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IL MONDO CHE VERRÀ SOSTENIBILITÀ LA PAROLA MAGICA BENESSERE CHE NOVITÀ NUOVE DISCIPLINE PER RIGENERARSI RAGAZZI DI RETE NELLE SALE “THE SOCIAL NETWORK” Anno 1 - numero 1 - ottobre 2010

25A Ottobre

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magazine 25A

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IL MONDO CHE VERRÀ SOSTENIBILITÀ LA PAROLA MAGICA

BENESSERE CHE NOVITÀNUOVE DISCIPLINE PER RIGENERARSI

RAGAZZI DI RETENELLE SALE “THE SOCIAL NETWORK”

Anno 1 - numero 1 - ottobre 2010

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È UN VIAGGIO NEL FUTURO DI PERSONAGGI E CITTÀQUELLO CHE COMPIE IL TERZO NUMERO DI 25A PER CAPIRE COME IL MONDO DI OGGI AVANZA A PICCOLI GRANDI PASSI E NON CI FA SMETTERE MAI DI SOGNARE. UN ESEMPIO È SERGIO CHIMENTI,PROFESSIONISTA AFFERMATO CHE HA ANCORA VOGLIA

DI METTERSI IN GIOCO E SFONDARE NEL MONDO DEL CINEMA. FUTURO VUOL DIRE ANCHE SOSTENIBILITÀ: ANDREMO COSÌ A SCOPRIRE COMEALCUNE CAPITALI STANNO AFFRONTANDO IL TEMA. FUTURO VUOL DIRE TECNOLOGIA E PROGRESSO E UN MONDO SEMPRE PIÙAVVOLTO E QUASI IMPRIGIONATO DALLA RAGNATELA DEL WEB GRAZIE AGLIULTIMI ARRIVATI: I SOCIAL NETWORK STANNO GIÀ CAMBIANDO LE NOSTRE VITEED ECCO UN FILM (CHE SEGUE IL LIBRO) SU MARK ZUCKERBERG, FONDATORE DI FACEBOOK, PRONTO A SBARCARE NELLE SALE ITALIANE. IL SOCIAL NETWORK NON È SOLO UN PASSATEMPO, MA PUÒ ESSERE UN’ARMAIN PIÙ NEL MONDO DELL’IMPRENDITORIA: NEL SETTORE TURISTICO-ALBERGHIERO, AD ESEMPIO, LE FRONTIERE DEL WEB MARKETINGVANNO SEMPRE PIÙ VERSO FACEBOOK, TWITTER E FOURSQUARE. FUTURO FA RIMA ANCHE CON BENESSERE, ANDREMO COSÌ A SCOPRIRE LEDISCIPLINE CHE AIUTANO MENTE E CORPO, DAL CELEBERRIMO PILATES AL“NUOVO CHE AVANZA”: DAINAMI E JUKARI FIT TO FLY. E IN UN VIAGGIO NEL FUTURO NON SI PUÒ NON FARE TAPPA IN UNA CITTÀ CHE DA SEMPRE È UN PASSO AVANTI: NEW YORK. ANDREMO INFINE AD ESPLORARE L’UNIVERSO DEL CIRCOLO CANOTTIERI LAZIOCON UN’INTERVISTA A UN SOCIO STORICO: FULVIO LUCISANO, E ADANALIZZARE I SUCCESSI SPORTIVI E NON DEL SODALIZIO BIANCOCELESTE.

Il futuro è già qui

EDITORIALE

25ANumero di registrazione326/2010 del 22.07.2010.

Edito da Edipress srlwww.edi-press.comVia Crescenzio, 200193 Roma

Direttore responsabile Stefano Cocci

RedazioneCosimo Santoro, Alessandro Mastroluca, Dario Morciano

Responsabile pagine CC LazioDaria Ciotti

FotoFoto e servizio di copertina di Flavio Palazzo

Progetto grafico e impaginazioneEdipress: Samantha Fioranzato, Romana Ciavarella, Sabrina Controne, Cristina Sanna

Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoliautori. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da Edipress srl. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodicoè da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

Finito di stampareNovembre 2010

Redazione, grafica e pubblicitàVia Baldo degli Ubaldi, 22900167 RomaTel 06 39735230 - 06 [email protected] [email protected]

StampaCSC GraficaVia A. Meucci, 28 zona industriale Santa Sinforosa (Via Tiburtina km 18,300)00012 Guidonia - RomaTel 0774 353308 - Fax 0774 [email protected]@cscgrafica.it

di Cosimo Santoro

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C.C. Lazio Magazine

SOMMARIO

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LA MIA VITA PER ILCINEMAINTERVISTA A FULVIOLUCISANO, STORICOPRESIDENTE DELLA IIF

INTERVISTAIVCIRCOLI IN CAMPO ECCO LE OLIMPIADISETTIMANE INTENSE PER LA QUINTA EDIZIONEDEL “TORNEO PIÙ MISTOCHE CI SIA”

CIRCOLIAMOVIUNA VITTORIA A SORPRESAÈ QUELLA DI FABRIZIOGHERARDI AI CAMPIONATIITALIANI DI TENNIS OVER 45

SPORTXI

Anno 1 – N. 1Ottobre 2010

numero 0 - agosto 2010

venticinqueA - M A G A Z I N E4

14SERGIO CHIMENTIUN UOMO E LE SUE PASSIONI

IL MONDO CHE VERRÀSOSTENIBILITÀ LA PAROLA MAGICA

LUXURY7 AZIMUTH PER 7

AUTO8 LA RICERCA DELL’ADRENALINA

LIBRI10 LEGGI DI VITA ED ECONOMIA

APPUNTAMENTI A ROMA12 UNA CAPITALE DA SPETTACOLO

COVER14 SI VIVE SOLO TRE VOLTE

ARCHITETTURA18 PASSAGGI DI TEMPO

VIAGGI22 DUBAI TERRA DI MEZZO

BENESSERE26 ESSENZA INTERIORE

CINEMA28 NELLA RETE DEI VELENI

MEN AT WORK30 UN IMPRENDITORE PROIETTATO NEL FUTURO

BENESSERE CHE NOVITÀNUOVE DISCIPLINE PER RIGENERARSI

RAGAZZI DI RETENELLE SALE “THE SOCIAL NETWORK”

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25APREVIEW

PER VIVERE LA VITA AL MASSIMO CON LE NUOVE PROPOSTE DI AZIMUTH, MASERATI E FERRARI,

SCOPRIRE I RETROSCENA DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALECON UN SAGGIO DI ROUBINI E MIHM

E NON PERDERE I MIGLIORI SPETTACOLI IN PROGRAMMA A ROMA

6venticinqueA - M A G A Z I N E

PREVIEW

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AzimuthPER 7

>Magellano 50

È il primo motoryacht che rispetta l’ambiente: omologazione in classeA e notazione di classe Rina Green Plus. Presentato in anteprimamondiale Magellano 50 risponde a tutti i requisiti richiesti come i motoria basse emissioni. È la prima tra le imbarcazioni “New Classic” adoffrire cascate di luce ed ampie finestrature in tutto il ponte inferiore eil primo 50’ in assoluto ad offrire un salotto esterno nella zona di pruae quattro alternative di layout nel sottocoperta per rispondereperfettamente alle esigenze del suo armatore.

SONO LE NOVITÀ CHE IL GRUPPO HA PRESENTATO AL SALONE DI GENOVA TRA CUI

MAGELLANO 50, AZIMUTH 48 E 64

>Azimut 48

Première mondiale anche per questo nuovo modello che trova nel pontefly, uno dei più grandi e meglio attrezzati della categoria, e nell’eccellenteorganizzazione degli spazi i suoi punti di forza. Inoltre si ha un grandesenso di convivialità, grazie ad ampie zone prendisole, plancettaabbattibile che, oltre ad alloggiare un tender da 2,50 metri, può essereutilizzata come personalissima spiaggia privata, pozzetto spazioso econfortevole e camminamenti comodi e ben protetti. Le cabine sonotre,tutte a letti piani e due bagni con box doccia da 90 cm di diametro.

>Azimut 64

È l’erede naturale dell’Azimut 62, e ne reinterpreta i punti di forza chehanno reso possibile l’exploit commerciale del suo predecessore:innovazione stilistica, eccezionale livello di sicurezza e ottime doti dinavigabilità. L’Azimut 64 è dotato di sistema di ormeggio assistito EasyDocking e di stabilizzatori giroscopici Seakeeper che riducono il rolliofino all’80% sia con barca all’ancora che in navigazione. Numerosi glispazi storage dove possono trovare posto eventuali elettrodomesticiaggiuntivi.

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La Casa del Tridente torna a pungere la strada a 300 Km/h. Merito dellasua ultima “creatura”, la GranTurismo MC Stradale, in tutto e per tutto unvero distillato del know how Maserati che unisce nella stessa carrozzeria,la leggerezza e la potenza dei modelli MC Trofeo e GT4. Una bipostounica, con lo stile inconfondibile della GranTurismo, icona assolutadell’eccellenza in fatto di performance, design e comfort. Ma ancheun’auto con il carattere agonistico di Maserati Corse, di cui porta conorgoglio il nome, sinonimo di adrenalina, competitività e continuasperimentazione. Un heritage di artigianalità italiana e cura di ognidettaglio abbinato ad una tecnologia di altissimo livello. Basta uno

sguardo per capire che si è di fronte ad una vettura progettata per divorarel’asfalto con alcuni dettagli estetici che assicurano una collaudataefficienza aerodinamica: il frontale a “baffo”, gli sfoghi nella parte superioredel cofano e un pronunciato spoiler sul posteriore che limitano laresistenza di penetrazione dell’aria e favoriscono l’effetto suolo,massimizzando la resa aerodinamica. Sotto il cofano il collaudatopropulsore V8 da 4,7 litri che con i suoi 450cv permette alla GrandTurismoMC Stradale di scattare da 0 a 100 km/h in soli 4,6 secondi.

C’è un marchio, la Ferrari, ed il suo inconfondibile colore rossoche più di chiunque altro riescono a trasmettere un fascino unicoed inimitabile. La garanzia è data dalla ricca dote di sportività etecnologia che ogni vettura della Casa di Maranello porta con sé.Un esempio è la 599 GTO, la vettura stradale più prestazionalemai prodotta da Ferrari nella sua storia che a livello aerodinamicobeneficia in maniera determinante dell’esperienza accumulatadai tecnici Ferrari in F1 e successivamente con la 599XX, unpatrimonio di conoscenza che ha permesso di miglioraresignificativamente le soluzioni estetiche e di trasferire il caratteresportivo sulla 599 GTO. Come ogni nuova Rossa, la 599 GTOpresenta molte soluzioni che rappresentano una prima assolutaper vetture di uso stradale: freni carbo-ceramici di secondagenerazione, più leggeri e performanti rispetto ai precedenti,soluzioni aerodinamiche come i wheel doughnuts che hanno laduplice funzione di aumentare l’efficienza aerodinamica emigliorare il raffreddamento dell’impianto frenante e una nuovainterfaccia uomo macchina che con il Virtual Race Engineer(VRE) comunica costantemente al pilota il livello di prestazioniottenute. La grande sportività della vettura viene espressa dalpotente propulsore V12 da 5.999 cm3 che eroga 670cv a 8.250giri spingendo la 599 GTO sino ad una velocità massima di 335Km/h con un’accelerazione da 0 a 100 in appena 3,35 secondi.

