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A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 A.A. 2007/2008 Corso di TECNICA URBANISTICA 1 E E S S E E R R C C I I T T A A Z Z I I O O N N I I

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A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08

A.A. 2007/2008

Corso di TECNICA URBANISTICA 1 EESSEERRCCIITTAAZZIIOONNII

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INDICE

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

I

PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE 1SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI 1LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA 1 L'AMBITO DI COMPETENZA DEL PIANO REGOLATORE 1 TRASFORMAZIONI DISCIPLINATE DAL PIANO REGOLATORE 3 PROCESSO DI INTERVENTO 8 URBANIZZAZIONE 8 OPERA EDILIZIA 8LEZIONE 1.1.2 COME SI ESPRIME LA NORMATIVA URBANISTICA 10 ELABORATI DEI PIANI URBANISTICI 10 LA ZONIZZAZIONE 11 ZONA 12LEZIONE 1.1.3 ESEGUIBILITÀ DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE 19 DISCIPLINA NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE 19 DISCIPLINA IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE 19SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI 23LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE 23 DESTINAZIONE (D'USO, FUNZIONALE) 24 CARICO URBANISTICO 32LEZIONE 1.2.2 GRANDEZZE 33 SUPERFICIE TERRITORIALE 33 SUPERFICIE FONDIARIA 34 SUPERFICIE MINIMA DI INTERVENTO 35 AREA DI PERTINENZA (DETTA ANCHE "LOTTO") 36 VOLUME COSTRUIBILE 37 SUPERFICIE UTILE LORDA 39 SUPERFICIE UTILE NETTA 40 SUPERFICIE UTILE VIRTUALE 41 SUPERFICIE COPERTA 42LEZIONE 1.2.3 INDICI 43 INDICE DI FABBRICABILITÀ TERRITORIALE 43 INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE 44 INDICE DI FABBRICABILITÀ FONDIARIA 45 INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA 46 INDICE DI COPERTURA 47 DENSITA' ARBOREA, SUPERFICIE PERMEABILE, INDICE DI PERMEABILITA' 48LEZIONE 1.2.4 OPERE DI URBANIZZAZIONE 49 OPERE DI URBANIZZAZIONE 49 OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA 49 OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA 49SEZIONE 1.3 STANDARDS 51LEZIONE 1.3.1 STANDARDS URBANISTICI E ZONE OMOGENEE 51 STANDARDS 51 ZONE TERRITORIALI OMOGENEE 52LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI 53 SPAZI PUBBLICI PER GLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI 53 PARCHEGGI RESIDENZIALI - DISPOSIZIONI DEL PRG ROMA 2003 55 SPAZI PUBBLICI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI 56 STANDARDS PER LA ATTREZZATURE GENERALI URBANE 57 LA PEREQUAZIONE URBANISTICA 58SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE 59LEZIONE 1.4.1 IL QUARTIERE 59 CARATTERISTICHE DEL QUARTIERE 59 IL QUARTIERE COME MODULO DELLA CITTA' 61 CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA DEL QUARTIERE 63LEZIONE 1.4.2 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA PROGETTAZIONE DEL PRG 64 IL QUARTIERE NEL PROGETTO DELLA CITTA' 64 LE INDICAZIONI DEL PRG SUI QUARTIERI 66LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA PROGETTAZIONE DEL

PIANO ATTUATIVO 70

IL DIMENSIONAMENTO DELLE ZONE "C" 72 IL DIMENSIONAMENTO DELLE ZONE "D" 80 IL DIMENSIONAMENTO DELLE ZONE MISTE "C/D" 94

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INDICE

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

II

PARTE 2 LA DEFINIZIONE DI UN INTERVENTO EDILIZIO 100SEZIONE 2.1 NORME EDILIZIE 100LEZIONE 2.1.1 TIPI EDILIZI 100 TIPO EDILIZIO - DEFINIZIONI 100 ABACO DEI TIPI EDILIZI 103 EDIFICI RESIDENZIALI 104 MODALITA' DI AGGREGAZIONE DEI TIPI EDILIZI 107LEZIONE 2.1.2 PARAMETRI EDILIZI 111 PARAMETRI EDILIZI 111 SAGOMA DELL'EDIFICIO 112 VOLUME 112 VOLUMI TECNICI 112 ALTEZZA DELL'EDIFICIO 114 NUMERO DEI PIANI 117 ALLINEAMENTO 118 ARRETRAMENTI, DISTANZE E DISTACCHI 118 DISTANZA TRA EDIFICI 118 DISTANZA DAI CONFINI 118 DISTANZA DEGLI EDIFICI DALLE STRADE 119 DISTANZA FUORI TERRA TRA EDIFICI 119SEZIONE 2.2 I REGOLAMENTI COMUNALI 124LEZIONE 2.2.1 REGOLAMENTO EDILIZIO 124 DEFINIZIONE NORMATIVA 124SEZIONE 2.3 ELEMENTI TECNICO-AMMINISTRATIVI 131LEZIONE 2.3.1 PROCEDIMENTI IN MATERIA EDILIZIA 131 TIPI DI INTERVENTI E TIPI DI PROCEDIMENTI 131 DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZI 132 TIPI DI PROCEDIMENTI AUTORITATIVI 135 ATTIVITA’ EDILIZIA LIBERA 135 INTERVENTI SUBORDINATI A PERMESSO DI COSTRUIRE 137 PROCEDURA PER IL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE 140 INTERVENTI SUBORDINATI A DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA’ 141 PROCEDURA PER IL RILASCIO DELLA DIA 143 RESPONSABILITA’ 144LEZIONE 2.3.2 IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE 145 CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE 145 ONERI DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA 146 ONERI DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA 146 COSTO DI COSTRUZIONE PER NUVI EDIFICI 147 CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE PER OPERE O IMPIANTI NON RESIDENZIALI 150 CALCOLO DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE 151 CALCOLO DEGLI ONERI DI COSTRUZIONE 155

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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L'AMBITO DI COMPETENZA DEL PIANO REGOLATORE

PRG MODENA 1. IL PIANO REGOLATORE DEVE DISCIPLINARE LE DESTINAZIONI D'USO RELATIVE ALL'INTERO TERRITORIO COMUNALE E GLI INTERVENTI PUBBLICI E PRIVATI IN RAPPORTO ALLE ESIGENZE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DELLE COMUNITÀ LOCALI, TENDENDO ALLA SALVAGUARDIA DEI VALORI URBANI COLLETTIVI, DI QUELLI AMBIENTALI E NATURALI, NONCHÉ DI QUELLI PRODUTTIVI. 2. CON QUESTE FINALITÀ IL PIANO REGOLATORE DISCIPLINA LE TRASFORMAZIONI DEGLI IMMOBILI COMPRESI NEL TERRITORIO COMUNALE CHE, INTERVENENDO SULLA CONSISTENZA FISICA E/O SULL'USO, SIANO SOGGETTE DALLA LEGISLAZIONE VIGENTE A PERMESSO DI COSTRUIRE OPPURE A DENUNCIA DI INIZIO DELLA ATTIVITÀ. 3. IL PIANO REGOLATORE INTEGRA INOLTRE AL PROPRIO INTERNO LA DISCIPLINA DI ULTERIORI PARTICOLARI TRASFORMAZIONI CHE, IN RAPPORTO ALLA TUTELA DEI BENI AMBIENTALI, NATURALI E CULTURALI, O IN DIPENDENZA DA SPECIFICHE NORMATIVE, SIANO SUBORDINATE AD AUTORIZZAZIONI PARTICOLARI.

PRG ROMA 2003 1. IL PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI ROMA DISCIPLINA LE ATTIVITÀ DI TRASFORMAZIONE FISICA E FUNZIONALE, DI RILEVANZA URBANISTICA, NEL TERRITORIO COMUNALE. 2. IL PIANO PERSEGUE GLI OBIETTIVI DELLA RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO, SECONDO I PRINCIPI DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E DELLA PEREQUAZIONE URBANISTICA E NEL RISPETTO DEI CRITERI DI ECONOMICITÀ, EFFICACIA, PUBBLICITÀ E SEMPLIFICAZIONE DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA, NEL QUADRO DELLA LEGISLAZIONE VIGENTE.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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ARTICOLAZIONE DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE (PRG MODENA) 1. La disciplina dell'assetto urbano e territoriale è espressa congiuntamente dai seguenti ambiti di governo del territorio: a - disciplina delle trasformazioni fisiche e dell'uso; b - disciplina dell'utilizzazione del suolo; c - politiche urbanistiche dell'ambiente edificato; d - tutela dell'ambiente e delle risorse naturali; e - tutela del patrimonio culturale; f - vincoli specifici a protezione e tutela di particolarità; g - disciplina dei requisiti prestazionali degli immobili. 2. Ciascuna delle suddette articolazioni costituisce oggetto di un'apposita Parte della presente normativa. 3. Le trasformazioni fisiche e dell'uso ammesse sugli immobili compresi nel territorio comunale devono essere conformi a quanto complessivamente disposto dalle articolazioni della disciplina di Piano regolatore indicate al precedente comma. ELABORATI DEL PIANO (PRG RMA 2003) http://www.urbanistica.comune.roma.it/dipartimentoVI/pianificazione/pianoregolatore/prg/ 1. Gli elaborati che compongono il PRG sono di natura prescrittiva e non prescrittiva e sono individuati nell’elenco posto in calce al presente articolo. 2. La disciplina di PRG è definita dall’insieme delle prescrizioni di testo e grafiche contenute negli elaborati prescrittivi. …. Norme tecniche di attuazione Sistemi e Regole, 1: 5.000 / 1: 10.000 Rete ecologica, 1:20.000 4. Gli elaborati non prescrittivi sono così distinti per contenuto e finalità: - gli elaborati gestionali hanno valore di conoscenza e di indirizzo e saranno periodicamente

aggiornati; Carta per la qualità, Guida per la qualità degli interventi, Sistema delle infrastrutture per

la mobilità, Guida alla progettazione delle infrastrutture per la mobilità, Sistema delle infrastrutture tecnologiche, Sistema paesaggistico, Guida alla progettazione negli ambiti di paesaggio, Standard urbanistici, Relazione geologico-tecnica, Geolitologia del territorio comunale, Geolitologia del territorio dei Municipi, Geomorfologia del territorio comunale, Geomorfologia del territorio dei Municipi, Idrogeologia del territorio comunale, Idrogeologia del territorio dei Municipi, Sistema ambientale

- gli elaborati descrittivi hanno valore di esplicitazione e chiarimento delle scelte del PRG; Relazione, Strutture del Piano e strategie metropolitane, Infrastrutture per la mobilità,

Tessuti e centralità, Centralità e funzioni, Dal Centro storico alla Città storica, Ambiti di programmazione strategica, Sintesi PRG

- gli elaborati indicativi hanno valore programmatico e comprendono materiali finalizzati alle progettazioni urbanistiche ed edilizie in attuazione del PRG;

Schemi di riferimento per la Città da Ristrutturare, Schemi di riferimento per le Centralità locali, Schemi di riferimento geologico per gli ambiti di trasformazione, Ambito di programmazione strategica Tevere (Inquadramento generale, Risorse e Obiettivi settore centrale e Ostia), Ambito di programmazione strategica Parco Archeologico-Monumentale dei Fori e dell’Appia antica, Ambito di programmazione strategica Mura, Ambito di programmazione strategica Flaminio-Fori-Eur, Ambito di programmazione strategica Cintura ferroviaria, Carta municipale della città dei bambini (Municipio VI)

- gli elaborati per la comunicazione illustrano la caratterizzazione del Piano nel territorio dei Municipi.

Le Città di Roma: Scenari nei Municipi

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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TRASFORMAZIONI DISCIPLINATE DAL PIANO REGOLATORE (PRG MODENA) 1. … SONO SOGGETTE ALLA DISCIPLINA DEL PIANO REGOLATORE LE SEGUENTI TRASFORMAZIONI: A TRASFORMAZIONI URBANISTICHE: • URBANIZZAZIONE; • LOTTIZZAZIONE; • RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA. B TRASFORMAZIONI EDILIZIE: • RESTAURO SCIENTIFICO; • RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO; • RIPRISTINO TIPOLOGICO; • RIQUALIFICAZIONE E RICOMPOSIZIONE TIPOLOGICA; • RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA; • DEMOLIZIONE; • COSTRUZIONE; • AMPLIAMENTO SENZA AUMENTO DI CARICO URBANISTICO; • OPERE INTERNE; • ADEGUAMENTO FUNZIONALE; • MODIFICHE ALLO STATO DEI LUOGHI; • MANUTENZIONE STRAORDINARIA; • MANUTENZIONE ORDINARIA; • OPERE INFRASTRUTTURALI DIFFUSE..C TRASFORMAZIONI DELL'USO: • MODIFICAZIONI DELLA DESTINAZIONE D'USO EDILIZIA; • MODIFICAZIONI DELLA DESTINAZIONE D'USO FUNZIONALE. DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI (PRG FERRARA) 1) NUOVA COSTRUZIONE Si definisce “nuova costruzione” l’opera edilizia volta a realizzare un nuovo edificio o un nuovo manufatto, sia fuori che entro terra. (...) 2) MANUTENZIONE ORDINARIA Sono opere di manutenzione ordinaria quelle che riguardano la riparazione, il rinnovamento e la sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici (...) 3) MANUTENZIONE STRAORDINARIA Costituiscono interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare o sostituire parti, anche strutturali, fatiscenti o collabenti, degli edifici, nonchè le opere e le modifiche necessarie per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso. (...) 4) RESTAURO SCIENTIFICO Gli interventi di restauro riguardano le unità edilizie che hanno assunto rilevante importanza nel contesto urbano territoriale per specifici pregi o caratteri architettonici o artistici. … consistono in un insieme sistematico di opere che, nel rispetto strutturali dell’edificio, ne consentono la conservazione valorizzandone i caratteri e rendendone possibile un uso adeguato alle intrinseche caratteristiche. 5) RISANAMENTO CONSERVATIVO Gli interventi di restauro e di risanamento conservativo riguardano le unità edilizie in buono o mediocre stato di conservazione che, pur non presentando particolari pregi architettonici ed artistici

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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costituiscono parte integrante del patrimonio edilizio dell’insediamento storico, sia in quanto elementi partecipanti alla formazione dell’ambiente storico antico, sia perchè significativi dal punto di vista tipologico per la distribuzione interna degli ambienti, la disposizione degli elementi di collegamento verticale o per altre caratteristiche morfologiche. (…) sono rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che nel rispetto degli elementi tipologici, formali consentano destinazioni d’uso con essi compatibili. (…) comprendono il consolidamento, il ripristino ed il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio. (...) I tipi di intervento della categoria restauro e risanamento conservativo sono specificati all’interno delle seguenti sotto categorie: 5A) RISANAMENTO CONSERVATIVO TIPO A: riguardano le unità edilizie il cui stato di conservazione consente di riconoscere la rilevanza tipologica, strutturale morfologica dell’edificio e permette il suo completo recupero. 5B) RISANAMENTO CONSERVATIVO TIPO B: riguardano le unità edilizie in mediocre stato di conservazione ed in carenza di elementi architettonici ed artistici di pregio, che fanno tuttavia parte integrante del patrimonio edilizio storico. 5C) RIPRISTINO TIPOLOGICO: riguardano le unità edilizie fatiscenti parzialmente o totalmente demolite o trasformate di cui è possibile reperire adeguata documentazione della loro organizzazione tipologica originaria individuale anche in altre in altre unità edilizie dello stesso periodo storico. 6) RISTRUTTURAZIONE Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione degli elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi e di nuovi impianti senza aumento di volume e delle altezze preesistenti. I tipi di intervento della categoria ristrutturazione sono specificati nelle seguenti sottocategorie: 6A) RISTRUTTURAZIONE PARZIALE: riguardano le unità edilizie o parte di esse esterne od interne, ancora conservate nel loro assetto e nella loro configurazione originaria. 6B) RISTRUTTURAZIONE TOTALE: riguardano le unità edilizie recenti o comunque non rientranti tra quelle di cui ai punti precedenti. (…) anche la demolizione e ricostruzione totale del fabbricato sull’area di sedime preesistente. Sono ammesse anche variazioni dei materiali strutturali e di finitura. 6C) RIPRISTINO EDILIZIO: riguardano gli spazi già edificati ed ora completamente demoliti dei quali non è possibile reperire adeguata documentazione della loro organizzazione e per i quali è necessario ricostruire la compagine edilizia originaria. 7) RISTRUTTURAZIONE FONDIARIA Tali interventi riguardano le unità edilizie o le aggregazioni che rientrino all’interno di un impianto infrastrutturale da mantenere. Il tipo di intervento prevede la sostituzione parziale o totale del tessuto edilizio, anche con modificazioni delle tipologie edilizie e della collocazione degli edifici nel rispetto di indici e parametri fissati dal P.R.G. per ciascuna zona. Ove non diversamente specificato la ristrutturazione fondiaria avviene con il mantenimento dei volumi preesistenti. 8) RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA Tali interventi riguardano le aree in cui si rende necessaria la riprogettazione dell’intero tessuto urbanistico. Il tipo di intervento prevede la sostituzione dell’esistente tessuto urbanistico con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. 9) ADEGUAMENTO FUNZIONALE Gli interventi di adeguamento funzionale riguardano unità edilizie che, pur facendo parte integrante della organizzazione morfologica del tessuto urbanistico, non presentano alcuna caratteristica di valore dal punto di vista tipologico e formale. (...) sono finalizzati al miglioramento della qualità abitativa mediante un insieme di opere che, nel rispetto del modello insediativo, consentano le modifiche necessarie per adeguare l’edificio all’uso previsto. 10) AMPLIAMENTO Si definisce ampliamento di edificio esistente l’intervento che comporta un incremento della Su o della Snr per modifica o aggiunta planimetrica o soprelevazione, finalizzato alle integrazioni delle funzioni insediate, anche se fisicamente autonomo. Non costituisce ampliamento la realizzazione di unità immobiliari funzionalmente autonome. Gli interventi possono comportare o meno la contestuale trasformazione delle parti esistenti.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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11) OPERE INTERNE (...) Rientrano pertanto tra tali opere quelle che, effettuate su immobile non vincolati ai sensi delle leggi 1089/39 e 1497/39, non siano in contrasto con gli strumenti urbanistici adottati o approvati e con regolamenti edilizi vigenti, non comportino modifiche della sagoma della costruzione, dei prospetti, nè aumento delle superfici utili e del numero delle unità immobiliari; non modifichino la destinazione d’uso delle costruzioni e delle singole unità immobiliari, non rechino pregiudizio alla statica dell’immobile e, per quanto riguarda gli immobili compresi nelle zone indicate alla lettera A dell’art.2 del D.M. 2.4.68, rispettino le originarie caratteristiche costruttive.(...) 12) COSTRUZIONI DI PERTINENZE Sono pertinenze i manufatti destinati in modo durevole a servizio o ornamento di edifici esistenti. Non sono comunque pertinenze i manufatti che, ai sensi delle presenti norme, costituiscano superficie utile netta (Sn), unità immobiliari autonome o che abbiano cubatura superiore al 20% del volume dell’edificio principale con un massimo di mc.300. Sono considerate sempre pertinenze le autorimesse fino alla quantità prevista dall’art.2 della L.122/89 (1 mq/10 mc.). Sono altresì pertinenze le autorimesse e gli spazi di parcheggio nei limiti indicati dalla legge 122/89. 13) MANUFATTI TEMPORANEI E STAGIONALI Sono quegli interventi rivolti alla installazione di manufatti atti a far fronte ad esigenze temporanee che non modifichino permanentemente lo stato dei luoghi e che non permangano sul territorio per più di otto mesi.(...) 14) DEMOLIZIONE Sugli edifici soggetti alla categoria demolizione sono attuabili solo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. CATEGORIE DI INTERVENTO URBANISTICO E EDILIZIO (PRG ROMA 2003)

1. In coerenza con la vigente normativa, le principali categorie di intervento urbanistico-edilizio sono così individuate: RECUPERO EDILIZIO Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria

Restauro e risanamento conservativo Ristrutturazione edilizia

NUOVA COSTRUZIONE Demolizione e ricostruzione Ampliamento Nuova edificazione

TRASFORMAZIONI URBANISTICHE Ristrutturazione urbanistica Nuovo impianto urbanistico,

2. Sono interventi di MANUTENZIONE ORDINARIA (MO), ai sensi dell’art.3, comma 1, lett. a), del DPR 380/2001, gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. 3. Sono interventi di MANUTENZIONE STRAORDINARIA (MS), ai sensi dell’art.3, comma 1, lett. b), del DPR 380/2001, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari, che non comportino modifiche delle destinazioni d’uso. 4. Sono interventi di RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO (RC), ai sensi dell’art.3, comma 1, lett. c), del DPR 380/2001, gli interventi edilizi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con esso compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino ed il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio. Per gli interventi sui beni culturali, di cui al Titolo I del D.lgs 490/99, si applica la definizione di Restauro di cui all’art.34 dello stesso

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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provvedimento. 5. Sono interventi di RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (RE), ai sensi dell’art.3, comma 1, lett. d), del DPR 380/2001, gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente; tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi e impianti, senza ampliamenti all’esterno della sagoma esistente, salvo le opere o i manufatti non rientranti nella sotto-categoria AMP di cui al comma 6. In relazione alla possibile variazione della SUL e alle modalità di intervento, si distinguono tre sotto-categorie di RE: RE1 Ristrutturazione edilizia senza aumento della SUL; RE2 Ristrutturazione edilizia con aumento della SUL; RE3 Demolizione e ricostruzione di un fabbricato, senza variazione di volumetria, sagoma e

area di sedime. 6. Sono interventi di NUOVA COSTRUZIONE (NC), ai sensi dell’art.3, comma 1, lett. e), del DPR 380/2001, gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio volti alla costruzione di singoli manufatti o insiemi degli stessi, che non rientrino nelle precedenti categorie. In base alle caratteristiche dei manufatti e alle modalità di intervento, si individuano le seguenti principali categorie di intervento edilizio: DR Demolizione e ricostruzione di edifici non rientrante nella categoria RE3; AMP Ampliamenti di edifici all’esterno della sagoma esistente, connessi o non a interventi di

ristrutturazione edilizia o demolizione e ricostruzione della parte preesistente, come stabilito nelle specifiche norme di tessuto; rientrano in tale sotto-categoria gli interventi pertinenziali, intesi quali spazi accessori alle unità edilizie e immobiliari, legati a queste da vincolo di pertinenza, che eccedano il 15% del Volume costruito (Vc), ovvero che siano realizzati, con qualsiasi dimensione, nella Città storica o su immobili individuati dalla Carta per la qualità di cui all’art.18;

NE Nuova edificazione di fabbricati su aree libere, comunque non rientrante nelle precedenti categorie.

7. Sono interventi di RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA (RU), ai sensi dell’art.3, comma 1, lett. f), del DPR 380/2001, gli interventi rivolti a sostituire l’esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati, della rete stradale. 8. Sono interventi di NUOVO IMPIANTO URBANISTICO (NIU) l’insieme sistematico di interventi anche diversi (urbanizzazioni, impianti, nuove costruzioni, sistemazioni ambientali) volto alla realizzazione di nuovi insediamenti urbani. 9. PER LE ALTRE TIPOLOGIE d’intervento rientranti nella categoria della Nuova costruzione (urbanizzazioni, impianti, strutture mobili, modificazioni del suolo per attività all’aperto), si rinvia alla normativa statale e, ove esistente, regionale in materia di attività edilizia, nonché al Regolamento edilizio comunale; tali interventi saranno esplicitamente richiamati e descritti, ove occorra, nelle norme successive. CATEGORIE DI INTERVENTO AMBIENTALE 1. Gli interventi paesaggistico-ambientali si articolano in sei categorie: Risanamento ambientale Ripristino ambientale Restauro ambientale Mitigazione d’impatto ambientale Valorizzazione ambientale Miglioramento bio-energetico. 2. La categoria RISANAMENTO AMBIENTALE (RSA) comprende l’insieme di interventi e misure volti ad assicurare la messa in sicurezza e la bonifica dei siti inquinati. 3. La categoria RIPRISTINO AMBIENTALE (RIA) comprende l’insieme di interventi volti alla ricostituzione delle componenti paesistiche e naturalistiche degradate e alterate da interventi trasformativi, al fine di ricreare biotopi preesistenti o comunque tipici della campagna romana. Tali interventi possono prevedere: la demolizione di opere, edifici, impianti e infrastrutture degradati o dismessi; la rinaturalizzazione dei suoli, mediante riempimenti, risagomature, consolidamento di scarpate e terrapieni, ricostituzione della copertura vegetale; la rinaturalizzazione del reticolo idrografico, mediante ripristino di alvei fluviali naturali rettificati o resi artificiali, riqualificazione delle

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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sponde, ricreazione ad uso naturalistico di zone umide connesse. 4. La categoria RESTAURO AMBIENTALE (REA) comprende l’insieme di interventi volti a preservare e migliorare aree verdi di particolare pregio storico-ambientale. Tali interventi possono comprendere: il recupero dei manufatti presenti nel rispetto dei caratteri tipologici, formali e costruttivi originari e dell’integrazione con le componenti naturalistiche dei luoghi; la rimozione di rifiuti o manufatti alteranti i caratteri tipici dei luoghi; il taglio della vegetazione infestante e il reimpianto di specie autoctone anche al fine di ricostituire continuità ed integrazione nelle fitoassociazioni preesistenti. 5. La categoria MITIGAZIONE IMPATTO AMBIENTALE (MIA) comprende l’insieme di interventi e misure volti a ridurre o migliorare l’impatto sulle componenti naturalistiche e paesistiche, conseguente alla realizzazione degli interventi edilizi e urbanistici di cui all’art.9, e degli impianti e infrastrutture, in superficie o nel sottosuolo. Rientrano tra questi gli interventi di ambientazione di infrastrutture. 6. La categoria VALORIZZAZIONE AMBIENTALE (VLA) comprende l’insieme di interventi volti alla valorizzazione paesistica e funzionale di aree verdi, sia nel sistema insediativo che ambientale. Tali interventi comprendono la creazione di nuove componenti paesaggistico-ambientali, mediante la piantumazione di aree alberate, cespuglieti e sistemi di siepi, nonché la realizzazione di attrezzature finalizzate alla fruizione collettiva dei luoghi, quali percorsi pedonali, equestri o ciclabili, attrezzature per la sosta, servizi alle persone (sanitari, didattico-divulgativi, ristoro, parcheggi). Sono, in genere, finalizzate alla valorizzazione funzionale di parchi esistenti o alla creazione, nel sistema insediativo, di aree a verde attrezzato o a parco locale. 7. La categoria MIGLIORAMENTO BIO-ENERGETICO (MBE) comprende l’insieme di interventi volti a migliorare le prestazioni bioclimatiche delle componenti insediative. Tali interventi comprendono: la regolazione climatica degli edifici secondo principi della bio-architettura; il mantenimento della permeabilità profonda dei suoli; l’utilizzo di fonti energetiche naturali e rinnovabili; il recupero delle acque reflue e meteoriche per usi irrigui, di fertilizzazione dei suoli o per servizi igienici; l’impiego di materiali di costruzione durevoli e manutenibili; l’uso del verde con finalità di regolazione microclimatica e di protezione dall’inquinamento acustico e atmosferico. 9. Il Comune promuove la realizzazione di interventi di categoria MBE mediante incentivi di carattere urbanistico, fiscale, finanziario, anche a integrazione di misure analoghe previste da norme regionali, statali e comunitarie.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.1 COSA REGOLA LA NORMATIVA URBANISTICA

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PROCESSO DI INTERVENTO (PRG Ferrara)

PER PROCESSO DI INTERVENTO SI INTENDE OGNI SUCCESSIONE DI OPERAZIONI TRA LORO CORRELATE FUNZIONALMENTE E ORGANIZZATIVAMENTE, FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE O ALLA MODIFICAZIONE FISICA FUNZIONALE DEGLI IMMOBILI AD OPERA SIA DI OPERATORI PRIVATI CHE PUBBLICI. URBANIZZAZIONE (PRG Modena)

L'URBANIZZAZIONE CONSISTE IN UN COMPLESSO SISTEMATICO E COORDINATO DI OPERE INTESE A CONFERIRE AD UNA PORZIONE DI TERRITORIO I REQUISITI INDISPENSABILI PER L'INSEDIAMENTO DI FUNZIONI URBANE E AD INTEGRARLA NEL SISTEMA URBANO. OPERA EDILIZIA (PRG Ferrara)

PER OPERA EDILIZIA SI INTENDE IL RISULTATO DI UN’ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE O DI MODIFICAZIONE FISICA, RELATIVA A QUALSIASI IMMOBILE O INSIEME DI IMMOBILI SIA PUBBLICO CHE PRIVATO; INTERVENTI PUBBLICI (PRG Casalecchio)

AI FINI DEL PRG SI DEFINISCONO INTERVENTI PUBBLICI QUELLI PREORDINATI ALLA REALIZZAZIONE DI OPERE DI PUBBLICA UTILITÀ, ALLA FORMAZIONE DI PEEP, DI PIP (PIANI ATTUATIVI), OVVERO ALLA FORMAZIONE DI RISERVE DI AREE URBANIZZATE COMUNALI DA UTILIZZARE PER LE PERMUTE FINALIZZATE ALL'ACQUISIZIONE DI AREE ED EDIFICI PER DESTINAZIONI DI PUBBLICA UTILITÀ. GLI INTERVENTI PUBBLICI SONO ATTUATI DAL COMUNE E DA ALTRI ENTI PUBBLICI OVVERO DA PRIVATI CHE, OPERANDO IN FORZA DI DIRITTI LORO CONCESSI DAL COMUNE MEDIANTE APPOSITE CONVENZIONI, SI IMPEGNINO NEI MODI E NEI TEMPI IVI DEFINITI, ALLA REALIZZAZIONE DELLE OPERE PREVISTE NEI PIANI URBANISTICI E NEI PROGRAMMI ATTUATIVI PREDISPOSTI DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN ORDINE ALLE ESIGENZE DI EDILIZIA ECONOMICA O POPOLARE, DI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E DI SERVIZI. INTERVENTI PRIVATI (PRG Casalecchio)

SI DEFINISCONO INTERVENTI PRIVATI QUELLI ATTUATI DAI PRIVATI PER LE PROPRIE ESIGENZE E FINALITÀ OVVERO DA ENTI PUBBLICI CHE OPERANO IN REGIME PRIVATISTICO.

