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5/16/2018 8 Variabili Casuali e Distribuzioni Di Probabilita - slidepdf.com
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1
VARIABILI CASUALI
E
DISTRIBUZIONE DI
PROBABILITA’
2
VARIABILI CASUALI
Una variabile casuale X è una funzione definita sullo spazio campionario
S che associa ad ogni evento E S uno ed un solo numero reale.!
S
N.B: - sinonimi di variabile casuale sono variabile aleatoria e variabile stocastica.
- Borra e Di Ciaccio usano il simbolo ! al posto di S per indicare lo spazio
campionario.
3
VARIABILI CASUALI
In pratica la Variabile Casuale trasforma lo spazio campionario
originale (formato da eventi di natura qualsiasi) in un nuovo spazio
campionario formato da numeri reali, che vengono detti determinazione
o realizzazione della Variabile Casuale stessa.
EVENTI
ELEMENTARI
(di natura
qualsiasi)
VALORI
O
DETERMINAZIONI
O
REALIZZAZIONI
di X
S S’
Numeri
realiX
4
ESEMPI
In alcuni casi il risultato di un esperimento casuale è già di per sé (o
può essere considerato) un numero reale, come nel lancio di un dado:
S = 1, 2, 3, 4, 5, 6
In altri casi, come il lancio di una moneta, gli eventi elementari non
sono numeri reali, ma possono diventarlo utilizzando una variabile
casuale che trasformi lo spazio campionario originale.
ESEMPIO: LANCIO DI UNA MONETA
S = T, C ; X(S) = S’ = 0,1
X(T) = 0 ; X(C) = 1
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5
ESEMPIO
S S’
La v.c. X “somma dei punteggi di due dadi ” trasforma lo
spazio campionario S relativo al lancio di due dadi in S’
formato da 11 numeri interi.
6
VARIABILI CASUALI DISCRETE E CONTINUE
• Una variabile casuale discreta può assumere un insieme
discreto (finito o numerabile) di numeri reali.
• Una variabile casuale continua può assumere tutti i
valori compresi in un intervallo reale.
S
S
7
FUNZIONE DI PROBABILITA’
(VARIABILI CASUALI DISCRETE)
Data una v.c discreta X che assume i valori:
x1, x2, … , xn, … con x1 " x2 " … " xn " ..
Si definisce funzione di probabilità (f.p.) di X la funzione che associa
ai possibili valori di X le rispettive probabilità di verificarsi.
P(xi) = P(X=xi) Probabilità che la v.c.X assuma il valore xi
8
FUNZIONE DI PROBABILITA’
(V.C. DISCRETE)
• La funzione di probabilità (f.p.) si indica anche con il
simbolo f(x) in alternativa a P(x).
• La f.p. si può definire anche su tutto l’insieme dei numeri
reali (non solo sull’insieme dei possibili valori della V.C.)
nel seguente modo:
f ( x ) = P( X=x ) , x R
In tal caso valgono le seguenti proprietà:
• f ( x ) > 0 per x = x 1, x 2, … x n, …
• f ( x ) = 0 altrimenti
! !
!+"
#"=
=
x
x f 1)(
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9
FUNZIONE DI RIPARTIZIONE(VARIABILI CASUALI DISCRETE)
La cumulata della funzione di probabilità di una variabile
discreta X viene definita funzione di ripartizione (f.r.):
F(X) =
Come sarà chiaro dai seguenti esempi, la f.r. rappresenta la
probabilità che la X assuma un valore nell’intervallo :
F(x) = P(X " x)
],( x !"
10
Esempio 1: Variabile Casuale binaria con eventi equiprobabili (lancio di
una moneta).
1#F(x)
##P(x)
10XP(X " x) = 0 per x < 0
F(x) = # per 0 " x < 1
1 per x $ 1
Possiamo allora rispondere alla eseguenti domande:
P(x " -3) = ? Risposta: F(-3) = 0
P(x " 0,7) = ? Risposta: F(0,7) = #
P(x " 2,5) = ? Risposta: F(2,5) = 1
11
Esempio 2: Lancio di un dado.
