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0 Alunni classi quarte e quinte Istituto Comprensivo Rende Centro Il mondo incantato Percorso di scrittura creativa sulla fiaba Progetto PON “Affrettiamoci lentamente” Obiettivo “Inclusione sociale e lotta al disagio” - Annualità 2014/2020 Esperto: Prof.ssa Rosella Gullo Tutor: maestra Giovanna Bruno

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Alunni classi quarte e quinte

Istituto Comprensivo Rende Centro

Il mondo incantato Percorso di scrittura creativa sulla fiaba

a cura di Rosella Gullo

Progetto PON “Affrettiamoci lentamente”

Obiettivo “Inclusione sociale e lotta al disagio” - Annualità 2014/2020

Esperto: Prof.ssa Rosella Gullo

Tutor: maestra Giovanna Bruno

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“Le fiabe servono soprattutto alla formazione della mente:

di una mente aperta a tutte le direzioni del possibile.

Toccano, nel bambino, la molla dell’immaginazione:

una molla essenziale alla formazione di un uomo completo”

(Gianni Rodari)

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Prefazione Mi piace definire questo piccolo volume come “un’opera

collettiva”.

Dietro la sua nascita ci sono infatti tante piccole mani, ma

soprattutto tante idee, quelle degli alunni dell’Istituto

Comprensivo “Rende Centro” che hanno partecipato al progetto

di scrittura creativa dal titolo “Affrettiamoci lentamente”,

realizzato nell’ambito dei progetti PON, miranti all’inclusione

sociale e alla lotta al disagio.

Il progetto di scrittura creativa, svoltosi nel plesso di Rende

Centro ha rappresentato un’esperienza umana profondamente

significativa.

L’approccio didattico ha privilegiato creatività e fantasia e il

“problem solving” come metodologia per superare la concezione

dogmatica della conoscenza e realizzare l’inclusione.

La didattica inclusiva poggiata sulla libera espressione e sulla

creatività è stata indirizzata verso abilità che hanno tenuto conto

delle diverse potenzialità dei bambini che hanno frequentato il

corso.

È stato bello entrare nel mondo delle fiabe dove spesso i

personaggi negativi rappresentano le paure delle persone mentre

i personaggi positivi e i luoghi incantati rappresentano quello

che le persone hanno sempre desiderato.

Il progetto ha permesso ai bambini di sviluppare la propria

capacità espressiva e di migliorare le proprie doti d’intuizione,

originalità, fantasia e creatività.

A conclusione del progetto si ritiene che il percorso didattico sia

stato positivo.

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Un plauso va alla professionalità dell’esperta e ai bambini

volenterosi che hanno frequentato in orario pomeridiano il corso

con assiduità oltre la normale frequenza scolastica.

Maestra Giovanna Bruno

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Introduzione Questo libro è il frutto del lavoro svolto da un gruppo di

studenti dell’Istituto Comprensivo “Rende Centro” che hanno

partecipato al progetto PON “Affrettiamoci lentamente”

nell’anno scolastico 2017/18.

Un percorso durato soltanto trenta ore, ma che ha aiutato i

piccoli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria a

liberare le ali della fantasia, scrivendo ben 10 fiabe.

Attraverso le loro fiabe, i giovani scrittori sono riusciti a

raccontare con disarmante semplicità e naturalezza storie in cui

vengono esaltati i valori dell’amicizia, dell’amore, della famiglia.

Le fiabe emozionano anche per la capacità che i piccoli scrittori

hanno avuto nel rispettare (a volte solo in parte) la struttura e i

caratteri del genere fiabesco analizzato.

Molte storie catturano l’attenzione del lettore per l’originalità

delle vicende raccontate; altre invece, pur essendo meno originali

nella trama, perché ispirate a storie appartenenti alla tradizione,

sorprendono per la freschezza con cui sono state reinterpretate.

Il titolo del libro “Il mondo incantato” riprende quello di una

fiaba contenuta all’interno di questo piccolo volume, che i

bambini hanno voluto poi rappresentare con i loro disegni.

Alcune fiabe sono invece arricchite e impreziosite da immagini

che i bambini hanno scelto da internet utilizzando il computer.

