16
COPIA OMAGGIO Mensile indipendente di cultura liberale, laica, socialista e radicale Maggio 2007 - ANNO I - n° 5 QUEI RIVOLTOSI DI “NON MOLLARENon ci è concessa la libertà di stampa? Ce la prendiamo Eutanasia clandestina: continua la battaglia dell’Associazione Luca Coscioni nelle Regioni UNIDAD POR LA LIBERTAD Sottoscritto a Cuba accordo tra oppositori democratici al regime Castrista dumplife Flickr / Foto: Mihai Romanciuc Speciale 8 aprile: Marcia di Pasqua moratoria ONU esecuzioni capitali Quando il popolo è unito, la classe dirigente non c'è... come per il divorzio e per l'aborto 33° anniversario della vittoria sul divorzio. Il 12 e 13 Maggio a Roma, Piazza Navona, comizio e concerto. Mentre gli eredi degli sconfitti di allora celebranno il family day. Sarà occasione per ricordare anche GIORGIANA MASI MANIFESTAZIONE DI ORGOGLIO LAICO Family Day del 12 maggio. Quello delle coppie omoses- suali appare il tema più scot- tante per la Chiesa cattolica Laicità e Libertà. L’Intervento dell’On. Roberto Villetti per Abolire la Miseria della Calabria Speciale MUSICA UVISTRA DA 20 ANNI ROCK MEDITERRANEO ANCHE LORO A ROMA IL 12 MAGGIO Inserto speciale Giorgiana Masi L’altro 77

Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Speciale 8 aprile: Marcia di Pasqua Laicità e Libertà. Non ci è concessa la libertà di stampa? Ce la prendiamo 33° anniversario della vittoria sul divorzio. Il 12 e 13 Maggio a Roma, Piazza Navona, comizio e concerto. continua la battaglia dell’Associazione Luca Coscioni nelle Regioni Sottoscritto a Cuba accordo tra oppositori democratici al regime Castrista Quando il popolo è unito, la classe dirigente non c'è... come per il divorzio e per l'aborto ANCHE LORO A ROMA IL 12 MAGGIO

Citation preview

Page 1: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

COPIAOM

AGGIOM

ensile indipendente di cultura liberale, laica, socialista e radicaleM

aggio 2007 - ANN

O I - n° 5

QUEI RIVOLTOSI DI “NONMOLLARE”Non ci è concessa la libertà di stampa?Ce la prendiamo

Eutanasia clandestina:continua la battaglia dell’AssociazioneLuca Coscioni nelle Regioni

UNIDAD POR LA LIBERTAD Sottoscritto a Cuba accordo traoppositori democratici alregime Castrista

dum

plife

Flic

kr /

Foto

: Mih

ai R

oman

ciuc

Speciale 8 aprile: Marcia di Pasqua moratoria ONU esecuzioni capitaliQuando il popolo è unito, la classe dirigente non c'è... come per ildivorzio e per l'aborto

33° anniversario della vittoria sul divorzio. Il 12 e 13Maggio a Roma, Piazza Navona, comizio e concerto.Mentre gli eredi degli sconfitti di allora celebranno il familyday. Sarà occasione per ricordare anche GIORGIANA MASI

MANIFESTAZIONE DI ORGOGLIO LAICO

Family Day del 12 maggio.Quello delle coppie omoses-suali appare il tema più scot-tante per la Chiesa cattolica

Laicità e Libertà. L’Intervento dell’On. Roberto Villettiper Abolire la Miseria della Calabria

Speciale MUSICA

UVISTRADA 20 ANNI ROCKMEDITERRANEO

ANCHE LORO A ROMA IL12 MAGGIO

Inserto specialeGiorgiana MasiL’altro 77

Page 2: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Pag 3 Laicità e Libertà. L’intervento dell’On. Villetti per Abolire La Miseria

Pag 4/5 Quei Rivoltosi di “NON MOLLARE” Pag 6 Una manifestazione di ORGOGLIO LAICO. Per

l’Unità della sinistra. SubitoPag 7 Congresso S.D.I. Possiamo dirci o no, ora, più

felici?Pag 8 Marcia di Pasqua: “quando il popolo è unito la

classe Dirigente è assente. Come per divorzio e aborto

Pag 9 Nessuno Tocchi Caino News. Pena di morte. Parlamento Europeo, presidenza UE faccia immediata richiesta moratoria

Pag 9/10 Moratoria esecuzioni capitali. Sosteniamo Pannella e i radicali

Pag 10 Pena di morte. Sulla moratoria ci sono i numeri

Pag 11 E’ la mente a muoversiPag 12 EUTANASIA CLANDESTINA. Continua la battaglia

dell’Associazione Luca CoscioniPag 13 La Legge elettorale e il lungo naso di

PinocchioPag 14/15 UVISTRA. Rock mediterraneo made in Calabria

NEW

S FL

ASHABOLIRE LA MISERIA della calabria 2

SOMMARIO

ABOLIRE LA MISERIA DELLA CALABRIAmensile indipendente di cultura liberale, laica, socialista e radicale-------------------------------------------------------------Direttore Responsabile: Filippo CurtosiEditore - Vice Direttore: Giuseppe Candido-------------------------------------------------------------------Redazione, amministrazione e impaginazioneVia Crotone, 24 – 88050 Cropani (CZ)Tel/Fax. 0961 961036 – 0961/1916348 - 347 8253666e.mail: [email protected]" sul blog: http://abolirelamiseriadellacalabria.blog.tiscali.itStampa: BRU.MAR - V.le dei Normanni, 23/q - CATANZARO - tel.0961.728005 - 320.0955809-----------------------------------------------------------------------------------------------Iscrizione Registro Stampa Periodica Tribunale di CatanzaroN°1 del 9 gennaio 2007---------------------------------------------------------------------------------------------------------Mensile partecipativo: la collaborazione è libera a tutti ed è da considerarsitotalmente gratuita. Gli articoli riflettono il pensiero degli autori i quali siassumono la responsabilità di fronte la legge.

Hanno collaborato a questo numero:Giuseppe Candido, Giovanna Canigiula, Filippo Curtosi, Giuseppe Fontana;Giulia Simi, Roberto Villetti; (grafica) Antonio Renda.Questo numero è stato chiuso il 28 Aprile 2007 alle ore 23.55

Unidad por la libertad. Sottoscritto a Cuba accordo tra

oppositori democratici al regimeCastrista

18 aprile. I leaders radicali Pannella eCappato salutano l'alleanza degli opposi-tori democratici: “Ora la UE deve aiutarlia informare i cubani"L'accordo "Unidad por la libertad"segna una nuova fase nell'opposizione alregime, non soltanto per i nomi dei fir-matari, ma anche per i richiami espliciti alconnotato "pacifico" della loro lotta e allacentralità dell'obiettivo della democraziae dei diritti umani universalmentericonosciuti. Ora spetta a tutte le donne euomini di buona volontà, in particolare airesponsabili istituzionali dell'Unione euro-pea e dei suoi Governi, il compito di rac-cogliere il loro appello nel modo più con-creto possibile: innanzitutto aiutandone ladiffusione immediata con ogni mezzo,superando la censura del regime affinchél'evento "Unidad por la libertad" siadavvero conosciuto a tutto il popolocubano.per saperne di più: www.radicalparty.org

Pannella in Calabia, con Gennaro Migliore (RC), e la stampa quasi li ignora

28 aprile 2007. Mentre stiamo chiudendo il nostromensile scopriamo che si è tenuta a ReggioCalabria, una Tavola rotonda cui hanno partecipa-to i deputati Gennaro Migliore di RC, l'On.Umberto Pirili, e Marco Panella parlamenareeuropeo. Lo abbiamo saputo proprio mentre era incorso perché avevamo telefonato a Roma perorganizzare la giornata di orgoglio laico del 12maggio. C’è stato un difetto d’informazione. Perfortuna che era presente Radio Radicale che nonha potuto trasmetterla in diretta ma abbiamo potu-to riascoltare l'evento la mattina di sabato 28 alleore 11.00. Soltanto Calabria Ora ne ha datonotizia. Il tema della tavola rotonda era importante:"Europa e Medio Oriente". A saperlo prima viavremmo assistito volentieri anche se - a dire ilvero - non stavamo neanche tanto in forza. Nonabbiamo capito bene il luogo dove si è tenuta ma,per gli interessati, la discussione integrale è rias-coltabile sul sito www.radioradicale.it/riascolta. Pannella ha parlato della pace in MO come obietti-vo urgente e necessario ed ha rilanciato l'iniziativaprossima e urgente, dopo quella in corso sullaMoratoria delle esecuzioni capitali per la qualePannella è dal 21 marzo in sciopero della fame,del "Grande SATYAGRAHA Mondiale per laPace". Inoltre ha ricordato progetto di inserireIsraele e la Turchia in Europa. C'è da notare chené nei giorni precedenti né stamane (28 aprile) igiornali calabresi hanno reso evidente un eventocomunque importante. I Radicali e i loro temi,benché importanti ed urgenti (vedi eutanasia,Moratoria esecuzioni capitali, vedi - per la Calabria- costi della politica e riassetto idrogeologico) ven-gono quasi sempre, pressoché ignorati. Anche perquesta miseria d'infortmazione ci siamo unitiall'azione nonviolenta dei radicali con l'au-toriduzione dell'insulina per tre giorni, da ripeterenei fine settimana sino a quando non verrà pre-sentata e verrà anche abbattuto questo muro disilenzio. E, per questo, nell'ottica radicale nonvio-lenta di "non mollare", anche per noi di Abolire laMiseria della Calabria il motto è: voi ci togliete lib-ertà di stampa? E noi ce la riprendiamo.

Giuseppe Candido

Page 3: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria3LA

ICIT

A’ E

LIB

ERTA

Con la manifestazione del Familyday, che si svolgerà a Roma ilprossimo 12 maggio, le gerarchieecclesiastiche vogliono esibire unavera e propria prova di forza. Ai par-roci è arrivato un preciso ordine dimobilitazione. Perché sia chiarol’oggetto della con-tesa, che non è ladifesa dellafamiglia in quantotale, si precisato daparte del Comitatopromotore che chiparteciperàesprimerà la suacontrarietà aiDICO, il disegno dilegge partoritodalla collabo-razione tra la min-istra BarbaraPollastrini e la min-istra Rosy Bindi evarato dalConsiglio deiMinistri con la solacontrarietà di Clemente Mastella.Tutti sanno che i DICO rappresen-tano un compromesso a livelli mini-mi, ben più arretrato dei PACSintrodotti in Francia. Nonostantequesto carattere assai limitato, iDICO sono diventati per i verticidella Chiesa cattolica una sorta diprodotto del diavolo da contrastarein tutti i modi. Questa impostazione rivela, se cene era bisogno, che la manifes-tazione di piazza San Giovanni nonè rivolta a tutelare la famiglia macerca d’impedire che altri, come col-oro che hanno convivenze di fatto oche fanno parte di coppie omoses-suali, possano avere alcune essen-ziali tutele e diritti. E’, quindi, unagrande mobilitazione ‘contro’ i dirittidi minoranze, piuttosto che ‘per’quelli di una maggioranza. In questoaspetto è evidente un carattere cen-sorio e repressivo: si vorrebbe bloc-care l’avanzata di un’Italia semprepiù moderna non solo nel campodello sviluppo economia e dellasicurezza sociale, ma anche inquello dei diritti civili, degli stili di

vita e del costume. Enrico Boselli, nella sua relazione alrecente Congresso nazionale delloSDI a Fiuggi ha citato un passo diuna interessante ricerca sulla“Famiglia del futuro”, realizzato daun gruppo di studio denominato

