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1 Appunti di Alessio Brunelli facoltà di economia - Genova Analisi di bilancio Appunti presi a lezione Tutto quello che diciamo ha validità per l'ambito delle imprese (scopo del mercato) e abbastanza anche nell'ambito delle aziende. Difficilmente un'impresa nasce sapendo quando morirà quindi l'impresa nasce con un obiettivo di durata non quantificabile temporalmente ma l'obiettivo è quello di durare nei mercati. Quali sono le condizioni di durabilità? La redditività cioè la capacità di produrre reddito o profitto cioè differenziale tra ricavi e costi che viene misurato annualmente e l'impresa deve perseguire dei profitti; questi profitti devono essere visti in un'ottica di breve periodo o in un'ottica temporale diversa? Nel breve fino a 40 anni fa quando le turbolenze ambientali lasciavano presumere che il profitto di breve lascia presumere che ci sarebbe stato anche un profitto nel lungo, invece ora si dice profitto durevole cioè che dura nel tempo che implica la creazione di valore quindi aumentare il valore economico della mia impresa e l'impresa che non ha questa prospettiva e che vive nel presente invece che nel futuro ha poche possibilità di sopravvivenza. Ma dobbiamo garantire nella nostra impresa degli equilibri che sono quello economico e quello finanziario e questi devono essere mantenuti nel tempo. Mantenere questi equilibri nel tempo significa tenere sotto controllo dei fattori che possono avere degli effetti peggiorativi in questi equilibri e quindi bisogna osservare sempre le cose capire le cause ed intervenire per non fare diventare le problematiche croniche. L'equilibrio economico dipende dai flussi di ricavi e dai flussi di costi quindi mantenere in equilibrio queste due entità economiche. Questi flussi di ricavi dipendono da chi è disposto ad acquistare quello che vogliamo vendere quindi quanti sono i clienti, e i clienti se trovano un fornitore che offre qualcosa di nuovo o uguale ma a minor costo allora si rivolgerà alla concorrenza quindi il flusso dei ricavi è molto variabile e va monitorato con molta attenzione perché dipende dal segmento di clientela al quale noi ci rivolgiamo. Significa anche costante attenzione alle attese dei clienti (passaggio dalla penna a scatto alla penna a biro allora perdo i clienti) e ai gusti e al cambiamento dei gusti dei miei clienti. Ma i ricavi non dipendono solo dal mercato e dai gusti ma anche dai concorrenti cioè devo stare attento a quello che fanno i concorrenti almeno che non sia in monopolio. Dall'altra parte ho i costi e l'entità dei costi che sono sostenuti, più sono efficiente più riesco a contenere i costi e questo non significa prendere materie prime di scarsa qualità o assumere personale che costa meno ma significa traguardare i livelli di qualità desiderati al costo minore. Quindi posso agire sulla razionalizzazione dei miei processi quindi devo intervenire sui processi aziendali ed evitare che all'interno di questo processo ci siano diseconomie. Contenimento dei costi = efficienza; ottenere un flusso di ricavi = efficacia ovvero relazione tra il nostro output e la soddisfazione del cliente. Efficienza riguarda il come quel prodotto o servizio viene realizzato. Equilibrio economico significa osservare in un'ottica di medio lungo periodo e ricavi che otterrà e i costi che sostiene o sosterrà. Ci sono imprese che per loro natura ossia per il tipo di attività che svolgono hanno costi fissi molto elevati cioè costi che sono sostenuti indipendentemente dalle vendite che sono realizzate, altre imprese hanno molti costi variabili quindi che variano al variare delle vendite. Il costo fisso elevato è un handicap forte perché comporta una rigidità quindi se non vendo quei costi non sono remunerati. Un'impresa che ha dei costi fissi molto elevati può esternalizzare alcune attività produttive e commissionarle a terzi così se non vendo non esternalizzo e non ho costi. La capacità produttiva dell'impresa riguarda i volumi di produzione che l'impresa può produrre in un certo arco temporale e scegliere la dimensione ottimale di un'impresa è uno dei problemi più complessi perché se troppo piccolo rischio di non coprire la domanda farla troppo grande rischio di incorrere in costi fissi troppo elevati che poi non riuscirò a coprire. Equilibrio finanziario: rinvia alle uscite e alle entrate → dobbiamo distinguere le entrate e le uscite finanziarie e le entrate e le uscite di cassa. Questa cosa si è sviluppata da quando la risorsa monetaria è diventata scarsa cioè quando è nato il credito e debito penso. Quindi accanto

Analisi di Bilancio – appunti lezioni · 1 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova Analisi di bilancio Appunti presi a lezione Tutto quello che diciamo ha

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1 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Analisi di bilancio

Appunti presi a lezione

Tutto quello che diciamo ha validità per l'ambito delle imprese (scopo del mercato) e abbastanza

anche nell'ambito delle aziende. Difficilmente un'impresa nasce sapendo quando morirà quindi

l'impresa nasce con un obiettivo di durata non quantificabile temporalmente ma l'obiettivo è

quello di durare nei mercati. Quali sono le condizioni di durabilità? La redditività cioè la capacità di

produrre reddito o profitto cioè differenziale tra ricavi e costi che viene misurato annualmente e

l'impresa deve perseguire dei profitti; questi profitti devono essere visti in un'ottica di breve periodo

o in un'ottica temporale diversa? Nel breve fino a 40 anni fa quando le turbolenze ambientali

lasciavano presumere che il profitto di breve lascia presumere che ci sarebbe stato anche un

profitto nel lungo, invece ora si dice profitto durevole cioè che dura nel tempo che implica la

creazione di valore quindi aumentare il valore economico della mia impresa e l'impresa che non

ha questa prospettiva e che vive nel presente invece che nel futuro ha poche possibilità di

sopravvivenza. Ma dobbiamo garantire nella nostra impresa degli equilibri che sono quello

economico e quello finanziario e questi devono essere mantenuti nel tempo. Mantenere questi

equilibri nel tempo significa tenere sotto controllo dei fattori che possono avere degli effetti

peggiorativi in questi equilibri e quindi bisogna osservare sempre le cose capire le cause ed

intervenire per non fare diventare le problematiche croniche. L'equilibrio economico dipende dai

flussi di ricavi e dai flussi di costi quindi mantenere in equilibrio queste due entità economiche.

Questi flussi di ricavi dipendono da chi è disposto ad acquistare quello che vogliamo vendere

quindi quanti sono i clienti, e i clienti se trovano un fornitore che offre qualcosa di nuovo o uguale

ma a minor costo allora si rivolgerà alla concorrenza quindi il flusso dei ricavi è molto variabile e va

monitorato con molta attenzione perché dipende dal segmento di clientela al quale noi ci

rivolgiamo. Significa anche costante attenzione alle attese dei clienti (passaggio dalla penna a

scatto alla penna a biro allora perdo i clienti) e ai gusti e al cambiamento dei gusti dei miei clienti.

Ma i ricavi non dipendono solo dal mercato e dai gusti ma anche dai concorrenti cioè devo stare

attento a quello che fanno i concorrenti almeno che non sia in monopolio. Dall'altra parte ho i

costi e l'entità dei costi che sono sostenuti, più sono efficiente più riesco a contenere i costi e

questo non significa prendere materie prime di scarsa qualità o assumere personale che costa

meno ma significa traguardare i livelli di qualità desiderati al costo minore. Quindi posso agire sulla

razionalizzazione dei miei processi quindi devo intervenire sui processi aziendali ed evitare che

all'interno di questo processo ci siano diseconomie. Contenimento dei costi = efficienza; ottenere

un flusso di ricavi = efficacia ovvero relazione tra il nostro output e la soddisfazione del cliente.

Efficienza riguarda il come quel prodotto o servizio viene realizzato. Equilibrio economico significa

osservare in un'ottica di medio lungo periodo e ricavi che otterrà e i costi che sostiene o sosterrà. Ci

sono imprese che per loro natura ossia per il tipo di attività che svolgono hanno costi fissi molto

elevati cioè costi che sono sostenuti indipendentemente dalle vendite che sono realizzate, altre

imprese hanno molti costi variabili quindi che variano al variare delle vendite. Il costo fisso elevato

è un handicap forte perché comporta una rigidità quindi se non vendo quei costi non sono

remunerati. Un'impresa che ha dei costi fissi molto elevati può esternalizzare alcune attività

produttive e commissionarle a terzi così se non vendo non esternalizzo e non ho costi. La capacità

produttiva dell'impresa riguarda i volumi di produzione che l'impresa può produrre in un certo arco

temporale e scegliere la dimensione ottimale di un'impresa è uno dei problemi più complessi

perché se troppo piccolo rischio di non coprire la domanda farla troppo grande rischio di incorrere

in costi fissi troppo elevati che poi non riuscirò a coprire.

Equilibrio finanziario: rinvia alle uscite e alle entrate → dobbiamo distinguere le entrate e le uscite

finanziarie e le entrate e le uscite di cassa. Questa cosa si è sviluppata da quando la risorsa

monetaria è diventata scarsa cioè quando è nato il credito e debito penso. Quindi accanto

2 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

all'equilibrio finanziario c'è anche l'equilibrio monetario. Quindi ci sono tre equilibri che l'impresa

deve mantenere per durare sul mercato, queste condizioni di equilibrio sono rese traballanti da

situazioni macroeconomiche anche lontane dalla mia impresa difficili da prevedere. Comunque

l'impresa è sana se durevolmente ci sono questi equilibri. La sanità della impresa interessa agli

stakeholder: banche istituti finanziari e soci (finanziatori e potenziali finanziatori), fornitori (vedranno

pagate le loro forniture?), la amministrazione pubblica, lavoratori dell'impresa, concorrenti

(facciamo un po' di benchmarking e vediamo come siamo posizionati), il cliente, la società

(impresa che produce grandi quantità di fumi tossici). Ma questi stakeholder cosa vogliono? Sono

dei portatori di interessi, cioè tutti chiedono qualcosa alla nostra impresa ognuno una cosa diversa

e la nostra impresa deve dare delle risposte ma dare tutte queste risposte costa e l'impresa deve

fare valutazione per vedere se quello che dà ai suoi stakeholder torna indietro oppure no. Lo

stakeholder risponde con consenso e fiducia all'impresa e questi sono elementi che concorrono ad

identificare l'immagine dell'impresa e quindi concorrono a creare valore per la nostra impresa.

L'impresa quindi non produce valore solo vendendo i suoi prodotti ma vendendo i suoi prodotti in

delle modalità che rispecchino gli interessi che sono portati nell'impresa dagli stakeholder. Come

fanno questi a sapere se le cose vanno come loro vogliono? Esistono documenti istituzionali che

informano e il principale è il bilancio che è un documento molto complesso per quanto riguarda la

sua formattazione, lettura ed interpretazione. Bilancio: SP CE e nota integrativa ma anche

relazione sulla gestione e rendiconto finanziario. Ma non tutti i bilanci seguono la stessa lingua

quindi alcuni seguono regole nazionali altri seguono i principi contabili internazionali, non tutti

seguono bene le istruzioni date dagli ordini professionali e non tutti i bilanci vengono redatti con

questo sentimento di apertura verso l'esterno quindi far vedere quello che c'è di bello nell'azienda

e nascondere quello che c'è di meno bello per questo è difficile leggere i bilanci. La relazione che

prima era un documento di contorno adesso è stata recentemente rivista dal legislatore ed ha

una posizione più importante con informazioni molto capillari e profonde e con una parte di analisi

di bilancio con indicatori per individuare i rischi che l'impresa nasconde. Quando faccio vedere

che va tutto bene è facile che questo nasconda dei rischi ovvero le imprese per conseguire un

risultato di profitto è incappata in situazioni di grave rischio. La parola rischio significa la probabilità

che i risultati oggi raggiunti verranno rirealizzati in futuro. Indicatori per misurare economicità e

rischio analizzeremo.

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Dove siamo? Quale è il nostro stato di salute, Prendere coscienza della situazione in cui ci si trova.

Dove vogliamo andare? Quali percorsi fra quelli perseguibili vogliamo perseguire, Qual'è la vision

che vogliamo perseguire. Cosa dobbiamo fare per andare nella direzione desiderata?

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Per rispondere ai tre interrogativi bisogna capire la situazione competitiva, la struttura operativa e

le caratteristiche del mercato in cui si opera.

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Situazione competitiva: elenco di fattori che aiutano a valutare la situazione competitiva

dell'impresa: quota di mercato servita dall'impresa e quella dei concorrenti quindi io ho il 30 e i miei

concorrenti hanno ognuno il 50 o il 5 le cosa cambiano. Qualità percepita dal cliente: l'evoluzione

dei business aziendali nel tempo sta vivendo la sua quarta fase: anni 70 si parlava di prodotti e

imprese l'attenzione si basava sulla fabbrica e sulla produzione interna, anni 80 la qualità cioè non

solo produrre, anni 80 impresa estesa cioè la supply chain cercare nuove economie non solo

all'interno dell'impresa ma anche all'esterno attraverso integrazione con fornitori e cliente devo

cercare dei fornitori utili per soddisfare proprio le esigenze del cliente. Ma è anche importante

capire qual'è la qualità percepita dal cliente posso fare cose di grande valore ma il consumatore

può non percepire completamente la qualità da me offerta (se propongo un certo tipo di pc

all'aula ognuno lo usa in modo diverso per cui uno lo usa per fare scrittura e lo percepisce in un

3 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

certo modo, quello che fa grafica lo percepisce in un altro). Livello di differenziazione del mercato:

ci sono diverse tipologie del prodotto sul mercato oppure no. Tasso di innovazione: ci sono mercati

che hanno alti tassi e altri che hanno alto tasso. Costi di ricerca e sviluppo: quanto una impresa

compra ricerca e sviluppo non tutte hanno una propria funzione di RS alcune le comprano

all'esterno. Spese al marketing e vendita: raggiungere il cliente nelle migliori condizioni.

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Struttura operativa: indicatori importanti solo → intensità di investimento: impresa di servizi hanno

investimenti solitamente diversi da quelli delle imprese manifatturiere, sono diversi per natura cioè

nell'impresa di servizi gli investimenti caratteristici sono tecnologia e risorse umane per sopperire alla

immaterialità del prodotto; nelle imprese manifatturiere immobilizzazioni e tecnologia. Intensità di

investimento significa a quanto ammontano i capitali investiti nell'impresa. Rapporto tra

investimento e valore aggiunto: il va è il valore creato dall'impresa quindi una volta che abbiamo

tutti gli input attraverso i processi di produzione creiamo output e creiamo valore aggiunto

attraverso l'investimento. Integrazione verticale: in quale fase del processo si inserisce la nostra

impresa e quale è il livello cioè quanto è integrata. Saturazione de. Produttività: legata alla

quantità di prodotti creati in un certo periodo temporale. Capitale fisso/ricavi: le immobilizzazioni si

reintegrano nel tempo e quindi sono investimenti che si reintegrano nel tempo tramite i ricavi con

l'ammortamento nei costi se i ricavi pareggiano i costi allora ho reintegrato i costi che ho calcolato

col piano di ammortamento. Rigidità dell'investimento: dipende dalla durata media

dell'investimento, dall'entità dell'investimento e grado di reversibilità dell'investimento (potrei usarlo

per altri fini questo investimento?). Crediti / Ricavi: quanta parte dei ricavi si traduce in entrate

finanziarie e quante in entrate di cassa. ROI: redditività degli investimenti dell'impresa.

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Caratteristica del mercato: qual'è il tasso di crescita del mercato? Concentrazione dei clienti: in

quali aree geografiche si collocano. Dimensione media dell'ordine: Produzioni su commessa o

produzione di auto come Ferrari quindi grandi tempi di attesa per pochi prodotti e poi altre che

richiedono ordini massicci questo è importante per sapere dove collocare l'impresa.

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Il profitto è un risultato economico finanziario perché è monetario e perché deriva dalla differenza

tra ricavi e costi. La performance aziendale è un insieme di risultati che l'impresa raggiunge e che

sono misurati dalla dimensione cliente cioè dal modo in cui riesce a soddisfare il cliente, da una

efficienza interna che riguarda la razionalizzazione dei processi, dal modo in cui l'impresa gestisce

le risorse umane quindi ci sono risultati che non sono solo di ordine economico finanziario ma sono

anche di ordine qualitativo o quantitativo ma non esprimibili sotto forma monetaria, ovviamente il

profitto è un elemento per valutare la performance aziendale anche il più importante però non è il

solo. Se io prendo una persona bella ma non molto intelligente e simpatica e non è d'incontro, una

persona può essere invece simpatica ma non molto bella, così è anche per le imprese →

conseguire utili ma avere organizzazione interna non efficiente, con personale vecchio e scarsa

adattabilità all'innovazione, personale poco recettivo per usare strumenti di gestione. Se queste

dimensioni non vengono portate avanti in modo adeguato allora la performance non sarà

ottimale e prima o poi questo si trasferisce sulla dimensione economica e finanziaria e quindi non

riuscirà più a perseguire un profitto. E' più difficile monitorare le altre dimensioni perché dobbiamo

valutare fenomeni non traducibili sotto la forma monetaria e quindi devono essere misurati con

strumenti più soggettivi e questo comporta difficoltà nella valutazione. Nonostante sottolineiamo

l'importanza di tutte queste dimensioni allo stesso tempo dobbiamo avere ben presente che il

monitoraggio della dimensione economico e finanziaria dobbiamo tenerlo in gran conto perché è

quello che possiamo misurare nel modo più attendibile perché la dimensione economico

finanziaria è l'unica che viene comunicata all'esterno, le altre sono conoscenze che rimangono

all'interno dell'impresa. Performance, profitto → la performance è legata ad un concetto di valore

aziendale quindi se migliora allora migliora il valore economico della nostra impresa. Valore

4 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

economico di una azienda: è il valore che ha se io la vendessi quindi un presunto valore di

cessione dell'azienda e lo posso determinare con una metodologia reddituale con una

attualizzazione dei redditi futuri dell'impresa dei futuri 5 anni poi si normalizzano cioè si levano i

redditi straordinari o molto incerti e quindi si attualizzano e questo valore ovviamente non è

visualizzato in bilancio. La dimensione economico finanziaria è il primo passo e il passo più

importante per misurare la performance aziendale.

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Performance economico finanziaria attraverso la quale si evidenziano i nessi di causa ed effetto

che ci sono tra le componenti economiche finanziarie e della tesoreria cioè della cassa.

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L'impresa è molto competitiva quindi automaticamente avrà quindi avrà una quota di mercato

soddisfacente quindi avremo ricavi di vendita buoni questo collegamento può subire turbative per

andamenti ciclici di mercato allora questi sono prevedibili e mi porteranno degli anni ricavi più alti

e degli anni ricavi più bassi allora sono tranquillo lo so e lo tengo in considerazione, cosa diversa se

la ciclicità degli andamenti di mercato sono imprevedibili magari per ragioni macroeconomiche

allora il discorso è molto più complicato queste cose sarebbero l'andamento del mercato. Ma la

capacità competitiva è anche legata al livello di efficienza interno quindi dobbiamo vedere

anche il livello di efficienza raggiunto dalla nostra impresa quindi efficienza e ricavi generano

reddito netto. Ma il reddito rapportato agli investimenti iniziali mi dice quale è la redditività: più è

elevato il tasso di trasformazione della redditività in liquidità più il circuito riesce ad operare. La

competitività mi consente di migliorare la mia redditività, migliorare la mia redditività mi consente

di migliorare i miei investimenti e quindi migliora la mia competitività.

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Vision aziendale è il sogno di ogni azienda quindi deve fare di tutto per raggiungerlo dandomi

delle regole e dei codici comportamentali e mi do delle finalità e degli obiettivi che possono

essere sinonimi in realtà nel campo aziendale non sono sinonimi: gli obiettivi sono obiettivi

quantitativi tipo migliorare la redditività netta nei prossimi 3 anni del 10% quindi brevi oggettivi e

quantitativi, mentre le finalità riguardano condizioni che si vogliono raggiungere tipo perfezionare il

sistema tecnologico della mia azienda come perfezionare il rapporto di fiducia dei miei clienti,

migliorare il rapporto di fiducia coi fornitori. Per raggiungere quegli obiettivi devo traguardare

anche delle finalità.

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E il tutto deve essere finalizzato ad una remunerazione degli stakeholder e lo scambio deve essere

conveniente quindi il costo che sostiene per lo stakeholder deve essere inferiore ai ricavi che ne

riceve.

15 - 16

Poi c'è la lista. Tutti questi soggetti sono interessati ad avere informazioni sulla dimensione

economica finanziaria della nostra impresa e da quella lettura cercano di avere informazioni di

giudizio anche sulle altre dimensioni. Se gli stakeholder si considerano soddisfatti delle risposte che

ricevono allora la performance aziendale è soddisfacente quindi è possibile che questa

condizione di performance duri nel tempo se l'impresa continua a mantenere al proprio interno un

equilibrio economico finanziario e soprattutto se l'impresa riesce a mantenere i consensi da parte

di tutti gli stakeholder e questo significa che l'impresa crea valore. Quindi dimensione finanziaria

5 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

importante ma devono esserci i consensi degli stakeholder e così ci sono le condizioni di durabilità

dell'impresa.

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Quindi deve perseguire due obiettivi principali: economicità profitto efficienza ed efficacia, valore

che significa che l'impresa deve soddisfare non solo le attese degli azionista ma anche quelle di

tutti gli stakeholder. Principio dell'economicità e del valore sono due principi dai quali nessuno

impresa può prescindere quindi le decisioni dell'impresa devono essere supportate sempre da

questi due principi. Perché tra tutti questi stakeholder chi ha una posizione dominante? Cliente

perché devo avere ricavi superiori ai costi quindi devo avere clienti che comprino prodotti e servizi,

e così se riesco a creare ricavi abbastanza alti riesco a soddisfare anche gli altri stakeholder

perché soddisfarli costa e allora riesco anche a creare valore.

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fissare obiettivi da raggiungere poi ci vogliono delle decisioni adeguate cioè una scelta di

percorso consona alle caratteristiche strutturali dell'impresa, ci vogliono azioni mirate e occorre

raggiungere dei risultati. Decisioni e azioni? Obiettivi fissati dal top management questi obiettivi

devono essere seguiti da delle decisioni cioè la strategia da seguire per raggiungere quegli

obiettivi, le azioni le troviamo nelle persone che lavorano nell'impresa quindi non siamo più nel top

management e il legame tra questa e quella precedente è l'execution cioè la capacità di chi

opera e interpretare bene la strategia ed applicarla attraverso le azioni. Questo è un momento

particolarmente difficoltoso perché si dà per scontato che ciò che è deciso dal top venga

applicato pedissequamente da quelli che stanno via via più in basso, quindi occorre una

formazione che consenta di svolgere delle azioni che perseguano le strategie in modo

consapevole e i risultati dipendono in larga misura da come l'organizzazione percepisce quanto

viene richiesto dall'alta direzione, è qualcosa che sta condividendo o una decisione che arriva

dall'alto? Se la prima si raggiungono risultati migliori.

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Necessità di monitorare e controllare i risultati che via via vengono raggiunti. Questo controllo può

essere fatto da tutti i soggetti interessati all'andamento aziendale quindi da tutti gli stakeholder

attraverso l'analisi del bilancio.

20 - 21

Ci sono obiettivi da traguardare in 5 anni e occorre traguardare dei traguardi intermedi quindi ci

sono obiettivi di breve termine e ci sono obiettivi e finalità di lungo termine che le imprese devono

traguardare in 3-4-5 anni. Gli obiettivi di breve termine sono coerenti con quelli di lungo termine

cioè traguardando quelli di breve traguarderemo anche quelli di lungo. Occorre monitorare questi

risultati e vedere se stiamo andando nella direzione giusta. C'è anche da dire che lo scenario in cui

si muovono le imprese è dinamico quindi è facile che gli obiettivi di lungo debbano essere

adattati. Quindi l'importante è la navigazione a vista quindi guardare sempre gli obiettivi,

monitorarli ed eventualmente cambiare rotta e porre nuove finalità se necessario. Quindi è

importante misurare la performance raggiunta ma anche i cambiamenti di scenario nel quale

andiamo ad operare.

22 - 23

Dobbiamo misurare i risultati raggiunti ma anche comunicarli sia all'interno dell'organizzazione

aziendale sia all'esterno, per dare soddisfazione ai nostri stakeholder è importante che questi lo

sappiano i risultati che volevamo raggiungere e quelli che abbiamo raggiunto quindi deve esserci

6 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

una comunicazione veritiera . La comunicazione: l'oggetto è vedere a quali risultati siamo giunti

ma questi possono essere raggiunti o perché siamo efficienti o perché siamo efficaci o perché

siamo sia efficienti che efficaci e questo lo vogliamo fare sapere. Il farlo sapere significa attivare un

processo di comunicazione che può essere interna o esterna. Interna è importante perché ciascun

soggetto dell'organizzazione che ha partecipato al raggiungimento di quel risultato è giusto che

sappia quali sono stati i risultati raggiunti e sarebbe meglio che sapesse quali sono i risultati

raggiunti dal suo team di lavoro; è anche importante per sapere se magari devo cambiare rotta

eventualmente. Ci sono dei documenti di comunicazione obbligatori per legge, ma anche tante

altre formule di comunicazione che le imprese tendono a seguire anzi oggi si tende un po' a

proliferare questa comunicazione interna perché quelli che lo leggono magari non hanno tanto

tempo, o non hanno abbastanza competenze quindi è importante la qualità della comunicazione

che è determinata dal livello di comprensibilità che ha per il lettore e anche in relazione allo scopo

per cui il lettore sta leggendo.

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Comunicazione commerciale: è quella destinata al cliente quindi informare il cliente su quello che

gli stiamo dando, quali sono i requisiti qualitativi del prodotto che gli stiamo dando, spesso è

necessaria a sollecitare il bisogno del cliente. Comunicazione sociale: data all'ambiente in cui

l'impresa opera che partecipa come stakeholder all'attività aziendale come il bilancio sociale,

rapporti ambientali. Comunicazione economico finanziaria (quella che ci interessa di più):

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riguarda delle misurazione di natura economico finanziaria esprimibile in termine quantitativo

monetari e si tratta di misurazioni che hanno come oggetto la capacità dell'impresa di produrre

risultati positivi (redditività) ed il valore. Noi studieremo questo tipo di comunicazione, non è una

comunicazione sulla performance aziendale perché questa è qualcosa di più della dimensione

economico finanziaria però ha dalla sua parte il vantaggio di essere un'informazione oggettiva e

comparabile nel tempo.

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Gli strumenti presi in considerazione per studiare questi valori e queste valutazioni sono il bilancio e il

modello della creazione del valore.

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Affrontiamo il tema del modello del bilancio: quali sono gli obiettivi che ci diamo su questo

argomento? Comprendere la validità del modello come strumento di misurazione delle

performance aziendali, leggendo il bilancio riusciamo ad avere una informazione attendibile per

quello che riguarda la performance. Individuare un quadro di indicatori che consentano di

esprimere un giudizio sulla economicità aziendale, ma anche sulla situazione finanziaria

dell'impresa, sulla struttura patrimoniale economico e finanziaria dell'impresa, una valutazione sulla

solidità dell'impresa. Attraverso questo quadro di indicatori siamo in grado di formulare giudizi su

tutte queste cose, è un sistema di indicatori cioè sono tutti interconnessi. Altro obiettivo saper

svolgere un'analisi attraverso il sistema di indicatori e un'analisi utilizzando i flussi finanziari o i flussi di

cassa a seconda delle circostanze che si generano nell'impresa in un periodo considerato. Tutto

questo è quello che dovremo apprendere durante il corso.