15/64/63/62/61/6F(x)
1/61/61/61/61/61/6P(x)
654321X
Rispondiamo alle seguenti domande:
P(x " 4) = ? Risposta F(4) = 4/6
P(2 < x " 4) = ? Risposta P(3) + P(4) = F(4) – F(2) = 2/6
P(2 " x " 4) = ? Risposta P(2) + P(3) + P(4) = 3/6
P(x = 7) = ? Risposta P(7) = 0 perché 7 è un evento impossibile.12
Esempio 3: Somma del punteggio di due dadi.
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13
Osservazione: la funzione di ripartizione di una v.c. discreta è sempre
una funzione crescente a gradini.
In virtù di ciò riusciamo a calcolare probabilità del tipo (riferendoci
all’esempio precedente):
P(4,2 " X " 7,3) = 21/36 - 6/36 = 15/36
Dal momento che i due estremi dell’intervallo (4,2 e 7,3) sono eventi
impossibili e dunque hanno probabilità nulla, il fatto di includerli o meno
non altera il risultato:
P(4,2 < X < 7,3) = 15/36
14
FUNZIONE DI RIPARTIZIONE: PROPRIETA’
15
VARIANZA
MEDIA O VALORE ATTESO
Osservazione: la media e la varianza di una V.C. sono definite in modo
identico alla media e alla varianza di un carattere statistico (la funzione di
probabilità (f.p.) della V.C. corrisponde alla distribuzione delle frequenze
relative di un carattere statistico).
Media (o Valore Atteso) e Varianza di una V.C.
x
i
i i x f x X E µ == ! )()(
22
x
i
i x i x f x X V ! µ ="= # )()()(
16
Proprietà del Valore Atteso e della Varianza di
una V.C.
Il Valore atteso e la varianza di una V.C. godono di proprietà analoghe
a quelle rispettivamente della media aritmetica e della varianza di un
carattere statistico. In particolare:
Valore atteso
E(aX + b) = a E(X) + b
con a e b costanti
E(a1X1 + a2X2 + … + anXn) =
= a1E(X1) + a2 E(X2) + … an E(Xn)
Con a1, a2,… , an costanti
Varianza
V(aX + b) = a2 V(X)
con a e b costanti
Se X1 , X2 , … , Xn sono V.C.
indipendenti,
V(X1 + X2 + … + Xn) =
= V (X1) + V (X2) + … + V(Xn)
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17
Caratteri statistici e Variabili Casuali in
parallelo
VARIANZAVARIANZA
VALORE ATTESOMEDIA (ARITMETICA)
FUNZIONE DI RIPARTIZIONE
DISTRIBUZIONE DELLEFREQUENZE RELATIVE
CUMULATE
DISTRIBUZIONE DI PROBABILITA’
– funzione di probabilità
o funzione di densità
DISTRIBUZIONE DELLE
FREQUENZE (RELATIVE)
CONTINUECONTINUI
DISCRETEDISCRETI
VARIABILI CASUALI CARATTERI STATISTICI
18
Esercizi svolti
19
Esercizi svolti
svolgimento
Distrib. C)
20
Esercizi svolti
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21
Esercizi svolti
22
Esercizi svolti
SUCCESSIVA
23
Esercizi svolti
24
Esercizi svolti
d) Costruiamo la funzione di ripartizione F(x), data dalla
cumulata della f.p. f(x) (v. ultima colonna della tabella precedente)
Oppure: P(X>4) = 1 – F(4) = 1 – 0,768 = 0,232
f(5) + f(6) + … + f(11)
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25
La V.C. Uniforme (discreta)
Una V.C. uniforme discreta assume s valori compresi in un certo
intervallo [a, a + s-1] con la stessa probabilità 1/s.
f.p. : f(x) = 1/s per x = a, a + 1, ….., a + s-1
f(x) = 0 altrimenti Esempi di V.C.