Il laboratorio di scrittura creativa è stato un percorso intenso e

stimolante durante il quale i bambini si sono mostrati interessati

e incuriositi, a volte anche un po’ spaventati verso tutte le

attività proposte. Alla fine del percorso, considerando l’impegno

profuso da ciascun bambino, la costanza e la bellezza delle fiabe

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raccontate, è sembrato quasi doveroso da parte mia e della scuola

volerle pubblicare.

Il laboratorio di scrittura creativa si è basato essenzialmente

sull’esercizio pratico: partendo da una semplice base teorica,

supportata dalla lettura e dall’analisi di alcune tra le più famose

fiabe della letteratura italiana ed europea, gli studenti si sono

successivamente cimentati nell’elaborazione dei propri testi.

Le prime lezioni si sono articolate sulla visione, sull’ascolto e

sulla lettura di fiabe. I bambini hanno letto diverse fiabe ed

hanno esplicitato le loro sensazioni ed emozioni, sia verbalmente

sia attraverso il disegno. Sono stati chiamati a riassumere quanto

appreso, in forma scritta e/o verbale. Ad ogni lettura è seguita

una discussione guidata volta a far emergere la comprensione dei

vari elementi che costituivano la fiaba.

I successivi incontri si sono focalizzati sulla scrittura, in modo

particolare sulla manipolazione e sulla creazione di storie, a

partire da stimoli guida. Sono stati proposti giochi di

comunicazione e spunti per agevolare l’invenzione di personaggi

fantastici, ambienti e storie immaginarie. In questa fase, ognuno

di loro si è trasformato in uno scrittore. Sono state proposte

alcune tecniche della scrittura creativa che hanno permesso ai

bambini di scrivere e inventare delle fiabe.

La presentazione dei giochi ha seguito un ordine che li ha

condotti in modo graduale a comprendere i meccanismi della

narrazione.

Le attività sono state sempre presentate agli alunni in forma

ludica e laboratoriale. Le metodologie didattiche utilizzate in tal

senso sono state molteplici: uso della LIM; software didattici per

la costruzione del libro; problem solving; brain storming per

stimolare l’azione propositiva, l’interesse e la curiosità degli

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alunni e per far riemergere le conoscenze pregresse; giochi

interattivi, conversazioni guidate; cooperative learning per dar

modo agli alunni di confrontarsi, discutere, collaborare.

Le attività sono state eseguite sia in gruppo sia individualmente,

a seconda dei momenti o per volontà dei bambini.

Queste attività hanno coinvolto talmente tanto i bambini, che

alla fine del percorso gli studenti sono riusciti a manipolare,

reinventare e scrivere le loro fiabe senza eccessivi aiuti.

I risultati ottenuti, l’entusiasmo, la motivazione e la

partecipazione di tutti gli studenti, sono stati per me fonte di

grande soddisfazione.

Auguro ai miei studenti che l’amore per la scrittura, per la

lettura e per la “Scuola” possa continuare sempre con lo stesso

entusiasmo di oggi.

Voglio concludere condividendo con voi lettori i pensieri di

alcuni grandi autori che, con le loro idee e con le loro fiabe,

hanno accompagnato le nostre particolari giornate di studio,

fornendovi nel contempo una chiave interpretativa alla

produzione letteraria dei nostri piccoli scrittori.

Buona lettura

Rosella Gullo

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“Le fiabe aiutano a ricordare, a rivivere, a esplorare il mondo, a

classificare persone, destini, avvenimenti. Aiutano a costruire le

strutture dell’immaginazione, che sono le stesse del pensiero. Le fiabe

aiutano a stabilire il confine tra le cose vere e le cose inventate.

Insomma, se le fiabe non esistessero, bisognerebbe inventarle.”

Gianni Rodari

“Quell’unica convinzione mia che mi spinge al viaggio tra le fiabe è che

io credo questo: le fiabe sono vere.”

Italo Calvino

« Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa

difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una

buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra

che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che

sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la

cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile,

che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che

siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme.

Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il

piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante

come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che

vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.”

Daniel Pennac

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Foto che ritraggono i vari momenti del laboratorio di

scrittura creativa

PON “Affrettiamoci lentamente”

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LE FIABE

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Il risveglio di Aurora

C’era una volta una bellissima principessa di nome Aurora che,

per l’incantesimo di una fata molto cattiva, dormiva da cento

anni in un castello.