La ricercaDELL’ADRENALINA

DUE AUTO CHE HANNO LA PISTA NEL DNA E LA STRADA NEL CUORE:

MASERATI GRANTURISMO MC STRADALE E FERRARI 599 GTO

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Sportive superveloci da primatoin aerodinamica e tecnologia

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PREVIEW AUTO

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“Quando è cominciato il boom?”. Si apre così l’ultimo saggio di Nou-riel Roubini e Stephen Mihm, “La crisi non è finita” (edizioni Feltri-nelli). Individuare le premesse dell’attuale congiuntura economicaè tanto importante quanto anticiparne tempi e modi del suo supe-ramento. Perché, come insegna Roubini, docente di Economia allaNew York University passato anche per la Bocconi, le crisi non sonoaffatto “cigni neri”, eventi rari e irriconoscibili come vuole l’econo-mista e studioso libanese di matematica finanziaria Nassim Taleb.“Nella storia del capitalismo moderno le crisi sono la regola, nonl’eccezione” scrivono Roubini e Mihm; “questo non vuol dire chetutte le crisi siano uguali, tutt’altro”. Anzi, come una volta ha osser-vato lo scrittore Aldous Huxley, “il fascino della storia e della suaenigmatica lezione sta nel fatto che da un’epoca all’altra nientecambia eppure tutto è completamente diverso”.Roubini, keynesiano convinto, in contrasto con lo scetticismo versol’intervento pubblico in economia tipico della scuola austriaca, sot-tolinea la responsabilità delle politiche governative della bolla im-mobiliare. Dal Community Reinvestment Act del 1977 che ha resomeno oneroso l’acquisto della prima casa, sono aumentate le pra-tiche che hanno indotto anche persone che non hanno i mezzi perpagare le rate ad accendere un mutuo. E sono proprio i mutui ipo-tecari usati come garanzia di titoli in operazioni di cartolarizzazionealla base del “maestoso edificio di finanza strutturata” poggiato sufondamenta traballanti che è alla base della crisi. “Era il prodotto diun gioco di prestigio: si prendeva un mucchio di mutui subprime dirating BBB, incerti e rischiosi, li si impacchettava in un titolo garan-tito da mutui ipotecari, sempre di rating BBB, che veniva quindi sud-diviso in tranche; a quella di tipo senior, che rappresentava circal’80 per cento delle attività sottostanti, si dava quindi un rating AAA”.Questo saggio è un’analisi preziosa, dettagliata ma non catastrofi-sta, che può insegnare a capire il mondo che verrà, a prevedere ipunti di rottura e ridurre, per quanto possibile, l’instabilità chesarà, secondo i due autori, la nota dominante dei prossimi anni.“Se dilapidiamo l’opportunità che la crisi ci ha dato”, concludonoRoudini e Mihm, “non faremo altro che piantare i semi di una crisiancora più distruttiva. Sprecare quell’opportunità sarebbe tre-mendo, anzi tragico”.

>La crisi non è finita

Leggi di VITAed economia

PER NOURIEL ROUBINI E STEPHEN MIHM “LA CRISI NON È FINITA”. MA NELLA DIFFICOLTÀ

SI NASCONDONO GRANDI OPPORTUNITÀ

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Autori: Nouriel Roubini, Stephen MihmEditore: Feltrinelli399 pagine

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PREVIEW LIBRI

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È stata inaugurata lo scorso 26 ottobre al MACRO la mostra dedicata a Mario Schifano. Esposte al pubblico più di 2.000immagini realizzate dall’artista ordinate secondo un allestimentoteso a coinvolgere il pubblico. Filo conduttore è l’inarrestabile flussocreativo di Schifano: polaroid inedite,fotografie, fotocopie a colori, ma ancheimmagini manipolate tratte da giornali e riviste, fogli di appunti, tutte opereche vanno a ricostruire idealmente e fisicamente il laboratorio creativodell’artista romano, che resta ancorauno dei punti di riferimento dell’artecontemporanea italiana ed europea. La mostra, frutto di una collaborazionetra MACRO e l’Archivio Schifano, sarà possibile visitarla fino al 6 febbraio 2011.

MACRO26 ottobre 20106 febbraio 2011Via Reggio Emilia, 54www.macro.roma.museum

> MARIO SCHIFANO

Uno dei maggiori successi teatrali del mondo sbarca nella Capitale, al TeatroOlimpico. Dal 9 novembre sarà tempo diStomp: una combinazione inimitabile eoriginale di teatro, danza e musica. Nientetrama, niente personaggi né parole, lospettacolo, creato e diretto da LukeCresswell e Steve McNicholas mette inscena il suono del nostro tempo,trasformando in una vera e propria sinfoniai rumori della civiltà urbana contemporaneautilizzando “strumenti” della vita quotidianache possono essere il semplice battito dimani o dei bidoni della spazzatura,pneumatici, lavandini, scope, spazzoloniche vengono riciclati per un utilizzoprettamente artistico. Stomp ha visto la lucenel 1991, da allora è stato una cavalcatainfinita di successi tra i più importanti teatrie festival del mondo, da Broadway a Parigi,da Los Angeles a Tokyo.

Teatro Olimpico9-17 novembre 2010P.zza Gentile da Fabriano, 17www.teatroolimpico.it

> STOMP

Cento milioni di dischi venduti in tutto ilmondo, tantissimi premi e riconoscimenti:Sting completa il suo tour in Italia (quattrogli appuntamenti nel nostro Paese) a all’Auditorium di Roma il 10 novembre.Symphonicity è il nome del tour,un’avventura nuova per l’ex leader dei Police che reinterpreta i suoi piùgrandi successi sia da solista che con la sua vecchia band in chiavesinfonica coadiuvato dalla RoyalPhilarmonic Orchestra diretta da StevenMercurio. Un’avventura nuova per unadelle leggende del pop che non hasofferto per nulla l’impatto conl’orchestra: «È diventata la mia band». Sting sarà inoltre accompagnato da unquartetto composto da Dominic Miller(“suo” chitarrista di lungo corso), DavidCossin (percussioni), Jo Lawry (voce) e Ira Coleman (basso).

Auditorium Parco della Musica - Sala Santa Cecilia10 novembre, ore 20Viale de Coubertinwww.auditorium.com

> STING

Una capitale MOSTRE, TEATRO D’AUTORE, DANZA, GRANDE MUSICA

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PREVIEW A ROMA12

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Uno dei ballerini italiani più apprezzatial mondo sarà protagonista di ungrande Gala per aiutare l’Unicef, di cui lo stesso artista è “Ambasciatoredi Buona Volontà” dal 1999. L’appuntamento è per sabato 20 novembre alle ore 20.30all’Auditorium della Conciliazione di Roma all’interno dell’iniziativa “Diritti sotto le stelle”. Il ricavato dell’evento sarà utilizzatoper sostenere i progetti di lotta allamalnutrizione infantile che l’Unicef staportando avanti in Africa Centrale eOccidentale. Saranno proposti unaselezione dei brani più celebri esuggestivi del repertorio dell’Ottocentoe del Novecento. Insieme a Bolle cisaranno i migliori danzatori delmomento, provenienti dai teatri piùimportanti del mondo.

Auditorium della Conciliazione20 novembreViale de CoubertinInfo biglietti: 06 20382938

> ROBERTO BOLLE

Il 27 novembre i Pooh saranno in concerto al Palalottomatica. Una delle band storiche della musicaitaliana presenterà l’ultimo album di inediti “Dove comincia il sole” (12 brani) uscito lo scorso 12 ottobre. Per realizzare l’ultimo lavoro è statochiamato alla batteria Steve Ferrone,musicista di spicco del panoramainternazionale che vanta nel suocurriculum collaborazioni importanticon grandi artisti come Eric Clapton,Whitney Houston, i Duran Duran emolti altri.Ferrone sarà presente ovviamenteanche sul palco insieme allaformazione storica che vede RobyFacchinetti alle tastiere, Dodi Battagliaalla chitarra e Red Canzian al basso. Per una serata dal sapore nuovo evintage al tempo stesso.

Palalottomatica27 novembrePiazzale dello Sport (Eur)www.pooh.it

> POOH

“Tutto su mia madre”, uno dei film-manifesto di Pedro Almodòvar , riadattatoin uno spettacolo teatrale rappresentatoper la prima volta in Italia, al TeatroEliseo dal 16 novembre. Ci sono un po’tutti i temi ricorrenti del regista spagnoloin questo film: l’omosessualità, lapaternità, la maternità, ma anche ilteatro, il cinema, la scrittura, la malattia e la droga, l’amore e la morte. La protagonista è Manuela, interpretatada Elisabetta Pozzi, attrice teatrale dilungo corso, che in carriera ha portato in scena personaggi femminiliparticolarmente complessi. È stataprotagonista anche di diverse apparizionicinematografiche, tra cui “Maledetto ilgiorno che t’ho incontrato” di CarloVerdone (nel film è Adriana, la fidanzatadel protagonista) grazie al quale vince un David di Donatello nel 1992.

Teatro EliseoDal 16 al 28 novembreVia Napoli, 35www.teatroeliseo.it

>TUTTO SU MIA MADRE

da spettacolo ITALIANA E INTERNAZIONALE: ROMA NON SMETTE MAI DI STUPIRE

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Foto di Flavio Palazzo

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VIVEsolo tre volte

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IL PROFESSORE SERGIO CHIMENTI AGENTESEGRETO PER UN GIORNO

SVELA LE SUE TRE VITE, QUELLA DA MEDICO E PROFESSIONISTA

STIMATO, DA SPORTIVO E DA ATTORE. NELLE PRIME DUE SUCCESSO E SODDISFAZIONI

NON SONO CERTO MANCATI, PER LA TERZA ORMAI CI SIAMO

di Cosimo Santoro

Si

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un pomeriggio piovoso, nell’aria si odono chiaramentei colpi dell’autunno che bussa alle porte della Capitaleed è pronto a scacciare gli ultimi rigurgiti dell’estate,quando incontriamo Sergio Chimenti, il “prof” come lochiamano amichevolmente al Circolo Canottieri Lazio.Nonostante i numerosi e importanti convegni cui ha

presenziato e le comparse qua e là tra cinema e fiction, il Prof sembraun po’ teso ed emozionato quando è chiamato a calarsi nella veste diun James Bond moderno e sportivo, serio ma accattivante al tempostesso. Lo potremmo definire un uomo dai tre volti Sergio Chimenti

(non a caso “si vive solo tre volte” parafrasando il titolo di uno dei primicapitoli della saga dell’agente segreto più conosciuto del mondo):innanzitutto un medico, uno dei massimi esperti in dermatologia cheabbiamo nel nostro Paese, ma anche uno sportivo (gioca a tennis, acalcetto nel ruolo di portiere e non disdegna il golf e l’atletica) e daqualche anno persino attore. Una carriera che ha voluto intraprendere«per cominciare una nuova avventura, mettermi alla prova in un mondonuovo. Ho iniziato così con un corso di recitazione» racconta Chimentiche aggiunge: «Un po’ come tutte le passioni, quella per la recitazioneè nata senza un motivo ben preciso». Sono arrivate subito le primecomparse tra cinema e tv, da Don Matteo al Commissario Montalbano,mentre per la settima arte è stato impegnato in “Le ultime 56 ore” perla regia di Claudio Fragasso, in “Ti ho cercata in tutti i necrologi” diGiancarlo Giannini che sarà nelle sale a gennaio e in “La tigre e laneve” di Roberto Benigni, di cui il Prof (che recitava la parte del preside)conserva un ottimo ricordo: «È una persona estremamenteprofessionale, ti mette a tuo agio sul set, per me si trattava della primaapparizione cinematografica, mi ha diretto in modo impeccabile e conla simpatia che lo contraddistingue. Un giorno mi piacerebbe esserediretto da Steven Spielberg e lavorare al fianco di George Clooney, dicui apprezzo la professionalità e l’amore per il nostro Paese». Tra i suoifilm preferiti c’è “Mamma mia”: «Meryl Streep è strepitosa, è la miglioreattrice del mondo. Mi è piaciuto molto anche “Romanzo Criminale” e inparticolare l’interpretazione di Pierfrancesco Favino e “The Passion”dove oltre a un bravissimo Mel Gibson c’è anche un grande amico:Luca Lionello (figlio di Oreste, ndr) con cui ho diviso il camerino sul setdi “Le ultime 56 ore”». Non manca ovviamente 007 tra i prediletti delProf e in particolare “Agente 007 – Licenza di uccidere”, il film che hafatto conoscere al grande pubblico Sean Connery e Ursula Andress,«lei che esce dall’acqua è una delle scene che preferisco in assoluto»ammette il professore che poi ci svela un piccolo sogno: «Rifareivolentieri la scena dell’ultimo film della saga (Quantum of Solace, ndr)in cui James Bond alias Daniel Craig viaggia a bordo della celebreAston Martin senza lo sportello lato guida dalla Svizzera fino a Piazzadel Campo a Siena».Non solo cinema, ma anche tennis, golf, corsa, calcetto e palestra, ilProf è uno sportivo vero: «Ogni giorno dedico almeno un’ora e unquarto all’attività sportiva, cerco di essere costante. Gioco a tennis dacirca 40 anni e lo faccio mediamente due volte a settimana, i mieitennisti preferiti sono Roger Federer e Adriano Panatta perché sono

