60
NUMERO 01/2019 TRADERS’ Magazine Italia www.traders-mag.it Numero singolo cartaceo euro 12.50 / Numero singolo digitale euro 9.00 Abbonamento cartaceo 10 numeri euro 90.00 / Abbonamento digitale 10 numeri euro 63.00 POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – 70% CN/AN/AUT.0027 L’INFINITO E LO ZERO Coverstory Cosa fare se i mercati crollano? Basics Programmare se stessi per il successo Ranking FIDArating Analysis: Finanza Dati Analisi 2004 2006 2008 2010 2012 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 ISSN 2499-4316

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NUMERO 01/2019 TRADERS’ Magazine Italia

www.traders-mag.it

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7

L’INFINITO E LO ZERO

CoverstoryCosa fare se i mercati crollano?

BasicsProgrammare se stessi per il successo

RankingFIDArating Analysis: Finanza Dati Analisi

2004 2006 2008 2010 2012

90

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EDITORIALE 3www.traders-mag.it 01.2019

È un grande della storia di Traders’ Magazine, l’autore della coverstory di

questa settimana.

David Pieper scrive per Traders’ Magazine Italia dagli albori della rivista, nel

2013.

Sempre sul pezzo, grande interprete dei mercati finanziari, David ci propo-

ne un argomento di grande attualità, di interesse di molti investitori.

Il ripiegamento delle borse americane a ottobre 2018, il rally natalizio che è

diventato, invece, una doccia sgradita natalizia, hanno messo infatti gli investi-

tori in una condizione tecnica ed emotiva completamente diversa. La propen-

sione solo long degli ultimi anni si trova a fare i conti con un mercato dove la

volatilità è aumentata, come sempre all’improvviso, e la direzione del mercato

non è più una sola.

Dobbiamo così imparare ad andare short: banale per molti, tutt’altro che

scontato per altri.

C’era un’epoca in cui, mi ricordo, chiedevo di andare short e... venivo preso

per pazzo, allucinato, speculatore o non so bene che altro.

Ancora oggi i fondi comuni di investimento italiani non possono andare

short, meglio far perdere soldi agli investitori che macchiarsi del timbro di

speculatori.

Così ragiona il legislatore e non si discute.

Non meraviglia, allora, che il nostro buon David abbia individuato alcuni

semplici elementi strategici per educarci ad andare short, quando le condizioni

del mercato lo consigliano.

Lo so: in alto c’è l’infinito, di sotto c’è il limite dello zero. Ma le opportunità

sono simmetriche: l’importante è convincersi che il successo sui mercati sta

nel seguirli.

Buona Lettura!

Maurizio Monti

Editore

Traders’ Magazine Italia

L’INFINITO E LO ZERO

Maurizio MontiEditore TRADERS’ Magazine

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SOMMARIO4 www.traders-mag.it 01.2019

Sommario Gennaio 2019

24

INSIGHTS

6 Ottimizza il tuo trading! Con questo sistema puoi aumentare il tuo profitto

TOOLS

22 New Product

Notizie dal mondo della tecnologia

14

Parte 3 - Triangolo dinamico24 Diventa il maestro degli schemi

STRATEGIES

Parte 4 - Covered Call Writing con certificati di sconto28 Lucrativo a tutto tondo

10 Il petrolio come indicatore economicoUn potente indicatore

14 Cosa fare se i mercati crollano?Guadagnare denaro con i corsi in caduta

COVERSTORY

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SOMMARIO 5

Indirizzo:TRADERS’ Magazine Italia srlVia Eustachio Manfredi, 2100197 Roma - ItaliaTel.: +39 02 30332800Fax: +39 02 30332929E-Mail: [email protected]

Direttore Responsabile: Emilio Tomasini

Redazione: Stela Cifliku, Avkida Karaj, Elena Lovati, Sabina Mariani, Maurizio Monti, Michele Monti, Pamela Pinzi, Isabella Rezzonico, Enida Selita, Daniela Zaccari.

Articoli: Alessandra Basile, José Miguel Bastida, Faik Giese, Alan Koska, Marko Gränitz, Alexander Mantel, Maurizio Monti, Michael Nerurkar, David Pieper, Teo Rayner, Mike Ruckert, Michael Schulte.

Immagini: Fotolia.

Periodicità: mensile, 12 volte l’annoIscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazio-ne numero 23483 del 03.05.2013.Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Monza al numero 9 in data 07.03.2013.Stampato in Wuerzburg, Germania.

Avviso di Rischio: Le informazioni riportate su TRA-DERS’ sono destinate esclusivamente a scopo for-mativo. TRADERS’ non intende mai raccomandare o promuovere sistemi, strategie o metodologie di trading.

I lettori sono invitati ad effettuare proprie ricerche e test di funzionalità per determinare la possibile validità delle idee di trading esposte. Il trading implica un alto livello di rischio. I risultati del passato non garantiscono in alcun modo i risultati futuri.58 Otto lezioni dopo otto anni di trading

COLUMN

Parte 2 - Capacità e Conoscenze32 La personalità del trader

BASICS

RANKING

Finanza Dati Analisi50 FIDArating Analysis

PEOPLE

42 Michael Schulte - La verità è sul campo

Parte 3 - R come rapporto Rischio/Rendimento36 La grande borsa valori ABC

MASTHEAD

SOCIAL

La Festa del Cinema, il suo tredicesimo anno54 ROMA 2018 - seconda parte

32

Parte 3: Tipi di dati, funzioni e comandi38 Programmare se stessi per il successo

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INSIGHTS6 www.traders-mag.it 01.20196

» Hai sempre voluto sapere quando le probabilità di profitti e perdite sono particolarmente alte nella tua strategia? Utilizzando

un potente strumento, è possibile identificare in tempo le prossime vittorie ed i potenziali drawdowns. Questo articolo illustra

come tutto ciò sia possibile.

Con questo sistema puoi aumentare il tuo profitto

Ottimizza il tuo trading!

modificata ci si avvicina molto a questa costellazione ideale.

Con il trading con equity curve, il trader cerca di trovare

un interruttore on/off per la strategia valutando sistematica-

mente i risultati storici del trading. Vuole riconoscere in anti-

cipo le possibili perdite e le prossime fasi di profitto per sa-

pere quando vale la pena tradare una strategia e quando no.

Nell’approccio classico, la media mobile (MA) viene sem-

plicemente posizionata sulla curva cumulativa dei risultati

della strategia. Se la curva dei profitti scende al di sotto di

questa media mobile, il trader sospende il trading perché

presuppone che sia imminente una fase di perdita. Se la cur-

va dei profitti sale al di sopra della MA, il trading viene ripre-

so. Tuttavia, la ricerca dell’autore ha dimostrato che questo

tipico genere di trading della curva dei guadagni porta ad

un risultato peggiore per la maggior parte delle strategie.

Il profitto è significativamente più basso in alcuni casi ed è

raramente percepibile un vantaggio in termini di rischio.

Trading di equity curve modificataTuttavia, se applicato in modo diverso, il trading sulla

equity curve può offrire una leva di profitto. Secondo la

strategia di daytrading dell’autore, il profitto è stato au-

mentato di quasi il 70 per cento con l’aiuto del trading del-

la equity curve modificata.

Pochi trader sanno che, nell’ambito di una strategia di

trading sistematica, la distribuzione dei profitti e delle per-

dite dei risultati è di natura ciclica. In parole povere, le fasi

di profitto sono quasi inevitabilmente seguite da momenti

in cui una parte dei profitti viene restituita al mercato, i

tristemente noti drawdown. Perché nessun approccio di

trading funziona bene in ogni momento in condizioni di

mercato diverse.

Sarebbe quindi un enorme vantaggio per ogni trader

essere in grado di riconoscere in anticipo le imminenti fasi

di profitto e perdita nell’ambito di una strategia di trading.

Questo costituirebbe una parte considerevole del profitto.

Ma c’è una buona notizia: con il trading con equity curve

Mike RuckertMike Rückert lavora a tempo pieno da 25 anni. Ha ricoperto diversi ruoli come broker, senior portfolio manager, gestore di portafogli, gestore di fondi e gestore di portafogli e asset manager di rinomate banche private. Dal 2012 si dedica esclusivamente al trading dei propri investimenti, lavora come autore freelance ed esperto di lettere di borsa e condivide le sue conoscenze su www.tradingstrategie.eu.

[email protected]

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INSIGHTS 7

La figura 1 mostra la distribuzio-

ne dei profitti e delle perdite di una

strategia di daytrading sistematica

sull’EURO STOXX 50. Le regole di tra-

ding esatte sono irrilevanti a questo

punto, in quanto si tratta esclusiva-

mente della distribuzione dei profitti e

delle perdite. Le barre verticali (grigie)

mostrano il profitto o la perdita di ogni

operazione inserita in punti indice.

Nella nostra versione del trading

delle equity curve, una MA (linea ver-

de) è ora posizionata sui singoli risul-

tati dei trading delle ultime 20 nego-

ziazioni come generatore di segnale.

Sulla base dell’esperienza dell’autore,

la MA (20) si adatta come punto di ri-

ferimento per la maggior parte delle

strategie di trading giornaliere. Tuttavia, si può generalmen-

te dire che meno sono le compravendite alla settimana, più

breve dovrebbe essere la MA. Per esempio, un valore di MA

(20) di cinque punti significa che la media degli ultimi 20

trade era di cinque punti per trade.

Modelli chiari nella distribuzione dei profitti e delle perdite

Mentre era difficile vedere una struttura dal corso dei

singoli risultati di trading, l’applicazione di questo sempli-

ce filtro rivela improvvisamente un chiaro e ricorrente mo-

dello ciclico nella distribuzione dei profitti e delle perdite

nei risultati:

1. La maggior parte delle volte il risultato medio è

nell’intervallo positivo sopra la linea dello zero: una

caratteristica importante di una strategia di trading

redditizia e soprattutto che non sia snervante.

2. Come mostra l’andamento della MA (20) dei risultati

del trading, i risultati medi negativi si verificano mol-

to raramente e solo per un breve periodo di tempo.

3. Se il risultato medio degli ultimi 20 trade è sceso

a meno uno o più in basso, da allora si è verificata

ogni volta una fase di profitto pronunciata.

4. Queste fasi vincenti di solito iniziano immediata-

mente dopo aver raggiunto il valore medio negati-

vo e sono di solito abbastanza dinamiche.

5. D’altra parte, c’è una maggiore probabilità di una

fase di diminuzione dei profitti o di un accumulo di

perdite (potenziale fase di drawdown) se la MA (20)

sale a circa 3,5-5,0 punti.

6. Dopo una serie vincente, tuttavia, una fase di

drawdown non si verifica sempre immediatamente.

7. Per l’intero periodo di undici anni, c’è stato solo tre

volte un superamento in cui i risultati medi sono

stati brevemente al di fuori del normale intervallo

di circa meno 1-5 punti.

Una domanda importante è se i modelli osservati siano

effettivamente abbastanza stabili sulla curva azionaria da

poter essere sfruttati. La ricerca dell’autore ha dimostrato

che questo è il caso e che è possibile un ulteriore succes-

so anche con strategie poco redditizie. È ideale anche se

la strategia di base sottostante funziona con un prezzo di

base ampiamente costante, basato sulla volatilità, fisso o

una percentuale dello stop price.

Anche un semplice insieme di regole porta vantaggi di profitto

L’autore ha sviluppato e testato un semplice insieme

di regole per il trading di equity curve su questa strategia

di trading EURO-STOXX dopo l’inizio dell’applicazione in

tempo reale. Nella figura 2 è possibile vedere i diversi ri-

sultati a confronto. A tale scopo il risultato originale della

strategia di trading (curva blu) è stato confrontato senza

alcuna ottimizzazione con i risultati, compresa la modifica

della equity curve del trading. Quest’ultima è stata suddi-

visa in due varianti di implementazione.

Le regole erano le seguenti:

1. Se il risultato medio delle ultime 20 operazioni rag-

giunge un valore di meno un punto, la dimensione

delle 20 operazioni successive viene raddoppiata.

2. Se il risultato medio degli ultimi 20 trade raggiunge

un valore di più cinque punti, la dimensione delle

20 operazioni successive viene dimezzata. Tuttavia,

una sospensione completa dell’operazione non è

La figura 1 mostra la distribuzione dei profitti e delle perdite di una strategia sistematica di daytrading sull’EURO STOXX 50. I profitti e le perdite di ogni operazione registrata sono mostrati in grigio. Il verde indica la media mobile delle ultime 20 operazioni su una singola operazione.

F1) Trade del future del petrolio greggio

Fonte: www.tradingstrategie.eu

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INSIGHTS8 www.traders-mag.it 01.20198

consigliabile, perché i punti di inversione superiore

della MA (20) a volte terminano in una fase latera-

le, che può costare troppo profitto.

Calcolare attentamente i requisiti patrimoniali e il rischioÈ importante notare che l’aumento della quota dopo

le fasi di drawdown deve essere economicamente e men-

talmente accettabile per voi. L’aumento del fabbisogno di

capitale (margine più elevato e un rischio potenzialmente

più elevato con una doppia quota) dovrebbe quindi esse-

re preso in considerazione prima dell’utilizzo dal vivo della

strategia di trading.

La figura 1 mostra, ad esempio, che la fase di drawdown

è andata oltre gli estremi inferiori precedentemente regi-

strati. Un raddoppio della dimensione ha quindi avuto un

effetto aggiuntivo negativo a breve termine (maggiore per-

dita assoluta). In linea di principio, ci si dovrebbe sempre

aspettare queste situazioni eccezionali e quindi non calco-

lare il requisito patrimoniale della strategia in modo troppo

restrittivo. Per fare questo, prendete il massimo drawdown

storico della strategia di base e moltiplicatelo per un fattore

da 1,5 a due.

Sebbene le serie di perdite permanenti siano teorica-

mente possibili nel trading, in pratica non si verificano in

strategie con un vantaggio statistico

fondato, e sono sempre limitate. Se

si sottraggono ai rischi aggiuntivi, c’è

anche la possibilità di rinunciare a un

aumento della partecipazione prima

di una potenziale distanza di profitto e

di effettuare una riduzione solo in una

fase di drawdown imminente. Occor-

re ancora rispettare alcuni importanti

prerequisiti:

1. In primo luogo, abbiamo bisogno

di una strategia redditizia e sistemati-

camente tradabile. Una valutazione di

strategie basate sul sentiment del mer-

cato che non si basano su un insieme di

regole fisse e chiaramente quantificabi-

li non fornisce informazioni affidabili.

2. Abbiamo bisogno di una storia di

dati sufficienti. Per le strategie che fan-

no trading più volte alla settimana, la

base di dati da valutare dovrebbe essere di almeno

cinque anni o diverse centinaia di transazioni pre-

cedenti. A seconda della strategia, questi dati pos-

sono essere determinati manualmente o tramite un

back test, a condizione che non abbiate già registra-

to voi stessi i risultati del trading.

3. Meno si ottimizzano, più stabili sono gli effetti ag-

giuntivi che raggiunge il trading con la equity curve

modificata. Indicatori come la MA sono già sufficien-

ti per l’uso domestico e forniscono buoni risultati.

4. Si noti anche che il trading delle equity curve è simile

allo sviluppo di una strategia di trading: lo sforzo per

raggiungere la configurazione storicamente ottimale

è di solito a spese della futura robustezza del siste-

ma. Un semplice insieme di regole, d’altra parte, au-

menta significativamente la probabilità che la vostra

strategia e il trading delle curve azionarie continuerà

a funzionare con successo anche in futuro.

ConclusioneCome dimostrano le valutazioni, le probabilità di pro-

fitto cambiano nel tempo in un modello ciclico che dà loro

l’opportunità di riconoscere e sfruttare già in anticipo le im-

minenti fasi di profitto e perdita all’interno di una strategia.

L’aumento della quota dopo le fasi di drawdown deve essere economicamente e mentalmente

accettabile per voi.

Potete vedere i diversi risultati della strategia. In blu i risultati sono mostrati senza ottimiz-zazione, in rosso la strategia è stata ottimizzata dopo il drawdown e in verde dopo le fasi di drawdown e win.

F2) Confronto dei risultati della strategia

Fonte: www.tradingstrategie.eu

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INSIGHTS10 www.traders-mag.it 01.201910

Greggio è il nome che si dà al petrolio non raffinato. A

sua volta si divide in varie classificazioni ulteriori. Il greg-

gio dolce è quello che ha meno zolfo nella sua composizio-

ne, ed è il più richiesto a livello mondiale. Si contrappone

al greggio amaro, che presenta più di uno 0,5% di zolfo.

D’altra parte esiste il greggio leggero e quello pesante, a

seconda della sua densità. Più il greggio è dolce e leggero

e più è facile raffinarlo, e si considera di conseguenza di

migliore qualità.

Quando parliamo del petrolio West Texas Intermedia-

te (WTI) ci stiamo riferendo ad un tipo di greggio estratto

José Miguel BastidaDopo la formazione e il lavoro come manager delle operazioni logistiche e degli operatori dei trasporti, ha iniziato a studiare un Master in gestione finanziaria e borsa presso la Business Training School di Madrid. Attualmente è un trader indipendente e scrittore professionista di contenuti finanziari, analisi e opinioni di no-tizie economiche per comunità e media di inve-stitori. Appassionato dei classici delle finanze, il suo stile di trading si basa sul retaggio dei

grandi operatori dell’inizio del secolo scorso.

[email protected]

» Il petrolio è l’anima dell’economia, la forza motrice, cioè che definisce la tendenza dei prezzi dell’energia ed in ultima istanza

l’inflazione. Come possiamo ignorare un indicatore così potente nelle nostre operazioni? Possiamo definire una strategia di

trading più completa se abbiamo una prospettiva più ampia sul comportamento dei mercati. Il petrolio più darci molte chiavi di

lettura in questo senso.

Il petrolio come indicatore economico

Un potente indicatore

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INSIGHTS 11

in Texas ed in Oklahoma. Questo pe-

trolio è più dolce e leggero del Brent

(estratto principalmente nel Mare del

Nord) e pertanto di miglior qualità.

Abbiamo due tipi di prezzo, il WTI

ed il Brent, che presentano una forte

correlazione. La produzione dell’A-

rabia Saudita e della zona del Golfo

Persico viene venduta in genere al

prezzo del Brent.

Il prezzo del petrolioSe ci sono delle parole che carat-

terizzano il prezzo del petrolio, esse

sono “incertezza” e “volatilità”. Per

questo è un ottimo prodotto per ef-

fettuare del trading. Comunque è un

mercato complesso ed aggressivo,

solo per trader con esperienza. An-

che senza operarvi direttamente può

esserci molto utile determinare la sua

tendenza per disegnare una strategia.

È un termometro dell’economia e del

comportamento del resto dei mercati.

La maggioranza della sua produzione

proviene da Paesi con problemi politi-

ci, e questo già presuppone condizio-

ni e problemi nell’offerta. Solo nella

zona del Medio Oriente, che può es-

sere considerata la più conflittuale del

mondo, c’è il 62% della riserva totale.

Inoltre i grandi produttori hanno fon-

dato la OPEC, per controllare la pro-

duzione e, di conseguenza, i prezzi.

Anche gli USA sono grandi pro-

duttori, sottraendo potenza dall’O-

PEC. Dalla parte della domanda, dob-

biamo tenere in conto che il consumo

dipende dalla crescita delle potenze

economiche. Anche fattori come il

credito, la massa monetaria ed il prez-

zo del dollaro americano influiscono

Possiamo vedere la recente tendenza al rialzo verificatasi nel Brent, rompendo con forza la resistenza. Se la mettiamo in contrasto con la strategia dei paesi produttori in termini di riduzione dell’offerta e la marcata crescita economica secondo l’FMI, tutto coincide. Tutte le analisi tecniche effettuate sono supportate da ipotesi fondamentali. Attenzione a come l’RSI indica ipercomprato, il prezzo ha raggiunto un’area target e il volume cala.

F1) Il prezzo del Brent (settimanale)

Fonte: ProRealTime

La curva dei rendimenti dei tassi di interesse ci offre un buon segnale sulla crescita eco-nomica. Dobbiamo assicurarci che la pendenza sia positiva. In questo caso, in particolare, si osserva un appiattimento nel breve periodo (tra 1 e 3 anni). Potrebbe essere interpreta-to come un rallentamento della crescita dell’economia cinese nel breve/medio termine?