La reggia era circondata da alte piante e da una fitta vegetazione,

la strada era chiusa da cespugli di rovi.

All’interno del castello, tutti dormivano profondamente.

Un giorno, un principe che passava da quelle parti, incuriosito

dal silenzio e dalle piante così alte che circondavano il castello,

decise di capire cosa fosse successo agli abitanti di quel regno.

Entrato nel castello, vide la principessa distesa su un grande

letto e si innamorò all’istante di lei.

Il principe le diede un bacio; subito, la fanciulla si risvegliò.

L’incantesimo era stato finalmente rotto; per magia tutti gli

abitanti del castello si svegliarono e la vita riprese regolarmente

come prima. Il principe e la principessa si sposarono e così tutti

vissero felici e contenti.

Francesca Celebre,

4^D Plesso di Rende Centro

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Bianca, l’elfo verde e la strega cattiva Bianca non sapeva dove era nata, né chi fossero i suoi genitori.

Un giorno, nell’orfanotrofio dove viveva, le dissero che doveva

partire: era stata adottata da una ricca coppia di città. I suoi

genitori adottivi avevano una bella villa, una catena di negozi e

due figlie antipatiche che amavano molto più di lei. Una sera, la

famigliola si recò a un ricevimento a cui però Bianca non era

ammessa. Così restò a casa costretta ad occuparsi delle faccende

domestiche. Tagliava, cuciva, stirava i vestiti. Quando il più bello

fu pronto, Bianca volle indossarlo e, con l’abito nuovo indosso,

cadde addormentata. Nel sonno più profondo cominciò a sognare

una vita diversa………..

Bianca sognò che stava cercando i suoi genitori biologici, che

l’avevano abbandonata tanto tempo fa per proteggerla da una

strega cattiva. Nel suo sogno Bianca vide chiaramente che la

strega aveva rinchiuso i suoi genitori in una cella appesa al

soffitto della casa in cui viveva e sotto la cella aveva messo un

pentolone di cera bollente. Ogni minuto che passava, la cella

scendeva sempre di più e sempre di più si avvicinava al pentolone

di cera. Bianca capì che i suoi genitori erano in pericolo e che

doveva liberarli a tutti i costi. In quel momento Bianca si svegliò,

le sembrava così vero quel sogno che decise di scappare di casa

per andare a cercare i suoi genitori. Bianca si avventurò per mari

e per monti; viaggiò tanto e alla fine arrivò ai piedi di una

montagna dove si trovava una piccola casetta abitata da un elfo

verde. Bianca si avvicinò a lui, chiedendogli aiuto; raccontò

all’elfo la sua storia e il suo sogno. L’elfo ascoltò il racconto di

Bianca con molta attenzione e alla fine decise di aiutarla a

liberare i suoi genitori. I due amici si misero così in cammino e

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alla fine di un lungo viaggio riuscirono a trovare la casa dove

viveva la strega. Giunti nei pressi della casa, l’elfo tirò fuori dal

suo cappello un mantello magico che rendeva invisibili le

persone. Grazie al suo mantello, Bianca e l’elfo entrarono nella

casa della strega. Bianca si avvicinò alla cella dove erano

rinchiusi i suoi genitori e riuscì a liberarli. Nel frattempo la

strega che si era accorta dei due impostori, passò al contrattacco.

Tra lei e l’elfo scoppiò una vera e propria battaglia. I due si

sfidarono con palle di fuoco. L’elfo riuscì a colpire la strega e a

potare in salvo Bianca e i suoi genitori. Bianca ringraziò molto il

suo amico elfo e gli propose di andare a vivere con lei e i suoi

genitori; l’elfo fu felicissimo della proposta e accettò. Da quel

giorno Bianca, l’elfo verde e i suoi genitori vissero felici e

contenti in una casa molto carina.

Noemi Chiappetta,

4^ D, Plesso di Rende Centro

L’elfo verde

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La giovane servetta e lo scoiattolo Lucino

Tanto tempo fa, una giovane e gentile servetta stava

attraversando il bosco con i suoi padroni.