Vision e presentato in un convegnoalla Camera dei deputati ad apriledello scorso anno. In questo lavorodi indagine si osserva: “La famigliasi sta evolvendo, ne stanno mutan-do le forme, anche in maniera radi-cale e drammatica, ma non stascomparendo. Non muore lafamiglia. Anzi, ne aumentano lapopolarità e la domanda. Così comeaumenta il bisogno di stabilità, disicurezza, di identità che faccianoda contrappeso ad una societàsempre più veloce e sempre menogovernata. È viva, quindi, la famigliae, tuttavia, se ne moltiplicano leforme e se ne diversificano i model-li. Le sue configurazioni diventanonumerose. Tanto numerose, inrealtà, quanti sono gli individui, anzile relazioni possibili tra di essi inuna società a rete”.Si tratta di prendere atto che nonesiste solo la famiglia tradizionale,ma un’insieme di relazioni cherivendicano propri diritti, senzaintaccare o ridurre quelli di altre cit-tadine e di altri cittadini. Del resto ladimostrazione, che neppure la ger-

archia ecclesiastica è in grado dimettere una camicia di forza aidiversi rapporti, è dimostrato dagliormai tanti cattolici praticanti edevoti divorziati, con convivenze difatto ed anche partner in coppieomosessuali. Negare questi nuovi

diritti civili emergentisignifica solo restrin-gere la libertà.Quello delle coppieomosessuali appare iltema più scottante perla Chiesa cattolica.Dobbiamo peròchiederci: se si ha unfiglio (o una figlia)omosessuale, tutto ciòpuò essere vissutonon come un graveproblema solo se lasocietà consideraquesto orientamentonormale e se anche inqueste condizioni èpossibile costruire unrapporto di coppia,

invece di essere esposti al rischio diessere confinati in un ghetto diesclusione sociale. Il riconoscimen-to delle coppie omosessuali non èun fattore di disordine morale, ma alcontrario di tenuta sociale.Contrastare questa offensiva inte-gralista e oscurantista delle gerar-chie ecclesiastiche è, quindi, undovere politico per tutti coloro chevogliono difendere i diritti di libertà.E ciò è ancora più importante in unmomento in cui sta prendendo avviola costruzione del partito democrati-co, basato su compromesso al rib-asso tra DS e Margherita su questiprincipi che dovrebbero essere nonnegoziabili, con la conseguenza diindebolire il tradizionale fronte laico.Per testimoniare ancora una volta ilforte impegno per la libertà e la laic-ità, mai venuto meno nella nostrastoria, i socialisti e i radicali con laRosa nel Pugno si sono dati appun-tamento proprio il 12 maggio aRoma in piazza Navona

Roberto VillettiCapogruppo alla Camera

Rosa nel Pugno

Family Day del 12 maggio. Le gerarchie ecclesiastiche vogliono esibire una vera e propria prova diforza. Per testimoniare ancora una volta il forte impegno per la libertà e la laicità, mai venuto menonella nostra storia, i socialisti e i radicali con la Rosa nel Pugno si sono dati appuntamento proprio il 12maggio a Roma in piazza Navona

Laicità e Libertà. L’Intervento dell’On. Roberto Villetti per A.L.M.

Quello delle coppie omosessuali appare il tema più scottante per la Chiesa cattolica

FOTO: Mihai RomanciucIl Ministro Emma Bonino e l’On. Roberto Villetti alla Marcia di Pasqua per la moratoria delle esecuzioni capitali

Page 4: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Marco Pannella ha dato un giudizioassolutamente positivo del congres-so dello Sdi . Si vuole fare l’Unitàsocialista che non è riuscitaprima. “Sembra che le cosevanno benissimo dice Pannellarispetto ad un offensiva veteroclericale”. La Rosa nel Pugnovive nello spirito. Pannella ha unastoria socialista . Il segretario deigiovani socialisti, quarta compo-nente della Rosa dice: “il progettolaico, liberale, radicale e socialistanon muore. Vogliamo un cantierepiù grosso. Volevamo farlo prima enon ci siamo riusciti, adesso diconosi può fare”. Noi vi applaudiamocontinua Pannella. Questa sera èuna sera di festa perché c’è uncanto nel congresso dello Sdi dellalaicità come alternativa ad un sis-tema politico italiano che possiamodefinire come una cosa traditrice ebastarda. Ringraziamo Enricoconclude Pannella, perché l’Unitàsocialista è un percorso noncraxiano ma che si richiama aZapatero, Blair e Loris Fortuna.L’acqua distillata è il laicismo, ilcredo socialista liberale.Il cantiere èla continuità Salveminiana” . Cosasignifica ciò. Per comprenderequesto passaggio bisogna andareindietro nel tempo.

Anno 1925: La pattuglia dei“salveminiani” che comprendeErnesto Rossi, i fratelli Rosselli,Carlo e Nello, Traquandi, da vita adun giornale: “Non Mollare”. Il titolodel giornale lo trova Nello Rosselliche, racconterà Salvemini, ha lameglio su chi propone “IlCrepuscolo”.Ernesto Rossi di cui quest’anno sicelebrano i 110 anni dalla nascita,studioso di economia e insegnantenelle scuole statali, mutilato dallagrande guerra, si professa subito“liberista”; i fratelli Rosselli, ebrei,difamiglia ricca; Tramandi di profes-sione faceva il ferroviere. Si trattavadi distinti borghesi dalle radici cul-turali “risorgimentali” che avevano

partecipato al conflitto della grandeguerra del 15-18. Erano rivoltosiperché si mettevano contro ilfascismo che aveva soppresso lalibertà di stampa. “Volete chesparisca la stampa clandestina”?era la parola d’ordine che questogiornale fiorentino diffondeva.“Rispettate la libertà di stampa”.“Non ci è concessa la libertà distampa? Ce la prendiamo”. Daottant’anni, questo giornale equesto monito sono leggenda.Qualunque semplificazione stastretta, anche se, come ogni storiacomplessa come quella di cui “NonMollare”si fece strada per 22numeri clandestinamente (uscivaquando poteva). Ernesto Rossiaveva il compito di far recapitare ilfoglio clandestino a gente che sichiamava Camillo Berneri, UmbertoZanotti Bianco attraverso il fer-roviere Tramandi. Il bersagliopreferito era Vittorio Emanuele III,colluso con Mussolini. La tiraturaera di trecentomila copie. Un gior-nale irriverente, di forte denunciache veniva definito “Bollettino d’in-formazione durante il regimeefascista”. Simbolo autentico diresistenza al fascismo. ErnestoRossi divenne cosi nemico giuratodi Mussolini e dovette riparare inFrancia in seguito al tradimento diun tipografo, Gaetano Salveminivenne arrestato a Roma prima diandare in esilio per oltre venti anni.I fascisti volevano ammazzare ifratelli Rosselli ma non li trovarono.Li avrebbero trovati dodici annidopo.

Il “ Socialismo liberale” diRosselli.Scriveva Aldo Garosci nel 1967:“L’anno 1937 si apriva sullo sce-nario europeo di una guerra civileche, a cinque mesi dal suo inizio, digiorno in giorno appariva come ildissidio tra due civiltà: la guerra diSpagna. In molti tra gli esuliantifascisti italiani, avevano fatto laloro scelta di campo, e tutto nell’an-

imo e nella volontà di Carlo Rossellilo disponeva all’intervento in questaguerra”. Settant’anni fa venivanouccisi in Francia i due fratelliantifascisti, socialisti e liberali datempo sotto stretta sorveglianza. “Ilmaggior pericolo viene da Rossellie, a mio modo di vedere, è assolu-tamente necessario sopprimerlo”cosi si esprimeva nel 1934 il capodella polizia politica che viene ripor-tato nel volume di MimmooFranzinelli: “ Il delitto Rosselli. 9giugno 1937. Anatomia di un omici-di politico”. Attraverso di esso,scrive lo storico Lucio Villari” l’au-tore ricostruisce la preparazione in

Italia e l’esecuzione per manofrancese dell’assassinio dei fratelliRosselli. Nella prima metà del vol-ume si seguono le trame italiane ele complicità francesi della retedentro la quale cadrà CarloRosselli. “Tenga presente scrivevaMichelangelo Di Stefano numerodue del capo della polizia ArturoBocchini- che il movimento piùimportante, più pericoloso, più atti-vo è, per ora Giustizia e Libertà. Hodovuto persuadermi che il Rosselliè, senza dubbio, l’uomo più peri-coloso di tutto il fuorisciutismo (nellingiaggio fascista si preferiva quali-ficare con un termine dispregiativo“fuorusciti” gli esuli antifascisti). Egliè un “piccolo Lenin, figlio di papà”ma crede sul serio al suo ruolo rivo-luzionario ed è totalmente sprovvis-

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 4SO

CIAL

ISM

O LI

BERA

LE...

.laic

o e

radi

cale

L’acqua distillata è il laicismo, il credo socialista liberale. Il cantiereè la continuità Salveminiana”

QUEI RIVOLTOSI DI “NON MOLLARE”“Non ci è concessa la libertà di stampa ? Ce la prendiamo”. Da ottan-t’anni, questo giornale e questo monito sono leggenda.

Carlo Rosselli, Erenesto Rossie Nello Rosselli

Page 5: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

to di quel minimum di misticismo chespinge il rivoluzionario idealista a nonimbruttire mai la propria opera. PerRosselli tutti i mezzi sono buoni”. Iservizi segreti, scrive ancora Villari,”sapevano anche che la posizione diRosselli era critica nei confronti del-l’antifascismo all’estero e delle suevarie componenti: socialiste,comuniste, liberali, repubbli-cane, anarchiche, cattoliche. Gliinformatori sapevano che lalotta al fascismo condotta daRosselli, voleva essere, rispettoa queste componenti, più pro-fonda, più incisiva, più strategi-ca. In una lettera, intercettata,di Rosselli al repubblicanoFernando Schiavetti era detto:“Non occorre che spieghi a teche la nostra concezione nonha nulla a che fare con il vec-chio massimalismo. Siamopronti alla lotta concreta e atutte le concessioni tattiche,purchè resti energicamenteperseguito il fine”. La guerra diSpagna, conclude lo storico”metteva alla prova queste idee.Per il regime fascista occorrevadunque agire al più presto. Chi sape-va, se non le spie e gli intercettatoriitaliani del fatto che Carlo Rosselli,tornato dalla Spagna con una graveflebite alla gamba doveva curarsi aiprimi di Giugno presso le terme diBagnoles-del’Orme in Normandia?Chi altri l’avrebbe potuto chiedere ai“cagoulards” di portare a termine l’e-liminazione di Rosselli se non i massi-mi vertici del fascismo internazionale?Dopo la morte di Rosselli,un altrogrande antifascista italiano assunsecompiti impegnativi di carattere politi-co e organizzativo nell’ambito di “Giustizia e Libertà”: Bruno Trentin,padre dell’ex segretario generaledella Cgil. Scrive Hans WernerTobler:” Dall’esame del contributoteorico- sociale del Trentin negli annitrenta, visto come una delle compo-nenti del quadro politico di “ Giustiziae Libertà”, proprio in confronto alleconcezioni politiche di Carlo Rosselli,emerge la vasta gamma di opinioniche caratterizzava questo movimento.Per quanto, nel loro tentativo didefinire una propria posizione politica,sia Trentin sia Rosselli partano dallapolemica con il marxismo e col social-ismo e tendono ad una nuova con-cezione della società, determinataanche in forma decisiva dall’esperien-za del fascismo, e per quantoriconoscano entrambi la realizzazionesociale dei postulati liberali di autono-mia come un’esigenza centrale, dif-feriscono poi nel loro orientamento

politico. Le idee di Rosselli che, datala sua leaderschip nell’ambito di “Giustizia e Libertà”, vanno inteseanche come espressione fondamen-tale dell’orientamento di questo movi-mento, vennero elaborate soprattuttoin “ Socialismo liberale” apparso nel1930. Per Rosselli che aveva fatto

parte del partito socialista di Matteotti,Socialismo liberale aveva il significatodi un distacco dal socialismo italianotradizionale e soprattutto dal rifiutodella sua base marxista. Nella prassipolitica, Socialismo liberale significa-va una svolta in direzione della prati-ca politica della socialdemocraziaeuropea occidentale e soprattuttoinglese. Socialismo liberale va inte-so come critica fondamentale delmarxismo. “ Oggi sono in causa”scrive Rosselli nella prefazione, “ lebasi fondamentali della dottrina e nonpiù soltanto della sua applicazionepratica. E’ la filosofia, è la morale, èla stessa concezione della politicamarxista che non basta più a soddis-farci e ci spinge verso altre sponde,verso orizzonti più vasti”. Influenzatodall’interpretazione di don BenedettoCroce del marxismo, Rosselli resp-inge soprattutto la base materialista el’interpretazione deterministica delprocesso di sviluppo storico del marx-ismo. Rosselli critica con Croce” l’as-surdo relativismo morale professatodai socialisti”, sente nel marxismo lamancanza delle” integrazioni etiche esentimentali”, lo trova privo di” giudizimorali, entusiasmo e fede”. Rosselliinterpreta il marxismo in quanto deter-minismo dogmaticamente cristallizza-to, non come una teoria che riesca aispirare l’attività politica pratica, mache, al contrario, in determinate cir-costanze storiche( come al tempodella presa del potere del fascismo)

addirittura la paralizza. Marxismo esocialismo non gli appaiono pertantoidentici, ma anzi il marxismo può rive-larsi un impedimento per il socialis-mo. Bisogna dunque- secondoRosselli- liberare il socialismo dallasua incrostazione dogmatica- marx-ista. La critica del marxismo di