F2) Curva dei tassi di interessi in Cina

Fonte: Investing.com

Anche attori quali il credito, la massa monetaria e il prezzo del dollaro USA

determinano il prezzo del petrolio!

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INSIGHTS12 www.traders-mag.it 01.201912

sul prezzo del petrolio. Un tema da tenere in considera-

zione è la scarsa elasticità della sua domanda, essendo un

prodotto necessario per dare vita all’industria. Qualunque

sia il suo prezzo, la domanda si mantiene sempre sugli

stessi livelli. Questo fenomeno nella domanda fa sì che il

costo extra assunto dal prezzo del petrolio passi ai prodot-

ti di consumo, aumentando così l’inflazione.

Se abbiamo intenzione di investire in azioni non ci pre-

occuperà il fatto di essere in una epoca di recessione. Le im-

prese del settore energetico sono valori difensivi, anche se

presentano una alta correlazione con il petrolio e possono

essere influenzate quando la sua domanda renda più basso

il suo costo ed esso si trovi in situazione di discesa. In ogni

caso ci sarà un limite minimo di domanda per l’energia, ed

anche per il petrolio. Il greggio deve essere osservato da

vicino avendo una influenza diretta sull’inflazione, e la poli-

tica monetaria lavora per controllare i livelli inflazionari. In

definitiva è un attivo che gli operatori di mercato devono

tenere sempre ben presente (vedi figura 1).

Osserviamo come il prezzo dell’Indice del Dollaro si avvicina a un livello critico di confluen-ze. È una coincidenza che la Federal Reserve annunci nuovi aumenti dei tassi d’interesse? Potrebbe iniziare presto un rimbalzo nel dollaro? Osserviamo che tutto si adatta come un puzzle.

F3) Future sull’indice del Dollaro (mensile)

Fonte: Investing.com

Indicatori del petrolioI seguenti indicatori economici ci allertano sulla pos-

sibile evoluzione del greggio. Combinati con la situazione

geopolitica ed una buona analisi tecnica dei prezzi (che

appoggia la nostra ipotesi) saremo in condizione di dise-

gnare una strategia di trading con una cornice della situa-

zione economica attuale.

Crescita economica mondialeSecondo la Relazione sulle Prospettive dell’Economia

Mondiale dell’FMI c’è un rimbalzo della crescita durante

l’ultimo anno, più evidente in Europa e Asia: le proiezioni

mostrano un rialzo. È possibile che questo sia già scon-

tato, ma anche così dobbiamo monitorare le prospettive

di crescita mostrate dal Fondo Monetario Internaziona-

le. D’altra parte, c’è un indice sviluppato dal Conference

Board al quale si conferisce la possibilità di prevedere la

crescita dell’economia statunitense da sei a nove mesi

prima: il Composite Index of Leading indicators. Anche

l’osservazione e l’interpretazione della curva dei tassi di

interesse sulle principali economie ci

darà segnali sulla crescita economica

(vedi figura 2).

L’indice del DollaroUn dollaro forte si considera anti-

inflazionario. Normalmente, il dollaro

ha una correlazione inversa con le

materie prime. Più debole è il dollaro,

maggiore è la domanda. Mostriamo

di seguito le correlazioni:

• Il dollaro influisce sul prezzo del

petrolio.

• Il petrolio influisce nei livelli in-

flazionari.

• L’inflazione è la guida principale

della politica monetaria.

• Il Forex e le rendite fisse sono

molto sensibili all’inflazione e alla

politica monetaria. Anche la rendita

variabile è molto sensibile all’inflazio-

ne, ma è influenzato perché presenta

Se ci sono delle parole che caratterizzano il prezzo del petrolio,

esse sono “incertezza” e “volatilità”.

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una correlazione negativa con

la rendita fissa. Se guardiamo

l’indice del dollaro possiamo

dedurre che esso continui ad

andare in caduta libera, fa po-

chi movimenti fino a raggiun-

gere un livello di supporto, in

coincidenza con il livello del

61,8% di Fibonacci e la diret-

trice della tendenza a lungo

termine (vedi figura 3).

Contango e BackwardationQual è stata la chiave per capire

che la domanda di petrolio stava au-

mentando e quindi la strategia di ri-

duzione della produzione da parte dei

paesi produttori aveva dato un buon

risultato? Questa conferma è arriva-

ta del mercato dei Future. Per capi-

re dobbiamo affrontare i concetti di

“contango” e “backwardation”:

• Contango: Sono gli interessi pa-

gati dall’acquirente di un bene per il

diritto di differire la liquidazione dello

stesso. È la differenza tra il prezzo di un contratto Future e

il prezzo in contanti (spot). In un contratto future il prezzo

è solitamente più alto più lontana è la scadenza a causa

di spese di differimento (manutenzione, stoccaggio, inte-

ressi, ecc.).

• Backwardation: È una situazione di mercato invertita

dove i prezzi in contanti sono più alti dei prezzi del Future. I

Future più vicini quotano con premio rispetto a quelli suc-

cessivi. Quando il mercato dei Future passa dal Contango

al Backwardation, può avere diverse interpretazioni, sia

rialziste che ribassiste. Gli acquirenti vogliono comprare

ora, non fra tre mesi. Perché? Può significare la chiusura

di posizioni short, un’improvvisa interruzione dell’offerta

o un massiccio aumento della domanda. La situazione di

Backwardation è iniziata all’inizio della recente tendenza

sperimentata e con un aumento di volume, a dimostra-

zione dell’esistenza di attività di acquisto (vedi figura 4).

La correlazione tra il West Texas Intermediate e il Brent è indiscutibile. Ciò che è veramen-te interessante è l’aumento del volume prodotto ad agosto 2017, quando il mercato dei Future è andato in una situazione di Backwardation. Poi è iniziata la tendenza che è arrivata fino alla rottura della resistenza. Sembra che sia rimasto un piccolo percorso fino al primo obiettivo, mentre il Brent lo ha già raggiunto. Si noti inoltre che il percorso per raggiungere l’area di destinazione è simile all’Indice del Dollaro. Coincidenza?

F4) Prezzo del greggio WTI (settimanale)

Fonte: ProRealTime

Queste situazioni di cambio nei Future, in contrasto con le

strategie degli offerenti, sono segnali potenti.

Inventari del petrolio greggioGli inventari del petrolio negli Stati Uniti sono tra gli

indicatori più importanti, soprattutto per definire la ten-

denza a corto termine. Una volta che abbiamo visto i fat-

tori anteriori (a lungo e medio termine) possiamo mettere

a punto le tendenze minori in base ai dati sull’inventario

del petrolio pubblicati dalla US Energy Information Ad-

ministration. Si tratta di dati settimanali sull’aumento o

sulla diminuzione dello stock di barili di petrolio greggio

commerciale. Maggiore è il livello delle riserve, minore

sarà la domanda e di conseguenza il petrolio si deprezzerà

(o viceversa). Dovrebbe essere noto che ciò che influenza

il prezzo a breve termine non sono i dati stessi, ma la dif-

ferenza dei dati con le previsioni fatte.

Il prezzo del petrolio è un termometro dell’economia

e del comportamento del resto dei mercati.

INSIGHTS 13

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» Il mercato bull sui mercati azionari, che va avanti dal 2009, si troverà ad affrontare un forte stress test ed un mercato

azionario volatile nel 2019 al massimo con il collasso dei mercati US in ottobre. Per poter essere preparati alle tempeste, i

trader e gli investitori dovrebbero sapere come fare soldi anche in tempi di prezzi in caduta oppure come limitare le perdite

di prezzo nel portafoglio. La soluzione: vendere short. Nella nostra coverstory, il nostro trader principiante Michael verrà

introdotto al mondo dello short selling. Dovrà imparare cosa si trova dietro questo approccio, dove sono le opportunità e i

rischi e come usare l’analisi tecnica per identificare prima i mercati bear.

Cosa fare se i mercati crollano?

COVERSTORY1414

fasi nelle quali questa speranza si fa concretamente vera.

Come i postumi di una sbornia il giorno dopo una festa

turbolenta, così segue la disillusione sul mercato aziona-

rio dopo le fasi eccessive. Uno sguardo a mercati bear se-

lezionati nei decenni più recenti (tabella 1) rivela quanto

sono alte le perdite del mercato azionario e quanto spesso

si verificano. Le correzioni cicliche all’interno dei mercati

bull a lungo termine, come nel 2011 e 2015, non sono state

prese in considerazione. In media, la perdita dal massimo

al minimo è stata di uno strabiliante 59%; la durata media

di mercato bear è stata di 34 mesi. Non solo a livello finan-

ziario, ma anche mentalmente si tratta di qualcosa che non

è per niente semplice da affrontare. Per il nostro novello

trader Michael questa è un’informazione che fa riflettere,

ma anche importante, dopotutto: senza rischio, non c’è

guadagno!

Guadagnare denaro con i corsi in caduta

Il mercato non è una strada a senso unico Sarebbe molto bello se i corsi sapessero andare solo in

una direzione: verso l’alto. Michael se lo è sempre immagi-

nato: basta comprare, lasciare andare e diventare ricchi. I

grafici a lungo termine mostrano che ci sono sempre delle

www.traders-mag.it 01.2019

David PieperDavid Pieper vanta un diploma da analista CIIA ed è attivo come trader sin dalla fine degli anni ‘90. Si concentra sullo sviluppo dei sistemi di trading ed è un autore freelance che scrive dei mercati di capitale.

www.trade4life.de

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COVERSTORY1616 www.traders-mag.it 01.2019

diminuzione di prezzo e prende in pre-

stito la security rilevante da un parte-

cipante del mercato che la possiede e

la vende al prezzo di mercato corrente

ad un altro partecipante di mercato.

• Fase 2: Restituzione delle Secu-

rities in Prestito. Se il periodo di pre-

stito termina o il prestatore reclama

le security, Michael deve restituire la

security presa in prestito. A tal scopo,

acquista il numero richiesto di securi-

ty al prezzo di mercato corrente (più

basso) coprendo o facendo “short co-

vering” sul mercato.

Lo short seller inizia una vendita

short perché si aspetta una diminu-

zione di prezzo e vuole trarne profitto.

Se i prezzi cadono tra il momento del-

la vendita ed il momento del buy-in,

Michael trarrà un profitto da questa

transazione, profitto che risulta dalla

differenza di prezzo. Nel caso opposto

(con i prezzi in salita) c’è una perdi-

ta. Le vendite short possono essere

usate da una parte per fare hedging

sulle posizioni di security esistenti. Gli

investitori istituzionali, come le com-

pagnie assicurative e i fondi pensio-

nistici, ad esempio, gestiscono la loro

allocazione con l’aiuto di futures per

poter evitare la liquidazione sul bre-

ve termine delle posizioni per motivi

normativi o di costo. Un secondo mo-

tivo per le posizioni short è l’uso dei

trend verso il basso. Lo short selling

serve da strumento speculativo per

trarre profitto dai prezzi in caduta. Secondo uno studio

della Scuola di Finanza & Management di Francoforte, c’è

stata una media di 750 posizioni short al giorno sul mer-

cato azionario europeo fra gennaio 2013 e gennaio 2015,

I mercati bear sono durati per una media di 34 mesi in passato, causando un calo di prezzo di 59% in media.

T1) Mercati bear storici sul mercato azionario

Fonte: Morgan Stanley

A differenza delle vendite short coperte, rappresenta-

no la stessa transazione, ma lo short seller non possiede

le security al momento della vendita, nemmeno in pre-

stito. I rischi di queste transazioni sono maggiori. Perciò,

lo short seller deve obbligatoriamente fare attenzione ed

essere in grado di consegnare le security della vendita

short esattamente alla data prefissata.

Vendite short non coperte

Trarre profitto dai prezzi in cadutaPer non dover venire bloccati da un potenziale mercato

bear e anche per trarre profitto dai prezzi in caduta, investito-

ri e trader dovrebbero avere familiarità con lo short selling.

Transazioni di questo genere venivano già operate alla bor-

sa di Amsterdam nel 17º secolo. Negli Stati Uniti, sono stati

usate in maniera estensiva per oltre 100 anni. Ma cosa c’è

dietro esattamente? Una vendita short è la pratica di merca-

to di vendere uno strumento finanziario che non è proprietà

del venditore al momento della transazione. In inglese si può

quindi parlare di “short selling”. Una vendita short coperta

viene portata avanti essenzialmente in due fasi:

• Fase 1: Vendita di Securities in Prestito. Immagi-

nate che Michael sia lo short seller. Si aspetta una

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COVERSTORY 17

ed il trend puntava in salita. Gli hedge fund in particolare,

che compongono circa i tre quarti di tutte le vendite short,

usano lo short business per accaparrarsi opportunità su

mercati differenti. A proposito: tutte le posizioni di vendita

nette, che compongono oltre lo 0,5% del volume di share

in sospeso, possono essere facilmente consultate on-line

all’indirizzo www.bundesanzeiger.de.

Trading per investitori privatiLo short selling tradizionale è soggetto a diverse re-

golamentazioni legali e restrizioni normative a seconda

della nazione, quindi non tutte le security sono disponibili

per lo short selling. Durante la crisi finanziaria globale, lo

short selling finì sotto accusa poiché era uno dei co-re-

sponsabili per il declino degli stock bancari e dei bond go-

vernativi delle nazioni più deboli dell‘eurozona. Lo short

selling di equity e senza fondi (vedi infobox) ed il debito

sovrano oltre ai relativi Credit default swaps (CDS) sono

stati proibiti in Germania dal luglio 2010. Nel novembre

2012, il bando nazionale è stato sostituito da una norma-

tiva europea. Questa stipula inoltre che le vendite short

coperte devono essere riportate all’autorità del mercato

finanziario e anche che le grosse posizioni devono essere

rese pubbliche. I trader privati come Michael, che voglio-

no fare vendite short direttamente delle azioni, devono

perciò chiedere al proprio broker quali sono le security

che si trovano sulla cosiddetta shortlist e che possono

essere accumulate.

Ma è anche più semplicePer trasformare i prezzi in caduta in

profitti, Michael ora ha accesso a molti

altri strumenti di trading: oltre al clas-

sico short selling, futures e opzioni, i

trader possono usare i certificati con

leverage, i warrants, CFD o short ETF

che coprono praticamente tutti i mer-

cati. I Contracts for Difference (CFDs)

sono strumenti finanziari che tengono

traccia dei cambiamenti di prezzo di

qualsiasi asset (stock, indici, commo-

dity, valute, criptovalute, ecc.) con rap-

porto 1: 1. Una differenza essenziale

con gli altri derivati i CFD non vengo-

no tradati sulle borse, viene piuttosto

concluso un accordo diretto con il bro-

ker. Il vantaggio chiave dei CFD è che i

trader possono diversificare i loro por-

tafogli e gestirli in modo più efficiente

grazie al margine basso. Invece di pa-

gare il valore completo della posizio-

ne, come nel normale stock trading, con i CFD è sufficiente

depositare solo una frazione del valore sotto forma di mar-

gine presso il broker. Quindi con i CFD si può fare trading

su una certa performance di prezzo del sottostante senza

possederlo fisicamente. Questo significa che Michael può

facilmente fare affidamento sui prezzi in caduta, cosa che

di solito non è possibile nel normale stock trading. Tramite

la borsa o direttamente con l’emittente, si può fare trading

anche con certificati di investimento o certificati con levera-

ge, i quali traggono anch’essi beneficio dai prezzi in caduta.

Ad esempio, per un prodotto knockout, Michael paghereb-

be solo parte del prezzo del sottostante ma parteciperebbe

completamente alla sua azione di prezzo. La parte per la

quale lui è attivo è la differenza fra il prezzo attuale del sot-

tostante e il prezzo di acquisto. Con un prodotto knockout

o su corsi in caduta, l’emettitore vende short l’asset sot-

tostante. In caso di factor certificate, è meglio se il movi-

mento verso il basso è continuo e dinamico per poter trarre

vantaggio dai benefici dello strumento. Con le fluttuazioni

più grosse, sono meno idonei a causa dell’effetto di base.

Una buona condizione per trarre profitto dai futuri cali di

prezzo con i warrant è una volatilità implicita bassa. Poi i

warrant sono di solito relativamente economiche. Se c’è

un movimento dinamico verso il basso, la volatilità impli-

cita aumenta e Michael ottiene il doppio dei benefici: da

una parte, dalla perdita di prezzo e, dall’altra, dall’aumento

della volatilità che aumenta il valore equo. Naturalmente ci

sono altri strumenti che possono trarre beneficio dai prezzi

Storicamente i guadagni più forti si sono verificati nei mercati bear piuttosto che in quelli bull. Il grafico mostra il DAX dal 1999. I giorni positivi con una performance superiore al 4% sono contrassegnati in verde.

F1) I recuperi più forti si verificano nei mercati bear

Fonte: www.tradesignalonline.com

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COVERSTORY1818

in caduta senza leva finanziaria. Questi includono, ad esem-

pio, i certificati di reverse index o reverse bonus. I primi

illustrano le performance degli indici in maniera inversa:

livelli di indice in caduta aumentano il prezzo del certificato

e viceversa. Con questi prodotti, Michael ha più probabilità

di trarre beneficio dai mercati in caduta o di fare hedging

del suo portafoglio sul breve termine se si aspetta dei de-

clini di prezzo in termini degli stock per i quali detiene già

delle posizioni long. Un’altra opzione è rappresentata dagli

Exchange Traded Funds (ETF). Questi sono fondi per indici

oggetto di trading in borsa che tengono traccia di un indice

con un rapporto 1:1. Con gli short ETF, Michael può scom-

mettere sugli indici in caduta oppure usarli come hedging

per il suo portafoglio esistente. Incidentalmente, gli short

ETF sono disponibili anche con leverage. Prima di prendere

una decisione di trading, i trader e gli investitori dovreb-

bero, tuttavia, affrontare le questioni del funzionamento e

dei fattori che influenzano i prodotti menzionati in modo da

evitare ogni tipo di brutta sorpresa. Perché, a prescindere

da long o short, il rischio si aggira ovunque.

Il profitto è limitato, il rischio no!Dato che il prezzo dello stock può cadere fino a zero nei

casi estremi, il guadagno teorico in una vendita short diret-

ta è limitato sin dall’inizio. I rischi, tuttavia, sono illimitati,

poiché il prezzo di uno stock oggetto di short selling non ha

tetto. Per poter gestire tali rischi nella pratica, il broker si af-

fida (sul trading di azioni diretto) alle cosiddette margin call.

Così facendo, chiede allo short seller di depositare contante

aggiuntivo come collaterale quando i prezzi aumentano. Se

non rispetta la richiesta, la posizione short verrà liquidata

forzatamente. Tuttavia, le perdite potenziali che eccedono

l’importo pagato non possono sempre essere evitate, spe-

cialmente nel caso di movimenti di mercato estremi come

la short squeeze (vedi infobox). Per i derivati come knockout

o CFD, non c’è obbligo di effettuare pagamenti aggiuntivi.

Qui la perdita massima è limitata al capitale pagato.

Mercato bull contro mercato bearPrima di usare le strategie short, è consigliabile com-

prendere le differenze fra mercati bull e bear. I mercati

La transizione da un mercato bull ad uno bear può essere determinata utilizzan-do 30 tecnici e analisi sulla formazione. Strumenti semplici, come la MA a 40 settimane (linea dei 200 giorni), forniscono servizi preziosi. La posizione del corso e la direzione dell’inclinazione della smoothing line servono come filtro bull-bear. Il grafico mostra, in base alle principali informazioni importanti del passato, che la rottura della linea a 200 giorni è un segnale di avviso importante.