Uniformi discrete:
Il risultato del lancio di
un dado (a=1; s=6);
Il risultato del lancio di
una moneta (posto
Testa=0, Croce=1)
Nel grafico a fianco,
a=1 e s=8
26
La V. C. di Bernoulli (o dicotomica o binaria)
Una variabile casuale suscettibile di assumere due soli valori viene
detta variabile casuale Dicotomica, o Binaria o di Bernoulli.
Per convenzione:
x1
= 0 (insuccesso) e x2
=1 (successo); P(X=1) = ! (0<!<1)
Funzione di probabilità:
f(x) = P(X=x) = !x(1-!)1-x , per x = 0,1
Che equivale a:
f(0) = P(X=0) = 1-! ; f(1) = P(X=1) = !
27
La V. C. di Bernoulli (o dicotomica o binaria)
MEDIA E VARIANZA
)()]([()(
)()(
)()()()(
)()(
! ! ! ! ! !
! ! ! !
! ! ! !
! ! !
"="+#"=
"+"=
"+""=
=#+"#=
111
11
110
110
22
22 X V
X E
1
28
La V.C. Binomiale
Sia dato un esperimento casuale descritto da una v.c. dicotomica Z
così definita:
Z = 0 insuccesso ; f(0) = 1-!
Z = 1 successo ; f(1) = ! (0 < ! < 1)
Se effettuiamo n prove indipendenti di questo esperimento, il numero
dei successi ottenuti è a sua volta una v.c. che può assumere i valori:
0, 1, … , n
Tale v.c è detta Binomiale e la sua funzione di probabilità è data da:
n x x
n x f
x n x ,..........,,,)()( 210 ; 1 =!""##$
%&&'
(=
!) )
Questa espressione viene definita coefficiente binomiale e si legge “n su x”
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29
Calcolo del coefficiente binomiale
Il coefficiente binomiale si calcola nel seguente modo:
)!(!
!
x n x
n
x
n
!=""
#
$%%&
'
L’espressione n! si legge “n fattoriale” e rappresenta il prodottodei primi n numeri naturali:
nnn !"!!!= )(...! 121Per definizione: 1! = 1
0! = 1
1032
345
312
12345
252
5
2
5=
/ !
/ !!=
!!
!!!!=
"=##
$
%&&'
(
!
!)(
!)()!(!
!
Esempio:
30
Calcolo del coefficiente binomiale
11000
= / !
/ =
"=##
$
%&&'
(
!
!
)!(!
!
n
n
n
nn
n )(n
nn
n
nn=
!"
!"=
!=##
$
%&&'
(
!
)!(
)!(!
!
11
1
111
10
111
= / !
/ =""
#
$%%&
'
=!(
=""#
$%%&
'
(
!!
!
!)!(
!
n
n
n
n
n
n
n
n
n
In generale:
Inoltre vale sempre la seguente uguaglianza:
!!"
#$$%
&
'=!!
"
#$$%
&
x n
n
x
n La dimostrazione è banale, fatela
come esercizio.
31
ALCUNI ESEMPI DI V.C. BINOMIALE
La v.c. Binomiale X rappresenta il numero di successi ottenuti in n
prove indipendenti di un esperimento casuale che può avere due soli
risultati (denominati successo e insuccesso).
• Numero di volte in cui si presenta “Testa” lanciando una
moneta n volte;
• Numero di volte in cui si presenta il 6 (o la faccia che preferite)
lanciando un dado per n volte;
• Numero di volte in cui si presenta una faccia pari / dispari
lanciando un dado per n volte;
• Numero di palline bianche estratte da un’urna contenente
palline bianche e nere, con n estrazioni (reimmettendo ogni
volta la pallina estratta nell’urna prima della nuova estrazione);
32
Esempio di Binomiale
4
3
2
1
0
X
…
…
11/16
15/164/16
11/166/16
5/164/16
1/161/16
F(x) = cumulata
di f(x)
=!
"
#$
%
&'!
"
#$
%
&'!!
"
#$$
%
&40
2
1
2
1
0
4
=!"
#$%
&'!
"
#$%
&'!!