Rosselli non è tanto unacritica del marxismo gen-uino quale risulta dalleopere di Marx ed Engels,quanto piuttosto unapolemica con la con-cezione del socialismo edella sua realizzazioneadottata dai marxisti ital-iani. Socialismo non sig-nifica più per Rosselliessenzialmente una strut-tura socialista di pro-duzione. Il socialismo sirivela nel concetto diRosselli piuttosto un ide-ale:” Il socialismo non è néla socializzazione, né ilproletariato al potere, eneppure l’uguaglianzamateriale(…) Il socialismo,più che uno stato esteriore

da raggiungere, è per l’individuo, larealizzazione di un programma divita…Rosselli arriva alla sintesi disocialismo e liberalismo nel suaSocialismo liberale interpretando ilnuovo socialismo come l’autenticoproseguimento del liberalismo ideal-ista ch’egli contrappone al liberalismoborghese del suo tempo, ridotto a lib-eralismo economico. Per” Socialismoliberale” intende quindi “ una teoriapolitica che, partendo dal postulatodella libertà dello spirito umano, affer-ma la libertà suo fine supremo, suomezzo supremo, regola supremadella convivenza umana”. In definitivala concezione di Rosselli di un social-ismo liberale corrisponde ad unapolitica di integrazione dell’individuonello stato di tipo democratico occi-dentale, basata sui principi del liberal-ismo politico. La libertà personale del-l’individuo deve essere integrata dauna politica di giustizia sociale finoalla compenetrazione dei postulati disocialismo e liberalismo, “ giustizia” e“ libertà”. Quello di cui oggi l’Italia habisogno.Per ritornare al congresso dello Sdipossiamo dire che è rinato il Psi ed ènelle cose che Marco Pannella avràuna delle prime tessere, quella cheBettino Craxi ha sempre rifiutato.Il 12 maggio a Piazza Navona c’è unafesta:” Rosa nel Pugno Pride”. Romaè aperta ai nuovi Garibaldi, ai nuovilaici, liberali, socialisti e radicali.

Filippo Curtosii

ABOLIRE LA MISERIA della calabria5

Il nuero 7 di “NON MOLLARE”il giornale clandestino antifascista

Page 6: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Per il prossimo 12 maggio, in occa-sione del 33° anniversario della vit-toria dei NO al referendum del1974 che consentì di respingere larichiesta di abrogazione della leggeFortuna – Basilini istitutiva deldivorzio, la Rosa nel Pugno, lo SDIe il Partito Radicale stanno organiz-zando – a Roma in Piazza Navona,una manifestazione non soltantocelebrativa per ricordare quellagrande vittoria di laicità ma per cer-care di ridare corpo e unità allebattaglie della sinistra moderna.Come riporta un comunicato – afirma congiunta di Enrico Boselli eMarco Pannella - pubblicato apagamento sulle pagine delriformista di qualche giorno fa, ilcomizio e il concerto si terranno aPiazza Navona.Non è una manifestazione di partitoperché aperta a tutte le forzepolitiche e sociali. Ma non èneanche una manifestazione anti-clericale.La battaglia sul divorzio nel 74 epoi quella dell’aborto nel 76-77 nonle ricordiamo direttamente ma sap-piamo che furono vinte, allora, gra-zie ad uno schieramento trasver-sale che vide coinvolti molti partitiche misero assieme le forze perottenere quelle conquiste di moder-nità.Oggi, la possibilità di divorziare oquella di interrompere una gravi-danza per salvaguardare la salutedella donna ci sembrano dei dirittiscontati. Ma non è così. Furonoconquiste di civiltà ottenute grazie aquella Unità della sinistra che oggisembra mancare.Diverso infatti è il passato piùrecente che ricordiamo diretta-mente. La vittoria del fronte dell’as-tensione sul referendum che hatentato di abrogare la Legge 40che, rimasta in vigore, vieta mod-erne tecniche di fecondazioneassistita e la ricerca sulle cellulestaminali embrionali soprannumer-arie.L’Associazione Luca Coscioni per

la libertà di ricerca scientifica, chedi recente ha sostenuto la battagliadi Piergiorgio Welby per la richiestadi una indagine sull’eutanasia clan-destina (boicottata dai politici cheavevano fatto raccogliere le firmepersino nelle proprie sezioni di par-tito) e sulla richiesta, dello stessoWelby, di vedere interrotto l’accani-mento terapeutico che lo mantene-va in vita artificialmente, per il 12maggio ha organizzato anche unconvegno sul tema “il mito dellafamiglia tradizionale: la rivoluzionedell’amore civile” al quale prenderàparte, tra gli altri, anche il condut-tore televisivo Alessandro CecchiPaone da tempo impegnato per ilriconoscimento dei diritti alle coppieconviventi omosessuali. IlConvegno consentirà la discus-sione e la riflessione su i temi della

famiglia che a Piazza San Giovannivedrà invece radunati, per il FamilyDay, gli eredi politici della partesconfitta del 1974.Si. Siamo gli amici e i compagni diLuca Coscioni e di PiergiorgioWelby che la politica tutta cerca diconfinare al silenzio e che il nasci-turo partito democratico neancheconsidera. Siamo quelli della libertàdi ricerca, dell’eutanasia, dell’abortoe del divorzio che qualcuno parago-na al diavolo. Oggi però, parlare di difesa dellafamiglia tradizionale accostando l’o-mosessualità a forme di devianzacome la pedofilia è, ad essere gen-erosi, quantomeno infelice. Per for-tuna viviamo in Europa e attorno anoi la realtà è differente. Non c’èbisogno di essere omosessuali persentirsi indignati, civicamente offesi,dalle affermazioni e dalle posizionidelle gerarchie vaticane e di unaparte della politica a queste genuf-lessa. Certo nessuno vuole togliere

loro il diritto di parola. Ma i continuimoniti ai politici fatti sulle reti rai econ i soldi del canone e dell’8 per1000 sono e restano ingerenzenella vita politica di questo Paeseche il vaticano mai si sognerebbe diattuare così palesemente in nessunaltro Paese europeo.Personalmente anch’io sarò aRoma il 12 e il 13 maggio a PiazzaNavona. Con la mia compagna chesenza divorzio dal suo primo amoreora non potrebbe essere tale. Eaderiremo alla manifestazione conil nostro mensile “Abolire la Miseriadella Calabria” cercando di divul-gare il più possibile la notizia chedai giornali e dalle televisioni vieneignorata. Mi auguro di trovare queipolitici che dicono di avere a cuorela questione della laicità. A sentire i dirigenti dei DS al loroquarto congresso recentementeconclusosi, il tema della laicità dellostato rimane un tema importanteanche se si sono detti equidistantidalle due manifestazioni.Mentre Marco Pannella e altri com-pagni radicali sono in sciopero dellafame ad oltranza per sostenere ilGoverno italiano nel presentaresubito, all’Assemblea Generaledell’ONU ancora in corso, unarisoluzione per la Moratoria delleesecuzioni capitali, si sta cercandodi organizzare la manifestazioneper celebrare il 33° anniversariodella vittoria sul divorzio. Per orga-nizzarla è però necessario chestampa e televisione lo dicano, ealmeno diano la notizia di una man-ifestazione alternativa al family daydi Ruini.E’ necessario far sapere che, il 12e il 13 maggio, mentre a PiazzaSan Giovanni si ritroverà la politicaerede di quella sconfitta, poco dis-tante a Piazza Navona si celebreràquella vittoria di civiltà e laicità cer-cando di ricostituire un frontecomune e l’unità della sinistra mod-erna. Subito.

Giuseppe Candido

33° anniversario della vittoria sul divorzio. Il 12 e 13 Maggio a Roma, Piazza Navona,comizio e concerto. Mentre gli eredi degli sconfitti di allora celebranno il family day

UNA MANIFESTAZIONE DI ORGOGLIO LAICO.Per l’unità della sinistra. Subito!Pannella: sarà occasione per ricordare anche l’omicidio di Giorgiana Masi uccisa il 12maggio del 77

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 6LA

ICIT

A’

Page 7: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Roma, 15 aprile 2007

Carissime compagne, carissimicompagni,quasi due anni fa sembrò a tuttiche la sventura, la catastrofeavessero travolto, abbattuto ilmondo laico e civile del nostropaese: il referendum sulla legge40 aveva clamorosamente vendi-cato l'Italia battuta, annientataquella vincente fino ad allora, condivorzio, aborto e tante altrebattaglie civili.Avevamo, avevo previsto quell'esi-to, quella disavventura: avevamodi già convocato e tenemmo una'Assemblea dei 1000' per il ...giugno 2005, appena cinque giornidopo il funereo annuncio. Quattrosettimane dopo potemmo annun-ciare con i compagni dello Sdi l'im-minente nascita della Rosa nelPugno. Otto settimane dopo ven-nero i 31 punti di Fiuggi. A settem-bre, da Giuliano Ferrara conEnrico Boselli annunciammo cheper noi, laici socialisti liberali radi-cali, il Concordato era da superar-si, superato. Da allora, fino e oltreNatale (con la sua Marcia straordi-naria), l'iniziativa laica e direazione anticlericale al trionfalis-mo dei "trionfatori dell'astensione"sostanzialmente tacque e subì. LaRosa nel Pugno giunse alleelezioni con uno straordinarioprestigio, salutato come l'uniconuovo evento della politica italiana.I voti arrivarono: quasi un milione,pochi solo per chi si era montatala testa, dimentichi che dieci mesiprima tutti erano convinti chel'Italia di Loris Fortuna, di Zapateroe di Blair, fosse tutt'al più unmiraggio, illusorie fiammelleemesse dalla sua sepoltura. Stasera, con la fine del congressostraordinario dello SDI, la lungaondata dell’annuncio della riscossacivile e laica alla sconfitta delreferndum, ha salutato il suotravolgente arrivo. Quale che siastata la decisione di Boselli diritenere chiuso il “cantiere dellaRnP" per un altro più "Vasto",l’Italia (In primis quella di Radioradicale) ha assistito alla maggioree più corale manifestazione - pros-eguita per tre giorni - di volontà, dideterminazione, di forza laica,laica liberale socialista radicale, da

anni a questa parte. Non sola-mente i compagni socialisti, maanche quelli della sinistra DS, congli interventi di Fabio Mussi e diGavino Angius,e con i boati diassenso e di gioia dei quasi millecongressisti, hanno costituito unvero e proprio "PRIDE" LAICO. Felicitazioni sincere e commosseal compagno Enrico Boselli e atutti i suoi: se l’Unità Socialistacontinua a realizzarsi all’ombrafelice del socialismo vincente diLoris Fortuna e del liberalismodi Antonio Basilini, abbiamo dasalutare anche questa Fiuggicome una tappa importante delmanifestarsi di una grande sin-istra radicale e liberale, che -con noi - potrà contagiare la sin-istra e la “politica” del nostroPaese.La prima manifestazione di questaforza è già stata convocata, inpieno congresso dello SDI, daEmma Bonino: Il 12 e Il 13 maggioprossimi, a Roma, probabilmente aPiazza Navona, per celebrare felicie fiduciosi la prima grande cele-brazione della 33ma ricorrenzadella vittoria sul divorzio, e nachein memoria di Giorgiana Masi,assassinata per averne voluto connoi celebrare il 3° anniversario. E’ il PRIDE, l’orgoglio civile e laicodella Rosa nel Pugno e di tutti col-oro che, anche non votandola,hanno sorriso e sono stati coinvoltidal suo evento - avvento. Abbiamopochissimo tempo. Auto-organizzi-amoci, da tutta Italia e da tuttaRoma, da subito, da ora rispon-dendo a questa e-mail. Domani daremo altre indicazioniorganizzative. Carissime/icontemporaneamentepasserò/passeremo per sostenerela Moratoria Universale sulla penadi morte, al necessarioSCIOPERO DELLA FAME ADOLTRANZA. Ma questa è... un'al-tra storia. Radicale, davvero radi-cale, da te, da me, da noi tutte etutti. Ne sono, spero ne sei, nesiamo tutti consapevoli e felici. LANOSTRA FAME E SETE DI LIB-ERTA', DI GIUSTIZIA, DI PACE,COMINCIANO PIU' CHIARA-MENTE A TROVARE ALIMENTO,FORZA. Un abbraccio.