Il bilancio: aspetti quantitativi sviluppati in SP e CE mentre aspetti qualitativi li troviamo nella nota

integrativa. Ma altro documento è la relazione sulla gestione che fino a qualche anno fa metteva

in evidenza le linee strategiche che l'impresa intendeva perseguire per adempiere ad un obbligo

normativo, adesso invece il legislatore è intervenuto parecchio e quindi bisogna dare informazioni

supportate da indicatori e quindi molto più importante. Molto spesso la comunicazione economico

7 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

finanziaria è considerata un obbligo normativo quindi si cerca di compilarlo tenendosi buoni gli

stakeholder istituzionali quindi gli azionisti e quindi si fa vedere quello che si vuole far vedere: se la

comunicazione è necessaria per acquisire fiducia dai suoi stakeholder è giusto che la

comunicazione sia chiara, veritiera e corretta.

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Con Basilea 2 si è posta attenzione al rischio da parte delle banche e queste devono avere un

capitale minimo di vigilanza proporzionato al rischio assunto che dipende da che tipo di

finanziamenti sono concessi cioè il credito è erogato ad aziende solide o che domani non ci sono?

Oggi i crediti vengono concessi solo a fronte di una documentazione e in base a questa devono

valutare il rischio che loro si assumono nel finanziare queste imprese. Le banche prima di finanziare

un'impresa devono determinare il rischio nel finanziare l'impresa quindi è importante che le imprese

si presentino alle banche con bilanci che non danno molto rischio. Questo sistema di controllo si è

sviluppato dopo situazioni spiacevoli che si sarebbero potute evitare se si fossero fatte queste cose.

I documenti complementari dipendono dalla forma giuridica dell'impresa.

Oggi esistono bilanci che parlano lingue diverse quindi bilanci che parlano linguaggio nazionale

(principi contabili nazionali) e bilanci che parlano internazionale (principi IAS). Due linguaggi

completamente diversi. Infatti principi contabili nazionali si ispirano a rappresentazione veritiera e

corretta nel presente, internazionali invece rappresentazione veritiera e corretta ma nel futuro

quindi la grossa divergenza si ha sulla prudenza. Vincolo normativo che deve caratterizzare tutti i

bilanci onde evitare di mettere in evidenza profitti o perdite inesistenti: questo principio assume

connotati diversi se si tratta di nazionale o internazionale. Internazionali: mirano a valutare in

un'ottica prospettica quindi futuri flussi reddituali o finanziari e questo un po' offusca il vero

significato del principio di prudenza. Esiste una prudenza nazionale ed una prudenza

internazionale. Questi principi di redazione sono ripresi anche in un'ottica internazionale come il

principio della continuità, competenza ecc quindi sono ripresi anche da quelli internazionali anche

se alcune considerazioni assumono connotati diversi a seconda che si considerino principi

nazionali o internazionali.

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Contenuti del bilancio: esprime il capitale di funzionamento o patrimonio aziendale. Oggi questo

bilancio esprime solo una parte della descrizione del patrimonio aziendale ovvero quella

suscettibile di valutazione monetaria, ce n'è uno che non è monetario ma che concorre in misura

rilevante sulla performance ed è il patrimonio intangibile e spesso è quello che fa la differenza tra

un'impresa e l'altra e concorre alla creazione del valore e quindi alla performance aziendale.

Questo patrimonio è costituito da risorse che fanno capo alla conoscenza, alle relazioni, capacità

organizzative che si creano all'interno dell'azienda e che contribuiscono a creare condizioni di

operatività che generano vantaggi competitivi, clima aziendale, capacità di lavorare per gruppi.

Quindi questo bilancio è uno strumento di misurazione limitato ma come mai non viene fuori nessun

documento per illustrare questa ricchezza aziendale? Non solo non si è trovato niente per

rappresentare questo patrimonio inoltre oggi più che mai si tende a considerare l'impossibilità di

rappresentare un patrimonio intangibile perché il concetto di patrimonio coincide col fatto di poi

individuare degli elementi, mentre questo perde senso se c'è un unitarietà che è il sistema delle

risorse intangibile. Questo significa che se io ho relazioni con fornitori clienti e mercato, se ho

capacità organizzative molto elevate, conoscenze forti all'interno allora ho un sistema di risorse

intangibili che mi portano a certi risultati, se avessi solo una o due di questi avrei dei risultati non

proporzionali ma molto meno che proporzionali della diminuzione del valore del sistema aziendale

allora il sistema di queste risorse viene valutato attraverso la performance. Se due imprese hanno

performance diverse probabilmente hanno patrimoni intangibili diversi. Il patrimonio intangibile lo

perdiamo se guardiamo il bilancio ma lo recuperiamo se studiamo la performance aziendale.

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8 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Condizioni di vita delle azienda significa parlare di equilibrio che è equilibrio finanziario,

economico, patrimoniale. Equilibrio finanziario riguarda equilibrio tra entrate e uscite finanziarie.

Equilibrio economico riguarda equilibrio tra flussi di ricavi e di costi. Equilibrio patrimoniale significa

capacità di dare una equa remunerazione agli azionisti che hanno finanziato durevolmente

l'impresa. Sempre di equilibrio si parla da 30 anni ad oggi. L'equilibrio è più difficile da raggiungere

se gli elementi che devo osservare per mantenere questo equilibrio si moltiplicano a dismisura. Il

concetto è sempre lo stesso ma cambia sempre quello che sta dietro a questo equilibrio quindi

come è cambiato l'ambiente esterno con cui l'impresa deve interagire. Quindi leggere oggi un

bilancio e capire se questi equilibri vengono o non vengono raggiunti significa approfondire le

caratteristiche operative dell'impresa ma soprattutto le caratteristiche dei mercati con cui l'impresa

si deve confrontare.

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Abbiamo sempre uno stato patrimoniale fatto da immobilizzazioni e capitale circolante ma dietro

ci stanno cose particolari. Le immobilizzazioni rappresentano degli investimenti che assorbono

finanziamenti a lungo termine (immobilizzazione ha durata pluriennale quindi per mantenere

questo investimento devo avere copertura finanziaria durevole). Se invece ho investimenti in

capitale circolante cioè realizzabile monetariamente in periodi brevi allora possono coprirli

finanziariamente a breve termine. Fabbisogno finanziario durevole lo posso prendere dai soci

quindi conferimenti dei soci sotto forma di capitale sociale o finanziamenti in conto capitale cioè

fatti dai soci oppure lo vado a prendere da terzi quindi dalle banche, oppure tramite

l'autofinanziamento cioè utili che vengono accantonati sotto forma di riserva quindi ci sono queste

tre forme. Finanziamenti non durevoli o variabili: possono essere formati da prestiti dalle banche,

oppure pagamenti dilazionati.

A lungo termine: è una decisione importante quale forma di finanziamento scegliere quindi

acquisire una struttura finanziaria che può avere delle ricadute diverse sull'attività d'impresa in

particolare ricordiamo che il capitale conferito dai soci non ha una data per essere rimborsato

quindi è un finanziamento durevole nel vero senso della parola ed è un finanziamento soggetto a

remunerazione però questo dividendo può esserci o può non esserci magari in certi esercizi oppure

possono rinunciare al dividendo per creare delle riserve quindi ha una remunerazione particolare.

Finanziamenti durevoli attraverso il credito: hanno durata limitata quindi devono essere rimborsati

ad una scadenza, sono soggetti ad una remunerazione che può essere fissa o variabile e crea una

dipendenza dell'impresa ad altre economie, questo significa che io sono in balia di decisioni prese

da soggetti diversi da coloro che guidano l'impresa e questo è un bel rischio (smettono di

finanziarmi magari).

Il credito a breve: di fornitura o bancario entrambi hanno un prezzo e come vedremo la

composizione dei due finanziamenti bisogna determinarla di situazione in situazione quindi di volta

in volta.

Io voglio raggiungere gli stessi risultati aziendali che raggiungo ora ma contenendo i miei

investimenti. Che vantaggi ho se contengo gli investimenti? Divento più efficiente cioè riduco i

costi → gestire le rimanenze per un'impresa significa acquistare materie prime in quantità rilevanti,

trasporto di questi materiali, gestione nei magazzini delle mI, movimentazione delle mI verso la

produzione, produco beni che poi non vendo quindi di nuovo vanno in magazzino quindi spreco

un sacco di soldi in niente quindi razionalizzando gli investimenti riesco a contenere i costi. Le

immobilizzazioni invece ci sono impianti che consentono di consumare meno però il risparmio

energetico e di materiale trovano una rispondenza nel maggior costo che devo pagare per

acquistare l'immobilizzazione? Questo devo chiedermi. Se contengo il patrimonio pur mantenendo

invariati i quantitativi prodotti allora devo avere meno finanziamenti e inoltre dovrò rimunerare un

capitale minore.

37

9 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Fonti durevoli: Capitale proprio (capitale sociale o riserve) capitale attinto al credito. Nel momento

in cui si decide di dar vita ad una attività imprenditoriale dobbiamo decidere che cosa fare e poi

se questa idea può funzionare dobbiamo capire quali sono gli investimenti necessari e quindi la

loro copertura. Queste informazioni le troviamo nello SP e cioè da che cosa si configurano i nostri

investimenti e i nostri finanziamenti. L'attivo patrimoniale può essere osservato sotto aspetto

qualitativo (entità di immobilizzazioni che abbiamo) mentre per il circolante (le tipologie di

investimenti brevi che abbiamo; quantitativo (ammontare dei nostri investimenti → questo esprime

il fabbisogno finanziario di un'impresa allora ci prendiamo lo stato patrimoniale e prendiamo il

valore dei nostri investimenti che deve trovare copertura in adeguate fonti di finanziamento.

Questo valore dipende dalle dimensioni della capacità produttiva dell'impresa, dal volume di

affari (flussi di ricavi che affluiscono nell'impresa), dipende anche dalla velocità di circolazione del

capitale investito cioè se io ho elevate immobilizzazioni che per loro natura non si realizzano in

tempo breve ma si realizzano in tempo lungo in relazione coi ricavi allora il fabbisogno finanziario si

manterrà in una quota elevata per lunghi periodi, se invece sono impresa mercantile quindi

compro merci di largo consumo e le rivendo allora abbiamo una velocità di circolazione del

capitale investito molto veloce perché la vendita di queste merci che entrano e vengono vendute

subito perché sono a largo consumo allora ho rapida velocità di circolazione del capitale investito.

Quindi tre variabili che influiscono sul fabbisogno finanziario. La capacità produttiva: gli impianti di

cui necessitiamo sono quelli adatti a svolgere la capacità produttiva per cui stiamo nel mercato.

Volume d'affari: se produciamo prodotti tecnologici molto sofisticati quindi ne produciamo un

numero limitato e quelli li vendiamo ma quindi bisogna anche tener conto di che cosa stiamo

producendo (prodotti sofisticati, impiantistica elevata, poche vendite ma sono di valore così

elevato che riescono a coprire i costi alto valore e poca quantità oppure beni standardizzati in

quantità elevata e vengono realizzati via via che sono messi sul mercato). Velocità di circolazione

del capitale investito: non è detto che se è bassa allora bisogna guardarla negativamente, perché

può dipendere da tipo di attività svolta dall'impresa.

38

Bilancio a blocchi: molto rappresentativo → investimenti che ha l'impresa, che coperture

finanziarie sono state date e possiamo calcolare un'entità economico finanziaria che è il capitale

circolante netto e questo è un segnale forte. Se prendiamo SP di un bilancio non abbiamo una

lettura come questa infatti una delle prime analisi che vengono fatte è la riclassificazione dello SP e

riclassificazione del CE cioè dare un ordine alle voci dello SP in funzione degli obiettivi che si

vogliono raggiungere. Cosa significa? Che gli obiettivi che si possono raggiungere leggendo lo SP

possono essere molti: modello finanziario, modello gestionale ma ce ne sono anche altri. Seguendo

il modello finanziario riclassifichiamo le voci dell'attivo e del passivo in funzione di alcuni obiettivi

conoscitivi che ci proponiamo questi sono valutare la struttura finanziaria dell'impresa, valutare la

struttura patrimoniale dell'impresa, valutare la situazione finanziaria dell'impresa. Le attività allora le

riclassifichiamo in funzione del loro diverso grado di disponibilità cioè attitudine a manifestarsi sotto

forma liquida. Per quello che riguarda le fonti le riordiniamo secondo il diverso grado di esigibilità

quindi mettendo in evidenza le fonti esigibili in tempi più ravvicinati e poi quelle esigibili più a lungo

termine. Il modello gestionale mette in evidenza invece quali sono le diverse tipologie di

investimenti che si collegano alle diverse aree gestionali (area caratteristica, finanziaria, tributaria,

straordinaria) cioè l'attività produttiva (gli impieghi) dell'impresa può riguardare diverse aree

gestionali quindi siamo nel CE e ci chiediamo da dove vengono i ricavi e i costi che sosteniamo, in

ciascuna di quelle aree si manifestano costi e ricavi quindi in quelle attività gestionali vengono

distribuiti investimenti e i correlati finanziamenti (se ho degli impianti, questi impianti riguardano

area gestionale caratteristica; partecipazioni azionarie a titoli di investimento → area finanziaria).

Consente di misurare la redditività delle diverse aree gestionali cioè come ciascuna di esse

concorre alla redditività dell'impresa.

Una delle informazioni più importante che ci dà è come è il capitale circolante: differenza tra

capitale circolante lordo meno passività a breve termine. Capitale circolante lordo: cassa crediti

esigibili entro l'anno, rimanenze (considerarle come voce del capitale circolante lordo può essere

un rischio perché possono essere rimanenze obsolete oppure che difficilmente andremo a vendere

10 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

e quindi dobbiamo capire se questa voce comprende quantità ricavabili entro l'anno oppure se

sono destinate a perdere valore). Il 700 di differenziale rappresenta una risorsa finanziaria di cui

l'impresa può disporre nell'esercizio successivo una volta coperti i suoi debiti a breve termine quindi

il CCN è una risorsa finanziaria. Cosa vuol dire risorsa finanziaria? Il CCN può essere composto da

cassa, crediti esigili o magazzino vendibile. Disponibilità finanziarie che potranno essere utilizzate

nell'esercizio successivo per realizzare la gestione dell'anno successivo. E' un segnale forte perché

vuol dire che questa impresa riesce a coprire i suoi debiti a breve e avrà risorse da utilizzare per

l'esercizio successivo quindi non dovrà dipendere da terzi. Da cosa scaturisce questo CCN? Ok la

differenza ma questo concetto si collega ad un altro valore importantissimo che è il reddito

spendibile (quando leggiamo il CE ricerchiamo 3 valori importanti: RE, reddito spendibile (ricavi

finanziari – costi finanziari oppure dal RE + costi non finanziari – ricavi non finanziari). Ammortamenti

e accantonamenti = costi non finanziari. Ricavo non finanziario = plusvalenza accantonata a

riserva. Il reddito economico quindi il profitto ha una valenza prettamente economica (ricavi

superiore ai costi io posso aver venduto tutto ma nessuno mi ha pagato quindi non ho niente, io

posso aver comprato tutti i fattori necessari ma non ho pagato niente), il reddito spendibile mi dice

dal punto di vista finanziario che cosa ho creato quindi mi dice quali disponibilità finanziarie sono

affluite nella mia impresa per effetto della gestione. Poi posso andare avanti nella mia indagine e

scoprire le entrate e uscite monetarie. Economico, finanziaria (crediti maturati ma congelati e

nessuno me li paga quindi forse avrò problemi a pagare i miei debiti), monetaria sono questi tre tipi

di indagini. Esiste una stretta relazione tra CCN e reddito spendibile addirittura lo possiamo definire

come UN flusso di CCN: vuol dire che mi va ad incrementare il CCN. Se nasce un credito o un

debito ha una manifestazione finanziaria e non monetaria (pg 100). Se ho CCN positivo

probabilmente ho gestione economica buona perché questo troverà riscontro in risultati

economici positivi → insieme a buoni risultati economici riesco a trasformarli in risorse finanziarie.

Allora vediamo come si comporta questo CC. Cosa significa avere un CCN negativo di 2000? non

abbiamo risorse finanziarie libere da investire nel periodo successivo, non abbiamo risorse

finanziare per coprire i debiti quando giungeranno a scadenza, stiamo finanziando investimenti

immobilizzati con finanziamenti a breve termine. Quest'ultimo punto cosa significa? Stiamo

finanziando un impianto con finanziamenti a breve termine nel momento in cui devo pagare i

debiti a breve non ho i soldi, andare a disinvestire queste immobilizzazioni è da suicidio quindi

dovrà pagare nuovi finanziatori per farmi dare delle disponibilità per pagare i debiti. Da questo

schema potremo avere altre informazioni: margine di struttura e margine di tesoreria. Cosa vuol

dire margine di struttura: può essere primario o secondario. Primario è un valore differenziale dato

dalla differenza tra Capitale proprio e immobilizzazioni quindi mi dice se il mio capitale proprio è

sufficiente a coprire le mie immobilizzazioni quindi se posso finanziare il mio attivo immobilizzato con

il mio capitale proprio. Secondario è differenza tra fonti durevoli (capitale proprio + finanziamenti a

lungo termine) e immobilizzazioni. Il margine di struttura primario è importante perché se positivo i

terzi possono essere tranquilli che non ci saranno terze economie che possono influenzare delle

fonti di finanziamento e mettermi a rischio quindi è una garanzia di solidità aziendale (nella pratica

è molto difficile riscontrare una situazione del genere e certe volte una scelta del genere può

essere antieconomica se magari si potrebbero sfruttare occasioni di tassi bassi quindi è meglio

combinare al meglio capitale proprio e capitale di terzi quindi il primario negativo non deve darci

troppe brutte impressioni). Il secondario deve essere sempre positivo, se negativo c'è qualche

problema di equilibrio finanziario che a lungo andare potrebbe avere brutti effetti sull'equilibrio

economico dell'impresa. Come viene scelto questo mix di capitali? Non c'è una regola ma Basilea

2 dice che l'indebitamento è un indicatore di rischio dell'impresa in particolare il rischio finanziario

ed economico è in buona parte commisurato all'indebitamento cioè alla quantità di capitale

attinto al credito per cui le banche che devono fare i conti con il loro capitale di sicurezza ed

esposizione al rischio tenderanno a finanziare imprese che contengono questo rischio finanziario.

Comunque un 40% di finanziamento delle immobilizzazioni e 60% capitale proprio può essere una

cosa adeguata. Mentre imprese che hanno un margine di struttura secondario negativo è facile

che non troveranno facilmente finanziatori sul mercato. I margini di struttura sono indicatori che

forniscono informazioni utili sulla struttura patrimoniale e finanziaria dell'impresa. Altra cosa

importante è il margine di tesoreria che mette a confronto le liquidità immediate e differite

dell'impresa e i debiti a breve termine e mi dice quali sono le risorse liquide o quasi liquide con le

quali l'impresa farà fronte ai debiti a breve termine (quindi escluse le rimanenze). CCN e margine di

struttura secondario sono la stessa cosa, se ho margine di struttura secondario positivo e uguale a

11 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

100 anche CCN sarà 100: questo aggiunge valore al capitale circolante perché se analizziamo

un'impresa con CCN positivo vuol dire anche che la nostra impresa ha una corretta correlazione di

durata tra investimenti e finanziamenti (investimenti a breve con finanziamenti a breve, investimenti

a lungo con finanziamenti a lungo). Tutti questi margini sono ora richiesti nella relazione di bilancio.

Il primo tipo di analisi con la quale ci confronteremo è l'analisi della riclassificazione dello SP. Dallo

schema civilistico allo schema a blocchi oppure a quello gestionale. Esiste una struttura modello a

cui ci si può ispirare? Tutte le imprese sono diverse quindi no comunque quello che tutte le imprese

devono rispettare è questa correlazione di durata tra fonti e impieghi e se dovessero ricorrere a

maggiore indebitamento questo deve essere riportato nella relazione (rinnovo, nuovo progetto

imprenditoriale, impianti più sofisticati). Anche nel CE dovremmo riclassificare: modello del valore

aggiunto, modello del costo del venduto. Modello del costo del venduto: confrontare il valore dei

prodotti venduti con il costo di quei prodotti quindi col costo del venduto e non confrontare i ricavi

realizzati col costo della produzione. Modello del costo del venduto le informazioni sono ancora

maggiori perché abbiamo un'altra riclassificazione delle voci dei costi (per destinazione (per aree

gestionali e cioè abbiamo costi della produzione caratteristica, costi della produzione accessoria,

straordinaria e può riguardare le fasi del sistema produttivo (approvvigionamenti, produzione,

commercializzazione)) e non per natura come il civilistico (a seconda della natura del costo). Ci dà

molte informazioni su quali siano le aree di gestione che concorrono maggiormente al risultato

economico. Ko investimenti utilizzati nell'area operativa, Ka accessoria, K1. Costi di fabbricazione

del venduto sono i costi diretti.

Altro modello molto importante è quello del valore aggiunto che mette in evidenza la differenza

tra i ricavi e i costi sostenuti per fattori produttivi acquisiti all'esterno. I costi di ammortamento

possono anche essere tolti successivamente.

La finalità della riclassificazione è quella di riaggregare le voci dello SP e del CE a seconda delle

finalità che si vogliono traguardare. La riclassificazione è un primo step di analisi per avere

informazioni dal bilancio, il seconda step è l'analisi di bilancio che avviene per indici che

approfondisce le conoscenze sulle condizioni di vita dell'impresa che si riferiscono sempre alla

solidità dell'impresa. Visto che il punto di partenza è il bilancio allora se il bilancio è redatto

secondo criteri di correttezza allora l'analisi per indici ci dà informazioni utili, se no allora i risultati

risultano inficiati. Sulla riclassificazione abbiamo detto che i modelli che usiamo sono i più seguiti e

possono dare informazioni importanti per l'impresa, le tecniche di analisi per indici che vengono

seguite: di indicatori ce ne sono di diverso tipo. Di struttura: mettono in relazione voci dello SP. Di

boh: SP e CE. Di boh2: solo di CE. L'importante è capire che gli indicatori sono utili se guardati a

sistema cioè vengono analizzati tutti insieme e così ci danno le criticità dell'impresa. Attendibili i

risultati? Il bilancio ha un peccato originale cioè è un documento consultivo quindi redatto ex post

quindi è influenzato dal passato dell'impresa e spesso ha poche indicazioni prospettiche quindi

tiene poco conto degli aspetti evolutivi dell'impresa. I recenti interventi legislativi hanno introdotto

molti riferimenti ai principi contabili internazionali e in particolare in riferimento alla redazione della

relazione gli ha dato molta importanza visto che in futuro si affaccerà sui mercati. L'analisi per indici

deve essere presa come un analisi segnaletica, accende dei campanelli di allarme, attraverso

l'uso di indicatori si possono evidenziare delle aree di criticità. Informazioni aggiuntive: visto che

abbiamo analisi limitata allora dovremo richiedere informazioni aggiuntive per approfondire

queste analisi.

Analisi strutturali vengono fatte attraverso la determinazione dei margini: ci dice come è strutturata

la nostra impresa qual'è lo scheletro della nostra impresa quindi abbiamo strutture rigide o

elastiche rigide equilibrate rigide non equilibrate rigide con rigidità decisa dal management rigidità

che le imprese hanno per forma quindi non per decisione e così ci mette di fronte la struttura e

quindi anche alle possibili problematiche (struttura economica costi e ricavi; struttura patrimoniale

gli impieghi, struttura finanziaria le fonti ?!?).

12 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Analisi per indici: a seconda delle circostanza prendono valori da tutti e due i documenti hanno

l'indice ha il limite di essere datato ad un certo periodo fisso (31/12). Supponiamo che abbia finito

le mie produzioni e che produca articoli sportivi per sport estivi è chiaro che se faccio il bilancio il

31/12 allora i miei flussi di ricavi sono quelli realizzati all'inizio dell'anno ma non ci sono ricavi relative

a produzioni già fatte che venderò a marzo allora in questo caso misurare l'economicità

dell'azienda può essere fasullo perché si potrebbero evidenziare criticità che in realtà non ci sono.

Oppure i debiti che sono appena scaduti per i quali ho dovuto fare dei pagamenti quindi ho

avuto problemi di liquidità ma tra poco avrò degli incassi quindi in realtà non è una criticità quindi

devo guardarmi bene dall'esprimere dei giudizi. Allora cosa possiamo fare? Analizzare gli ultimi tre

bilanci così capiamo la ciclicità di questa impresa e quindi ci dà maggiori informazioni

sull'andamento dei ricavi e dei costi. Altro modo per avvalorare analisi per indici è quello di fare

analisi spaziale quindi analizzare imprese che abbiamo le stesse caratteristiche della mia (come

dimensione produttiva soprattutto) allora capisco come mi posiziono rispetto alla concorrenza ed

è chiaro che se anche le altre imprese presentano le stesse criticità allora questo non dipende

dalla mia impresa ma da fattori esterni che hanno avuto ricadute, se invece le criticità riguardano

solo la nostra impresa allora potrebbe esserci qualcosa che non va. Quindi meglio associare agli

indici un'analisi temporale e un'analisi spaziale. Quindi il limite dell'analisi per indici è quello di essere

statico.

Analisi per flussi: è analisi di tipo dinamico quindi tiene conto di un intervallo temporale quindi

prende in considerazione la variazione di valore che c'è stata in un certo arco temporale di

riferimento. Di quanto è variato il CCN o la cassa? Quali sono le cause che hanno generato flussi di

cassa o impieghi di cassa, cause che hanno generato impieghi o flussi di CCN. Il rendiconto

finanziario è quello che illustra queste cause. Rendiconto finanziario dei flussi di cassa oppure dei

flussi di CCN. Quali sono le finalità di questo documento? Informazioni sulla genesi di flussi monetari

o finanziari e sul loro utilizzo e quindi fornisce informazioni utili per decisioni inerenti alla gestione

finanziaria dell'impresa cioè per decisioni che riguardano investimenti scelte di finanziamenti

produzione di reddito spendibile. E' un documento obbligatorio per i principi internazionali quelli

nazionali facoltativo ma ormai ce l'hanno tutti perché lo richiedono alle banche. Quello più

utilizzato tra cassa e CCN appena è nato si utilizzava di più quello finanziario quindi CCN, poi il

rendiconto più diffuso divenne quello monetario.

Dobbiamo subito dire che i margini che servono per studiare la struttura dell'impresa hanno

collegamento con degli indici quindi non abbiamo solo primario e secondario ma abbiamo anche

quozienti tra CCL/debiti a breve oppure I/debiti a lungo o capitale proprio. Anche il margine di

tesoreria può non essere una cosa differenziale ma scaturire da un quoziente.