"
#$$%
&31
2
1
2
1
1
4
Sia X il numero di volte in cui si presenta Testa lanciando una
moneta per 4 volte. X è chiaramente una v.c Binomiale (!=1/2; n=4).
=!"
#$%
&'!
"
#$%
&'!!
"
#$$%
&22
2
1
2
1
2
4
x x
x x f
!
"#
$%&
'("
#
$%&
'(""
#
$%%&
'=
4
2
1
2
14)(
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33
Media e Varianza della V.C. Binomiale
La v.c Binomiale può essere pensata come la somma di n v.c di
Bernoulli, indipendenti e identicamente distribuite.
Infatti la v.c Binomiale x rappresenta il numero di successi (v.c di
Bernoulli = 1) ottenuti in n prove indipenti.
Pertanto il valore atteso e la varianza della binomiale si ottengono nel
seguente modo:
MEDIA o VALORE ATTESO
E(X) = E(Z1 + Z2 + …+Zn) = ! + ! + …+ ! = n!
Nota: abbiamo applicato la Proprietà associativa della media aritmetica.
V.C. di Bernoulli
34
Media e Varianza della V.C Binomiale
VARIANZA
V(X) = V(Z1 + Z2 + … + Zn) = !(1"!) + !(1"!) + …+ !(1"!) = n ! (1"!)
Nota: abbiamo applicato la proprietà per cui la varianza della somma di
n variabili indipendenti è uguale alla somma delle rispettive varianze.
Alcune proprietà della Binomiale:
1. Il valore atteso e la varianza crescono al crescere di n;
2. Per !=0.5 la distribuzione è simmetrica rispetto al valor medio (n/2);
3. Per n % + la distribuzione tende ad essere simmetrica rispetto al valor
medio.
!
35
Esempi di Binomiale
Entrambe le distribuzione
sono simmetriche inquanto ! = 0,5
36
Esercizi svolti - Binomiale
svolgimento
N.B. in questi esercizi si usa il simbolo pal posto di !.
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37
Esercizi svolti - Binomiale
38
Esercizi svolti - Binomiale
39
Esercizi svolti - Binomiale
40
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41
Esercizi svolti - Binomiale
42
Esercizi svolti - Binomiale
43
Esercizi svolti – Binomiale (da Levine et al.)
44
Es. svolti -
Binomiale
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45
V.C. CONTINUE - Funzione di densità
Data una V.C. continua X che assume valori in un intervallo (a,b) è ad
essa associata una funzione detta FUNZIONE DI DENSITA’ (f.d.) definita
in modo che:
1) f(x) > 0 se a<x<b
f(x) = 0 altrimenti
2) l’area totale sottesa dalla funzione è uguale a 1.
! ! +"
"#
==
b
a
dx x f dx x f 1)()(
Per chi ha nozioni di calcolo integrale:
46
V.C. CONTINUE - Funzione di densità
La f.d. (funzione di densità) corrisponde alla funzione di probabilità delle
V.C. discrete ma, a differenza di questa, non rappresenta una probabilità:
V.C discrete - f.p.: f(x) = P(X = x)
V.C continue - f.d.: f(x) & P(X = x)
La f.d. serve a calcolare la
probabilità che X assuma un
valore compreso in un certo
intervallo.
Tale probabilità è rappresentata
dall’area sottesa dalla curva in
quell’intervallo.
P(0,5<X<0,7)=0,229
47
Ciò è dovuto al fatto che lo spazio campionario (a,b) è talmente numeroso (denso)
che la sua probabilità unitaria si ripartisce tra un numero così infinitamente
grande di punti da diventare infinitesima.
V.C. CONTINUE
!"#== x x X P , 0)(
! =
b
a
dx x f 1)(Evento
impossibile= 00X = x ,
x (a,b)
Evento
possibile> 00X = x ,
x (a,b)
f(x)P(X=x)Evento
La probabilità che una V.C continua X assuma un particolare valore reale è
sempre 0:
!
!