Marco (Pannella)

ABOLIRE LA MISERIA della calabria7w

ww.

rosa

nelp

ugno

.itCongresso SDI. Puoi/possiamo ono, ora, dirci più felici ?Marco Pannella ha inviato questa terza email ai compagni radicalie della Rosa nel Pugno

sini

stra

rad

ical

e

(pubblicato su www.radioradi-cale.it) Michele Lembo-11 Aprile 2007Da qualche tempo giornali etelevisioni hanno adottato l'usodi appellare la sinistra comu-nista con il termine “radicale”.Fausto Bertinotti, leader delPartito della RifondazioneComunista ed oggi Presidentedella Camera dei Deputati, spie-ga nel corso della presentazionedel suo ultimo libro dal titolo “Lacittà degli uomini” il significato ele motivazioni di questo fenome-no dal suo punto di vista. Paolo Mieli:In sala c’è Marco Pannella. Losaluto, gli faccio gli auguri per ilsuo sciopero della fame, edanche per l’iniziativa che adesso si accompagna. Vista l’e-saltazione del rinnovamento dimolti momenti della vita civiledegli anni Sessanta e Settantache hanno visto Pannella e isuoi come protagonisti, comemai non vi siete mai fusi? Comemai non avete mai provato afondervi?Bertinotti:Perché noi abbiamo rubato daMarco Pannella invece chefonderci. L’esempio simbolica-mente significativo di questo è latestata del nostro giornale, il loronaturalmente. Si chiamaLiberazione, ed è dovuto allamagnanimità e generosità diMarco Pannella. Il titoloapparteneva al Partito Radicale,e il Partito Radicale concessel’uso diciamo così al Partito dellaRifondazione Comunista.Abbiamo imparato da lì, e da lìsiamo andati avanti a rubarglisempre qualche cosa: la nonvio-lenza, le pratiche… continuere-mo a rubare.Mieli:La nonviolenza è stato forse ilfurto più clamoroso e benvenu-to.Pannella:(fuori microfono) erano e sonodoni. Non millantare una capac-ità di furto che non hai..Bertinotti: grazie, grazie.

La città degliuomini. Il librodel Presidente dellaCamera Le parole radicali diFausto Bertinotti

Page 8: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 85M

orat

oria

ON

U es

cuzi

oni c

apita

li

Roma, 8 aprile 2007 • note di agenzia lette a RadioRadicaleDurante la marcia per la moratoriadelle esecuzioni capitali, MarcoPannella critica l'assenza degliesponenti politici di maggioranza eopposizione che pure avevanoaderito all'iniziativa.L'auspicio di Panella è comunqueche "il governo faccia la sua parte"portando ufficialmente all'Onu larisoluzione per bandire le ese-cuzioni capitali: "Qui c'è l'Italiareale, il popolo. Ora sta a loro farvedere se sono capaci di portare suquesta iniziativa anche l'Italia uffi-ciale".Hanno risposto partecipando inalcune migliaia alla marcia diPasqua per la moratoria Onu delleesecuzioni capitali, organizzata daNessuno tocchi Caino, Partito

Radicale NonviolentoTransnazionale, Comunità diSant'Egidio, Radicali Italiani, con ilpatrocinio della Regione Lazio, delComune di Roma e dell' Anci.La marcia, partita dalla piazza delCampidoglio, si è conclusa, dopoaver percorso le strade del centrostorico di Roma, in piazza SanPietro nel momento in cui PapaBenedetto XVI, impartiva la benedi-zione Urbi et Orbi senza peraltro

fare cenno al tema della moratoria,come invece aveva auspicato il min-istro Emma Bonino, rappresentantedel Governo insieme ai sottosegre-tari Paolo Cento e Bobo Craxi.Adesione e partecipazione per ilsindaco di Roma Walter Veltroni.La marcia, rallegrata da palloncinibianchi su cui era disegnata unacolomba, molte bandiere di organiz-zazione dei radicali e di partiti come

quello dell'Italia dei valori e diRifondazione comunista, ha chiestoal Governo italiano di presentareuna risoluzione all'Assemblea gen-erale dell'Onu per chiedere la mora-toria universale delle esecuzionicapitali.Fra i tanti cittadini che hanno marci-ato per portare al Papa la richiestadi usare la sua autorevolezza versoi potenti della terra per chiederel'abolizione della pena di morte,

anche molti politici ed esponentidelle istituzioni. Fra questi il presi-dente emerito della RepubblicaFrancesco Cossiga ("Sono contro lapena di morte per motivi religiosi"),il sindaco di Roma, Walter Veltroni("Rifiuto l'idea che uno Stato si ven-dichi e tolga la vita ai cittadini cheamministra"), e, tra i promotori dellamarcia, il leader radicale MarcoPannella ("Il Governo sia all'altezzadegli impegni e delle attese"). Insieme a lui, il ministro EmmaBonino, che ha chiesto al Papa di"usare la sua influenza per salvaremigliaia di vite vittime di omicidi diStato".Alla marcia della Pasqua, che hafatto registrare l'adesione delGoverno, a partire dal premierRomano Prodi, hanno partecipato,tra gli altri, anche il governatoredella Puglia, Niki Vendola, esponen-ti della politica come il capogruppodel Prc al Senato, Giovanni RussoSpena e Daniele Capezzone, maanche Adriano Sofri, che si è trat-tenuto alcuni minuti con Cossiga, alquale ha chiesto un incontro.

In migliaia a Roma per la moratoria delle esecuzioni capitali

Marcia di Pasqua: "Quando il popolo è unito, laclasse dirigente non c'è... come per il divorzio e perl'aborto"."il governo faccia la sua parte". "Qui c'è l'Italia reale, il popolo. Ora sta a loro far vederese sono capaci di portare su questa iniziativa anche l'Italia ufficiale"

F. Cossiga, A. Sofri, U. Khenbiev

FOTO: Mihai Romanciuc

FOTO: Mihai Romanciuc

8. aprile 2007 / Marcia di Pasqua

Anche i Sindaci di Sellia Marina,Botricello e Cropani della provinciadi Catanzaro hanno aderitoMARCIA DI PASQUA PER LA MORATORIADELLE ESECUZIONI CAPITALI.Dopo averli interpellati telefonica-mente sia Giovanni Puccio(DS),sindaco di Botricello, sia GiuseppeAmelio (AN), sindaco di SelliaMarina e sia Antonello Grano, sin-daco di Cropani, tutti e tre comunidella costa ionica catanzarese,hanno deciso di aderire alliniziativadel Partito Radicale Nonviolento,Transnazionale e Transpartito edell’associazione Nessuno TocchiCaino.

Giuseppe Candido

Page 9: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria9 6M

ORAT

ORIA

ON

U....

... S

CIOP

ERO

DELL

A FA

ME.

AD

OLTR

ANZA

26 aprile 2007: la presidenza tedescadell'Unione europea e' stata nuova-mente invitata dal Parlamento dell'Ue apresentare con urgenza, all'Assembleagenerale delle Nazioni Unite in corso,una risoluzione per una moratoria uni-versale sulla pena di morte.La richiesta e' contenuta in un testovotato oggi, a larga maggioranza, dal-l'assemblea di Strasburgo, che avevaapprovato un appello analogo il primofebbraio scorso, cui il governo diBerlino non ha ancora dato seguito.Intervenendo in aula, il ministrotedesco Guenter Gloser ha confermatoche la presidenza Ue presentera' inmaggio una sua relazione ed ha ribadi-to che l'obbiettivo e' quello di ottenere ilsostegno di tutti i paesi dell'Ue alla pro-posta di moratoria avanzata dall'Italia.In un testo di 50 righe, presentato datutti i gruppi tranne quelli dell'estremadestra e degli euroscettici, i parlamen-tari europei indicano la moratoria quale'un passo strategico verso l'abolizionedella pena capitale in tutti i paesi' ericordano che la dichiarazione sullapena di morte presentata dall'UeAll'assemblea generale dell'Onu neldicembre 2006 'raccoglie ormai 88firme di stati appartenenti a tutti i grup-pi geografici'.Il Parlamento europeo rivolge, quindi,'un nuovo appello agli stati membriaffinche' ottengano il sostegno di paesiterzi a favore della dichiarazione' edincoraggiano l'Ue a cogliere tutte leopportunita' esistenti ed 'a presentareimmediatamente, con la cosponsoriz-

zazione di paesi di altri continenti, unarisoluzione per una moratoria univer-sale' all' attuale Assemblea generaledelle Nazioni Unite.L'assemblea di Strasburgo annunciainoltre la partecipazione alla campagnamondiale contro la pena capitale,anche tramite le sue delegazioni inter-parlamentari ed invita tutte le istituzionidell'Ue ed il Consiglio d'Europa aproclamare, a partire dal 2007, il 10

ottobre quale Giornata europea controla pena di morte.In occasione del dibattito svoltosi inaula e'stato ricordato che i paesi chemantengono la pena di morte sono 54.Altri 37, pur prevedendola ancora nelloro ordinamento, da almeno dieci anninon eseguono questo tipo di sentenzae cinque hanno introdotto una morato-ria.A seguito del voto dell'assemblea diStrasburgo, gli europarlamentari radi-cali Marco Pannella e marco Cappatohanno dichiarato: "il Parlamento

europeo è tornato a chiedere - all'una-nimità e con le parole più chiare -IMMEDIATAMENTE la presentazioneall'Assemblea generale delle nazioniUnite in corso di una risoluzione per lamoratoria sulle esecuzioni capitali. Loabbiamo chiesto ai Governi degli Statimembri e all'Unione Europea, propo-nendo di attivarsi anche per la co-spon-sorizzazione da Paesi di diverse areegeografiche.A fronte di questa richiesta chiara,ancora nel dibattito di ieri il Consiglioha continuato a difendere quella stradadel rinvio, sempre lastricata di buonis-sime intenzioni e di cauta dissennatez-za, che da 14 anni ha dilapidato unavittoria storica sulla cultura e praticadella morte, della guerra e della violen-za. Come abbiamo ampiamente documen-tato, la Presidenza tedesca sta oggiattuando una strategia sconfitta inpartenza, grazie alla quale tutt'oggi nonesiste nemmeno un testo di risoluzionesulla quale raccogliere consensiall'ONU, mentre si continua a NON rac-cogliere firme su una dichiarazione dinessun valore e si spediscono ques-tionari insensati per conoscereposizioni già note da anni.Non possiamo che augurarci che l'im-potenza dei potenti europei, deiresponsabili governativi e delle loroburocrazie, possa farsi forza di questosecondo voto del Parlamento europeo."Per saperne di piu' :

www.nessunotocchicaino.it

Pannella: grande rilancio di una nuova iniziativa nonviolenta: sciopero della fame emobilitazione “AD OLTRANZA”

Nessuno Tocchi Caino News: PENA MORTE. P.E.,PRESIDENZA UE FACCIAIMMEDIATA RICHIESTA MORATORIA