L'analisi per indici ci permettere di esprimere un giudizio sulla solidità aziendale: che è la capacità

dell'impresa di far fronte ai suoi impegni nel medio lungo periodo non quando giungono a

scadenza, nel medio lungo periodo. Questo vuol dire che l'impresa può avere poca liquidità, può

attraversare periodi economici critici, non avere redditività forte ma può avere solidità

patrimoniale pochi debiti oppure grande patrimonio immobilizzato finanziato con capitale proprio

quindi anche se ora l'impresa non va ora bene è facile che in futuro andrà bene. La solidità

patrimoniale dell'impresa è legata al rischio che incombe su questa impresa: alla probabilità che

manifestandosi un certo evento questo possa avere delle ricadute gravi sugli equilibri aziendali.

Un'impresa solida è un impresa con esposizione al rischio limitata, un'impresa che riesce a

contenere la sua esposizione al rischio è un'impresa solida, le imprese che sono più esposte alla

manifestazione eventi rischiosi allora non sono solide perché verranno intaccati gli equilibri

dell'impresa stessa. Esistono imprese senza rischio? No il rischio è un fattore connaturale al rischio,

con riferimento al rischio d'impresa questo può essere diviso in due rischi: rischio finanziario

(indebitamento quindi ai vincoli che l'impresa ha con terze economie, più l'impresa è indebitata

più è elevato il rischio cui è sposta) economico (probabilità che certi eventi abbiano ripercussioni

negative ovvero riducano i flussi dei ricavi). Per quanto riguarda il rischio finanziario non è detto

che l'impresa esposta al rischio sia necessariamente un'impresa malata perché possiamo avere

imprese molto esposte al rischio ma che riescono a creare profitti e buona probabilità di creare

valore per cui l'esposizione al rischio può significare anche cogliere delle opportunità ma è

13 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

comunque importante che il rischio venga gestito ovvero controllato perché se esce dal controllo

dell'impresa allora può portare fuori la nostra impresa dal circuito economico e generare

fallimento. Il rischio economico invece si può vedere tipo nelle imprese trasportistiche che risentono

delle ciclicità economiche. Questo rischio economico può essere sotto controllo oppure può uscire

da ogni controllo e quindi generare malattie croniche da cui non ci si ristabilisce più. Non è quindi

detto che l'esposizione al rischio sia sempre da giudicare negativamente comunque come

elemento rischioso sì quindi va sempre tenuto sotto controllo. Le imprese negli ultimi anni su questo

rischio ci hanno giocato tantissimo quindi hanno giocato più che sulla gestione del rischio, sulla

assunzione del rischio così l'ultimo decreto del 2007 ha richiesto una informativa molto dettagliata

sul fattore rischio e che deve essere evidenziato nei bilanci. Altro elemento che determina la

solidità aziendale può essere: il brand della nostra impresa cioè l'immagine che l'impresa ha e che

è una cosa molto rilevante perché dà garanzia e appena le cose non vanno bene posso vendere

questo marchio e farmi tornare molti soldi. Se il crack della nostra impresa (Ferrero) viene intaccato

da una gestione sbagliata e si arriva vicini al fallimento anche il brand perde molto valore.

Attraverso analisi studiamo anche la liquidità: la capacità dell'impresa di pagare i suoi debiti

quando arrivano a scadenza quindi gestire le risorse monetarie in modo da far fronte alle uscite

monetarie quando devono esserci. Per avere questo è importante che l'impresa abbia un cash

flow soddisfacente, la cassa viene alimentata dai ricavi che si trasformano in crediti e poi in cassi

quindi i ricavi monetari ma d'altra parte una quota di questo denaro viene usato per pagare i

debiti di fornitura quindi abbiamo questi flussi in entrata questi flussi in usciti e questi generano una

riserva di cassa a fine anno quindi dalla gestione reddituale viene fuori. Flusso monetario generato

dalla gestione; oltre a questo flusso ci sono altri eventi che posso far aumentare le risorse monetarie

per finanziarie temporanee deficienze di liquidità allora chiedo un finanziamento bancario a breve

termine; (fare operazioni di factoring); chiedere nuovi conferimenti quindi aumento di capitale

sociale ai soci. L'importante è comunque che le risorse che mi servono per pagare i debiti di

fornitura mi provenga dalla gestione quindi da ricavi. Ma non è solo importante equilibrio

quantitativo ma anche temporale → i flussi di liquidità devono essere spalmati in modo razionale

sul periodo amministrativo e deve sempre avere le risorse monetarie necessarie per pagare i miei

debiti. Lo strumento che mi permette di tenere sotto controllo i movimenti monetari è il cash flow.

Un cash flow sviluppato in ottica mensile e che mi copra tutto il periodo dell'anno. Questo mi

permette di far collimare bene i momenti in cui devo pagare e i momenti in cui mi piagano.

Rinnovamento: capacità dell'impresa di mantenere la propria capacità produttiva nel tempo o

nel senso di capacità dell'impresa di crescere internamente aumentando la sua capacità

produttiva quindi di ampliare i suoi investimenti e quindi la sua dimensione. La capacità di

rinnovamento è determinata dal deprezzamento annuo degli investimenti (ammortamenti) e

l'incremento di valore degli investimenti dovuto ai nuovi investimenti che vengono fatti. Es il mio

impianto valeva 1000 ed è stato ammortizzato per 200, ho fatto investimenti per 200 quindi quello

che ho disinvestito ho rinvestito in impianti quindi mantengo sempre un certo livello di investimenti

quindi mantengo la stessa capacità produttiva. Parliamo di crescita della capacità produttiva

quando il valore degli investimenti aumenta utilizzando nuovi finanziamenti o autofinanziamento. E'

importante perché lo stare fermi significa andare indietro quindi è importante rinnovarsi

continuamente e ancora più importante potersi rinnovare in misura superiore rispetto a quello che

è il deterioramento normale dei nostri investimenti immobilizzati.

Redditività: non è la capacità di produrre reddito ma implica la capacità dell'impresa di

remunerare in modo equo i suoi investimenti ed il suo capitale conferito dai soci. Nel primo caso si

parla di redditività operativa, nel secondo di redditività netta. La redditività operativa dipenderà

dai redditi che si sono realizzati durante l'esercizio e dal valore degli investimenti. A parità di reddito

conseguito più è alto il valore degli investimenti più è bassa la redditività operativa. Quindi imprese

che hanno un attrezzatura di valore molto elevato possono avere anche una redditività operativa

non altissima. Imprese che hanno investimenti molto elevati per rimunerare adeguatamente questi

investimenti attraverso i risultati economici conseguiti che tipo di politiche devono mettere in piedi?

Potenziare le vendite e contenere i costi → se produco beni di consumo posso agire sulle vendite,

14 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

se produco beni elitari è più difficile; deve quanto più possibile attivare azioni che contengano i

costi. Quindi devo toccare investimenti, ricavi e costi.

Invece la redditività del capitale proprio deve avere una remunerazione soddisfacente: devo

avere ROE soddisfacente: devo vedere se questo ROE si posiziona su alte remunerazioni che

vengono date per investimenti esposti allo stesso rischio della mia impresa. Ho ROE del 10% allora

devo valutare il rischio dell'attività (più rischioso investimento più alta remunerazione) quindi se

reputo che il rischio equivale ad altri rischi che danno sul mercato il 10% allora ok quindi devo

confrontare con altre attività che hanno pari esposizione al rischio. Il ROE dipende dal risultato

netto dell'esercizio e dall'entità del capitale proprio. A parità di risultato economico netto pià alto

pè il capitale proprio più bassa è la remunerazione del capitale proprio; il ROE si alza se il capitale

proprio si abbassa e diminuisce ma se si abbassa allora il rischio sale quindi è giusto che la

remunerazione tenda ad alzarsi. Quindi se devo misurare il ROE guardo il CE e poi lo SP la struttura

finanziaria in particolare il capitale proprio.

BILANCIO GRANAROLO:

In ragioneria generale regole per scrivere un bilancio, in analisi ci poniamo dalla parte di chi lo

legge. Analizzando il bilancio siamo in una nuova veste e dobbiamo riuscire a non ragionare per

compartimenti stagni e bisogna sapere come si scrive. Per quasi tutti i soggetti esterni questo

pacchetto è l'unica fonte di informazione. La banca analizzerà il bilancio per verificare la solvibilità

della nostra azienda; l'investitore finanziario sarà interessato alla performance per vedere il valore

delle azioni e i dividendi; amministratore per verificare il grado di salute e perché è una

rendicontazione del suo operato verso i soci. Il bilancio può essere letto per comprendere i

principali equilibri dell'azienda → equilibrio economico: capacità di remunerare tutti i fattori

produttivi incluso il capitale di rischio; equilibrio finanziario → fare fronte ai proprio impegni in

maniera economica (senza compromettere la gestione economica); equilibrio patrimoniale →

capacità dell'azienda di non perdere capitale a fronte del cambiamento. Ovviamente queste tre

cose sono collegate: se vado male economicamente erodo il capitale, azienda fortemente

indebitata avrà interessi passivi elevati quindi male anche dal punto di vista economico. Le regole

per la redazione del bilancio sono molto vincolanti e non dà immediatamente informazioni sugli

equilibri, il bilancio civilistico non è immediatamente comprensibile per l'analisi che deve fare lo

stakeholder. Quindi dovremo disaggregare i riaggregare gli importi del bilancio civilistico (il totale

attivo e passivo del riclassificato = totale attivo e passivo civilistico). Stato patrimoniale finanziario:

le poste ritornano in forma liquida prima del prossimo esercizio o dopo? Questo è il criterio per fare

questo tipo di riclassificazione, per le fonti sarà: questa posta richiede un esborso prima o dopo

l'anno?

Stato patrimoniale per aree di gestione: impieghi → il capitale è stato impiegato in area

caratteristica o extracaratteristica? Fonti → le fonti provengono dalla proprietà dell'azienda o dalla

gestione aziendale oppure proviene da fonti ricollegabili a terzi (debito banca, tfr). I vari schemi di

CE vanno a distinguere l'area caratteristica che è importante perché se l'azienda ha ottenuto utile

tramite vendita di macchinario che non farà mai più allora si può immaginare che non farà più

utile. Nei due schemi che facciamo da reddito operativo della gestione caratteristica i due schemi

sotto sono uguali (extracaratteristica immobili dati in locazione a terzi). Quindi si differenziano solo

la parte sopra: valore aggiunto si distinguono i costi per natura così capiamo qual'è il processo di

formazione del reddito. Nell'altro la classificazione dei costi non è per natura ma per destinazione

cioè a quale funzione sono stati destinati.

La bontà della riclassificazione dipende dalle quantità di informazioni che abbiamo e da quanto ci

interessa approfondire. Ci interessa subito capire quale sia l'attività caratteristica dell'azienda per

poter distinguere le poste caratteristiche e quelle non caratteristiche e nella relazione sulla gestione

spiega cosa fa. Visto che è una capogruppo i dividendi pagati dalle sue controllate allora per lei

sono ricavi caratteristici. SP finanziario vediamo nel circolante le poste in base al grado di liquidità:

non liquide sono scorte, liquidità differite sono crediti, liquidità immediate sono ciò che si trova già

15 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

in forma monetaria o quasi. Nelle fonti c'è sempre il ritorno in forma monetaria fonti non correnti

senza vincolo di estinzione è il capitale sociale, estinzione significa che scadono oltre il prossimo

esercizio, utilizzo ci sarà sì un assorbimento di riserve finanziarie ma senza un'uscita di liquidità quindi

tipo il fondo garanzia prodotti se riferiti a interventi che saranno fatti dopo l'anno. Fonti correnti c'è

stessa distinzione tra estinzione (debiti) ed utilizzo (fondi).

Capitale fisso non torna nel prossimo anno: materiali → terreni e fabbricati sono qui perché non

abbiamo nessuna informazione riguardo ad una possibile vendita per il prossimo esercizio (lo

avremmo letto sulla relazione sulla gestione). Impianti e macchinari stesso discorso uguale per

attrezzature ed altri beni; acconti per forniture di beni strumentali ci sono solo gli acconti e non

anche le immobilizzazioni in corso nel nostro caso. Se abbiamo in magazzino scorte per prodotti

finiti del tutto obsoleti per i quali non esiste una domanda sul mercato per cui nel prossimo anno

non c'è alcuna intenzione di disfarsene allora dovrebbero essere messe nelle immobilizzazioni

immateriali (non ci interessa la natura di un bene). Immobilizzazioni immateriali: distinzione tra oneri

pluriennali e beni immateriali la differenza è la presenza di una forma di tutela giuridica (brevetti,

marchi) oneri pluriennali troviamo oneri capitalizzati oneri che l'azienda ha capitalizzato ma che

non sono tutelati giuridicamente. Costi impianto e ampliamento altre (si vede nella nota

integrativa che è per pubblicità) costi ricerca e sviluppo sono quelli che fanno parte di oneri

pluriennali. Immobilizzazioni finanziarie: ci interessa distinguere in base alla scadenza. Partecipazioni

immobilizzate sono il totale delle immobilizzazioni perché sono strategiche quindi non vogliamo

trarne un realizzo, crediti di finanziamento e regolamento c'è solo la quota che va oltre il prossimo

esercizio, quote di risconti attivi non a breve per la colonna del 2007 è andata a vedere nel

bilancio 2007. Il capitale circolante: partiamo dalla classe meno liquida comprende scorte e quota

a breve dei risconti attivi. In nota integrativa attenzione perché sono in migliaia di euro mentre

bilancio è in euro inoltre è e spesso dividono una voce approssimando (101250 = 50000 + 51000);

inoltre le tabelline spesso il loro totale non è esatto perché sbagliano la somma.

Liquidità differite: quote a breve dei crediti e titoli agevolmente negoziabili (titoli di stato). Titoli di

regolamento a breve, quota crediti di finanziamento non a breve è quota a breve dei titoli

immobilizzati. Attivo SP sappiano che tutti quelli di finanziamento erano nelle immobilizzazioni

mentre i funzionamento erano nel circolante. Finanziamento in analisi di bilancio si intende in senso

stretto cioè una dotazione di risorse finanziarie è assimilabile ad un prestito o ad una operazione di

prestito. Nel caso del regolamento abbiamo tutti quei crediti o debiti che derivano da dilazioni di

pagamento per operazioni che non nascono come finanziamenti (se accettiamo pagamento

dilazionato → regolamento; prestito da controllata → finanziamento). Liquidità immediate: cassa e

c/c bancario (depositi bancari e postali).

PASSIVO: senza vincolo di estinzione → capitale sociale riserve di utili tutte le riserve formate a

seguito dell'accantonamento di utili già realizzati (legale e statutaria) riserve di capitale

(sovrapprezzo azioni, rivalutazione, quando accantonamento non deriva da utili già realizzati).

Riserve di rivalutazione e altre riserve sono le riserve di capitale. Utile destinato a riserva perché se

50 voglio distribuirli come utili allora non posso metterli lì quindi questa dicitura è più corretta. Fonti

non correnti: fondo tfr → ha inserito tutto il fondo tfr in realtà magari il prossimo anno qualche

lavoratore uscirà ma a noi non interessa troppo quindi non approfondiamo. Fondi per rischi ed

oneri a m/l 40% fondi per rischi e oneri e il 60% a breve termine . FONTI a ml ciclo di estinzione.

Debiti di finanziamento a m/l → debiti verso soci per finanziamenti solo la quota a lungo e quota a

lungo di debiti verso banche. Quota a lungo di debiti verso fornitori e quota a lungo altri debiti è

l'altro.

quote a breve ciclo di estinzione : debiti di finanziamento a breve → debiti verso banche verso

imprese controllate e un altro penso verso fornitori. Regolamento a breve : quota a breve fornitori

debiti verso imprese controllate quota di regolamento debiti verso controllanti verso tributari altri

debiti e un altro. Ratei passivi e risconti passivi sono integralmente perché a pagina 24 l'azienda

indica che non ci sono quote a lungo termine. Fonti a breve ciclo di utilizzo c'è quel 60% del fondo

rischi ed oneri con quell'ipotesi di scorporamento.

16 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

SP per aree di gestione: non siamo più interessati alle scadenze. Fonti distinguiamo secondo

l'origine quindi distinguiamo il capitale proprio che dipende o dalla proprietà della azienda oppure

dalla gestione aziendale. Il capitale di terzi può essere a titolo di debito o operazioni assimilate ad

operazioni di debiti provenienti da terzi distinto tra passività onerose e non onerose. Capitale di terzi

quindi non arriva dal capitale d'azienda intendiamo quelle onerose quindi che determina interessi

passivi quindi è onerosa, le passività non onerose sono quelle per le quali la componente

economica dell'operazione non è esplicitamente detta (debiti verso fornitori in realtà il prezzo con

dilazione non ci danno uno sconto quindi ci perdiamo). IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

CARATTERISTICHE: terreni e fabbricati non si parla di affitti di terreni mantenuti o conferiti o che cmq

non siano nella gestione caratteristica. Anche impianti e attrezzature sono le stesse di SP e poi

acconti che era integralmente formata da acconti. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

CARATTERISTICHE: ricalcano le immobilizzazioni immateriali di prima e il motivo per cui vengono

riclassificate così è diverso però alla fine viene uguale. ATTIVITA FINANZIARIE CARATTERISTICHE:

partecipazioni tutte quelle tra le finanziarie e tutti i crediti di finanziamento. ATTIVITA DI ESERCIZIO

CARATTERISTICHE: tutti i crediti di regolamento che erano nel circolante nel SP e tutta la voce ratei

e risconti perché non ci interessa la quota a lungo e a breve.

Attivo: è stato investito? Sì → capitale investito suddiviso in caratteristica e extracaratteristica quindi

dove è investito; no → capitale monetario in attesa di impiego. Così vediamo magari che ha 50%

in investito e 50% in capitale monetario allora non è così brava a far fruttare il capitale oppure lo

sta facendo perché vuole fare un'acquisizione (50% gestione caratteristica, 50% BOT). Nelle fonti

invece il criterio è da chi è stato preso il capitale. Ad esempio i terzi sono anche i debiti verso soci

per finanziamenti perché non è apportato a titolo di proprietà.

ATTIVITA' FINANZIARIE EXTRA-CARATTERISTICHE: ci potrebbero essere anche terreni dati in affitto.

Partecipazioni: tutte quelle nell'attivo e gli altri titoli che sono nel circolante.

FONTI:

capitale conferito → riserve di capitale = riserve di rivalutazione e altre riserve (leggere nota

integrativa, ad es riserva straordinaria è di utili invece).

Capitale autoprodotto → riserve di utili e utili o perdite portate a nuovo (corrispondente voce del

civilistico). Non ci interessa sapere se queste fonti muoveranno la cassa nell'esercizio successivo

quindi non ci interessa il dividendo.

Capitale di terzi → passività non onerose: fondo tfr (integralmente e non tiene conto se qualche

dipendente il prossimo anno se ne andrà perché non ci interessa la cassa quindi quando il denaro

uscirà dall'azienda); fondi rischi e oneri (integralmente); debiti di regolamento = debiti verso

fonrnitori debiti di regolamento verso imprese controllate (pag 23) debiti verso controllanti debiti

tributari debiti verso istituti di previdenza e altri debiti.

Passività onerose: debiti di finanziamento = debiti verso soci per finanziamenti cioè l'hanno prestato

il denaro a titolo di debito non di capitale di rischio + debiti verso banche + quota finanziamento di

debiti verso imprese controllate (pag 23).

Due riclassificazioni di conto economico:

i costi sono classificati per natura (esterni, utilizzo della struttura tecnica, personale). MOL mette un

ordine diverso: esterni poi personale così trova MOL poi ultimo. La prima informazione che viene

data dal CE riclassificato è la percentuale dei costi che viene assorbito dal valore della produzione

(classe di costo / valore della produzione). È importante isolarle perché possiamo vedere una

17 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

perdita ma se viene da saldo negativo di oneri finanziari allora è un problema di gestione

finanziaria oppure perché c'è stato un incendio allora siamo tranquilli.

Valore della produzione:

1 → ricavi netti si intende al netto della svalutazione dei crediti A1 CE – svalutazione crediti (ha

conseguito ricavi per 100 ma già sappiamo che parte dei crediti non verrà incassato allora questa

potrà essere portato a rettifica dei ricavi).

Altri ricavi = A5 + altre voci che devono essere di natura caratteristica svolge attività operativa

distributiva ma è anche una capogruppo quindi se granarolo ha ricavi derivanti dall'attività di

capogruppo allora saranno di natura caratteristica, questo perché conosciamo l'attività di

granarolo. Utili su cambi del 2007 + proventi da partecipazioni in controllate e una quota di altri

proventi finanziari (che sono da controllate e controllanti) = altre voci.

Costi esterni: costi per servizi = ci interessa la natura dei costi quali sono i costi per servizi? Nota

integrativa andiamo a vedere ma ci sono servizi che per quanto siano esterne possono essere

assimilati al costo per il personale (pag 26) tipo costi per provvigioni (agenti) e costi per compenso

e oneri sociali (remunerazione di amministratori e sindaci) cioè questi costi sono più vicini al costo

per il personale. Altri costi esterni = quota della voce altri accantonamenti operando con alcune

ipotesi semplificatrici (fondo operazioni a premio alla clientela, fondo contenzioso sono costi esterni

allora il 50% di altri accontamenti l'ha messo nei costi esterni) poi ci sono anche oneri di gestione, le

perdite su cambi che si riferiscono al 2008 e le svalutazioni di partecipazioni (perché sono

partecipazioni strategiche e non accessorie).

Costi di utilizzo della struttura tecnica = ammortamento immobilizzazioni materiali + ammortamento

immobilizzazioni immateriali. Sono nell'area caratteristica per le scelte fatte in sede di

riclassificazione del SP.

Costi per il personale = intesi in maniera sostanziale quindi tipi di costo che sostanzialmente possono

essere inseriti nei costi del personale = costo per il personale dipendente + costi per servizi

scorporato precedentemente (provvigioni e oneri sociali) + 50% degli altri accantonamenti (pag 22

nota integrativa alcuni di questi accantonamenti derivano da remunerazione del personale

ovvero bonus per il pacchetto retributivo dei dipendenti).

Reddito gestione extracaratteristica: oneri e proventi finanziari della gestione extracaratteristica

proventi da partecipazioni in altre imprese + altro nome lungo – svalutazione titoli dell'attivo

circolante (non strategico).

Area finanziaria: oneri finanziari netti → interessi e oneri finanziari vengono generalmente sottratti

quell'importo che è dato dagli interessi attivi sui depositi bancari e postali.

CONTO ECONOMICO A COSTO DEL VENDUTO:

non ci interessa qual'è il tipo di oggetto a cui si riferivano i costi (il personale o la struttura tecnica),

quello che ci interessa è come quei costi hanno una destinazione all'interno della gestione

indusustriale quindi riferimento diretto alle funzioni dell'azienda. Le informazioni che possiamo avere

da questa riclassificazione è capire se la maggior parte dei costi (percentuali) se ci sono

inefficienze nella struttura distributiva o amministrativa. Questo tipo di riclassificazione è fortemente

diverso da quello del civilistico. Più ipotesi semplificatrici faccio e più la mia analisi risulta inficiata.

Ricavi netti è l'aggregato di una serie di voci = A1 – svalutazione crediti + numerose altre voci che si

riferiscono all'area caratteristica (altri ricavi e proventi tutta, svalutazioni delle partecipazioni

18 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

perché strategiche quindi area caratteristica, utili e perdite su cambi, proventi da parteciapazioni

in controllate, proventi finanziari derivanti da rapporti infra gruppo).

Costo industriale del venduto: tutti i costi che possono essere riferiti all'attività industriale quindi di

produzione. Tutti i costi di materie prime, semilavorati e merci, variazione rimanenza materie prime,

costi per servizi (pag 26 dettaglio di costi per servizi e nell'area industriale sono inseriti solo alcuni di

questi utenze, un altro che era prima, manutenzioni, facchinaggi industriali, terziarizzazioni dei

magazzini, altri servizi). Costi per godimenti di beni di terzi (integralmente industriali), costi per il

personale dell'area industriale (ipotesi semplificatrice perché di solito la suddivisione di costi per cui

è necessario operare la riclassificazione ci sono delle percentuali quindi il 60% della voce costi del

personale). Ammortamenti immobilizzazioni area industriale (60% ammortamenti immobilizzazioni

immateriali e materiali perché ipotesi semplificatrice. Accantonamenti area industriale: 50% degli

altri accantonamenti.

Costi commerciali: servizi (pag 26) trasporti per distribuzione, provvigioni, servizi di marketing, servizi

a clienti, servizi da clienti, 20% costi del personale, 20% ammortamenti immobilizzazioni, 20% altri

accantonamenti (operazioni a premio quindi commerciali), oneri diversi di gestione integralmente

(pag 27) perché parlava di oneri promo pubblicitari.

Costi amministrativi: costi per servizi (servizi finanziari, servizi generali, compenso di organi sociali),

20% costo per il personale, 20% ammortamenti materiali e immateriali tipo arredi degli uffici

amministrativi o attrezzature informatiche.

È importante poi percentualizzare le varie classi di costo.

Per le altre gestioni non ci sono differenze.

Seconda parte dell'esercitazione riguarda gli indici. Non è l'indicatore di per sé che consente di

valutare il livello di approfondimento ma il commento che facciamo sugli insiemi di indicatori.

Obiettivi dell'analisi di bilancio:

SOLIDITA' AZIENDALE: capacità dell'impresa di far fronte ai suoi impegni. Lo è quando è

adeguatamente capitalizzata (un capitale proprio adeguato) cioè buona parte dei suoi

investimenti durevoli sono coperti da capitale proprio. Esiste un valore di riferimento per dire che è

ben capitalizzata? Capitale proprio / immobilizzazioni = 50% ma non esistono regole fisse perché

bisogna vedere le caratteristiche dell'impresa, in che settore opera. La solidità è legata al rischio

finanziario ed economico dell'impresa. Finanziario: dipendenza dell'impresa da terze economie

quindi indebitamento dell'impresa. Rischio economico: probabilità ceh i flussi di ricavi possano

variare per effetto di situazioni macroeconomiche o settoriali o per effetto di una struttura

economica e quindi di un rapporto CF CV sbilanciato e pesante cioè troppi costi fissi. Quali sono i

quesiti a cui dobbiamo rispondere per valutare la solidità? → dobbiamo dare un giudizio quindi se

c'è solidità o meno. Poi dobbiamo spiegare quella risposta: caratteristiche quali-quantitative →

peso del circolante e del fisso sugli investimenti e anche giudizio sulle fonti. È sottocapitalizzata?