Fonte: www.tradesignalonline.com

F2) MA sui massimi importanti del mercato azionario

www.traders-mag.it 01.2019

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COVERSTORY 19

azionari sono noti per avere una predilezione long. Que-

sto significa, sul lungo termine, che ripagheranno quegli

approcci che, nell’eventualità di battute d’arresto del prez-

zo, puntano ad un trend verso l’alto nel mercato aziona-

rio. Una strategia di base che dovrebbe essere familiare

a qualsiasi trader è la strategia buy-the-dip, la quale sfrut-

ta questa caratteristica. Michael si domanda se ci sia una

differenza fra i mercati bull e bear, dopotutto, le emozioni

giocano un forte ruolo sui mercati azionari. E lui ha buon

naso per questo: di contrasto ai mercati bull, i mercati bear

sono molto più “radicali” nella loro espressione, sia sul-

la scala temporale che su quella dei prezzi. Ciò può esse-

re spiegato facendo ricorso a dei meccanismi psicologici

(paura e panico). Dall’altra parte, le fluttuazioni di prezzo

sono anch’esse molto più pronunciate rispetto ad un trend

verso l’alto. Un buon sostegno qui sono gli indici di vola-

tilità come VDAX o VIX, i quali in termini semplici misura-

no la paura dei partecipanti del mercato. La cosa speciale

dei mercati bear è che, come ci si può aspettare, produco-

no non solo i declini più pesanti, ma anche le risalite più

forti. La figura 1 lo dimostra in maniera impressionante.

Raffigura il DAX dal 1995; in verde sono contrassegnate

le giornate di trading che hanno generato un aumento di

oltre il 4%. Le caratteristiche differenti rendono necessaria

una pianificazione: è ora il momento di sfruttare i recuperi

a breve termine con gli ingressi short, seguendo il motto

“Sell the Rally”. Gli stop non dovreb-

bero essere troppo stretti a causa del-

la maggiore volatilità.

Mezzi semplici per la strategia shortL’analisi tecnica offre molte oppor-

tunità di miglioramento e, soprattutto,

offre la possibilità di rendere siste-

matico il tempismo delle decisioni di

trading. Strumenti semplici ma estre-

mamente utili per la differenziazione

fra mercati bull e bear sono le medie

mobili (MA) e gli oscillatori. Per il no-

stro trader principiante Michael, que-

ste sono vecchie conoscenze. Ma egli

si domanda come poterle combinare.

È semplice: mentre le medie mobi-

li indicano la direzione del trend, gli

oscillatori forniscono informazioni

sullo stato di overbought o oversold

a breve termine del mercato. La figu-

ra 2 mostra, sulla base delle principali

informazioni importanti del passato,

che la rottura della linea a 200 giorni

rappresenta un importante segnale di avviso. Se la linea

media poi ritorna giù, il mercato si rivela tecnicamente

come mercato bear. Dall’altra parte, l’uso delle MA può es-

sere applicato al mercato in generale per fare hedging sui

rischi di deposito o per speculare su una continuazione del

trend verso il basso. Come filtro di trend, tuttavia, anche

le MA permettono di effettuare uno screening semplice ed

efficace dei candidati sia long che short. Questo perché,

a prescindere dal mercato bull o bear, ci saranno sempre

certi stock o settori che mostrano forza o debolezza e per-

ciò da una parte offrono delle opportunità, e dall’altra assi-

curano una diversificazione del deposito.

“Sell the Rally” nella praticaMichael ha compreso tutto questo, ma continua dicen-

do: come devono essere usati esattamente due indicatori

per fare soldi nei mercati short? In termini semplici: dopo

la rottura di un trend verso l’alto, nel senso di struttura

classica del trend, che consiste di impulsi e correzioni, e

poi di nuovo recuperi, che spesso terminano nella fascia

delle linee medie. Ci sono delle opportunità di ingresso

per lo short seller che abbiano un buon rapporto rischio/

ricompensa (CRR). Per mostrare un sistema di base sem-

plice, combiniamo qui un oscillatore (Relative Strength In-

dex, in breve: RSI) con la linea a 200 giorni per trovare dei

punti di ingresso sul lato short. La famosa strategia “buy

Si può vedere il downtrend nell’anno 2008. All’inizio dell’anno, venne spezzata la linea a 200 giorni (linea verde), che iniziò a mostrare un trend in caduta (linea rossa) poco più tar-di. Alla fine di aprile 2008, l’RSI raggiunse il segno 60 e soddisfò tutte le condizioni per un ingresso short (linea rossa verticale). Il trade fu trattenuto fino ai primi di ottobre e chiuso dopo aver raggiunto la soglia RSI inferiore (linea verticale verde).

F3) “Sell the Rally” sul DAX

Fonte: www.tradesignalonline.com

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www.traders-mag.it 01.2019COVERSTORY2020

the dip” viene qui capovolta. Le seguenti condizioni devo-

no essere soddisfatte per un ingresso short:

• Prezzo di chiusura sotto la linea a 200 giorni.

• Linea a 200 giorni in caduta.

• RSI oltre 60.

Come con qualsiasi altra strategia, l’uscita è quella che

in ultima analisi decide il successo o il fallimento. Per poter

creare un’uscita logica ma senza complicazioni dalla posi-

zione short, si applica la seguente regola:

• Il prezzo di chiusura deve essere superiore del 10%

alla linea dei 200 giorni,

oppure

• Lo RSI attraversa il segno 20 dal basso verso l’altro.

La figura 3 mostra come potrebbe verificarsi uno short

trade. Qui si può vedere un movimento verso il basso

nell’anno 2008. All’inizio dell’anno venne infranta la linea

a 200 giorni, che iniziò a mostrare poco più tardi una ten-

denza in caduta. Alla fine di aprile 2008, l’RSI raggiunse il

segno 60 contrassegno e soddisfò tutte le condizioni per

un ingresso short (linea rossa verticale). Il trade venne

trattenuto fino agli inizi di ottobre e chiuso dopo aver rag-

giunto la soglia RSI inferiore. Naturalmente, ci sono molti

metodi alternativi per definire l’uscita, ad esempio utiliz-

zando le MA con delle impostazioni di periodo più brevi o

con trailing stop basati sulla volatilità come la Supertrend.

ConclusioneSia che lo short selling venga fatto per scopi di hedging

o di speculazione, questo offre molti benefici al mercato

in generale. Ad esempio, i partecipanti di mercato che

anticipano i declini di prezzo di uno stock e lo vendono

short forniranno al mercato delle informazioni importanti

sul fatto che una security potrebbe essere sopravvalutata.

Perciò, gli short seller apportano un contributo profondo

all’apprezzamento del mercato e allo stesso tempo contri-

buiscono alla liquidità, sia quando vendono le security che

quando successivamente le coprono. L‘abilità di rendere

short certi segmenti di mercato inoltre fornisce una risorsa

preziosa dal punto di vista della gestione del rischio e della

diversificazione. Dopotutto, ci sono certe security, settori

o sotto-mercati in ciascuna fase di mercato che offrono

delle opportunità short, rendendo in primo luogo possi-

bili strategie come lo spread trading. Investitori e trader

dovrebbero perciò focalizzarsi sullo short selling e usare

attivamente questo strumento prezioso con la giusta ge-

stione del rischio.

Una short squeeze si verifica quando il prezzo di una

security aumenta in modo massiccio, poiché la richiesta

sul mercato è estremamente alta. Questo caso è special-

mente vero quando devono essere chiuse (coperte) gros-

se posizioni short. Come appena descritto, gli short seller

insistono che il prezzo di mercato di una security debba

cadere. Se succede la cosa opposta, tutti quanti saranno

sottoposti ad una maggior pressione per chiudere la po-

sizione non coperta con l’aumento del prezzo, poiché le

perdite derivanti dalla posizione short si fanno sempre

più grandi. Per poter coprire le loro posizioni, gli short

seller devono acquistare la security sottostante, cosa che

tuttavia, aumenta ulteriormente la pressione sul prezzo.

È esattamente questo fatto che può portare ad una spira-

le di ulteriori margin call, aumento degli acquisti (cove-

ring) e di conseguenza, alla continuazione dell’aumento

di prezzo, gettando così altra benzina sul fuoco. Una short

squeeze storica della varietà più estrema è stata osserva-

ta nell’ottobre 2008, quando il prezzo delle normali azioni

Volkswagen salì di quasi il 400% nel corso di due giornate

di trading a causa delle short sale: dal prezzo di chiusura

del 24 ottobre 2008 a 210,85 euro fino al 28 ottobre 2008,

Short Squeeze - L’incubo di ogni short seller

con una quota intraday temporanea di 1005 euro. Il grafi-

co mostra in maniera impressionante i rischi che posso-

no essere una minaccia nei casi estremi. Il rischio di una

short squeeze è particolarmente alto per gli stock con un

rapporto short interest alto. Lo short interest descrive la

proporzione di share short selling rispetto al numero to-

tale di share rilevanti. Il motivo: più short sale sono state

fatte per uno stock particolare e minore è il volume di

trading giornaliero, più sarà difficile per gli short seller

recuperare le share dello short selling.

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TOOLS2222 www.traders-mag.it 01.2019

lungo termine. Un’altra novità è il trailing stop, uno degli

strumenti più importanti nella gestione del rischio, che

migliora l’efficienza del trading. Il Times & Sales List è ora

disponibile anche per i mercati azionari e i mercati valutari

criptati. Mostra il momento in cui è stato eseguito il trade,

se si trattava di un acquisto o di una vendita, il prezzo e il

volume del trade.

Queste informazioni possono aiutare a stimare il nu-

mero di acquirenti e venditori attualmente sul mercato,

così come il volume totale dei trade.

Sito web: www.robomarkets.de

La Commerzbank sta tecnicamente facendo un passo

avanti nel settore dei certificati. Dopo che il sito web www.

zertifikate.commerzbank.de è stato riprogettato alla fine

del 2016, la ricerca del prodotto ora appare sotto una nuo-

va luce. In particolare, si è rivolta l’attenzione verso l’au-

mento della velocità e il miglioramento della praticabilità.

La ricerca è molto veloce, si aggiorna automaticamente

ed è comodo tanto sullo smartphone quanto sul desktop.

Inoltre, è stata rivista la struttura dei collegamenti. Indipen-

dentemente da quale fase di ricerca ci troviamo, è sempre

possibile, ad esempio, copiare il link e condividerlo con un

amico. È quindi possibile aprire il link

e vedere esattamente le impostazioni

di ricerca selezionate in precedenza.

Su www.zertifikate.commerzbank.

de/product-search c’è la nuova ricerca.

Sito web: www.zertificates.com-

merzbank.de

RoboMarkets estende le funzio-

nalità di R-TraderTerminal e del suo

Strategy Builder, rispondendo al

feedback dei clienti. In Strategy Buil-

der è ora possibile confrontare i valori

degli indicatori con gli stessi parame-

tri per barre diverse.

C’è anche uno strumento di appro-

fondimento di mercato che consente

di tracciare anche il più piccolo mo-

vimento di prezzo, fornendo così una

dettagliata previsione del mercato. Lo

strumento può essere utilizzato per

prevedere i momenti esatti in cui apri-

re e chiudere posizioni di strategia a

Notizie dal mondo della tecnologia

Nuovi prodotti

Commerzbank

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Due strumenti di trading sono stati aggiunti al trading

store WH SelfInvest. Volume Profile è uno strumento gra-

fico avanzato che illustra l’attività di trading in un periodo

di tempo a livelli di prezzo specifici. L’indicatore Volume

Profile traccia un istogramma sul grafico, indicando livelli

di prezzo significativi in base al volume. Il Volume Profile

può essere utilizzato solo per i mercati, come i future, in

cui è disponibile un volume rappresentativo. L’indicato-

re “Time Price Opportunities”, disponibile anche in Na-

noTrader, segue un concetto simile, tuttavia, può essere

utilizzato anche per strumenti quali CFD o Forex, che non

hanno un volume rappresentativo. Time Price Opportuni-

ties è un avanzato strumento per la creazione di grafici,

progettato per determinare e valutare il valore di mercato

mentre si evolve nel corso della giornata. È stato svilup-

pato da J. Peter Steidlmayer, un trader del Chicago Bo-

ard of Trade (CBOT), sotto il nome di “Market Profile”.

Time Price Opportunities crea un istogramma nel grafico

per mostrare livelli significativi basati sull’evoluzione dei

prezzi. L’indicatore confronta il prezzo (la variabile) sull’as-

se verticale con il tempo (la costante) sull’asse orizzontale

per creare una distribuzione nel periodo selezionato. Time

Price Opportunities può essere visualizzato sia nel grafico

principale che in una sottofinestra. Entrambi gli strumenti

visualizzano informazioni importanti come il Point of Con-

trol (POC) e la Value Area (VA). Ciò consente ai trader di

prendere decisioni intelligenti in merito agli obiettivi di

ingresso, stop e profitto.

Sito web: www.whselfinvest.de

Il nuovo strumento di GKFX, l’airtrader, calcola la pro-

babilità di azione dei prezzi in tempo reale, tenendo conto

delle volatilità implicite. Mentre in passato erano possi-

bili solo previsioni basate sui prezzi storici delle azioni,

TOOLS 23

GKFX

l’applicazione può ora calcolare le probabilità dinamiche

basate su un’istantanea attuale del rispettivo mercato. Per

la prima volta, chiunque voglia investire nel Forex e nei

CFD o tradare con essi può persino determinare le pro-

babilità dei movimenti dei prezzi. L’airtrader calcola circa

5000 scenari in tempo reale. Ha la capacità di rispondere

in modo dinamico e in tempo reale al cambiamento delle

condizioni di mercato. Se il prezzo di un prodotto finan-

ziario è noto e si conoscono anche altri fattori come la

scadenza, l’interesse e il prezzo di esercizio di altri derivati

quotati sullo stesso sottostante, è possibile calcolare le

probabilità di prezzo. I dati ottenuti possono quindi essere

combinati tra i prodotti, poi importati direttamente nella

piattaforma di trading MetaTrader dell’utente e qui indivi-

dualmente regolati e modificati.

Vari webinar e video esplicativi sull’airtrader sono di-

sponibili su www.getairtrader.de.

Sito web: www.getairtrader.de

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STRATEGIES24 www.traders-mag.it 01.201924

Faik GieseFaik Giese è un programmatore, consulente e trader. Su www.sustainable-successful-traden.com e www.tradingeducationcenter.com offre un pro-gramma completo di formazione e tutoraggio per principianti e professionisti. Il suo punto di forza è il trading sistematico di azioni e opzioni.

» In questa serie di articoli viene mostrato un modello grafico con andamento regolare che con l’aiuto di una semplice

procedura consente innanzitutto l’identificazione e la programmazione oggettiva del modello, e un’analisi successiva.

Mentre nelle sezioni precedenti è stata analizzata la formazione di candele con ombre lunghe e false accelerazioni (TRADERS’

05 e 12 del 2018, disponibili nello Shop nel sito www.traders-mag.it), in questa sezione verrà affrontata anche una variante del

cosiddetto triangolo dinamico.

Parte 3 - Triangolo dinamico

Diventa il Maestro degli Schemi

Classificazione del triangolo dinamico Il triangolo dinamico è uno dei cosiddetti “trend conti-

nuation patterns”. A differenza dei modelli esaminati nelle

parti 1 e 2, esso si sviluppa molto più velocemente, e per

questo può essere identificato con più facilità. Di conse-

guenza, in base alla definizione utilizzata di seguito, può

emergere già solo dopo due settimane (dieci giorni di tra-

ding). Al contrario, i movimenti laterali durano almeno 20

giorni di trading (un mese), prima di poter identificare una

candela con ombre lunghe o una falsa accelerazione.

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È stato identificato un triangolo dinamico nelle azioni di amazon.com. Il punto H corrisponde a 90 giorni dal momento della sua comparsa e guida il movimento laterale, che può durare tra i 10 e i 30 giorni. Il movimento laterale è completato con la comparsa di un Pivot High nel punto P, che viene definito da tre apici inferiori a destra e a sinistra di P.

F1) Triangolo dinamico su amazon.com (Simbolo: aMZN)

Fonte: www.tradestation.com

STRATEGIES 25

Per tracciare delle linee di tendenza valideè preferibile non tracciare le linee rette e

iniziare solo con lo sfondamento dell’apice del punto P (con un centesimo aggiuntivo).

Anche la durata massima del triangolo dinamico in 30

giorni di trading differisce chiaramente da entrambi i model-

li delle parti 1 e 2. Essi sono infatti molto più alti, 80 giorni

(candela con ombre lunghe) e 60 giorni (falsa accelerazione).

Il motivo per cui la formazione qui esaminata porta l’ag-

gettivo di “dinamico”, viene illustrato

di seguito.

La formazione del triangolo dinamicoLa figura 1 mostra un tipico triango-

lo dinamico, così come emerso nel cor-

so del trading delle azioni Amazon.com

ad aprile 2017. Dopo un incremento

dei prezzi, il punto H, che attualmen-

te è al massimo degli ultimi 90 giorni,

avvia un movimento laterale. Il Punto

P, giorno di formazione dell’apice, cor-

risponde al Punto T, ovvero il minimo

del movimento laterale.

Il punto P segna il cosiddetto “Pi-

vot-High”. Viene definito in questo

modo in quanto sia la destra x che la

sinistra y sono più bassi del punto toc-

cato dal punto P. Nella seguente anali-

si, il punto P Pivot ha sempre almeno

la forza x e y pari a tre, altrimenti il

triangolo non viene identificato. Nella

figura 1 si trovano a destra ed a sini-

stra del punto P quattro rispettive di-

verse altezze. Il criterio del punto Pivot

viene in questo modo soddisfatto.

La formazione del triangolo dina-

mico presuppone anche che il massi-

mo toccato da P sia inferiore al massi-

mo del punto H e, in base al Pivot High

emergente dal punto PT, superiore al

punto più basso T del movimento late-

rale. Se si collega con una retta il punto

H all’apice del punto P e il punto più

basso T con il punto PT, si ottiene ogni

volta un triangolo. Esattamente questo

restringimento dell’andamento porta spesso ad un forte

movimento dei prezzi, da qui il termine “dinamico”. In so-

stanza, il triangolo dinamico non è altro che un movimento

laterale, in cui la volatilità diminuisce sempre di più, fino a

che non si giunge ad un movimento dinamico dei prezzi.

Partendo dalla figura 1, dopo aver identificato il movimento laterale e formato il punto P, viene posizionata sul primo una griglia. Verificando in seguito se nelle rispettive caselle sono presenti i prezzi oppure no, per definire e valutare il modello del grafico in modo oggettivo. I seguenti criteri si applicano a un triangolo dinamico: il campo B1 non è posto sull’apice. L’a-pice del punto B è situato nelle seguenti caselle: D1, D2, E1 o E2. La candela più bassa, che si sviluppa dopo l’apice del punto P, non si trova nelle caselle D5 o E5. Un ingresso si verifica non appena l’apice del punto P viene superato di almeno un centesimo.

F2) Amazon.com con griglia per l’identificazione del modello

Fonte: www.tradestation.com

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STRATEGIES26 www.traders-mag.it 01.201926

Sulla base di un conto di 100.000 dollari USA e un rischio di 1.000 dollari USA per operazione, viene mostrato lo sviluppo del profitto di una strategia long, la cui entrata si basa sul pattern grafico del triangolo dinamico.

F3) Curva della performance

Fonte: www.tradingeducationcenter.com

Definizione del punto di ingresso

La variante mostrata nella figura 1, che collega con una

retta l’apice dei punti H e P, suggerisce che il punto di in-

gresso corrisponde allo sfondamento della linea retta. Qui,

tuttavia, è presente un ostacolo: come bisogna comportarsi

se ci sono apici tra i punti H e P che si trovano al di sopra

della linea retta, anche se sono al di sotto dell’apice del

punto H?

Questa difficoltà, ovvero tracciare delle linee di tenden-

za valide, si può superare con facilità non tracciando le li-

nee rette e iniziando solo con lo sfondamento dell’apice del

punto P (con un centesimo aggiuntivo). La figura 1 mostra

questa situazione.

Identificazione del modello con l’aiuto di una grigliaPer una oggettiva identificazione del triangolo dinami-

co, nel momento in cui il Punto P viene identificato come

Pivot High, è necessario creare una griglia cinque x cinque

sul movimento laterale (figura 2). L’altezza di ogni campo

corrisponde a un quinto della differenza tra l’apice del pun-

to H e il punto più basso del punto T. La larghezza dei cam-

pi può variare di un giorno se la durata del periodo non è

esattamente divisibile per cinque.

