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Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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2 Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
2.1 Origine dei sedimenti fluviali
I corsi dacqua naturali svolgono la funzione di trasportare volumi liquidi e
solidi generati dal bacino idrografico di appartenenza. Lentit di tali volumi e la loro
distribuzione nello spazio e nel tempo, dipendono dalle caratteristiche climatiche,
geolitologiche, morfologiche e di uso del suolo del bacino stesso; queste, attraverso
vari processi idrologici, definiscono il regime dei deflussi liquidi e solidi che
alimentano e caratterizzano la rete idrografica.
I sedimenti clastici derivano da processi erosivi che si esplicano attraverso la
rimozione di particelle solide, sia dai versanti sia dalle sponde del corso dacqua
stesso. I sedimenti possono perci derivare dalla disgregazione diretta di roccia
affiorante o, indirettamente, dallerosione di suoli, di depositi superficiali sui versanti o
dai depositi alluvionali stessi. In un bacino idrografico, inoltre, la produzione dei
sedimenti pu essere di tipo distribuito, dovuta a fenomeni di ruscellamento
superficiale, o di tipo concentrato, in corrispondenza di fenomeni erosivi spiccati in
una zona ristretta.
In genere in un bacino idrografico si individuano tre zone principali:
la zona di produzione dei sedimenti, che in genere coincide con la parte
pi a monte del bacino, dove prevalgono processi erosivi a scala di
versante;
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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la zona di trasporto dei sedimenti, dove il fiume convoglia il materiale
proveniente dalla zona di produzione verso valle, immobilizzando parte
di tale materiale sotto varie forme di deposito (barre, pianura
inondabile) che poi possono rendere nuovamente disponibile il
materiale in seguito;
la zona di deposizione che corrisponde con la porzione terminale del
bacino idrografico.
Una volta raggiunta la rete idrografica, le particelle di sedimento sono soggette
allazione della corrente, che se dispone di energia sufficiente, pu trasportarle verso
valle per una distanza ed un tempo variabile a seconda delle caratteristiche idrauliche
della corrente stessa.
Le particelle pi fini, come le argille, necessitano di una energia del flusso
bassissima per essere trasportate; durante gli eventi di piena, infatti, queste particelle
possono essere trasportate facilmente in sospensione per lunghissime distanze.
I clasti pi grandi invece si metteranno in moto soltanto al superamento di un
certo valore critico di portata e si sposteranno in aderenza al fondo o per salti
intermittenti, coprendo distanze variabili a seconda delle loro dimensioni.
Linterazione flusso-sedimenti comporta due fenomeni principali: la
diminuzione della granulometria lungo lalveo e lo sviluppo di forme di fondo.
La riduzione della dimensione dei sedimenti con la distanza il risultato di due
fenomeni: labrasione ed il trasporto selettivo (Billi & Paris, 1998). Labrasione
meccanica dei clasti si attua principalmente durante le fasi di trasporto in cui le
particelle vanno soggette a collisioni le une contro le altre, attuando processi di
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distacco di porzioni superficiali della particella favorite dalla presenza di fratture
latenti o processi di alterazione avvenuti nel tempo.
Il fenomeno del trasporto selettivo consta invece di due principali azioni:
linizio del trasporto selettivo, per cui soltanto la frazione dei sedimenti
dalveo inferiore al diametro critico, relativo alla capacit di trasporto di
un dato flusso si muove;
trasporto differenziale, cos che i clasti pi piccoli sono trasportati
velocemente e pi lontano di quelli pi grandi.
Durante un evento di piena, al crescere della portata, clasti sempre pi grandi
vengono messi in moto fino ad arrivare ad una condizione di flusso tale che tutti i
sedimenti sono in movimento. Nella fase recessiva della piena, al decrescere della
portata iniziano a depositarsi i clasti pi grandi, mentre quelli pi fini continuano a
viaggiare, talvolta percorrendo anche distanze notevoli, favorendo cos la selezione dei
sedimenti presenti nel letto.
