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8/17/2019 01 - Farmacocinetica
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Corso di Laurea in Fisioterapia
C.I. Patologia, Medicina Interna, Farmacologia
Farmacologia
PRINCIPI DI FARMACOCINETICA
Alberto Vaccheri
Università di Bologna
Scuola di Medicina e Chirurgia
FARMACOLOGIA
La scienza che studia le interazioni tra sostanze chimiche e
organismi viventi
FARMACO
Qualsiasi sostanza capace di provocare in un organismo vivente
variazioni delle funzioni biologiche
MEDICINALE
Il farmaco diventa medicinale quando assume una forma
farmaceutica adatta per essere somministrato (es. compresse per
uso orale, ecc.)
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Farmaco (o
medicinale)
Specialitàmedicinale
Principio attivo
Eccipiente
Generico (oequivalente)
Sostanza con proprietà farmacologiche
Sostanza senza proprietà farmacologicheutilizzata per “veicolare” il principio attivo
Nome di fantasia con cui viene commercializzatoun farmaco
Farmaco equivalente alla specialità medicinale,che entra in commercio solo 20 anni dopo, con ilnome del principio attivo
Sostanza o associazione di sostanze sviluppata
e commercializzata per prevenzione, cura odiagnosi di malattie
FINALITÀ D’ USO DEI MEDICINALI
Medicina curativa
Medicina preventiva
Medicina palliativa
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ORIGINE DEI FARMACI
Naturale
Di sintesi o semisintesi
Biotecnologica
FARMACI BIOTECNOLOGICI
l principio attivo viene prodotto da organismi viventi
opportunamente modificati con tecniche di ingegneria genetica
I biofarmaci di prima generazione sono principalmente copie di
proteine o anticorpi endogeni (es. insulina)
I biofarmaci di seconda generazione sono biofarmaci
modificati per migliorare alcuni aspetti delle sostanze
endogene (insulina a rapida azione e lunga durata)
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Sviluppo di un nuovo farmaco
DENOMINAZIONE DEI FARMACI
Nome chimico: definisce la struttura chimica del
farmaco
7-chloro-1-methyl-phenyl-1,3-dihydro-2H -
1,4-benzodiazepin-2-one
Nome generico: viene attribuito prima che il farmaco
venga messo in commercio. E’ più semplice delnome chimico.
diazepam
Nome commerciale: è il nome con cui il farmaco è
commercializzato
Ansiolin, Valium, Noan
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EFFETTI, AZIONI E MECCANISMI D’AZIONE DEIFARMACI
L’effetto farmacologico
L’evento osservato che è stato prodotto dal farmaco
L’azione farmacologica
La modificazione funzionale che porta all’effetto
Il meccanismo d’azione
La modificazione molecolare che causa l’azione
AREE DELLA FARMACOLOGIA
FARMACOCINETICA: c o s a a cc a d e a l f a r m a c o n e l l ’o r g a n i sm o ? (assorbimento, distribuzione, biotrasformazione, escrezione).determina la dose, l’intervallo tra somministrazioni e ladurata dell’azione.
FARMACODINAMICA: c o s a f a i l f a r m a c o a l l ’ o r g a n i s m o ?
studio degli effetti biochimici e fisiologici dei farmaci e delmeccanismo d’azione; permette di delineare le interazioni trafarmaci e cellule bersaglio e di determinare le possibili azionidi un farmaco.
TOSSICOLOGIA: c h e d a n n i p u ò p r o v o c a r e i l f a r m a c o ? studio degli effetti indesiderati o pericolosi dei farmaci, deimeccanismi di tali effetti e delle condizioni in cui questi siverificano.
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DEFINIZIONI IN FARMACOCINETICA
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FARMACOCINETICA
TAPPE DI UN FARMACO NELL’ORGANISMO
ASSORBIMENTO DAI SITI DI SOMMINISTRAZIONE
DISTRIBUZIONE
BIOTRASFORMAZIONE
ELIMINAZIONE
Assorbimento dei farmaci
Per assorbimento si intende il passaggio di un farmaco da unaqualsiasi via di somministrazione al torrente circolatorio.