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È

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due giocatori d’attacco, un po’ il contrario di come gioco io… (ride, ndr).Continuo a divertirmi anche con il calcetto, dove l’agonismo non è piùquello di una volta ma resta sempre lo sfottò con gli amici neglispogliatoi, in campo e poi chi perde paga da bere al bar». Tanti anni suicampi da gioco hanno portato anche delle belle soddisfazioni come inuna finale della Coppa Canottieri contro il Belle Arti: «Loro erano forti,avevano in squadra tanti campioni tra cui il celebre editorialistaMassimo Franco, noi vincevamo 4-3 a 20 secondi dalla fine e gli venneassegnato un rigore che io parai. E poi ricordo con piacere quandoabbiamo battuto a calcetto la Lazio campione d’Italia». Cosa è lo sportper Chimenti? «È sacrificio, costanza, sofferenza, ma anche grandisoddisfazioni. Mi ha insegnato a combattere, a non mollare mai, adaccettare la sconfitta e mi ha fatto capire l’importanza di creare ungruppo e di lavorare in gruppo». Prima che un attore e uno sportivo, Sergio Chimenti è un professionistastimato ed è direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di TorVergata, un percorso professionale intrapreso «perché avevo ungrande amore per la ricerca nelle malattie della pelle e anche un po’ dipresunzione perché all’epoca se ne sapeva ben poco». Un medico èun professionista ma anche un uomo, e il Prof ce lo conferma: «Lacomponente umana nella nostra professione è molto importante. Ipazienti vanno trattati come i tuoi cari». Il suo è un lavoro che, cometanti altri, porta in dote una buona dose di stress che in qualche mododeve essere “scaricato”: «Mi sfogo un po’ con i miei assistenti (una èpresente al momento dell’intervista, ndr) ma sanno che dura poco».Stress, ma anche tante soddisfazioni nella sua carriera: «Il momentopiù emozionante è stato probabilmente il Congresso di Dermatologia aNew York nel 1992 dove parlai come rappresentante italiano davanti auna platea di 7-8 mila persone». La passione principale restacomunque la famiglia: «Mia moglie e i miei nipotini con cui ho la fortunadi trascorrere molto tempo e per loro non ringrazierò mai abbastanzamia figlia». Un professionista maturo, esperto, che, alla vita ha dato edalla quale ha ottenuto tantissimo, ha pur sempre un sogno: «Scoprirequalcosa che possa curare definitivamente le malattie della pelle». Unuomo di spettacolo, di sport e di medicina, tutto questo è SergioChimenti, ma se gli chiedete in quale ruolo si immedesima meglio virisponderà senza esitare: «Non ci sono dubbi: in quello di medico».

UN GIORNO VORREI ESSERE DIRETTO DA STEVEN SPIELBERGE LAVORAREAL FIANCO DI GEORGECLOONEY

”“

Le giornate mondialiDELLA PSORIASI

Il 23 e il 24 ottobre si sono tenute anche a Roma in Piazza del Popolo le Giornate Mondiali della Psoriasi.

Si tratta di una malattia cronica che può interessare la cute e learticolazioni. Al momento ci sono 100 milioni di ammalati nel

mondo, in Italia si stima tra un milione e mezzo e due milioni. «Lecause non si conoscono del tutto, anche se sono generalmente

accertati i fattori genetici ed ambientali» afferma il professorSergio Chimenti che aggiunge: «La ricerca in questo campo

negli ultimi 20 anni ha fatto passi da gigante: sono stati scopertidei principi attivi che hanno portato all’introduzione di nuovi

farmaci. Oggi, siamo in grado di curare (non guarire) i pazientiaffetti da psoriasi, una malattia che nel 62% dei casi porta

purtroppo a disabilità mentale».

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PASSAGGIdi TEMPO

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ARCHITETTURA18

VISIONI DI UN FUTUROSOSTENIBILE IN MOSTRA NEIPADIGLIONI DELLA BIENNALE DIARCHITETTURA DI VENEZIA

di Alessandro Mastroluca

osa rende una città vivibile? Come cambierannole città in un futuro che richiede uno sviluppo chesia sostenibile, in cui l’espansione proceda conuna gestione equilibrata delle risorse? Alla Biennale di Architettura di Venezia sonoraccontate le innovazioni, le razionalizzazioni

degli spazi e dei materiali, le prospettive per l’avvenire a mediotermine. In Europa l’officina più dinamica appare certamenteCopenaghen, che nell’ultimo ventennio è cambiata radicalmente,nell’architettura e nel modo di vivere la città. Perché progettisti eurbanisti hanno esplorato il potenziale della capitale e sperimentato

strategie anche insolite, con un’attenzione particolare al bassoimpatto ambientale. Lo dimostra il complesso residenziale “8 Tallet”,il più grande realizzato in Danimarca, con 476 appartamenti: laScandinavian GreenRoof Association gli ha infatti attribuito il GreenRoof in Scandinavia Award per il tetto verde da 1700 metri quadri,inclinato in modo da massimizzare l’afflusso di luce naturale nelleore diurne.L’ottimismo, l’apertura verso l’innovazione caratterizzano anche losviluppo architettonico di Vienna. La mostra “Austria underConstruction” comunica al mondo l’immagine di una nazione prontaa recepire gli stimoli che arrivano dalle archistar internazionali che

C

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A fianco visioni futuristedalla mostra

“Now and when”

Sotto un’immagine

del padiglione

australiano

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IL RESTAURO DEL FONDACO DEI TEDESCHI

In questa pagina le esposizioni

del padiglione danese

Nella pagina a fianco,

in alto un’altra immagine tratta da “Now and when”In basso il padiglione austriaco

OMA firma il restauro del fondaco dei tedeschi, storico edificioveneziano di cinque piani nei pressi del ponte di rialto. costruitonel 1228, dal 1870 ospita le poste ma non è più usato daitedeschi dal 1806, quando Napoleone lo adibì a luogo per icontrolli doganali. il progetto dello studio OMA non puòprescindere dalla storia di un edificio che unisce elementiarchitettonici veneto-bizantini e una pianta rinascimentale. Le innovazioni mirano a trasformarlo in uno spazio pubblicoper mostre e proiezioni cinematografiche. Per questo sarannorimossi due lati della copertura per realizzare una terrazza ma ilprofilo dell’edificio non verrà alterato.

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21hanno contribuito negli ultimi tempi a cambiare il volto urbano dellacapitale: tra loro, Atelier Hitoshi Abe, Zaha Hadid Architects e gliitaliani di Matteo Thun & Partners. Lo stile della Città dei Musicistinon può prescindere dalla tradizione che ha portato capolavori gotici,come il duomo di Santo Stefano, e barocchi come il castello diSchönbrunn. Ma la storia, già all’inizio del ‘900, porta aria di novità.Otto Wagner costruisce la Postsparkasse, la chiesa Steinhof, dallostile rivoluzionario, e le stazioni della Wiener Stadtbahn [ferroviaurbana di Vienna], mentre Joseph Maria Olbrich, suo allievo, creò laSecessione di Vienna. Puntando tutto sul motto “Al tempo la suaarte. All'arte la sua libertà”, costruisce tra le altre la Casa degli Artisticon la peculiare cupola di foglie passata alla storia come “il cavolodorato”.Inventiva e capacità di accogliere nuove possibilità continuano acaratterizzare una cultura in costruzione, in trasformazione, e checome tale non può ontologicamente apparire come un corpusomogeneo di stili.In questo “gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto laluce”, come LeCorbusier spiegava l’architettura, nelle variedeclinazioni stilistiche resta un punto fermo: il disegno. Ed è propriosul ruolo della progettazione che si concentra l’installazione“BorderLINE Architecture” al padiglione ungherese. Hong Kong racconta invece dei progetti collaborativi einterdisciplinari che hanno reso il design la base per costruzioniresponsabili sul piano sociale e ambientale. Sono le “Architetturequotidiane”, ispirate dall’espressione colloquiale “Yi-Shi-Zhu-Xing”che denota le necessità basilari: Abbigliamento-Cibo-Abitazione-Trasporti.

Particolarmente accattivanti, infine, le visioni futuristiche propostedagli australiani John Gollings e Ivan Rijavec nella mostra “Now andwhen”. Le 17 immagini, realizzate con un’innovativa tecnologiastereoscopica tridimensionale, hanno vinto il concorso banditodall’Australian Institute of Architects e raccontano come potrebbeessere l’Australia, che si avvia a diventare la nazione industrializzatacon il maggior tasso di crescita al mondo, nel 2050. Un modo, haspiegato Gollings, per generare visioni realmente libere, senza ivincoli contingenti delle progettazioni. Un primo passo per generarenuovi modi di pensare l’urbanismo.

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DUBAI terra di mezzoTRA LE METE PREFERITE DAGLI ITALIANI, LA CITTÀ DEGLI EMIRATI ARABI UNITI È UN LUOGO DI INCONTRO DI CULTURE E STILI DI VITA: AFFIANCO A UNO SKYLINE TRA I PIÙ AVVENIRISTICI DEL PIANETA RITROVIAMO I MERCATI ARABI TRADIZIONALI, ANTICHI QUARTIERIE CAPOLAVORI DI ARCHITETTURA ISLAMICA

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mmaginate un luogo dove Oriente e Occidente si fondono, dovea pochi km da immensi grattacieli ci sono sconfinate distese disabbia, e affianco a mastodontici centri commerciali ormaidiventati simboli del consumismo occidentale sorgono i piùtradizionali souk arabi con le loro bancarelle ricche di spezie,incensi e stoffe decorate che ricreano un’atmosfera da “Le Mille

e una Notte”.Dalle sponde del Creek, l’insenatura di 14 km che, incuneandosi quasicome un fiume penetra all’interno di Dubai e la divide in due areeprincipali, è facile scorgere le due anime della città, così diverse nella

storia, nello stile, ma ugualmente imperdibili: si parte dalla zona vecchiadove si trova l’antico quartiere Bastakiya, che è al centro di un grandeprogetto di valorizzazione che vuole farne una sorta di “rive gauche”con musei, gallerie d’arte e ristoranti tipici. Sul versante di Bur Dubaisorge la Grande Moschea, un capolavoro di 45 piccole cupoleintrecciate a 9 cupole più grandi, ornate con vetrate colorate. Un altromirabile esempio di architettura islamica è la moschea di Jumeirah,solitamente presa d’assalto dagli appassionati di fotografia per la suamole in pietra che di sera viene magicamente illuminata con luci soffuseche ne esaltano i profili e la cupola. Dubai non dimentica dunque il suo passato, anzi tende a valorizzarlo,ma allo stesso tempo è già proiettata nel futuro. Dallo scorso 4 gennaio,nel cielo cittadino si staglia imponente il “Burj Khalifa”, il grattacielo piùalto del mondo: 828 metri di acciaio, cemento e vetro da guinness deiprimati. A pochi passi troviamo l’ultimo centro commerciale inauguratoin città: il Dubai Mall, che comprende 1.200 negozi tra cui un grandeSouk dell’Oro e due strutture dedicate all’intrattenimento: una pista dipattinaggio su ghiaccio – la prima costruita in Medio Oriente – el’Aquarium, che ospita oltre 33 mila specie di animali marini. Pochi kmpiù a Nord, oltrepassando il Creek si incontrano le Torri Gemelledubaine: le Emirates Towers, una ospita gli uffici, l’altra un hotel,inaugurate nel novembre 1999, quando di questa realtà degli EmiratiArabi Uniti non ne parlava quasi nessuno e dall’Italia erano in pochi atentare di avventurarsi sulle sponde del Creek: tra il 2002 e il 2008l’affluenza di italiani si è quadruplicata stando ai dati del Dipartimentodel Turismo, Commercio e Marketing di Dubai.Nuovi e ambiziosi progetti saranno a breve portati a termine: nel 2012verrà completata la prima fase di realizzazione di Dubailand, la rispostadel Medio Oriente a Disneyland; è in costruzione il più grande centrocommerciale del mondo: The Mall of Arabia, oltre a diversi alberghi acinque stelle di cui uno costruito sulle dune del deserto, uno stadiosportivo e uno snowdome. Per ovviare alle sempre maggiori richiesteturistiche, è in progetto la costruzione di Bawadi, il più grandecomplesso alberghiero al mondo che sorgerà appena fuori Dubai Citysu un’area di 10 km quadrati. Insomma, Dubai continuerà a stupirciancora per molto.