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ART.12. ATTUAZIONE DEL PRG (Roma 2003) 1. IL PRG SI ATTUA PER INTERVENTO DIRETTO O … INDIRETTO. 2. PER INTERVENTI DIRETTI SI INTENDONO QUELLI REALIZZABILI DIRETTAMENTE SENZA TITOLO ABILITATIVO OVVERO SULLA BASE DEL TITOLO ABILITATIVO RICHIESTO DALLE NORME STATALI O REGIONALI IN MATERIA. AL FINE DELLA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE E OPERE DI URBANIZZAZIONE MANCANTI, IL TITOLO ABILITATIVO POTRÀ ESSERE SUBORDINATO ALLA STIPULA DI UNA CONVENZIONE O ALLA SOTTOSCRIZIONE DI APPOSITO ATTO D'OBBLIGO NOTARILE REGISTRATO E TRASCRITTO. 3. PER INTERVENTI INDIRETTI SI INTENDONO QUELLI SUBORDINATI DAL PRG ALL’APPROVAZIONE DI STRUMENTI URBANISTICI ESECUTIVI, DI INIZIATIVA PUBBLICA O PRIVATA, COME PREVISTI DALLA LEGISLAZIONE STATALE E REGIONALE O DALLE PRESENTI NORME. 4. L’INTERVENTO DIRETTO COSTITUISCE LA MODALITÀ ATTUATIVA ORDINARIA: NELLA CITTÀ STORICA, ESCLUSI GLI AMBITI DI VALORIZZAZIONE; NEI TESSUTI DELLA CITTÀ CONSOLIDATA; NELLE CENTRALITÀ LOCALI; NEL SISTEMA AMBIENTALE, ESCLUSE LE AREE NATURALI PROTETTE; NEL SISTEMA DEI SERVIZI, DELLE INFRASTRUTTURE E DEGLI IMPIANTI. 5. L’INTERVENTO INDIRETTO COSTITUISCE LA MODALITÀ ATTUATIVA ORDINARIA DEGLI AMBITI DI VALORIZZAZIONE DELLA CITTÀ STORICA, DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE ORDINARIA DELLA CITTÀ DELLA TRASFORMAZIONE E DELLE CENTRALITÀ METROPOLITANE E URBANE. 6. NEGLI AMBITI PER I PROGRAMMI INTEGRATI DELLA CITTÀ CONSOLIDATA E DELLA CITTÀ DA RISTRUTTURARE E NEGLI AMBITI DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA, IL PRG SI ATTUA MEDIANTE INTERVENTI DIRETTI E INDIRETTI. 7. PER FAVORIRE, ANCHE MEDIANTE INCENTIVI, L’INTEGRAZIONE E IL COORDINAMENTO PROGETTUALE, FINANZIARIO, ATTUATIVO E GESTIONALE, TRA INTERVENTI DIRETTI, TRA INTERVENTI INDIRETTI, TRA INTERVENTI DIRETTI E INDIRETTI, TRA INTERVENTI PUBBLICI E PRIVATI, È FACOLTÀ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE FAR RICORSO AL PROGETTO URBANO, DI CUI ALL’ART.16, O AL PROGRAMMA INTEGRATO, DI CUI ALL’ART.17, FATTA SALVA LA POSSIBILITÀ DI INTERVENIRE CON LE MODALITÀ ATTUATIVE ORDINARIE, SECONDO LA DISCIPLINA DELLE DIVERSE COMPONENTI, FINO ALL’ESERCIZIO DI TALE FACOLTÀ DA PARTE DEL COMUNE. 8. IL RICORSO AL PROGETTO URBANO È OBBLIGATORIO PER LA DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI NELLE CENTRALITÀ METROPOLITANE E URBANE. PER L’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI IN TALI AMBITI, IL COMUNE POTRÀ COSTITUIRE UNA SOCIETÀ DI TRASFORMAZIONE URBANA AI SENSI DELL’ART.120 DEL D.LGS N. 267/2000. 9. GLI INTERVENTI DIRETTI E INDIRETTI PREVISTI DAL PRESENTE PRG SONO CONSENTITI NEI LIMITI E CON LE MODALITÀ PREVISTE DAI PIANI COMUNALI CHE DISCIPLINANO LE TEMATICHE DELLA MOBILITÀ, DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO E ATMOSFERICO, DEL COMMERCIO, O DA ALTRI PIANI DI SETTORE PREVISTI DALLE NORME VIGENTI.

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LE NORME URBANISTICHE SONO ESPRESSE ATTRAVERSO GLI ELABORATI DEI PIANI URBANISTICI ESISTONO PIANI DI DIVERSO TIPO E LIVELLO IN RAPPORTO, RISPETTIVAMENTE, A: • L'OGGETTO E GLI OBIETTIVI DEL PIANO • IL SOGGETTO RESPONSABILE E LA ESTENSIONE TERRITORIALE DEL

PIANO IN OGNI CASO, I PIANI SI ESPRIMONO ATTRAVERSO LA COMBINAZIONE DI DUE TIPI DI ELABORATI TECNICI, USATI SEMPRE CONGIUNTAMENTE: • LA CARTOGRAFIA DI PIANO (UN "DISEGNO") • LE NORME TECNICHE (UN "TESTO") A CIASCUN TIPO E' AFFIDATA L'ESPRESSIONE DELLA NORMA CHE E' PIU' NATURALE COMUNICARE ATTRAVERSO QUEL TIPO IN PARTICOLARE: • LA CARTOGRAFIA SERVE A COMUNICARE "DOVE" INSISTE UNA NORMA • LE NORME TECNICHE SERVONO A COMUNICARE "QUALE" NORMA IL MECCANISMO DI LETTURA E' AFFIDATO: • ALLA PRESENZA, NELLA CARTOGRAFIA, DI ELEMENTI CAPACI DI FAR

RICONOSCERE IL LUOGO (UNO "SFONDO" DESCRITTIVO DEL TERRITORIO PIANIFICATO)

• ALLA PRESENZA, NELLA CARTOGRAFIA, DI SIMBOLISMI GRAFICI (PUNTUALI, LINEARI, AREALI) E CODICI ALFABETICI E NUMERICI UNIVOCAMENTE DISTINGUIBILI, DISEGNATI IN SOVRAPPOSIZIONE ALLO "SFONDO"

• ALLA PRESENZA, NELLA CARTOGRAFIA, DI UNA "LEGENDA", CHE DEVE CONTENERE TUTTI I SIMBOLISMI E I CODICI UTILIZZATI NEL DISEGNO ED UN RINVIO AL TESTO DELLE NORME TECNICHE (P.ES. IL TITOLO E/O IL NUMERO DI UN ARTICOLO DELLE NORME TECNICHE)

• ALLA ARTICOLAZIONE DEL TESTO DELLE NORME TECNICHE IN "ARTICOLI" (PARTI DI TESTO UNIVOCAMENTE TITOLATE E/O NUMERATE)

LA CARTOGRAFIA E LE NORME TECNICHE DEVONO ESSERE UNIVOCAMENTE COERENTI MA E' POSSIBILE CHE PER UNA STESSA PORZIONE DI TERRITORIO I SIMBOLI ED I CODICI PRESENTI IN CARTOGRAFIA RINVIINO A DIVERSE PARTI DEL TESTO DELLE NORME TECNICHE.

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LA ZONIZZAZIONE (O AZZONAMENTO) E’ UNA OPERAZIONE DI PIANIFICAZIONE (DECISIONE SCRITTA NELLE NTA E DISEGNATA IN CARTOGRAFIA) CON CUI IL TERRITORIO COMUNALE VIENE SUDDIVISO IN ZONE DOTATE AL LORO INTERNO DI QUALCHE FATTORE DI OMOGENEITA’ E/O DI SPECIALIZZAZIONE CIASCUNA ZONA PUÒ ESSERE RISERVATA: • AD UNA DETERMINATA FUNZIONE (ZONIZZAZIONE PER DESTINAZIONE FUNZIONALE) O • AD UN PARTICOLARE USO (ZONIZZAZIONE PER DESTINAZIONE D’USO) E/O • AD UNA DETERMINATA TIPOLOGIA EDILIZIA E/O • A PARTICOLARI PARAMETRI DI EDIFICAZIONE LA ZONIZZAZIONE DEL PRG NON VA CONFUSA CON ALTRA SUDDIVISIONI DEL TERRITORIO PRODOTTE AD ALTRI SCOPI; P.ES.: • A SEMPLICI FINI DI ANALISI • PER LA DETERMINAZIONE DEGLI STANDARDS (VEDI SEZ. 1.3) NELLA REDAZIONE DEL PRG PUO' ESSERE ASSUNTA UNA CLASSIFICAZIONE DELLE ZONE ASSOLUTAMENTE LIBERA, RELATIVAMENTE ALLE ESIGENZE DI DISTINZIONE TRA ZONE SU CUI APPLICARE DIVERSE NORMATIVE MOLTI PIANI PERO' ASSUMONO LA ZONIZZAZIONE (ZONE TERRITORIALI OMOGENEE) PREVISTA DALLA NORMA NAZIONALE SUGLI STANDARDS (VEDI SEZ. 1.3) ALCUNI PIANI USANO DIVERSI LIVELLI DI ZONIZZAZIONE: • ZONIZZAZIONE GENERALE • ZONIZZAZIONE DI DETTAGLIO

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ZONA E' UNA PORZIONE DEL TERRITORIO (COMUNALE) CHE HA O È DESTINATA AD AVERE UN DETERMINATA DESTINAZIONE (FUNZIONALE O D'USO) • ESCLUSIVA O • PREMINENTE (CIOÈ INTEGRATA DA DESTINAZIONE SECONDARIE), PER ASSOLVERE LA QUALE VIENE DEFINITA • NEL SUO CARATTERE E • NELLA SUA EVENTUALE UTILIZZAZIONE EDILIZIA OGNI ZONA È QUINDI COSTITUITA DA UN COMPLESSO DI AREE • EDIFICATE • EDIFICABILI O • NON EDIFICABILI ARTICOLAZIONE DELLE ZONE DI PRG: USI PREVISTI E USI COMPATIBILI (PRG BOLOGNA) Il territorio è suddiviso in zone e sottozone. La disciplina delle singole zone e sottozone risulta dal combinato disposto delle norme relative a: . modalità d'intervento; . usi del territorio; . specificazioni di carattere gestionale o particolare. Nel caso di interventi complessi e di carattere particolare sono previste specifiche schede normative, contenenti apposite norme, prescrizioni e indicazioni. Nelle zone a prevalente destinazione residenziale, produttiva e agricola vengono indicati gli usi urbani e agricoli complessivamente ammessi. Le norme, in relazione a ogni singola sottozona, specificano quali, tra gli usi complessivamente ammessi nella zona di appartenenza, sono definiti "usi previsti" in quanto ne è consentito il nuovo insediamento. Tutti gli usi complessivamente ammessi nella zona di appartenenza, ma non richiamati tra gli "usi previsti" per la singola sottozona, sono da ritenersi "usi compatibili" in quanto ne è con sentito il permanere all'interno della singola sottozona, ma non ne è ammesso il nuovo insediamento. Per il centro storico vigono le speciali norme previste dall'art. 64, che ammettono gli usi in funzione della classificazione tipologica degli edifici. Per gli edifici classificati, pertanto, la disciplina dell'art. 64 sostituisce quella del presente articolo. SUDDIVISIONE IN ZONE (PRG FERRARA) Il territorio comunale è suddiviso in ZONE omogenee secondo quanto stabilito dal D.I. 2/4/68 n°1444 e dall’art.13 della L.R. 47/78 e successive modifiche; in SOTTOZONE definibili come parti caratterizzate da elementi fisico - funzionali omogenei e riconoscibili all’interno delle diverse zone omogenee; in AMBITI definibili come unità minima del contesto urbanistico, caratterizzata da specifici caratteri fisico - funzionali. In tutte le zone omogenee dovranno essere osservate le prescrizioni previste nella cartografia, nelle presenti norme e nelle schede d’ambito allegate. ZONE TERRITORIALI OMOGENEE (PRG MODENA) Costituiscono, ai sensi dell'art. 13, 3. comma della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47, suddivisioni del territorio comunale differenziate secondo la rispettiva funzione prevalente, in riferimento alle quali il Piano regolatore detta precise norme sull'utilizzazione dei suoli. I limiti di zona non coincidono necessariamente con i limiti di proprietà. ZONA ELEMENTARE (PRG MODENA) Corrisponde alla partizione minima in cui sono suddivise le zone territoriali omogenee; ad essa è riferito un disposto normativo specifico per la utilizzazione dei suoli.

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ELENCO DELLE ZONE (PRG TRENTO) 1. Il territorio comunale è suddiviso in aree e zone omogenee ciascuna sottoposta a distinta disciplina: Aree di antico insediamento ed interesse culturale e ambientale Ais - insediamento storici Acc - città consolidata Aie - edifici e complessi edilizi isolati di interesse storico artistico e documentario Aim - manufatti di interesse storico Aree a uso prevalentemente residenziale Bl - zone edificate sature B2, B3, B4 - zone edificate di integrazione e completamento C1 - zone di espansione in corso di attuazione C2, C3 - zone di espansione di nuovo impianto C4 - zone miste per la formazione dei luoghi centrali Aree destinate prevalentemente alle attività economiche Dl - zone produttive del settore secondario esistenti e di completamente D2 - zone produttive del settore secondario di nuovo impianto D3 - zone produttive del settore secondario di riserva D4 - zone per laboratori di ricerca e per attività produttive ad elevato contenuto di ricerca

scientifica D5 - zone commerciali esistenti e di completamento D6a - zone commerciali di nuovo impianto D6b - zone commerciali di riserva D7 - zone terziarie e direzionali D8 - zone per esercizi alberghieri D9 - zone integrate per la formazione di luoghi centrali in aree turistiche D10 - zona interportuale Aree a destinazione a agricola, a bosco, a pascolo e improduttive El - zone agricole di interesse primario E2 - zone agricole di interesse secondario E3 - zone agricole di particolare tutela E4 - zone a bosco E5 - zone a pascolo E6 - zone improduttive Aree per servizi e attrezzature Fl - zone per attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse urbano F2 - zone destinate alla viabilità F3 - zone destinate al sistema ferroviario F4 - zone destinate al verde di protezione e di arredo G - zone destinate ai servizi di quartiere Aree per il verde e i servizi privati Hl - zone destinate a servizi privati H2 - zone destinate a verde privato Aree di tutela e salvaguardia del patrimonio archeologico e naturale TA - aree di tutela archeologica IA - aree di interesse archeologico BTP - biotopi PTC - parco «Delle Tre Cime e della Vai di Gola» ARA - aree di recupero ambientale aree di tutela ambientale Aree per l’uso e lo sfruttamento delle risorse naturali Ll - aree per le attività estrattive L2 - aree sciabili Aree di tutela per la sicurezza del territorio e degli insediamento

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ARTICOLAZIONE DEL PIANO NEL TERRITORIO COMUNALE (PRG ROVERETO) Ai fini della salvaguardia ambientale, dello sviluppo e dell'uso equilibrato delle risorse del territorio comunale, questo è stato articolato in aree urbanistiche, come risulta dalle planimetrie in scala l:5000 e l:2000 del P.R.G., dove si applicano le prescrizioni contenute negli articoli delle presenti norme. Le aree urbanistiche sono così classificate: 1) Insediamenti storici, zone residenziali e miste a) zone residenziali interne ai perimetri degli insediamenti storici b) zone residenziali esterne ai perimetri degli insediamenti storici c) zone miste esterne ai perimetri degli insediamenti storici 2) Aree per insediamenti produttivi a) zone per attività produttive b) zone per attività produttive di seconda attuazione 3) Aree per insediamenti commerciali a) zone commerciali 4) Aree per insediamenti ricettivi a) zone per attrezzature ricettive ed alberghiere b) zone per campeggi 5) Aree di interesse comune a) zone per attrezzature e servizi pubblici di interesse locale b) zone per attrezzature e servizi pubblici di interesse sovracomunale c) zone per attrezzature ed impianti 6) Aree a verde pubblico a) zone a verde pubblico 7) Aree a verde privato a) zone a verde privato per parchi e giardini b) zone a verde privato attrezzato c) fasce di rispetto stradale d) aree di rispetto cimiteriale 8) Aree agricole a) zone agricole normali b) zone agricole di tutela ambientale c) zone per insediamenti produttivi collegati alle attività agricole e zootecniche d) zone boschive e forestali. ZONE TERRITORIALI OMOGENEE (PRG ROMA 2003) Con riferimento alle zone territoriali omogenee di cui al DIM 1444/1968, le componenti del presente PRG sono così classificate: - le componenti della Città storica, salvo gli Ambiti di valorizzazione, sono classificate come zona

territoriale omogenea A; - gli Ambiti di valorizzazione della Città storica, le componenti della Città consolidata, le componenti

della Città da ristrutturare salvo gli Ambiti per i programmi di recupero urbano e i Tessuti prevalentemente per attività, i Piani particolareggiati delle zone “O” del PRG previgente, sono classificati come zona territoriale omogenea B;

- gli Ambiti per i programmi di recupero urbano, le componenti della Città della trasformazione, salvo i Piani particolareggiati delle zone “O” del PRG previgente, sono classificati come zona territoriale omogenea C;

- i Tessuti prevalentemente per attività della Città da ristrutturare sono classificati come zona territoriale omogenea D;

- l’Agro romano è classificato come zona territoriale omogenea E; - le componenti del Sistema dei servizi, delle attrezzature e degli impianti sono classificate come zona

territoriale omogenea F.

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LA CARTOGRAFIA E LA LEGENDA DEL IL PIANO REGOLATORE DI TORINO: NELLE TAVOLE SI FA USO DI SOLE SIMBOLOGIE GRAFICHE (COLORI DIVERSI PER LE DIVERSE ZONE)

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IL PIANO REGOLATORE DI TORINO: LA CONSULTABILITA' DELLE NORME TECNICHE

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IL PIANO REGOLATORE DI BOLOGNA: LO "SFONDO" CARTOGRAFICO SIGLA DELLA ZONA PERIMETRO DELLA ZONA IL PIANO REGOLATORE DI BOLOGNA: IL SIMBOLISMO GRAFICO E NUMERICO DELLA ZONIZZAZIONE IL PIANO REGOLATORE DI BOLOGNA: LA SOVRAPPOSIZIONE DI "SFONDO" E ZONIZZAZIONE

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IL PIANO REGOLATORE DI BOLOGNA: LA CONSULTABILITA' DELLE NORME TECNICHE

----------------------------Articolo 64C E N T R O S T O R I C O(Zona omogenea A)----------------------------1. NORMATIVA DELLA ZONA A E A1

A. SOTTOZONE R1 E R2Usi previsti: U1Per determinare gli ulteriori usi previsti occorre fare ri-ferimento alla classificazione dell'edificio riportata allatavola 5.4.5.A.1. Per gli edifici di categoria 1a, 1b, 2a, 2b sono con-

sentiti, oltre all'U1, tutti gli ulteriori usi previ-sti rispettivamente dagli artt. 65 e 66 a seconda chesi tratti di sottozona R1 o R2,

---------------------------------------------Articolo 19SUDDIVISIONE IN ZONE DEL TERRITORIO COMUNALE---------------------------------------------

ZONE URBANE A PREVALENTE DESTINAZIONE RESIDENZIALE (R)Sottozone:

centro storico (zona A)R1.residenziale di completamentoR2.residenziale di completamento già assoggettata a intervento

urbanistico preventivo

-------------Articolo 13U S I-------------A. FUNZIONE ABITATIVAU1 - AbitazioniU2 - Abitazioni collettive

----------------------------------------Articolo 65ZONA RESIDENZIALE DI COMPLETAMENTO (R1)(Zona omogenea B)----------------------------------------

USI PREVISTI: U1, U2, U4, U6, U7, U8, U9, U11, U13, U14, U15,U16, U17, U20, U21, U22, U23, U26, U27, U28, U35.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.3 ESEGUIBILITA' DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE

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ESEGUIBILITA' DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE DISCIPLINA NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE SI DEFINISCONO NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILI LE NORME E LE PRESCRIZIONI DEL PIANO REGOLATORE RIFERITE SOLIDALMENTE AD UN INSIEME DI UNITÀ FONDIARIE E CHE RINVIANO LA DISCIPLINA DELLE SINGOLE TRASFORMAZIONI EDILIZIE O D'USO AD UN ULTERIORE GRADO DI PIANIFICAZIONE. ALLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE È DATA ATTUAZIONE TRAMITE • PIANI URBANISTICI PARTICOLAREGGIATI ATTUATIVI DISCIPLINA IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE SI DEFINISCONO IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILI LE NORME E LE PRESCRIZIONI DI PIANO REGOLATORE CHE ESPLICITANO UNIVOCAMENTE GRANDEZZE E REQUISITI RIFERITI AD UNO SPECIFICO IMMOBILE O AD ESSO RIFERIBILI SENZA IL TRAMITE DI UNO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATIVO. ALLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE È DATA ATTUAZIONE TRAMITE GLI STRUMENTI • DEL PERMESSO DI COSTRUIRE, • DELLA DENUNCIA DI INIZIO DI ATTIVITÀ

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.3 ESEGUIBILITA' DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.3 ESEGUIBILITA' DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE

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PRG MODENA STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL PIANO REGOLATORE 1. La disciplina di Piano regolatore non immediatamente eseguibile è dettagliata e posta in opera mediante i seguenti strumenti urbanistici di attuazione: a Piano particolareggiato di iniziativa pubblica; b Piano particolareggiato di iniziativa privata; c Piano di recupero di iniziativa pubblica; d Piano di recupero di iniziativa privata; e Piano delle zone per edilizia economica e popolare; f Piano delle aree per insediamenti produttivi; g Programmi integrati di intervento; h Programmi di riqualificazione urbana; i Programmi di recupero urbano; j Piano di sviluppo aziendale o interaziendale. 3. Le norme e le prescrizioni di Piano regolatore immediatamente eseguibili, nonché quelle espresse dagli strumenti di cui al precedente comma, sono attuate mediante: a concessione edilizia; b autorizzazione edilizia c denuncia di inizio attività di cui all’art. 4 del decreto legge 5 ottobre 1993, n.398, convertito, con

modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n.493, come sostituito dall’art.2, comma 60, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modificazioni ed inte-grazioni;

d relazione asseverata per opere interne, ai sensi dell’art. 26 della legge 28 febbraio 1985 e successive modificazioni ed integrazioni;

e accertamento di conformità per opere di competenza dello stato, di cui all'art. 81 del DPR del 24 luglio 1977, n. 616, così come integrato dal D.P.R. 18 aprile 1994, n.383.

DISCIPLINA DELLE AREE SOGGETTE ALLA FORMAZIONE DI UNO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATIVO 1. Le trasformazioni ricadenti in aree soggette alla formazione obbligatoria di uno strumento ur-banistico attuativo devono essere precedute dalla compiuta formazione dello strumento urbanistico richiesto. Parimenti devono essere precedute dalla compiuta formazione di uno strumento urbanistico attuativo, ai sensi dell'art. 20 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47, nelle zone omogenee B, quando l’ambito di intervento sia superiore a 5000 mq: a le trasformazioni d'uso o la ristrutturazione di complessi insediativi di notevoli dimensioni rispetto al

contesto in cui devono inserirsi e comunque gli interventi superiori a 30.000 mc di volume costruibile;

b le nuove costruzioni con indice di utilizzazione fondiaria superiore ai 3 mc/mq. Tale strumento deve essere esteso ad una superficie territoriale non inferiore a quella indicata dalla Normativa delle zone elementari nel caso di Piano particolareggiato e non inferiore a quella di pertinenza di una unità tipologica, oppure a quella indicata dalla autorizzazione o invito di cui all'art. 14.2, 8. comma, nel caso di Piano di recupero. 2. Gli strumenti urbanistici di attuazione, ricercando la più congrua collocazione delle attività ed in coerenza all'art. 3 della legge regionale 8 novembre 1988, n. 46, possono integrare modeste quote di ulteriori destinazioni, anche se non esplicitamente indicate dalla normativa di zona territoriale omogenea o di zona elementare, purché compatibili, quando siano necessarie per assicurare completezza e funzionalità del servizio agli insediamenti. In tale caso dovrà essere assicurato il reperimento delle aree per servizi pubblici. 3. In assenza dei suddetti strumenti sugli immobili compresi nell'area sono ammesse manutenzione ordinaria e straordinaria, opere interne, ampliamenti senza aumento di carico urbanistico, modifiche allo stato dei luoghi, adeguamento funzionale, nonché demolizione sulle costruzioni non soggette a vincolo conservativo, ad esclusione di quelle ubicate nelle zone A4 di cui all’art. 32.7. Sugli immobili soggetti a vincolo conservativo sono ammesse inoltre le tra-sformazioni edilizie di tipo conservativo specificamente prescritte a norma del Capo 61, senza incremento delle unità immobiliari e senza modificazioni delle destinazioni d’uso esistenti. 4. La potenzialità edificatoria all’interno delle zone disciplinate da strumento urbanistico attuativo, sia di iniziativa pubblica, sia di iniziativa privata, va computata e/o ripartita proporzionalmente, quando sia fissata in valori assoluti, con riferimento a tutte le aree di intervento, ivi comprese quelle già destinate o da destinare a strade, piazze e altri spazi pubblici o di uso pubblico, nonché le aree di risulta dalla copertura di acque pubbliche.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.1 CONCETTI PRELIMINARI LEZIONE 1.1.3 ESEGUIBILITA' DELLA DISCIPLINA DI PIANO REGOLATORE

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PRG ROMA 2003 1. Gli interventi indiretti si attuano mediante strumento urbanistico esecutivo, ovvero sono soggetti alla procedura del Progetto urbano (…) o del Programma integrato (…). 2. La formazione degli strumenti urbanistici esecutivi può essere di iniziativa pubblica o privata: il Comune può subordinare o promuovere tali iniziative mediante atti di programmazione, che stabiliscano priorità ed eventuali risorse finanziarie differenziate tra diversi ambiti, con particolare riguardo a quelli che rivestono maggiore interesse pubblico e maggiore rilevanza urbanistica; gli strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa privata, interamente rispondenti alle prescrizioni del PRG e interamente progettati e realizzati a cura e spese dei soggetti proponenti, possono comunque essere presentati anche se non inclusi negli atti di programmazione comunale. (…) 4. Sono in generale di iniziativa privata: i Piani di recupero nella Città storica; gli strumenti urbanistici esecutivi negli Ambiti di trasformazione ordinaria; i Piani di lottizzazione nei Tessuti prevalentemente per attività; i Piani di recupero urbanistico dei Nuclei di edilizia ex-abusiva; gli strumenti urbanistici esecutivi eventualmente previsti all’interno di Progetti urbani o di Programmi integrati. Sono in generale di iniziativa pubblica: i Programmi integrati nella Città consolidata, nella Città da ristrutturare, negli Ambiti di programmazione strategica; sono di iniziativa pubblica o privata i Progetti urbani e gli strumenti urbanistici esecutivi negli Ambiti di valorizzazione della Città storica. 10. Gli strumenti di intervento indiretto sono predisposti nel rispetto della disciplina di PRG e tenendo conto degli elaborati gestionali e indicativi di cui all’art.2. Tali strumenti contengono, in generale, salvo quanto più specificamente previsto nel prosieguo delle presenti norme o da norme sovraordinate: - la definizione dell’assetto insediativo, morfologico, funzionale, infrastrutturale, distinguendo tra

interventi pubblici e privati (…); - la verifica di sostenibilità urbanistica di tali assetti, con particolare riferimento alla dotazione e

localizzazione degli standard urbanistici e al rapporto con le infrastrutture di mobilità e i servizi; - la verifica di sostenibilità ambientale, (…); - le misure e gli interventi di tutela e valorizzazione dei beni di interesse culturale, (…); - gli indirizzi e le prescrizioni per i successivi livelli di progettazione, se non già sviluppati all’interno

dello strumento urbanistico esecutivo, necessari per il conseguimento del titolo abilitativo; - il piano finanziario, che definisca i costi delle opere di urbanizzazione, degli interventi definiti ai sensi

delle lett. c) e d), e delle connessioni esterne, nonché i soggetti e le risorse di finanziamento; - il piano temporale, che definisca i tempi e le fasi di realizzazione delle edificazioni private e degli

interventi di cui alla lett. f); - il piano di attuazione, che definisca i soggetti, le modalità e le procedure di progettazione e

realizzazione degli interventi, anche mediante formazione di uno o più comparti; - il piano di gestione, che definisca soggetti e oneri per la gestione delle opere di cui alla lett. f). 17. La perequazione urbanistica (…) rappresenta la modalità attuativa principale del PRG negli Ambiti di valorizzazione della Città storica, negli Ambiti di trasformazione ordinaria, nelle Centralità metropolitane e urbane, (…) e, più in generale, in tutti gli interventi di trasformazione urbanistica disciplinati da strumenti urbanistici esecutivi.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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QUALIFICAZIONE DELLE ZONE LE ZONE PREVISTE NEI PIANI REGOLATORI VENGONO QUALIFICATE RISPETTO A TRE DIMENSIONI PRINCIPALI: • L'USO