Con l’eccezione della via EV, l’assorbimento di un farmacocomporta l’attraversamento di una o più membrane biologiche.
Tale fenomeno può avvenire (1) per diffusione passiva (per
gradiente di concentrazione ai due lati di una membrana). Talemeccanismo non dipendente da energia, non saturabile. Ifarmaci lipofili attraversano rapidamente le membrane, quelliidrofili entrano attraverso canali idrofili; (2) per trasportoattivo (mediante specifiche proteine trasportatrici disposteattraverso la membrana). Avviene contro gradiente diconcentrazione e con consumo di energia (idrolisidell’adenosina trifosfato – ATP). Tale meccanismo di trasporto èsaturabile.
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SOLUBILITA' DEI FARMACI
Il coefficiente di ripartizione olio-acqua (il rapporto tra la
concentrazione del farmaco nella fase oleosa e quella nella fase
acquosa) è un indice della solubilità relativa del farmaco nei lipidi e
nell acqua.
Il coefficiente di ripartizione olio-acqua di una sostanza non-
ionizzabile dipende dalle caratteristiche fisico-chimiche dellamolecola.
Il coefficiente di ripartizione olio-acqua di una sostanza ionizzabile
dipende dal grado di ionizzazione della molecola. In genere, le
molecole ionizzate di un farmaco si legano facilmente alle molecole
dell'acqua (idrofile), mentre le molecole non ionizzate sono solubili
nei lipidi (lipofile)
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TRASPORTATORI DI MEMBRANA
I trasportatori sono proteine di membrana che controllano
l’afflusso di nutrienti e di ioni essenziali e l’efflusso delle
sostanze cellulari di rifiuto, delle tossine ambientali e di altri
xenobiotici
Il trasporto di farmaci mediato da trasportatori è rilevante in
particolare a livello di:
SNC (barriera ematoencefalica)
tratto gastrointestinale tubulo renale
epatociti
placenta
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Fattori che influiscono sull’assorbimento deifarmaci:
il pH e la pKaLa maggior parte dei farmaci sono acidi deboli o basideboli. I farmaci acidi (HA) liberano un H+ provocando laformazione di un anione carico (A-) Le basi deboli (BH+)possono liberare H+.
Un farmacopassa
attraverso lemembrane più
rapidamente seè privo dicarica.
Altri fattori che influiscono sull’assorbimento deifarmaci
• Flusso sanguigno nel sito diassorbimento
• Superficie totale disponibile perl'assorbimento
• Tempo di contatto con la superficie diassorbimento
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Vie di somminist razione
Vie di somminist razione
Enterali Parenterali
•Orale
•Sublinguale
•Rettale
•Topica (sulla cute, sulle mucose)
•Inalatoria
•Sottocutanea•Intramuscolare
•Endovenosa
•Endoarteriosa
•Intracavitaria (intraarticolare, intratecale,intracardiaca)
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Scopi : ottenere effetti sistemici
Il farmaco viene iniettato direttamente nella vena mediante unasiringa (bolo endovenoso) o somministrato per fleboclisi (infusioneendovenosa)
L’assorbimento è completo ed immediato, per definizione labiodisponibilità è pari al 100%
Vantaggi della somministrazione endovenosa:
Controllo preciso della dose somministrata Possibilità di somministrare sostanze irritanti Possibilità di somministrare volumi notevoli
Inconvenienti della somministrazione endovenosa:
effetti disastrosi sul circolo per iniezioni troppo rapide
reazioni allergiche più gravi e frequenti rispetto ad altre vie
embolie, tromboflebiti
impossibilità di limitare l’assorbimento in caso di errori
di dosaggio.
