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RISCHIO ESPLOSIONE Mantova 2 Aprile 2008 IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE ATEX Pagani Paolo - ASL Mantova

2 Presentazione Pagani - aslmn.net · alla formazione di cariche elettrostatiche. ... lavoro dove è possibile la formazione di ... (RSPP – Tecnici

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RISCHIO

ESPLOSIONE

Mantova 2 Aprile 2008

IL RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE ATEX

Pagani Paolo - ASL Mantova

“Per fortuna, esplosioni e fiammate

non sono le cause più frequenti degli

infortuni sul lavoro.”

“Tuttavia, le loro conseguenze sono spettacolari e drammatiche in termini di perdita di vite umane e di costi economici.”

COMMISSIONE EUROPEA D.G. OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI SALUTE, SICUREZZA E IGIENE SUL LUOGO DI LAVORO

Convegno ATEX 2. Recepimento Direttive ATEX 3

ANNO... 1955 .... (DPR 547)

La prima “Analisi del Rischio”

� Art. 329 ….. Non sono ammesse installazioni elettriche, salvo quanto è disposto negli artt. 330 e 331, nei luoghi ove esistono pericoli di esplosione ….....

� Art. 330 ..... quando sia necessario, in relazione alle esigenze del processo di lavorazione ...... possono essere installati motori elettrici, purché questi, le relative apparecchiature ....... siano ..... di tipo “antideflagrante", dichiarati come tali dal costruttore

� Art. 331 ...... Nei luoghi ove vengono eseguite lavorazioni che sviluppino polveri ..... sono ammesse soltanto installazioni elettriche per forza motrice di tipo "antideflagrante" o di tipostagno o chiuso ...

Convegno ATEX 2. Recepimento Direttive ATEX 4

“Valutazione” dei rischi di innesco

causati dagli impianti elettrici

non solo i motori elettrici ...

� Gli artt. dal 332 al 335 parlano anche dei tipi di lampade, delle modalità per le operazioni di manutenzione e delle precauzioni riguardo alla formazione di cariche elettrostatiche.

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Installazione di Motori e Lampade

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Componenti Antideflagranti

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Gli Impianti Elettrici sono soggetti a

Verifica periodica.....

� Art 336. .... Le installazioni elettriche previste dagli artt. 330 e 332 devono essere sottoposte a verifica almeno una volta ogni due anni. ....

Modalità di denuncia di messa in servizio degli impianti e competenze sono definite dal

successivo DM 12 settembre 1959

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Quali impianti sono soggetti a queste

verifiche periodiche?

Debbono essere verificatitutti gli impianti installati nelle aziende contemplate nelle tabelle “A” e “B” del

Decreto Ministeriale 22 dicembre 1958

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Modalità di denuncia - Il “Modello C”

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Alla data di entrata in vigore del D.L.vo

233/03 in Provincia di Mantova risultavano

denunciate 397 “Aziende”

Denunce Impianti modello "C"

29

71

38

60

139

60 ASOLA

OSTIGLIA

VIADANA

GUIDIZZOLO

MANTOVA

SUZZARA

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Distretto di Mantova (ex USSL 47):

tipologia di impianti denunciati

TIPOLOGIA DITTE

97

127 5 5 4 3 2 1 1 1 1

0

20

40

60

80

100

120

1

SETTORI

Distributori

Cabine Metano

Varie

Depositi Gas

Riserie

Macinazione Cereali

Impianti Frigo Ammoniaca

Colorifici

Produzione Cera

Cosmesi

Centrale termica

Deposito Munizioni

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Analisi delle tipologie di impianti

presenti nel Distretto di Guidizzolo

suddivisione per Tipologie di Impianti

386

3

12

DISTRIBUTORI / DEPOSITICARBURANTE

CABINEDECOMPRESSIONEMETANO

VERNICIATURE

VARIE

Varie: Colorificio, deposito solventi, distilleria , produzione colle, centrale termoelettrica, industria chimica.......