Inizialmente si pensava che labrasione fosse lunico processo responsabile
della diminuzione di grana dei sedimenti fluviali. Pi recentemente si visto che
questa da sola largamente insufficiente a spiegare i tassi di riduzione granulometria
riscontrati in natura. La rispettiva incidenza di questi due fenomeni tuttora oggetto di
discussione; pare comunque che il trasporto selettivo possa spiegare fino al 90% della
riduzione di grana dei sedimenti fluviali.
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2.2 Alvei a fondo fisso e fondo mobile
Gli alvei naturali possono essere schematicamente suddivisi in due categorie
principali: alvei a fondo fisso, alvei a fondo mobile.
Alvei a fondo fisso: sono incisi in roccia massiva e sono pressoch privi di
sedimenti, escludendo grandi blocchi di roccia che invadono lalveo. In questi fiumi, il
flusso possiede una capacit di trasporto esuberante rispetto alla quantit di sedimento
disponibile, per cui tutti i sedimenti che raggiungono lalveo sono continuamente
rimossi e smaltiti. Si tratta, in genere, di alvei di montagna, caratterizzati da forti
pendenze, in erosione pi o meno accentuata a seconda delle caratteristiche
geomorfologiche, litologiche e climatologiche. La loro dinamica morfologica
estremamente limitata e varia in tempi molto lunghi, di pari passo con i fenomeni di
denudamento dei versanti.
Alvei a fondo mobile: sono incisi in sedimenti incoerenti o poco coerenti, con
sponde dello stesso materiale o roccia massiva. A questo gruppo appartengono la
maggior parte degli alvei di un bacino idrografico. In essi, i sedimenti presenti in
alveo, o nella pianura inondabile in cui questo inciso, possono essere trasportati
costituendo essi stessi una sorgente di materiale, che si somma a quella dei versanti
oppure possono venire immobilizzati momentaneamente a causa di fenomeni di
deposito. La mobilit stessa dei sedimenti consente una maggior variabilit di tipo
planimetrico e altimetrico.
Nellambito di questo studio sono trattati unicamente gli alvei a fondo mobile.
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2.3 Forme fluviali in alveo a fondo mobile
Se si considera un tratto di limitata lunghezza di un alveo fluviale a fondo
mobile, si possono distinguere varie superfici geomorfologiche, poste a quote
topografiche differenti in relazione alla frequenza con cui sono soggette allazione
della corrente (Figura 3-1).
Le principali forme fluviali sono di seguito descritte, facendo riferimento alle
definizioni e alla terminologia riportate in Hupp & Osterkamp, (1996) e in Rinaldi
(2000).
Figura 2-1. Blocco diagramma in cui sono rappresentate le principali forme fluviali (Hupp &
Osterkamp, 1996). 1: Substrato roccioso; 2: depositi alluvionali; AB: sponde di piattaforma di canale
(channel shelf); AS: piattaforma di canale (channel shelf); CB: canale (channel bed); DB: barra
depositionale (depositional bar); FB: sponda di pianura inondabile (flood plain bank); FP: pianura
inondabile (flood plain); HL: versanti (hillslopes); Tl: terrazzo inferiore (lower terrace); Tu: terrazzo
superiore (upper terrace).
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Canale (channel bed): in un fiume perenne, quella parte dellalveo che risulta
totalmente o parzialmente ricoperta di acqua per la maggior parte delle portate che
interessano il fiume.
Barre (bar): sono incluse nella zona di alveo attivo e rappresentano le superfici
topograficamente pi basse, leggermente al di sopra del canale. In esse viene
congelato parte del materiale trasportato durante le piene, per poi essere nuovamente
mobilitato in seguito. Una barra non vegetata una barra attiva, cio soggetta a
movimenti dei sedimenti da parte della corrente, la quale non consente lo sviluppo di
vegetazione sulla sua superficie.
Esistono varie tipologie di barre (si veda Figura 3-2), le quali risultano in
genere strettamente legate al tipo di morfologia fluviale.
Figura 2-2. Tipi di barre. 1. barre laterali; 2. barre di meandro; 3. barre di confluenza; 4. barre
longitudinali; 5. barre a losanga; 6. barre diagonali; 7. onde di sabbia, barre linguoidi o dune
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Ad esempio le barre laterali alternate sono tipiche di fiumi rettilinei o a bassa sinuosit;
le barre di meandro invece sono tipiche di fiumi con una sinuosit pi marcata, e
tendono a formarsi nella parte interna delle curve dove il flusso caratterizzato da
unenergia pi bassa; le barre longitudinali e quelle a losanga sono invece tipiche dei
fiumi a canali intrecciati.
Pianura inondabile (floodplain): una superficie pianeggiante costruita dal
fiume in determinate condizioni climatiche, che in fiumi in condizioni naturali viene
inondata mediamente una volta ogni 1-3 anni.
Il livello idrometrico in grado di raggiungere la pianura inondabile definito livello ad
alveo pieno o di piene rive (bankfull stage), a cui corrisponde la cos detta portata ad
alveo pieno o portata di piene rive (bankfull dscharge).
In molti casi, le aree che soddisfano la definizione di pianura inondabile rappresentano
solo una piccola porzione del fondo valle, posta nelle immediate vicinanze dellalveo.
Il livello di piene rive una grandezza molto importante. In seguito vengono illustrate
delle metodologie per riconoscerlo e stimarlo.
In alcuni alvei si possono trovare delle forme di transizione tra barre e pianura
inondabile (channel shelf): si tratta di barre abbandonate dal flusso nel corso del
tempo, le quali diventano progressivamente vegetate e si trasformano in pianura
inondabile.
Terrazzo (terrace): a causa di variazioni climatiche o da modificazioni indotte
dallattivit umana, il fiume pu variare la sua posizione altimetrica, costruendo una
nuova pianura inondabile adatta alla nuova quota del fondo. La pianura inondabile
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abbandonata chiamata terrazzo, che pu essere tuttavia ancora inondato da eventi di
piena con tempo di ritorno superiori ai 3 anni.
Una possibile successione di pi fasi dincisione e deposizione che portano alla
formazione del terrazzo quella illustrata in Figura 3-3 (Schumm, 1977). Supponiamo
che il fiume scorra nella sua pianura alluvionale con un unico canale (A). In seguito il
fiume entra in fase dincisione, progressivamente la quota di fondo alveo diventa
sempre pi bassa, mentre la sommit della pianura inondabile diventa sempre pi alta; il
fiume pu arrivare ad incidere anche il substrato roccioso sottostante (B). Quando il
processo di erosione molto avanzato, si verificano fenomeni dinstabilit delle sponde,
le quali ad un certo punto franano riversando tutto il materiale allinterno dellalveo (C).
La vecchia pianura inondabile diventa il terrazzo pi alto; intanto si pu eventualmente
formare un secondo terrazzo pi basso, in seguito ad una lieve incisione del canale che
risponde cos ad una diminuzione dellapporto solido dovuto alla stabilizzazione delle
sponde. I movimenti laterali del fiume distruggono poi parte del terrazzo pi basso,
dando origine ad una nuova pianura inondabile (D).
Figura 2-3. Possibile meccanismo di formazione del terrazzo dovuto a fenomeni dinstabilit di
tipo verticale (Schumm, 1977)
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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Si osserva che, la formazione di una nuova pianura inondabile geneticamente legata
ai movimenti del fiume, sia verticali che laterali, mentre il terrazzo risulta essere
progressivamente eroso in seguito a tali movimenti.
Sponde: sono costituite da superfici con una certa inclinazione o da vere e
proprie scarpate che separano le forme definite prima. Possono essere suddivise in
sponde basse e sponde alte a seconda del dislivello. Le sponde alte sono tipiche di
situazione di erosione (come ad esempio il lato esterno del meandro), le sponde basse
invece sono tipiche di situazione di accrescimento come sulla parte interna del
meandro.
Sequenze riffle e pool: rappresentano una caratteristica comune a pressoch
tutti gli alvei ghiaiosi, nei quali c una certa eterogeneit dei sedimenti del fondo. Le
sequenze riffle e pool sono sinuosit di tipo altimetrico. I riffle sono, infatti, degli alti
topografici nel profilo longitudinale di un alveo fluviale. In condizioni di portata
morbida o di magra, i riffle sono caratterizzati da un flusso rapido e poco profondo e da
un aumento localizzato del gradiente della corrente. I tratti di pool sono, invece, quelli
di basso topografico. Qui lacqua pi profonda, la pendenza del fondo minore, e in
condizioni di portata morbida lo anche la corrente.
I riffle sono costituiti da granulometrie pi grossolane, mentre la superficie dei pool pu
essere costituita da un pi ampio fuso granulometrico, interessando anche materiale
molto fine.
La distanza tra un riffle ed un successivo funzione della larghezza del canale e varia da
4 a 6 volte la larghezza stessa. Si pu osservare che il pool tende a formarsi nella zona
compresa tra una curva e la successiva (si veda Figura 3-4).
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Figura 2-4. Schema di una sequenza riffle- pool.
Meandri: sono anse che si susseguono per lo pi regolarmente lungo un tratto
del corso dacqua. Lo spostamento dei meandri avviene attraverso lerosione fluviale
che si verifica a spese della sponda esterna della curva, dove si concentrano le massime
velocit della corrente. Allerosione della sponda esterna si contrappone un fenomeno
di sedimentazione sulla sponda interna, dove le velocit sono invece minime.
Figura 2-5. Schema dei meandri fluviali (r=raggio di curvatura, l=larghezza dalveo).
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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In base a quanto emerso, un fiume naturale pu essere schematicamente
considerato come costituito da tre componenti essenziali: alveo di magra (baseflow),
alveo di piena (bankfull), pianura inondabile (floodplain), mentre in un alveo
canalizzato secondo i criteri dingegneria tradizionale, questi tre elementi vengono
pressoch a coincidere (Rosgen, 1996). Le conseguenze di ci sono molteplici, in
quanto si viene a creare un netto distacco tra fiume e pianura adiacente. Si avr assenza
di zone riparie inondate frequentemente e capaci di creare una molteplicit di habitat
ecologici e una variet faunistica e vegetazionale, assenza di ricarica delle falde,
assenza di arre di espansione delle piene, aumento di energia della corrente durante
eventi intensi e quindi aumento della capacit di trasporto del fiume.
Figura 2-6. Differenze tra alveo fluviale naturale e canalizzato (Rosgen, 1996).
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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2.3.1 Criteri per lindividuazione in campagna del livello ad alveo pieno.
Per misurare correttamente il livello ad alveo pieno, necessario identificare la
quota dove situata la pianura inondabile. Portate che inducono livello idrici superiori
al livello ad alveo pieno defluiscono nella pianura inondabile, sommergendola.
E importante conoscere le differenze fisiche e morfologiche tra la pianura
inondabile e il terrazzo, infatti i fiumi alluvionali hanno spesso pi terrazzi (pianure
inondabili abbandonate nel corso degli anni) adiacenti al canale, e questo pu indurre,
talvolta, incertezza nel riconoscimento.
Talvolta la pianura inondabile pu non essere facilmente riconoscibile, perch
magari non ben sviluppata, come nel caso di fiumi con fenomeni dincisione recenti.
Ci sono, in ogni modo, alcuni criteri fisici o visivi per il riconoscimento del livello ad
alveo pieno. Tra questi ricordiamo (Rinaldi, 2000; Rosgen, 1996; Williams, 1978):
Si pu misurare il livello ad alveo pieno in corrispondenza della sommit di una
barra di meandro (point bar). Questi corpi sedimentari sono dei buoni indicatori.
Si pu osservare una variazione di granulometria da grossolana nel canale, a pi
fine sopra la pianura inondabile; questo accade perch, durante eventi in cui
superato il livello ad alveo pieno, il flusso occupa la pianura inondabile e perde
energia depositando sedimenti pi fini. Inoltre, si pu porre attenzione alle
tracce di recenti inondazioni.
Si pu osservare un cambio di pendenza nelle sponde, ovvero la presenza di una
piccola scarpata.
Si pu osservare una variazione nel tipo di vegetazione: sopra la pianura
inondabile si ha vegetazione di tipo arboreo, mentre al di sotto del livello ad
alveo pieno si trova in genere erba.
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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2.4 La configurazione planimetrica degli alvei fluviali
Per configurazione planimetrica di un alveo sintende il tracciato planimetrico
assunto da un corso dacqua. Non esistono limiti netti tra un tipo morfologico e laltro,
in natura si ha piuttosto un passaggio continuo da un tipo ad un altro.
Schumm (1963) basandosi su esperienze di laboratorio, ha suggerito uno
schema classificativi basato sul tipo di trasporto solido prevalente, mettendo in
relazione il tipo di alveo, le condizioni di stabilit e i processi dominanti (Figura 3-7).
Figura 2-7. Classificazione di alvei fluviali basata sulla configurazione planimetrica ed il tipo di
trasporto solido (Schumm, 1963). A. Limite dellalveo; B. direzione della corrente; C. barre. 1. Alveo e
canale di magra rettilinei; 2. Alveo rettilineo, canale di magra sinuoso; 3a. meandriforme, con larghezza
uniforme e piccole barre di meandro; 3b. meandriforme, con larghezza maggiore nelle curve e larghe
barre di meandro; 4. di transizione tra meandriforme e a canali intrecciati, con larghe barre di meandro e
frequenti canali di taglio; 5. alveo a canali intrecciati.
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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Sono distinti cinque tipi principali di forme dalveo in funzione del tipo di
trasporto solido: trasporto solido al fondo, misto e in sospensione (si veda paragrafo
6.2).
Gli alvei di tipo rettilineo (1) sono associabili ai minimi valori di pendenza e a
condizioni di bassa energia. Aumentando il campo delle pendenze, aumenta
progressivamente la sinuosit del canale (2,3).
Successivamente si cominciano a manifestare i primi caratteri dintrecciamento
(4); sopra un certo valore di soglia della pendenza, infatti, si verifica una brusca caduta
nel valore della sinuosit che segna il passaggio ad alvei intrecciati, caratterizzato dalle
pi alte condizioni energetiche della corrente. In alvei a trasporto misto o con trasporto
al fondo, o con trasporto al fondo prevalente, il canale di magra normalmente molto
pi limitato in larghezza rispetto allalveo di piena, presenta una sinuosit maggiore ed
una stabilit minore. In alvei a canali intrecciati la stabilit dei canali, delle barre e
delle sponde ancora minore e la forma dei canali varia anche in modo rilevante in un
unico evento di piena.
Gli alvei rettilinei sono piuttosto rari in natura. Generalmente non si riscontrano
tratti rettilinei pi lunghi di 10 volte la larghezza.
I fiumi meandriformi sono quei corsi dacqua il cui tracciato planimetrico
mostra delle anse arrotondate (dette appunto meandri) che si susseguono in modo pi o
meno ripetitivo ed uniforme. Essendo caratterizzati da pendenze modeste, i sedimenti
dei fiumi a meandri sono generalmente fini e tipicamente compresi nel campo delle
sabbie. La parte interna della curva solitamente occupata dalla barra di meandro,
anche per le barre di meandro si hanno sedimenti pi grossolani a monte e pi fini a
valle. Una delle caratteristiche pi note dei fiumi meandriformi, lelevata mobilit
del canale, che si realizza attraverso la migrazione ed il taglio dei meandri.
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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I fiumi a canali intrecciati sono caratterizzati da un tracciato in cui i canali si
suddividono e si ricongiungono attorno a corpi sedimentari pi o meno estesi, a forma
di losanga, a cui si da comunemente il nome di barre longitudinali. Sono sistemi
fluviali molto attivi che rinnovano frequentemente la loro configurazione dalveo,
attraverso la distruzione e la riformazione delle barre, la variazione della geometria
idraulica e della posizione dei canali. I sedimenti di questi tipi di fiumi abbracciano
quasi lintero campo granulometrico. Nei fiumi a canali intrecciati ghiaiosi la
formazione dei depositi sedimentari legata principalmente alla migrazione delle barre
e al riempimento dei canali abbandonati. La mobilit laterale dei canali una tendenza
molto forte in questo tipo di fiume. Le barre pi frequentemente soggette al flusso
sono prive di vegetazione, generalmente grossolane in superficie e con scarsa matrice
fine. Per queste barre, si osservano materiali pi grossolani nelle porzioni a monte e
centrali e depositi pi fini nella parte a valle.
Unaltra tipologia di alvei fluviali che ha ricevuto molta minore attenzione
rispetto ai meandriformi e a quelli a canali intrecciati, essendo piuttosto rara in natura,
costituita dai fiumi anastomizzati. Questi sono costituiti da due o pi canali stabili
che singolarmente presentano una sinuosit variabile. Le aree che separano i vari rami
non sono delle barre, ma porzioni della pianura alluvionale (intensamente vegetate) e
sono generalmente pari a svariate volte la larghezza del canale. I fiumi anastomizzati
sono piuttosto rari, in Italia non se ne hanno esempi.
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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2.5 Rilevamento geomorfologico di un corso dacqua
2.5.1 Limportanza degli studi geomorfologici in ambito ingegneristico
Levoluzione di una rete idrografica e, pi in particolare, dei singoli corsi
dacqua che la compongono, dipende essenzialmente da una serie di condizioni
imposte dal sistema bacino idrografico (caratteristiche climatiche, geologiche,
tettoniche), che il sistema stesso non in grado di controllare, e da un insieme di
variabili che viceversa il sistema fluviale capace di generare ed adattare
(caratteristiche idrauliche geometriche e sedimentologiche).
La differenza fondamentale, infatti, tra i canali artificiali con pareti fisse e gli
alvei naturali, la capacit che hanno questi ultimi di automodellarsi. I corsi dacqua a
fondo mobile, infatti, sono caratterizzati da geometria, pendenza, forme fluviali e corpi
sedimentari che cambiano nel tempo per rispondere a variazioni di natura morfologica
di tipo naturale o di tipo antropico.
Il sistema in grado di adattarsi a variazioni dellapporto solido proveniente da monte,
come nel caso di una maggiore erodibilit dei versanti, dovuta ad un taglio della
vegetazione boschiva, allabbandono delle campagne, o viceversa ad un prelievo
dinerti dal fondo dellalveo.
Il sistema capace di adattarsi a modifiche del regime liquido delle portate, che
possono essere dovute a variazioni climatiche naturali, oppure a opere di derivazione
per uso antropico o ancora a variazioni delluso del suolo a scala di bacino che possono
indurre modifiche nella trasformazione degli afflussi meteorici in deflussi superficiali.
Levoluzione morfologica di un sistema fluviale ed i relativi cambiamenti che
si possono manifestare, possono indurre dei fenomeni di rischio da dinamica dalveo.
Nel caso di evoluzioni plano-altimetriche dellalveo si possono manifestare fenomeni
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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di erosione e deposito, i quali possono interessare opere in alveo (ponti, infrastrutture,
argini, muri di contenimento ecc.) o manufatti posti nelle vicinanze del corso dacqua
(case, strade, campi coltivati ecc.) che possono essere danneggiati da fenomeni di
arretramento ed instabilit della sponda.
Quindi, la valutazione dei processi in atto e delle tendenze evolutive
importante ai fini di una corretta salvaguardia delle opere e dei terreni di nostro
interesse.
Oggi limportanza dello studio della morfologia e della dinamica dellalveo
fluviale largamente riconosciuta. Ad esempio, in caso di alvei fluviali di grandi
dimensioni, importante rispettare larmonia e la periodicit della morfologia fluviale;
in questi casi infatti sconsigliabile cercare di modificare tali caratteristiche in modo
artificiale. Ci, oltre ad essere controproducente a livello ambientale, lo anche a
livello economico. Un moderno approccio dovrebbe basarsi, infatti, sul lavorare in
accordo piuttosto che contro i naturali processi in atto nelle zone adiacenti al fiume.
Questo per non sempre possibile, specialmente in un paese come lItalia
dove le zone adiacenti ai fiumi sono largamente urbanizzate e dove non pi possibile
lasciare agire liberamente il fiume.
La conclusione a cui si perviene, sia che lapproccio al sistema fluviale sia
orientato verso una rinaturalizzazione sia che si preveda un controllo artificiale
dellalveo, affinch i risultati siano di successo, si deve stabilire lo stato
geomorfologico attuale del sistema e valutarne le tendenze evolutive.
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
35
2.5.2 Studio geomorfologico da documentazione cartografica e fotografica
Quando si vuole classificare ed analizzare un sistema fluviale e tutto il suo
territorio, necessario riconoscere sia le forme fluviali che in esso sono contenute, sia i
processi che sono responsabili della formazione, del mantenimento e delleventuale
erosione di tali forme.
Tale identificazione, risulta essere molto complessa anche per i pi esperti, dato
che le forme fluviali ed i processi geomorfologici riscontrabili in natura sono molto
vari.
Attualmente, con i modelli matematici da soli non si pu effettuare uno studio
geomorfologico valido; lapproccio qualitativo, basato sullesperienza oggi continua ad
essere essenziale per gli studi geomorfologici dove sia prevista la classificazione,
lanalisi e la predizione della forma e dei cambiamenti del canale.
La modellazione matematica molto difficoltosa e fornisce risultati poco attendibili
data lestrema complessit dei fenomeni (Thorne, 1998).
Ogni studio geomorfologico dovrebbe iniziare con lanalisi di dati esistenti ed
informazioni passate sulle caratteristiche e sulla forma dellalveo per potere stabilire
landamento storico che il corso dacqua ha avuto. Ci pu essere fatto confrontando
cartografie, foto aree, rilievi delle quote di fondo.
Il confronto di cartografie o foto aree relative ad anni diversi pu essere utile
per definire i tratti in cui lalveo ha cambiato il suo tracciato e presenta tuttora una
maggiore instabilit planimetrica.
Informazioni dettagliate sulle variazione altimetriche e di sezione possono
essere ricavati dal confronto di rilievi topografici (sezioni trasversali, profili
longitudinali anche a corredo di progetti dintervento sul corso dacqua). In base a tale
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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tipo di analisi, si possono ricavare le seguenti informazioni: individuazione dei tratti
interessati da fenomeni di erosione o sedimentazione distribuita, misura
dellabbassamento o innalzamento del fondo, ricostruzione dellintervallo di tempo di
innesco del fenomeno e della sua evoluzione temporale, misura delle variazione di
forma e dimensione della sezione.
2.5.3 Riconoscimento geomorfologico in campagna
Dopo una prima analisi basata su confronti cartografici e fotografici, si deve
necessariamente fare unanalisi in sito recandosi sullalveo dinteresse.
Affinch lo studio geomorfologico in campagna possa avere validit, deve
essere condotto con un metodo valido e coerente. Ci non facile, oltre ad una buona
conoscenza del sistema fluviale in questione, sono richiesti anche principi di idrologia,
idraulica fluviale, geomorfologia fluviale e molta esperienza
Inoltre ovvio che non si pu analizzare il fiume sezione per sezione ma si
dovranno scegliere dei punti rappresentativi sui quali concentrare lanalisi. Si dovr
quindi studiare il fiume in modo generale (rilevamento geomorfologico generale), in
tutta la sua interezza, effettuando sopralluoghi, per poi scegliere le sezioni specifiche
nel quale condurre osservazione di maggiore dettaglio. Tali sezioni dovranno, dunque,
essere rappresentative visto che le loro caratteristiche saranno ipotizzate valide anche
per le altre sezioni non considerate.
Dopo aver scelto le sezioni, si pu dunque fare unanalisi in campagna, dove
verranno valutate le eventuali forme di fondo presenti (pianura inondabile, barre,
terrazzo), misurate le grandezze di interesse (livello ad alveo pieno, larghezza
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
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dellalveo attivo, campioni sedimentologici) e verranno identificati fenomeni erosivi o
di deposito.
Durante la fase di rilevamento geomorfologico di campagna, si possono trarre
informazioni sul tipo di instabilit presente (abbassamento del fondo o aggradazione,
allargamento o restringimento) cos come possibile talora ottenere una stima
dellentit della variazione del fondo, principalmente in base ad evidenze di tipo
geomorfologico e sedimentologico.
Nella tabella 3-1 si elencano i principali tipi di evidenze che si possono
riscontrare durante un rilevamento di campagna.
Tipo di evidenza
Tipo di instabilit
1. Evidenze morfologiche della pianura:
sistemi di canali inattivi nella pianura incisione, restringimento terrazzi nei depositi di fondovalle
incisione
2. Evidenze morfologiche in alveo:
ponti e confluenze sospese, sotto-escavazioni strutture, radici esposte
incisione
strutture sepolte, riduzione luce dei ponti aggradazione arretramento di entrambe le sponde allargamento avanzamento di entrambe le sponde
restringimento
3. Evidenze sedimentologiche:
suoli sepolti da depositi alluvionali aggradazione variazioni tessiturali verticali nei depositi fluviali aggradazione o incisione
Tabella 2-1. Principali tipi di evidenze dinstabilit di alvei fluviali applicabili durante il
rilevamento di campagna (Rinaldi, 2000).
La vegetazione riparia pu inoltre fornire immediate e dettagliate informazioni
sui processi evolutivi in atto e sui fenomeni che interessano le sponde. I rami avventizi
forniscono unaccurata datazione dei movimenti di massa che hanno interessato;
questo si pu ottenere osservando un prelievo di campione prelevato alla base del
Le caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua
38
ramo. Se si riscontrano degli anelli eccentrici nelle cerchie annuali, la pianta stata
soggetta a dei piegamenti, magari dovuti a franamento di sponde. Questa tecnica
ovviamente molto valida, ma non di immediata applicazione. La presenza di radici
sepolte invece un indice immediato di eventuali fenomeni di aggradazione, di cui si
pu valutare anche lentit misurando lo spessore dei sedimenti depositati sulle radici.
2.5.3.1 Le schede di riconoscimento geomorfologico
Per condurre unanalisi il pi possibile rigorosa si pu fare affidamento a delle
schede guida, grazie alle quali si pu seguire una procedura prestabilita e il pi
possibile completa.
Si possono utilizzare delle schede guida per:
offrire una metodologia base per lo studio in sito di forme e processi
fluviali e garantire che vengano considerati tutti gli aspetti necessari ad
uno studio geomorfologico; seguendo lapproccio suggerito dalle
schede si evita, infatti, di condurre unanalisi affrettata, magari
passando rapidamente da considerazioni generali a particolari ed inoltre
si incoraggiano considerazioni su alcuni aspetti che altrimenti
potrebbero passare inosservati;
raccogliere in modo ordinato tutte le informazioni qualitative e
quantitative in un unico documento, il quale potr essere utilizzato in
seguito per un confronto con nuove e pi aggiornate schede.
Le schede che sono state utilizzate nellambito di questa tesi, sono le schede di
riconoscimento geomorfologico proposte da C. R. Thorne (Thorne, 1998).
Le schede utilizzate saranno descritte in maniera pi estesa in seguito.