intensa è stata l’attività culturalepromossa dal direttore dell’Istituto di-plomatico, il friulano ministro plenipo-tenziario dr. Franco Mistretta: il 19gennaio un dibattito su due testimonidel processo di Helsinki, il 31 gennaio2001 ha promosso una tavola rotondasui flussi migratori nel Mediterraneo, il2 marzo una sulla Nato ed i rapporti

Notizie da Roma e dalla Regione Friuli-Venezia Giulia

L’Associazione Triestini e Gori-ziani, aderente all’Associazione“Giulani nel Mondo” ha trasferi-to la propria sede da Piazzale diPorta Pia a Via Antonio Cippico30 00143 - Roma (presso la So-cietà di Studi Fiumani).

Resta invariato il numero te-lefonico 06.4250159.

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interatlantici, il 14 marzo sul 140° an-niversario dell’Unità d’Italia, il 20marzo sulla dimensione asiatica dellapolitica estera della Russia, il 6 aprilesul diritto/dovere di ingerenza umani-taria; il 18 aprile su capitalismo in Eu-ropa, il 3 maggio su l’individuo e laglobalizzazione; il 10 maggio sul ruolodelle Nazioni Unite; il 6 giugno sullasicurezza politico-militare del Medi-terraneo, il 13 giugno sulle autorità di-plomatiche e militari.

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Il Sindaco di Bordano, Enore Picco,quest’anno ha bandito la V edizionedel Premio “Sulle ali delle farfalle”sul tema “I Celti tra realtà e fantasia”.Intanto dal paese di lago dei Tre Co-muni, abbellito di murales con tantefarfalle è copiosa l’edizione di libri,specie per ragazzi, sull’originale tema.

Omaggio a Mutinelli

La città di Cividale del Friuli, per ini-ziativa dell’assessore alla Cultura edella Biblioteca civica, ha reso omag-gio alla figura ed all’opera del prof.Carlo Mutinelli docente, artista, regi-sta, promotore di cultura, nato a Bleg-gio (Trentino), nel 1899 e morto tragi-camente a Udine nel 1969.

La figura di Mutinelli è stata posta inluce con una interessante mostra dellesue opere ed un convegno di studi nelcorso del quale sono stati messi in risal-to gli aspetti poliedrici di Mutinelli dal-lo scrittore Ottavio Cotterli. Il prof. Ser-gio Sarti si è soffermato soprattutto sul-le attività di regista teatrale, ricordandoin particolare gli “Incontri con SantoFrancesco” di Giuseppe Fabbrini inter-pretati da Walter Faglioni e Diana Pe-resson, nonché “Piccola città” di T. Wil-der con le indimenticabili interpreta-zioni della stessa Peresson e di AlfonsoCaniffi. Inoltre Nievo Ferraro e Lucia-no Perissinotto hanno chiarito il valoreartistico delle opere del Mutinelli.

Nella mostra sono state esposte an-che due opere inviate dal nostro presi-dente Degano: una Madonna e unanatura morta.

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Vincenzo Scolamiero, figlio del no-stro socio generale Gaetaneo, conti-nua a sorprendere con le sue originaliopere pittoriche che va esponendonelle varie gallerie di Roma e in moltealtre località.

Particolarmente interessante è statala mostra tenuta dal 4 febbraio al 4marzo nella Galleria Comunale d’Ar-te di Ciampino. Il catalogo era presen-tato da Tiziana D’Achille.

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Il giovane studente di architetturaLeonardo Pascoletti ha presentato in

una interessante mostra nella galleriadi Via Flaminia 58 una originale edestesa serie di “lastre di luce”, lampa-de dagli effetti piacevoli e regolabiliper abbellire case e studi (dal 19 al 23febbraio 2001).

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Omaggio a Nino Za

Grande successo ha ottenuto la mo-stra “Omaggio a Nino Za” inaugurataa Roma il 9 marzo 2001 nella “GalleriaVittoria” di Via Margutta.

La mostra è stata ripetuta, con gran-de successo di pubblico e di critica, an-che a Udine per iniziativa dello StudioClocchiatti a partire dal 7 aprile e pro-rogata, a grande richiesta, sino a tuttoil mese di maggio.