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A fianco il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo (828 metri)

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NEW YORK CITYLA PORTA DEGLI STATI UNITI

nche il più lungo dei viaggi inizia con un solopasso....” si potrebbe utilizzare questo con-cetto per dire che un viaggio negli Stati Uni-ti inizia con una visita a New York. La “bigapple”, la città che non dorme mai, lo skyli-ne inimitabile dei suoi grattacieli, le sue ave-

nues e streets, Broadway, i suoi ponti ad iniziare da quello di Brooklyn, ilCentral Park, Hudson River, la Fifth Avenue, i suoi “boroughs”. Un mon-do in una città. Musei, teatri, sport e shopping. Praticamente tutto a di-sposizione del viaggiatore più attento o del forzato dell'acquisto “trendy”.Ormai un viaggio a New York è diventato un “must” al quale non si puòrinunciare. Forse tutti no ma molti di noi o l’hanno già visitata o lo stannoper fare. New York è una città che cambia faccia continuamente. Per quan-to la visiti la volta dopo ci scopri sempre qualcosa di nuovo ed affascinante.Oggi si può scegliere tra guardarla dall'alto dell'Empire State Building o dalTop of the Rock del Rockfeller Center oppure ancora, per un ricordo in-dimenticabile, con un giro in elicottero. Da scoprire il nuovo spazio di GroundZero che sta rinascendo con progetti e memorial, una passeggiata sullaHigh Line (la vecchia ferrovia di superficie a 10 metri d'altezza) in disusotrasformata in parco sospeso nella zona del Meatpacking District oppureuna visita nei rinomati musei seguendo il filone cinematografico introdot-to da “Una notte al museo”. Insomma una destinazione per tutti i gusti eper tutte le tasche. Ristoranti gourmet o food festival di cucina internazionale.Sia che si assaggi un hot dog per strada o che si scelga uno dei piccoliristorantini del Greenwich Village la città presenta sempre il suo essere cro-giolo di razze, centro multietnico, capitale del mondo. Infine i bambini chela città accoglie con degli spot incredibili che resteranno sempre come espe-rienza indimenticabile del loro viaggio: American Museum of Natural Hi-story, Sony Imax 3D, FAO Schwarz, South Street Seaport. Oggi New Yorksi presta sia ad un viaggio di una settimana nel quale scoprire anche i suoidistretti “off Manhattan” o anche per un breve weekend di almeno tre not-ti nelle quali vivere la sua magica atmosfera. Il periodo si presta sia perassistere alla famosa maratona sia per uno shopping pre-natalizio. Ulti-ma “chicca” per intenditori la possibilità, tramite Meridiano Viaggi e Turi-smo, di avere un “personal concierge” che programma la vostra visita del-la città assistendovi in ogni momento del vostro soggiorno. New York, yournext destination......

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VIAGGI

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IL TACCUINOdel viaggiatore

www.meridiano.it

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RITROVARE IL CORPO RIGENERANDO LA MENTE CON TRE IMPORTANTI PRATICHE DI ALLENAMENTO: DAINAMI, PILATES E JUKARI FIT TO FLY

di Dario Morciano

l mondo di oggi e il quotidiano, in cui siamo immersi, ci hanno abi-tuato a ritmi frenetici e ad uno stile di vita che viaggia di pari passocon ciò che si può definire frenesia della modernità. Una moderni-tà che ha alterato l’equilibrio naturale del corpo e che viaggia velo-ce su cardini quali il successo, il lavoro e la ricchezza materiale. Unamodernità - in cui il corpo sta diventando un’illusione, una fantasia,

si stacca dalla vita, assume una perfezione immaginaria - che dimenticadi conseguenza i bisogni primari e la consapevolezza dei ritmi, dei tem-pi, dei bisogni, delle pulsioni e dei possibili stati conflittuali del nostro fisi-co, della nostra mente, della nostra vita, di noi stessi così come teorizza-to e scritto dal sociologo Zygmunt Bauman ne “La società dell’incertezza”:“L’attenzione verso il corpo si è trasformata in una preoccupazione asso-luta e nel più ambito passatempo della nostra epoca”. Ritrovare l’essen-za del benessere e riattivare un “colloquio” naturale con se stessi deve quin-di essere una priorità perché riuscire a stabilire una perfetta armonia tracorpo, mente e spirito non può considerarsi un fattore meramente secondarioe di contorno, ma quanto mai necessario a recuperare il sincretismo cor-

poreo che aiuta a ritrovare le sensazioni della vita di tutti i giorni. Ne sca-turisce che alcune discipline di allenamento possono facilitare la “resur-rezione” mente-corpo: Dainami, Pilates e Jukari Fit to Fly. Dainami lette-ralmente significa “grande onda”. Un’onda che abbraccia diverse tecnichequali Yoga e Ajurveda, un felice e consolidato mix di pratiche fitness chesi riconducono all’esecuzione di movimenti o posture di tipo circolare, conl’interessamento di ogni fascia muscolare, anche la più profonda. Con ilDainami si allena la forza e contemporaneamente si sollecita la piena ela-sticità articolare. Il metodo Dainami è impostato sul rispetto e l’utilizzo deibenefici dei cinque elementi naturali: la forza, il tono e la stabilità della Ter-ra; l’elasticità, la sensualità e la fluidità dell’Acqua; l’efficacia, la precisio-ne e la pulizia del Fuoco; il respiro, la leggerezza e la libertà di movimentodell’Aria e l’allineamento, l’equilibrio e la postura dell’Etere. L’unione dei cinque elementi abbinati a 21 modalità di respirazione con-tribuiscono all’armonia dei movimenti che stimolano la tonicità e la fluidi-tà, migliorano le performance atletiche, agiscono sulla corretta postura del-la colonna vertebrale, contribuiscono al ripristino della migliore circolazione

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BENESSERE26

ESSENZAinteriore

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delle gambe, oltre ad essere una soluzione perfino terapeutica per alcu-ni disturbi organici e fisici. Gli attrezzi che vengono utilizzati nella praticadel Dainami sono quelli che vengono proposti nell’esecuzione delle tec-niche Pilates e Girotonic, o negli allenamenti specifici per equilibrio mu-scolare e posturale. In particolare palle, cerchi ed elastici che permetto-no di coniugare al meglio efficacia di training e momenti di svago menta-le, caratterizzando il carico di lavoro per quel piacere liberatorio di muo-versi e di danzare sull’onda dell’energia e di un ritrovato benessere glo-bale. Il Pilates è ginnastica positiva sia per il corpo sia per la mente chepermette di raggiungere una perfetta armonia, rinforzare la muscolaturae rilassare la mente. Partendo da alcuni punti fermi relativi ai comuni pro-blemi fisici dovuti ad una postura scorretta, respirazione inefficace e un bas-so livello di efficienza muscolare, Joseph Pilates ha ideato un metodo diallenamento che, nonostante il marchio non sia mai stato registrato, por-ta ancora oggi il suo nome. Il programma di applicazione, personalizza-bile in base alle esigenze del praticante, si snoda su sei principi cardine:la respirazione, sempre ben controllata durante ogni esercizio; il baricentro,cosiddetto Power House, che ha lo scopo di tonificare i muscoli del tron-co; massima precisione; concentrazione durante gli esercizi e infine flui-dità nei movimenti. I benefici per chi pratica Pilates non sono solo fisici per-ché il sistema di allenamento, essendo influenzato da discipline orientalicome lo yoga, agisce anche sulla psiche consentendo un perfetto rilas-samento mentale e spirituale. Spazio al divertimento, infine, con un in-novativo programma di allenamento, il Jukari Fit to Fly, frutto dell’espe-rienza di Reebok nel campo del fitness femminile e del divertimento e del-l’innovazione dell’arte messa in scena dagli artisti della famosa compagniateatrale Cirque du Soleil. Chi l’ha inventato dice di aver avuto presente pertutto il tempo la frase “sorridi mentre sudi” e il metodo ne è la testimonianza:un’esperienza di esercizio di gruppo della durata di un’ora che ha comeobiettivo il rendere nuovamente divertente l’attività sportiva. L’anima del-

l’innovativo allenamento è l’at-trezzatura appositamente creata peril programma, il FlySet. L’insieme è il ri-sultato di un’attività completa in cui si ha la sensa-zione di volare coinvolgendo tutte le parti del corpo in esercizi cardiova-scolari, di potenziamento, balance training e core training. Non resta quin-di, che abbandonare, anche solo per un’ora al giorno, la frenesia delle abi-tudini della quotidianità e provare una delle tre pratiche per ritrovare l’ar-monia del nostro corpo imparando prima di tutto ad ascoltare la nostra men-te, l’unica in grado di ridare il giusto equilibrio così come già molto tempofa affermava il padre della relatività A. Einstein: “La mia religione consistedi un’umile ammirazione per l’illimitato spirito superiore che rivela se stes-so nei leggeri dettagli che siamo capaci di percepire con la nostra mentegracile e debole”.

BENEFICIARE DEI CINQUE ELEMENTI CONDAINAMI, RESPIRARE LAPOSITIVITÀ DEL PILATESE DIVERTIRSICON JUKARI FIT TO FLY””

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ono i versi di Lennon – McCartney a chiudere “TheSocial Network” in una sorta di lunga didascaliaesplicativa: “Baby you’re a rich man” che recita “Howdoes it feel to be one of the beautiful people?”,traducibile in “Come ti senti ad essere uno deiprivilegiati?”. Il nono film di David Fincher, già regista

di “Fight club” e “Il curioso caso di Benjamin Button”, è una grande messain scena di un dramma personale, sociale e generazionale, l’ascesa,calpestando amicizie e conoscenze, del più giovane miliardario dellastoria dell’umanità, quel Mark Zuckerberg che ha inventato la piazzavirtuale più importante del pianeta: Facebook.Le vicende del geek di Harvard che ha costruito un impero ricordanoquelle portate sul grande schermo quasi 70 anni fa da Orson Wells suCharles Foster Kane, a sua volta ispirato a Randolph Hearst, magnatedei media. Quello era “Quarto potere”, la storia di un uomo di potere cheperdeva se stesso e soprattutto le persone care. Anche in The SocialNetwork seguiamo il percorso di un ragazzo che da reietto si ritrovapadrone del mondo, incapace però di stabilire rapporti stabili con il suoprossimo e che, anzi, finisce con allontanare se non distruggere tutticoloro che gli stanno accanto.La cinepresa di Fincher non si limita a inquadrare programmatori davantia un monitor, imperterriti a digitare codici, ma elabora un paradosso

dei veleniNella RETETUTTI I SEGRETI DI FACEBOOK MESSI IN PIAZZA DA DAVID FINCHER NE “THE SOCIAL NETWORK”:L’EPOPEA DEL SUO FONDATORE, MARKZUCKERBERG DIVENTA UN GRANDE DRAMMAGENERAZIONALE E PERSONALE

di Stefano Cocci

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CINEMA28

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umano, un ragazzo incapace di intrattenere connessioni sociali, che rubaidee e quote azionarie al suo unico amico, incapace di relazionarsiaffettivamente con il genere femminile ma con un computer è riuscito acollegare 500 milioni di persone. Per questo motivo “The Social Network”è vicino più di quanto si potesse pensare, dato l’argomento, alcapolavoro degli anni Quaranta di Wells. Niente tecnologia quanto relazioni umane oltre a uno spaccatodell’universo dei giovani del XXI secolo, interessati più all’apparire, aisoldi, al successo, piuttosto che ai valori tradizionali. La storia è nota. Lo studente di Harvard Mark Zuckerberg litiga con laragazza e in una notte svuota gli archivi dell’università per creare un sitodove votare la studentessa più calda dell’ateneo. Sospeso per sei mesi,è avvicinato dai gemelli Cameron e Tyler Winklevoss ed il loro socioDivya Narendra, tre appartenenti all’aristocrazia americana, i quali sonoalla ricerca di un programmatore per un progetto, "HarvardConnection",per connettere online gli studenti di Harvard. Zuckerberg vede qualcosache vada oltre, ruba l’idea e, con l’aiuto dell’amico Eduardo Severin, crea

Facebook. Questa vicenda, che arriva fino all’esplosione del fenomenoe l’ingresso di Zuckerberg tra i miliardari della Terra, è intrecciata alleudienze dei processi tra lo stesso Zuckerberg, i gemelli Winklevoss eSeverin. Illuminante, a suo modo, il dialogo tra i fratelli truffati e il decanodi Harvard, Larry Summers, ex segretario al Tesoro dell’amministrazioneClinton, e attuale responsabile del National Economic Council delpresidente Obama. I primi cercano di convincerlo del danno subito dallatruffa di Zuckerberg, mentre il secondo ripete che Facebook è unainvenzione che non avrà nessun successo.Vecchio e nuovo mondo che si incontrano e, in un certo senso, siscontrano. Un nuovo mondo rappresentato benissimo da un cast di attoriemergenti in cui brillano Jesse Eisenberg (nei panni del protagonista,Mark Zuckerberg, al quale assomiglia in maniera impressionante),Rooney Mara (sarà la prossima protagonista del remake americano dellatrilogia Millenium, con il primo episodio diretto proprio da Fincher) eAndrew Garfield, che sarà Peter Parker nel prossimo Spiderman.