All’improvviso, quattro briganti sbucarono fuori da un cespuglio

e fermarono la carrozza dove stava viaggiando la ricca famiglia.

Dopo averli derubati, li uccisero.

La fanciulla, che era saltata fuori dalla carrozza e si era nascosta

dietro un albero, fu la sola a salvarsi. Quando i briganti si

allontanarono, la servetta si mise a piangere disperata; non

sapeva come fare a d uscire dal bosco.

Quando fu sera, si sedette sotto una grande quercia e non si

mosse più. Quando fu di nuovo mattina, la servetta andò in cerca

di cibo. Nel frattempo uno scoiattolo era uscito fuori dalla sua

tana e mentre stava sgranocchiando una noce, sentì il pianto

della fanciulla. Lo scoiattolo si avvicinò alla fanciulla e le chiese:

“Perché stai così male?”

Lei rispose: “ non so come uscire dal bosco!”

Lo scoiattolo rispose: “ Ti aiuterò io”.

I due iniziarono così ad incamminarsi; all’improvviso la giovane

si accorse che un folletto la stava osservando ma fece finta di

niente. Il folletto, era un altro abitante del bosco che odiava tutte

le persone, quindi iniziò a dare fastidio alla fanciulla. Iniziò a

creare delle trappole, trabocchetti e molte altri inganni.

Lo scoiattolo capì che non poteva lasciare incustodita la sacra

quercia perché sapeva che quel folletto malefico poteva

distruggerla. La servetta si accorse che lo scoiattolo era

preoccupato per aver lasciato incustodita la quercia e così, prima

di andare via, si propose di aiutarlo a sconfiggere il folletto.

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La servetta iniziò a parlare con il folletto per distrarlo e così lo

scoiattolo riuscì a infilare nella bocca del folletto una noce

speciale, la noce della dolcezza. Finalmente il folletto ritornò

buono come prima e i due amici poterono riprendere il loro

cammino. Giunti all’uscita del bosco, i due amici si salutarono ma

all’improvviso la fanciulla ebbe un ripensamento. Commossa

dalla bontà dello scoiattolo, decise di rimanere nel bosco e di non

andare più via. Lo scoiattolo Lucino, che viveva nel bosco solo

senza alcun parente, fu felice di iniziare una nuova vita in

compagnia della sua nuova amica.

Marco Adamo 4^ A plesso di Saporito

Aldo Greco 4^ D plesso di Rende Centro

Vito Barbati 4^ D plesso di Rende Centro

Noemi Chiappetta 4^ D plesso di RendeCentro

Francesca Celebre 4^ D Rende Centro

Edoardo Iantorno 4^ D Rende Centro

Maria Rita Lufrano 4^ D RendeCentro

Lo scoiattolo Lucino

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Il mondo incantato

Tanto tempo fa, una fata di nome Elsa, viveva felice nel paese dei

fiori, chiamato Fiorelandia.

Fiorelandia era un vero e proprio mondo incantato: ogni cosa era

colorata e profumata.

Le finestre delle case erano fogli di viole, le porte erano fiori di

rosa, le scale erano fili di edera e i tetti erano petali di

margherite.

In quel paese viveva anche il mago Ippolito, che era innamorato

follemente della fata Elsa.

Per conquistare il suo cuore, il mago Ippolito imparò ad

apprezzare tutti i fiori, studiandone le caratteristiche e le qualità.

Alla fine, il mago Ippolito riuscì a dare a ogni fiore un sapore.

Alle margherite diede il sapore della crema, alle rose il gusto del

pistacchio, alle orchidee il sapore della nutella.

La fata Elsa, felice del lavoro intrapreso dal mago Ippolito, si

fidanzò con lui e così vissero per sempre felici e contenti.

Il mago Ippolito e la fata Elsa, dopo un anno di fidanzamento, si

sposarono ed ebbero tanti figli: tanti maghetti e tante fatine.