Essere contrari alla pena di morte è, pernoi italiani una cosa così ovvia e scon-tata che forse a volte rischia didiventare retorico colui che si batte perottenerla, subito, durante l’assembleagenerale dell’ONU in corso.L’associazione Nessuno Tocchi Caino eil Partito Radicale si battono per questosin dal 1993. Come si legge nella sintesi del dossiersulla pena di morte dell’associazionenessuno Tocchi Caino: “La moratoria siè rivelata essere una via ragionevol-mente pragmatica ed efficace contro lapena di morte. In questi 14 anni, 45paesi hanno deciso di non praticare piùla pena di morte e moratorie (spessoseguite da abolizioni) ovunque nelmondo hanno potuto salvare dal patibo-lo migliaia di persone. Sin dal 1994 e apiù riprese nel corso di questi anni e

mesi, l’Unione europea e il Governo ital-iano hanno di fatto dissipato la forteprobabilità di un pronunciamentodell'Assemblea generale dell’Onu afavore di una moratoria universale delle

esecuzioni capitali in vista dell’abo-lizione della pena di morte. Nel 1994,ad esempio, tale proposta italiana fubattuta perché mancarono i voti di alcu-ni Governi europei. Nel 1999, poi, comeprecisamente testimoniato e ribadito direcente dall'allora ambasciatore italianoal Palazzo di Vetro, Francesco PaoloFulci, venne da Bruxelles l'ordine di riti-rare la risoluzione già depositata perchènon vi sarebbe stata la certezza assolu-ta di avere una forte maggioranza. Nel2003, il precedente governo dovetteaffrontare durissime polemiche anche insede di Parlamento europeo e di parla-mento italiano per non aver ottemperatoall'impegno e al mandato di depositareall’Assemblea generale dell’Onu, final-mente, la risoluzione a favore della

Moratoria esecuzioni capitali. Sosteniamo Pannellae i radicali

>>>> SEGUE

FOTO: Mihai Romanciuc

Page 10: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Sono quattordici anni che monitori-amo la situazione della pena di mortenel mondo, che dal 1997 documenti-amo anche nel Rapporto annuale diNessuno tocchi Caino. Dal 1999,mettiamo a disposizione del Governoitaliano e dell'Unione europea le nos-tre previsioni di voto all'Assembleagenerale Onu su una risoluzione perla moratoria universale delle ese-cuzioni capitali.La battaglia poteva essere vinta giànel 1999, quando la risoluzione fuprima presentata e poi ritirata perché,come ha ricordato anche di recenteFrancesco Paolo Fulci, all'epocaambasciatore italiano all'Onu, "giunseda Bruxelles l'ordine di sospenderequalsiasi iniziativa". Oggi, la situ-azione è ancora più favorevole e ciassumiamo la responsabilità diprevedere che la risoluzione otter-rebbe in Assemblea Generale unamaggioranza certa e, ne siamo con-vinti, anche assoluta. Sui 192 membridell'Onu, dai 101 ai 107 paesi voter-anno a favore, una maggioranza chenon potrà mai essere intaccata daicontrari (dai 61 ai 68), tenuto contoanche dei non pochi paesi che siasterranno (dai 17 ai 23) e dei paesiindecisi (7).Questa nostra certezza è fondata,non su opinioni, ma su tre dati di fattoincontestabili.Primo: dal 1997 al 2005, per noveanni consecutivi, la risoluzione promoratoria è sempre stata approvatadalla Commissione Onu per i DirittiUmani con una larga maggioranza.Nel corso di questi nove anni, i 100paesi che a rotazione hanno compos-to la Commissione si sono pronun-ciati nel modo seguente: 52 hannovotato a favore della moratoria, 28hanno votato contro, 22 si sonoastenuti. Dei restanti 92 paesi Onunon membri della Commissione, 45hanno comunque sponsorizzato larisoluzione.Secondo: ad oggi, 89 paesi hannogià firmato la Dichiarazione contro lapena di morte, tra cui 3 paesi(Guatemala, Ruanda e Kirghizistan)che a Ginevra non avevano né spon-sorizzato né votato a favore.Terzo: la situazione giuridica dellapena di morte nel mondo oggi vede

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 107moratoria.Nel luglio 2006, la Camera dei deputatiaveva ribadito con fermezza e all'unanim-ità il mandato al governo di presentareall’Onu, sin dall'inizio dell'Assemblea gen-erale del 2006 tuttora in corso, larisoluzione pro moratoria. Nell’ottobrescorso, di fronte all’inerzia del Governo, laCamera dei deputati – in grave polemicacon il governo che aveva definito “stimoli”o “appelli” i puntualie stringenti atti di indirizzo del parlamento- ha approvato, di nuovo all’unanimità, unarisoluzione che chiedeva al governo di“dare tempestiva e piena attuazione” allamozione di luglio. Il Governo ha invecescelto di limitarsi ad una iniziativa politicae non istituzionale con la sottoscrizione daparte di 85 membri dell'Assemblea gen-erale dell'Onu, il 19 dicembre 2006, di unamera dichiarazione di intenti contro lapena di morte senza nessun valore for-male e impegno preciso.Il 27 dicembre 2006, Marco Pannella iniziauno sciopero della fame e della sete persostenere la proposta “Nessuno tocchiSaddam” e, dopo l'esecuzione di SaddamHussein, lo sciopero della fame e dellasete di Pannella è rilanciato e convertitosull’obiettivo più generale della moratoriauniversale delle esecuzioni capitali. Sichiede al Governo italiano di assumere unimpegno formale e concreto a presentareuna risoluzione all'Assemblea Generaledell'ONU in corso.Il 2 gennaio 2007, in relazione alla iniziati-va di Pannella, Palazzo Chigi rende notoche “Il Presidente del Consiglio e ilGoverno si impegnano ad avviare le pro-cedure formali perché questa AssembleaGenerale delle Nazioni Unite metta all'or-dine del giorno la questione della morato-ria universale sulla pena di morte.” Il 6Gennaio 2007, in un incontro a PalazzoChigi con il Vice Presidente del ConsiglioMassimo D’Alema, la delegazione delPartito radicale guidata da Marco Pannellapresenta al Governo un Memorandum suipassi formali e politici da compiere: riaper-tura del punto 67 dell’agendadell’Assemblea Generale in corso per lapresentazione di una Risoluzione;preparazione da parte del Governo di unabozza di Risoluzione con un chiaro dis-positivo sullamoratoria; inizio della raccolta firme sultesto di risoluzione. Il 1° febbraio, con unvoto quasi unanime, il Parlamentoeuropeo “sostiene fermamente l'iniziativadella Camera dei deputati e del governoitaliani, sostenuta dal Consiglio e dallaCommissione UE nonché dal Consigliod'Europa; invita la Presidenza UE adadottare con urgenza un'opportuna azioneper garantire che tale risoluzione sia pre-sentata in tempi brevi all'Assemblea gen-erale ONU in corso.”

Molte volte si è stati vicini a questo obietti-vo senza mai raggiungerlo. L’iniziative piùrecenti dopo l’appello “Nessuno tocchiSaddam” è la marcia di Pasqua tenuta aRoma lo scorso 8 aprile e lo sciopero

della fame che, dal 21 marzo, MarcoPannella; questa forma di lotta nonviolen-ta il 16 aprile ha preso forma, assieme adaltri quattro compagni radicali (SergioD’Elia, deputato della RNP e segretariodell’associazione Nessuno Tocchi Caino,Walter Vecellio, Guido Biancardi e ClaudiaSterzi) di sciopero della fame ADOLTRANZA. Il motivo è sostenere il gov-erno italiano affinché faccia la sua parteportando ufficialmente all'Onu larisoluzione per la moratoria delle ese-cuzioni capitali.Alla marcia di Pasqua organizzata dalPartito Radicale, dall’AssociazioneNessuno Tocchi Caino e dalla Comunità diSant’Egidio aveva avuto il patrocinio delComune di Roma e, a dimostrare la condivisibilità dell’iniziativa se ce ne fossebisogno, è il fatto che con tre semplicitelefonate siamo riusciti a far subitoaderire simbolicamente, ma ufficialmente,i sindaci di Sellia Marina, Cropani eBotricello. In piazza a Roma hanno parte-cipato alcune migliaia di persone e a noi èdispiaciuto non esserci personalmente. Qualche giorno fa, dalle colonne delL’Unità, Marco Pannella lancia un appello:“non fermiamoci ora”. Pannella ha spiega-to come i mandati del Parlamento Italianoe gli stessi impegni assunti dal Governo“non menzionano minimamente la con-dizione di consenso dell’Unione Europea,bensì la formula in “consultazione” con ipaesi europei”Pannella si trova a sostenere quello che ilGoverno italiano ha dichiarato di volere ea cui lo vincola un mandato delParlamento votato all’unanimità trasver-salmente ai due schieramenti. Per questoPannella – ormai a un mese di scioperodella fame – con la sua iniziativa adoltranza ha inteso chiamare a mobili-tazione tutti. Donne e Uomini di buonavolontà che considerino improcrastinabilee non più rinviabile alla prossima assem-blea la presentazione di una risoluzionesulla moratoria delle esecuzioni capitali. Ad oggi, infatti, il Governo italiano non haancora depositato la risoluzione dellamoratoria nonostante l’adesione allaMarcia. Tutto ciò lascia stupiti e anche ledichiarazioni di Fassino a riguardo lamoratoria dal palco del congresso dei DSsembrano deboli e volte a non depositaresubito la risoluzione.Per questo ho risposto alla richiesta diaiuto decidendo di aderire a sostegno del-l’iniziativa con una forma di lotta alternati-va, che già Luca Coscioni adottò per lesue battaglie di libertà e di diritto: quelladell’auto riduzione dei farmaci.Dell’insulina - nel mio specifico caso - dicui necessito in quanto diabetico. Dallamezzanotte di giovedì 19 aprile sino allamezzanotte di domenica 22. Lunedì 23aaprile D’Alema ha dichiarato, dopoessere stato a Bruxelles, che l’Italia atten-derà l’UE. Io ho deciso che ripeterò, adoltrnza l’interruzione dell’insulina per tregiorni sino a quando si riuscirà a pre-sentare la risoluzione all’ONU.

Giuseppe Candido

>>>> continua da pagina 9 Pena di morte: sullamoratoria ci sono inumeri27 aprile 2007 • notadell’Associazione Nessuno Tocchi Caino

Page 11: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria11

Quando il Diavolo soffianell'orecchio

È la mente amuoversi La cosa che non tolleroè il vittimismo dellaChiesa Cattolica chericorda i suoi martiri manon chi ha martirizzatoper secoli.

parlarne, perché non mi piace parlare delfalso e il Cattolicesimo è basato sulle fan-donie. Sarà stato questo che mi ha spintoa scrivere. Avrò continuato perché sonostato attratto dalla mitologia greca, daimiti germanici e da quelli celti, dove laNatura e i suoi Dei hanno prioritàassieme a tutte le creature del bosco, deilaghi, dei fiumi, del mare e del cielo, dovela quotidianità non è il Male e non è pec-cato far l'amore senza esser sposati osenza figliare. Non credo nel Male e noncredo nel Diavolo tentatore, perché Dio èal di sopra del Bene e del Male e questisono a loro volta al di sopra dellaconoscenza umana. Non parlo di Luciferoo di Satana, ma preferisco Pan eSataniel (quando il diavolo era ancora unangelo e forse lo è ancora, al servizio diDio). Sono leggende, solo leggende. Adesempio:lo Spirito Santo rappresenta il femminile esi chiama Sophia (si può assimilare almito della Dea Madre), che ha generato ilDemiurgo Yavhé (il creatore del mondo,simile a Phanes ed a Pan);Yavhè è quindi un dio minore, il creatoredella Terra, il principe della Terra, gover-natore della materia e della carnalità, sec-ondo gli gnostici, cattivo e crudele,Satana in persona;Gesù è considerato la reincarnazione diSeth, il terzo figlio di Adamo ed Eva, chenon è morto sulla croce, ma la cui animaè andata via poco prima che Jeshua diNazareth spirasse;Giuda, come del resto dice anche ilVangelo di Luca, ha consegnato e nontradito, affinché le scritture siavverassero, ciò che era stato scrittodoveva essere fatto;Giuda, dimostra di essere un illuminato,e non un traditore, consegnando Jeshua,non è da escludere che Dio abbia manda-to più volte i propri figli, messaggeri e pro-feti per salvare gli uomini, come ad esem-pio Jeshua, Budda, Mani, Zoroastro, ecc.;Jeshua di Nazareth era probabilmente unRabbino ebreo della setta degli Esseni(battezzati per immersione totale e votatialla castità) e con ogni probabilità eravegetariano, come comanda la Bibbia atutti gli uomini;Jeshua sicuramente aveva fratelli esorelle vere, quindi cade il discorso dellaverginità mariana tipica del IV secolod.C.;l'immacolata concezione sembra piùappartenere al mito gnostico di Sophia, loSpirito Santo, che procreò il Demiurgo, inassenza dell'Adamo celeste;sembra che molti sacramenti cattoliciprovengano da riti mitrici (vale a dire dauna religione simile a quella cristiana, ilmitrismo, dei seguaci del dio Mitra, checonsidera la venuta di un Salvatore);non è da escludere Dio non ha creato ilMale e non ha creato nemmeno il Bene,ma che tale distinzione sia nata con noi eche il Male sia dentro di noi già dallanascita, come un virus o come un gene,pronto a manifestarsi, come la scintillaDivina è in ognuno di noi (ed in ogni crea-tura vivente);proprio in base a questo punto èimmorale nutrirsi di carne;del resto nemmeno Pan (nel Medioevo è