Il triangolo dinamico viene adesso identificato solo tra-

mite i seguenti criteri, i quali devono essere soddisfatti in

aggiunta alle condizioni già illustrate:

1. Nel campo B1 non si trova nessun apice.

2. L’apice del punto P si trova nelle seguenti caselle:

D1, D2, E1 o E2.

3. La candela più bassa, che si sviluppo dopo l’apice

del punto P, non si trova nelle caselle D5 o E5.

La combinazione di tutti e tre i criteri garantisce che

l’andamento dei prezzi all’interno del movimento laterale si

restringa ulteriormente.

Svolgimento dell’indagineCome caso di studio verranno utilizzati i titoli presenti

nel Nasdaq-100 il giorno 24 novembre 2017. Il periodo di

tempo anteriore fino al 1 gennaio 2003 è in fase di analisi.

Sono state appositamente scelte le azioni del Nasdaq-100

in quanto si comportano in modo più dinamico rispetto,

ad esempio, alle azioni appartenenti all’indice S&P-100.

L’ingresso avviene nel momento in cui il prezzo dell’azione

supera di almeno un centesimo il punto Pivot P.

Lo Stop alle perdite viene posto al di sotto del prezzo di

ingresso ed è tre volte l’Average True Range (ATR) calcola-

to negli ultimi 21 giorni. Il valore della posizione è calcola-

to in modo tale che durante l’intero periodo non andranno

persi più di 1.000 dollari per trade nel caso in cui si raggiun-

ga lo stop. La dimensione del conto è stimata in 100.000

di dollari. Si prendono in considerazione gli slittamenti e

le commissioni con un centesimo ciascuno per l’entrata e

Strategy snapshot

Nome della Strategia:

Tipo di Strategia:

Orizzonte temporale:

Setup:

Entrata:

Stop-Loss:

Trailing Stop:

Uscita:

Gestione rischio e capitale:

Numero medio di segnali:

Triangolo dinamico

Monitoraggio delle tendenze su grafico giornaliero

Da 3 giorni a 5 settimane

Triangolo dinamico a schema grafico; solo long

All’accelerazione tramite il punto di rota-zione + 1 centesimo

3xATR(21) sotto il prezzo d’ingresso

5x ATR(21) al di sotto del valore massimo giornaliero; regolazione della tacca di stop solo verso l’alto

Stop loss o Trailing Stop

Per ogni operazione su un conto da $100.000 con un rischio di $1.000; le vin-cite non vengono reinvestite

Circa 16 segnali all’anno su 100 azioni (0,16 segnali all’anno su 1 azione).

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STRATEGIES 27

La tabella riporta i risultati del triangolo dinamico da gennaio 2003 al 24 novembre 2017. Il listino utilizzato è stato quello dei titoli Nasdaq-100 alla fine del periodo. Si è tenuto conto di uno scostamento dell’uno per cento e di una commissione dell’uno per cento per pagina, nonché di un conto margin eligible di 100.000 dollari USA. Lo stop è tre volte l’ATR(21) al di sotto del livello di entrata e il rischio per operazione è di 1.000 dollari USA. Gli utili non vengono reinvestiti. Cinque volte l’ATR(21) è usato come stop ricorrente.

T1) Statistiche delle performance

Fonte: www.tradingeducationcenter.com

l’uscita (vale a dire un totale di quattro centesimi). Inoltre,

si assume un conto marginale che richiede un deposito di

almeno il 25% del valore per posizione azionaria. I profit-

ti non vengono reinvestiti per identificare più facilmente il

rapporto profitto/rischio.

Come stop ricorrente per coprire i profitti è stato inseri-

to un quintuplo dell’ATR (21) partendo dall’alto.

Risultati per il triangolo dinamicoLa tabella 1 mostra la valutazione statistica della strate-

gia, la figura 3 lo sviluppo della performance simulata. Con

un tasso di successo di poco sotto il 44% e un rapporto tra

profitto medio e perdita di 3:1, la stra-

tegia presenta cifre chiave che sono

tipiche di strategie molto positive. In

confronto alla candela e alla falsa ac-

celerazione, il modello non si verifica

molto spesso: la frequenza del trading

è inferiore di circa il 33% rispetto alle

false accelerazioni.

Come nelle parti 1 e 2, le maggiori

riduzioni di prezzo nella dinamica dei

prezzi, come ad esempio nel 2018 e

tra agosto 2015 e febbraio 2016, coin-

cidono con fasi di forte concentrazio-

ne del mercato azionario generale. Il

calo dei prezzi nello sviluppo del por-

tafoglio nel giugno 2017 è attribuibile

al fatto che, in questa data, in seguito

ad un brusco calo dei prezzi dei beni

tecnologici, la maggior parte delle po-

sizioni aperte venne venduta contem-

poraneamente allo stop loss e così

venne persa una parte dei profitti. In

generale, l’utilizzo del modello grafi-

co aiuta a muoversi in un modello di

mercato ordinato.

Nonostante queste fasi negative, si

può affermare che il triangolo dinami-

co, siccome formatosi con i criteri pre-

sentati nel periodo di test, rappresenta

una interessante opzione per il trading di azioni con periodi

tra i 3 e 40 giorni.

Conclusione In base alle condizioni di mercato, il triangolo dinamico

ha ovviamente un vantaggio matematico che è a volte più

grande e a volte più piccolo. Nelle fasi di forte ribasso (Bear

market), bisognerebbe evitare di fare trading. Il triangolo

dinamico è ideale per completare il quadro dei grafici. Per-

ché consente il trading nei brevi movimenti laterali, è può

servire al trading in combinazione con i due modelli prece-

dentemente esposti.

Per una oggettiva identificazione del triangolo dinamico è necessario creare

una griglia cinque x cinque sul movimento laterale.

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STRATEGIES28 www.traders-mag.it 01.201928

ni. Allora dovreste comunque emettere le vostre azioni al

prezzo di 64 euro. Il call writing porta quindi ad una limita-

zione del massimo profitto (Cap). Naturalmente, il premio

sull’Opzione rimarrà a voi. Ciò significa che non avreste

guadagnato di più, secondo il prezzo base 64 euro + 2,15

euro (215 euro di sovrapprezzo / 100 azioni), per prezzi su-

periori a 66,15 euro senza aver venduto le opzioni. Solo se

il prezzo delle azioni aumentasse di oltre l’undici per cento

entro il termine delle opzioni di acquisto vendute, si gua-

dagnerebbe di più senza il writer-business.

Implementazione dei certificati di scontoForse avete già notato la somiglianza della struttura con le

caratteristiche di un certificato di sconto. Acquistandone

Alexander MantelAlexander Mantel viene considerato un esperto in derivati. Oltre alla sua attività di trader indi-pendente e autore freelance, fornisce consu-lenza legale sullo sviluppo di nuovi prodotti e piattaforme di trading. Mette la sua esperienza a disposizione non solo di banche e broker, ma anche di investitori in coaching individuale.

[email protected]

Parte 4 - Covered Call Writing con certificati di sconto

» Molti investitori non hanno (ancora) la possibilità di

tradare sulle borse dei future o addirittura di sottoscrivere

opzioni. Se anche voi appartenete a questa categoria, avete

ancora indirettamente la possibilità di utilizzare alcune delle

strategie professionali dei trader di opzioni. Dopo tutto,

molti prodotti d’investimento preesistenti non sono altro

che costruzioni di opzioni garantite. Questa parte introduce

una strategia molto comune: Covered Call Writing.

Covered Call Writing ClassicaLa Covered call writing presuppone che il titolo sottostante

si trovi (in quantità sufficiente) nel proprio portafoglio o

che sia stato acquistato contemporaneamente alla vendita

delle opzioni. Quando si tradano opzioni su un mercato

a termine, un contratto di solito dà diritto all’acquisto di

100 azioni. Nella maggior parte dei casi, la sottoscrizione

di contratti call (completamente coperti) sul vostro stock di

azioni richiede che abbiate almeno 100 di esse. Ad esem-

pio, se si possiedono 100 azioni Daimler il 26 luglio 2018 e

si prevede che il titolo si sposti lateralmente nei prossimi

dodici mesi, per cui non ci si aspetta un aumento significa-

tivo del prezzo, si potrebbe sottoscrivere un contratto call

su Daimler con un prezzo di esercizio di 64 dollari (distanza

dal prezzo dell’azione: 7,6%) e durata fino al 21.06.2019.

Questo garantirebbe un premio di 215 euro (2,15 euro x

100). Annualmente, questo equivale ad un rendimento di

circa il quattro per cento sul valore delle vostre azioni. Qual

è il rischio a questo punto? Il rischio è che il valore delle

vostre azioni si riduca significativamente, in ogni caso lo

sopportate comunque, anche se non vendereste le opzio-

ni. Teoricamente, tuttavia, la vostra valutazione potrebbe

essere stata troppo pessimista, e ci sarà un forte aumento

del prezzo delle azioni Daimler durante la vita delle opzio-

Lucrativo a tutto tondo

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STRATEGIES 29

limitata contro le perdite di prezzo. Solo se il prezzo del

sottostante alla fine del periodo è inferiore al prezzo di in-

gresso, si verificheranno delle perdite. Ma queste saranno

comunque inferiori a un investimento diretto.

EsempioCome per il covered call writing, consideriamo nuovamen-

te il titolo azionario Daimler come sottostante. Ipotizzan-

do, come il trader di opzioni nell’esempio precedente, che

il prezzo del titolo sia stagnante nei successivi 12 mesi e

non superi significativamente i 64 dollari, quando si veri-

fica questo scenario si può beneficiare di un certificato di

sconto. Per questo abbiamo scelto un certificato di sconto

il cui massimale è approssimativamente a questo livello di

prezzo, che è di 64 euro. Tale certificato, con valutazione al

21.06.2019, la sera del 26.07.2018 costa 54,96 euro. Ad un

Supponiamo che possediate azioni Daimler e che il prezzo si sposti lateralmente nei prossimi dodici mesi. In questo caso, si potrebbe scrivere un contratto di call basato sulla classica strategia di call writing coperto su Daimler con un prezzo base di 64 euro e una durata fino al 21.06.2019.

F1) Grafico Daimler

Fonte: www.tradesignalonline.com

Strategy snapshot

Nome della Strategia:

Orizzonte temporale:

Setup:

Entrata:

Uscita:

Strategia di Covered Call implementata con certificati di sconto

Medio-lungo termine

È previsto un movimento laterale del sot-tostante

Per analisi grafica grafico o di aspetti fon-damentali

Durata dei Certificati di Sconto o preceden-te liquidazione della posizione

uno, ci si trova in una situazione eco-

nomica simile a quella di un trader di

opzioni che utilizza il covered call wri-

ting. Il premio di opzione menzionato,

che i trader ricevono in Covered Call

Writing, è paragonabile allo sconto

per ottenere un certificato rispetto al

prezzo corrente del sottostante. L’im-

porto (relativo) dello sconto dipende

in gran parte da due fattori: l’interval-

lo di fluttuazione previsto (volatilità)

e la durata residua. Sul mercato delle

opzioni vengono pagati premi più ele-

vati per la possibilità di forti fluttuazio-

ni di prezzo rispetto ai bassi margini di

fluttuazione. Con premi più elevati per

la call venduta, l’emittente può otte-

nere un prezzo di vendita più elevato

e quindi offrire uno sconto più interes-

sante. D’altra parte, se i premi delle

opzioni ottenibili sono bassi a causa

della bassa volatilità, anche lo sconto del certificato sarà

inferiore. Come il trader di opzioni in Covered Call Writing,

anche gli investitori che acquistano un certificato di sconto

accettano per questo sconto un limite alla massima possi-

bilità di vincita. Anche in questo caso, questo è chiamato

“cap”. Da un lato, più basso è il limite massimo, più alto

è lo sconto. Lo sconto protegge così gli investitori dalle

perdite di prezzo del sottostante e permette rendimenti

positivi anche con prezzi laterali e anche leggermente in

calo. Dall’altro lato, più alto è il tetto, più alto è il massimo

rendimento possibile.

Situazioni di mercato adeguateOltre al covered call writing, i certificati di sconto sono

ideali anche se gli investitori ritengono che il prezzo del

sottostante non subisca variazioni significative entro i ter-

mini, per esempio se non presenta cali o aumenti troppo

significativi. A differenza di un investimento diretto, un

rendimento positivo può essere ottenuto anche se il prez-

zo dell’attività sottostante è fermo. Il prezzo d’ingresso

scontato offre una protezione limitata contro le perdite di

prezzo. Il rischio dei certificati di sconto risiede tuttavia nel-

la possibilità di un forte calo dei prezzi del sottostante. Se

il prezzo del sottostante alla fine del periodo è inferiore al

limite massimo, viene eseguito un rimborso pari al prezzo

di chiusura del sottostante (liquidazione in contanti) o una

consegna del sottostante (Physical Settlement). Tuttavia,

ciò non comporta necessariamente una perdita, poiché

lo scarto di prezzo del certificato prevede una protezione

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STRATEGIES30 www.traders-mag.it 01.201930

segna fisica delle azioni Daimler, a seconda del design del

prodotto. Tuttavia, non si realizza alcuna perdita in quanto

questo prezzo corrisponde al suo prezzo di costo scontato e

quindi, a parte eventuali distribuzioni di dividendi, è miglio-

re rispetto agli azionisti che hanno già una perdita del sette

per cento. In uno scenario negativo, il titolo chiude al di sot-

to del prezzo di acquisto del certificato di sconto il giorno

della valutazione, ad esempio a 50 euro. Ciò corrisponde

all’importo di rimborso del certificato o al valore dell’azione

consegnata, cosicché gli investitori subiscono una perdita

di 4,96 euro, pari a circa il nove per cento. Gli azionisti, in-

vece, hanno una perdita di poco meno di 9,50 euro, pari a

circa il 16 per cento.

Applicazione versatileQuando si utilizzano i certificati di sconto si possono distin-

guere fondamentalmente tre strategie. Gli investitori che

seguono una strategia difensiva scelgono il limite massi-

mo possibile. Più basso è il limite massimo, maggiore è lo

sconto, ma minore è il rendimento massimo possibile. Uno

sconto elevato può aiutare a raggiungere un rendimento

positivo anche se il prezzo del sottostante è negativo. D’al-

tra parte, se si desidera implementare una strategia neu-

trale con certificati di sconto, è possibile scegliere un limite

massimo pari al livello di prezzo corrente del sottostante.

Lo sconto sarà inferiore, ma grazie alla maggiore disponibi-

lità ad assumersi dei rischi, il rendimento massimo aumen-

ta. In questo caso, un movimento laterale del sottostante

è sufficiente a realizzare il massimo

rendimento. Se gli investitori assu-

mono ulteriori aumenti di prezzo sul

sottostante e quindi scelgono un li-

mite massimo al di sopra del prezzo

corrente, si consiglia una strategia più

offensiva. Tuttavia, è importante che il

cap non sia troppo al di sopra del prez-

zo corrente. Se lo sconto scende quasi

allo zero per cento, non ha senso ac-

cettare un profit cap.

ConclusioneOltre alla classica implementazione

con opzioni, il Covered Call Writing

funziona anche con certificati di sconto

e può quindi essere facilmente realiz-

zato da investitori privati. Gli investito-

ri possono quindi contare sul fatto che

il prezzo di un sottostante non cambia

in modo significativo nel corso della

durata e i guadagni si realizzeranno.

Per superare il certificato di sconto presentato, la quota corrispondente dovrebbe superare la resistenza a circa 69 euro. Le perdite entrerebbero nel certificato di sconto alla scaden-za solo quando il prezzo delle azioni scende al di sotto del minimo di 52 settimane a circa 55 euro.

F2) Strategia con certificati di sconto

Fonte: www.tradesignalonline.com

prezzo dell’azione di 59,50 euro in questo momento, c’è

uno sconto di 4,54 euro (corrispondente al 7,63 per cento).

Ad ogni prezzo di liquidazione superiore al prezzo di ac-

quisto di 54,96 euro, gli investitori generano un utile; ogni

prezzo di liquidazione inferiore a 54,96 euro comporta una

perdita che, tuttavia, è sempre inferiore a quella derivan-

te dall’acquisto diretto dell’azione. Il rendimento massimo

ottenibile di un tale investimento è fissato fin dall’inizio.

Si calcola come differenza tra l’importo massimo (cap) e

il premio, in questo caso, 9,04 euro per certificato (corri-

spondente ad un rendimento massimo del 16,4%).

Scenari possibili alla scadenzaIdealmente, le azioni Daimler alla scadenza chiudono al di

sopra del limite massimo. In questo scenario, gli investitori

ricevono l’importo massimo di 64 euro, anche se il titolo

Daimler è cresciuto significativamente. Il prezzo dell’azio-

ne, al di sopra del quale un investimento diretto nell’azione

si rivela utile, viene chiamato punto di sovra-rendimento.

In questo esempio, sarebbe di 69,26 euro (corrispondente

al rendimento massimo del 16,40% sulla base del prezzo

dell’azione di 59,50 euro). Analogamente al premio ricevuto

in Covered Call Writing, lo sconto (per i certificati di sconto)

assorbe le perdite fino a un certo livello. Ad esempio, se

l’azione Daimler è inferiore del sette per cento rispetto al

prezzo al momento dell’acquisto del certificato di sconto e

quindi anche al di sotto del suo massimale, gli investitori

ricevono un rimborso al tasso di questo prezzo o la con-

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BASICS3232 www.traders-mag.it 01.2019

La personalità del Trader

CapacitàUno degli aspetti fondamentali per riuscire nel Trading

è sicuramente la capacità del Trader di valutare l’attuale

situazione di mercato. Solo in base a una valutazione qua-

litativa del mercato, il Trader può decidere se la strategia

da lui adottata in quel particolare caso può riuscire oppure

no. Senza questa abilità, neanche la conoscenza degli stru-

menti e delle strategie potrà aiutarlo a raggiungere il suc-

cesso. Ciò significa che egli deve trovarsi nella posizione

non solo di impiegare le conoscenze chiave da lui apprese

o di saper leggere gli indicatori, ma anche di analizzare ciò

che sta succedendo nel mercato in quel dato momento. Per

questo “dato momento” si intendono sia finestre di tempo

piccole che grandi: alcuni avvenimenti infatti nel mercato

avvengono in pochi secondi, altri durano giorni, settimane

e persino interi mesi.

TrainingQuesta capacità fondamentale di valutazione del mer-

cato non può essere implementata facilmente o program-

mata come un algoritmo. Il Trader deve acquisire e svilup-

pare questa abilità in prima persona. Le persone riescono

a padroneggiare determinate capacità solo attraverso l’e-

sperienza e ciò avviene con particolare efficienza quando

si svolge un training con uno specifico scopo. Allenarsi si-

gnifica tentare di eseguire un’attività o un compito meglio

rispetto a prima. Chi si allena in qualcosa, si orienta grazie

a determinati standard e determinate regole, sotto le quali

» Nella prima parte di questa serie di articoli (TRADERS 12/2017; disponibile nel nostro shop su www.traders-mag.it) abbiamo

constatato che la disciplina, intesa come abilità di tener fede ai propri obiettivi, è uno degli tratti principali del carattere di un

trader di successo. Tuttavia, abbiamo sottolineato che questo elemento da solo non basta. Il Trading infatti è una professione

che richiede particolari capacità e conoscenze e, come in ogni altra professione, soggiace a particolari regole del mestiere. In

questa seconda parte vogliamo approfondire proprio alcuni di questi aspetti.

Parte 2 - Capacità e Conoscenze

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BASICS 33

ripone la sua azione e grazie alle quali

misura il livello qualitativo di ciò che

conosce e fa. Di sicuro sarebbe meglio

avere un buon maestro. I buoni mae-

stri sono tuttavia molto raramente an-

che dei buoni Trader. In quanto devo-

no essere non soltanto buoni Trader,

ma anche buoni insegnanti.

Un training mirato significa porsi

di fronte ad una particolare realtà (in

questo caso il mercato), di osservarne

i processi e le procedure, diventando

al contempo attivi e infine mettendo-

si in gioco con le esperienze fatte, ri-

flettendo sui propri errori. Un training

simile dovrebbe essere composto in

maniera modulare e procedere per

fasi. Anche per questo la disciplina nel

trading è così importante, in quanto

una formazione simile dovrebbe es-

sere eseguita nel modo più pianificato

ed efficiente possibile. In altre parole:

professionalmente.