SOMMINISTRAZIONE PER VIA ENDOVENOSA
Scopi : ottenere effetti sistemici o (più raramente) locali
L’assorbimento : Avviene, per tutti i farmaci, principalmente nell’intestino tenue. Può essere (ed è spesso) irregolare, essendo influenzato da molti fattori
come : lo stato di riempimento viscerale il tipo di cibo ingerito motilità, perfusione ematica e secrezioni intestinali il tipo di preparazione farmaceutica l’uso contemporaneo di altri farmaci
E’ in genere lento ( alcune ore) Può essere accelerato (es. farmaco in soluzione) o rallentato (es.preparazioni
a cessione controllata).
La via orale non può essere utilizzata per farmaci con biodisponibilità orale < 10% in pazienti che non sono in grado di deglutire, non cooperanti, che vomitano in situazioni di emergenza quando è importante un accurato controllo della posologia
SOMMINISTRAZIONE PER VIA ORALE
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Forme farmaceutiche per somministrazione orale
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Scopi : ottenere effetti sistemici o (più raramente) locali
L’assorbimento : È, nella maggioranza dei casi, inferiore a quello per via orale
(solo pochi armaci sono ben assorbiti) È molto influenzato dallo stato di riempimento dell’ampolla
rettale. È, in genere, lento e variabile.
La via rettale non può essere usata :
per farmaci che causano irritazione delle mucose. in situazioni di emergenza quando è importante un accurato controllo della posologia
SOMMINISTRAZIONE PER VIA RETTALE
Scopi : ottenere effetti sistemici o (più raramente) locali
L’assorbimento : È’, in genere, rapido ma di entità variabile Avviene saltando il filtro epatico e, quindi, l’effetto di primo
passaggio
La via sublinguale e buccale : Evita la possibile distruzione del farmaco da parte dei succhi
digestivi. Consente di eliminare il farmaco residuo una volta raggiunto
l’effetto. E’ utilizzata per pochi farmaci (nitrati, steroidi, oppiacei ecc.) e non
può essere usata per farmaci che hanno sapore sgradevole o sonoirritanti per le mucose
SOMMINISTRAZIONE SUBLINGUALE E BUCCALE
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Scopi : ottenere effetti sistemici.
L’assorbimento :
Dipende da molti fattori (flusso ematico nei capillari, solubilità del farmaco ,tipo di preparazione farmaceutica).
E’, in genere, rapido (10-30 min) per via i.m. (specie se il paziente non è ariposo), un po’ meno per via s.c. (ma sempre più rapido che per via orale,tranne rare eccezioni)
Può essere accelerato (massaggio o riscaldamento della parte) o ritardato(raffreddamento della parte, uso di un laccio emostatico, uso divasocostrittori, di preparazioni a rilascio controllato).
Avviene attraverso l’endotelio dei vasi capillari (o , più raramente, dei vasi
linfatici).
Inconvenienti della somministrazione :Dolore nel punto di iniezione, ematomi, necrosi della cute o del tessutosottocutaneo o muscolare, ascessi sterili, lesione di un nervo (es. l’ischiatico),pigmentazioni, iniezione accidentale nel lume di un vaso o nel tessutoadiposo.
SOMMINISTRAZIONE PER VIA INTRAMUSCOLARE O
SOTTOCUTANEA
Via endoarteriosaI farmaci possono essere iniettati in una arteria allo scopo diraggiungere elevate concentrazioni in particolari distretti dell'organismo.
Via intratecaleI farmaci possono essere iniettati direttamente nel liquor quando lapresenza della barriera ematoencefalica ne impedisce l'entrata nelsistema nervoso centrale.
Via intracardiacaLa somministrazione diretta di farmaci nelle cavità del cuore vienetalvolta utilizzata nelle emergenze cardiache.
Via intrarticolare, intrapleuricaSono utilizzate allo scopo di ottenere elevate concentrazioni locali difarmaco.
SOMMINISTRAZIONEPER ALTRE VIE INIETTIVE
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Scopi : ottenere effetti locali o sistemici.
L’assorbimento :.
Per farmaci allo stato gassoso :
è proporzionale alla pressione parziale del farmaco nell’ariaalveolare.