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ove strutture di cui quattro hotel, un bed & breakfaste quattro ristoranti compongono il portfolio delgruppo, gestito per intero dalla famiglia Lassalandra.Alessandro si occupa in particolare della parteamministrativa e commerciale, con un occhio diriguardo alla comunicazione e al marketing. Dopo

aver conseguito la laurea in Economia e Commercio, ha deciso diinvestire il background acquisito sul gruppo di famiglia, creato dai suoigenitori, che ancora oggi hanno un ruolo attivo nella gestione.Appassionato sin da piccolo alla tecnologia che, oggi, gli è di supportoin campo lavorativo. Ci spiega: «Mi occupo principalmente dellacommercializzazione, promozione e vendita on-line, un sistema cheabbiamo introdotto nelle nostre aziende già da una decina di

anni. Coordino inoltre una commissione “tecnologica” nell’ambitodell’associazione di albergatori romani: la Federalberghi. Si tratta di unpool che analizza le novità riguardanti l'Information-Tecnology nelcampo alberghiero e turistico». Oggi, la vendita di servizi on-line sta vivendo una fase di evoluzione: ilpunto di arrivo è sfruttare al meglio tutti gli strumenti “social” quali adesempio Facebook, Twitter e Foursquare, in pratica il web 2.0. «Stiamolavorando per creare “emozioni” intorno al prodotto che offriamo,attraverso la diversificazione e l’interazione con i clienti potenziali eacquisiti, al fine di renderli partecipi di un’esperienza e creare con essiun legame. Non è ipotizzabile continuare a basare le strategie di“revenue” solo sul sistema della “parity-rate”, attuato dai siti diprenotazione on-line, dove l’elemento di scelta, a parità di zona, sono

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MEN AT WORK30

Un IMPRENDITOREproiettato nel futuroALESSANDRO LASSALANDRA, PROPRIETARIO DELLE AZIENDE TURISTICHE DEL “GROUPE VALADIER”, GRANDE APPASSIONATO DI TECNOLOGIA E IN PARTICOLAREDI INTERNET, CI SVELA I SEGRETI DEL SUO LAVORO E LE NUOVE STRATEGIE DI WEBMARKETING PER FRONTEGGIARE E SUPERARE LA CRISI

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principalmente il prezzo della camera, gli sconti e le offerte». Gli hoteldel gruppo lavorano ovviamente con tutti i portali di prenotazione, ma,ricorda Alessandro: «Cerchiamo di non farci fagocitare da questosistema, modificando ad esempio il concetto stesso di camerad’albergo: uno spazio, dentro il quale, ogni servizio accessorio puòessere personalizzato per venire incontro alle esigenze della clientela».La recente crisi mondiale, abbattutasi pesantemente sul settorericettivo, ha coinvolto in modo significativo due importanti comparti didomanda turistica, che il nostro interlocutore ci spiega chiaramente:«Innanzitutto, in questi periodi, la clientela leisure rinuncia piùfacilmente a lussi quali viaggi e vacanze. Inoltre, anche la clientelabusiness è venuta a mancare in quanto, le aziende, in tempi di crisitagliano soprattutto le spese nel comparto della promozione e dellacomunicazione, riducendo dunque anche i viaggi per lavoro». E come ha reagito il settore? «All’inizio il problema è stato sottovalutato.Ma presto abbiamo reagito, avvalendoci di tutti gli strumenti che ciconsentissero di promuovere le aziende in maniera differente, quali

nuovi siti internet, newsletter, blog e altro ancora».La crisi tiene un po’ in ansia il comparto alberghiero, ma nonostantetutto, il gruppo continua a crescere e Alessandro non smette di coltivareun sogno: «Mi piacerebbe esportare l’esperienza acquisita all’estero,magari in una grande capitale europea o, perché no, ancheoltreoceano».Quali sono gli impegni quotidiani di un imprenditore alberghiero?«Facciamo tante cose insieme e dobbiamo conoscere bene tutte leattività che svolgono i nostri collaboratori e saperli indirizzare al meglioper avere successo».Costanza, gentilezza e determinazione sono i tre migliori aggettivi dapoter utilizzare per descrivere Alessandro Lassalandra: «Sono costanteper via del mio lavoro che richiede dedizione e passione, gentile perchéavere premure e attenzioni verso i clienti è il mio modo di essereospitale, determinato in quanto, nonostante gli errori in cui possoincorrere, mi impegno per portare sempre a termine ciò che hoiniziato».

Qui Alessandro Lassalandra proprietario

delle aziende del Groupe Valadier

In basso a sinistra un interno del

B&B Suite Valadier

In basso a destra una camera

dell’Hotel Zone

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I furti sono in costante aumento nelle attività commerciali, soprattut-to dove non è presente un operatore della security, mentre diminui-scono drasticamente con tale presenza. Nel 2008, ad esempio, sonostati rubati negli scaffali della grande distribuzione italiana materialipari a ben 3 miliardi di euro.Il Tenente in congedo dei Carabinieri Mario Giordano, investigatoreprivato titolare della S. I. A. Security e docente di Criminologia pres-so l’Università UNITRE Roma-Ostia fa una disamina della casisticadei furti che avvengono nei grandi centri commerciali. Quasi sempreil taccheggiatore preleva la merce dai banchi occultandola sulla per-sona, nei vestiti o nelle borse adottando metodi ed espedienti che di-pendono dalle circostanze, dall’inventiva, dai complici ai quali le mer-ci vengono passate seduta stante. Sono state adoperate anche bor-se a soffietto che appoggiate con noncuranza su un oggetto lo cat-turano grazie a una molla che chiude il fondo. Nel settore dell’abbi-gliamento, specie nelle regioni fredde, vi sono delle persone che en-trano nel supermercato indossando un maglione o la giacca e ne esco-no con cappotto o giaccone, che viene subito personalizzato met-tendoci dentro sigarette, documenti o facendo sporgere un giornaledalla tasca. Capita anche che alcune donne fingano di essere incinta e riempa-no di merce il marsupio. Ci sono anche uomini che si aggirano tra ibanchi con un’usurata cassetta degli attrezzi da elettricista o da idrau-lico, riempiendola proprio con utensili di ogni tipo. Chi invece “opera” nel settore profumi o dei piccoli oggetti di valore,solitamente inserisce la merce rubata in oggetti più voluminosi, di pocovalore come biscotti, detersivi o alimenti. Altri fanno cadere le mer-ci di dimensioni adeguate, negli ombrelli o nelle borse, dalle quali cisi affretta poi a chiudere la cerniera. A volte, sono state trovate da-gli operatori della security, merci occultate nei cappelli. Si sta sem-pre più sviluppando il “furto a staffetta” : la merce da rubare viene pri-ma spostata e in seguito asportata da un complice che segue a bre-ve distanza. Sempre più spesso i ladri taccheggiatori operano in equi-pe, soprattutto composte da uomini e donne: alcuni distraggono e co-prono, altri operano il furto. Occorre tenere d’occhio anche i bambi-ni quando sono accompagnati da una madre con la borsa semiapertao con ampio soprabito. I piccoli possono essere stati educati a pren-dere le merci indicate dalla mamma e occultarli nella borsa. Di esem-pi ce ne sono decine. Riassumendo abbiamo le seguenti tipologie:

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Informazione pubblicitaria

La sicurezza nei centri commercialiI FURTI SONO IN CRESCITA DOVE NON OPERA LA SECURITY E I LADRI DIFFICILI DA INDIVIDUARE

Il Tenente in congedo dei Carabinieri Mario Giordano investigatore

privato titolare della S. I. A. Security

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occultamento della merce nelle tasche, valigie, borse, ombrelli; oc-cultamento mediante simulata maternità, uscita frettolosa da un ac-cesso vietato e non presidiato, merce posta sui ganci del carrel-lo, scambi e sostituzione di etichette, rottura di bande magneticheallarmate, consumazione all’interno del negozio, aggiunta di arti-coli in altre confezioni, utilizzo dello stesso scontrino per più ac-quisti e indosso con disinvoltura articoli di abbigliamento prelevatidagli scaffali.Non si ruba per fame, dai nostri controlli e dalla esperienza di chi ope-ra nella security si è potuto accertare che la maggior parte dei furtiavviene nel settore della profumeria, seguito dal settore no food, ov-vero cd, dvd, accessori auto, cancelleria, abbigliamento, e a segui-re gli alimentari in senso stretto. La merce deperibile occupa l’ultimoposto della classifica, è infatti riscontrata solo nel 12% dei casi.Non esiste un vero e proprio identikit del taccheggiatore, durante i ser-vizi gli operatori della sicurezza si sono trovati di fronte dal classicomedico o avvocato al tossicodipendente, dalla pensionata alla zingara.Ci sono i dilettanti che rubano per impulso occasionale o che paga-no e rubano nello stesso tempo. Ci sono ovviamente i professionisti,che conoscono tutti i trucchi del mestiere: si vestono bene per evi-tare sospetti, si spostano sul territorio in modo da non lasciare trop-pe tracce nello stesso centro commerciale. Ci sono poi quelli più pe-ricolosi come i tossici che rubano apertamente in modo minaccioso,e possono costituire un pericolo per la sicurezza degli altri clienti; iteppisti che rubano e consumano all’interno, commettendo anche attivandalici. Infine i cleptomani, che rubano per coazione psicologica,ma ormai sono pochissimi. È importante sottolineare un altro dato in-quietante: il 70% dei furti è commesso dagli stessi dipendenti. Le sta-tistiche condannano la categoria dei cassieri: difatti i dipendenti ac-certati e arrestati per furto sono: addetti alla vendita (6%), cassieri(31%), addetti agli scaffali (3%), addetti alle pulizie (27%), addetti la-

vori ufficio (4%), addetti magazzini (8%), dirigenti (11%), addetti si-curezza (1%), addetti personale (2%), addetti distribuzione (3%).È importante ricordare che i servizi di sicurezza e antitaccheggio de-vono essere affidati a istituti di vigilanza o investigazioni muniti di li-cenza art. 134 del TULPS. L’operatore, che coglie in flagranza di reato la persona che ha tac-cheggiato all’interno del negozio, lo attenderà o comunicherà a chivigila alla barriera casse di effettuare il controllo sul presunto ladroimmediatamente dopo il pagamento. L’operatore dovrà qualificarsi conil tesserino di riconoscimento, chiederà con cortesia di visionare loscontrino per accertare se ha pagato ciò che ha occultato in prece-denza, oppure invitare la persona ad un controllo delle borse, delleproprie tasche. Durante il controllo non si procede mai a perquisizionipersonali, occorre usare la massima cautela con le donne, specie seincinte o con bambini, con minori, con handicappati e con gli anzia-ni, inoltre si consiglia sempre di avere un testimone che fa parte del-l’azienda. Nel momento in cui si accerta che l’individuo ha la mercerubata si chiama il direttore, il quale deciderà se procedere alla de-nuncia o all’immediato pagamento del materiale. Ciò dipende dallepolitiche aziendali. Naturalmente l’operatore o GPG che effettua il con-trollo deve procedere con cautela altrimenti potrebbe incorrere nei rea-ti di: abuso di potere e sequestro di persona (art. 605 c.p.), violenzaprivata (art.650 c.p.), percosse (art.581 c.p.), minaccia (art. 612 c.p.),diffamazione o ingiuria (art. 595 e 594 c.p.), perquisizione e ispezionepersonale arbitraria (art. 609 c.p.). Non ci sono delle differenze spe-cifiche in base al “format” in cui avviene il furto: non ci sono insom-ma distinzioni se l’illecito avviene in un centro commerciale piuttostoche in un discount, in un grande magazzino o in un ipermercato. Ledifferenze sono inerenti alla organizzazione operativa dei servizi an-titaccheggio, che si sviluppano in modi diversi tra i centri commercialie i supermercati o discount.

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Sciare in maniera sicura dovrebbe es-sere il motto di chiunque pratichi lo sportinvernale più diffuso. Gli incidenti sul-le piste purtroppo sono ancora fre-quenti. Per questo il casco di protezio-ne sicuramente riveste un ruolo im-portante per ridurre il rischio di danni ce-rebrali in seguito a traumi cranici. Pur-troppo gli adulti utilizzano poco il casco,mentre i bambini che iniziano a sciareoggi, probabilmente, continueranno ad

utilizzarlo anche in futuro. Questo perché l’uso del casco sulle piste siaper sciatori che per snowboarders è diffuso da poco e ad oggi obbli-gatorio solo per i minori di 14 anni. La protezione è necessaria per pre-venire una lesione dell’encefalo la cui gravità è assolutamente varia-bile sino a determinare un danno mortale. Gli effetti preventivi sono do-cumentati per tutte le categorie d’età. In considerazione del fatto chela velocità è un fattore determinante per la gravità del trauma, sicura-mente il casco andrebbe suggerito proprio per coloro che hanno unasciata per così dire “aggressiva”. Per quanto riguarda le sue caratteristiche ideali il casco dovrebbe es-sere leggero, proteggere particolarmente la volta cranica, permettereuna buona visibilità, non limitare l’udito e per ultimo contrastare l’iper-tensione delle vertebre cervicali.Un altro aspetto fondamentale per prevenire eventi spiacevoli come itraumi degli arti inferiori è quello di munirsi di un’adeguata attrezzatu-ra. Di solito è il ginocchio ad uscire malconcio da un incidente sulle pi-ste. Sci carving e scarponi alti e rigidi sottopongono questa articola-zione a forti sollecitazioni , che possono provocare distorsioni e rottu-re del legamento crociato. Con l’avvento di nuovi materiali, infatti, l’ar-ticolazione del ginocchio è maggiormente coinvolta. Il carve, l’attualesci sciancrato, è più corto rispetto a quello che si utilizzava una volta,agevola la curva e ne stringe l’angolo, sottoponendo l’articolazione delginocchio ad uno stress torsionale importante, soprattutto se le lami-ne sono molto affilate. Anche lo scarpone, sempre più alto e rigido, im-mobilizzando completamente la caviglia, fa sì che tutte le forze ven-gano trasmesse al ginocchio, senza poter essere attutite dalla caviglia.