Marco Adamo 4^ A Plesso di Saporito

Noemi Chiappetta 4^ D Plesso di RendeCentro

Francesca Celebre 4^ D Plesso di Rende Centro

Edoardo Iantorno 4^ D Rende Centro

Maria Rita Lufrano 4^ D RendeCentro

Fall Nogaye 4^ B Surdo

Costantino Chiappetta 4^ B Surdo

e con la collaborazione di Francesco Malomo 1^ A Plesso di Saporito

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Disegno di: Maria Rita Lufrano 4^ D Plesso di Rende Centro

Fall Nogaye 4^ B Plesso di Surdo

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Francesca Celebre 4^ D Plesso di Rende Centro

Marco Adamo 4^ A Plesso di Saporito

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Noemi Chiappetta 4^ D Rende Centro

Edoardo Iantorno 4^ D Plesso di Rende Centro

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Costantino Chiappetta 4^ D Plesso di Surdo

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La grande sconfitta

C’era una volta una bellissima sirenetta di nome Veronica che

viveva felice in fondo al mare, circondata dall’amicizia dei pesci e

di tutte le creature marine.

La tranquillità del mondo marino venne all’improvviso turbata

dall’arrivo di una strega conosciuta con il nome di Greta. Tutti

temevano Greta, perché era la strega più malefica che esistesse al

mondo. La strega Greta, che non amava i colori, iniziò a

dipingere il mare di grigio. Tutti i pesci persero i loro magnifici

colori. Tutto era diventato completamente triste e scuro. La

strega trasformò i coralli in pietre, i cavallucci marini in teste di

drago, le conchiglie in teschi.

Seriamente preoccupato, Poseidone, il dio del mare, ordinò alla

sirenetta di aiutarlo a salvare il mondo sottomarino dalla

cattiveria di Greta. La sirenetta accettò la missione e così iniziò a

pensare come fermare la strega.

Capì che era necessario rubarle la bacchetta con la quale faceva le

magie. Una volta scoperto il nascondiglio della strega, la

sirenetta si nascose dietro uno scoglio, aspettando che la strega

si addormentasse. Quando finalmente la strega si addormentò,

Veronica si avvicinò al suo nascondiglio. Si accorse però, che un

grande drago con sette teste impediva di farla entrare nella tana

della strega. Con l’aiuto di una fata marina, la sirenetta Veronica

riuscì a sconfiggere il drago e riuscì finalmente a sottrarre alla

strega la bacchetta. Quando la strega si accorse che le mancava

la bacchetta, iniziò a urlare furiosamente. Iniziò ad inseguire

Veronica che fortunatamente era più veloce della strega. Ad un

certo punto, Veronica ebbe una brillante idea, pensò di usare la

bacchetta della strega per sconfiggerla definitivamente; e così

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decise di trasformarla in una statua. All’improvviso successe

qualcosa di magico: tutti gli abitante del mare recuperarono il

loro colore. Il mare ritornò azzurro come sempre era stato, anzi,

forse anche più bello di prima, i cavallucci marini iniziarono a

danzare felice e le conchiglie si riempirono di perle preziose.

Il dio Poseidone fu molto felice dell’impresa compiuta da

Veronica e così decise di nominarla “Eroina marina”.

Veronica consegnò la bacchetta a Poseidone, il quale decise di

distruggerla per evitare che un’altra strega se ne potesse

impadronire. Da quel giorno, la tranquillità del mare non fu più

turbata dall’arrivo di nessuna strega perché si era diffusa la voce

che la sirenetta Veronica era molto brava a sconfiggere le

streghe.

Noemi Chiappetta,

4^ D, Plesso di Rende Centro

La Sirenetta Veronica

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La principessa Helen e il gufo Erminio

Un re aveva una figlia bellissima di nome Helen e per paura che

qualcuno potesse portargliela via, la teneva prigioniera in una

torre.

Una notte un gufo, di nome Erminio, dall’udito finissimo, capace

di sentire rumori e suoni a miglia di distanza, si posò sulla

finestra della torre. Il gufo Erminio era un gran curiosone,

sapeva tutto di tutti. Mentre stava appollaiato sulla finestra della

torre, sentì il pianto straziante della principessa, così la chiamò e

le rivelò un segreto. Le disse che le sue piume erano magiche e

che permettevano di trasformarsi in ciò che si desiderava.

La fanciulla chiese allora di donarle una piuma. Grazie a quella

piuma, si trasformò in una farfalla e riuscì a scappare.