VIENE DEFINITO ATTRAVERSO LA "DESTINAZIONE" FUNZIONALE O D'USO • LA CAPACITA' EDIFICATORIA (LA QUANTITA' DI EDIFICAZIONE)

VIENE DEFINITA QUANTIFICANDO L'EDIFICAZIONE CON GRANDEZZE - TRIDIMENSIONALI: "VOLUME EDIFICABILE" - BIDIMENSIONALI: "SUPERFICI UTILI" (LA QUANTIFICAZIONE E' FATTA DIRETTAMENTE O IN RAPPORTO AD ALTRE GRANDEZZE: SUPERFICIE DELLA ZONA, POPOLAZIONE PREVISTA)

• LA MORFOLOGIA (LA FORMA DI EDIFICAZIONE) VIENE DEFINITA CON NORME:

- TIPOLOGICHE: I TIPI DI FABBRICATI AMMESSI, IN RIFERIMENTO AD UN "ABACO" DEFINITO NELLE NORME DI PIANO

- GEOMETRICHE, NELLE TRE DIMENSIONI: SUPERFICIE MASSIMA COPERTA DAL FABBRICATO, ALTEZZA MASSIMA, DISTACCHI

PER CIASCUNA ZONA, I PIANI DEVONO INDICARE IL MECCANISMO ATTUATIVO ATTRAVERSO IL QUALE DOVRA' AVVENIRE LA REALIZZAZIONE DELLE TRASFORMAZIONI PREVISTE IL MECCANISMO ATTUATIVO DEVE DISTINGUERE • LE ZONE AD ATTUAZIONE DIRETTA: SONO QUELLE CON DISCIPLINA

IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE RICHIEDONO E CONSENTONO IL PROGETTO E LA REALIZZAZIONE DELLE SINGOLE TRASFORMAZIONI

• LE ZONE CHE RICHIEDONO UNA PIANIFICAZIONE PARTICOLAREGGIATA: SONO QUELLE CON DISCIPLINA NON IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE RICHIEDONO UN LIVELLO ULTERIORE DI PIANIFICAZIONE, DOPO IL PRG, PRIMA DI POTER ESSERE OGGETTO DI ATTUAZIONE DIRETTA

DEI DIVERSI PASSAGGI DEL MECCANISMO ATTUATIVO DEVE ESSERE PRECISATO IL SOGGETTO ATTORE IL SOGGETTO PUO' ESSERE PUBBLICO E/O PRIVATO

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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DESTINAZIONE (D’USO, FUNZIONALE) DI UNA ZONA O DI UN EDIFICIO È IL COMPLESSO DI USI AMMESSI DAL PIANO URBANISTICO PER L'AREA O PER L'EDIFICIO LA MODALITA' PIU' CORRETTA PER DEFINIRE UNA DESTINAZIONE D'USO E' IL RIFERIMENTO ESPLICITO E DIRETTO AD UNA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA DEGLI IMMOBILI LA DESTINAZIONE DI UNA ZONA RISULTA NON AMBIGUA SE OLTRE AD UNA SUA DENOMINAZIONE GENERALE (CHE PUO' NON DESCRIVERE CORRETTAMENTE GLI USI PREVISTI PER LA ZONA) VENGONO INDICATI I TIPI DI IMMOBILI AMMESSI IN GENERALE: • PER ZONE DI PICCOLA ESTENSIONE,

DI CUI E' PREVISTA UNA ATTUAZIONE DIRETTA E' DEFINITO UN USO UNIVOCO (CIOE' E' AMMESSO UN SOLO TIPO DI IMMOBILE; P.ES. ZONA RESIDENZIALE: ABITAZIONI)

• PER ZONE DI GRANDE ESTENSIONE, DI CUI E' PREVISTA UNA ATTUAZIONE PREVIO PIANO ATTUATIVO POSSONO ESSERE PREVISTI PIU' USI, DI CUI NORMALMENTE UNO PRINCIPALE CHE CARATTERIZZA LA ZONA NEL SUO INSIEME (CIOE' SONO AMMESSI PIU' TIPI DI IMMOBILI; P.ES. ZONA RESIDENZIALE: ABITAZIONI, SCUOLE DELL'OBBLIGO, ATTREZZATURE PER LO SPORT, ATTREZZATURE PER IL VERDE, ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE, SERVIZI RELIGIOSI, ATTREZZATURE SOCIO-SANITARIE, PARCHEGGI ATTREZZATI, ESERCIZI E STRUTTURE COMMERCIALI DI VICINATO, PUBBLICI ESERCIZI, ARTIGIANATO DI SERVIZIO,

PER CUI, RISPETTIVAMENTE, SI PARLA DI: • DESTINAZIONE D'USO (E ZONIZZAZIONE PER DESTINAZIONE D'USO) • DESTINAZIONE FUNZIONALE (E ZONIZZAZIONE FUNZIONALE) SI DICE QUINDI: • PRINCIPALE: LA DESTINAZIONE D'USO QUALIFICANTE • COMPLEMENTARE OD ACCESSORIA O SECONDARIA: LA O LE

DESTINAZIONI D'USO CHE INTEGRANO O RENDONO POSSIBILE LA DESTINAZIONE D'USO PRINCIPALE

• EVENTUALE OD AMMESSA: LA O LE DESTINAZIONI D'USO NON PRINCIPALI CHE NON RIENTRANDO NEL PRECEDENTE GRUPPO NON SONO IN CONTRASTO CON LA DESTINAZIONE PRINCIPALE E SONO QUINDI CONSENTITE A NORMA DEL PIANO URBANISTICO

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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ATTENZIONE ! NEGLI ESTRATTI DI NORME SEGUENTI I TERMINI "USO" E "FUNZIONE" POSSONO RISULTARE IN CONTRASTO CON QUANTO SOPRA AFFERMATO CLASSIFICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D’USO E RELATIVO CARICO URBANISTICO (PRG ROMA 1967) 1.- Le destinazioni d’uso previste dalle presenti Norme sono articolate in cinque funzioni: Abitative; Terziarie; Alberghiere e congressuali; Produttive; Agricole. 2.- Ad ogni destinazione d’uso viene inoltre attribuito un Carico urbanistico (CU), in relazione al

fabbisogno di parcheggi pubblici e privati, di cui al successivo art. 8. 3.- Le destinazioni d’uso con il relativo carico urbanistico (CU) sono le seguenti: a) Abitative - CU/b: Abitazioni; “Residence” e abitazioni collettive; b) Terziarie - CU/b: Pubblici esercizi; Servizi privati (uffici e studi professionali, servizi alla persona, servizi

culturali, servizi alle attività produttive, sportelli bancari, artigianato di servizio, altri servizi privati) al di sotto di mq 250; Attrezzature commerciali con superficie di vendita fino a mq 250; Attrezzature per il tempo libero, la cultura, la formazione e lo spettacolo fino a mq 500;

- CU/m: Servizi privati (uffici e studi professionali, servizi alla persona, servizi culturali, servizi alle attività produttive, sportelli bancari, artigianato di servizio, altri servizi privati) al di sopra di mq 250; Attrezzature commerciali con superficie di vendita compresa tra mq 250 e mq 2500; Attrezzature per il tempo libero, la cultura, la formazione e lo spettacolo fino a mq 1000; Sedi istituzionali e rappresentative;

- CU/a: Attrezzature commerciali con superficie di vendita oltre mq 2500; Attrezzature per il tempo libero, la cultura, la formazione e lo spettacolo oltre mq 1000; Terziario direzionale, compresa l’Università e la Pubblica Amministrazione;

- CU/pe: Centri commerciali; Discoteche oltre mq 1000; c) Alberghiere e congressuali - CU/m: Attrezzature turistico ricettive (campeggi, villaggi turistici); Alberghi fino a 60 posti letto; - CU/a: Alberghi oltre 60 posti letto; Centri congressuali; d) Produttive - CU/m: Artigianato produttivo e industria; Commercio all’ingrosso; Depositi e magazzini; e) Agricole - CU/b: Abitazioni agricole; Agriturismo; Attrezzature per la produzione agricola e la zootecnia; CU/m: Impianti produttivi agro–alimentari. CLASSIFICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D’USO (PRG ROMA 2003) 1. Le destinazioni d’uso previste dalle presenti Norme - con esclusione delle destinazioni a servizi, infrastrutture e impianti, di cui al Titolo IV - sono articolate in otto funzioni: abitative, commerciali, servizi, servizi pubblici, turistico-ricettive, produttive, agricole, parcheggi non pertinenziali. Sulla base di tali funzioni e del Carico urbanistico (CU) (…) le destinazioni d’uso sono così classificate: Abitative: abitazioni singole (CU/b); abitazioni collettive (studentati, convitti, conventi, collegi,

centri per anziani, residence) (Cu/b). Commerciali: piccole strutture di vendita (superficie di vendita fino a 250 mq) - (CU/b); medie

strutture di vendita (superficie di vendita fino a 2.500 mq) - (CU/m); grandi strutture di vendita (superficie di vendita oltre 2.500 mq) - (CU/a); le strutture di vendita si intendono al dettaglio e comprensive di depositi pertinenziali, anche localizzati in locali autonomi non contigui;

Servizi: pubblici esercizi (bar, ristoranti, pub, locali notturni in genere), servizi privati (sociali, assistenziali, sanitari, istruzione, sportelli bancari; agenzie di servizio alle persone) - (CU/m); direzionale privato (uffici e studi professionali), artigianato di servizio - (CU/b); attrezzature collettive (per lo sport, lo spettacolo, la cultura, congressuali, religiose) - (con SUL fino a 500 mq: CU/m; con SUL oltre 500 mq: CU/a);

Servizi pubblici: sedi della pubblica amministrazione, sedi istituzionali e rappresentative, sedi e

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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attrezzature universitarie – (CU/m); servizi pubblici (sociali, sanitari, assistenziali, istruzione) – (CU/m);

Turistico-ricettive: strutture alberghiere (alberghi, pensioni, motels, ostelli, strutture similari per le quali sono prescritte apposite autorizzazioni di esercizio) - (fino a 60 posti letto: CU/b; oltre 60 posti letto: CU/m); altre attrezzature turistico-ricettive (villaggi turistici, campeggi) - (CU/m);

Produttive: Artigianato produttivo, Industria, Commercio all’ingrosso, Depositi e magazzini, - (CU/m);

Agricole: Abitazioni agricole, Agriturismo, Attrezzature per la produzione agricola e la zootecnia, Impianti produttivi agro-alimentari, - (CU/b);

Parcheggi non pertinenziali: autorimesse, autosilo - (CU/nullo). 2. Le destinazioni d’uso di cui al comma 1 sono consentite secondo i limiti e le condizioni stabiliti dalle norme delle diverse componenti del PRG, (…). Il cambio di destinazione d’uso non è considerato tale, ai sensi delle presenti norme, se interessa meno del 25% della SUL dell’unità immobiliare e meno di 250 mq di SUL, sempreché non comporti un avanzamento nella categoria di carico urbanistico e non interessi destinazioni originarie a parcheggio. 4. (…) si stabilisce che: il cambiamento di destinazione d’uso che comporta opere edilizie o aumento della dotazione di parcheggi, (…) è soggetto a Permesso di costruire; negli altri casi, il cambiamento di destinazione d’uso è soggetto a DIA. In ogni caso, il cambiamento di destinazione d’uso è soggetto a comunicazione all’Ufficio del catasto. USI (PRG BOLOGNA) Nelle descrizioni che seguono vengono indicate le funzioni e relativi spazi fondamentali di un determinato uso. E' inteso che ad essi sono associate funzioni e spazi accessori e di servizio attinenti gli usi medesimi (residenza: autorimesse, cantine, scale, androni, e simili; attività commerciali: magazzini, spazi tecnici, esposizioni; attività produttive ed economiche in genere: mense, depositi, servizi, e simili). Sono altresì da intendersi ricomprese nell'uso principale le funzioni complementari, anche se appartenenti ad altre categorie, purchè le medesime funzioni siano strettamente necessarie allo svolgimento della funzione fondamentale e come tali ad essa collegate (ad esempio: pubblici esercizi, foresterie, servizi alla persona). A. FUNZIONE ABITATIVA U1 - Abitazioni U2 - Abitazioni collettive B.1. FUNZIONI TERZIARIE A FORTE CARICO URBANISTICO U3/1 - Centri direzionali e fieristici U3/2 - Esercizi e strutture commerciali di medie dimensioni U3/3 - Grandi strutture commerciali U4 - Attrezzature per lo spettacolo e attrezzature culturali U5 - Sedi istituzionali-amministrative B.2. FUNZIONI DI SERVIZIO, PUBBLICHE E PRIVATE, DI INTERESSE COMUNE U6 - Scuole dell'obbligo U7 - Attrezzature per l'istruzione superiore U8 - Università U9 - Attrezzature per lo sport U10 - Attrezzature per lo sport scoperte U11 - Attrezzature per il verde U12 - Orti urbani U13 - Attrezzature di interesse comune U14 - Servizi religiosi U15 - Attrezzature socio-sanitarie U16 - Parcheggi attrezzati U17 - Attrezzature tecnologiche e servizi tecnici urbani U18 - Attrezzature per la mobilità meccanizzata U19 - Attrezzature per la mobilità pedonale e ciclabile B.3. FUNZIONI TERZIARIE DIFFUSIVE DI PICCOLA DIMENSIONE U20 – Esercizi e strutture commerciali di vicinato U21 - Pubblici esercizi U22 - Usi vari di tipo diffusivo U23 - Artigianato di servizio

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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U24 - Stazioni di servizio e distributori carburanti U25 - Distributori gas metano U26 - Produttivo laboratoriale U27 - Artigianato di servizio all'auto C. FUNZIONE PRODUTTIVA U28 - Artigianato produttivo e industria U29 - Commercio all'ingrosso e magazzini U30 - Allevamenti industriali U31 - Serre e coltivazioni industriali U32 - Depositi a cielo aperto D. FUNZIONE AGRICOLA U33 - Uso agricolo aziendale U34 - Uso agricolo complementare E. FUNZIONE ALBERGHIERA E PER IL SOGGIORNO TEMPORANEO U35 - Attrezzature ricettive U36 - Attrezzature per il campeggio DESTINAZIONE EDILIZIA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI (PRG MODENA) 1. Ad ogni unità immobiliare compete una sola destinazione d'uso edilizia, da individuarsi esclu-sivamente nell'ambito della classificazione di cui ai seguenti commi. 2. Per le unità immobiliari urbane la classificazione è omogenea alle categorie adottate per il N.C.E.U. ai sensi della legge 11 agosto 1939, n. 1249 con successive modificazioni e del D.P.R. 1 dicembre 1949, n. 1442: a A/0 - abitazioni di ogni tipo; b A/10 - uffici e studi privati; c B/1 - collegi, convitti, case di riposo, conventi, seminari, caserme; d B/2 - case di cura ed ospedali appartenenti ad enti di diritto pubblico istituzionalmente operanti; e B/3 - prigioni e riformatori; f B/4 - uffici pubblici; g B/5 - scuole, laboratori scientifici; h B/6 - biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie; i C/1 - negozi, botteghe, locali per pubblici esercizi; j C/2 - magazzini e locali di deposito; k C/3 - laboratori per arti e mestieri; l C/4 - fabbricati e locali per esercizi sportivi appartenenti a soggetti operanti istituzionalmente senza fine di lucro; m C/6 - autorimesse, rimesse, scuderie, stalle; n D/1 - opifici; o D/2 - alberghi e pensioni; p D/3 - teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli; q D/4 - case di cura ed ospedali non appartenenti ad enti di diritto pubblico istituzionalmente operanti; r D/5 - istituti di credito, cambio ed assicurazione; s D/6 - fabbricati e locali per esercizi sportivi appartenenti a soggetti operanti con fine di lucro; t D/7 - fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di una attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni; u D/8 - fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di una attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni; v E/1 - stazioni per servizi di trasporto terrestri ed aerei; w E/3 - costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche, (cabine e centrali di quartiere, macello, impianti di trattamento rifiuti solidi e reflui, ecc.); x E/4 - recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche (mercato bestiame, depositi al l'aperto, campo addestramento, ecc.); y E/7 - fabbricati destinati all'esercizio pubblico dei culti; z E/8 - fabbricati e costruzioni nei cimiteri; aa E/9 - edifici a destinazione pubblica particolare non compresi nelle precedenti categorie del gruppo E (monumenti, locali per impianti tecnici, costruzioni con desti-nazioni singolari, ecc.). 3. Per i fabbricati rurali censiti o da censirsi al N.C.T. le destinazioni edilizie devono essere riferite a suddivisioni funzionali degli immobili, assimilabili ad unità immobiliari; tali destinazioni devono essere

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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individuate fra le seguenti: a E/7 - fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti, limitatamente alla conservazione dei manufatti esistenti;.47 b F/1 - abitazioni; c F/2 - locali di servizio rustico aziendali ed interaziendali; d F/3 - allevamenti zootecnici aziendali ed interaziendali bovini; e F/4 - allevamenti zootecnici aziendali ed interaziendali per zootecnia minore; f F/5 - allevamenti suinicoli aziendali per esclusivo autoconsumo; g F/6 - allevamenti suinicoli aziendali ed interaziendali non per esclusivo autoconsumo; h F/7 - allevamenti intensivi bovini; i F/8 - allevamenti intensivi suini; j F/9 - allevamenti intensivi di zootecnia minore; k F/10 - impianti aziendali ed interaziendali di conservazione e trasformazione di prodotti agricoli; l F/11 - serre intensive; m F/12 - lagoni di accumulo, impianti e strutture di depurazione di reflui zootecnici; n F/14 - spacci e punti vendita per produzioni aziendali; o F/15 - strutture a servizio della meccanizzazione agricola; p F/16 - strutture per attività agrituristiche in conformità alla legge regionale 11 marzo 1987, n. 8 e successive modificazioni. 4. La destinazione d'uso edilizia in atto nell'unità immobiliare è quella stabilita dalla licenza o concessione edilizia, o dalla autorizzazione edilizia rilasciata ai sensi di legge. In assenza o indeterminazione di tali atti, la destinazione d'uso è quella risultante dalla classificazione catastale al 28 aprile 1975 per le unità immobiliari ultimate anteriormente a tale data; in mancanza di classificazione catastale può essere assunta quella risultante da altri documenti probanti. 5. L'attribuzione della destinazione d'uso edilizia alle unità immobiliari avviene esclusivamente mediante autorizzazione edilizia, o concessione edilizia. 6. Ai fini applicativi la destinazione d'uso accertata ai sensi del precedente comma deve essere ricondotta nell'ambito della classificazione di cui al primo comma, se del caso secondo un criterio analogico, anche in riferimento all'art. 23.2, 2. comma. DESTINAZIONE FUNZIONALE DELLE SUPERFICI INEDIFICATE (PRG MODENA) 1. Ad ogni superficie inedificata è attribuita una sola destinazione d'uso funzionale, in corrispondenza alla specifica funzione assolta e, di norma, ad appropriate suddivisioni catastali. Sono destinazioni d'uso funzionale, in particolare, quelle comprese nel seguente elenco, non onni-comprensivo: a G/1 - impianti sportivi a raso; b G/2 - impianti sportivi per balneazione; c G/3 - campeggi e aree attrezzate per roulottes; d G/4 - parchi e giardini pubblici; e G/5 - parchi e giardini privati; f G/6 - parcheggi per autoveicoli; g G/7 - bacini idrici per nautica, pesca sportiva; h G/8 - depositi a cielo aperto; i G/9 - cave e miniere a cielo aperto; j G/11 - discariche di rifiuti; k G/12 - colture agrarie; l G/13 - linee ferroviarie; m G/14 - altre linee di trasporto in sede propria; n G/15 - infrastrutture viarie di categoria A; o G/16 - infrastrutture viarie di categoria B;.48 p G/17 - infrastrutture viarie di categoria C; q G/18 - infrastrutture viarie di categoria D; r G/19 - canali e corsi d'acqua; s G/20 - bacini idrici per itticoltura. (...) DISCIPLINA DELL'USO DEGLI IMMOBILI (PRG MODENA) 1. L'uso degli immobili in conformità alla destinazione d'uso, quale definita agli artt. 23.0 e 23.1, non è soggetto a provvedimenti abilitativi, fermo restando che l'insediamento di particolari attività disciplinate da specifiche normative di settore, anche di ambito comunale, è comunque subordinato alle relative autorizzazioni e prescrizioni.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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2. In particolare, nelle unità immobiliari destinate ad abitazioni di ogni tipo (A/0) sono ammesse esclusivamente dimora permanente o temporanea di famiglie o persone e attività economiche esercitate da persone residenti nell'abitazione. Nelle altre unità immobiliari sono ammessi esclusivamente gli usi sottoelencati, in riferimento alla classificazione ISTAT delle attività economiche in vigore al 1988: a - sottoclasse ISTAT 011 - Agricoltura: • F/1/2/3/4/5/11/12/14/16 b - sottoclasse ISTAT 012 - Zootecnia: • F/1/6/7/8/9/12/16 c - sottoclasse ISTAT 013 - Selezione e moltiplicazione delle specie: • F/6/7/8/9/12 d - classe ISTAT 02 - Foreste: • unità locali operative: F/2/10/11/15 C/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 F/10/11/15 e - classe ISTAT 03 - Pesca: • unità locali operative: C/2/3 F/2/10/11/15 • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 F/10/11/15 f - sottoclasse ISTAT 041 - Attività di trasformazione annesse ad aziende agricole che lavorano

esclusivamente o prevalentemente prodotti propri: • F/10 g - sottoclasse ISTAT 042 - Attività di trasformazione svolte in forma associata: • D/1/7 h - sottoclasse ISTAT 043 - Altre attività svolte in forma associata: • C/2/3 D/1/7 i - sottoclasse ISTAT 044 - Esercizio di macchine agricole: • F/15 j - sottoclasse ISTAT 045 - Approvvigionamento, produzione e distribuzione di mezzi tecnici necessari

all'esercizio dell'agricoltura: • C/2/3 D/1/7 (inoltre C/1 per la sola distribuzione).49 k - ramo ISTAT 1 - Energia, gas, acqua: • unità locali operative: C/2/3 D/1/7 E/3/4/9 • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 E/3/4/9 l - ramo ISTAT 2 - Industrie estrattivo - manifatturiere per la trasformazione di minerali non energetici e

prodotti derivati chimici: • unità locali operative: C/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 m - ramo ISTAT 3 - Industrie manifatturiere per la lavorazione e la trasformazione dei metalli;

meccanica di precisione : • unità locali operative: C/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 n - categoria ISTAT 372.2 - Limitatamente agli odontotecnici : • C/1/3 o - lavorazione ISTAT 373.2.13 - Lavorazioni affini o accessorie alla costruzione e riparazione di

strumenti ottici : • C/1/3 p - ramo ISTAT 4 - Industrie manifatturiere alimentari, tessili, delle pelli e del cuoio, dell'abbigliamento,

del legno, del mobilio e altre industrie manifatturiere : • unità locali operative: C/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 q - lavorazione ISTAT 417.0.03 e 417.0.04 - Produzione di paste speciali e pasta fresca: • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) r - sottoclasse ISTAT 419 - Industria della panificazione, della pasticceria e dei biscotti : • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) s - categoria ISTAT 421.2 Produzione di gelati : • C/1/3 t - lavorazione ISTAT 451.2.03 - Lavorazioni affini o accessorie alla produzione di calzature o parti di

calzature : • C/1/3 u - sottoclasse ISTAT 454 - Confezione su misura di vestiario e biancheria : • C/1/3 v - lavorazione ISTAT 455.2.04 - Laboratori da tappezziere : • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) w - sottoclasse ISTAT 456 - Confezione di pellicce : • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) x - lavorazione ISTAT 463.1.01 - Laboratori di falegnameria: • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) y - categoria ISTAT 465.3 - Laboratori di corniciai e vetrai: • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) z - categoria ISTAT 491.1 - Produzione di oreficeria, argenteria, bigiotteria: • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) aa - ramo ISTAT 5 - Industrie delle costruzioni e delle installazioni di impianti per l'edilizia :

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.1 QUALIFICAZIONE DELLE ZONE

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• unità locali operative: C/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) • unità locali amministrative: A/10 D/1/7 bb - sottoclasse ISTAT 503 - Installazione di impianti per l'edilizia: • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) cc - sottoclasse ISTAT 504 - Attività di finiture dell'edilizia: • C/1/3 D/1/7 (e C/2, se associate a queste) dd - classe ISTAT 61 - Commercio all'ingrosso, escluso il recupero: • unità locali operative: C/1/2/3 D/8 • unità locali amministrative: A/10 ee - classe ISTAT 61 - Commercio all'ingrosso di materiali vari da recupero: • C/2/3 D/8.50 ff - classe ISTAT 63 - Intermediari del commercio: • A/10 gg - classe ISTAT 64 - Commercio al minuto di prodotti alimentari, di articoli di abbigliamento, di

arredamento e per la casa; farmacie: • C/1 D/8 hh - categoria ISTAT 648.1 - Commercio al minuto di mobili: • C/1/2 D/8 ii - Categoria ISTAT 649.2 – Commercio al minuto di articoli igienico – sanitari e da costruzione: • C/1/2 D/8 jj - sottoclasse ISTAT 651 - Commercio al minuto di veicoli e natanti: • C/1/2 D/8 kk - sottoclasse ISTAT 652 - Commercio al minuto di carburanti : • C/1/2/3/6 E/3 D/8 ll - sottoclasse ISTAT 653 - Commercio al minuto di libri ed articoli vari : • C/1 D/8 mm - sottoclasse ISTAT 654 - Commercio al minuto di altri articoli : • C/1 D/8 nn - sottoclasse ISTAT 655 - Commercio al minuto di articoli di occasione : • C/1 D/8 oo - sottoclasse ISTAT 656 - Commercio al minuto di prodotti diversi: • C/1 D/8 pp - sottoclasse ISTAT 661 - Ristoranti senza alloggio : • C/1/2/3 D/2 qq - sottoclasse ISTAT 662 - Bar con e senza spettacolo : • C/1/2/3 rr - sottoclasse ISTAT 664 - Mense : • C/1 ss - sottoclasse ISTAT 665 - Esercizi alberghieri propriamente detti: • D/2 tt - sottoclasse ISTAT 667 - Esercizi alberghieri complementari : • A/0 B/1 D/2 uu - classe ISTAT 67 - Riparazioni di beni di consumo e di veicoli : • C/1/3 D/1/7 vv - classe ISTAT 71 - Ferrovie : • unità locali operative: C/2/6 E/1/3/4/9 • unità locali amministrative: A/10 E/1/3/4/9 ww - classe ISTAT 72 - Altri trasporti terrestri : • unità locali operative: C/2/6 E/1/3/4/9 • unità locali amministrative: A/10 E/1/3/4/9 xx - classe ISTAT 75 - Trasporti aerei : • unità locali operative: C/2/6 E/1/3/4/9 • unità locali amministrative: A/10 E/1/3/4/9 yy - classe ISTAT 76 - Attività connesse ai trasporti: • unità locali operative: C/2/6 E/1/3/4/9 • unità locali amministrative: A/10 E/1/3/4/9 zz - sottoclasse ISTAT 771 - Agenzie di viaggio : • A/10 C/1 D/8 E/1 aaa - sottoclasse ISTAT 772 - Intermediari dei trasporti : • A/10 C/1 E/1 bbb - sottoclasse ISTAT 773 - Magazzini di custodia e deposito e frigoriferi: • C/2 D/8.51 ccc - classe ISTAT 79 - Comunicazioni : • A/10 B/4 C/1 D/8 E/1/3/4/9 ddd - classe ISTAT 81 - Istituti di credito: • A/10 C/1 D/5, ad eccezione degli immobili prospettanti su Via Emilia centro, nei quali non è mai

ammesso l’insediamento di istituti di credito; eee - classe ISTAT 82 - Assicurazione : • A/10 D/5 fff - classe ISTAT 83 - Ausiliari finanziari e delle assicurazioni, affari immobiliari, servizi prestati alle

imprese: • A/10 B/4 ggg - sottoclasse ISTAT 834 - Agenzie di mediazione per la compravendita e la locazione di immobili: • A/10 B/4 C/1 D/8 hhh - categoria ISTAT 839.6 - Copisterie: • A/10 B/4 C/1 C/3 D/8 iii - classe ISTAT 84 - Noleggio di beni mobili ad eccezione del noleggio di macchinari e attrezzature

agricole (sottoclasse ISTAT 841) e per l'edilizia (sottoclasse ISTAT 842) : • A/10 C/1/2/3 D/8

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• C/6 (limitatamente alla sottoclasse ISTAT 844 e 845) jjj - sottoclasse ISTAT 841 - Noleggio di macchinari e attrezzature agricole: • unità locali operative: C1/2/3 F/15 • unità locali amministrative: A/10 kkk - sottoclasse ISTAT 842 - Noleggio di macchinari e attrezzature per l'edilizia: • unità locali operative: C/1/2/3 • unità locali amministrative: A/10 lll - classe ISTAT 91 - Pubblica amministrazione, difesa nazionale e sicurezza sociale obbligatoria: • A/10 B/1/3/4 E/3/4/9 mmm - classe ISTAT 92 - Servizi di igiene pubblica: • A/10 C/2/3/6 E/3/4/8/9 nnn - classe ISTAT 93 - Istruzione : • A/10 B/4/5 C/3/4 E/3/9 ooo - classe ISTAT 94 - Ricerca e sviluppo : • A/10 B/2/4/5 C/2/3 D/1/4/7 E/3/4/9 ppp - classe ISTAT 95 - Sanità e servizi veterinari ad eccezione dei servizi sanitari con ricovero

(sottoclasse ISTAT 951): • A/10 B/2/4 C/1/2/3 D/4 E/3/4/8/9 F/3/4/5/6/7/8/9 qqq - sottoclasse ISTAT 951 - Servizi sanitari (con ricovero): • B/2 D/4 rrr - sottoclasse ISTAT 953 - Studi medici privati : • A/10 C/1 sss - classe ISTAT 96 - Servizi sociali ad eccezione dell'assistenza sociale con ricovero (sottoclasse

ISTAT 962): • A/10 B/1/2/3/4 C/1 D/4 E/3/4/7/9 ttt - sottoclasse ISTAT 962 - Assistenza sociale (con ricovero): • A/0 B/1/2 D/4 E/3/9 uuu - sottoclasse ISTAT 972 - Distribuzione di films: • A/10 C/2/3 vvv - sottoclasse ISTAT 973 - Sale cinematografiche: • D/3 www - sottoclasse ISTAT 974 - Trasmissioni radiofoniche e televisive: • A/10 C/3 D/1/3/7 E/3/4/9.xxx sottoclasse ISTAT 975 - Spettacoli (esclusi cinema e sport): • D/3 yyy - sottoclasse ISTAT 976 - Libere professioni artistiche e letterarie: • A/10 C/3 zzz - sottoclasse ISTAT 977 - Biblioteche, musei: • B/6 E/3/4/9 aaaa - sottoclasse ISTAT 978 - Enti, organizzazioni ed installazioni sportive: • A/10 C/4 D/6 bbbb - sottoclasse ISTAT 979 - Servizi ricreativi non altrove classificati: • C/1/4 D/3/6 E/3/4/9 cccc - classe ISTAT 98 - Servizi personali: • A/10 C/1/3/4 D/6/8.