Imparare a guidare un’auto, a scrivere sulla tastiera del

computer o a suonare uno strumento sono tutti esempi di

acquisizione di competenze. Questi processi possono es-

sere osservati già nei bambini piccoli quando cercano di

imparare a parlare o a camminare. Probabilmente tutti han-

no avuto modo di osservare che un compito che sembra

molto difficile per il principiante, che richiede la massima

concentrazione e che conduce spesso in errore, può essere

padroneggiato da esperti e acquisito senza alcuno sforzo.

Per questo vale quanto segue: l’abilità cresce di pari

passo con l’esercizio, ciò consentirà di svolgere l’attività

in modo subconscio e automatico. A sua volta in questo

modo verranno liberate risorse da destinare ai compiti più

impegnativi. Ciò significa che solo chi padroneggia le basi,

può procedere verso livelli più complessi. Da qui il miglio-

ramento progressivo dell’abilità e i risultati sempre più po-

sitivi. Se invece si pretende di partecipare fin dall’inizio alla

Serie A, nel migliore dei casi si finirà per provare vergogna.

Questo nel trading significa pagare un caro prezzo.

Osservare e domandareDurante il Training sulla valutazione della situazione at-

tuale del mercato e della comprensione di ciò che accade

sul mercato, sorgono domande specifiche (figura 1). A que-

sta categoria appartengono: Cosa vedo? Cosa sta succe-

dendo adesso? Come si spiega ciò che osservo? Quali svi-

luppi corrispondenti bisogna attendersi? Le osservazioni e

i tentativi di spiegazione dovrebbero anche essere messi

per iscritto, riveduti in seguito e confrontati con la realtà:

Quanto risulta plausibile la mia interpretazione col segno

di poi? Perché forse ho sbagliato? Cosa posso imparare da

quanto successo? E così via. È chiaro che tutto questo ri-

chiede una conoscenza più approfondita del mercato osser-

vato: cosa viene scambiato? Cosa muove questo mercato?

Chi sono gli attori principali? Cosa lega questo mercato agli

altri? Queste sono soltanto alcune delle domande alle quali

il Trader dovrebbe rispondere. Un Indice Future è a questo

riguardo un mercato completamente diverso rispetto, ad

esempio, a quello valutario o delle materie prime. Solo ad

un’occhiata superficiale, guardando alla formazione delle

Quando si valuta la situazione attuale del mercato e si tenta di comprendere gli eventi de mercato (qui vediamo il DAX-Future), ci si pone alcune domande specifiche: Cosa vedo? Cosa sta succedendo adesso? Come si spiega ciò che osservo? Quali sviluppi corrispon-denti bisogna attendersi? Le osservazioni e i tentativi di spiegazione dovrebbero anche essere messi per iscritto, riveduti in seguito e confrontati con la realtà.

F1) Cosa sta succedendo?

Fonte: www.tradesignalonline.com

L’abilità cresce di pari passo con l’esercizio, ciò consentirà di svolgere l’attività in modo subconscio e automatico

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3434 www.traders-mag.it 01.2019BASICS

candele del grafico, potrebbero sem-

brare tutto sommato simili (figura 2).

Invece il Trader dovrebbe essere ben

informato sul suo mercato.

Competenze Con competenze si intendono tutte

quelle conoscenze che un Trader deve

possedere per poter sviluppare un’im-

magine professionale e poter pratica-

re il trading come professione. Una

solida conoscenza specialistica non

comprende solo la conoscenza delle

strategie di trading, delle formazioni

di candele e simili, ma anche, e pro-

babilmente più importante, delle co-

noscenze macroeconomiche di base,

comprensione delle funzioni e di come

interagiscono i mercati, chi sono gli at-

tori che partecipano e così via.

Anche conoscenze matematiche

sono inderogabili, in quanto il Trader

deve lavorare con le probabilità, gesti-

re in modo solido il denaro e poter comprendere le funzioni

degli indicatori. Si potrebbe ancora continuare, ma dovreb-

be essere già chiaro dove si vuole arrivare: il Trading fatto

in modo serio è un’attività con basi scientifiche. Una parte

non trascurabile del lavoro del Trader consiste infatti non

nell’osservazione del mercato, ma nell’attualizzazione delle

sue conoscenze e nella formazione continua. Per i privati

non esistono corsi di formazione istituzionali per diventare

Trader, il Trader privato per potersi formare ha bisogno di

libri del settore, articoli, siti internet, seminari e fiere. Ciò

non è facile per vari motivi:

1. Di materiale a riguardo ne esiste tantissimo: l’offer-

ta va da letteratura stampata a portali internet, blog,

forum, video e così via. Ma questa strada è difficile

da seguire e praticare. Infatti gran parte di coloro

che si trova alle prime armi perde inutilmente il tem-

po a cercare di orientarsi in questa giunga. La paura

di non sapere qualche nozione fondamentale e così

di non riuscire a procedere è sempre in agguato. In

questo modo si conosce un po’ di tutto, ma mai a

sufficienza. Il day trading non è una professione ge-

neralista, ma specialista. In altre parole i bravi Tra-

der sono specialisti nel loro settore. Per questo vale

un consiglio: non potrai conoscere tutto di qualco-

sa, neanche gran parte di essa, cerca quindi di di-

ventare almeno esperto in un suo settore.

2. La lettura di libri di testo richiede tempo ed è fati-

cosa. Non tutti partono dallo stesso punto (diverse

conoscenze economiche, politiche e matematiche),

il percorso formativo non procedere in modo sche-

matico. Ma è già molto razionale definire una gam-

ma di argomenti e riflettere sui propri punti di forza

e le proprie carenze, da qui partire con la propria

formazione. Internet soprattutto, ma anche la lette-

ratura in particolare, è piena di materiale non ne-

cessario. Proprio il principiante che non è in grado

di valutare le sue conoscenze rischia di perdersi. Se

possibile è meglio affidarsi ai consigli e alle indica-

zioni di Trader esperti e competenti.

Conclusione

Le capacità e le competenze sono due pilastri importan-

ti del trading come professione. Nella terza parte di questa

serie di articoli, esamineremo un’altra particolare sfida per i

Trader: come gestire le informazioni.

Michael NerurkarDr. Michael Nerurkar lavora come consigliere e analista per System Dynamics Trading, azienda attiva nel settore del commercio dei derivati e del trading algoritmico, offre oltretutto servizi di consulenza per Trader Privati, come formazione personale e sviluppo del business.

Se si osservano questi due grafici senza la dicitura negli assi cartesiani e la conoscenza del livello temporale, non si può dedurre automaticamente quali valori o di quale mercato si tratta. Anche se i grafici sembrano apparentemente gli stessi, sono mercati completa-mente diversi con un comportamento ugualmente diverso: il DAX (sopra) e l’oro (sotto). Pertanto, ci si dovrebbe preoccupare del mercato e non solo del grafico e acquisire una conoscenza più approfondita.

F2) Valutazione superficiale

Fonte: www.tradesignalonline.com

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www.traders-mag.it 01.2019BASICS3636

Parte 3 - R come rapporto Rischio/Rendimento

La grande borsa valori ABC

Quando si fa trading è normale sia maturare profitti,

che subire delle perdite. Soprattutto all’inizio della carriera

di un Trader, si verificano alcune sconfitte che devono es-

sere accettate prima di riuscire a trovare il proprio stile di

trading di successo. Tuttavia, per avere la garanzia che fin

da subito il conto dedicato al Trading non finisca in rosso,

è indispensabile una concreta gestione del rischio.

Nell’ambito del trading, è importante valutare il rendi-

mento rispetto al rischio della posizione. Conoscere il ri-

schio iniziale associato all’apertura di una posizione e il

profitto potenziale che può essere raggiunto è un elemen-

to essenziale della gestione del rischio: il rapporto rischio/

rendimento (RRR).

Cos’è il RRR? Il rapporto rischio/rendimento è un indicatore chiave

per ogni decisione di investimento. Descrive il rapporto

tra il profitto atteso (rendimento) e la possibile perdita (ri-

schio). Quando si entra in una posizione, la si associa ad

un’aspettativa di profitto (target di prezzo), ma d’altra parte

si possono anche subire perdite. Questa perdita è di solito

limitata da uno stop. La differenza tra il prezzo di entrata e

il prezzo target definisce il rendimento, la differenza tra il

prezzo di entrata e lo stop alle perdite (Stop Loss) invece il

rischio. La formula per il RRR nel trading è:

RRR = (Prezzo Target - Prezzo di Acquisto) / (Prezzo di

Acquisto - Stop Loss)

» Il Rapporto Rischio/Rendimento

(RRR) è uno dei parametri più

decisivi per un Trader. Indica infatti

quanto grande è il rendimento di

una quotazione in rapporto al rischio

assunto. Di base, vale una regola:

più alto è il RRR, meglio è. Adesso ti

mostreremo come si calcola.

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BASICS 37

In base a questa formula, le ipotesi devono essere ela-

borate in riferimento al possibile guadagno. Il livello delle

perdite, invece, può essere determinato con relativa preci-

sione nell’ambito della gestione del rischio e del denaro.

Per fare questo, è necessario rispondere ad alcune doman-

de prima di effettuare un acquisto:

• Qual è il mio orizzonte temporale?

• Quanto sono consapevole dei rischi?

• Quanto sono in grado di reggere posizioni che sono

in utile o in perdita?

• Dove posso mettere lo stop loss nel caso in cui la

mia previsione fallisca?

• In caso avessi successo, quando dovrei uscire?

Una volta definiti questi parametri per il tuo acquisto,

devi ottenere un RRR accettabile. In generale, si raccoman-

da di inserire solo le transazioni con un RRR di almeno 1,5:1

a 3:1. In questo caso, la tua possibilità di profitto è 1,5 o 3

volte il rischio. Si può anche vedere dal rapporto rischio/

rendimento quando un’operazione ha senso e quando non

ha senso. Se sapete fin dall’inizio che otterrete meno di

quanto rischiate, allora questo investimento non ha senso,

tranne se il vostro tasso di successo non sia molto alto.

R-MultipliPer rendere più chiaro quanto finora spiegato, abbiamo

preparato un esempio (figura 1): un trader acquista l’azione

X a 100 euro e fissa il suo stop a 95 euro. Il rischio d’in-

gresso ammonta quindi a cinque euro. Decide di fissare

l’obiettivo di profitto a 120 euro, che corrisponde ad una

possibilità di 20 euro. Il RRR è pertanto 4:1 (20 / 5).

In questo contesto, possiamo anche introdurre il termi-

ne R-multipli. Il multiplo di R è il profitto o la perdita di

un’operazione in relazione al rispettivo rischio di ingresso

assunto. Se il nostro esempio di trading raggiunge l’obiet-

tivo di profitto, questo porta ad un multiplo R di quattro (ri-

sultato del trading / rischio = 20 / 5). Tuttavia, se l’operazio-

ne fosse stoppata, il multiplo R sarebbe meno uno (-5 / 5).

Con l’aiuto dell’indicatore è possibile vedere immedia-

tamente la frequenza con cui il rischio della posizione è sta-

to profittevole o svantaggioso, in modo da poter trarre le

opportune conclusioni durante la fase post operativa. La

strategia di un trader può apparire così, cioè chi vuole sem-

pre raggiungere un R-multiplo di almeno due dovrà affron-

tare sempre un rischio raddoppiato.

Come utilizzare correttamente il RRRIl problema con il RRR è che si può solo stimare la pos-

sibilità di vincere, a differenza del rischio definito dallo stop

loss fisso prima di iniziare a fare trading. Tuttavia, una sti-

ma rende questo indicatore molto suscettibile perché si

Un trader apre una posizione a 100 euro e stabilisce un obiettivo a 120. Per tutelarsi, imposta uno stop a 95, quindi il RRR è 20 / 5 = 4:1.

F1) Il Rapporto Rendimento/Rischio

Fonte: www.traders-mag.com

pone la questione di quanto sia realistico per il titolo rag-

giungere il prezzo target. A questa domanda non si può

rispondere con certezza, ma si può dedurre la risposta in

base all’esperienza.

Anche in questo caso è possibile utilizzare mezzi stati-

stici per determinare al meglio il rendimento. Se, ad esem-

pio, un’azione è già aumentata del 30% rispetto al suo mi-

nimo dall’inizio dell’anno e da uno studio corrispondente

si sa che in passato il margine di fluttuazione ha superato

solo raramente il 40% in un anno, è possibile determinare

l’opportunità attuale con un guadagno di prezzo di un altro

10%. Anche il supporto centrale o la resistenza possono es-

sere utilizzati per determinare l’opportunità. Tuttavia, non

ha senso scegliere un prezzo target vicino al punto di in-

gresso solo per ottenere un rapido profitto. In questo caso

il tasso di successo aumenta, ma una perdita maggiore può

distruggere facilmente i molti piccoli profitti. Questo mo-

stra anche l’interazione tra tasso di rendimento e RRR: più

alto è il RRR, più basso è il tasso di rendimento e viceversa.

Conclusione Il RRR è uno dei parametri chiave del trading. Il modo in

cui il trader copre i rischi e realizza i profitti ha una notevole

influenza sul successo di un’operazione. Bisogna sempre

essere consapevole dell’orizzonte temporale in cui si opera,

della tua propensione al rischio e della tua capacità di gesti-

re operazioni per lunghi periodi di tempo. Questo influisce

sulla strutturazione della tua strategia di trading anche nel

dettaglio. Dal momento che il RRR non è un parametro stati-

co, ma estremamente dinamico, può cambiare in modo per-

manente durante una transazione. Tuttavia, un’attenzione

esclusiva per il RRR non sembra avere alcun senso. Perché

anche una strategia con un profitto per operazione molto

basso può generare profitti solo se ci sono poche perdite.

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BASICS3838 www.traders-mag.it 01.2019

» Nella seconda parte della serie di articoli (TRADERS’

09/2018, disponibile nello shop su www.traders-mag.it)

abbiamo analizzato il navigatore Anaconda e le funzioni del

suo editor Spyder. In questa parte ci concentreremo sulle basi

della programmazione con Python.

Parte 3 - Tipi di dati, funzioni e comandi

Programmare se stessi per il successo

Spiegazione dei termini per la comprensione dei tipi di dati

Prima di iniziare con la spiegazione dei singoli tipi di

dati in Python, vogliamo discutere dei loro componenti.

Questi includono la variabile e il valore. Sicuramente co-

noscete le variabili dalle lezioni di matematica quando si

trattava di risolvere equazioni per x. Se si arrivava alla so-

luzione, x alla fine aveva un certo valore. Questo è esatta-

mente ciò che fa Python. Ad esempio, è possibile definire

che x è uguale a sette. Il carattere x è il nome della va-

riabile e può consistere in una qualsiasi combinazione di

caratteri dell’alfabeto della lingua inglese. Se quindi si in-

serisce x nella console, viene visualizzato il numero sette.

Immaginate in questo contesto una casella in cui è possi-

bile memorizzare i dati. Una variabile non è nient’altro che

questo. La casella porta il nome di x e contiene il valore

7. Ovviamente, una casella può assorbire molto più di un

semplice numero. Ad esempio, si potrebbe anche inserire

una stringa. La differenza rispetto alla casella con il nume-

ro semplice è che si tratta di un altro tipo di casella. E così

abbiamo costruito il ponte per i vari tipi di dati in Python.

Tipi di datiCi sono quattro tipi di dati di base: Integer, Float, Stringa

e Boolean. Se si assegna un valore a una variabile, non è

necessario indicare a Python di che tipo di dati sia il suo

valore. Questa è una cosa che Python fa automaticamen-

te. Diamo un’occhiata al nostro esempio precedente: se

il valore non è un decimale, allora è un numero intero. Il

semplice numero 7 quindi appartiene a questo tipo di nu-

meri. È inoltre possibile utilizzare una variabile a più let-

tere e assegnarvi un numero con un punto decimale. Ad

esempio, definire la variabile “costo della transazione” con

il valore 10.5 immettendo quanto segue in Python: costi di

transazione = 10.5 (attenzione: Python usa il punto invece

Alan KoskaAlan Koska studia economia ed è il fondatore dell’iniziativa studentesca Trading Mannheim e leader del progetto Onyx, specializzato nello sviluppo di algoritmi.

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BASICS 39

Fondamentalmente, ci sono quattro diversi tipi di dati in Python: Integer, Float, String e Boolean. Con Inte-ger si possono definire numeri interi, con Float i numeri separati da una virgola, con String vengono emesse le stringhe, e Boolean distingue tra “Vero” (1) e “Falso” (0).

F1) Tipi di dati in Python

Fonte: grafico proprio dell’autore

della virgola!). In questo caso, è il tipo

di dati Float. Il prossimo tipo di dati è

la Stringa. Puoi anche assegnare una

stringa a una variabile (la chiamiamo

semplicemente “string_name”), ad

esempio “ciao a tutti”. In questo caso,

è importante scrivere in Python il te-

sto dietro il segno uguale tra virgolet-

te (‘...’). Che risulterebbe così: String_

name = ‘Ciao a Tutti’. Scriviamo ora

nella console “string_name”, quindi si

ottiene il valore di output “Ciao a Tutti

“. Va notato che non è importante per

i tipi di dati quale nome di variabile si

assegna. Potremmo anche aver scritto

“integer_name = ‘text’” o “initiation =

‘text’”. In ogni caso, Python avrebbe

riconosciuto, indipendentemente dal-

le virgolette, che si tratta di una strin-

ga. Il tipo di dati Boolean è un tipo di

dati salvaspazio. Memorizza solo due

valori: “vero” o “falso”. Dietro “falso”

si nasconde il collegamento al nume-

ro 0. “Vero” a sua volta è considera-

to come 1. Il Boolean è un tipo di dati

utile quando si desidera creare quesiti

specifici. In termini astratti, si potreb-

be formulare un quesito come questo:

Sei è meno di cinque? Tradotto in Py-

thon si dovrebbe scrivere la frase “6

<5”. Come risposta, Python stamperebbe “falso”. In parti-

colare, come trader, si può chiedere se un determinato ti-

tolo è stato tradato in un determinato momento. Phyton vi

direbbe semplicemente se era il caso oppure no. Se si de-

sidera creare un Boolean da sé, basta scrivere: bool_name

= Vero. Poiché si nasconde un numero dietro il Boolean, si

può anche utilizzare il Boolean per scopi di calcolo.

Python come calcolatriceQuesti quattro tipi di dati rendono Python una calco-

latrice tascabile, ad esempio, per eseguire calcoli com-

plessi più velocemente. I simboli di calcolo comuni (+, -,

* e /) che si conoscono dalla calcolatrice hanno la stessa

funzione nel linguaggio di programmazione. Se si vuole

salire ad una potenza superiore, basta scrivere “**”, per

esempio “5 ** 2” il risultato sarà 5² cioè 25. L’uso delle

parentesi funziona come al solito in Python. Ma la calcola-

trice non deve basarsi solo sui numeri. È anche possibile

impostare le variabili insieme. Se si scrive “5 + x – costi di

transazione – bool_name”, sullo sfondo viene calcolato “5

+ 7 – 10.5 – 1”. Questo è il lavoro per voi come program-

matori. Invece, se si tratta solo di valori e li si calcola, può

Ci sono quattro tipi di dati di base: Integer, Float, Stringa e Boolean.

Questi quattro tipi di dati rendono Python una calcolatrice tascabile.

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BASICS4040 www.traders-mag.it 01.2019

succedere che non si sappia più cosa significhi realmente

ogni rispettivo valore. Ma, se si ha un nome di variabile

adatto, allora questo semplifica immensamente il lavoro.

Si può anche trasferire il valore di una variabile ad un’al-

tra. Ad esempio, se si definisce la variabile A come “2”, si

può anche dire che “B = A” e il valore viene copiato nella

variabile “B”. Quindi digitare “B” nella console, e verrà

visualizzato il valore “2”. Se si desidera anche annuncia-

re il risultato con un testo, usiamo i cosiddetti comandi

nella console: in questo caso, il comando “print ()” già

menzionato nell’ultima parte. I comandi sono istruzioni

standardizzate che vengono automaticamente riconosciu-

te dal programma. Il comando print (“”) stampa tutto ciò

che è nelle parentesi come una stringa. Il testo è di nuovo

tra virgolette. Diversi tipi di dati possono essere collegati

al comando print () con una virgola. In Python appare così:

print (“Ora arriva il risultato:”, 5 + 3 + costi di transazione).

