40
Il Test di Rorschach La procedura di somministrazione {

04 - la somministrazione

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: 04 - la somministrazione

Il Test di RorschachLa procedura di somministrazione{

Page 2: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnersommario

‣ Introduzione- predisposizione della test session- la batteria diagnostica e l’ordine di somministrazione dei test- la durata- il materiale - i criteri di esclusione e gli impedimenti- il clima della consultazione- il setting di somministrazione- la somministrazione del Rorschach e i bambini piccoli

‣ Somministrazione del test- la preparazione al test- la consegna- le domande eventuali del soggetto, gli incoraggiamenti- l’esplicitazione della risposta- i rifiuti, i protocolli non validi, i protocolli lunghi- la trascrizione delle risposte- la chiarificazione, la chiarif. delle parole chiave, rifiuti durante la chiarificazione, le domande da evitare- l’uso dei fogli di localizzazione- la prova dei limiti

01

Page 3: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla procedura di somministrazione: introduzione

La procedura di somministrazione del test di Rorschach costituisce il requisito essenziale per una corretta siglatura e quindi una valida interpretazione delle risposte.

Per questo non si insisterà mai abbastanza sulla necessità di essere precisi nella raccolta delle verbalizzazioni del soggetto.

Ciò richiede un training accurato, un’esperienza da acquisire nel tempo, una dimestichezza con le procedure ed una buona conoscenza dei codici di siglatura per ottenere le giuste informazioni che rappresentano il punto di partenza per uno scoring accurato.

Exner1 ed i suoi collaboratori2 hanno dedicato la massima attenzione a questa parte della formazione e dalle loro indicazioni sono tratte le seguenti linee-guida.

02

1 J.E. Exner, 2003, The Rorschach A Comprehensive System., Vol. 1, 4th ed., New York:Wiley, pagg. 45-672 A.D. Sciara & B.A. Ritzler, 2006, The Little Book on Administration for the Rorschach CS, Daniels Graphics:Asheville

Page 4: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla procedura di somministrazione: introduzione03

spiegazione del test

spontanea

chiarificazione

Tav I ~ Tav X Tav I ~ Tav X

preparazione

- presentazionedella tavola- “cosa può essere?”- trascrizione della/e

risposta/e

- ri-presentazione della tavola- “dove e cosa?”- ripetizione della risposta

spontanea- approfondimenti- trascrizione della/e

verbalizzazione/i

Page 5: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla batteria diagnostica e l’ordine di somministrazione dei test

Di norma, nella valutazione psicodiagnostica si usano più test raggruppati in una batteria. Tali test, nella loro interazione ed integrazione, forniscono dati che convergono (auspicabilmente in modo coerente) sul profilo psicologico e/o sulle problematiche del paziente/cliente.

La valutazione inizierà con un colloquio di conoscenza, in cui il clinico si presenta, inizia a conoscere l’utente/paziente (l’inviante, il motivo dell’invio, il problema lamentato, ecc.) e prova a costruire la c.d. alleanza di lavoro.

Se il clinico stesso somministra la batteria di test, il colloquio sarà poco approfondito, ma verranno adeguatamente chiariti i benefici della valutazione testale, valutazione che consentirà di conoscere meglio le caratteristiche psicologiche del paziente/cliente, il suo modo di affrontare i problemi, le sue vulnerabilità, i punti deboli e i punti di forza.

A questo punto, il clinico fisserà gli incontri per la somministrazione dei test. È consigliabile che il Rorschach venga somministrato il prima possibile.

Infine il clinico dovrà prevedere (i) un ulteriore colloquio in cui utilizzare i dati raccolti per precisare, approfondire, mettere alla prova le ipotesi formulate, dare un contenimento ed uno spazio di condivisione, e (ii) il colloquio finale di restituzione.

04

Page 6: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla durata temporale del Rorschach05

Somministrazionefase delle risposte spontanee (20’ ~ 40’)

40’ ~ 1h 30’Somministrazionefase della chiarificazione (20’ ~ 45’)

40’ ~ 1h 30’

SiglaturaSiglatura 20’ ~ 1h

InterpretazioneInterpretazione 30’ ~ 1h

TOTALE TESTTOTALE TEST 1h 30’ ~ 3h 30’Tempi medi per la somministrazione, siglatura ed interpretazione del test di Rorschach

Page 7: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneril materiale

Ecco il materiale necessario per la corretta somministrazione del Rorschach:

‣ naturalmente le tavole, che dovranno essere: - nell’ordine e nella disposizione giusta, con il dorso verso l’alto, non accessibili

direttamente al paziente che le deve ricevere dalle mani del clinico;

- pulite, prive di segni di usura o di scolorimento;

‣ due o tre fogli di localizzazione (all’inizio voltati per non essere visibili);

‣ diverse penne e pennarelli colorati;

‣ molti fogli per la trascrizione delle risposte (A3 o anche A4, questi ultimi un po’ meno comodi, con una linea divisoria verticale) o un blocco a dorso rigido.