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CARICO URBANISTICO È DEFINITO COME QUANTITÀ DELLE FUNZIONI, PRESENTI IN UNA DETERMINATA PORZIONE DI TERRITORIO, CHE APPORTINO DOMANDA AI SISTEMI INFRASTRUTTURALI DISCIPLINATI E PROPORZIONATI DALLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA. IL CARICO URBANISTICO PUÒ ESSERE MISURATO DIRETTAMENTE COME NUMERO DI ABITANTI, ADDETTI, UTENTI OPPURE INDIRETTAMENTE MEDIANTE GRANDEZZE A QUESTI CORRELATE QUALI IL VOLUME, LA SUPERFICIE UTILE, O IL NUMERO DI ABITAZIONI ESISTENTI O EDIFICABILI NELL'AREA CONSIDERATA. LE INFRASTRUTTURE CLASSIFICATE COME URBANIZZAZIONI PRIMARIE O SECONDARIE NON INCIDONO DI CONSEGUENZA SUL CARICO URBANISTICO, MA SULLA CAPACITÀ DEL SISTEMA INFRASTRUTTURALE DI RISPONDERE AL FABBISOGNO CHE QUESTO ESPRIME. CARICO URBANISTICO CU (PRG ROMA 2003) Esprime l’impegno, indotto sui parcheggi dalle diverse destinazioni d’uso, distinto e classificato in: basso CU/b, medio CU/m, alto CU/a, particolarmente elevato CU/pe. CARICO URBANISTICO (PRG FERRARA) Per carico urbanistico si intende l’impegno (carico) complessivamente indotto sul sistema pubblico delle infrastrutture e dei servizi da parte delle attività insediate o da insediare. Il carico urbanistico ai fini della determinazione della compatibilità delle destinazioni d’uso viene misurato facendo riferimento alla diversa incidenza degli standard richiesti per ogni destinazione. CARICO URBANISTICO (CU) (PRG BOLOGNA) Per carico urbanistico si intende l'impegno (carico) complessivamente indotto sul sistema pubblico delle infrastrutture e dei servizi da parte delle attività insediate o da insediare. Il carico urbanistico, ai fini della determinazione della compatibilità delle destinazioni d'uso, viene misurato facendo riferimento alle esigenze indotte di urbanizzazioni primarie e secondarie. Le esigenze di parcheggi pubblici o di uso pubblico (P1) e di verde pubblico (V1) sono considerate primarie e quindi da soddisfare in ogni caso.

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ST SUPERFICIE TERRITORIALE E' LA SUPERFICIE TOTALE DI UN AMBITO D'INTERVENTO, INTERESSATO UNITARIAMENTE DA INTERVENTI EDILIZI E/O URBANIZZATIVI PRIVATI E/O PUBBLICI COMPRENDE AL SUO INTERNO SUPERFICI CON DESTINAZIONI D'USO ESCLUSIVE: • SUPERFICI FONDIARIE (RESIDENZIALI, PRODUTTIVE, ETC.) • AREE PER L'URBANIZZAZIONE PRIMARIA (STRADE, PIAZZE, ETC.) • AREE PER L'URBANIZZAZIONE SECONDARIA (ATTREZZATURE E IMPIANTI, GENERALI URBANE E/O DI QUARTIERE) LA ST SI USA NORMALMENTE PER DESCRIVERE LE AREE A ZONIZZAZIONE FUNZIONALE CON ATTUAZIONE MEDIANTE PIANO PARTICOLAREGGIATO. IN QUESTI CASI, SPESSO, NEL PRG LE DIVERSE SUPERFICI COMPONENTI LA ST NON SONO DISTINTE IN CARTOGRAFIA, MA SOLO PROPORZIONATE NUMERICAMENTE. NELLA REDAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO VIENE POI EFFETTUATA LA ZONIZZAZIONE DI DETTAGLIO (ZONIZZAZIONE PER DESTINAZIONE D'USO) SUPERFICIE TERRITORIALE ST (PRG ROMA 2003) Misura in mq la superficie di un’area la cui trasformazione è sottoposta ad attuazione indiretta, mediante strumento urbanistico esecutivo, comunque denominato; essa comprende, oltre alle aree private le aree pubbliche o ad uso pubblico. Alla superficie territoriale si applica l’Indice di edificabilità territoriale ET. SUPERFICIE TERRITORIALE (PRG FERRARA) La superficie territoriale è quella porzione del territorio che comprende sia le aree di pertinenza degli edifici sia le aree destinate alle opere di urbanizzazione, generalmente soggetta ad intervento urbanistico unitario. SUPERFICIE TERRITORIALE (PRG CASALECCHIO) è quella di una porzione di territorio da urbanizzare o da risistemare mediante piani urbanistici attuativi. SUPERFICIE TERRITORIALE (PRG MODENA) È così definita la superficie totale di una porzione di territorio. SUPERFICIE TERRITORIALE (ROVERETO) E’ la superficie reale a destinazione omogenea di zona, sulla quale il PRG si attua a mezzo di piani di grado subordinato ed esecutivi. Essa è comprensiva delle zone per l'urbanizzazione primaria e di quelle per l'urbanizzazione secondaria (non necessariamente indicate nella planimetria) che fosse necessario recepire nel corso dell'attuazione. La superficie territoriale va misurata al netto delle aree a destinazione pubblica espressamente individuate nella cartografia di PRG, salvo quanto specificato relativamente ai parcheggi pubblici. SUPERFICIE TERRITORIALE (PRG TRENTO) E’ la superficie perimetrata sulle planimetrie di PRG, nella quale il PRG si attua mediante PdA, comprendente le aree pubbliche e di uso pubblico nella misura e nella ubicazione indicata, caso per caso, nelle planimetrie di PRG e/o nelle presenti norme.

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SF SUPERFICIE FONDIARIA IN GENERALE: E' LA FRAZIONE DI SUPERFICIE TERRITORIALE CHE HA UNA DESTINAZIONE D'USO OMOGENEA IN PARTICOLARE LA SF RISULTA DA: SF = ST ˘ AREE PER L'URBANIZZAZIONE PRIMARIA ˘ AREE PER L'URBANIZZAZIONE SECONDARIA ˘ AREE PER LA VIABILITA' E QUINDI LA SF E' LA SUPERFICIE DESTINATA AGLI INTERVENTI EDILIZI (RESIDENZIALI, PRODUTTIVI, ETC.) DA ATTUARE DIRETTAMENTE (PERMESSO DI COSTRUIRE) LA SF PUO': • ESSERE DEFINITA DIRETTAMENTE NEL PRG • RISULTARE DALLA PIANICAZIONE PARTICOLAREGGIATA SUPERFICIE FONDIARIA SF (PRG ROMA 2003) Misura in mq la superficie dell’area di sedime e di pertinenza degli edifici, corrispondente al lotto o all’appezzamento agricolo da asservire alla costruzione. La Superficie fondiaria non può essere inferiore alla dimensione minima stabilita dal PRG. Alla SF si applica l’Indice di edificabilità fondiaria EF. SUPERFICIE FONDIARIA (PRG FERRARA) Salvo diversa definizione in sede di PRG per particolari zone. La superficie fondiaria è quella di pertinenza degli edifici al netto delle aree riservate alle opere di urbanizzazione. SUPERFICIE FONDIARIA: (PRG CASALECCHIO) E' quella dell'area urbanizzata di pertinenza di insediamenti, esistenti o previsti dal PRG SUPERFICIE FONDIARIA (PRG MODENA) Consiste in una porzione di superficie destinata ad interventi edilizi, soggetta ad una disciplina omogenea immediatamente prescrittiva e pertanto attuabile direttamente tramite concessione edilizia o autorizzazione edilizia. Corrisponde alla differenza fra superficie territoriale e superficie destinata ad opere di urbanizzazione primaria e secondaria. SUPERFICIE FONDIARIA. (PRG ROVERETO) E’ la superficie reale, a destinazione omogenea di zona, sulla quale il PRG si attua a mezzo di intervento edilizio diretto, successivo o meno ad un piano esecutivo di grado subordinato. SUPERFICIE FONDIARIA (PRG TRENTO) E’ la superficie reale dell’area compresa in zone a destinazione omogenea, utilizzabile a fini edificatori, misurata al netto delle strade e degli spazi destinati al pubblico transito e/o in generale al pubblico uso.

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SMI SUPERFICIE MINIMA DI INTERVENTO DEFINISCE PER CIASCUNA ZONA (NELLA ZONIZZAZIONE FUNZIONALE, RISPETTO ALLA ST, E NELLA ZONIZZAZIONE PER DESTINAZIONE D'USO, RISPETTO ALLA SF) L'AREA MINIMA RICHIESTA DA ATTUARE IN MODO UNITARIO E CIOE' L'AREA MINIMA RICHIESTA • PER LA REDAZIONE DI UN PIANO ATTUATIVO (D'INIZIATIVA PUBBLICA, PRIVATA O MISTA) O • PER UN INTERVENTO DI ATTUAZIONE DIRETTA (LOTTO MINIMO) PUÒ ESSERE • INDICATA GRAFICAMENTE E/O • DEFINITA PARAMETRICAMENTE SUPERFICIE MINIMA DI INTERVENTO (PRG FERRARA) È l’area minima richiesta per ogni intervento edilizio diretto e per ogni strumento urbanistico di attuazione del P.R.G..

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AP AREA DI PERTINENZA (DETTA ANCHE “LOTTO”) E' L'AREA CHE IN BASE AI PARAMETRI EDILIZI ED URBANISTICI CHE REGOLANO L'EDIFICAZIONE DELLA ZONA “CORRISPONDE” ALL'EDIFICIO (DA NON CONFONDERSI CON LA SC – SUPERFICIE COPERTA !!!) E' LEGATA, CIOÈ, AL SUO VOLUME EDILIZIO OD ALLA SUA SUPERFICIE LORDA DI PIANO COMPLESSIVA. E' L'AREA CUI SI APPLICANO I PARAMETRI EDILIZI ED URBANISTICI PER CALCOLARE • IL VOLUME EDILIZIO O • LA SUPERFICIE LORDA DI PIANO COSTRUIBILI SU DI ESSA. UTILIZZAZIONE DEGLI INDICI (PRG FERRARA) L’utilizzazione totale degli indici corrispondente ad una determinata superficie esclude ogni richiesta successiva di ulteriore utilizzazione della superficie stessa, salvo il caso di interventi sull’esistente compresa la demolizione con ricostruzione, indipendentemente da qualsiasi frazionamento o passaggio di proprietà. L’area minima di intervento fissata dalle presenti norme, può essere costituita anche da più proprietà confinanti. In questo caso la concessione dovrà essere richiesta da tutti i proprietari interessati oppure il richiedente dovrà produrre documentazione attestante il possesso del titolo per l’utilizzazione dell’area di altra proprietà. L’area di intervento potrà essere costituita da immobili anche non confinanti a condizione che parte di essi sia destinata dal P.R.G. a standard o servizi pubblici nel qual caso l’edificazione potrà reperire i propri standard in tali immobili. AREA DI PERTINENZA (PRG MODENA) I parcheggi per autovetture richiesti come dotazione obbligatoria dall'art. 81.0 devono essere collocati sull'area di pertinenza dell'immobile servito di cui, per effetto dell'art. 26.5. comma della legge 28 febbraio 1985, n. 47, costituiscono pertinenze ai sensi e per gli effetti degli artt. 817, 818 e 819 del Codice Civile. Sull'intera superficie di tali parcheggi deve essere iscritta servitù di pubblico passaggio, con l’eventuale eccezione dei parcheggi a servizio delle abita-zioni, fino al limite di uno per abitazione, e/o a servizio degli insediamenti produttivi. SUPERFICIE DEL LOTTO (ROVERETO) E’ la superficie reale del terreno, accorpato, misurata in proiezione orizzontale. Si considerano, facenti parte del lotto le strade private in comproprietà per la quota percentuale di competenza del proprietario del lotto con esclusione delle aree a destinazione pubblica espressamente individuate nella cartografia di P.R.G.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.2 GRANDEZZE

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V VOLUME COSTRUIBILE E' IL VOLUME COMPLESSIVO CHE SI PUÒ COSTRUIRE SULL'AREA EDIFICABILE, CALCOLATO IN BASE ALLA DENSITÀ EDILIZIA AMMESSA, RISPETTANDO TUTTI GLI ALTRI INDICI DI EDIFICAZIONE. IL VOLUME COSTRUIBILE COMPRENDE: • LA PARTE FUORI TERRA DELLE COSTRUZIONI ESISTENTI E/O

REALIZZATE SUL LOTTO; • LA PARTE INTERRATA DELLE STESSE, SE DESTINATA A RESIDENZE,

UFFICI OD ATTIVITÀ; • LA PORZIONE FUORI TERRA DEI FABBRICATI ACCESSORI SI ESCLUDONO DI SOLITO I COSIDDETTI VOLUMI TECNICI E CIOÈ I VOLUMI ESTERNI ALLA COPERTURA DELL'EDIFICIO E IL VANO-SCALA, IL VANO-MACCHINA DEGLI ASCENSORI ECC. IN GENERE SI PONE UN LIMITE ALLA ENTITÀ DEI VOLUMI TECNICI IN RAPPORTO AL VOLUME TOTALE DELL'EDIFICIO (AD ES. I VOLUMI TECNICI SI CONTEGGIANO PER LA PARTE ECCEDENTE IL 2% DEL VOLUME TOTALE AUTORIZZATO). SI CALCOLA IL PIANO DI SPICCATO ALL'ESTRADOSSO DEL SOLAIO DI COPERTURA DEL VANO ABITABILE PIÙ ALTO COMPRESE LE MANSARDE, LE EVENTUALI ZONE PORTICATE DI USO PRIVATO E GLI AVANCORPI O BALCONI CHIUSI. PER EDIFICI SU PILOTIS, PORTICATI PER ALMENO 2/3 DELL'AREA COPERTA, IL VOLUME SI PUÒ CONVENZIONALMENTE CALCOLARE A PARTIRE DA UN METRO SOTTO IL PRIMO PIANO DI CALPESTIO. VOLUME CONVENZIONALE (PRG CASALECCHIO) Ai fini della verifica dei limiti di densità stabiliti da leggi regionali o nazionali, il Volume degli edifici è calcolato secondo i criteri ivi stabiliti ovvero, in mancanza di questi, come sommatoria dei volumi reali dei corpi chiusi, per la sola parte emergente dal terreno sistemato, esclusi quelli dei sottotetti non agibili e dei manufatti tecnologici emergenti dalla copertura. VOLUME (PRG FERRARA) Il volume degli edifici si computa come somma dei prodotti delle superfici lorde di tutti i piani fuori e dentro terra compresi i sottotetti per le relative altezze di piano. Si considerano interrati e seminterrati i locali con intradosso del soffitto a quota sopraelevata rispetto al piano di campagna di una misura non superiore a mt.0,90. Il volume delle scale esterne e relativi pianerottoli è dato dalla superficie lorda ottenuta dalla proiezione della scala sul piano orizzontale, moltiplicata l’altezza servita dalla scala, misurata dal piano di partenza a quello di arrivo.

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VOLUME (PRG MODENA) Il volume costruito è quello della figura solida che ha per base le superfici di pavi-mento immediatamente soprastanti il piano di fondazione, per facce le superfici esterne delle chiusure esterne e per spigoli le intersezioni di tali superfici. Il volume così definito non comprende porticati, logge, balconi od altre parti di costruzione non interamente racchiuse dalle chiusure esterne, né i volumi tecnici (vedasi definizione nel presente Glossario). Il volume interno è definito secondo il medesimo criterio, as-sumendo le superfici interne delle chiusure. La conversione del volume in superficie utile si esegue moltiplicandolo per il coefficiente 3/10, o per il coefficiente 10/45, se-condo la destinazione d'uso delle unità immobiliari: vedasi in proposito la definizione di superficie utile. VOLUME COSTRUIBILE (PRG MODENA) Il volume costruibile è il volume complessivo che si può costruire sull’area edificabile, calcolato in base alla densità edilizia ammessa, rispettando tutti gli altri indici di edifi-cazione. Esso comprende: · la parte fuori terra delle costruzioni esistenti e/o realizzate sul lotto; · la parte interrata delle stesse, se destinata a residenze, uffici od attività produtti-ve; · i fabbricati accessori, per la porzione fuori terra. Sono esclusi i volumi tecnici dell’edificio. Il volume costruibile si calcola dal piano di spiccato all’estradosso del solaio di coper-tura del vano abitabile più alto comprese le mansarde, le eventuali zone porticate di uso privato e gli avancorpi o balconi chiusi. Per edifici su “pilotis”, porticati per almeno 2/3 dell’area coperta, il volume si può con-venzionalmente calcolare a partire da un metro sotto il primo piano di calpestio. VOLUME DEL FABBRICATO (PRG TRENTO) E’ pari alla somma dei prodotti delle superfici utili (Su) dei singoli piani per le rispettive altezze com-putate da intradosso a intradosso del solaio, ad eccezione dell’ultimo piano la cui altezza va misurata come media ponderata delle altezze se i solai sono inclinati e del piano più basso che va computato dal pavimento o dal piano di campagna se a livello inferiore. Dalla somma così computata viene detratta la quota parte del piano seminterrato di altezza netta non superiore a m. 2,50 che non fuoriesce dall’andamento del terreno naturale o dal piano di spiccato se a quota inferiore. VOLUME COSTRUITO - VC (PRG ROMA 2003): esprime in termini di volume la consistenza edilizia di un fabbricato esistente, calcolata come prodotto della SUL di ogni piano per l’altezza reale relativa. VOLUME FUORI TERRA - VFT (PRG ROMA 2003): esprime in termini di volume la consistenza dell’ingombro di un fabbricato emergente dalla linea di terra, al netto degli spazi per locali o volumi tecnici e spazi non interamente chiusi anche se coperti.

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SUL SUPERFICIE UTILE LORDA E' LA SOMMA DELLE SUPERFICI LORDE DI TUTTI PIANI DELL'EDIFICIO CALCOLATE INCLUDENDO LE MURATURE SUPERFICIE UTILE LORDA SUL (PRG ROMA 2003) Misura in mq. la somma delle superfici lorde, comprese entro il perimetro esterno delle murature, di tutti i livelli fuori e entro terra degli edifici, qualunque sia la loro destinazione d’uso. E’ esclusa la superficie di: a) vani corsa degli ascensori e vani scala, androni: la superficie a piano-terra di tali spazi è esclusa

dal computo della SUL in misura non eccedente l’estensione della proiezione orizzontale del massimo ingombro dei piani sovrastanti;

b) locali o volumi tecnici, per le sole parti emergenti dall’estradosso del solaio di copertura; c) spazi non interamente chiusi anche se coperti, quali logge, balconi, terrazzi coperti, altane,

porticati al piano terra; d) locali completamente interrati o emergenti non oltre 0,8 ml fuori terra , misurati fino all’intradosso

del solaio, qualora destinati a funzioni accessorie (quali locali tecnici, cantine, autorimesse, parcheggi) asservite alle unità edilizie o immobiliari;

e) parcheggi pertinenziali coperti, anche localizzati fuori terra, in misura non eccedente lo standard minimo stabilito ai sensi dell’art.7, comma 1;

f) locali ricavati tra intradosso del solaio di copertura ed estradosso del solaio dell’ultimo livello di calpestio, per le parti di altezza utile inferiore a 1,80 ml;

g) ingombri dei muri e delle tamponature perimetrali per le parti eccedenti i 30 cm di spessore SUPERFICIE UTILE LORDA (PRG CASALECCHIO) La SUL degli edifici è definita come la somma delle superfici al lordo dei muri di: a) Tutti i piani fuori terra, interrati o seminterrati, con qualsiasi destinazione diversa da: - parcheggio pubblico; - parcheggio pertinenziale, quando questo sia immediatamente sottostante a piazzali pedonali scoperti di uso pubblico che siano parte integrante del previsto sistema dei percorsi e degli spazi urbani; - corselli di parcheggio pertinenziale la cui copertura costituisca spazio comune indiviso che fa parte del giardino o del sistema delle aree pedonali condominiali. b) I porticati di uso privato, le logge coperte e i balconi in aggetto; c) Le terrazze di pertinenza ed accessibili dalle unità immobiliari o da locali comunque abitabili o agibili. Si comprende altresì nel computo della SUL quanto segue: d) Le superfici dei locali sottotetto abitabili o non, per le porzioni la cui altezza interna netta dal pavimento ovvero, quando questo manchi, dall'estradosso del solaio di copertura dell'ultimo piano abitabile all'intradosso della struttura della copertura dell'edificio sia superiore a metri 2,40; e) La superficie delle scale interne od esterne computata una volta per piano servito. Sono escluse dal computo le rampe o scalinate esterne che, servendo a dare accesso a corti, giardini, posti a quota diversa da quella stradale, rientrino di fatto tra le opere di sistemazione del terreno. SUPERFICIE LORDA (PRG FERRARA) La superficie lorda è data dalla somma delle superfici di tutti i piani fuori ed entro terra misurati al lordo delle strutture murarie perimetrali compresi balconi e logge, porticati, sottotetti di qualunque altezza, scale esterne se di altezza superiore a mt.1,20. Sono esclusi dal computo della SI: - i porticati pubblici o di uso pubblico; - i vani ascensore, montacarichi e relativi vani tecnici; - i vani per centrale termica, elettrica, implanti tecnologici, - le scale di sicurezza interne ed esterne di qualunque altezza quando imposte da norme di sicurezza o prevenzione incendi; - le autorimesse sotterranee o seminterrate di qualunque altezza interna, purchè pertinenziali, esclusivamente per gli interventi ricadenti all’interno delle zone A; - i cornicioni, le pensiline a sbalzo se inferiori a ml.1,40 e gli elementi decorativi in genere.

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SUN SUPERFICIE UTILE NETTA E' LA SOMMA DELLE SUPERFICI DI PAVIMENTO DI SINGOLI VANI DELL'EDIFICIO NORMALMENTE NE SONO ESCLUSI: • BALCONI, • TERRAZZE, • ARMADI A MURO, • SOTTO-SCALA DI SCALE INTERNE, • CANTINE, • SOFFITTE NON ABITABILI, • EVENTUALI SPAZI COMUNI E • SUPERFICI COMPRESE NEGLI SGUINCI SUPERFICIE UTILE (PRG FERRARA) Si intende la superficie di pavimento dei vani misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, vani scala e ascensore. Dal calcolo della superficie utile sono esclusi vani per centrale termica, elettrica, di condizionamento ed ogni altro vano tecnologico nonchè i vani e i soppalchi di altezza media non superiore a mt.1,80, i porticati e gli spazi aperti almeno su un lato. SUPERFICIE UTILE NETTA (SN) E SUPERFICIE UTILE ACCESSORIA (SA) (PRG FERRARA) La suddivisione della superficie in utile netta ed accessoria si articola secondo i raggruppamenti di funzione d’uso di cui all’art.2 L.R.8.12.88 n.46. In particolare: 1) per i raggruppamenti a),b),e) la superficie utile netta è la superficie di pavimento misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e di finestre, e di eventuali scale interne, di logge e balconi; la superficie accessoria è la superficie netta di: - cantinole, soffitte, locali motore ascensore, cabine idriche, lavatoi comuni, centrali termiche ed altri locali allo stretto servizio delle residenze o delle attività principali - autorimesse singole e collettive - androni di ingresso e porticati liberi - logge, balconi 2) per gli altri raggruppamenti: la superficie utile netta è data dalla differenza fra la superficie lorda totale (S1) e quella accessoria; la superficie accessoria è la superficie lorda di impianti igienici, centrale termica ed elettrica, di condizionamento ed ogni altro impianto tecnologico necessario al miglioramento delle condizioni del lavoro e dell’ambiente; SUPERFICIE COMPLESSIVA (PRG FERRARA) È data dalla somma della superficie utile netta più il 60% di quella accessoria.

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SUV SUPERFICIE UTILE VIRTUALE E' UN VALORE DI RIFERIMENTO NON CORRISPONDENTE A NESSUN ELEMENTO FISICO E' RICAVATO MATEMATICAMENTE COME RAPPORTO TRA VOLUME DEL FABBRICATO E ALTEZZA STANDARD DEI PIANI (COMPRESI I SOLAI) 2. SUPERFICIE UTILE VIRTUALE - SUV (PRG ROMA 2003) esprime in termini di superficie utile la consistenza edilizia di un fabbricato esistente e corrisponde al suo volume fuori terra, … , diviso per l’altezza virtuale di m. 3,20.

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SC SUPERFICIE COPERTA E' LA FRAZIONE DELLA SUPERFICIE DELL’AREA DI PERTINENZA (“LOTTO”) SU CUI INSISTE LA PROIEZIONE DELL'EDIFICIO SUL PIANO DI CAMPAGNA LA FORMA DELLA SC E' DATA DALLA PROIEZIONE DEL MASSIMO PERIMETRO ESTERNO DELL'EDIFICIO SUPERFICIE COPERTA SC (PRG ROMA 2003) Misura in mq la superficie ottenuta attraverso la proiezione orizzontale a terra del massimo perimetro esterno degli edifici, compresi cavedi chiostrine. SUPERFICIE COPERTA (PRG CASALECCHIO) La SC dagli Edifici è definita dalla proiezione dei fili esterni delle strutture edilizie compresi balconi, bow-windows e tettoie. La SC dalle Strutture Tecnologiche di cui al precedente art. 114.4 delle presenti norme, è quella della figura geometrica che costituisce l'inviluppo della proiezione a terra degli elementi che costituiscono detti manufatti. La SC dalle Opere a Terra coincide con quella del terreno reso impermeabile alle acque meteoriche. SUPERFICIE COPERTA (PRG FERRARA) È rappresentata dalla proiezione orizzontale di tutte le parti fuori terra dell’edificio, delimitate dalle superfici esterne delle murature perimetrali comprese le scale esterne di altezza superiore a mt.1,20 rispetto al piano di campagna, i balconi aperti o chiusi da infissi superiori a mt.1,60, i bow-window e le logge, le pensiline con sporgenza superiore a mt.1,40. Sono esclusi gli altri aggetti e le scale di sicurezza esterne se richieste da specifiche normative.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.3 INDICI

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IFT INDICE DI FABBRICABILITÀ TERRITORIALE (DETTO ANCHE INDICE DI DENSITÀ EDILIZIA TERRITORIALE)

IFT = V / ST mc/mq = mc / mq

E' IL RAPPORTO (MC/MQ) TRA • IL VOLUME EDILIZIO AMMESSO (VOLUME DELL’EDILIZIA DELLE DESTINAZIONI D’USO PREMINENTI) • E L'AREA DELLA ZONA DI INSEDIAMENTO (ST) INDICE DI FABBRICABILITÀ' TERRITORIALE (PRG TRENTO) E’ il rapporto Vt/St fra il volume massimo (Vt) costruibile, espresso in metri cubi, e la superficie territoriale (St), espressa in metri quadrati. INDICE DI FABBRICABILITA’ TERRITORIALE (PRG FERRARA) Rappresenta il rapporto tra il volume costruibile e la superficie territoriale. Si misura in mc/mq.