Il risultato è mostrato nella figura 1.

FunzioniPer non dover ogni volta inserire manualmente le se-

quenze di programmazione, c’è uno strumento: quello

delle cosiddette funzioni. Esse consentono di programma-

re una volta i processi di programmazione e di riprodur-

li ripetutamente con valori diversi. Supponiamo di voler

creare una nuova variabile con il nome “nuovo”. Questa

variabile è di nuovo composta dalle variabili “A” e “B”. La

variabile “nuovo” dovrebbe calcolare quanto segue: A + 2

* B + 35. Per le variabili “A” e “B” si hanno valori diversi.

Una dovrebbe essere “A = 2, B = 3” e l’altra “A = 5, B =

6”. Di solito si dovrebbe definire “A” e “B” ripetutamente

con nuovi valori. Tuttavia, è possibile semplificare il tutto

definendo una funzione con il comando “def” e il nome

della funzione seguente e anche i parametri variabili, che

calcolano sempre la variabile “nuovo” con valori diversi

per “A” e “B”. È importante che le variabili “A”, “B” e

“nuovo” siano definite solo all’interno di questa funzione

con le informazioni corrispondenti.

Funzione definizione e chiamataPer una più facile comprensione, definiamo una fun-

zione per il nostro esempio. Iniziamo con l’uso del co-

mando “def”. Questo è seguito dal nome della funzione

“some_functionname ()”. Tra parentesi dopo il nome, de-

vono essere inseriti i parametri “A” e “B”, poiché sono

necessari per il calcolo della variabile “nuovo”. Per fare in

modo che Python sappia che la riga successiva è anch’es-

sa parte della funzione, essa deve essere rientrata.

Ora si può specificare ciò che la funzione dovrebbe ef-

fettivamente fare. Nel nostro caso vogliamo solo che sia

calcolata la variabile “nuovo”. Per

questo definiamo come “Nuovo = A

+ 2 * B + 35”. Per fare in modo che la

funzione calcoli anche il valore della

variabile “nuovo”, abbiamo bisogno

del comando “return”. Dietro a que-

sto comando c’è quello che vogliamo

eseguire, cioè il nome della variabi-

le. Se ora si scrive semplicemente il

nome della funzione nella console e si

definiscono i valori dei parametri “A”

e “B” tra parentesi dietro ad esso, il

programma calcola automaticamente

la variabile “nuovo” con i valori cor-

rispondenti immessi. Nel nostro caso

apparirebbe così: any_functionname

(A = 2, B = 3). Il risultato è mostrato

in fIgura 2. Il bello è che è possibile

salvare di nuovo il risultato come va-

riabile. È sufficiente definire quanto

segue: variable_name = any_functio-

nal name (A = 2, B = 3). Pertanto, il

risultato della funzione è memorizza-

to come variabile “variable_name”.

È possibile utilizzare di nuovo que-

In questo modo non è necessario definire le variabili ripetutamente e avete la possibilità di assegnare valori diversi a una variabile, è possibile definire funzioni e raggrupparle in moduli.

F2) Funzioni e Moduli

Fonte: grafico proprio dell’autore

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BASICS 41

sta variabile per continuare a contare come nell’esempio

della calcolatrice. Se, invece, si desidera sapere che cosa

esce con “A = 5, B = 6”, ovviamente è possibile verificarlo

di nuovo con la stessa funzione. Basta solo modificare i

valori dei parametri “A” e “B”: some_function_name (A

= 5, B = 6).

Modulo per la memorizzazione delle funzioniÈ possibile rendere la vita in Python ancora più sem-

plice accedendo alle funzioni create e pubblicate da voi

o da altre persone. Questo funziona utilizzando i moduli.

Un modulo è un file con funzioni e istruzioni programma-

te. Ogni modulo ha anche un proprio spazio dei nomi per

le variabili. In altre parole, è possibile definire le stesse

variabili in modo diverso in due moduli. Vengono salvati

moduli come gli script Python con estensione “.py”. A ti-

tolo illustrativo, memorizziamo il modulo con la funzione

“some_function_name” incluso come “function_module.

py” al suo interno. Se ora iniziamo un nuovo file Python

e vogliamo usare la funzione dal modulo, dobbiamo im-

portarne uno. Questo funziona con il comando “import”.

Nel nostro caso, si scrive: “modulo funzione di importa-

zione”. Il finale “.py” è omesso. Può capitare che Python

non trovi il modulo che è stato creato. Quindi è necessario

Per non dover ogni volta inserire manualmente le sequenze di programmazione,

c’è uno strumento: quello delle cosiddette funzioni.

dire a Python esattamente dove cercarlo. Per poter utiliz-

zare i propri moduli, è necessario prima utilizzare i moduli

Python standard, che sono memorizzati lì dove possono

essere trovati immediatamente dal sistema. Per importa-

re il modulo “sys”, che dà chiamate di sistema, utilizzate

“import sys”. Utilizzare questo modulo per scoprire dove

Python è alla ricerca di moduli da importare ovunque. Il

comando “sys.path” mostra tutti i percorsi che si trova-

no nell’elenco dei percorsi. È possibile estenderli e creare

la propria cartella in cui inserire i moduli. Ad esempio,

si crea la cartella “pythonModule” nella cartella del do-

cumento e semplicemente si copia il percorso dalla fine-

stra del documento (nel nostro caso si tratta di “C:\users\

alank\Documents\pythonModule”). Per utilizzare questo

percorso con Python, è necessario sostituire “\” con “/”.

Per dire a Python della nuova cartella, si scrive: “sys.path.

append (‘C:/users/alank/Documents/python-Modules’)”.

“Append ()” è una funzione che consente a “sys.path” di

aggiungere un nuovo elemento. Infine, quando il nuovo

percorso viene aggiunto, Python cercherà i moduli. Ora

è possibile importare il modulo desiderato dalla cartella

“pythonModule”. Dopo aver inserito tutte le funzioni e

averle salvate come moduli, ora è possibile usarle scri-

vendo: “function_module.any_function_name (A = 4, B =

5)”. È necessario il punto tra il nome del modulo e il nome

della funzione perché è necessario specificare quale fun-

zione si desidera utilizzare dal modulo.

ConclusioniIn questo articolo, avete imparato a conoscere i quattro

tipi di dati di base. Inoltre, avete già scritto la vostra fun-

zione, l’avete salvata correttamente e, cosa che non deve

assolutamente essere sottovalutata, richiamata corretta-

mente. Nel prossimo articolo, approfondiremo le basi di

Python e analizzeremo anche le librerie per voi disponi-

bili con altre utili funzioni. Ci si renderà conto che non è

necessario reinventare la ruota e ci sono già librerie che

consentono il backtesting delle vostre strategie di trading.

Così, sarete in grado di accedere alla conoscenza di altri

programmatori e trader e di sviluppare il vostro approccio

in una strategia redditizia.

La complessità dei comandi può essere chiarita solo

dalla documentazione di Python. L’indice della docu-

mentazione può essere trovato su docs.python.org/3/

genindex.html. Qui, i comandi possono essere scelti in-

dividualmente.

print (): Stampa tutto quanto si trova tra parentesi

come una stringa.

def: Una funzione è definita insieme al nome della

funzione e ai parametri.

return: Restituisce un valore per una funzione; è pos-

sibile continuare a calcolare.

import: Il modulo viene importato insieme al nome.

sys.path: Un elenco di percorsi ricercati per moduli.

append (): Aggiunge un altro elemento all’elenco.

Comandi Comuni

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PEOPLE4242 www.traders-mag.it 01.2019

TRADERS’: Ci racconti per favore come è venuto a contatto

con il tema del mercato azionario.

Schulte: Oh cielo, è stato molto tempo fa. Il business mi

affascinava sin da quando ero giovane e fu il lunedì nero

del 1987 che mi affascinò davvero, quindi iniziai ad avvici-

narmi al mercato azionario. Mi faceva prudere le mani, ma

in quanto studente appena diplomato che aveva iniziato

il primo lavoro ad IBM, non avevo il denaro per diventare

attivo.

TRADERS’: Ricorda i suoi primi investimenti? Come proce-

dette e quali furono le sue prime impressioni?

Schulte: Ricordare esattamente no, sono passati 30 anni!

» Michael Schulte studiò scienze

informatiche ed economia ad Hagen

prima di imbarcarsi in una classica

carriera manageriale presso IBM e più

tardi Siemens. Fra le altre cose, fu il

responsabile della divisione di software

bancario. Dopo i trent’anni, si spostò nel

campo imprenditoriale e per quasi un

decennio gestì un’azienda di software

finanziario di medie dimensioni in qualità

di CEO e, assieme ad un investitore

finanziario, come shareholder. Dopo

aver venduto con successo l’azienda,

diventa attivo come investitore e

trader, fa consulenza ad altre aziende

ed opera nella community finanziaria

e azionistica Mr. Market con lo

pseudonimo di “Hari”. Lì si è formata una

community competente e impegnata,

che interagisce con Mr. Market con

alcuni membri attivi anche in qualità di

editorialisti.

La verità è sul campo

Ma sono piuttosto sicuro di essere stato tanto ingenuo

quanto ogni principiante. Quindi lessi un articolo interes-

sante da qualche parte che mi fece scattare quel riflesso

“must have”. Del fatto di essere propenso ad arrivare in

cima, me ne resi conto solo più tardi.

TRADERS’: Verso cosa si orientò all’inizio e quanto funzio-

nò bene?

Schulte: Come praticamente tutti gli altri, mi orientai all’i-

nizio verso me stesso e verso le letture specifiche. In bre-

ve, come la maggior parte dei principianti, avevo l’opinio-

ne errata di avere un vantaggio sul mercato perché avevo

un’opinione. È affascinante quanto fossi ingenuo, ed è af-

Michael Schulte

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PEOPLE 43

fascinante quanto praticamente chiunque inizi ancora allo

stesso modo ad oggi.

TRADERS’: Quali sono le competenze più importanti che

ha guadagnato nel corso degli anni?

Schulte: Sono tante, veramente tante, impossibile dire

quali siano le più importanti. Forse la comprensione che

il mercato è generalmente più intelligente di quanto non

lo sia io. La comprensione che le previsioni servono più al

proprio ego che al successo. La comprensione che la disci-

plina e il duro lavoro sono prerequisiti di base per avere

successo nel mercato, e la comprensione che è la rifles-

sività a rendere il mercato così dinamico e a renderlo un

avversario tanto duro.

TRADERS’: Ci sono dei singoli trade accompagnati da le-

zioni speciali (rischi) che sono rimasti stampati nella sua

memoria fino ad oggi? Quali sono e cosa è andato per il

verso giusto/sbagliato?

Schulte: Naturalmente, ce ne sono tanti. Un buon esem-

pio fu come riuscii a gestire la bolla di Internet al cambio

di millennio. Avevo riconosciuto all’epoca che molte delle

aziende di Internet tanto lodate erano soltanto aria calda.

Avevo anche venduto alcune delle mie posizioni per motivi

di gestione del rischio. Quindi le cose non andavano affatto

male. Ma con le azioni rimanenti come SAP, Adobe, Micro-

soft, rimanevo investito perché ero convinto che le aziende

fossero valide da un punto di vista fondamentale. Pensavo

che non potesse succedere nulla con

questi stock solidi. Essenzialmente,

non era sbagliato, dopotutto, i loro

prezzi oggi sono molto più alti. Non-

dimeno, divenni nervoso quando al-

cune di queste blue chip caddero per

più della metà del valore. L’errore fu

di non avere una gestione del rischio

preventiva e consistente e di affidar-

mi troppo alla sostanza fondamenta-

le. Tuttavia, fui in grado di trarre una

lezione. Nel crash del 2008, feci molte

cose giuste, ero completamente fuori

dai giochi e poi rientrai consistente-

mente nel mercato nel 2009.

TRADERS’: Con quale filosofia di base

si avvicina ed approccia alla sua ricer-

ca oggi?

Schulte: La filosofia che la ricerca fon-

damentale ha un valore limitato. Ma

ho già compreso che anche con il mio

background da imprenditore e top manager e nonostante

il tempo che trascorro sul mercato, generalmente non rie-

sco ad ottenere un concreto vantaggio sullo smart market

dal lato fondamentale. Loro di solito ne sanno più di noi, a

meno di essere un vero insider.

Poi devo distinguere fra investimento e trading. Mantengo

gli investimenti e i trade completamente separati e agisco

su entrambi i lati con tecniche completamente differenti.

La mia ricerca sui trade si concentra sul mercato stesso.

Scandaglio il mercato secondo certi schemi. Cerco di iden-

tificare le aziende giuste prima che il mercato si innamori

di loro, e poi cavalco il prima possibile il trend. Con Tesla,

per esempio, sono già riuscito a farlo con successo nel

2012. Il mercato mi ha aiutato a identificare queste azien-

de. Gli aumenti di volume precoci, ad esempio, sono un

indicatore che tengo sempre a mente.

TRADERS’:: E come procede sul lato degli investimenti?

Schulte: Qui opero con un mix di selezione fondamenta-

le e calmo tempismo secondo la tecnologia di mercato.

Un sistema come il mercato azionario è riflessivo se

non c’è una causalità chiara fra causa ed effetto. Questo

effetto risulta dal fatto che il sistema stesso cambia at-

traverso il comportamento dei suoi attori e del feedback

innescato dalle loro relazioni.

Riflessività

F1) Esempio di investimento su Thermo Fisher Scientific

Fonte: www.tradesignalonline.com

Sul lato investimenti, Michael Schulte opera con un mix di selezione fondamentale e calmo tempismo secondo la tecnologia di mercato. Il grafico mostra un esempio dell’azione Thermo Fisher Scientific (TMO), che superò il suo controllo qualità alla fine del 2009 e da allora appartiene al suo universo di investimenti.

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PEOPLE www.traders-mag.it 01.20194444

previsioni compulsive che sono state installate nella loro

mente dai media. Le previsioni scaldano l’ego e trasmetto-

no una pseudo sicurezza che è piuttosto un contro-indica-

tore essenzialmente inutile se non ostruttivo. Il vantaggio

che questa visione mi porta è ovvio: di solito guadagno

bene sul mercato. Sfortunatamente, ciò non si può dire per

la maggior parte dei normali investitori.

TRADERS’: Quali vantaggi hanno gli investitori privati al

giorno d’oggi, se ne hanno?

Schulte: Ora, i trader privati hanno la miglior posizione di

inizio storicamente possibile. Questo in virtù dell’ascesa

dei computer e del fatto che praticamente ogni frammen-

to di informazione è ora disponibile per tutti quanti al cen-

no di un dito. Prendete il vantaggio che Benjamin Graham

lavorò duramente per guadagnare all’interno di polverose

librerie analizzando i vecchi fogli di bilancio delle azien-

de. Questo vantaggio (Edge) oggi non esiste più, perché

non solo tutto questo è disponibile elettronicamente, ma

anche preparato in modo eccellente. La differenza di in-

formazioni fra investitori istituzionali e privati c’è ancora,

ma più piccola di quanto non lo sia mai stata prima d’ora

nella storia del mercato azionario. E nella tecnologia di

mercato, l’investitore privato non ha più uno svantaggio.

Al contrario: l’investitore privato può agire in modo molto

più flessibile e senza giustificazione verso terze parti, ed è

anche in una posizione più semplice di un qualsiasi fund

manager tormentato da MiFID e simili linee guida rego-

latorie.

TRADERS’: Quale significatività attri-

buisce all’analisi tecnica e fondamen-

tale nella loro interezza?

Schulte: È difficile dare una risposta

seria a questa domanda in poche fra-

si. Inizia con il fatto che bisogna con-

traddistinguere per cosa viene usata

un’analisi. Quando acquisto uno stock

come investimento a lungo termine

per godermi gli introiti negli anni a ve-

nire, entrano in gioco dei criteri com-

pletamente diversi rispetto a quando

faccio swing trading della durata di

qualche settimana. Essenzialmente,

dubito che un normale investitore pos-

sa ottenere un vantaggio sul lato fon-

damentale con uno sforzo ragionevole

e senza una conoscenza da insider. Di

regola, il mercato sa già quello che tu

puoi scoprire e vuoi scoprire da solo.

Seleziono gli stock nei quali investire con una veduta fon-

damentale e nel rispetto del modello di business. Non sto

cercando un ritorno alto, ma una crescita costante che sia

inerente al modello di business. Nomi come Thermo Fi-

sher Scientific (TMO) or Danaher (DHR), di cui si è discusso

diverse volte nel blog, sono esempi che hanno superato

il mio controllo qualità e che possono entrare nell’univer-

so degli investimenti. Le domande importanti per quanto

riguarda quanto e quando investire in questi stock ricevo-

no risposta principalmente da parte mia sulla base della

tecnica di mercato, in maniera calma in base alle candele

settimanali secondo i principi del trend following. Così fa-

cendo, non esco mai completamente dagli stock che sono

fondamentalmente validi. Invece, ridimensiono l’esposi-

zione long secondo la situazione attuale con la mia strate-

gia per la dimensione posizionale. Questa tecnica inoltre

consente di fare hedging rapido dell’intero portafoglio con

posizione short come su indici ETF se il mercato singhioz-

za senza preavviso.

TRADERS’: Quali cose vede (o sperimenta) sui maggiori

partecipanti al mercato e quali vantaggi portano?

Schulte: Se con “maggiori” si intende “maggior denaro”

nel senso di Big Money, allora non lo combatto e non mi

concedo alcuna opinione contrastante, ma cerco di seguir-

li. Seguo umilmente il mercato. È una regola di base: sono

i grossi giocatori che fanno il mercato. Se con “maggiore”

si intende un investitore normale, allora quello che mi con-

traddistingue è la convinzione che questi sono soggetti a

F2) Esempio di investimento su Danaher

Fonte: www.tradesignalonline.com

Un’altra azione che ha superato il controllo qualità di Michael Schulte nel 2004 è la Danaher (DHR). La dimensio-ne della posizione viene regolata su azioni pre-selezionate sul lato investimenti, come la Thermo Fisher Scientific (figura 1) o la Danaher, secondo la tecnologia di mercato.

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PEOPLE4646 www.traders-mag.it 01.2019

Nondimeno, le considerazioni fondamentali giocano un

certo ruolo negli investimenti (non nei trade). Tuttavia,

come già spiegato prima, questo fa riferimento essen-

zialmente all’analisi del modello business che dovrebbe

generare una crescita consistente e non ho l’illusione che

l’analisi di questo modello business mi dia un vantaggio

sul mercato. È più un doppio controllo quando vedo un

grafico che aumenta costantemente. Allora controllo se è

il modello business ad essere la forza guida di questo mo-

mento o un qualcos’altro che potrebbe crollare domani.

Essenzialmente, tuttavia, non accumulo il mio vantaggio

sui fondamentali, ma con la tecnologia di mercato chi mi

aiuta a comprendere cosa vuole mercato. E se sai quello

che vuole il mercato, quello che ama e quello che odia,

allora puoi seguirlo in maniera molto redditizia.

TRADERS’: Può per favore spiegarci la sua comprensione

e applicazione della tecnologia di mercato?

Schulte: Al meglio, posso tentare di spiegare alcune carat-

teristiche di base. Dopotutto, sono stati scritti interi libri

su aspetti solo parziali della tecnologia di mercato. Essen-

zialmente, sono un fan del principio di mantenere le cose

il più semplice possibile (keep it simple, stupid – KISS in

breve). Invece di indicatori infiniti, presto principalmente

attenzione a due informazioni fondamentali, il prezzo e il

volume, che assieme danno come risultato la cosiddetta

azione del prezzo. Ma qui non cerco di indovinare il futuro,

ma riconosco e seguo le situazioni e

gli schemi quando questi si verificano

concretamente. Quindi sono un po’ un

pattern trader che opera pesantemen-

te con il riconoscimento dei pattern.