divenuto un'effige del diavolo) si nutriva dicarne, essendo le creature del bosco suesimili (si ricordi che Pan era molto similead una capra);erano i Gesuiti (Compagnia di Gesù) i piùcrudeli, i sanguinari dalla morale “il finegiustifica il mezzo”, infatti di “selvaggi” nehanno uccisi a milioni, bastava salvareloro l'anima;non è da escludere che facendoci troppedomande, ci allontaniamo inesorabil-mente da Dio e dalla compassione uni-versale.Scrivendo il mio primo libro, non ho fattoaltro che avvicinarmi e perdermi continua-mente. Ecco cos'è “Demoni e loro poe-sie”. Forse una inesorabile e meravigliosaperdita di tempo della mia anima. Sonoriuscito a far pubblicare questa mia primaopera da Libroitaliano Worl S.r.l diRagusa www.libroitaliano.itÈ stata una ricerca continua ed unaprovocazione, ne è venuta fuori una rac-colta un po' strana ed originale. Per con-cludere, trascrivo la prefazione (MaestroZen Seung Sahn) del libro “I Maestri dellaForesta” di Achaan Chah, edito daUbaldini Editore (Roma).(...). Il nostro mondo sta attraversando unperiodo molto interessante. In Occidentesi studiano yoga, karate, meditazione:discipline dell'Oriente. In Oriente si studi-ano scienza, economia, arte e filosofiaoccidentali: discipline dell'Occidente. Èun'epoca nella quale Ying e Yang cam-biano con grande rapidità. Perciòrimanere fermi su una idea, cosa che èproprio dell'Oriente, cosa dell'Occidente,come stanno le cose, come dovrebberoessere; mantenere una qualsiasi idea oopinione comporta un problema: nonpotete essere in contatto con il mondo.Se invece lasciate perdere tutto, le idee,le opinioni, la verità è proprio sotto i vostriocchi: il cielo è azzurro, l'albero è verde,lo zucchero è dolce, il sale è salato. Ilcane abbaia, bau! Bau! Il gallo canta chic-chirichì! Allora, quando avete fame, man-giate e basta, quando siete stanchi, dor-mite e basta. Si avvicina qualcuno che hafame, potete dargli da mangiare. Si avvic-ina qualcuno che ha sete, potete dargli dabere. Tutto qui! È abbastanza! Questo è ilBuddhismo, non c'è altro. Achaan Chah dice:”la gente è come ibufali: se non li si lega per tutte e quattrole zampe, non si può dar loro nessunmedicinale... Allo stesso modo, la mag-gior parte di noi deve essere completa-mente bloccata nella sofferenza prima dimollare la presa e di abbandonare le illu-sioni, se possiamo divincolarci un po',non cediamo. Pochi sono in grado dicomprendere il Dharma ascoltando l'es-posizione e il commento di un insegnante.Per la maggior parte di noi, invece, è lavita che deve farci da maestra, fino allafine” ... “Nel Koan Zen della bandiera alvento, due persone guardano unabandiera: l'una dice che è il vento amuoversi, l'altra che è la bandiera.Possono stare a discutere senza fine,armarsi di bastoni e darsele, e tuttoquesto senza approdare a nulla, perché èla mente a muoversi”.

Giuseppe Fontana

RELI

GION

I Molte volte, affinché il mio pen-siero resti libero, non mi resta cheascoltare musica, così che essopossa volteggiare. Forse un temposarei stato bruciato sul rogo comeeretico. Forse in una mia vitaprecedente lo sono stato davvero.Chissà. La cosa infatti che nontollero è il vittimismo ed il dogma-tismo della Chiesa Cattolica chericorda i suoi martiri ma non chi hamartirizzato, per secoli e secolicome erboriste, Catari, Templari,ecc. (ne ha milioni sulla coscienza!Altro che nazisti!). Preferisco non

141 paesi che l'hanno abolita persempre o sono sotto moratorie legalio di fatto, mentre sono solo 51 gliStati-boia. Nel 1994, quando larisoluzione fu battuta per 8 voti, ipaesi esecuzionisti erano 97. Quella"sconfitta" non è stata quindi la finedel mondo, ma l'inizio della fine delloStato-Caino in altri 46 paesi!Quella della moratoria è, quindi, unabattaglia vinta in partenza che si puòperdere solo se si decide di non com-batterla. Per aiutare il governo ital-iano a farlo, dando seguito alle deci-sioni dei parlamenti italiano edeuropeo oltre che agli impegni che ilgoverno stesso ha preso davantiall'opinione pubblica italiana e mondi-ale, con Marco Pannella e altri 6esponenti radicali siamo in scioperodella fame ad oltranza da dodicigiorni.

Sostieni la campagna per la morato-ria universale delle esecuzioni capitali di

Nessuno tocchi Caino, devolvendo il 5x1000della tua dichiarazione dei redditi. Come sai,questo è un momento cruciale della campagnaper la moratoria universale. Grazie all'iniziativanonviolenta di Marco Pannella e di molti radicalisiamo sul punto di ottenere una nuova con-quista umana e civile per l'umanità intera.Per sostene N.T.C. con il 5 X 1000 bastafirmare il primo riquadro (Sostegno al volontari-ato…). e trascrivere il codice fiscale

96267720587 come nell'esempio sottoindicato.

Page 12: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria 12As

soci

azio

ne L

ucva

Cos

cion

iL’esito di questo appello, che di fatto è stato ignorato dalle istituzioni, dà lamisura di come anche la sinistra continui a evitare di confrontarsi

Eutanasia clandestina: continua la battagliadell’Associazione Luca Coscioni Siano le Regioni a realizzare l’indagine conoscitiva sull’eutanasia clandesti-na. Accolta la proposta dalla Regione Toscana

Nuvoli chiede l'eutanasia:"Voglio morire senza soffrire"

«Non ho mai cambiato idea e voglio moriresenza soffrire, addormentato». Lo ha dettol’ex arbitro di Alghero, affetto da 6 anni dallasclerosi laterale amiotrofica Giovanni Nuvoli,in una conferenza stampa che lui stesso haconvocato nella sua casa ad Alghero. E suquando deciderà di staccare la spina delventilatore artificiale che lo tiene in vita,Nuvoli, sempre comunicando attraverso ilsintetizzatore locale, ha detto: «appena sidecidono i medici».

Marco Cappato: "Rispettare volontà Nuvoli, con-tro torturatori, aguzzini e violen-

tatori del suo corpo"Giovanni Nuvoli ha parlato. Si è espresso"parlando con gli occhi" grazie a quel sis-tema informatico che, come radicalidell'Associazione Coscioni, chiediamo daanni sia messo a disposizione di tutte lepersone in quelle condizioni. È, senza dub-bio, anche grazie a Nuvoli, dopo LucaCoscioni e Piergiorgio Welby, se il MinistroLivia Turco si è impegnato a investire 10milioni di euro per ridare la facoltà di parolaa chi l'ha perduta.Giovanni Nuvoli ha detto ciò che aveva dadire. Abbiamo fatto il possibile per aiutareaffinché la condizione nella quale era statorecluso per un anno - in terapia intensiva,con un'ora di visite al giorno e senza com-puter - fosse urgentemente superata. Oraperò Nuvoli, da casa sua e con la sua"voce", ha confermato che vuolesospendere il trattamento che lo mantiene invita, e che vuole farlo senza soffrire. È unsuo diritto, garantito dalla Costituzione.Vorremmo davvero che non si aprisse ora ilfestival di chi, in nome della "Vita", vorràche la vita di Nuvoli, il suo corpo ridotto auno scheletro, continuino ad essere torturatiper mesi. Purtroppo quel festival di aguzzinie violentatori del corpo e della personaGiovanni Nuvoli si scateneranno ancora unavolta, scandalizzandosi a reti unificate con-tro "l'accanimento mediatico" radicale, oaltre idiozie di questo tipo.Per quanto mi riguarda - anche a nomedell'Associazione Luca Coscioni, il Partitoradicale e gli altri soggetti radicali - possosolo confermare l'impegno ad aiutareGiovanni Nuvoli e ad esigere che lo Statoitaliano lo rispetti come soggetto titolare didiritti, impedendo che sia invece trattatocome oggetto e vittima di deliri ideologici.

Il tentativo ancora in corsodell’Associazione Luca Coscioni per lalibertà di ricerca scientifica di incar-dinare un’indagine conoscitiva sulfenomeno dell’eutanasia clandestina nelnostro Paese permette di fare alcuneconsiderazioni sulla base dei primiriscontri ottenuti.L’iniziativa è partita al Congresso diOrvieto del dicembre 2005 e haconosciuto momenti di forte mobili-tazione con un appello indirizzato alParlamento italiano lo scorso autunno alquale hanno aderito più di ventimila per-sone, prima fra tutte Piergiorgio Welby.L’esito di questo appello, che di fatto èstato ignorato dalle istituzioni, dà lamisura di come anche la sinistra con-tinui a evitare di confrontarsi con il prob-lema dell’eutanasia, trasformando quel-lo che dovrebbe essere un diritto in unprivilegio di classe, riservato a chi harisorse economiche e di conoscenza talida essere libero di decidere sul propriofine vita, in Italia o all’estero.Molti sanno cosa avviene in situazionidrammatiche nelle corsie degli ospedalie fra le mura domestiche. Molti sannoche nella clandestinità le decisioni difine vita vengono prese dai medici e daifamiliari, più che dai malati. Molti sannoche ci sono persone che vorrebberoporre fine alla propria vita, ma sonocompletamente disarmate, costrette, sehanno fortuna, ad affidarsi alla pietà diun medico, di un familiare, di un amico.Molti sanno, ma è un sapere clandesti-no; se ne parla nei corridoi degliospedali, degli hospice, delle case dicura, lo confidano in via riservata medicio infermieri, se ne discute in cucinadavanti a un tazza di caffé, mentre qual-cuno rantola nella camera accanto.”Soche è un segreto, perché lo sento sus-surrare dappertutto”, scrivevaCongreve. Cosa fare perché questo segreto dram-maticamente vissuto nella solitudine enella clandestinità diventi consapevolez-za pubblica? Restiamo convinti che sianecessaria una indagine conoscitiva,promossa da istituzioni autorevoli, alfine di offrire un contributo di chiarezzaalla discussione sulle decisioni di finevita e di dare la possibilità ai cittadini,qualunque sia la loro posizione, di attin-gere a dati scientifici attendibili, aggior-nati e rilevati su scala nazionale. L’Associazione Luca Coscioni è oraimpegnata a chiedere che siano leRegioni a realizzare l’indagine conosciti-va sull’eutanasia clandestina. In questesettimane, grazie all’impegno dei mili-tanti delle Cellule Coscioni, la richiestadi indagine conoscitiva è stata o sarà