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IUT INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE

IUT = SUL / ST mq/mq = mq / mq E' IL PARAMETRO URBANISTICO CHE ESPRIME IL RAPPORTO MASSIMO AMMESSO TRA SUPERFICIE UTILE LORDA (SUL) (O, PIU' RARAMENTE, UTILE NETTA) E SUPERFICIE TERRITORIALE.(ST) INDICE DI EDIFICABILITÀ TERRITORIALE ET (PRG ROMA 2003) Rappresenta la Superficie utile lorda SUL massima realizzabile per ogni metro quadro di Superficie territoriale ST. Il rapporto è espresso in mq/mq. INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE (PRG TRENTO) E’ il rapporto Su/St fra la massima superficie utile (Su) costruibile e la superficie territoriale (St), entrambe espresse in metri quadrati. INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE (PRG FERRARA) Rappresenta il rapporto tra la superficie lorda dei fabbricati e la superficie territoriale. Si misura in mq/mq. INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE (PRG CASALECCHIO) Indica il rapporto espresso in mq. per ettaro tra la superficie utile lorda SUL realizzabile e la superficie territoriale ST del terreno da urbanizzare considerato.

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IFF INDICE DI FABBRICABILITÀ FONDIARIA (DETTO ANCHE: DENSITÀ EDILIZIA FONDIARIA)

IFF = V / SF mc/mq = mc / mq

E' IL RAPPORTO IN MC/MQ TRA • IL VOLUME EDILIZIO AMMESSO (VOLUME DELL’EDILIZIA DELLE DESTINAZIONI D’USO PREMINENTI) • E LA SUPERFICIE FONDIARIA (AREE DI PERTINENZA = LOTTI DEGLI EDIFICI) PUO' ESSERE SPECIFICATO • IN RIFERIMENTO A TUTTA LA SF PRESENTE IN UNA ST(IFF MEDIO) • IN RIFERIMENTO ALLA SF DI OGNI SINGOLO LOTTO INDICE DI FABBRICABILITÀ FONDIARIA (PRG TRENTO) E’ il rapporto Vt/Sf fra il volume massimo (Vt) costruibile, espresso in metri cubi, e la superficie fondiaria (Sf) espressa in metri quadrati. INDICE DI FABBRICABILITA’ FONDIARIA (PRG FERRARA) Rappresenta il rapporto tra il volume massimo costruibile e la superficie fondiaria. Si misura in mc/mq INDICE DI FABBRICAZIONE FONDIARIO (PRG CASALECCHIO) Indica il rapporto tra il volume V dell'edificio, misurato come al precedente art. 214.8, e la superficie fondiaria SF dell'area di sua pertinenza.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.3 INDICI

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IUF INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA

IUF = SUL / SF mq/mq = mq / mq E' IL RAPPORTO TRA • LA SUPERFICIE UTILE LORDA COMPLESSIVA (SUL)

(DI TUTTI I PIANI DEGLI EDIFICI) • E LA SUPERFICIE FONDIARIA (AREE DI PERTINENZA, LOTTI DEGLI EDIFICI) E' UTILE PER DEFINIRE LE POSSIBILITÀ EDIFICATORIE NELLE ZONE PRODUTTIVE, (ZONE INDUSTRIALI, COMMERCIALI, ARTIGIANALI, RURALI, ETC.). DOVE LE ALTEZZE DEI LOCALI NON SONO NORMALIZZABILI IN QUANTO DIPENDENTI DA ESIGENZE TECNOLOGICHE INDICE DI EDIFICABILITÀ FONDIARIA EF (PRG ROMA 2003) Rappresenta la Superficie utile lorda SU massima realizzabile per ogni metro quadro di Superficie fondiaria SF. Il rapporto è espresso in mq/mq. INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA (PRG TRENTO) E’ il rapporto Su/Sf fra la massima superficie utile (Su) costruibile, e la superficie fondiaria (Sf) entrambe espresse in metri quadrati. INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA (PRG FERRARA) Rappresenta il rapporto tra la superficie lorda e la relativa superficie fondiaria. Si misura mq/mq. INDICE DI UTILIZZAZIONE FONDIARIA (PRG CASALECCHIO) Indica la quantità di SUL costruibile per ogni ettaro di SF dell'area urbanizzata.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.3 INDICI

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IC INDICE DI COPERTURA

IC = SC / SF MQ/MQ = MQ / MQ E' IL RAPPORTO NUMERICO TRA • LA SUPERFICIE COPERTA DAI FABBRICATI (SC) • E L'AREA EDIFICABILE DEL LOTTO (SF) ENTRAMBE ESPRESSE IN TERMINI FONDIARI DEFINISCE LA FRAZIONE DI SUPERFICIE FONDIARIA SU CUI POSSONO INSISTERE DEI FABBRICATI, IN PROPORZIONE RISPETTO ALLA SUPERFICIE FONDIARIA TOTALE INDICE DI COPERTURA IC (PRG ROMA 2003) Esprime il rapporto percentuale tra la Superficie coperta SC e la Superficie fondiaria SF, di pertinenza o comunque impegnata ai fini della ammissibilità della Superficie utile lorda SUL della costruzione stessa. RAPPORTO DI COPERTURA (Q) (PRG FERRARA) Rappresenta la percentuale della superficie coperta rispetto alla superficie fondiaria. RAPPORTO DI COPERTURA (PRG CASALECCHIO) Misurato in percentuale è il rapporto tra la superficie coperta SC e la superficie fondiaria SF.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.3 INDICI

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I NUOVI STRUNETI URBANISTICI REGISTRANO LA MAGGIORE ATTENZIONE ALLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI NON PIÙ SOLTANTO "VERDE" E INTRODUCONO NUOVI INDICI

DA DENSITA' ARBOREA

DA R DENSITA' ARBUSTIVA DENSITÀ ARBOREA DA E ARBUSTIVA DAR (PRG ROMA 2003) esprimono rispettivamente il numero di alberi di alto fusto e il numero di arbusti da mettere a dimora per ogni mq di superficie di riferimento.

SP SUPERFICIE PERMEABILE SUPERFICIE PERMEABILE SP (PRG ROMA 2003) misura in percentuale la quota di Superficie fondiaria che deve essere conservata o resa permeabile in modo profondo alle acque, secondo le prescrizioni del PRG e degli altri strumenti urbanistici vigenti.

IP INDICE DI PERMEABILITA' INDICE DI PERMEABILITÀ IP esprime il rapporto minimo ammissibile tra la Superficie permeabile SP e la Superficie territoriale ST o fondiaria SF, come specificato dalle presenti norme tecniche.

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.4 OPERE DI URBANIZZAZIONE

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OPERE DI URBANIZZAZIONE INSIEME DELLE OPERE NECESSARIE PER RENDERE UN'AREA ANCORA INEDIFICATA IDONEA AD ACCOGLIERE DEGLI INSEDIAMENTI ABITATIVI E/O PRODUTTIVI E PERCIÒ IDONEA AD USI EDILIZI. SI DISTINGUE IN PRIMARIA E SECONDARIA. QUELLA PRIMARIA RENDE POSSIBILE L'EDIFICAZIONE DEL SUOLO E L'USO EGLI EDIFICI QUELLA SECONDARIA RENDE POSSIBILE LA VITA DI QUARTIERE. SONO DEFINITE DALLA L. 847/64, ART. 4, PER L'ATTUAZIONE DEI PIANI DI ZONA PER L'EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE: OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA A) STRADE RESIDENZIALI B) SPAZI DI SOSTA O DI PARCHEGGIO C) FOGNATURE D) RETE IDRICA E) RETE DI DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS F) PUBBLICA ILLUMINAZIONE G) SPAZI DI VERDE ATTREZZATO OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA A) ASILI NIDO E SCUOLE MATERNE B) SCUOLE DELL'OBBLIGO NONCHE' STRUTTURE E COMPLESSI PER L'ISTRUZIONE SUPERIORE ALL'OBBLIGO C) MERCATI DI QUARTIERE D) DELEGAZIONI COMUNALI E) CHIESE ED ALTRI EDIFICI RELIGIOSI F) IMPIANTI SPORTIVI DI QUARTIERE G) ATTREZZATURE SOCIALI, CULTURALI E SANITARIE H) AREE VERDI DI QUARTIERE

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.4 OPERE DI URBANIZZAZIONE

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OPERE DI URBANIZZAZIONE (PRG MODENA) Tali opere sono classificate dall'art. 31 della legge regionale 7 dicembre 1978, n. 47, integrata dall'art. 17 bis della legge 29 ottobre 1987, n. 441 e dall'art. 9 undecies della legge 9 novembre 1988, n. 475, in: A - urbanizzazioni primarie, comprendenti: • le strade e gli spazi di sosta e parcheggio; • le fognature e gli impianti di depurazione; • il sistema di distribuzione dell'acqua; • il sistema di distribuzione dell'energia elettrica, forza motrice, gas, telefono; • la pubblica illuminazione; • gli spazi di verde attrezzato; sono altresì opere di urbanizzazione primaria gli allacciamenti ai pubblici servizi non aventi carattere generale, ma al diretto servizio dell'insediamento. B - urbanizzazioni secondarie, comprendenti: • gli asili nido e le scuole materne; • le scuole dell'obbligo; • i mercati di quartiere, nonché i centri commerciali di vicinato previsti dal Piano regolatore come

specificazione urbanistica delle previsioni dei piani di adegua-mento e sviluppo in materia di distribuzione commerciale;

• le delegazioni comunali; • le chiese e gli altri edifici per servizi religiosi; • i centri civici e sociali, le attrezzature culturali e sanitarie di quartiere; • gli spazi pubblici attrezzati a parco e per lo sport; • i parcheggi pubblici, ivi comprese le strutture in elevazione per parcheggi di uso pubblico a

pagamento; • le opere, le costruzioni e gli impianti destinati allo smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei

rifiuti urbani, speciali, tossici e nocivi, solidi e liquidi e alla bonifica di aree inquinate; C - urbanizzazioni generali, comprendenti: • gli allacciamenti, a carattere generale, ai pubblici servizi; • le infrastrutture indotte a carattere generale. OPERE DI URBANIZZAZIONE (PRG FERRARA) Sono opere di urbanizzazione primaria e secondaria quelle previste all’art.31 L.R.47/78 e successive modificazioni. L’edificazione é subordinata alla esistenza delle opere di urbanizzazione primaria oltre che delle opere di urbanizzazione secondaria necessarie al tipo di insediamento ai sensi delle presenti norme, ovvero all’impegno a realizzare tali opere contestualmente all’edificazione, ovvero alla previsione da parte del Comune di attuare le opere stesse nel successivo triennio. Nelle zone esterne ai centri edificati si considerano opere di urbanizzazione primaria indispensabili le strade, i sistemi di distribuzione dell’acqua e i sistemi di distribuzione dell’energia elettrica, i sistemi di smaltimento dei reflui.

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.4 OPERE DI URBANIZZAZIONE

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STANDARDS GLI STANDARDS ESPRIMONO, MEDIANTE UN IDONEO RAPPORTO (MQ PER ABITANTE O PER ETTARO), LA DOTAZIONE DI UN INSEDIAMENTO (RESIDENZIALE, PRODUTTIVO O POLIFUNZIONALE) IN ATTREZZATURE PUNTUALI D'INTERESSE PUBBLICO. ESSI SONO FISSATI NEI LORO VALORI MINIMI NAZIONALI DALLA L. 6 AGOSTO 1967, N. 765 (ARTT. 17 E 18) E DAL D.L. 2 APRILE 1968, N. 1444; LE REGIONI HANNO PERO' FACOLTA' DI ADOTTARE, NELL'AMBITO DEL PROPRIO TERRITORIO, VALORI MAGGIORI DEGLI STANDARD DA OSSERVARE NELLA FORMAZIONE DEI NUOVI STRUMENTI URBANISTICI O NELLA REVISIONE DEGLI STRUMENTI VIGENTI GLI STANDARD SONO RELATIVI ALLA DENSITA' EDILIZIA, ALL'ALTEZZA E ALLA DISTANZA TRA I FABBRICATI, AI RAPPORTI TRA GLI SPAZI DESTINATI AGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI E PRODUTTIVI E SPAZI PUBBLICI O RISERVATI ALLE ATTIVITA' COLLETTIVE, AL VERDE PUBBLICO O AL PARCHEGGIO, E SONO DEFINITI PER ZONE TERRITORIALI OMOGENEE. LE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE CORRISPONDONO A PARTI DEL TERRITORIO COMUNALE INDIVIDUABILI PER CARATTERISTICHE OMOGENEE, IN RELAZIONE: A) ALL'INTERESSE STORICO, ARTISTICO, AMBIENTALE DEGLI EDIFICI E DELLE AREE; B) ALLA MAGGIORE O MINORE DENSITA' DI EDIFICATO C) ALLA DESTINAZIONE D'USO PREVISTA DAI PIANI URBANISTICI. LA DENSITA', L'ALTEZZA E LA DISTANZA DEVONO CONSIDERARSI COME LIMITI INDEROGABILI; I RAPPORTI COME RAPPORTI MASSIMI. L. 1150/42 - Legge Urbanistica art. 41 quinquies (come introdotto dall'art. 17 della L. 765/67) Nei comuni dotati di piano regolatore generale o di programma di fabbricazione, nelle zone in cui siano consentite costruzioni per volumi superiori a tre metri cubi per metro quadrato di area edificabile, ovvero siano consentite altezze superiori a metri 25, non possono essere realizzati edifici con volumi ed altezze superiori a detti limiti, se non previa approvazione di apposito piano particolareggiato o lottizzazione convenzionata estesi alla intera zona e contenenti la disposizione planivolumetrica degli edifici previsti nella zona stessa. ... In tutti i comuni, ai fini della formazione di nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, debbono essere osservati limiti inderogabili di densita' edilizia, di altezza, di distanza tra i fabbricati, nonche' rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attivita' collettive, a verde pubblico o a parcheggi. I limiti e i rapporti previsti dal precedente comma sono definiti per zone territoriali omogenee, con decreto del ministro per i lavori pubblici ...

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.2 DEFINIZIONI LEZIONE 1.2.4 OPERE DI URBANIZZAZIONE

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ZONE TERRITORIALI OMOGENEE SONO PREVISTE DALLA NORMA: D.L. 1444. - LIMITI INDEROGABILI DI DENSITA' EDILIZIA, DI ALTEZZA, DI DISTANZA TRA I FABBRICATI, E RAPPORTI MASSIMI TRA SPAZI DESTINATI AGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI E PRODUTTIVI E SPAZI PUBBLICI O RISERVATI ALLE ATTIVITA' COLLETTIVE, A VERDE PUBBLICO O A PARCHEGGI DA OSSERVARE AI FINI DELLA FORMAZIONE DI NUOVI STRUMENTI URBANISTICI O DELLA REVISIONE DI QUELLI ESISTENTI, AI SENSI DELLA L. 765/67 ART. 1. CAMPO DI APPLICAZIONE LE DISPOSIZIONI ... SI APPLICANO AI NUOVI PIANI REGOLATORI GENERALI E RELATIVI PIANI PARTICOLAREGGIATI O LOTTIZZAZIONI CONVENZIONATE, ...; ALLE REVISIONI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI ESISTENTI. ART. 2. ZONE TERRITORIALI OMOGENEE SONO CONSIDERATE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE ... : A) ZONE A LE PARTI DEL TERRITORIO INTERESSATE DA AGGLOMERATI URBANI CHE RIVESTONO CARATTERE STORICO, ARTISTICO E DI PREGIO AMBIENTALE O DA PORZIONI DI ESSE, COMPRESE LE AREE CIRCOSTANTI CHE POSSONO CONSIDERARSI PARTE INTEGRANTE, PER TALI CARATTERISTICHE, DEGLI AGGLOMERATI STESSI. B) ZONE B LE PARTI DI TERRITORIO TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATE, DIVERSE DALLE ZONE A. SI CONSIDERANO PARZIALMENTE EDIFICATE LE ZONE IN CUI LA SUPERFICIE COPERTA DEGLI EDIFICI ESISTENTI NON SIA INFERIORE AL 12,5% (UN OTTAVO) DELLA SUPERFICIE FONDIARIA DELLA ZONA E NELLE QUALI LA DENSITA' TERRITORIALE SIA SUPERIORE A 1,5 MC/MQ. C) ZONE C LE PARTI DEL TERRITORIO DESTINATE A NUOVI COMPLESSI INSEDIATIVI, CHE RISULTANO INEDIFICATE O NELLE QUALI L'EDIFICAZIONE PREESISTENTE NON RAGGIUNGA I LIMITI DI SUPERFICIE E DI DENSITA', DI CUI ALLE ZONE PRECEDENTI B. D) ZONE D LE PARTI DI TERRITORIO DESTINATE A NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI O AD ESSI ASSIMILATI E) ZONE E LE PARTI DEL TERRITORIO DESTINATE AD USI AGRICOLI, ESCLUSE QUELLE IN CUI, FERMO RESTANDO IL CARATTERE AGRICOLO DELLE STESSE, IL FRAZIONAMENTO DELLE PROPRIETA' RICHIEDA INSEDIAMENTI DA CONSIDERARE COME ZONE C. F) ZONE F LE PARTI DEL TERRITORIO DESTINATE AD ATTREZZATURE E IMPIANTI D'INTERESSE GENERALE.

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.3. STANDARDS LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI

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SPAZI PUBBLICI PER GLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI ART. 3. RAPPORTI MASSIMI, TRA GLI SPAZI DESTINATI AGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI E GLI SPAZI PUBBLICI O RISERVATI ALLE ATTIVITA' COLLETTIVE, A VERDE PUBBLICO O A PARCHEGGI PER GLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI, I RAPPORTI MASSIMI ... SONO FISSATI IN MISURA TALE DA ASSICURARE PER OGNI ABITANTE - INSEDIATO O DA INSEDIARE - LA DOTAZIONE MINIMA, INDEROGABILE, DI MQ. 18 PER SPAZI PUBBLICI O RISERVATI ALLE ATTIVITA' COLLETTIVE, A VERDE PUBBLICO O A PARCHEGGIO, CON ESCLUSIONE DEGLI SPAZI DESTINATI ALLE SEDI VIARIE. TALE QUANTITA' VA RIPARTITA, DI NORMA, NEL MODO APPRESSO INDICATO: A) 4,5 MQ. DI AREE PER L'ISTRUZIONE: ASILI NIDO, SCUOLE MATERNE,

SCUOLE DELL'OBBLIGO B) 2 MQ. DI AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE:

RELIGIOSE, CULTURALI, SOCIALI, ASSISTENZIALI, SANITARIE, AMMINISTRATIVE, PER PUBBLICI SERVIZI (UFFICI P.T., PROTEZIONE CIVILE, ECC.)

C) 9 MQ. DI AREE PER SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI A PARCO E PER IL GIOCO E LOSPORT, EFFETTIVAMENTE UTILIZZABILI PER TALI IMPIANTI CON ESCLUSIONE DELLE FASCE VERDI LUNGO LE STRADE;

D) 2,5 MQ. DI AREE PER PARCHEGGI (IN AGGIUNTA ALLE SUPERFICI A PARCHEGGIO PREVISTE DALL'ART. 41 SEXIES DELLA L. 1150/42) 1: TALI AREE - IN CASI SPECIALI - POTRANNO ESSERE DISTRIBUITE SU DIVERSI LIVELLI.

AI FINI DELL'OSSERVANZA DEI RAPPORTI SUINDICATI ... SI ASSUME CHE, SALVO DIVERSA DIMOSTRAZIONE, AD OGNI ABITANTE INSEDIATO O DA INSEDIARE CORRISPONDANO MEDIAMENTE 25 MQ. DI SUPERFICIE LORDA ABITABILE (PARI A CIRCA 80 MC. VUOTO PER PIENO), EVENTUALMENTE MAGGIORATI DI UNA QUOTA NON SUPERIORE A 5 MQ. DI SUPERFICIE LORDA ABITABILE (PARI A CIRCA 20 MC. VUOTO PER PIENO), PER LE DESTINAZIONI NON SPECIFICAMENTE RESIDENZIALI MA STRETTAMENTE CONNESSE CON LE RESIDENZE (NEGOZI DI PRIMA NECESSITA', SERVIZI COLLETTIVI PER LE ABITAZIONI, STUDI PROFESSIONALI, ECC.). CAPACITÀ INSEDIATIVA CI (PRG ROMA) Esprime, tramite il rapporto Superficie utile lorda/40 mq, il numero di abitanti insediabili convenzionalmente, al fine del dimensionamento degli standard urbanistici (...)

1 L. 1150/42 - LEGGE URBANISTICA - ART. 41 SEXIES (COME INTRODOTTO DALL'ART. 18 DELLA L. 765/67 E POI SOSTITUITO DALLA L. 122/89) Nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione.

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.3. STANDARDS LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI

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ART. 4. QUANTITA' MINIME DI SPAZI PUBBLICI O RISERVATI ALLE ATTIVITA' COLLETTIVE, A VERDE PUBBLICO O A PARCHEGGI DA OSSERVARE IN RAPPORTO AGLI INSEDIAMENTI RESIDENZIALI NELLE SINGOLE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE LA QUANTITA' MINIMA - DEFINITA AL PRECEDENTE ARTICOLO IN VIA GENERALE - E' SOGGETTA, PER LE DIVERSE ZONE TERRITORIALI OMOGENEE, ALLE ARTICOLAZIONI E VARIAZIONI COME APPRESSO STABILITE IN RAPPORTO ALLA DIVERSITA' DI SITUAZIONI OBIETTIVE

TIPO

ZONE TERRITORIALI OMOGENEE CARATTERE E/O DESTINAZIONE

ATT

REZ

ZATU

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SCO

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E A

TTR

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T. C

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PAR

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EGG

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I

ESISTENTE CON CARATTERISTICHE STORICHE, ARTISTICHE OD AMBIENTALI

A

PARTI DI TERRITORIO INTERESSATE DA AGGLOMERATI URBANI CHE RIVESTONO CARATTERE STORICO, ARTISTICO E DI PARTICOLARE PREGIO AMBIENTALE O DA PORZIONI DI ESSI, COMPRESE LE AREE CIRCOSTANTI, CHE POSSONO CONSIDERARSI PARTE INTEGRANTE ...

ZONE CIRCOSTANTI LE ZONE DEFINITE DI TIPO A, INTEGRATIVE DEL CARATTERE DELLA ZONA A

4,5 2 9 2,5

ESISTENTE E TOTALMENTE EDIFICATA SENZA LE CARATTERISTICHE DELLA ZONA A

B

PARTI DI TERRITORIO TOTALMENTE O PARZIALMENTE EDIFICATE, DIVERSE DALLE ZONE A): SUPERFICIE COPERTA DEGLI EDIFICI ESISTENTI NON INFERIORE AL 12,5% (UN OTTAVO) DELLA SUPERFICIE FONDIARIA DELLA ZONA E DENSITÀ TERRITORIALE SUPERIORE AD 1,5 MC/MQ

PARZIALMENTE EDIFICATA O CON RAPPORTO DI COPERTURA FONDIARIO SUPERIORE 12,5% O CON DENSITÀ TERRITORIALE A 1,5 MC/MQ 4,5 2 9 2,5

INEDIFICATA PARZIALMENTE EDIFICATA CON CARATTERISTICHE CHE NON CONSENTONO LA CLASSIFICAZIONE B

4,5 2 9 2,5

INEDIFICATA O PARZIALMENTE EDIFICATA CON CARATT. CHE NON CONSENTONO LA CLASS. B, IN RAPPORTO O CONTIGUA CON PREESISTENZE STORICHE, ARTISTICHE O ARCHEOLOGICHE

4,5 2 15 2,5

INEDIFICATA O EDIFICATA CON CARATT. CHE NON CONSENTONO LA CLASS. B, IN COMUNI CON POPOLAZIONE TOTALE PREVISTA INFERIORE A 10.000 ABITANTI

4,5 8 - - C

PARTI DI TERRITORIO DESTINATE A NUOVI COMPLESSI INSEDIATIVI, CHE RISULTINO INEDIFICATE O NELLE QUALI L'EDIFICAZIONE PREESISTENTE NON RAGGIUNGA I LIMITI DI SUPERFICI E DENSITÀ DI CUI ALLA PRECEDENTE LETT. B)

INEDIFICATA IN COMUNI CON POPOLAZIONE TOTALE PREVISTA SUPERIORE A 10.000 ABITANTI, QUANDO LA DENSITÀ FONDIARIA NON SUPERI 1 MC/MQ

4,5 8 - -

E

PARTI DI TERRITORIO DESTINATE AD USI AGRICOLI, ESCLUSE QUELLE IN CUI - FERMO RESTANDO IL CARATTERE AGRICOLO DELLE STESSE - IL FRAZIONAMENTO DELLE PROPRIETÀ RICHIEDA INSEDIAMENTI DA CONSIDERARE COME ZONE C)

CON DESTINAZIONE D'USO PREVISTA AGRICOLA

6 - - -

ART. 4 COMMA 2: LE AREE CHE VERRANNO DESTINATE ... NELL'AMBITO DELLE ZONE A) E B) SARANNO COMPUTATE ... IN MISURA DOPPIA DI QUELLA EFFETTIVA

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.3. STANDARDS LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI

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PARCHEGGI RESIDENZIALI - DISPOSIZIONI DEL PRG ROMA 2003 ART.7. PARCHEGGI PUBBLICI E PERTINENZIALI AI CARICHI URBANISTICI RELATIVI ALLE FUNZIONI DI CUI ALL’ART.6, COMMA 1, (VEDI PG. 25) CORRISPONDONO LE SEGUENTI DOTAZIONI MINIME DI PARCHEGGI PERTINENZIALI (P1) E PUBBLICI (P2) Parcheggi per destinazioni d’uso a carico urbanistico basso (CU/b) (vedi pg. 32)

DESTINAZIONI D’USO P1 (MQ/10MQ SUL)

P2 (MQ/10MQ SUL)

ABITATIVE 4 1

COMMERCIALI 2 4

SERVIZI 4 4

TURISTICO-RICETTIVE 4 4

AGRICOLE 4 1 Parcheggi per destinazioni d’uso a carico urbanistico medio (CU/m)

DESTINAZIONI D’USO P1

(MQ/10MQ SUL)

P2

(MQ/10MQ SUL)

COMMERCIALI 2 8

SERVIZI 4 6

SERVIZI PUBBLICI 4 6

TURISTICO-RICETTIVE 4 6

PRODUTTIVE (*) 4 3

(*) PER ARTIGIANATO PRODUTTIVO: P2=4 Parcheggi per destinazioni d’uso a carico urbanistico alto (CU/a)

DESTINAZIONI D’USO P1

(MQ/10MQ SUL)

P2

(MQ/10MQ SUL)

COMMERCIALE 1 15

SERVIZI 4 12 2. Per le destinazioni non abitative, è consentito che i parcheggi pertinenziali, in tutto o in parte,

vengano riservati ad uso pubblico, fatta salva la dotazione complessiva di parcheggi pubblici e privati...

3. Nei casi di localizzazione degli interventi ad una distanza inferiore a m. 500, misurata come percorso pedonale più breve da fermate o stazioni di servizio di trasporto pubblico ferroviario regionale o metropolitano, la dotazione di parcheggi è ridotta agli standard minimi stabiliti da norme statali o regionali.

4. Gli immobili destinati a parcheggio pertinenziale sono asserviti all’edificio con vincolo di destinazione a parcheggio, a mezzo di atto d'obbligo notarile registrato e trascritto; quelli destinati a parcheggio pubblico sono oggetto di vincolo a parcheggio di uso pubblico a mezzo di atto d'obbligo notarile registrato e trascritto, o ceduti all'Amministrazione su richiesta della stessa. …

6. Per la Città storica … i parcheggi pertinenziali, se relativi a interventi interni al territorio del Mun. I possono essere reperiti all’interno dell’intera Città storica, senza vincolo di distanza, … ; se relativi a interventi esterni al territorio del Mun. I, possono essere reperiti all’interno del Tessuto di appartenenza ovvero ad una distanza non superiore a m. 500 … .

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.3. STANDARDS LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI

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SPAZI PUBBLICI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI 5. RAPPORTI MASSIMI TRA GLI SPAZI DESTINATI AGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E GLI SPAZI PUBBLICI O RISERVATI ALLE ATTIVITA' COLLETTIVE, A VERDE PUBBLICO O A PARCHEGGI I RAPPORTI MASSIMI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI SONO DEFINITI COME APPRESSO: 1) NEI NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI O AD ESSI ASSIMILABILI COMPRESI NELLE ZONE D) LA SUPERFICIE DA DESTINARE A SPAZI PUBBLICI O DESTINATA AD ATTIVITA' COLLETTIVE, A VERDE PUBBLICO O A PARCHEGGI (ESCLUSE LE SEDI VIARIE) NON PUO' ESSERE INFERIORE AL 10% DELL'INTERA SUPERFICIE DESTINATA A TALI INSEDIAMENTI 2) NEI NUOVI INSEDIAMENTI DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE, A 100 MQ. DI SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO DI EDIFICI PREVISTI, DEVE CORISPONDERE LA QUANTITA' MINIMA DI 80 MQ. DI SPAZIO, ESCLUSE LE SEDI VIARIE, DI CUI ALMENO LA META' DESTINATA A PARCHEGGI (IN AGGIUNTA A QUELLI DI CUI ALL'ART. 41 SEXIES DELLA L. 1150/42) 2: TALE QUANTITA' PER LE ZONE A) E B) E' RIDOTTA ALLA META', PURCHE' SIANO PREVISTE ADEGUATE ATTREZZATURE INTEGRATIVE.