Ma non mi fisso permanentemente su

una tecnica o su un pattern, perché il

mercato è riflessivo, come detto pri-

ma, e presto o tardi rende inefficace

qualsiasi tecnica. Invece, sono, per

così dire, flessibile, un osservatore

opportunista che può usare la propria

esperienza per identificare opportuni-

tà interessanti in vari modi e adattarsi

alle condizioni mutevoli del mercato.

Se vuoi sentire nomi familiari con i

quali si interseca il mio approccio al

trading, c’è un po’ di William O’Ne-

al (anche se non mi occupo di valori

troppo piccoli), un po’ di Nicolas Dar-

vas, e più tardi un’influenza di Char-

les E- Kirk. Inoltre, recentemente mi è

passato fra le mani un libro di Mark

Minervini, anche lì ci sono delle intersezioni.

TRADERS’: Ci sono delle cose che nasconde completa-

mente?

Schulte: La risposta è piuttosto il contrario. Io nascondo

tutto quello che non consento esplicitamente poiché mi dà

un valore aggiunto. In passato, il servizio principale fornito

dagli investitori privati era quello di ottenere delle infor-

mazioni. Oggi siamo sovraccarichi di informazioni che si

rivolgono nello specifico al nostro “cervello da scimmia“,

ad esempio il nostro centro di soddisfazione, per tentarci

a fare clic. L’arte al giorno d’oggi è quella di limitarsi a ciò

che è importante.

TRADERS’: Quale significato ha la psicologia nei mercati

e come usa le emozioni per prendere le decisioni giuste

nei momenti decisivi o per evitare di diventare parte della

mandria?

Schulte: È la priorità più alta di tutte, ben al di sopra di ogni

altra considerazione. Se gli investitori normali non sono in

una posizione tale da approfittare delle performance del

mercato, il motivo di questo di solito si trova nello spec-

chio. Nel blog, parliamo in maniera intensiva anche delle

varie trappole a cui siamo soggetti e ci piace ricapitolare

tutto ciò nel termine provocatorio “cervello da scimmia“.

Questo fa riferimento a tutti i nostri riflessi automatici, che

ci sono stati dati dall’evoluzione per un buon motivo, per-

F3) Aumento di volume significativo per Tesla

Fonte: www.tradesignalonline.com

Sin da febbraio 2012, Michael Schulte creò la sua prima posizione nelle azioni pubbliche Tesla, come si può ancora leggere oggi sul suo blog (“Il futuro dell’automobile in una delle azioni più entusiasmanti al mondo”). La motivazione all’inizio era fondamentale. Il grafico più tardi mostra l’improvviso aumento nel fatturato nel maggio 2013, quando l’azione crebbe sempre di più fornendo quindi un chiaro segnale di acquisto. Infatti, si verificò un grosso picco di prezzo solo dopo questo picco del volume di trading.

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ché erano estremamente utili nella giungla primordiale

per la sopravvivenza. Ed anche nella vita normale di oggi,

questi riflessi ci forniscono ancora dei servizi eccellenti.

Sfortunatamente, un mercato riflessivo, auto-referenziale,

lavora in maniera completamente diversa ed i nostri rifles-

si naturali di solito ci portano sul percorso sbagliato se non

siamo in grado di riconoscerli.

Permettetemi di fornire un esempio. Prendiamo un nor-

male investitore che non abbia ancora pensato molto alla

propria psiche e il quale, come me nei primi anni, riten-

ga che la sua opinione su certi stock abbia un valore. Ora

prendiamo due titoli blue chip ben noti, entrambi i quali

hanno la reputazione di essere di aziende fondamental-

mente solide. La prima blue chip cade e cade ancora. Il

grafico mostra un massimo tre anni fa, di cui l’azione ha

già perduto oltre il 50%, e continua a cadere. La seconda

blue chip sale e sale. Si può vedere nel grafico che l’azione

è oggi due volte più alta di quanto non lo fosse tre anni fa

ed ora è al suo massimo storico.

Io garantisco che questo investitore non oserà acquista-

re quest’ultima blue chip perché suppone sia troppo alta.

Invece agirà con convinzione come

bottom fisher, acquisterà la blue chip

apparentemente più economica e si

sentirà un novello Warren Buffett. Ma

la triste e oggettiva realtà è che è mol-

to più probabile che la blue chip che

prima aumentava sarà ancora più alta

dopo un anno rispetto a quanto non

lo sarà la blue chip precedentemente

in caduta. Perché un trend rimane un

trend fino a che non finisce, e la for-

za fa nascere forza, proprio come la

debolezza tende a creare debolezza.

Chiunque voglia avere successo deve

perciò agire contro l’ispirazione del

nostro cervello da scimmia. Ma per

questo l’investitore deve riconoscere

e accettare questo problema come

prima cosa.

TRADERS’: Comunque l’analisi non

è tutto. Quando smette di pensare e

prende le decisioni invece di lasciarsi invischiare nella pa-

ralisi?

Schulte: Io non faccio alcuna analisi eccessiva, non porta

mai a nulla. Il mio proverbio a riguardo si basa sul calcio:

la verità è nel campo. Perché solo i movimenti di prezzo

che si verificano realmente possono portarci un profitto.

E se si fa troppa analisi, la situazione è già cambiata e il

mercato si è spostato oltre. L’arte del tempismo di mercato

non è la profondità dell’analisi, ma la velocità e la precisio-

ne di riconoscere i trend e i movimenti essenziali.

TRADERS’: Com’è la sua tipica giornata di trading?

Schulte: È una giornata di trading mista con il blog, che

consiste in trading proprietario e lo scrivere come Mr. Mar-

ket. Inizia attorno alle 8:00 con il pre-mercato in Europa e

dura nella sua prima fase fino alle 11:00 circa. Poi faccio

una pausa pranzo lunga, durante la quale vado anche un

po’ fuori, per poi sedermi davanti allo schermo di nuovo

alle 15:00 al massimo e prepararmi per il trading sui merca-

ti statunitensi. Di solito sono attivo fino alle 22:30, mentre a

volte chiudo i libri nei giorni calmi anche attorno alle 18:00.

F4) Esempio di trading su Nvidia

Fonte: www.tradesignalonline.com

Il grafico mostra l’azione Nvidia (NVDA) come esempio della strategia volume boost di Michael Schulte. Dopo un movimento laterale, si è verificato un grosso picco del prezzo ad alto volume nel 2016 come risultato di notizie positive. In questa situazione, c’è un’ottima possibilità che questo primo picco possa contrassegnare l’inizio di una fase di forza sostenuta.

Nelle fasi di mercato difficile, potrei essere long solo del 20-40% con i miei investimenti nel mercato.

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PEOPLE4848 www.traders-mag.it 01.2019

TRADERS’: Si dice che ci sono quelli

che scrivono del mercato e quelli che

ci guadagnano dei soldi, e i gruppi

non sono identici. Lei cosa ne pensa?

Schulte: Ritengo la cosa totalmente

vera e posso confermarla. La vasta

maggioranza di coloro di cui si sente

parlare sui mercati con una presen-

za mediatica non sono davvero attivi

oppure non hanno successo. È un po’

come un eunuco: può parlare dell’at-

to, ma non può provarlo in prima

persona. Per me funziona solo per-

ché tratto come un’unica cosa agire e

scrivere sul blog. Quindi leggo qual-

cosa, traggo una conclusione, agisco

e scrivo dell’esperienza, ad esempio,

tutto quanto come parte dello stesso

singolo processo. Nondimeno, sento

la contraddizione, e francamente da

quando scrivo regolarmente nel blog,

le mie performance ne hanno risenti-

to. Ma non è una sorpresa, perché mi ruba del tempo, tem-

po che usavo per l’analisi, ad esempio. Quindi quello che

pagano i membri è una ricompensa per il tempo che non

ho per fare trading proprietario, e devo sempre prendermi

cura di mantenere un equilibrio fra i due poli. Nondimeno,

amo questa dualità e mi piace accettare gli svantaggi, per-

ché è bello fare trading, ma è anche bello scambiare idee

con gli altri su questo argomento.

TRADERS’: Con quali setup e strategie concrete agisce?

Schulte: I metodi cambiano nel corso degli anni perché il

mercato cambia. Un esempio è quello delle inversioni a V,

che sono comparse spesso per due anni, mentre nei de-

cenni precedenti erano piuttosto un’eccezione. Spiegare

completamente i metodi potrebbe occupare diversi inte-

ri articoli. Inoltre, a causa della mutevolezza del mercato,

la flessibilità mentale è una virtù imprescindibile. Sotto

questo aspetto, posso citare un esempio che suggerisce

una tecnologia con la quale ho avuto, e continuo ad avere,

molti successi nel trading. È il principio del primo aumento

di volume che si può cavalcare.

Lo schema presenta tre condizioni semplici:

1. Il prezzo dell’azione è arrivato al fondo o si è consoli-

dato da parecchio tempo. In altre parole, il titolo corre

lateralmente da molto tempo senza guadagno.

2. Poi, (spesso con un messaggio) arriva un grosso pic-

co di prezzo, che ammonta ad almeno il 5-10% o an-

che di più.

3. Il picco deve essere accompagnato da un aumento si-

gnificativo del volume.

Se vengono soddisfatte tutte e tre le condizioni, allora ci

sono buone probabilità che questo primo aumento possa

essere acquistato e rappresenti l’inizio di una fase di forza

sostenibile. Specialmente dopo le cifre trimestrali spesso

si possono trovare questi boost, la cui forza successiva

può essere chiamata “spinta post-guadagni” in direzione

del boost.

Posso dare molti esempi validi di questo. Le figure 4 e 5

ne mostrano un paio. In ciascun caso era inutile indovina-

re prima e fare troppa analisi su cosa poteva succedere.

Sarebbe stato meglio indirizzare le proprie energie verso

il riconoscimento e lo sfruttamento del primo picco dopo

che questo si era verificato. Chiunque lo abbia fatto con

l’azione Nvidia, ad esempio, può essere molto felice. La

verità sta sul campo e seguire il mercato è più redditizio

che fare prognosi costanti per servire il proprio ego.

TRADERS’: Che aspetto ha la sua gestione del rischio, in

termini di posizioni individuali e di contesto nel portafo-

glio?

Schulte: La mia gestione del rischio è complessa, è diver-

sa per gli investimenti e per i trade e si basa su principi

differenti. In maniera molto breve e superficiale: nell’area

investimenti uso la cosiddetta strategia della dimensione

posizionale. La uso per trattenere i titoli che mi piacciono

fondamentalmente sul lungo termine, ma ridimensiono le

F5) Esempio di trading su Exact Sciences

Fonte: www.tradesignalonline.com

Il titolo Exact Sciences (EXAS) è un altro esempio della strategia volume boost. È importante comprendere che è inutile supporre ed effettuare troppe analisi su ciò che può succedere prima dei grossi annunci, perché non possiamo prevedere il futuro. Piuttosto, è meglio concentrare le proprie energie su come identificare e poter cavalcare questo primo boost non appena si verifica.

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posizioni in alto e in basso a seconda di un sistema fisso

che dipende dalla situazione del mercato tecnico. La ge-

stione del rischio nell’area investimenti perciò non è basata

sugli stop, ma principalmente sul rapporto di investimen-

ti oppure, in maniera opposta, sul rapporto di contante.

Nelle fasi di mercato difficile, potrei essere long solo del

20-40% con i miei investimenti nel mercato. In caso di di-

storsioni molto a breve termine, posso anche fare ricorso

all’hedging tramite short index e in casi estremi, come nel

2008, a volte può trattarsi di un net short.

Nell’area del trading, agisco in maniera piuttosto normale

con gli stop, che di solito imposto con i long trade secondo

il principio della sequenza di trend (ultimo minimo). All’i-

nizio di un trade, li regolo manualmente, ma non piazzo

l’ordine sul mercato. Quindi ho in mente il mio punto di

uscita, ma non voglio venire stoppato immediatamente da

una finta sbagliata del prezzo. Verso la fine del trade, spes-

so passo ai trailing stop che si trovano davvero sul mer-

cato, dei quali voglio portare con me l’ultima percentuale.

TRADERS’: Cosa consiglia in generale ai principianti?

Schulte: Non si può diventare un buon trader con la teo-

ria, bisogna scottarsi qualche volta per cambiare il com-

portamento. E un cambiamento del comportamento è ne-

cessario, perché posso garantire ad ogni giovane trader

che il comportamento naturale che ci suggerisce il nostro

cervello da scimmia porta costantemente a perdite e non

a profitti. Per poter avere successo sul mercato, bisogna

imparare a pensare in maniera diversa e sviluppare un

cambiamento comportamentale verso ciò che spesso po-

trà sembrare contro intuitivo. L’esempio di prima, in cui

l’azione “costosa” al suo massimo storico sia preferibile a

quella “economica” che dimezza il suo prezzo è un sempli-

ce esempio di questo processo cognitivo.

Per poter cambiare questo comportamento davvero nel-

la direzione corretta, tuttavia, la decisione assolutamente

centrale è quella di guardare verso le giuste fonti serie e

idealmente trovare un mentore che sappia quello che fa. È

importante trovare qualcuno che sia davvero attivo in pri-

ma persona e non guadagni i soldi proprio come un eunu-

co solo descrivendo l’atto. Ciò non elimina completamente

gli errori che tutti quanti abbiamo fatto e che dobbiamo

fare, ma potrà velocizzare l’apprendimento e risparmiare

ai principianti le conseguenze monetarie peggiori.

TRADERS’: Quali sono, a sua opinione, le false credenze

più comuni negli investitori privati?

Schulte: Ritenere che il mercato debba fare qualcosa. No,

non deve fare nulla, e se noi pensiamo che debba farlo, di

solito farà il contrario. Questo viene assicurato dalla natu-

ra riflessiva dei sistemi sociali. E no, di regola non siamo

più intelligenti del mercato, anche se il nostro ego ci spin-

ge costantemente nella direzione opposta.

TRADERS’: Quali interessi ha, oltre al trading sul mercato

azionario, per liberarsi la mente?

Schulte: Concentrarsi è fondamentale per mantenere li-

bera la mente all’interno della valanga di informazioni di

oggi. È importante anche essere consapevoli all’inizio di

un trade della perdita massima permessa tramite la ge-

stione del rischio. La cosiddetta “elaborazione del lutto”

deve quindi essere effettuata all’inizio in modo che non si

abbia il fardello di farlo quando le cose sono più freneti-

che. Quindi inizio ogni trade mentalmente con una perdita,

perché questo mi rende consapevole del punto in cui devo

chiudere il trade. Questo mi libera più tardi.

Quando mi svago, è molto importante fare qualcosa di fisi-

co che possa innescare gli altri sensi. Perché il trading è un

lavoro mentale ed il corpo deve essere tranquillo quando

si agisce, anche se a volte vengono liberati gli stessi ormo-

ni delle situazioni di pericolo. Questo aspetto non è sano

e deve essere rimosso. Ulteriori lavori mentali come ad

esempio i videogiochi perciò non sono un buon elemento

di equilibrio. Io ho una vogatrice vicino alla mia sala di tra-

ding, mi piace fare escursioni nella natura e faccio anche

sesso. Le palestre e il golf non fanno al caso mio.

Altrimenti, i miei interessi sono estesi: lo spazio tanto

quanto i campi ampi di politica mondiale e geo-strategia.

Ma sono anche un cineasta e raramente dico di no ad un

film impressionante che possa mettere in moto i miei sen-

si e/o pensieri. Sì, soprattutto poi sono un papà e un mari-

to, chi ha dei figli sa cosa significa.

Il trading è un lavoro mentale ed il corpodeve essere tranquillo quando si agisce,

anche se a volte vengono liberati gli stessi ormoni delle situazioni di pericolo.

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RANKING5050 www.traders-mag.it 01.2019

Finanza Dati Analisi

FIDArating Analysis

dati al 30 NOVEMBRE 2018CommentoConcluse le analisi mensili sui dati aggiornati a fine novem-

bre 2018.

Dall’elaborazione delle classifiche per rendimento realizza-

to nell’ultimo mese emergono principalmente due fattori su

successo: il primo è l’esposizione ad alcuni Paesi emergenti,

come Indonesia, Turchia ed India, ed il secondo a settori

quali gli investimenti socialmente responsabili e le utilities.

Sia gli asset azionari che quelli obbligazionari realizzano al-

lunghi particolarmente rilevanti e le top ten sono dominate

dalle specificazioni geografiche.

Le classifiche sono profondamente influenzate dai notevoli

rafforzamenti della Rupia indonesiana, della Rupia indiana

e della Lira turca.

Statistiche del sistema• 41.573 gli strumenti totali oggetto delle analisi tra fon-

di e SICAV

• 16.926 sono autorizzati e distribuibili alla clientela retail

• la classificazione FIDA Rating si estende a 39.803 stru-

menti

• 11.523 strumenti hanno ricevuto il rating

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RANKING 51

TOP 10 Prime 10 categorie FIDA per performance a 1 mese - *FFI: Fida Fund Index

BOTTOM 10 Ultime 10 categorie FIDA per performance a 1 mese - *FFI: Fida Fund Index

TOP 10 Primi 10 prodotti per performance a 1 mese

Category Ranking

FundRanking

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RANKING5252 www.traders-mag.it 01.2019

FIDArating Analysis Il sistema FIDArating è un processo di analisi di strumen-

ti finanziari che consiste nella classificazione rispetto ad

aspetti qualitativi e quantitativi, costruzione di categorie

omogenee e assegnazione di score e rating mediante al-

goritmi proprietari.

Nell’ambito del risparmio gestito l’oggetto dell’analisi è la

composizione del portafoglio nella sua continuità tempo-

rale, riassumibile nella politica di investimento. Le strate-

gie di investimento possono essere desunte con diverse

TOP 10 - EQUITY Primi 10 prodotti per performance a 1 mese

TOP 10 - BOND Primi 10 prodotti per performance a 1 mese

FundRanking

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RANKING 53

TOP 10 - ABSOLUTE RETURN Primi 10 prodotti per performance a 1 mese

FundRanking

metodologie complementari, che si basano sia sulle di-

chiarazioni di intenti che su quello che viene effettivamen-

te realizzato nelle gestioni.

Analisi dei prospettiPolitica di investimento dichiarata

Il primo passo consiste nell’individuazione, attraverso

la documentazione legale, dell’obiettivo e della politica

d’investimento, che definiscono il perimetro di massima

all’interno del quale opererà il gestore.

Verifica del benchmark di investimento

Spesso il benchmark dichiarato permette di compren-

dere con un buon grado di approssimazione le possibili

scelte d’investimento. In altri casi il benchmark può non

avere alcun collegamento con il portafoglio del fondo,

rappresentando una mera soglia da superare.

Analisi del portafoglioComposizione di portafoglio

La composizione di portafoglio dei fondi, pubblicata con

diversi gradi di frequenza e grado di dettaglio, può fornire

importanti indicazioni sulle caratteristiche d’investimento.

Stile di investimento

È utile verificare quanto, nel tempo, le strategie siano sta-

te coerenti con la politica di investimento dichiarata: at-

traverso metodologie quantitative si determina quanto

l’andamento del valore delle quote storiche possa es-

sere ricondotto a quello di determinati indici di mercato.

Le analisi mensiliCategory Ranking: le classifiche si basano sugli indici

FIDA Fund Index, calcolati mediante la capitalizzazione

composta giornaliera dei rendimenti dei prodotti apparte-

nenti alla medesima categoria.

Fund Ranking: sono inclusi tutti i prodotti autorizzati alla

vendita in Italia e distribuibili alla clientela retail. Nelle

classifiche per tipologia sono compresi esclusivamente

quelli cui è attribuita una categoria.

Management Company Ranking: le società sono selezio-

nate attraverso l’indice di eccellenza, una misura sintetica

della capacità delle società di gestione di ottenere rating

elevati. È calcolato, per ogni società o gruppo di società,

come differenza tra l’incidenza percentuale dei fondi con

4 e 5 corone e di quelli con 1 e 2 corone.

Top Scorer: tra i fondi del gruppo sono quelli con il mi-

glior posizionamento all’interno della propria categoria

in termini di score FIDA. Lo score/rating FIDA si basa su

un algoritmo proprietario che confronta congiuntamente

rischio e rendimento all’interno di categorie omogenee.