sottoposta all’attenzione degli assessoriregionali alla Sanità. L’idea è cheindagini conoscitive siano realizzate nelmaggior numero possibile di Regioni, inmodo che i risultati, presi nel loro comp-lesso, abbiano una valenza nazionale. Atal fine è importante che il lavoro scien-tifico e la rilevazione dei dati statisticisia coordinato da un’unica struttura inmodo da ottenere dati omogenei e con-frontabili.Il 12 aprile scorso Mina Welby, AntonioBacchi, Giulia Simi e Andrea Francionihanno avuto un primo incontroall’Assessorato alla Sanità dellaToscana. La proposta di indagineconoscitiva è stata accolta con grandeinteresse ed è stato molto apprezzato ilfatto che l’Associazione Luca Coscioni,nel farsi promotrice della richiesta,abbia chiarito che la realizzazione del-l’indagine resta affidata alla responsabil-ità delle singole Regioni, e questo perevitare strumentalizzazioni politiche. Perquanto riguarda la Toscana, la procedu-ra dovrebbe prevedere la consultazionein via preliminare della Commissioneregionale di Bioetica, dell’Agenziaregionale di Sanità e dell’Ordine deiMedici al fine di acquisire elementi sullemodalità di realizzazione dell’indagine.Un altro passaggio importante è previs-to il 4 maggio, quando Mina Welby,Tommaso Ciacca e Giulia Simi incontr-eranno l’assessore alla Sanitàdell’Umbria, Maurizio Rosi. In questocaso la richiesta di indagine conoscitivaè stata sottoscritta anche dai dottoriFabio Conforti, responsabile delle curepalliative dell’ASL 3, e Paolo Catanzaro,presidente della sezione umbra dellaSocietà italiana di psiconcologia (SIPO).Altri contatti sono in via di definizioneattraverso le Cellule Coscioni diCalabria, Basilicata, Campania, Liguria,Emilia Romagna, Piemonte, Veneto eTrentino Alto-Adige.Restano ancora molti ostacoli da super-are, di natura politica e culturale.Temiamo che la situazione a livelloregionale non sia molto diversa da quel-la nazionale, e che anche sulle ammin-istrazioni regionali di sinistra incomba lavolontà di compromesso sui temi laiciche sembra animare il costituendoPartito Democratico. Per altro verso,una parte consistente della classe med-ica continua a coltivare il pregiudizioverso l’uso della parola eutanasia, unpregiudizio che nasconde la volontà dinon conoscere, la tolleranza dell’illegal-ità percepita come rimedio a un fenom-eno con il quale non si vuole fare iconti. Non sarà facile, ma crediamo che,se una o due Regioni troveranno il cor-

aggio di prendere l’iniziativa, ci sarà lapossibilità concreta di allargare il frontedella battaglia. Andiamo avanti nellaconvinzione che la durata è la formadelle cose.

Giulia Simi – Andrea Francioni

Page 13: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria

Il carrozzone del comitato promotoredel referendum sulla legge elettoraleè appena partito e le polemiche giàinfuriano: i nomi dei primi firmatariraccontano una trasversalità di intesetra notabili della politica, Prodi tendela mano a Bossi, Berlusconimugugna, Mastella secondo costumeminaccia l’uscita dal governo,Bertinotti parla di “cattivo servizio allademocrazia” che deve vivere, invece,“sulle istituzioni e su quegli strumentidi partecipazione democratica chesono i partiti”. Parisi, addirittura, sidichiara addolorato e affranto: comepuò il Presidente della Camera sovi-eticamente condannare un fondamen-to dell’Italia democratica e repubbli-cana?I quesiti in campo sono tre: i primi dueintendono assegnare il premio dimaggioranza alle liste più votate allaCamera e al Senato, il terzo proponel’abrogazione della candidature multi-ple, vergognoso passaporto perl’elezione di gregari e sudditi senzaautonomia di pensiero. Le intenzioniparrebbero nobili: l’attuale sistemaattribuisce il premio di maggioranzaalla singola lista o alla coalizione diliste che ottiene il maggior numero divoti, favorendo l’aggregazione dinumerosi partiti all’interno delle duegrandi coalizioni e la conseguenteframmentazione politica. Impedendo il

collegamento tra liste si arriverebbe,invece, ad attribuire il famigerato pre-mio alla lista più votata e, nello stessotempo, si otterrebbero due benefici:da un lato si innalzerebbe la soglia disbarramento -che sarebbe del 4% allaCamera e dell’8% al Senato- dall’altrosi garantirebbero rappresentanzeadeguate alle liste minori che abbianosuperato il detto sbarramento. Nientepiù lacerazioni, sostengono i promo-tori dei referendum, niente minacce discissioni, non più trattative estenuantitra partiti, non lotte intestine, fine delloschizofrenico balletto tra “identità col-lettiva della coalizione e identità deisingoli partiti nella coalizione”. La qui-ete dopo le tempeste. Gli è che, però, una simile soluzioneporterebbe alla formazione di unasola lista con un unico simbolo e unsolo nome e tale prospettiva, perdircela con franchezza, non marciasolo in direzione del bipartitismo mamira a ridimensionare o eliminare queipiccoli partiti che, in qualche modo,sono avvertiti come spina nel fiancodei voraci pesci grossi. Pinocchio la fada padrone: in questo gran parlare didemocrazia ognuno fa in realtà i conticon le proprie forze, chi per sover-chiare e chi per sopravvivere. Comeinterpretare le parole estreme diBertinotti? Il referendum non è unattentato alla democrazia, semmai èespressione di democrazia.Paradossalmente, però, rappresentauna minaccia se chiama gli italiani adesprimersi con promesse imbonitrici dipace e governabilità. Navigare nelmare magnum dell’informe bipar-titismo, che obbliga ad omologazionied identità forzate, non credo piacciamolto a chi, vivaddio, per quanto sfi-lacciata, una propria identità lamantiene. Quel locus horribilis che è ilcostituendo Pd non è altro che il risul-tato di un calcolato accentramento dipotere, in nome del quale si sonobarattati identità e pensiero. A sem-plificare il tribolato panorama politicoitaliano basterebbe l’adozione delmodello tedesco: ma piace ai donRodrigo dell’Italia di oggi che qual-cuno la pensi diversamente da loro?O, più semplicemente, che qualcunopensi? A mio avviso, il referendumdice di no. E dice, nel caso ce nefosse bisogno, che le difese immuni-tarie della democrazia si sono ulterior-mente abbassate.

Giovanna Canigiula

13

IL G

IORN

ALSM

O PA

RTEC

IPAT

IVO

www.fainotizia.radioradicale.it

Rado Radicale in calabria

Catanzaro: 97.8 - 101.0 Cosenza: 104.5 Crotone: 92.9

Reggio Cal.: 96.1 Vibo Valentia: 101.0 - 107.3

Gioia tauro: 88.5 Decollatura: 103.7

MARCO PANNELLA e MarcoCappato sul voto delParlamento europeo sullamoratoria ONU

GRAZIE AL PARLAMEN-TO EUROPEO, CONTROLA STRATEGIA DELRINVIO

Strasburgo, 26 aprile 2007

Il Parlamento europeo è torna-to a chiedere - all'unanimità econ le parole più chiare -IMMEDIATAMENTE la presen-tazione all'Assemblea gen-erale delle nazioni Unite incorso di una risoluzione per lamoratoria sulle esecuzionicapitali. Lo abbiamo chiesto aiGoverni degli Stati membri eall'Unione Europea, proponen-do di attivarsi anche per la co-sponsorizzazione da Paesi didiverse aree geografiche.A fronte di questa richiestachiara, ancora nel dibattito diieri il Consiglio ha continuato adifendere quella strada del rin-vio, sempre lastricata dibuonissime intenzioni e dicauta dissennatezza, che da14 anni ha dilapidato una vitto-ria storica sulla cultura e prati-ca della morte, della guerra edella violenza. Come abbiamoampiamente documentato, laPresidenza tedesca sta oggiattuando una strategia sconfit-ta in partenza, grazie allaquale tutt'oggi non esiste nem-meno un testo di risoluzionesulla quale raccogliere con-sensi all'ONU, mentre si con-tinua a NON raccogliere firmesu una dichiarazione di nes-sun valore e si spedisconoquestionari insensati perconoscere posizioni già noteda anni.Non possiamo che augurarciche l'impotenza dei potentieuropei, dei responsabili gov-ernativi e delle loro burocrazie,possa farsi forza di questosecondo voto del Parlamentoeuropeo.

Partita la raccolta di firme per il referendum sullalegge elettorale è scontro di tutti contro tutti

LA LEGGE ELETTORALE E IL LUNGONASO DI PINOCCHIO

Page 14: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria

Uvistra è una formazione musicalecalabrese (di Catanzaro per la pre-cisione) che ha iniziato a suonarenegli anni ottanta (86) alle feste dipiazza e in locali pubblici; il lorogenere è (come lo definisce losteso Mimmo Crudo bassista anchedel gruppo Il Parto delle NuvolePesanti) un Rock mediterraneo piacev-ole da ascoltare e ricco di sound.Durante il periodo “universitario” sonosati conosciuti anche nei locali fiorentinicome il Tenax. Oggi, dopo tanti anni diinattività come Uvistra, la band si è riu-nita ed ha tenuto un concerto al “Lidodel Capitano” al quale abbiamo assisti-to divertendoci e ascoltando bella musi-ca di un gruppo locals che, secondo ilnostro modesto parere, andrebbevalorizzato.La formazione è di classico stamporock: Saverio Cefaly (batteria), CarloCefaly (chitarra e voce), entrambi nipotidel famoso pittore di Caraffa diCatanzaro Andrea Cefaly, FrancescoSalerno, detto Checco (Chitarra),Mimmo Crudo (basso) che come giàdetto suona pure per il più noto gruppo“Il Parto delle Nuvole Pesanti” eFrancesca Salerno, voce solista delgruppo. I loro testi – scritti principal-mente da Francesca ma con il piùrecente contributo anche di MimmoCrudo -parlano di immigrazione, didroga come problema sociale maanche di vicende tratte dal vissuto per-sonale dell’autrice e del gruppo ingenere; le musiche sono frutto dellavoro di Carlo Cefaly di Mimmo Crudoe di Francesco Salerno.Prima di salire sul palco (si fa per direper che il palco non c’era) i ragazzihanno risposto a qualche domanda inesclusiva per Abolire La Miseria dellaCalabria (anche qui si fa per dire per-ché mi pare non ci fosse altra stampapresente).

Carlo Cefaly, nipote del pittorecatanzarese di cui quest’anno sicelebra il centenario della morte, è ilprimo che ha risposto alle nostredomande.

D. Gli Uvistra è un gruppo formatosia Catanzaro nell’86 e trasferitosi –per gli studi universitari – a Firenze eBologna; il gruppo dopo la suaprima fase ha visto un periodo diinattività mentre di recente, si èricostituito. Quale è il motivo dellaricostituzione?R. No, non è stata una vera e propriaricostituzione. Noi, in realtà, nonabbiamo mai smesso di suonare.Siamo stati per 10 anni a Firenze. Il

fatto che Mimmo (Crudo ndr) viva aBologna ha consentito, quando noieravamo a Firenze, una certa assiduitàne lavorare e spesso suonavamo inlocali come il Tenax. Poi, Saverio èstato il primo di noi a tornare inCalabria; io sono tornato subito dopo e,a distanza di qualche anno è tornatopure Francesco (Salerno ndr) dopoessersi laureato in Scienze Veterinarie.In tempi diversi siamo tornati tutti “allabase” (Francesca era già a Riace) ealla fine mancava solo Mimmo. Cieravamo ritrovati quasi tutti - dopo ventianni – qui al punto di partenza doveavevamo cominciato a suonare. Perchénoi avevamo iniziato a suonare nell’86prima di andare a Firenze. Poi siamopartiti quasi contemporaneamente perl’Università e abbiamo suonato là. Poiin tempi diversi siamo ritornati tutti allabase meno Mimmo. Per questo io lavedo un po’ difficile. Perché Mimmo –Continua Carlo – ha fatto una sceltatotale per la musica. Lui vive di questo,a differenza di noi che lo facciamo perdivertimento, e da dieci anni suona

ormai con “il Parto” (Parto delle NuvolePesanti ndr) che è il gruppo calabreseormai più famoso e conosciuto a livellonazionale.D. Quali brani avete scelto perstasera?R. Stasera suoneremo quasi tutti lavorinuovi fatti in questo ultimo anno.Canzoni nuove del nuovo corso. Diquando abbiamo avuto l’idea di ripren-dere a suonare nuovamente assiemetutti e cinque gli originari componenti. Ioe mio fratello (Saverio ndr) non abbi-amo mai smesso di suonare anche conaltri elementi; Francesco (Salerno ndr)ogni tanto passava da noi alla salaprove a casa e abbiamo ricominciato asuonicchiare con lui. Poi l’anno scorsoè venuto in Calabria Mimmo per lefeste di natale (2005/6) e gli è venuto inmente di organizzare una festa per inostri venti anni.D. Avete celebrato venti anni di sto-ria nel 2006? AuguriR. Si, con interruzioni anche lunghe.Francesca per circa sette anni non hapiù cantato, con nessuno.Con la scusa dei venti anni abbiamo