è, in genere, rapidissimo (meno di un minuto)
Per farmaci allo stato di aereosol:
è proporzionale alla quantità di farmaco che raggiunge l’alveolo(che dipende, tra l’altro, dalle dimensioni delle particelle ; sequeste sono > 8 micron, difficilmente raggiungono l’alveolo).
è, in genere, rapido (pochi minuti) ma di entità molto variabile
SOMMINISTRAZIONE PER VIA INALATORIA
SOMMINISTRAZIONE TOPICA
Cute
Mucose:
• laringe, bronchi• naso• bocca• occhi• apparato genito-urinario
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Scopi : ottenere effetti locali o sistemici
(somministrazione transcutanea)
L’assorbimento per farmaci applicati sulla cute :
è lento e molto limitato per la massima parte dei farmaci, per lapresenza dello strato corneo ; è molto facilitato se la cute è lesa(ustioni, abrasioni, dermatiti ecc.)
è maggiore, ma sempre scarso, attraverso le ghiandole sudoripare esebacee.
può essere aumentato da eccipienti oleosi, bendaggio occlusivo,
ionoforesi ecc. le forme di somminis trazione transdermica in cui il farmaco è
incorporato in un cerotto determinano la liberazione costante delprincipio attivo e offrono parecchi vantaggi, tra cui la facile rimozionenel caso della comparsa di effetti indesiderati.
SOMMINISTRAZIONE SULLA CUTE E ASSORBIMENTOTRANSCUTANEO
Forme farmaceutiche per la somministrazione difarmaci a livello cutaneo
Creme: emulsioni semisolide
Lozioni: preparazioni acquose che contengonomateriale in sospensione
Unguenti : preparazioni semisolide di principi attiviin una base oleosa
Polveri: particelle di farmaco finemente macinatecontenute in un base di talco
Cerotto transdermico: per rilascio controllato di unfarmaco
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LA BIODISPONIBILITÀ• È l’entità dell’assorbimento di un farmaco per una via diversa
da quella endovenosa.
• Viene espressa come frazione (%) del farmacosomministrato che raggiunge la circolazione sistemica.
• Si determina confrontando la concentrazione plasmaticaottenuta con una data via (es. orale) con la concentrazioneottenuta per via endovenosa.
• È influenzata da:
o metabolismo epatico di primo passaggio;
o solubilità del farmaco; il farmaco ideale è moltoidrofobo, ma anche un po’ solubile in acqua;
o instabilità chimica (es. penicillina G nel succo gastrico);
o preparazione farmaceutica.
M. Babbini . El e m e n t i d i f a r m a c o c in e t i c a m e d i c a . Edizioni Fondazione Marino Golinelli
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AUC 1 = AUC 2 = AUC 3
Confronto curve os e i.v.
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Biodisponibilità(per farmaci ad azione sistemica)
la frazione di dose di farmaco che raggiunge lacircolazione sistemica
BIODISPONIBILITÀ
Si definisce come biodisponibilità la frazione di farmaco nonmodificato che raggiunge la circolazione sistemica a seguito disomministrazione attraverso una qualsiasi via. Nel caso disomministrazione per via endovenosa si assume che labiodisponibilità sia pari a 1
Per farmaci ad azione sistemica, l’AUC (area sotto la curva delleconcentrazioni plasmatiche nel tempo) è un indice dellabiodisponibilità ed è utile per prevedere la sua efficacia
condizione necessaria e sufficiente perché due preparazioniabbiano la stessa biodisponibilità è che abbiano la stessa AUC
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La biodisponibilità èmassima (= 1) per la
somministrazioneendovenosa e inferiore
per le altre vie.
La biodisponibilità di unfarmaco somministrato
per via orale è ilrapporto tra l'area
calcolata per lasomministrazione orale e
l'area calcolata per lasomministrazione EV.
ESEMPIO:
Medicinale A:1 compressa contiene 100 mg di farmaco X
Medicinale B:
1 compressa contiene 100 mg del farmaco X
Se le AUC calcolate per ciascuno dei duemedicinali in seguito alla somministrazione di
una compressa sono uguali, possoconcludere che essi hanno la stessa
biodisponibilità.