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Dal 16 al 25 marzo 2001, le artisteAmelia Volpato e Santina Zerbo han-no presentato una mostra di grafica,pittura e scultura presso l’Associazio-ne culturale romana “Four for Art”.

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Il Comune di Buja ha organizzato,presso il Museo della Medaglia, unamostra dell’“opera omnia” dell’artistaGuerrino Marria Monassi, curata dalprof. Sergio Segato (dal 28 aprile al 27maggio 2001).

La mostra era sotto il Patronato delPresidente della Repubblica.

Il catalogo è stato pubblicato dalleEdizioni Editreg.

Nuovo impiantotelefonico

Il socio benemerito Alfredo Chiodiha sostituito l’impianto telefonico, cheegli stesso aveva donato al Fogolâr nel1986, con una nuova e moderna cen-tralina composta da cinque apparecchitelefonici, che ha provveduto ad instal-lare con un suo collaboratore, assicu-randoci così un più efficiente servizio.Restano immutati i nn. 06/3226613 eper il fax 06/3610179.

Le linee sono collegate anche a Inter-net e alla segreteria telefonica.

Grazie di vero cuore all’amicoChiodi.

Mostre

Madonna. Olio su tela, cm 36x42 - 1949.Collezione Adriano Degano.

Leonardo Pascoletti - Lampada.

RicordiamoliIl trascorrere del tempo, pur-

troppo, ci fa perdere per stradapersone care, consiglieri, collabo-ratori, amici che ci sono vicini nel-la vita e nelle attività del Fogolâr oche in Friuli si sono segnalati perle loro iniziative o la loro attivitàculturale, artistica, professionale.Dovremmo ricordarli uno ad uno,ma ci riserviamo di farlo nel pros-simo numero.

Intanto, ci limitiamo a citarliperché non si perda la cara memo-ria e per mandar loro un affettuo-so “mandi”:Teodolinda Bertossi, GermanoColusso, Edda De Lorenzi, Mariadel Negro, Dario Fucile, Aldo Me-roi, Manlio Michelutti, EmmaOdorico Picotti, don Oreste Ros-so, Adelmi Tomada, Enrico Turco,Rosina Unfer.

La piccola Ilaria Piatella - Righi.

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L’on. Danilo Moretti, neo eletto nelleliste elettorali di “Forza Italia” a Cervi-gnano, ha espresso il desiderio di farsiSocio del Fogolâr. Gliene siamo grati.

* * *

L’on. Manlio Collavini si è associatoal Fogolâr come “sostenitore”. È sem-pre stato un nostro apprezzato sosteni-tore.

* * *

Il Fogolâr Furlan di Roma ha espres-so il suo ringraziamento augurale alTen. Gen. Mario Arpino che il 30 mar-zo ha lasciato l’importantissimo incari-co di Capo di Stato Maggiore della Di-fesa, per assumere una nuova importan-te designazione nell’ambito della Nato.

Nella circostanza il Fogolâr ha offertoal Generale la medaglia del 50° di Eu-genio Driutti.

* * *

Il giornalista comm. Augusto Giorda-no ci partecipa le felici nozze del figlioMario con Mary Elisabeth Rinaldi, ce-lebrate il 21 luglio nella Basilica Abba-ziale di S. Nilo a Grottaferrata.

* * *

Il regista friulano Franco Venturini hamesso in scena “La locandiera” di CarloGoldoni al “Teatro d’oggi” dal 13 gen-naio al 23 febbraio e successivamente alTeatro “Flaiano” di Roma, riscuotendolusinghiero successo.

* * *

L’Università Internazionale di S. Ci-rillo, con sedi in Inghilterra, Usa e Mal-ta, ha conferito al prof. dr. mons. Vittori-no Canciani la laurea “honoris causa” instoria bizantina.

Due sue opere scritte sull’argomentosono state tradotte in greco ed in russo.

Cavalieredi Germania.

Con una solenne cerimonia svoltasimercoledì 18 aprile, nella Cancelleriadell’Ambasciata di Germania in Italia,l’Ambasciatore ha conferito, a nome delPresidente Confederale, l’onorificenzadi Cavaliere dell’Ordine al Merito dellaRepubblica Federale di Germania alprof. Attilio Bello.