ricominciato a suonare. Poi Mimmo si ècoinvolto e praticamente è lui che hadato il “la”.D. E’ ritornato alle origini? Dobbiamointervistare anche Mimmo allora?R. Si, si lui è il vero artefice della riu-nione.D. Questo ci fa piacere. Siamo con-tenti che vi siate riuniti e ci farebbepiacere avervi, come AssociazioneCoscioni, ospiti di qualche manifes-tazione che organizzeremo questaestate. Credi che sia possibile orga-nizzarla?R. Si. Non credo dovrebbero esserciproblemi.D. Per tornare ai testi e alle canzonidi questa sera. Di cosa vi occupatenelle vostre canzoni?R. Allora i testi. La maggior parte liscrive Francesca (la cantante del grup-po). Alcune canzoni invece le ha scritteMimmo. Erano testi suoi, ci sono piaciu-ti, e abbiamo deciso di utilizzarli. Perquanto riguarda i contenuti, un pezzo sichiama Acikof; è il nome di un ragazzoalbanese, un amico di Francesca, e chele ha dato l’idea di scrivere questo testosull’immigrazione in Italia, di quello cheloro si aspettano e credono di trovarearrivando nel nostro Paese perché lovedono in televisione.D. Non proprio canzonette?No, no. Infatti ti ho detto che non siamoun gruppo che scrive le canzonid’amore. Gli argomenti sono variegaticome lo è quello che ti capita nella vita.Non siamo monotematici anche secapisco che questa può essere unascelta quella di seguire un genere pre-ciso e una linea. Sono scelte di ognisingolo artista. Devo dire che sonoargomenti e cose abbastanza comunima credo che sia giusto che te ne parli-no gli altri. Mimmo e Francesca che lihanno scritti.D. Grazie Carlo.

L’intervista prosegue con MimmoCrudo, il bassista impegnato anchecon il gruppo de “il Parto delleNuvole Pesanti”

D. Ciao Mimmo, innanzitutto grazie

14UV

ISTR

A Ro

ck M

edite

rran

eo e

IMM

IGRA

ZION

E Musiche ricche di sound e testi su immigrazione, droga, guerra. Acikof, un amicoalbanese, che ha ispirato Francesca Salerno a scrivere sul problema immigrazione

Uvistra. Rock mediterraneo made in Calabria. Anche loro a Roma il 12 maggio per la manifestazione dell’Orgoglio laicoIl bassista Mimmo Crudo suona anche con “ il Parto delle Nuvole Pesanti ”: Acikof un bel punto di vista eun modo per dire che non va bene come la stiamo vivendo.

Carlo Cefaly, Mimmo Crudo eFrancesca Salerno

Saverio Cefaly e Francesco Salerno

Page 15: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

ABOLIRE LA MISERIA della calabria15di voler anche tu rispondere a qualchedomanda per il nostro piccolo mensile.Già ci ha detto qualche cosa Carlo sulfatto che sei anche tu l’artefice diquesta riunione del vecchio gruppoUvistra. So che i pezzi li avete scritti tue Francesca quindi, quello che vorrem-mo sapere è questo: di cosa parlano ivostri testi e a chi si rivolgono?R. I testi, bisogna dire, che li scrive quasitutti Francesca, la voce del gruppo e quin-di è giusto che te ne parli lei. Io li con-sidero bellissimi. Io negli ultimi tempi hocominciato a scrivere e a rispolverarequalche testo che avevo scritto anniaddietro. D. Musicalmente cosa esprimete?R.Noi abbiamo fatto sempre un tipo dirock che mi piace definire “rock mediterra-neo”. E’ chiaro che venti anni fa eravamocondizionati dalla new wave, dal dark edal rock in senso lato. Oggi abbiamo rag-giunto una maturazione diversa, facciamoaltre cose e abbiamo aggiunto quello checi sembra essere la nostra dimensioneattuale cercando di capire se può esserefresca o meno. Forse continuiamo adessere un gruppo di rock mediterraneo;comunque i testi hanno una vena critica.Cerchiamo di mantenere un punto criticoattraverso una sorta di angoscia cosmicache abbiamo dentro. In tempi recentiancora di più. Non è per fare la retoricacon il pezzo sulla guerra, sulla fame nelmondo o sui milioni di bambini chemuoiono ogni giorno. Queste le cose chetraspaiono da quello che scriviamo.D. Quindi impegnati su queste temi?R. Si, noi ci impegniamo intellettualmentenel senso che nessuno di noi fa volon-tariato, siamo sensibili e vogliamo dare lanostra voce a quello che crediamo siagiusto fare critica. Se uno scrive spon-taneamente parlando solo di amore e dibacetti va bene, se uno scrive parlando dicose ironiche va bene uguale. Francescacanta anche dell’amore ma a modo suo,con le venature degli amore anche stranie tragici, ma parla anche dell’immi-grazione. C’è un pezzo che si chiamaAcikof che è un bel punto di vista e unmodo per dire che non va bene come lastiamo vivendo. Però non è politico-socio-logico, è molto spontaneo quello che fac-ciamo. Non siamo dei militanti però alcontempo vogliamo poter dire che noiabbiamo un esempio, di noi stessialmeno. E a noi piace poter dire questo.D. quindi Acikof di cui anche Carlo ciaccennava parla di immigrazione ispi-rato a Francesca da un suo amico. R. Si.D.Questa è una cosa molto importanteche credo vi faccia onore. In Calabria enelle grandi città, oggi, viviamo ilproblema dell’immigrazione in manieraesasperata e disperante a volte. Tiringrazio e ti chiedo allora di darmiquesto testo perché se ne avremo lapossibilità vorrei pubblicarlo sul nostromensile, se non dispiace.

Prima di iniziare a suonare riusciamo aparlare anche con Saverio Cefaly. Ilbatterista del gruppo che risponde aqualche domanda – toccata e fuga.

Saverio CefalyD. Saverio, di cosa vi occupate nellevostre canzoni?

R. Problemi sociali principalmente.Abbiamo “Acikof” che parla di immi-grazione, “qui apartheid ovunque” èinvece un vecchio brano che si occupavadi emarginazione e segregazione razziale.Un altro brano che faremo è “tunnel” cheè invece un pezzo nuovo che parla didroga e prostituzione.D. Parla di droga? In che senso?Quale posizione avete sulla droga. Unaposizione proibizionista oantiproibizionista?R. La nostra è una posizione sicuramenteantiproibizionista, ma che considera ladroga comunque sia un danno alla salutesia a livello sociale. Anche perché lepolitiche proibizioniste finora adottate nonhanno portato i risultati attesi – lariduzione del danno da consumo – anzi iconsumi sono aumentati e con essi anchei relativi danni sociali. Credo chebisognerebbe dare libertà ai cittadini macontemporaneamente fare una forte cam-pagna d’informazione per prevenire suidanni che le droghe – legali o illegali chesiano – provocano.D. Quali altri pezzi in scaletta stasera? R. “Strani fratelli”, “Tunnel” ma anche unpezzo “le cose che mi restano”, che è unpezzo de “Il Parto delle Nuvole Pesanti”scritto da Mimmo e che a noi piace. Losuoniamo proprio perché è Mimmo adesserne l’autore principale. Ora peròscappo che dobbiamo iniziare a suonare.

Dopo un’ora e mezza abbondante dipezzi nuovi , bellissimi, del loro nuovoalbum………. a concerto terminato (inrealtà poi c’è stato un lunghissimo bis dipezzi che già conoscevamo come “Ventod’Arabia” e “Salvami”) facciamo qualcheulteriore domanda a Francesca Salerno,sorella del chitarrista omonimo nonchévoce solista del grupo.

Francesca SalernoD. Mi hanno detto che per parlare del-l’impegno testuale degli Uvistra èdoveroso parlare con te in quanto seitu a scriverli in modo prevalente. Ladomanda allora è: a cosa puntate?Qual è il messaggio che proviene dallevostre canzoni?R. Noi non puntiamo. Con le mie canzonicerco solo di scrivere delle cose che pos-sano interessare e arrivare alle persone.Parlano di quello che viviamo e spesso mivengono al momento: immigrazione,insegnanti e insegnamenti, ma anche diamore. Il pezzo “salvami” parla di questastrana opulenza che ci rende piatti. D. Questa specie di oscurantismo dice-va qualcuno? Noi viviamo secondo te –oggi – una sorta di oscurantismo?R. Si. Si tratta secondo me di un oscuran-tismo causato principalmente dalbenessere. Sicuramente viviamo in unasocietà in cui non abbiamo più bisogno dilottare molto.D. Però – in un certo senso - è vero ilcontrario? Noi viviamo in una societàin cui mancano diritti sociali comelavoro e salute?R. Si, sulla carta è così però la realtà è unpo’ diversa. Penso che esistano ancora legerarchie, credo che esista ancora ilrazzismo e credo che rimangano ancoragrandi differenze.D. Mi hanno già accennato del pezzo“Acikof” che tratta di immigrazione

prendendo spunto da un tuo amico chevive in Italia: Acikof. R. Diciamo che è un immigrato qualsiasi.Un immigrato che viene qui comunquecon il desiderio di fare bene la sua vita. Difarla al meglio. E noi dobbiamo fare i contie loro devono fare i conti con noi.D. E’ vero. Lo ha detto anche ilPresidente Napoletano. L’integrazioneè anche per la scuola uno dei principaliobiettivi. Anche per voi quindi l’inte-grazione degli immigrati è un temaprincipale?R. Anche.D. Quali sono gli altri temi?R. I temi sono quelli della vita di tutti igiorni. Io scrivo le canzoni così come mivengono.D. Io ho sentito che parlate anche direligiosità e di vita gestita dall’alto.Vero?R. Certamente noi non ci rendiamo contoche esistono influenze che viviamo inmaniera passiva. I testi parlano anche diquesto. Cercano un riscatto per una infor-mazione più decente.D. Davvero? In realtà anche Abolire laMiseria della Calabria, il nostro gior-nalino, nasce con l’ardita volontà dieliminare la striscia di miseria dell’in-formazione e non solo. Cosa pensi diquesto progetto forse un po’ presun-tuoso?R. Fosse che fosse la volta buona!

Giuseppe Candido

Le spiagge che si vedono lontano/appese nella luce, nella luce di un lampi-one / sono il sorriso antico, di un uomogeneroso / troverò pane, troverò amici,troverò riposo / non sembra vero invece,ci sono, son sbarcato / sono lavoro eadesso, mi metto sul mercato / non ho ilpermesso, ma sono forte e ho fiato / èun segno del destino, se non sonoannegato / non ho il permesso, ma sonoforte e ho fiato / è un segno del destino,se non sono annegato. /Serena e magica, la mia prima visione,del mondo ricco, dell’unica occasione / agran fatica e solo, mi sono sistemato /senza finestre vivo, in uno scantinato /non ho il permesso, ma sono forte e hofiato / io costo poco, l’orario è illimitato /non ho il permesso, ma sono forte e hofiato / io costo poco, l’orario è illimitato /Lavoro nero c’è, per uno disperato, chespera di riuscire d’esser fortunato / vole-vo una casetta, modesta e luminosa /volevo viver bene accanto alla miasposa.Quanti anni passeranno ancora midomando / muoio di nostalgia, se pensoa casa mia / altri ce l’hanno fatta, e ce lafaccio anch’io / ho attraversato il mare,ed il futuro è mio.Non ho il permesso, ma sono forte e hofiati / se tu mi prendi infrangi, la leggedello stato / non ho il permesso, ma sonoforte e ho fiato /vorrei poterti dare, senzaessere sfruttato / non ho il permesso, masono forte e ho fiato

AcikofUvistra - Francesca Salerno

il Testo che tratta d’immigrazione

Page 16: Anno 1 numero 5 - Maggio 2007

Tel. 0961.962317

http

://abo

lirel

amis

eria

della

cala

bria

.blo

g.tis

cali.

it

ABOL

IRE

LA M

ISER

IA d

ella

cal

abri

a