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AUC, BIODISPONIBILITA’ e BIOEQUIVALENZA
CONFRONTO TRA FORME FARMACEUTICHE DIVERSE
• L’AUC rappresenta un indice della biodisponibilità.Tuttavia l’identità dei valori di AUC non consente, dasola, di assumere che forme farmaceutiche diverse sianobioequivalenti
• Alla determinazione della bioequivalenza, oltre all’AUC(biodisponibilità), concorrono anche Cmax e Tmax
Forma farmaceutica A Forma farmaceutica B
Tempo Tempo
AUC (A)= AUC (B) stessa biodisponibilità
Cmax
• Cmax= concentrazione plasmatica massima raggiuntadal farmaco durante la fase di assorbimento(concentrazione di picco)
• Due forme farmaceutiche caratterizzate dalla stessaAUC, ma da Cmax diverse, hanno la stessabiodisponibilità, ma non sono bioequivalenti
Tempo Tempo
Cmax Cmax A
Cmax B
AUC (A) = AUC (B); Cmax (A) > Cmax(B)
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BIOEQUIVALENZA
Bioequivalenza: avere la stessa AUC è condizionenecessaria, ma NON sufficiente perché due medicinali sianodefiniti bioequivalenti. È necessario che anche Cmax(concentrazione al picco) e Tmax (tempo in cui si ha il piccodelle concentrazioni plasmatiche) siano sovrapponibili. Èammessa un’oscillazione tra 80% e 125% del prodotto diriferimento
CASI PARTICOLARI CHE NON SI PRESTANO ALLA VALUTAZIONE DELLA BIOEQUIVALENZA
• Soluzioni da somministrare per via endovenosa
• Gas inalatori
• Altri medicinali per somministrazione inalatoria
• Medicinali per uso topico
dipende dalla tossicita del farmaco
o troppo rapidi o troppo lenti
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DISTRIBUZIONE DEI FARMACINELL’ORGANISMO
Processo attraverso cui un farmaco lascia il torrentecircolatorio ed entra nell’interstizio o nelle cellule dei tessuti.
Dipende da:
flusso ematico; permeabilità capillare e caratteristiche del farmaco;
legame con le proteine plasmatiche; legame nei tessuti.
Volume di distribuzione
Il volume di distribuzione è unvolume ipotetico di liquido in cui il
farmaco è disperso.
Compartimenti acquosidell’organismo
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DISTRIBUZIONE DEI FARMACIINFLUENZA DEL FLUSSO EMATICO
Prima fase: subito dopo l’assorbimento, i farmaci sidistribuiscono rapidamente agli organi con flusso ematicoelevato: cervello, fegato, cuore, rene.
Seconda fase: successivamente, i farmaci si distribuisconoai tessuti meno vascolarizzati, come il tessuto muscolare, ivisceri, la cute.
Terza fase: per i farmaci molto liposolubili, captazionelenta, limitata dal flusso ematico, nel tessuto adiposo.
DISTRIBUZIONE DEI FARMACIINFLUENZA DELLA PERMEABILITÀ CAPILLARE
La struttura dei capillari può essere molto diversa nei variorgani e tessuti, per la presenza di discontinuità più o menograndi tra le cellule endoteliali.
Se i pori sono molto grandi (rene, fegato, milza) i farmaciescono dai capillari insieme con l’acqua (flusso di massa); inquesto caso anche farmaci di grossa taglia possono passare neitessuti.
In alcuni tessuti, specialmente nel Sistema Nervoso Centrale, icapillari sono praticamente impermeabili per l’assenza didiscontinuità tra cellule endoteliali: barriera ematoencefalica.
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DISTRIBUZIONE DEI FARMACI
LEGAME CON LE PROTEINE PLASMATICHE
Le principali proteine sono l’albumina che lega i farmaciacidi e l’ 1-glicoproteina acida che lega i farmaci basici.
Il legame non è selettivo, per cui farmaci diversi possonolegarsi alla stessa proteina.