Il riconoscimento gli è stato attribuito

per l’intensa e dinamica attività svolta,sin da quando era sindaco di Pomezia,per il gemellaggio fra la giovane città la-ziale e quella di Singen.

Fra i presenti il Borgomastro di Sin-gen, Ministri plenipotenziari, il Sindacodi Pomezia e molte altre personalità, frale quali il rappresentante del Fogolâr,consigliere Mario Fantin.

Nella “Filologica”

Il dr. Lorenzo Pelizzo, già presidentedel Collegio sindacale della Società Fi-lologica Friulana, è stato eletto presi-dente dal Consiglio Generale.

Il dr. Pelizzo, figlio del sen. Guglielmo,succede al compianto prof. Manlio Mi-chelutti.

Il Fogolâr gli ha formulato un cordia-le augurio di feconda attività sulla sciadei suoi grandi predecessori.

* * *

Domenico Bechis, figlio del generaled’aviazione Giuseppe, già nostro Consi-gliere, ha conseguito con il brillantissi-mo voto di 110 e lode, la laurea in archi-tettura presso l’Università “La Sapien-za”.

Ha discusso con il prof. Carbonarouna tesi sul restauro del centro storicodi Roma.

* * *

Il comm. rag. Angelo Del Negro diUdine, già segretario della FACE, ha in-viato al Fogolâr una cospicua offerta,una parte della quale destinata alle ope-re per i lebbrosi in India di Suor AmeliaCimolino.

* * *

Al prof. don Domenico Zannier diCasasola di Majano, è stata conferita dalPresidente della Repubblica Carlo Aze-lio Ciampi l’onorificenza di Commen-datore al Merito della Repubblica Ita-liana. Il riconoscimento tende a premia-re l’intensa attività letteraria e poeticadell’amico “pré Meni”, nostro assiduoed apprezzato collaboratore.

* * *

Con appunti, note e ritagli il socio Re-nato Righi ha mandato gli auguri pa-squali al Fogolâr con la foto della nipo-tina Ilaria, figlia dell’avv. Stefania Piat-tella Righi, già componente del Corodel Fogolâr.

Buinis

ConcertiIn tema è l’attività svolta dalla Asso-

ciazione Culturale “Fryderyk Chopin”,presieduta dalla bravissima pianistaconcertista Marcella Crudeli. Essa ha,infatti, organizzato il “Concorso piani-stico internazionale per giovani artisti”,giunto alla 12 edizione, con il patrocinioe contributo del Ministero Beni e Atti-vità Culturali –- Dipartimento delloSpettacolo – dell’Ecole Normale deMusic de Paris “A Cortot”, della Bancad’Italia e della Banca del Fucino, che sisvolgerà a Roma dal 23 al 29 ottobre2001. Nel Comitato d’Onore figura ilPresidente della Repubblica, i Ministeridegli Affari e Pubblica Istruzione, i Pre-sidenti della Giunta e del Consiglio del-la Regione Lazio, il Sindaco e l’Asses-sore alle politiche Culturali del Comu-ne di Roma e l’Ambasciata di Francia.

* * *

Il “Nuovo Coro Alpino”, fondato ediretto dal M° Ermanno Testi, ha tenu-to un suggestivo concerto di Natale nel-la Chiesa di S. Fulgenzio alla Balduina.Sono state eseguite, con particolare bra-vura, musiche di G. De Marzi, C. Moser,L. Pietropoli, E. Testi, G. Pellegrini, A.Pedrotti, L. Pigorelli.

Per Gilberto Pressacco

Sabato 21 aprile, si è aperto a Codroi-po un Convegno di studi per ricordarel’opera del Maestro don Gilberto Pres-sacco. La prolusione è stata tenuta dalprof. Remo Cacitti dell’Università diMilano. Sono seguiti interventi musicalidel Coro “Giovanni Battista Candotti”di Codroipo, del Gruppo da Camera“Floriano Candoni”, diretti dal M.Claudio Zinutti.