2 L. 1150/42 - LEGGE URBANISTICA - ART. 41 SEXIES (COME INTRODOTTO DALL'ART. 18 DELLA L. 765/67 E POI SOSTITUITO DALLA L. 122/89) Nelle nuove costruzioni ed anche nelle aree di pertinenza delle costruzioni stesse, debbono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni dieci metri cubi di costruzione.

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.3. STANDARDS LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI

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STANDARDS PER LA ATTREZZATURE GENERALI URBANE ZONE F): GLI SPAZI PER LE ATTREZZATURE PUBBLICHE DI INTERESSE GENERALE - QUANDO RISULTI L'ESIGENZA DI PREVEDERE LE ATTREZZATURE STESSE - DEBBONO ESSERE PREVISTE IN MISURA NON INFERIORE A QUELLA APPRESSO INDICATA IN RAPPORTO ALLA POPOLAZIONE DEL TERRITORIO SERVITO: 1,5 MQ/ABITANTE PER LE ATTREZZATURE PER LA ISTRUZIONE SUPERIORE

ALL'OBBLIGO (ISTITUTI UNIVERSITARI ESCLUSI) 1 MQ/ABITANTE PER LE ATTREZZATURE SANITARIE ED OSPEDALIERE 15 MQ/ABITANTE PER I PARCHI PUBBLICI URBANI E TERRITORIALI PARCHEGGI PER ATTIVITA' NON RESIDENZIALI - PRG ROMA 2003 NEI CASI DI STRUTTURE O IMPIANTI FISSI PER ATTIVITÀ ALL’APERTO AI FINI DEL REPERIMENTO DEI PARCHEGGI PUBBLICI SONO STABILITI I SEGUENTI CRITERI:

- per le attività produttive (depositi, discariche, vivai), almeno il 10% della superficie territoriale interessata;

- per le attività commerciali (mercati con plateatico, spiazzi per fiere e mercati periodici), almeno il 50% della superficie territoriale interessata, se superiore a 2.500 mq, e almeno il 30% se inferiore a 2.500 mq;

- per le attività turistico-ricettive, un posto-auto per ogni unità minima ricettiva (alloggio mobile, posto-tenda, posto-barca, ecc.);

- per le attività sportive, ricreative, di spettacolo, un posto-auto ogni 2 unità di capienza degli impianti, calcolata come numero massimo di praticanti e spettatori, fatto salvo quanto previsto in merito dall’art.80.

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.3. STANDARDS LEZIONE 1.3.2 STANDARDS DEGLI SPAZI PUBBLICI

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PEREQUAZIONE URBANISTICA LA PEREQUAZIONE URBANISTICA INTENDE PERSEGUIRE, TRA I PROPRIETARI DEI BENI IMMOBILI, UN’EQUA DISTRIBUZIONE DEI DIRITTI EDIFICATORI RICONOSCIUTI LORO DALLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA E DEGLI ONERI PER LA REALIZZAZIONE DELLE DOTAZIONI TERRITORIALI, CIOE' DEGLI STANDARDS URBANISTICI LA PEREQUAZIONE RIPARTISCE “ONERI” ED “ONORI” IN MISURA PROPORZIONALE TRA I PROPRIETARI INCLUSI IN UN AMBITO OMOGENEO SOGGETTO A TRASFORMAZIONE URBANISTICA L’INTENTO È QUELLO DI FAVORIRE, ALL’INTERNO DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE, L’ACCORDO FRA I PRIVATI PROPRIETARI PRG CASALECCHIO DEFINIZIONE La regole perequative consistono nel ragguagliamento dei titoli edificatori (quantità edilizie a fini privati) definiti dal Piano Regolatore. A tal fine esse si fondano sulla classificazione sistematica del territorio secondo lo stato di fatto e di diritto … . Le regole perequative sono, come la classificazione da cui discendono, UN aspetto strutturale del Piano Regolatore, in quanto esse, una volta fissate, non sono più negoziabili in fase operativa.Le regole perequative di distinguono in: - regole di perequazione urbanistica; - regole di perequazione tipologica. PEREQUAZIONE URBANISTICA Quando la perequazione dei diritti edificatori riguarda la "trasformazione urbanistica" si ha la perequazione urbanistica vera e propria, le cui regole consistono nel riconoscere ai terreni interessati, indipendentemente dalle destinazioni d'uso conferite dal piano operativo, un diritto edificatorio che è determinato: - applicando un indice convenzionale di edificabilità (ICE) che corrisponde alle aspettative urbane della grande classe di appartenenza; - applicando correttivi che dipendono dallo specifico stato di fatto e di diritto; PRG ROMA 2003 CRITERI DI PEREQUAZIONE URBANISTICA 1. Per gli interventi indiretti … il PRG definisce l’edificabilità complessiva, le destinazioni d’uso, nonché

i vincoli e i caratteri da rispettare in sede di formazione degli strumenti attuativi, …. 2. Il PRG ripartisce tra aree e tra soggetti le previsioni edificatorie, secondo principi di equità e di

uniformità, tenendo conto: della disciplina urbanistica previgente; dell’edificazione esistente e della sua legittimità; del perseguimento di obiettivi di interesse pubblico o generale.

3. … il PRG distingue tra previsioni edificatorie esercitabili in situ e quelle da trasferire in altre aree, nonché, sulla stessa area, tra previsioni edificatorie attribuite ai proprietari o riservate al Comune. In tale ultimo caso, i proprietari, approvato lo strumento urbanistico esecutivo, cedono al Comune o a soggetti terzi dallo stesso individuati, la superficie fondiaria corrispondente alle previsioni edificatorie riservate al Comune. …

4. Fatti salvi i criteri di attribuzione differenziata delle previsioni edificatorie, derivanti dai principi di cui al comma 2, il PRG garantisce ai proprietari interessati dagli strumenti urbanistici esecutivi, l’equa ripartizione delle previsioni edificatorie, indipendentemente dalle specifiche destinazioni assegnate alle singole aree e proporzionalmente alla quota di superficie in proprietà.

5. Indipendentemente dai criteri e modalità di attribuzione dei diritti edificatori, il PRG garantisce la ripartizione degli oneri da assumere nei confronti dell’Amministrazione in proporzione alle previsioni edificatorie assegnate.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.1 IL QUARTIERE

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CARATTERISTICHE DEL QUARTIERE NEL LINGUAGGIO COMUNE, IL QUARTIERE E' UN "NUCLEO AUTONOMO PER TRADIZIONE E FISIONOMIA ALL'INTERNO DI UN AGGLOMERATO URBANO" DA QUESTA DEFINIZIONE SI TRAGGONO ALCUNE ELEMENTARI, MA IMPORTANTI, NOZIONI: • IL QUARTIERE E' UNA PARTE DI UN ORGANISMO (SISTEMA, INSIEME) PIU'

GRANDE ("AGGLOMERATO URBANO": LA CITTA'), E QUINDI • IL QUARTIERE, PER ESSERE IDENTIFICATO COME TALE, DEVE ESSERE

DOTATO DI UNA CERTA "AUTONOMIA", CIOE' DEVE IN QUALCHE MISURA AVERE DELLE CARATTERISTICHE TALI PER CUI:

• E' PERCEPITO COME SINGOLA PARTE DISTINGUIBILE DALL'INTERO ORGANISMO URBANO; CIO' PUO' AVVENIRE PER UNA QUALCHE FORMA DI OMOGENEITA' AL SUO INTERNO: OMOGENEITÀ STORICA (TUTTI GLI ELEMENTI DEL QUARTIERE SONO NATI NELLO STESSO PERIODO: P.ES. IL QUARTIERE BAROCCO, IL QUARTIERE DELL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1942 "EUR", ETC.) OMOGENEITA' MORFOLOGICA URBANA E/O EDILIZIA (P.ES. LA MAGLIA STRADALE E/O I FABBRICATI SONO TUTTI DELLO STESSO TIPO) OMOGENEITA' FUNZIONALE (VI SI SVOLGE PREVALENTEMENTE UNA FUNZIONE: IL QUARTIERE RESIDENZIALE, COMMERCIALE, DEGLI UFFICI, INDUSTRIALE, ETC.)

• CONTIENE AL SUO INTERNO QUANTO E' NECESSARIO AD ASSICURARE LO SVOLGIMENTO DI UNA O PIU' ATTIVITA' UMANE IN AUTONOMIA RISPETTO ALL'INSIEME DI CUI FA PARTE; P.ES. IN UN QUARTIERE RESIDENZIALE SONO PRESENTI PER LA MAGGIOR PARTE FABBRICATI RESIDENZIALI, MA ANCHE SCUOLE, VERDE PUBBLICO, ATTREZZATURE SANITARIE ELEMENTARI ATTIVITÀ COMMERCIALI PER I BENI DI CONSUMO QUOTIDIANO, UFFICI PUBBLICI E/O PRIVATI PER IL DISBRIGO DELLE PRATICHE PIU' FREQUENTI ETC. TUTTO QUANTO CIOE' RENDE POSSIBILE LA VITA DI UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE SENZA LA NECESSITA' DI SPOSTARSI QUOTIDIANAMENTE FUORI DAL QUARTIERE

INOLTRE • L"AGGLOMERATO URBANO PUO' ESSERE VISTO COME UN INSIEME DI

QUARTIERI

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.1 IL QUARTIERE

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OMOGENEITA' STORICA IL TRIDENTE OMOGENEITA' MORFOLOGICA OMOGENEITA' MORFOLOGICA DELLA MAGLIA STRADALE: PRATI DEL TIPO EDILIZIO: PARIOLI OMOGENEITA' FUNZIONALE EUR

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.1 IL QUARTIERE

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IL QUARTIERE COME MODULO DELLA CITTA' E' STATO ASSUNTO DALL'URBANISTICA MODERNA (DAGLI ANNI '30) COME ELEMENTO MODULARE PER L'ORGANIZZAZIONE DELLA RESIDENZA NELLA CITTA' SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA GLI AMPLIAMENTI URBANI E LE NUOVE CITTA' GLI ESEMPI PIU' TIPICI SONO COSTITUITI DA: • I QUARTIERI PREVISTI NEL PIANO DI AMSTERDAM DEL 1935 • I NUOVI QUARTIERI SVEDESI COSTRUITI DURANTE E DOPO LA GUERRA • LE NUOVE CITTA' INGLESI REALIZZATE NEL SECONDO DOPOGUERRA • LA RICOSTRUZIONE DELLE CITTA' SOVIETICHE NEL CORSO DEL IV PIANO

QUINQUENNALE LA DIMENSIONE DEL QUARTIERE, MISURATA IN NUMERO DI ABITANTI, NON E' DEL TUTTO UNIVOCA: • CIRCA 10.000 ABITANTI AD AMSTERDAM • DA 5.000 A 10.000 ABITANTI IN INGHILTERRA • 6.000 ABITANTI IN UNIONE SOVIETICA • 10.000 - 12.000 ABITANTI A BRASILIA • 8.000 ABITANTI A CHANDIGARH IN TUTTI I CASI IL PRINCIPIO APPLICATO E' LA DEFINIZIONE DI UN EQUILIBRIO INTERNO AL QUARTIERE FRA LE ABITAZIONI E I "SERVIZI" RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE FRA GLI ELEMENTI COMPONENTI IL QUARTIERE (ABITAZIONI, SCUOLE, VERDE, SPAZI PER LA CIRCOLAZIONE, ETC.) SONO QUINDI STABILITI DEI RAPPORTI MINIMI O OTTIMI OTTENENDO IN TAL MODO IL CONTROLLO LOCALE PREVENTIVO DELLA EFFICIENZA FUNZIONALE DEL QUARTIERE IN ITALIA, L'USO DELLA DIMENSIONE DEL QUARTIERE COME MODULO DI ACCRESCIMENTO DELLA CITTA', SI E' PARTICOLARMENTE AFFERMATO (SPECIE DAGLI ANNI '60) NELL'AMBITO DEGLI INTERVENTI: • PUBBLICI, PER LA PRODUZIONE DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE

ECONOMICA E POPOLARE (CON I "PIANI PER L'EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE")

• PRIVATI, PER LA PRODUZIONE DI EDILIZIA RESIDENZIALE DI LIVELLO MEDIO-ELEVATO (CON I "PIANI DI LOTTIZZAZIONE CONVENZIONATA")

IN AMBEDUE I CASI LE NORME DI REDAZIONE DEI PIANI PREVEDONO LA REALIZZAZIONE INTEGRATA DI QUOTE PROPORZIONALI DI ABITAZIONI E ATTREZZATURE DI SERVIZIO ALLA POPOLAZIONE.

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.1 IL QUARTIERE

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QUARTIERI DI EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE A ROMA SPINACETO TOR DE' CENCI LOTTIZZAZIONI CONVENZIONATE PRIVATE A ROMA CASAL PALOCCO AXA

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.1 IL QUARTIERE

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CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA DEL QUARTIERE UN ELEMENTO DI FORTE CARATTERIZZAZIONE E DIFFERENZIAZIONE TRA QUARTIERI E' LA ASSUNZIONE DEL "TIPO EDILIZIO" RESIDENZIALE PREVALENTE: NEL QUARTIERE I TIPI EDILIZI RESIDENZIALI SONO MOLTI. RELATIVAMENTE ALLA ORGANIZZAZIONE DEL QUARTIERE ED ALLA LORO AGGREGAZIONE I MODELLI ESTREMI SONO: • IL TIPO EDILIZIO ALTO (10-12 PIANI ED OLTRE), DI GRANDE DIMENSIONE,

CON MOLTE CENTINAIA DI ALLOGGI E CON NON MENO DI 1000 ABITANTI (A ROMA: CORVIALE, LAURENTINO, VIGNE NUOVE) CHE CONSENTE DI PREVEDERE UNA DOTAZIONE DI SERVIZI (SCUOLA PRIMARIA, AMBULATORIO, CENTRO SOCIALE, ETC.) INTERNA AL FABBRICATO

• IL TIPO EDILIZIO BASSO (DA 1 A 4-5 PIANI), CONTENENTE DA UNO A POCHI ALLOGGI (20-30), CHE AGGREGATO IN NUMEROSE UNITA' PREVEDE I SERVIZI PRIMARI IN EDIFICI SEPARATI, MA IMMEDIATAMENTE VICINI AI FABBRICATI RESIDENZIALI

ESISTONO NATURALMENTE MOLTI TIPI INTERMEDI (MAGGIORITARIAMENTE USATI NELLA REALTA' ITALIANA DELLE MEDIE E GRANDI CITTA'). QUESTI PERO' GENERALMENTE NON PREVEDONO SERVIZI NEL FABBRICATO E QUINDI DAL PUNTO DI VISTA DELL'ORGANIZZAZIONE DEL QUARTIERE HANNO EFFETTI SIMILI AL TIPO EDILIZIO "BASSO" I TIPI EDILIZI NEI QUARTIERI DI EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE CORVIALE COLLI ANIENE

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.2 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PRG

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IL QUARTIERE NEL PROGETTO DELLA CITTA' I QUARTIERI, ASSUNTI COME MODULI ELEMENTARI DELLA CITTA' (MODULI DI GARANTITA EFFICIENZA FUNZIONALE LOCALE), POSSONO ESSERE USATI PER PROGETTARE L'INSIEME, (IL PIANO URBANISTICO GENERALE) E VERIFICARNE L'EQUILIBRIO GLOBALE IL MECCANISMO E' BASATO FONDAMENTALMENTE SULLA COSTRUZIONE DI UNA GERARCHIA DI ELEMENTI MODULARI: • LA CITTA' • IL SETTORE URBANO • IL QUARTIERE • L'UNITA' DI VICINATO IN RIFERIMENTO A QUESTI LIVELLI GERARCHICI ED AI MODULI CHE NE FANNO PARTE SONO • DIMENSIONATE,

(IN RAPPORTO ALLA DOMANDA ESPRESSA DALLA POPOLAZIONE) • LOCALIZZATE,

(IN POSIZIONI BARICENTRICHE DEL BACINO DI UTENZA E COMUNQUE ACCESSIBILI IN TEMPI E/O DISTANZE MASSIMI ACCETTABILI)

LE ATTREZZATURE NECESSARIE A OFFRIRE ALLA POPOLAZIONE SERVIZI VIA VIA PIU' SPECIALIZZATI E DI MINOR FREQUENZA D'USO LO SCHEMA TEORICO CHE NE RISULTA E' ILLUSTRATO NEL DIAGRAMMA SEGUENTE:

Attrezzature primarie

Attrezzature di quartiere

Attrezzature si settore

Attrezzature urbane

Unita’ di vicinato

Quartiere

Settore urbano

Città

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.2 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PRG

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LO SCHEMA TEORICO MESSO IN PRATICA IN UNA NEW TOWN INGLESE SI NOTI L'ORGANIZZAZIONE PER QUARTIERI E LA PRESENZA DELLE RELATIVE CONCENTRAZIONI DI ATTREZZATURE

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.2 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PRG

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LE INDICAZIONI DEL PRG SUI QUARTIERI IN TAL MODO NEL PIANO GENERALE NON VI E' NECESSITA' DI PRECISARE NEL DETTAGLIO TUTTI I PARTICOLARI DI OGNI QUARTIERE, MA E' SUFFICIENTE DETERMINARNE E DESCRIVERNE: • LE CARATTERISTICHE INFLUENTI SULLA ORGANIZZAZIONE

DELL'INSIEME URBANO, CON LE VARIABILI NECESSARIE A SVILUPPARE IL CONTROLLO DELL'EQUILIBRIO GENERALE DELLA CITTA' (P.ES. LA FUNZIONE PREMINENTE, IL "CARICO URBANISTICO" CHE IL QUARTIERE PORTA ALLA INTERA STRUTTURA URBANA)

• LE CARATTERISTICHE INFLUENTI SULLA QUALITA' FUNZIONALE E FORMALE DEL QUARTIERE, CON LE VARIABILI OPPORTUNE PER REGOLARNE L'EQUILIBRIO INTERNO E COME BASE PER LO SVILUPPO DELLA PIANIFICAZIONE "PARTICOLAREGGIATA" ATTUATIVA, DA COMPIERSI IN UN MOMENTO SUCCESSIVO A QUELLO DELLA REDAZIONE DEL PIANO URBANISTICO GENERALE (I RAPPORTI QUANTITATIVI TRA ELEMENTI COMPONENTI: GLI "STANDARDS", ALCUNI DATI METRICI: RAPPORTO TRA SUPERFICI SCOPERTE E COPERTE, ALTEZZA DEGLI EDIFICI; E/O ALCUNE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE: I TIPI DI FABBRICATO AMMESSI)

NEL PIANO URBANISTICO GENERALE, QUINDI, UN NUOVO QUARTIERE POTRA' ESSERE DESCRITTO ATTRAVERSO (SOLTANTO): • LA INDIVIDUAZIONE DELL'AREA SU CUI SORGERA' (IL DISEGNO DEL PERIMETRO GENERALE DEL QUARTIERE) • LA PRECISAZIONE DELLA FUNZIONE E/O DEGLI USI AMMESSI • I VALORI DI ALCUNE VARIABILI NUMERICHE E DESCRITTIVE LE VARIABILI NUMERICHE USATE PIU' DI FREQUENTE (INSIEME O SEPARATAMENTE) SONO: • GRANDEZZE

LA SUPERFICIE TERRITORIALE (ESSA VIENE RESA ESPLICITA NUMERICAMENTE, OLTRE CHE GRAFICAMENTE, PERCHE' LA MISURAZIONE SU CARTA NON E' AFFIDABILE) LA POPOLAZIONE (COME VALORE ASSOLUTO O COME DENSITA' AB/HA) IL VOLUME EDIFICABILE LA SUPERFICIE UTILE LORDA REALIZZABILE

• INDICI L'INDICE DI FABBRICABILITA' TERRITORIALE L'INDICE DI FABBRICABILITA' FONDIARIO L'INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE L'INDICE DI COPERTURA L'ALTEZZA MASSIMA DEGLI EDIFICI

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.2 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PRG

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(PRG TRENTO) Art. 41 C2 e C3: zone di espansione di nuovo impianto 1. Comprendono le parti del territorio destinate a nuovi insediamenti residenziali. 2. Nelle zone C2 e C3 l’edificazione avviene sulla base di un piano attuativo che deve essere redatto

nell’ambito dell’intera zona risultante dalla cartografia del PRG e nel rispetto dei tracciati viari, degli allineamenti stradali e della posizione, entità e configurazione delle aree a destinazione pubblica, se individuati dal PRG.

3. L’indicazione cartografica della rete viaria interna all’intera zona individuata dal PRG e delle aree a destinazione pubblica è vincolante solo per ciò che concerne le esigenze di collegamento, il dimensionamento e la funzionalità.

In sede di PdA tale indicazione può essere modificata, motivatamente, solo per ciò che concerne la collocazione e configurazione.

4. E’ sempre ammesso il mantenimento di edifici esistenti senza che essi partecipino agli oneri derivanti dal piano di attuazione. In tal caso su detti edifici sono consentiti tutti gli interventi compresa la demolizione con ricostruzione nel rispetto del volume architettonico preesistente, anche con modifica del sedime, purché nel rispetto delle distanze previste dalle presenti norme e di eventuali allineamenti.

5. Nell’edificazione si devono rispettare i seguenti indici: 1) nelle zone C2 - altezza massima (Hm) - per coperture a falda m 12.- - per coperture piane m 10.- - indice di fabbricabilità territoriale(it) mc/mq 2.- - distanza minima dai confini del lotto metà dell’altezza del fronte prospiciente con un minimo di m. 5.- - distanza tra le fronti : vedi art. 3 delle presenti N. di A. - percentuale minima destinata a residenza (%R) 50% Art. 46 D2: zone produttive del settore secondario di nuovo impianto 1. Le zone produttive del settore secondario di nuovo impianto sono pressoché inedificate e prive

delle necessarie idonee reti infrastrutturali. In esse l’edificazione è subordinata all’esistenza di un piano attuativo.

2. Tali zone si distinguono in tre sottozone: D2a - zone produttive del settore secondario di nuovo impianto di livello provinciale D2b - zone produttive del settore secondario di nuovo impianto di livello locale D2c - zone produttive del settore secondario di nuovo impianto destinate alla rilocalizzazione dello

stabilimento Michelin. 3. Nelle sottozone produttive del settore secondario di nuovo impianto di livello provinciale D2a

l’edificazione è subordinata all’esistenza del piano guida di cui all’art. 16, quarto comma del piano urbanistico provinciale approvato con legge provinciale 9 novembre 1987, n. 26, nel rispetto dei seguenti indici:

- rapporto di copertura (Rc) 50% - indice di utilizzazione territoriale (Ut) mq/mq 0,60.- - distanza minima dai confini del lotto m 10.- - aree pubbliche, escluse le strade interne Ss=l 0% della St 4. Nelle sottozone produttive del settore secondario di nuovo impianto di livello locale D2b,

l’edificazione è subordinata all’esistenza di un PdA nel rispetto dei seguenti indici: - rapporto di copertura (Rc) 50% - indice di utilizzazione territoriale (Ut) mq/mq 0.60.- - distanza minima dai confini del lotto m 10.- - aree pubbliche, escluse le strade interne Ss=l 0% delle St Il PdA determina anche la viabilità, la rete degli impianti tecnologici, gli accessi, la viabilità interna,

gli allineamenti stradali, la planovolumetrica e le alberature. In tali zone possono insediarsi oltre alle attività di cui all’art. 44, altresì attività di deposito, magazzinaggio e vendita di materiali nonché di componenti e macchinari impiegati nell’industria delle costruzioni.

5. Nelle zone D2c il PRG si attua attraverso PdA esteso all’intera zona nel rispetto dei seguenti indici:

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.2 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PRG

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- rapporto di copertura (Rc) 50% - indice di utilizzazione fondiaria (Uf) mq/mq 0,60.- - distanza minima dei confini del lotto m 10.- - aree pubbliche destinate essenzialmente a verde, alberatura e parcheggi Ss =10% delle St Art. 51 D6a: zone commerciali di nuovo impianto 1. Le zone commerciali di nuovo impianto sono inedificate nella loro quasi totalità e prive delle

necessarie reti infrastrutturali. 2. In tali zone l’edificazione è subordinata all’esistenza del piano per gli insediamento produttivi nel

rispetto dei seguenti indici: Il piano per gli insediamento produttivi determina anche la viabilità, la rete degli impianti tecnologici,

gli accessi, la viabilità interna, gli allineamenti stradali e la planivolumetria. - rapporto di copertura (Rc) 50% - indice di utilizzazione territoriale (Ut) mq/mq 0,60.- - distanza minima dai confini del lotto m 10.- (PRG MODENA) ART. 101.385 - ZONA ELEMENTARE N. 2450 ubicazione: via s. d'acquisto, via Mattarella classificazione normativa: residenziale per nuove edificazioni politica di ambito territoriale: aree per funzioni o insediamenti complessi superficie territoriale: mq 109.607,8 PRESCRIZIONI COMUNI ALL'INTERA ZONA ELEMENTARE ABITAZIONI ATTIVITA'

PRODUTTIVE SERVIZI DI QUARTIERE

ATTREZZATURE GENERALI

NUMERO MASSIMO 420

SU MASSIMA MQ ---

SF MINIMA MQ 52.850

SF MINIMA MQ ---

OBIETTIVI E CRITERI URBANISTICI: L'assetto della zona elementare deve essere definito mediante piano particolareggiato o strumenti equivalenti. Altezza massima: per edilizia abitativa 5 piani + pt e 19,50 ml Per attivita' produttive piani + pt e ml Per servizi di quartiere 1 piani + pt e 8,00 ml Per attrezzature generali piani + pt e ml Destinazione edilizia ammesse : -A- /0/ / / / / / / / /10/ -B- / / / / / / / / / / / -C- / /2/3/ / / / / / / / -D- / / / / / / / / / / / -E- / / /3/ / / / / /9/ / PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE AREE COMPRESE NELLA ZONA ELEMENTARE Area 01 l'area e' disciplinata dal p.e.e.p.. i proprietari dell'area hanno facolta' di proporre all'amministrazione comunale l'individuazione della quota da destinare all'intervento privato, nella misura del 30%. la proposta va formulata in comunione pro-indiviso tra tutti i proprietari dell'area, proporzionalmente alle originarie ragioni di proprieta', sulla base di requisiti e criteri posti a fondamento dell'atto deliberativo consiliare n. 76/1993 e degli atti tutti presupposti e conseguenti. l'accettazione della proposta avviene tramite variante in riduzione al p.e.e.p. vigente e conseguente variante al p.r.g. vigente, ai sensi dell'art. 15 l.r. 47/1978 e s.m., ed e' subordinato alla sottoscrizione di accordo tra proprietari e amministrazione comunale, per la definizione dei reciproci compiti, i cui contenuti essenziali sono disciplinati dalle deliberazioni consiliari n. 195/1996 e n. 96/1998. la disciplina dell'area da destinare all'intervento privato deve essere dettata in sede di variante al p.r.g. vigente tenendo conto dei seguenti principi: - sull'area da destinare all'intervento privato deve essere formato piano particolareggiato di iniziativa pubblica; - la progettazione di tale piano particolareggiato deve essere comprensiva altresi' di quella

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PARTE 1 DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.2 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PRG

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

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dell'area destinata a p.e.e.p., oggetto di apposita variante di specificazione ai sensi dell'art. 34 legge n. 865/1971 e s.m.. la superficie utile ammessa per residenza e' di mq 35700. al fine di creare le necessarie condizioni di mitigazione ambientale del comparto, le aree per servizi di quartiere finitime alle nuove strade a nord ed a est del comparto stesso non possono essere edificate, ma vi devono essere realizzati esclusivamente impianti di forestazione urbana, cosi' come disciplinati dall'art. 52.8 delle norme di attuazione. destinazioni ammesse: a/0/10 c/2/3 altezza massima: 5 p+pt capacita' insediativa per residenza: 420 abitazioni capacita' insediativa per funzioni produttive: 1.000 mq superficie fondiaria minima per servizi di quartiere: 52.850 mq ZONA ELEMENTARE N. 2450