Il legame è generalmente reversibile.
Il legame alle proteine limita la disponibilità di farmaco nei
tessuti e nei siti d’azione.
Il legame alle proteine limita la filtrazione glomerulare (ifarmaci legati non passano nell’ultrafiltrato).
LEGAME ALLE PROTEINE PLASMATICHE:COMPETIZIONE TRA FARMACI
La tolbutamide (classe I) è legata per il 95% all’albumina. La maggiorparte del farmaco non è disponibile per l’effetto farmacologico.
Un sulfamidico (classe II) somministrato contemporaneamente spiazzacompletamente la tolbutamide dall’albumina.
La concentrazione di tolbutamide è ora molte volte superiore a quellanormale.
Tuttavia la concentrazione torna rapidamente alla norma perché latolbutamide esce rapidamente dal plasma al liquido interstiziale
Le conseguenze cliniche dello spiazzamento dipendono anche dalvolume di distribuzione: se Vd è grande il farmaco spiazzato si spostanei tessuti periferici e non è disponibile per l’eliminazione (aumentat1/2), ma la concentrazione plasmatica non aumenta; se Vd è piccolo laconcentrazione plasmatica aumenta e possono insorgere effetti dasovradosaggio.
acido-albumina
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DISTRIBUZIONE DEI FARMACISITI DI DEPOSITO CELLULARI
Alcuni farmaci si accumulano nelle cellule di determinati tessuti(muscolare, osseo, adiposo) in concentrazioni molte più elevaterispetto ai liquidi extracellulari.
Tale deposito può essere di notevole entità se il tessuto coinvoltorappresenta una percentuale elevata della massa corporea.
L’accumulo può dipendere da un meccanismo di trasporto attivo odal legame con strutture intracellulari specifiche.
IL METABOLISMO DEI FARMACI
Lo scopo del metabolismo è trasformare i farmaci e le altresostanze estranee all’organismo per porre termine alla loroazione e renderli più facilmente eliminabili.
Talvolta il metabolismo causa la formazioni di prodottiintermedi più attivi o tossici.
Le reazioni metaboliche in genere provocano la formazionedi composti più polari che sono eliminati più facilmenteattraverso i reni.
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Reazioni di Fase I
Le reazioni di Fase I hanno lo scopo di trasformare lemolecole lipofile in molecole più polari, per mezzo
dell'introduzione o dello smascheramento di un gruppofunzionale polare, come un –OH o un –NH2.
Le reazioni di Fase I più frequentemente coinvolte nelmetabolismo dei farmaci sono catalizzate dal sistema delcitocromo P-450 (chiamato anche ossidasi microsomiale
a funzione mista).
IL METABOLISMO DEI FARMACIREAZIONI DI FASE I
Hanno lo scopo di trasformare le molecole lipofile in composti più polari.
Sono reazioni di ossidoriduzione che portano all’introduzione di un gruppopolare come OH o NH2.
Sono mediate nella maggior parte dei casi dagli enzimi del sistemacitocromo P-450 (ossidasi microsomiali a funzione mista) che si trova inparticolare nei microsomi epatici
Il sistema P-450 è unafamiglia di enzimi ciascunocon specificità molto ampia
Il citocromo P-450 èinducibile
Reazioni di fase I che non coinvolgono il citocromo P-450 sono, peresempio, l’ossidazione delle amine (catecolamine, istamina) e ladeidrogenazione degli alcoli.
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Reazioni di Fase II
Questa fase consiste nelle reazioni di coniugazione.Se il metabolita derivante dal metabolismo di Fase I èsufficientemente polare, può essere escreto dal rene.
Molti metaboliti sono troppo lipofili così da essere riassorbitidai tubuli renali. Una successiva reazione di coniugazionecon un substrato endogeno, come l'acido glucuronico,
l'acido solforico, l'acido acetico o un aminoacido dà luogoa composti polari, di solito più idrosolubili.
IL METABOLISMO DEI FARMACIREAZIONI DI FASE II
Talvolta possono subire queste reazioni farmaciche non hanno subito reazioni di fase I.