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Elio Venier

Intensa è l’attività pubblicistica delnostro socio benemerito mons. ElioVenier.

Dopo aver curato l’edizione mensiledel Bollettino della Basilica di S. MariaMaggiore che, con ampi servizi non solosulle opere d’arte di cui è splendida-mente ricca la basilica, ma anche sui fat-ti più salienti avvenuti durante l’annogiubilare, ha scritto un originale volumesull’Anno delle Beatitudini” attraversoil “Purgatorio” di Dante Alighieri.

L’opera è illustrata da originali quadridell’artista Domenico Tripodi.

* * *

L’Associazione Triestini e Gorizianidi Roma ha edito il Bollettino illustratoaprile 2001 che riporta la cronaca del-l’intervento del Presidente della Regio-ne Friuli-Venezia Giulia, dr. RobertoAntonione (ora sottosegretario agli Af-fari Esteri), giovedì 18 gennaio nel salo-ne delle Assicurazioni Generali di Ro-ma. Viene dato, poi, ampio resocontodel concerto di Umberto Lupi e, dellapresentazione del volume “In odium fi-dei” di Ranieri Ponis sulle persecuzionial clero durante il periodo dell’esodofiumano ed istriano.

Il bollettino riporta, infine, il reso-conto della presentazione del volume“La X mas e la Venezia Giulia” ed ilprogramma di attività inteso a presen-tare le città rimaste nella Venezia Giu-lia di oggi.

“Lo stesso angelo”

Mercoledì 30 maggio, presso la libre-ria “Odradek”, è stata presentata la rac-colta di poesie “Lo stesso angelo” dellanostra socia dr. Laura Canciani.

Ne hanno parlato, con acuto ap-profondimento dei temi e dei concettiispiratori delle poesie, i proff.ri EnricoCastelli Gattinara, Marco Pedone e Pli-nio Perilli, che hanno tenuto avvinto ilnumeroso pubblico (fra cui G.L. Pezza,A. Degano, A. e M. Fantin) sulle elucu-brazioni ascetico-filosofiche stimolatedalla poetessa. Lo “stesso Angelo” èsempre lui, l’angelo custode che ci ac-compagna sempre, ci illumina, dirige egoverna le nostre azioni e spesso soffreper le nostre troppo frequenti e prepo-tenti ribellioni.

Alla fine, rispondendo ad alcune do-mande e chiarendo alcune considera-zioni degli oratori, Laura Canciani hadato certezza a chi si attendeva un ap-profondimento sulle tematiche che lapenetrante poesia di Laura pone al let-tore attento per dipanare (ma è poi pos-sibile?) “...il mistero della sete / chestempera in meditazioni voraci...”.

A.D.___

LAURA CANCIANI, “Lo stesso angelo”- poesie - prefazione di Vittorio Sermo-ni - Fermonti ed. - Roma.

Patrie dal FriulLo scrittore don Antonio Bellina di

Venzone è il nuovo direttore del mensi-le “Patrie dal Friûl”, fondato dal prof.Francesco Placereani.

È una viva lampada, in lingua friula-na, scritta secondo le regole dettate dal-la Legge regionale del Friuli-VeneziaGiulia. Il Fogolâr è abbonato e lo riceveregolarmente. È a disposizione dei sociche lo vogliono leggere in sede.

Franco CrapizIl “poeta-muradôr” Franco Crapiz ci

ha mandato dalla Corsica un nuovo vo-lumetto di poesie “Un emigrante, unavaligia, una voce”. È la voce genuina diun autentico emigrante che ha cono-sciuto “l’altrui sale” ma che con lo stu-dio, l’impegno, l’ispirazione, ha saputoesprimere, con efficace intensità, la cari-ca degli affetti e dei sentimenti.

Saggi di FerrariIl prof. Piero Ferrari ci ha inviato il

volume “Saggi di varia letteratura”, edi-to dalla “Nuova impronta” di Roma,con una prefazione dello scrittore, giànostro Consigliere, dr. Piero Fortuna.

Amici,collaborate!