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

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NELLA PROGETTAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI ATTUAZIONE UNA FASE DI PARTICOLARE IMPORTANZA E' QUELLA DELLA DETERMINAZIONE ANALITICA DELLA RIPARTIZIONE DELLA SUPERFICIE TERRITORIALE NEI DIVERSI USI SPECIFICI L'OPERAZIONE CONSISTE NELLO SVILUPPO DEI CALCOLI CHE A PARTIRE DALLE (POCHE) VARIABILI DETERMINATE NEL PRG CONSENTONO DI DEFINIRE I VALORI DI TUTTE LE ALTRE VARIABILI DESCRITTIVE LOCALI NELL'OPERAZIONE SI DEVE TENER CONTO DI TUTTE LE CONDIZIONI ED I VINCOLI DELLA ZONA PRECISATI NEL PRG NONCHE' DELLE NORME DI DIMENSIONAMENTO DA RISPETTARE COMUNQUE, ANCHE SE NON ESPLICITE NEL PRG (P.ES. GLI STANDARDS MINIMI DEFINITI DALLE NORME NAZIONALI E/O REGIONALI) ALCUNE VARIABILI (ANCHE IMPORTANTI) SONO GENERALMENTE DA PRECISARSI DURANTE L'OPERAZIONE PERCHE' VOLUTAMENTE AFFIDATE DAL PRG ALLA DISCREZIONALITA' PROGETTUALE DA ESERCITARSI NELLA REDAZIONE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO NELLE TABELLE SEGUENTI SONO ESEMPLIFICATE ALCUNE SITUAZIONI TIPICHE DI SVILUPPO DEI CALCOLI DI DIMENSIONAMENTO, RIFERITE A QUARTIERI RESIDENZIALI, PRODUTTIVI E MISTI. OLTRE LA ST, IL DATO DI INGRESSO USATO NEGLI ESEMPI E' L'IFT, MA SI TENGA CONTO CHE, AL POSTO DELL'IFT, POTREBBE DARSI COME DATO DI INGRESSO PER LE ZONE "C" IL VALORE DI POPOLAZIONE (ASSOLUTO O DI DENSITA': N. DI ABITANTI PER ETTARO), E PER LE ZONE "D" L'INDICE DI UTILIZZAZIONE TERRITORIALE IN TALI CASI, RISPETTIVAMENTE: • I VALORI DEGLI STANDARD DELLE ATTREZZATURE SONO RICAVABILI

DIRETTAMENTE, MENTRE IL VOLUME EDIFICABILE SI DEVE RICAVARE ASSUMENDO IL RAPPORTO DI CONVERSIONE ABITANTI-VOLUME

• IL VOLUME SI DEVE RICAVARE DETERMINANDO LA SUPERFICIE UTILE LORDA ED ASSUMENDO UNA ALTEZZA DI PIANO LORDA; DALLA STESSA SUL SONO RICAVABILI LE SUPERFICI PER SPAZI PUBBLICI

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

71

IL GRAFICO MOSTRA LA RIPARTIZIONE DELLA ST DI UNA ZONA RESIDENZIALE NELLE VARIE DESTINAZIONI D'USO SPECIFICHE

Istruzione

SuperficieTerritoriale

ViabilitàUrbana

Viabilità diQuartiere

Aree per gli“standards”

Verde

ParcheggiAttività diinteressecomune

SuperficieFondiaria

EdificiResidenziali

Attività nonresidenziali

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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72

IL DIMENSIONAMENTO DELLE ZONE "C"

A_St_aic area attrezzature di interesse comune

A_St_as area attrezzature scolastiche

A_St_pp area parcheggi pubblici

A_St_va area verde attrezzato

A_vie area della viabiltà

AB n. abitanti

Hm altezza media dei fabbricati

IC indice di copertura

IFF indice di fabbricabilità fondiaria

IFT indice di fabbricabilità territoriale

MC/AB indice di conversione mc->abitanti

SC superficie coperta

SF superfie fondiaria

ST superficie territoriale

St_aic standard attrezzature di interesse comune

St_as standard attrezzature scolastiche

St_pp standard parcheggi pubblici

St_va standard verde attrezzato

V volume edificabile

VIE % di ST destinata a viabilità

ZTO zona territoriale omogenea

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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73

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 superficie totale per gli standards mq/ab 18,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

CALCOLO ESEMPIOST x IFT = V 100.000 x 1 = 100.000 mcV / MC/AB = AB 100.000 / 80 = 1.250 abitanti

AB x St_as = A_St_as 1.250 x 4,50 = 5.625 mqAB x St_aic = A_St_aic 1.250 x 2,00 = 2.500 mqAB x St_va = A_St_va 1.250 x 9,00 = 11.250 mqAB x St_pp = A_St_pp 1.250 x 2,50 = 3.125 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 5.625- A_St_aic - 2.500

ST - A_St_va = SF 100.000 - 11.250 = 62.500 mq- A_St_pp - 3.125- A_vie - 15.000

V / SF = IFF 100.000 / 62.500 = 1,60 mc/mqSF / 100 x IC = SC 62.500 x 0,25 = 15.625 mqV / SC = Hm 100.000 / 15.625 = 6,40 ml

C1 - INEDIFICATA

Ripartizione della ST

SF(cop.)16%

SF(sc.)46%

A_St_as6%

A_St_aic3%

A_St_va11%

A_St_pp3%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0123456789

10

Valori degli indici

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74

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 2,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 100St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 superficie totale per gli standards mq/ab 18,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

C1 - INEDIFICATA

Ripartizione della ST

SF(cop.)12%

SF(sc.)37%

A_St_as9%

A_St_aic4%

A_St_va18%

A_St_pp5%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0

1

2

34

5

6

7

8

9

10

Valori degli indici

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 35,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 superficie totale per gli standards mq/ab 18,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

C1 - INEDIFICATA

Ripartizione della ST

SF(cop.)22%

SF(sc.)40%A_St_as

6%

A_St_aic3%

A_St_va11%

A_St_pp3%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0

1

2

34

5

6

7

8

9

10

Valori degli indici

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75

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 2,50VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 35,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 superficie totale per gli standards mq/ab 18,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

C1 - INEDIFICATA

Ripartizione della ST

SF(cop.)10%

SF(sc.)19%

A_St_as14%

A_St_aic6%

A_St_va28%

A_St_pp8%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0

1

2

34

5

6

7

8

9

10

Valori degli indici

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 2,50VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 50,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 superficie totale per gli standards mq/ab 18,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

C1 - INEDIFICATA

Ripartizione della ST

SF(cop.)14%

SF(sc.)14%

A_St_as14%

A_St_aic6%

A_St_va29%

A_St_pp8%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0

1

2

34

5

6

7

8

9

10

Valori degli indici

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76

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 15,00 superficie totale per gli standards mq/ab 24,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

CALCOLO ESEMPIOST x IFT = V 100.000 x 1 = 100.000 mcV / MC/AB = AB 100.000 / 80 = 1.250 abitanti

AB x St_as = A_St_as 1.250 x 4,50 = 5.625 mqAB x St_aic = A_St_aic 1.250 x 2,00 = 2.500 mqAB x St_va = A_St_va 1.250 x 15,00 = 18.750 mqAB x St_pp = A_St_pp 1.250 x 2,50 = 3.125 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 5.625- A_St_aic - 2.500

ST - A_St_va = SF 100.000 - 18.750 = 55.000 mq- A_St_pp - 3.125- A_vie - 15.000

V / SF = IFF 100.000 / 55.000 = 1,82 mc/mqSF / 100 x IC = SC 55.000 x 0,25 = 13.750 mqV / SC = Hm 100.000 / 13.750 = 7,27 ml

C3 - INEDIFICATA O PARZIALMENTE EDIFICATA CON CARATT. CHE NON CONSENTONO LA CLASS. B, IN RAPPORTO O CONTIGUA CON PREESISTENZE STORICHE, ARTISTICHE O ARCHEOLOGICHE

Ripartizione della ST

SF(cop.)14%

SF(sc.)40%

A_St_as6%

A_St_aic3%

A_St_va19%

A_St_pp3%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0123456789

10

Valori degli indici

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

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77

DATI Comune con popolazione totale prevista < 10.000abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/A indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_a standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_ai standard attr. interesse comune mq/ab 8,00St_v standard verde attrezzato mq/ab - superficie totale per gli standards mq/ab 12,50St_p standard parcheggi pubblici mq/ab -

CALCOLO ESEMPIOST x IFT = V 100.000 x 1 = 100.000 mcV / MC/A = AB 100.000 / 80 = 1.250 abitanti

AB x St_a = A_St_a 1.250 x 4,50 = 5.625 mqAB x St_ai = A_St_ai 1.250 x 8,00 = 10.000 mqAB x St_v = A_St_v 1.250 x 0,00 = 0 mqAB x St_p = A_St_p 1.250 x 0,00 = 0 mqST / 100 VIE = A_vi 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_a - 5.625- A_St_ai - 10.000

ST - A_St_v = SF 100.000 - 0 = 69.375 mq- A_St_p - 0- A_vi - 15.000

V / SF = IFF 100.000 / 69.375 = 1,44 mc/mqSF / 100 IC = SC 69.375 x 0,25 = 17.344 mqV / SC = Hm 100.000 / 17.344 = 5,77 ml

C4 - INEDIFICATA O EDIFICATA CON CARATT. CHENON CONSENTONO LA CLASS. B, IN COMUNI CONPOPOLAZIONE TOTALE PREVISTA INFERIORE A10.000 ABITANTI

Ripartizione della ST

SF(cop.)17%

SF(sc.)52%

A_St_as6%

A_St_aic10%

A_St_va0%

A_St_pp0%

SFstrade15%

Hm0,0

3,3

6,6

9,9

13,2

16,5

19,8

23,1

26,4

29,7

33,0

Altezza mediadei fabbricati

IFT IFF IC

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Valori degli indici

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78

ESEMPIO DI PROGETTAZIONE ERRATA

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000IFT indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 0,90VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 8,00St_va standard verde attrezzato mq/ab - superficie totale per gli standards mq/ab 12,50St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab -

CALCOLO ESEMPIOST x IFT = V 100.000 x 1 = 90.000 mcV / MC/AB = AB 90.000 / 80 = 1.125 abitanti

AB x St_as = A_St_as 1.125 x 4,50 = 5.063 mqAB x St_aic = A_St_aic 1.125 x 8,00 = 9.000 mqAB x St_va = A_St_va 1.125 x 0,00 = 0 mqAB x St_pp = A_St_pp 1.125 x 0,00 = 0 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 5.063- A_St_aic - 9.000

ST - A_St_va = SF 100.000 - 0 = 70.938 mq- A_St_pp - 0- A_vie - 15.000

V / SF = IFF 90.000 / 70.938 = 1,27 mc/mqSF / 100 x IC = SC 70.938 x 0,25 = 17.734 mqV / SC = Hm 90.000 / 17.734 = 5,07 ml

C5 - INEDIFICATA IN COMUNI CON POPOLAZIONE TOTALE PREVISTA SUPERIORE A 10.000 ABITANTI, QUANDO LA DENSITÀ FONDIARIA NON SUPERI 1 MC/MQ

Ripartizione della ST

SF(cop.)18%

SF(sc.)53%

A_St_as5%

A_St_aic9%

A_St_va0%

A_St_pp0%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0123456789

10

Valori degli indici

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PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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79

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000Dah densità abitanti per ettaro ab/ha 200,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 30,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 100St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 superficie totale per gli standards mq/ab 18,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

CALCOLO ESEMPIOST /10.000x Dah = AB 100.000 /x 200 = 2.000 abitantiAB x MC/AB = V 2.000 x 100 = 200.000 mcAB x St_as = A_St_as 2.000 x 4,50 = 9.000 mqAB x St_aic = A_St_aic 2.000 x 2,00 = 4.000 mqAB x St_va = A_St_va 2.000 x 9,00 = 18.000 mqAB x St_pp = A_St_pp 2.000 x 2,50 = 5.000 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 9.000- A_St_aic - 4.000

ST - A_St_va = SF 100.000 - 18.000 = 49.000 mq- A_St_pp - 5.000- A_vie - 15.000

V / ST = IFT 200.000 / 100.000 = 2,00 mc/mqV / SF = IFF 200.000 / 49.000 = 4,08 mc/mq

SF / 100 x IC = SC 49.000 x 0,30 = 14.700 mqV / SC = Hm 200.000 / 14.700 = 13,61 ml

C2 - PARZIALMENTE EDIFICATA CON CARATTERISTICHE CHE NON CONSENTONO LA CLASSIFICAZIONE B

Ripartizione della ST

SF(cop.)15%

SF(sc.)34%

A_St_as9%

A_St_aic4%

A_St_va18%

A_St_pp5%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0123456789

10

Valori degli indici

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PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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80

DATI Comune con popolazione totale prevista < 10.000abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000Dah densità abitanti per ettaro ab/ha 200,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/A indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_a standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_ai standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_v standard verde attrezzato mq/ab 15,00 superficie totale per gli standards mq/ab 24,00St_p standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50

CALCOLO ESEMPIOST /10.000x Dah = AB 100.000 /x 200 = 2.000 abitantiAB x MC/A = V 2.000 x 80 = 160.000 mcAB x St_a = A_St_as 2.000 x 4,50 = 9.000 mqAB x St_ai = A_St_aic 2.000 x 2,00 = 4.000 mqAB x St_v = A_St_va 2.000 x 15,00 = 30.000 mqAB x St_p = A_St_pp 2.000 x 2,50 = 5.000 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 9.000- A_St_aic - 4.000

ST - A_St_va = SF 100.000 - 30.000 = 37.000 mq- A_St_pp - 5.000- A_vie - 15.000

V / ST = IFT 160.000 / 100.000 = 1,60 mc/mqV / SF = IFF 160.000 / 37.000 = 4,32 mc/mqSF / 100 x IC = SC 37.000 x 0,25 = 9.250 mq

V / SC = Hm 160.000 / 9.250 = 17,30 ml

C3 - INEDIFICATA O PARZIALMENTE EDIFICATACON CARATT. CHE NON CONSENTONO LA CLASS.B, IN RAPPORTO O CONTIGUA CON PREESISTENZESTORICHE, ARTISTICHE O ARCHEOLOGICHE

Ripartizione della ST

SF(cop.)9%

SF(sc.)28%

A_St_as9%

A_St_aic4%

A_St_va30%

A_St_pp5%

SFstrade15%

Hm0,0

3,3

6,6

9,9

13,2

16,5

19,8

23,1

26,4

29,7

33,0

Altezza mediadei fabbricati

IFT IFF IC

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Valori degli indici

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

81

DATI Comune con popolazione totale prevista < 10.000 abitanti

Destinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000Dah densità abitanti per ettaro ab/ha 200,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 8,00St_va standard verde attrezzato mq/ab - superficie totale per gli standards mq/ab 12,50St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab -

CALCOLO ESEMPIOST /10.000x Dah = AB 100.000 /x 200 = 2.000 abitantiAB x MC/AB = V 2.000 x 80 = 160.000 mcAB x St_as = A_St_as 2.000 x 4,50 = 9.000 mqAB x St_aic = A_St_aic 2.000 x 8,00 = 16.000 mqAB x St_va = A_St_va 2.000 x 0,00 = 0 mqAB x St_pp = A_St_pp 2.000 x 0,00 = 0 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 9.000- A_St_aic - 16.000

ST - A_St_va = SF 100.000 - 0 = 60.000 mq- A_St_pp - 0- A_vie - 15.000

V / ST = IFT 160.000 / 100.000 = 1,60 mc/mqV / SF = IFF 160.000 / 60.000 = 2,67 mc/mq

SF / 100 x IC = SC 60.000 x 0,25 = 15.000 mqV / SC = Hm 160.000 / 15.000 = 10,67 ml

C4 - INEDIFICATA O EDIFICATA CON CARATT. CHE NON CONSENTONO LA CLASS. B, IN COMUNI CON POPOLAZIONE TOTALE PREVISTA INFERIORE A 10.000 ABITANTI

Ripartizione della ST

SF(cop.)15%

SF(sc.)45%A_St_as

9%

A_St_aic16%

A_St_va0%

A_St_pp0%

SFstrade15%

Hm0,03,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

0123456789

10

Valori degli indici

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

82

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale residenzialeZTO zona territoriale omogenea tipo CST superficie territoriale mq 100.000Dah densità abitanti per ettaro ab/ha 80,00VIE % di ST destinata a viabilità % di ST 15,00%IC indice di copertura % di SF 25,00%MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 8,00St_va standard verde attrezzato mq/ab - superficie totale per gli standards mq/ab 12,50St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab -

CALCOLO ESEMPIOST /10.000x Dah = AB 100.000 /x 80 = 800 abitantiAB x MC/AB = V 800 x 80 = 64.000 mcAB x St_as = A_St_as 800 x 4,50 = 3.600 mqAB x St_aic = A_St_aic 800 x 8,00 = 6.400 mqAB x St_va = A_St_va 800 x 0,00 = 0 mqAB x St_pp = A_St_pp 800 x 0,00 = 0 mqST / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_as - 3.600- A_St_aic - 6.400

ST - A_St_va = SF 100.000 - 0 = 75.000 mq- A_St_pp - 0- A_vie - 15.000

V / ST = IFT 64.000 / 100.000 = 0,64 mc/mqV / SF = IFF 64.000 / 75.000 = 0,85 mc/mq

SF / 100 x IC = SC 75.000 x 0,25 = 18.750 mqV / SC = Hm 64.000 / 18.750 = 3,41 ml

C5 - INEDIFICATA IN COMUNI CON POPOLAZIONE TOTALE PREVISTA SUPERIORE A 10.000 ABITANTI, QUANDO LA DENSITÀ FONDIARIA NON SUPERI 1 MC/MQ

Ripartizione della ST

SF(cop.)19%

SF(sc.)56%

A_St_as4%

A_St_aic6%

A_St_va0%

A_St_pp0%

SFstrade15%

HmS10,0

3,3

6,6

9,9

13,2

16,5

19,8

23,1

26,4

29,7

33,0

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

S101

23456789

10

Valori degli indici

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

83

IL DIMENSIONAMENTO DELLE ZONE "D"

A_St_cd area complessiva attrezzature per insediamenti commerciali e direzionali

A_St_cd_a area attrezzature diverse dai parcheggi per insediamenti commerciali e direzionali

A_St_cd_p area parcheggi pubblici per insediamenti commerciali e direzionali

A_St_ii area complessiva attrezzature per impianti industriali

A_vie area complessiva per la viabilità

A_vie_cd area destinata a viabilità per insediamenti commerciali e direzionali

A_vie_ii area destinata a viabilità per impianti industriali

Hm_cd altezza media dei fabbricati per insediamenti commerciali e direzionali

Hm_ii altezza media dei fabbricati per impianti industriali

Hmlp_cd altezza media lorda di piano per insediamenti commerciali e direzionali

ICcd indice di copertura per insediamenti commerciali e direzionali

ICii indice di copertura per impianti industriali

ICm indice di copertura medio

IFFcd indice di fabbricabilità fondiaria per insediamenti commerciali e direzionali

IFFii indice di fabbricabilità fondiaria per impianti industriali

IFFm indice di fabbricabilità fondiaria medio

IFTcd indice di fabbricabilità territoriale per insediamenti commerciali e direzionali

IFTii indice di fabbricabilità territoriale per impianti industriali

IFTm indice di fabbricabilità territoriale medio

IUTcd indice di utilizzazione territoriale per insediamenti commerciali e direzionali

IUTii indice di utilizzazione territoriale per impianti industriali

IUTm indice di utilizzazione territoriale medio

SCcd superficie coperta per insediamenti commerciali e direzionali

SCii superficie coperta per impianti industriali

SCt superficie coperta totale

SFcd superfie fondiaria per insediamenti commerciali e direzionali

SFii superfie fondiaria per impianti industriali

SFt superfie fondiaria totale

St_cd standard globale per insediamenti commerciali e direzionali

St_cd_p standard parcheggi per insediamenti commerciali e direzionali

St_ii standard globale per impianti industriali

STcd superficie territoriale per insediamenti commerciali e direzionali

STii superficie territoriale per impianti industriali

STt superficie territoriale totale

SUL superficie utile lorda per insediamenti commerciali e direzionali

SUL(=SCii) superficie utile lorda per insediamenti industriali (coincide con la SCii perché i fabbricati hanno un solo piano)

SULt superficie utile lorda totale

Vcd volume edificabile per insediamenti commerciali e direzionali

VIE % di STt destinata a viabilità

Vii volume edificabile per impianti industriali

Vt volume edificabile totale

ZTO zona territoriale omogenea

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

84

DATI 1/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale) ZTO zona territoriale omogenea tipo DSTt superficie territoriale totale mq 100.000VIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%STii ST per IMPIANTI INDUSTRIALI mq 50.000 50,00%

STcd ST per insediamenti COMM. DIREZ. mq 50.000 50,00%

IFTii indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00 1,00

St_ii standard globale insediamenti industriali % di ST 10,00% 10,00% INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

ICii indice di copertura % di SF 25,00% 25,00% (si assume che abbiano un solo piano)

IFTcd indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 2,00 2,00

St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi % di St_cd 50,00% 0,50 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60

ICcd indice di copertura % di SF 40,00% 40,00%

CALCOLO ESEMPIOSTii / 100 x St_ii = A_St_ii 50.000 x 0,10 = 5.000 mqSTii / 100 x VIE = A_vie_ii 50.000 x 0,15 = 7.500 mq

- A_St_ii - 5.000STii - A_vie_ii = SFii 50.000 - 7.500 = 37.500 mqSTii x IFTii = Vii 50.000 x 1,00 = 50.000 mcVii / SFii = IFFii 50.000 / 37.500 = 1,33 mc/mq

SFii / 100 x ICii = SCii 37.500 x 0,25 = 9.375 mqSUL(=SCii) / STii = IUTii 9.375 / 50.000 = 0,188 mq/mq

Vii / SUL(=SCii) = Hm_ii 50.000 / 9.375 = 5,33 mlSTcd x IFTcd = Vcd 50.000 x 2,00 = 100.000 mcVcd / Hmlp_cd = SUL 100.000 / 3,60 = 27.778 mqSUL / 100 x St_cd = A_St_cd 27.778 x 0,80 = 22.222 mq

A_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 22.222 x 0,50 = 11.111 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 22.222 - 11.111 = 11.111 mq

STcd / 100 x VIE = A_vie_cd 50.000 x 0,15 = 7.500 mq- A_St_cd_p - 11.111

STcd - A_St_cd_a = SFcd 50.000 - 11.111 = 20.278 mq

- A_vie_cd - 7.500Vcd / SFcd = IFFcd 100.000 / 20.278 = 4,93 mc/mqSUL / STcd = IUTcd 27.778 / 50.000 = 0,56 mq/mqSFcd / 100 x ICcd = SCcd 20.278 x 0,40 = 8.111 mqVcd / SCcd = Hm_cd 100.000 / 8.111 = 12,33 ml

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

IND

US

TRIA

LEC

OM

ME

RC

IALE

- DIR

EZIO

NA

LE

Ripartizione della STii

SCii19%

SFii(sc.)56%

A_St_ii10%

A_vie_ii15%

iicd0,0

3,3

6,6

9,9

13,2

16,5

19,8

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC IUT

iicd0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

Valori degli indici

Ripartizione della STcd

SCcd16%

SF(sc.)25%

A_St_cd_p22%

A_St_cd_a22%

A_vie_cd15%

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

85

DATI 2/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale) ZTO zona territoriale omogenea tipo DSTt superficie territoriale totale mq 100.000VIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%STii ST per IMPIANTI INDUSTRIALI mq 50.000STcd ST per insediamenti COMM. DIREZ. mq 50.000IFTii indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00St_ii standard globale insediamenti industriali % di ST 10,00% INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

ICii indice di copertura % di SF 25,00% (si assume che abbiano un solo piano)

IFTcd indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 2,00St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00%St_cd_p standard parcheggi % di St_cd 0,50 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60ICcd indice di copertura % di SF 40,00%

VALORI COMPLESSIVI ESEMPIOSFii + SFcd = SFt 37.500 + 20.278 = 57.778 mqSCii + SUL = SULt 9.375 + 27.778 = 37.153 mqSULt / STt = IUTm 37.153 / 100.000 = 0,37 mq/mqVii + Vcd = Vt 50.000 + 100.000 = 150.000 mcVt / STt = IFTm 150.000 / 100.000 = 1,50 mc/mqVt / SFt = IFFm 150.000 / 57.778 = 2,60 mc/mq

SCii + SCcd = SCt 9.375 + 8.111 = 17.486 mqSCt / SFt = ICm 17.486 / 57.778 = 0,30 mq/mq

A_vie_ii + A_vie_cd = A_vie 7.500 + 7.500 = 15.000 mqA_St_ii + A_St_cd = A_St 5.000 + 22.222 = 27.222 mq

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

Ripartizione della STt

SCt17%

SFt(sc.)41%

A_St27%

A_vie15%

Vt SULt

37,15

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

Volume totale e Superficie Utile Lorda

(x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

0,00,51,01,52,02,53,03,54,04,55,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

86

DATI 1/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)ZTO zona territoriale omogenea tipo DSTt superficie territoriale totale mq 100.000VIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%STii ST per IMPIANTI INDUSTRIALI mq 50.000 50,00%

STcd ST per insediamenti COMM. DIREZ. mq 50.000 50,00%

IUTii indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50 0,50

St_ii standard globale insediamenti industria%diST 10,00% 10,00% INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

Hmlp_ii altezza media lorda di piano ml 6,00 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

IUTcd indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50 0,50

St_cd standard globale comm. e direz. %diSUL 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60

ICcd indice di copertura %diSF 30,00% 30,00%

CALCOLO ESEMPIOSTii /100x St_ii = A_St_ii 50.000 x 0,10 = 5.000 mqSTii /100x VIE = A_vie_ii 50.000 x 0,15 = 7.500 mq

- A_St_ii - 5.000STii - A_vie_ii = SFii 50.000 - 7.500 = 37.500 mqSTii x IUTii = SUL(=SCii) 50.000 x 0,50 = 25.000 mq

SUL(=SCii) x Hmlp_ii = Vii 25.000 x 6 = 150.000 mcVii / SFii = IFFii 150.000 / 37.500 = 4,00 mc/mqVii / STii = IFTii 150.000 / 50.000 = 3,00 mc/mq

SUL(=SCii) / SFii = ICii 25.000 / 37.500 = 0,67 mq/mqSTcd x IUTcd = SUL 50.000 x 0,50 = 25.000 mqSUL x Hmlp_cd = Vcd 25.000 x 3,60 = 90.000 mcSUL /100x St_cd = A_St_cd 25.000 x 0,80 = 20.000 mq

A_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 20.000 x 0,50 = 10.000 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 20.000 - 10.000 = 10.000 mq

STcd /100x VIE = A_vie_cd 50.000 x 0,15 = 7.500 mq- A_St_cd_p - 10.000

STcd - A_St_cd_a = SFcd 50.000 - 10.000 = 22.500 mq

- A_vie_cd - 7.500Vcd / SFcd = IFFcd 90.000 / 22.500 = 4,00 mc/mqVcd / STcd = IFTcd 90.000 / 50.000 = 1,80 mc/mq

SFcd /100x ICcd = SCcd 22.500 x 0,30 = 6.750 mqVcd / SCcd = Hm_cd 90.000 / 6.750 = 13,33 ml

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

IND

US

TRIA

LEC

OM

ME

RC

IALE

-DIR

EZIO

NA

LE

Ripartizione della STii

SCii50%

SFii(sc.)25%

A_St_ii10%

A_vie_ii15%

iicd0,0

3,3

6,6

9,9

13,2

16,5

19,8

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC IUT

iicd0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

Valori degli indici

Ripartizione della STcd

SCcd14%

SF(sc.)31%

A_St_cd_p20%

A_St_cd_a20%

A_vie_cd15%

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

87

DATI 2/2Destinazionefunzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)ZTO zona territoriale omogenea tipo DSTt superficie territoriale totale mq 100.000VIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%STii ST per IMPIANTI INDUSTRIALI mq 50.000STcd ST per insediamenti COMM. DIREZ. mq 50.000IFTii indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50St_ii standard globale insediamenti industria%diST 10,00% INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

ICii altezza media lorda di piano ml 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

IFTcd indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50St_cd standard globale comm. e direz. %diSUL 80,00%St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60ICcd indice di copertura %diSF 30,00%

VALORICOMPLESSIVI ESEMPIOSFii + SFcd = SFt 37.500 + 22.500 = 60.000 mqSCii + SUL = SULt 25.000 + 25.000 = 50.000 mqSULt / STt = IUTm 50.000 / 100.000 = 0,50 mq/mqVii + Vcd = Vt 150.000 + 90.000 = 240.000 mcVt / STt = IFTm 240.000 / 100.000 = 2,40 mc/mqVt / SFt = IFFm 240.000 / 60.000 = 4,00 mc/mq

SCii + SCcd = SCt 25.000 + 6.750 = 31.750 mqSCt / SFt = ICm 31.750 / 60.000 = 0,53 mq/mq

A_vie_ii + A_vie_cd = A_vie 7.500 + 7.500 = 15.000 mqA_St_ii + A_St_cd = A_St 5.000 + 20.000 = 25.000 mq

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

Ripartizione della STt

SCt32%

SFt(sc.)28%

A_St25%

A_vie15%

VtSULt

50,00

020406080

100120140160180200

Volume totale e Superficie Utile Lorda

(x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

S10,00,51,01,52,02,53,03,54,04,55,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento

Page 91: A.A. 2007/2008 Corso di TECNICA URBANISTICA 1 … · A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 A.A. 2007/2008 ... ONERI

PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

88

DATI 1/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)

ZTO zona territoriale omogenea tipo DVIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%N_ed_ii numero di edifici industriali n. 10 10,00

N_p_ii numero di piani degli edifici n. 1 1,00

SUL_p_ii superficie utile lorda di piano mq 1.000 1.000 INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

Hmlp_ii altezza media lorda di piano ml 6,00 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

I_pp_ii indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF_ii incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 100,00% 1,00 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_ii standard globale insediamenti industria % di STii 10,00% 10,00% % della Superficie territoriale destinata agli impianti industriali

N_ed_cd numero di edifici comm. e direz. n. 10 10,00

N_p_cd numero di piani degli edifici n. 10 10,00

SUL_p_cd superficie utile lorda di piano mq 1.000 1.000,00

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

I_pp_cd indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF_cd incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 50,00% 0,50 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50