Tuttavia la “somma” di tutte queste
probabilità infinitesime, risulta pari a 1:
48
Funzione di ripartizione – V.C. Continue
Data una v.c. continua X, la funzione che fa corrispondere ai valori x
le probabilità cumulate P(X " x) viene detta funzione di ripartizione.
F(x) = P(X " x)
Per chi ha nozioni di calcolo integrale:
! ! "#
==
x x
a
dw w f dw w f x F )()()(
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49
Funzione di ripartizione – V.C. Continue
Esempi di funzioni di densità e corrispondenti funzioni di ripartizione.
12 12
P(X"12)
P(X"1,5)
50
Funzione di ripartizione – V.C. Continue
F(x) = 0 se x < a
F(x) = 1 se x $ b
0<F(x)<1 se a<x<b
1;0
b e a se oppure,
==
!+=!"=
+!#!"#
)(lim)(lim x F x F X x
51
Funzione di ripartizione – V.C. Continue
La funzione di ripartizione ci serve operativamente a calcolare la
probabilità che la V.C. X assuma un valore compreso in un qualsiasi
intervallo reale.
a x2x1 b
P(X " x1) = F(x1)
P(x1< X " x2) = F(x2) – F(x1)
P(X > x2) = 1 - F(x2)
N.B: tali probabilità si possono
calcolare anche utilizzando la f.d.,
ma ciò richiede il calcolo integrale.
52
Valore Atteso e Varianza
Il Valore atteso e la Varianza di una V.C. Continua sono definiti da
integrali.
22
x x
x
dX X f X X V
VARIANZA
dX X Xf X E
ATTESOLORE MEDIA o VA
! µ
µ
="=
==
#
#
$
$"
$
$"
)()()(
)()(
Notate l’analogia con la media
e la varianza definite per le
V.C. discrete.
L’integrale è l’equivalente
della sommatoria per le V.C.
continue.
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53
Distribuzione uniforme continua
altrove
b x se aab
x f
!!
""#
""
$
%
&=
0
1
)(
Una v.c. uniforme continua è una v.c. che assume valori reali in un
intervallo limitato [a,b] con a e b numeri reali.
12
2
2)()(
)()(
ab X V
ba X E
!
=
+
=
Si dimosta che:P(0,50 < x < 0,75)
54
V.C. Normale (o Gaussiana)
Si dice che una V.C. X è Normale, oppure che X si distribuisce
Normalmente, se la sua f.d. è del tipo seguente:
!"#
>
$<<$%
$<<$%=
&'
()*
+ %%
0
2
1
2
2
1
,
µ
- ,
,
µ
x e x f
x
)(
Parametri: 7892
143
,
,
!
!
e
"
55
V.C. Normale
56
V.C. Normale
La curva rappresentata dalla f.d. Normale ha sempre forma
campanulare ed è simmetrica rispetto a µ.
µ = E(X) = Mediana = Moda Parametro di Posizione
# = Scarto quadratico medio Parametro di forma
Come varia la f.d
normale al variare
di µ, rimanendo #
costante.
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57
V.C Normale
Come varia la f.d. Normale al variare di #, rimanendo µ costante.
58
V.C Normale
Proprietà della V.C. Normale:
• Ogni trasformazione lineare di una v.c. Normale è ancora
una v.c. Normale.
• La somma di due v.c. Normali indipendenti è ancora una
v.c. Normale (con media e varianza pari, rispettivamente,
alla somma delle medie e delle varianze delle due v.c.
Normali).
59
Utilità della distribuzione Normale
Esempio 2:
Lunghezza dei petali
di un fiore
Lunghezza petali
La distribuzione Normale riveste enorme importanza in Statistica, per diversi motivi.
Ai fini del nostro corso di base ce ne interessano solo due, a) e b):
a) descrive molto bene la distribuzione di numerosi fenomeni e variabili, in
particolare di natura fisica, come il peso e la statura.
Esempio 1: Peso e statura di un individuo.
Gli studi empirici mostrano che, se la popolazione è omogenea (non sono presenti razze con
caratteristiche diverse), il peso e la statura si distribuiscono in modo approssimativamente
Normale.