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SOCIAL5454 www.traders-mag.it 01.2019

Il Primo Premio Giuria Opera Prima My Movies è stato attri-

buito al film “The Harvesters” di Etienne Kallos ‘per (...) l’a-

bilità di ritrarre, narrando di un giovane che sarà costretto

a un tragico addio all’infanzia, le contraddizioni e le fragilità

di una società (..)’.

Altri premi della sezione Alice. Il Premio Roma Lazio Film

Commission per le produzioni del Panorama Italia girate nel

Lazio è andato a “Go Home”, opera prima di Luna Guala-

no; per i giurati, il regista Fabio Guaglianone, la giornalista

Rai Cinema Channel Manuela Rima, Maria Theresia Braun

di Studio Universal e l’attore Edoardo Natoli, del Concorso

Internazionale Cortometraggi il vincitore è stato “Beauty”

di Nicola Abbatangelo; ha vinto Dal corto al lungo - Leone

Film Group il film “Il mondiale in Piazza” di Marco Belardi,

cui, fra i 10 registi concorrenti, sono stati assegnati 3000

euro per l’opzione del soggetto di 18 mesi e il possibile svi-

luppo della sceneggiatura; il Premio per Istant Stories Alice

e Cinemotore Award è stato dato, dai giurati Paolo Geno-

vese, Nicola Giuliano, Nicola Maccanico, Antonio e Marco

Manetti e Paola Minaccioni, a Ilaria Marchetti per “Another

me”, una storia innovativa e coinvolgente.

SEZIONE ALICE Il cortometraggio indipendente ‘Moths to

flame’, è uscito il mio articolo su Traders’ Magazine nu-

mero di ottobre 2018, ha vinto il Premio Studio Universal.

https://alessandrabasileattrice.com/wp-content/uplo-

ads/2018/11/ IL-SIGNOR-CINEMA-INDIPENDENTE-

1%C2%B0Parte.pdf

https://www.cinemaitaliano.info/news/48884/alice-nella-

citta--xvi-il-premio-studio-universal.html

Link (trailer): https://vimeo.com/283173517

ROMA 2018La Festa del Cinema, il suo tredicesimo anno » Proseguono i racconti e le cine-recensioni con riferimento alla Festa del Cinema di Roma nello splendido ‘Parco della Musica’ di

Renzo Piano. Ricordo che il favore del pubblico, nonché l’unico premio 2018 a conclusione della giovane manifestazione romana, è

andato all’italiano ‘Il vizio della speranza’ di Edoardo De Angelis e che molti sono stati i premi assegnati ai film che hanno concorso

nell’ambito della sezione ‘Alice’. Ricordo, anche, la presidenza e la direzione artistica della manifestazione: l’una di Piera Detassis e

l’altra, confermata fino al 2020, di Antonio Monda.

2a parte

In questo numero gli altri riconoscimenti della manifestazione.

Sabato 27 ottobre 2018 alla Festa del Cinema di Roma sono

stati assegnati i premi ai vincitori della sezione autonoma

‘Alice nella città’, ingraditasi in questa XIII edizione.

Sezione Young Adult - Premio come miglior film: è andato a

“Jelly Fish” (una ragazza diventa adulta con responsabilità,

rabbia, forza, ma anche ironia), il primo lungometraggio di

finzione di James Gardner che, i giovani giurati di Alice,

hanno premiato in quanto ‘opera onesta e dura che riesce a

narrare una situazione difficile con la crudezza che le appar-

tiene’. Allo stesso film è andato anche la Menzione Specia-

le - Giuria Opera Prima My Movies, premiante la migliore

interpretazione, in questo caso della giovane protagonista

Liv Hill.

Il Premio Speciale della Giuria di Alice è andato a “Ben is

Back”, diretto da Peter Hedges e interpretato dal figlio di

quest’ultimo, Lucas, e da una Julia Roberts, a detta di al-

cune testate italiane, da Oscar, sulla lotta alla tossicodipen-

denza ‘con uno sguardo inedito e disperato: racconta con

umana fragilità l’amore di una madre’, forse troppo protet-

tivo per il figlio.

Il Premio Speciale della Giuria per il Miglior Attore è stato

vinto da Thomas Blachard per “The Elephant and the but-

terfy”, che racconta con grande delicatezza i tre giorni in

cui una bambina conosce suo padre, in un limbo fra reale e

immaginario. È il lungometraggio della regista Amelie Van

Elmbt (produzione F.lli Dardenne, produzione esecutiva

Martin Scorsese).

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SOCIAL 55

JAN PALACH: la vera storia della prima torcia umana

Una storia vera. Quella di Jan Palach, da cui il titolo del

film diretto dal regista di origini ceche Robert Sedlácek,

più noto come ‘la torcia umana’. Il giovane viveva a Praga

dove frequentava la Facoltà di filosofia: in quel periodo del-

la sua vita aveva assistito alla ‘Primavera di Praga’, ossia a

una serie di riforme volte alla liberalizzazione politica della

Cecoslovacchia dal potere dell’Unione Sovietica, iniziata

e finita nel 1968 ovvero repressa militarmente in 7-8 mesi

dalle truppe dei paesi aderenti al Patto di Varsavia. Fu così

che, nel 1969 in pieno centro a Praga, Jan mise in atto il ge-

sto estremo che lo rese poi amaramente noto nel mondo:

sistemò lo zaino, con gli appunti che voleva fossero letti a

motivazione di tale gesto, ben lontano da sè, si cosparse

il corpo con la benzina comprata in quantità e si appiccò

il fuoco con un accendino. Stette in agonia qualche gior-

no, sembra lucidamente, poi spirò il 19 gennaio di quasi 50

anni fa. Proprio nei suoi appunti egli scrisse di volere esse-

re la prima torcia umana per esprimere la protesta e scuo-

tere la coscienza del popolo. Infatti, alla minaccia di una

nuova torcia umana in caso di mancato sciopero generale

e illimitato a sostegno

della protesta, seguiro-

no i fatti: altri 7 ragazzi,

fra cui il patriota ceco-

slovacco caro amico di

Palach Jan ZajÍc, si uc-

cisero. Il fatto è sicura-

mente da conoscere e il

cinema talvolta a que-

sto serve, perciò vedere

‘Jan Palach’ potrebbe

essere un buon sugge-

rimento, ma, sulla ca-

pacità di coinvolgere,

sul ritmo, sull’arco del-

la storia, non del per-

sonaggio che è interes-

sante, e sulla lunghezza

darei come voto un 6,5.

Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=Pkp4EuvDNxw

Il sequel del thriller fumettistico ‘Millenium’: THE GIRL’S IN

THE SPIDER WEB

Dopo ‘Uomini che odiano le donne’, pubblicato in Italia nel

2005, arriva ‘Quel che non uccide’, romanzo del 2015. Pri-

ma di quest’ultimo uscirono ‘La ragazza che giocava con il

fuoco’ (2006) e ‘La regina dei castelli di carta’ (2007). Nel

2017, invece, fu la volta di ‘L’uomo che inseguiva la sua

ombra’. I primi 3 libri della saga fumettistica, ‘Millenium’,

sono stati pubblicati in più di 30 paesi e venduti in milioni

di copie, soprattutto in Svezia. L’adattamento cinematogra-

fico del primo libro è avvenuto ad opera del regista danese

Niels Arden Oplev e degli attori Michael Nyqvist nel ruolo

di Mikael Blomkvist e Noomi Rapace in quello di Lisbeth

Salander. Il primo film è uscito nelle nostre sale il 29 mag-

gio 2009 ed è stato seguito dalle trasposizioni degli altri

due libri del 2006 e 2007 su menzionati. Il 3 febbraio 2012

è arrivato nelle sale italiane un nuovo adattamento, ameri-

cano, intitolato ‘Millenium – Uomini che odiano le donne’

Il vero ‘torcia umana’.

F2) Il vero Jan Palach

Fonte: www.irozhlas.cz/sites/default/files/styles/zpravy_fotogalerie_large/public/uploader/navrh_bez_nazvu_180819-222944_kro.png?itok=F1fgIwdT

La locandina del film.

F1) Locandina e trailer del film “Jan Palach”

Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2018/10/122/locandina.jpg

Recensioni di alcuni film, in concorso e non, alla Festa del Cinema di Roma del 2018 – 2° parte. (La prima parte è contenuta nel numero di dicembre 2018

che potete acquistare nello shop del sito https://www.tra-

ders-mag.it/archivio-rivista/).

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SOCIAL5656

(‘The Girl with the Dra-

gon Tattoo’) con la re-

gia di David Fincher e

gli attori Daniel Craig e

Rooney Mara, mentre

‘Quello che non uccide’

(The Girl in the Spider’s

Web), prodotto dalla

Sony e terzo film della

saga, è stato presenta-

to in Italia lo scorso 19

ottobre ed è interpre-

tato dall’attore svede-

se Sverrir Gudnason

(Mikael Blomkvist) e

dall’attrice britannica

Claire Foy (Lisbeth Sa-

lander). Non avendo io

seguito alcuno dei pas-

sati ‘Millennium’, né al

cinema né sui libri, non

posso fare un confronto fra la proiezione romana 2018 e le

precedenti, né fra i relativi interpreti, ma ‘The girl in the spi-

der’s web’ è avvincente e assai godibile e, a suo modo, so-

stiene la causa della lotta alla violenza di genere attraverso

l’eroina Liz Salander. Voto: 7,5.

Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=XKMSP9OKspQ

Il mio film nr.1 della Festa del Cinema di Roma 2018

STAN & OLLIE: il film

più ironico e commo-

vente del festival dedi-

cato al duo comico nr.1.

Commovente, diverten-

te, interessante, comu-

nicativo, coinvolgen-

te, perfetto, assoluto.

Troppi? Troppi aggettivi

dedicati a questo film

prodotto da Faye Ward

e diretto da Jon S. Baird

con due straordinari in-

terpreti, Steve Coogan

e John C. Reilly, rispet-

tivamente Stan Laurel

e Oliver Hardy, che, con

il loro lavoro di accen-

ti, oltre che di sembianze, costume designer: Guy Speran-

za, e di comportamento, dalla parlata alla camminata alle

espressioni del viso, ci regalano per due ore i veri Stanlio e

Ollio? Non credo affatto. Ce li regalano in una versione sco-

nosciuta, quella umana: fragile, compromessa dall’insuc-

cesso negli anni 50 nonostante gli anni d’oro della loro gio-

ventù, cagionevole come la salute di entrambi, soprattutto

di uno dei due, e in discussione come il loro duo artistico e

l’amicizia di lunga data. Un’amicizia, seppure caratterizzata

da reciproci malintesi, paure, rabbia, delusioni, segnata an-

che da un affetto profondo, vero e resistente, grazie al quale

ebbero la forza e l’energia per fare ancora una volta il botto,

mettendo in scena una performance unica e irripetibile in

un teatro affollato con un pubblico in delirio che regalava

loro la gioia che solo un artista conosce quando realizza ciò

per cui lotta, ciò che in verità ama moltissimo. Non raccon-

terò la trama del film, sperando di incuriosire chi legge a

correre a vedere questo dramma a tratti assai comico sul

grande schermo. Sarebbe da vedere in versione origina-

le, per quanto su detto e perché i grandi attori andrebbero

ascoltati oltre che guardati. Questo film da Grande Cinema

La locandina del film “Stan & Ollie” di Jon S. Baird.

F4) Locandina e trailer del film “Stan & Ollie” Stanlio e Ollio

Fonte: https://m.media-amazon.com

I due grandi attori con i loro travestimenti da Stanlio e Ollio e i veri Stanlio e Ollio.

F5) Personaggi e persone a confronto, i 2 attori e i 2 co-mici più famosi al mondo da loro interpretati

Fonte:https://www.ilcineocchio.it/cine/wp-content/uploads/2016/01/coogan-reilly-stanlio-ollio.jpg

Una celebre gag dei due ‘mostri’ sacri dello humour internazionale.

F6) Una foto ricordo in b/n dei due pionieri della comicità

Fonte: https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/12/stanlio-ollio-400x200.jpg

La locandina del film “The girl in the spider’s web” di David Lagercrantz

F3) Locandina e trailer del film “The girl in the spider’s web” Quel che non uccide

Fonte: https://images-na.ssl-images-ama-zon.com/images/I/41PTtu5vRPL._SX322_

BO1,204,203,200_.jpg

www.traders-mag.it 01.2019

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SOCIAL 57

avrebbe, a mio parere, dovuto vincere il primo premio della

Festa del cinema di Roma, ma io e il pubblico votante ab-

biamo avuto idee diverse. Auguro a ‘Stan & Ollie’ di andare

dritto agli Oscar. Se ripenso a certi momenti del film ancora

sono toccata e divertita. Da vedere! Voto: 10.

Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=YWVWBNMsmrQ

I già visti da rivedere

DR. STRANGELOVE: in memoria di un genio senza tempo,

Stanley Kubrick

Un film in bianco e

nero datato 1964 e con

un focus ironico e sar-

donico sulla guerra e

sui suoi rappresentan-

ti. Tutti i personaggi

sono caratterizzazioni,

opere teatrali, genial-

mente scritti e realiz-

zati. I relativi interpreti

hanno nomi altisonan-

ti come Peter Sellers

e George Scott, ma

soprattutto la regia è

quella di un maestro

del cinema mondiale,

purtroppo scomparso

a soli 71 anni, prima

della fine del montag-

gio del discusso ‘Eyes

wide shut’, ispirato

al romanzo ‘Doppio sogno’ di Schnitzler e proiettato nel

1999. Tra i film che l’hanno consacrato: ‘Shining’, studiato

in tutte le scuole di cinema per la perfezione tecnica del

film e per avere cambiato il modo di fare cinema, con un

impagabile Jack Nicholson, e 2 anni prima nel 1987, il vio-

lento ‘Full Metal Jacket’ incentrato sulla guerra nel Viet-

nam, nonché suo terzo e ultimo film bellico. Vedere e ap-

prezzare a distanza di 54 anni un suo film dimostra che il

genio perdura e non ha limiti temporali. Il genio di Stanley

Kubrick sopravvive(rà) attraverso le sue opere. Voto: 8,5.

Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=IE9CmX15PYA

ConclusioneAnche quest’anno la più bella manifestazione cinema-

tografica romana è iniziata e terminata, avendo regalato

La locandina del film “Dr. Strangelove” di Stanley Kubrick.

F7) Locandina e trailer del film “Dr. Strangelove” Il Dottor Stranamore

Fonte:https://imgc.allpostersimages.com/img/print/u-g-PIOCLB0.jpg?w=300&h=450

nuovamente film, star, eventi e iniziative artistiche di ri-

lievo. Anche questo 2018 ha festeggiato l’Auditorium di

Piano, dove quando ho la fortuna di andare fra ottobre

e novembre, nei 10 giorni del festival, mi sento come a

casa, quasi tutto essendo concentrato in quella bellissima

struttura ‘cozy’ seppure immensa. A differenza di Venezia

e del Lido, altro luogo dotato di magia oltre che di un fa-

scino indescrivibile, Roma, nella sua dimora artistica più

importante a livello cinematografico, dal 2005 è accoglien-

te e facilmente accessibile a tutti. I film ivi proiettati, molti

dei quali sono destinati alle nostre sale cinematografiche,

sono sempre più di qualità e vengono da ogni parte del

mondo e da ogni tempo (gli ‘amarcord’ ci ricordano i geni

del passato o ciò che ieri abbiamo tanto amato vedere sul

grande schermo), infatti passano per una selezione chia-

ramente attenta e intelligente. Concludo chiedendo a gran

voce di aggiungere ai miei accrediti ‘Professional’ quello

della XIV edizione, la prossima, per la quale sono già pron-

ta. W Roma!

Alessandra BasileAttrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comu-nicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spet-tacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.

[email protected]://alessandrabasileattrice.com/blog/

Il grandissimo regista mentre gira ‘Il Dr. Stranamore’.

F8) Stanley Kubrick in un momento delle riprese del film

Fonte: https://imgc.allpostersimages.com/img/print/posters/dr-strange-love-1964-directed-by-stanley-kubrick-stanley-kubrick-on-the-set-b-w-

photo_a-G-15647394-8363145.jpg

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COLUMN5858 www.traders-mag.it 01.2019

Otto lezioni dopo otto anni di tradingPerché paghiamo per l’apprendimento se tutti seguiamo

le stesse lezioni gratuite degli altri traders? Mi piacerebbe

mostrarvi le 8 lezioni di trading più importanti che ho ap-

preso durante i miei 8 anni come operatore di mercato.

1. Gli indicatori ritardati sono utili

La maggior parte degli indicatori sono intrinsecamente in

ritardo in quanto vengono calcolati a partire dal prezzo pas-

sato. Però sono comunque utili. Per esempio una tendenza

rialzista diventa visibile quando la media mobile con più di

50 periodi attraversa la media mobile a 100 periodi (e vice-

versa in caso di tendenza ribassista).

2. Per diventare un trader professionista c’è bisogno di re-

gole chiare

Sviluppate un piano personale di trading e seguitelo. Se-

guitelo sempre, tutti i giorni. Se rompete le vostre regole

in maniera continua e non operate in accordo con il vo-

stro piano, il vostro rendimento operativo sarà instabile.

Comunque, se seguirete il piano di trading costantemente,

anche il rendimento si manterrà costante.

3. Il prezzo conta

I numerosi eventi mondiali possono distrarre. Per esempio,

già da qualche tempo abbiamo avuto la notizia della crisi

finanziaria in Grecia, poi la differenza del PIB cinese con

quello che ci si aspettava, ed infine la banca centrale eu-

ropea che ha aumentato i tassi di interesse. Non lasciatevi

impressionare da tutto questo, perché alla fine conta una

cosa sola: il prezzo!

4. La cosa più importante nel trading: il valore atteso

Il valore atteso è una combinazione di profitti, la loro me-

dia, il loro tasso di perdita e la loro media complessiva:

(tasso di vantaggio x vantaggio medio) – (tasso di perdita x

perdita media) – (commissione e slippage).

Se avete una aspettativa positiva, il vostro metodo nel lun-

go termine risulterà vincente.

5. Non dovete prevedere il prezzo

I casinò sanno se vinceranno il prossimo giro? No! Sanno

se vinceranno nel prossimi 1000 giri? Sì, secondo la legge

Rayner Teo è un trader a tempo pieno che ha il suo focus sullo studio delle tendenze dei mercati. Potete trovare il suo corso gratuito su www.tradingwithrayner.com/freecourse www.tradingwithrayner.com

Rayner Teo

dei grandi numeri. I risultati sono aleatori nel breve termi-

ne, però si avvicinano al valore atteso nel lungo termine. E

questo si applica anche al trading, sempre se l’aspettativa è

positiva e manteniamo una adeguata gestione del rischio.

6. Se entrate nei mercati sbagliati, forzerete l’uscita

Gli unici due tipi di mercato che mi interessano sono i più

forti e i più deboli. Perché? I mercati più forti e più debo-

li tendono ad avere battute d’arresto più piccole per con-

tinuare poi la tendenza. Se voglio uscire da un mercato,

devo operare con i più deboli e viceversa, per rimanere

molto tempo con i più forti.

7. Il miglior metodo di trading al mondo

In realtà non esiste la strategia migliore del mondo, però

esiste la migliore per voi.

Questo dipenderà da due cose: il vostro obiettivo di trading

e la vostra personalità.

Se volete ottenere un beneficio costante attraverso piccoli

però frequenti profitti, conviene il day o lo swing trading.

Se volete costruire i vostri profitti in forma più distanziata

ma più grande, dovreste costruirvi un portafoglio con posi-

zioni diversificate.

8. Operate solo nel vostro orizzonte temporale

Il mio errore è stato quello di operare in troppi orizzonti

temporali, paralizzando così le mie analisi. Poiché si pro-

ducevano troppi segnali contradditori nei diversi orizzon-

ti, non potevo entrare nel mercato. Per la soluzione del

problema ho avuto bisogno di molto tempo, anche se era

molto semplice: lavorare solo su un orizzonte temporale e

dimenticarmi del resto. Questo non significa che voi non

possiate analizzare 2 o 3 orizzonti temporali diversi.

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