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Pillola ZED

La #PillolaZED di oggi #zBX come realizzare un sistema con migliaia

di core http://bit.ly/15dDUgK

Dal 2010, con il sistema z196, nelle macchine IBM di fascia alta è stata introdotta la possibilità di ospitare sistemi di più piattaforme. In realtà da sempre, su queste macchine, era possibile definire ambienti con differenti sistemi operativi e da più di dieci anni anche con Linux.

Ma con lo z196 si è aggiunta la possibilità di definire ambienti su piattaforme diverse, ossia con set di istruzioni totalmente differenti, che utilizzano sistemi operativi AIX, Linux per x86 e Windows. E’ stata la nascita del sistema ibrido di cui avevo parlato nel nostro quarto appuntamento.

La realizzazione concreta avviene tramite lo zBX. Questo è un rack che viene collegato ad uno zEntrprise tramite due reti: una di gestione che serve a trasmettere comandi, eventi e dati di monitor; l’altra per i dati che viene utilizzata per le comunicazioni tra i diversi sistemi.

All’interno di uno zBX possono essere installate fino 28 blade. Ad uno zEnterprise si possono collegare fino a 4 zBX arrivando così ad un massimo di 112 blade.

Attenzione, i numeri dell'esempio sono relativi ai core fisici disponibili. Sono solo un’idea della dimensione dell’infrastruttura che ospiterà gli ambienti Virtuali Windows, AIX e Linux. Ovviamente, in funzione della tipologia di workload possono essere in numero molto più elevato.

Qesto significa che in un unico sistema hardware è possibile, ad esempio, avere a disposizione 101 PU dove far girare sistemi z/OS, Linux for System z, ecc. Insieme con 1152 core a disposizione per Linux x86 e Windows e anche 320 core per sistemi AIX.

Le blade utilizzabili sono di tre tipi. Le PS701 sono Power7, hanno 8 core ciascuna e fino a 128GB di memoria; le HX5 sono blade x86 con 16 core e fino a 256GB di memoria.

Inoltre lo zBX può ospitare le blade del DataPower XI50z, che è un'appliance multifunzionale in grado di svolgere funzioni di sicurezza, conversione di dati e di protocolli.

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Ciao a domani