60
Utilità della distribuzione Normale
Esempio da Levine et al. 2006
Spessore di 10.000 rondelle di ottone.
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61
Utilità della distribuzione Normale
Segue Esempio da Levine et al. 2006
Istogramma e Poligono per gli spessori di 10.000 rondelle di ottone
62
Utilità della distribuzione Normale
Osservazione:
Una V.C che può assumere tutti i valori reali potrebbe sembrare inadeguata a
descrivere la maggior parte dei caratteri o variabili reali che assumono perlopiù
valori positivi e limitati ad un intervallo.
Ad esempio, la variabile “peso di un individuo” non può assumere valorinegativi o maggiori, diciamo, di 300 Kg.
Eppure, anche in tali casi, la distribuzione Normale permette spesso
un’eccellente, anche se approssimata, rappresentazione del fenomeno.
b) La distr. Normale è importante anche per il Teorema del Limite
Centrale e le sue implicazioni, ma di questo ci occuperemo in
seguito.
63
Calcolo delle Probabilità con la
distribuzione Normale
);( 21 x(x ; ),(x; x), !+"!
Quando si opera con la distribuzione Normale (e con le distribuzioni continue
in genere) siamo interessati a calcolare le probabilità corrispondenti a tre tipi di
intervallo:
Per la Normale, come per le altre V.C continue, si ha:
Il calcolo diretto della F(x) Normale richiede il calcolo di un integrale piuttosto
complesso. Per questo si preferisce ricorrere ad un metodo indiretto che sfrutta la
distribuzione della cosiddetta Normale standardizzata.
)()()(
)()()()(
1221
1
x F x F x X x P
x F X x P
x F x X P
!="<
!=+#<<
="<!#
64
La Standardizzazione
Definizione: Data una distribuzione statistica del carattere (odella V.C.) X con media µ e scarto quadratico medio #, la
standardizzazione consiste nel trasformare ogni osservazione
xi nel nuovo valore:
!
µ "
=i
i
x z
Si può dimostrare che la distribuzione del nuovo carattereZ (detto variabile standardizzata) ha media nulla e varianzaunitaria.
Quindi la standardizzazione è una particolaretrasformazione lineare che, applicata ai dati originali,produce dei nuovi dati che hanno la caratteristica di averesempre media=0 e varianza=1.
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65
V.C. Normale standardizzata
Data la V.C. X ~ N(µ,#2) , sia:
Come tutte le variabili standardizzate, Z ha media=0 e varianza=1.
In più, derivando da una V.C. Normale, si può dimostrare che Z haanch’essa distribuzione Normale: Z ~ N(0,1)
La f.d. di Z risulta pertanto:
!
µ "
=
X z
!<<!"=
"
z ez f z
2
12
2
1
#
)(
66
In generale, ad ogni intervallo di valori di X corrisponde uno ed un solo
intervallo di valori di Z (e viceversa) e la probabilità associata ai due
intervalli è la stessa!
67
In generale, ad ogni intervallo di valori di X corrisponde uno ed un solo
intervallo di valori di Z (e viceversa) e la probabilità associata ai due
intervalli è la stessa!
N.B. Poiché X è continua, il fatto di includere o meno gli estremi
dell’intervallo non altera la probabilità dell’intervallo stesso.
Ad es.: P(x1 ! X ! x2) = P(x1 < X < x2).
Infatti ciascun punto ha probabilità = 0 68
Uso delle tavole della Normale standardizzata
$(0,68) = P(Z!0,68)
… … … … … … … … … …
$(0)=0,5=P(Z!0)
La tavola si ferma
a Z=4,09.
Per valori di Zmaggiori, $(Z)! 1
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69
Uso delle tavole della Normale standardizzata
N.B.: le tavole si riferiscono solo a valori di Z positivi
L’area a sinistra diz% rappresenta
$(z%) = P(Z ! z
%)
L’area a destra di z%
rappresenta
P(Z >z%) = 1- $(z
%)
70
Uso delle tavole della Normale standardizzata
Esempi con valori di Z positivi.