Per questo motivo le distorsioni e le fratture di caviglia sono quasi scom-parse tra chi pratica lo sci alpino, mentre sono in aumento le distorsionial ginocchio e le rotture del legamento crociato anteriore. Se l’energianon assorbita dalla caviglia è maggiore, si arriva alla frattura della ti-bia. Prima di iniziare la stagione sciistica è sempre utile effettuare unapreparazione muscolare adeguata per avere un ginocchio pronto a ri-spondere a tutte le sollecitazioni durante la sciata.

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E D I T O R I A L E \ A G E N DA D E I S O C I \ F U LV I O L U C I S A N O \CIRCOLIAMO\ INAUGURAZIONE GALLEGGIANTE\MADONNA

F I U M A R O L A\ T E V E R E R A N G E R S\ G I U S E P P E CA N G E M I\MARIO R IVA\ORNELLA ABRUZZINI\ FABRIZ IO GHERARDI\LA VITA DEGLI ALTRI\

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iniziata una nuova stagione per il nostro circolo che, sempre forte dello spirito diappartenenza ai colori sociali e alla sede storica dei soci, si amplia in spazi esterniper consentire la pratica di differenti discipline sportive senza intaccarel’autonomia dei soci.Il contesto di pianificazione per il futuro ha permesso la realizzazione di un

progetto ambizioso: la creazione di una squadra di Serie B di calcio a 5, che ha preso ilnome di Canottierilazio Futsal e - sono sicuro - sarà un volano incredibile per il nostro circolo.La sede per le sue competizioni è uno spazio specifico nel quartiere di Tor di Quinto.Anche il canottaggio ha finalmente attivato ulteriori spazi. Lo scorso 3 ottobre è nato il Tiber,un luogo interamente attrezzato per l’allenamento degli atleti di livello del CC Lazio. Puressendo fisicamente all’esterno della sede storica del nostro sodalizio, Tiber consentiràfinalmente di adeguare gli spazi presenti a Lungotevere Flaminio ad attività socialmente piùutili per i soci. Queste “sedi decentrate” rappresentano per noi un vanto, e soprattuttocostituiscono il biglietto da visita grazie al quale presentare all’esterno tutte le attività sportive.Sono felice che questa pianificazione si sia tradotta in realtà e, soprattutto, che non abbiatrovato ostacoli, ma consensi. Inoltre, abbiamo in cantiere dei progetti di ampliamento perfavorire le attività di golf, tennis e nuoto invernale.Nell’ottica comune di voler impegnare e coinvolgere tutti i soci, mi preme, infine, ricordare cheè iniziata anche la stagione dei tornei di calcio a 8 e a 11, nella speranza di assistere a unamassiccia partecipazione da parte di tutti i consoci.

È di Alfonso RossiPresidente Canottieri Lazio

venticinqueA - M A G A Z I N E

venticinqueA - M A G A Z I N E

editoriale

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Al CC Lazio, finalmente SI

venticinqueA - M A G A Z I N E III

già partito al Circolo Canottieri Lazio il tanto atte-so Corso di Ballo. Dal 5 ottobre i maestri di danza Si-mone Di Pasquale e Daniela Ayala sono disponibilia partire dalle 19.30, ogni martedì, per dare lezio-

ni di ballo. Il primo corso, dalle 19.30 alle 21.00, è dedica-to al livello Principianti, mentre dalle 21.00 alle 22.30 lelezioni sono dedicate ai ballerini di livello Intermedio.Oltre alle lezioni di gruppo, è possibile anche preno-tare la propria lezione individuale con un Perso-nal Dancer. Lucio Cocchi, Ilaria Segoni, Fa-brizio Graziani, Elisa Calvagno, Davide diNezza e Giada Giacomoni sono i sei Per-sonal Dancer che fanno parte del-l’omonimo team che si metterà a di-sposizione dei soci che voglionoimparare a ballare con uninsegnante privato.

È

balla!

MARTEDÌ 9 NOVEMBRE: Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti; ore 21.00-22.30Livello Intermedio.

MARTEDÌ 16 NOVEMBRE:Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti;ore 21.00-22.30 Livello Intermedio.

MARTEDÌ 23 NOVEMBRE:Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti; ore 21.00-22.30Livello Intermedio.

VENERDÌ 26 NOVEMBRE:Scuola di balloSerata musicale con concerto jazz del trioSimone Sala

VENERDÌ 3 DICEMBRE:Convegno Data Medica (presso la paninoteca). A seguire buffet sulla terrazza del ristorante.

MARTEDÌ 7 DICEMBRE:Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti; ore 21.00-22.30 Livello Intermedio.

MARTEDÌ 14 DICEMBRE:Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti; ore 21.00-22.30 Livello Intermedio.

MARTEDÌ 21 DICEMBRE:Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti; ore 21.00-22.30 Livello Intermedio.

MARTEDÌ 28 DICEMBRE:Scuola di balloOre 19.30-21.00 Livello Principianti; ore 21.00-22.30 Livello Intermedio.

AGENDA DEI SOCI C.C.LAZIOMAGAZINE

Calendario

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omo di cinema fin nel midollo, Fulvio Lucisano fonda dalnulla quella che oggi è una delle più importanti case diproduzione e distribuzione italiane, conosciuta e rino-mata anche a livello internazionale: la Italian InternationalFilm. Già Primavera Film, la società si è creata negli ol-

tre 50 anni di vita un nome che, oggi come oggi, rappresenta unagaranzia in fatto di qualità delle pellicole prodotte e distribuite. Que-sto grazie alla cura con cui in seno all’azienda, ogni minimo parti-colare viene curato con estrema minuziosità, sin dalle prime fasi dipreparazione dei film. Ne è una prova lampante “Notte prima de-gli esami”, un film «coraggioso, che nessuno voleva produrre, eche ha rappresentato una vera sfida per noi della IIF».

cinemaINTERVISTA A FULVIO LUCISANO, STORICO PRESIDENTE DELLA ITALIAN INTERNATIONAL FILM E SOCIO DEL CIRCOLO DA QUASI 60 ANNI

U

La mia vita per il

PERSONAGGIC.C.LAZIOMAGAZINE

venticinqueA - M A G A Z I N EIV

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venticinqueA - M A G A Z I N E V

È Fulvio Lucisano stesso a raccontarlo, ri-cordando tutte le fasi di preparazione del film«che addirittura nemmeno il regista volevadirigere, e che invece ha realizzato un in-casso strepitoso. Inizialmente destinato a unpubblico giovane, è riuscito ad arrivare aduna platea estremamente variegata, di tut-te le età, il che ha consentito a questo filmnon solo di sbancare i botteghini italiani, maanche di avere un seguito, “Notte prima de-gli esami oggi”, unico esempio di sequel cheha battuto i record del suo primo capitolo».Verrebbe da pensare che sia questo uno deifilm che più è rimasto nel cuore di questo si-gnore così amante del cinema da aver ini-ziato la carriera come regista di documen-tari, di cui molti ancora nel cassetto, ai qua-li Lucisano è estremamente affezionato. Edeffettivamente, tra i film “recenti” della suaproduzione, “Notte prima degli esami” è si-curamente uno dei più amati da Lucisano,che tuttavia ammette: «Ho amato moltissi-mo “Ricomicio da tre”, con Massimo Troisi.È forse il film che più di tutti ho amato, tra itanti che ho prodotto, ed anche quello è sta-to una sfida. Con quellapellicola abbiamo inaugu-rato un nuovo genere dicomicità, non lo dimenti-cherò mai».Tra i film distribuiti, invece,due su tutti sono quelli chegli sono rimasti più im-pressi. «Uno è sicura-mente “Quattro matrimo-ni e un funerale”, un filmsul quale molto probabilmente in pochiavrebbero scommesso, e che incredibil-mente è diventato un “cult”, a tutt’oggi an-cora amato e apprezzato dal pubblico. E mipiace anche moltissimo “I perfetti innamo-rati”, la pellicola con Julia Roberts e Billy Cry-stal». Un film che nel 2001 ha segnato il ri-lancio della gloriosa storia della Italian In-ternational Film nel panorama internazionaledella distribuzione. Ma non bisogna di-menticare quel piccolo gioiello che è “Slee-pers”, grazie al quale «siamo riusciti tantianni fa a portare a Venezia un cast stella-re di cui facevano parte Al Pacino e RobertDe Niro, oltre a un giovanissimo Brad Pittbalzato alla notorietà grazie a “Thelma e Lo-uise”. È stata una vera fatica metterli tutti in-sieme, ma che soddisfazione!».Soddisfazioni, vero, ammette Fulvio, ma an-che «qualche perdita, non tutti i film vannobene purtroppo. Ma questo è il lavoro delproduttore, un mestiere non facile per chi lofa come lo faccio io, alla vecchia maniera».Ossia, «mettendoci non solo la faccia, maanche fondi propri della compagnia. Produrre

un film senza avvalersi dei finanziamenti al-trui non è un lavoro da tutti, è una scelta co-raggiosa, rischiosa, ma è così che ho sem-pre inteso il mio lavoro ed è esattamente inquesta maniera che ho intenzione di conti-nuare a farlo». L’attività della IIF non si fer-ma mai. Dopo il successo di “Ex”, in pri-mavera inizieranno le riprese del secondocapitolo: «Sarà diretto da Vanzina, ed usci-rà nelle sale nell’autunno dell’anno prossi-mo. In calendario, intanto, è prevista l’usci-ta in autunno di “Maschi contro femmine”,per la distribuzione di Rai Cinema, e per ilmese di febbraio del suo seguito, “Femmi-ne contro maschi”, che sarà invece distribuitoda Medusa. E poi c’è un progetto, al qualetengo molto, che è ancora in fase di sviluppoma che spero veda presto la luce. Si trattadel film intitolato “La ricerca del favoloso te-soro di Pompei”, che sarà diretto da MicheleSoavi, e del quale ho scritto personalmen-te il soggetto. Al momento è in fase di scrit-tura della sceneggiatura, ci vorrà ancora unpo’ prima che sia pronto». Fulvio Lucisanonon è solo uomo di cinema, tuttavia. Molto

sportivo, si èiscritto al Circo-lo Canottieri La-zio nel 1952.«Pur non es-sendo un tifosodi calcio, hosempre fattosport, soprattut-to canottaggiocon mio fratello,

che era canottiere al Circolo delle Forze Ar-mate e mi portava con sé. È stato poi Giu-seppe Giunta, direttore dell’agenzia roma-na di distribuzione dei documentari, a por-tarmi al CC Lazio. Mi ricordo che la casinaera tutta in legno, il presidente era ancoraOlindo Bitetti, e la piscina l’ho vista pratica-mente costruire dal nulla. Non so se sia me-glio ora, il Circolo: di sicuro è più variegato,ci sono molti più soci, tanti dei quali sono pro-fessionisti, e una marea di giovani. Non lofrequento quanto vorrei, ci vado solo nell’oradi pranzo, e faccio ginnastica, ma spero alpiù presto di tornare a fare canottaggio sulfiume». Tanti e calorosi i complimenti di Ful-vio «agli ultimi due presidenti, Antonio Buc-cioni e Alfonso Rossi. Entrambi hanno fat-to un gran bene al Circolo, soprattutto conla costruzione della nuova piscina hanno fat-to un lavoro strepitoso, e li ammiro perchédedicano moltissimo del loro tempo a que-sta attività che, pur essendo in teoria “pa-rallela” alla vita lavorativa di tutti i giorni, inpratica richiede una presenza ed una pro-fusione di energie molto intense».