Il Fogolâr, con la sponsorizzazio-ne delle Regioni Friuli-VeneziaGiulia e Lazio, intende realizzareuna grande ed importante mostradei 50 anni di presenza friulana nel-la Capitale. Vale a dire l’azione ilruolo, il modo di essere, le realizza-zioni di tutti i friulani operanti dal1945 ad oggi a Roma, e non solo,pertanto, delle attività del Fogolâr.

Il materiale farà parte di un im-portante volume-catalogo che do-vrà lasciare il segno imperituro ditale presenza.

L’iniziativa viene curata da unComitato, coadiuvato dall’arch. M.Giorgini di Terni, titolare della“Imago-Servizi multimediali”, unapubblicitaria che ha in attivo im-portanti realizzazioni culturali ededitoriali di grande livello. Si rivol-ge, però, un caldo, fraterno, pres-sante invito a tutti gli Amici, friula-ni e non, che siano a conoscenza diartisti, scrittori, docenti, giornalisti,ecclesiastici, militari, professionisti(medici, avvocati, cineasti, ecc.) amettersi al più presto in contattocon la segreteria del Fogolâr perfornire notizie e segnalazioni supersone e materiale da esporre nel-la mostra. È un impegno grandeche avrà successo solo con la colla-borazione di tutti.

Ci hanno scrittoMons. Pietro Brollo, mons. Alfredo Battisti, Libero Martinis, Marianne Nardo-

ne, Antonino Battiati, don Elia Ferro, Gianni Frigeni, Francesca Bianco, Emma-nuel Olivier, Gabriel Cancian e Mauro Sabbadini da Buenos Ayres, Sergio Pa-ronitti da Bienne (CH), Prudenza Patriccioli Mazzucco, on. Publio Fiori, don Va-lerio Zamparo da Povoletto (UD), Alessandro e Silvana di Manzano, LetiziaDella Marina, Gianluca Gruarin, Loretta Dorbolò, dr.Antonio Martini, EugenioSegalla, gr. uff. Enore Deotto, cav. Mario Ambrosio, Lucio Peressi, sen. Mario To-ros, Marta Marzotto, Gen. S.A. Andrea Fornasiero, Esteban Puig Jarrats dalPerù, mons. Diego Causero Nunzio Apos. in Siria, Mario Cojaniz dalla Sardegna,Antonella Lacchin, Elio Ciol, mons. Duilio Corgnali, Fogolâr Furlan di Bollate,Pietro Monassi, Fogolâr Furlan di Liegi, dr. Luciano Dorotea da Quebec, Da-niele Macorig, Ermes Disint, dr. Alessandro Bolis, Bruno Fabretti, Claudio Miz-zau da Cordoba (Argentina), dr. Giancarlo Degano, Renzo Diego e Clelia Sivi-ni, assessore Lorenzo Zanon, dr. Enzo Annicchiarico, Gruppo Folkloristico “Lisrosutis”, dr. Adalberto Leschiutta, Famiglia Volpe di Corno di Rosazzo, dr. Lu-ciano Miurin, M° Stefano Picotti, Roberto Ginelli Specogna, card. Sepe,AugustoGiordano, don Ezio Dalla Bianca, Romeo Pizzolini, Lgt. Alberto Ficuciello daShape (Belgio), Ave Bertoia da Alberta (Canada), mons. Otello Gentilini daAlbstadt (Germania), Fabrizio Tosolini, card. Camillo Ruini, Dopolavoro Ferro-viario di Udine, dr. Romolo Marzullo, sen. Aimone Finestra, Pasquale De Luca,Marino José Boscarol da Mar del Plata (Argentina), Renzo Furlano, Gloria Por-cella, mons. Duilio Corgnali, Vicario episcopale per la Cultura - Udine.

Segnalazioni e recensioni

Associazione fra i friulani residenti a Roma - Friuli nel mondoaderente all’UNAR - Unione delle Associazioni Regionali di Roma

Via Principessa Clotilde 1/a (00196) - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

E-mail: [email protected] - www.fogroma.it

Spediz. in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Udine

In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferroviaper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore.

S TA M P E

Sig.

di Roma

La cappella musicale della Metropolitana di Udine in Sala Nervi (foto “La Vita Cattolica”).