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E’ utile ricordare che le avvertenze date

dal DPR 547 del 1955 erano rivolte a tutti

gli ambienti di lavoro ed integrate anche

dal DPR 303/56

“prescrizioni per la tutela dei lavoratori”

( prescrizioni relative alla necessità di prevenire le fuoriuscite di gas e polveri con l’obbligo di raccogliere le polveri e mantenere bonificate le zone con presenza di gas)

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Comunque “Grandi Rischi”

16/7/2007 Fossano, esplosione in un mulino:Un morto e quattro ustionati gravi

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Esistono comunque ditte in cui alcune

attività vengono svolte in “zone” con

RISCHIO di Esplosione.

Spesso questo pericolo veniva ignorato

poiché tali attività non erano quelle

preponderanti all’interno della ditta.

Rischi Residui

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Comunque pericolose per chi vi lavora....

anche se occasionalmente.

“stoccaggio vernici” in azienda metalmeccanica

macinazione a “scoppio”in azienda agricola

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Il Rischio è presente anche nella

“quotidianità”

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La situazione viene definitivamente

chiarita con il recepimento della

Norma Comunitaria 89/391/CE

e seguenti..... ......

Entra in vigore il DLgs 626/94

Nel caso specifico le problematiche del

rischio esplosione sono affrontate da 2

distinte norme….

recepite successivamente.

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Le norme comunitarie, in materia di

prodotti e luoghi di lavoro con pericolo

di esplosione, sono:

� Direttiva 94/9/CE� recepita come DPR 126 del

1998� Direttiva 99/92/CE� recepita come DL.gs 233 del

2003

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Vengono adottati dei Requisiti

Essenziali di Sicurezza (RES) comuni

per:Consentire la libera circolazione dei

prodotti (Normativa di Prodotto per le macchine ed attrezzature usate in luoghi con pericolo di esplosione)

Garantire su tutto il territorio della Comunità Europea pari dignità e sicurezza per i lavoratori (Normativa per i luoghi di lavoro dove è possibile la formazione di Atmosfere Esplosive )

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Relativamente ai prodotti:

� I RES debbono esser applicati anche ai componenti “non Elettrici”.Viene ribadito in modo chiaro che il rischio di innesco può essere introdotto anche da componenti meccanici….(Art. 2 ed allegato II del DPR 126/98)

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Relativamente ai luoghi di lavoro non

esistono più “tabelle” ed “esenzioni”

� Ogni qualvolta si rilevi in un’azienda la presenza di sostanze che possono dare origine ad una atmosfera esplosiva, risulta necessario effettuare un’attenta valutazione dei rischi

� NON SONO CONTEMPLATI GLI EVENTI “CATASTROFICI”

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Il DLgs 233 entra in vigore nel 2003,

il periodo transitorio (concesso per il

completamento degli adeguamenti)

termina nel 2006.

Il datore di lavoro, OGGI, dovrebbe essere in grado di dimostrare di aver assolto a tutti gli obblighi sanciti dalla “Normativa ATEX”.

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Il compito di INFORMARE il datore

di lavoro:� di coadiuvarlo nell’attività di valutazione� di seguirlo nella stesura delle procedure� …nella formazione/informazione� …nella valutazione di idoneità dei

componenti/impianti esistenti� …nella scelta e progettazione dei nuovi impianti� …

Non è più compito esclusivo del “Consulente Elettrico”, ma deve essere il frutto della sinergia di più soggetti

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� Art. 88-bis. Campo di applicazione... misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori .......

� Art. 88-ter. Definizioni... Atmosfera Esplosiva ... Miscela con l’aria di ..... Gas vapori nebbie e polveri

� Art. 88-quater. Prevenzione e protezione contro le esplosioni... valutazione dei rischi .... il datore di lavoro.... adotta le misure tecniche ed organizzative .....

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MISURE TECNICHE ?

� .... prevenire la formazione di ATEX .....Azione correttiva: sostituzione prodotti, modifica impianti......

..... IN ALTERNATIVA ....� .... evitare l’accensione......

Azione correttiva: allontanamento dalla zona di impianti elettrici..... e di altre possibili sorgenti..

� .... attenuare gli effetti pregiudizievoli di una esplosioneIl concetto di anti-deflagrante, i bunker......