L’indomani, quando il servitore del re portò il pranzo alla

principessa, scoprì che la torre era vuota. Corse allora dal re per

informarlo dell’accaduto. Il re non poteva credere a quello che

aveva sentito, iniziò a disperarsi e dopo due giorni decise di

affidare a un giovane valoroso il compito di ritrovare la figlia.

Il padre di Helen chiese al re di Spagna, che era il suo miglior

amico, se suo figlio, il primogenito, erede al trono di Spagna, era

disposto a ritrovare la principessa. In cambio di quest’impresa, il

re era pronto a concedergli la mano di sua figlia. Tre giorni

dopo, il giovane valoroso partì alla ricerca della principessa

Helen. Arrivato all’ingesso di un bosco, l’attenzione del principe

fu catturata da una scritta che diceva così “Chi entrerà nel bosco

dovrà superare tre difficili prove”. Il principe che era molto

coraggioso, non si lasciò intimidire da quella scritta e così decise

di entrare nel bosco. Il primo ostacolo consistette nell’affrontare

un lupo affamato; per fortuna ricevette l’aiuto di uno gnomo, alto

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quanto un pollice del principe, ma dalla grande saggezza. Lo

gnomo tirò fuori dalla tasca un pezzo di carne, il lupo l’afferrò e

scappò via. Dopo aver ringraziato lo gnomo, il principe riprese il

suo viaggio, ma subito si trovò costretto a superare la seconda

prova. Davanti a sé trovò una porta in cui c’era scritto di

risolvere un enigma. Se non ci fosse riuscito sarebbe morto.

Iniziò a leggere il messaggio: “Ci Sali e ci scendi velocemente o

lentamente, che cos’è?”

Lo gnomo suggerì al principe la risposta corretta: era la scala.

Superata anche la seconda prova, subito si trovarono davanti i

loro occhi un drago con nove teste che sputava fuoco e faceva

davvero tanta paura: era la terza prova da affrontare.

Lo gnomo, prontamente tirò fuori dalla tasca un laser che faceva

addormentare i mostri; lo puntò verso le nove teste del drago e il

mostro cadde subito a terra addormentato.

Finalmente le tre prove erano state superate, rimaneva ora da

trovare la principessa Helen.

I due amici notarono un corvo parlante su un ramo. Era un

corvo magico che sapeva tutto di tutti. Il principe chiese al corvo

notizie della principessa; il corvo gli indicò subito la strada per

trovarla. Arrivati a destinazione, il giovane entrò in una casetta e

vide la principessa Helen. Appena la vide se ne innamorò

perdutamente.

La riportò al castello, dicendole che il re aveva capito di aver

sbagliato con la sua gelosia, era pentito di averla tenuta richiusa

nella torre.

La principessa credette al principe e fece ritorno al castello.

Dopo aver perdonato il padre, decise di sposare il principe che

l’aveva riportata a casa e che per lei aveva superato tante prove

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pericolose. I due si sposarono ed ebbero cinque meravigliosi

figli……. e ovviamente vissero felici e contenti.

Marco Adamo 4^ A Plesso di Saporito

Vito Barbati 4^ D Rende Centro

Costantino Chiappetta 4^ B Surdo

Nogaje Fall 4^ B Surdo

Noemi Chiappetta 4^ D RendeCentro

Aldo Greco 4^ D Rende Centro

Francesca Celebre 4^ D Rende Centro

Edoardo Iantorno 4^ D Rende Centro

Maria Rita Lufrano 4^ D RendeCentro

La principessa Helen trasformata in farfalla

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L’unicorno Victor e la sua sorellina

C’era una volta un unicorno di nome Victor che voleva molto

bene alla sua mamma e al suo papà.

Gli piaceva tanto stare sdraiato sul prato in mezzo a loro,

attraversare il fiume e correre tra i fiori. Victor amava essere

coccolato dalla mamma prima di addormentarsi e la mattina

prima di svegliarsi. Gli piaceva tanto il profumo della mamma e

la dolcezza del papà.

Un giorno però il papà gli disse che presto sarebbe arrivata una

sorellina. Il papà spiegò a Victor che avere una sorellina, era una

cosa bellissima.