Per Z = 0,7 troviamo $(0,7) = P(Z " 0,7) = 0,7580
Di conseguenza:
P(Z > 0,7) = 1 -$
(0,7) = 1 - 0,7580 = 0,2420
Per Z = 1,25 troviamo $(1,25) = P(Z " 1,25) = 0,8944
Di conseguenza:
P(Z > 1,25) = 1 - $(1,25) = 1 - 0,8944 = 0,1056
P(0,7 < Z "1,25) = $(1,25) – $(0,7) = 0,8944 – 0,7580 = 0,1364
71
Uso delle tavole della Normale standardizzata
Come si opera per valori di Z negativi?
Si sfrutta della simmetria della curva Normale per cui:
)()(:
)
z z ovvero
z P( -z Z P
z
!"="!
#=$
>%
1
Z)(
:0
Esempi: per z = 2,31 sfrutto le seguenti uguaglianze:
P(z " -2,31) = P(z > 2,31)
P(z > -2,31) = P(z " 2,31)Questo è l’unico valore che mi
fornisce la tavola: 0,0104
$(-z)1 " $(z)
72
Uso delle tavole della Normale standardizzata
A questo punto siamo in grado di calcolare la probabilità che Z assuma
valore in un intervallo qualsiasi.
Esempio: calcoliamo P(-0,7 < Z < 1,25)
P(-0,7 < Z < 1,25) = $(1,25) – $(-0,7) = $(1,25) – [1 – $(0,7)] =
= 0,8944 – [1 – 0,7580] = 0,6524
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73
Calcolo delle probabilità con una Normale qualsiasi
Esercizio: supponiamo che il contenuto della confezione di detersivo prodotto da
una certa fabbrica abbia un peso X così distribuito:
X ~ N ; µ = 500 gr ; # = 5 gr
Trovare:
P(X > 520) e P(490 < X " 510)
Soluzione:
09999701414
5
500520-X(520)1
!"=#"=>=
=
">=>
,)()(
))
Z P
P P(X $
µ
L’azienda è praticamente
sicura che il peso della
confezione non superi 520 gr.
954500227509772502222
5
500510
5
500490(510)4902
,,,)()()(
))
=!=!"!"=#<!=
=
!#<
!=#<
Z P
Z P x P(
1 " $(2) 74
Esercizio – distribuzione Normale
Data una V.C. X ~ N(µ = 15, #2 = 25) calcolare:
a) P(X " 16) b) P(X > 18,6)
c) P( 16 < X " 18,6)
d) Il valore di X che lascia alla sua destra una probabilità del 45%
d) il terzo decile
SOLUZIONE
579302020
5
151616
,),(),(
)()(
=!="=
=
#"="
Z P
Z P X P
15
16
a)
75
c) Per il calcolo di P(16<X"18,6) si può procedere in due modi:
1. P(16<X!18,6) = F(18,6) – F(16) = P(X!18,6) – P(X!16)=
= P(Z!0,72) – P(Z!0,2) = 0,7642 – 0,5793 = 0,1849
2. Si standardizzano direttamente i due estremi dell’intervallo:
Esercizio – distribuzione Normale
235807201720
5
15618618
,),(),(
),
(),(
=!"=>=
=
">=>
Z P
Z P X P b)
15 18,6
184905793076420
2072072020
5
15618
5
1516 61816
,,,
),(),(),,(
),
(
=!=
="!"=#<=
=
!#<
!=#<
Z P
Z P ), X P(
16 18,6 76
Si ha:
1-0.45=0.55 & cercando tale probabilità dentro la tavola si individuano i
valori 0.12 e 0.13 & (0.12+0.13)/2=0.125 & P(Z!0.125)=0.55
Adesso dobbiamo trovare il corrispondente valore x:
P(Z!0.125)=0.55 & P(Z*#+µ!0.125*#+µ)=0.55
&P(X!0.125*5+15)=0.55
Quindi il valore x richiesto t.c. P(X>x)=0.45 ovvero t.c. P(X!x)=0.55 è dato
da x= 0.125*5+15=15.625
Esercizio – distribuzione Normale
d) Si tratta in questo caso di risolvere il problema inverso: data una
probabilità a, vogliamo determinare il valore za t.c. P(Z" za)=a.