I prodotti della coniugazione di alcuni farmaci
possono essere escreti nella bile dove i batteriintestinali provocano la scissione del coniugato eliberazione del farmaco progenitore.
Alcuni coniugati mantengono l’attivitàfarmacologica.
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FATTORI CHE INFLUENZANOIL METABOLISMO DEI FARMACI
INDUZIONE ENZIMATICA
• Diversi farmaci e inquinanti ambientali provocano un aumento della sintesidi una determinata famiglia di isoenzimi P-450.
• L’induzione può causare l’aumento dell’inattivazione di un secondo farmacosomministrato contemporaneamente.
• L’induzione può causare aumento della produzione di metaboliti tossici conaggravamento della tossicità.
INIBIZIONE ENZIMATICA
• Provoca un aumento della quantità di farmaco disponibile, prolungamentodegli effetti e aumento degli effetti tossici.
• Può essere competitiva o non competitiva.
FATTORI CHE INFLUENZANOIL METABOLISMO DEI FARMACI
(segue)
POLIMORFISMO GENETICO
È alla base delle differenze tra individui nella capacità di metabolizzaredeterminate sostanze
In seguito ad esso, per alcuni farmaci si possono distingueremetabolizzatori lenti e metabolizzatori rapidi.
Si può avere polimorfismo di svariati enzimi del metabolismo, sia fase I chefase II.
La riduzione del metabolismo attraverso una via polimorfica può essereassociata ad aumento della tossicità.
PATOLOGIE
Malattie epatiche e conseguente diminuzione della funzionalità epatica(epatite, alcoolismo cronico, cirrosi, carcinoma epatico)
Diminuzione del flusso ematico al fegato (per farmaci con elevatocoefficiente di estrazione epatica).
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Cinetica del metabolismo dei farmaci
Eliminazione dei farmaci
La rimozione di unfarmaco dall’organismopuò avvenire attraverso
varie vie, la piùimportante delle
quali è attraverso ilrene nelle urine.
Altre vie comprendonola bile, l’intestino, il
polmone o il latte nellemadri che allattano.
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VIE DI ELIMINAZIONE DEI FARMACI
ESCREZIONE RENALE
ESCREZIONE CON LA BILE E LE FECI
ALTRE VIEsudore
salivalacrime
lattecapelli
cute
PROCESSI IMPLICATI NELLAESCREZIONE RENALE
FILTRAZIONE GLOMERULARE
avviene all’interno della capsula di Bowman
vengono filtrati i farmaci non legati all’albumina plasmatica (farmacolibero)
liposolubilità e pH non influenzano la filtrazione (pori molto grandi)
la velocità di filtrazione glomerulare dipende dal flusso plasmatico renale
(circa il 20%)
SECREZIONE
avviene nel tubulo contorto prossimale dai vasi verso il lume
è un processo di trasporto attivo (dipendente da energia)
due sistemi di trasporto, uno per gli anioni, uno per i cationi
i due sistemi di trasporto sono aspecifici
sono possibili competizioni tra composti con le stesse caratteristiche
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PROCESSI IMPLICATI NELLAESCREZIONE RENALE
(segue)
RIASSORBIMENTO
avviene nel tubulo distale
è un processo di diffusione passiva
è influenzato dal pH
RUOLO DEL METABOLISMO
i farmaci sono quasi sempre liposolubili e vengono riassorbiti
il metabolismo li rende più idrosolubili
i composti più idrosolubili sono scarsamente riassorbiti
di conseguenza vengono eliminati nelle urine
ESCREZIONE BILIARE
• Molti prodotti del metabolismo epatico vengonoescreti attraverso la bile nel tubo intestinale.
• Sono presenti meccanismi di trasporto attivo analoghia quelli renali.
• I coniugati glucuronici possono essere idrolizzatiliberando nuovamente il farmaco progenitore chetorna ad essere assorbito (circolo enteroepatico).
• Parte dei metaboliti escreti nella bile viene eliminataattraverso le feci.