06

Page 8: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneri criteri di esclusione e gli impedimenti

Non si somministrerà il test:

‣ in un ambiente inadatto o in mancanza di un lasso di tempo sufficiente; ‣ in presenza di altre persone; ‣ a clienti/pazienti con basso livello intellettivo (Wechsler QI globale < 80). Si

valuterà caso per caso se utilizzare ugualmente il test o sostituirlo con altri;‣ quando il paziente/cliente si trovi in condizioni di acuzie psicotica o di

scompenso maniacale, o in preda ad un forte turbamento emotivo, o se il suo equilibrio sia alterato per l’effetto di sostanze stupefacenti o di alcol;

‣ se il paziente avverte fame (per esempio all’ora di pranzo), o freddo o stanchezza eccessiva o malesseri particolari che non siano quelli per cui egli chiede l’aiuto del professionista.

Nota: è necessario che anche l’esaminatore si trovi in una buona condizione psicofisica: la somministrazione è un compito impegnativo; si deve prestare molta attenzione soprattutto alla fase della chiarificazione, poiché essa richiede che mentalmente si passino in rassegna tutte le possibili siglature presenti nelle risposte per stabilire come indagarle ulteriormente (se necessario).

07

Page 9: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John ExnerIl clima della consultazione

‣ È importante che il clima della consultazione sia sereno, che il paziente/cliente sia pronto a collaborare e che senta l’impegno del Rorschach non come un fastidio ma come un percorso di conoscenza;

‣ il paziente/cliente deve essere consapevole del motivo per cui affronta il test, deve aver capito cosa gli si chiede, e deve avere fiducia nel clinico;

‣ è necessario che il clinico sia chiaro, esplicito e onesto. Perciò, sono da evitare frasi del tipo ”non ci sono risposte sbagliate”, poiché effettivamente risposte di cattiva qualità formale, gravate da fenomeni speciali critici in realtà sono ”sbagliate”. Quando si voglia incoraggiare il paziente, è meglio rassicurarlo dicendogli che ”la gente in queste tavole vede qualsiasi cosa”;

‣ Se un paziente è polemico o scortese bisogna evitare di ingaggiare scontri verbali, reagendo con irritazione o con severità. È necessario compiere ogni sforzo per mantenere un tono pacato e professionale, ricordando al paziente/cliente la necessità di una sua collaborazione per ottenere un risultato valido;

‣ al clinico è richiesta molta pazienza e la capacità di sopportare lunghi silenzi, commenti aggressivi/sprezzanti sulle tavole, sul test o su tutta la situazione.

08

Page 10: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneril setting di somministrazione

‣ È importante che la somministrazione del Rorschach sia effettuata con il clinico e il paziente/cliente seduti fianco a fianco, e non l’uno di fronte all’altro.

‣ l’esaminatore deve essere inoltre leggermente arretrato rispetto al soggetto, in modo da non entrare nel suo campo visivo, lasciandolo “a tu per tu” con la tavola;

‣ per la somministrazione in Italia si usa solitamente una scrivania, ma è possibile farne a meno; se così fosse, clinico e paziente/cliente prenderanno posto -affiancati- su poltroncine con la ribaltina, oppure su normali poltrone (in questa modalità, si scriverà usando un blocco rigido A4 da tenere in mano o sulle ginocchia);

‣ sulla scrivania (o su un piccolo tavolino) verrà disposto il materiale necessario, alla portata del clinico ma inaccessibile al paziente;

‣ l’ambiente deve essere neutro, sufficientemente illuminato, senza colori troppo accesi, decorazioni vistose, immagini stimolanti;

‣ il clinico si accerterà che non ci siano telefoni fissi o cellulari accesi;

‣ nessuno deve poter entrare nella stanza di somministrazione.

09

Page 11: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla somministrazione del Rorschach e i bambini piccoli

Alcune considerazioni relative ai bambini:

‣ è possibile somministrare il Rorschach a bambini con età uguale o sup. a 7 anni;

‣ sarà importante creare un clima sereno e piacevole, cercando di catturare l’attenzione del minore, senza rigidità ma con affettuosa determinazione, rimandando giochi e disegni a dopo il test;

‣ le norme di somministrazione saranno le stesse che per gli adulti. Talvolta con i più piccoli sarà difficile portare avanti la fase della chiarificazione; tuttavia, se si procede con sensibilità e pazienza, si può concludere regolarmente la procedura;

‣ nei rari casi in cui il bambino sia particolarmente agitato o ansioso il clinico può decidere di effettuare la fase della chiarificazione dopo ogni tavola;

‣ è necessario essere certi che il bambino non abbia le mani sporche e che non possa usare matite e pennarelli durante la somministrazione (per evitare che rovini le tavole).