Capitale proprio congruo rispetto ad investimenti immobilizzati, una sottocapitalizzata è più

esposta al rischio. Trend reddituale: qual'è la storia della redditività della nostra impresa. Cioè

dobbiamo vedere come si è sviluppata la capacità dell'impresa di creare redditi operativi o netti

negli ultimi 5 anni. Politica sui dividendi: impresa che non distribuisce i dividendi non va bene a

meno che non rinunci per un anno ai dividendi perché vuole crescere internamente perché il

capitale di rischio deve essere remunerato. Come sono strati finanziati gli investimenti: con

autofinanziamento, con finanziamenti esterni ma al credito o proprio. La crescita

dell'indebitamento: esaminando gli ultimi bilanci ci troviamo davanti ad un trend negativo cioè si

19 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

rileva un aumento di indebitamento non dobbiamo subito dire che è una cosa negativa perché

bisogna vedere se l'aumento non è mica voluto cioè per l'impresa è meglio indebitarsi invece che

conferire capitale proprio magari perché il costo del denaro attinto al credito è più basso della

redditività operativa dell'impresa cioè del rendimento interno degli investimenti aziendali (devo

pagare 5 i capitali ma li faccio rendere 10, la remunerazione che spetta al capitale proprio è

senz'altro più alta di quella che noi dovremmo dare alle banche perché il capitale proprio è

esposto ad un rischio maggiore rispetto a quello a cui è esposto il capitale attinto a credito e

quindi deve essere remunerato in proporzione a questa esposizione al rischio per cui se vado a

prendere capitale proprio probabilmente non ho quell'effetto leva di 5 ma sarebbe inferiore).

La solidità aziendale: indicatori → struttura del nostro investimento e del nostro finanziamento. I

numeri che vengono fuori dipendono molto dal settore in cui opera l'impresa: commerciale,

trasporto, esternalizza tutto, di servizi, industriale. A secondo del tipo di azienda che stiamo

esaminando si faranno delle considerazioni diverse. Se abbiamo in testa cosa significano quegli

operatori allora siamo in grado di trasferire le conoscenze sulle realtà che andiamo ad analizzare.

Impresa di servizi normalmente ha basse immobilizzazioni.

Rapporto di indebitamento = N/(P+p) i valori di riferimento non sono fissi.

N/n n è autofinanziamento creato nell'impresa se ci sono molte riserve vuol dire che l'impresa ha

prodotto risultati positivi che sono stati accantonati. Se ha autofinanziamento consistente è sempre

positivo nell'ottica di una valutazione della solidità? La politica dei dividenti adottata dall'impresa,

c'è stata una crescita delle immobilizzazioni? Se sì allora c'è stata politica di autofinanziamento

intensa per ampliare la dimensione aziendale senza ricorrere ad acquisizioni esterne quindi ad

operazioni che mi legano ad altre realtà aziendali. (Crescita interna aumentando gli investimenti e

aumento capacità produttiva. Crescita esterna attraverso fusioni acquisizioni incorporazioni

aggregazioni con altre realtà aziendali.) alte riserve quindi non sono stati distribuiti i dividendi e in

più non c'è stato aumento delle immobilizzazioni allora rimaniamo perplessi.

LA LIQUIDITA':

non se ci sono o no risorse monetarie o facilmente monetizzabili ma è importante capire con quale

regolarità questi flussi monetari arrivano alla nostra impresa e anche importante capire se ci sono

margini per migliorare questi flussi monetari. Le risorse monetarie per cosa mi servono? Perché devo

pagare i miei fornitori, devo rimborsare i mutui ricevuti, devo rimunerare i soci quindi ho tutta una

serie di impegni che hanno delle scadenze. E allora l'importante è capire se i flussi monetari si

generano quindi se ci sono o no poi è importante vedere se nel momento in cui devo assolvere gli

impegni ho le risorse monetarie necessarie perché ci potrebbero essere due momenti di criticità. I

flussi monetari non arrivano oppure i flussi arrivano ci sono ma vengono impiegati in altre cose e

quando devo far fronte ai miei impegni mi devo tipo rivolgere alle banche. Gli indicatori di liquidità

non ci dicono molto perché abbiamo come punto di riferimento dei valori riferiti ad un dato istante

invece potrebbe cambiare enormemente se prendessimo in considerazione tipo anche solo i primi

giorni di gennaio.

Se c'è sofferenza di liquidità (liquidi non sufficienti a coprire impegni) dobbiamo capire se la

situazione reddituale ne ha sofferto o meno. Quindi vado a vedere l'area finanziaria nel CE perché

se non ho risorse sufficienti allora dovrei chiedere mutui a banche e quindi interessi passivi e quindi

area finanziaria sul CE sarà pesante. Se gli oneri finanziari negli anni di sofferenza sono aumentati

allora sono pesati negativamente sul reddito.

Evoluzione nel breve termine va nel senso giusto? Nel bilancio non abbiamo molti elementi allora

dovremmo andare a vedere i crediti commerciali e se sono di importo significativo allora è facile

pensare che si tradurranno in moneta presto oppure un magazzino rilevante e quindi vendo e ho

moneta, altro elemento importante è rapporti tra impresa e banche cioè se c'è fiducia tra banca

e impresa magari gli fa prestito a interessi zero o quasi. Non potremmo vedere questo aspetto

perché nel bilancio non c'è ma possiamo farlo notare nei commenti che mettiamo.

20 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Flussi di cassa che andamento hanno e quali sono i fatti che li alimentano? Lo studieremo con il

rendiconto finanziario riserve di crediti si riferisce alle riserve che hanno nelle banche.

La capacità finanziaria dell'impresa è in sintonia con il ritmo di sviluppo? Cosa significa capacità

finanziaria, situazione finanziaria, liquidità, situazione di liquidità. Sono concetti simili ma hanno

sfumature concettuali diverse. Capacità finanziaria: è legata alle risorse finanziarie di cui l'impresa

può disporre (risorse finanziarie facciamo riferimento a cassa e crediti cioè la loro attitudine a

trasformarsi in tempi brevi), capacità dell'impresa di gestire in modo conveniente i flussi finanziari.

Situazione finanziaria: concetto legato alla capacità dell'impresa di fronteggiare i suoi impegni

quando questi giungeranno a scadenza. Anche qui da tener presente che si parla di risorsa

finanziaria perché sono concetti vecchi perché non c'era differenza tra liquidità e risorsa finanziaria

perché prima i crediti si trasformavano subito in liquido invece adesso i crediti insoluti sono sempre

di più. Liquidità: risorse monetarie nella cassa o nella banca dell'impresa quindi lo vedo dal

bilancio. Situazione di liquidità: rapporto tra liquidità presente nell'impresa e debiti a breve termine

quindi capacità dell'impresa di far fronte ai suoi impegni con risorse monetarie (cassa e non anche

crediti). Fino a poco tempo fa le due situazioni erano praticamente sinonimi invece adesso no. Ora

cerchiamo di rispondere alla domanda: vedo un aumento degli investimenti e poi devo vedere

come li ho finanziati con il flusso di cassa generato dalla gestione reddituale quindi come viene

alimentato dalla gestione. Quindi essendo in una fase di crescita questa dovrebbe esser anche

accompagnata da un aumento delle vendite quindi flusso di cassa reddituale proveniente dalla

gestione maggiore e quindi un capitale circolante netto più elevato. Rispiego: sviluppo quindi

aumento degli investimeti e quindi anche aumento dei finanziamenti ma c'è una rispondenza in

termini di vendite di ricavi e quindi anche di reddito spendibile generato dalla gestione.

Indicatori di liquidità: CCL/passività a breve è un indicatore vecchio perché il discorso delle

rimanenze va affrontato bene cioè possono essere rimanenze obsolete, rimanente immobilizzate

perché non si venderanno mai.

Liquidità immediate + differite / passività a breve è un indicatore un po' migliore.

Comunque sono indicatori poco segnaletici perché pochi giorni dopo posso aver incassato.

Invece i quozienti di operatività possono essere molto utili. Mi dicono se ci sono tensioni o meno e

da lì posso scoprire perché.

Prendono in considerazioni valori dello SP e del CE quindi evidenziano le connessioni che ci

possono essere tra i vari valori.

Vendite/K esprime la velocità di circolazione del capitale investito cioè quante volte nell'anno il

capitale investito si trasforma in forma monetaria. È meglio che la velocità sia maggiore così da un

punto di vista monetario finanziario è meglio. Le vendite le guardo nel conto economico. Il

capitale investito prima di prendere l'attivo devo vedere che non ci siano investimenti atipici e

quindi che non hanno contribuito a quei ricavi di vendita. Quindi quel K è investimenti impiegati

nell'attività caratteristica della mia impresa. Però per avere informazioni più approfondite

quell'indice lo posso suddividere così vedo qual'è la velocità di circolazione del capitale circolante

e quale quella delle immobilizzazioni. Nell'ambito del circolante vedere qual'è la velocità di realizzo

dei crediti o velocità del magazzino. Quindi velocità di circolazione di gruppi di investimento. Più è

elevato quell'indicatore e meglio è perché in un anno nell'impresa si riproducono più volte le risorse

monetarie.

Ciclo monetario: capacità gestionale dell'impresa nel migliorare i flussi di risorse monetarie. Ciclo

monetario: durata che intercorre tra momento di esborso del pagamento dei debiti a fornitori al

momento in cui si riscuotono i crediti quindi tempistica con cui faccio la produzione cioè pago i

debiti poi trasformo vendo e poi crediti e poi mi pagano quindi fa riferimento a questo ciclo qui.

Tutti i momenti che intercorrono in questo arco temporale io posso migliorare o peggiorare le mie

21 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

disponibilità monetarie. Il ciclo monetario è quindi un intervallo temporale e lo misuriamo in termini

di giorni con degli indicatori è meglio se è breve e posso fare interventi gestionali per accorciare

questo ciclo. Le capacità di gestire questo ciclo da parte del management può influenzare

notevolmente l'afflusso di risorse monetarie. Quindi spesso la durata di questo ciclo è legato alle

abilità del management.

La durata del ciclo monetario dipende dal settore nel e dai tempi di approvigionamento, dipende

anche dalle politiche sulle scorte che però è meglio che durino meno possibile così non si ritardano

i tempi di realizzo delle materie prime. Negli approvigionamenti la politica migliore sarebbe di

comprare spesso poco e da fornitori bravi che mi fanno arrivare le cose in tempo. La produzione: è

legata a dei tempi tecnici, si cerca di ridurre il più possibile comunque. Magazzino e prodotti finiti:

due poitiche produrre per il magazzino e per il mercato o produrre per il mercato. Oggi si produce

per il mercato così si elimina la fase del magazzino si produce quello che è già venduto. Si cerca

inoltre di accorciare molto i tempi fra l'uscita del prodotto e l'arrivo ai mercati dando progetti in

outsourcing. Si cerca di rendere breve questo ciclo così si migliora la posizione finanziaria

dell'impresa. Se lavorassimo con scorte di materia e prodotti zero allora prenderemo solo tre delle

cinque voci della slide successiva. Giacenza media delle materie prime: la media delle rimanenze

quindi rim iniz più rim finale (li troviamo nel sp) diviso due e tutto diviso i consumi di materia prima

avuti durante l'anno (ce). Moltiplicando per 365 abbiamo il numero di giorni in cui le materie

stanno in magazzino. Giacenza media dei prodotti: stessa cosa tranne al denominatore abbiamo il

costo della produzione che lo troviamo nel conto economico ma non costo totale della

produzione ma costo di fabbricazione dei prodotti finiti. Periodo di produzione: abbiamo i

semilavorati invece dei prodotti. Più è lunga la durata dei debiti verso i fornitori è meglio è, lo si

vede dal segno algebrico sulla sinistra. Quindi la politica è allungare il periodo di pagamento,

accorciare la riscossione ed eliminare magazzino e cercare di accorciare il più possibile la

produzione. Le cose oggi girano che al di là delle dilazioni concessi ai fornitori questi comunque

non vengono pagati alla scadenza perché si sono allungati i tempi di riscossione quindi mancano

le liquidità per pagare i fornitori.

La situazione economica: è sempre legato ad un certo periodo temporale quindi indica la

capacità dell'impresa di remunerare attraverso i ricavi i suoi costi, non basta nemmeno che i

bilanci precedenti chiudano in utile perché bisogna capire da cosa viene generato quindi le

origini del reddito questo risultato economico positivo quindi se caratteristico o meno, la vita

dell'impresa può avere un futuro solo se la avrà anche redditi positivi futuri quindi leggere anche

nota integrativa e relazione per vedere se può essere durevole e questi indici ci servono per capire

se ci sono le condizioni di durabilità, attraverso questi indicatori stiamo lavorando con valori di

bilancio con tutti i limiti che possono derivarne (staticità). Redditività: capacità di produrre reddito

e soprattutto che remuneri certe categorie di investimento. Economicità: condizioni di operatività

dell'impresa cioè capacità di sopravvivere in futuro quindi di produrre redditi che le consentano di

resistere sul mercato. Determinanti della redditività: dipende dalle condizioni di attività (cosa sto

facendo sono entrata in un business innovativo, emergente, oppure consolidato, molto presente

sul mercato), condizioni di efficacia (in quale modo viene sviluppato e come riesce ad

autofinanziarsi attraverso il flusso dei ricavi, come vengono individuate le risorse, quali strategie

vengono seguite quindi le attività primarie per creare valore per il cliente e per creare ricavi),

efficacia (bisogna vedere se effettivamente l'output che era stato individuato viene realizzato e

soprattutto se questo prodotto servizio è apprezzato dal mercato quindi se c'è rispondenza tra

quello che facciamo e quelle che sono le attese del mercato, quindi per realizzare questa

condizione c'è bisogno di un continuo minitoraggio delle attese del mercato quello che noi

proponiamo ma anche quello che gli altri fanno sul mercato), efficienza (dobbiamo intervenire in

tutte quelle aree in cui ci sono costi sommersi e dobbiamo trovare soluzioni che ci permettano di

contenere sempre i costi perché sennò potrebbe venire fuori qualcuno sul mercato che produce

un bene come il nostro o un 0pò meno bello ma con un costo e quindi un prezzo molto più basso,

razionalizzazione dei processi aziendali, eliminazione di attività che non creano valore per il bene),

elasticità/ flessibilità (capacità dell'impresa di adattarsi ai cambiamenti esterni in linea generale

ma possiamo anche dire capacità dell'impresa di fronteggiare situazioni impreviste. Oggi questa è

22 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

una condizione fondamentale. Con stategie di outsourcing quindi tenere solo le competenze che

caratterizzano la mia attività far fare fuori tutto il resto così alleggerisco la mia situazione lo potrei

fare tenendo solo il marchio e esternalizzando tutto bisogna avere un marchio forte questo è il

massimo della flessibilità. Una flessibilità così comporta dei rischi perché sono legato per tutta la

produzione a fornitori terzi che oggi ci sono e domani magari no quindi ci sono dei rischi anche

molto forti quindi un'impresa gestita con saggezza deve stabilire il giusto equilibrio tra flessibilità e

rischio. Costi fissi cioè che deve sostenere indipendentemente dai volumi di produzione e questi

devono essere ridotti rivisitando i processi razionalizzandoli e un modo molto diffuso per farlo è

esternalizzazioni di attività. Quindi abbattere i costi fissi così più l'impresa è snella e più si può

adattare ai cambiamenti. L'elasticità è legata alle decisioni gestionali cioè come realizzo il business

mentre la flessibilità riguarda tutta la struttura dell'impresa cioè troppe immobilizzazioni, che

produce per i magazzini, troppo indebitata. Le condizioni di attività su cosa influiscono come

componenti del bilancio? Sui costi e sui ricavi, sugli investimenti e quindi sulla tipologia di attività e

quindi automaticamente sulle coperture finanziarie che devono essere date. Le condizioni di

efficacia su cosa vanno ad incidere? I ricavi efficacia significa soddisfare il cliente. Condizioni di

efficienza: i costi. Condizioni di elasticità: vanno ad influire su tutto componenti economiche,

patrimoniali, tutto.

La redditività: obiettivi conoscitivi. Qual'è il trend reddituale? Vedere cosa ha fatto ieri e quindi

leggere tra le righe cosa farà domani e diventa difficile se vogliamo fare anche benchmarking

quindi confrontarlo con altre imprese. Come ha giocato la leva finanziaria? Si lega al concetto di

redditività del capitale proprio, questa esprime la rimunerazione del capitale di pieno rischio

conferito dai soci, è evidente che se a parità di reddito riduco l'entità del capitale che devo

rimunerare aumento la remunerazione del capitale proprio però pagando un prezzo cioè quello

che non finanzio più con capitale proprio lo sto finanziando con capitale di terzi quindi aumento

del rischio finanziario. Quindi devo vedere come lo rimunera ma devo vedere se a fronte di questa

buona rimunerazione c'è un capitale di terzi grosso o no quindi devo anche capire il rischio

finanziario. La capacità dell'impresa di produrre reddito dipende dalla velocità di circolazione del

capitale investito e dipende anche dal margine di profitto che io ho su un'unità di misura su ogni

unità di prodotto venduto quindi posso vendere moltissimo quindi alta velocità oppure vendere

non veloce ma con grande margine di profitto. Se vendo prodotti costosissimi non ne vendo 1000

al giorno, invece se ne vendo di meno costosi ho velocità maggiore ma con margine singolo

minore. Devo capire quale dei due fattori incide maggiormente. Ovviamente questo è molto

legato al tipo dell'attività dell'impresa. Redditività del settore: come ci comportiamo rispetto ai

concorrenti. Con che tipo di investimenti stiamo operando: abbiamo reddito e tutto positivo ma

andiamo a vedere meglio e vediamo che gli impianti sono vecchi e non li abbiamo mai rinnovati

quindi se vogliamo continuare ad andare bene dobbiamo rinnovare gli impianti quindi abbiamo

provveduto durante la nostra vita a mantenere in condizione di efficienza i nostri impianti?

LA REDDITIVITA GLOBALE O NETTA:

ROE esprime la redditività netta, ROI esprime la redditività degli investimenti. È più importante avere

una buona situazione economica o una buona situazione finanziaria? La situazione economica

perché mi mette in primo piano il rapporto che l'impresa ha sul mercato se è buona significa che

ho colto le esigenze del mercato quindi le soddisfo e quindi vendo questo è il punto cruciale tutto il

resto si può sistemare quindi se mi garantisco dei flussi di ricavi allora posso andare dalle banche

posso rivolgermi a partner posso gestire meglio il mio ciclo monetario. Se invece ho pochi debiti o

cmq posizione finanziaria buona ma il mercato non risponde allora lì ho poche possibilità.

L'equilibrio finanziario è necessario perché nel tempo non posso andare avanti perché potrei avere

onere finanziario troppo elevato che mi appesantisce anche la gestione economica. Avere una

buona situazione economica mi può permettere di mettere a posto una situazione finanziaria

messa così e così. ROE mi dice cosa mi rende quella impresa e più è alto il rischio e più alto deve

essere il rendimento. Quindi i dividendi che mi danno sono il mio rendimento. Ho ottenuto un

reddito d'esercizio che mi permette di remunerare adeguatamento il capitale di rischio. Ma da

cosa dipende questa redditività netta? Sviluppo quel rapporto in tre fattori: reddito operativo su

23 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

capitale investito, rapporto di indebitamento, incidenza delle aree atipiche (finanziaria,

straordinaria, tributaria).

ROI reddito operativo sul capitale investito nell'area operativa. Se avessi partecipazioni di altre

società? Tipo che fa la distribuzione di prodotti che io commercializzo o se fossero in altre attività

presso industrie che producono acciaio. Dipende se sono partecipazioni strategiche (in aziende

che svolgono un ruolo nel mio processo produttivo cioè sono dei miei alleati) o di investimento

(non c'entrano niente col mio processo produttivo).

LA REDDITIVITA OPERATIVA: redditività degli investimenti. La cartatteristica di questo indicatore è

che no tiene conto assolutamente del rischio finanziario dell'impresa,, mi dice semplicemente se i

miei investimenti vengono utilizzati in modo proficuo redditizio che poi siano pagati con capitale

proprio o di debito non viene fuori. Quindi è un ottimo indicatore perché è un indicatore di

economicità molto forte. Ma se devo esprimere un giudizio devo vedere anche i rischi che sto

correndo quindi valutare il ROI ma vedere anche come si colloca rispetto a tutti gli altri indicatori

della mia impresa. Se voglio misurare questo ROI a cosa devo pensare? Quantità delle vendite

oppure sui prezzi che riesco a realizzare. Ma comunque devo puntare sul mercato quindi devo

avere flussi di ricavi soddisfacenti quindi è molto legato al rapporto che esiste tra impresa e

mercato e quindi diciamo che il ROI è uguale a redditività delle vendità per la velocità di

circolazione del capitale investito. Tutte le condizioni che abbiamo detto prima influiscono molto su

questo indicatore (attività, efficienza, efficacia)

La redditività operativa è determinata da due fattori ma non è che tutti e due i fattori abbiamo un

effetto determinante sui ROI, di solito prevale un fattore oppure un altro. Il ROI dipende dalle

condizioni di efficienza, efficacia e flessibilità, più sono ottimali queste condizioni migliore dovrebbe

essere il ROI.

ROS = fatturato quindi vendite e al denominatore dal reddito operativo quindi sono due valori che

troviamo nel CE. La velocità di circolazione del capitale investito lo troviamo un po' nel ce

(fatturato) e un po' nel sp (investimenti). Il ros è legato molto all'efficienza, all'efficacia e quindi al

differenziale costi prezzi cioè costi fatturati. Per quanto riguarda la velocità di circolazione dipende

molto dalle vendite e dall'entità degli investimenti (quindi per migliorarlo occorre razionalizzare gli

investimenti per le vendite invece occore migliorare condizioni di efficienza ed efficacia

dell'0impresa. Tutto questo è efficacemente rappresentato dall'albero del roi. Per migliorare la

velocità di circolazione del capitale investito su quale dei due fattori è più facile agire per come

obiettivo ultimo migliorare il ROI? Per migliorare la velocità di circolazione del capitale circolante

ridurre le scorte rifacendoci al ciclo monetario per incidere sulla quantità del capitale investito

quindi vado a vedere da cosa è determinata la lentezza del mio ciclo monetario (ho troppo

magazzino, ci metto troppo a produrre?). La redditività non soddisfacente la trovo all'interno della

mia azienda magari invece il ciclo monetario va bene ma non riesco a confrontarmi bene con il

mercato quindi il fatturato ma cosa sbaglio? Vendo a un prezzo troppo alto, vendo un prodotto

sbagliato?

Per quello che riguarda invece il miglioramento della velocità di circolazione del capitale

immobilizzato allora devo andare a vedere le vendite o l'entità delle immobilizzazioni. Le domanda

che dovrei farmi: È possibile razionalizzare le mie immobilizzazioni tenendo la stessa capacità

produttiva? Posso esternalizzare certe attività ovviamente senza andare a pagare un prezzo

eccessivo (analisi di make or buy)?

Quando si devono fare interventi di miglioramento sul roi entrano in gioco sempre le vendite quindi

il fatturato e poi altri elementi, economici o patrimoniali e noi dobbiamo andare a vedere su cosa

è più facile agire. Si lascia sempre per ultimo l'intervento sulle vendite, perché? Perché dovrei o

aumentare la capacità produttiva o i prezzi e questo è difficile perché devo fare conto con il

mercato che è agente esterno e quindi più difficile da valutare. Le vendite vanno monitorate

prima di tutto quindi però il mercato non è facile da sollecitare quindi decidere di alzare i prezzi o

24 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

aumentare i volumi di vendita questo è possibile solo se ci sono condizioni giuste, mercato non

saturo oppure l'utilità del bene che vendo è percepita così superiore dai consumatori che posso

alzare il prezzo. Comunque prima devo agire sulla dimensione interna (efficienza, efficacia,

elasticità), e poi solo dopo provo a sollecitare il mercato. Come posso sollecitarlo? Estendere il

prodotto = unire al prodotto una serie di servizi che possono creare maggiore utilità per il cliente

che quindi può preferire il mio prodotto.

Esemplificazione: due imprese che hanno lo stesso ROI . Per confrontarle mettiamo a confronto la

scomposizione del ROI. Nel primo caso molte vendite con bassi margini di profitto per le varie unità

vendute. Nel secondo caso il contrario. Hanno lo stesso capitale investito e lo stesso reddito

operativo. Cosa si potrebbe fare per migliorare la seconda? Scomporre la velocità in circolante

(andiamo a vedere il ciclo monetario che magari è molto lento) e in immobilizzazioni (si può alzare

questo indicatore esternalizzando delle attività o razionalizzando l'investimento mantenendo la

capacità produttiva costante). Nel caso A dobbiamo andare a vedere se possiamo andare a

migliorare l'efficienza per contenere costi, i costi variabili si può influire abbastanza poco a meno

che non si possano controllare sprechi o cambio di fornitori l'intervento forte si può fare su costi fissi

quindi razionalizzare la struttura. Questi indicatori indicano risultati di performance raggiunti. Per

esprimere un giudizio come si fa? Sono dati ad oggi e ci dicono poco sul domani, quindi il roi è un

segnale un campanello, ma a noi interessa sapere quello che accadrà nell'azienda allora

possiamo tenere sotto osservazione le condizioni di operatività di questa azienda perché se ci sono

buone condizioni di efficienza efficacia flessibilità è presumibile che l'impresa potrà fronteggiare

futuri cambiamenti che potranno esserci in futuro.

La leva finanziaria: relazioni che intercorrono tra il ROI e il ROE. Il roi redditività operativa è una

determinante importante della redditività netta e non solo è importante da un punto di vista

quantitativo. A fronte di una buona redditività operativa quali sono le cause che possono influire su

un basso roe? Struttura finanziaria squilibrata, il peso dei risultati raggiunti nelle aree diverse da

quella operativa. Perché un eccessivo indebitamento può determinare una caduta del roe?

Perché una struttura finanziaria squilibrata genera un costo finanziario elevato che mi incide sul

risultato economico dell'area finanziaria quindi mi abbassa il risultato economico netto. A un

cambiamento della redditività operativa avrò degli effetti anche sulla redditività netta. Ma questo

peggioramento del reddito netto causato dal crescente peso degli oneri finanziari può essere

bilanciato da un altro elemento che è il minor capitale proprio che io vado a remunerare quindi si

abbassa il denominatore del ROE. Quindi il fatto che io mi indebiti e che aumentino gli oneri

finanziari è un segnale forte che richiede qualche altro approfondimento cioè dobbiamo andare

a vedere se il differenziale tra la redditività operativa della mia impresa e il costo del denaro si

mantiene su livelli positivi o negativi. Cioè dobbiamo andare a vedere se i maggiori costi di

finanziamento che devo sostenere attingendo al credito trovano una compensazione in una

maggiore redditività operativa. Cioè io prendo questi soldi per investirli in impianti, questi impianti

producono reddito operativo e se la remunerazione è maggiore del costo che viene sopportato

per attingere capitali attraverso il credito allora si genera nell'impresa il fenomeno della leva

finanziaria cioè mi aumenta la redditività netta perché il risultato netto risente di un maggior

reddito operativo che però può compensare i maggiori oneri finanziari in più ho un effetto leva

determinato dal fatto che mi si abbassa il capitale netto che devo remunerare. È un bene per

un'impresa applicare la leva finanziaria? Il ricorso alla leva è una opportunità ad elevato rischio.

Opportunità perché mi consente di raggiungere risultati migliori, elevato rischio perché la

situazione può facilmente sfuggire da ogni controllo e cioè imprese molte indebitate che si sono

trovate in mezzo a questa crisi hanno avuto i loro problemi perché le banche hanno rinegoziato il

fido concesso o rinegoziare i prezzi praticati oppure hanno tolto il fido. Quindi è bene cogliere

l'opportunità ma è fondamentale porre attenzione le condizioni di vitalità economica della nostra

impresa in modo da poter facilmente fronteggiare eventuali atteggiamenti di chiusura da parte

delle banche o comunque fronteggiare variazioni di prezzo dei finanziamenti ricevuti. Lo

fronteggiano se hanno buon equilibrio economico e finanziario perché facilmente troveranno

finanziatori ben disposti a conferire capitale proprio e quindi passare da capitale di terzi a capitale

proprio.

25 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Esempio: due imprese che hanno lo stesso risultato operativo ma oneri finanziari molto diversi.

Perché sono così diversi? Vado a vedere la struttura finanziaria e vedo che un'impresa è più

capitalizza e una che è meno capitalizzata. Queste due hanno diverso ROE, nell'impresa alfa

abbiamo una struttura finanziaria più indebitata che però ha un roi che è maggiore del costo del

denaro quindi hanno applicato con successo la leva finanziaria. Che commento fare? Ha fatto

bene ad applicare la leva perché ha migliorato i suoi risultati ma sarebbe interessare verificare i

suoi livelli di efficienza efficacia e flessibilità per vedere se sarà in grado di fronteggiare eventuali

fluttuazioni del costo del denaro o posizioni bancarie che riducono questo ricorso al credito.

Queste informazioni oggi nella nota sul bilancio ci sono comunque qual'è l'elemento di forza che

può indurre un'impresa a far ricorso alla leva finanziaria senza troppi problemi? (effetto di

aumentare la redditività netta? Per acquisire finanziamenti dal mercato con il vincolo del capitale

proprio. Il rendimento dell'investimento è elevato se è alta la redditività netta. Un'impresa che ha

buona redditività netta invoglia i finanziatori di capitale di rischio a entrare nel business) allora

molte imprese fanno di tutto per avere una redditività netta buona. Se sono uno furbo che deve

comprare delle azioni di un'impresa allora mi vado a vedere il roe e quindi la struttura finanziaria e

se vedo che non è messa bene perché è voluta allora bene (ha usato l'opportunità di tassi bassi)

se invece è subita allora ci penso due volte. Allora se si è usata la leva per cogliere opportunita di

tassi bassi allora sono tranquillo. Se la struttura finanziaria è squilibrata allora significa che si fa

ricorso alla leva finanziaria. Se vedo che ha una struttura finanziaria squilibrata qual'è l'ulteriore

verifica che devo fare? Roi buono roe non buono allora c'è ricorso alla leva finanziaria, qual'è

l'ulteriore accertamento che posso fare? I tre fattori che sono il rapporto di indebitamento che so

che è squilibrato, il ro che è quello che vado a vedere cioè se ha buona redditività operativa

allora ci sono condizioni di efficienza efficacia e flessibilità che dovrebbero essere soddisfacenti.

Quindi il ro è quell'elemento che mi consente di giustificare bene il ricorso alla leva finanziaria.

Questo da un punto di vista concettuale, dal punto di visto quantitativo devo andare a vedere la

differenza tra redditività operativa e costo del denaro così ho elementi per valutare l'economicità

e la solidità di questa azienda.

La leva finanziaria: l'unica parte che le interessa è la parte finale. Fino a che punto puà fare ricorso

alla leva finanziaria? All'infinito o ci sono dei limiti? Ci sono dei limiti perché la banca nel

concedermi il fido valuta il rischio, quindi vede che sono molto rischioso perché ho troppo capitale

da terzi quindi mi pratica costi più alti e la differenza tra redditività operativa e costo del denaro

tende a ridursi.

La leva finanziaria → esempio: se aumento il capitale investito di 100 come mi conviene finanziare

questo investimento? Con capitale proprio o con capitale attinto al credito? Dobbiamo andare a

vedere il roi, il costo del denaro, le relazioni tra roi e costo del denaro. Allora vediamo che il roi con

l'aumento dell'investimento diventa del 20%, gli oneri finanziari sono del 10% e vanno da 50 a 60.

quindi differenziale roi i di 10. ci conviene utilizzare la leva finanziaria? Se la usiamo abbiamo una

redditività netta maggiore o minore rispetto a quella di prima? Ovviamente maggiore, anche

perché il capitale proprio è minore di quello che avrei avuto se avessi chiesto capitale di pieno

rischio. Quindi l'effetto leva ha giocato positivamente. Se giochiamo su grosse cifre il rischio è che

mi cali la redditività operativa o che mi aumenti significativamente il costo del denaro.

Per iniziare a fare l'analisi bisogna prima scrivere la riclassificazione finanziaria. Nella seconda parte

siamo andati a percentualizzare le singole voci quindi è una piccola elaborazione. Le

immobilizzazioni valevano 49.9 e ora valgono 52.5, e come si divide nelle sue tre voci? E me lo

vado a vedere. L'aumento delle immobilizzazioni immateriali è dovuto ad una rivalutazione dei

marchi perché ho acquistato altre società (fusioni e acquisizioni) e quindi è prassi dare un valore a

questi marchi perché spesso compro l'azienda e mi interessa anche solo il marco. Così è facile ma

in realtà spesso gli asset tangibili hanno un certo valore ma io pago di più e questo delta lo metto

sotto i marchi. Le società di calcio che alcune sono quotate allora alla ricerca di fondi hanno dato

il marchio in garanzia per ottenere prestiti.

26 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Le materiali aumentano, le finanziarie diminuiscono (sono diminuiti i crediti di regolamento non a

breve = faccio una fornitura di latte ai supermercati e gli lascio pagamento dilazionato e se sono

diminuiti allora vuol dire che li ho convinti a pagare un po' prima).

Attivo circolante: è diminuito ma non ci sono grosse variazioni. Pure il credito a breve è molto

diminuito quindi mi sono fatto pagare. Anche le liquidità immediate sono aumentate, per la crisi io

devo avere delle liquidità per non rischiare che qualcuno (lavoratori) mi chieda soldi e io non

possa darglieli perché non posso contare di farmeli dare delle banche.

C'è stato un aumento di immobilizzazioni immateriali (marchi) e poi c'è discorso di liquidità differite

e immediate (politica aggressiva sulla liquidità). Un movimento significativo delle immobilizzazioni

immateriali me lo posso aspettare in una azienda hi-tech che fa dei brevetti il suo cuore di business.

Quindi è bene tenere sempre conto che tipo di attività abbiamo di fronte.

Il patrimonio netto aumenta: perché aumentano molto le riserve ma dalla relazione vedo che ho

avuto riserve di rivalutazione di un terreno. Il legislatore (ci vuole un testo unico di legge) ogni tot

anni permette di rivalutare certi beni (terreni e fabbricati) che sono nel bilancio. Altra cosa sarebbe

stato se avessi chiesto un aumento di capitale e fosse aumentata la riserva sovrapprezzo azioni in

questo caso sarebbero stati soldi veri che entrano. Invece come ha fatto granarolo non posso

vendere domani lo stabilimento quindi non è proprio denaro vero. Utile è negativo in tutti e due gli

esercizi. Portare una perdita a nuovo significa che non tira fuori soldi per coprire perdita ma la

rimanda ad esercizi successivi al momento in cui farò fronte alle perdite in attesa di periodi migliori.

Le passività consolidate non si muovono molto ma scendono. Le passività correnti scendono non

tanto anche loro. Quello che a lui non piace è che l'azienda ha forte sbilanciamento a passività

correnti che significa che presto finiranno e dovremo rifinanziare il prestito con il rischio di ottenere

condizioni peggiori quando vado a rifinanziare il debito a breve termine e magari in tempi non

buoni come ora non è bello perché magari non mi rifinanziano. Se andiamo a vedere il patrimonio

corrente comunque scopriamo che molti sono debiti verso fornitori quindi è una nota a discolpa.

Essendo così alti i debiti verso fornitori sarà anche un punto di forza contrattuale. Quindi diremmo

troppe passività correnti ma in realtà vediamo che tanti sono verso fornitori, poi andiamo a vedere

la situazione del settore e vediamo che ci sono pochi produttori e tanti acquirenti grossi come

granarolo che quindi dettano legge e vediamo che i produttori di latte sono molto incazzati per

questo.

Andiamo alla parte di analisi vera e propria che consiste in una serie di indici.

Indici di composizione degli impieghi e grado di liquidità del capitale investito.

Un'azienda del settore lattiero caseario che ha composizione del 50 e 50 di impieghi correnti e a

lungo allora hanno meccanizzato molto mentre prima (20 anni fa) era labour intensive. Così si è

aumentati la rigidità della struttura, interessante sarebbe vedere come si compongono i

concorrenti, magari vedo che sono ancora più meccanizzati quindi vedo che non mi sto

aggiornando magari. Grado di liquidità del capitale investito: con questo prendo una parte del

circolante (escluso il magazzino) e questa non è una grande variazione comunque è dettata da

variazione dei crediti commerciali come avevamo visto. Grado di invecchiamento delle

immobilizzazioni (lo calcolo su quelle materiali): lo calcolo come rapporto tra immobilizzazioni lorde

e nette. Per calcolare le lorde dobbiamo prendere quello netto dello SP e aggiungerci il fondo

ammortamento. Esercizio precedente: Lorde 281506609 nette 106648609; esercizio attuale: lorde

296548337 nette 126241337. una riduzione di questo genere significa che ho acquistato nuovi

impianti e macchinari perché se è nuovo lordo diviso netto è molto alto. Quindi ho rinnovato in

parte la mia struttura produttiva. Per avere un indice più significativo sarebbe utile confrontarlo con

quelli del mio stesso settore. Se gli altri hanno alto vuol dire che tra poco dovranno fare forti

investimenti e ora le banche non sono aggressive ed è facile che non glieli daranno quindi posso

anche fare delle decisioni interne per metterlo in difficoltà.

Indici di composizione delle fonti:

27 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

capitale proprio è per rivalutazione. Somma delle due passività quindi il peso del capitale di terzi è

comunque nettamente preponderante rispetto al capitale proprio. il capitale proprio è

pochissimo, le passività a breve sono soprattutto di fornitori che comunque dovrò onorare.

Indice di indipendenza finanziaria: è il peso del capitale proprio (patrimonio netto / capitale

investito). Quanto più basso è questo indice tanto minore è il peso del patrimonio netto. Se ho un

basso patrimonio netto tutto il resto è coperto con capitale di debito e quindi se sono così ho poca

indipendenza finanziaria. Se sono già molto indebitato le porte delle banche le trovo chiuse, se

sono poco indebitato invece le trovo aperte. Se fosse 1 avrei la massima indipendenza finanziaria.

K/N è rapporto di indebitamento invece N/K è indice di indipendenza finanziaria (per l'esame).

Questo indice lo posso calcolare anche in quell'altro modo lì espresso. Quindi c'è bassa

indipendenza finanziaria.

Indice di solidità patrimoniale: capitale proprio /capitale sociale → una azienda quando nasce ha

questo indice uguale a uno. Poi nel tempo magari faccio utili e riserve e quindi il netto tende ad

aumentare e il sociale a rimanere costante. Nel nostro caso la solidità patrimoniale non è

mantenuta, è migliorato dall'anno scorso ma questo miglioramento è dovuto solo a quell'aumento

della riserva di rivalutazione. Nonostante questo non riesco nemmeno a ripristinare la solidità

patrimoniale base che vorrebbe questo indice uguale a 1. andrebbe fatta analisi più dettagliata

perché questa impresa ha dentro di sé delle cooperative quindi può gestire questa situazione.

Margini di situazione finanziaria: CCN è negativo perché l'attivo corrente non è in grado di coprire

le passività correnti, di base non è una situazione confortevole anche se poi vedo che ci sono in

ballo sempre fornitori e clienti quindi me la posso giocare.

Margine di struttura: migliora per la rivalutazione. Comunque ho bassa indipendenza finanziaria

perché ho troppo poco capitale netto.

Margine di tesoreria: questi margini sono lo specchio degli indici visti prima quindi ci danno le stesse

informazioni di prima. I margini di situazione finanziaria: il immobilizzato coperto da passività a

medio lungo termine e attivo a breve coperto da passività a breve. In questa impresa questo

equilibrio non c'è.

Indici di situazione finanziaria: liquidità immediate / passività correnti. Nell'esercizio seguente ho

fatto incetta di liquidità quindi è migliorato questo indice. Ho quasi raddoppiato questo indice.

Indice di disponibilità: in questo calcolo anche le rimanenze rispetto al numero 2.

indice di autocopertura del capitale fisso: è la rivalutazione che aumenta il capitale netto. Se il

capitale netto non mi copre allora andiamo a vedere se le passività mi permettono di coprire.

Indice di copertura del capitale fisso: non mi vengono coperte le immobilizzazioni dalle fonti a

medio lungo termine. Quindi in granarolo una parte delle immobilizzazioni è coperta da passività

correnti. Una situazione del genere in un'altra azienda è una situazione rischiosa perché è

condizione di esistenza. Ma in realtà ci sono quelle passività che sono verso fornitori che sono in

realtà i miei soci perché sono cooperative che sono mie e quindi non me le verranno a chiedere

domani perché sono mie. Se invece sono passività a breve verso fornitori terzi sono cazzi anche

perché poi si sparge la voce che non sono messo bene finanziariamente e mi chiedono di pagare

più in fretta e dovrò fare aumento di capitale tipo.

Siamo partiti dalla riclassificazione, abbiamo fatto una percentualizzazione delle singole voci.

Nell'attivo immobilizzato c'era stato il movimento dei marchi. Il patrimonio netto è un po' scarsino e

la maggior parte delle passività è a breve termine. E parte dell'attivo immobilizzato è coperto da

passività correnti. La prima valutazione quindi è negativa ma visto che ci sono delle cooperative

28 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

possedute da granarolo e le passività sono verso fornitori che sono anche i miei azionisti quindi

riesce ad avere un suo equilibrio.

Analizziamo ora la gestione della liquidità interna. Quindi analizziamo la rotazione del capitale

investito. Ricavi (dal CE a valore aggunto perché questo è un valore più puro dei ricavi rispetto

all'altro CE che mette anche altri valori nei ricavi anche se li chiama ricavi netti) 932004436. cosa si

intende per rotazione del capitale investito? Acquisto fattori, trasformo, vendo e incasso. Nell'arco

di un anno devo replicare più volte questa operazione. Per i blue jeans questo è molto facile quindi

riesco a far ruotare più volte il capitale investito. Se faccio aerei ovviamente ruotano in 2-3 anni. Il

valore è 1,42 che non è un gran valore perché è un po' lento perché è difficile che da ogni

vendita abbia un grande margine quindi devo far ruotare veloce (interessante confrontare con

media settore).

Il ciclo monetario (distanza temporale in giorno tra esborso legato ad acquisto di fattori produttivi e

momento in cui ho incasso a fronte a dell'erogazione di beni o servizi). Non fra momento di

acquisto e vendita, fra quando pago e quando incasso! (importante una domanda sicuro è su

questo ciclo monetario). Per analizzare questo devo analizzare le 5 voci: così valuto se il mio ciclo

ha bisogno di essere finanziato o se mi permette di avere liquidità disponibile e quindi

autofinanziarmelo. Produzione just in time è proprio ridurre questi tempi. Pgm materie prime:

16.568.856 (rimanenze a fine eriodo) + 13.765.360; a denominatore ho i 497.997.061 (consumi di

materie) + (materie che erano in magazzino prima che probabilmente ho consumato 16.568.856 -

13.765.360). mediamente le materie prime rimangono in magazzino 11.05 giorni. Pgm debiti verso

fornitori (6564295 (debiti di regolamento a medio lungo termine+ 262830287 a breve termine) a

denominatore (la voce acquisti sono i consumi che avevo detto prima 497.997.061 + (costi per

servizi area industriale 74.042 (terza riga CE) e costi di godimento di beni di terzi che presuppongo

essere i fornitori 19013110 (quarta riga). 166,48 giorni è il risultato quindi io granarolo tenendo

presente l'andamento dei debiti e dei costi riesco ad avere una dilazione di pagamento di 166

giorni che è un beneficio perché per 5 mesi e mezzo ho disponibilità delle forniture senza che io

debba pagarle. Periodo di produzione = magazzino finale + iniziale dei semilavorati (614.418 +

752.185) / 2 a denominatore costi della produzione che è costo del venduto 662.271.585.

magazzino dei prodotti finiti = 15668639 + rimanenze finali / 2 e poi 662.271.585 che è costo del

venduto industriale. Quindi dal momento in cui acquisto al momento in cui li ho finiti ci metto 20

giorni. Andiamo a vedere i crediti (25919605 + 204601558 )/ 932004436 (ricavi di vendita). Dal

momento in cui vendo al momento in cui ho i soldi passano 90 giorni. 4 voci si sommano e 1 la

sottraggo (debiti verso fornitori). Il risultato è -55 giorni che significa che riesco a finanziare tutto

permettendomi di avere liquidità disponibile per 55 giorni. Se il risultato fosse positivo significa che la

dilazione che ottengo non è sufficiente perché vuol dire che dovrei avere della liquidità per

pagare i fornitori. Riesco a gestire bene il mio ciclo di produzione perché ho dei fornitori che sono

miei. Non chiedono le formule dei 5 elementi ma sapere la definizione e cosa significa.

Analisi della situazione economica. Ci interessa il reddito operativo e il risultato d'esercizio. Sapere

bene ROI e ROE anche come si scompongono e poi la leva finanziaria ci sono nel compito.

L'attività caratteristica è importante vederla perché sì. Il reddito operativo lo calcolo rapportando il

reddito operativo al capitale investito nella gestione caratteristica 585.511.950 lo trovo nello SP

riclassificato per aree della gestione. I ricavi che abbiamo dagli affitti di un locale e il valore

dell'immobile che è investito non è più nella gestione caratteristica. Risultato è 5,96% vendere latte

e derivati rende il 6%. il ROI si può scomporre in due sottoindici: redditività delle vendite = risultato

operativo /ricavi di vendita e tasso di rotazione del capitale investito. La ottima redditività sul

singolo prodotto venduto si schianta sulla velocità di rotazione del capitale, se invece produco

jeans non differenziati allora ho un margine minore ma devo far girare velocemente il capitale. Qui

è un bene di consumo quindi c'è la seconda ipotesi. Infatti abbiamo velocità di 1,59 che in realtà

non è un gran risultato perché in un anno faccio girare il capitale una volta e mezza. Per migiorare

la mia redditività caratteristica dovrei cercare di farli girare più velocemente e granarolo dovrebbe

far leva su questo. È difficile in questo settore migliorare la redditività (grandi campagne

pubblicitarie che però poi non danno risultati fa bene alla pelle fa bene alla salute così possono

alzare i prezzi ma poi la gente capisce che sono la stessa cosa e poi ridiventa una battaglia di

29 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

prezzo) quindi dovrebbero invece agire pesantemente sulla velocità di rotazione. È buono questo

6% ? lo confrontiamo con un'attività priva di rischio comunque credo questo non sia richiesto.

Andiamo a vedere la redditività netta del capitale proprio che è soggetto a rischio anche del

fallimento quindi questo è il pieno rischio che poi non valga più niente e perdo tutto. 0,12 % non è

un risultato molto appetibile se fossi una spa non riuscirei a trovare investitori se li andassi a cercare.

Questa redditività è molto bassa la redditività netta e non in grado di coprire il rischio connesso

all'attività aziendale. Scomponiamo il ROE = K/N = 585511950 / 134195167 = 4,36 il patrimonio netto

è ridotto quindi il rapporto di indebitamento è alto ed ho una bassa indipendenza finanziaria.

Questo rapporto di indebitamento ne parlava il sole 3 anni fa si diceva che non erano brave le

imprese che non avevano tanti debiti quindi si trovavano ad avere titoli di valore basso perché

queste persone dicevano che avevano pochi debiti e alla luce di quello che è successo abbiamo

visto come è finita. Incidenza reddito netto su reddito operativo 162631 / 34934331 e questo mi dà

un'idea dell'incisione del peso delle altre gestioni all'interno dell'azienda. Quindi granarolo si dedica

al suo core business e non fa altre cose. Non fa gestioni finanziarie o di altro tipo. Se venisse un

risultato alto mi preoccupo perché la gestione straordinaria c'è una volta e poi mai più.

Valutazione del costo del capitale attinto al credito: costo del capitale posso calcolarlo in due

modi → oneri finanziari e capitale di terzi dando per scontato che tutto il capitale di terzi dia

interessi. È basso e se lo rapporto al ROI allora faccio riferimento alla leva finanziaria cioè posso

attingere al capitale di credito se ho redditività caratteristica superiore al tasso di interesse. Se

anche ROI è maggiore di i allora non è detto che mi posso indebitare all'infinito e poi pi debiti ho e

più i diventa oneroso quindi è una condizione transitoria perché i tenderà ad aumentare. Se

invece riesco ad aumentare la produttività a parità di investimenti migliorare il reddito operativo

allora posso migliorare anche ROI e così posso far fronte ad aumenti di i. ma in realtà molti debiti

ce li ho verso i fornitori quindi rapportiamo gli oneri finanziari con i debiti onerosi solamente.

Facendo così vedo che gli oneri finanziari sono il 9% quindi a fronte di un ROI di 5,96 allora vediamo

che il costo è più rilevante in realtà nessuno dei due è puramente significativo perché il TFR

eccetera danno una sorta di remunerazione ed essendo una azienda cooperativa allora nel costo

della fornitura io ho un tasso di interesse implicito. Quindi prendiamo un valore medio di questi due.

Quindi ROI e i sono allineati quindi granarolo non può lanciarsi in grandi programmi di investimento.

La scomposizione del ROE che dà dopo non serve granché perché non dà informazioni

aggiuntive.

Parliamo dell'analisi dei flussi finanziari

92

abbiamo approfondito l'analisi del bilancio tramite gli indicatori ma essi lavorano su valori statici, e

ci danno informazioni con poca valenza prospettica. L'analisi dei flussi di cassa invece è dinamica

perché ci evidenzia le cause che hanno determinato i flussi in entrata e in uscita. Il rendiconto

finanziario ha la stessa funzione del conto economico solo che in ambito finanziario. Il conto

economico ci fa vedere le cause che hanno determinato il reddito di esercizio, il rendiconto ci fa

vedere le cause che hanno determinato la variazione nella cassa tra un esercizio e l'altro. Il

rendiconto è un documento molto importante perché tocca la risorsa monetaria che ha assunto

una valenza importantissima. La sua elaborazione richiede qualche meccanismo particolare, si

devono vedere tutte le poste dello stato patrimoniale alla luce delle informazioni del conto

economico. Questo documento nasce prendendo in considerazione cassa, crediti e debiti;

l'importanza però che negli ultimi tempi hanno assunto le risorse monetarie fa sì che oggi sia più

importante il rendiconto dei flussi monetari più che quello dei flussi finanziari. Vuole spiegare le

cause della variazione della liquidità dell'impresa, prendere la cassa e vedere come è variata

durante l'esercizio. Esempio: variazione positiva di 400, ma perché? Quali sono state le cause? E

quali gli impieghi e le fonti di risorse monetarie durante l'esercizio? È importante vedere la liquidità

che si è generata durante la gestione. Il reddito spendibile è la grandezza finanziaria collegata al

reddito prodotto nell'esercizio. Lo otteniamo sommando utile a costi non finanziari – ricavi non

30 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

finanziari quindi è il cash flow RF – CF (invece che monetari dice finanziari). A noi interessa vedere il

flusso di cassa che è stato generato dalla gestione caratteristica cioè il reddito spendibile

rettificandolo per le variazioni dei crediti, dei debiti e delle rimanenze di magazzino. Aumenta il

flusso di cassa se diminuiscono i crediti, aumentano i debiti o diminuiscono le scorte, e viceversa. Se

io ho un flusso di cassa non soddisfacente cosa vedo in prima battuta? Il ciclo monetario perché io

posso aumentare o diminuire il flusso di cassa generato dalla gestione corrente andando ad agire

sul ciclo monetario, ad esempio riducendo i tempi dati ai clienti per pagare o diminuendo le scorte

o aumentando la dilazione. È importante che una impresa abbia un flusso di cassa dato dalla

gestione rilevante. Oggi si misurano tramite la attualizzazione dei flussi monetari, che sono in grado

di generare, quindi la capacità di generare flussi monetari è molto molto importante. Quali sono le

componenti fondamentali del reddito spendibile, cioè da cosa è generato? Dai ricavi,

accantonamenti eccetera. La cosa migliore sarebbe se derivasse dal fatto che ho venduto bene

con costi efficienti. Qual'è la fonte di liquidità prevalente? È molto importante il fatto che vendo e

incasso. Qual'è l'impiego di liquidità prevalente? Dovrebbe essere pagare i fornitori. Deve esserci

coerenza tra impieghi e fonti durante l'esercizio, impieghi a breve dovrebbero trovare

contropartita in fonti a breve, e viceversa impieghi a lungo.

Fasi per la preparazione del rendiconto:

calcolare le variazioni patrimoniali grezze: prendo delle voci a caso tipo terreni o brevetti

eccetera e trovo un valore iniziale e uno finale e ne evidenzio la variazione così come

risulta dal bilancio (impianti 1500 valore iniziale, 3000 valore finale) se non è successo niente

significa che i miei impianti sono aumentati di valore quindi c'è stato un impiego di risorse

per 1500, un investimento. In realtà però potrebbe esserci stata una rivalutazione di impianti

per 500 oppure varie operazioni per le quali quel +1500 magari non è un investimento.

Esempio se c'è stata una rivalutazione per 500 l'investimento è stato solo di 1000 perché la

rivalutazione non ha effetti monetari. Supponiamo che oltre alla rivalutazione ci sia stato un

aumento di capitale sociale tramite conferimento di un impianto di valore 1000, a questo

punto i nuovi investimenti fatti durante l'anno sono 0 (non ha effetti monetari). Non c'è stato

né un impiego né una vendita, ai fini monetari quella variazione di 1500 non mi ha creato

nessun flusso. Se il conferimento fosse stato di 1500 oltre alla rivalutazione di 500 vorrebbe

dire che c'è stata una vendita per 500 e quindi realizzo un flusso monetario in entrata.

Questo si può fare per ogni voce dello stato patrimoniale.

definisco la risorsa finanziaria (per noi è la cassa)

analisi delle variazioni: è quello che abbiamo fatto noi con le diverse ipotesi della variazione

di 1500.

rettifica di quella parte di variazione grezza che non ha rilevanza ai fini monetari. Ad

esempio la rivalutazione o il conferimento di capitale sociale tramite impianto.

A questo punto posso fare il rendiconto finanziario. Tutto questo lavoro viene fatto in un

documento preparatorio al rendiconto finanziario chiamato foglio di lavoro.

DEFINIZIONE DI RISORSA FINANZIARIA: per noi è la cassa quindi la liquidità. Però il rendiconto può

essere studiato anche per vedere le variazioni finanziarie. Noi vediamo la liquidità perché al giorno

d'oggi è molto importante.

Esempio: fondo liquidità → liquidità iniziale 1950, finale 2490; variazione positiva di 540. devo

dimostrare trmaite il rendiconto finanziario che questa variazione è il risultato di operaizioni a cui io

devo dare visibilità. Il bilancio deve dare informazioni sulla situazione economica, finanziaria e

patrimoniale. Il rendiconto finanziario ci aiuta a studiare la situazione finanziaria e ad acquisire

elementi sulla situazione economica (perché ci dice quanti flussi riusciamo ad acquisire con la

gestione caratteristica) e su quella patrimoniale (perché ci dice se abbiamo rispettato la

correlazione di durata tra le fonti e gli impieghi). Se nell'esempio fosse stato una variazione

negativa di 540 vuol dire che è stata assorbita liquidità probabilmente andrei a vedere il ciclo

monetario per vederne le cause. Ad esempio: uno scollegamento tra durata crediti e durata

31 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

debiti, pago prima di ricevere i soldi dai clienti, oppure potrebbe essere che ho fatto tanti

investimenti per lanciare un nuovo prodotto.

LA GENESI DEI FLUSSI FINANZIARI: possono scaturire dalla gestione reddituale o gestione corrente,

origine che deve essere vista in modo positivo, è un bene che generi flussi; per sapere questi flussi

devo fare il passaggio da reddito spendibile a flusso di cassa della gestione caratteristica. Forse

queste sono le fonti: Investimenti o disinvestimenti in attività non attinenti direttamente alla gestione

reddituale. Tutti gli investimenti e i finanziamenti sono correlati alla gestione reddituale però alcuni

lo sono direttamente (tutti i fattori produttivi a fecondità semplice, i servizi eccetera) altri

indirettamente (fattori che vengono usati nel tempo ad esempio tutte le immobilizzazioni che

troviamo in bilancio). Possono anche riguardare le fonti: perché ci possono essere state operazioni

di rimborso o acquisizione di capitali, vendite di impianti anch'esse sono fonti di risorsa monetaria,

pagamento di dividendi oppure nuovi conferimenti di capitale sotto forma monetaria,

incorporando riserve o in natura (tre modi per fare nuovi conferimenti). Nel caso ci fosse un

aumento di capitale incorporando le riserve, che stanno nel CN, non c'è un aumento di risorsa

monetaria perché la riserva non corrisponde ad una risorsa monetaria ma è una posta che trova

copertura in tutti gli investimenti e il suo trasferimento nel capitale sociale non genera risorsa

monetaria.

COMPOSIZIONE DELLA VARIAZIONE GLOBALE DEI FLUSSI DI LIQUIDITA: CAUSE CHE LA DETERMINANO

→ slide che è uno schema riassuntivo.

In pratica la variazione di liquidità di 540 dell'esercizio prima è la sintesi di tutto questo schema. Una

gestione sbagliata della liquidità mi può far variare la situazione finanziaria dell'impresa. Tramite il

rendiconto vedo se è possibile raggiungere risultati migliori o se è già soddisfacente così. Ora ci fa

vedere il rendiconto dell'esercitazione: è uno schema prestabilito da sapere a memoria tipo CE. In

quell'esempio i flussi di entrata e di uscita erano uguali. Infatti il dato iniziale mi dava disponibilità

netta iniziale 800 e disponibilità netta finale 800. il bilancio mi diceva che non c'era stato niente in

realtà ci sono stati tanti flussi che però in questo esempio si compensano perfettamente. Slide del

foglio di lavoro: le variazioni grezze sono uguali a variazioni lorde. Alla prima lettura vediamo che i

diritti di brevetto sono aumentati di valore vedendo la nota integrativa però so che i diritti di

brevetto si devono ammortizzare entro cinque anni e l'ammortamento dei brevetti viene

ammortizzato senza uso del fondo e questo anche lo dovevo sapere già io. Vediamo che la nota

integrativa dice che è stata calcolata la penultima delle cinque quote di ammortamento dei

brevetti quindi l'ammortamento è pari a 4000 perché vuol dire che nell'esercizio prossimo

dobbiamo avere ancora un ammortamento allora il ragionamento è che io avevo all'inizio 8000

meno 4000 di ammortamento ho 4000 però il valore finale è 9000 quindi ho investito in brevetti per

5000, è un impiego di liquidità quindi io lo considero tra i miei impieghi il 5000. attenzione però,

nell'esempio mi trovo una fonte di 4000

Dobbiamo preparare il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità dati . I ratei e i risconti hanno

natura di breve termine (è normale perché devono essere a cavallo di due esercizi. Le banche

sono scoperti di conto corrente quindi sono liquidità a tutti gli effetti. All'esame non specificano

questa cosa quindi noi dobbiamo specificare come li consideriamo e se li consideriamo così allora

lo consideriamo come liquidità. C'è una minusvalenza ed è meglio scriverla subito nel testo. C'è

anche un'altra minusvalenza. L'automezzo mi causa una plusvalenza di 10. rivalutazione monetaria

di 200 quindi fatte solo con leggi dell'autorità monetaria e fiscale. Vendute partecipazioni senza né

minusvalenza né plusvalenza. Ora devo costruirmi il foglio di lavoro per vedere se

quell'accadimento ha dato origine ad una fonte di liquidità, ho generato liquidità, oppure ad un

impiego di liquidità, ho dovuto impiegare liquidità.

Vediamo le singole voci: I brevetti o concessioni non hanno un fondo quindi i 20 sono

ammortamento che è fonte di liquidità. Se acquisto un brevetto manterranno il loro valore

economico nel tempo con le tabelle istituite dal legislatore, perché è una fonte? Perché il

processo di ammortamento mi permette di ricostituire la liquidità che ho versato all'inizio, i 2500

32 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

euro mi servono per ricostituire a livello di liquidità un ammontare che mi consentirà di ricomprarmi

quella cosa. Cioè quando compro la cosa la pago subito ma poi devo ricostituire la liquidità.

Terreni e fabbricati: aumento di 500. Ho acquisito nuovi terreni forse? Ma poi andiamo a leggere il

testo allora vediamo che ci sono state due operazioni riguardo a questa voce. Rivalutazione

monetaria: a livello di bilancio mi troverà nello stato patrimoniale una maggiorazione di 200 una

rivalutazione di terreni che per bilanciare questa voce dovrò mettere una riserva, ma a livello di

liquidità non ha effetti! Quindi da una variazione lorda di 500 devo tenere conto di una rettifica in

riduzione di 200, quindi devo scrivere un -200 legati alla rivalutazione monetaria del terreno.

Dismissione di fabbricati: 1000 di questi 2700 vengono venduti. Nelle rettifiche scrive +1000 perché

so che quei mille che ho dismesso li ho già reintegrati perché dal bilancio vedo che ci sono stati.

Dopo metto -350 perché essendo nell'attivo lo scrivo col meno. Alla fine mi trovo una rettifica di

1200. l'importante comunque è il concetto che devo capire se ho impiegato o ho avuto una fonte

e di quanto e perché. I fabbricati mi hanno dato apporto di liquidità? Sì 350 che ho avuto quando

ho venduto il fabbricato. Possiamo anche non farle queste rettifiche se abbiamo capito come

funziona.

Impianti e macchinari: variazione aumentativa di 2880. ho investito 2880 in nuovi impianti e

macchinari? In realtà vedo il testo: iniziale 3270 - 800 (impianto che ho venduto). Ho tolto qualcosa

che valeva di bilancio 800 e devo arrivare a 6150 quindi quegli 800 li ho rimpiazzati. Quindi nelle

rettifiche metto +800 perché so che poi li ho rimpiazzati, poi metto -380 che è quello che ho

ricavato dalla vendita. Parto da 3270 tolgo 800 rimane 2470 so che alla fine devo arrivare al valore

finale e la differenza tra questo e 2470 è impiego in impianti e macchinari. Fonti? Sì quei 380.

Attrezzature: da 1200 a 1770. non ho informazioni quindi dico che ho investito 570

altri beni: variazione di 350 ma devo tenere conto della vendita dell'automezzo. Ha dato origine sia

a fonti che ad impieghi.

Partecipazioni in impresa collegate: no rettifiche, no ammortamento. Poi c'è una fonte di 800

perché ho venduto delle partecipazioni poi vedo il valore finale e vedo che è alto allora significa

che ho investito in queste. Impiego di 900.

crediti verso imprese collegate: da 10 a 100. invece di pagarmi mi danno una cambiale ma a me

non interessa che aumenti la pila delle cambiali perché sto analizzando la liquidità, i soldi in cassa.

Quindi io ho impiegato liquidità facendo questa cosa.

Crediti verso imprese controllanti: diminuiscono di un certo importo ed è una fonte di liquidità.

Magazzino materie prime: aumenta di 120 quindi sono un impiego di liquidità.

Magazzino semilavorati: diminuisce quindi ho meno pezzi in magazzino ma ho risparmiato dei soldi

quindi è fonte di liquidità.

Magazzino prodotti: diminuisce quindi fonte di liquidità.

Crediti verso clienti: aumentano quindi ho più cambiali ma meno soldi in tasca quindi è un

impiego.

Ratei e risconti attivi: scendono di 1 quindi o sono riuscito a rimandare il pagamento di una fattura

o ho intascato liquidità quindi ho fonte di liquidità.

Fondo tfr: ha un accantonamento obbligatorio che quindi sono liquidità che io accantono ma

che non pago subito è una passività che io accumulo ma che non pago subito è come un debito

che accumulo, poi magari devo pagare i dipendenti che se ne vanno quindi ho un impiego. Vedo

33 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

che ho un accantonamento dal ce di 145 poi c'è una differenza e sono i soldi che ho pagato ai

dipendenti che se ne vanno quindi non devo fidarmi del valore sintetico perché posso avere una

doppia variazione come ho descritto ora. Tutti gli altri fondi che ci possono essere li consideriamo

che funzionano come se fossero fondi tfr anche se mi ci scrivono genericamente fondo a medio

lungo termine o fondo garanzia, fondo collaudi.

Debiti verso fornitori: scendono quindi li ho dovuti pagare, non hanno accettato le mie cambiali

quindi sono stato un po' meno convincente e quindi devo dargli i soldi.

Debiti tributari: debito che aumenta quindi rimando nel tempo il momento in cui dovrò pagarlo.

Ratei e risconti passivi: ci sono le due ipotesi di prima però speculari.

Ammortamenti:

debiti verso banche: aumento quindi ho attinto liquidità dal sistema bancario.

Debiti verso altri finanziatori: non si muovono quindi non ho movimenti di fondi e impieghi.

Capitale sociale: perché aumenta? Per due motivi → emetto azioni e chiedo ai soci di

sottoscriverle così acquisisco liquidità. Se però sono una buona impresa e la gente si scanna per

comprarmi le azioni allora il prezzo è superiore al valore nominale e questa differenza costituisce

una riserva di sovrapprezzo azioni. Anche questa riserva è una liquidità che aumenta. Se c'è invece

apporto in natura cioè uno dei soci ha un capannone allora ho aumento di capitale sociale ma a

fronte di questo aumento di capitale sociale non ho avuto impatto sulla liquidità. Quindi a livello di

liquidità questo apporto in natura va rettificato. Se mi viene conferito un bene per un certo valore

allora mi trovo anche un aumento della voce fabbricati quindi devo trattare questi 1000 come se

fosse una rivalutazione monetaria del terreno cioè non ho avuto un'uscita per quei 1000 quindi

devo fare una doppia rettifica sia sul capitale sociale che sulla voce impianti o terreni. L'aumento

della riserva di rivalutazione non mi dà un aumento della liquidità.

Il gruppo delle voci riserve: ogni bilancio si chiude al 31-12 in realtà non si chiude proprio il 31.12

perché ci sono dei tempi per redigerlo quindi magari l'assemblea di bilancio la faccio a marzo

dell'anno dopo. L'anno dopo quindi evidenzio l'utile e decido cosa farne se darlo ai soci o metterlo

nelle riserve. Voglio considerare un utile depurato dalla gestione straordinaria quindi tolgo le

minusvalenze e le plusvalenze cioè lo rettifico quindi vado a trovare l'utile rettificato che è 960.

questo utile è una fonte di risorse a disposizione dell'azienda. Se ci fosse una perdita sarebbe un

buco da coprire che quindi mi drenerà della liquidità. Se è un utile dopo averlo rettificato delle

risorse straordinarie lo considero come una fonte di liquidità a disposizione dell'impresa. Questo utile

lo distribuisco in parte ai soci come dividendi e in parte lo tengo in azienda e lo metto in varie

riserve (tra le altre riserve ci sono sia riserve di utile che riserve di capitale). Quello che io trattengo

dell'utile quello che accantono nelle altre riserve viene rettificato quindi riserva legale la rettifico di

70 perché sennò è come se li contassi due volte perché li ho già contati nell'utile i soldi che poi ho

messo nelle riserve quindi li conterei due volte come riserve.

450 era l'utile, 220 è quello che ho deciso di trattenere in azienda e quindi 230 è quello che ho dato

come dividendi. L'utile rettificato dalle componenti straordinarie lo considero come fonte di utile

quindi le variazioni delle riserve non le metto anche queste come fonti quindi le conterei due volte.

Le riserve di utili vanno rettificate invece le riserve di capitali sono una fonte o impiego di liquidità

questo ci sarà nell'esame come nomi delle riserve ci sarà solo riserve di capitali o riserve di utili. Le

riserve di capitale se diminuisce la riserva sovrapprezzo vuol dire che do soldi tipo ai soci.

Abbiamo 9142 di fonti e 9113 di impieghi quindi ho generato liquidità. Ma nell'economia deve

esserci sempre un pareggio. All'esame se avete debiti verso banche a breve termine decidiamo

noi quindi se sono normali debiti verso banche dobbiamo usarli come normali debiti verso banche,

34 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

se invece lo consideriamo come scoperto di conto corrente allora è liquidità. Devo agire per

pareggiare sulle tre voci rimanenti: denaro e valori in cassa, posta, banca scoperta. Infatti una

volta che sommo queste cifre ho la differenza tra fonti e impieghi. La generazione di liquidità del

periodo deve essere pari a 29 quindi alla fine del rendiconto deve esserci questo 29 che è la

liquidità generata nel periodo.

Domanda su utile: prendo quello dell'esercizio precedente perché durante x1 evidenzio l0utile di x1

ma durante esercizio x1 decido la destinazione dell'utile x0.

RENDICONTO FINANZIARIO: il foglio di lavoro me lo danno e devo solo compilarlo. Il rendiconto

finanziario devo saperle le macro voci.

Rettifiche sono componenti di costo che non hanno dato un uscita monetaria, tipo anche il tfr che

devo evidenziare come due voci non sinteticamente. Utile dell'esercizio rettificato delle

componenti positive o negative di reddito di costo o ricavo che non hanno avuto manifestazione

monetaria si chiama REDDITO SPENDIBILE o UTILE FINANZIARIO. Reddito è grandezza economica,

reddito spendibile è grandezza finanziaria. Il reddito spendibile è una componente della liquidità

come si vede dal fatto che è una parte del rendiconto finanziario penso. 1985 è liquidità generata

dalla gestione caratteristica.

B: liquidità della attività di investimento. Immobilizzazioni e partecipazioni specificamente.

C: tfr legato all'attività finanziaria? Forse è meglio caratteristica ma l'approccio è questo.

D: aumento di capitale, sovrapprezzo azioni, dividendi.

Ultimi appunti: all'esame viene chiesto un commento al rendiconto → si è generata o no? Breve

commento alle singole parti del rendiconto finanziario. A fronte di un reddito spendibile di 3400 alla

fine abbiamo una liquidità della gestione caratteristica (consideriamo anche magazzino, debiti e

crediti) a fronte di una buona gestione delle componenti del reddito spendibile ha drenato

liquidità con magazzino, debiti e crediti quindi dovrebbe stare un po' più attenta a gestire queste

tre operazioni. Per gli investimenti non è detto che li facciamo tutti gli anni invece la gestione

caratteristica è quello che si fa per sempre mentre. Quindi il commento deve giocarsi su queste tre

cose:

Confronto tra reddito spendibile e liquidità della gestione caratteristica

Confronto tra liquidità della gestione caratteristica e altre dimensioni tanto più è pesante tanto più

vuol dire che è brava.

Breve commento alle voci non caratteristiche.

Esame 10 dicembre ore 16.30

Esercitazione numero 4.

andiamo ad analizzare l'impatto delle singole voci sulla liquidità perché avere un buon equilibrio

finanziario è importante tanto quanto avere un buon equilibrio economico. La partecipazione è

stata svalutata ma che adesso deve avere un ripristino di valore.

35 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Diritti di brevetto: diminuiscono ma abbiamo comprato un brevetto di 300 quindi avremo 300 di

impieghi. I brevetti sono ammortizzati in conto quindi ho il valore totale direttamente. Allora

deduco che la quota di ammortamento dei brevetti è di 800. l'ammortamento è una fonte perché

quando acquisisco un bene che rimane in impresa per tanto tempo allora è un modo per rispesare

la liquidità che ho ceduto tutto in un colpo.

Concessioni licenze e marchi: non ho notizie quindi la differenza è l'ammortamento quindi una

fonte.

Terreni e fabbricati: aumento di 9000 quindi potrei dire che ho investito 9000. ma poi leggo le note

e vedo che ho venduto un impianto dal valore storico di 1000 per 1200. a metà anno quindi mi

sarei trovato con la voce dei terreni a 14300 perché ho ceduto l'impianto del costo storico di 1500

quindi ho investito 10500 che è un flusso di impieghi di liquidità legati ai terreni e fabbricati.

Evidenzio e scrivo subito la plusvalenza di 200 così da tenerla a mente. Come liquidità mi sono

entrate 1200 per la vendita. Perché scriviamo subito le plus e minusvalenze? Perché nel CE io mi

trovo già nelle componenti straordinarie quindi l'utile di base comprende già plus e minus valenze.

Qui dobbiamo considerarle a parte per poi rettificare l'utile.

Impianti e macchinari: aumento di 14900. che notizie ho? Dismesso impianto che valeva 15000

ammortizzato per 8250 quindi valeva 6750 e lo vendo a 6500 quindi minusvalenza di 250. ho avuto

fonti per 6500. dal valore di inizio periodo tolgo il costo storico e poi faccio il delta con quello di fine

periodo. Quindi il flusso di impieghi è di 29900. stiamo lavorando con valori al lordo del fondo

ammortamento mentre nello stato patrimoniale si hanno valori al netto del fondo ammortamento

quindi se mi danno all'esame invece del foglio di lavoro uno sp allora devo portarmi al lordo.

Attrezzature: stesso discorso con dismissione e plusvalenza.

Altri beni: venduto un automezzo che rientra negli altri beni.

Sulle immobilizzazioni materiali bisogna stare attenti a questa cosa della cessione. Immaginiamo

cosa accade a metà periodo quando vengo l'impianto e poi confronto col fine periodo. Ulteriori

complicazioni possono essere se c'è una rivalutazione monetaria (solo nella voce terreni e

fabbricati) come l'altra volta, oppure altre fattore di complicazione è se c'è aumento di capitale

sociale in natura (conferire un terreno a titolo di capitale sociale quindi lo iscrivo nel capitale

sociale per un certo importo quindi avrò aumento di capitale e aumento di terreni e fabbricati a

fronte dei quali non ho movimenti di liquidità quindi devo rettificare sia il terreno che il capitale

sociale).

Partecipazioni in imprese controllate: scendono di 400, ma ne ho comprate 100.

partecipazioni in imprese collegate: scendono di 300 quindi direi ne ho vendute per 300 ma il testo

dice che c'è stato un ripristino di valore per 100. questa è una operazione cartacea cioè vale di

più quindi se la vado a vendere incasso di più ma per ora non la sto vendendo quindi non ho

speso 100 per acquisirla ma ho fatto una operazione cartacea. Solo che la rivalutazione è

calcolata nel conto economico quindi ha un impatto sull'utile di esercizio quindi andiamo a

considerare il ripristino come se fosse un impiego perché è come se mi avesse migliorato l'utile di

100, se avessi avuto una svalutazione di 100 l'avrei considerata come una fonte. Poi quando andrò

a preparare il rendiconto finanziario mi serve sapere questa cosa per rettificare l'utile per arrivare al

reddito spendibile.

Materie prime: il magazzino che aumenta è un impiego perché per avere maggiori materie prime

ho impiegato della liquidità.

36 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Cosa deve succedere per arrivare da un reddito spendibile x ad una liquidità della gestione

caratteristica migliore? Aumento debiti verso fornitori, diminuisco crediti, diminuisco magazzino.

(domanda che capita spesso)

ratei e risconti attivi: per diminuire deve essere successo che anticipo un pagamento o dilaziono un

incasso.

Fondo tfr: b9c accantonamento al fondo tfr cioè un accantonamento a fronte del quale oggi non

pago nulla. Quindi non devo mai lavorare sul valore sintetico me devo lavorare sui due fondi

analitici (all'esame posso capitare altri fondi simili a questi).

Debiti verso fornitori: diminuiscono quindi ho pagato. I debiti che aumentano mi danno un respiro

di liquidità quindi stiamo analizzando la situazione finanziaria.

Ratei e risconti passivi: aumento di 3 o sono riuscito ad incassare qualcosa che sarebbe stato

dell'esercizio successivo oppure...

ammortamenti: sono una fonte e devo vedere le immobilizzazioni vendute e ci ragiono sopra. Cioè

se vendo perdo una parte dell'ammortamento quindi devo rettificare e poi confrontare col valore

finale.

Debiti verso banche: possono essere a breve termine o a medio lungo termine. Se sono brevi e

viene detto che sono scoperti di conto corrente allora li considero liquidità a tutti gli effetti se non

viene detto niente posso considerarli come scoperti quindi come liquidità oppure come normali

debiti.

Capitale sociale: emissione di nuove azioni che i miei soci hanno sottoscritto facendo fluire liquidità

(non c'è conferimento in natura quindi non devo tenere conto di questa possibile complicazione).

Riserva da sovrapprezzo azioni: i miei soci sono così contenti di sottoscrivere le nuove azioni che ho

spuntato un prezzo superiore quindi è una riserva di capitali che danno sempre movimentazioni di

liquidità se invece ho riserve di utili allora vanno rettificate (aumento capitale sociale per 19000

con conferimento in natura del terreno quindi tutto l'aumento del capitale sociale è da imputarsi al

conferimento del terreno e avrei dovuto rettificare sia la voce del capitale sociale che la voce

terreni; altro caso nell'aumento di capitale sociale vi è un conferimento in natura per 9000 quindi

l'aumento è ibrido perché è sia in natura che liquido)

riserva legale statutarie e altre riserve: sono tutte di utili → il bilancio si chiude al 31-12 ma in realtà si

chiude ad aprile e nell'assemblea dei soci si prepara il bilancio cioè ci riportiamo al 31.12.2009 e

evidenzio un utile quindi afflusso di risorse quindi risorse a disposizione dell'impresa, poi l'utile lo

rettifico con le minusvalenza e le plusvalenze perché sono componenti straordinarie di reddito

quindi non è detto che si ripeteranno nel futuro. Ad aprile c'è l'assemblea dei soci che approvano il

bilancio e decidono cosa fare del proprio utile che possono decidere di darlo ai soci come

dividendi e una parte che trattengo in impresa e la accantono in riserve chiamate riserve di utili.

Ciò che accantono è una fonte di risorse? Sì sarebbe vero ma io ho già considerato l'utile come

una fonte a favore dell'impresa quindi non posso stimarlo due volte. L'utile dell'esercizio

precedente era di 8300 e nell'esercizio x1. La riserva legale e la riserva statutaria e le altre riserve mi

danno un certo movimento cioè in x1 ho trattenuto in azienda 415+248+250=913 quindi in x1 che

destino l'utile che ho in x0 determino che 913 sono rimaste in azienda, 8300-913= tot che è quello

che io vado a distribuire ai miei soci. Quando preparo il bilancio mi si evidenzia l'utile di x0,

l'assemblea è in x1 e quell'utile era stato considerato già come una fonte di risorse; di solito faccio

un mix tra distribuzione e riserve e guardando le riserve di utile capisco cosa è successo.

Utile dell'esercizio x1: ho avuto plusvalenze per un tot e minusvalenze per un tot e poi quel 260 che

vedo è la differenza tra minus e plus. Al momento lo considero tutto come una fonte di liquidità.

37 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Accantonamento dividendi: è un anticipo di dividendi cioè so già che avrò un utile e per

particolari condizioni faccio un anticipo ai soci.

Totale: la gestione aziendale ha drenato liquidità. Ci sono stati più impieghi di liquidità che fonti di

liquidità.

Ho debiti verso banche perché li ho considerati come scoperti di conto corrente.

Denaro e valori in cassa: aumentano e ho un impiego perché è come se investissi in liquidità.

Come se avessi investito liquidità in liquidità.

Partivo già da una disponibilità monetaria netta negativa perché 1200+50-3200 =-1950 disponibilità

monetarie nette iniziali. A fine periodo vedo che sono peggiorate ancora quindi vedevamo già

subito che c'era un peggioramento. Ho già la misura di quanto è peggiorata la disponibilità

monetaria netta. Poi mi interessa vedere tutte le voci che mi hanno portato a questo per poi

potere eventualmente apportare dei correttivi

Il rendiconto finanziario bisogna saperlo a memoria:

1. caratteristica: le plusvalenze si sottraggono all'utile. Andiamo poi a rettificare l'utile per

quelle componenti che non hanno uscita monetaria perché l'uscita c'era stata quando ho

acquistato l'immobilizzazione ma in questo esercizio non ho sostenuto uscite di danaro.

Accantonamento uguale nel senso che acculo ma non ho uscita di liquidità. Ritroviamo il

ripristino di valore di partecipazione, l'ho trattato come impiego perché a CE è come una

plusvalenza che va a modificare l'utile quindi devo poi metterlo qui col segno meno. 24785

= reddito spendibile = traduzione finanziaria dell'utile d'esercizio che è di per sé una

grandezza economica (utile, cioè grandezza economica, rettificato dalle componenti che

non hanno avuto manifestazione monetaria o finanziaria). Il reddito spendibile è una delle

componenti della gestione caratteristica. Poi dobbiamo tenere conto delle variazioni. A

fronte di un certo reddito spendibile come si può avere un miglioramento o peggioramento

della liquidità? Si lavora su quei tre valori cioè magazzini, crediti e debiti. A questo punto

faccio tutte le altre rettifiche e trovo che la gestione caratteristica genera liquidità per

24.774. dal reddito spendibile per arrivare alla liquidità della gestione caratteristica ho

avuto un peggioramento soprattutto dovuto al peggioramento dei debiti verso fornitori.

(all'esame mettiamo una considerazione del genere). Questo è un commento al

rendiconto finanziario. In questo caso potrei in futuro concentrarmi sui rapporti coi fornitori

per non farmi obbligare a pagare subito e questa è una cosa caratteristica non

straordinaria quindi è una mission dell'impresa.

2. Flussi finanziari dell'attività di investimento: col meno perché ho acquisito immobilizzazioni

materiali. Quelli col più sono per dismissioni o vendita di partecipazioni. Quindi la voce b nel

periodo mi ha assorbito liquidità. Un impresa industriale porta sempre un segno meno per

questa voce perché devo fare investimenti per comprare nuovi macchinari e vendo quelli

deteriorati che quindi hanno un basso valore. Commento anche che ha concentrato in

quest'anno una forte attività di investimento per quel 51800

3. flussi finanziari dell'attività finanziaria: leggero sbilanciamento degli impieghi rispetto alle

fonti visto che è piccolo è in equilibrio. Commento: aumento di debiti verso banche che mi

ha coperto l'uscita di molti dipendenti dall'azienda.