CALCOLO ESEMPION_ed_ii x SUL_p_ii = SCii 10 x 1.000 = 10.000 mq

SCii x N_p_ii = SULii 10.000 x 1 = 10.000 mqSULii x Hmlp_ii = Vii 10.000 x 6,00 = 60.000 mc

Vii / I_pp_ii = SFii_pp 60.000 / 10,00 = 6.000 mqSFii_pp x Ii_SF_ii = SFii(scop) 6.000 x 2,00 = 12.000 mq

SCii + SFii(scop) = SFii 10.000 + 12.000 = 22.000 mqSFii / 1-(1*(VIE+ST_ii)) = STii 22.000 / 0,75 = 29.333 mqSTii / 100 x VIE = A_vie_ii 29.333 x 0,15 = 4.400 mqSTii / 100 x Stii = A_St_ii 29.333 x 0,10 = 2.933 mqVii / SFii = IFFii 60.000 / 22.000 = 2,73 mc/mqVii / STii = IFTii 60.000 / 29.333 = 2,05 mc/mq

SCii / SFii = ICii 10.000 / 22.000 = 0,45 mq/mqSULii / STii = IUT 10.000 / 29.333 = 0,34 mq/mq

N_ed_cd x SUL_p_cd = SCcd 10 x 1.000 = 10.000 mqSCcd x N_p_cd = SULcd 10.000 x 10 = 100.000 mq

SULcd x Hmlp_cd = Vcd 100.000 x 3,60 = 360.000 mcVcd / I_pp_cd = SF_pp 360.000 / 10,00 = 36.000 mq

SF_pp x Ii_SF = SFcd(scop) 36.000 x 1,50 = 54.000 mqSCcd + SFcd(scop) = SFcd 10.000 + 54.000 = 64.000 mq

SULcd / 100 x St_cd = A_St_cd 100.000 x 0,80 = 80.000 mqA_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 80.000 x 0,50 = 40.000 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 80.000 - 40.000 = 40.000 mq

+ A_St_cd_p + 40.000SFcd + A_St_cd_a = STcd(p) 64.000 + 40.000 = 144.000 mq

STcd(p) / 1-(1*VIE) = STcd 144.000 / 0,85 = 169.412 mqSTcd / 100 x VIE = A_vie_cd 169.412 x 0,15 = 25.412 mqVcd / SFcd = IFFcd 360.000 / 64.000 = 5,63 mc/mqVcd / STcd = IFTcd 360.000 / 169.412 = 2,13 mc/mq

SCcd / SFcd = ICcd 10.000 / 64.000 = 0,16 mq/mqSULcd / STcd = IUT 100.000 / 169.412 = 0,59 mq/mq

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

CO

MM

ER

CIA

LE E

DIR

EZIO

NA

LEIN

DU

STR

IALE

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

89

(SEGUE)

Ripartizione della STii

SFii(cop.)34%

SFii(sc.)41%

A_St_ii10%

A_vie_ii15%

iicdHm0,0

3,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,036,339,6

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC IUT

iicd0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

Valori degli indici

Ripartizione della STcd

SFcd(cop.)6%

SFcd(sc.)31%

A_St_cd_p24%

A_St_cd_a24%

A_vie_cd15%

VALORI COMPLESSIVI ESEMPIOSTii + STcd = STt 29.333 + 169.412 = 198.745 mqSFii + SFcd = SFt 22.000 + 64.000 = 86.000 mq

SULii + SULcd = SULt 10.000 + 100.000 = 110.000 mqSULt / STt = IUTm 110.000 / 198.745 = 0,55 mq/mqVii + Vcd = Vt 60.000 + 360.000 = 420.000 mcVt / STt = IFTm 420.000 / 198.745 = 2,11 mc/mqVt / SFt = IFFm 420.000 / 86.000 = 4,88 mc/mq

SCii + SCcd = SCt 10.000 + 10.000 = 20.000 mqSCt / SFt = ICm 20.000 / 86.000 = 0,23 mq/mq

A_vie_ii + A_vie_cd = A_vie 4.400 + 25.412 = 29.812 mqA_St_ii + A_St_cd = A_St 2.933 + 80.000 = 82.933 mq

Ripartizione della Superficie Territoriale totale

SFt(cop.)10%

SFt(sc.)33%

A_St42%

A_vie15%

VtSULt

110,00

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1.000

Volume totale e Superficie Utile

Lorda totale (x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

S10,00,51,01,52,02,53,03,54,04,55,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento

Page 93: A.A. 2007/2008 Corso di TECNICA URBANISTICA 1 … · A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 A.A. 2007/2008 ... ONERI

PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

90

DATI 1/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)

ZTO zona territoriale omogenea tipo DVIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%STii ST per IMPIANTI INDUSTRIALI mq 100.000IUTii indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50 0,50

St_ii standard globale insediamenti industria % di STii 10,00% 10,00% INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

Hmlp_ii altezza media lorda di piano ml 6,00 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

N_ed numero di edifici n. 10 10,00

N_p numero di piani degli edifici n. 5 5,00

SUL_p superficie utile lorda di piano mq 1.000 1.000

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

I_pp indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 20,00% 0,20 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50

CALCOLO ESEMPIOSTii / 100 x St_ii = A_St_ii 100.000 x 0,10 = 10.000 mqSTii / 100 x VIE = A_vie_ii 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_ii - 10.000STii - A_vie_ii = SFii 100.000 - 15.000 = 75.000 mqSTii x IUTii = SUL(=SCii) 100.000 x 0,50 = 50.000 mq

SUL(=SCii) x Hmlp_ii = Vii 50.000 x 6 = 300.000 mcVii / SFii = IFFii 300.000 / 75.000 = 4,00 mc/mqVii / STii = IFTii 300.000 / 100.000 = 3,00 mc/mq

SUL(=SCii) / SFii = ICii 50.000 / 75.000 = 0,67 mq/mqN_ed x SUL_p = SCcd 10 x 1.000 = 10.000 mqSCcd x N_p = SULcd 10.000 x 5 = 50.000 mq

SULcd x Hmlp_cd = Vcd 50.000 x 3,60 = 180.000 mcVcd / I_pp = SF_pp 180.000 / 10,00 = 18.000 mq

SF_pp x Ii_SF = SFcd(scop) 18.000 x 1,20 = 21.600 mqSCcd + SFcd(scop) = SFcd 10.000 + 21.600 = 31.600 mq

SULcd / 100 x St_cd = A_St_cd 50.000 x 0,80 = 40.000 mqA_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 40.000 x 0,50 = 20.000 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 40.000 - 20.000 = 20.000 mq

+ A_St_cd_p + 20.000SFcd + A_St_cd_a = STcd(p) 31.600 + 20.000 = 71.600 mq

STcd(p) / 1-(1*VIE) = STcd 71.600 / 0,85 = 84.235 mqSTcd / 100 x VIE = A_vie_cd 84.235 x 0,15 = 12.635 mqVcd / SFcd = IFFcd 180.000 / 31.600 = 5,70 mc/mqVcd / STcd = IFTcd 180.000 / 84.235 = 2,14 mc/mq

SCcd / SFcd = ICcd 10.000 / 31.600 = 0,32 mq/mqSULcd / STcd = IUT 50.000 / 84.235 = 0,59 mq/mq

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

IND

US

TRIA

LEC

OM

ME

RC

IALE

- DIR

EZIO

NA

LE

Ripartizione della STii

SFii(cop.)50%

SFii(sc.)25%

A_St_ii10%

A_vie_ii15%

iicdHm0,0

3,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,036,339,6

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC IUT

iicd0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

Valori degli indici

Ripartizione della STcd

SFcd(cop.)12%

SFcd(sc.)25%

A_St_cd_p24%

A_St_cd_a24%

A_vie_cd15%

Page 94: A.A. 2007/2008 Corso di TECNICA URBANISTICA 1 … · A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 A.A. 2007/2008 ... ONERI

PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

91

DATI 2/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)

ZTO zona territoriale omogenea tipo DVIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%STii ST per IMPIANTI INDUSTRIALI mq 100.000 0,00%

IUTii indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50 0,50

St_ii standard globale insediamenti industria % di STii 10,00% 10,00% INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

Hmlp_ii altezza media lorda di piano ml 6,00 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

N_ed numero di edifici n. 10 10,00

N_p numero di piani degli edifici n. 5 5,00

SUL_p superficie utile lorda di piano mq 1.000 1.000,00

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

I_pp indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 20,00% 0,20 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50

VALORI COMPLESSIVI ESEMPIOSTii + STcd = STt 100.000 + 84.235 = 184.235 mqSFii + SFcd = SFt 75.000 + 31.600 = 106.600 mqSCii + SULcd = SULt 50.000 + 50.000 = 100.000 mqSULt / STt = IUTm 100.000 / 184.235 = 0,54 mq/mqVii + Vcd = Vt 300.000 + 180.000 = 480.000 mcVt / STt = IFTm 480.000 / 184.235 = 2,61 mc/mqVt / SFt = IFFm 480.000 / 106.600 = 4,50 mc/mq

SCii + SCcd = SCt 50.000 + 10.000 = 60.000 mqSCt / SFt = ICm 60.000 / 106.600 = 0,56 mq/mq

A_vie_ii + A_vie_cd = A_vie 15.000 + 12.635 = 27.635 mqA_St_ii + A_St_cd = A_St 10.000 + 40.000 = 50.000 mq

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

Ripartizione della Superficie Territoriale totale

SFt(cop.)33%

SFt(sc.)25%

A_St27%

A_vie15%

VtSULt

100,00

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1.000

Volume totale e Superficie Utile

Lorda totale (x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

S10,00,51,01,52,02,53,03,54,04,55,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento

Page 95: A.A. 2007/2008 Corso di TECNICA URBANISTICA 1 … · A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 A.A. 2007/2008 ... ONERI

PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

92

DATI 1/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)

ZTO zona territoriale omogenea tipo DVIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%N_ed_ii numero di edifici industriali n. 10 10,00

N_p_ii numero di piani degli edifici n. 1 1,00

SUL_p_ii superficie utile lorda di piano mq 500 500 INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

Hmlp_ii altezza media lorda di piano ml 6,00 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

I_pp_ii indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF_ii incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 100,00% 1,00 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_ii standard globale insediamenti industria % di STii 10,00% 10,00%

STcd ST per insediamenti COMM. DIREZ. mq 100.000IUTcd indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50 0,50

St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00% 80,00% INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60

ICcd indice di copertura % di SFcd 35,00% 35,00%

CALCOLO ESEMPION_ed_ii x SUL_p_ii = SCii 10 x 500 = 5.000 mq

SCii x N_p_ii = SULii 5.000 x 1 = 5.000 mqSULii x Hmlp_ii = Vii 5.000 x 6,00 = 30.000 mc

Vii / I_pp_ii = SFii_pp 30.000 / 10,00 = 3.000 mqSFii_pp x Ii_SF_ii = SFii(scop) 3.000 x 2,00 = 6.000 mq

SCii + SFii(scop) = SFii 5.000 + 6.000 = 11.000 mqSFii / 1-(1*(VIE+ST_ii)) = STii 11.000 / 0,75 = 14.667 mqSTii / 100 x VIE = A_vie_ii 14.667 x 0,15 = 2.200 mqSTii / 100 x Stii = A_St_ii 14.667 x 0,10 = 1.467 mqVii / SFii = IFFii 30.000 / 11.000 = 2,73 mc/mqVii / STii = IFTii 30.000 / 14.667 = 2,05 mc/mq

SCii / SFii = ICii 5.000 / 11.000 = 0,45 mq/mqSULii / STii = IUTii 5.000 / 14.667 = 0,34 mq/mqSTcd x IUTcd = SULcd 100.000 x 0,50 = 50.000 mq

SULcd x Hmlp_cd = Vcd 50.000 x 3,60 = 180.000 mcSULcd / 100 x St_cd = A_St_cd 50.000 x 0,80 = 40.000 mq

A_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 40.000 x 0,50 = 20.000 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 40.000 - 20.000 = 20.000 mq

STcd / 100 x VIE = A_vie_cd 100.000 x 0,15 = 15.000 mq

- A_St_cd_p - 20.000STcd - A_St_cd_a = SFcd 100.000 - 20.000 = 45.000 mq

- A_vie_cd - 15.000Vcd / SFcd = IFFcd 180.000 / 45.000 = 4,00 mc/mqVcd / STcd = IFTcd 180.000 / 100.000 = 1,80 mc/mq

SFcd / 100 x ICcd = SCcd 45.000 x 0,35 = 15.750 mqVcd / SCcd = Hm_cd 180.000 / 15.750 = 11,43 ml

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

IND

US

TRIA

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- DIR

EZIO

NA

LE

Ripartizione della STii

SFii(cop.)34%

SFii(sc.)41%

A_St_ii10%

A_vie_ii15%

iicdHm0,0

3,36,69,9

13,216,519,823,126,429,733,036,339,6

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC IUT

iicd0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

Valori degli indici

Ripartizione della STcd

SFcd(cop.)35%

SFcd(sc.)23%

A_St_cd_p15%

A_St_cd_a15%

A_vie_cd12%

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 pag.

93

DATI 2/2Destinazione funzionale produttiva (industriale e/o commerciale-direzionale)

ZTO zona territoriale omogenea tipo DVIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%N_ed_ii numero di edifici industriali n. 10 10,00

N_p_ii numero di piani degli edifici n. 1 1,00

SUL_p_ii superficie utile lorda di piano mq 500 500 INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI

Hmlp_ii altezza media lorda di piano ml 6,00 6,00 (si assume che abbiano un solo piano)

I_pp_ii indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF_ii incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 100,00% 1,00 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_ii standard globale insediamenti industria % di STii 10,00% 10,00%

STcd ST per insediamenti COMM. DIREZ. mq 100.000 0,00%

IUTcd indice di utilizzazione territoriale mq/mq 0,50 0,50

St_cd standard globale comm. e direz. % di SUL 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60

ICcd indice di copertura % di SFcd 35,00% 35,00%

VALORI COMPLESSIVI ESEMPIOSTii + STcd = STt 14.667 + 100.000 = 114.667 mqSFii + SFcd = SFt 11.000 + 45.000 = 56.000 mqSCii + SULcd = SULt 5.000 + 50.000 = 55.000 mqSULt / STt = IUTm 55.000 / 114.667 = 0,48 mq/mqVii + Vcd = Vt 30.000 + 180.000 = 210.000 mcVt / STt = IFTm 210.000 / 114.667 = 1,83 mc/mqVt / SFt = IFFm 210.000 / 56.000 = 3,75 mc/mq

SCii + SCcd = SCt 5.000 + 15.750 = 20.750 mqSCt / SFt = ICm 20.750 / 56.000 = 0,37 mq/mq

A_vie_ii + A_vie_cd = A_vie 2.200 + 15.000 = 17.200 mqA_St_ii + A_St_cd = A_St 1.467 + 40.000 = 41.467 mq

D3 - NUOVI INSEDIAMENTI PER IMPIANTI INDUSTRIALI E DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

Ripartizione della Superficie Territoriale totale

SFt(cop.)18%

SFt(sc.)31%

A_St36%

A_vie15%

Vt SULt

55,000

100200300400500600700800900

1.000

Volume totale e Superficie Utile

Lorda totale (x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

S10,00,51,01,52,02,53,03,54,04,55,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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94

IL DIMENSIONAMENTO DELLE ZONE MISTE "C/D"

A_St_aic area attrezzature di interesse comune

A_St_as area attrezzature scolastiche

A_St_cd area complessiva attrezzature per insediamenti commerciali e direzionali

A_St_cd_a area attrezzature diverse dai parcheggi per insediamenti commerciali e direzionali

A_St_cd_p area parcheggi pubblici per insediamenti commerciali e direzionali

A_St_pp area parcheggi pubblici

A_St_va area verde attrezzato

A_vie area della viabiltà

AB n. abitanti

Hm_cd altezza media dei fabbricati per insediamenti commerciali e direzionali

Hmlp_cd altezza media lorda di piano per insediamenti commerciali e direzionali

Hmr altezza media dei fabbricati residenziali

ICcd indice di copertura per insediamenti commerciali e direzionali

ICr indice di copertura per insediamenti residenziali

IFFcd indice di fabbricabilità fondiaria per insediamenti commerciali e direzionali

IFFr indice di fabbricabilità fondiaria per insediamenti residenziali

IFTcd indice di fabbricabilità territoriale per insediamenti commerciali e direzionali

IFTr indice di fabbricabilità territoriale per insediamenti residenziali

MC/AB indice di conversione mc->abitanti

SCcd superficie coperta per insediamenti commerciali e direzionali

SCr superficie coperta per insediamenti residenziali

SFcd superfie fondiaria per insediamenti commerciali e direzionali

SFr superfie fondiaria per insediamenti residenziali

SFt superfie fondiaria totale

St_aic standard attrezzature di interesse comune

St_as standard attrezzature scolastiche

St_cd standard globale per insediamenti commerciali e direzionali

St_cd_p standard parcheggi per insediamenti commerciali e direzionali

St_pp standard parcheggi pubblici

St_va standard verde attrezzato

STt superficie territoriale totale

SUL superficie utile lorda per insediamenti commerciali e direzionali

Vcd volume edificabile per insediamenti commerciali e direzionali

VIE % di ST destinata a viabilità

Vr volume dei fabbricati residenziali

ZTO zona territoriale omogenea

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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95

(GRAFICI ALLA PAGINA SEGUENTE)

DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale mista (residenziale e commerciale-direzionale)ZTO zona territoriale omogenea tipo C/DSTt superficie territoriale totale mq 100.000VIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%IFTr indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00 1,00 (da applicare sull'intera STt)

MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80,00 80,00

Hmlp_r altezza media lorda di piano ml 3,30 3,30

ICr indice di copertura residenza % di SFr 30,00% 0,30

St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50 INSEDIAMENTI RESIDENZIALI

St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50IFTcd indice di fabbricabilità territoriale mc/mq 1,00 1,00 (da applicare sull'intera STt)

St_cd standard globale insed. comm. e direz % di SUL 80,00% 80,00%St_cd_p standard parcheggi % di St_cd 50,00% 0,50 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60

ICcd indice di copertura comm. direz. % di SFcd 30,00% 0,30

%SFr SF per RESIDENZA % di SFt 70,00% 0,70 RIPARTIZIONE DELLA SUPERFICIE FONDIARIA

%SFcd SF per insediamenti COMM.. DIREZ. % di SFt 30,00%

CALCOLO ESEMPIOSTt x IFTr = Vr 100.000 x 1,00 = 100.000 mcVr / MC/AB = AB 100.000 / 80 = 1.250 abitantiAB x St_as = A_St_as 1.250 x 4,50 = 5.625 mqAB x St_aic = A_St_aic 1.250 x 2,00 = 2.500 mqAB x St_va = A_St_va 1.250 x 9,00 = 11.250 mqAB x St_pp = A_St_pp 1.250 x 2,50 = 3.125 mqSTt x IFTcd = Vcd 100.000 x 1,00 = 100.000 mcVcd / Hmlp_cd = SULcd 100.000 / 3,60 = 27.778 mq

SULcd / 100 x St_cd = A_St_cd 27.778 x 0,80 = 22.222 mqA_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 22.222 x 0,50 = 11.111 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 22.222 - 11.111 = 11.111 mq

STt / 100 x VIE = A_vie 100.000 x 0,15 = 15.000 mq- A_St_as - 5.625- A_St_aic - 2.500- A_St_va - 11.250

STt - A_St_pp = SFt 100.000 - 3.125 = 40.278 mq- A_St_cd_p - 11.111- A_St_cd_a - 11.111- A_vie - 15.000

SFt x %SFr = SFr 40.278 x 0,70 = 28.194 mqSFt x %SFcd = SFcd 40.278 x 0,30 = 12.083 mqVr / SFr = IFFr 100.000 / 28.194 = 3,55 mc/mq

SFr / 100 x ICr = SCr 28.194 x 0,30 = 8.458 mqVr / Hmlp_r = SULr 100.000 / 3,30 = 30.303 mqVr / SCr = Hmr 100.000 / 8.458 = 11,82 ml

Vcd / SFcd = IFFcd 100.000 / 12.083 = 8,28 mc/mqSFcd / 100 x ICcd = SCcd 12.083 x 0,30 = 3.625 mqVcd / SCcd = Hm_cd 100.000 / 3.625 = 27,59 ml

C1/D2 - INEDIFICATA: RESIDENZA E NUOVI INSEDIAMENTI DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

RE

SID

EN

ZIALE

CO

MM

ER

CIA

LE

DIR

EZIO

NA

LER

ES

IDE

NZ.

CO

MM

. D

IRE

Z.

Page 99: A.A. 2007/2008 Corso di TECNICA URBANISTICA 1 … · A. Riggio, U. Schiavoni Schiavoni - Esercitazioni del Corso di Tecnica Urbanistica 1 (E & EA)- 2007/08 A.A. 2007/2008 ... ONERI

PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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96

rcdHm0,0

3,3

6,6

9,9

13,2

16,5

19,8

23,1

26,4

29,7

Altezza media dei fabbricati

IFT IFF IC

rcd0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

9,0

10,0

Valori degli indici

Ripartizione della STr(escluse strade)

SFr(cop.)17%

SFr(scop.)39%

A_St_as11%

A_St_aic5%

A_St_va22%

A_St_pp6%

Ripartizione della STcd(escluse strade)

SFcd(cop.)11%

SFcd(scop.)25%

A_St_cd_a32%

A_St_cd_p32%

VALORI COMPLESSIVI ESEMPIOSULr + SULcd = SULt 30.303 + 27.778 = 58.081 mqSULt / STt = IUTm 58.081 / 100.000 = 0,58 mq/mq

Vr + Vcd = Vt 100.000 + 100.000 = 200.000 mcVt / STt = IFTm 200.000 / 100.000 = 2,00 mc/mqVt / SFt = IFFm 200.000 / 40.278 = 4,97 mc/mq

SCr + SCcd = SCt 8.458 + 3.625 = 12.083 mqSCt / SFt = ICm 12.083 / 40.278 = 0,30 mq/mq

Ripartizione della STt

SFt(cop.)8%

SFt(scop.)15%

A_St_t62%

A_vie_t15%

Vt SULt

106,00

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

Volume totale e Superficie Utile Lorda

(x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

S10,01,02,03,04,05,06,07,08,09,0

10,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

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DATI Comune con popolazione totale prevista > 10.000 abitantiDestinazione funzionale mista (residenziale e commerciale-direzionale)ZTO zona territoriale omogenea tipo C/DVIE % di STt destinata a viabilità % di STt 15,00%

N_ed_r numero di edifici n. 20 5

N_p_r numero di piani degli edifici n. 5 4

SUL_p_r superficie utile lorda di piano mq 500 500

Hm_p_r altezza media di piano ml 3,30 3,30

MC/AB indice conversione mc->abitanti mc/ab 80 80 INSEDIAMENTI RESIDENZIALI

I_pp_r indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF_r incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 20,00% 20,00% incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_as standard attrezz. scolastiche mq/ab 4,50St_aic standard attr. interesse comune mq/ab 2,00St_va standard verde attrezzato mq/ab 9,00 18,00 superficie totale per gli standards mq/ab

St_pp standard parcheggi pubblici mq/ab 2,50N_ed_cd numero di edifici comm. e direz. n. 5 8,00

N_p_cd numero di piani degli edifici n. 8 10,00

SUL_p_cd superficie utile lorda di piano mq 1.000 1.250

Hmlp_cd altezza media lorda di piano ml 3,60 3,60 INSEDIAMENTI COMMERCIALI E DIREZIONALI

I_pp_cd indice per parcheggi pertinenziali mq/mc 10,00 10,00

Ii_SF_cd incremento della superficie pertinenz. % di SF_pp 50,00% 0,50 incremento della Superficie per parcheggi pertinenziali

St_cd standard globale comm. e direz. % di SULcd 80,00% 80,00%

St_cd_p standard parcheggi pubblici % di St_cd 50,00% 0,50

C1/D2 - INEDIFICATA: RESIDENZA E NUOVI INSEDIAMENTI DI CARATTERE COMMERCIALE E DIREZIONALE

CALCOLO ESEMPION_ed_r x SUL_p_r = SCr 20 x 500 = 10.000 mq

SCr x N_p_r = SULr 10.000 x 5 = 50.000 mqSULr x Hm_p_r = Vr 50.000 x 3,30 = 165.000 mc

Vr / I_pp_r = SFr_pp 165.000 / 10,00 = 16.500 mqSF_pp x Ii_SF_r = SFr(scop) 16.500 x 1,20 = 19.800 mq

SCr + SFr(scop) = SFr 10.000 + 19.800 = 29.800 mqVr / MC/AB = AB 165.000 / 80 = 2.063 abitantiAB x St_as = A_St_as 2.063 x 4,50 = 9.281 mqAB x St_aic = A_St_aic 2.063 x 2,00 = 4.125 mqAB x St_va = A_St_va 2.063 x 9,00 = 18.563 mqAB x St_pp = A_St_pp 2.063 x 2,50 = 5.156 mq

+ A_St_as + 9.281+ A_St_aic + 4.125

SFr + A_St_va = STr(p) 29.800 + 18.563 = 66.925 mq+ A_St_pp + 5.156

STr(p) / 1-(1*VIE) = STr 66.925 / 0,85 = 78.735 mqSTr / 100 x VIE = A_vie_r 78.735 x 0,15 = 11.810 mqVr / STr = IFTr 165.000 / 78.735 = 2,10 mc/mqVr / SFr = IFFr 165.000 / 29.800 = 5,54 mc/mq

SCr / SFr = ICr 10.000 / 29.800 = 0,34 mq/mqSULr / STr = IUTr 50.000 / 78.735 = 0,64 mq/mq

N_ed_cd x SUL_p_cd = SCcd 5 x 1.000 = 5.000 mqSCcd x N_p_cd = SULcd 5.000 x 8 = 40.000 mq

SULcd x Hmlp_cd = Vcd 40.000 x 3,60 = 144.000 mcVcd / I_pp_cd = SF_pp 144.000 / 10,00 = 14.400 mq

SF_pp x Ii_SF_cd = SFcd(scop) 14.400 x 1,50 = 21.600 mqSCcd + SFcd(scop) = SFcd 5.000 + 21.600 = 26.600 mq

SULcd / 100 x St_cd = A_St_cd 40.000 x 0,80 = 32.000 mqA_St_cd x St_cd_p = A_St_cd_p 32.000 x 0,50 = 16.000 mqA_St_cd - A_St_cd_p = A_St_cd_a 32.000 - 16.000 = 16.000 mq

+ A_St_cd_p + 16.000SFcd + A_St_cd_a = STcd(p) 26.600 + 16.000 = 58.600 mq

STcd(p) / 1-(1*VIE) = STcd 58.600 / 0,85 = 68.941 mqSTcd / 100 x VIE = A_vie_cd 68.941 x 0,15 = 10.341 mqVcd / SFcd = IFFcd 144.000 / 26.600 = 5,41 mc/mqVcd / STcd = IFTcd 144.000 / 68.941 = 2,09 mc/mq

SCcd / SFcd = ICcd 5.000 / 26.600 = 0,19 mq/mqSULcd / STcd = IUTcd 40.000 / 68.941 = 0,58 mq/mq

CO

MM

ER

CIA

LE E

DIR

EZIO

NA

LER

ES

IDE

NZA

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PARTE 1. DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE SEZIONE 1.4 IL DIMENSIONAMENTO DEL QUARTIERE LEZIONE 1.4.3 IL DIMENSIONAMENTO DI UN QUARTIERE NELLA

PROGETTAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

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98

IFTr IFFr IUTr ICr

rcd0

123456789

101112131415

Valori degli indici

SULV r

144

40

0

50

100

150

200

250

300

350

400

Volume totale e Superficie Utile Lorda (x1000)

Ripartizione della STr

SF(cop.)13%

SF(sc.)24%

A_St_as12%A_St_aic

5%

A_St_va24%

A_St_pp7%

A_vie15%

Ripartizione della STcd

SFcd(cop.)7%

SFcd(sc.)32%

A_St_cd_p

A_St_cd_a23%

A_vie_cd15%

VALORI COMPLESSIVI ESEMPIOSTr + STcd = STt 78.735 + 68.941 = 147.676SFr + SFcd = SFt 29.800 + 26.600 = 56.400 mq

SULr + SULcd = SULt 50.000 + 40.000 = 90.000 mqSULt / STt = IUTm 90.000 / 147.676 = 0,61 mq/mq

Vr + Vcd = Vt 165.000 + 144.000 = 309.000 mcVt / STt = IFTm 309.000 / 147.676 = 2,09 mc/mqVt / SFt = IFFm 309.000 / 56.400 = 5,48 mc/mq

SCr + SCcd = SCt 10.000 + 5.000 = 15.000 mqSCt / SFt = ICm 15.000 / 56.400 = 0,27 mq/mq

A_vie_r + A_vie_cd = A_vie_t 11.810 + 10.341 = 22.151 mqA_St_r + A_St_cd = A_St_t 37.125 + 32.000 = 69.125 mq

Ripartizione della STt

SFt(cop.)10%

SFt(scop.)28%

A_St_t47%

A_vie_t15%

Vt SULt

106,00

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

500

Volume totale e Superficie Utile Lorda (x1000)

IFTm IFFm ICm IUTm

0,01,02,03,04,05,06,07,08,09,0

10,0

Valori medi degli indicisull'intera superficie di intervento