10

Page 12: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerpreparazione al test

Prima di iniziare il test, è bene accertarsi che il soggetto non stia assumendo psicofarmaci; in caso contrario, bisogna annotarne tipo e dosaggio.

Il clinico avvia la somministrazione spiegando al soggetto il funzionamento della prova:

[E]: ”Il test che faremo è quello delle macchie di inchiostro, ne ha già sentito parlare o lo ha già fatto?”

Se il soggetto risponde che non lo ha mai affrontato:

[E]: ”Si tratta di una serie di macchie di inchiostro, io gliele mostrerò e desidero che lei mi dica che cosa possono essere; durante la prova, trascriverò le sue risposte così dopo le potrò rileggere con calma”

È importante non usare altre parole e soprattutto non parlare di immaginazione, fantasia e simili.

Se il paziente ha già fatto il Rorschach, gli si chiederà quanto tempo prima e per quale motivo.

11

Page 13: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla consegna iniziale

Pronunciando la frase ”cosa può essere?”, il clinico consegna la tavola nelle mani del soggetto, per poi procedere alla trascrizione letterale delle risposte.

È importante dire queste tre parole, senza aggiungere altro. Exner raccomanda di dire ”What might this be?” e specifica di non dire: ”What could this be?” (cosa potrebbe essere?).

Questa precisazione sottolinea che il compito del test è di tipo percettivo, (“che cosa può essere” nel senso di ”che cosa è possibile/probabile che sia”). Non si indaga infatti la costruzione di una fantasia o di un’associazione a partire dalla tavola.

Si evitino espressioni come:”Questo è un test di fantasia” o ”Che cosa ci si potrebbe vedere?”,”Che cosa le fa venire in mente”,”A che cosa la fa pensare?” o simili, che conferirebbero un orientamento diverso (di tipo immaginativo) all’andamento del test.

È possibile che i soggetti, fraintendendo il compito, chiedano se devono usare l’immaginazione, o se devono indovinare qualcosa, o che si lamentino di non avere abbastanza fantasia: si replicherà dicendo: ”Vorrei solo che lei mi dicesse quello che ci vede, che cosa le sembra”.

12

Page 14: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerdomande eventuali di soggetti

A quasi tutte le domande che il soggetto rivolge si risponderà in modo breve e non direttivo. A molte si dirà invariabilmente ”Sta a lei” o ”Come vuole” (oppure: ”Come vuoi tu” nel caso di un bambino), per esempio alle seguenti:

[S]: “Posso girare la tavola?” [E]: ”Sta a lei”o”Come vuole”

[S]: “Devo usare tutta la macchia?” [E]: ”Sta a lei”o”Come vuole”

[S]: “È sufficiente quello che le ho detto?” [E]: ”Sta a lei” o ”Come vuole”

Altre domande richiedono risposte più articolate, sempre però date con neutralità e cortesia:

[S]: “Quante cose devo dire?” [E]: ”La maggior parte delle persone ci vede più di una cosa”

[S]: “Cosa ci vedono gli altri?” [E]: ”La gente ci vede ogni genere di cose”

[S]: “Come sono fatte?” [E]: “Sono macchie di inchiostro”

[S]: “Cosa ne può ricavare?” [E]: “Aspettiamo la fine del test, dopo ne parliamo”

[S]: “Questa proprio non riesco a indovinarla! Questa la sbaglio di sicuro!” [E]: “Può vederci qualsiasi cosa, le persone ci vedono ogni genere di cose”

[S]: “Devo aver detto un sacco di sciocchezze, vero? Mi dica, sono matto?” [E]: “Le persone ci vedono qualsiasi cosa”, ”Ci si può vedere qualsiasi cosa”

13

Page 15: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerdomande eventuali dei soggetti

[S]: “Date a tutti le stesse tavole?” [E]: “Sì, è una serie standard”

[S]: “Ma le ha fatte lei?” [E]: “No, è una serie standard, tutti usano le stesse”

[S]: “Ma queste sono per i matti? Per i ritardati?” [E]: “Si usano le stesse tavole con tutte le persone”

[S]: “Pensa davvero che ci troverò qualcosa?” [E]: “Certo, tutti ci vedono qualcosa”Anche lei, come tutti, può vederci qualcosa”

[S]: “Non so proprio, non si può vedere niente, come faccio a vedere qualcosa?” [E]: “Non c’è fretta, si prenda tutto il tempo necessario. Anche lei, come tutti, può vederci qualcosa”

Ad altre non si risponderà, eventualmente limitandosi a ripetere la consegna iniziale con cortese neutralità:

[S]: “Chi le ha fatte doveva essere proprio fissato con il sesso!” [E]: “Mi dica che cosa può essere, cosa ci può vedere”

[S]: “Queste sono cose per far impazzire la gente!” [E]: “Mi dica che cosa può essere, non c’è fretta, si prenda tutto il tempo necessario”

14

Page 16: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerdomande eventuali dei soggetti

Il soggetto può a volte essere molto oppositivo, con espressioni quali:

[S]: “Ma io non ho mica tempo da perdere con questa roba!”