4. Flussi finanziari dell'attività patrimoniale: niente di ché.

Il risultato è di -540 nel corso del periodo tenendo conto di tutti gli accadimenti aziendali la mia

gestione ha assorbito liquidità per 540. Commento complessivo: ho perso liquidità quindi non bene

perché dovrò in futuro fare fronte ai miei impegni, però ha fatto un forte rinnovamento

dell'apparato produttivo e a fronte di questo è riuscita ad ottenere quasi il 50% di questo esborso

con attività caratteristica cioè sono stato comunque bravo e i soci hanno apprezzato i miei

38 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

investimenti perché mi hanno dato tanti soldi e pochi soldi li ho chiesti alle banche. Quindi è

negativa ma ora ho un apparato produttivo tale che potrà generare molti flussi finanziari in futuro

visto l'apparato produttivo all'avanguardia di cui mi sono dotato.

ESERCITAZIONE 5 (testo d'esame di qualche anno fa)

1. ho 8000 in situazione iniziale e mi mancano due quote costanti (lo sappiamo noi che sono

costanti) per ammortizzare completamente i brevetti quindi sarà 4000 l'ammortamento

(fonte) e per deduzione un impiego di 5000 perché il finale è 9000.

terreni e fabbricati: va rettificata la riserva di rivalutazione e la voce terreni e fabbricati quindi devo

rettificare i 5000 di aumento quindi non ci sono movimentazioni di fonti e impieghi. E già che ci

sono vado subito nella riserva di rivalutazione e la rettifico così ho già fatto tutto.

Impianti e macchinari: ci sono due note nel testo riguardo a questa voce → dismissione di impianto

e aumento capitale sociale che è stato fatto con conferimento di un impianto interamente. Da

45000 a 35000 quindi ho investito 14000? no perché 1000 di questi 14000 sono stati per

conferimento di un socio e quindi non ho fatto uscita monetaria. E già che ci sono vado già a

rettificare il capitale sociale.

Partecipazioni in imprese collegate: due movimenti → venduta partecipazione e svalutazione. La

svalutazione mi abbatte il conto economico. Tutti i 2000 li considero come una fonte anche se una

è una vendita e l'altra è una svalutazione e ci mettiamo un asterisco perché così dopo nel

rendiconto finanziario dovrò scindere questi 2000. anche ieri che c'era il ripristino di valore ho fatto

così. Ripristino = impiego; svalutazione = fonte.

Cassa e banca: me le mettono a metà. Se aumenta la cassa è come se avessi investito denaro in

denaro, lo considero come un impiego ma questo non me lo trovo nel rendiconto finanziario. So

che dovrò poi trattarlo in un certo modo.

Accantonamento a fondo TFR: 1000 del testo è una fonte. Due movimenti: accantonamento e

uscita per uscita di dipendenti. Se ci sono altri fondi bisogna trattarli sempre come il tfr.

Debiti verso banche a breve termine: dice che è considerato come scoperto di conto corrente e

un debito che aumenta è una fonte di liquidità. Abbiamo già incontrato cassa e banca e debiti

verso banca a breve termine e queste cose si compensano quindi mi dovrà aspettare di avere

liquidità zero al termine del rendiconto finanziario. Se poi non mi trovo 0 allora ho sbagliato

qualcosa.

Capitale sociale: da 2000 a 3000 ma per conferimento di un impianto quindi è 0 alla fine.

Riserve di utili: passano da 1000 a 1100 si alimentano di utile non distribuito ma lo avevamo già

considerato quindi li dobbiamo rettificare attraverso la determinazione della destinazione

dell'esercizio precedente. 600 di quei 700 dell'esercizio precedente li destino quindi sono un'uscita.

Utile esercizio in corso: visto quello che fa con questa voce riesco a capire perché fa quella prima.

Visto che le riserve di utili sono aumentate di 100 allora vuol dire che 100 dell'utile dell'esercizio

precedente l'ho destinato ai soci e i rimanenti 600 sono stati distribuiti ai soci.

Rendiconto finanziario:

1. risultato economico d'esercizio è 500 e da lì devo arrivare alla gestione caratteristica che è poi

quel reddito spendibile per questo passo attraverso alle plus e minus valenze e agli ammortamenti

39 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

e accantonamenti e svalutazione partecipazioni. Partecipazioni: la svalutazione è una

minusvalenza a tutti gli effetti, è una operazione cartacea che non dà origine a movimenti di

liquidità. 15200 = reddito spendibile. È meglio scriverlo da parte sennò ci confondiamo. Utile

dell'esercizio grandezza economica, reddito spendibile grandezza finanziaria o monetaria. Rettifico

l'utile di tutte quelle voci che non hanno avuto manifestazione finanziaria. Peggioramento nel

passaggio da reddito spendibile a liquidità della gestione caratteristica perché crediti, debiti e

magazzino hanno segno meno.

2. corrispettivi vendita partecipazioni = 1000 sono gli altri mille di quello strano scorporamento.

Questa macro voce è negativa ma è normale essendo impresa industriale.

3.

4. Dividendi corrisposti è l'unica che pesa.

La gestione aziendale nel periodo è perfettamente in equilibrio quindi il flusso di investimento ha

trovato un buon corrispettivo nella attività caratteristica. Dalla gestione caratteristica riesce a tirare

fuori il fabbisogno per gli investimenti, situazione ottimale.

Disponibilità nette iniziali: 800 → 1000 di cassa meno 200 di debiti verso banche a breve termine. Le

disponibilità finali sono 800 perché sono diventate 1500 – 700 entrambe le voci sono incrementate

di 500. se avessimo considerato i debiti a breve verso banche non come scoperti di conto corrente

ma come debiti allora come disponibilità avrei considerato solo la cassa.

Nel compito c'è di sicuro un rendiconto finanziario, la settimana prossima porta un elenco di

possibili domande perché ci possono essere difficoltà di interpretazione delle domande.

Dobbiamo parlare di costo medio del capitale, e parlare di una parte che riguarda il modello del

valore che è quello dopo al modello del bilancio per valutare la performance.

Cosa significa parlare del costo medio del capitale? Per svolgere la loro attività le imprese devono

finanziarsi. Due tipi di finanziamento: attinto al credito (banche), attinto a pieno rischio dai soci.

Quando si parla di costo del capitale ci si riferisce al costo del capitale attinto al credito perché è

esplicitato nel contratto. In realtà esiste anche il costo del capitale proprio che è quello dei

dividendi e prima o poi dobbiamo pagarlo sennò perdiamo quella fonte di finanziamento. A

questo punto qual'è il costo che sostiene l'impresa? Il costo medio tra costo del capitale attinto al

credito e attinto al capitale proprio. È importante determinarlo perché all'impresa interessa sapere

cosa costa mantenere in piedi il suo investimento. La scelta tra l'una e l'altra delle due fonti è

determinata dal valore medio dei due non l'uno o l'altro singolarmente.

87

Come lo determiniamo questo costo? C'è quella formula semplice. È evidente che quando la

remunerazione del capitale proprio è troppo elevata allora può convenire prendere capitale dalle

banche, viceversa se costa tanto il capitale attinto al credito

88

esempio: struttura finanziaria di 4000 formata in parti uguali da capitale proprio e capitale attinto al

credito. Il quesito può essere calcolare il CMC: abbiamo un costo del capitale di credito di tot, un

costo del capitale di soci di tot, e poi dobbiamo fare la media. Il costo del capitale proprio è più

difficile da calcolare del costo del capitale di credito (nei contratti è esplicitamente detto). Il costo

del capitale proprio è misurato dai dividendi, ma ci interessa quello che noi paghiamo o una equa

40 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

remunerazione del nostro capitale proprio? La seconda perché potremmo non distribuire redditi

perché non abbiamo utili o perché vogliamo fare riserve ma il capitale proprio ha un suo costo di

mercato quindi il problema è calcolare il costo di mercato del capitale proprio.

89

il costo del capitale proprio è commisurato al rischio. Io sto investendo in una azienda e più

l'impresa è esposta al rischio e più alta è la remunerazione che io mi aspetto quindi esiste una

rispondenza tra rischio e investimento e anche nell'azienda questo principio esiste. Ma come

faccio a misurare il rischio dell'impresa? Il rischio è un'entità astratta, difficile da quantificare. Allora

si segue un ragionamento basato su una certa metodologia che fa riferimento su degli investimenti

privi di rischio. Un investimento privo di rischio per definizione è i titoli di stato, è un investimento che

rende poco ma è sicuro quindi è privo di rischio e dà una bassa remunerazione. Prima il

rendimento privo di rischio era il 3%, oggi tende a 0% per questo non è molto attuale questo

ragionamento. Dobbiamo poi calcolare un premio per il rischio.

90

premio per il rischio è remunerazione adeguata al rischio d'impresa. Il rischio è un'entità complessa

perché

91

esiste un rischio che riguarda fenomeni globali, un rischio settoriale cioè del settore dell'impresa, un

rischio specifico d'impresa che si suddivide in rischio economico e rischio finanziario. Questi rischi

non si possono considerare separatamente, dobbiamo calcolare il totale di tutto questo rischio. Se

pensiamo alla crisi macroeconomica di questi tempi questo è un rischio macroeconomico.

Pensiamo all'impatto che la crisi ha avuto sui vari settori imprenditoriali, ha avuto impatti molto

diversi. Quindi quel rischio macroeconomico che riguarda tutte le realtà imprenditoriali ha però un

impatto diverso a seconda del settore in cui opera l'impresa. Questa situazione di settore avrà degli

impatti ancora diversi a seconda della realtà imprenditoriale in cui andiamo (piccola impresa

grande impresa, impresa poco sottoposta a rischi economici quindi molto flessibile invece impresa

molto rigida o ancora più esposta al rischio finanziario). Quindi dobbiamo valutare questo rischio

macro esattamente nella realtà in cui noi siamo. Le entità più facilmente verificabili sono quelle del

rischio interno, è il lavoro che abbiamo fatto fino ad ora quindi possiamo fare subito una

valutazione con i vari metodi sul rischio economico e sul rischio finanziario. Più difficile è capire

l'impatto di un rischio macro sul settore e poi sulla singola impresa. Il rischio sistematico riguarda

macroambiente e anche settoriale perché poi vedere come si ripercuote sui vari settori, rischio

specifico è l'impatto che può avere sulle singole imprese.

92

premio medio per il rischio viene moltiplicato per il coefficiente di rischio sistematico beta calcolato

da specifici istituti di ricerca. Questi coefficienti determinano il rischio dell'evento macroeconomico

sui singoli settori imprenditoriali. Alla fine trovo il costo medio del capitale dell'impresa. Come

facciamo noi a calcolarlo? investimenti privi di rischio lo ipotizziamo noi 1,5 anche, il rischio

d'impresa lo ipotizziamo e sarà più elevato degli investimenti privi di rischio, beta anche noi lo

ipotizziamo. Qual'è il grosso problema per calcolare questo rischio? È legato alla conoscenza di

quella che è la situazione dell'impresa e quantificare questa esposizione.

102

perché è importante studiare il modello del valore? Perché è molto importante che le imprese

producano un risultato positivo ma è ancora più importante che questo risultato si mantenga nel

tempo, e perché questo accada l'impresa deve avere vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti

41 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

che le consentano di avere dei margini soddisfacenti in termini di differenza tra prezzo spuntato e

costo al cliente. Non deve solo lavorare in condizioni di economicità ma anche in condizioni di

economicità prospettica e nella prospettiva della creazione del valore. Quindi si è dato un altro

valore al fattore tempo. Quello che sta accadendo oggi è irrilevante, dobbiamo già pensare a

quanto accadrà in t con n. Prendo decisioni che mi danno alto valore nel tempo non solo per un

anno e poi vedrò, come si ragionava prima. Dobbiamo sulla base del bilancio che è statico

leggere valori prospettici e futuri quindi limiti del bilancio.

Obiettivi conoscitivi: conoscere le caratteristiche dei parametri contabili ai fini della misurazione

delle performance

conoscere il concetto di capitale economico e quindi capire quali azioni possono essere intraprese

per aumentare il capitale economico

spiegare i principi fondamentali della creazione del valore

comprendere quell'indicatore di creazione del valore che chiamiamo EVA (valore economico

creato dalle imprese).

103

il risultato d'esercizio è un parametro economico che può essere anche finanziario se traduciamo il

risultato economico in reddito spendibile o flusso di cassa della gestione corrente riferito

comunque ad un aspetto dell'impresa, cioè quella parte di impresa che può essere misurata in

valori monetari. Ma noi sappiamo che i risultati che un'impresa può raggiungere non sono misurabili

monetariamente, però sono anche questi dei risultati importanti. Allora parliamo di risultati

economici quando riguardano dimensione economico finanziaria dell'impresa, parliamo di

performance aziendale quando parliamo dei risultati che l'impresa raggiunge in tutte le sue

dimensione considerate importanti. Qual'è la dimensione più importante che non è ricompresa tra

quella economico finanziaria? È la dimensione cliente cioè i rapporti con il mercato e in che misura

soddisfa il mercato a cui si affaccia. Questo concetto è un concetto dinamico e non statico cioè

devo vedere come questo cliente sarà soddisfatto in un futuro più o meno prossimo. E per fare

questo devo valutare qual'è la capacità dell'impresa di creare vantaggi competitivi e crearne di

nuovi. Un vantaggio competitivo su cosa si fonda? Il vantaggio competitivo possiamo averlo o in

termini di efficienza cioè riesce a contenere i suoi costi cioè dà un certo bene ad un prezzo

inferiore rispetto ai concorrenti oppure l'impresa riesce a differenziarsi rispetto ai concorrenti

offrendo qualcosa che crea utilità al cliente e quindi il cliente è disposto a pagare questa utilità

che riceve un'utilità superiore a quella che danno i concorrenti. Quindi si fonda il VC

1. sull'efficienza che significa avere dei processi produttivi razionalizzati cioè che costano

meno non perché sono più scadenti ma perché sono più integrati

2. utilità per il cliente posso darla attraverso idee nuove che mi consentono o di creare nuovi

prodotti oppure che mi consentono di dare lo stesso prodotto ma a condizioni migliori

quindi con condizioni di servizio migliori per il cliente (l'automobile invece di farti aspettare 3

mesi ti faccio aspettare 15 giorni).

Quindi tutti questi aspetti dove me li vado a vedere? Li vado a vedere in quelle che sono le

dimensioni aziendali: dimensione cliente, dimensione processi (in termini di efficienza e di efficacia

e quindi quali sono i vantaggi competitivi che mi consentono di avere), dimensione di competenze

e capacità soggettive di cui dispongo (risorse umane), dimensione ICT (information &

comunication technology). L'impresa decide quale strategia seguire e la strategia che segue la

devo vedere nella relazione economico finanziaria, nella dimensione cliente, nei processi produttivi

(sono adeguati per mettere in atto quella strategia?), e vedo le competenze che devo avere per

porre in atto la strategia. L'importante è vedere come l'execution della strategia impatta sulla

performance aziendale, che è quella che scaturisce da tutte queste dimensioni di cui abbiamo

42 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

parlato. Il concetto di performance è collegato al concetto di valore, quello economico no.

L'impresa deve darsi degli obiettivi da raggiungere. Per raggiungere questi obiettivi deve

individuare delle strategie. A seconda di come questi obiettivi vengono raggiunti si misura la

performance aziendale. Quindi deve esserci una relazione stretta tra obiettivi da raggiungere a

performance (quali possono essere questi obiettivi? redditività, acquisizione di fette di mercato,

razionalizzazione dei processi, miglioramento delle risorse umane). A seconda di come questi

obiettivi vengono raggiunti varia il livello di performance raggiunta dall'impresa. Quindi la

performance dipende dagli obiettivi che ci siamo dati e dai risultati che abbiamo raggiunto e

quindi dal modo in cui abbiamo approcciato gli obiettivi che ci siamo dati. Darsi degli obiettivi e

quindi misurare la performance è importante perché le decisioni vengono prese in funzione degli

obiettivi che ci siamo dati. E siccome gli obiettivi devono essere comunicati agli stakeholder allora

noi stiamo comunicando ai nostri stakeholder come stiamo lavorando (abbiamo raggiunto gli

obiettivi che c'eravamo dati o li abbiamo raggiunti soltanto in parte). La comunicazione di questi

risultati è importante per avere consenso che significa migliorare l'immagine e creare valore.

104

perché non ci è bastato parlare del modello di bilancio? Perché il modello di bilancio è soggetto a

regole giuridiche, perché non è presente il rischio, il valore finanziario del tempo (avere oggi 100 è

diverso da avere 150 tra tre anni), nel bilancio non abbiamo evidenziato una serie di fatti

economici che riguardano il patrimonio intangibile. Quindi il bilancio di per sé non ci consente di

misurare la performance aziendale. Va anche detto che con gli ultimi interventi legislativi stanno

facendo allineare i principi contabili nazionali agli IAS e quindi si tende a contenere i vincoli

giuridici, contabilizzare il tempo nel bilancio (valutare andamenti prospettici), c'è invece chiusura

ancora verso l'immaterialità perché è troppo aleatoria e soggettiva.

Le banche sono le principali utilizzatrici degli indici che abbiamo studiato finora. Oggi vediamo

come vengono usati gli indici da queste realtà e come vengono interpretati. (Dott. Querci).

Qual'è la fase nell'ambito del rapporto banca-cliente in quale momento serve l'analisi di bilancio:

all'inizio del rapporto creditizio fra banche e imprese. L'impresa fa domanda di affidamento ad una

banca e la banca prima di dare affidamento fa analisi sulla situazione economica finanziaria

sull'impresa. Questa fase si chiama istruttoria di fido. Perché nel momento in cui la banca eroga un

prestito la banca si espone ad un rischio che è il rischio di credito. Il rischio di credito è la possibilità

che l'azienda affidata a scadenza del prestito non sia in grado di restituire alla banca quanto

dovuto per capitale e interesse quindi il rischio di insolvenza dell'azienda. Un altro rischio è che la

qualità creditizia dell'impresa durante la vita del rapporto peggiori. Ma l'analisi di bilancio non

viene fatta durante la vita del rapporto. Informazioni andamentali prende la banca durante la vita

del rapporto. La banca analizza l'ambiente e poi l'impresa stessa. Si fa un analisi fondamentale che

prende in considerazione informazioni macroeconomiche e del settore e anche andamentale che

si basa solo su informazioni relative all'impresa (andamento del rapporto con tutte le altre banche

del sistema e rapporto con la banca stessa). Analisi sistema bancario: è finanziata un'impresa da

una o più banche, la banca d'Italia fornisce un servizio alle banche cioè alla centrale dei rischi si

può riscontrare l'andamento delle posizioni debitorie che un'impresa ha verso le altre banche del

sistema. Le informazioni andamentali: sono aree molto prossime all'azienda stessa, meglio di

quanto fa l'analisi di bilancio. D'altra parte questo strumento è l'unico che può essere utilizzato da

una banca per fare analisi patrimoniale, finanziaria economica su un'impresa.

La banca può fare riclassificazione: dal punto di vista procedurale prima si fa riclassificazione poi si

calcolano indici. Dal punto di visto logico: avendo in mente quello che è l'obiettivo che mi voglio

porre analizzando gli indici di bilancio io sceglierò gli indicatori di bilancio più opportuni e quindi

scelgo il modello di riclassificazione più opportuno. La finalità è ottenere grandezze per costruire

operatori (finalità della riclassificazione). Esistono due modelli: finanziario o per aree gestionali. La

lettura delle poste di bilancio è fatta in base a un criterio basato sul fine. Il fine è valutare la

solvibilità: pagare integralmente e puntualmente i debiti che ha contratto. La solvibilità si calcola

secondo due matrici: liquidità (capacità dell'azienda di ripagare i crediti istante per istante quindi

43 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

nel breve termine) e solidità patrimoniale (capacità dell'azienda di ripagare i propri debiti in un

futuro non breve). Perché valuta la solvibilità? Per dare un giudizio sul rischio finanziario che può

derivare dalla inattitudine di pagare puntualmente o degli importi. Alla banca interessa di più il

secondo profilo (se non sei puntuale la banca si rende disponibile a ristrutturare il piano di

ammortamento in modo più adeguato all'azienda). La banca può riclassificare il finanziario in

modo orientato alla liquidità o alla solidità.

Liquidità: istante per istante significa tempi brevi cioè 12 mesi. La banca valuta l'azienda in buono

stato di funzionamento (presenta attività e passività) attività lette come possibilità di creare risorse

finanziarie passività fanno assorbire risorse finanziarie. L'azienda in buono stato di funzionamento

può avere anche delle poste se non in scadenza breve possono diventare liquidabili perché

hanno un bel mercato tipo obbligazioni o certe partecipazioni (non quelle strategiche). Quindi le

attività prese in considerazione non sono solo quelle che di liquidità naturale ma anche quelle

facilmente liquidabili senza che questa liquidazione provochi un pregiudizio per l'azienda

(partecipazioni strategiche). Che zone troviamo? Attività correnti (crediti finanziari e commerciali,

rimanenze cassa e banca) Attività immobilizzate e nel passività correnti (debiti verso fornitori, debiti

tributari, debiti finanziari a 12 mesi) passività differite e capitale netto. CCN finanziario positivo

indica una prevalenza delle entrate potenziali sulle uscite potenziali. Però bisogna stare attenti

perché bisogna guardare meglio la composizione delle attività correnti e le passività correnti.

Possiamo distinguere le attività correnti in operative (crediti commerciali entro 12 mesi e scorte che

pur essendo correnti cioè destinati ad essere liquidati si rinnovano per rotazione perché l'azienda è

in funzionamento quindi sono poste correnti ma le attività correnti operative sono la parte più

durevole) e finanziarie (immediatamente fruibile per ripagare i debiti a breve scadenza). Passività

correnti si distinguono in operative (debiti verso fornitori che si rinnovano per rotazione tuttavia lo

fanno solo se l'azienda è stata in grado di pagare quelli vecchi sennò non dà altre dilazioni, se

l'azienda non riesce a massimizzare il debiti verso fornitori può cercare di comprimere le attività

correnti operative che però non è così agevole perché deve mantenere un livello minimo di scorte

e minimizzare le dilazioni ai clienti che però comportano una perdita di vantaggio competitivo in

alcune occasioni, l'altra soluzione è chiedere altri finanziamenti a scadenza indeterminata che è

l'apertura di credito in conto corrente attraverso cui la banca concede credito per far fronte a

squilibri di breve termine tipo squilibrio fra incassi clienti e uscite per debiti fornitori quindi può

andare in rosso solo per brevi periodi di tempo). Margine di tesoreria 1 = attività correnti – scorte –

passività corrente. Perché si tolgono le scorte? Perché non è detto che le scorte generino risorse

liquide nel breve (rispondente ad una logica prudenziale). Margine di tesoreria 2 = liquidità

immediata (cassa, banca) – passività correnti (rate dei mutui in scadenza nei 12 mesi). Margine di

liquidità netta = liquidità immediata – banche c/c passivi.

SP finanziario orientato alla solidità: valutare la capienza di un patrimonio di un azienda per

valutare la solvibilità dei debiti che ha contratto. Per fare questo si immagine che la vita

dell'impresa cessi e quindi non possa più far conto sul rinnovo delle passività correnti operative e si

verifica se l'impresa dispone di un patrimonio sufficientemente capiente. Quindi non è importante

che le passività siano a breve o a lungo termine perché intanto andranno pagate, e dal punto di

visto delle attività bisogna capire se e quando saranno liquidate. Le zone: attivo di presunto

realizzo, attivo “senza valore”, passivo in senso proprio e capitale netto. Capitale netto – attivo

senza valore = capitale netto di garanzia. Capitale netto di garanzia = capitale netto contabile –

attivo senza valore (azioni proprio e crediti verso soci per versamenti ancora dovuti che non

possono essere liquidate dalla banca per prendere i soldi per soddisfarsi). MS1 = Cng – IMM.MAT (se

il capitale netto di garanzia riesce a coprire le immobilizzazioni tecniche, perché è valutato

positivamente se positivo? Perché riesco a far fronte a fabbisogno durevole con i soldi degli

azionisti quindi è autonoma non dipende da terze economie. Se negativa c'è un rischio). MS2 =

Cng + PD – AI (è simile al margine di struttura di primo livello, se positivo va bene perché l'impresa

ha risorse con cui riesce a coprire anche passività correnti). PFN = PFNc – PFN m/l (a fronte di un

indebitamento finanziario verifica che ci sia una disponibilità di attività prontamente liquidabili). IN

= Pfin – AC fin (un po' più severo).

44 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Sul sito della centrale di bilancio si trova un modello di stato patrimoniale finanziario che racchiude

sia la cosa liquidità che solidità.

Altro modello è quello gestionale: la finalità per la banca ottenere uno stato patrimoniale da

collegare al CE. Le zone: attività → investimenti operativi (legati al ciclo operativo = scorte e crediti

commerciali verso clienti; legati alla struttura = operazioni compiute dall'azienda per sviluppare

l'apparato produttivo) accessori, finanziari; passività → finanziamenti operativi (legati al ciclo

produttivo = debiti verso fornitori e debiti tributari; . Dallo stato patrimoniale si evidenziano vari indici

→ CCNc = INV ciclo operativo – FIN ciclo operativo; COIN = INV area operativa – FIN area

operativa; CIN = INV – FIN area operativa (fondamentale perché verrà posto in relazione con

l'EBIT). La riclassificazione del CE → verificare se la redditività dell'azienda è legata all'attività core o

eccezionale (qualità del reddito). Poi si fa relazione di coerenza tra grandezze stock dello stato

patrimoniale e grandezze flusso del CE.

Gli indicatori per l'analisi di bilancio: una volta acceduto alla centrale dei bilanci cerca di ottenere

indicatori tra loro connessi fortemente dal punto di vista logico. Quindi si individuano sottosistemi di

indicatori che servono per diversi ambiti dell'attività aziendale (economicità netta, economicità

operativa, solidità patrimoniale, liquidità).

Economicità netta: la banca osserva per primo l'indici principe che è il ROE. ROE = RNR / CN.

Reddito netto rettificato cioè ci toglie le attività che non sono caratteristiche (versamenti dei soci

per capitale di credito, se è in difficoltà può … e poi viene fuori una insussistenza di attivo che non

è caratteristica). Dalla formula vediamo che il primo fattore che la banca giudica positivamente è

la capacità di creare reddito che sia reddito operativo, e poi capacità di raccogliere risorse

finanziarie da terzi che abbiano un costo inferiore al reddito che do a quel capitale credo. Se S

della slide dopo è positivo va bene, poi c'è leva fiscale ma sono cose marginali perché si vuole

ghettizzare l'area straordinaria e l'area fiscale.

22

a sinistra livello di efficienza dell'azienda, poi produttività del lavoro, poi produttività del capitale

23

indici del ciclo monetario visto bene se è basso

25

grado di flessibilità degli impieghi e delle fonti; indici di copertura

26

per valutare il rischio finanziario: l'azienda può ricorrere all'indebitamento finanziario qualora non

riesca a far fronte ad attività operative.

Una buona analisi dovrebbe essere integrata dalla diagnosi competitiva cioè la banca dovrebbe

andare a fare un'analisi SWOT e non solo analisi numerica oggettiva monetaria ma anche

qualitativa. Non si fa perché è molto costoso sia per l'azienda che per la banca.