Victor fu felice dell’idea e così iniziò ad aspettare che la nuova

sorellina nascesse. Quando finalmente arrivò la nuova sorellina,

Victor iniziò a cambiare idea. Si accorse che la vita nella sua

famiglia era cambiata, nulla era più come prima. La sorellina

stava sempre in braccio alla mamma, il papà coccolava anche la

sorellina e lui non si sentiva più importante. Victor pensò che a

quella sorellina non avrebbe mai voluto bene perché aveva

rubato l’affetto dei suoi genitori.

Un giorno però la sorellina si perse nel bosco; i genitori erano

disperati, si misero a cercarlo dappertutto. Anche Victor aiutò i

genitori nella ricerca.

Girò tanto nel bosco finchè vide la sorellina, nascosta dietro un

albero. Si era persa e piangeva perché aveva tanta paura. Victor

corse da lei , la tranquillizzò e la riportò a casa.

I genitori furono felicissimi di rivederli e li abbracciarono.

In quell’istante Victor capì che voleva tanto bene alla sorellina e

capì che il bene che i genitori volevano a lui che rimasto lo stesso

anche con l’arrivo della nuova sorellina.

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Da quel giorno Victor si prese sempre cura della sua sorellina.

Maria Rita Lufrano 4^ D RendeCentro

Marco Adamo 4^ A plesso di Saporito

Vito Barbati 4^ D plesso di Rende Centro

Costantino Chiappetta 4^ B Surdo

Noemi Chiappetta 4^ D RendeCentro

Aldo Greco 4^ D Rende Centro

Denis Favorito 5^ C Rende Centro

Claudio Guido 4^ D Rende Centro

Edoardo Iantorno 4^ D Rende Centro

Fall Nogaye 4^ B plesso di Surdo

E con la collaborazione di Francesco Malomo 1^ A Plesso di Saporito

L’unicorno Victor

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Il regno di Sognilandia

Nel regno di Sognilandia tutti gli abitanti dormono sonni

tranquilli, tranne la figlia del re, Pisolina, chiamata così perché

desiderava tanto dormire.

Appena chiudeva gli occhi, Pisolina era tormentata da incubi.

Quando iniziava a dormire faceva subito brutti sogni: sognava

orchi che la volevano mangiare, draghi che la inseguivano,

streghe che volevano buttarla nel pentolone.

Il sogno più brutto che Pisolina aveva fatto era quello di essere

mangiata da uno squalo. Il padre, che era molto preoccupato per

la figlia e voleva aiutarla, partì per un lungo viaggio alla ricerca

di chi poteva aiutare la sua bambina. Attraversò mari e monti

sotto la pioggia e sotto il vento.

All’altro capo del mondo incontrò uno strano mago dalla grande

bocca, che si chiamava “Mangiasogni”.

Il re raccontò la storia di Pisolina e il mago disse che era

disposto ad aiutare il re e sua figlia.

Il mago sussurrò nell’orecchio del re la soluzione al loro

problema. Il re ringraziò il mago e tornò dalla figlia.

Quando Pisolina si addormentò il padre pronunciò la formula

magica suggerita dal mago e magicamente i brutti sogni si

trasformarono in farfalle che volarono via e uscirono dalla

finestra. Da quella volta in poi, Pisolina non fece più brutti sogni

ma soltanto bei sogni.

Maria Rita Lufrano 4^ D RendeCentro

Marco Adamo 4^ A plesso di Saporito

Vito Barbati 4^ D Rende Centro

Costantino Chiappetta 4^ B plesso di Surdo

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Noemi Chiappetta 4^ D Plesso di Rende Centro

Aldo Greco 4^ D Plesso di Rende centro

Denis Favorito 5^ C Rende Centro

Claudio Guido 4^ D di Rende Centro

Edoardo Iantorno 4^ D Plesso di Rende Centro

Fall Nogaye 4^ B Plesso di Surdo

Pisolina

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Il principe e la contadinella C’era una volta un principe che stava camminando con il suo

cavallo in un villaggio di campagna.

Il principe vide una contadina bella e dolce, se ne innamorò e

chiese se voleva sposarlo. La ragazza accettò e corse a dirlo ai

genitori.

Il giorno prima del matrimonio, la fanciulla scese in giardino a

raccogliere delle rose da usare per la sua corona e il suo mazzo di

fiori.