[S]: “Senta non sono mica matto, perché devo fare questo esame?”

[S]: “Ma queste sono cose per dementi! Guardi, ho da fare, mi lasci andare...”

A queste forme di resistenza si replicherà con calma dicendo:

[E]: ”Capisco che può essere faticoso, ma sia gentile, non impiegheremo molto tempo, si ricordi perché stiamo facendo questo test, (lei è venuto per.... lei è stato inviato da... per...) le chiedo solo di dirmi che cosa può essere questo”

15

Page 17: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerincoraggiamenti

Se il soggetto dà una sola risposta alla tavola I, e intende restituirla, gli verrà detto:

[E]: “Prenda tempo e la guardi ancora un po’, sono sicuro/sicura che troverà qualcos’altro”

Generalmente il soggetto riuscirà, con questa piccola sollecitazione, a fornire almeno un’altra, o anche più risposte, perché (talvolta) questa iniziale ”povertà” produttiva è dovuta al fatto che alcuni pensano erroneamente di poter/dover dare una sola risposta, ma accettano poi volentieri l’incoraggiamento; oppure sono difesi inizialmente, salvo poi abbandonare le resistenze via via che si procede nel test.

La procedura standard prevede che non vengano date altre sollecitazioni.Generalmente questo incoraggiamento e l’atteggiamento di affabile fermezza del clinico consentono di ridurre i timori del paziente e di ottenere un protocollo valido.

Può invece succedere che il soggetto dia sì un’altra risposta dopo il primo incoraggiamento, ma poi prosegua dando sempre e solo una risposta alle tavole successive.

16

Page 18: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerincoraggiamenti

Se dopo le due risposte alla tavola I il soggetto ne dà una sola alla II e alla III, allora è legittimo intervenire alla tavola IV (posto che il soggetto intenda fornire ancora una sola risposta) dicendo:

[E]: “Aspetti, non sia frettoloso, non abbiamo fretta, prenda tempo”

frase che, senza richiedere ulteriori produzioni verbali, implicitamente le favorisce.

Questo suggerimento va dato solo nei casi in cui, dal comportamento e andamento generale, l’esaminatore abbia la ragionevole convinzione che il soggetto continuerà ancora a dare una sola risposta per tavola.

17

I II III IV

1 risp. 1 risp. 1 risp. 1 risp.

incoraggiamento incoraggiamento

Page 19: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneresplicitazione della risposta

Di tanto in tanto può succedere che il soggetto si esprima in un modo per cui l’esaminatore non capisce chiaramente se sia stata data una sola risposta comprendente due percetti o due risposte diverse:

[S]: “Un ramo...[pausa] un nido”

[S]: “Una foglia...[pausa] un bruco”

In casi simili è raccomandato che l’esaminatore chieda immediatamente (i.e., durante la “spontanea”):

[E]: “Mi scusi, questa è una sola risposta o sono due?”

Aaffinché possa contare con esattezza il numero di risposte fornite, nell’ottica di verificare il raggiungimento o meno della soglia di produttività minima accettabile.

Se un paziente dà una risposta contenente un’alternativa, questa va considerata come risposta ulteriore, per esempio:

[S]: “Questo è un uomo allo specchio, oppure sono due uomini”

le due risposte vanno poi trattate con due chiarificazioni separate.

18

Page 20: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneri rifiuti

Il rifiuto si verifica quando il soggetto dice di non trovare nulla nella tavola, eventualmente seguito da un tentativo (anche drastico) di restituirla.

Se capita alla tavola I o alla II, vorrà dire che non è stato adeguatamente motivato, o che non si è stabilita una buona alleanza di lavoro. In questo caso sarà bene fermarsi, rispiegargli il perché del test, richiamando il motivo della consultazione. Poi riprendendo la tavola I, si ripartirà con una nuova somministrazione.

Pertanto, se alla I o alla II, dice:

[S]: “Non so, non è niente!” [S]: “Non ci si può vedere niente!”

Si replicherà:

[E]: “Si ricordi perché facciamo questo test, lei è venuto da me perché (...) e le ho detto che per conoscerla meglio e per poterla aiutare meglio a (...), [per capire cosa è meglio per lei (...), per impostare un progetto terapeutico, per rispondere alle domande che sono state poste da (...) ] è necessario fare la valutazione psicodiagnostica, che comprende anche questo test. Quindi è proprio importante che lei si prenda tutto il tempo necessario e provi a trovare una risposta. Ricominciamo da questa tavola (la I). Per favore, mi dica che cosa può essere”

19

Page 21: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerprotocolli non validi

Non sono ritenuti validi i protocolli con meno di 14 risposte. Se così fosse, alla fine della fase spontanea del test, il clinico si rivolgerà al soggetto dicendogli garbatamente ma con fermezza:

[E]: “Ecco, ora sa di che cosa si tratta, però purtroppo c’è un problema: lei non mi ha dato abbastanza risposte per poter trarre qualcosa dal test. Perciò adesso, abbia pazienza, lo riprendiamo dall’inizio, e le chiedo, per cortesia, che si impegni a darmi più risposte. Se desidera, può darmi anche le risposte che ha appena dato, ma si assicuri si darmene un po’ di più adesso”.

Per motivarlo è possibile aggiungere:

[E]: ”È molto importante, altrimenti non posso utilizzare i dati del test”

Poi il clinico riparte dall’inizio, e senza ricordargli quelle già date, trascriverà tutte le risposte della seconda “spontanea” in modo del tutto indipendente dalla prima.

Se il soggetto cerca di aggirare il compito, per esempio dicendo:

[S]: “Non mi ricordo cosa le ho detto prima, ricopi quello che le ho detto e poi aggiunga....”

20

Page 22: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerprotocolli non validi

Allora il clinico deve essere molto fermo nel rispetto dei criteri di somministrazione, replicando:

[E]: “Si ricordi che le ho detto che ricominciamo dall’inizio, quindi, abbia pazienza, mi dica quello che ci vede adesso; faccia come se prima non mi avesse detto niente, può ripetere le risposte di prima se crede, oppure darne altre, basta che siano un po’ di più”

Se il soggetto chiede:

[S]: “quante ne devo dare?”

il clinico risponderà

[E]: “Sta a lei, prima mi ha dato solo XX risposte, ed io ho davvero bisogno che me ne dia un po’ di più per poterne ricavare qualcosa”

Se il soggetto chiede al clinico di rileggere le risposte date nella prima somministrazione e/o di aggiungerle così come le ha dette prima, ‘meccanicamente’, quest’ultimo risponderà di no.

21

Page 23: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerprotocolli lunghi

A volte il soggetto si impegna talmente nel compito da produrre un protocollo lunghissimo, che comporta, oltre a una faticosa esperienza per l’esaminatore, anche oggettive difficoltà nella comparazione dei dati con i parametri quantitativi.

La ricerca ha evidenziato che le principali caratteristiche del protocollo non cambiano se si considerano le prime 5 risposte per ogni tavola. Pertanto, è ammessa una procedura standard per contenerne il numero. Se alla tavola I il soggetto dà 5 risposte e poi si prepara a fornirne una sesta, il clinico ritirerà la tavola dicendogli:

[E]: “Va bene, passiamo alla prossima”

Così verrà fatto anche alla tavola II, alla III e alle successive, fintanto che il soggetto continua con il medesimo ritmo produttivo.

Qualora il soggetto dovesse interrompere questa sovrabbondanza di risposte fornendone meno di 5 a una qualsiasi tavola, allora la modalità di contenimento verrà definitivamente interrotta e mai più ripresa, anche nel caso in cui il soggetto dovesse superare nuovamente il limite di risposte per tavola.

22

Page 24: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerprotocolli lunghi23

I II III IV

5 risp. 5 risp. 4 risp. 7 risp.

contenimento contenimento No contenimento

Page 25: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla trascrizione delle risposte

I fogli per la trascrizione andranno usati per esteso, impiegando la parte sinistra (rispetto alla linea verticale divisoria) per la ”spontanea” e quella destra per la fase della chiarificazione. In alto verrà scritto il nome del soggetto, la sua data di nascita e la data di somministrazione del test.

Bisogna trascrivere tutti gli scambi verbali (parola per parola), gli eventuali gesti ed atteggiamenti particolari (ammiccamenti, sorrisi, movimenti delle mani ecc.). Eventualmente, si possono usare delle abbreviazioni, ricordando poi di trascrivere tutto per esteso, così da non dimenticare le frasi pronunciate, che talvolta, sono davvero essenziali per una corretta siglatura.

Poiché normalmente la fase della chiarificazione richiede molto spazio, si lascerà ampio margine tra una risposta e l’altra. Molti esaminatori (soprattutto se si percepisce presto che il soggetto è piuttosto produttivo), usano un foglio per tavola, in modo da garantirsi una trascrizione più chiara, senza limiti di spazio.

Quando il soggetto parla troppo velocemente, in generale bisogna evitare di interromperlo, ma se non si riesce a stargli dietro occorrerà dirgli:

[E]: “Un momento, ho difficoltà a seguirla, per cortesia, può parlare più lentamente?”

24

Page 26: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla trascrizione delle risposte

Quando il clinico ”perde” una parte della frase, interviene nel seguente modo:

[E]: “Scusi, non ho afferrato tutto, ha detto:”... due uomini con cappelli e...?”

Questo tipo di domanda è utile per “rallentare” il ritmo produttivo, che dopo questo genere di interruzione tende ad adattarsi alle esigenze di scrittura del clinico.

Nella trascrizione, verrà anche indicato l’orientamento della tavola, secondo le seguenti convenzioni:

<: 90° a sinistra>: 90° a destrav: capovolta@: risposta data alla tavola in posizione normale dopo che sia stata girata (di almeno 90°)

25

Page 27: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla trascrizione delle risposte26

Sig. Mario Rossi, nato il 15.11.1971 data test: 02.02.2010

Tavola I

1) Qst è un brutto pipistrello, con le ali distese...è proprio brutto (smorfia di disgusto)

2) Potrebbe essere una ballerina che danza

E: RSS

S: la vedo in tutta la tavola, qui le antenne, il corpo, queste sono le ali distese

E: Ha detto brutto?

S: Sì, ecco, è tutto nero

E: RSS

S: qui nel centro, con le braccia sollevate, mentre compie una piroetta

Page 28: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla trascrizione delle risposte

Ultimata la presentazione delle 10 tavole, il clinico avvia la fase della chiarificazione ringraziando il soggetto per l’impegno avuto fino a quel momento:

[E]: “bene, la ringrazio per la sua collaborazione; abbiamo fatto la prima parte del test. Ora passiamo alla seconda parte; io le leggerò le sue risposte, e desidero che lei mi mostri, per ogni cosa che ha visto...PRIMO, dove l’ha vista nella macchia, e SECONDO, che cosa nella macchia gliel’ha fatta vedere come l’ha vista, cioè quali caratteristiche della macchia gliela fanno vedere proprio così. Lo scopo è che anch’io possa vedere le cose come le ha viste lei. Le è chiaro?”

Sciara, uno dei più autorevoli docenti del Sistema Comprensivo, consiglia anche di porre l’accento sulle parole “primo” e “secondo” con il tono della voce e usando il pollice e l’indice, per essere certi che il soggetto le abbia bene in mente.

A questo punto il soggetto può obiettare:

[S]: “Perché dobbiamo farlo?” [E]: “Perché anche io possa vedere le cose che ha visto lei”

[S]: “Che cosa vuole che le dica?” [E]: “Mi aiuti a vederle, mi mostri dove le ha viste e che cosa nella macchia gliele fa vedere così”

27

Page 29: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla fase della chiarificazione

[S]: “Devo / Posso vederci anche altre cose?” [E]: “No, mi interessano solo le cose che ha visto prima”.

[S]: “Senta, è tardi, le ho già detto tutto, cosa vuol sapere ancora...?” [E]: “Si ricordi che ho bisogno di vedere le cose esattamente come le ha viste lei, ho bisogno di sapere dove le ha viste e che cosa glie le fa sembrare così”

Il clinico procederà con la fase della chiarificazione vera e propria solo quando sia certo che il soggetto abbia capito e che sia collaborante. Allora riconsegnando la I tavola, dirà:

[E]: “Allora, qui mi ha detto ....”

Non è possibile sintetizzare arbitrariamente la risposta, pensando che sia sufficiente leggerne una parte perché il paziente la ricordi tutta. Il clinico riferirà per esteso tutta la verbalizzazione, lunga o breve che sia, poi aspetterà la replica del soggetto senza dire altro.

Se quest’ultimo resta in silenzio per molto tempo, il clinico gli ricorderà:

[E]: “Si rammenti perché facciamo questa parte del test, io ho bisogno di vedere quello che ha visto lei, in particolare, PRIMO, di capire dove lo ha visto e SECONDO, che cosa nella macchia glielo ha fatto vedere così”

28

Page 30: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla fase della chiarificazione

Se il soggetto cerca di sottrarsi al compito dicendo:

[S]: “Perché è così”, “ perché lo è proprio”, “lo sembra”, “non saprei”, “gli somiglia”, “boh...che ne so... l’ho detto così...”

il clinico deve rispondere ancora con gentile fermezza:

[E]: “Si ricordi il motivo per cui lo stiamo facendo, le ho detto che ho bisogno di vederlo anch’io come lo ha visto lei, quindi mi dia una mano, mi dica dove vede quello che vede xxxxxxx e che cosa nella macchia lo fa sembrare xxxxxxx”