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La clearance plasmatica è espressa come il volume diplasma dal quale tutto il farmaco appare venire rimossoin un tempo determinato, per esempio, come mL/min.
Clearance di un farmaco
il volume di plasma che viene depurato (“cleared” ) da quelfarmaco nell’unità di tempo
I processi che portano alla scomparsa di un farmaco dall’organismoavvengono nel rene, nel fegato ed in misura minore in altri organi
La clearance totale sarà pertanto Cltot= Clr+Cle+Cla
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FATTORI CHE INFLUENZANO LA CLEARANCE
RENALE
1. Concentrazione plasmatica e legame alle proteineplasmatiche
2. Liposolubilità e grado di ionizzazione
3. pH urinario
4. Flusso urinario (attenzione ai pazienti con insufficienzarenale)
5. Età
Tempo di emivita
Tempo necessario al dimezzamento dellaconcentrazione plasmatica del farmaco
Cl
Vd t 693,02/1
Il tempo di emivita condiziona:
1. Il periodo necessario alla completa rimozione del farmacodall’organismo;
2. Il periodo necessario al raggiungimento dello statostazionario (steady state: vedi oltre).
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M. Babbini . El e m e n t i d i f a r m a c o c in e t i c a m e d i c a . Edizioni Fondazione Marino Golinelli
Alcune condizioni che possonomodificare il tempo di emivita
•Insufficienza renale
•Insufficienza cardiaca (riduce il volume didistribuzione)
•Fenomeni di induzione/inibizione enzimatica
•Situazioni che portano ad un aumento del volumedi distribuzione
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Iniezioni endovenose multiple
Quando si somministra unfarmaco ripetutamente ad
intervalli di tempo regolari, laconcentrazione plasmatica
aumenta fino al raggiungimentodello stato stazionario.
Il farmaco si accumula finché,entro l’intervallo delle dosi, lavelocità di perdita del farmaco
controbilancia la velocità disomministrazione del farmaco,cioè fino al raggiungimento
dello stato stazionario.
Cinetica dello stato stazionario (via orale)
Percentuale di un farmacoaccumulato nel (eliminatodal) l’organismo dopo n T
1/2
………
96.9+ 50+ 25+ 12.5+ 6.253.1255
93.8+ 50+ 25+ 12.56.254
87.5+ 50+ 2512.53
75.0+ 50252
50.0501
D5 …D4D3D2D1
Totale%
n
T 1/2
………
96.9+ 50+ 25+ 12.5+ 6.253.1255
93.8+ 50+ 25+ 12.56.254
87.5+ 50+ 2512.53
75.0+ 50252
50.0501
D5 …D4D3D2D1
Totale%
n
T 1/2
Doses
Time (number of half-times)
P l a
s m a D
r u g
c o n
c e n
t r a t i
o n
0 1 2 3 4 5 6
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Infusione EV
Con l’infusione endovenosa continua, la velocità diingresso di un farmaco nell’organismo è costante.Nella maggior parte dei casi, l’eliminazione di unfarmaco segue la cinetica di primo ordine, cioè èsmaltita una frazione costante della sostanza perunità di tempo.
Dopo l’inizio dell’infusioneendovenosa, laconcentrazione plasmatica diun farmaco aumenta fino ache la velocità di
eliminazione del farmacodall’organismo noncompensa esattamente lavelocità di ingresso. In talmodo, si raggiunge lo statostazionario.
Effetto della ridotta clearance del farmaco sul tempo impiegato perraggiungere lo stato stazionario e sulla concentrazione finale allo statostazionario
Time(h)
t ½ = 8 h(clearan
ceridotta)
t ½ = 4h
(normale)
La riduzione della clearance provoca:(1) Prolungamento dell’emivita: il tempo impiegato per raggiungere lo
stato stazionario si prolunga in proporzione.(2) Accumulo del farmaco; aumenta la concentrazione del farmaco nel
plasma alle stato stazionario(3) Necessità di ridurre la dose in pazienti con ridotta clearance
(esempio: insufficienza renale)