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� Art. 88-quinquies. Valutazione dei

rischi di esplosioneObblighi stabiliti dall’art. 4.....Presenza del documento di VdRCompletezzaAggiornamento

� Art. 88-sexies. Obblighi generaliAdozione da parte del datore di lavoro di idonei provvedimenti

� Art. 88-septies. Coordinamento........ prima del “123”

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� Art. 88-octies. Aree in cui possono

formarsi atmosfere esplosiveallegato XV bis: Zone con riferimento a norme EN per gas e polveri

� Art. 88-novies. Documento sulla

protezione contro le esplosioniElaborazione ed aggiornamento del documento

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Tutte le “figure” della 626 debbono

essere coinvolte

� Datore di Lavoro� Consulenti (RSPP – Tecnici – Installatori)� Responsabili di Reparto o di Processo� Addetti alla produzione� Imprese/addetti alla manutenzione/costruzioneOgni figura, per le proprie competenze e per le

proprie responsabilità, deve partecipare alla stesura ed essere informato dei rischi e dei compiti.

Da ogni figura possono arrivare anche le eventuali proposte per il miglioramento.

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Diffusione ed attuazione dei contenuti

del Documento

� Incendio alla XXXXXXX, un morto e un feritoE' di un morto e di un ferito il bilancio dell'esplosione avvenuta questa mattina, XX luglio alla XXXXXX, azienda specializzata nella distribuzione di una vasta gamma di prodotti chimici nel settore tessile.

� La dinamica: i fusti col clorito erano trasportati da un muletto, un urto ha provocato la caduta di un barile e gli operai, si parla di tre persone, sono fuggiti come da procedura....UNO NO!

� All'interno del magazzino erano contenuti, secondo le fonti ufficiali, diversi tipi di materiali, alcuni in polvere, altri liquidi: probabile che umidità e caldo abbiano favorito l'esplosione, scaturita però necessariamente dal contatto del clorito di sodiocon altro materiale. ... ci sono infatti regole precise per il trasporto e lo stoccaggio di questi tipi di materiale e mescolarli anche in minima parte può provocare esplosioni ...

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� Art. 88-decies. Termini per

l'adeguamentoGiustificazione dell’esistente come da allegato XV ter - il nuovo in regime ATEX .Obbligo di FORMAZIONE – ISTRUZIONI SCRITTE – AUTORIZZAZIONI AL LAVORO

� Art. 88-undecies. VerificheIn riferimento al DPR 462/01 obblighi per le zone 0 e 1 (GAS)zone 20 e 21 (POLVERI)

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DPR 462/01 Capo III artt. 5 e 6

E’ obbligo per il datore di lavoro, qualora siano installati impianti elettrici in luoghi (“Zone”) ove maggiore è la possibilità che avvenga la formazione di un’atmosfera esplosiva:

Provvedere alla denuncia di messa in servizio

Far effettuare il collaudo degli impianti

Far eseguire le manutenzioni e le regolari verifiche periodiche

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“Denuncia del nuovo impianto”

“Collaudo”

� Obbligo di Denunciadi messa in servizio- con le modalità indicate dal DPR 462/01

� Obbligo di far effettuare il collaudodegli impianti- richiesta specifica inoltrata al Servizio

Impiantistica dell’ASL di Mantova

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In pratica, per adempiere agli

obblighi di legge:

� La Guida CEI 0-3 definisce:2.1 Nuovo impianto… la realizzazione di un impianto non esistente in precedenza …… il rifacimento completo di un impianto esistente.

� La denuncia si esegue inviando (all’ASL) copia della Dichiarazione di Conformità chiedendone contestualmente il collaudo.

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Se non si tratta di un “NUOVO”

impianto?� Se in seguito ad una valutazione viene

classificata in azienda (già in attività) una zona “21”, con la presenza di un impianto elettrico.......

� E se l’azienda non ha “storicamente” mai presentato un “modello C” (modalità di denuncia ante 233/03).

� Premesso l’obbligo di attenersi a quanto previsto dalla normativa ne consegue anche la necessità di denuncia e di collaudo.

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Anche in presenza di un pericolo “meno

rilevante” (Zone 2 o 22) risulta comunque

necessario indicare

chiaramente nel

documento VdR i RES

specifici degli impianti

per la manutenzione ... ed il mantenimento del grado di protezione

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Modalità operative.. operazioni di travaso... Pulizia.....