Se il soggetto risponde solo ad una delle due domande gli verrà chiesto dell’altra:

[E]: “Ecco, mi ha detto dove lo vede, ma non mi ha detto la seconda cosa, cioè che cosa c’è nella macchia che la fa sembrare xxxxxx”

[E]: ”Mi ha detto la seconda cosa, che cosa nella macchia la fa sembrare xxxxxx, ma ora ho bisogno che lei mi faccia vedere la prima cosa, cioè dove nella macchia si può vedere xxxxxx”

29

Page 31: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla chiarificazione delle parole-chiave

Quando nella risposta spontanea o all’inizio della fase della chiarificazione il soggetto utilizza delle parole particolarmente significative ai fini dell’individuazione di possibili determinanti (c.d. parole-chiave), il clinico le indagherà ponendo delle domande specifiche su di esse, rispettando l’ordine con cui sono state pronunciate dal soggetto. Ecco un elenco di parole-chiave (non esaustivo!):

30

Determinanti sostantivi aggettivi espressioni

Parole che possono includere determinanti di colore

tramonto, circo, ferita, sangue, fuochi d’artificio

bello, carino, ferito, secco, caldo, freddo, ghiacciato

Parole che possono includere determinanti di colore acromatico

notte, neri, buco, tunnel, ombra, neve, cenere, occhio

tetro, bucato, freddo, ghiacciato, innevato, secco

Parole che possono includere determinanti di chiaroscuro-vista o forma-dimensione

buco, vuoto, caverna, valle, vallata, canyon, rilievo, tunnel, solchi, trincee

cavo, bucato, vuoto, profondo, scavato, gonfio, spugnoso, rotondo, ruvido, rigato

dietro, in fondo, in cima, più in là, visto dall’alto, visto da sotto

Page 32: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla chiarificazione delle parole-chiave31

Determinanti sostantivi aggettivi espressioni

Parole che possono includere determinanti di chiaroscuro-diffuso

fumo, nebbia, nuvola,fumoso, nebbioso, velato, variegato, cangiante, scuro, chiaro

variazioni di colore

Parole che possono includere determinanti di chiaroscuro-tattile

pelo, pelliccia, morbidezza, ruvidezza, scabrosità

peloso, morbido, ghiacciato, gelido, freddo, gonfio, spugnoso, soffice, sabbioso, rugoso, granuloso

Parole che possono includere determinanti di movimento

festa, circo, allegria, gioia, dolore, picnic, gara, cascata, alba, tramonto, fuochi d’artificio

veloce, infelice, feroce, cattivo

mano nella mano, a mani unite, in punto di morte, capelli sollevati, cappelli in su

Page 33: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla fase della chiarificazione

Per le parole-chiave, la chiarificazione sarà fatta generalmente attraverso domande–eco, del tipo:

[E]: “Ha detto carino?” [E]: “Ha detto feroce?”

trascrivendo le verbalizzazioni.

La chiarificazione dovrà essere condotta in modo molto prudente, e rigorosamente non suggestivo.

È importante ricordare lo scopo delle domande: il clinico deve poter siglare tutte le determinanti, e solo quelle effettivamente presenti nel momento in cui il soggetto ha articolato l’oggetto della risposta.

Generalmente le parole-chiave sono indagate se compaiono:

‣ nella “spontanea”;

‣ durante la fase della chiarificazione, nella prima risposta data dal soggetto in seguito a una domanda non suggestiva dell’esaminatore;

‣ in ogni altro “segmento verbale” del soggetto sempre che l’esaminatore sia assolutamente certo che quel particolare aspetto non sia venuto in mente per riflessioni o elaborazioni tardive/indotte.

32

Page 34: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla fase della chiarificazione

Inoltre è molto importante non equivocare sulla necessità delle domande; bisogna porre tutte quelle atte a esplicitare un’eventuale determinante la cui presenza sia in qualche modo allusa nella risposta o nella prima parte della chiarificazione, ed evitare quelle che sono inutili, perché indaganti aspetti che sono già stati ampiamente ed inequivocabilmente articolati dal soggetto. Ad esempio:

Risposta A Tav. IX:

[S]: “Un fiore molto carino” [E]: (Ripete la risposta del soggetto) [S]: “Sì questo potrebbe essere il gambo e questi i petali” [E]: “Ha detto carino?”

L’ultima domanda-eco va posta poiché l’aggettivo “carino” può implicare la presenza di una determinante di colore ed è stato detto nella spontanea.

Risposta B Tav. IX:

[S]: “Un fiore” [E]: RRS [S]: “Sì questo potrebbe essere il gambo e questi i petali”

In questo caso non si chiede più nulla, dal momento che la determinante formale è articolata sufficientemente e nella verbalizzazioni del soggetto non c’è nulla che punti a un riferimento cromatico.