Compito 10 dicembre ore 16.30.

105

45 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

si parlava del principio del valore. Le aziende devono prendere decisioni in base al principio

dell'economicità e del valore. Un valore economico che è importante è quello del capitale

economico. Parlare del capitale economico significa parlare di capitale economico di bilancio,

oppure capitale economico di mercato, oppure usiamo questo termine per indicare l'effettivo

valore dell'impresa. Di bilancio: è quello che troviamo nei bilanci come differenza tra l'attivo e il

passivo quindi il capitale netto di bilancio. Essendo un valore contabile è suscettibile di tutti quei

limiti che abbiamo visto la volta scorsa essere propri dei valori di bilancio. Limiti dei valori contabili:

Regole giuridiche, il rischio che non viene considerato, il valore finanziario del tempo (tutto è

calcolato ad una certa data), valore delle risorse immateriali. Effettivo valore economico

dell'impresa: è determinato sulla base di particolari metodologie contabili che tengono conto

dell'attività futura dell'impresa e cioè dei futuri flussi reddituali o finanziari che l'impresa potrà

realizzare in futuro sulla base dei business che sono stati attivati e sulla base dei valori che esistono

nell'impresa non sono risorse materiali ma anche immateriali. Metodo reddituale: flussi futuri

normalizzati cioè depurati da valori incerti; oppure basato su attualizzazione dei futuri flussi

finanziari. Il fattore di attualizzazione tiene conto anche del rischio. Valore di mercato: riguarda il

presumibile valore di cessione dell'impresa. Questo valore prende come parametro di riferimento il

valore effettivo economico dell'impresa ma viene riconsiderato in base anche alla domanda

presente cioè non si può considerare solo l'offerta. Quindi abbiamo tre concetti di valore del

capitale economico a cui rispondono tre valori differenti. Contabile, effettivo, di mercato. È così

importante questo capitale economico dell'impresa? Sì perché quello effettivo misura quella che è

la performance aziendale quindi un'impresa che ha una buona performance aziendale senz'altro

ha un valore economico elevato. Quindi c'è una relazione diretta tra la performance aziendale e il

valore economico. Significa che le direzioni prese dall'alta direzione devono tener conto degli

effetti delle decisioni sul valore economico dell'impresa. Abbiamo detto che una cosa è il profitto e

una cosa è la performance aziendale. Profitto è risultato economico finanziario quindi riguarda

quegli aspetti monetari suscettibili di contabilizzazione. La performance è qualcosa di più ampio

perché riguarda risultato economico finanziario ma anche altri risultati raggiunti dall'impresa.

Esempio concreto: possiamo avere due imprese con stessi risultati economico-finanziari ma che

raggiungono livelli di performance molto differenti. Perché? Bisogna vedere come questi risultati

economico finanziari sono stati raggiunti. Se il risultato economico finanziario l'ho raggiunto

applicando e realizzando un vantaggio competitivo rispetto ai miei competitors significa

automaticamente che ho seguito un iter per cui ho raggiunto dei buoni risultati non solo nell'area

economico finanziaria ma questi risultati hanno trovato riscontro positivo nelle altre prospettive

aziendali (cliente, efficienza ed efficacia dei processi interni dell'impresa, risorse umane e

competenze e risorse tecnologiche a disposizione dell'impresa). Perché affermo con sicurezza

quanto detto? Perché il presupposto di fondo è che se creo valore ho un vantaggio competitivo e

se ce l'ho lo creo all'interno dell'impresa e quindi le varie dimensioni che ne risentiranno

positivamente sono quelle che ho detto sopra. Se ho buoni risultati economici-finanziari significa

che il cliente è soddisfatto, come fa ad esserlo? Perché i miei processi organizzativi sono ben

organizzati, come fanno ad esserlo? Li svolgo con efficienza ed efficacia, come faccio? Ho risorse

e competenze adeguate. Vantaggio competitivo: può essere di costo quindi tutto orientato

all'efficienza; differenziazione: creare servizi al cliente. Tutte le aziende devono avere questa

doppia prospettiva. Se non l'hanno perdono di vista la loro capacità di creare valore e quindi non

ha prospettive di durabilità economica di quest'impresa sul mercato.

106

se l'impresa sta funzionando bene il capitale economico ci deve dare una risposta. La conoscenza

più che l'impiego del capitale economico è utile per capire qual'è il livello di crescita della nostra

impresa e quindi il livello di performance che sta raggiungendo. Altri impieghi: determinare il valore

di scambio → serve per sapere il valore economico poi il prezzo di cessione può essere anche

molto diverso rispetto al valore economico dell'azienda. Altro utilizzo: misurare il risultato

dell'esercizio ad esempio siccome il risultato d'esercizio è inficiato da mille problemi se io voglio

avere una conoscenza più attendibile dei risultati veramente raggiunti confronto il capitale

economico iniziale e finale e confronto il valore. Perché non si fa abitualmente? Perché non è così

semplice calcolare il capitale economico e si ha un costo elevato. Altro: se devo fare delle scelte

46 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

alternative di business allora una valutazione economico delle alternative di gioco diventa

fondamentale. Alternative sia come due diversi business, sia come due diverse strategie.

107

la creazione del valore che effetti ha per l'azionista? Senz'altro sì perché creare valore significa in

ogni caso aumentare gli utili, non è detto che l'aumento dell'utile sia immediato però senz'altro la

prospettiva è quella del miglioramento dei risultati economici quindi vedono aumentare il loro

dividendo. Poi vedono aumentare il valore della loro azione e quindi hanno tutto l'interesse che

l'azienda di cui fanno parte prenda decisioni finalizzate alla crescita del valore. Per quanto

riguarda la retribuzione periodica che riceve l'azionista è data dal dividendo che percepisce, dal

maggior valore del capitale economico e poi ci può essere un aumento del capitale fatto durante

l'esercizio su cui può vantare diritto di opzione e quindi partecipazione più elevata alla azienda.

108

parlare di creazione del valore significa parlare di vantaggio competitivo, parlare di vantaggio

competitivo significa parlare di aumento di margini come il costo per ottenere un certo bene e il

prezzo che potrà realizzare nel mercato di quel bene. Cosa deve fare l'impresa per creare questi

vantaggi competitivi? Individuare strategie ed applicarle. Le strategie possono comportare una

crescita interna, una crescita esterna o una ristrutturazione preesistente. Aumentando gli

investimenti all'interno dell'azienda, facendo nuovi business all'interno dell'impresa, migliorare i

business esistenti. Se l'impresa da sola non se la sente di realizzare queste strategie allora può fare

ricorso alle vie esterne cioè si cercano dei partner o soluzioni di fusione o acquisizione con altre

realtà imprenditoriali e con questi nuovi soggetti si realizzeranno le strategie che vengono

individuate. Ristrutturazione: rivedere i propri processi interni quindi razionalizzare i processi interni

soprattutto rivedere la struttura finanziaria quindi se necessario rivedere i finanziamenti in atto e

quindi mutare le formule contrattuali coi quali sono stati stabiliti, oppure passare da finanziamenti

esterni a maggiore capitalizzazione. Obiettivo: contenere il costo medio del capitale e contenere il

rischio finanziario. Un'altra scelta di ristrutturazione interna dei processi: evitare che ci siano

operazioni che generano solo costi e non valore oppure esternalizzare dei processi e mantenere

all'interno dell'impresa solo il core business dell'impresa quindi quei processi che trovano riferimento

nel fattore di successo dell'impresa. Queste operazioni dovrebbero avere effetti sui valori azionari

ma non è detto che questo riflesso sempre ci sia o che sia immediato, questo dipende dalla poca

trasparenza dei mercati finanziari.

109

la misura del valore: valore economico del capitale è il valore di oggi del capitale per l'investitore

che è quello che dobbiamo trovare. Abbiamo i dividendi attesi quindi flussi reddituali durante il

periodo considerato, e patrimonio netto che è il prezzo di cessione dell'impresa al tempo n. v0 e vt

sono coefficienti di attualizzazione sia per quanto riguardo i futuri dividendi e il futuro prezzo di

cessione questi valori vanno attualizzati ed è difficile calcolarlo. Perché deve esprimere il rischio

che incombe sull'eventualità che i dividendi futuri vengano effettivamente ricevuti (ricavi superiori

ai costi e quindi utili) e rischio che incombe sulla realizzazione del presunto valore di cessione.

Sommatoria per t che va da 1 a n di dt*vt + pn*v0. Nel momento in cui devo determinare valore di

cessione e dei dividendi futuri devo fare analisi di flussi reddituali o finanziari futuri che sono molto

difficili da valutare vista l'incertezza. L'elemento più critico è comunque il tasso di attualizzazione.

110

i1+s. C'è scritto cosa sono. S è il rischio d'impresa* coefficiente delta. È difficile perché c'è troppa

incertezza.

111

47 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

l'avevamo già visto

112

un altro indicatore molto importante utilizzato dalle aziende per calcolare il valore economico è

l'EVA. Valore economico aggiunto. È un indicatore abbastanza di routine, è di natura contabile

quindi prende in considerazione valori contabili ma con qualche aggiustamento. NOPAT = net

operating profit after tax → reddito netto operativo dopo le tasse. Non è proprio come il reddito

netto operativo che calcoliamo di solito noi ma è normalizzato cioè depurato da tutti quei costi e

ricavi e che non sono strettamente legati all'operatività economica dell'azienda (svalutazione dei

crediti è un costo che riguarda l'area operativa ma è un costo prudenziale cioè mi mette di fronte

una valutazione prudenziale dei miei crediti, così conferisco prudenzialità al mio reddito operativo

questo viene depurato, accantonamenti a fondo rischi, rivalutazione e svalutazioni del magazzino

tutti questi sono tolti). Cosa viene escluso? Viene inclusa l'area fiscale, non considerata l'area

finanziaria ed eventuali altre aree accessorie. WACC è il costo medio del capitale * C che è il

capitale investito dall'azienda. Dove lo prendo C? Non è il totale dell'attivo perché devo prendere

il capitale investito nell'area operativa quindi devo individuare gli investimenti legati a quella

redditività operativa . WACC noi l'abbiamo riferito al capitale attinto al credito e capitale proprio,

invece devo riferirlo ai finanziamenti utilizzati per coprire quegli investimenti che abbiamo

considerato in C. Da cosa è determinato? Dall'utile operativo con tutte le considerazioni fatte....

qual'è la differenza sostanziale tra questo operatore e il ROI? Ho una redditività al netto del costo

del capitale utilizzato per produrre quel reddito, mentre il ROI non tiene conto dell'elemento

finanziario. Potrei avere risultato operativo caratteristico se però i miei investimenti utilizzati per

ottenere quel risultato operativo hanno un costo elevatissimo allora ho un EVA magari negativo. Se

invece ho una struttura finanziaria come debiti buona allora avrò anche un EVA buono. Il limite

grosso del ROI è che non tiene conto dell'aspetto finanziario ma solo di quello economico.

Importante la differenza tra ROI ed EVA per l'esame. L'EVA deve essere alto, più è alto e meglio è.

113

Cosa devo fare per aumentare l'EVA? Quali sono le aree critiche in cui si forma l'EVA? Io devo

avere un risultato operativo buono quindi buoni ricavi e bassi costi, contenimento di costi

vendendo prodotti che mi permettano di ottenere buoni prezzi o tante quantità vendute quindi

buon rapporto col mercato, è importante il tipo di investimento che ho posto in essere, è

importante le tipologie di finanziamento che vengono utilizzate quindi per migliorare l'EVA devo

avere sotto controllo la situazione economica ma anche la situazione finanziaria. Più è alto il rischio

dell'impresa più è alto il costo del capitale. Occorre avere degli investimenti utili sia dal punto di

vista della loro dimensione, sia dal punto di vista della loro innovazione dal punto di vista

dell'attività svolta dall'impresa.

Parte pratica: analisi per indici o rendiconto finanziario. Ricordarsi di fare il commento all'esercizio

sia rendiconto che indici.

Domande:

- si spieghi quali elementi concorrono al calcolo dell'EVA e si chiarisca perché questo dà maggiori

informazioni sulla redditività d'azienda rispetto al ROE e ROI.

Elementi è la formula più dire cosa sono i singoli elementi.

Rispetto al ROI: si prende anche in considerazione il costo degli investimenti per misurare la

redditività operativa. È purificato da tanti elementi di incertezza quindi è più attendibile rispetto a

quello dei bilanci.

48 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Rispetto al ROE: redditività del capitale investito quindi prende in considerazione del reddito netto

quindi tutte le aree gestionali e quindi non esprime un risultato economico che caratterizza

l'esistenza stessa dell'impresa. Quindi ai fini della performance economica per l'analisi prospettica

l'EVA dà un'informazione più completa.

abbiamo la struttura dell'impresa (capitale proprio e capitale di credito), reddito netto e

reddito operativo. È fattibile un ricorso al credito così rilevante? La leva finanziaria funziona

bene? Si scopre usando la formula. Se aumentassero i debiti il costo del capitale è uguale

percentualmente a prima.

Il capitale attinto al credito è rilevante rispetto al capitale proprio. Per un'impresa esposta

ad un rischio molto elevato e che quindi deve rimunerare congruamente il capitale allora

può far uso del capitale attinto al credito che magari ha un costo basso e quindi sfruttare

questa situazione.

Spiegare come si misura l'elasticità degli investimenti (investimenti immobilizzati / totale

attivo) ed evidenziare con dati a scelta un caso di azienda commerciale caratterizzata da

elevata elasticità (ha poche immobilizzazioni) e completa auto copertura degli

investimenti.

Dopo aver brevemente delineato i concetti di solidità, liquidità ed economicità si elenchino

gli indici e si commenti il gruppo di indicatori. Quindi dire perché quel gruppo di indicatori ci

permette di avere informazioni su queste caratteristiche.

Che relazione intercorre tra reddito spendibile e CCN.

Quali sono le leve che mi consentono di aumentare il CCN.

Perché il CCN è un indicatore importante sia dal punto di vista finanziario che dal punto di

vista economico.

quali sono i principali indicatori che mettono in evidenza le relazioni che intercorrono tra il

patrimonio aziendale e il reddito dell'esercizio (ROI e ROE, velocità di circolazione del

capitale investito).

differenza tra risultato economico e performance aziendale.

Cosa significa valore economico, quante configurazioni conosciamo, che differenza c'è tra

valore economico contabile e valore economico d'azienda.

Finalità del rendiconto finanziario.

Le diverse logiche che sottendono l'analisi per indici e il rendiconto finanziario.

Come si configura il rischio d'impresa. Cosa significa rischio economico e cosa significa

rischio finanziario.

Modelli di riclassificazioni, tecniche di analisi per indici, tecniche di analisi per flussi.

Struttura finanziaria: composizione delle fonti.

Struttura economica: composizione dei costi. Impresa rigida ha tanti costi fissi.

Nonostante il discorso finanziario e quindi la prospettiva di ottenere dei flussi finanziari sia sempre

più importante diciamo che è senz'altro più importante la buona situazione economica che

significa avere buone prospettive di reddito e questo non sempre significa avere le risorse

finanziarie necessarie per mandare avanti la gestione perché spesso i ricavi si traducono in liquidità

in tempi lunghi restando crediti per lungo tempo. Un'impresa che ha tutte le condizioni per poter

produrre redditi in futuro nel momento in cui è in difficoltà finanziario non ci mette tanto a trovare

fonti di risorse (banche e soci). Se invece sono in una situazione contraria pagherò i fornitori per

ancora del tempo ma poi cosa succede? Che vado in dissesto. Se mi trovo in una situazione di

un'impresa con buone prospettive economiche ma con carenze finanziarie subito vado a vedere

se è possibile accorciare il ciclo monetario (allungare pagamenti, accorciare i crediti, gestire

meglio la logistica del magazzino). Quindi comunque occorre avere un buon sistema relazionale

tra clienti e fornitori per pervenire ad un accordo che possa andare bene a tutti.

Il flusso che maggiormente influisce su una variazione di capitale circolante netto. Se il CCN passa

da 600 a 1000 quindi ho variazione aumentativa di 400, da cosa può essere determinato questo

aumento? Ho chiesto finanziamento alla banca e la banca mi ha dato 400 in cassa questa è una

49 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

causa non reddituale ma dovuta ad una operazione fatta durante l'esercizio, se invece è dovuto

al reddito spendibile allora questo significa che la mia gestione si è svolta in modo positivo e un

reddito tradotto in termini finanziari che ha alimentato il CCN significa che auto alimento le risorse

finanziarie che mi servono per portare avanti la mia gestione. Le mie attività gestionali mi

assorbono risorse finanziarie ma ne generano anche e ho un fondo di risorse finanziarie che posso

impiegare per la gestione futura quindi auto alimento il finanziamento della mia gestione.

Supponiamo che il fondo TFR sia 300 l'anno precedente e 300 l'anno in corso e mi dicono che è

stato utilizzato per 100 allora significa che è stato alimentato tramite accantonamento per 100.

Esercitazioni

Esercitazione n. 3

L’impresa “Tau” presenta al 31/12/200X la situazione esposta di seguito. Sulla base dei documenti

allegati e delle notizie integrative evidenziate si rediga il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità.

Notizie integrative.

I ratei e i risconti attivi e passivi sono da considerarsi interamente a breve termine.

La voce 10 a) del conto è da attribuirsi interamente ai diritti di brevetto

La voce 10 b) del conto economico è così composta:

ammortamento terreni e fabbricati, 430

ammortamento impianti e macchinari, 1.400

ammortamento attrezzature, 200

ammortamento altri beni, 250.

La voce debiti verso banche a breve termine è costituita interamente da scoperti in conto

corrente.

I fondi ammortamento, relativi alle immobilizzazioni tecniche, sono i seguenti:

50 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

es. in corso

es.

precedente

F.A. terreni e fabbricati euro 830 700

F.A. impianti e macchinari euro 2.100 1.100

F.A. attrezzature euro 700 500

F.A. altri beni euro 450 300

Inoltre nel corso dell’esercizio sono avvenuti, tra gli altri, i seguenti fatti amministrativi:

1. Vendita di un fabbricato del costo storico di 1.000, precedentemente ammortizzato per

300, realizzando 350.

2. Dismissione di un impianto del costo storico di 800, già ammortizzato per 400, realizzando

380.

3. Vendita di un automezzo (voce B.II.5, attivo dello stato patrimoniale) del costo storico di

300, precedentemente ammortizzato per 100, realizzando 210.

4. E’ stata effettuata la rivalutazione monetaria di un terreno per 200.

5. Sono state vendute partecipazioni di una società collegata per 800; il valore di realizzo è

pari al valore di iscrizione in bilancio.

1.985

Risultato economico d'esercizio 600

Storno plus e minusvalenze 360

Rettifiche:

Ammortamenti immob. Immateriali 20

Ammortamenti immob. Materiali 2.280

51 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Accantonamento fondo TFR 145

Variazione crediti verso clienti -269

Variazione ratei e risconti attivi 1

Variazione materie prime -120

Variazione semilavorati 17

Variazione prodotti finiti 25

Variazione debiti rapp. da titoli di credito -1.172

Variazione debiti tributari 100

Variazione ratei e risconti passivi -2

-5.360

Aumenti di immobilizzazioni materiali -6.200

Aumenti di immobilizzazioni finanziarie -900

Corrispettivi vendita immobilizzazioni materiali 940

Corrispettivi vendita partecipazioni 800

2.384

Aumenti crediti verso imprese partecipate -90

Diminuzioni crediti verso imprese partecipate 1.954

Variazione debiti verso banche 650

Rimborso fondo TFR -130

1.020

Aumento del capitale sociale 1.000

Aumento del sopraprezzo azioni 250

Dividendi corrisposti -230

29

-20

9

52 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Esercitazione n. 4

L’impresa “Alfa” presenta al 31/12/20XY la situazione esposta di seguito. Sulla base dei documenti

allegati e delle notizie integrative evidenziate si rediga il rendiconto finanziario dei flussi di liquidità.

Notizie integrative.

I ratei e i risconti attivi e passivi sono da considerarsi interamente a breve termine.

La voce 10 a) del conto economico è così composta:

ammortamento diritti di brevetto, 800

ammortamento concessioni, licenze e marchi, 700

La voce 10 b) del conto economico è così composta:

ammortamento terreni e fabbricati, 600

ammortamento impianti e macchinari, 7.375

ammortamento attrezzature, 1.500

ammortamento altri beni, 800.

La voce debiti verso banche a breve termine è costituita interamente da scoperti in conto correnti,

I fondi ammortamento, relativi alle immobilizzazioni tecniche, sono i seguenti:

es. in corso

es.

precedente

F.A. terreni e fabbricati euro 6.100 6.000

F.A. impianti e macchinari euro 20.125 21.000

F.A. attrezzature euro 4.500 4.000

F.A. altri beni euro 3.400 3.000

53 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Inoltre nel corso dell’esercizio sono avvenuti, tra gli altri, i seguenti fatti amministrativi:

1. Vendita di un fabbricato del costo storico di 1.500, precedentemente ammortizzato per

500, realizzando 1.200.

2. Vendita di un attrezzo del costo storico di 4.000, precedentemente ammortizzato per 1.000,

realizzando 3.300.

3. Dismissione di un impianto del costo storico di 15.000, già ammortizzato per 8.250,

realizzando 6.500.

4. Vendita di un automezzo del costo storico di 1.000, precedentemente ammortizzato per

400, realizzando 610.

5. Acquisto di un brevetto valutato 300.

6. Acquisto di una partecipazione in imprese controllate per 100.

7. Ripristino di 100 di una partecipazione in imprese collegate, precedentemente svalutata.

Valori di

bilancio Variazione Rettifiche Variazione

Flusso dei

fondi

Es. in

corso

Es.

prec. lorda

rettificata Impieghi Fonti

DIRITTI DI BREVETTO 1900 2400 -500

300 800 *

CONCESSIONI LICENZE E

MARCHI 700 1400 -700

700 *

TERRENI E FABBRICATI 24800 15800 9000 1500 9300 10500 1200 PL

200

-1200

IMPIANTI E MACCHINARI 79500 64600 14900 15000 23400 29900 6500 MIN

250

-6500

ATTREZZATURE 17100 11800 5300 4000 6000 9300 3300 PL

300

54 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

-3300

ALTRI BENI 9300 8200 1100 1000 1490 2100 610 PL 10

-610

PARTECIPAZIONI IMPRESE

CONTROLLATE 1600 2000 -400

100 500

PARTECIPAZIONI IMPRESE

COLLEGATE 4200 4500 -300

100 400 *

CREDITI VERSO IMPRESE

CONTROLLATE 1750 1400 350

350

CREDITI VERSO IMPRESE

COLLEGATE 10545 11300 -755

755

MATERIE PRIME 4800 4300 500

500

SEMILAVORATI 200 130 70

70

PRODOTTI FINITI 8300 9600 -1300

1300

CREDITI VERSO CLIENTI 22155 23900 -1745

1745

CREDITI VERSO ALTRI 1170 1540 -370

370

TITOLI NON IMMOBILIZZATI 356 400 -44

44

RATEI E RISCONTI ATTIVI 94 35 59

59

FONDO TFR 14550 14600 -50

4520 4470

DEBITI VERSO FORNITORI 18758 21436 -2678

2678

DEBITI RAPPRES DA TITOLI DI

CREDITO 2095 2310 -215

215

DEBITI TRIBUTARI 180 150 30

30

ALTRI DEBITI 548 529 19

19

RATEI E RISCONTI PASSIVI 31 28 3

3

FONDO AMM.TO TERRENI E

FABBRICATI 6100 6000 100 500 600

600 *

FONDO AMM.TO IMPIANTI E

MACCHINARI 20125 21000 -875 8250 7375

7375 *

FONDO AMM.TO

ATTREZZATURE 4500 4000 500 1000 1500

1500 *

FONDO AMM.TO ALTRI BENI 3400 3000 400 400 800

800 *

DEBITI VERSO IMPRESE

CONTROLLATE 3676 2744 932

932

DEBITI VERSO IMPRESE

COLLEGATE 513 630 -117

117

DEBITI VERSO BANCHE 16780 13900 2880

2880

55 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

DEBITI VERSO ALTRI

FINANZIATORI 4211 4028 183

183

CAPITALE SOCIALE 51000 32000 19000

19000

RISERVA DA SOVRAPREZZO

AZIONI 4000

4000

4000

RISERVA LEGALE 5215 4800 415 -415

RISERVE STATUTARIE 16248 16000 248 -248

ALTRE RISERVE 6150 5900 250 -250

UTILE ESERCIZIO 19X0

8300 -8300 913 -7387 7387

UTILE ESERCIZIO 19X1 8900

8900 -260 8640

8640

ACCANTONAMENTO

DIVIDENDI -1000

-1000

1000

TOTALE 374450 324660 49790

69196 68656

DEPOSITI BANCARI E POSTALI 950 1200 -250

250

DENARO E VALORI IN CASSA 60 50 10

10

DEBITI VERSO BANCHE 3500 3200 300

300

TOTALE A PAREGGIO 378960 329110 49850

69206 69206

Esercitazione n. 5

Nel foglio di lavoro per la predisposizione del rendiconto dei flussi finanziari dell’impresa “Beta”

compaiono, al 31/12/200X, le poste di seguito evidenziate (vedi pag. seguente). Sulla base dei

documenti allegati e delle notizie integrative esposte si rediga il rendiconto finanziario dei flussi di

liquidità.

Notizie integrative.

I ratei e i risconti attivi e passivi sono da considerarsi interamente a breve termine.

La voce debiti verso banche a breve termine è costituita interamente da scoperti in conto

corrente

56 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Inoltre nel corso dell’esercizio sono avvenuti, tra gli altri, i seguenti fatti amministrativi:

1. Con riferimento ai brevetti si è calcolata la penultima delle cinque quote di

ammortamento.

2. I terreni sono stati rivalutati per 5.000.

3. E’ stato alienato un impianto (iscritto in bilancio per 10.000) realizzando 5.300 di cui 300 a

titolo di plusvalenza.

4. Sono state vendute partecipazioni per 1.000; si sono inoltre svalutate (con apposita

iscrizione della svalutazione in conto economico) partecipazioni per 1000.

5. L'aumento di capitale sociale è avvenuto conferendo un impianto.

6. Gli ammortamenti relativi ai fabbricati sono pari a 3.000; quelli relativi agli impianti

ammontano a 6.000.

7. L'accantonamento al fondo TFR è pari a 1.000.

11.900

Risultato economico d'esercizio 500

Storno plus e minusvalenze -300

Rettifiche:

Ammortamenti immob. Immateriali 4.000

Ammortamenti immob. Materiali 9.000

Accantonamento fondo TFR 1.000

Svalutazione partecipazioni 1.000

Variazione crediti verso clienti -2.000

57 Appunti di Alessio Brunelli – facoltà di economia - Genova

Variazione giacenze di merci -1.000

Variazione debiti verso fornitori -300

-11.700

Aumenti di immobilizzazioni immateriali -5.000

Aumenti di immobilizzazioni materiali -13.000

Corrispettivi vendita immobilizzazioni materiali 5.300

Corrispettivi vendita partecipazioni 1.000

400

Variazione debiti fin a lungo termine 900

Rimborso fondo TFR -500

-600

Dividendi corrisposti -600

0

800

800