« Ricordo ancora la casina tutta inlegno. La piscina,invece, l’ho vistacostruire dal nulla»

Nelle sale dallo scorso27 ottobre, avrà anche unseguito “Femmine contromaschi” nelle sale dalprossimo febbraio.

MASCHI CONTRO FEMMINE

È stato un grande successouscito nelle sale nelfebbraio 2009 sotto la regiadi Fausto Brizzi. A primaverainizieranno le riprese delsecondo capitolo.

EX

Prodotto sempre dalla IFF, è uno dei rari esempi di sequel che ha superato i record stabiliti dal primo capitolo.

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGI

Tra i film più recenti dellasua produzione (uscita nelle sale italiane il 17 febbraio 2006) e anche tra i più amati da Lucisano.

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI

Una commedia divertentedel 2001 con Julia Roberts e Catherine Zeta-Jones che ha rilanciato la IFF nelpanorama internazionaledella distribuzione.

I PERFETTIINNAMORATI

Un film che è diventato unvero e proprio “cult”tra i più apprezzati dallostesso Lucisano che lo ha distribuito in Italia.

QUATTRO MATRIMONIE UN FUNERALE

È forse il film che più sta a cuore a Lucisano, una pellicola che nondimenticherà mai comenessuno dimenticherà maiquel grande attore che èstato Massimo Troisi.

RICOMINCIO DA TRE

I FILM PRODOTTI EDISTRIBUITI DALLA IIF

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proprio il caso di dirlo, Avanti Lazio! La nuova stagione spor-tiva si è aperta alla grande: l’inaugurazione del nuovo gal-leggiante, la nascita del Tiber, i successi dei canottieri Acer-ra e Rocchi. Avvenimenti che danno sicuramente un gran-dissimo lustro al Circolo Canottieri Lazio, che ha fatto della

casina di Lungotevere Flaminio 25A uno dei centri di incontro più am-biti della Capitale. E, soprattutto, si è trasformato in una fucina di ideeoriginali, interessanti, anche per quanto riguarda le attività tra i soda-lizi. Ne è un esempio Circoliamo. Il torneo più misto che ci sia, vistala gran quantità di discipline che vi trovano spazio, considerate le Olim-piadi dei circoli storici. È nato nel 2002 con l’intenzione (mantenuta)di diventare nel tempo uno degli appuntamenti più attesi per tutti i socidei principali circoli romani che, pur essendo appassionati di sport, lopraticano a livello amatoriale. La cadenza biennale ha fatto sì che, diedizione in edizione, sia stato possibile affinare tecniche e regolamenti,

aggiungere di qua e togliere di là, per arrivare all’edizione 2010 (la quin-ta) con quella marcia in più che al CC Lazio non manca mai. L’ap-puntamento con Circoliamo 2010 era fissato per la fine di settembre,per andare avanti fino alla metà di ottobre, con le finali delle varie di-scipline disputate tra il 16 e il 17 ottobre. La partecipazione è stata piùche cospicua: addirittura il presidentissimo biancoceleste Alfonso Ros-si, grandissimo sportivo, ha partecipato a più di una gara, a dimo-strazione di quanto abbia preso sul serio l’impegno nei confronti delCC Lazio.E le prime gare hanno premiato gli appassionati biancazzurriche hanno, come si dice, dato il fritto per tenere alti i colori sociali. Nelcanottaggio, l’otto ha sfiorato l’oro contro l’Aniene. Nella pallavolo, con-quistati i primi punti contro il CT Eur, e nel biliardo sempre contro l’Anie-ne del presidente Malagò. Anche il basket ha dato grosse soddisfa-zioni, con le prime due partite vinte, e ancora contro l’Aniene i ragaz-zi del tennis si sono imposti alla grande.

Circoli in campo ecco

LE OLIMPIADISETTIMANE INTENSE PER LA QUINTA EDIZIONE DI CIRCOLIAMO, IL “TORNEO PIÙ MISTO CHE CI SIA”

È

Da sinistra: Valentino Fabiani, Diego De Vecchis, Marco Critelli, Ugo Calderai, Daniele Tavano, medaglia d’oro nel biliardo a Circoliamo 2010

CIRCOLIAMOC.C.LAZIOMAGAZINE

Foto di Andrea Friedrich

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venticinqueA - M A G A Z I N E VII

CC ANIENE 12 1 1T.C. PARIOLI 2 6 0C.C. LAZIO 1 3 4SPORTING EUR 1 2 1C.C. ROMA 0 3 1TEVERE REMO 0 1 6C.T. EUR 0 1 2

È uno sport “e mergente” di originibrasiliane: è un misto di calcio (perché si gioca senza usare le mani e le braccia) e di beach volley, perchéoltre ad essere praticato sullo stessocampo di gioco in sabbia, lo scopo è lo stesso: mandare la palla nelcampo avversario. Il Footvolleyclassico si gioca due contro due, marecentemente è stato introdotto il“superfootvolley” (quattro controquattro) per consentire un approcciomeno difficile. In Brasile l’audience ètale che sono stati costruiti veri e propristadi sulle spiagge, dove oltre aicampioni di questo sport spesso siincontrano le stelle del calciobrasiliano che si cimentano consuccesso con gli specialisti delladisciplina. Si pratica su un campo insabbia di dimensioni 8x16, con unarete a 2,20 metri di altezza. Ledimensioni originali talvolta sonoaumentate a 9x18 per rendere questosport ancora più spettacolare, ed è di queste dimensioni che è fatto il campo del CC Lazio.Una delle particolarità del Footvolley è il Tubarao. È un colpo che prende ilnome dal suo inventore, e consiste inuna rovesciata in cui il giocatore nondà le spalle alla rete, ma“schiaffeggia” la palla col piede soprala rete stessa.

IL FOOTVOLLEY

Oltre naturalmente al CircoloCanottieri Lazio, sodalizio fondatore ed ideatore delle Olimpiadi dei CircoliStorici, partecipano a Circoliamo 2010il “vicino di casa” Circolo CanottieriRoma, Circolo Canottieri Aniene, ilReale Circolo Tevere Remo, il CT Eur, lo Sporting Eur e il TC Parioli.Ognuna delle realtà, nei limiti delle suepossibilità, ha messo a disposizione leproprie strutture ed i propri impianti perospitare le gare delle varie discipline,poggiandosi a location esterne nelcaso di giochi come il golf, le cui garesi disputano al Parco di Roma, o lacorsa che si svolge allo Stadio deiMarmi. Mentre alcune discipline, le cuigare si disputano in più gironi, sonoospitate dall’uno o dall’altro sodalizio a seconda del gruppo che si stadisputando.

I CIRCOLI

Per partecipare a Circoliamo, non ènecessario essere uno sportivo nel verosenso del termine. Tantissime, infatti, leopzioni non “faticose” per prendereparte a questa manifestazione, la cuifilosofia è in realtà quella di esaltaretutte le attività che notoriamente sisvolgono in un circolo, a partire dalbiliardo all’italiana fino alle boccette,passando per il Pool 8/15, per le cartedel Bridge, del Burraco e dell’ormaistorico gioco “da circolo” Gin Rummy,per arrivare poi al golf. Per non parlaredegli sport “canonici” come il tennis, lapallavolo, il basket, il calcio a 8 e ilcalcio a 5, il tennis da tavolo, ilcanottaggio, la corsa ed il nuoto. E, chicca di questa edizione, lo sportdimostrativo denominato “Footvolley”,che dà il nome alla relativa sezionenata dall’idea di un gruppo di soci delCC Lazio.

LE DISCIPLINE

CIRCOLIAMO 2010IL MEDAGLIERE

La squadra dell’Otto Con del CC Lazio

Foto di Andrea Friedrich

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stata celebrata, con una serata-evento in compagnia dellemassime cariche dirigenziali del CC Lazio e di autorevoli espo-nenti del panorama politico capitolino, la ricostruzione del gal-leggiante affondato dopo la piena dello scorso marzo. Erano presenti, oltre al presidente Alfonso Rossi, anche i vi-

cepresidenti Giuseppe Viggiano e Nino Gargiulo. Non mancavanoesponenti importanti della politica locale come l’assessore regiona-le Giuseppe “Lele” Cangemi e Francesco De Micheli, consigliere co-munale delegato al Tevere e coordinatore della sezione romana del-la Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl. La serata è stata de-dicata a un osservato d’eccezione, a quel Tevere che dai locali delCircolo è facile ma allo stesso tempo sempre piacevole ammirare.Si è parlato di quello che sarà il futuro del grande fiume della Ca-pitale, delle necessità di ricostruzione degli argini e di difendere lanatura e l’ambiente circostante. Il Canottieri Lazio si assurge a vero

osservatore del Tevere: la filosofia è quella di porre l’attenzione suquelle che sono le necessità del corso d’acqua, un discorso che vie-ne portato avanti con la collaborazione della politica locale. Alla ricostruzione del galleggiante fa da contraltare l’inaugurazio-ne del Tiber Rowing Club, situato sulla via Flaminia, un’occasio-ne per valorizzare la disciplina di punta del CC Lazio: il canottag-gio, che ha visto le sue due anime – quella agonistica e quella ri-servata ai soci – unirsi per una serata particolare. I canottieri ago-nisti si alleneranno al Tiber, mentre al Circolo continueranno a pre-pararsi i ragazzi e i soci. Il canottaggio è al centro di un progettodi solidarietà: un gruppo di ragazzi down si allenerà nella sede diLungotevere Flaminio, a seguirlo sarà un team di canottiere. Unabella iniziativa di accoglienza che è destinata sicuramente ad al-largarsi, si cercherà infatti di far integrare al meglio questi ragaz-zi all’interno del CC Lazio.

venticinqueA - M A G A Z I N EVIII

È

MONDANITÀC.C.LAZIOMAGAZINE

Un nuovo

galleggiantee non solo…

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venticinqueA - M A G A Z I N E IX

Il Tevere è un bene prezioso pertutta la città e, come tale, vasalvaguardato. Per questo, nellaseratà di lunedì 25 ottobre nellasede del CC Lazio è statopresentato un progetto chepropone la creazione di un gruppodi volontari: i “Tevere Rangers”. Le“sentinelle” percorreranno a bordodi un natante a motore i trattinavigabili del grande fiume pertenere sotto controllo eventualistati di degrado ambientale osociale. La funzione dello staff,composto da personale volontariodi CC Lazio, CC Roma, CC Aniene,RCC Tevere Remo e CC TirreniaTodaro sarà di segnalare alleistituzioni preposte eventualifenomeni di accampamentispontanei lungo le sponde e sotto iponti, l’abusivismo nomade, ildeposito coatto di strutture eattrezzature non autorizzate, eancora situazioni di pericolo socialeche potrebbero crearsi in seguito araduni collettivi non autorizzati.

I GUARDIANI DEL TEVERE

Personaggio amatissimo della tv, cheha lanciato il piccolo schermo nellecase degli italiani. Il grande MarioRiva è stato non solo l’amatopresentatore de “Il Musichiere” ma unaffezionato consocio legato anima ecorpo ai colori dell’SS Lazio. Il circololo ha ricordato il 3 settembre con unaserata a lui dedicata che ne hadelineato i contorni di grande laziale,attaccato alla Polisportiva e al suospirito. Oltre al figlio Antonello,all'attore Enzo Garinei, al biografoufficiale, Giancarlo Governi, eAntonio Buccioni, presidente deicircoli sportivi storici della Capitale, è stato presente anche il delegatoper lo Sport del Comune di Roma,Alessandro Cochi, che porteràl'omaggio dell'amministrazione edella città al Riva appassionato disport e consigliere della Lazio Calcio.Il giorno seguente presso la sede dellaFondazione Sandri, in piazza dellaLibertà, si è tenuta una mostra dicimeli di Mario Riva.

MARIO RIVA,LAZIALE VERO

Incontro intorno aitemi della sicurezzadel Tevere conl'assessore agli Enti Locali e laSicurezza Cangemidella giunta Polverini. La tutela del grandefiume è collegata astretto filo con la vita del circolo che su diesso si affacciasoprattutto in vistadei possibili GiochiOlimpici, e i circolistorici sono i custodie gli animatori di ungrande patrimonio.

Sempre con l'assessore è stato affrontato un altro tema chesta a cuore al Circolo Canottieri Lazio, riguardante gli SpecialOlympics. Già ora un gruppo di ragazzi affetti dalla sindromedi Down si allenano al CC Lazio con degli istruttori messi adisposizione dal circolo per avvicinarli al canottaggio.L'obiettivo è di integrarli con il gruppo di soci Master che li aiutia prendere sempre di più confidenza con il fiume in uncontesto sportivo.