33

Page 35: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerla chiarificazione del contenuto “occhio”

Merita un discorso particolare il contenuto “occhio/i”. Se il soggetto individua in una grande area bianca il percetto “occhio/i” (es., nelle grandi aree bianche interne alla tav. I) il clinico indagherà come segue:

[E]: “Ha detto occhio/i?”

perché la presenza del bianco può essere associata ad una determinante di colore acromatico, come nel caso del soggetto che risponda:

[S]: “Questo è proprio il bianco degli occhi”

Talvolta, gli occhi sono identificati in aree chiaroscurali per via delle variazioni cromatiche (i livelli di grigio) che permettono di “delinearne” i contorni. In questo caso il chiaroscuro non viene siglato. Nel Sistema Comprensivo l’uso del chiaroscuro per identificare un contorno non si costituisce come determinante.

34

Page 36: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerrifiuti durante la fase della chiarificazione

Talvolta il soggetto non riesce più a trovare la risposta durante la fase della chiarificazione; di conseguenza nega di averla data e ovviamente non riesce a indicare la localizzazione o quale aspetto della macchia gliel’avesse fatta vedere così.

In questo caso, è necessario insistere garbatamente, dicendo al soggetto che se la risposta è stata trascritta il soggetto l’ha certamente riferita.

Gli si dirà pure che non c’è fretta e che certamente la ritroverà.

[E]: “Lei ha detto: un orso con un cappello a punta in testa...”

[S]: “Non non mi ricordo, questa cosa non la vedo, non ho dato questa risposta”

[E]: “Come ricorderà, ho trascritto tutte le sue risposte. Dal momento che questa risposta compare nella trascrizione vuol dire che lei l’ha data. Non abbia fretta, sono sicuro che riuscirà a trovarla.”

35

Page 37: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerle domande da evitare durante la fase di chiarificazione

Alcune domande non vanno assolutamente poste, per esempio: “le persone che ha visto stanno facendo qualcosa?”, “Le è stato di aiuto il colore?”, “Gli animali che ha visto che cosa stanno facendo?”, “Lo vede in prospettiva?” , “Lo vede da tutte e due le parti?” “Dove lo vede esattamente?” “Dove precisamente?” “Lo vedrebbe lo stesso se fosse di colore diverso?” “Vede la pelle dal lato del pelo?”, “Può dirmi qualcos’altro su questo?”

Altre domande inutili e da evitare sono: “Perché è stato ferito?” “Perché è aggressivo?” “Perché sono arrabbiati?”, “Perché triste?”.

Si noti che queste domande sono inutili e dannose, poiché spostano l’attenzione sulle emozioni interne proiettate sull’oggetto citato nella risposta, innescando percorsi associativi e proiettivi che vanno ben al di là del compito.

36

Page 38: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneril foglio di localizzazione37

Il foglio di localizzazione serve per tracciare le aree di localizzazione di ogni risposta (area della macchia dove il soggetto ha visto la risposta). Deve essere usato in modo molto preciso:

‣ contornando e progressivamente numerando le aree che il soggetto indica in relazione alle risposte;

‣ adoperando (eventualmente) pennarelli di colori diversi per distinguere le risposte relative alla stessa tavola;

‣ mettendo in risalto (eventualmente) i contorni delle parti che compongono le risposte più complesse.

Il foglio di localizzazione è di uso esclusivo del clinico. Il soggetto “localizza” direttamente sulla tavola.

Page 39: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exneril foglio di localizzazione38

gambe

testa

busto

5

4

Page 40: 04 - la somministrazione

Test di Rorschach - il sistema comprensivo di John Exnerle domande da evitare durante la fase di chiarificazione

Nel Sistema Comprensivo non si usa generalmente la prova dei limiti.Alcuni esaminatori preferiscono comunque effettuarla per verificare se il soggetto che non abbia dato alcune importanti risposte popolari (in particolare alla I, III, alla VII, alla V) riesca a riconoscerle su sollecitazione.

In questo caso, si aspetta la fine della fase della chiarificazione e poi si presenta al soggetto la tavola dove non ha riconosciuto la Popolare, per esempio la III, o la VII, e la consegna, comunicata in modo quasi distaccato e non suggestivo, sarà:

[E]: “Qui a volte alcune persone dicono di vedere due figure umane (o altra popolare a seconda della tavola). Lei vede qualcosa di simile?”

Naturalmente bisognerà prestare molta attenzione a non suscitare nel soggetto l’impressione che queste risposte siano normali e che pertanto è strano e anzi patologico non averle date.

Dunque, non si dirà mai al soggetto:

[E]: “Generalmente qui tutti vedono...” o [E]: “Lei qui dovrebbe vedere...” e nemmeno [E]: “riesce a vedere...?”

39