15
45%55%
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77
Calcolo di un quantile della distribuzione Normale
e) Il terzo decile è quel valore x3 tale che:
P(X " x3) = 0,3 e P(X > x3) = 0,7
Si tratta del problema inverso a quello affrontato fino ad ora: mentre
prima dovevamo ricavare una probabilità a partire da uno o due valori di
X dati, adesso ci viene fornita una probabilità (0,3) e da essa dobbiamo
ricavare un valore di X.
Per ricavare x3 si passa ancora alla Normale standard:
705
15
305
15
3
3
,)(
,)(
=
!
>
=
!
"
x Z P
e
x Z P
Z3
Z3
z3 0
0,3
78
Calcolo di un quantile della distribuzione Normale
Quindi per calcolare x3 dobbiamo prima trovare z3.
Sappiamo che z3<0, mentre le tavole si riferiscono solo a valori positivi.
Tuttavia ci aiutiamo con il fatto che z 3 è uguale a –z7 (settimo decile).
0,3
0,7
z3 z70
Poiché P(Z " z7) = $(z7) = 0,7 dobbiamo
cercare sulle tavole il valore di Z corrispondente
a 0,7 e prenderne l’opposto (per ottenere z3).
Tuttavia le tavole non riportano il
valore 0,7, quindi dobbiamo
considerare i due valori più
prosimi per difetto e per eccesso,
che sono:
0,6985 per Z=0,52
0,7019 per Z=0,53
79
Calcolo di un quantile della distribuzione Normale
Pertanto il valore di Z corrispondente a 0,7 sarà compreso tra 0,52 e
0,53, ovvero: 0,52 < z7 < 0,53
Possiamo allora approssimarlo nel seguente modo:
375125250515515cuida5
15
:auguaglianzseguentedallaricavasixdivaloreilInfine
5250ricavasicuiDa
52502
530520
333
3
3
73
7
,,
,
,
,,
=!"=!+=
"
=
"="=
=
+#
z x
x
z
z z
z
80
Calcolo di un quantile della distribuzione Normale
In fondo alla Tavola 1 sono riportati i valori di alcuni quantili z% per
valori selezionati di %.
Per valori di % o di $(z%) diversi da quelli
riportati in fondo alla tavola, per trovare il
quantile corrispondente z%
possiamo
comunque ricorrere al metodo generaleutilizzato per il punto d) dell’esercizio
precedente.
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Esercizio (da Levine et al.)
82
Esercizio (da Levine et al.)
83
Esercizio (da Levine et al.)
84
Esercizio (da Levine et al.)
= 1 – $(1,875)
Sulla tavola troviamo $(1,87) e $(1,88) per cui:
$(1,875) = [$(1,87) + $(1,88)]/2 = (0,9693 + 0,9699)/2 = 0,9696
Dunque: P(X>57,5) = 1 – $(1,875) = 1 - 0,9696 = 0,0304
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85
Esercizio (da Levine et al.)
b) Cerchiamo quel valore x* tale che P(X < x*) = 0,05
Questo valore lo possiamo trovare (in forma standardizzata) nel
rettangolo in fondo alla tavola:
Questo è il valore che lascia 0,05 sulla destra, per cui
z* è il suo opposto = -1,64485
40 55
55
55
86
Esercizio (da Levine et al.)
b) Se la tavola non contenesse le informazioni aggiuntive
riportate nel rettangolo in basso, occorrerebbe trovare x*
seguendo lo stesso procedimento utilizzato per trovare il
3° decile (v. es. precedente). Fatelo per esercizio a casa.
Come si vede dalla figura, si tratta di trovare il 2° e l’8° decile di Z e poi di X.
Pertanto si procede come quando abbiamo ricavato X3.
87
Esercizio (da Levine et al.)
Quindi, procedendo come già visto, si cerca il quantile diZ che lascia 0,15 alla sua sinistra: