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Intervista al maestro spirituale Henk Janssen di Carlo Alfaro Mal di schiena e gravidanza di Barbara Martino Il muscolo cosa è? E cosa gli serve? di Francesca Maresca Nasce la “Campania bella, brava e buona” di Vincenzo Califano LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINE Anno VIII • NUMERO 11 COPIA GRATUITA Novembre 2014

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Il free-press di salute e fitness per chi vuol star bene e vivere la vita al 100%

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Intervista al maestro spirituale Henk Janssendi Carlo Alfaro

Mal di schiena e gravidanzadi Barbara Martino

Il muscolo cosa è?E cosa gli serve?di Francesca Maresca

Nasce la “Campania bella, brava e buona”di Vincenzo Califano

LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINEAnno VIII • NUMERO 11

COPIA GRATUITA

Novembre 2014

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06La vignetta del mese

08Appunti

12100 secondi di...

14Gli esperti del mese

16Intervista al maestro spirituale Henk Janssendi Carlo Alfaro

20Linguaggio e lettura:un legame imprescindibile!!!di Mariarosaria D'Esposito

24Mi sta a cuoredi Giuseppe De Simone

26Frutta e verdura salvano il cuoredi Vittorio Fabbrocini

30Mal di schiena e gravidanzadi Barbara Martino

34L'ultrasuonoterapiadi Daniele Grieco

36Il Mucoceledi Vittorio Milanese

38L’in�uenza 2014di Antonio Coppola

42Manca poco al Natale!!!di Daniela Caiafa

LA MIA PENISOLA 100% FITNESS MAGAZINEAnno VIII • NUMERO 11

★ In copertinaManuela Russodi Piano di Sorrento★ fotografata da Pino ColuccinoSant'AgnelloCell. 331.4511034

Periodico di a�ualità a di�usione gratuitaDep. Aut. Tribunale di Torre Annunziata del 09.06.2010

★ Dire�ore responsabileGiuseppe Damiano★ EditoreGiuseppe Manzi★ RedazioneVia Camaldoli, 18 - Vico Equense

★ Proge�o Gra�coMaurizio ManziBingwa Art [email protected]★ StampaGra�ca CirilloScafati (Sa)

Conta�iTel. 081.5341117redazione@centopercento�tness.it

SOMMARIO

QUALITYPARTNERS

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L'aforisma del mese:

Quando qualcuno dice:questo lo so fare anch'io,vuol dire che lo sa rifarealtrimentilo avrebbe già fatto prima.Bruno Munari

46Massaggio ayurvedicodi Mariateresa Caiafa

49Il muscolo cos’è? E cosa gli serve?di Francesca Maresca

52La rivincita della castagna

54Il “Cuore” del Centralcon Monica De Gennarodi Ernesto Lupacchio

58Bruciare sterpaglienon è piu reatodi Valerio Massimo Aiello

60Blaise Pascal tra esprit de geometrie e esprit de finessedi Domenico Casa

62La donna. Perchè piangedi Salvatore Spinelli

66Diversabilarte 2014di Paolo e Vincenzo

68Mobilità alla disabilità.L’escursionismo veramente per tuttidi Nino Aversa

70Da Outlook Express aThunderbirddi Catello Spinelli

72Pumpkin?Chiamatemi cocozza!di Anna Maione

74Nasce la “Campaniabella, brava e buona”di Vincenzo Califano

76Preparazione e forma atleticaQuanto conta la salute nello sport?di Enrico Guerra

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LO SGUARDO DELLA RANA DARDO

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Ritmi regolari e sonni tranquilli facilitano il risveglio puntuale. "Punta la sveglia un'ora prima di quando vorresti andare a dormi-re", consiglia Donn Posner, con-sulente di medicina del sonno. "Quando la sveglia suona, silen-zia il cellulare, abbassa le luci e fai qualcosa di rilassante. Punta ugualmente la sveglia al mattino, infatti sapere che non suonerà potrebbe renderti così nervoso da anticipare troppo il risveglio". La suoneria, invece, un po' per volta diventerà la conferma che ti sei appena svegliato proprio all'ora giusta.

Svegliati senza la svegliaAPP

UNTI

INTERNET ALLENA A DECIDERE

Molti pensano che navigare in rete sia dispersivo e distragga da cose più importanti, ma non è sempre vero. Gary Small, psichiatra dell'Uni-versità della California, è anda-to a studiare quello che succede nel cervello di chi è immerso nel web e ha scoperto che le aree dedicate a prendere le decisioni, e anche quelle che usi per me-

SUPERVISTA

Se vuoi una vista da super eroe punta sulla vitamina C: protegge le cellule della retina

e migliora le connessioni con il cervello. Non importa se hai 20 0 90 anni: secondo gli esperti devi assumere almeno 60 mq di vitamina C al giorno. Non solo arance e

mandarini, ma anche ribes, broccoli, kiwi e peperoni.

Fonte: Journal of Neuroscience

morizzare le informazioni, sono molto più attive di quando sei a riposo. Un cervello in rete, in-somma, è un cervello in azione e ben sveglio, pronto ad agire.L'unico problema, avverte Small, è che a farsi risucchiare troppo da internet si corre il rischio di perdere il contatto con le altre persone. C'è tutto un mondo, là fuori.Fonte: Men's Health 03.12

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La cronaca, minuto per minuto, di cosa succede al tuo corpo dal tuo ultimo tiro. Dopo...★ 20 MINUTI - Il battito rallenta e la pressione cala.★ 8 ORE - I livelli di ossigeno nei polmoni si assestano.★ 12 ORE - I livelli di monossido di carbonio nel sangue scendono drasticamente.★ 48 ORE - Ti sei disintossicato dalla nicotina e inizi a sentire me-glio odori e sapori.★ 72 ORE - È più facile respirare, i bronchi si sono ripuliti e tu ti senti più energico.★ 2-12 SETTIMANE - Migliorano circolazione e funzioni polmonari.★ 3-9 MESI - Non hai più tosse e problemi respiratori.★ 1 ANNO - Si dimezzano i rischi di so�rire di problemi cardiaci.★ 5 ANNI - Il rischio infarto scende sotto il 50% e le probabilità di sof-frire di un ictus sono esattamente le stesse di un non fumatore.★ 10 ANNI - Dimezzi il rischio di ritrovarti a fare i conti con un cancro ai polmoni.★ 15 ANNI - Il rischio infarto, ictus e cancro sono gli stessi di un non fumatoreFonte: American Cancer Society

SPEGNILA.ADESSO...

Più ripetute, meno serieLa maggior parte degli uomini ottiene buoni risultati con un mix di pesi impegnativi (per la forza), medi (per la massa) e bassi (per la resistenza). In base alla scelta del carico, puoi scegliere la com-binazione giusta di ripetizioni, che può essere bassa (da tre a sei ripetizioni), moderata (da sette a dieci) e alta (da undici a quindici). Prima di metterti all'opera, però, devi sapere che il numero di serie da eseguire deve essere inversamente proporzionale a quello delle ripetizioni. Se per esempio hai scelto di eseguire quindici ripetizioni per serie, un paio di set sono più che su�cienti. Se invece hai optato per le sette-dieci ripetizioni, puoi anche spin-gerti a quota tre serie. Ricorda però: nel tuo workout personale metti in conto circa quattordici serie totali.Aggiungi un programma cardio e un esercizio speciale per il tuo punto debole e arriverai a quota venti serie. Non è un numero uni-versale, ma è il ritmo giusto per ottenere risultati seri.Fonte: Men's Health 03.12

FAI CORRERE I TUOI NEURONI

I ricercatori dell'Università della Carolina del Sud hanno scoperto che fare sport

aumenta il numero di mitocondri dei tuoi neuroni. I mitocondri sono come i motori

delle cellule: più ce ne sono, più una cellula lavora velocemente. Meglio ancora, bastano due mesi perchè questa crescita

miracolosa si produca.

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di SCIENZA | SCOPERTE | TECNOLOGIA

16 - 30"Gli oceani forse sono nati con la TerraL’ipotesi più accreditata sostiene che l'acqua arrivò - quando la Terra si era quasi completamente formata - dalle comete. Ora uno studio della Woods Hole Oceanographic Insistution sostiene che l’acqua arrivò durante la formazione del pianeta, confermando la tesi che una parte dell'acqua presente sulla terra arrivò dai planetesimi che si fusero a formare la Terra. Quest’idea ha però, sempre stentato a prendere piede perché si pensava che gli impatti tra un planetesimo e l’altro avrebbero prodotto temperature super�ciali tali da far evaporare l'eventuale acqua presente nelle rocce.Fonte: National Geographic

0 - 15"Le ampolle di LorenziniLe ampolle di Lorenzini sono degli speciali organi sensoriali presenti in squali e razze, grazie ai quali que-sti pesci riescono a rileva-re i campi elettromagnetici prodotti da altri animali, e quindi a individuare possi-bili prede.Le ampolle consistono in una rete di pori che si tro-vano nella parte anteriore della testa da cui si dipar-tono delle minuscole sac-che tubolari ripiene di gel elettro-conduttivo.Inoltre, grazie alle ampolle, gli squali sono in grado di percepire il campo magne-tico terrestre, quindi questi organi servono anche per l'orientamento.Fonte: National Geographic

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66 - 90"Plutone non è più un pianetaQuando nel 2005 l'astrono-mo Mike Brown ha scoperto un corpo più grande e massic-cio di Plutone, si è reso neces-sario stilare alcune linee guida per poter distinguere tra pia-neti e pianeti nani del nostro sistema solare, decidendo che si può de�nire un pianeta un corpo celeste che: 1. Orbita intorno al Sole 2. Ha una massa sufficiente a�nché la sua gravità possa vincere le forze di corpo rigido, e gli permetta di assumere una forma quasi sferica 3. È stato grado di "ripulire" la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni simili.Plutone, piuttosto debole nel terzo punto, venne così "retro-cesso" a pianeta nano, il proto-tipo di una nuova categoria di oggetti transnettuniani.Fonte: National Geographic

46 - 65"TUTTI I DINOSAURI AVEVANO LE PENNE?È possibile che tutti i dinosauri fossero provvisti di piumaggio: è l'ipotesi avanzata da alcuni ricercatori dopo il ritrovamento di vari fossili appartenenti a un piccolo dinosauro bipede e corridore di circa 160 milioni di anni fa. "Ciò signi�ca con ogni probabilità che l'antenato comune di tutti i dinosauri fosse a sua volta dotato di piumaggio", dice il responsabile dello studio Pascal Godefroit dell'Istituto reale belga di Storia naturale di Bruxelles. "Le penne non sono una caratteristica esclusiva degli uccelli, ma di tutti i dinosauri".A cosa servivano questi diversi tipi di coperture e piumaggio? "Nessuno lo sa per certo", dice Godefroit. "Tutto quello che posso dire è che questi animali non sapevano volare".Fonte: National Geographic

91 - 100"La �ora intestinale è ereditabile e in�uisce sul pesoUno studio sui gemelli dimo-stra che la composizione del-la ¥ora batterica intestinale è fortemente in¥uenzata dal patrimonio genetico e quindi ereditabile. Inoltre, una parti-colare famiglia di batteri, la più ereditabile di tutte, è in grado di proteggere dall'aumento di peso. La scoperta apre la strada a terapie personalizza-te con probiotici per ridurre il rischio di malattie correlate all'obesità.Fonte: www.lescienze.it

31 - 45"Il viso è a�raente?Lo decide la culturaLa preferenza per visi di uomini molto mascolini e di donne molto femminili è un'acquisizione recen-te, tipicamente occidentale, che appare legata a condizioni di forte urbanizzazione: lo dimostra uno studio su 962 soggetti di 12 popolazioni del mondo appartenenti a culture diverse, smentendo l'ipotesi che si tratti di un esito della selezione naturale, in grado di favorire la selezione sociale e sessuale dei nostri antenatiFonte: www.lescienze.it

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Gli ESPERTIdi questo mese

#CHIROPRATICADo�.ssa Barbara Martino Laureata in chiropratica all’Anglo-European College of Chiropractic in Bournemouth (Ingh.), membro dell’A.I.C.

Tu�i i giorni dalle 12.00 alle 16.00 349.1381175

#FARMACISTADo�. Giuseppe De SimoneLaureato in Farmacia e Specializzato in Scienza e tecniche delle piante o�cinali presso l’Università Federico II di Napoli.

335.5302988

#CARDIOLOGOProf. Do�. Vi�orio FabbrociniCardiologo e Internista, è stato Libero Docente presso l’Università di Napoli, Primario ospedaliero e poi Cardiologo ambulatoriale a Napoli. Giornalista pubblicista, già Reda�ore scienti�co de "IL MATTINO" di Napoli

338.4086506 [email protected]

#ODONTOIATRADo�. Vi�orio MilaneseLaureato in Odontoiatria e protesi dentiaria presso l’Università di Napoli. Socio dell’A.N.D.I.

Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00 338.4698121

#ANESTESISTADo�. Antonio CoppolaMedico, pediatra, rianimatore, anestesista specializzato nella terapia del dolore

338.1705569

#NEUROPSICOMOTRICISTADo�.ssa Daniela CaiafaLaureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università Federico II

Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 347.5477785

#NUTRIZIONISTADo�.ssa Francesca MarescaLaureata in Dietistica presso l’Università di Napoli Federico II.

Martedì - Giovedì dalle 15.00 alle 16.30 334.2258132

#LOGOPEDISTADo�.ssa Mariarosaria D’EspositoLaureata in Logopedia presso l’Università Federico II di Napoli

Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00 338.3191494

#FISIOTERAPISTADo�. Daniele GriecoFisioterapista presso Clever Rehabilitation - Specializzato in rieducazione posturale secondo il metodo Mézières

338.6382382 [email protected]

#NATUROPATAMariateresa CaiafaNaturopata - Operatore del BenessereSpecializzata in Massaggi Olistici, Ri¦essologia plantare, Fiori di Bach, Intolleranze Alimentari

338 8194524

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La Medicina sta cambiando. At-traversa un momento strano. Le competenze scienti�che diven-tano sempre più ra�nate e com-plesse, i farmaci e i trattamenti sempre più efficaci e mirati, la salute globale, l’aspettativa e la qualità della vita migliorano pro-gressivamente, eppure… Eppure c’è nella gente un senso d’insoddi-sfazione, una ricerca di “altro”. Di qualcosa che non sia strettamen-te tecnico e scienti�co, inequivo-cabilmente dimostrabile.Una domanda di salute che ri-guarda l’anima più che le cellule. Per questo, da Medico, mi sono avvicinato con curiosità e rispet-to, anche se con un po’ di scet-ticismo, a due famosi “guaritori spirituali” olandesi, Henk Janssen e Judith Michels, autori di un volu-me appena pubblicato in Olanda sulla loro esperienza, e ho potuto intervistare Henk grazie alla mia amica olandese Yvonne Adria-nensis, padrona di entrambe le lingue.

Carlo: Qual è il rapporto tra cor-po e mente, per te? La “guari-gione spirituale” consiste in un miglioramento dello stato men-tale, psico-emotivo, o è anche ­sica, corporea?Henk: Noi lavoriamo all’energia con attenzione anche per il cor-po �sico, che rappresenta il “di-spositivo” attraverso cui agisce lo spirito. In un corpo che non è sano, nessuna crescita spirituale può avvenire. Tutto è energia e

tutto può essere curato energe-ticamente: una casa, un’azienda, una proprietà, un animale, una persone malata (fisicamente o spiritualmente).

Carlo: Come è iniziata la tua av-ventura nel campo dello studio dell’energia vitale?Henk: C’è stato un momento preciso che ha portato un cam-biamento nella mia vita, è stato il 21 novembre 1998, lo ricordo benissimo. Quel giorno è venuto il

#INTERVISTA Dott. Carlo Alfaro

http://bit.ly/1dzh7MF Pediatra

Intervista sull’energia vitale al maestro spirituale

Henk Janssen

mio capo a farmi visita mentre ero malato. Non è venuto a portarmi i �ori o un dolce, bensì un sacco di critiche e cattiverie, e questo dopo che avevo dato tutto me stesso al lavoro per anni! Io ero malato nell’animo. La mia ener-gia vitale era scomparsa di colpo. Come quando all’improvviso il tappo viene tirato dalla vasca da bagno e tutta l’acqua de¥uisce via. Ero caduto in una profonda depressione, che durò circa tre anni. Quel giorno, capii cosa mi

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era successo. Non ero io ad es-sere ammalato, era la vita che conducevo la mia malattia. Da allora, ho intravisto sempre più punti luminosi, e soprattutto ho trovato delle persone “matte” sul mio cammino. O almeno così era il mio giudizio allora. Erano invece persone con delle qualità spiritua-li, doni speciali, di cui non avevo mai sentito nulla �n ad allora. Il mio burn-out è stato il fondo da cui rinascere a nuova coscienza.

Carlo: Ritieni che il mondo che vediamo non sia la realtà, ma sia condizionato dalla nostra mente, che è a sua volta il ri-sultato delle esperienze e co-noscenze personali? Qual è la strada per la reale conoscenza del mondo che ci circonda?Henk: Il mondo che vediamo, è un mondo puramente materiale di oggetti che cogliamo come sepa-rati, non unitari. La nostra perce-zione è in gran parte determinata dai nostri sensi, le nostre espe-rienze ed emozioni, i condizio-namenti e l’educazione. Mentre il mondo è in realtà un insieme pul-

sante di frequenze e di luce dove tutto è interconnesso in un mare di energia. Viviamo in questo mo-mento della evoluzione dell’uomo in un mondo materialistico, in cui ci limitiamo a percepire il reale come un insieme di fenomeni puramente �sici ed isolati, sen-za comprendere i collegamenti che rendono ragione del tutto. Per connetterci veramente con il mondo che ci circonda, per prima cosa dobbiamo entrare in contat-to con noi stessi, con la nostra co-scienza. La nostra è un’epoca di crisi, di transizione, ma nel futuro cambierà tutto, perchè tutto evol-ve, facciamo parte di una storia in continua modi�cazione. Lo stato verso cui dobbiamo evolvere è una condizione di semplicità, soli-darietà, amore. Avremo molto più contatto con il mondo spirituale e utilizzeremo delle abilità che ora possiamo solo immaginare, come la chiaroveggenza: sapere senza aver imparato.

Carlo: Tu pensi che il pensiero positivo possa influenzare la nostra vita?

Henk: Sono i campi energetici intorno a noi che ci in¥uenzano (i campi energetici degli altri es-seri umani, ma anche di animali, edi�ci, alberi, ecc). L’uomo è, po-tenzialmente, in�nitamente più “grande” e capace di quello che vediamo oggi. La cosa più impor-tante che una persona deve fare è prendersi particolarmente bene cura di se stessa. Guarda solo le tue qualità (nascoste), e smetti di portare l’attenzione verso l’ester-no e di adorare i leader politici o della Chiesa, le stelle del cinema o gli atleti. Il vero “pensiero posi-tivo” è guardare dentro se stessi.

Carlo: Ma come possiamo libe-rarci dai “pensieri tossici” cioè carichi di contenuto negativo, che inquinano la nostra vita?Henk: Non esiste una ricetta per questo. Ma quando le persone la-vorano su se stesse, curano i loro traumi, la loro energia diventa più potente. Così in¥uenzano con la loro energia positiva i campi di energia intorno a loro, sia quelli degli esseri umani, sia degli ani-mali, sia degli edi�ci. Quando le persone lavorano a curare il loro trauma, sono aiutati da anime presenti sulla terra, che sono apparentemente come gli altri uomini, ma che in realtà aiutano le persone nel loro cambiamen-to. Si tratta di una sorta di agenti segreti che svolgono il loro lavoro in silenzio.

Carlo: Quali campi della qualità della vita e della salute possono bene­ciarsi dell’energia positi-va della mente?Henk: Non c’è settore che non ne benefichi. Quando ci ren-diamo conto che siamo esseri spirituali che soggiornano tem-poraneamente in un corpo qui

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#INTERVISTA

sulla terra, allora anche la malattia verrà riconosciuta come crescita dell’anima. Se siamo in grado di rinunciare all’attaccamento alla materia, possiamo iniziare a fare una distinzione tra salute spiritua-le e salute �sica. Conosco persone gravemente malate e nello stesso momento molto allegre e senza paura di morire. Ci sono delle persone che sono gravemente disabili e mol-to felici. Ogni essere umano ha un’anima che è qui per compiere una sua speci�ca missione, che è raccogliere il dolore vecchio, antecedente, per trasformarlo, per ripulirlo. Sono convinto che nessuna nuova so�erenza venga creata, è la so�erenza del passa-to che arriva a galla per essere eliminata. Ci sono tanti anime al lavoro sulla Terra attualmente per pulire in maniera massiccia i traumi antichi, e far spazio ad una nuova epoca

Carlo: Che cosa sono i pensieri tossici? Come si riconoscono?Henk: Tutto ciò che include giu-

dizio in sè, in realtà è un pensiero velenoso. A mio parere i pensieri tossici possono essere maschera-ti. Anche dei fenomeni che sono etichettati come positivi, possono essere tossici. Così l’adorazione della Chiesa, dello Stato, dello sport e della scienza può essere tossico. E’ come riconoscere di essere guidati da una forza al di fuori di sè. Ricordiamoci invece della nostra autorità interiore. Smettiamo di cercare sempre fuori di noi. Ogni uomo è divi-no e dispone di una ricchezza inimmaginabile di conoscenze e capacità. Spesso non riesce (ancora) a raggiungerli perché è stato pesantemente condizionato e reso impotente. Veniamo da un periodo di migliaia di anni in cui solo la mente è stata considerata importante. Questo spiega anche la predominanza maschile nel no-stro mondo. Ora entriamo in un’epoca di sen-timento e intuizione. Pensare di-venterà meno rilevante, per dar spazio all’aspetto femminile del nostro sentire, fatto di immagina-

zione ed empatia. Logicamente ci sono delle forti resistenze al cambiamento. Se vi siete sempre �dati ed avete costruito la vostra vita sulle vecchie norme, valori e competenze, capacità, abilità, non è semplice e indolore lasciarli an-dare. Eppure questa accadrà, e lo farà attraverso una crisi, come è successo a me. All’epoca, sembrava un disastro. Ora, col senno di poi, era una manna dal cielo!

Carlo: Ma è davvero possibi-le costruire il nostro destino, progettare il nostro domani, attraverso la forza del deside-rio e del pensiero?Henk: Costruire è un verbo che signi�ca che ci deve essere azio-ne. Il modo più veloce è quello di abbandonarsi, accettare che ogni cosa è. Solo così potremo raggiungere la vetta, che si iden-ti�ca con la coscienza di sé.Lo aneliamo tutti….

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Veniva de�nita qualche secolo fa come la “cecità per le parole”, quasi come se il lettore facesse fatica a vedere le parole del testo scritto. Studi recenti hanno dimostrato l’origine biologica della dislessia: i soggetti con di�coltà di apprendimento pare ab-biano un’organizzazione cerebrale (in rapporto alla decodi�ca dei suoni) di�erente rispetto ai normo-lettori. La diversa “programmazione” delle regio-ni uditive del sistema nervoso non è chiaramente sinonimo di patologia. Accade, ad esempio, anche per le asimmetrie cerebrali in rapporto al sesso: la di�ormità tra il cervello dell’uomo e quello della donna non basta a de�nire l’uno sano l’altro malato. La dislessia riconosce un alto grado di familiarità. Non di rado, nel diagnosticarla e spiegarne le ca-ratteristiche a genitori, molti si riconoscono nelle di�coltà indicate.Accurate metodiche elettroencefalogra�che per lo studio del funzionamento e della morfologia ce-rebrale hanno dimostrato la correlazione tra un’ anomala attivazione delle aree linguistiche cerebrali e la di�coltà ad imparare a leggere correttamente. Il primo campanello d’allarme, infatti, in epoca mol-to precoce rispetto all’apprendimento scolastico, è rappresentato dal Ritardo del Linguaggio. L’acquisi-zione tardiva del linguaggio verbale, vale a dire oltre i 2-3anni, è una costante nell’anamnesi del soggetto

dislessico. Altro importante aspetto da valutare, già in epoca pre-scolare, è il tratto gra�co: se forte-mente alterato nel disegno può preannunciare un disturbo della scrittura o del calcolo. Generalmente i sintomi della dislessia vengono riconosciuti in ambito scolastico al termine della prima elementare: il soggetto che ancora non legge per via lessicale (ovvero il vocabolo per intero) ma continua a segmentare le parole (lettera per lette-ra) viene inviato agli approfondimenti specialistici. Nella maggior parte dei casi si arriva alla diagnosi in seconda elementare, in modo da consentire al bam-bino di sperimentare e seguire un normale percorso di apprendimento.L’inquadramento diagnostico non può prescindere da una previa valutazione del Quoziente Intellettivo personale, in quanto per de�nizione il dislessico dispone di intelligenza e capacità cognitive assoluta-mente adeguate: Albert Einstein e John Kennedy erano dislessici. Attraverso prove standardizzate viene valutata la velocità e l’accuratezza della lettu-ra. L’esito degli esami fornirà poi indicazioni in rap-porto al tipo di errori ed alla loro gravità. La dislessia, infatti, è un disturbo dimensionale (vale a dire può manifestarsi con un diverso livello di gravità) e non categoriale, spaziando da una capacità di lettura approssimabile al normale ad una talmente rallen-tata e compromessa da impedire la comprensione del testo. La valutazione della severità del de�cit fornisce indicazioni fondamentali per il percorso terapeutico da seguire. Qualsiasi sia l’iter riabilitativo seguito, risulta co-munque fondamentale il pieno sostegno della fami-glia e dell’equipe scolastica di riferimento. La consapevolezza del fatto che le di�coltà del bambino ad accedere alla conoscenza siano attribu-ibili unicamente allo strumento “lettura” e non alla sua volontà, sarà il primo ed indispensabile tassello per bypassare il de�cit. Il percorso riabilitativo e l’uso di strumenti compensativi, spesso di natura tecnologica, saranno validi aiuti non solo per il com-pletamento degli studi scelti, �no ai titoli più elevati del sistema formativo, ma anche e soprattutto per la vita. ★

Linguaggio e le�ura: un legame imprescindibile!!!

#LOGOPEDISTA Dott.ssa Mariarosaria D’Esposito

338.3191494http://bit.ly/1c9PCsk Giovedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

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#FARMACISTA Dott. Giuseppe De Simone

http://bit.ly/1ghBPqX 335.5302988

Negli ultimi decenni nei Paesi Occidentali ci sono stati cam-biamenti anche nello stile di vita della popolazione che hanno cau-sato l’aumento di patologie car-diovascolari e cerebrovascolari.I dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) infatti in-dicano che queste malattie sono la principale causa di morte al mondo. La loro incidenza, però, potrebbe diminuire in maniera rilevante attraverso la riduzione dei fattori di rischio, la diagnosi

Mi sta a cuoreprecoce e le cure tempestive. L’o-biettivo di questa guida è di spie-gare non solo come riconoscere i segni e i sintomi delle malattie cardiovascolari e cerebrovasco-lari ma, soprattutto, come pre-venirle attraverso la conoscenza dei principali fattori di rischio, suggerendo pratici consigli per un corretto stile di vita. La Campagna “Mi sta a cuore”, promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con le farmacie italiane, intende sensibilizzare i

cittadini ad adottare stili di vita salutari; promuovere una mag-giore consapevolezza sui princi-pali rischi che possono determi-nare patologie cardiovascolari e cerebrovascolari; ad essere attivi nel tutelare la propria salute. Nei mesi di novembre e dicem-bre le farmacie che aderiscono a questa iniziativa e che esporran-no la locandina della Campagna o�riranno ai cittadini un controllo gratuito di altezza, peso e pres-sione arteriosa e distribuiranno la guida MI STA A CUORE. Fumo, elevata pressione arterio-sa, elevati valori di grassi nel san-gue, obesità e sovrappeso, adi-posità addominale, sedentarietà e diabete sono tutti fattori modi-�cabili e sono quelli su cui si può agire con cambiamenti degli stili di vita, o con interventi terapeu-tici che permettono di ritardare la comparsa di queste malattie, o di attenuarne la gravità e le con-seguenze. Recenti indagini volte a quanti�care l’impatto sociale delle funzioni svolte dalla farma-cia hanno evidenziato la grande attenzione dedicata quotidiana-mente alla prevenzione, attra-verso campagne di educazione sanitaria, promozione di corretti stili di vita e screening. In questo contesto si inserisce la collaborazione delle farmacie a questa iniziativa. Con l’opuscolo informativo, la locandina e con l’impegno concreto nella misura-zione gratuita di peso, altezza e pressione a favore dei soggetti a rischio, le farmacie sono pronte a dare anche in questa occasione il loro contributo al miglioramento del livello di salute della popola-zione. Info 0818786605 ★

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26 100% FITNESS MAG • Novembre 2014

#CARDIOLOGO Professor Dottor Vittorio Fabbrocini

http://bit.ly/1gCxr2Z 338.4086506

Fru�a e verdura salvano il cuore

La nuova dieta e�cace solo per le donne. Pochi infarti per gli sposati e non per i single

Varie volte sa questo giornale ci siamo so�ermati sui disturbi cardiovascolari fornendo consigli per una adeguata prevenzione, in particolar modo mirata ad una dieta adeguata priva di grassi, che sono capaci di aumentare il colesterolo specie quello catti-vo (LDL) nel sangue, vero killer del cuore e delle arterie. Non sottovalutando anche l’apporto bene�co di una periodica attivi-tà �sica. Questa volta vogliamo riferire ai nostri lettori quanto di nuovo è emerso a proposito di una necessaria prevenzione della

Aterosclerosi. Si tratta di quella condizione di indurimento delle arterie, comprese quelle del cuo-re (Coronarie), dovuta nel tempo ai depositi sulle pareti dei vasi di grassi circolanti nel sangue che possono indurire le stesse arterie e poi bloccare la circolazione san-guigna in quella sede, causando infarti cardiaci, ictus cerebrali, arteriopatie periferiche, aneu-risma dell’Aorta addominale.

Fru�a e verduraNella Sessione scienti�ca dell’A-merican College of Cardiology di

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quest’anno che si è svolta nella capitale americana, i tre giorni di lavori sono stati dedicati alla Pre-venzione, Diagnosi e Trattamen-to della malattia cardiovascolare e alle sue manifestazioni. Parti-colare interesse hanno suscita-to alcune ricerche scientifiche riguardanti come si di�ondono queste malattie e le persone che prescelgono. Il Cardia Stu-dy ha messo in evidenza come un maggior consumo di frutta e verdura nelle donne sia associato ad un minore rischio di avere una aterosclerosi coronarica. Situazione questa non osservata negli uomini anche in precedenti studi. L’analisi ha includo 2.648 persone, tra uomini e donne di età tra 18 e 30 anni. È la prima volta che questa analisi è stata e�ettuata in età non avanzata, controllandone poi i dati dopo 20 anni. È stato inoltre osservato che quando i ricercatori hanno otte-nuto miglioramenti sia di valori pressori che quelli del colesterolo negli uomini si è avuto quasi un’u-guaglianza dei risultati con la die-ta verdura e frutta non solo nelle donne ma anche negli uomini. La stessa dieta consentirebbe altri vantaggi: prevenzione del cancro e miglioramento della fertilità.

L’infanzia e l’aterosclerosiUna constatazione allarmante è venuta poi dalla ricerca e�et-tuata da 45 cliniche pediatriche del Texas, nella zona di Houston. Sono stati esaminati 12.000 bam-bini da gennaio 2010 a luglio 2013 valutando i valori del colesterolo: il 66 per cento aveva normali li-velli di colesterolo e il resto aveva livelli ai limiti o elevati. Circa un terzo dei bambini era di obesi. E’ stato constatato che anche se nel bambino segni di aterosclero-

si a livello delle arterie sono rari tuttavia l’aterosclerosi ha le sue origini nell’infanzia e che livelli di aumento del colesterolo nel bambino predice già quello che sarà poi una ipercolesterolemia nell’adulto. Nelle ultime linee gui-de dei Cardiologi si raccomanda perciò di e�ettuare in varie età, dal’infanzia alla gioventù, dei test lipidici: tra i 9 e gli 11 anni e poi tra i 18 e 21 anni. E ciò per una sana prevenzione sia per il bambino che il futuro adulto.

L’infarto preferisce i singleRicercatori di New York hanno poi riferito i risultati di una indagi-ne su 3,5 milioni di americani sulla probabilità che hanno le persone sposate e non sposate, uomini e donne, di andare incontro a una malattia cardiovascolare. I risulta-ti hanno dimostrato, convalidan-do una precedente ricerca, che essere sposati costituirebbe una specie di “cardioprotezio-ne”, a di�erenza delle persone non sposate, divorziati, vedovi, single. I soggetti sposati avevano in percentuale tassi più bassi di insu�cienza coronarica, infarti, aneurisma dell’Aorta addomi-nale, malattia cerebrovascolare (ictus). La maggiore di�erenza è stata riscontrata per l’Arte-riopatia periferica agli arti, che è ridotta di quasi il 20 per cento negli sposati. Ridotti per le stesse persone anche i rischi

di altre malattie croniche di una certa importanza, come tumo-ri, insu�cienza epatica, disturbi broncopolmonari.

La “cardioprotezione” degli sposatiSecondo i ricercatori questi dati rilevati consentono di a�ermare che le malattie cardiovascolari non sono soltanto conseguen-za di fattori biologici, come lo stesso colesterolo e altri fattori, ma possono contribuire anche condizioni psicosociali come la depressione, l’ostilità che un soggetto può incontrare nel suo modo di vivere, lo stress ecces-sivo e senza controllo ed in par-ticolar modo il cattivo sostegno sociale. Al contrario chi è sposa-to e convive ha una quantità di potenziali fattori positivi. Tra i più evidenti v’è quello di poter seguire una dieta più salu-tare, suggerimenti nell’attenersi a controlli periodici sanitari, cure adeguate, condizioni psicosociali certamente buone. Il tutto natu-ralmente, come ogni cosa, con le sue eccezioni - di vita in comune non sempre facile - ma che in ge-nere si tratta nella maggioranza dei casi di bene�ci del matrimo-nio e della convivenza con una vita in condizioni favorevoli e con un notevole e�etto positivo per la salute e la prevenzione delle malattie. ★

SINGLE SPOSATIMalattia cerebrovascolare 10.82 8.8Cardiopatia ischemica 7.55 6.3Aneurisma aorta addominale 2.0 1.9Arteriopatia obliterante arti inferiori 8.12 5.7

La Tabella dimostra come i Single siano più colpiti da malattie cardio-vascolari delle persone Sposate

#CARDIOLOGO

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La gravidanza è un periodo uni-co nella vita di una donna ed è caratterizzato da profondi cam-biamenti sia �sici sia �siologici. Nel periodo in cui l’uso dei far-maci è sconsigliabile, l’approccio chiropratico è un modo sicuro ed e�cace per aiutare i cambia-menti neuromuscolari e biochi-mici del corpo della donna e per promuovere la salute e il benes-sere della madre e del nascituro. In particolare, il mal di schiena si presenta così spesso durante la gravidanza che è ormai conside-rato un problema con cui con-vivere. In realtà, i cambiamenti durante la gravidanza possono creare nuovi problemi o aggra-vare quelli già esistenti.

#CHIROPRATICA

Mal di schiena e gravidanza

Dott.ssa Barbara Martino

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Cambiamenti del corpo della donna durante la gravidanza

Come i cambiamenti del corpo della donna possono contribuire al mal di schiena

Aumento del rilascio dell’omone rilassina che rende i legamenti del bacino più elastici.

Le articolazioni sono più soggette a disallineamenti e al formarsi di aree d’ipo/ ipermobilità nella zona lombare e nel bacino.

Aumento del peso del feto e della futura mamma.

La schiena deve sostenere la pressione verso il basso esercitata dalla progressiva espansione dell’utero creando stress sulle strutture scheletriche della schiena.

Ingrossamento dell’utero L’utero potrebbe esercitare pressione sul nervo sciatico.

Dopo il sesto mese, la donna sposta gradualmente il proprio baricentro per ridurre la tensione del pavimento pelvico su cui grava il peso del feto.

In questo modo la donna tende ad accentuare la naturale curvatura della zona lombare.

StressLo stress emotivo può causare tensione muscolare nella parte posteriore del corpo.

Durante la gravidanza si tende ad assumere atteggiamenti po-sturali scorretti. Questo può con-tribuire ad aumentare lo stress meccanico sull’articolazione del-la schiena e del bacino causando irritazione e dolore.Postura scorretta in gravidanza★ Mento in avanti e orecchie non

parallele alle spalle.★ Spalle incurvate avanti.★ Addominali obliqui deboli e ri-

lassati che causano rotazione del bacino in avanti.

★ Ginocchia in piena estensione con conseguente aumento di stress sul rachide lombare.

Postura Corretta in gravidanza★ Mento indietro e orecchie cen-

trate con le spalle.★ Mantenere le spalle in linea

con le anche.★ Reclutare e contrarre i muscoli

addominali obliqui tenendo la pancia un po’ indentro per so-stenere la schiena e il bacino.

★ Ginocchia leggermente piega-te quando si sta in piedi.

Postura in gravidanza

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Diversi tipi di mal di schiena in gravidanzaDurante la gravidanza, possono presentarsi principalmente due tipi di mal di schiena:★ Dolore lombare è situato in ge-

nere all’altezza delle vertebre lombari e nella parte medio - bassa della schiena. Può irra-diarsi anche ai muscoli lungo la colonna vertebrale, alle gambe o ai piedi unilateralmente. Il dolore lombare tende ad au-mentare quando si assumono posture statiche per un tempo prolungato (seduta o in piedi) o dopo la ripetizione di deter-minati movimenti.

★ Dolore al bacino è localizzato nella parte posteriore del ba-cino e può associarsi al dolore pubico. Questo tipo di mal di schiena può essere unilaterale o bilaterale e può estendersi verso il basso nel gluteo, nel-la parte superiore delle co-sce, ma di solito non s’irradia sotto le ginocchia. Il dolore pelvico posteriore durante la gravidanza può sorgere o ag-gravarsi dalle seguenti attivi-tà: camminare, salire le scale, rigirarsi nel letto, alzarsi dalla sedia.

Tra�amenti e bene�ci della chiropraticaSottoporsi regolarmente a un trattamento chiropratico duran-te la gravidanza è importante per mantenere il funzionamento del sistema neuro-muscolo-schele-tro. Gli aggiustamenti chiropratici correggono la meccanica delle articolazioni della schiena e del bacino che se non “allineate”

creano stress sulla colonna ver-tebrale e al sistema nervoso. La chiropratica aiuta, quindi, ad alleviare il dolore se presente e a migliorarne il funzionamento di tutte le strutture del corpo. Così la colonna vertebrale si può adat-tare meglio all’aumento di peso e alle modi�che posturali. In ultimo le tecniche chiroprati-

Consigli per prevenire il mal di schiena durante la gravidanza

SI NO★ Non indossare indumenti

stretti che potrebbero inter-ferire con il movimento arti-colare.

★ Non fare esercizi che richie-dono molta ¥essibilità come piegarsi in avanti toccando le punte dei piedi.

★ Non piegarsi o girarsi brusca-mente.

★ Non aumentare troppo di peso.

★ Accettare il mal di schiena come normale.

◍ Migliorare la forma �sica pri-ma della gravidanza.

◍ Fare esercizi che toni�cano la muscolatura e stretching per mantenerne la ¥essibilità.

◍ Cercare di mantenere la schiena dritta quando si sta in piedi e di non accentuare la curva lombare contraendo gli addominali obliqui.

◍ Sostenere la schiena quando si è seduti.

◍ Piegare le gambe per abbas-sarsi invece della schiena, so-prattutto se si sollevano pesi.

◍ Dalla posizione seduta usare i quadricipiti e gli addominali per alzarsi in piedi e non la schiena.

◍ Frequentare i corsi di prepa-razione al parto.

che assicurano che le articolazio-ni della zona lombare e del baci-no siano libere di muoversi per assistere il processo della nascita e aiutano a vivere meglio la gravi-danza anche da un punto di vista psicologico, poiché stimolano il rilascio di determinati neurotra-smettitori, come la serotonina, che placa le ansie. ★

#CHIROPRATICA

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#FISIOTERAPISTA Dott. Daniele Grieco

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Oggi parleremo di un elettromedicale tra i più noti: l’ultrasuono, e lo faremo chiarendo quali sono gli ef-fetti biologici che produce. Nel prossimo parleremo dei parametri, delle modalità di trattamento e delle controindicazioni.Il termine ultrasuono è stato concepito in riferi-mento all’udito umano, che è in grado di recepire frequenze da un minimo di 16-20hz a un massimo di 17000-20000hz. In fisioterapia gli ultrasuoni usano classicamente frequenze da 1 a 3 hz. La lun-ghezza d’onda delle onde sonore varierà a seconda del materiale attraversato, a di�erenza delle onde elettromagnetiche che hanno una lunghezza d’onda ben de�nita.In �sioterapia la produzione arti�ciale di ultrasuoni è resa possibile grazie alle proprietà piezoelettri-che dei cristalli di quarzo che si deformano quando sono sottoposti ad un campo elettrico. Applican-do un’opportuna tensione alternata fornita da un generatore, si possono far vibrare i cristalli �no a produrre ultrasuoni.

E�e�i biologici delle onde sonore

★ EFFETTO TERMICOQuando un fascio di ultrasuoni penetra all’interno di un corpo umano subisce fenomeni di ri¥essione, rifrazione ed assorbimento. Di regola quanto più l’impedenza (resistenza alla propagazione dell’on-da) dei mezzi incontrati dall’onda sonora è diversa, tanto più si veri�cano tali fenomeni.Parte dell’onda viene immediatamente ri¥essa nel momento in cui trova un mezzo a densità diversa da quello precedentemente attraversato, per esempio nel corpo umano la cute ed il tessuto muscolare vengono facilmente superati avendo un’impedenza simile, successivamente le onde sonore incontrano il periostio, questa membrana ha un’impedenza molto diversa dal muscolo e anche dal tessuto osseo, per cui gran parte del fascio sonoro viene ri¥esso all’in-terno del muscolo, che si riscalda.

★ EFFETTO MECCANICOQuando un fascio ultrasonico è erogato costan-

temente in una determinata direzione, si formano onde stazionarie, cioè con punti nodali ben de�niti, dove si raggiunge il massimo gradiente pressorio.

1.FRAMMENTAZIONE: nel caso in cui il ventre dell’onda abbia un’altezza superiore alla dimen-

sione del bersaglio e l’ultrasuono possieda un’ener-gia adeguata, l’onda agirà come forza dirompente, causando la frammentazione del bersaglio (usato in urologia con la litotrissia).

2.EMULSIONE: e�etto causato da onde sonore di dimensioni inferiori al bersaglio. Essa consiste

nella frammentazione di grosse molecole, quali com-posti di calcio, proteine, amido ecc. Questi stati �sici sono molto frequenti negli ematomi e nelle ¥ogosi.

3.COMPRESSIONE: avviene se l’onda ha una dimensione superiore al bersaglio causando la

compressione delle particelle. Viene utilizzata per la depurazione di ambienti

4.CAVITAZIONE: avviene nei liquidi dove sono sciolti gas di vario genere come l’aria. Se sot-

toponiamo a ultrasuoni un liquido contenente aria, le piccole bollicine disciolte vengono compresse in bolle più grandi �no a determinare un fenomeno simile all’ebollizione. Queste grosse bolle, sotto l’ef-fetto delle onde successive, si rompono causando delle implosioni che agiscono con e�etti dirompenti sulle strutture vicine.

5.ATTRITI: La variazione di pressione nei tessuti determina fenomeni di compressione e decom-

pressione che si traducono in forze di attrito, le quali producono a loro volta calore. ★

L’ultrasuonoterapia

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#ODONTOIATRA Dott. Vittorio Milanese

http://bit.ly/1kh4FtU Martedì e Giovedì dalle 13.30 alle 15.00

Più volte si sono presentate al mio Studio alcune mamme molto preoccupate per delle “bollicine” più o meno grandi nello cavità orale dei loro piccoli.Spesso trattasi di un Mucocele. Molto comune nei bambini e nei giovani adulti dai 10 ai 30 anni. E’ la conseguenza della rottura traumatica del dotto escretore di una ghiandola salivare acces-soria con conseguente stravaso del muco nella sottomucosa. La presenza del muco nel tessuto connettivo induce una reazione da corpo estraneo. Si viene a for-mare quindi una pseudocisti con una parete formata non da epite-lio ma da tessuto di granulazione e un in�ltrato in�ammatorio. La sede più frequente è il labbro inferiore (60-70% di casi), ma le lesioni si possono osservare an-che sulla mucosa vestibolare, sul ventre linguale, sul pavimento e sul trigono retromolare. La lesio-ne consiste in una tumefazione a forma di cupola di consistenza teso-elastica che appare improv-visamente e tende a crescere rapidamente. Il colore è roseo o bluastro. Le dimensioni possono variare da pochi millimetri a sva-riati centimetri e comunque ten-dono a ¥uttuare. Se non escissa la cisti da stravaso può durare diverse settimane o mesi con un comportamento caratterizzato da periodica regressione seguita da recidiva o da rottura sponta-nea con emissione di un ¥uido mucoso �lante. Alcune cisti da stravaso vanno incontro ad un processo sponta-neo di regressione. Nella maggio-

ranza dei casi si rende comunque necessaria l’escissione chirurgi-ca in toto della lesione che deve includere anche le ghiandole salivari adiacenti per evitare la recidiva.

Da ricordare che esiste un altro tipo di Mucocele, ossia quello non da stravaso ma da ritenzio-ne mucosa; lesioni di�erenti dal punto di vista eziopatogenetico ed istopatologico, accomunate dall’aspetto clinico.In questo caso infatti la lesione è dovuta non a rottura del dotto escretore di una ghiandola sali-vare bensì ad una sua ostruzione da parte di un calcolo, di tessuto cicatriziale o da parte di una neo-plasia. Colpisce di solito soggetti di età più avanzata (dopo la terza decade), si localizza più spesso a livello di labbro superiore, pa-lato, pavimento orale, mucosa della guancia. Non è correlata

Il Mucocele

ad alcun evento traumatico, è anch’essa asintomatica. Anche in questo caso la terapia è chi-rurgica e consiste nella rimozio-ne della lesione e delle adiacenti ghiandole salivari per prevenire la successiva insorgenza di una cisti da stravaso mucoso. ★

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#ANESTESISTA Dott. Antonio Coppola

In¥uenza 2014/2015: quali i sintomi, la cura e i ri-medi? Anche quest’anno si attende l’arrivo dell’in-¥uenza stagionale, la cui comparsa è destinata a raggiungere un vero e proprio picco soprattutto fra il periodo natalizio e la �ne di gennaio. I soggetti più a rischio saranno i neonati e le persone che hanno più di 65 anni di età. Scopriamo insieme tutte le caratteristiche della sindrome in¥uenzale.

I sintomiI sintomi dell’in¥uenza 2014/2015 saranno comuni a quelli delle altre malattie da ra�reddamento: febbre, mal di testa, naso che cola, dolori muscolari, even-tuale presenza di tosse, senso di malessere generale. Tutte queste manifestazioni possono essere accom-pagnate da sintomi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea. Spesso l’esordio potrà essere im-provviso, con febbre oltre i 38 gradi, che comporta anche cefalea, sudorazione, brividi e mancanza di appetito.

La curaLa cura per l’in¥uenza 2014/2015 potrebbe essere costituita dagli antivirali. Tuttavia bisogna fare al-cune raccomandazioni: innanzitutto questi farmaci non rappresentano un’alternativa alla vaccinazione, dovrebbero essere assunti soltanto dietro parere medico ed entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. In generale vale la regola di non assumere antibiotici, che non hanno e�cacia contro i virus dell’in¥uenza. Il medico li può prescrivere soltanto se sospetta il manifestarsi di sovrainfezioni batteriche. In alcuni casi si può ricorrere a dei medicinali sintomatici, come, per esempio, il paracetamolo, se la febbre raggiunge livelli elevati.

I rimediAlcuni rimedi contro l’in¥uenza 2014/2015 rientrano perfettamente nella tradizione. Ad esempio, le no-stre nonne raccomandano di bere il brodo di pollo. Esso contiene delle proteine che aiutano a rinforzare la membrana dei globuli bianchi e delle altre cellule del sistema immunitario. Dovrebbe essere sempre

consumato caldo, perché può contribuire a ¥uidi�-care il muco. Lo stesso e�etto si può ottenere con il miele, che può lenire anche la raucedine.

Fra i rimedi popolari anche la cipolla e l’aglio, che possiedono ottime proprietà antisettiche ed espet-toranti. Per contrastare la congestione nasale, si possono respirare i vapori caldi da una pentola con acqua bollente, nella quale vanno disciolte delle es-senze balsamiche. Fondamentale è anche la dieta, per prevenire e combattere l’in¥uenza. Il nostro re-gime alimentare dovrebbe essere ricco di frutta e verdure, le quali, abbondando di vitamine e di sali minerali, rendono più forti le difese dell’organismo. Anche l’omeopatia è utile per curare l’in¥uenza e il ra�reddore.

Essenziale è comunque la prevenzione, che consiste nel mantenere le regole più importanti dell’igiene e nel sottoporsi al vaccino antin¥uenzale, che dovreb-be essere somministrato soprattutto agli anziani, ai bambini che abbiano più di 6 mesi e ai soggetti a�etti da patologie gravi, come il diabete, le malattie metaboliche, quelle respiratorie o che interessano l’apparato cardiocircolatorio. ★

L’in�uenza 2014

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#NEUROPSICOMOTRICISTA Dott.ssa Daniela Caiafa

http://bit.ly/1bjyYJp Lunedì e Sabato dalle 9.00 alle 13.00

Guardandomi attorno inizio a ve-dere una gran fermento, i negozi iniziano a colorarsi di rosso, blu, verde, oro e argento. Ovunque mi giri si notano palline, rami, e giocattoli... anche il tempo sem-bra adeguarsi. Se �no a qualche giorno fa sembrava estate ecco �nalmente un’ aria frizzante che aiuta a tu�arci nel clima natali-zio... Questo è il periodo dell’an-no che più richiama il clima fa-miliare, il momento in cui ci si può riappropriare del tempo da trascorrere con i propri �gli, con varie attività come quella di co-struire il calendario dell’avvento

per contare i giorni che ci sepa-rano all’arrivo di Babbo Natale, preparare l’albero, costruire ad-dobbi ecc. I bambini di oggi sono molto di-versi da come eravamo noi... più decisi, più svegli, più furbi... ma come aiutarli a vivere un nuovo magico Natale? Prima di tutto ci sarebbe bisogno di ridare impor-tanza alla festa religiosa, spiegare la nascita di Gesù, non pensare solo ai regali. Non bisognerebbe far fare liste chilometriche di gio-cattoli, evitando così di confon-dere il bambino dando più impor-tanza alla quantità anzicchè alla

Manca pocoal Natale!!!

qualità del dono. Spiegare che Babbo Natale non può portare troppi regali visto che ci sono tanti altri bambini... il protagonista indiscusso di que-sta festa resta in ogni caso lui: BABBO NATALE.Una magia condita dall’attesa trepidante e al mattino presto dalla corsa per scoprire i doni la-sciati sotto l’albero. Un mito che non sbiadisce ma è giusto dire la verità ai propri �gli, relegan-do nella so�tta della fantasia il proprietario di renne, slitta e laboratorio di giocattoli? Un di-lemma che non pochi genitori si

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pongono e sul quale sono state condotte addirittura ricerche psi-cologiche approfondite. Secondo gli esperti, il bambino realizza da solo e senza bisogno di una chiara presa di posizione dei genitori che il leggendario Santa Claus è appunto un’illu-sione fantastica, che non c’è un vecchietto in Lapponia in grado di far arrivare a destinazione nel tempo record di una notte i regali chiesti da miliardi di bimbi. Un’im-presa più da supereroi che da uomini panciuti e in là con l’età. L’addio a Babbo Natale avviene più o meno intorno ai 5-7 anni,

concordano gli scienziati, perché �no ad allora i più piccoli sono sostenuti dal pensiero magico. Il consiglio dunque, è di non bru-ciare le tappe e lasciare che il rito dei regali che si materializzano sotto l’albero si ripeta. Il dibattito sul momento più giu-sto e sull’opportunità di sfrattare Babbo Natale è aperto. Si può però dire con certezza che bisogna porsi il problema di rivelare la non esistenza di Babbo Natale quando il bambino ha rag-giunto un’età in cui diventa di�-cile continuare a credere senza incorrere nello scherno o nelle

#NEUROPSICOMOTRICISTA

critiche dei propri compagni di giochi. Il rischio è che dietro questa ostinazione nel difendere il mito di Babbo Natale ci sia la voglia di rimanere ancorati alla fantasia, rimandando il confron-to con la realtà». L’età “giusta”? Secondo gli esperti «superati i 9 anni» la persistenza della magia di Babbo Natale «diventa un se-gnale di infantilizzazione, imma-turità, educazione incompleta». Insomma, è giusto usare dei sim-boli nella sfera a�ettiva, ma con un timing preciso. Lo psichiatra de�nisce Babbo Natale «un re-ferente simbolico interessante e utile a ra�orzare l’atmosfera emotiva del Natale per il bam-bino e la sua famiglia». E il con-siglio per i genitori è di evitare bruschi scontri con la realtà. Non si mandano i sogni di un bimbo in frantumi soprattutto quando, �no a quel momento, si è fatto credere con grande intensità a una fantasmagorica figura. In altre parole tanto più il piccolo è attaccato alla �gura di Babbo Natale, tanto più il trauma di una brusca verità causerà con-traccolpi a livello emozionale. Il suggerimento è dunque di usare prudenza e morbidezza in que-sti casi. Se, invece, nell’ambiente familiare si è sempre dato poco peso al mito di Santa Claus il trauma sarà minore. È comunque importante che i bimbi realizzino da soli qual è la verità. Nell’attesa, meglio non creare situazioni con¥ittuali in cui un genitore o�re una visione realistica e l’altro prolunga il so-gno di un mondo abitato da el�, renne e un caro vecchietto carico di regali. ★

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#NATUROPATA Mariateresa Caiafa

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L’ayurveda è la medicina tradizionale utilizzata in India più di 5.000 anni fa, “ayur” signi�ca durata della vita o longevità e “veda” conoscenza rivelata o scienza. Secondo il pensiero ayurvedico il corpo è pervaso da tre DOSHA (energia vitale) e grazie a queste costituzioni �siche, possiamo essere in grado di capire l’uomo e a quali patologie va incontro:★ VATA è il principio del movimento ed è legato a tutto ciò che nel corpo si muove (sistema nervo-so, respiratorio, circolazione sanguigna, apparato di locomozione e degli organi escretori) composto da spazio ed aria. Un suo eccesso viene rimosso dal corpo sotto forma di gas, tensione nervosa e musco-lare, dolore. Le sue sedi principali sono colon, bacino, cosce, orecchie e ossa.★ PITA O PITTA è il principio della trasformazione, della digestione, del metabolismo e della produzione di calore e di energia, composto da fuoco e acqua. Un suo eccesso viene rimosso dal corpo sotto forma di bile, acidità, in�ammazione. Le sue sedi principali sono nello stomaco e nell’intestino tenue, anche nel fegato, nel sangue, negli occhi e viso.★ KAPA O KHAPA è il principio legato all’assimila-zione, riposo. Composto da acqua e terra. Un suo ec-cesso viene rimosso dal corpo sotto forma di muco. Le sue sedi principali sono nei polmoni, gola, capo, lingua, naso, pelle, stomaco, vescica, braccia.

Dosha signi�ca “colui che oscura”, “rovina” o “pro-cura la decadenza delle cose”: dal sanscrito dush, “rovinare”, questo perché quando sono in squilibrio causano le malattie. L’uomo possiede tutti e tre i dohsa, solo che, ovviamente, c’è quello che domina di più rispetto gli altri e vengono disturbati da diverse cause: ambiente, cibo, acqua, cambiamenti nel regi-me di vita, i nostri comportamenti giornalieri e sta-gionali oppure l’insoddisfazione dei nostri desideri. Conoscendo la composizione e le qualità dei dosha risulta abbastanza facile correlarli con il cibo e lo stile di vita. Il principio da applicare è che i cibi e i compor-tamenti che hanno le stesse qualità di un dosha lo aumentano, mentre le sostanze e lo stile di vita che ha qualità contrarie a un certo dosha lo fanno dimi-nuire. Per esempio, essendo spazio e aria gli elementi predominanti nel dosha Vata verrà aumentato da cibi come i cavoli e i legumi che tendono a produrre aria e da uno stato di agitazione prodotto dallo stress e

dall’irregolarità nello stile di vita, invece diminuirà utilizzando cibi pesanti, untuosi acquosi e uno stile di vita regolare e tranquillo.L’ayurveda abbraccia la linea: CORPO-MENTE-SPI-RITO, quindi per avere o ritrovare un equilibrio si devono rispettare questi principi fondamentali:★ benessere psico-�sico, come muoversi e dormire

bene;★ alimentazione corretta e uso di tisane depurative;★ massaggio che aiuta a entrare in contatto con il

proprio IO.

Il “Massaggio Ayurvedico” è considerato il “Signo-re dei Massaggi” per la moltitudine di bene�ci che apporta sia a livello �sico che psichico. È decontratturante e si avrà un rilassamento musco-lare istantaneo; drenante, aiuta ad eliminare gon�ori e accumuli adiposi; scarica lo stress e la stanchezza poiché l’operatore del benessere tocca speci�ci punti del corpo nei quali si formano i blocchi energetici; a seconda del dosha dominante verrà utilizzato un olio adeguato per aiutare la persona a ritrovare il suo equilibrio; migliora la circolazione sanguigna e linfatica dando un e�etto ringiovanente (soprattutto se praticato sul viso) e puri�cante favorendo l’ossi-genazione della pelle; grazie a speci�ci movimenti delle mani e al calore che verrà trasmesso si avrà un e�etto rilassante e armonioso; migliora il tono muscolare; migliora la qualità del sonno; stimola il metabolismo energetico; allevia l’ansia e… cosa c’è altro da scrivere se non che dire… “ASSOLUTAMEN-TE DA PROVARE !!!”… ★

Massaggio ayurvedico

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#NUTRIZIONISTA Dott.ssa Francesca Maresca

334.2258132http://bit.ly/19ubheb Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 16.30

L’apparato muscolare e quello scheletrico costi-tuiscono nel loro insieme l’apparato locomotore. Nell’uomo i muscoli sono oltre 600 e rappresentano circa il 40% del suo peso. In riferimento alla loro funzione, i muscoli si possono classi�care in muscoli volontari o scheletrici, muscoli involontari e muscolo cardiaco. I muscoli sono formati da un gran numero di �bre muscolari, riunite in un fascio e avvolte in una membrana. Ogni �bra muscolare è una sola cellula dalla forma allungata, con la capacità di contrarsi. A sua volta, ogni �bra è costituita da piccole unità chiamate mio�brille, scomponibili a loro volta in sot-to unità chiamate sarcomeri.Ogni attività atletica si basa sulla capacità funzionale dei muscoli che è il risultato dell’unione tra tre di-verse componenti: forza, resistenza, potenza. In ogni atto motorio la capacità funzionale muscolare rappresenta quanta forza possiamo sviluppare al momento dovuto, quanta potenza possiamo rag-giungere nell’esecuzione di un lavoro e per quanto tempo (resistenza) possiamo continuare l’attività. Se paragonassimo un muscolo ad una casa, dovrem-mo dire che per la crescita servono i mattoni che nel corpo umano sono costituiti dalle proteine, ma come ben si sa una casa non è fatta solo di mattoni, altrimenti viene de�nita rudere. Cos’altro serve allora? Pensiamo ad una casa e allora ci ricordiamo che una casa è viva quando c’è energia, l’energia nel corpo umano viene fornita da carboidrati e grassi. I primi servono in maniera immediata, i secondi come fonte di riserva (un po’ come fare il pieno di legna per il ca-mino). Attenzione quindi a non costruire una casa di

soli mattoni, perchè al primo so�o di vento andrà giù.

★ Aumentare la massa muscolare? Dipende!

Allenamento, Alimentazione, Riposo e Recupe-ro. Sono questi i quattro fattori che bisogna tenere in considerazione per aumentare la propria massa muscolare. Ci si allena, si mangia, si dorme, si recu-pera e si cresce. Il discorso è semplice.Ma allora com’è possibile che ogni settimana esca un nuovo articolo in cui personaggi più o meno qua-li�cati illustrano le loro tecniche segrete per aumen-tare muscoli e de�nizione?Forse perché aumentare la propria massa muscolare non è poi così facile? Sicuramente.Forse perché attorno a questa di�coltà ruota un business molto redditizio? Sicuramente.

★ Intensità di allenamento, numero di serie e ripetizioniPer aumentare la propria massa muscolare l’alle-namento diventa e�cace solo se il numero di unità

Il muscolo cos’è? E cosa gli serve?

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motorie s�nite è consistente. Poco importa il nume-ro di ripetizioni o di serie compiute, l’importante è raggiungere l’esaurimento muscolare. A questo punto l’unico parametro importante diventa l’espe-rienza e la determinazione dell’atleta.

★ Alimentazione ed IntegrazioneAltro punto fondamentale. Per garantire il massimo sviluppo muscolare bisogna fornire ai muscoli tutte le sostanze nutritive di cui necessitano per crescere.Gli alimenti sono costituiti, in misura di�erente, da macro e micronutrienti. Nella prima categoria rien-trano carboidrati, grassi e proteine, mentre nella seconda rientrano minerali e vitamine a cui aggiun-giamo per completezza l’acqua.Che non esistano cibi magici o completi è risaputo. Nessun alimento di per sé è in grado di fornire tutti i nutrienti nelle giuste proporzioni, per questo uno dei primi consigli che vengono dati è quello di seguire una dieta varia. Il secondo punto riguarda il concetto di “equilibrio”, la capacità, cioè, di assumere tutti i nutrienti nelle giuste proporzioni. Ed è proprio su questo punto che si accendono i dibattiti.Quanti grammi di proteine per kg servono al giorno? 1g, 1,5g, 2g, 2,5g?! La risposta? Non può essere che una... dipende! E da cosa dipende? Dal tipo di allenamento, dalla percen-tuale di massa grassa, dalla capacità dell’organismo di assorbirle, dal recupero, dall’equilibrio ormonale, dal tipo di proteine assunte, dallo stile di vita, dalla forma di assunzione, dalla presenza nel pasto di altri alimenti che ne favoriscono l’assorbimento e chi ne ha più ne metta. Ma allora?! Allora lasciate perdere tutte quelle mode alimentari, evitate di calibrare la vostra dieta con il bilancino, di assumere 10 tipi diversi di integratori al giorno e createvi una sana cultura alimentare: legge-te le etichette delle barrette, siete davvero convinti che sciroppo di glucosio e grassi vegetali idrogenati siano davvero l’ideale per aumentare la vostra massa muscolare? Mangiate la bresaola, poiché contiene molte protei-ne e pochi grassi, giusto, perfetto, ottima scelta! E i nitriti dove li mettiamo? E il tonno al naturale, che dire, 26 grammi di proteine su 100 non sono poche! E il mercurio dove lo mettiamo??!Discorso analogo per i residui ormonali che si posso-no trovare nelle carni. E vai con i cibi integrali, hanno un indice glicemico basso, l’ideale per crescere senza ingrassare! E i residui che si accumulano nella parte esterna del chicco che normalmente viene eliminata ma che nelle farine integrali viene macinata dove li mettiamo? Avete mai pensato che un eccesso di

nutrienti potrebbe ostacolare la crescita tanto quanto un difetto?Non sarà quell’integratore dalle tanto pubblicizzate proprietà a farvi crescere così come non sarà quel-la fetta di dolce a trasformarvi in un ammasso di lardo! E’ l’insieme che conta, il sottile equilibrio tra alimentazione, integrazione, allenamento riposo e recupero.

★ Riposo e Recupero

E voi dove vi collocate?Pensate davvero di recuperare il pesante wor-kout del venerdì sera, passando la nottata in qualche discoteca tra alcol e fumo di sigaretta?Allora prima di chiedervi quanto bisogna recu-perare, chiedetevi prima come bisogna recu-perare. A parità di tutti gli altri fattori (alimen-tazione, allenamento, genetica ecc.), recupera prima un manovale edile o un impiegato?Allora come si fa ad a�ermare che per recupe-rare da un allenamento intenso occorrono 24, 46, 72 o 96 ore? Dipende...

Alimentazione Riposo

RISULTATI

Allenamento

Alimentazione Riposo

RISULTATI

Allenamento

Alimentazione Riposo

RISULTATI

Allenamento

Alimentazione Riposo

RISULTATI

Allenamento

★ Per concludereIl segreto per massimizzare i guadagni di massa mu-scolare risiede nell’esperienza accumulata nel corso degli anni. Tale esperienza deriva a sua volta dalla determinazione del soggetto, dalla costanza con la quale a�ronta gli allenamenti ma anche dalla sua capacità di esaminare le varie tecniche con occhio critico, di sperimentarle e di trarre le opportune conclusioni. ★

#NUTRIZIONISTA

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#FRUTTA

Con il suo bel colore scuro e in-tenso, simile alla terra inumidita dalle prime piogge e dai primi freddi autunnali, il suo profumo di sottobosco e il sapore pieno che, esaltato dalla cottura sulle braci di un focolare, evoca su-bito un senso di casa, di calore, e intimità, la castagna è senza dubbio uno dei frutti più genuini e nutrienti che ci accompagna incontro all'inverno.Il "frutto paziente", come l'ha de�nita il poeta Attilio Berto-lucci, o "pane dei poveri" ha rappresentato una delle prin-cipali forme di sostentamento della popolazione contadina e un valido aiuto per combattere la fame e la povertà."Pan di legno e vin di nuvoli", dicevano gli antichi, cioè polen-ta di farina di castagne e ac-qua, hanno costituito per lungo tempo la dieta quasi esclusiva di tanta povera gente garanten-done la sopravvivenza anche nei momenti di maggiore bisogno.

Integratore naturaleLe ragioni di tale ricchezza sono tutte in queste caratteristiche: la castagna contiene molti ami-

di (36,7 per cento), una buona quantità di �bre (4,7 per cento), modeste quantità di proteine (2,9 per cento), solo tracce di grassi (1,7 per cento) - anche per questo si conserva a lungo quando è essiccata - parecchi minerali (potassio, magnesio, ferro, manganese, calcio), vita-mine del gruppo B.La castagna è molto digeribi-le, soprattutto se ben cotta e mangiata da sola, in un pasto integralmente dedicato a que-sto alimento. Associata ad altre vivande (specialmente per chi so�re di colite), il consumo della castagna potrebbe essere fonte di acidità di stomaco e di grandi gon�ori addominali. La castagna è un alimento adatto ai bambi-ni e agli adolescenti, agli stitici, agli anemici, a chi necessita di una cura rimineralizzante, a chi si sente stanco e svogliato, ai convalescenti, agli sportivi.Attenzione però ai diabetici: dovrebbero consumarne con molta moderazione, per l'ele-vato contenuto di carboidrati rapidamente assimilabili.Le castagne si di�erenziano dai marroni perchè sono il frutto del castagno selvatico; ogni riccio

ne contiene circa tre, mentre i marroni si ricavano dagli alberi coltivati, il cui riccio ne contiene uno solo.

NobilitataIl consumo di questo prezioso frutto e la consapevolezza del suo valore nutrizionale, risale a tempo immemorabile. Persino la letteratura ne fa menzione tanto che già nel V secolo lo sto-rico Senofonte de�niva il casta-gno come "albero del pane". Molti secoli dopo, nel 1700, la castagna, da un alimento umile e contadino, approda sulle tavole dei nobili in una veste più esclu-siva, come "marron glacé", di-venendo così un dolce ricercato e apprezzato.Sempre nel '700, a Parigi, dilaga una sorta di cioccolata inventata dal farmacista Bonneau, prepa-rata con cacao e farina di ca-stagne essiccate in parti uguali: questa preparazione incontrerà notevole successo tra la popo-lazione e dimostrerà ancora una volta la grande versatilità della castagna nell'alimentazione. ★

Nel passato era de�nita il pane dei poveri. Oggi le sagre con protagonista questo alimento contano il maggior numero di visitatori. Le ragioni sono tante. A cominciare dal suo sapore

La rivincita della Castagna

Fonte: Vita&Salute

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#WELLNESS Ernesto Lupacchio

http://bit.ly/1couZMz Central Fitness Club 1, 2, 3

Il “Cuore” del Central non si smentisce mai e continua a se-guire lo sport italiano in tutte le grandi competizioni.Questa volta ero a Milano per le �nali dei Mondiali di Volley femminili con il consueto bandierone di 200 mq con la scritta “l’Italia nel cuore, Sor-rento” e un poster con la foto di Monica De Gennaro.L’atleta sorrentina, premiata come miglior giocatrice del campionato, nel ruolo di libero, prima di partire per l’avventura mondiale, si è allenata proprio al Central e per questo, ho voluto sostenerla e ringraziarla, dedi-candole il bandierone. Durante l’inno nazionale, l’enor-me bandiera è scesa giù dagli spalti avvolgendo il pubblico creando una spettacolare core-

Il “Cuore” del Central con Monica De Gennaro

ogra�a, promuovendo l’immagi-ne della nostra città di Sorrento.Dopo Juri Chechi, la squadra dell’Italia di Fioretto e di Pal-lanuoto femminile, Stefano Baldini, Tania Cagnotto, Fe-derica Pellegrini, Fabio Can-navaro, la Nazionale di calcio ai Mondiali in Germania nel 2006 e nelle altre competi-zioni, dopo gli amici Giovanni Ruggiero, Deborah Toniolo, il

Doc Ra¡aele Esposito e Tom-maso Violano, il “Cuore porta-fortuna del Central” ha soste-nuto la nostra concittadina che si è elevata sul tetto del mondo come la più forte nel suo ruolo.Questa mia avventura a Milano, non meno delle altre, è stata faticosa ma gratificante e di-vertente.Sono partito con Lauro, ami-co fraterno e zio di Monica e

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#WELLNESS

Giancarlo, anche lui compagno di tante trasferte del “cuore”.Questa estate, quando Moky si allenava al Central, le avevo promesso che se l’Italia fosse arrivata nelle finali di Milano, sarei andato col bandierone e così è stato.Volendolo dedicare a lei, ho chiamato Michele, “Capo Ul-tras” del nostro gruppo “l’I-talia nel cuore” che segue lo sport italiano e nel pomeriggio prima della partenza, con l’aiuto di Pino e Lauro, abbiamo modi-�cato, pitturando il bandierone, con la scritta: “Monica nel cuo-re”. Arrivati allo stadio, come sempre tutti ci guardavano, perché il borsone contenente la bandiera era enorme. La Polizia ci ha bloccato subito e incuriositi se non spaventati dalla borsa gigante, hanno vo-luto aprirla per controllarne il contenuto.Entrati nell’impianto, abbiamo iniziato a srotolare la bandiera… Non vi dico… Tutti gli Steward sono arrivati da noi intimandoci di fermarci perché era troppo grande e senza nessun permes-so non potevamo aprirla. Così non ho potuto fare a meno di mostrare (non aspettavo al-tro) le foto che testimoniavano la presenza del bandierone e del cuore in tutti gli altri even-ti sportivi in giro per il mondo, sottolineando che non poteva-no bloccarci proprio qui in Italia.Insomma dopo diverse consul-tazioni, ho chiesto di parlare con il responsabile della Federazio-ne e del Forum di Assago, riu-

scendo ad ottenere il permesso per far scendere sulle tribune il nostro scenogra�co bandiero-ne; addirittura, successivamen-te mi hanno chiesto di inserirci nel programma u�ciale delle coreogra�e.Così sulle note dell’inno na-zionale, aiutati da Giusy e Nicola, la sorella di Monica con il �danzato, la bandiera è scesa giù e la Rai ci ha ripreso in diretta. L’apertura del bandierone è sempre stata particolarmen-te emozionante, ma questa volta, il “cuore” non era lì solo per l’Italia, ma anche per Monica, per cui è stato ancor più coinvolgente.Il resto lo sapete tutti, l’Italia ha perso ma Moky ha vinto e grazie al “cuore” del Central, l’imma-gine di Sorrento, anche questa volta, ha fatto il giro del mondo sui giornali e tutte le tv nazionali ed internazionali. Grazie a Monica e alla sua fa-miglia per averci dato questa possibilità e fatto gioire.

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Bruciare sterpaglie non è piu reato:La nuova normativa introdotta dalla l. N.116 2014

#DIRITTO Valerio Massimo Aiello

339.4095882 Avvocato praticante abilitato al patrocinio Consiglio Ordine Avvocati di Torre Annunziata. Studio penale: Corso Italia, 261 Sorrento (Na)

Bruciare rami e foglie secche nei propri giardini (questione da me già trattata nel numero di Agosto 2013) in piccole quantità e nel rispetto delle ordi-nanze stabilite dai propri Comuni non è più reato.Pochi mesi fa, infatti, con la conversione del decre-to n. 91/2014 ad opera della legge 11 agosto 2014 (pubblicata in G.U 20 agosto 2014 n. 192) è entrata de�nitivamente in vigore la norma che ha ridise-gnato nuovamente l’intera materia prescrivendo signi�cative deroghe al riguardo.Se quindi prima, ai sensi dell’art. 256 del D.Lgs 152/2006 e successive modi�che, colui che bru-ciava, in modo arbitrario e senza le prescritte au-torizzazioni, ramaglie e foglie secche commetteva il reato di illecito smaltimento dei ri�uti sanzionato con le pene dell’arresto e dell’ammenda, adesso stante la nuova legge bruciare i residui delle proprie lavorazioni agricole e forestali, ovviamente con il dovuto buonsenso, non è più considerato un reato.E’ quanto stabilito dall’art 14 della Legge n. 116 2014 che, apportando modi�che al decreto legisla-tivo del 2006 n.152, ha aggiunto all’art 182 comma 6 il comma 6 bis prescrivendo che: “Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a 3 metri steri per ettaro dei materiali vegetali (di cui all’art. 185, c. 1, lett. F) , e�ettuate nel luogo di produzione, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti e non attività di gestione dei ri�uti. Nei periodi di mas-simo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata. I comuni hanno facoltà di sospendere, di�erire o vietare la combustione del materiale all’aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteoro-logiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per

la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili”.In parole blande le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere non superiori a tre metri per ettaro dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale e�ettuate nel luogo di produzione, sono ora sottratte dalla disciplina dei ri�uti poiché se svolte con tali modalità la legge dispone che non costituiscono più attività di gestione illecita di ri�uti e quindi reato. Ovviamente è sempre vietata la combustione di residui vegetali agricoli e forestali durante i periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi dichia-rati dalle Regioni così come è facoltà dei Comuni sospendere, di�erire o vietare la bruciatura dei suddetti residui in presenza delle condizioni sopra esposte. Và sottolineato inoltre che laddove ai residui di natura vegetale si andranno a mi-schiare e bruciare insieme anche altre tipo-logie di materiali (ad esempio teloni in plastica, contenitori in polistirolo, contenitori in plastica per i prodotti utilizzati in agricoltura ecc.) naturalmen-te la legge 116 2014 non troverà applicazione e tornerà a con�gurarsi l’ipotesi di reato di ille-cito smaltimento dei ri�uti e di combustione illecita di ri�uti.Occhi aperti quindi qualora vi accingiate a brucia-re in loco i vostri residui vegetali. Accertatevi di rispettare quello che la legge stabilisce, veri�cate le disposizioni Comunali in materia e in�ne usate sempre una buona dose di buonsenso quantomeno per evitare di causare ai vostri vicini di casa spia-cevoli fastidi.

A causa del continuo susseguirsi di interventi legislativi in campo giuridico si invitano i gentili lettori a veri�care at-tentamente le date di pubblicazione degli articoli sul sito www.centopercento�tness.it prima di apporre agli stessi commenti inappropriati. ★

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#FILOSOFIA Domenico Casa

Consulente filosofico [email protected] 339.3318463

Desta sempre enorme sorpresa il fatto che le grandi menti spe-culative e scienti�che, da Galileo Galilei �no ad Albert Einstein, trovino difficoltà ad accettare quello che nel linguaggio tecnico viene chiamato scientismo. Ossia il ricorso sempre e comunque alla scienza e alla sua metodologia anche nello studio delle attività umane spirituali. Queste non sono assolutamente spiegabili con la ragione scienti�-ca i cui limiti oggettivi sono messi in evidenza proprio dagli uomini di scienza. La grande, e insuperata, mente di Emanuele Kant, dopo aver de-stituito la meta�sica (tentativo opposto allo scientismo) di ogni fondamento empirico e raziona-le, si adoperò costantemente nel sostenere l’esistenza di un mondo non spiegabile con la ragione cri-tica. A questo mondo egli ricon-duceva quella che viene chiamata generalmente “anima”, che altro non è se il mondo spirituale. Già prima di lui, però, un’altra grande mente legata al mondo scienti�co, Blaise Pascal, nell’op-porsi al rigido razionalismo carte-siano, che aveva ridotto l’uomo alla sola ragione, “cogito ergo sum”, ne aveva criticato le pre-tese, sotolineandone i limiti e le impossibilità. Egli, infatti, soste-neva che la ragione può muoversi solo nell’ambito che le è proprio,

quello delle realtà naturali, proce-dendo con un suo metodo de�ni-to esprit de geometrie. D’altra parte, essendo il dominio della natura smisurato, spesso la ragione è costretta a subire anche degli scacchi. Ciò non toglie che essa sia uno strumento indispen-sabile per gli uomini, così come sono innegabili e straordinari i progressi compiuti mediante il suo uso costante. E tuttavia, secondo il pensatore francese, c’è qualcosa che la ra-gione non può spiegare, ed è il mondo umano. Già Eraclito ave-va scritto che “i con­ni dell’ani-ma, per quanto tu cammini, non potrai mai raggiungerli.” E allora bisogna rinunciare a co-noscere l’uomo? Questi resterà sempre un universo sconosciuto? No, risponde Pascal. Esiste un al-tro metodo per a�rontare la real-tà umana, quello che egli chiama “esprit de ­nesse” (lo spirito di �nezza). A di�erenza della ragio-ne scientifica che procede per regole certe e collaudate, esso si a�da alle “ragioni” del cuore, ed è costituito di intuito, sentimento, fede, empatia. Negli anni che sono alle nostre spalle, a qualcuno, prontamente abbandonato, è venuto in mente, ad esempio, di fornire la “misu-ra” dell’amore, con la pretesa di ridurlo ad un insieme di reazioni chimiche, fingendo di ignorare

che queste erano solo la ricadu-ta �sica di un fenomeno, l’amore appunto, non misurabile e non quanti�cabile. A conferma, C.G. Jung scriveva: “Mi sono ripetuta-mente trovato di fronte al mistero dell’amore e non sono mai stato capace di spiegarmi cosa sia.” Lo stesso potrebbe dirsi della fede, della simpatia, del dolore. Ma anche di tutto quel “sentire” oscuro che si chiama odio, ranco-re, invidia, gelosia, disprezzo di sé e degli altri. “Avevo trascorso gran tempo - scriveva Pascal ne “I Pen-sieri” – nello studio delle scienze esatte...ma nei giorni dell’a£izio-ne, la scienza delle cose esteriori non varrà a consolarmi.” Bisogna perciò a�darsi all’esprit de �nesse, alle ragioni del cuo-re, perché la scienza, di fronte agli interrogativi fondamentali e ultimi risulta impotente e muta. L’arte, la poesia, la �loso�a, la fede contengono, secondo Pascal, gli elementi per formare e a�nare l’intuito, la sensibilità, e ampliare lo “sguardo” sull’uomo e sui suoi problemi. ★

Blaise Pascal tra esprit de geometrie e esprit de finesse

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#POETA Salvatore Spinelli

Poetahttp://bit.ly/1fk7XnN

La Donna(perchè piange)

“Perché piangi, mamma cara, perché?-chiese un bambino-, su, dillo a me”;

la mamma: “Piango, caro il mio bambinoperché son donna, è il nostro destino”.

“Non capisco, mamma –disse il bambino-,la mamma strinse a se il piccino

e disse: “Amore, tu non puoi capire,forse col tempo... ora non ti so dire”.

Non pago, il piccolo andò dal padre,gli chiese: “perché piange mia madre”?

“Le donne piangono senza ragione”-rispose l’uomo scevro da comprensione-.

Da quella risposta non capì molto,ma quando col tempo divenne adulto,

chiese a Dio, Signore onnipotente:“Perché le donne piangono facilmente?”.

“Quando l’ho creata –rispose il Signore-ho impegnato tutto il mio fervore,

l’esito doveva essere taleperché fosse un essere speciale”.

“Le ho dato spalle forti, in fondo,per portare i pesi del mondo,

la forza di donare la vitacon abnegazione in�nita”.

“La forza per regger l’abbandono dai �glidopo aver dato vita e saggi consigli,

della famiglia, la responsabilitàche porta avanti �no a tarda età”.

“La forza d’amare in�nitamentesenza nulla chiedere, mai niente,e anche se i �gli l’avranno feritaper loro darà sempre la sua vita”

“La forza di sopportare con pazienzadell’uomo egoismo e prepotenza,di restare comunque al suo �ancoanche col �sico logoro e stanco.

“Le ho dato le lacrime da versarequando con me si vorrà sfogare,quando avrà dato tutto l’Amoreavendo in cambio solo dolore”.

“La bellezza del donna, �glio mio non è nei vestiti –disse il buon Dio-

non è nel viso, nella capigliatura,né nel suo corpo, nella sua statura”.

“E’ negli occhi, ingresso del suo cuore,dove risiede tutto il suo amore

e con ogni lacrima, creatura mia,un pò del suo cuore se ne va via”.

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STUDIO GRAFICOCorso Italia, 37180063 Piano di Sorrento (Na)

T 081.5341117C 331.5063051@ [email protected]

La nuova veste grafica del100% Fitness Magazineè ideata e realizzata da:

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Anche quest'anno si ripropone all'attenzione degli appassionati di arte con forti contenuti sociali, il VI appuntamento con la rasse-gna di opere d'arte sul tema della diversabilità denominata "Diver-sabilarte".

Sono presenti alla mostra artisti di varia formazione e stile, pro-fessionisti e diversamente abili (anch'essi professionisti e dilet-tanti). Il motivo conduttore è rea-lizzare un pezzo artistico stretta-mente soggettivo ma imperniato sul tema della diversabilità.Il messaggio da trasmettere è sul tentativo di smantellamento dei luoghi comuni e sulle facili classi-�cazioni a sfavore delle persone più vulnerabili e indifese, utiliz-zando il linguaggio artistico per creare una chiave di accesso ver-so un sano e armonico colloquio tra mondi lontani tra loro.

Nei progetti degli organizzatori primeggia inoltre la realizzazione di un museo civico permanente sul tema dell'handicaps, dove sarà previsto all'interno della struttura un archivio interattivo per la consultazione del materia-le iconologico dal 2009 ad oggi, il tutto finalizzato alla ricerca artistico-scientifica su questo importante settore.

Il tema di quest'anno è tutto im-prontato sull'uomo non inteso come "antropocentricamente" ma "�lantropicamente", l'uomo con le sue debolezze e con le

sue sicurezze, l'uomo con la sua angoscia e con il suo coraggio, l'uomo culturale, l'uomo storico, l'uomo non etichettabile, l'uomo "uomo".

Pertanto auguriamo a tutti i vi-sitatori della rassegna una sod-disfacente e pro�cua fruizione,

#SOCIALE Paolo e Vincenzo

Diversabilarte 2014

sperando di stimolare, se non la sensibilizzazione, almeno quella curiosità intellettuale che po-trebbe alimentare e ra�orzare il mondo del volontariato. ★

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fb.com/nino-aversa

#TREKKING Nino Aversa

[email protected] 334.1161642

Parlando con amici che vivono una disabilità totale ho sempre scoperto un senso di inadegua-tezza delle strutture presenti nei nostri paesi. Basta un semplice rialzo di pochi centimetri, una soglia di marmo all’ingresso di un negozio o una pietra montata male alle rampe a loro dedicate lungo i marciapiedi che le piccole ruote delle moder-ne carrozzine si inceppano e non si può procedere. I discorsi cade-vano sempre su esigenze vicine, giornaliere, così facili da risolvere ma mai eliminate totalmente.Intanto l’argomento escursio-nistico non è mai stato toccato dato che è sempre stato in-concepibile che una carrozzina possa procedere lungo un sen-tiero, anche il piu’ semplice. Un approfondimento del caso, visto che si tratta di un campo al quale sto dedicando completamente il mio impegno professionale, mi

ha portato a conoscenza dell’esi-stenza di una carrozzina che per-mette ai disabili di procedere su sentieri escursionistici di media di�coltà. Pensare i miei due amici Mario Esposito e Luigi Casablanca in luoghi come la Punta della Cam-panella o sul Sentiero degli Dei ha dato il via al progetto “Mari e Monti per tutti” – Mobilità alla disabilità (argomento introdot-to sul numero di settembre 2014 del magazine n.d.r.) con lo scopo di riuscire ad acquistare una car-rozzina Joelette, per l’utilizzo in montagna, e di varie sedie Job adatte all’accompagnamento dei disabili a mare.L’idea è stata subito sposata da aziende gia impegnate attiva-mente in questo campo come lo stabilimento Metamare e l’Antico Resegone di Meta che già da anni sono attrezzati di sedie Job e di rampe e strutture per agevolare i percorsi alle carrozzine.

Mobilità alla disabilità L’escursionismo veramente per tutti

È bastato organizzare una pia-cevole serata in corrispondenza dei fuochi di arti�cio della festa per la Madonna del Lauro a Meta che oltre duecento persone sono accorse per partecipare alla rac-colta fondi. Un’altra serata all’An-tico Resegone con un torneo di burraco ha completato la notevo-le raccolta di fondi che i gestori hanno completamente donato alla nobile causa.Abbiamo in programma un’al-tra serata a Piano di Sorrento, o�erta dal ristorante Tirimbò in collaborazione con altre struttu-re della zona di Cassano ed un escursione alle Tore con tappe di letture e gastronomia dove utilizzeremo, per la prima volta, la sedia Joelette.Altre donazioni volontarie hanno permesso di acquistare veloce-mente la sedia Joelette, già di-sponibile presso la nostra sede di Guide Escursionistiche a S.A-gnello, ed il progetto, attualmen-

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te, volge tutte le sue potenzialita’ all’acquisto di almeno quattro se-die Job. Queste saranno o�erte agli stabilimenti presenti su tut-te le spiagge della Penisola, da Nerano a Sorrento, da S.Agnello a Piano, in cambio di un valido intento a costruire rampe e pas-saggi adatti ai percorsi delle car-rozzine. Si potrà creare, da una semplice idea, un opportunità di utilizzo e di frequentazione delle nostre spiagge da parte di mol-te persone che non hanno mai tenuto in considerazione que-sto fatto. Si apriranno, in questo modo, le frontiere ai nostri monti ed ai nostri mari a tutte quelle persone che sono costretti a li-miti e mobilità ridotte. Attualmente un sentiero come quello della Regina Giovanna o della Pineta delle Tore, una di-scesa a Punta della Campanella

o una passeggiata a Monte Co-mune è veramente permessa a tutti, basta semplicemente orga-nizzarsi con pochi amici o parenti che aiuteranno nell’avanzamento lungo gli itinerari. Ma la nostra sedia permetterà anche a persone anziane, con mobilità ridotta, a poter visitare qualche luogo del cuore inac-cessibile alle piccole ruote delle carrozzine.In programma abbiamo anche una giornata primaverile da passare insieme ai nostri amici disabili lungo le strade dei paesi della Penisola. L’evento si chia-merà “Siediti e Cammina!” e consiste nell’utilizzo delle sedie a rotelle da parte delle persone cosiddette normodotate che, sedute sulle carrozzine, proce-deranno lungo i marciapiedi, le strade e gli ingressi di ogni pae-

se per capire realmente tutte le di�coltà riscontrate ogni giorno da coloro che si muovono in car-rozzina e, una volta individuati i disagi, si inviteranno i titolari di negozi o alcuni volontari ad eli-minare questi piccoli disagi.L’intenzione è di dare un segna-le forte e concreto confermato dall’e�ettivo risultato dei proget-ti e dalla disponibilita’ verso tutti all’utilizzo delle strutture acqui-state. Ora possiamo veramente a�ermare che...

il mondo cambia

con il tuo esempio,

non con la tua

opinione.

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Qualche giorno fa un nostro caro Cliente, nonchè carissimo Amico, ci ha sottoposto il Suo problema: “Non riesco più ad accedere alla mia posta elettronica con Outlo-ok Express, appena lo apro mi dà un errore e si chiude, speriamo che non abbia perduto tutta la posta!!!”Situazione: Outlook Express è bloccato poichè la cartella Posta in Arrivo (ovvero il �le Posta in Arrivo.dbx) ha raggiunto il limite massimo di 2Gb.Per prima cosa installiamo Mozil-la Thunderbird, successivamente procediamo alla importazione da Outlook Express; �n qui sembre-rebbe tutto risolto…Dopo circa 4 ore, terminata l’im-portazione, ci accorgiamo che di-verse cartelle di posta importate da Outlook Express in Thunder-bird, risultano vuote pur occu-pando diversi gigabyte di spazio su disco.

Primo problema riscontrato: il �le della posta inviata (Posta in-viata.dbx), pur avendo una dimen-sione di 1,8 gb, viene importato in Thunderbird alla dimensione di 190 gb!!!, e la cosa ci risulta total-mente inaccettabile.Secondo problema: la procedu-ra di importazione di Thunderbird non importa (ovviamente) i mes-saggi eliminati.Terzo problema: il �le della po-sta in arrivo di Outlook Express (Posta in arrivo.dbx) è danneggia-to, quindi la procedura di impor-tazione Thunderbird genera un �le della dimensione di circa 2 gb ma in pratica i messaggi sono tutti “eliminati” quindi non leggibili.La soluzione adottata è stata la seguente:Abbiamo utilizzato UnDBX nel-la modalità “Recovery Mode” per estrarre dai �les di Outlook Express tutti i messaggi, compre-si quelli cancellati e convertirli in

�les *.eml in una cartella di appog-gio. UnDBX è molto semplice da utilizzare, è su�ciente impostare il percorso in cui si trovano tutti i diles di Outlook Express, ed il percorso, la cartella in cui salvare i �les *.eml.Ora bisognava importare tutta la struttura di cartelle contenenti i �les *.eml in Thunderbird, per cui abbiamo utilizzato il Tool Impor-tExportTools 2.8.0.4 Manualmente abbiamo creato la struttura delle cartelle ricavata dal recupero di Outlook Express, e cartella per cartella, abbiamo importato tutti i messaggi, com-presi tutti quelli eliminati, che giu-stamente UnDBX ci ha separato in un sottocartella denominata “deleted”.

In questo modo abbiamo assicu-rato al nostro Cliente un soddisfa-cente recupero di tutto lo storico della Sua posta elettronica.Abbiamo anche consigliato di uti-lizzare i servizi di Hosting Profes-sionale Assistito O�erti da “inpe-nisola.it” nei quali, compreso nel prezzo di tutti i pro�li standard, vi è il servizio di backup giornaliero con conservazione storica per 60 giorni, che consente di recupera-re per i 60 giorni precedenti all’e-ventuale disastro, sia il sito web, sia la propria Posta Elettronica, semplicemente richiedendone il ripristino al giorno stabilito…

#ASSISTENZAWEB

Da Outlook Express a Thunderbird Importare la posta in Thunderbird da Outlook Express a volte può essere più complicato di quello che sembra..

Catello Spinelli

Microsistemifb.com/microsistemi [email protected]

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#FOODCROSSINGhttp://bit.ly/QWy93W

Anna Maione

Esperta in comunicazione multimediale dell’enogastronomia

PUMPKIN? CHIAMATEMI COCOZZA!Che si sia a�ezionati (come me) alla romantica e �abesca carrozza dorata o stregati dalla misteriosa Jack-o'-lantern, simbolo per an-tonomasia della notte di Hallowe-en, la zucca è senza alcun dubbio uno degli ortaggi più amati per forma, colore…e sapore!Al di là di miti e racconti la zucca è infatti caratterizzata dal suo gusto dolce e dalla ricchezza di elementi nutritivi (betacarotene, vitamine A, B ed E, minerali e amminoacidi) che la rendono particolarmente bene�ca.Anche i semi di zucca sono pre-ziosi. Ricchi di proteine e carboi-

drati, contengono anche elevate quantità di sali minerali, come zin-co e fosforo. I loro principi attivi fondamentali sono le cucurbitine, i deltasteroli, le �tosterine, le glo-buline vegetali, oltre alle vitamine F ed E. Queste ultime svolgono un'azione protettrice delle mem-brane cellulari e un'azione antios-sidante, soprattutto la vitamina E abbinata al selenio, che nei semi di zucca è ben rappresentato.Quando scegliete la zucca è im-portante che sia fresca, ben ma-tura e soda. Dandole dei leggeri colpetti, deve emettere un suo-no sordo. Il picciolo, inoltre, deve

essere morbido e ben �ssato. La buccia deve essere pulita e non deve presentare ammaccature.

CURIOSITÀ: Il nome di questo ortaggio, appartenente alla fami-glie delle Cucurbitaceae, deriva da cocutia (testa), poi trasforma-to in cocuzza, cozuccae e, in�ne, zucca.

Ed ora gustatevi la ricetta di Imma Gargiulo

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PASTA MISTA E ZUCCA AL PROFUMO D’ARANCIAINGREDIENTI PER 4 PERSONE★ 400gr zucca lunga Napoletana pulita★ 250gr pasta mista ★ 1 arancia di Sorrento★ Olio all’arancia di Sorrento ★ 1 rametto di rosmarino★ 1 peperoncino piccante★ 1 spicchio d’aglio

PROCEDIMENTO In una pentola dai bordi alti versare 5 cucchiai d’olio EVO all’arancia di Sorrento aggiungere uno spicchio d’aglio leggermente schiac-ciato, il peperoncino intero a diviso per metà (se piace il piccante accentuato) e la buccia di un’arancia. Attenzione a prelevare solo la buccia evitando la parte bianca amara. Lasciare sfrigolare per un paio di minuti prima di aggiungere la zucca tagliata a dadini della stessa dimensione.Mescolare, salare e lasciare ammorbidire nel proprio succo prima di aggiungere dell’acqua calda. Lasciare cuocere a fuoco medio per 10 minuti o �no a che la zucca non si è ammorbidita per bene ed inizia a disfarsi. Aggiungere a questo punto la pasta e rimestarla. Farla cuocere lentamente aggiungendo acqua solo se necessaria. Dopo qualche minuto veri�care se necessita di altro sale. A qualche minuto dal termine della cottura aggiungere il succo di mezza arancia.Spegnere il fuoco quando la pasta è ancora molto al dente e la-sciarla riposare 5 minuti prima di servirla ri�nita con una grattugiata di buccia d’arancia ed un �lo d’olio all’arancia.Se preferite un sapore più tradizionale basterà sostituire l’olio all’a-rancia con un ottimo extravergine d’oliva, magari un DOP Penisola Sorrentina e non utilizzare l’arancia.

"Va in giardino e portami una zucca." Cenerentola subito andò a cogliere la più bella che le riuscì di trovare, e la portò alla comare, senza capire come mai quella zucca l'avrebbe fatta andare al ballo. La comare la vuotò, e quando non fu rimasta che la sola scorza, la percosse con la sua bacchetta, e la zucca fu subito mutata in una bella carrozza tutta dorata.Charles Perrault

Imma GargiuloChef Patron del Ristorante Femmena Conduttrice di "Conserve di Casa" su Alice TV

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Nasce la “Campania bella, brava e buona”È una bella notizia che interessa il mondo della scuola e quello delle imprese, gli appassionati della buona cucina come quei tanti che del saper cucina-re e della gastronomia vogliono farne un’arte, una professione con la quale realizzare i propri sogni e costruirsi un futuro. Sorrento, grazie all’Università della Cucina Medi-terranea, è capo�la di un ambizioso programma formativo realizzato col Polo Tecnico-Professionale “Campania in 3 B” per i settori dell’agroalimentare, della gastronomia, dei beni culturali e del turismo. Praticamente la formazione dei futuri professionisti di questi settori passa attraverso la partecipazione a questo progetto e a tutti gli altri che compongono l’o�erta formativa con il formale riconoscimento della Regione Campania. Il piano si rivolge innanzitutto ai giovani e a tutti coloro che intendono specializzarsi in questi settori di attività. Sorrento e la Penisola si confermano così territori ad alta e quali�cata vocazione nell’ambito delle politiche dell’ospitalità e dell’accoglienza, forti della propria tradizione e di esperienze professionali conosciute ed apprezzate in tutto il mondo e che oggi si mettono al servizio delle nuove generazioni per trasmettere conoscenza e tecnica, cultura e pratica per professionalizzare sempre di più la for-mazione e l’esperienza didattica. Il progetto del Polo si chiama “Campania in 3 B” e coinvolge, in par-tenza, circa 50 diverse realtà associative, imprendi-toriali, scolastiche, formative che condividono l’idea di fare sistema per valorizzare e per promuovere questi territori all’insegna delle tre dimensioni che li contraddistinguono: bellezza, bravura e bontà. Cioè i punti di forza delle realtà d’eccellenza dove viviamo e dove svolgiamo, per lavoro e per piace-re, gran parte delle nostre attività. Per accrescere l’attrazione e quindi la competitività di questi nostri territori è indispensabile formarsi alle nuove logi-che che governano il sistema dell’o�erta turistica nazionale e internazionale facendo leva sulle pecu-liarità locali, ma includendole in un circuito virtuoso nel quale cultura, storia, tradizioni locali diventino opportunità per le nuove generazioni che ne vo-

gliano e ne sappiano acquisire l’essenza, il valore e riuscendo a costruire una rete che, attraverso la logica del sistema, è in grado di generare sviluppo e quindi ricchezza. Nasce un network che coinvolge, a diverso titolo, tutti i soggetti che compongono la �liera turistica con l’unico obiettivo che è quello di formare una nuova generazione di professionisti che, supportati anche dai nuovi media, possano diventare protagonisti della nascita e dell’a�erma-zione di un vero e proprio “distretto cultural-ga-stronomico” in grado di coniugare i buoni sapori con i tanti saperi che fanno della terra sorrentina e del suo golfo un territorio unico nel suo genere.Una realtà che sappia proporsi al resto del mondo secondo le nuove logiche dell’o�erta e del marke-ting territoriale, creando nuova occupazione all’in-segna di una “destagionalizzazione turistica” da sempre predicata, ma mai praticata per la mancanza di una vision innovativa su cui si può invece costruire una Sorrento Turistica per 365 giorni l’anno. Il primo passo è quello di cominciare a seguire “Campania in 3 B” riuscendo a ritagliarsi il proprio ruolo nel perfezionamento del network attraverso il quale impareremo a conoscere nuovi linguaggi, a creare nuove relazioni e a generare nuove opportu-nità e risorse per essere a pieno titolo protagonisti del nostro tempo. Per info e contatti: www.ucmed.it

#FORMAZIONE Vincenzo Califano

direttore Polo “Campania in 3 B”

Team UCMed

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Preparazione e forma atletica Quanto conta la salute nello sport?

L’infortunio, nemico numero uno di qualsiasi atleta, e anche di qualsiasi società sportiva, può tranne nei casi accidentali, esse-re prevenuto. A questo �ne, i tre punti focali della moderna preparazione at-letica possono racchiudersi in: ★ raffinata programmazione

dell’allenamento, ★ un parallelo e sistematico al-

lenamento di tipo preventivo, ★ una costante valutazione dei

decision makers che ci con-sentono di avanzare previsio-ni in anticipo.

Atleta predisposto? Età cro-

#FITNESS

Esistono tre modi essenziali di

allenarsi: per migliorare la performance, per

prevenire gli infortuni, per curare gli infortuni. La s�da consiste nel

perseguire i primi due per evitare il terzo…

nologica e biologica? Calendario agonistico pressante? Acciden-talità dei casi? E tutto quanto si possa dire per nascondersi, è assolutamente vero! Ma proprio per questo è ne-cessario sfoderare un livello senza precedenti di compe-

tenze, strategie ed intelligenza nell’applicazione dei modelli di allenamento.

L’allenamento deve necessa-riamente essere “Ecologico”, ovvero deve far ottenere il mas-simo dando il minimo … sapete

[email protected]

TRAGARA PR

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che addirittura spesso è il con-trario? E non stiamo scherzan-do. Le risorse dell’atleta sono limitate, la biologia lo ha inse-gnato all’economia la quale lo sta reinsegnando alla biologia. Su questo fondamento biolo-gico, la gestione del recupero e

l’individualizzazione del lavoro sono altamente strategici.

E allora?Atleta predisposto? Si attaccano con intelligenza le sue disfunzio-ni rimodellandole e sfruttando-ne anche i punti di forza deri-vanti dall’adattamento specifico su di esse.Età cronologica e biologica? La tutela dell’atleta nel tempo passa per il continuo tentativo di avere un’età biologica più bas-sa di quella cronologica, per il perseguimento della sua salute post-agonistica, per l’insegna-mento di una cultura sportiva e del movimento che lo veda in trincea per tutta la vita.Calendario agonistico pressan-te? Programmazione intelligen-te delle strategie di allenamen-to, individualizzazione di lavoro/recupero, cultura del: “meglio senza di lui oggi ma sano do-mani”.

Accidentalità dei casi? Sfida continua verso l’unica variabile incontrollabile ma quantome-no “riducibile” tramite un pa-rallelo modello di allenamento preventivo basato specificata-mente, sulla storia degli infor-tuni dell’atleta e genericamente dello sport praticato.

A causa dell’infortunio, tanti fra gli atleti più o meno famosi, agonisti di tutte le età impegnati nelle varie discipline, si trovano costretti a interrompere brusca-mente, magari a tempo indefi-nito, la propria attività. Per non parlare di quanti, appesa l’atti-vità sportiva al chiodo, si ritro-vano come relitti in condizioni peggiori di chi è rimasto sempre sedentario.

Una domanda davanti allo spec-chio dobbiamo porcela: ma è sempre colpa di qualcuno o di qualcos’altro?Le variabili sopra descritte as-sociate ad una capacità degli allenatori e dei preparatori atletici non sempre all’altezza dei compiti assegnati, giocano a sfavore anche dei più grandi campioni, che non sono di certo indistruttibili.Costruire in simbiosi vittorie e integrità di un’atleta è un pro-cesso complesso, da non sotto-valutare e da innovare costan-temente.

Enrico GuerraDirettore della divisione scientifica,

ricerca e sviluppo ELAVwww.elav.eu

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