Improvvisamente, da un cespuglio sbucò un orco brutto e tutto

verde che la rapì e la portò nella caverna dove viveva.

Il giorno delle nozze, il principe si preoccupò della scomparsa

della fanciulla, andò nel giardino dove il giorno prima era stata

la sua amata e trovò i fiori a terra.

Capì che era successo qualcosa di brutto alla sua amata e si mise

a piangere.

Un coniglio si avvicinò a lui e gli disse che era stato l’orco verde

a rapire la contadinella.

Il principe andò subito a cercare la fanciulla.

Dopo due giorni di viaggio, il principe trovò la caverna dove

l’orco aveva portato la fanciulla. Il principe entrò dentro la

caverna e uccise l’orco cattivo. Il principe liberò poi la

principessa e la portò via. Ritornato al villaggio si sposarono e

fecero un grande festa che durò due giorni.

Denis Favorito 5^ C Rende Centro

Maria Rita Lufrano 4^ D RendeCentro

Marco Adamo 4^ A Saporito

Vito Barbati 4^ D Rende Centro

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Costantino Chiappetta 4^ B Plesso diSurdo

Noemi Chiappetta 4^ D RendeCentro

Claudio Guido 4^ D Plesso di Rende Centro

Aldo Greco 4^ D Plesso di Rende centro

Edoardo Iantorno 4^ D Rende Centro

Fall Nogaye 4^ B Plesso di Surdo

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Sophia e Andrea C’era una volta una principessa di nome Sophia dai lunghi capelli

biondi, con gli occhi azzurri e dal dolce carattere. Un giorno la

principessa andò a raccogliere le fragole nel bosco, incontrò una

vecchina cieca che in realtà era una fata buona e dolce che

aiutava sempre tutti. La principessa Sophia si mise a parlare con

la vecchietta. La vecchietta le svelò la sua vera identità. Sophia

rimase a bocca aperta. La vecchietta si trasformò in una fata

bellissima. La fata continuò a parlarle: “Se vuoi ti posso aiutare a

risolvere qualsiasi problema”. La principessa ringraziò la fata

dicendo che non aveva bisogno di aiuto. Le due si salutarono;

Sophia incontrò subito dopo un bellissimo principe di nome

Andrea che però si allontanò subito. Sophia si innamorò

follemente di lui, voleva rivederlo. Così ritornò dalla fata per

chiedere il suo aiuto. Sophia chiese alla fata di far innamorare il

principe di lei. La fata fece l’incantesimo e così avvenne la magia.

Il giorno dopo, il principe andò al castello di Sophia e le chiese

di sposarlo. Sophia rispose di sì e i due si sposarono e vissero

felici e contenti.

Maria Rita Lufrano 4^ D Plesso di RendeCentro

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Ringraziamenti

Ringrazio profondamente la preside dell’ Istituto Comprensivo “Rende Centro”, dott.ssa M. Teresa Barbuscio che, con la sua sensibilità ha reso possibile la realizzazione di progetto.

Ringrazio la DSGA dell’Istituto, la dott.ssa Anna Canonaco, per la disponibilità mostrata verso tutte le nostre richieste.

Sentiti ringraziamenti sono dovuti alla maestra Giovanna Bruno, tutor del progetto PON “Affrettiamoci lentamente”, che mi ha affiancato in modo professionale.

Ringrazio gli studenti che hanno partecipato al progetto, senza i quali la realizzazione di questo libro non sarebbe stata possibile;

Ringrazio l’artista Franco Malomo, per l’immagine di copertina.

Ringrazio i miei figli, Francesco e Chiara, che, di volta in volta hanno ascoltato le fiabe prodotte.

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Indice

Prefazione p. 2

Introduzione 4

Foto Laboratorio Creativo – “Affrettiamoci lentamente” 8

Le fiabe: 13

Il Risveglio di Aurora 14

Bianca, l’elfo e la strega cattiva 15

La giovane servetta e lo scoiattolo Lucino 17

Il mondo incantato 19

La grande sconfitta 24

La principessa Helen e il gufo Erminio 26

L’unicorno Victor e la sua sorellina 29

Il regno di Sognilandia 31

Il principe e la contadinella 33

Sophia e Andrea 35

Ringraziamenti 36

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