UNA TRADIZIONE SEMPRE VIVAUn piccolo pezzo di storia e di tradizione romana che vede il CircoloCanottieri Lazio in prima fila. Il 25 luglio si è svolta, come da rinnovatoappuntamento da dieci anni a questa parte, dal Giubileo del 2000, iltradizionale rito della Madonna Fiumarola. Così da LungotevereFlaminio fino a ponte Garibaldi la Madonna del Carmine detta«Fiumarola» - perché ritrovata tra ponte Garibaldi e ponte Sisto – è tornata a Trastevere, sua dimora permanente. Così la Madonna è stata portata nel celebre rione romano dove sifesteggiava la Festa de Noantri. Ad accompagnarla, a bordo di ungommone, le autorità: il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ildelegato allo Sport del Comune, Alessandro Cochi, il vescovo titolaredi Nepi, monsignor Benedetto Tuziav e il titolare di Santa Maria,Matteo Zuppi, l'assessore regionale agli Enti locali, Giuseppe Cangemie, ovviamente, il presidente del Circolo Canottieri Lazio, Alfonso Rossi.Benedizione ufficiale e consegna della targa dal presidente del «castsub Roma» che mette a disposizione il gommone con il quale si officiala cerimonia. A Trastevere la Madonna è arrivata nei pressi dell'IsolaTiberina, per poi raggiungere, in processione trasportata dai «Portatoridell'Arciconfraternita di Santissima Maria del Carmine dettaMadonna de Noantri conosciuta come Fiumarola”, la basilica diSanta Maria in Trastevere.

TEVERE ESPECIAL OLYMPICS

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venticinqueA - M A G A Z I N EX

ono molto onorata di inaugurare lo spazio “in rosa” dedi-cato alle socie del nostro circolo. Come in tutti i circolistorici di Roma, per tradizione, anche al Canottieri Lazioè prevalente la presenza maschile, ma non per questonon si deve dare alle donne l’importanza che meritano.

Sono socia da quindici anni, mi sono iscritta un po’ per caso, duecari amici sono venuti da me con la scheda d’iscrizione e mi hannoquasi obbligata a farlo; era per me un momento di cambiamentodella mia vita, lasciavo il lavoro e devo dire che sono molto con-tenta di aver fatto questa scelta.All’inizio non avevo un vero motivo per frequentare, né passioniparticolari per qualche sport; il comparto femminile del circolo peròè stato da subito molto accogliente e così mi sono inserita subito.Poi ho scoperto il tennis ed è stato vero amore! All’inizio, nonostante i miei sforzi, i risultati erano penosi, non fossestato per la pazienza e l’atteggiamento sempre incoraggiante delcompianto Claudio Damiani avrei smesso. Ora continuo ad alle-narmi con i due ottimi maestri che abbiamo: Christian Cantagalli e

Fabrizio Gherardi, i quali oltre che preparare da un punto di vistatecnico, trasmettono entusiasmo e una tale piacevolezza di giocoche allenarsi è un vero divertimento.Ora la mia frequentazione, giornaliera, è dedicata molto al tennis,ho imparato a giocarlo e lo seguo anche in tutte le manifestazionisia competitive ad alto livello (giochiamo nella serie B da alcunianni) che nei tornei interni e nelle sfide amichevoli di tutti i giorni.Sono sempre così presente da considerare il circolo la miaseconda casa sul Tevere.Ma il circolo non è solo sport, difatti da qualche anno si organiz-zano molti eventi di diverso tipo: culturali, musicali ed’intrattenimento. Io cerco sempre di partecipare perché ritengoche nel circolo non sia importante solo frequentare e utilizzare iservizi, ma soprattutto farne parte e, se ci si riesce, renderlo vivoe vivace in vari aspetti della vita comune. Dobbiamo essere grati atutti quei soci che dedicano tanto del loro tempo sia per l’organiz-zazione della gestione ordinaria sia per la ricerca di nuovi eventiche rendano sempre più piacevole la vita al circolo.

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LE SIGNORE DEL TEVEREC.C.LAZIOMAGAZINE

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l primo a essere sorpreso di tanto successo è Fabrizio Gherardi stes-so, fresco vincitore del titolo di campione italiano di tennis Over 45,conquistato con i colori del Canottieri Lazio.Anche se sono solamente sei anni che è arrivato a Lungotevere Fla-minio 25A - nel sodalizio che porta i colori della polisportiva più an-

tica d’Europa - Fabrizio è completamente inserito nella vita sociale ed ègrande amico di un altro socio, che in tanti anni ha tenuto alti i colori delcircolo: Daniele Della Porta. Ma la vita di Fabrizio al Canottieri Lazio nonè solo sport e relazioni interpersonali: fa parte del gruppo di maestri chesegue i tanti bambini e ragazzi che vestono i colori biancocelesti e che vo-gliono imparare il tennis, in cui si impegnano a fondo sia nella pura attivi-tà ludica, sia nell’agonistica, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del-la realtà di Lungotevere Flaminio, nonostante un certo rammarico per lapenuria di tornei intercircolo dedicati ai ragazzi dell’età degli allievi di Fa-brizio e dei suoi colleghi.FABRIZIO, RACCONTACI DEL TUO SUCCESSO AI CAMPIONATI ITA-LIANI OVER 45…«Non partivo da favorito visto che a concorrere per il titolo c’erano anchedue nazionali, Tanganelli e Circhio. Nessuno di loro, tra l’altro, è arrivatoin finale: Circhio l’ho battuto in semifinale e all’ultimo match ho affrontatoPoggi, di Torino, anche lui un “outsider” che comunque si è distinto».LO POTREMMO DUNQUE DEFINIRE “IL CAMPIONATO DELLE SOR-PRESE”…«Be’, in teoria potevo anche vincere, ma ripeto, non partivo decisamen-te favorito».RACCONTACI LE TUE SENSAZIONI.«È stata una vittoria sicuramente emozionante, non è cosa da tutti i gior-ni vincere un titolo italiano. Soprattutto perché a partire dai quarti di fina-le, le partite sono state tutte molto tirate, difficili. E’ una grandissima sod-disfazione, sia a livello personale che di sodalizio. Soprattutto sono con-tento che questo successo sia arrivato proprio quest’anno, il primo con Da-niele Della Porta come consigliere al tennis, siamo amici fraterni e vede-re anche la sua felicità per questa conquista mi ha dato una tripla gioia».C’È ANCHE DI PIÙ, VERO?«Sì, è anche il primo titolo italiano nel tennis che il Circolo vince nella suastoria».DA QUANTO TEMPO SEI AL CC LAZIO?«Sono arrivato nel 2004, mi ha portato Daniele con il quale sono ami-co da vent’anni, e dove ho trovato degli amici come Christian Cantagalli

ed Ezio Scuderi».COSA FACEVI PRIMA?«Ero direttore sportivo ed agonistico del Circolo Nomentano, ma per mo-tivi anche personali ho sentito il bisogno di allontanarmene, e allora Danielemi ha portato al CC Lazio. Inizialmente sono entrato solamente per l’atti-vità del tennis, poi per un periodo sono stato socio ordinario ed infine sonotornato a vestire i panni dell’atleta sia perché gioco a tennis indossando icolori biancocelesti, sia per la mia attività di maestro di tennis».PARLACI DI QUESTO TUO IMPEGNO…«Abbia mo un gruppo di bambini che va dai 5 ai 9 anni, e poi c’è una par-te di ragazzi più grandi, di età compresa fra i 13 e i 15 anni, che svolgonol’attività agonistica. E poi nel mezzo c’è un gruppetto molto solido di prea-dolescenti, di età fra i 10 e i 12 anni. Gli allievi sono molti e tra di loro c’èqualche buona promessa».COME SI SVOLGE L’ALLENAMENTO TIPO?«Be’, noi stiamo molto sul campo. Nel senso che i ragazzi passano una buo-na parte del pomeriggio a giocare a tennis, specialmente quelli dell’ago-nistica che prima fanno attività fisica in palestra, e poi nell’ultima ora di le-zione si allenano direttamente sul campo. Lo stesso vale per i più piccoli,quelli della scuola, ai quali stiamo cercando di insegnare bene questo sport».E FUORI DAL CIRCOLO, CHE TIPO DI ATTIVITÀ SVOLGETE?«Purtroppo i tornei sono pochi. Non ci sono molte realtà che organizzanoiniziative per i ragazzi di questa età, a differenza di quanto accadeva quan-do io ero piccolo. Una volta c’erano molte più possibilità per i giovani di met-tere in pratica in vere competizioni quanto appreso durante le lezioni, an-che i genitori avevano più opportunità per accompagnarli e seguirli. Ades-so invece la situazione è diversa, si fa fatica a reperire una qualsivoglia at-tività agonistica intercircolo».CHE TIPO DI ATTIVITÀ SVOLGETE CON I GIOVANI DELLA SCUOLA?«Siamo concentrati sul lavoro di squadra. Abbiamo tre categorie divise peretà: Under 12, Under 14 e Under 16».A CHE LIVELLO OPERATE?«Purtroppo solamente a livello regionale, non siamo mai riusciti ad arriva-re alla fase nazionale, ma ce la stiamo mettendo tutta per riuscirci al piùpresto».AL MOMENTO, STATE GIÀ FACENDO L’AGONISTICA O SOLO GLI AL-LENAMENTI?«Per ora siamo fermi, con i ragazzi torneremo a svolgere l’attività agoni-stica a squadre a partire da febbraio 2011».

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I

C.C.LAZIOMAGAZINE

È QUELLA DI FABRIZIO GHERARDI AI CAMPIONATI ITALIANI DI TENNIS OVER 45 CHE RIPAGA DI TANTI SACRIFICI E IMPEGNO

Una vittoria a

sorpresa

SPORT

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LA VITA DEGLI ALTRIC.C.LAZIOMAGAZINE

Lo scorso 4 ottobre nella sededel Reale Circolo CanottieriTevere Remo è stato presentatoil libro “Roma 1960 – le Olimpiadiche cambiarono il mondo”scritto dal giornalista americanoDavid Maraniss, “columnist” delWashington Post e PremioPulitzer, che era presente in salaed è intervenuto per raccontareil suo lavoro e quelle Olimpiadiche forse non cambiarono ilmondo, ma rappresentaronouna cerniera tra il vecchio e ilnuovo. La perfettaorganizzazione dei giochi misein buona luce il nostro Paese ela Capitale, che ora vuoletornare a ospitare i Giochi nel2020. Sono arrivati anchesuccessi sportivi di recente per ilsodalizio di Lungotevere inAugusta: su tutti spicca lavittoria di Nanuk, la barca avela dell’armatore GianroccoCatalano che si riconfermacampione italiano di vela nellaclasse Platu25.

RCC TEVERE REMO

Per il sodalizio gialloblùarrivano soddisfazioni anchedal canottaggio. Negli ultimiCampionati Italiani Assoluti eJuniores che si sono disputatisul Lago Superiore di Mantova,l’Aniene porta a casa duetitoli tricolori: uno grazie al“quattro con” senior (conVincenzo Capelli, NiccolòMornati, Raffaello Leonardo eAndrea Palmisano ai remi eGaetano Iannuzzi al timone) euno nel “doppio” senior conElia Luini e Pierpaolo Frattini.Oltre ai due ori, sono arrivatianche due argenti con ildoppio junior femminile e conl’otto senior maschile e unbronzo nell’“otto con” juniormaschile. Per i Mondiali dicanottaggio in NuovaZelanda sono stati convocatidiversi atleti dell’Aniene tra cuii campioni d’Italia Capelli,Mornati e Palmisano, eancora Elia Luini e DanieleStefanoni.

CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE

Il circolo pariolinoconferma la sua forte tradizionenel tennis. A trionfare questa volta è lagiovane Martina Caregaro(18 anni) che si è aggiudicatal’undicesima edizione delTorneo Internazionale FemminileCittà di Ciampino. La tennistaitaliana ha sconfitto in finale 6-36-3 la rumena Diana Enache,testa di serie numero 1 deltorneo. Si è trattato di unincontro molto combattuto, maMartina è apparsa fin da subitosuperiore all’avversaria e l’habattuta quasi in scioltezza. Per ladiciottenne, allenata da una excampionessa come SilviaFarina, è il secondo successonel circuito ITF nel 2010. Martinacontinua così a scalare laclassifica ufficiale, quella WTA:attualmente è al numero 377, ainizio anno era soltanto lanumero 934 del mondo. Unasperanza in più per il movimentotennistico italiano in rosa.

TENNIS CLUB PARIOLI

Tra trionfi e iniziative

culturaliSUCCESSI SPORTIVI E LA PRESENTAZIONE DI UN LIBRO SULLE OLIMPIADI DI ROMA 1960PROTAGONISTI NEGLI ALTRI CIRCOLI STORICI

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